-
1 of 31
LINGUAPHONE ALLTALK ITALIAN TRANSCRIPTS 2 UNIT 9 DOMENICA 6
SETTEMBRE A MEZZOGIORNO, ALL’OBELISCO IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA
Lorenzo: Pronto? Sarah: Lorenzo? Lorenzo: Sì, Sara? Pronto, non
sento, Sarah mi sente? Sarah: Sì. Lorenzo: Ma da dove chiama? C’è
molto rumore. Sarah: Lorenzo, I’m at the police station, please
come. Lorenzo: Alla polizia?!? ALLA STAZIONE DEI CARABINIERI
Lorenzo: Allora, maresciallo, è tutto a posto. Maresciallo: Certo
certo, però signorina, si ricordi, bisogna sempre avere un
documento di identità. Sarah: Sì certo. Lorenzo: Non si
preoccupi, maresciallo, non succederà più, vero Sara? Sarah: Oh no,
never. Maresciallo: Bene, arrivederci. Lorenzo: Arrivederci e
grazie. Sarah: Arrivederci. IN STRADA Sarah: Lorenzo, thank you so
much, grazie mille. I was so scared. Lorenzo: Ma adesso è tutto a
posto e guardi che bella giornata. Sarah: Sì, fa caldo e ho fame.
Lorenzo: Anch’io, possiamo mangiare qualcosa di veloce al bar, che
ne dice? Sarah: Sì, all’aperto. Lorenzo: Certo, all’aperto. SEDUTI
IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA Sarah: The menu is also in English!
Lorenzo: Sì, è in inglese perché siamo in centro e ci sono
moltissimi turisti
stranieri. Sarah: There are two different prices on the menu
Lorenzo: Ci sono due prezzi diversi. Sarah: Ci sono due prezzi
diversi, perché? Lorenzo: I prezzi al banco e al tavolo. Sarah: Ah,
al banco, at the bar … al tavolo, at the table? Lorenzo: Esatto, al
tavolo è più caro. Sarah: Sì, molto più caro. Cameriere:
Buongiorno, vogliono ordinare? Lorenzo: Sì, Sara è pronta?
Sarah: Sì, prendo una bruschetta. Lorenzo: Una bruschetta.
Sarah: Oh, sì, una bruschetta e un’insalata mista, per favore.
Cameriere: Una bruschetta e un’insalata mista, e Lei signore?
Lorenzo: Per me una caprese e poi le tagliatelle ai funghi porcini.
Cameriere: Benissimo. E da bere? Lorenzo: Prendiamo del vino?
Sarah: No, preferisco una birra. Lorenzo: Avete del vino al
bicchiere? Cameriere: Certo. Lorenzo: Un bicchiere di vino bianco
per me e mezzo litro di acqua naturale. Cameriere: Molto bene. La
birra alla spina o in bottiglia? Lorenzo: Ehr, the beer– Sarah: Sì,
ho capito. Alla spina, per favore. Cameriere: Alla spina. Piccola,
media o grande? Sarah: Media. Cameriere: Bene, grazie. Lorenzo:
Sara! Ma il suo italiano è perfetto! Non ha più bisogno di me.
Sarah: Oh thanks, grazie. But I still need you. I mean, I need your
help, ho
bisogno del suo aiuto. Lorenzo: E io sarò sempre felice di
aiutarLa. Cameriere: Dunque, una birra media, un bicchiere di vino
bianco e l’acqua, va
bene? Lorenzo: Benissimo, grazie. Cameriere: Ecco la caprese e
la bruschetta. Sarah: Ehr, I haven’t got a knife. Lorenzo: Non ha
il coltello? Scusi! Cameriere: Sì? Lorenzo: Guardi, la signorina
non ha il coltello. Cameriere: Oh, mi scusi. Lo porto subito.
Lorenzo: Grazie. Sarah: Umm... la bruschetta è squisita. The oil...
is so tasty. Lorenzo: L’olio! Certo, l’olio d’oliva toscano è molto
saporito, è il migliore del
mondo. La zona del Chianti è famosa anche per l’olio, non solo
per il vino.
Sarah: Vorrei comprare dell’olio … for my parents. Lorenzo: Per
i suoi genitori. Certo! Domani visitiamo una fattoria dove si
produce
anche l’olio. Sarah: E posso comprare l’olio?
-
2 of 31
Lorenzo: Ma certo. Può comprare tutto l’olio che vuole. Andiamo
in macchina, quindi non c’è il problema del trasporto.
Sarah: Sì, andiamo in macchina. By the way, there are no cars
around today. Lorenzo: No, oggi è una ‘Domenica a piedi’. Sarah:
Sunday on foot? Lorenzo: Esatto, si può viaggiare in centro solo in
bicicletta o in autobus, e
naturalmente a piedi. Sarah: Interessante, e perché? Lorenzo:
Per l’inquinamento. Sarah: L’inqui...? Lorenzo: L’inquinamento,
pollution. Questo è un grande problema per Firenze. È
colpa del traffico, ci sono troppe macchine e motorini,
scooters, in città. Sarah: Oh yes, they are everywhere. Lorenzo:
Sì, sono dappertutto e fanno molto rumore. Sarah: It’s so peaceful
senza macchine e motorini. Lorenzo: Il comune di Firenze, ehr, the
city council, ha deciso di fermare il
traffico una domenica al mese, per limitare l’inquinamento.
Sarah: Buona idea. Lorenzo: Sì, una buona idea. E poi tutti i
negozi sono aperti nelle domeniche
senza traffico. Sarah: Really? Shops are open? Meraviglioso!
Come si dice ‘to go shopping’? Lorenzo: Si dice ‘fare lo shopping’.
Sarah: You’re joking. Lorenzo: No, non sto scherzando, si dice
davvero ‘fare lo shopping’. Allora,
facciamo un po’ di shopping? Sarah: Buonissima idea! Extra
Dialogue 1 Cameriere: Buongiorno, signori. Signore: Buongiorno,
possiamo ordinare? Cameriere: Certo. Signora: Un’aranciata, per
favore. Cameriere: Un’aranciata. E per Lei, signore? Signore: Per
me, un bicchiere di rosso. Eh, no, una birra media. Cameriere: Una
birra media. E da mangiare? Signora: Io prendo le penne alla
carbonara. Signore: E io vorrei un panino al salmone e rucola.
Cameriere: Mi dispiace, ma non abbiamo la rucola. Signore: Ah,
niente rucola, peccato. Il salmone c’è? Cameriere: Sì, il salmone
c’è. Signore: Allora prendo i fusilli al salmone. Cameriere: Penne
alla carbonara e fusilli al salmone. Vogliono anche un’insalata?
Signora: Sì, un’insalata mista.
Signore: Anche per me, ma senza carote, per favore. Cameriere:
Due insalate miste, una senza carote. Preferisce le olive? Signore:
Sì, grazie, con le olive. Cameriere: Allora, penne alla carbonara,
fusilli al salmone, un’insalata mista e
un’insalata mista senza carote ma con olive. Signore: Esatto.
Dialogue Drill Cameriere: Buongiorno. Beve qualcosa? Un caffè, un
tè, un cappuccino? You: Un cappuccino. Cameriere: Un cappuccino,
bene. Cameriere: Buongiorno. Beve qualcosa? Un’aranciata, una
birra, un bicchiere di
vino? You: Un bicchiere di vino. Cameriere: Un bicchiere di
vino, bianco o rosso? You: Un bicchiere di vino rosso. Cameriere:
Un bicchiere di vino rosso, bene. Vuole mangiare qualcosa?
Un’insalata, una pizzetta, un panino? You: Un panino. Cameriere:
Bene, un panino al formaggio, al salame o al prosciutto? You: Un
panino al prosciutto. Cameriere: Benissimo, un bicchiere di vino
rosso e un panino al prosciutto. Extra Dialogue 2 Signore: Scusi!
Cameriere: Sì, signore? Signore: Il conto, per favore. Cameriere:
Subito signore. Signora: La cena era squisita. Signore: Sì, era
molto buona. Cameriere: Grazie. Signora: Ah, questo ristorante è
veramente carino, vero caro? Signore: Sì, veramente, molto carino.
Cameriere: Ecco il conto. Signore: E il prezzo è anche ragionevole,
guarda cara. Signora: Sì, per niente caro. Signore: Hai tu i
traveller’s cheque, vero? Signora: Ah, sì, ecco. Cameriere: Ah, no,
mi scusi, ma il ristorante non accetta i traveller’s cheque.
Signore: Ah no? Cameriere: No, signore. Signore: Peccato. Signora:
Ma caro, tu hai la mia carta di credito.
-
3 of 31
Signore: Ah, certo. Meno male. Ecco la tua carta di credito.
Cameriere: Scusi signore... Signore: Sì? Cameriere: Mi dispiace,
ma– Signora: Mi sta dicendo che non possiamo pagare con la carta di
credito? Cameriere: No signora. Accettiamo alcune carte di credito,
ma non questa carta. Signore: Non capisco. Accettate le carte di
credito, ma non questa carta? Cameriere: Esatto, signore. Non
possiamo accettare questa carta. Forse Lei ha
un’altra carta. Signore: Un’altra carta? Cameriere: Sì signore.
Signore: No. Signore: Non abbiamo un’altra carta. Cameriere: Mi
dispiace, signora. Signore: Ma cara, hai dei contanti con te, vero?
Signora: No caro, e tu? Signore: No, niente. Cameriere: Allora,
signori, mi seguano in cucina, per favore. Signora: In cucina?
Cameriere: Sì, signora, subito. Il lavapiatti è malato– Signore: È
malato? Signora: Ma caro– Cameriere: E la lavastoviglie non
funziona. Signore: Oh cara! Extra Dialogue 3 Signora: Scusi?
Cameriere: Mi dica, signora. Signora: Accettate le carte di
credito? Cameriere: Sì, signora. Accettiamo tutte le carte di
credito. Extra Dialogue 4 Signora: Scusi! Cameriere: Sì, signora?
Signora: C’è un errore nel conto, credo. Cameriere: Un errore?
Signora: Sì, un errore, guardi. Cameriere: Ma, non vedo errori.
Signora: Ma sì, questa somma qui. Per cos’è? Cameriere: Questa
somma qui? Signora: Sì. Questa somma per cos’è? Cameriere: Questa
somma qui è per l’insalata. Signora: L’insalata? Ma l’insalata è
inclusa nel menù fisso!
Cameriere: No, signora. Non è inclusa. Signora: Ma come no? Il
menù fisso dice primo e secondo. Cameriere: Appunto, l’insalata è
un contorno. Signora: Ma di solito il contorno è incluso nel
secondo, o no? Cameriere: No, non in questo ristorante. Qui siamo
molto precisi. Per noi, il
secondo è il secondo e il contorno è il contorno. Se il menù
fisso dice ‘secondo’ significa ‘secondo’. Quindi il secondo è
incluso. Il menù fisso non dice ‘contorno’, quindi–
Signora: Sì sì, ho capito. Non ci sono errori nel conto. Il
conto è perfetto. Cameriere: Grazie, signora. Extra dialogue 5
Signore: Scusi? Cameriere: Sì, signore? Signore: Guardi questo
coltello. Cameriere: Sì? Signore: È sporco, vede? Cameriere:
Sporco? Signore: Sì, non è pulito, guardi. Cameriere: No? Signore:
No. Cameriere: Scusi, signore. Ecco un altro coltello. Signore:
Grazie. Ma, aspetti un attimo. Cameriere: Sì? Signore: Questo
piatto. Cameriere: Il piatto? Signore: Anche questo è sporco.
Cameriere: No? Signore: Guardi, è disgustoso. Cameriere: Mi scusi.
Ecco un altro piatto. Signore: No, un attimo. Aspetti un attimo
ancora. Cameriere: C’è altro, signore? Signore: Ma sì, la
forchetta. Cameriere: Anche la forchetta? Signore: Sì. E il
cucchiaio– Cameriere: Ah, no. Il cucchiaio no! Signore: Ma sì,
certo. Cameriere: Scusi signore. Non capisco. Questo cucchiaio è
pulito. La forchetta
anche, e anche il piatto. Tutto è pulito. Signore: Come? Sono
sporchi! Ma non vede? Cameriere: No, signore. Signore: Lei è pazzo.
Ed ora, guardi questo bicchiere! Cameriere: Anche il bicchiere?
-
4 of 31
Signore: Certo. È sporco. Cameriere: No, guardi. Il bicchiere è
pulito. Lei si sbaglia. Signore: No, Lei si sbaglia. È sporco! E
anche la tazza, e la tovaglia, i tovaglioli,
tutta la tavola è disgustosa! Cameriere: Questo non è vero,
signore! Signore: Certo che è vero! Tutto è sporco, disgustoso. La
tavola, il ristorante,
Lei– Cameriere: Io? Signore: Esatto! E io qui non mangio!
Arrivederci! UNIT 10 IN STRADA Lorenzo: Dunque, vediamo. Cosa
vorrebbe comprare? Vestiti, clothes, scarpe,
borse, gioielli, jewels... Sarah: First of all, scarpe. Le
scarpe italiane sono molto famose. Lorenzo: Benissimo. In via
Tornabuoni si trova il calzolaio più famoso del
mondo. Sarah: Calzolaio? Lorenzo: Calzolaio, l’uomo che fa le
scarpe. Andiamo? Sarah: Andiamo. NEL NEGOZIO DI SCARPE Lorenzo:
Allora, che ne dice? Le piace? Sarah: Molto, è molto... elegant.
Lorenzo: Elegante. Sì è elegante e i prodotti sono di ottima
qualità. Non proprio
economici, forse. Sarah: Yes, I see. Marina: Lorenzo! Sara!
Lorenzo: Marina! Ciao, che sorpresa! Che ci fai qui? Marina: Io?
Faccio lo shopping e voi? Lorenzo: Sara vorrebbe comprare un paio
di scarpe. Marina: Davvero? Anch’io. Ah, Lorenzo, tu conosci Paolo,
mio marito? Lorenzo: Certo che lo conosco, ciao Paolo. Paolo: Ciao,
come va? Lorenzo: Bene grazie. Questa è Sara. In inglese si
pronuncia Sarah, ma io la
chiamo Sara. È più facile... e più italiano. Paolo: Sì sì, so
tutto. Marina mi ha raccontato. Molto piacere Sara, io mi
chiamo Paolo. Sarah: Piacere. Marina: Sara, sono proprio
contenta di vederLa, può aiutarmi a scegliere le
scarpe. Sarah: Certo, anch’io vorrei comprare un paio di scarpe.
Marina: Perfetto! Questo è un regalo di Paolo per il mio
compleanno.
Sarah: Compleanno? Lorenzo: Birthday. Davvero? E quando è il tuo
compleanno? Marina: Proprio oggi. Lorenzo: Allora, buon compleanno,
Marina. Sarah: Yes, happy birthday. Marina: Grazie, grazie. Ah,
ecco una commessa. Scusi! Commessa: Mi dica, signora. Marina:
Senta, vorrei provare un paio di scarpe che sono in vetrina.
Commessa: Sì, signora. Quali? Marina: Quelle, vede? Quelle nere.
Commessa: Quelle con il tacco basso? Marina: No, quelle con il
tacco alto. Commessa: Ho capito. Che numero porta? Marina: Il 37.
Commessa: Benissimo. Arrivo subito. Intanto si accomodi qui.
Marina: Grazie. Allora Sara, le piacciono? Sarah: Sì, sono molto
elegante. Marina: Eleganti. Sarah: Sì, eleganti. Commessa: Ecco,
signora. Marina: Oh, non sono stupende? Ma, è il 37? Commessa: Sì,
signora. Marina: È sicura? Commessa: Certo, signora. Marina: È
strano, non mi stanno, sono troppo strette. Commessa: Forse Lei
porta il 38. Marina: Impossibile. Porto sempre il 37. Commessa:
Allora forse dipende dal modello. È un modello molto stretto.
Marina: Sì, dipende sicuramente dal modello. Commessa: Vuole
provare il 38? Marina: Va bene, lo provo. Commessa: Subito. Paolo:
Marina, tu sei incredibile! È sempre la stessa storia con te. Dici
che
porti il 37 e poi devi prendere il 38. Perché non chiedi subito
il 38? Marina: Perchè io porto il 37, ecco perchè! Commessa:
Desidera qualcos’altro, signora? Marina: Ma, non so, forse il
tailleur verde chiaro, quello sul manichino. Commessa: Vuole
provarlo? Marina: Mah, che ne dici Paolo? Paolo: Va bene, va
bene.
-
5 of 31
Marina: Sì, grazie. Vorrei provarlo. Commessa: Per la taglia, la
46? Marina: Assolutamente no. Io porto la 44. Commessa: Certo
signora, la 44. I camerini sono a sinistra. Lorenzo: Sara, vuole
provare qualcosa? Sarah: Sì, per favore. Le scarpe rosse con il
tacco alto. Lorenzo: Rosse? Tacco alto? Subito. Signorina! Extra
Dialogue 1 Carla: Giorgio, vuoi qualcosa da mangiare? Giorgio: No,
grazie. Carla: Come? Non hai fame? Giorgio: No. Carla: Allora vuoi
qualcosa da bere? Giorgio: No, grazie. Carla: Perché? Giorgio Non
ho sete. Carla: Come? Non hai sete? Giorgio: No. Carla: Strano. Non
vuoi niente da mangiare Giorgio: Ma no! Carla: E non vuoi niente da
bere. Giorgio: No. Carla: Stai bene? Giorgio: Carla, per favore.
Non ti preoccupare. Carla: Giorgio, tu non stai bene. Povero
Giorgio, sei malato. Giorgio: Carla, tu sei malata. Io sto
guardando la partita. Extra Dialogue 2 Mamma: Cristina? Cristina:
Sì, mamma? Mamma: Questa è la tua borsa, vero? Cristina: Sì, mamma.
Mamma: E le sigarette nella tua borsa sono tue? Cristina: No,
mamma. Sono di Laura. Mamma: E l’accendino è tuo? Cristina: No,
mamma. È di Laura. Mamma: E i fiammiferi? Sono tuoi? Cristina: No,
mamma– Mamma: Lo so, sono di Laura. Cristina: Appunto. Mamma:
Cristina, tu fumi? Cristina: Io? No, mamma! Che strana domanda.
Extra Dialogue 3 Stefano: Oh, Daniela, ti amo! Ti amo! E tu mi
ami? Daniela: Certo, caro, ti amo tanto. Sei giovane, bello, forte.
Stefano: Rispondi tu? Daniela: No, rispondi tu. Stefano: Oh, non
rispondiamo! Daniela: Stefano, rispondi subito! Stefano: Pronto?
Ah, sì. Un attimo. È per te. Daniela: Per me? Stefano: Per te. Di
nuovo. Daniela: Chi è? Stefano: Tuo marito. Di nuovo. Daniela: Mio
marito? Incredibile. Ciao caro... dove sei? Va bene, sì, arrivo
subito. Sì, anch’io ti amo. A dopo. Extra Dialogue 4 Commessa:
Buonasera signora, desidera? Cliente: Dunque vorrei una gonna, per
favore. Commessa: Come Le piace? Abbiamo diversi modelli. Cliente:
La vorrei lunga, scura. Commessa: Ecco, questa Le piace? È molto
moderna. Cliente: Sì, però il colore non mi piace molto. Commessa:
Ma il marrone scuro è molto di moda adesso. Cliente: Sì, lo so, ma
preferisco il nero, se c’è. Commessa: Certo, questo è lo stesso
modello in nero. Cliente: Bene, posso provarla? Commessa: Sì, che
taglia porta? Cliente: Di solito la 44. Commessa: Bene. Il camerino
è qui a destra. Commessa: Signora, come Le sta la gonna? Cliente: È
un po’ troppo lunga, vede? Commessa: Non c’è problema, possiamo
accorciarla. Cliente: Ah, benissimo. Quanto costa? Commessa: Viene
65 euro. Cliente: Va bene, la prendo. Extra Dialogue 5 Commessa:
Signora? Ha bisogno di aiuto? Mamma: Oh sì, grazie. Cerchiamo un
cappotto, per mia figlia. Ma dov’è?
Caterina, vieni qui! Caterina: Sì, mamma. Mamma: Ecco, cosa ci
consiglia? Io vorrei qualcosa di elegante. Caterina: Elegante?
Ugh.
-
6 of 31
Commessa: Sì, dunque. Abbiamo questo modello in diversi colori.
Mamma: Sì, sì. Proprio quello che stiamo cercando. Caterina: Ma
mamma, è fuori moda! Mamma: No, è perfetto per te, cara. Caterina:
Ecco, guarda mamma, questo è perfetto! Lo provo. Mamma: Ma
Caterina, il colore è disgustoso e poi... non è la tua taglia!
Commessa: Beh, sì. È un po’ grande, ma abbiamo la taglia più
piccola. La prendo
subito. Caterina: No no. Voglio questo, mi sta benissimo. Mamma:
Assolutamente no! Sembri una barbona. Caterina: Mamma, tu non
capisci proprio niente di moda! Extra Dialogue 6 Signore: Scusi!
Commesso: Mi dica. Signore: Senta, sto cercando una paio di
pantaloni sportivi, ma non jeans. Commesso: Ho capito. Vediamo,
questi pantaloni di cotone. Le piacciono? Signore: Mah, vorrei
qualcosa di più pesante. Commesso: Allora questi di lana? Signore:
Ecco, sì, questi mi piacciono, li avete in verde scuro? Commesso:
Certo, ecco. Vuole provarli? Signore: No, non sono per me.
Commesso: Non sono per Lei? Signore: No, sono per mio padre.
Commesso: Ah, ho capito. E che taglia porta suo padre? Signore: La
54 credo. Commesso: La 54. Signore: Senta, può provarli Lei?
Commesso: Io? Signore: Sì, mio padre è grasso come Lei. Commesso:
Grasso? Io? Signore: No, non grasso, ma, sì, mio padre porta la sua
taglia, credo. Commesso: Lei crede? E si sbaglia! Io porto la 50.
Signore: Ah, mi scusi. Ehr, scusate! Nessuno qui porta la 54?
Commesso: Ma che dice? Cliente: Io porto la 54, perché? Commesso:
Il signore sta cercando un uomo grasso. Cliente: Grasso? Non
capisco. Signore: Uhm, no, Lei è troppo grasso, non va bene.
Cliente: Troppo grasso, ma che dice? Signore: Scusate, c’è nessuno
un po’ meno grasso? Commesso: Lei è pazzo!
IN UN NEGOZIO DI ABBIGLIAMENTO Commessa: Buongiorno, desidera?
Cliente: Sto cercando una giacca. Commessa: Bene, elegante o
sportiva? Cliente: Sportiva. Commessa: Questa marrone Le piace?
Cliente: Sì, posso provarla? Commessa: Certo, che taglia porta?
Cliente: Porto la 48. Commessa: Ecco. I camerini sono a destra...
Commessa: Come Le sta la giacca? Cliente: E’ troppo grande. Posso
provare la taglia più piccola? Commessa: Certo, ecco. Cliente:
Questa mi sta bene. Quanto costa? Commessa: 150 euro. Cliente:
Bene, la prendo. IN VIA TURNABUONI ALLE SEI Marina: Che bel
pomeriggio! Mi sono divertita un sacco! E Lei Sara? Sarah: Ehr...
divertita... sacco? Lorenzo: Marina had a lot of fun. Si è
divertita anche Lei? Sarah: Sì, moltissimo. I spent my whole
salary, ma sono contento, no contenta. Paolo: Perché non andiamo a
bere qualcosa per festeggiare il compleanno di
Marina? Marina: Sì, andiamo, conosco un nuovo locale molto chic,
proprio qui vicino, il
Cigno Nero. Lorenzo: Sara? Sarah: Are we going for a drink?
Lorenzo: Esatto. Sarah: Sì, with pleasure. Lorenzo: Con molto
piacere. Extra Dialogue 7 Uomo: Vuole cenare con me stasera? Donna:
Oh, sì, volentieri. Extra Dialogue 8 Uomo: Vuole cenare con me
stasera? Donna: No, mi dispiace, sono occupata. AL CIGNO NERO
Lorenzo: Uhm..., molto elegante. Mi piace. Che ne dice Sara? Sarah:
Sì, bello. But it could be in London.
-
7 of 31
Lorenzo: Sì, ha ragione. I nuovi locali non amano la tradizione,
preferiscono seguire la moda.
Paolo: Che prendiamo? Lorenzo: È l’ora dell’aperitivo. Che ne
dite di una bottiglia di spumante? Marina: Sì, adoro lo spumante,
specialmente quello secco. Paolo: Le piace lo spumante Sara? Sarah:
Spumante? Non lo so. Lorenzo: It’s like champagne, but it’s made in
Italy. Sarah: Sì, mi piace, credo. Cameriere: Signori? Paolo: Una
bottiglia di spumante secco, per favore. Cameriere: Subito.
Lorenzo: Scusate, è il mio. Pronto? Ciao... sì... sì... certo...
sì... ci vediamo dopo...
stai tranquilla ... ciao. Paolo: Problemi? Lorenzo: No no,
l’ufficio. Marina: Ma oggi è domenica, è chiuso. Lorenzo: Sì, ma—
Marina: Hai detto ‘stai tranquilla’. Era una donna, una fidanzata
forse? Lorenzo: Ma no, che dici. Oh, ecco lo spumante. Paolo:
Facciamo un brindisi. Lorenzo: In Italia si dice ‘alla salute’.
Tutti: Alla salute! Marina: E ora dovete cantare gli auguri. Paolo:
Ma Marina! Lorenzo: Marina ha ragione, stiamo festeggiando il suo
compleanno e dobbiamo
cantare. Anche Sara deve cantare. Sarah: Io? But– Lorenzo: Non
si preoccupi, è la stessa musica di ‘Happy Birthday to you’, ma
invece si dice ‘Tanti auguri a te’, va bene? Sarah: Sì, tanti
auguri a te. Lorenzo: Perfetto. Pronti? Tutti: Tanti auguri a te,
tanti auguri a te, tanti auguri a Marina, tanti auguri a
te! Paolo: Auguri mia cara. Marina: Oh, caro. UNIT 11 AL CIGNO
NERO Paolo: È carino qui. Come mai lo conosci? Marina: Ci vengo a
volte con Teresa. Paolo: E chi è Teresa? Marina: È la sorella di
Andrea, Andrea Lucchini, lo conosci.
Paolo: Sì, ho capito, è una ragazza molto simpatica e anche
carina. Paolo: È sposata? Marina: Lei no, ma tu sì. Lorenzo: Ma
aveva un fidanzato. Marina: Non proprio un fidanzato. Aveva un
ragazzo. Era spagnolo, di Madrid e
dopo un anno è tornato a casa. Adesso abita di nuovo in Spagna,
a Madrid.
Lorenzo: E Teresa è single, di nuovo. Paolo: Che peccato! E
Andrea è sposato, vero? Lorenzo: Sì, povero Andrea. Marina: Povero
Andrea? Povera Mafalda, sua moglie. Paolo: E Lei Sara è sposata?
Sarah: No, non sono sposata. Sono... single? Lorenzo: Sì, si dice
single anche in italiano. Anch’io sono single. Sarah: Really?
Paolo: Una bella ragazza come Lei, single. Gli inglesi sono ciechi.
Sarah: Ciechi? Lorenzo: Blind, not to see your beauty. Sarah: Oh...
Paolo: Noi italiani, invece, e i fiorentini... Sarah: Lei è
fiorentino, vero? Paolo: Io sono nato proprio qui, nel cuore di
Firenze, mio padre vendeva la
trippa al Mercato Centrale. Capisce ‘trippa’? Lorenzo, come si
dice? Lorenzo: He sold tripe in the food market, vendeva la trippa.
Sarah: You eat tripe? Lorenzo: Certo. A Firenze si mangia la trippa
alla fiorentina. È una vera
specialità. Deve assaggiarla. Sarah: No, grazie. Preferisco no.
Lorenzo: Preferisco di no. Sarah: Right. Preferisco di no. Sarah:
Do you sell tripe? Come si dice? Lorenzo: Vende la trippa? Paolo:
No, io sono programmatore in una ditta di software. Sarah:
Programmatore? Lorenzo: Sì, lavora con i computer. Fa i programmi.
Sarah: Sì, ho capito. Computer, software, è inglese. Lorenzo: Tutte
le parole per il computer e l’informatica sono in inglese. Lei
sa
usare il computer? Sarah: Just a little. Solo un po’. Paolo:
Allora, posso insegnarle qualcosa. Marina: Povera Sara! È molto
noioso quando prova a insegnare ai bambini! Sarah: I bambini! Dove
sono?
-
8 of 31
Marina: Sono a casa con mia suocera. Sarah: Suocera? Che
significa ‘suocera’? Marina: È la mamma di Paolo. È molto gentile e
si occupa dei bambini quando
noi vogliamo uscire. Sarah: Oh, è molto gentile. Marina: È
faticoso occuparsi dei bambini, sono molto vivaci. Paolo: E molto
viziati. Sarah: Viziati? Paolo: Come si dice in inglese, Lorenzo?
Lorenzo: ‘Spoilt’, credo. Sarah: Ah, yes. Spoilt, viziati, ho
capito. Marina: Ma sono tanto carini. Lorenzo: È vero. Sono belli e
simpatici, io li adoro. Marina: E loro adorano Lorenzo. Ma ho delle
foto, fotografie. Vuole vederle? Sarah: Sì, volentieri, mi
piacciono i bambini. Marina: Ecco, guardi. Questa è mia figlia. È
la maggiore, la più grande. Sarah: È molto bella. She’s got blue
eyes. Marina: Ha gli occhi azzurri, come mia madre. Sarah: How old
is she? Lorenzo: Si dice ‘quanti anni ha?’. Sarah: Quanti anni ha?
Marina: Ha sette anni e va a scuola. Sarah: I see, she goes to
school. Come si chiama? Marina: Si chiama Stefania. Sarah:
Stefania. Bello nome. Lorenzo: Bel nome. Sarah: Ah, bel nome. And
this is the little boy, how cute! Marina: Sì, questo è mio figlio,
il minore. Si chiama Francesco. Ha solo cinque
anni e non va ancora a scuola. Va all’asilo. Sarah: Nursery
school? Lorenzo: Esatto, asilo. Marina: Andrà a scuola l’anno
prossimo. Non vede l’ora. Sarah: He doesn’t see the time? Lorenzo:
No, è un modo di dire, an idiom. Sarah: Un modo di dire, ho capito
e che significa? Lorenzo: In inglese ‘he’s looking forward’. Sarah:
OK, non vede l’ora. He’s looking forward. Marina: Sì, non vede
l’ora di andare a scuola con sua sorella. Marina: E questo è il
loro cane. Sarah: The dog. Lorocane? Lorenzo: Cane, dog. Il loro
cane, their dog.
Sarah: Ah, il loro cane, sì. Marina: Si chiama Cucciolo.
Lorenzo: Cucciolo significa, ehr… un cane molto giovane, piccolo.
Sarah: Ah yes, a puppy. How sweet! Marina: E qui i bambini sono con
mia suocera. È piuttosto anziana. Vede, ha
tutti i capelli bianchi. Sarah: Yes, she’s got white hair, like
my Granny. Lorenzo: Granny? Sarah: È la mamma... di mia mamma.
Lorenzo: Ah, nonna. Sarah: E suo marito? Marina: Mio suocero? Lui è
morto. Lorenzo: Marina’s father-in-law is dead. Sarah: Oh, I’m
sorry. Mi dispiace. Marina: È morto da molti anni. Mia suocera è
vedova da più di dieci anni. Sarah: Vedova è ‘widow’? Lorenzo: Sì,
widow. Marina: E così abita con noi. Sarah: Capisco. Paolo: Lei
abita con i suoi genitori? Sarah: With my parents? Oh, no. È
impossibile. Marina: Impossibile? E perché? Se non è sposata. Anche
Lorenzo– Lorenzo: Bene, prendiamo un’altra bottiglia di spumante?
Extra Dialogue 1 IN UN INTERNET POINT Marco: Ciao Cinzia, che fai?
Cinzia: Ciao, sto chattando. Marco: E con chi chatti? Cinzia: Con
la mia amica australiana. Marco: E ti piace chattare? Cinzia: Oh,
lo adoro. Marco: Io non chatto mai, non so usare il programma di
chat. Cinzia: È facilissimo. Guarda, devi cliccare qui con il
mouse. Marco: Mah, io preferisco scrivere le e-mail. Cinzia: Marco,
sei proprio fuori moda! Alessandro: Mi chiamo Alessandro Giuliani.
Sono receptionist all’Hotel Berchielli.
Lavoro spesso la mattina e il pomeriggio. E questa è la mia
collega Clara Lamberti.
Clara: Buongiorno. Mi chiamo Clara Lamberti. Anch’io sono
receptionist all’Hotel Berchielli.
Alessandro: Sì, Clara lavora spesso la sera e a volte la
notte.
-
9 of 31
Federico: Mi chiamo Federico Bini. Lavoro all’Hotel Berchielli.
Sono cameriere in sala da pranzo.
Franca: Buongiorno. Mi chiamo Franca Donati. Anch’io lavoro
all’Hotel Berchielli. Come il mio collega, Federico, lavoro in sala
da pranzo. Sono cameriera.
Extra Dialogue 2 Giacomo Zanetti: Buongiorno. Mi chiamo Giacomo
Zanetti. Sono ingegnere civile. Antonella Fossi: Piacere, signor
Zanetti. Mi chiamo Antonella Fossi. Giacomo Zanetti: E Lei cosa fa
nella vita? Antonella Fossi: Sono architetto. Ho uno studio a Roma.
Extra Dialogue 3 Anna Berni: Buonasera. Mi chiamo Anna Berni, e
questo è mio marito, Giorgio.
Siamo avvocati. Abitiamo a Pisa. Ilaria Ponti: Piacere. Io mi
chiamo Ilaria Ponti. Mi occupo di marketing. Sono
direttrice commerciale. Extra Dialogue 4 Riccardo Forti:
Riccardo Forti. Piacere. Mi occupo di istruzione. Sono insegnante.
E Lei
di cosa si occupa? Valeria Gennai: Piacere. Mi chiamo Valeria
Gennai, e sono giornalista a Bologna. Extra Dialogue 5 Gianni
Pagano: Buongiorno, signorina. Mi chiamo Gianni Pagano. Sono
medico. Qual è
la sua professione? Francesca Nistri? Io sono Francesca Nistri.
Sono imprenditrice a Genova. Extra Dialogue 6 Diletta Lombardo:
Piacere. Mi chiamo Diletta Lombardo. Lavoro nella pubblicità.
Sono
dirigente. Enrico Sensini: Piacere mio. Enrico Sensini. Lavoro
in una multinazionale, mi occupo
dei sistemi informatici. Diletta Lombardo: E che lavoro fa
esattamente? Enrico Sensini: Faccio il programmatore. Diletta
Lombardo: Ah, è programmatore. Dev’essere un lavoro interessante!
Enrico Sensini: Sì, è appassionante. Io lavoro da quasi vent’anni a
Milano. I nostri primi
computer erano i PX450. Ma dopo la società ha comprato gli
SX950, con tremila gigabyte di memoria e in seguito...
UNIT 12 Marina: Salve. Sono Marina. Mio marito Paolo è figlio
unico. Invece io ho un
fratello e una sorella. Gianni e Beatrice. Gianni ha 26 anni ed
è single. Beatrice è sposata, con Riccardo e hanno due bambini,
come me: Giacomo e Giulia, i miei nipoti.
Paolo: Dunque, io sono Paolo. Io sono figlio unico, non ho
fratelli, ma mia moglie Marina sì. Quindi io ho due cognati. Mio
cognato si chiama Gianni e mia cognata si chiama Beatrice. Ho anche
due nipoti. Mio nipote Giacomo ha 5 anni e mia nipote Giulia ha
solo 6 mesi.
Stefania: Ciao a tutti. Mi chiamo Stefania e ho sette anni. E
questo è mio fratello
Francesco. Francesco: Ciao. Stefania: Noi abbiamo uno zio
giovane, Gianni. E poi una zia e uno zio che sono
sposati e hanno due bambini, i nostri cugini. Nostro cugino è
molto simpatico, si chiama Giacomo. E poi abbiamo una cugina che si
chiama Giulia, ma lei è troppo piccola e ancora non parla.
Peccato.
Extra Dialogue 1 Uomo: Questo è mio figlio. Ha nove anni. Donna:
È un bambino molto alto. E questa bambina? È sua sorella?
Carina,
vero? Uomo: Sì, è molto carina. Ma non è sua sorella. Donna: Ah
no? Uomo: No, è un’amica di mio figlio. Donna: Ah, ho capito. Uomo:
Ecco una foto di mia figlia. Donna: Eh sì, anche lei è molto
carina. Quanti anni ha? Uomo: Ha dieci anni. Donna: Dieci anni? Che
bambina grande. I suoi figli sono proprio belli. Uomo: Grazie,
signora. Donna: Ecco guardi, questi sono i miei figli. Ho tre
maschi– Uomo: Tre maschi? Donna: Sì, e cinque femmine. Uomo:
Quante? Donna: Cinque femmine. Questa è una foto del figlio
maggiore. Si chiama
Diego, ha sedici anni... Extra Dialogue 2 Signora: Mia figlia,
Valentina, è con i miei suoceri per il weekend. Signore: Ah, è con
i nonni. Signora: Adora suo nonno e sua nonna. Signore: E
sicuramente anche i nonni sono contenti quando possono avere la
nipote. Signora: Certo. Signore: Ha delle foto con Lei? Signora:
Oh sì. Un attimo, le cerco nella borsa. Allora, questa è Valentina.
Signore: Che bella ragazza e che occhi belli! Signora: Sì, è molto
carina, e ora ha i capelli lunghi.
-
10 of 31
Signore: E quanti anni ha Valentina? Signora: Ha quasi tredici
anni. Giovedì prossimo è il suo compleanno. Signore: Giovedì?
Signora: Sì, non vede l’ora. Signore: Allora, buon compleanno per
giovedì! Extra Dialogue 3 Barman: Anche sua moglie è ospite
dell’albergo? Uomo: Sì, siamo qui per il fine settimana. In questo
momento è in piscina. Con
mia figlia. Adorano il nuoto. Barman: Ah, sì, sua moglie e sua
figlia. Uomo: Sì. Barman: E suo figlio? C’è anche lui? Uomo: Mio
figlio? In piscina? No, lui detesta il nuoto. Barman: Ah sì? Uomo:
Sì, purtroppo. E non è in vacanza con noi. Barman: Che peccato!
Uomo: No, lui detesta la campagna, il mare, le vacanze. Barman: Ma
no! Davvero? Uomo: Eh sì. È un ragazzo simpatico, ma purtroppo gli
piace solo
l’informatica. Ora è con un amico, al computer. Barman: Ah, ho
capito. È un ragazzo moderno! Mio figlio è come lui. DAVANTI AL
CIGNO NERO Marina: Allora ciao Lorenzo. Lorenzo: Ciao Marina.
Sarah: Arrivederci. Marina: Arrivederci Sara e grazie per la festa
di compleanno! Lorenzo: Auguri di nuovo. Paolo: Ciao a tutti.
Lorenzo: Uh, finalmente soli! Sarah: Sorry? Lorenzo: Siamo di nuovo
soli, io e Lei. Sarah: Ah, sì, soli. Lorenzo: Marina parla parla.
Le piace molto parlare. Sarah: Do I like talking? Lorenzo: No,
Marina, she likes talking. Le piace parlare. Sarah: Oh yes, le
piace molto. Lorenzo: Beh, sono quasi le otto, che ne dice di
cenare insieme? Sarah: Well,– Lorenzo: Vorrei invitarLa come amica
e non solo come collega. Sarah: Well, thank you, è molto gentile,
but– Lorenzo: Niente ‘but’, per favore.
Sarah: Va bene, molto volentieri, grazie. Lorenzo: Brava.
Allora, preferisce la carne o il pesce? Sarah: Meat or fish?
Lorenzo: Sì, cosa preferisce? Sarah: Carne, ma non la trippa, per
favore. Lorenzo: No no, non si preoccupi. Niente trippa. Possiamo
andare da Latini, una
trattoria molto tradizionale. Le va? Sarah: Do I go? Lorenzo:
No, ehr... do you feel like? Le va? Sarah: Oh yes, io vado.
Lorenzo: Scusi, scusi! Si dice ‘mi va’. Sarah: OK, mi va. Andiamo
in macchina? Lorenzo: No, non c’è bisogno. Si trova proprio in
centro. Possiamo andare a
piedi. Le va di camminare? Sarah: Sì, mi va. Lorenzo: Bene.
Telefono subito per prenotare. È sempre molto affollato. Buonasera,
Latini? Vorrei prenotare un tavolo per due... sì, per stasera.
Arriveremo verso le nove, nove e un quarto. Sì... Conti. Grazie.
Buonasera.
Extra Dialogue 4 Madre: Antonio! Ti va la carne? Antonio: No,
non mi va. Preferisco la pasta. Madre: Allora, per Antonio la
pasta. E a tuo fratello va la pasta? Antonio: No, non gli va.
Vorrebbe le uova. Madre: Ah, per tuo fratello le uova. Agnese! Ti
vanno le uova? Agnese: No, non mi vanno. Vorrei la carne. Madre:
Agnese vuole la carne. Anche a tua sorella va la carne? Agnese: No,
non le va. Preferisce il pollo. Madre: Uff, pollo per tua sorella.
Ma perché non vi va mai la stessa cosa? Caro! Ti va il pollo?
Marito: Il pollo? Madre: La carne? Marito: La carne? Madre: Le
uova? Marito: Le uova? Madre: La pasta? Marito: Ma no, no. Che ne
dici di un bel pesce?
-
11 of 31
Madre: AAAAhhhhhhh!!!!! Extra Dialogue 5 Uomo: Santa Lucia,
buonasera. Doria: Buonasera. Vorrei prenotare un tavolo per due.
Uomo: Per stasera, signora? Doria: No, non per stasera. Vorrei
prenotare per sabato 20 agosto. Uomo: Per il venti agosto. Un
attimo. In quanti siete? Doria: Siamo in due. Uomo: Un tavolo per
due persone. Sì. Per che ora? Doria: Per le venti. Uomo: Sì, e a
che nome, prego? Doria: Doria. Uomo: Grazie. Dunque, un tavolo per
due persone per sabato 20 agosto alle ore
venti. Benissimo, signora Doria. Arriverderci. Doria:
Arrivederci. Extra Dialogue 6 Donna: La Vecchia Cantina,
buongiorno. Gini: Buongiorno. Vorrei prenotare un tavolo. Donna:
Per stasera? Gini: Sì, per stasera. Donna: Bene. Per quante
persone? Gini: Quattro, siamo in quattro. Donna: E per che ora?
Gini: L’ora? Un attimo, mi scusi. A che ora vogliamo mangiare cara?
Moglie: Non lo so. Alle sette e mezzo, alle otto. Diciamo alle
otto. Gini: D’accordo. Arriveremo alle otto. Donna: Benissimo. E il
nome, prego? Gini: Gini. Donna: Cini. Gini: No, Gini, con la G.
Donna: Ah, mi scusi, Gini. Allora signor Gini, Un tavolo per
quattro persone
per le otto. Gini: Grazie tante. Arrivederci. Drill Dialogue 1
Uomo: La Lanterna, buonasera. Jones: Buonasera, vorrei prenotare un
tavolo per stasera. Uomo: D’accordo. Un tavolo per stasera. Per
quante persone? Jones: Per due persone. Uomo: Un tavolo per due
persone per stasera. Bene, e per che ora? Jones: Arriveremo alle
diciannove e quarantacinque. Uomo: Alle 19:45. A che nome
prego?
Jones: Mi chiamo Jones. Uomo: Grazie, signor Jones. Allora, un
tavolo per due persone, per le
diciannove e quarantacinque. Jones: Esatto/D’accordo/Va bene.
Uomo: Arrivederci. Jones: Grazie. Arrivederci. Drill Dialogue 2
Donna: Il Cucchiaio d’Oro. Buongiorno. Thompson: Buongiorno, vorrei
prenotare un tavolo. Donna: Sì, signora. Per stasera? Thompson: No,
non per stasera, per domani sera. Donna: D’accordo, signora, un
tavolo per domani sera. E per che ora? Thompson: Arriveremo alle
ventuno. Donna: D’accordo, arriverete alle ventuno. E il tavolo,
per quante persone? Thompson: Per quattro persone. Donna: Per
quattro, sì, signora. E a che nome, prego? Thompson: Mi chiamo
Thompson. Donna: Scusi, come si scrive? Thompson: T-H-O-M-P-S-O-N.
Donna: T-H-O-M-P-S-O-N. Grazie, signora Thompson. Allora, un tavolo
per
quattro persone alle ventuno di domani sera. Thompson:
Esatto/D’accordo/Va bene. Donna: Grazie, signora. Buona sera.
Thompson: Grazie. Arrivederci. Drill Dialogue 3 Uomo: Trattoria del
Buongustaio. Buongiorno. Miller: Buongiorno, vorrei prenotare un
tavolo. Uomo: Sì, certo. Per stasera? Miller: No, non per stasera,
per giovedì 18 febbraio. Uomo: Allora, giovedì 18 febbraio. Sì, a
che ora? Miller: Arriveremo alle venti e trenta. Uomo: Alle venti e
trenta. D’accordo. E in quanti siete? Miller: Per sei persone.
Uomo: Per sei persone. Il suo nome, per favore? Miller: Mi chiamo
Miller. Uomo: Mi scusi, come si scrive, per favore? Miller:
M-I-L-L-E-R. Uomo: M-I-L-L-E-R. Grazie, signor Miller. Un tavolo
per sei persone per il 10
febbraio alle venti. Giusto? Miller: No, non alle venti, alle
venti e trenta. Uomo: Oh, mi scusi: sei persone per il 18 febbraio
alle venti e trenta.
-
12 of 31
Miller: Esatto/D’accordo/Va bene. Uomo: Grazie. Buona sera.
Miller: Grazie. Arrivederci. Drill Dialogue 4 Donna: Ristorante Il
Castello, buongiorno. Russo: Buongiorno, vorrei prenotare un
tavolo. Donna: Sì, signora. Per stasera? Russo: No, non per
stasera, per pranzo venerdì della prossima settimana. Donna: Per
pranzo venerdì prossimo. È il ventidue, vero? Russo: Sì, venerdì è
il ventidue. Donna: D’accordo. Per che ora? Russo: Per le dodici e
trenta. Donna: Le dodici e trenta, d’accordo. E in quanti siete?
Russo: Siamo in due. Donna: Un tavolo per due persone. Il suo nome,
per favore, signora? Russo: Mi chiamo Russo. Donna: Grazie, signora
Russo. Allora, un tavolo per due persone per venerdì 22
alle 12 e trenta. Russo: Esatto/D’accordo/Va bene. Donna:
Grazie, signora. Buona sera. Russo: Grazie. Arrivederci. IN STRADA
Lorenzo: Bene. Tutto a posto. Abbiamo la prenotazione. Sarah: Molto
bene. Lorenzo: Allora ci vediamo fra un’ora. Alle nove meno un
quarto. Sarah: Sì, ehr, un momento. Le nove meno un quarto, quarter
to nine, right? Lorenzo: Sì, perfetto. Sarah: Bene, vado all’hotel.
Lorenzo: Si ricorda la strada? Sarah: Sì, credo. Vado dritto fino
alla piazza e poi a destra. Lorenzo: Esatto. E io vado a casa.
Sarah: See you later. Lorenzo: A dopo. ALLA RECEPTION Sarah: Buona
sera. Clara: Buona sera signorina. Come sta? Sarah: Molto bene,
grazie. Clara: Ecco la sua chiave. 37 vero? Sarah: Sì, grazie.
Clara: Il signor Conti? Sarah: Sì, lui... ehr... ceniamo insieme...
stasera.
Clara: Ah, bene! Allora verrà qui? Sarah: Qui? Oh my God, I
don’t know. Non lo so. He didn’t say where. Non so
dove. Clara: Ahh, i giovani, sempre con la testa fra le nuvole.
Su, lo chiami. Sarah: Sì, lo chiamo. Clara: Ecco, può usare questo
telefono. Sarah: Grazie. Here’s the number. Clara: Allora? Sarah:
Non capisco. Can you hear? Recorded voice: Messaggio gratuito. Il
cliente non è raggiungibile. Le invitiamo a
richiamare più tardi. Clara: Ah, il telefonino è spento. Come si
dice spento? Off, capito? Sarah: Oh, I see. Sì, ho capito. Well,
I’ll try his home number. Casa. Provo a
casa. Clara: Brava, provi a casa. Signora Conti: Pronto? Sarah:
Lorenzo? Signora Conti: No, Lorenzo non c’è. Sono la signora Conti.
Chi parla? Sarah: Ehr... sono... non importa. Arrivederci. Clara:
Sì? Sarah: Non capisco. Clara: Di nuovo? Sarah: Una donna...
signora Conti... Clara: Come? Sarah: Mrs Conti... she must be...
and the phone call in the bar... Clara: Signorina? Si sente bene?
Sarah: Oh, no. Clara: Ma, signorina, dove va? Sarah: He’s married!
ALLA RECEPTION, QUALCHE MINUTO PIÙ TARDI Clara: Reception, buona
sera. Sarah: Sono Sarah Jenkins. Clara: Ah, signorina! Che è
successo? Sta bene? Sarah: Sì, ehr, no. Non sto bene. Clara: Oh, mi
dispiace. Ha bisogno di qualcosa? Sarah: No, ehr, sì. Vorrei ehr...
leave a message. Clara: Ah, sì, lasciare un messaggio. Per il
signor Conti? Sarah: Quando... se viene qui. Clara: Sì, mi dica.
Sarah: Non posso cenare con lui stasera. Perché non sto bene, sto
male, molto
male. Clara: Oh, che peccato! Posso fare qualcosa per Lei?
-
13 of 31
Sarah: No, grazie. Vedo lui, no, lo vedo domani alle nove.
Clara: Domani alle nove, ecco. È tutto? Sarah: Sì, grazie. Buona
notte. Clara: Buona notte signorina. Strano. Prima sta bene, poi
sta male, molto male. Sì, no, no, sì. Mah, mi
sembra un po’ confusa. Povera ragazza. Ah, gli uomini! UNIT 13
NELLA HALL DELL’ALBERGO Lorenzo: Buongiorno Sara. Sarah:
Buongiorno. Lorenzo: Come sta stamattina? Sarah: Oh, bene, grazie.
Mi dispiace ma … well, yesterday I had a bad
headache. Lorenzo: Ah, mal di testa, certo. Non importa. Sarah:
Andiamo? Lorenzo: Ehr, c’è un problema, la mia macchina non
funziona. Non possiamo
usarla per andare in campagna. Sarah: Can’t we go by train, or
by bus? Lorenzo: Purtroppo no. Né il treno né l’autobus vanno alla
fattoria Chiarini.
Dobbiamo noleggiare una macchina. Sarah: Rent a car? Lorenzo:
Sì. C’è un’agenzia vicino alla stazione. ALL’AGENZIA DI NOLEGGIO
Lorenzo: Buongiorno. Impiegato: Buongiorno, mi dica. Lorenzo:
Vorrei noleggiare una macchina. Impiegato: Che tipo di macchina?
Lorenzo: Mah, una non troppo grande. Non so, una Punto. Impiegato:
Una Punto. Bene. E per quanti giorni? Lorenzo: Per due giorni. Oggi
e domani. Impiegato: Molto bene. Posso avere la sua patente, per
favore? Lorenzo: Ecco, e questa è la carta di credito. Impiegato:
Grazie. Dove dobbiamo mandare la fattura? Lorenzo: All’indirizzo
della mia società, Italia Bella. Le do il mio biglietto da
visita. Impiegato: Dunque, viale Mazzini, 23, 50124 Firenze.
Grazie. Lorenzo: Prego. Ah, c’è l’aria condizionata nella macchina?
Impiegato: Certo, aria condizionata e radio. Lorenzo: Perfetto.
Extra Dialogue 1 Impiegato: Buongiorno, signora.
Signora: Vorrei prendere in affitto una macchina. Impiegato: Sì,
signora. Che tipo di macchina? Signora: Una Smart, è possibile?
Impiegato: Certo signora. Per quanti giorni? Signora: Per tre
giorni. Dal 13 al 15 aprile. Impiegato: Dal 13 al 15 aprile. Bene.
Il suo nome, per favore? Signora: Anna Bellini. Impiegato: E
l’indirizzo? Signora: Piazza Tasso, 38. 00195 Roma. Impiegato: La
sua patente, per favore. Signora: Ecco la patente. Una domanda.
Impiegato: Mi dica. Signora: L’assicurazione è inclusa? Impiegato:
Certo, signora. È inclusa nel prezzo. Signora: Molto bene. Ecco la
carta di credito. Impiegato: Grazie, signora. Extra Dialogue 1
Drill Impiegata: Buongiorno. Mi dica. Impiegata: Sì. Che tipo di
macchina? Impiegata: Per quanti giorni? Impiegata: E il suo
indirizzo? Impiegata: Posso avere la sua patente, per favore?
Impiegata: Grazie. Extra Dialogue 2 Signore: Buongiorno. Impiegato:
Buongiorno, mi dica. Signore: Ho un posto riservato per Napoli per
la settimana prossima, per giovedì
11, ma vorrei cambiarlo. Impiegato: Certo. Posso vedere il
biglietto, per favore? Signore: Eccolo qui. Impiegato: Grazie. Ah,
mi dispiace, ma non è possibile cambiarlo. È una tariffa
speciale, valida solo per giovedì 11. Signore: Sì, lo so. Ma non
voglio partire quel giorno. Preferisco partire il giorno
dopo, venerdì 12. Impiegato: Ma non è possibile con questo
biglietto. Signore: Perché no? Impiegato: Scusi signore. Le ripeto
che non lo posso cambiare. È un biglietto
speciale, che è valido solo per un giorno specifico, giovedì 11.
Signore: Ma Lei non capisce!
-
14 of 31
Impiegato: No, guardi. Io capisco benissimo. È Lei che non
capisce. Non posso cambiare questo biglietto.
Signore: Ma scusi– Impiegato: Signore, ci sono altri viaggiatori
che aspettano. Signore: Ma senta– Impiegato: Signore, per favore!
Extra Dialogue 3 Impiegato: Buona sera. Signore: Buona sera. Vorrei
un biglietto per Venezia, sull’Eurostar delle 9:50. Impiegato: Per
che giorno? Signore: Per domenica 4 luglio. Impiegato: C’è la
prenotazione obbligatoria la domenica. Signore: Sì, va bene.
Impiegato: Fumatori o non fumatori? Signore: Non fumatori.
Impiegato: Seconda classe va bene? Signore: Sì, grazie. Seconda
classe. Impiegato: Vuole il biglietto di andata e ritorno? Signore:
No, di sola andata. Posso pagare con carta di credito? Impiegato:
Certo. Extra Dialogue 3 Drill Impiegato: Buongiorno. Impiegato: Per
che giorno? Impiegato: Fumatori o non fumatori? Impiegato: Prima o
seconda classe? Impiegato: Vuole un biglietto di sola andata?
Impiegato: Che giorno per il ritorno? Impiegato: A che ora?
Impiegato: Paga in contanti o con carta di credito? Extra Dialogue
4 Uomo: Vorrei un taxi, per favore. Taxi: Certo. A che indirizzo?
Uomo: Via Giuliani, 12, a Rifredi. Taxi: Via Giuliani, 12. Per
dove? Uomo: Per Fiesole, alla chiesa di San Francesco. Taxi: Ah,
bella chiesa, con un panorama bellissimo. Uomo: Sì, sì, bello.
Taxi: Domani a che ora? Uomo: Domani? Perché domani? Taxi: Per
il taxi. A che ora vuole il taxi domani? Uomo: Ma no, non domani.
Ho bisogno di un taxi subito, oggi,
immediatamente. Taxi: Ah, mi dispiace, ma non è possibile. Uomo:
Come non è possibile? Sta scherzando? Taxi: Assolutamente no. Non
ci sono taxi disponibili al momento. Non ci
sono taxi fino alle 14.00. Uomo: Ma io ho bisogno di un taxi
immediatamente. Taxi: Eh, tanta gente ha bisogno di un taxi– Uomo:
No, Lei non capisce. Io devo essere in chiesa fra 15 minuti, no
adesso
fra 10 minuti. Mi sposo! Taxi: No! Uomo: Sì! Taxi: Ma Lei è un
uomo fortunato! Uomo: Ma che dice? È pazzo? Taxi: Ma sì. Niente
taxi, niente matrimonio. Niente matrimonio, niente
moglie e niente figli. Lei è un uomo libero! Uomo: Senta, la mia
fidanzata sta aspettando, il prete sta aspettando, gli invitati
stanno aspettando. Per favore, mi aiuti! Taxi: E va bene. Vedo
cosa posso fare. Torino 15 fra tre minuti. Uomo: Oh, grazie,
grazie! Taxi: Beh, tanti auguri... e buona fortuna. Extra Dialogue
5 Signora: Due biglietti dell’autobus, per favore. Tabaccaio: Da
un’ora o da tre ore? Signora: Quanto costa quello da tre ore?
Tabaccaio: Un euro e ottanta. È meno caro. Signora: E quello da
un’ora? Tabaccaio: Un euro. È più caro. Il biglietto da tre ore è
più conveniente. Signora: Sì, ha ragione. Prendo quello da tre ore,
allora. Tabaccaio: Ecco a Lei. Signora: Ah, avete anche gli
abbonamenti settimanali? Tabaccaio: Certo. Signora: Bene, ne prendo
uno. E cinque francobolli di posta prioritaria, per
favore. ALLA FATTORIA CHIARINI Sig. Chiarini: Ecco, e questo è
il frantoio, dove si produce l’olio. Vede, signorina? Sarah: Sì,
sì.
-
15 of 31
Sig. Chiarini: Proprio qui, nello strettoio. Questo è molto
antico, è del secolo scorso, e non si usa più. Ma il metodo è lo
stesso anche oggi.
Sarah: È molto interessante. Sig. Chiarini: Venga, andiamo a
visitare le cantine, dove si tiene il vino. Ci sono le botti, che
contengono decine di litri di vino... Sarah: Brr... Fa freddo.
Lorenzo: Prenda la mia giacca. Sarah: Grazie. Sig. Chiarini: E poi
abbiamo centinaia, migliaia di bottiglie... L’ORA DI PRANZO ALLA
FATTORIA CHIARINI Sig. Chiarini: Ma ora andiamo in giardino. È ora
di pranzo. Lorenzo: Buona idea, ho una fame! Sig. Chiarini: Ah,
molto bene. Elvira, mia moglie, ha preparato molte cose buone.
Elvira: Non esageriamo. È solo un pranzo freddo. Venite,
accomodatevi. Lorenzo: Signora, questa tavola è una meraviglia,
vero Sara? Sarah: Sì, con molti colori. Elvira: Grazie, signorina.
Ora mangiamo. Allora, ci sono gli affettati, il
pecorino, la panzanella e la bruschetta con l’olio che si
produce qui. Sig. Chiarini: E naturalmente il nostro vino. Alla
salute. ORA DI PRANZO ALLA FATTORIA CHIARINI … PIÙ TARDI Lorenzo:
Un pranzo squisito. Grazie signor Chiarini. Signor Chiarini: Dovete
ringraziare mia moglie, è lei la cuoca. Era una brava cuoca
anche da ragazza. Mi ricordo la prima volta che l’ho vista. Io
sono arrivato a casa di suo padre, che era il mio capo, e lei era
in cucina a fare il ragù. Sua madre mi ha invitato a pranzo. Era il
ragù più buono del mondo. Un anno dopo ci siamo sposati, lei aveva
vent’anni e io venticinque. Siamo insieme da 40 anni e abbiamo
quattro figli.
Elvira: E tutto per colpa del ragù! Lorenzo: È una storia molto
romantica. Eh, anch’io vorrei– Sig. Chiarini: Vorrebbe sposarsi?
Sarah: (coughs nervously) Lorenzo: Beh, vorrei avere una storia
così bella da raccontare, quando sarò più
vecchio. Sig. Chiarini: Non mi sembra un problema. Sara, Lei sa
cucinare? Sarah: Io? Sì, well, solo un po’. Sig. Chiarini: Può
imparare da Elvira. Eh, Elvira? Puoi insegnare qualche ricetta
alla
signorina? Elvira: Certo, volentieri. La ricetta del mio magico
ragù. Ci sono degli
ingredienti speciali! Sarah: Grazie, ma io, well, vorrei
comprare dell’olio, è possibile? Sig. Chiarini: Certo! Quanto ne
vuole?
Sarah: Non so, forse due bottiglie. Sig. Chiarini: Bene, due
litri d’olio. Arrivo subito. Extra Dialogue 6 Negoziante:
Buongiorno, signora. Mi dica. Signora: Buongiorno. Un chilo di pane
e un po’ di formaggio pecorino, per
favore. Negoziante: Quanto ne vuole? Signora: Ne prendo tre
etti. Negoziante: Altro? Signora: Sì, mi dà anche dei panini.
Negoziante: Quanti? Signora: Ne vorrei quattro. Negoziante: Ecco i
panini. Signora: E poi una confezione di spaghetti da mezzo chilo e
un pacchetto di
burro da due etti. Negoziante: Bene, ecco a Lei. Basta così?
Signora: Basta così. Grazie. IN MACCHINA Lorenzo: Allora Sara, Le è
piaciuta la fattoria? Sarah: Sì, tutti sono molto felici. Lorenzo:
Lei non è felice? Sarah: Io? Sì, certo. Lorenzo: No, non è vero.
Che è successo? Sarah: Niente. Lorenzo: Mi dica la verità. Tell me
the truth, per favore. È colpa mia? Sarah: No, well, yesterday...
Lorenzo: Sì, ieri? Maledetto cellulare. Pronto? Andrea! No,
dimmi... Malato? Sì, sì, ho
capito. Arriviamo. UNIT 14 Francesca: Mia figlia Claudia ha tre
figli, due maschi e una femmina. Si chiamano
Luigi, Monica e Antonio. Luigi è il maggiore. È nato nel
millenovecentocinquantanove. Sua sorella Monica è nata nel
millenovecentosessantatre. Il minore, Antonio, è nato nel
millenovecentosettantuno.
Andrea: Abito con mia moglie in un appartamento nel centro
storico. È un
appartamento di quattro stanze, molto grandi, circa 100 metri
quadrati. Ci sono due camere da letto, il salotto, il bagno e la
cucina-tinello. C’è anche un balcone. Mi piace molto
l’appartamento, però è un po’ troppo
-
16 of 31
rumoroso, specialmente di notte, perché al piano terra c’è un
bar. E poi siamo al quarto piano e non c’è l’ascensore.
Silvana: Luisa è parrucchiera e suo marito è ragioniere. Abitano
a Sorrento, una
città sulla costa nel sud dell’Italia. Luisa e suo marito hanno
un appartamento in un palazzo di sette piani. C’è l’ascensore, per
fortuna! Il loro appartamento è piuttosto grande, ha sei stanze.
C’è una cucina moderna, la sala da pranzo e il soggiorno. Ci sono
quattro camere e doppi servizi. C’è anche un grande giardino, e in
giardino c’è la piscina.
Luigi: Alfredo è in affitto in una casa alla periferia di Pavia,
una città nel nord
dell’Italia. È una villetta a schiera di due piani. Al piano
terra, c’è l’ingresso, la cucina, il soggiorno e lo studio. Al
primo piano, c’è un bagno e due camere da letto. Una è molto
grande, ma l’altra è piuttosto piccola. C’è anche un garage per
l’auto.
Angelo: Il signore e la signora Sartori e i loro due figli
abitano in una villetta a
Trieste. Trieste è una città nel nord-est dell’Italia. I Sartori
adorano la loro città. È molto bella. Gli piace molto anche la loro
casa. Al primo piano, ci sono tre camere da letto e due bagni. Al
piano terra, c’è l’ingresso, il salotto e la cucina-tinello. Hanno
anche un piccolo giardino e un garage. Abitano molto vicino alla
stazione ferroviaria, e il signor Sartori, che è un imprenditore,
viaggia spesso in treno. La signora Sartori, invece, va a fare la
spesa sempre in bicicletta. I bambini vanno a scuola a piedi. La
scuola è a cinque minuti da casa.
Francesca: La signora De Marco è architetto. Abita a Catania, in
Sicilia, una grande
isola a sud dell’Italia. È in affitto in un appartamento molto
vicino al mare, a dieci minuti dalla spiaggia. C’è un giardino con
una terrazza. Ma non c’è il garage e lei parcheggia l’auto per la
strada. Non ci sono problemi di parcheggio. Le piace molto
l’appartamento, che è molto comodo.
Silvana: A Sonia Galli non piace il quartiere dove abita. È in
una zona industriale
e non ci sono negozi. Sonia è in affitto in un appartamento in
un palazzo di cinque piani. Il palazzo è piuttosto lontano dal
centro. Sonia ha la macchina, ma non ha il garage. Quindi
parcheggia l’auto per la strada e ci sono sempre problemi di
parcheggio. Il vantaggio è che l’appartamento è molto vicino
all’ospedale dove Sonia è infermiera. E poi, siccome non è molto
grande, non è troppo caro.
Francesca: Giuliana abita in collina, a Perugia. È una piccola
città nel centro
dell’Italia, in Umbria. È una bella regione, molto verde e molto
pittoresca. La casa di Giuliana è una villetta a schiera molto
vicino al centro, dieci minuti a piedi. A Giuliana piace molto la
sua casa, che si
trova in un quartiere tranquillo. È una casa di due piani, ma
piuttosto piccola. Al piano terra c’è l’ingresso, il soggiorno e il
cucinotto. Non c’è il giardino, ma c’è una bella terrazza. Al primo
piano, ci sono due piccole camere da letto e un bagno.
Luigi: Giulio Biagini abita in Chianti, vicino a Greve, con sua
moglie e i suoi
due figli. Abitano in una casa colonica ristrutturata in aperta
campagna. È una casa su tre livelli. Al piano terra c’è una grande
cucina con il camino, e un piccolo bagno. Al primo piano ci sono
due camere da letto e un altro bagno più grande. Al secondo piano
c’è un’altra camera e la stanza dei giochi dei bambini. Per fare la
spesa vanno a Greve che è a un quarto d’ora di macchina. A loro
piace abitare in campagna, specialmente ai bambini... e a Pippo, il
loro cane.
A CASA DI ANDREA Andrea: Etciù! Mamma mia, come sto male! Etciù!
Oddio oddio! Lorenzo: Ma smetti, hai solo il raffreddore! Andrea:
Mah, speriamo. Sto tanto male. Sara, secondo Lei ho la febbre?
Sarah: La febbre? Lorenzo: Fever. Do you think he has a fever?
Andrea, Sara non è un medico. Sarah: We need a thermometer. Andrea:
Un termometro? No, non c’è bisogno, mi tocchi la fronte, così.
Sarah: No, non c’è febbre. Andrea: Strano, credo di avere
l’influenza. Lorenzo: Andrea, sei ridicolo. Ma dov’è Mafalda?
Andrea: È con sua sorella. Sono andate al cinema. Lorenzo: Ti ha
lasciato solo! Andrea: Sì, come al solito, quando sono malato.
Lorenzo: Strano, chissà perché? Andrea: Bevete qualcosa? Sara, cosa
posso offrirle? Sarah: Niente per me, grazie. Lorenzo: È sicura? Io
vorrei un amaro. Sarah: Un amaro? Lorenzo: Sì, è un liquore di
erbe, amaro appunto. Come si dice? È il contrario di
dolce, sweet. Sarah: Oh, yes. Bitters. OK, va bene. Lo assaggio.
Andrea: No, l’amaro non ce l’ho. Lorenzo: Ah, non ce l’hai. Allora
una sambuca? È un altro liquore al sapore di
anice, non so come si dice in inglese. Sarah: Aniseed, credo.
Anice. Andrea: No, non ho nemmeno la sambuca. Lorenzo: Una grappa?
Andrea: No, la grappa non c’è.
-
17 of 31
Lorenzo: Ma scusa, offri da bere e poi non hai niente! Allora,
cosa hai da bere in casa?
Andrea: Caffè... Coca Cola, acqua, ah c’è il limoncello.
Lorenzo: Meno male. Conosce il limoncello, Sara? Sarah: Limoncello,
no. Non lo conosco. Lorenzo: È un liquore fatto con l’alcool e i
limoni del sud, che sono i migliori. Sarah: It sounds very nice.
Allora, un limoncello per me. Lorenzo: Bene, e uno per me. Andrea:
E uno anche per me. Lorenzo: Per te? Ma tu sei malato, non puoi
bere alcolici. Per te un bicchiere
d’acqua e un’aspirina. Andrea: Ma– Lorenzo: Noi andiamo in
salotto, venga Sara, da questa parte. Extra Dialogue 1 Uomo:
Buongiorno. Farmacista: Buongiorno, mi dica. Uomo: Senta, ho un
forte mal di testa. Farmacista: Ha mal di testa. Può prendere un
analgesico. Ecco a Lei. Uomo: Sì, ma ho anche il raffredore. Etciù!
Farmacista: Anche il raffreddore. Allora è meglio un’aspirina.
Uomo: Sì, ma ho anche la tosse. Farmacista: Ah, anche la tosse.
Allora ha bisogno anche di uno sciroppo. Uomo: Sì, ma ho la febbre,
credo. Ho freddo e ho i brividi. Brrr. Farmacista: Anche la febbre!
Guardi, le do un antibiotico. Uomo: Sì, ma ho anche mal di stomaco,
e mal di gola, e mal di denti e– Ma che fa? Telefona? Farmacista:
Sì, chiamo l’ambulanza. Lei ha bisogno del pronto soccorso. PIÙ
TARDI A CASA DI ANDREA Andrea: Ecco, il limoncello per voi due e
un’aspirina per me. Sarah: Umm, è molto buono. E l’appartamento è
molto bello. Andrea: Grazie, molto gentile. Mafalda, mia moglie, fa
l’arredatrice e quindi ha
deciso tutto lei. Sarah: È moderno, mi piace. Andrea: A me no,
preferisco i mobili antichi, ma Mafalda. Sa, è una donna molto
determinata. E io detesto litigare. Sarah: Capisco. Oh, this
CD... it’s opera! Andrea: Sì, Le piace l’opera, Sara? Sarah: Yes,
moltissimo! Ma non so molto, hardly anything to be honest. I’ve
never seen one. Lorenzo: Davvero? Qui a Firenze c’è un teatro
famoso per l’opera. Ma, un
momento... ehr, scusate, vado in cucina. Devo fare una
telefonata.
Andrea: Questa è la Turandot di Puccini. Sarah: Oh, Puccini.
Andrea: Puccini era toscano. Conosce la storia di Turandot? Sarah:
No. Andrea: Dunque, Turandot è una principessa cinese fredda e
malvagia... E alla fine si sposano. Sarah: È una bella storia.
Andrea: È molto drammatica. Lorenzo: Scusate, ho una sorpresa per
Sara. Andrea: Che sorpresa? Sono curioso. Sarah: Anch’io. Lorenzo:
Stasera andiamo all’opera! Andrea: Stasera? Alla prima della Madama
Butterfly? Lorenzo: Esatto, stasera, alla prima della Madama
Butterfly. Andrea: Ma come hai fatto? I biglietti sono esauriti da
mesi! Lorenzo: Stasera andiamo all’opera! Andrea: Stasera? Alla
prima della Madama Butterfly? Lorenzo: Esatto, stasera, alla prima
della Madama Butterfly. Andrea: Ma come hai fatto? I biglietti sono
esauriti da mesi! Lorenzo: Un amico, un ex compagno di università.
Lavora al Comunale e mi ha
riservato due poltrone in platea, terza fila. Andrea: Sempre il
solito fortunato. Sarah: Sorry, are we going to the opera? Lorenzo:
Sì, andiamo all’opera. Non è contenta? Sarah: Sì, ma, forse–
Lorenzo: Su, dobbiamo andare. Lo spettacolo comincia alle 20.30 e
prima
dobbiamo cambiarci. Alla prima si va eleganti. Extra Dialogue 2
Signora: Buona sera. Impiegato: Buona sera. Signora: Vorrei due
biglietti per il concerto di sabato prossimo. Impiegato: Sì,
preferisce in platea o in seconda galleria? Signora: I palchi non
sono disponibili? Impiegato: No, mi dispiace. I palchi sono
esauriti. Signora: Va bene, allora in platea, per favore.
Impiegato: Ecco ci sono due posti qui, in sesta fila, vede?
Signora: Si, va bene. Li prendo. Impiegato: Bene. Ecco i biglietti.
Signora: Grazie. Ah, a che ora comincia il concerto? Impiegato:
Comincia alle 21 e finisce alle 23 circa, con un intervallo.
Signora: Grazie.
-
18 of 31
Drill Dialogue Impiegato: Buona sera, mi dica. Cliente: Buona
sera. Vorrei due biglietti per il concerto. Impiegato: Per sabato o
domenica? Cliente: Per domenica. Impiegato: Im platea, in palco o
in galleria? Cliente: In platea. Impiegato: Ci sono due posti in
terza fila, vede? Cliente: Va bene. Li prendo. Impiegato: Bene,
ecco I biglietti. Cliente: Posso pagare con carta di credito?
Impiegato: Certo. Cliente: A che ora comincia il concerto?
Impiegato: Alle 21. Cliente: Grazie. Arrivederci. Impiegato:
Arrivederci. UNIT 15 Extra Dialogue 1 Receptionist: Buongiorno.
Signore: Buongiorno. Avete una camera libera per due persone per
stanotte? Receptionist: Eh, mi dispiace, ma non abbiamo niente.
L’albergo è al completo. Signore: Oh, peccato. Receptionist: Però
c’è un altro albergo in fondo alla strada, che è molto buono. È
della
stessa categoria. Potete provare là. Signore: D’accordo. Grazie
mille. Extra Dialogue 2 Receptionist: Buongiorno, signori. Signore:
Buongiorno. Avete una camera libera per due persone? Receptionist:
Sì, signore. Con bagno, con doccia o solo con lavandino? Signora:
Con bagno. Receptionist: E per quante notti? Signore: Per una
notte. Receptionist: Per una notte? Ah, sì. Abbiamo una camera
molto bella al terzo piano.
Con il letto matrimoniale. Signore: Va bene. Quanto viene?
Receptionist: Centodieci euro a notte. Signore: Non avete niente di
meno caro? Receptionist: Vediamo... no, mi dispiace. Non c’è
nient’altro. Signora: Va bene, la prendiamo. Signore: Eleonora, un
momento. È molto cara. Signora: E io sono molto stanca!
Signore: La colazione è compresa? Receptionist: Sì, è compresa.
Signore: D’accordo, la prendiamo allora. Extra Dialogue 3
Receptionist: Avete la camera 315. Ecco la chiave. Potete prendere
l’ascensore qui a
destra. Signore: Grazie. Signora: Ah, bene. Grazie. Extra
Dialogue 4 Signore: Mi può dare il conto della camera 315, per
favore? Receptionist: Subito signore. 315... Ecco. Ha preso
qualcosa dal mini-bar? Signore: No, niente. Receptionist: Ha fatto
telefonate? Signore: No. Receptionist: Bene. Sono centodieci euro.
Signore: Accettate carte di credito? Receptionist: Sì, certo. Extra
Dialogue 5 Signore: Mi può dare il conto della camera 315, per
favore? Receptionist: Subito signore. 315... Ecco. Ha preso
qualcosa dal mini-bar? Signore: No, niente. Receptionist: Ha fatto
telefonate? Signore: No. Receptionist: Bene. Sono seicentocinquanta
euro. Signore: Seicentocinquanta euro? Non è possibile. Ci deve
essere un errore. Receptionist: Un errore? Signore: Ma sì. È per
una sola notte. Receptionist: Ah, Lei ha ragione. Questo è il conto
della camera 316. Mi scusi tanto,
signore. Signore: Non c’è problema. Extra Dialogue 6
Receptionist: Pronto. Albergo Bertolini. Buona sera. Signora: Buona
sera. Ho bisogno di una camera con bagno per due persone, in
giugno. Avete qualcosa? Receptionist: Dipende, signora. Per
quali date esattamente? Signora: Dal 13 al 22 giugno. Receptionist:
Dal 13 al 22 giugno... Ah, sì, signora. Abbiamo una camera
disponibile
per questo periodo. Signora: Molto bene. Receptionist: Facciamo
pensione completa, mezza pensione o solo colazione.
-
19 of 31
Signora: La mezza pensione quanto costa? Receptionist: Settanta
euro a persona a notte. Signora: E posso prenotare per telefono?
Receptionist: Certo, signora. Ha una carta di credito? Drill
Dialogue 1 Receptionist: Pronto. Pensione Mariella. Buona sera.
Cliente: Buona sera. Vorrei prenotare una camera doppia con bagno.
Receptionist: Per quali date? Cliente: Dal 14 al 20 agosto.
Receptionist: Un momento…, sì. Abbiamo una doppia disponibile.
Cliente: Quanto costa? Receptionist: Cinquanta euro a persona a
notte, con colazione inclusa. Ma facciamo
anche mezza pensione e pensione completa. Cliente: La mezza
pensione quanto costa? Receptionist: Settanta euro a persona.
Cliente: Posso prenotare per telefono? Receptionist: Certo, con
carta di credito. Extra Dialogue 7 Franco: Pronto! Chiara: Pronto,
sono Chiara. C’è Franco? Franco: Sono io. Ciao Chiara, come stai?
Extra Dialogue 8 Segretaria: Banca Italia, buona sera. Carloni:
Buona sera. Sono Giovanni Carloni. Vorrei parlare con il Dottor
Bellini. Segretaria: Un attimo, glielo passo. Extra Dialogue 9
Donna: Pronto! Fallani: Pronto! Buongiorno, parlo con Giannini?
Donna: Sì, chi parla? Fallani: Sono Enrico Fallani. Posso parlare
con Vincenzo? Donna: No, mi dispiace, non c’è. Fallani: Sa quando
torna? Donna: Alle 5 credo. Fallani: Va bene, richiamo più tardi.
Drill Dialogue 2 Segretaria: Italia Bella, buongiorno. You:
Buongiorno. Posso parlare con Lorenzo Conti. Segretaria: Scusi, chi
parla? You: Sono... Segretaria: Mi dispiace, il signor Conti non
c’è.
You: Sa quando torna? Segretaria: Alle sei circa. You: Richiamo
più tardi. IN MACCHINA Lorenzo: Sara, è molto silenziosa. Vuole
dirmi cosa è successo? Sarah: Niente. I’m fine. Lorenzo: Non è
contenta di andare all’opera? Sarah: Sì, ma... sua moglie è
contenta? Lorenzo: Mia moglie? Sarah: Sì, I called you last night
and she answered the phone. Lorenzo: Mia moglie? Sarah: Sì, la
signora Conti. Lorenzo: Oh Sara, Sara, Sara! La signora Conti non è
mia moglie. Sarah: No? Lorenzo: No... è mia madre! Sarah: Madre?
But, she was at your place then. Lorenzo: Sì, era a casa mia, ma
era anche a casa sua. Sarah: Oh, non capisco. Lorenzo: Sara, io
abito con mia madre. Sarah: Oh, I see. But who called you when we
were in the bar? Another
woman? Lorenzo: No, ancora mia madre. Sarah: But you said
l’ufficio? Why? Perché? Lorenzo: È imbarazzante per me. Io so come
vivono gli inglesi, i giovani sono più
indipendenti di noi italiani e lasciano la famiglia molto
presto. Ma in Italia è diverso. E poi, mia madre è vedova e io sono
figlio unico. Non posso lasciarla sola.
Sarah: Well, no, of course not. Allora, non è sposato. Lorenzo:
No, sono single, non mi crede? Sarah: Do I believe you? Sì, certo.
Lorenzo: Allora il mal di testa era una scusa? Sarah: Sì, mi
dispiace. Lorenzo: Oh, non importa. Adesso è tutto a posto. Sarah:
Sì, e sono molto contenta di vedere l’opera. È una bellissima
sorpresa,
grazie. Lorenzo: Prego, è un piacere. Madama Butterfly è la mia
opera preferita. Era
anche l’opera preferita di mio padre. Lui era un appassionato.
Conosceva a memoria le parole di tutte le opere di Puccini. Un
giorno siamo andati...
NEL FOYER DEL TEATRO COMUNALE Lorenzo: Abbiamo tempo per un
caffè prima dell’inizio, Le va?
-
20 of 31
Sarah: Sì, grazie. People are very elegant. Lorenzo: Sì, è la
prima. E Lei è bellissima con questo vestito. È perfetto con le
scarpe rosse, complimenti. Sarah: Grazie, anche Lei è molto
elegante. Lorenzo: Grazie. Conosce la trama dell’opera? Ehr, the
plot. Sarah: Vaguely, very unhappy ending, I think. Lorenzo: Sì, la
fine è tragica. Mentre prendiamo il caffè Le racconto la trama.
Sarah: Oh, yes, please. Lorenzo: Dunque, siamo in Giappone. Madama
Butterfly e Pinkerton, un soldato
americano, si sposano. Però lui deve tornare in America, ma
promette di ritornare. Madama Butterfly lo aspetta e finalmente,
dopo tre anni, lui torna. Ma ha una nuova moglie americana.
Pinkerton ha saputo di avere un figlio da Madama Butterfly e vuole
portarlo in America. Madama Butterfly è disperata, ha perso il suo
amore e perderà suo figlio. E così si uccide.
Sarah: Povera Madama Butterfly. Lorenzo: Sta per cominciare,
dobbiamo andare in platea. PIÙ TARDI NELLA PLATEA DEL TEATRO
COMUNALE Lorenzo: Ecco, questi sono i nostri posti, si accomodi.
Sarah: Grazie. Sarah: Come si dice ‘exciting’? Lorenzo:
Emozionante, perché? Sarah: È molto emozionante, grazie. Lorenzo:
Pre… prego. DOPO MADAMA BUTTERFLY AL TEATRO COMUNALE Lorenzo: Uno
spettacolo magnifico. Che ne dice Sara? Le è piaciuto? Sarah: Yes,
sì, molto, molto bello. Lorenzo: Sara! Ma Lei... piange! Come mia
madre, anche mia madre piange
sempre all’opera. E questa è un’opera particolarmente
commovente. Sarah: And she was so unhappy! Lorenzo: Su, su,
andiamo. Lei non ha fame? Io ho una fame da lupi. L’opera mi
fa questo effetto. Sarah: Sì, ho fame anch’io. Lorenzo: Conosco
una spaghetteria dove si mangiano gli spaghetti più buoni
d’Italia, cioè del mondo. ALLA SPAGHETTERIA ‘SPAGHETTI DA
MORIRE’ Sarah: È incredibile! Fa caldo e possiamo mangiare
all’aperto. In settembre. Lorenzo: Beh sì. Siamo ancora in estate.
It’s summer. Sarah: Sì, ma è notte. Lorenzo: È una notte d’estate.
Sarah: La mia ultima notte qui.
Lorenzo: È vero. Domani Lei parte. A che ora è il suo volo?
Sarah: My flight? Lorenzo: Sì. A che ora è? Sarah: At two thirty,
alle due e trenta. I’ll spend my last morning shopping.
Faccio lo shopping. Compro i regali. Lorenzo: Purtroppo non
posso passare la mattina con Lei. Devo accompagnare
mia madre dal medico. Sarah: È malata? Lorenzo: No, solo per un
controllo, niente di grave. Vengo a prenderLa
all’albergo verso l’una. Sarah: But, if you need to be with your
mother– Lorenzo: No, voglio accompagnarLa all’aeroporto, davvero.
Sarah: Va bene, grazie. Lorenzo: Ma ora non pensiamo a domani,
dobbiamo festeggiare. Sarah: Festeggiare? Cosa? Lorenzo: Non lo so.
Forse questa bella notte d’estate. Scusi? Cameriere: Signore?
Lorenzo: Una bottiglia di champagne, per favore. ALLA RECEPTION CON
CLARA Clara: Signorina Jenkins, signor Conti! Buona sera. Lorenzo:
Buona sera signora. Stanotte Lei è più bella del solito. Clara:
Via, signor Conti. Lei mi fa arrossire. Signorina, come sta
stasera? Va
tutto bene, vedo. Sarah: Sì, tutto benissimo. Io sono un po’
br–, come si dice? Lorenzo: Brilla. Sarah: Oh, yes. Brilla. Troppo
champagne ... e l’opera, oh, meravigliosa. Clara: Siete stati
all’opera? Sapete che mio marito canta nel coro del
Comunale? È baritono. Lorenzo: Davvero? Allora gli faccia i miei
complimenti. È stato uno spettacolo
magnifico. La soprano ha cantato divinamente. Clara: Grazie.
Glielo dirò. Lorenzo: Eh, anche io volevo fare il cantante lirico
quando ero un ragazzo, ma
purtroppo sono stonato come una campana. Sarah: Well, I’m sorry
but it’s really late, è molto tardi. Lorenzo: Sì, Lei ha bisogno di
una bella dormita. Ci vediamo domani. Sarah: Sì, buona notte e
grazie. Buona notte signora. Clara: Buona notte signorina. Lorenzo:
Beh, buona notte signora. Clara: Ehr, signor Conti, mi scusi, ma
che è successo ieri sera? La signorina ha
telefonato a casa sua e subito dopo, mamma mia!, era strana,
parlava da sola. E poi il mal di testa.
Lorenzo: Oh, niente di grave. Uno stupido malinteso. Ora è tutto
a posto.
-
21 of 31
Clara: Sì, ma– Lorenzo: Buona notte, signora. Eh, le donne...
UNIT 16 DOMENICA 6 SETTEMBRE A MEZZOGIORNO, ALL’OBELISCO IN PIAZZA
DELLA REPUBBLICA Lorenzo: Pronto? Sarah: Lorenzo? Lorenzo: Sì,
Sara? Pronto, non sento, Sarah mi sente? Sarah: Sì. Lorenzo: Ma da
dove chiama? C’è molto rumore. Sarah: Lorenzo, I’m at the police
station, please come here. Lorenzo: Alla polizia?!? ALLA STAZIONE
DEI CARABINIERI Lorenzo: Allora, maresciallo, è tutto a posto.
Maresciallo: Certo certo, però signorina, si ricordi, bisogna
sempre avere un
documento di identità. Sarah: Yes, sì certo. Lorenzo: Non si
preoccupi, maresciallo, non succederà più, vero Sara? Sarah: Oh no,
never. Maresciallo: Bene, arrivederci. Lorenzo: Arrivederci e
grazie. IN STRADA Sarah: Lorenzo, thank you so much, grazie mille.
I was so scared. Lorenzo: Ma adesso è tutto a posto e guardi che
bella giornata. Sarah: Sì, fa caldo e ho fame. Lorenzo: Anch’io,
possiamo mangiare qualcosa di veloce al bar, che ne dice? Sarah:
Sì, all’aperto. Lorenzo: Certo, all’aperto. SEDUTI IN PIAZZA DELLA
REPUBBLICA Sarah: The menu is also in English! Lorenzo: Sì, è in
inglese perché siamo in centro e ci sono moltissimi turisti
stranieri. Sarah: There are two different prices on the menu.
Lorenzo: Ci sono due prezzi diversi. Sarah: Ci sono due prezzi
diversi, perché? Lorenzo: I prezzi al banco e al tavolo. Sarah:
Yes, al banco, at the bar, and al tavolo, at the table, I think.
Lorenzo: Esatto, al tavolo è più caro. Sarah: Sì, molto più caro.
Cameriere: Buongiorno, vogliono ordinare?
Lorenzo: Sì, Sara è pronta? Sarah: Sì, prendo una bruschetta.
Lorenzo: Una bruschetta. Sarah: Oh, sì, una bruschetta e
un’insalata mista, per favore. Cameriere: Una bruschetta e
un’insalata mista, e Lei signore? Lorenzo: Per me una caprese e poi
le tagliatelle ai funghi porcini. Cameriere: Benissimo. E da bere?
Lorenzo: Prendiamo del vino? Sarah: No, preferisco una birra.
Lorenzo: Avete del vino al bicchiere? Cameriere: Certo. Lorenzo: Un
bicchiere di vino bianco per me e mezzo litro di acqua naturale.
Cameriere: Molto bene. La birra alla spina o in bottiglia? Lorenzo:
Ehr, the beer– Sarah: Sì, ho capito. Alla spina, per favore.
Cameriere: Alla spina. Piccola, media o grande? Sarah: Media.
Cameriere: Bene, grazie. Lorenzo: Sara! Ma il suo italiano è
perfetto! Non ha più bisogno di me. Sarah: Oh thanks, grazie. But I
still need you, well, I mean, I need your help,
ho bisogno del suo aiuto. Lorenzo: E io sarò sempre felice di
aiutarLa. Cameriere: Dunque, una birra media, un bicchiere di vino
bianco e l’acqua, va
bene? Lorenzo: Benissimo, grazie. Cameriere: Ecco la caprese e
la bruschetta. Sarah: Ehr, I haven’t got a knife. Lorenzo: Non ha
il coltello? Scusi! Cameriere: Sì? Lorenzo: Guardi, la signorina
non ha il coltello. Cameriere: Oh, mi scusi. Lo porto subito.
Lorenzo: Grazie. Sarah: Umm... la bruschetta è squisita. The oil...
is so tasty. Lorenzo: L’olio! Certo, l’olio d’oliva toscano è molto
saporito, è il migliore del
mondo. La zona del Chianti è famosa anche per l’olio, non solo
per il vino.
Sarah: Vorrei comprare dell’olio, for my parents. Lorenzo: Per i
suoi genitori. Certo! Domani visitiamo una fattoria dove si
produce
anche l’olio. Sarah: E posso comprare l’olio?
-
22 of 31
Lorenzo: Ma certo. Può comprare tutto l’olio che vuole. Andiamo
in macchina, quindi non c’è il problema del trasporto.
Sarah: Sì, andiamo in macchina. By the way, there are no cars
around today. Lorenzo: No, oggi è una ‘Domenica a piedi’. Sarah:
Sunday on foot? Lorenzo: Esatto, si può viaggiare in centro solo in
bicicletta o in autobus, e
naturalmente a piedi. Sarah: Interessante, e perché? Lorenzo:
Per l’inquinamento. Sarah: L’inqui...? Lorenzo: L’inquinamento,
pollution. Questo è un grande problema per Firenze. È colpa del
traffico, ci sono troppe macchine e motorini, scooters, in
città. Sarah: Oh yes, they are everywhere. Lorenzo: Sì, sono
dappertutto e fanno molto rumore. Sarah: It’s so peaceful senza
macchine e motorini. Lorenzo: Il comune di Firenze, ehr, the city
council, ha deciso di fermare il
traffico una domenica al mese, per limitare l’inquinamento.
Sarah: Buona idea. Lorenzo: Sì, una buona idea. E poi tutti i
negozi sono aperti nelle domeniche
senza traffico. Sarah: Really? Shops are open? Meraviglioso!
Come si dice ‘to go shopping’? Lorenzo: Si dice ‘fare lo shopping’.
Sarah: You’re joking. Lorenzo: No, non sto scherzando, si dice
davvero ‘fare lo shopping’. Allora,
facciamo un po’ di shopping? Sarah: Buonissima idea! IN STRADA
Lorenzo: Dunque, vediamo. Cosa vorrebbe comprare? Vestiti, scarpe,
borse,
gioielli... Sarah: First of all, scarpe. Le scarpe italiane sono
molto famose. Lorenzo: Benissimo in via Tornabuoni si trova il
calzolaio più famoso del mondo. Sarah: Calzolaio? Lorenzo:
Calzolaio, l’uomo che fa le scarpe. Andiamo? Sarah: Andiamo. NEL
NEGOZIO DI SCARPE Lorenzo: Allora, che ne dice? Le piace? Sarah:
Molto, è molto... elegant. Lorenzo: Elegante. Sì è elegante e i
prodotti sono di ottima qualità. Non proprio
economici, forse. Sarah: Yes, I see.
Marina: Lorenzo! Sara! Lorenzo: Marina! Ciao, che sorpresa! Che
ci fai qui? Marina: Io? Faccio lo shopping e voi? Lorenzo: Sara
vorrebbe comprare un paio di scarpe. Marina: Davvero? Anch’io. Ah,
Lorenzo, tu conosci Paolo, mio marito? Lorenzo: Certo che lo
conosco, ciao Paolo. Paolo: Ciao, come va? Lorenzo: Bene grazie.
Questa è Sara. In inglese si pronuncia Sarah, ma io la
chiamo Sara. È più facile... e più italiano. Paolo: Sì sì, so
tutto. Marina mi ha raccontato. Molto piacere Sara, io mi
chiamo Paolo. Sarah: Piacere. Marina: Sara, sono proprio
contenta di vederLa, può aiutarmi a scegliere le
scarpe. Sarah: Certo, anch’io vorrei comprare un paio di scarpe.
Marina: Perfetto! Questo è un regalo di Paolo per il mio
compleanno. Sarah: Compleanno? Lorenzo: Birthday. Davvero? E quando
è il tuo compleanno? Marina: Proprio oggi. Lorenzo: Allora, buon
compleanno, Marina. Sarah: Yes, happy birthday. Marina: Grazie,
grazie. Marina: Ah, ecco una commessa. Scusi! Commessa: Mi dica,
signora. Marina: Senta, vorrei provare un paio di scarpe che sono
in vetrina. Commessa: Sì, signora. Quali? Marina: Quelle, vede?
Quelle nere. Commessa: Quelle con il tacco basso? Marina: No,
quelle con il tacco alto. Commessa: Ho capito. Che numero porta?
Marina: Il 37. Commessa: Benissimo. Arrivo subito. Intanto si
accomodi qui. Marina: Grazie. Allora Sara, le piacciono? Sarah: Sì,
sono molto elegante. Marina: Eleganti. Sarah: Sì, eleganti.
Commessa: Ecco, signora. Marina: Oh, non sono stupende? Ma, è il
37? Commessa: Sì, signora. Marina: È sicura? Commessa: Certo,
signora.
-
23 of 31
Marina: È strano, non mi stanno, sono troppo strette. Commessa:
Forse Lei porta il 38. Marina: Impossibile. Porto sempre il 37.
Commessa: Allora forse dipende dal modello. È un modello molto
stretto. Marina: Sì, dipende sicuramente dal modello. Commessa:
Vuole provare il 38? Marina: Va bene, lo provo. Commessa: Subito.
Paolo: Marina, tu sei incredibile! È sempre la stessa storia con
te. Dici che
porti il 37 e poi devi prendere il 38. Perché non chiedi subito
il 38? Marina: Perchè io porto il 37, ecco perchè! Commessa:
Desidera qualcos’altro, signora? Marina: Ma, non so, forse il
tailleur verde chiaro, quello sul manichino. Commessa: Vuole
provarlo? Marina: Mah, che ne dici Paolo? Paolo: Va bene, va bene.
Marina: Sì, grazie. Vorrei provarlo. Commessa: Per la taglia, la
46? Marina: Assolutamente no. Io porto la 44. Commessa: Certo
signora, la 44. I camerini sono a sinistra. Lorenzo: Sara, vuole
provare qualcosa? Sarah: Yes, please. Le scarpe rosse con il tacco
alto. Lorenzo: Rosse? Tacco alto? Subito. Signorina! IN VIA
TORNABUONI ALLE SEI Marina: Che bel pomeriggio! Mi sono divertita
un sacco! E Lei Sara? Sarah: Ehr... divertita... sacco? Lorenzo:
Marina had a lot of fun. Si è divertita anche Lei? Sarah: Sì,
moltissimo. I spent my whole salary, ma sono contento, no contenta.
Paolo: Perché non andiamo a bere qualcosa per festeggiare il
compleanno di
Marina? Marina: Sì, andiamo, conosco un nuovo locale molto chic,
proprio qui vicino, il
Cigno Nero. Lorenzo: Sara? Sarah: Are we going for a drink?
Lorenzo: Esatto. Sarah: Sì, with pleasure. Lorenzo: Con molto
piacere. AL CIGNO NERO Lorenzo: Uhm..., molto elegante. Mi piace.
Che ne dice Sara? Sarah: Sì, bello. But it could be in London.
Lorenzo: Sì, ha ragione. I nuovi locali non amano la tradizione,
preferiscono seguire la moda.
Paolo: Che prendiamo? Lorenzo: È l’ora dell’aperitivo. Che ne
dite di una bottiglia di spumante? Marina: Sì, adoro lo spumante,
specialmente quello secco. Paolo: Le piace lo spumante Sara? Sarah:
Spumante? Non lo so. Lorenzo: It’s like champagne, but it’s made in
Italy. Sarah: Sì, mi piace, credo. Cameriere: Signori? Paolo: Una
bottiglia di spumante secco, per favore. Cameriere: Subito.
Lorenzo: Scusate, è il mio. Pronto? Ciao... sì... sì... certo...
sì... ci vediamo dopo...
stai tranquilla... ciao. Paolo: Problemi? Lorenzo: No no,
l’ufficio. Marina: Ma oggi è domenica, è chiuso. Lorenzo: Sì, ma–
Marina: Hai detto ‘stai tranquilla’. Era una donna, una fidanzata
forse? Lorenzo: Ma no, che dici. Oh, ecco lo spumante. Paolo:
Facciamo un brindisi. Lorenzo: In Italia si dice ‘alla salute’.
Tutti: Alla salute! Marina: E ora dovete cantare gli auguri. Paolo:
Ma Marina! Lorenzo: Marina ha ragione, stiamo festeggiando il suo
compleanno e dobbiamo
cantare. Anche Sara deve cantare. Sarah: Io? But– Lorenzo: Non
si preoccupi, è la stessa musica di ‘Happy Birthday to you’, ma
invece si dice ‘Tanti auguri a te’, va bene? Sarah: Sì, tanti
auguri a te. Lorenzo: Perfetto. Pronti? Tutti: Tanti auguri a te,
tanti auguri a te, tanti auguri a Marina, tanti auguri a
te! Paolo: Auguri mia cara. Marina: Oh, caro. ANCORA AL CIGNO
NERO Paolo: È carino qui. Come mai lo conosci? Marina: Ci vengo a
volte con Teresa. Paolo: E chi è Teresa? Marina: È la sorella di
Andrea, Andrea Lucchini, lo conosci. Paolo: Sì, ho capito, è una
ragazza molto simpatica e anche carina.
-
24 of 31
È sposata? Marina: Lei no, ma tu sì. Lorenzo: Ma aveva un
fidanzato. Marina: Non proprio un fidanzato. Aveva un ragazzo. Era
spagnolo, di Madrid e
dopo un anno è tornato a casa. Adesso abita di nuovo in Spagna,
a Madrid.
Lorenzo: E Teresa è single, di nuovo. Paolo: Che peccato! E
Andrea è sposato, vero? Lorenzo: Sì, povero Andrea. Marina: Povero
Andrea? Povera Mafalda, sua moglie. Paolo: E Lei Sara è sposata?
Sarah: No, non sono sposata. Sono... single? Lorenzo: Sì, si dice
single anche in italiano. Anch’io sono single. Sarah: Really?
Paolo: Una bella ragazza come Lei, single. Gli inglesi sono ciechi.
Sarah: Ciechi? Lorenzo: Blind, blind not to see your beauty. Sarah:
Oh... Paolo: Noi italiani, invece, e i fiorentini... Sarah: Lei è
fiorentino, vero? Paolo: Io sono nato proprio qui, nel cuore di
Firenze, mio padre vendeva la
trippa al Mercato Centrale. Capisce ‘trippa’? Lorenzo, come si
dice? Lorenzo: He sold tripe in the food market, vendeva la trippa.
Sarah: Do you eat tripe? Lorenzo: Certo. A Firenze si mangia la
trippa alla fiorentina. È una vera
specialità. Deve assaggiarla. Sarah: No, grazie. Preferisco no.
Lorenzo: Preferisco di no. Sarah: Right. Preferisco di no. Paolo,
do you sell tripe? Come si dice? Lorenzo: Vende la trippa? Paolo:
No, io sono programmatore in una ditta di software. Sarah:
Programmatore? Lorenzo: Sì, lavora con i computer. Fa i programmi.
Sarah: Sì, ho capito. Computer, software, è inglese. Lorenzo: Tutte
le parole per il computer e l’informatica sono in inglese. Lei
sa
usare il computer? Sarah: Just a little. Lorenzo: Solo un po’.
Paolo: Allora, posso insegnarle qualcosa. Marina: Povera Sara! È
molto noioso quando prova a insegnare ai bambini! Sarah: I bambini!
Dove sono?
Marina: Sono a casa di mia suocera. Sarah: Suocera? Che
significa ‘suocera’? Marina: È la mamma di Paolo. È molto gentile e
si occupa dei bambini quando
noi vogliamo uscire. Sarah: Oh, è molto gentile. Marina: È
faticoso occuparsi dei bambini, sono molto vivaci. Paolo: E molto
viziati. Sarah: Viziati? Paolo: Come si dice in inglese, Lorenzo?
Lorenzo: ‘Spoilt’, credo. Sarah: Ah, yes. Spoilt, viziati, ho
capito. Marina: Ma sono tanto carini. Lorenzo: È vero. Sono belli e
simpatici, io li adoro. Marina: E loro adorano Lorenzo. Ma ho delle
foto, fotografie. Vuole vederle? Sarah: Sì, volentieri, mi
piacciono i bambini. Marina: Ecco, guardi. Questa è mia figlia. È
la maggiore, la più grande. Sarah: È molto bella. She’s got blue
eyes. Marina: Ha gli occhi azzurri, come mia madre. Sarah: How old
is she? Lorenzo: Si dice ‘quanti anni ha?’. Sarah: Quanti anni ha?
Marina: Ha sette anni e va a scuola. Sarah: I see, she goes to
school. Come si chiama? Marina: Si chiama Stefania. Sarah:
Stefania. Bello nome. Lorenzo: Bel nome. Sarah: Ah, bel nome. And
this is the little boy, how cute! Marina: Sì, questo è mio figlio,
il minore. Si chiama Francesco. Ha solo cinque
anni e non va ancora a scuola. Va all’asilo. Sarah: Nursery
school? Lorenzo: Esatto, asilo. Marina: Andrà a scuola l’anno
prossimo. Non vede l’ora. Sarah: He doesn’t see the time? Lorenzo:
No, è un modo di dire, an idiom. Sarah: Un modo di dire, ho capito
e che significa? Lorenzo: In inglese è ‘he’s looking forward’.
Sarah: OK, non vede l’ora. He’s looking forward. Marina: Sì, non
vede l’ora di andare a scuola con sua sorella. E questo è il loro
cane. Sarah: The dog. Lorocane? Lorenzo: Cane, dog. Il loro cane,
their dog.
-
25 of 31
Sarah: Ah, il loro cane, sì. Marina: Sì. Si chiama Cucciolo.
Lorenzo: Cucciolo significa, ehr.., un cane molto giovane, piccolo.
Sarah: Ah yes, a puppy. How sweet! Marina: E qui i bambini sono con
mia suocera. È piuttosto anziana. Vede, ha
tutti i capelli bianchi. Sarah: Yes, she’s got white hair, like
my Granny. Lorenzo: Granny? Sarah: È la mamma... di mia mamma.
Lorenzo: Ah, nonna. Sarah: E suo marito? Marina: Mio suocero? Lui è
morto. Lorenzo: Marina’s father-in-law is dead. Sarah: Oh, I’m
sorry. Mi dispiace. Marina: È morto da molti anni. Mia suocera è
vedova da più di dieci anni. Sarah: Vedova è ‘widow’? Lorenzo: Sì,
widow. Marina: E così abita con noi. Sarah: Capisco. Paolo: Lei
abita con i suoi genitori? Sarah: With my parents? Oh, no. È
impossibile. Marina: Impossibile? E perché? Se non è sposata. Anche
Lorenzo– Lorenzo: Bene, bene, prendiamo un’altra bottiglia di
spumante? DAVANTI AL CIGNO NERO Marina: Allora ciao Lorenzo.
Lorenzo: Ciao Marina. Sarah: Arrivederci. Marina: Arrivederci Sara
e grazie per la festa di compleanno! Lorenzo: Auguri di nuovo.
Paolo: Ciao a tutti. Lorenzo: Uh, finalmente soli! Sarah: Sorry?
Lorenzo: Siamo di nuovo soli, io e Lei. Sarah: Ah, sì, soli.
Lorenzo: Marina parla parla. Le piace molto parlare. Sarah: Do I
like talking? Lorenzo: No, Marina, she likes talking. Le piace
parlare. Sarah: Oh yes, le piace molto. Lorenzo: Beh, sono quasi le
otto, che ne dice di cenare insieme? Sarah: Well– Lorenzo: Vorrei
invitarLa come amica e non solo come collega. Sarah: Well, thank
you, è molto gentile, but–
Lorenzo: Niente ‘but’, per favore. Sarah: Va bene, molto
volentieri, grazie. Lorenzo: Brava. Allora, preferisce la carne o
il pesce? Sarah: Meat or fish? Lorenzo: Sì, cosa preferisce? Sarah:
Carne, ma non la trippa, per favore. Lorenzo: No no, non si
preoccupi. Niente trippa. Possiamo andare da Latini, una
trattoria molto tradizionale. Le va? Sarah: Do I go? Lorenzo:
No, ehr... do you feel like? Le va? Sarah: Oh yes, io vado.
Lorenzo: Scusi, scusi! Si dice ‘mi va’. Sarah: Ok, mi va. Andiamo
in macchina? Lorenzo: No, non c’è bisogno. Si trova proprio in
centro. Possiamo andare a
piedi. Le va di camminare? Sarah: Sì, mi va. Lorenzo: Bene.
Telefono subito per prenotare. È sempre molto affollato. Buona
sera, Latini? Vorrei prenotare un tavolo per due... sì, per
stasera.
Arriveremo verso le nove, nove e un quarto. Sì... Conti. Grazie.
Buona sera.
Bene. Tutto a posto. Abbiamo la prenotazione. Sarah: Molto bene.
Lorenzo: Allora ci vediamo fra un’ora. Alle nove meno un quarto.
Sarah: Sì, ehr, un momento. Le nove meno un quarto, quarter to
nine, right? Lorenzo: Sì, perfetto. Sarah: Bene, vado all’hotel.
Lorenzo: Si ricorda la strada? Sarah: Sì, credo. Vado dritto fino
alla piazza e poi a destra. Lorenzo: Esatto. E io vado a casa.
Sarah: See you later. Lorenzo: A dopo. ALLA RECEPTION CON CLARA
Sarah: Buonasera.