INNOVAZIONE & SUSSIDIARIETA’ Cuneo, 13-14 dicembre 2013 Centro Congressi della Provincia Livio Tesio, Direttore Consorzio Monviso Solidale “Innovare per resistere”
Jul 05, 2015
INNOVAZIONE & SUSSIDIARIETA’
Cuneo, 13-14 dicembre 2013
Centro Congressi della Provincia
Livio Tesio, Direttore Consorzio Monviso Solidale
“Innovare per resistere”
… da una conversazione tra il “vecchio” (forse esperto) direttore
Livio Tesio
e
il giovane (meno esperto) ma “sul pezzo”
assistente sociale
Christian Marino
“L’apprendimento e l’innovazione vanno mano nella mano.
L’arroganza del successo è di pensare che ciò che hai fatto ieri
sarà sufficiente per domani”
William Pollard (fisico statunitense)
Torino, Piazza Vittorio, 25 aprile 1945
Torino, Piazza Castello, 13 settembre 2011
Innovare è cambiare dal punto di vista culturale, porsi in modo differente attraverso:
l’intelletto l’azione
RESISTERE PERCHE’ …
di fronte all’aumento dei casi e al decremento di risorse,
es. CMS: 14.000 casi in carico, pari all’8,3% della popolazione
(toccati anche i 16.000 casi in carico, pari al 9,5 % della pop.)
3 milioni di Euro in meno dal 2010 (- 15%)
non è solo la Costituzione a dirci che gli enti locali, i servizi sanitari, le cooperative sociali, il terzo settore
DEVONO
farsi carico delle situazioni dei più deboli,
ma sono direttamente
Anna, Battista, Davide, Teresina …
a chiederci di non lasciarli soli
perché siamo l’ultima ancora
a cui le loro vite sono appese
A chi tocca tentare di trasformarsi per
resistere?
A noi enti pubblici
Alla comunità
Al singolo cittadino
Quali esempi di innovazione,
ad esempio sull’organizzazione:
•Innanzitutto sbagliare meno per spendere meno
•Livelli di confronto decisionale
•Budget per servizio
•Autonomia decisionale nella responsabilità professionale ed economica
•Etc.
Utilizzo dei social network: sì d’accordo, ma per quali motivi il Monviso Solidale ha aperto una pagina Facebook ?
Per fornire, in modo istantaneo e A COSTO ZERO, informazioni/opportunità al cittadino; la nostra pagina ha 2.700 contatti, moltiplicabili per altri centinaia o migliaia
Per offrire la propria presenza attraverso un sistema di comunicazione utilizzato ormai da circa un miliardo di utenti attivi, che ogni giorno
accedono a siti sociali attraverso i quali le informazioni nascono, circolano e si diffondono con una velocità e seguendo dei percorsi del tutto nuovi
Perché l’Ente pubblico deve costruire nuove modalità di interazione e partecipazione, rafforzando la percezione di trasparenza e di efficienza
Perché sempre più spesso i cittadini cercando sul web le risposte o la soluzione ai propri problemi: i siti istituzionali non bastano più, proprio perché è
necessario pensare a una comunicazione a due vie
Lavorare sui gruppi: uscire dal meccanismo 1:1 per approdare a un rapporto, dove è possibile,
per esempio di 2 operatori con cinque, sei o sette utenti
Operatori non professionalizzati:
rivedere i piani assistenziali,
ALLARGANDOLI
in funzione di
spazi di lavoro per i cosiddetti “non professionisti”
in determinati contesti/situazioni,
operatori prestazioni
non NON EQUIVALE A meno
professionalizzati adeguate
Coordinandosi e lavorando con il settore no profit:
…e tanti altri…
Dar vita a sistemi informativi efficaci
Agende riunioni e pianificazione risorse online (auto, sale riunioni, etc.)
Cartella sociale Online
Collegamenti internet fra tutte le sedi
www.socialwiki.it
Collegamento informatico territorio - ospedale
Dall’individuo alla comunità
Si è lavorato e si lavorerà per lo sviluppo della comunità attraverso:
Progetti di Educativa di Strada:
Approssimazioni (Saluzzo), Streetlife (Fossano), Cistodentro (Savigliano)
Mediazione culturale
“Riuscire”, progetto di integrazione e successo scolastico per minori stranieri
Tavoli delle politiche giovanili
Fin qui esempi di innovazione già sperimentati: quali ipotesi tra quelle possibili/auspicabili
per il futuro? Una proposta
Ambito anziani: affido a doppio binario come alternativa all’istituzionalizzazione (e ai suoi costi)
Anziano proprietario o affittuario che in cambio di ore di assistenza
assicura ospitalità al proprio caregiver (a costo zero o con una quota di affido a carico dell’ente pubblico se le prestazioni di cura
sono complesse)
Anziano che si trasferisce presso un singolo/nucleo che ha una
stanza per ospitarlo e versa una quota mensile al caregiver
(aumentabile con una quota di affido a carico dell’ente pubblico
se le prestazioni di cura sono complesse)
CONCLUSIONI e SFIDE
La sfida del lavoro
La sfida della casa
La sfida degli extra-lea
Costi standard e Ricerca
Hanno collaborato: As Christian Marino, Ep Paolo Caraccio, Beppe Ronza per la Cadmo Infor
GRAZIE PER L’ATTENZIONEGRAZIE PER L’ATTENZIONE