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OLTRE 100 ARRIVI - Innovare

Oct 22, 2021

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www .o r i oae ropo r t o . i t

OLTRE 100 ARRIVI PER LE TUE PARTENZE.ALBANIA Tirana BELGIO Bruxelles Charleroi BOSNIA - ERZEGOVINA Mostar BULGARIA So�a CAPO VERDE Sal DANIMARCA Billund

EGITTO Cairo, Marsa Alam, Sharm el Sheik ESTONIA Tallinn FINLANDIA Lappeenranta, Tampere FRANCIA Lourdes, Parigi Beauvais

GERMANIA Brema, Berlino Schonefeld, Dusseldorf Weeze, Francoforte Hahn, Monaco GRECIA Atene, Cefalonia, Corfù, Kalamata,

Karpathos, Kos, Kreta Chania, Kreta Heraklion, Mykonos, Patrasso Araxos, Rodi, Salonicco, Volos ITALIA Alghero, Bari, Brindisi, Cagliari,

Catania, Crotone, Lamezia Terme, Olbia, Palermo, Pescara, Roma Fiumicino, Trapani IRLANDA Cork, Dublino, Knock LETTONIA Riga

LITUANIA Vilnius MACEDONIA Skopje MAROCCO Casablanca, Fez, Marrakesh MOLDAVIA Chisinau NORVEGIA Oslo Rygge, OLANDA

Eindhoven POLONIA Cracovia, Danzica, Katowice, Poznan, Varsavia Chopin, Varsavia Modlin, Wroclaw PORTOGALLO Lisbona, Porto

REGNO UNITO Bristol, East Midlands, Leeds Bradford, Londra Stansted, Manchester REP. CECA Praga REP. DI MALTA Malta ROMANIA

Arad, Bacau, Bucarest Otopeni, Cluj, Craiova, Iasi, Timisoara, Tirgu Mures SLOVACCHIA Bratislava Vienna SPAGNA Alicante, Barcellona

El Prat, Barcellona Girona, Ibiza, Madrid, Mahon, Malaga, Palma di Maiorca, Santander, Santiago de Compostela, Saragozza, Siviglia,

Valencia SPAGNA CANARIE Fuerteventura, Gran Canaria, Lanzarote, Tenerife SVEZIA Goteborg, Stoccolma Skavsta TUNISIA Djerba,

Monastir TURCHIA Istanbul Sabiha Gökçen UCRANIA Kiev, Lviv UNGHERIA Budapest

Dati aggiornati al 4 settembre 2014 include destinazioni servite nel periodo estivo

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32014 SOMMARIOL’EDITORIALEMemento homo ................................................................................................................ 5

ISTITUZIONI E PMIFormare e informare, strumenti necessari per competere .................... 6Andare in Cina si può .................................................................................................... 10

ECONOMIA E MERCATODall’economia lineare a quella circolare passando dall’ecodesign industriale ...................................................................... 12Fracking. Un successo clamoroso oppure è solo chiasso? ........................ 14

DOVE NASCONO LE IDEELa minor convenienza a delocalizzare spinge a ritornare .......................... 18

INNOVAZIONI & TECNOLOGIEIl ricco (che compra uno strumento di simulazione) e il povero (che ne beneficia comunque) ........................................................ 20

INNOVARE CON LA FORMAZIONEReti scuola-impresa: l’intesa vincente per la formazione delle generazioni di domani .............................................. 22

EVENTISINNOVA 2014 .............................................................................................................. 28The Innovation Week - Maker Faire Rome 2014 ........................................ 30Ecomondo 2014 .............................................................................................................. 32A Mecspe 2015 spazio ai giovani e all’innovazione tecnologica e di processo ...................................................... 36Bilancio positivo per 29.BI-MU/Sfortec ................................................................ 38Innovazione e sociale in mostra a Smau ............................................................ 40Klimaenergy e Klimamobility ...................................................................................... 42Pollutec 2014: soluzioni concrete per un’industria più performante e responsabile .......................................... 44Hannover Messe 2015: l’industria del futuro è in rete .............................. 46

DAL MONDO CONFAPIEfficienza energetica in azienda ................................................................................ 48Inaugurata API Sondrio .................................................................................................. 50

LE PMI SANNO INNOVARESistema di trattamento sottoprodotti di origine vegetale e animaleper l’alimentazione di caldaie e gruppi elettrogeni ........................................ 52Consorzio Officine Informatiche Riunite: liberi, indipendenti, efficienti 53

PMI, EUROPA, RICERCAI vantaggi dell’e-commerce per i cittadini dell’UE .......................................... 54I benefici che i consumatori traggono dal mercato digitale unico dell’UE: risultati del mercato degli elettrodomestici ...................... 55

IN PRIMO PIANO .......................................................................................................... 58

NEWS DALLE AZIENDE .......................................................................................... 62

SERVIZIO AI LETTORI ................................................................................................ 66

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Come sarà il tuo domanidipende dalle scelte di oggi.

La pensione integrativa Previndapi è la scelta migliore per garantirti un domani più sicuro e un presente senza preoccupazioni. Previndapi è un Fondo senza fini di lucro, costituito nel 1990 da Confapi-Federmanager per gestire la previdenza integrativa di tutti i dirigenti delle piccole e medie imprese. E non solo. Con il rinnovo del c.c.n.l. dirigenti industria, dal 2011, Confapi e Federmanager hanno introdotto la nuova figura manageriale del “quadro superiore”: un ruolo strategico determinante, che pur non avendo riconosciuta la qualifica dirigenziale, svolge funzioni di elevata responsabilità nell’ambito dell’organizzazione aziendale. Dunque, che tu sia un dirigente o un quadro superiore, fai la scelta giusta per il tuo futuro: chiama Previndapi.

Per saperne di più: www.previndapi.it

Fondo Pensione

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L’EDItoRIALE

MEMENTO HOMO

… , quia pulvis es et in pulverem reverteris, chetradotta letteralmente significa: "Ricordati uo-mo, che polvere sei e polvere ritornerai". Unesempio di riciclaggio perfetto a bassissimo im-patto ambientale, direi! Non per nulla a “pro-gettarci” è stata una mente… divina.Il monito rivolto da Dio ad Adamo è il mede-simo che rivolge la terra a noi essere umani mache, purtroppo, rimane troppo spesso inascol-tato. Più che un avvertimento si tratta di un gri-do talmente forte da essere silenzioso, salvopoi manifestarsi in tutta la sua drammaticità at-traverso gli eventi disastrosi ai quali siamo co-stretti ad assistere, dai terremoti ai nubifragi,dalle malattie ai tifoni.Il benessere, o meglio il consumismo, ci ha tra-sformati in macchine che producono costan-temente rifiuti la cui eliminazione, oltre a rap-presentare un costo elevato per la società, haanche conseguenze negative sull’ambiente cir-costante visti i residui e le emissioni prodottealtamente inquinanti.Fortunatamente non tutto tace grazie – pro-babilmente – al fatto che esiste un’Unione Eu-ropea che stimola le nazioni più avanzatee sveglia quelle dormienti. In altre parolec’è, fortunatamente, la presa di co-scienza che lo sviluppo non può piùprescindere dal concetto di produ-zione sostenibile e che l’innova-zione tecnologica non potrà es-sere considerata tale se non

avrà effetti concreti sulla qualità della vita dellepersone.L’Unione Europea propone una serie di diret-tive e regolamenti volti a controllarne tutto ilciclo di realizzazione di un prodotto, dalla pro-duzione allo smaltimento, con particolare ri-guardo al riciclaggio delle varie componenti deiprodotti stessi. Vi sono nazioni quali Germa-nia e Svizzera che arriveranno presto a chiu-dere tutte le discariche obbligando le aziendea progettare e produrre con un occhio parti-colarmente attento alle materie prime impie-gate.Il reimpiego di materiali provenienti da benigiunti alla fine del ciclo di vita utile, così comeda scarti di lavorazioni, non è solo un businessma soprattutto una spinta a progettare nuovetecnologie di produzione.

Fabio Chiavieri

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"La cultura non sostenuta dal buonsenso è raddoppiata follia". La con-versazione con Aldo Buratti, comin-

cia dalla frase di un gesuita e filosofo vissuto nelXVII secolo, Baltasar Gracián, celebre per la la-pidaria genialità dei suoi aforismi. La citazione

ha il sapore di una massi-ma e la dice lunga sul rap-porto tra cultura e valorie più in generale sul profi-lo caratteriale e moraleche l'uomo di ogni tempodeve avere per affrontarele difficoltà della vita. «Seoggi appare necessario sa-per imboccare la strada del-l'innovazione - spiega Bu-ratti attualizzando il mes-saggio del pensatore - è al-trettanto vero che quellastrada non porterà a nullase non si raggiunge un ade-guato equilibrio tra cono-scenze, abilità tecniche,competenze e attitudini.Questo equilibrio tra saperiteorici e saperi pratici è l'o-biettivo primario di una for-

mazione avanzata ed efficace». Presidente Buratti partiamo proprio

dai compiti della formazione. La Fonda-zione IDI sta affrontando un importantepercorso di innovazione. Quali sono ipunti di eccellenza del Catalogo 2014/2015?

Parlare di punti di eccellenza in questo mo-mento iniziale appare prematuro. La Fondazio-

ne IDI vuole essere prima di tutto attenta atutti i fenomeni del cambiamento, per questo ilnostro sforzo è orientato ad adeguare il meto-do formativo rispetto alle esigenze di un mer-cato in continua evoluzione. L'impegno dellastruttura che presiedo parte da un presuppo-sto, che non mi stanco mai di ribadire: l'impor-tanza e la centralità del sapere. Non mi riferi-sco a una dimensione del sapere fine a se stes-so, come quello esercitato dal manzoniano "az-zecca-garbugli", unicamente volto a oscurare laverità e a manipolare menti e coscienze. La co-noscenza è tutt'altro. È uno strumento prezio-so che messo al servizio dell'intelligenza deveservire a imprenditori e manager per com-prendere meglio la realtà dell'eco-sistema eco-nomico e produttivo in cui tutti ci muoviamo.Ridurre la complessità è la parola d'ordine, perfar questo bisogna essere culturalmente attrez-zati. Il mondo non è disposto ad aspettare lanostra lentezza, nè tanto meno è disposto atollerare la nostra ignoranza. "La casa delle PMI" è lo slogan utiliz-

zato per focalizzare la mission della Fon-dazione IDI. Cosa significa questa scelta?

La formazione va intesa anche come infor-mazione. Questo nuovo approccio prelude adun coinvolgimento di manager ed imprenditoriall’interno di una “casa” o se preferiamo di unacommunity. È molto importante trovare unluogo in cui scambiare opinioni, esperienze,dove la cultura accademica può entrare"in dia-logo" con altri universi culturali in un processodi crescita comune. "casa delle PMI" è una de-finizione che esprime la dimensione più propriadi un luogo familiare in cui ci si ritrova, in cui siridefinisce l'identità, una sorta di agorà del XXI

FoRMARE E INFoRMARE,StRUMENtI NEcESSARI

PER coMPEtERE

a cura diMassimiliano Cannata*

Strategie per le PMI. A colloquio con Aldo Buratti,

Presidente della Fondazione IDI

Aldo BurattiPresidente della Fondazione IDI

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secolo aperta ad apporti ed esperienze nuovee differenziate. Solo unendo le competenze dimanager, docenti ed imprenditori sarà, infat-ti,possibile agire per realizzare quel cambia-mento autentico, auspicato dai più.

Occorre puntare sui valoriIn un momento certamente difficile

per l'intero sistema industriale messo adura prova da una crisi senza precedenti,la formazione che spazio deve avere?

Uno spazio decisivo. Abbiamo bisogno dirafforzare i valori e i principi di riferimento pergli imprenditori e manager. competenza, re-sponsabilità, giustizia, senso dell'equità, onestà,rispetto, le attività formative devono insisteresul versante valoriale. Etica e competenze de-vono toccarsi. Le sole competenze tecnichesenza una robusta educazione ai valori eticinon consentono di espletare quella funzionesociale che oggi viene richiesta a qualsiasi im-presa che si trova a operare in un mercatosempre più globalizzato.È stato adottato un "catalogo a matri-

ce", una forma sicuramente originale cherichiede grande flessibilità da parte deidocenti e un forte approccio multidisci-plinare. Quali sono i vantaggi attesi daquesta nuova tessitura che ha certamen-te dato un profilo e un accento diversoall'impianto generale dell'offerta e delleattività dell'IDI?

Desideriamo trasmettere degli strumenti edelle conoscenze “taylor made”, adeguate allespecifiche esigenze che in quel momento l’a-zienda e/o i manager stanno affrontando. Lacontemporaneità ha sospinto a un livello cosìelevato l'interdipendenza tra le discipline dagiustificare un generale ripensamento dello sta-tuto epistemologico di saperi e competenze,che credevamo immodificabili. con il "catalogoa matrice" abbiamo cercato di andare oltre le"aree funzionali", integrando i tradizionali ambi-ti già coperti dal catalogo attraverso "interfac-ce" di collegamento che rendono porosi i con-fini abbattendo gli steccati troppo rigidi degli"specialismi". c

redo che se si tiene conto di tutti questi fat-tori la nostra proposta si possa definire tantorigorosa in termini di metodo, quanto origina-le per le tematiche che affrontiamo. Dalle retidi impresa alla competitività del mercato glo-bale, alla costruzione e valorizzione dei talenti,fino al rafforzamento delle competenze distin-tive. Si tratta di grandi questioni su cui si misu-ra il futuro del Paese, rispetto a cui occorre ri-cordare che solo incrementando le competen-ze manageriali e imprenditoriali si potrannotentare di contenere i danni causati dall'eviden-te inadeguatezza della politica.

Gli eventi servono ad allenarela "mente innovativa"

Gli "eventi di sensibilizzazione" rap-presentano la seconda grande novità cheFondazione IDI ha proposto quest'annoalle aziende. Come si strutturano questiappuntamenti che presentano un'agendamolto "dialogica" e "aperta"?

"Lunga è la via dell'insegnare per mezzo del-la teoria, breve ed efficace per mezzo dell'e-sempio". Le rispondo con un richiamo a Sene-ca a mio giudizio calzante. Gli eventi di sensibi-lizzazione che abbiamo avviato nello scorsomese di settembre sono stati pensati proprioin quest'ottica, efficace e pragmatica. Non ci in-teressa alimentare astratte e vuote teorie, nonè il momento. Piuttosto il nostro sforzo è quel-lo di coagulare proposte e suggerimenti con-creti, destinati a impattare sui problemi che nelquotidiano richiedono risposte e scelte spessodifficili. I manager e gli imprenditori delle PMIche hanno partecipato ai nostri eventi hannopotuto verificare cosa vuol dire muoversi in"casa propria", in un clima disteso, in un luogoin cui, senza sentirsi a scuola, è possibile connaturalezza e autenticità informarsi e parlaredelle proprie esperienze. È un primo passo

INNoVARE 7

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IStItUzIoNI E PMI8

quello che abbiamo realizzato, ma ritengo siamolto importante in prospettiva, in quanto perfronteggiare la profonda mutazione del capita-lismo occorreranno manager e imprenditoricapaci di esercitare la "mente innovativa", chedimostrino cioè di essere non meri esecutori,ma portatori di idee, soluzioni, strategie.La Fondazione IDI ha due grandi e im-

portanti partner: Federmanager e Con-fapi. Come intendete sviluppare e valo-rizzare al meglio in termini strategici lacollaborazione con questi Enti che si mi-surano quotidianamente con le istituzio-ni sulla definizione delle politiche indu-striali e del lavoro?

Lavorando insieme per il benessere dellacollettività, soprattutto evitando errori che ri-schiano di rafforzare lo spirito di fazione e le vi-sioni di parte. Inoltre credo che sia assoluta-mente necessario rafforzare la collaborazionecon Federmanager e confapi per superare, conl'uso di elevate competenze, le resistenze chevengono dalle istituzioni, dalla burocrazia e da-gli interessi di chi intende continuare a difen-dere strenuamente i privilegi delle tante "caste"che hanno affossato il Paese.

Massimiliano Cannata* Giornalista Professionista, esperto di socialinnovation, formazione e cultura manageriale

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Fondo di Assistenza e Solidarietà Dirigenti e Quadri Superiori industria

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a cura diMaria Letizia Borgia

Entrare in un mondo sconosciuto come la ci-na, può generare all’inizio molte perplessitàe paure ed è normale che questo accada se

si è soli e se ci si improvvisa conoscitori del mon-do orientale. La cina in questo preciso momentostorico non solo è l’area più vasta geograficamen-te parlando e con la maggiore popolazione mon-diale, l’unica ad avere la reale potenzialità di acqui-sto in contante, lontana per distanza geografica eculturale da noi anni luce... questo lo sanno tutti.

La cina in questo preciso momento storico èASIA ed Africa insieme (APEC - Asia-PacificEconomic cooperation in pratica l’oNUasia/africa). La cina fa e fa fare. La cina è l’unicapotenza economica attuale che paga, investe peravere ciò che manca. Lo fa per puro istinto di so-pravvivenza e prosecuzione della specie poiché ra-giona, si muove e agisce come GRUPPo e come“branco”. La cina per questo, è l’unica potenzareale economica che INVEStE su noi Italiani perfarci rimanere italiani per avere la nostra origina-lità di “problem- solving” che non può essere imi-tata.

Su queste logiche, impercettibili ad occhio nu-do e visibili solo “vivendo” con loro e tra di loro,circa 7 anni fa emerge il sogno: “rimanere italianitra di loro” per fare di una costrizione, obbligato-ria per le imprese italiane che non hanno più altraopportunità se non andarsene dal proprio territo-rio per poter sopravvivere, una vera opportunitàdi crescita e di espansione. Noi siamo pochi e pic-coli in confronto a tanta vastità. come fare dun-que per sentirsi “a casa” così lontani dalla propriavera casa?

IL PARco EccELLENzE ItALIANE ci è riusci-to. L’idea nasce da Italiani che hanno una esperien-za di oltre 15 anni con il mercato asiatico e che lasensazione di essere soli in mezzo a loro l’hannoprovata sulla propria pelle, la emanano con i lorosguardi e con la loro storia che se pur non raccon-tata a parole è raccontata nelle azioni che oggi nelparco si chiamano convenzioni e garanzie, contrat-ti e procedure. Nasce in modo particolare da un i-taliano, Dr. carmine Gelli Presidente di confim-presenordovest, pluripremiato in cina per inge-gno ed impegno, (chiamato in cina Marco Polomoderno) che ha fatto della sua esperienza e co-

Un corridoio preferenziale per l’internazionalizzazione

IStItUzIoNI E PMI10

ANDARE IN cINA SI PUò

Ingresso del palazzo uffici governativi all’interno dell’espansione della città di Hangzhou. Lo stabile degli uffici e centro direzionale è e sarà il punto

di riferimento per gli imprenditori italiani per tutte le necessità: ufficio tecnico,commerciale, interpreti ecc.

Spazio esposizione negozi (primo e secondo piano) e bar ristoranti sulle terrazze

Visione di insieme zona fiume (il contesto per i cinesi è molto importante) della ville con zone ristoro. Nella parte sinistra del fiume (rispetto a questa foto)

sorge la zona “sociale” della città: teatro, centri culturali ecc.

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noscenza la casa degli italiani in Cina, ed ha co-me interlocutore il governo cinese.

Questo è il PARco EccELLENzE ItALIANE,prima di essere business, internazionalizzazione,commercio estero. È un luogo fisico esistente(ol-tre 400.000 mtq, ma non solo) dedicato all’italia-nità che prevede:▶ sì l’apertura di punti vendita delle aziende italia-

ne dentro ad uno spazio di proprietà dello Sta-to cinese ( non è dunque una operazione im-mobiliare);

▶ prevede sì costi vantaggiosissimi di utilizzo de-gli spazi (a partire da € 750 mese full optio-nal:affitto, utenze, personale dedicato, pulizia,pubblicità);

▶ prevede sì che la produzione rimanga in italiaper garantire la qualità e l’eccellenza presuppo-sto fondamentale per essere all’interno del par-co;l’aumento di resa e ci auguriamo anche l’au-mento di posti di lavoro per gli italiani

▶ prevede sì convenzioni uniche per costi e tem-pi di sdoganamento della merce e una tax freeper le soste previste fino alla messa al bancodella merce;

▶ prevede sì la protezione dell’impresa italiana findal momento della selezione dall’Italia attraver-so i responsabili accreditati apartire dalla registra-zione del brand diret-tamente alla camera dicommercio cinese aprezzi convenzionati e davve-ro d’eccezione (d’obbligo se si vo-gliono evitare inutili penali e sgradevoli sorpre-se), fino alla selezione del prodotto giusto e sa-pore giusto di gradimento del mercato cinese esua “trasmissione comunicativa adeguata per lacomprensione e traduzione in lingua”;

▶ prevede sì il supporto costante e continuo ditutto il personale dedicato in Italia ed in cina(interpreti, traduzioni, assistenza per richiestavisti, richiesta certificazioni per i prodotti; assi-stenza per calcolo tempistiche e modalità al fi-ne di realizzare un reale progetto di previsio-ne- investimento);

▶ prevede sì la diffusione del prodotto in tutto ilterritorio cinese attraverso l’accordo con ALI-BABA (taobao) piattaforma e-commerce (la piùgrande nel mondo), oggi quotata in borsa;

▶ prevede sì accordi con l’ufficio delle entrate ci-nese per garantire la regolarità di trattamentoche non preveda “improvvisazioni” alle qualinon potremmo fare fronte come PMI

▶ ... e tanto altro che avrete modo di verificaresul sito www.parcoeccelenzeitaliane.comMa prevede soprattutto quello che altri non

hanno previsto: la domiciliazione del prodot-to, vera internazionalizzazione, creando un corri-doio sicuro e agevolato.

E cosa ancor più rilevante: fare rete reale per

l’italianità ed essere gruppo. cooperare per nondisperdersi e disperdere la nostra cultura e storia.

E questo è stato possibile grazie all’ingegno delsuo ideatore italiano che ha voluto:▶ l’apertura delle nostre scuole di pensiero (desi-

gner, cucina, oreficeria e altro) all’interno delparco.

▶ l’organizzazione di eventi in un calendario co-stante giornaliero mensile annuale,mirati ad e-ducare il gusto ed il palato del cinese ricco (7%della popolazione che circolerà nel parco poi-ché zona turistica) che oggi vuole crescere edevolvere.

▶ il presidio 24 ore su 24 dell’ItALIANItA’ come“mente” che da direttore d’orchestra, entran-do nei cerimoniali integrandosi e non imponen-dosi (poiché li conosce) VIENE RIcoNoScIU-to e RISPEttAto e AScoLtAto e dunqueseguito.Provare per credere, venite a vedere durante

le mission che ogni mese si organizzano per gli “in-creduli”.

Il sogno è già realtà per le oltre 400 aziende chehanno aderito. Vi attendiamo ad Hangzhou unadelle 7 capitali cinesi, città turistica per i cinesi epolo tecnologico innovativo, a soli 100 Km da

Shanghai. Il PARco EccELLENzEItALIANE si colloca alcentro della sua espansio-

ne più importante: 26,5Kmq, circondato da parchi

tecnologici e centri di ricerche in-novazione. Per raggiungerlo sono stati

già organizzati servizi di navette da tutte le stazio-ni e punti d’arrivo della città. Questo Format, u-nico nel suo genere sarà “imitato” da altri 23 di-stretti, infatti apriranno altri 23 parchi con i me-desimi brand presenti nel primo.

ci sarà posto anche per altri se pure per anco-ra poco tempo.

E poiché pensiamo al futuro dell’Italia, per “e-ducare” tutti gli imprenditori alle modalità asiati-che ed evitare rischi inutili(e spiacevoli sorprese),da Gennaio 2015 partiranno:▶ corsi di formazione sui cerimonali utili alle trat-

tative.▶ Il progetto sarà oggetto di studio per un esclu-

sivo master sull’internazionalizzazione per i neolaureati e per tutti i futuri manager che dovran-no necessariamente fare in conti con la cina. Lamaggior parte delle aziende mondiali ha comesoci i cinesi e conoscere la loro cultura, i lororituali, le loro abitudini nel business diviene in-dispensabile.Possiamo mantenere la nostra italianità ma oc-

corre aprire gli orizzonti e conoscere anche tuttoil resto.

[email protected] www.parcoeccellenzeitaliane.com

INNoVARE 11

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a cura diPierangela Pisu, Giovanni Battista Pusceddu*

All’interno della Strategia Europa 2020 sul-la crescita intelligente, sostenibile e inclu-siva, la commissione Europea ha adotta-

to lo scorso luglio le linee di indirizzo per miglio-rare la gestione dei rifiuti e aumentare l’utilizzodi materiali di produzione provenienti da proces-si di riciclo, puntando su una società basata su unmodello di “economia circolare”, capace di gene-rare nuovi modelli di sviluppo sostenibile e nuo-va occupazione. Il passaggio verso l’economia cir-colare prevede la valorizzazione sistematica diconcetti quali il riutilizzo, la manutenzione, il rin-novo e il riciclo dei materiali e dei prodotti esi-stenti, sostenendo che i cosiddetti “rifiuti” pos-sono essere trasformati in “risorse”.

Gli obiettivi previsti dalla commissione Euro-pea richiedono agli Stati membri di aumentareentro il 2030 il riciclo dei rifiuti urbani al 70% eall’80% dei rifiuti di imballaggio, per arrivare alriciclo del 60% della plastica, dell’80% del legnoe del 90% per alluminio, vetro e metalli, oltre chedel 90% per la carta entro il 2025. Per quanto ri-guarda gli sprechi alimentari, l’obiettivo è quellodi adottare misure volte a ridurli del 30% entroil 2025.

L’adozione del modello di economia circolareporta con sé necessariamente l’abbandono pro-gressivo del modello di “economia lineare” al mo-mento esistente in cui ”si produce per sostituireciò che si è prodotto per poter continuare a pro-durre per sostituire ciò che si è prodotto” (tul-lio Regge, Maurizio Pallante 1996). L’economia li-neare si basa, infatti, sul modello “produzione-consumo-smaltimento” in cui i prodotti industria-li derivano da uno sfruttamento intensivo delle ri-sorse naturali e sul meccanismo dell’obsolescen-za programmata dei prodotti destinati ad arriva-

re in breve tempo a “fine vita” come rifiuti. conl’economia circolare, di contro, le stesse risorsevengono utilizzate più volte, mantenute in uso ilpiù a lungo possibile, recuperando e rigenerandotutti i materiali e i prodotti riutilizzabili alla fine diogni ciclo di vita. La transizione progressiva ver-so un’economia circolare richiede una rivoluzio-ne culturale che comporta l’estensione della re-sponsabilizzazione a tutti i soggetti che a vario ti-tolo concorrono allo sviluppo sociale ed econo-mico: decisori politici, consumatori nel loro nuo-vo ruolo proattivo di acquisto consapevole e tut-ti gli attori del ciclo di vita del prodotto ossia pro-duttori, fornitori, smaltitori.

DALL’EcoNoMIA LINEARE A QUELLA cIRcoLARE

PASSANDo DALL’EcoDESIGNINDUStRIALE

EcoNoMIA E MERcAto12

La transizione verso un’economia circolare sposta l’attenzionesul riutilizzare, aggiustare, rinnovare e riciclare i materiali

e i prodotti esistenti. Quel che normalmente si considerava come “rifiuto” può essere trasformato in una risorsa.

L’Ecodesign industrialeper ogni fase del ciclo di produzione

L'Italia, con il D.Lgs. 15/2011, ha recepitola Direttiva Europea del 2005, regolando l'intero settore dell'ecodesign

L'adozione dell'ecodesign industriale tienein considerazione l'impatto ambientale delprodotto a partire dalla fase di progettazio-ne e durante tutto il suo ciclo di vita al finedi ridurre la produzione di rifiuti e presenzadi elementi nocivi, favorendo l'utilizzo di tec-nologie e processi incentrati su prodotti so-stenibili, riutilizzabili e riciclabili. La proget-tazione ecosostenibile, quindi, valuta leperformance ambientali su tutte le fasi delciclo di vita del prodotto: scelta delle mate-

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In questo nuovo scenario, le imprese diventa-no protagoniste a partire dalla fase di progetta-zione con l’adozione della metodica di ecodesignindustriale, al fine di offrire nel mercato prodotticon nuove caratteristiche di ecocompatibilità, riu-scendo a cogliere le opportunità derivanti da nuo-vi mercati e sviluppando nuovi modelli di busi-ness basati su noleggio, condivisione, riparazio-ne, potenziamento o riciclaggio dei singoli com-penenti. In questa direzione, la Piattaforma euro-pea sull’efficienza nell’impiego delle risorse (E-REP)1 propone diversi settori di attività vantag-giose per le imprese, caratterizzate da una forteimpronta di ecosostenibilità.

* coNFAPI Sardegna

INNoVARE 13

rie prime nuove e riciclate, quantità e qua-lità dell'energia utilizzata nelle fasi di produ-zione, utilizzo e smaltimento, imballaggi, for-ma e modularità degli oggetti, trasporto, du-rata dell'utilizzo, smaltimento. La valutazione dell'impatto ambientale delsistema prodotto richiede obbligatoriamen-te l'utilizzo di indicatori efficaci e significati-vi sia delle pressioni ambientali associate al-la produzione e all’uso del bene, sia dei be-nefici ambientali derivanti da una correttagestione del rifiuto. Per questo, sono dispo-nibili diversi software tool riconducibili adue distinte categorie: LcA (Life cycle As-sessment) e LcI (Life cycle Inventory). Al-tra importante categoria di software tool èquella di DFX (Focused Analysis tool) de-dicati a minimizzare l'utilizzo di materiali no-civi, al design per il riciclo e al design per ildisassemblaggio.

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Per generareprodotti ecosostenibili...

▶ Ragionare per “prericiclaggio” evitando ”scarti a monte”

▶ Prefigurare l’intero ciclo di vita del prodotto

▶ Effettuare la valutazione dell’impatto ambientale in tutte lefasi del ciclo di vita

▶ Ridurre al minimo l’uso di materiali

▶ ottimizzare il risparmio energetico

▶ Sostituire gli impianti obsoleti e/o inquinanti con tecnolo-gie pulite

▶ Ridurre al minimo l’uso di agenti inquinanti

▶ Ridurre al minimo l’uso di risorse non rinnovabili

▶ Privilegiare l’utilizzo di materiali di riciclo nei nuovi pro-dotti

▶ creare sistemi di produzione e consumo sostenibili in sin-tonia col territorio

▶ Adottare la logica progettuale del design sistemico

▶ Ridurre al minimo il consumo d’acqua

▶ Progettare e produrre packaging sostenibile

▶ Minimizzare i consumi per il trasporto

▶ Sostituire il prodotto con il relativo “servizio reso”

▶ Abbattere i rumori con meno materiale isolante possibile

▶ Semplificare la forma e la modularità degli oggetti prodotti

▶ Agevolare le fasi di dismissione dei prodotti e il loro riciclo

▶ Privilegiare la produzione di oggetti a lunga durata

▶ Ridurre al minimo la compresenza di materiali diversi

1 http://ec.europa.eu/environment/resource_efficiency/re_platform/index_en.htm

ECONOMIALINEARE

ECONOMIACIRCOLARE

“Nell’Unione europea ogni anno si usano quasi 15 tonnellate di

materiali a persona, mentre ognicittadino UE genera una media di

oltre 4,5 tonnellate di rifiuti l’anno, di cui quasi la metà è

smaltita nelle discariche. L’economia lineare, che si affida

esclusivamente allo sfruttamento delle risorse, non è più un’opzione praticabile”

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Il fracking (o fratturazione idraulica) negli StatiUniti sta facendo sognare. Grazie ad un me-todo di estrazione gas non convenzionale, la

superpotenza transatlantica potrebbe avere dinuovo il predominio come grande nazione mon-diale di erogazione del gas. In Europa, al contra-rio, alcuni stati sono scettici ammonendo suidanni ambientali che potrebbero scaturire dalfracking. È tutto chiasso quindi? I produttori diarmature industriali potrebbero dispiacersi poi-ché la fratturazione delle formazioni rocciose

richiederebbe numerose valvole nei processi avalle.

Perforazioni rumorose I lavori di fracking sono caratterizzati da un

fortissimo rumore. Ad alta pressione viene in-trodotta nello strato roccioso una miscela diacqua, sabbia quarzosa o microsfere di cerami-ca e sostanze chimiche: un violento intervento,questo, in cui si creano delle fratture. «Gli addi-tivi che vengono aggiunti al fluido servono perlopiù

EcoNoMIA E MERcAto14

FRAcKINGUN SUccESSo

cLAMoRoSo oPPURE È SoLo cHIASSo?

Il fracking sta dimostrando di essere un motoredi ripresa della congiuntura per gli Stati Uniti mettendo

in moto il settore delle armature industriali. Qualche stato europeo, invece,

schiaccia il piede sul freno per l’estrazione del gas.

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a non far mescolare la sabbia quarzosa con l’acquae non far arrivare i batteri nei giacimenti», spiegaExxon Mobil.

E non solamente per questo tipo di opera-zione sono richiesti servizi di qualità forniti dal-le armature industriali: il gas, i prodotti chimicie la sabbia devono raggiungere il pozzo in giu-sta misura e le valvole assolvono proprio il com-pito di dosare tali quantità in maniera adeguata.Successivamente, il gas, una volta controllato,arriva al pozzo. Una tecnologia sofisticata chealtrimenti non renderebbe accessibile lo sfrut-tamento della roccia da 1.000 a 5.000 metri diprofondità.

Le nuove pipeline sono in grado di convoglia-re anche il mezzo chiamato gas di scisto o gasda argille, naturalmente mediante l’utilizzo del-le valvole. L’azienda americana Quanta Servi-ces, grazie alla costruzione e la manutenzionedi pipeline, è riuscita nel 2012 a conseguire utilicome mai ha potuto raggiungere prima d’ora,riferisce “Boerse online“. La società General E-letric, a sua volta, fornisce le turbine a gas e icompressori per le tubazioni.

Il fracking si sta dimostrando davvero comeun affare lucrativo.

Il fracking come motore di lavoro negli Stati Uniti

In ultimo, le fonti energetiche giungono nellecentrali elettriche a gas. Se il fracking dovesseaffermarsi ed espandersi anche in Europa comenegli Stati Uniti, si renderà necessario costruirenuove centrali elettriche a gas supplementari eoccorreranno altresì una serie di armature in-dustriali. Una sfilza impressionante di operazio-ni, alle quali questo tipo di componente per gliimpianti è profondamente implicata.

Gli Stati Uniti, pertanto, hanno calcolato le

ripercussioni che il fracking avrebbe sulla con-giuntura. «Avremmo 600.000 nuovi lavori ed ener-gia per centinaia di anni direttamente sotto i nostripiedi», ha parlato così il Presidente Barackobama recentemente. Già in questo momentogli Stati Uniti producono più gas naturale diquanto si sia mai prodotto prima. Il Presidentedegli Stati Uniti, Barack obama, prevede tempialtrettanto favorevoli per l’estrazione del pe-trolio: «Potremmo controllare in futuro l’erogazio-ne della nostra energia». In questo caso, daremoaccelerazione ai permessi di estrazione. ci tro-veremmo di fronte ad un nuovo inizio dell’ “e-ra d’oro” per l’estrazione del gas naturale, si di-chiara euforica anche l’Autorità internazionalesull’Energia. Per il Presidente obama il frackingrappresenta l’“energia ponte” fino a quando l’e-nergia solare e quella eolica non riusciranno adottenere maggiori prestazioni.

Già ora gli Stati Uniti stanno assaporando ilforte sviluppo con il gas di scisto essendo crol-

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lati i prezzi del gas naturale negli ultimi 5 anni,ovvero da quando è iniziato il boom del fracking.Il gas naturale è circa il 60% più conveniente ol-treoceano rispetto all’Europa. Questo, a suavolta, ha dato una spinta decisiva all’economialocale beneficiando quindi i settori che richie-dono un impiego più intensivo dell’energia e lefamiglie.

I settori che richiedono l’impiego intensivo di energia ne approfittanotra i settori che richiedono un impiego mag-

giore di energia figura ad esempio l’industriadella carta. Se quest’ultima gode di buona salu-te in termini economici, può rimanere un set-tore redditizio per i produttori di armature in-dustriali, mantenendo però come presuppostofondamentale i bassi costi energetici. La pro-duzione di carta e pasta di cellulosa, attraver-sando le diverse fasi di produzione, richiedenumerose valvole. L’assortimento essenzialespazia dalle valvole a sfera a quelle a settoresferico, dalle valvole a tenuta metallica per ar-mature di regolazione sino a quelle a saracine-sca, alle valvole a farfalla e a rubinetti a sferaper le armature industriali apri/chiudi. In parti-colare, si renderanno indispensabili le compo-nenti di qualità: «Tutto quello che viene convoglia-to attraverso i cavi flessibili dell’industria della car-ta, se non è appunto acqua, sono mezzi difficil-mente innocui», sottolinea il Dott. Jens Rep-penhagen, amministratore delegato della RSRoman Seliger Armaturenfabrik.

Anche l’industria chimica ha bisogno di mol-ta energia per i suoi processi e reagisce in ma-niera sensibile ai prezzi alti, tutto questo a sca-pito dei produttori di armature industriali. Unsettore chimico in crescita è in grado di riempi-re il registro degli ordini, un fatto che negli Sta-

ti Uniti è in crescita. Intanto, il numero delle de-localizzazioni di produzione in questa zona staaumentando.

Armature resistentiLe valvole devono dare il loro contributo af-

finché siano in grado di generare basse emis-sioni, fornire maggiore sicurezza e garantire ilrispetto ambientale negli impianti chimici, incondizioni rigorose. Durante la produzione diprodotti chimici si utilizzano spesso fluidi cor-rosivi, tossici e altamente pericolosi. Le valvo-le di arresto, il blocco valvola, le parti delle tu-bazioni, le guarnizioni, le viti e gli anelli di la-vaggio devono essere in grado di resistere aquesti fenomeni. Inoltre, sarebbe indispensabi-le avere materiali «in tutte le varianti possibili im-maginabili», spiega il direttore di progetto BjörnBofinger della AS-Schneider. Sono tutte esi-genze, queste, che fra l’altro sono valide ancheper le valvole utilizzate nel campo degli impian-ti di fracking. I prodotti chimici pompati nel ter-reno assieme all’acqua richiedono armature re-sistenti.

In prossimità delle pompe, sul foro di perfo-razione vengono utilizzate ad esempio le valvo-le a rubinetto, le valvole di arresto e le valvoledi non ritorno, mentre quando si mischiano ifluidi per il fracking, sul lato di aspirazione pom-pa, sono posizionate le valvole a farfalla e quel-le di non ritorno.

Costruzione di impianti Gas Naturale Liquefatto (LNG)

Secondo gli esperti, il boom del fracking ren-derà Stati Uniti da importatore di gas ad e-sportatore di gas, pur mancando, in parte, lanecessaria infrastruttura. In tal caso, si dovran-no posare più pipeline per potarli alle coste;

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nei porti, però, scarseggiano gli impianti LNGdi stoccaggio e di conversione del gas in modoche vanga trasportato in Europa e in Asia. GliStati Uniti, comunque, investiranno miliardi didollari per il potenziamento e la conversionedegli impianti.

Anche di questo sviluppo potrebbe benefi-ciare il settore delle armature, in quanto il com-pito delle valvole è quello di regolare la rice-zione e la distribuzione del gas dei rispettiviterminal o stazioni, degli impianti di liquefazio-ne e di vaporizzazione e dei serbatoi di stoc-caggio. Le cisterne per il LNG sono anch’essedotate di armature industriali: le armature perl’arresto fanno disperdere il vapore dalla cal-daia in modo tale da tenere costante le tem-perature e la pressione nelle cisterne di naviche trasportano LNG.

Crepe in Europa per il frackingAd assicurare alle operazioni di fracking un

ricco bottino non è solamente il suolo degli a-mericani i quali dovrebbero disporre di circa 24miliardi di metri cubi di gas di scisto. La più gran-de riserva è in mano alla cina che dispone di 36miliardi di metri cubi, seguita dall’Argentina con21 miliardi di metri cubi, dal Messico con 19 mi-liardi e dal Sudafrica con 13 miliardi di metri cu-bi. Secondo la U.S. Energy Information Admin-sitration (EIA), le risorse per l’Europa occiden-tale sono stimate attorno ai 18 milioni di metricubi, quelle per l’Europa dell’est a 7 milioni dimetri cubi.

Il fracking sta creando spaccature di valutazio-ne anche all’interno dei Paesi europei. Il com-missario europeo per l’Energia, Günther oet-tinger, vede in modo positivo l’estrazione del gas“per motivi di sicurezza e per ridurre i prezzi delgas”. Per contro, la commissaria europea, con-nie Hedegaard, ha evidenziato problemi al ri-guardo poiché la situazione nel vecchio conti-nente non può essere paragonata a quella degliStati Uniti, sia per quanto concerne le condizio-ni geologiche sia per le disposizioni in materiaambientale. Secondo il parere di Anne Glover,la responsabile scientifica consulente del Presi-dente della commissione Europea Jose ManuelBarroso, il fracking sembrerebbe innocuo da unpunto di vista scientifico. Seppure Polonia e GranBretagna sono a favore dell’estrazione medianteil fracking, Francia e Bulgaria si schierano dallaparte opposta dando parere contrario fino alpunto di valutarne il divieto.

Influenze ambientali controverseLo scetticismo è dettato da diversi motivi: ol-

tre ai movimenti del suolo, gli oppositori temo-no una contaminazione del paesaggio e l’inqui-namento delle acque sotterranee che ha comeconseguenza, per citare un esempio, anche la

contaminazione dell’acqua potabile mediante iprodotti chimici che vengono pompati nella for-mazione rocciosa. Grandi quantità di acqua sifarebbero uscire dal pozzo arrivando in super-ficie. Intanto negli Stati Uniti, i critici richiama-no l’attenzione sugli episodi accaduti negli statidella Pennsylvania e del Wyoming: proprio inquelle regioni, l’acqua sotterranea fu inquinatain seguito alle operazioni di fracking, sostienecosì il gruppo americano per la tutela dell’am-biente Riverkeeper.

L’Istituto Federale tedesco di Geoscienza eScienza delle materie prime (BGR), al contra-rio, non vede alcun rischio riguardo ad un in-quinamento “se vengono rispettate le disposi-zioni di legge, si trovano adeguate misure tecni-che e si avviano studi preparatori sul posto“. LaBGR tira così il bilancio: “dal punto di vista geo-scientifico risulta fattibile l’utilizzo di tecnologieche siano compatibili con l’ambiente. tutelarel’acqua potabile dovrebbe, di fatto, essere com-patibile con il fracking“. Inoltre, l’Europa ha di-sposizioni più stringenti in materia ambientalerispetto agli Stati Uniti.

Valutazione dei pro e dei controIl punto dolente rimangono le acque di scari-

co che arrivano in superficie e dovranno esseresmaltite e riciclate onde evitare incidenti comequelli accaduti negli Stati Uniti durante i quali leacque di scarico sono arrivate nell’ambiente na-turale. Nel processo di depurazione, il ruolodelle armature industriali è quindi determinan-te. Per trattare le acque reflue si dovranno in-nanzitutto smaltire le acque di scarico nei pozzie infine trasportarle negli impianti di trattamen-to delle acque reflue.

Nonostante i timori, a favore del fracking edelle centrali elettriche a gas che ne derivereb-bero si aggiunge il fatto che le vecchie centralielettriche a carbone sono state disattivate. In-fatti, negli Stati Uniti, nell’arco di 6 anni, le e-missioni di carbonio sono calate di quasi il 10%.

Francking si, fracking no? Per quanto riguar-da la depurazione, questa decisione deve far ri-flettere sui pro e i contro. Alcuni tengono d’oc-chio soprattutto i vantaggi economici, special-mente in tempi di crisi dell’euro, dove i bassicosti di energia vengono considerati come mo-tore di ripresa della congiuntura. Una cosa peròè chiara: i Paesi devono rispettare la compatibi-lità ambientale in caso decidessero di estrarreil gas di scisto. Altrimenti il fracking non sareb-be accettato tra la popolazione e quindi non a-vrebbe alcun futuro.

Per informazioni: Valve World Expo 2014Petra Hartmann-Bresgen M.A.

[email protected] Kleophas van den Bongardt

[email protected]

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La straordinaria innovazione industriale chele stampanti in 3D stanno introducendo neiprocessi produttivi manifatturieri, ha dello

stupefacente. Basta pensare ad un manufatto cheviene realizzato, prendendo forma nello spazio,sovrapponendo tra loro sottilissimi strati di ma-teriale, uno alla volta.

Nulla sarà più come prima; non solo perchéper creare moltissimi prodotti, saranno necessa-ri meno tempo e spazio, dal momento che nonoccorreranno più stampi e colate, ma principal-mente perché, in accordo con le moderne esigen-ze di risparmio e sostenibilità, non verrà più eli-minato oltre il 70% del materiale.

Si ridurrà drasticamente il “time to market” ela catena di fornitura verrà rivista, in accordo conesigenze di stoccaggio e di logistica e ridisegnan-do i confini tra produzione, distribuzione e con-sumo, in una logica innovativa di mappatura di lo-calizzazioni di attività industriali. La continua rin-corsa a delocalizzazioni produttive alla ricerca diaree con costi di manodopera più bassi, si fermeràe torneranno ad aver peso quelle capacità espe-rienziali e quelle competenze manifatturiere chela tradizione aveva consolidato nel tempo.

Probabilmente nell’ arco di pochi anni assiste-remo ad un ritorno produttivo nelle zone di piùantica vocazione industriale e ad una riallocazio-

ne nei bacini produttivi del vecchio continente.Sarà un vero cambio di paradigma, con l’indu-

stria 3.0 che compie una vera inversione a 180gradi rispetto sia alla prima che alla seconda rivo-luzione industriale. Infatti sia la prima rivoluzioneindustriale, che basandosi su carbone e vapore in-dustrializzò la tessitura, che la seconda, focalizza-tasi su elettricità, motore a combustione internae catena di montaggio, sviluppò la mobilità uma-na, si muovevano nello stesso ambito; quello del-la produzione di massa e delle economie di scala.

Ambedue si proponevano di replicare, in quan-tità sempre crescenti, prodotti standardizzati, inmodo da abbatterne i costi e favorire le venditedi massa, con crescenti velocità di linee produtti-ve sempre più grandi e in grado di soddisfare lesocietà dei bisogni crescenti.

oggi invece che molti dei bisogni umani sonogià stati soddisfatti, siamo in presenza di scarsitàdi risorse e i mercati nel Mondo sviluppato sonosaturi; per conquistare i consumatori, occorrepersonalizzare ciò che si realizza per poterlo ven-dere profittevolmente.

Nei mercati saturi per conservare i clienti è di-ventato inutile produrre tanto, tutto uguale e apoco prezzo.

È evidente, però, che personalizzare significa al-zare i costi, perché le produzioni si riducono e que-

DoVE NAScoNo LE IDEE18 18

LA MINoR coNVENIENzA A DELocALIzzARE,SPINGE A RItoRNARE

a cura diLuigi Pastore

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sto non si concilia con le attività industriali di mas-sa, infatti stampi e colate debbono essere ammor-tizzati, quindi produrre molti pezzi uguali tra loro,con linee produttive sempre in attività.

con le stampanti 3D invece, gli stampi da am-mortizzare con migliaia di pezzi, tutti uguali da pro-durre, non occorrono più; oggi è sufficiente unsoftware e un po’ di materiale ed al computer si puòvariare il prodotto in forma, dimensione, spessore,in pochissimi istanti, realizzando pezzi specifici epersonalizzati, tutti unici, grazie all’innovazione chele nuove stampanti consentono.

Si è realizzato il sogno degli esperti di marke-ting “customizzazione senza standardizzazione” econ costi da produzione di massa, superando iltayloristico concetto di economie di scala.

Le realizzazioni diventano ogni giorno più nu-merose, da quelle artigianali e quelle più spiccata-mente industriali.

Uno degli esempi più significativi in un compar-to di eccellenza tecnologica, è quello del nuovoimpianto di AVIo AERo che con la tecnologiadell’”additive manufacturing” realizza, strato sustrato, componenti del reattore del Boeing 787.

In estrema sintesi, agendo su una superficiecontenente polvere di metallo, un fascio di elet-troni configura il componente da produrre, fon-dendo solo la parte disegnata dalla sagoma sul pc.

Successivamente la stampante ricopre il primocomponente con un secondo strato di polveremetallica e il processo si riattiva, all’interno di spe-cifici contenitori che ricordano le lavatrici indu-striali.

Dal momento che ogni strato ha lo spessore diquaranta micron, occorrono migliaia di passaggiche formano i singoli strati, per completare il pro-

dotto e il tutto può essere terminato in non piùdi un paio di giornate lavorative;Il componenterealizzato viene poi pulito con l’impiego di un u-tensile che “spara” polvere di metallo.

Si ottengono indubbi vantaggi: dalla qualità delprodotto, alla contrazione dei tempi, alla preci-sione dei particolari, all’ottimizzazione della ma-teria prima.

Rispetto ai tradizionali processi di fusione, l’ad-ditive manufacturing (produzione per aggiuntesuccessive), consente di ottenere qualunque for-ma, in un pezzo unico, senza ricorrere alle salda-ture e con una drastica riduzione delle emissioninocive (tecnologia green).

In Avio questo si traduce nella realizzazione diiniettori per i motori aeronautici che sono pro-dotti in un unico blocco e non con la saldatura dicinque differenti componenti.

tuttavia la parte più interessante del processoè quella che impiega, contrariamente a quanto av-viene nella maggior parte dei casi al Mondo, non iltradizionale sistema DMLS (direct metal laser sin-tering), ma l’EBM ( electron beam melting) che im-piega non il laser, ma un fascio di elettroni per fon-dere le polveri metalliche di alluminiuro di titanio.

Si tratta di un’innovazione di processo talmen-te avanzata da aprire scenari imprevedibili neiprossimi anni, con la possibilità di esplorare,senza alcun limite, ogni tipologia di forma e direalizzare un vero e proprio manuale per unanuova ideazione dei componenti e una più a-vanzata concezione della progettazione indu-striale.

In questo modo, tenendo fede ad una delleleggi della storia della produzione industriale,all’innovazione del processo produttivo, faràinevitabilmente seguito quella del prodotto edel suo mercato.

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Solo a qualche anno fa, il termine cloud com-puting viveva soltanto in una regione fumosadove i concetti futuribili esistono nel loro

stato primordiale. come per le specie animali, al-cuni di questi concetti sono destinati a prenderecorpo e trainare rivoluzioni tecnologiche, altri adiventare un simpatico aneddoto di come l’evolu-zione può prendere talvolta la piega sbagliata.

Il cloud computing appartiene alla prima cate-goria. oggi i dispositivi che possediamo, semprepiù lontani dall’antiquato concetto di cellulare, in-troducono nella nostra vita quotidiana app che ri-siedono nel cloud e che ci permettono di soddi-sfare bisogni di diversissima natura come comuni-care, informarci e orientarci in una vita sempre piùinterconnessa.

Ma cosa significa per un’azienda entrare nelmondo delle cloud application? ci sono dei van-taggi tangibili? E quali sono i rischi? Per molti annisi è proposto il teorema che, grazie alla costantediscesa del costo della potenza di calcolo, sarebbestato possibile dotare ogni computer, ai tempi per-sonal, di sufficienti potenzialità per svolgere a prez-zo contenuto qualsiasi attività. Questo ha sicura-mente portato l’informatica a diventare una realtàpervasiva di qualsiasi tipo di business creando unacostellazione di applicativi capaci di coprire le piùsvariate attività, dalla semplice posta elettronicaalla gestione aziendale, dal cAD fino alla simula-zione dei processi produttivi.

Veramente però ci serve dotare ogni dispositi-vo di un’enorme potenza di calcolo che verrà uti-

a cura di Andrea Bettoni, Paolo Pedrazzoli*

IL RIcco (cHE coMPRAUNo StRUMENto DI

SIMULAzIoNE) E IL PoVERo (cHE NE

BENEFIcIA coMUNQUE)

INNoVAzIoNI & tEcNoLoGIE20

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lizzata solamente poche volte durante una norma-le giornata lavorativa? Veramente ha senso ac-quistare costosissimi software per utilizzarlisoltanto in rare occasioni? Ma, soprattutto,è tutto questo efficiente a livello di siste-ma o è possibile ottimizzare il modoin cui le risorse vengono utilizza-te creando benefici per tutti,prima di tutto a livello di ac-cessibilità in termini di spe-sa sostenibile?

Un banco di prova do-ve mettere in discussio-ne questi concetti ci vie-ne dalla simulazione e ot-timizzazione dei pro-cessi produttivi, atti-vità che richiedono,per loro intrinseca natura, elevate capacità com-putazionali. In uno scenario tradizionale, la sceltaper l’azienda si riduce ad effettuare un notevoleinvestimento per introdurre software dedicati chespesso coprono funzioni che vanno oltre le pro-prie reali necessità, destinato a un rapido deprez-zamento, che deve essere acquistato per ogni o-peratore coinvolto.

La migrazione di questi applicativi su servizicloud di High Performance computing (HPc) per-mette al contrario di ridurre l’onere per l’aziendaall’instaurazione di rapporti di erogazione di servi-zio con i provider dell’applicazione e all’istallazio-ne di thin client degli applicativi che richiedonomacchine prive di requisiti particolari in quanto lacapacità computazionale è stata esternalizzata alprovider stesso.

Se ci riferiamo al mondo della simulazione, l’e-levato peso computazionale impone spesso il suouso soltanto nella fase finale del design di una nuo-va linea mentre potrebbe portare grandi benefici,specie nella sua veste tridimensionale, durante lafase di vendita della linea stessa o in occasione dimeeting tecnici presso il cliente. tuttavia, l’attualepotere computazionale di laptop o tablet, tipicistrumenti di tecnici e project manager, non per-mette di supportare queste funzionalità che po-trebbero invece essere sfruttate tramite risorsecloud attraverso i thin client.

Ancora più importante, non si presenta più lanecessità di comprare una vasta suite software masolamente il servizio di simulazione richiesto, quan-do serve. Se ci pensiamo un attimo i vantaggi sonoevidenti e si esprimono per tutti gli attori in gioco.Per primo il costo di investimento dell’utenza vie-ne drasticamente ridotto in quanto si paga sola-mente il fee relativo all’uso effettivo del servizio.In più si permette l’accesso a questi servizi alle im-prese, piccole o anche medie: una vasta platea chespesso decide di non intraprenderne l’adozione,spaventata sia dal costo iniziale che dalla emergen-te complessità dei propri sistemi informativi, obe-

rati dalla introduzione bulimica di miriadi di diver-si software.

Dall’altro lato, il cloud provider è l’ente chemaggiormente promuove e al tempo stesso bene-ficia dell’effetto sistemico di miglioramento dell’ef-ficienza in quanto la centralizzazione della gestio-ne delle risorse computazionali e dei dati permet-te il livellamento di picchi e l’abbattimento di costirelativi alla gestione e fruizione dei servizi.

Più controverso è il discorso relativo ai softwa-re vendor. Se da un lato questi ultimi vedono al-largarsi il loro portfolio raggiungendo capillarmen-te molti più clienti grazie alla scalabilità della offer-ta tramite cloud, dove ogni funzionalità viene as-sociata ad un differente servizio, dall’altro vedonoridursi gli introiti derivanti dall’acquisto delle co-stose licenze e dei relativi contratti di manuten-zione. La sensazione è che sia necessario in que-sto caso calare il ragionamento negli specifici set-tori applicativi per avere una risposta anche se ilfatto che il sistema nel suo complesso ottenga unmiglioramento porta a pensare che nel medio olungo periodo le logiche di mercato permetteran-no un bilanciamento dei benefici anche in questadirezione.

In sintesi, sfruttare gli avanzamenti tecnologicimenzionati permette di erogare servizi, molto co-stosi se configurati come prodotto acquistato, cheil Povero (piccole e medie imprese) non potevapermettersi. Un diffuso uso di strumenti di simu-lazione e forecasting è di importanza fondamenta-le per la ripresa, dato che un investimento in talitecnologie, come confermato anche dall’oxfordEconomics (capturing the Ict Dividend: Using te-chnology to drive productivity and growth in theEU. oxford economics), genera un impatto sullaproduttività superiore a qualsiasi altra tipologia diinvestimento, dove quindi l’Ict è pietra d’angoloper la produttività e per la crescita economica.

* SUPSIScuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana

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a cura diAndrea Mazza e Martina Di Gioia*

Attraverso studi macroeconomici si èappreso quanto la crescita sia alla ba-se dello sviluppo economico e del be-

nessere sociale di un Paese. Uno dei più im-portanti veicoli di crescita economica avvieneattraverso l'istruzione e il capitale umano qua-

lificato: il miglioramento dell'istruzione, finaliz-zato all'entrata nel mondo del lavoro, e un'im-migrazione dall'estero ben gestita, possono in-fatti condurre il Paese a riattivare il loop di cre-scita ormai spento. Investendo quindi risorsefinanziarie nella ricerca universitaria e nel ca-

INNoVARE coN LA FoRMAzIoNE22

REtI ScUoLA-IMPRESA:L’INtESA VINcENtE

PER LA FoRMAzIoNEDELLE GENERAzIoNI

DI DoMANI Innovare, cambiare, potenziare e migliorare l’offertaformativa: la sola strada verso un solido futuro.

Negli ultimi anni si è sempre più evidenziata la necessità di costruire un sistema di co-municazione e di relazione efficace tra il mondo accademico-universitario da un lato e lerichieste provenienti dal mondo del lavoro dall’altro, al fine di colmare una distanza siaculturale sia tecnico-specialistica tra questi due sistemi paralleli. Tale divario, che si mani-festa molto spesso nelle difficoltà di rapporto e di comunicazione tra scuola e impresa, ri-sulta oggi ulteriormente ampliato dai diversi e numerosi cambiamenti che il sistema dellavoro continua a subire, sia dal punto di vista produttivo e organizzativo, sia dal punto divista delle funzioni legate alle risorse umane, specialmente in materia di regolamenta-zione del mercato del lavoro, specializzazione e competenze.

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pitale umano, è possibile fornire nuovo vigoreal sistema delle imprese creando valore aggiun-to e nuova competitività verso i mercati este-ri. Questo concetto presenta una duplice va-lenza: la relazione studenti-impresa da una par-te e il rapporto ricercatori-impresa dall’altra. Iprimi necessitano di ricevere un'educazioneaccademica adeguata all'entrata nel mondo dellavoro, mentre i secondi devono essere inco-raggiati e incentivati a creare valore, sviluppan-do nuove idee fondamentali alla competitivitàdegli uffici Innovazione, Ricerca e Sviluppo del-le nostre imprese. L'unione di queste due for-ze, grazie al miglioramento del capitale umanodisponibile, porterà quindi a una futura cresci-ta, che deve continuamente essere alimentataper raggiungere punti d'equilibrio e di benes-sere sempre superiori.

Da queste considerazioni nasce il bisogno enello stesso tempo l’opportunità di sviluppareuna serie di iniziative finalizzate a ridurre la di-stanza tra il sistema dell’istruzione, universita-ria e non, e quello del lavoro, in modo da va-lorizzare reciprocamente queste due struttu-re in una logica che promuova un nuovo ap-proccio didattico per fornire all’individuo pri-ma di tutto una formazione accademica com-pleta e contemporaneamente una preparazio-ne in grado di inserirlo con maggiore efficaciae in maniera proattiva nel mondo delle impre-se, avvalorando la cultura del lavoro.

Questa tematica di estrema attualità è cru-ciale anche nel panorama italiano, nel quale ilmondo della scuola e quello delle professionisi comportano come rette parallele, destinate

in molti casi a non incontrarsi mai a causa del-la reciproca mancanza di dialogo. Le separa u-na distanza che sembra abissale, preoccupantea tutti i livelli, sia che si parli di università siache si guardi alla realtà dell’istruzione secon-daria. Lo dimostrano indagini condotte dallaFondazione per la Sussidiarietà su un campio-ne di circa tre migliaia di intervistati tra fami-glie, istituzioni e imprese, attraverso una seriedi dati rilevanti che sottolineano la gravità diquesto fenomeno. Dalla ricerca sul rapportoscuola-impresa sono infatti emerse in partico-lare tre evidenze:▶ Prima di tutto, l’insoddisfazione delle impre-

se nei confronti di un sistema scolastico chenon è in grado di formare in ottica di un ef-ficace inserimento nell’ambito lavorativo.Più del 50% delle imprese interpellate ritie-ne la preparazione fornita dalle scuole in-soddisfacente e molto distante dalle reali e-sigenze aziendali;

▶ Altro punto fondamentale e di grandepreoccupazione per le imprese riguarda lacapacità da parte delle scuole di educare eistruire. La scuola, anche per gli imprendi-tori, deve avere un compito ampio, indiriz-zato alla crescita complessiva della persona,più che all’acquisizione di diverse competen-ze specifiche. A questo proposito, è neces-sario avere dei modelli da seguire e quindiun corpo docente ben strutturato, coordi-nato e preparato non solo dal punto di vistaprevalentemente accademico, comunqueimportante e necessario per una conoscen-za teorica, ma anche e soprattutto da un’ot-

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tica pragmatica, affinché docenti professio-nisti che agiscono direttamente sul campolavorativo possano portare la propria testi-monianza, il proprio entusiasmo e la propriapassione agli studenti, permettendo loro ditoccare con mano ciò che andranno ad af-frontare in futuro. Di conseguenza, l’impor-tanza assegnata al fattore umano, rispettoad altri elementi come le risorse economi-che, ha sicuramente un ruolo decisivo;

▶ Infine, anche nei confronti dell’università vie-ne confermata l’impressione della grande di-stanza tra il mondo delle imprese da u-na parte e quello della scuola dal-l’altro. I dati dimostrano, infatti,che più della metà delle azien-de considera la formazionedei laureati non adeguata al-le esigenze delle imprese, eche quasi il 90% delle impre-se non ha rapporti stabilicon il mondo universitarioper quanto riguarda la ricercae non si avvale dell’offerta didat-tica scolastica per curare la for-mazione del personale inter-no. Questo fatto viene dimo-strato anche dalla scarsità dirapporti che sussiste moltospesso nelle offerte di stagee tirocini che le univer-sità e le scuole in ge-nerale non riesco-no in molti casi agarantire ai propristudenti per lamancanza di contat-ti e di accordi con le impre-se. Di fronte a questo panorama si-

curamente poco ottimista, quali so-no i compiti specifici della scuolarispetto soprattutto alla possibi-lità di sviluppo, di benessere e difuturo dell’intera comunità? In chemodo l’impresa può sostenere lascuola nell’assolvere il suo incarico e trar-re quindi vantaggio competitivo da un modopiù consapevole di fare didattica?

Non basta che le imprese forniscano con-tributi finanziari per costruire laboratori piùattrezzati nelle scuole o che le aziende assu-mano gli studenti in stage formativi; c’è un pro-blema più ampio, confermato dall’attuale situa-zione delle nostre piccole e medie aziende, chemanifestano un sempre crescente bisogno dipersone flessibili e capaci: in una sola parola,poliedriche, in grado cioè di operare nei più di-versi ambienti lavorativi e organizzativi, soprat-tutto in un’epoca di globalizzazione e di crisi

come quella che stiamo ancora vivendo in que-sti anni. Sia nel mondo della scuola sia in quel-lo del lavoro, il punto fondamentale sul qualesi basano entrambi i sistemi è sempre la per-sona, e il vero problema consiste nel modo piùappropriato con cui attrarla verso una deter-minata professione mettendo a frutto le suecapacità, in un rapporto costruttivo con unarealtà in continua evoluzione sulla base dellerichieste del mercato. Vivere lo studio comeun “lavoro” e vivere il lavoro come uno “stu-dio”: è la sfida che oggi vale la pena raccoglie-

re, mettendo a confronto questi due mon-di.

Secondariamente, una buona ri-cetta per costruire una proficuaintesa tra mondo

del lavoro e scuola risie-de senz’altro nel metterequest’ultima in condizione disfruttare pienamente i rap-

porti con le realtà del territo-rio. Imprese e singoli potranno

così contribuire concretamente allo svilup-po della formazione e della società. L’educa-zione dei giovani è, infatti, un tema che coin-volge tutti e richiede un impegno comune, per-ché da essa dipende il futuro del Paese. Solo inquesto modo è possibile realmente innovare,cambiare, potenziare e migliorare l’offerta for-mativa delle nostre scuole. Per affrontare le sfi-de del futuro è indispensabile dunque un con-corso reale di sforzi tra istituzioni e società ci-vile. Solo in questo modo, attraverso l’impe-gno di tutti, si potranno realizzare esperienzedi educazione e di formazione di alto livello,che sviluppino le capacità e la creatività dei ra-gazzi e nello stesso tempo mettano a frutto l’in-

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dispensabile patrimonio di conoscenze tecni-che e di professionalità che provengono dalmondo dell’impresa. L’educazione delle giova-ni generazioni è infatti una responsabilità da cuinessuno può sentirsi escluso, perché è proprioda esso che dipende lo sviluppo, il benessere equindi il futuro dell’intera comunità e della no-stra Nazione.

Scuole e imprese possono e devono dunqueaprire nuove porte al futuro delle giovani ge-nerazioni entrando nella rete e fornendo leproprie reciproche potenzialità. Questa colla-borazione nasce mediante cooperazioni e part-nership con l’imprenditoria, attraverso le qualile scuole, secondarie e universitarie, hanno lapossibilità di ampliare la propria offerta forma-tiva sia all’interno sia al di fuori della classe, at-tirando così l’interesse non solo di studenti,ma anche di possibili partner in ambito socialee economico, affinché possano contribuire al-lo sviluppo degli imprenditori e dei professio-nisti di domani. Sono infatti lodevoli quelle ini-ziative scolastiche e quei corsi universitari neiquali a ricoprire il ruolo di titolari di cattedrae docenti sono professionisti stimati e qualifi-cati che già operano con successo nel propriosettore e sono a contatto tutti i giorni con larealtà lavorativa. In questo modo, attraversoun’adeguata capacità di insegnamento e unbuon interscambio di idee con le giovani men-ti, essi hanno la possibilità di “portare” in aulala propria testimonianza e mostrare agli stu-denti l’applicazione di quei concetti teorici chemolto spesso sembrano fini a se stessi e prividi risvolto pratico.

Nello stesso modo, anche esperienze di la-boratorio che prevedono lo studio e l’applica-

zione dei concetti appresi in aula, specialmen-te se organizzate dal docente responsabile inpartnership con le imprese con le quali colla-bora, costituiscono un valido supporto al mi-glioramento dell’offerta didattica delle scuole.Secondo le possibilità e le esigenze della scuo-la e delle imprese, si delineano diverse tipolo-gie di collaborazione, quali visite aziendali, ca-reer day, business game, tirocini, simulazionidei processi operativi d’impresa, workshopformativi, tavole rotonde, introduzione di por-tali job gate con offerte lavorative, conferenzedi aggiornamento, serate di informazione op-pure anche programmi di mentoring organiz-zati da studenti di talento già inseriti nel mon-do del lavoro e con un’ottima esperienza daraccontare.

A questo proposito, è sicuramente interes-sante l’iniziativa non-profit di Mentors4U, mes-sa recentemente a disposizione di quegli stu-denti qualificati e motivati, interessati a un fu-turo nel mondo della finanza, del business con-sulting e del management. Mentors4U si pre-figge infatti di offrire una valida opportunità diconfronto con giovani professionisti di succes-so, che avranno quindi il compito di seguire in-dividualmente gli studenti selezionati nell’im-postazione della loro carriera lavorativa e delproprio percorso professionale, aiutandoli acomprendere le proprie potenzialità e a co-struire un profilo competitivo in ambito italia-no e internazionale. A sostegno di questa ini-ziativa, 200 Mentors, tra cui alumni e studentiitaliani della Harvard Business School, e 10 Se-nior Mentors di rilevanza mondiale, fornisco-no le proprie competenze ai fini della buonariuscita del progetto. tra questi ultimi, vale la

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INNoVARE coN LA FoRMAzIoNE26

pena nominare Giovanni cagnoli - cEo di Bain& company Italy, Stefano Beraldo - cEo delGruppo coin e Anna Gervasoni, Direttore Ge-nerale di AIFI e consigliere Indipendente delFondo Italiano d’Investimento.

Infine, un ultimo punto da sottolineare a fa-vore di uno sviluppo propositivo del rapportoscuola-impresa, è costituito dall’importanza ri-vestita dalle Junior Enterprise nel contesto for-mativo universitario. Infatti, queste giovani as-sociazioni studentesche di consulenza azienda-le, che si configurano come un ponte naturaletra scuola e impresa, sono interamente com-poste e gestite da studenti universitari che in-vestono il proprio tempo e mettono in giocose stessi attraverso lo svolgimento di progetticommissionati dalle aziende. I Junior Entrepre-neur non ricevono compensi per il proprio la-voro, affinché tutti gli utili derivanti dalla loroattività possano essere a loro volta reinvestitinell’associazione per la crescita degli studentiche ne fanno parte, garantendo in questo mo-do ai propri clienti prezzi competitivi e l’affida-bilità di persone motivate, desiderose di co-struirsi il proprio futuro attraverso la promo-zione del proprio spirito imprenditoriale. Me-diante questa esperienza innovativa, che com-porta notevoli vantaggi sia per gli studenti e ilsistema formativo universitario da un lato siaper le imprese dall’altro, come di seguito evi-denziato, il distacco tra il mondo scolastico equello lavorativo si attenua a favore di un dia-logo in grado di colmare quell’abisso che an-cora oggi nel nostro Paese presenta profonderipercussioni sul futuro dei giovani e sul benes-sere generale della nostra società.

Vantaggi per gli studenti:

▶ assistenza nell’orientamento professionalee nel passaggio dalla scuola al lavoro

▶ avvicinamento a contesti economici, cultu-rali e sociali

▶ miglioramento delle possibilità lavorative edelle proprie prospettive future

▶ esperienze formative di alto rilievo e con-tatto diretto con la realtà delle imprese

▶ maturità personale e formazione professio-nale che si completano a vicenda

Vantaggi per le imprese:

▶ promozione e preparazione di nuove levequalificate

▶ miglioramento della qualità della formazio-ne dei giovani

▶ social responsibility e networking▶ ottimizzazione dell’immagine e dell’accetta-

zione nella società▶ opportunità di innovazione a basso costo

Alla luce di tutte queste osservazioni, è ne-cessario che alla base del rapporto tra scuolae impresa ci siano delle convenzioni stipulatetra le parti, in modo da mantenere sempre at-tiva la collaborazione. Per esempio, potrebbeessere importante che la scelta dei piani studiper ogni percorso di Laurea venga attentamen-te considerata con i manager delle imprese chestringono accordi di partnership con le univer-sità, indirizzando così gli insegnamenti e ren-dendo i corsi universitari più diretti all'inseri-mento degli studenti nel mondo del lavoro equindi più attenti alle esigenze delle imprese.ovviamente, l'introduzione di laboratori espe-rienziali e di un corpo docente appropriato,proveniente dal management delle impresepartner, sarà in grado di agevolare l'apprendi-mento e di arricchire gli studenti desiderosi diintraprendere una determinata carriera lavo-rativa.

Restano poi di rilevante spessore per l'espe-rienza studentesca anche le attività di scambioe di tirocinio all'estero: a seguito della crescen-te globalizzazione, è molto apprezzato lo stu-dio accademico in lingua inglese e, sempre piùrichiesto, l'apprendimento di una seconda lin-gua straniera, diventata in molte realtà azien-dali un requisito spesso scontato. Per questomotivo, le università dovrebbero dotarsi di so-lide ed efficienti strutture linguistiche e incen-tivare gli studenti a frequentare corsi di altrelingue europee e soprattutto orientali o di Pae-si in forte crescita economica. Infine, l'introdu-zione obbligatoria di stage in azienda costitui-sce un punto fondamentale per la formazionestudentesca, non solo a conclusione dei corsiMagistrali, ma anche durante gli studi di Lau-rea triennale, in modo da completare l'ap-prendimento ricevuto.

Queste collaborazioni hanno dunque lo sco-po di fare uscire il mondo della formazione dal-la sua tradizionale autoreferenzialità, renden-dolo interlocutore proattivo e propositivo del-la realtà della produzione e del lavoro; daregiusto risalto agli apporti del mondo produtti-vo al fine di modernizzare scuola, formazionee università; tentare di abbattere le distanzetra cultura e professionalità; avviare una seriedi iniziative e progetti intesi a qualificare me-glio i servizi di istruzione. Di conseguenza, leuniversità e le imprese dovrebbero collabora-re per raggiungere il fine condiviso di crescitae di benessere, creandone insieme le condizio-ni, arricchendosi di esperienze concrete e in-centivando il miglioramento del capitale uma-no nel nostro Paese.

Andrea Mazza, Martina Di Gioia*JELiuc - Junior Enterprise LIUc

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Ègiunta al termine con un bilancio decisa-mente positivo la seconda edizione di Sin-nova, il Salone dell'Innovazione della Sar-

degna svoltosi durante le giornate del 27 e 28giugno nel centro Polifunzionale Santa Gilla dicagliari. All'evento hanno infatti partecipato ol-tre 1700 visitatori, 10 workshop che hanno re-gistrato il tutto esaurito, e 128 aziende che han-no avuto la possibilità di farsi conoscere dai nu-merosi adulti e giovani che hanno affollato glistand.

Il presidente di Sardegna Ricerche, MariaPaola corona, si è dichiarata estremamentesoddisfatta dell'affluenza riscontrata durante l'e-vento: «Abbiamo superato l'esame, quest'anno c'èstato il trenta per cento in più di aziende parteci-panti, il doppio dei visitatori rispetto allo scorso an-no, ma soprattutto si sono visti moltissimi giovani.»E a proposito della positività di questa edizionedi Sinnova, l'assessore regionale alla Program-mazione, Raffaele Paci, ha sottolineato: «La pre-senza di tanti giovani rappresenta il primo elemen-to di successo, l'altro è l'innovazione applicata an-che ai settori tradizionali, non solo all'ICT, è fonda-mentale sfruttare i nostri saperi ed esportarli an-che attraverso l'innovazione tecnologica».

tornando a parlare dell'importante ruolo e-sercitato dai giovani durante la manifestazione,possiamo notare come siano stati proprio que-sti ultimi ad essere conquistati dal FabLab, il la-boratorio di artigianato digitale appositamenteallestito con lo scopo di permettere a bambini

e ragazzi di entrare in contatto con il mondodell'elettronica interattiva e dell'autocostruzio-ne. Grandi e piccoli non si sono lasciati sfuggirela possibilità di partecipare alla realizzazione dioggetti tridimensionali e di stampare oggettipersonalizzati grazie alle stampanti 3D messe adisposizione per l'occasione.

Il FabLab è stato inoltre il campo di battagliadi un'accesa gara di creatività lanciata da Sarde-gna Ricerche e dedicata a tutti i maker dell'iso-la. L'iniziativa, chiamata "Make in Sardinia", è na-ta con l'intento di promuovere lo spirito del "faida te" tipico degli artisti, in modo da premiarnel'ingegno e divulgare i loro progetti nell'ambitodell'evento. Nel corso delle due giornate di ma-nifestazione, ben 82 progetti sono stati presen-tati all'interno di cinque aree tematiche di rife-rimento: agroalimentare, design, green, hi-teche salute. 20 idee sono state successivamente se-lezionate per procedere alla seconda fase di rea-lizzazione e sviluppo, prima di essere valutatedalla commissione di Sardegna Ricerche, la qua-le ha poi premiato i progetti vincitori, uno perogni categoria, in base ai criteri di innovazione,originalità e creatività, e di qualità del prototiporealizzato. Un premio speciale di 2500 € è sta-to invece assegnato al progetto più apprezzatodalla community Sinnova Sardegna.

A trionfare nella categoria "agroalimentare"è stata Sara Mattu con la sua Beach Pic-Nic Bag,ovvero una scaffalatura divisa in tre banchi: sul-la sinistra, uno scalda viveri, che offre diversi

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SINNoVA 2014Record di numeri al Salone dell'Innovazione

della Sardegna, ma non soloa cura di

Marzia Sabino

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piani (uno per ogni target/menù); a destra, unbanco frigo, dov'è possibile conservare frutta,verdura e bevande; e, infine, un banco centralededicato ai diversi accessori di cui l'utilizzatorepuò servirsi: il box in plastica riciclata dove ri-porre gli alimenti, le posate e i bicchieri realiz-zati in materiale bio-degradabile.

Vincitore della categoria "design" è stato Ste-fano carta Vasconcellos, il quale ha progettatocucinaLeggera, pensata per poter essere inse-rita in ambienti trasversali (quali la propria ca-sa, ma anche gli spazi di co-working), in mododa permettere a chiunque di auto-costruire lapropria cucina. Le caratteristiche che la rendo-no un'ottima soluzione per il monolocale di u-na giovane coppia o per una casa di studenti, so-no la sua facilità di trasporto, collocazione emontaggio, l'assenza di ferramenta e il basso co-sto richiesto.

Il premio appartenente all'area tematica"green" è andato invece ad Andrea Montaldograzie alla realizzazione di DiViDi, un'idea di rac-colta differenziata monouso per ambiti di svago(pic-nic al parco o al mare) e manifestazioni gior-naliere quali fiere, eventi di intrattenimento emeeting, pensata per invogliare allo smaltimen-to dei rifiuti in maniera ecosostenibile. L'ogget-to consiste in un pacchetto monouso (delle di-mensioni di un DVD), realizzato in cartone on-dulato e contenente quattro diversi sacchettipiegati, ognuno per differenti tipologie di rifiu-to, così da permettere un utilizzo facile ed in-tuitivo.

Per la categoria "hi-tech", ha vinto AlbertoUnali con Selective Laser Sintering 3D Printer,una prototipatrice rapida che permette di stam-pare oggetti con un innovativo sistema di sinte-rizzazione selettiva tramite laser di potenza

(SLS). tale processo consente di evitare il ri-scaldamento delle testine, cosa che avviene, in-vece, con le stampanti 3D cartesiane FMD (adeposizione fusa), lasciando che il laser fonda ilmateriale sottostante, sia esso metallico, plasti-co o altro. tra le svariate tipologie di oggettirealizzabili con questa tecnologia troviamo: ri-cambi di automobili e altre apparecchiature, u-tensili da cucina, oreficeria, prototipi e persinoaltre stampanti simili a questa.

Sergio Leone si è invece aggiudicato il pre-mio per la categoria salute, con il progettozoompa, una rampa in grado di superare disli-velli lievi, ma pur sempre insormontabili per lepersone che utilizzano la sedia a rotelle. cin-que elementi compongono l'oggetto, con la pos-sibilità di modificare il progetto della rampa se-condo le proprie esigenze mediante un softwa-re parametrico, il tutto realizzato appositamen-te per rendere più facile, veloce e a costi ridot-ti l'assemblaggio in locali pubblici non a norma.

Infine, la community Sinnova Sardegna ha de-ciso di premiare Marinella cogodda e il suo Mo-dulo Autosufficiente temporaneo, un'idea pro-gettuale che combina la necessità della residen-za con la volontà di generare una struttura mi-rata ad un ridotto impatto ambientale e a brevitempi di costruzione. L'abitazione è inoltre mo-dulare, in quanto deve rispondere alle svariateesigenze di emergenza, e il modulo è pensatoper essere pienamente autosufficiente, così danon dipendere da linee elettriche, idriche e fo-gnarie in caso di calamità.

congratulazioni dunque a tutti i partecipan-ti, vincitori e non, per aver contribuito a ren-dere questa edizione di Sinnova un vero e pro-prio successo non solo per i numeri, ma ancheper la qualità delle idee presentate.

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cala il sipario sulla Innovation Week -Maker Faire Rome, the European E-dition una settimana intera dedicata al-

l’innovazione che ha avuto il suo culmine nellafiera degli inventori e degli artigiani innovativi.I risultati sono stati da record: 90mila visitato-

ri ad ammirare 600 invenzioni da tutto il mon-do, in larga parte pensate e progettate da gio-vani maker poco più che ventenni. Bambini, a-dolescenti, giovani e adulti: i visitatori sono sta-ti tanti e di tutte le età, segno che la voglia difare e sperimentare non ha limiti.

I numeri della Maker Faire Rome 2014:90mila presenze totali, 360 laboratori, alle-

stiti in un’area kids di 2000mq, dove 15milabambini si sono divertiti a costruire lampade, afamiliarizzare con fili e batterie per realizzarecircuiti elettrici, ad assemblare mini-robot oad auto-costruirsi un video-game.

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tHE INNoVAtIoN WEEK-MAKER FAIRE RoME 2014

Una grande kermesse con 90mila visitatoriAsset-camera, l’Azienda speciale della camera di commercio di Roma, promotrice

e organizzatrice della manifestazione, ha vinto la scommessa trasformando la città di Roma in una finestra sul futuro possibile per ben 9 giorni consecutivi.

Jeremy Rifkin nel video messaggio agli organizzatoridella Maker Faire: «Quello che state facendo a Romaper tutti noi è l’inizio di un lungo viaggio per ripensare gli attuali modelli produttivi. Questa è una rivoluzione: è lademocratizzazione della manifattura».

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tremila di loro hanno potuto partecipare ai120 workshop di un’ora e mezza andati esau-riti già nei primi giorni di iscrizione gratuita.

I più grandi, invece, hanno potuto progetta-re stazioni climatiche per il controllo dell’am-biente (umidità, livelli di co2, temperatura,pressione) mettendo in comunicazione i datifisici con una piattaforma web; conoscere la“tecnologia wearable”, a cominciare dai tessu-ti interattivi per numerose applicazioni; spe-gnere la tv, smontandola letteralmente, per ac-cendere le idee dando forma a nuovi oggetticoi componenti della tv fatta a pezzi.▶ 3.000 foto scattate dalla macchina fotografi-

ca ribattezzata “degli innamorati”, perchéscatta solo baciandosi o prendendosi permano.

▶ migliaia di oggetti stampati sul momento dal-le centinaia di stampanti 3D presenti che,seppure note anche al grande pubblico, stu-piscono sempre grazie ai nuovi settori ap-plicativi, come il food: quest’anno oltre aicioccolati si è parlato anche di pizza 3d prin-ted!

▶ 500 sessioni di musica live fra la band di ro-bot musicisti e la band team Dare automa-tizzata.

▶ migliaia di “kit da maker” venduti allo storedi Arduino, perché maker non si nasce, sidiventa!Grazie a Maker Faire Rome, quest’anno in-

serita a chiusura della Innovation Week - un’in-tera settimana dedicata a dibattiti e confrontisu temi come start up, smart cities, openhardware, scienze frugali, Internet of things -Roma è stata per 9 giorni di seguito la fonte diuna inesauribile energia per idee ad alto con-tenuto di innovazione e creatività, con un de-nominatore comune: indicare la via verso la

terza Rivoluzione Industriale e verso il futuroche a Roma è già arrivato!

MAKER FAIRE RoME

Promossa dalla camera dicommercio di Roma, organiz-zata dalla sua azienda specialeAsset-camera, e curata da Ric-cardo Luna e Massimo Banzi laMaker Faire Rome 2014 è lapiù grande fiera dedicata al di-gital manufacturing, ai nuovicreativi e ai cosiddetti artigianidigitali. Anche quest’anno lacapitale, dopo la prima e for-tunatissima edizione 2013, haospitato la più grande esposi-zione di progetti legati allacreatività e alla manifattura di-gitale. organizzata dalla came-ra di commercio di Roma at-traverso la sua azienda specia-le Asset-camera, la MFR inse-rita nel progetto World WideRome volto a rimettere al cen-tro del dibattito sull’innovazio-ne la città di Roma e a favorirela diffusione della cultura del-l'innovazione.

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Da 18 anni EcoMoNDo rappresen-ta il punto di riferimento per tutticoloro che promuovono la cultura

del riuso. ciò che al debutto di quella che èdiventata una delle rassegne fieristiche più im-portanti d’Europa era quasi un esercizio crea-tivo, con le imprese spesso timorose nel co-municare la loro attività di recupero e riuti-lizzo di materia, nel timore che l’azione ve-nisse percepita come un disvalore del pro-dotto, oggi è diventato un vero e proprio si-stema industriale.

Rimini Fiera ha accompagnato questo pro-cesso positivo che è stato culturale e quindieconomico e dei costumi, raccogliendo neipadiglioni tutto il mondo delle imprese, delleuniversità e centri di ricerca, delle associa-zioni e in generale degli operatori protagoni-sti di questo cammino.

oggi EcoMoNDo, che negli anni ha ge-nerato ulteriori saloni che si svolgono in con-temporaneamente (quest’anno a Rimini Fie-ra dal 5 all’8 novembre si terranno ancheKEY ENERGY fiera internazionale per l’e-nergia e la mobilità sostenibile, KEY WINDSalone dell’energia del vento, COOPE-RAMBIENTE salone del sistema coopera-tivo legato all’ambiente, H2R - Mobility forSustainability e CITTÀ SOSTENIBILE

la rete delle città intelligenti), si confermeràpiattaforma internazionale di start-up, greenjobs, trasporto sostenibile e veicoli ecologici,innovation tecnology, eco design industriale.

Una rassegna organica, completa, utile aduna filiera dinamica e contraddistinta da unaforte capacità innovativa e orientata ad unprofilo di internazionalizzazione, esportandoknow-how e tecnologie verso Paesi alle pre-se con il loro cammino verso la sostenibilitàambientale.

Nelle quattro giornate sono attesi 100mi-la operatori da tutto il mondo, in particolaredell’area Euro-Mediterranea nella quale lamanifestazione ha assunto un ruolo guida, di-ventando non solo la piattaforma tecnologi-ca di riferimento sull’economia del futuro,con particolare attenzione alle principali stra-tegie europee ed internazionali sull’ecoinno-vazione e la trasformazione dei rifiuti in ri-sorsa, ma anche hub qualificato di formazio-ne e informazione.

EcoMoNDo rappresenta è il binomiovincente di concreta opportunità di businesslegato alla green economy e altissimo profilodel calendario di seminari impostato dalboard scientifico guidato dal prof. Fabio Fa-va. La fiera attrae il contributo tecnologico eprogettuale di imprese e istituzioni al lavoro

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EcoMoNDo 2014A Rimini Fiera dal 5 all’8 novembre

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per alimentare il volano più potente perle attese di ripresa economica, quelloche guarda all’innovazione, per consen-tire risparmi all’ambiente ed efficienzanell’uso delle energie; e riunisce i grandiesperti europei per divulgare le cono-scenze più avanzate in tema di ricercascientifica, con particolare riguardo aglistrumenti economici che la commissio-ne europea mette a disposizione per l’e-coinnovation.

obiettivo primario di EcoMoNDo2014 sarà l’aumento sostanziale del suoprofilo di internazionalità, che parte dauna base significativa e consolidata, mache tramite un programma di promozio-ne ha stimolato i mercati più interessan-ti per le imprese del settore. È stata po-tenziata la rete commerciale e predispo-sto un ciclo di road show dove esperti,imprese e staff di EcoMoNDo incon-trano operatori ed istituzioni con tappein Germania, Slovenia, Bulgaria, Roma-nia, Giordania e colombia, turchia, Ser-bia e Gran Bretagna.

«I meeting – commenta Simone ca-stelli, direttore Business Unit di RiminiFiera – sono stati estremamente utili perconsentire alle imprese nostre clienti di in-

staurare positive relazioni con i Paesi più di-namici sul fronte ambientale. Il road showsi è confermato uno strumento commercia-le concretamente utile alla green economyper affrontare con successo il nuovo busi-ness internazionale».

La città sostenibileÈ sempre più ricco l’impianto esposi-

tivo e culturale di città Sostenibile 2014,il progetto di Rimini Fiera - con il sup-porto del comitato di Indirizzo e con lacollaborazione commerciale e proget-tuale di eAmbiente – per la “città dellereti intelligenti”. Forte di un comitatodi Indirizzo di grande autorevolezza,coordinato dal professor Fabio Fava edel project manager di Ecomondo Ales-sandra Astolfi, il programma scientificosi propone con i temi (programma com-pleto su www.cittasostenibile.net) piùattuali per le aree urbane italiane ed eu-ropee, mentre una sezione sarà intera-mente dedicata alle start up e spin-offche potranno presentare le proprie im-prese e dove le aziende stesse potran-no incontrare espositori e visitatori, ol-tre che creare una rete di nuove impre-se che potranno venire a contatto con

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opportunità di sviluppo reali.città Sostenibile (&.000 mq al pad. B7) si

presenta come un modello ideale, mostran-do soluzioni, tecnologie e progetti che con-sentono di migliorare la qualità di vita del cit-tadino e favorire lo sviluppo dei territori inchiave sostenibile ed efficiente.

Le “infrastrutture verdi”«ECOMONDO – dice Alessandra Astolfi,

project manager della manifestazione – hasempre saputo cogliere le nuove frontiere del re-cupero e del riuso, affacciandosi in particolare suambiti assolutamente innovativi. In questo sensova letta la presenza nell’area espositiva e nel ca-lendario degli eventi di esperienze relative allecosiddette ‘infrastrutture verdi’ progettate equindi realizzate con una logica di sostenibi-lità. Proporremo applicazioni relative ai ma-teriali edili provenienti dal recupero e riuti-lizzato per manutenzioni o realizzazioni di o-pere pubbliche. È ormai diffuso, pensando astrade, centri ricreativi e sportivi, piste cicla-bili ecc. l’atteggiamento di verificare il canaledel recupero innanzitutto, e nel caso rifor-nirsi dei materiali necessari.

Tornano nel 2014 gli Stati Generali della Green Economy

A EcoMoNDo 2014, per il terzo annoe alla presenza del Ministro dell’AmbienteGian Luca Galletti si svolgeranno gli Stati Ge-nerali della Green Economy che quest’annoavranno per tema guida ‘Imprese e lavori peruna green economy’. organizzati dalla Fon-dazione Sviluppo Sostenibile, i lavori rappre-senteranno la fase conclusiva e di sintesi dellavoro sviluppato in questi mesi con il con-tributo di 66 organizzazioni di imprese impe-gnate nel settore ambientale in collaborazio-ne con il Ministero dell’Ambiente e con il Mi-nistero dello Sviluppo Economico.

Sempre in collaborazione con La Fonda-zione per lo sviluppo sostenibile, ad Eco-MoNDo si terrà anche nel 2014 il PremioSviluppo sostenibile, destinato alle imprese

che si sono particolarmente distinte per im-pegno innovativo ed efficacia dei risultati peruno sviluppo sostenibile, nonché per le start-up dedicate alla produzione di beni e servizidella green economy.

La “chimica verde” protagonista a ECOMONDO

tra i settori in ambito industriale in parti-colare crescita, certamente vi è la Bio-basedindustry Italiana ed Europea. Si tratta dellebioraffinerie multi-prodotto che produconopiù composti chimici e biogas e quelle da bio-masse non alimentari, lignocellulosiche e darifiuti organici, da inserire in aree industrialidismesse.

Il costo dell’approvvigionamento petroli-fero e la richiesta di ridurre l'impatto am-bientale associato al suo utilizzo nella chimi-ca e ai prodotti chimici convenzionali, rendo-no l´adozione degli strumenti e delle strate-gie della chimica Verde e sostenibile semprepiù in linea con i nuovi dettami della Diretti-va Europea e le priorità del nuovo program-ma quadro Europeo Horizon2020 e quindi u-na vera opportunità di innovazione e di com-petitività per il Paese.

«Ad Ecomondo – dice il coordinatore delcomitato Scientifico Prof. Fabio Fava – saràpossibile prendere visione delle più significative i-niziative industriali di chimica sostenibile e la fi-liera delle bioplastiche biodegradabili e compo-stabili da fonte rinnovabile. Nel padiglione dedi-cato sarà possibile incontrare i principali attoriindustriali del settore unitamente ai principali re-ferenti scientifici e di politica industriale della bio-based industry e bioeconomy italiani ed europei».

Una fiera “raggiungibile”Grazie alla stazione interna al quartiere fie-

ristico e ai treni che quotidianamente vi fan-no sosta, raggiungere EcoMoNDo è mol-to vantaggioso. La stazione è sulla direttriceMilano – Bari e sul sito www.riminifiera.it èpossibile pianificare una visita ottimizzata almassimo nei tempi.

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Le imprese della meccanica e dellasubfornitura guardano con fiducia al-la chiusura del 2014 e al futuro pros-

simo del comparto. Secondo l’indagine an-nuale realizzata da Senaf, il 2014 si è aper-to per il 58,8% delle imprese con un portfo-lio ordini giudicato “adeguato” ai propri li-velli di sostenibilità finanziaria (contro un35,8% per cui è insufficiente). Guardandoalle attese di fine anno sotto il profilo delfatturato, il 46,2% si aspetta di chiudere conuna crescita, il 46,1% si aspetta stabilità,mentre si prospetta un calo solo per il 7,7%delle imprese. Stesso andamento anche perl’occupazione: nei prossimi mesi, benl’80,1% dichiara di voler mantenere stabileil numero di addetti, contro un 16,3% cheprospetta incrementi e solo un 3,5% cheprevede cali. Non ci sono dubbi anche sulfuturo del mercato in cui si trovano a ope-rare le singole aziende: per il triennio 2014-2016, solo il 13,6% si aspetta una contra-zione del mercato contro un 46% aperta-

mente convinto del suo sviluppo e un40,5% che crede non ci saranno grosse va-riazioni rispetto all’andamento attuale.

La fiducia nei confronti delle proprieperformance e di quelle del mercato si tra-duce, per la quasi totalità delle imprese, ininvestimenti in ricerca e sviluppo: se il61,9% dichiara di investire fino al 15% delproprio fatturato, il 16,5% arriva a dedicar-ne oltre il 16%.

Per aiutare le imprese e il comparto a o-rientarsi tra le migliori soluzioni disponibi-li, MEcSPE tornerà nel 2015 (a Fiere di Par-ma dal 26 al 28 marzo) con i suoi otto Sa-loni, che proporranno macchinari e tecno-logie su cui le aziende potranno investire,e le aree dimostrative che mostreranno dalvivo processi produttivi, grazie alla presen-za di macchinari in funzione. L’edizione2015 svilupperà numerose iniziative dedi-cate all’automazione e alla logistica, com-ponenti che, se ottimizzate, aiutano le im-prese a ridurre sprechi ed errori, per es-sere più produttive e competitive.

«Il costante aggiornamento su tecnologie eprocessi è fondamentale perché assicura alleimprese la massima competitività e permettedi differenziarsi dai propri competitor – di-chiara Emilio Bianchi, Direttore di Senaf –Ma tra gli elementi che creano un distinguotra impresa e impresa, non si può trascurare ilruolo giocato dalla formazione. Un’azienda

EVENtI36

A MEcSPE 2015 SPAzIo AI GIoVANI E ALL’INNoVAzIoNE

tEcNoLoGIcA E DI PRocESSo

La ripresa del comparto della meccanica e della subfornitura

passa anche per ricerca e formazione.

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INNoVARE 37

competitiva è un’azienda che, non solo possie-de le migliori tecnologie, ma che ha personalequalificato in grado di tenere il passo con l’e-voluzione della produzione. E dalla nostra in-dagine si vede chiaramente che le imprese lohanno ben compreso».

tornando infatti all’indagine MEcSPE sivede come la formazione dei lavoratori siaun asset fondamentale per le imprese delcomparto: l’87,3% prevede investimenti intal senso. In particolare il 31,8% prevedefino a 10 ore di aggiornamento, il 24,5% trale 11 e le 20, il 20% tra le 21 e le 30 e il10,9% oltre le 31 ore. Anche nei prossimimesi, nonostante una situazione economi-ca che obbliga a oculati investimenti, il bud-get destinato all’aggiornamento per chi o-pera nell’area della progettazione e dellaproduzione non verrà ridotto (lo affermail 69,1%) e c’è chi addirittura (19,1%) pen-sa di incrementarlo.

«Dalla nostra rilevazione emerge altrettan-to chiaramente quanto sia importante per leimprese la ricerca di giovani diplomati da in-serire in azienda e in grado di portare tuttal’energia, lo spirito creativo e la curiosità tipicidella loro età. Per ricercare operatori e tecnicispecializzati, oltre la metà delle aziende si af-fida alla scuola: il 28,5% ricorre agli Istituti tec-nici mentre il 23,4% alle scuole e agli istitutiprofessionali – afferma Maruska Sabato,project manager di MEcSPE – Per resisterealla congiuntura e pensare a strategie a lungotermine, alle imprese non servono solo fattu-

rati in crescita: occorrono nuove leve, che si ap-proccino in modo entusiastico a questo mon-do. Per questo MECSPE ha avviato, da alcunianni, una proficua collaborazione con il CNOS,il Centro Nazionale Ordine Salesiani, che av-via i ragazzi al mondo della produzione e del-l’industria»..

Durante i tre giorni di manifestazione a-gli allievi del 4° e 5° anno degli Istituti Sale-siani viene offerta l’opportunità di fare unstage formativo accogliendo ed accompa-gnando in un percorso guidato, i numerosiIstituti tecnici che annualmente program-mano una visita di formazione alla manife-stazione. Inoltre, partecipando ai seminaridi formazione e aggiornamento su temati-che specifiche (come i software di simula-zione meccanica di ultima generazione, imateriali innovativi, le lavorazioni su mate-riali non convenzionali) e intervenendo al-le dimostrazioni pratiche, hanno un’occa-sione unica per assistere a tutte le fasi delprocesso produttivo di un manufatto, dalsuo concept alla sua produzione. Argo-menti che si vivono solamente nella realtàdi fabbrica.

«MECSPE è un’opportunità unica per i ra-gazzi di formarsi ‘sul campo’ e un’importanteconnessione con le aziende di settore, semprealla ricerca di giovani figure professionali spe-cializzate da impiegare nelle propria realtà.Per questo la formazione e l’incontro tra im-prese e giovani sarà uno dei punti chiave diMECSPE 2015» conclude Maruska Sabato.

Gli 8 Saloni di MEcSPEMacchine e Utensili – macchine utensili, utensili e attrezzature;

Eurostampi – il mondo degli stampi e dello stampaggio;

Plastix Expo - il mondo della lavorazione delle materie plastiche;

Subfornitura – la più grande fiera italiana per le lavorazioni in conto terzi;

Motek Italy – l’automazione, la robotica e le trasmissioni di potenza;

Control Italy – la metrologia e la qualità;

Logistica – i sistemi per la gestione della logistica, le macchine e le attrezzature;

Trattamenti & Finiture – trattamenti e finiture delle superfici.

I numeri dell’edizione 2014 31.625 visitatori, 1.087 espositori, 16 unità dimostrative, 15 quartieri tematici,7 saloni tematici, 9 piazze d’eccellenza, 13 convegni e oltre 90 miniconferenzeorganizzate da aziende, università e istituti di ricerca.

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Si è chiusa sabato 4 ottobre 29.BI-MU/SFoRtEc, biennale della macchina uten-sile, robotica e automazione, che ha pro-

posto l’offerta di 1.060 imprese per una su-perficie totale di 90.000 metri quadrati e che,grazie all’attenzione prestata al tema dell’eco-compatibilità, ha ottenuto tra le prime in Ita-lia, la certificazione di evento sostenibile.

ospitata da fieramilano e promossa da UcI-MU-SIStEMI PER PRoDURRE e cIS comitatoInterassociativo Subfornitura, la mostra ha re-gistrato 61.926 visite, il 5,2% in più rispetto allapassata edizione (2012). Il 4% degli ingressi èstato effettuato da operatori stranieri, in rap-presentanza di 75 paesi.

Visitatori interessati e espositori soddisfat-ti: questo è il primo bilancio per l’edizione nu-mero ventinove di BI-MU/SFoRtEc che, ac-

canto alla tradizionale offerta, ha proposto nu-merose novità. tra queste, particolarmente ap-prezzate sono state l’area FocUS MEcHA-tRoNIKA, spin-off dell’omonima manifesta-zione, e l’area cIS-RP&3D nella quale hannotrovato spazio interessanti realtà produttivecostruttrici di sistemi di stampa 3D Printing eAdditive manufacturing.

L’interesse per il settore delle tecnologie ad-ditive, oggi in pieno sviluppo, è stato d’altra par-te confermato dalla partecipazione al convegnodedicato al tema “Stampa 3D: opportunità e ap-plicazioni nel manifatturiero meccanico” cui so-no intervenute 160 persone. complessivamen-te sono 400 gli operatori che si sono accredita-ti ai convegni di Quality Bridge organizzati nel-l’ambito di 29.BI-MU/SFoRtEc.

oltre 1.000 gli incontri programmati tra e-

EVENtI38

BILANcIo PoSItIVo PER 29.BI-MU/SFoRtEc

Luigi Galdabini, presidente UcIMU: «L’incremento delle visite conferma il trend positivo atteso per i consumi italiani nel prossimo triennio».

+5,2% le visite per la biennaledella macchina utensile

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INNoVARE 39

spositori italiani e i circa 60 operatori stranieriprovenienti da cina, India, Messico, Russia, Sta-ti Uniti, turchia, invitati nell’ambito dell’inizia-tiva organizza da UcIMU-SIStEMI PER PRo-DURRE e IcE per la promozione del Made inItaly.

Le iniziative oNDA RoSSA, nella quale so-no state esposti alcuni dei più prestigiosi mo-delli a marchio Ferrari, così come quella di PIA-NEtA GIoVANI hanno attirato l’attenzione digiovani e meno giovani. Lo spa-zio UcIMU Blue Philosophy hainvece presentato l’eccellenzadella produzione italiana pre-sente in fiera identificata con ilmarchio Ucimu Blue Philosopyrilasciato alle imprese associatea UcIMU che operano secondocriteri di ecosostenibilità, ridu-cendo l’impatto sull’ambiente.

con particolare riferimentoa PIANEtA GIoVANI, lo spa-zio, tradizionalmente dedicatoagli studenti (circa 5.000 i ragaz-zi che hanno visitato la manife-stazione) è stato trasformato in luogo per la for-mazione permanente.

L’area, allestita all’interno del padiglione 13,ha tra l’altro ospitato la cerimonia di consegnadei PREMI UcIMU assegnati a 7 studenti perle migliori (sei) tesi di laurea dedicate al setto-re della macchina utensile, e la finale del cam-pionato del tornitore, che organizzato daRandstad e Siemens, è stato sponsorizzato daPRoBESt e patrocinato da UcIMU-SIStEMI

PER PRoDURRE. «L’incremento nel numero delle visite alla bien-

nale della macchina utensile - ha rilevato il presi-dente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE LuigiGaldabini - rispecchia perfettamente il trend di cre-scita del consumo italiano previsto dai dati Oxfordof Economics per il prossimo triennio. Dopo un2013 particolarmente critico, il 2014, che ha se-gnato l’inversione di tendenza, avvia un nuovo pe-riodo di sviluppo del consumo di beni strumentali

in Italia che si concretizzerà in in-crementi sempre più decisi:+4,6% nel 2015, +5,9% nel2016, +8,1% nel 2017, a tutto be-neficio di EMO MILANO 2015».

«D’altra parte, l’apprezzamen-to espresso dagli operatori pre-senti in mostra - ha concluso Lui-gi Galdabini, presidente UcI-MU-SIStEMI PER PRoDURRE- conferma la validità della formu-la di BI-MU che, fedele alla natu-ra di mostra anticipatrice delletendenze di mercato, ha presen-tato novità interessanti sia nel set-

tore delle macchine, sia in quello degli accessori edelle tecnologie ausiliarie, proponendo poi un fo-cus sui comparti finora meno esplorati ma di gran-de interesse quali meccatronica e tecnologie addi-tive del metallo. Proprio all’Additive manufacturingsarà dedicata un’area speciale all’interno di EMOMILANO 2015, completando così, con una delletecnologie che più troveranno sviluppo nel prossi-mo futuro, il repertorio della fiera mondiale di set-tore in programma nell’ottobre 2015».

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tra i protagonisti della prossima edizio-ne di Smau Milano, in programma dal 22al 24 ottobre a Fieramilanocity, sarà

presente il comune di Milano rappresentatodall’Assessorato alle politiche per il lavoro, Svi-luppo economico, Università e Ricerca chepresenterà diverse iniziative volte a mostrareil lato Smart della città.

Saranno 7 le imprese del programma “co-mune di Milano: Diversamente Smart”: setteimprese cooperative che erogano servizi infor-matici e che hanno fatto della responsabilitàsociale un loro punto di forza. tra gli standquindi si potranno incontrare Adelante Dol-men, una cooperativa sociale attiva dal 1997nel settore dell’informatica che ha sviluppatocompetenze nello sviluppo di applicazioni ge-stionali e nell’assistenza tecnica sulle reti. L’a-zienda utilizza la leva dell’informatica per facili-tare l’inserimento nel mondo del lavoro di per-sone appartenenti alle categorie protette. Nel2014 la cooperativa impiega stabilmente circa35 persone di cui 20 appartenenti a categorieprotette; Alveare Cooperativa SocialeOnlus, è un’azienda che si occupa di digitaliz-zazione ed archiviazione elettronica di docu-menti cartacei e che offre a persone svantag-giate la possibilità di entrare o rientrare nelmondo del lavoro fornendo un’esperienza inun ambiente in grado di avvantaggiarli in unasuccessiva ricerca di lavoro; Cooperativa So-ciale Cascina Bianca è un’azienda che offre

servizi di digitalizzazione documenti e rielabo-razione delle immagini e data entry si occupadi favorire l’inclusione di persone disabili e/osvantaggiate nel mondo del lavoro; Coopera-tiva Sociale Progetto Il Seme, azienda chesi occupa di offrire servizi di contact center,sottotitolatura eventi, verbalizzazione riunionie consigli comunicali ad aziende e pubblicheamministrazioni, nata da una collaborazione trapersone con disabilità e persone provenientida realtà aziendali che con il loro know-howprofessionale permettono lo sviluppo di pro-getti imprenditoriali innovativi e attività̀ lavo-rative che accrescono e valorizzano le poten-zialità̀ delle persone con disabilità anche grazieall'uso di tecnologie avanzate. Saranno presen-ti inoltre Universo Cooperativa Socialeche realizza corsi di formazioni in ambito Ictabilitando i detenuti del carcere di Bollate,Pensieri e Colori, agenzia di comunicazioneche avvia percorsi di professionalizzazione a fa-vore di persone svantaggiate e la cooperativasociale onlus Il Naviglio.

«Come Amministrazione – commenta l’as-sessore alla Politiche per il Lavoro, Svi-luppo economico, Università e RicercaCristina Tajani - crediamo che la crescita e losviluppo di Milano passi attraverso una maggioreattenzione verso le start up, l’innovazione socialee i servizi al cittadino. Se dovessi sintetizzare in u-no slogan la via milanese direi: migliori servizi cheraggiungono più persone con un dispendio minore

EVENtI40

INNoVAzIoNE E SocIALE:IN MoStRA A SMAU

IL VoLto SMARt DELLAcIttà DI MILANo

Dal progetto “Diversamente Smart”all’innovazione sociale presentata da Fabriq,

fino al progetto “Isole Digitali”: a Smau 2014 il comune di Milano mostreràil lato più innovativo della città.

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INNoVARE 41

di risorse fisiche, ambientali, di tempo. Insommaproviamo a coniugare equità ed efficienza attra-verso l’utilizzo intelligente delle tecnologie». «In treanni – conclude l’assessore – abbiamo attivatodi circa 70 progetti ‘Smart’, volti a promuovere il ri-sparmio energetico, la sostenibilità e l’inclusionesociale. Progetti e azioni che nascono dal lavorocongiunto tra imprese, università, enti pubblici eassociazioni di cittadini volti a disegnare una stra-tegia d’insieme per valorizzare le tante capacitàprogettuali presenti sul territorio».

Le aziende del progetto “DiversamenteSmart” si presenteranno mercoledi 22 otto-bre alle ore 11 in 90 secondi ciascuna, mo-derati da Emil Abirascid di Startupbusiness,nell’ambito di uno speed pitching con l’obietti-vo di presentare la propria offerta di servizi.Lo speed pitching sarà preceduto dall’Asses-sore Cristina Tajani la quale presenterà l’ini-ziativa al pubblico delle imprese in sala.

tra gli stand di Smau sarà possibile inoltreconoscere Fabriq, il primo incubatore del co-mune di Milano specificamente dedicato a pro-muovere l’innovazione sociale con l’obiettivodi far nascere nuove imprese, produrre impat-to sociale sull’area metropolitana milanese (inparticolare il quartiere di Quarto oggiaro) ecreare occupazione favorendo l’imprendito-rialità. Per presentare al pubblico di Smau ilproprio lavoro, Fabriq ospita in Fiera quattrostartup ospitate all’interno di Impact Hub, u-no spazio di coworking e un incubatore di star-tup innovative in cui chi vede la sostenibilitàcome opportunità d’innovazione e crescita svi-luppa progetti e dà vita a imprese ad impattosociale e ambientale.

Da Jobmetoo, un portale di annunci di la-voro dedicato a candidati appartenenti alle ca-tegorie protette, a MarioWay, una carrozzel-la per disabili di concezione totalmente inno-vativa, che permette di muoversi in posizionesemi-verticale (e a mani libere), Almostthe-re una startup che fornisce servizi di marke-ting, di consulenza e mentoring, coaching spor-tivo e Route220, che realizza stazioni di ricari-ca per veicoli elettrici che collegati all’App de-dicata vengono segnalati agli utenti che possie-dono autovetture elettriche.

Il comune di Milano sarà inoltre finalista delPremio Nazionale Smart Communities,

in programma nella mattinata di giovedì 23 ot-tobre, con il progetto “Isole Digitali”, pro-getto che ha previsto il posizionamento di iso-le digitali in 30 diverse zone della città di Mila-no dotate di rete Wi-Fi in grado di garantireuna velocità di navigazione fino a 30 Mb/s, atti-va tutti i giorni 24 ore su 24, con un meccani-smo non profilante dell’utenza e capace di sop-portare molteplici connessioni contempora-nee.

Le aree sono dotate di panchine con preseelettriche, utili per ricaricare device portatilidi ogni tipo e sono illuminate da un sistemasmart, in grado cioè di gestire l’intensità lumi-nosa e di ridurre i consumi, al quale è collega-to un sistema di videosorveglianza in remotoper il monitoraggio e la sicurezza pubblica. Inqueste aree è presente un totem touchscreenmultifunzionale in grado di fornire moltepliciinformazioni di carattere culturale (eventi tea-trali, concerti, mostre), commerciale (attivitàlocali, negozi storici e pubblici esercizi) e rela-tive al trasporto pubblico.

Il premio, che consegnerà un riconoscimen-to ai più innovativi progetti di sviluppo dellecittà intelligenti da parte di comuni ed enti lo-cali, sarà preceduto da un momento di con-fronto sul tema Smart Communities e So-cial Innovation come motore di sviluppo delterritorio a cui parteciperà l’Assessore Cri-stina Tajani.

Le startup presentate dal comune di Mila-no saranno chiamate, nell’arco dei tre giorni, aprendere parte ai diversi momenti di incontroe networking per favorire lo scambio di cono-scenze e competenze, l’avvio di partnership eil trasferimento della ricerca. Numerosi sonogli speed pitching in programma, in cui lestartup, moderate da Emil Abirascid di Star-tupbusiness, si presenteranno in 90 secondi alpubblico in sala e concorreranno al PremioLamarck, un riconoscimento, in programmavenerdì 24 ottobre alle ore 14.00, in contem-poranea al Premio Nazionale Innovazione Ict.Il premio, realizzato con il Gruppo Giovani Im-prenditori di confindustria, prende il nome dalnaturalista Jean Baptiste Lamarck e che conse-gnerà un riconoscimento ai più brillanti pro-getti d’impresa, pronti a rivoluzionare il busi-ness di imprese già strutturate.

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EVENtI42

KLIMAENERGy E KLIMAMoBILIty

L’appuntamento con Klimaenergy e Klima-mobility è per primavera 2015: dal 26 al28 marzo aziende del settore energeti-

co e della mobilità sostenibile si incontrano a Fie-ra Bolzano per presentare le tecnologie più in-novative del momento. Accompagneranno l'e-sposizione aziendale il congresso internazionale,le visite guidate ad impianti implementati ed il K-limaenergy Award, organizzato in collaborazio-ne con la Fondazione cassa di Risparmio.

Grande il consenso da parte delle aziende edei professionisti delle energie rinnovabili sullascelta di Fiera Bolzano di rendere Klimaenergyun appuntamento biennale e in molti hanno giàmanifestato l’interesse per la partecipazione allaprossima edizione, fissata dal 26 al 28 marzo2015 in contemporanea con il salone per la mo-bilità sostenibile, Klimamobility. Inoltre, il pro-getto di Klimaenergy è quello di specializzare ul-teriormente l’offerta espositiva della manifesta-zione, con un occhio di riguardo alle aziende e-stere con una presenza del 35% sulle oltre 150attese e alle tematiche del congresso internazio-nale, che affianca la manifestazione.

«Il mercato italiano della gassificazione del legnoè per noi nuovo e molto importante. Con la nostra

sede a Bolzano e con la nostra presenza a Klimae-nergy abbiamo l’obiettivo di posizionarci al suo in-terno», dichiara Stefan Knopf, responsabilemarketing della Burkhard Srl: «Siamo lieti di par-tecipare e siamo entusiasti della manifestazione: lafiera ha una buona presenza di pubblico specializ-zato, i media e gli operatori sono realmente interes-sati e per questo Klimaenergy è e rimane la nostrafiera più importante in Italia». L’ingegnere thomastschaftary, amministratore delegato della Ligen-to green power Srl afferma: «Il Trentino Alto Adigeè una regione fatta apposta per le tecnologie legateal legno: vanta una vasta presenza di bosco, e quindianche di legna, e soprattutto è esemplare per quan-to riguarda le piccole reti di riscaldamento – oltre50 in provincia – per le quali sono concepiti i nostriimpianti. Siamo molto soddisfatti della fiera sia perquanto riguarda l’organizzazione che la frequenzadi visite al nostro stand e soprattutto riguardo la qua-lità». Anche l’Ing. Wolfgang Holzfeind, ammini-stratore delegato della Geoliving GmbH, pre-sente da sempre a Klimaenergy si dichiara mol-to soddisfatto di questa manifestazione: “c’ègrande interesse da parte dei visitatori, lavoria-mo bene e stabiliamo contatti interessanti”.

Questo nuovo percorso prevede la program-

Fiera Bolzano - dal 26 al 28 marzo 2015

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mazione biennale di Klimaenergy e Klimamobi-lity negli anni dispari a partire dal 2015 mentre,negli anni pari a partire dal 2016, Fiera Bolzano,in collaborazione con i propri autorevoli part-ner, mantiene l’organizzazione annuale di con-gresso internazionale di primo livello focalizzatosulle più attuali tematiche energetiche. A caden-za annuale, con la sola pausa prevista per l’edi-zione 2014, anche il Klimaenergy Award.

Al via la 7ª edizione del Klimaenergy Award

Dopo il successo delle precedenti edizioni,che hanno visto una crescita esponenziale deiprogetti presentati, riparte “KlimaenergyAward”, la sfida tra i comuni e le Province di tut-ta Italia più virtuosi nell’applicazione di soluzionienergetiche efficienti in ambito pubblico. Il ban-do di gara, aperto sino all’8 Dicembre, è pro-mosso da Fiera Bolzano e dalla Fondazione cas-sa di Risparmio di Bolzano in collaborazione conla Provincia Autonoma di Bolzano, il Ministerodell’Ambiente e della tutela del territorio e delMare, tis Innovation Park, Legambiente, EuracResearch, Anci e con il patrocinio dell’Acri.

Giunto alla sua settima edizione, torna a gran-de richiesta “Klimaenergy Award”, premio na-zionale che mette in luce e valorizza le miglioriesperienze e i progetti energetici e ambientalipiù meritevoli di comuni e Province per diffon-derne le best practice anche nelle altre Ammini-strazioni italiane. Le candidature possono esse-re spedite, entro e non oltre il prossimo 8 di-cembre, inviando una descrizione tecnica e alcu-ne foto del progetto al seguente indirizzo mail:[email protected]. La partecipazione al “KlimaenergyAward” è gratuita. L’iniziativa, è mirata a stimo-lare il confronto tra comuni e Province sulla pos-sibilità di intervenire concretamente sulla ridu-zione di emissioni di co2, ancor oggi principalecausa dell’inquinamento urbano, con l’impiegodi fonti rinnovabili e sostenibili in ambito pubbli-co attraverso la scelta di un efficace mix di im-pianti e di soluzioni energetiche innovative.

Il concorso si rivolge a tre categorie di entipubblici: comuni con meno di 20.000 abitanti,comuni dai 20.000 ai 150.000 abitanti e, infine,comuni e Province con più di 150.000 abitanti.Si rinnova anche quest’anno il premio specialededicato ai partecipanti che si sono dimostratipionieri nel campo della mobilità sostenibile.

La valutazione dei progetti avviene attraversocriteri sia quantitativi, tra cui il risparmio di co2

in termini assoluti e in termini relativi, in relazio-ne al numero di abitanti del comune, sia criteriqualitativi che riguardano il valore aggiunto eco-logico ed economico, la trasferibilità delle misu-re adottate in altri comuni o Province, il gradodi innovazione, il coinvolgimento della popola-

zione locale. Sono tenuti inconsiderazione anche i benefi-ci che il progetto porterà alterritorio e le potenzialità del-lo stesso per lo sviluppo diprogetti futuri. Per la quartacategoria della mobilità soste-nibile le Amministrazioni sonoinvece valutate sulla base deirisultati ottenuti in termini diriduzione dei volumi di traffi-co e di consumo energeticonel settore dei trasporti.

“Klimaenergy Award” è u-na delle numerose iniziativedi Klimaenergy, Fiera interna-zionale per l’applicazione in-novativa delle energie rinno-vabili, in scena a Fiera Bolzano la prossima pri-mavera, dal 26 al 28 marzo 2015, insieme a Kli-mamobility, Salone della mobilità sostenibile. Apartire da questa data, il “duetto” fieristico di-venta biennale. Accompagnano l'esposizione del-le tecnologie più innovative del momento, appli-cabili in particolare a comuni e stabilimenti adalto fabbisogno energetico, il congresso interna-zionale, un articolato programma di convegni evisite tecniche guidate a impianti a fonte rinno-vabile implementati sul territorio altoatesino.

tra le tematiche di primo piano affrontate nelcorso degli eventi targati “Klimaenergy”, quellodella gassificazione del legno, della microcoge-nerazione diffusa, dello stoccaggio e dell’auto-consumo, dell’ottimizzazione degli impianti esi-stenti, dei servizi innovativi e delle opportunitànell'era post-incentivi.

tutte le informazioni sul concorso patrocina-to dall’Acri e modalità di partecipazione: www.k-limaenergyaward.itIscrizione allegando alcune foto del progetto: [email protected] tecnico per l’iscrizione all’Award: Ing.Marco castagna tel. 0471 055652 email: [email protected] termine d’iscrizione: 8 dicembre 2015

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EVENtI44

PoLLUtEc 2014:SoLUzIoNI coNcREtE

PER UN’INDUStRIA PIù PERFoRMANtE

E RESPoNSABILE

Economizzare le risorse (materia, acqua, energia), ottimizza-re le operazioni di trasporto e logistica o ancora valorizzare irifiuti o coprodotti per ottenere il massimo nei propri pro-cess o produrre energia: tutti sono unanimi nel riconoscereche questi elementi permettono di guadagnare in competiti-vità oltre a preservare l’ambiente. Ma come raggiungere que-sto obiettivo? da dove cominciare? E come farsi aiutare? tan-te sono le domande alle quali Pollutec cerca di risponderecon il 3° Focus Industria sostenibile. In programma: numero-se innovazioni, un forum di conferenze dedicate, un percorsodi visita e visite a siti esemplari.

Questa 26ª edizione di Pollutec presenta numerosi prodotti, pro-cessi o servizi innovativi in tutti gli aspetti dell’industria sostenibi-le: gestione dei dati (Flowatch...); strumentazione / metrologia / au-

tomazione: sensore di conducibilità e temperatura (Baumer Bourdon-Haen-ni), sistema di controllo intelligente (Pulsar) ; smart water: offerta specificaper l’industria (Aquassay); efficienza energetica delle utility da cui pompe adalta efficienza energetica o a distribuzione d’aria ad alto rendimento (ArgalPumps, techniques des Fluides), surpressori a vite ad elevato rendimento econsumi limitati (Kaeser), primi motori elettrici di classe Ultra-Premium

(perdita di energia inferiore al 20% rispetto aiSuper-Premium) e motori a induzione trifasecompatti e leggeri (Weg); trattamento allafonte dei vari tipi di inquinamento: filtro a car-bone per biogas (chemviron carbon), misuradelle polveri con tecnologia triboelettrica(SWR Engineering), sistema per la depurazio-ne degli scarichi di sostanze pericolose nel-l’acqua utilizzabile per le acque di processo(BMES); valorizzazione della materia (ex.: si-stema di separazione triboelettrica più effica-ce rispetto alla selezione ottica delle misceledi materie plastiche scure, proposto da ctP -centre terre & Pierre...) ; prevenzione dei ri-schi: contenitore di protezione ideato per evi-tare la miscelazione accidentale di prodottichimici durante le operazioni di stoccaggio

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(cadiou chaudronnerie) ma anche movi-mentazione a risparmio energetico (ex.: nuo-vi sistemi di Sygmat/Sennebogen e Fuel EcoProgramm di Manitou).

L’idea fondamentale del Forum Industriasostenibile è presentare esempi d’iniziativegià effettuate, strumenti o tecnologie realiz-zate, i margini di progresso possibili, gli even-tuali ostacoli da evitare e i tipi di finanzia-mento o accompagnamento disponibili. Il Fo-rum accoglierà così una trentina di conferen-ze su svariate tematiche come l’eco-proget-tazione, la creazione di valore (ex.: valorizza-zione degli scarichi termici industriali o deifanghi di lavorazione), la riduzione dei costi digestione con nuove tecnologie, il ruolo dell’Energy Manager in azienda, i software di ge-stione energetica, la fine vita degli impiantiper la circolazione dei fluidi, l’ecologia indu-striale e territoriale, gli investimenti futuriper quello che riguarda gli strumenti di finan-ziamento dei progetti riciclaggio /valorizza-zione, ecc.

Le problematiche di valorizzazione e diriutilizzo dell’energia e dei rifiuti originati daiprocessi industriali come l’economia circola-re, l’efficienza energetica, le migliori tecnichedisponibili per ridurre le emissioni e la ge-stione delle risorse idriche saranno ugual-mente trattate su altri spazi del salone. Peresempio: potenzialità delle plastiche riciclateper gli industriali, riciclaggio dei metalli stra-tegici (Forum Rifiuti), valorizzazione dei co-prodotti dell’industria saccarifera, trasforma-zione dei rifiuti in bio-GNV (Villaggio Biogas),nuove normative in tema di performanceenergetica (Forum Energia), efficienza idricanell’industria (Forum Acqua) o ancora la si-curezza dei processi, la nuova direttiva AtEXe le emissioni di microinquinananti nell’acqua(Forum Rischi e Gestione ambientale).

Da segnalare inoltre: un grande dibattito

presso lo studio televisivo: «l’economia circola-re, verso un impegno volontario degli industriali»,giovedì 4 dicembre dalle ore 13.45 alle ore14.30 con rappresentanti del ministero del-l’Industria, ministero dell’Ecologia, di Ademe,GFI (groupement des fédérations industriel-les) e di FIM (fédération des industries méca-niques).

testimonianza di Josselin Bobet,Ingegnere ambientale - Solvay tavaux Environnement Pollutec rappresenta un’occasione ineguagliabile di scambi e di condivisione con nu-merosi operatori. Il che di permette di arricchire la propria rete di contatti e di sco-prire le soluzioni possibili ai problemi attuali e futuri. confrontandosi sulle problema-tiche, non è raro accorgersi che anche altri le condividono, o trovare approcci inte-ressanti che possono aiutare a trovare risposte o a ottimizzare i nostri progetti di in-vestimento.

Per un’industria, questo salone è imperdibile semplicemente per la diversità degli ope-ratori e per la sua cordialità: è possibile condividere opinioni con colleghi, uffici studi,incontrare i servizi di Stato e istituzioni pubbliche. La cosa più complicata è organizza-re al meglio il proprio percorso di visita!

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EVENtI46

«L a crescente digitalizzazione rende l'indu-stria molto dinamica», dice JochenKöckler, del cdA della Deutsche Mes-

se. «Fabbriche e sistemi energetici funzionano collega-ti digitalmente in rete, il ciclo di vita dei prodotti si fapiù breve, nascono nuovi modelli di business. Chi, inquesto contesto, vuole continuare apuntare solo su di sé e sulle propriecompetenze, rimane escluso. In fu-turo la forza competitiva di un'a-zienda dipenderà infatti dalla capa-cità di essere strettamente in retecon tutti gli attori del mercato coin-volti nel processo di produzione, cosìda potere sviluppare i prodotti a rit-mi ancora più veloci. Il tema condut-tore della HANNOVER MESSE2015 – Integrated Industry - Join theNetwork! – descrive esattamente questo tipo di svilup-po e darà ad esso nuovi impulsi».Lo slogan “Integrated Industry – Join theNetwork!” sottolinea che le sfide maggiori della4a rivoluzione industriale – come l'adozione distandard comuni per la comunicazione da macchi-na a macchina, il problema della sicurezza dei datio la ricerca del modello di business del futuro –possono essere affrontate solo in rete. AggiungeKöckler: «Il problema non è a chi tocchi il ruolo di lea-der – se alle imprese industriali o alle aziende dell'IT. Il

problema è che le possibilità offerte da Industria 4.0possono essere sfruttate al meglio solo insieme. E perquesto occorre una rete forte che abbracci industriameccanica, elettrotecnica e IT. La HANNOVER MESSE2015 dimostrerà di quale forza di innovazione i setto-ri industriali possono essere capaci, se fornitori, pro-

duttori e clienti comunicano e colla-borano in rete per migliorare prodot-ti e soluzioni».

La HANNoVER MESSE delprossimo aprile darà piena visibi-lità al salto tecnologico che que-sto tipo di evoluzione può consen-tire. Saranno esposti impianti diproduzione collegati digitalmentein rete, innovativi processi di pro-duzione e robot industriali di nuo-vo tipo, che, dotati di sensori evo-

luti, collaborano direttamente con la persona sen-za dover fare ricorso a zone di protezione e distan-ze di sicurezza. o soluzioni di automazione suppor-tate da It, che modificheranno tutti i processi or-ganizzativi di una fabbrica. «Nei padiglioni del quar-tiere fieristico di Hannover verrà esposta la tecnologiadi produzione più avanzata. Chi vuole sapere come po-ter rendere la propria fabbrica più competitiva, ad Han-nover troverà la risposta», spiega Köckler.

In fiera saranno anche realizzati dal vivo pro-dotti personalizzati attraverso Additive Manufac-turing o processi di stampa 3D. «La stampa 3D èuna parte importante di Industria 4.0 e offre moltispunti per nuovi modelli di business e forme di coope-razione», dice ancora Köckler. È ormai anche ipo-tizzabile che le aziende subfornitrici non vendanopiù direttamente i loro prodotti, ma offrano inve-ce serie di dati da scaricare e cartucce con la ma-teria prima adatta. E che poi la stampa venga effet-tuata direttamente dall'acquirente nella propriafabbrica.

oltre a espositori presenti ormai da molti anniquali SAP o Dassault Systèmes, il prossimo annosarà ad Hannover anche il Gruppo software Mi-crosoft. «La ‘smart factory’ fonde industria meccanica

Il tema conduttore del prossimo anno è:“Integrated Industry – Join the Network!”

HANNoVER MESSE 2015:L'INDUStRIA DEL

FUtURo È IN REtE

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INNoVARE 47

e IT. Le aziende dell'IT sono parte della rete e si servo-no della cornice della HANNOVER MESSE per con-frontarsi con i loro clienti dell'industria. La presenza digruppi internazionali dell'IT e l'iscrizione di Microsoftdimostrano che con il tema conduttore ‘Integrated In-dustry – Join the Network’ tastiamo davvero il polsodell'industria», dice ancora Köckler.

«In tema di svolta energetica la Germania ha unruolo di apripista a livello mondiale nella ricerca del si-stema energetico del futuro», dice Köckler. Alle retiintelligenti tocca al riguardo un doppio ruolo im-portante. Da una parte sono necessarie per im-mettere in rete a condizioni economicamente so-stenibili il crescente volume di energia elettricaprodotta secondo i criteri della rinnovabilità. Dal-l'altra contribuiscono all'attuazione della svolta e-nergetica facendo convergere tutte le reti – quel-la elettrica, quella del gas e quella del calore – perfare in modo che le capacità disponibili venganosfruttate in modo ottimale. controllo e collega-mento in rete delle tecnologie intelligenti di pro-duzione e stoccaggio di energia e degli strumentiper la gestione delle reti e tutto questo sempre incollaborazione con gli utenti sono premesse indi-spensabili per la riuscita del sistema energetico del

futuro. conclude Köckler: «Con il tema ‘IntegratedIndustry – Join the Network!’ la HANNOVER MESSEdimostrerà che la svolta energetica è attuabile già og-gi dal punto di vista tecnologico. Quello che manca an-cora è un contesto generale adeguato che favoriscal'immissione delle tecnologie delle smart grid sul mer-cato in tempi brevi e con fermezza».

HANNOVER MESSE Get new technology first!

La HANNoVER MESSE è la più importante fie-ra del mondo dedicata alle tecnologie per l'indu-stria. La prossima edizione si terrà ad Hannoverdal 13 al 17 aprile 2015 e riunirà sotto un unicotetto dieci fiere leader: Industrial Automation •Motion, Drive & Automation (MDA) • Energy •Wind • Mobilitec • Digital Factory • comVac • In-dustrial Supply • Surfacetechnology • Research &technology. I temi centrali della manifestazionesaranno Automazione industriale e It, tecnica del-l'azionamento e fluidotecnica, tecnologie energe-tiche e ambientali, Subfornitura industriale, tec-nologie di produzione e servizi, Ricerca & Svilup-po. Paese Partner della HANNoVER MESSE 2015sarà l'India.

Deutsche Messe AGcon un fatturato di 312 milioni di Euro nel 2013, la Deutsche Messe AG figura tra i dieci maggiori

enti fiera al mondo e gestisce il più grande quartiere espositivo del mondo. Nel 2013 ha sviluppato, pia-nificato e realizzato 119 tra fiere e congressi svoltisi in più Paesi che hanno accolto complessivamente41.000 espositori e quattro milioni di visitatori. Il suo portafoglio eventi comprende fiere leader mon-diali come ceBIt (tecnologia dell'informazione e della comunicazione), HANNoVER MESSE (tecnolo-gie industriali), BIotEcHNIcA (biotecnologia), ceMAt (intralogistica), didacta (istruzione), DoMo-tEX (pavimentazioni), INtERScHUtz (protezione antincendio e protezione civile) e LIGNA (indu-stria del legno e forestale). con oltre 1.000 addetti e 66 tra rappresentanze, filiali e sussidiarie, la Deut-sche Messe è presente in più di 100 Paesi.

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L’ efficienza energetica industriale ha unaltissimo potenziale economico: per-mette di ottenere risparmi significativi,

anche rispetto al risultato di una qualsiasi buonacontrattazione; è incentivata dallo Stato; è unaleva di competitività. È quindi un tema di stret-tissima attualità e al centro del dibattito politi-co, nonché una delle priorità della strategiaenergetica nazionale anche perché la questioneambientale e climatica spingono i governi a in-tervenire. Il quadro normativo, sempre più arti-colato, aumentano gli obblighi per le imprese esi creano nuovi fondi e incentivi. Vi sono solu-zioni tecnologiche su vari fronti, dalla cogenera-zione all’illuminazione e sono ormai disponibilisoluzioni economiche nuove a supporto dell’in-vestimento, come le formule di noleggio tecno-logico e contratti di Energy Performance. tutta-via, molto spesso le imprese, nonostante sianoconsapevoli dei benefici potenziali, non arrivanoad implementare una vera strategia di efficienzaenergetica.

confapi Varese e GDF SUEz, protagonistamondiale nel settore energetico, presentano unpercorso in 3 step di efficientamento energeti-co per le pmi: Azienda attenta, Azienda sensibi-le e Azienda efficiente. ogni step è caratterizza-to da azioni ed obiettivi chiari e ben definiti, co-sì da raggiungere in maniera sistemica la massi-ma efficienza e incrementare la propria compe-titività aziendale. Gli obiettivi europei sono in-

fatti dettati da esigenze ambientali ed introdu-cono concetti e azioni che portano a risparmieconomici mantenendo invariate le capacitàproduttive. Sostiene Franco colombo, presi-dente di confapi Varese: «Le aziende che metto-no in campo azioni di monitoraggio, esame e suc-cessivamente vere e proprie azioni di efficientamen-to svolgono due importanti funzioni dimostrandoun’attenzione all’ambiente, al territorio ed alla so-cietà in cui vivono: migliorare la competitività azien-dale e migliorare le condizioni ambientali di tutti eper tutti».PRIMO PASSO. Grazie ad “Azienda atten-

ta”, il cliente inizia a percepire l’importanza diconoscere e sapere dove e come consuma. Inquesta prima fase l’azienda ottiene rapidamentei primi importanti segnali di inefficienza dellapropria struttura, le opportunità di efficienta-mento e anche i primi piccoli risultati Audit am-ministrativo, Audit Energetico EL e/o EnergyMetering & Reporting.SECONDO PASSO. “Azienda sensibile” è

la chiave per innescare il corretto processo diefficientamento energetico dell’azienda. Analisicomplete su consumi, macchine e processi, for-niscono il quadro completo per ottenere il mas-simo da quanto già esistente, ridurre i costienergetici valutando interventi con tempi dirientro adeguati.TERZO PASSO. “Azienda efficiente”, fase

conclusiva del processo di efficientamento. Gra-zie alla conoscenza acquisita è possibile imple-mentare gli interventi selezionati e innescare ilprocesso di certificazione ISo 50001. Efficienzaenergetica, performance ai massimi livelli, e ri-duzione dei costi, il tutto certificato per un si-gnificativo incremento della competitività.

Ad ogni azione completata confapi Vareserenderà noto dell’attività svolta rilasciando unattestato che l’azienda potrà mostrare ai clienti,fornitori e dipendenti e allo stesso tempo co-municherà agli enti e alle amministrazioni loca-li”. «Volendo garantire risultati – conferma il pre-sidente colombo – abbiamo cercato partner cheabbiano esperienza, visione internazionale e capa-cità di seguire sia piccole e medie realtà che grandiaziende e possibilità di seguire gli stabilimenti oveessi sono. Efficienza non è sostituire una macchinama seguire un processo completo».

DAL MoNDo coNFAPI48

EFFIcIENzA ENERGEtIcA IN AzIENDA

confapi Varese vince in tre mosse

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Èstata inaugurata martedì 7 ottobre la nuo-va sede di Api Sondrio. L’Associazionepiccole e medie industrie di Valtellina e

Valchiavenna si trova a Morbegno, in via V° Al-pini 166. A tagliare il nastro è stato Piero Del-l’Oca, Presidenza di Api Sondrio, affiancato daLuigi Sabadini, Presidente di Api Lecco, Mar-co Piazza, responsabile di Api Sondrio e Mau-ro Gattinoni, Direttore di Api Lecco.

Presenti, oltre a numerosi imprenditori, lemaggiori autorità del territorio quali il Sindacodi Morbegno, Andrea Ruggeri, il PrefettoCarmelo Casabona, il Questore FabianoGirolamo e il Presidente della camera dicommercio, Emanuele Bertolini. A rappresen-tare i vertici nazionali di confapi, il Direttoregenerale, Massimo Maria Amorosini.

Api Sondrio è una realtà nata dalla volontàdegli imprenditori che ne fanno parte, decisi adare vita ad una struttura capace di rispondereconcretamente alle diverse problematiche con-nesse alla conduzione d’impresa.

In quanto delegazione di Api Lecco, l’Asso-ciazione può beneficiare di un’esperienza matu-rata in oltre sessant’anni di attività a fianco del-le Pmi e si innesta nel sistema di rappresentan-za regionale e nazionale che fa capo a confapi,la confederazione italiana della Piccola e MediaIndustria.

In occasione dell’inaugurazione della sedemorbegnese è stata aperta al pubblico l’esposi-zione dell’artista meratese Antonio Scacca-barozzi dal titolo “Metodo ed emozione”. Apiè da sempre attenta al connubio tra arte e im-presa. ogni imprenditore è chiamato a percor-rere strade nuove e ad individuare spunti origi-nali con cui guardare al futuro, immaginando an-che soluzioni mai viste. In questo senso ogni im-prenditore è, a suo modo, un artista. Api Son-drio è accanto ad ogni imprenditore nella cre-scita della propria impresa.

La mostra, curata da Luigi Erba e MicheleTavola, rimarrà aperta fino al 7 novembre pres-so la sede di Morbegno.

DAL MoNDo coNFAPI50

INAUGURAtA API SoNDRIo

Il taglio del nastro si è tenuto martedì 7 ottobre

presso la nuova sede di Morbegno

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www.ammonitore.com

L’Unico Vero quotidiano della meccanica☞ Notizie ed eventi online entro 24 ore

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LE PMI SANNo INNoVARE52

SIStEMA DI tRAttAMENtoSottoPRoDottI DI oRIGINE

VEGEtALE E ANIMALE PER L’ALIMENtAzIoNE DI cALDAIE

E GRUPPI ELEttRoGENI

Gli scarti vegetali e animali usati come combusti-bile. L’idea è venuta ad un’azienda materana,Biogreen, che ha brevettato un sistema per ali-

mentare caldaie e gruppi elettrogeni.In un contesto in cui i costi dell'energia hanno un

trend di crescita costante e l'Unione Europea proponela transizione energetica verso un modello indipenden-te dalle fonti fossili, sia come soluzione delle problema-tiche ambientali sia come metodo per contrastare ledifficoltà economiche attuali, l'energia assume una con-notazione differente, passando dallo stato di commo-dity a quello di aspetto strategico ed economico di pri-maria importanza.

I crescenti consumi, legati allo sviluppo socio-econo-mico, sollevano problemi di eco-sostenibilità che impon-gono soluzioni articolate e tecnologie innovative. Lasempre maggiore scarsità di risorse richiede investimen-ti tesi allo sviluppo delle energie rinnovabili e del rispar-mio energetico. Questo ha spinto l’aziendamaterana ad investire nella ricerca e svi-luppo per progettare e realizzare sistemialtamente tecnologici, amassimo rendimento eperformanti nel tem-po, in grado di produr-re energia pulita,competitiva neicosti e soprat-tutto inesauri-bile.

Il sistemaAL3 bre-vettato è unsistema di trat-tamento di olii e loro sottoprodotti diorigine vegetale e/o animale, da utilizza-re come combustibile per caldaie egruppi elettrogeni. La macchina è statabrevettata nella città dei Sassi da un’a-zienda locale e commercializzata da Stu-dio Energy – del medesimo gruppo - chesviluppa, produce e commercializza soluzioniper l’efficientamento energetico.

Grazie alle sue dimensioni contenute, ilsistema AL3 può essere inserito agevolmente in qualsia-

si tipologia di sito di impianto, all’aperto o al chiuso, puòessere integrato in caldaie e gruppi elettrogeni esistentio fornito in soluzioni “chiavi in mano”.

Dov’è la novità? Il sistema AL3 lavora le materie pri-me meccanicamente, trasformandole in combustibile,senza la necessità di aggiungere additivi e senza produ-zione di scarti di lavorazione. Di qui il risparmio econo-mico e l’abbattimento delle emissioni nocive.

La logica di controllo del processo è gestita da unPLc posto all’interno della macchina ed è possibile ge-stire da remoto il ciclo di lavoro. Il sistema, infatti, è do-tato di un apparato di monitoraggio e trasmissione datied allarmi in tempo reale su rete telefonica/ADSL.

Nel processo di lavorazione è impegnata una potenzamassima di 8 kW e la macchina è in grado di lavorare fi-no a 200 lt/h di prodotto grezzo.

Dimensionato secondo le esigenze specifiche delcliente, progettato, costruito e collaudato rispettando le

normative internazionali attualmente in vigore, il si-stema AL3 porta vantaggi e benefici al cliente.

1. Immediato e notevole risparmio economicodovuto al minor costo

della materiaprima usatacome com-bustibile;

2. Abbattimen-to delle emissioninocive in atmosfe-

ra di combustibilefossile, sostituendolo concombustibile di origine ani-male e/o vegetale.

Il sistema AL3 si ponecome un sistema rivoluzio-nario che contribuirà alla ri-duzione dell’emissione digas serra e dell’inquinamen-to atmosferico, assicurandoun degno futuro alla nostra

e alle prossime generazioni, ot-tenendo nel contempo un risparmio

economico.

* confapi Matera

a cura diPasquale Latorre*

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INNoVARE 53

Il consorzio officine Informatiche Riunite(www.oierre.com), ha visto la luce nel feb-braio 2014, formalizzando un’intesa che era

in essere già da tempo tra le entità fondatrici. Èuna libera associazione di aziende che hanno ac-cumulato un profondo know-how nell'erogazio-ne di soluzioni tecnologiche dedicate al miglio-ramento dei processi di gestione e controllo diimprese e professionisti. Il riconoscimento tan-gibile dell'affidabilità e della competenza dimo-strate dai consorziati è un patrimonioconsolidato di oltre 4.100 clientiattivi e fidelizzati. oggi, l’espe-rienza accumulata negli an-ni dai suoi associati per-mette a oierre di va-gliare senza precon-cetti le esigenze deiclienti, proponendoliberamente le solu-zioni ritenute piùadatte, senza vincolidi brand. La forzadel consorzio, infat-ti, è l'essersi messo incondizione di esseresempre e comunque"dalla parte del cliente":una filosofia di libertà e tra-sparenza che, in un mercato an-cora governato da obblighi di conces-sione ed esclusiva, lo pone come una realtà uni-ca ed estremamente competitiva.

Il consorzio opera ponendosi inizialmente nelruolo di consulente. In tale veste oierre analiz-za insieme al cliente le reali esigenze negli ambi-ti dell’innovazione tecnologica, della crescita,dell’organizzazione e della gestione aziendale.Basandosi sul concetto di "innovazione sosteni-bile", ricerca soluzioni certificate presenti all’in-terno dell’offerta consortile. Nel caso in cui nonvengano individuate risposte soddisfacenti,però, il consorzio si rivolge al mercato Ict, inprimis valutando e poi sottoponendo al cliente

le soluzioni più adatte. Eventualmente vieneconsiderata insieme al cliente l'eventualità di svi-luppare soluzioni ad hoc, coinvolgendo le strut-ture di programmazione presenti all'interno delconsorzio, piuttosto che individuando fornitorireferenziati all'esterno.

In un contesto che tende sempre più alla vir-tualizzazione e alla remotizzazione, oierre cre-de fermamente che il rapporto di vicinanza fisi-ca con il cliente continui a rivestire un'impor-

tanza fondamentale, rappresenti un ve-ro valore aggiunto per compren-

dere meglio le esigenze deicontesti territoriali entro i

quali si opera e, natural-mente, sia un vantaggiosignificativo nel casoin cui si debba inter-venire per risolveretempest ivamenteeventuali criticità.Le realtà aderenti alconsorzio oierrevantano quasi

trent'anni di presenzacostante sul mercato e

contano a oggi 13 sedi inPiemonte, Lombardia, Ve-

neto, Liguria e Lazio. L'obiet-tivo è allargare la copertura terri-

toriale nel centro e sud Italia, aggiun-gendo almeno altre 5 sedi entro la fine del 2014.

I potenziali consorziati sono realtà dinami-che, solide e con parchi clienti significativi, ingrado di rappresentare veri e propri punti di ri-ferimento per imprese e professionisti che si af-fidano a loro in base a un rapporto consolidato,basato sulla fiducia e la stima reciproca. I part-ner tecnologici del consorzio sono produttoridi soluzioni efficaci, innovative e rivolte a PMI eprofessionisti, in grado di cogliere il valore ag-giunto di oierre: la libertà di pensiero e la for-za di un gruppo che presidia realmente un par-co clienti fortemente fidelizzato.

coNSoRzIo oFFIcINEINFoRMAtIcHE RIUNItE:

LIBERI, INDIPENDENtI,EFFIcIENtI

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a cura diJoint Research Centre

L’UE ha da tempo una politica volta all’inte-grazione dei mercati nazionali in un mer-cato unico dove i beni, i servizi, i capitali e

il lavoro possono circolare liberamente. L’agenda digitale per l’Europa ha lo scopo di

estendere i risultati del mercato unico anche alletransazioni digitali, inclusi i servizi online come adesempio il commercio elettronico. Sebbene oggiquesto canale di acquisto rappresenti solo il 5% delcommercio totale nell’UE, esso è in veloce aumen-to e sembra si presti più facilmente agli acquistitransfrontalieri e all'apertura di mercati più ampi. Ilnegozio più vicino si trova a portata di mouse, aprescindere dalla reale distanza geografica tra ne-gozio e consumatore.

Ricerche recenti basate su dati esaustivi, hanno

dimostrato attraverso l'analisi delle differenze deiprodotti nei vari paesi, che in media i prezzi su in-ternet tendono a essere inferiori ai prezzi in nego-zio. Lo studio ha verificato i prezzi online e in ne-gozio e le vendite per dieci categorie di elettrodo-mestici in 21 paesi UE nel 2009. Il risparmio onlineoscilla tra il 2,5% e l'8%, a seconda del prodottopreso in esame.

I risultati della ricerca evidenziano anche un’am-pia variazione dei prezzi nei diversi stati membri,sia per acquisti online che in negozio. In alcuni ca-si i prezzi per i prodotti di una determinata cate-goria possono essere fino al 40% più alti nei paesicostosi rispetto ai paesi più economici.

Dallo studio risulta anche che uno dei fattoriche determina la variazione dei prezzi in rete sono

PMI, EURoPA E RIcERcA54

In media i prezzi online sono inferiori ai prezzi nei negozi

I VANtAGGI DELL’E-coMMERcE PER

I cIttADINI DELL’UE

Page 55: OLTRE 100 ARRIVI - Innovare

le direttive restrittive di alcuni prodotti sul merca-to. Questo fatto suggerisce che i prezzi del merca-to online sono largamente influenzati dal livello diconcorrenza presente nel mercato offline, ovverodall’intensità della competitività del mercato nei di-versi stati membri.

Lo studio svolto indica inoltre che i consuma-tori sono più attenti alle variazioni dei prezziquando acquistano in internet. Di conseguenza,l’aumento del prezzo online di un determinatoprodotto porta a un maggiore calo della doman-da rispetto a un simile aumento di prezzo nei ne-gozi fisici. ciò significa che la flessibilità dei prez-zi della domanda è maggiore nelle vendite onlineche in quelle offline.

Una riduzione dei prezzi dovuta alle vendite on-line avrà come conseguenza la riduzione del prez-zo per un determinato prodotto, il quale sarebbestato altrimenti venduto a un prezzo diverso nelnegozio fisico, aumentando dunque il surplus del

consumatore (la differenza positiva fra il prezzoche un individuo è disposto a pagare per ricevereun determinato bene o servizio e il prezzo di mer-cato dello stesso bene) e al contempo introducen-do nuovi consumatori sul mercato.

I risultati della ricerca mostrano che il com-mercio elettronico aumenta i benefici per i con-sumatori. I benefici per i consumatori (risparmiodovuto ai prezzi inferiori dell’e-commerce) sonostati monetizzati e ammontano a un totale di €

34,4 miliardi, ovvero circa lo 0,3% del PIL dell’UE-27 nel 2009.

Per ulteriori informazioni sul commercio elet-tronico e l’economia digitale visitate il sito dell’U-nità Information society.

Rapporto completo: I benefici che i consumato-ri traggono dal mercato digitale unico dell’UE: ri-sultati del mercato degli elettrodomestici (consu-mer Benefits from the EU Digital Single Market:Evidence from Household Appliances Markets).

INNoVARE 55

I BENEFIcI cHE I coNSUMAtoRItRAGGoNo DAL MERcAtoDIGItALE UNIco DELL’UE:RISULtAtI DEL MERcAto

DEGLI ELEttRoDoMEStIcIGli acquisti online portano ai consumatori

diversi benefici. In primo luogo l’utilizzo diinternet può ridurre i costi di ricerca e

fornire al consumatore molte più informazioni a unprezzo minore. I costi per la ricerca di un prodot-to rappresentano una parte importante del tempoe del denaro spesi dal consumatore. In secondoluogo il consumatore può trovare maggiori infor-mazioni sui prezzi e le varietà del prodotto in un'a-rea geografica più ampia e da un numero maggioredi fornitori da cui acquistare il prodotto. ciò au-menta notevolmente la probabilità che l’acquirentetrovi un prodotto che abbia tutte le caratteristichedesiderate. Il terzo beneficio è rappresentato dauna maggiore area geografica a disposizione delconsumatore, che incrementa la competitività delmercato aumentando il numero dei fornitori cheoffrono un bene al consumatore. Al contempo ifornitori che sono in grado di sfruttare questo al-largamento del mercato possono trarre vantaggiodelle economie di scala per ridurre i costi di pro-duzione. complessivamente ciò dovrebbe ridurre iprezzi di mercato e migliorare la situazione econo-

mica dei consumatori e dei produttori. In pratica lasegmentazione del mercato può ostacolare la rea-lizzazione di questi potenziali vantaggi degli acquistionline. I costi di trasporto e la consegna dei beni fi-sici, gli ostacoli normativi nel commercio tran-sfrontaliero, e le barriere linguistiche del commer-cio via internet sono alcuni dei fattori che possonoostacolare la piena integrazione geografica deimercati via internet.

L’UE ha da tempo una politica volta all’integra-zione dei mercati nazionali in un mercato unicodove i beni, i servizi, il capitali e il lavoro possonocircolare liberamente, permettendo così la crea-zione di economie di scala, innovazione, crescita eposti di lavoro. Il pacchetto di misure dell’Agendadigitale per l’Europa (2010) ha lo scopo di esten-dere i risultati del mercato unico anche alle tran-sazioni digitali, inclusi i servizi online come adesempio il commercio elettronico. Sebbene oggiquesto canale di acquisto rappresenti solo il 5% delcommercio totale nell’UE, esso è in veloce aumen-to e sembra si presti più facilmente agli acquistitransfrontalieri e all'apertura di mercati più ampi.

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Internet promette al consumatore di “annullare ledistanze” (cairncross, 1997) e l’integrazione omo-genea dei mercati situati su in una vasta area geo-grafica. Il negozio più vicino si trova a portata dimouse, a prescindere dalla reale distanza geografi-ca dal consumatore.

Gli obiettivi di questo studio sono (a) valutareempiricamente in quale misura sono integrati imercati online all’interno dell’UE utilizzando gli in-dicatori di prezzo, (b) stimare il potenziale impat-to dei diversi scenari del commercio elettronicosulle tasche dei consumatori. Studi svolti in passa-to hanno esaminato queste questioni dal punto divista del volume dei flussi del mercato transfronta-liero (Gomez et al. 2013; cogill et al, 2013, Lend-le et al 2012). Il presente studio invece esamina ladispersione dei prezzi. La differenza di prezzo traacquisti online e in negozio può fornire informa-zioni sul grado di concorrenza presente nei mer-cati presi in esame.

Abbiamo preso in esame un set completo di da-ti, inclusi i prezzi online e in negozio e le venditeper dieci tipi diversi di elettrodomestici in 21 pae-si UE nel 2009. considerando la teoria e i risultatidi recenti studi scientifici ci si aspettava che i prez-zi online fossero inferiori ai prezzi nei negozi e chela domanda fosse più flessibile rispetto ai negozi fi-sici. Lo studio esamina se i dati raccolti sostengo-

no questa ipotesi. Inoltre abbiamo valutato i bene-fici per i consumatori che possono derivare da di-versi scenari dell’e-commerce.

I risultati dimostrano che la dispersione deiprezzi è inferiore su internet rispetto ai negozi fisi-ci e che la (stessa) flessibilità dei prezzi è maggiorenel mercato online. La nostra analisi indica che ilcommercio elettronico fa aumentare il surplus delconsumatore per un totale di € 34 miliardi, ovve-ro il 0,3% del PIL dell'UE-27.

Conclusioni e studi futuriI risultati suggeriscono che a seguito dei con-

trolli sulla differenza della qualità, vi è una disper-sione geografica dei prezzi sia per il mercato onli-ne che per i negozi fisici nel mercato digitale unicoeuropeo. Abbiamo visto che i prodotti venduti on-line sono dal 2% al 10% più economici rispetto aquelli venduti nei negozi, a seconda del tipo di pro-dotto. La dispersione di prezzo tra i 21 stati mem-bri varia dal 13% al 38% a seconda del tipo di pro-dotto. Inoltre presentiamo i risultati sulla flessibi-lità dei prezzi della domanda sia per il mercato on-line che offline. Dallo studio si evince che la do-manda online ha un prezzo più flessibile rispetto alcommercio tradizionale.

Joint Research Centre

PMI, EURoPA E RIcERcA56

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INNOVARE

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IN PRIMo PIANo58

a cura dellaRedazione

Salvo l’ennesima proroga, entrerà in vi-gore dal 15 ottobre, il nuovo librettod’impianto, che rispetto ai precedenti

controlli previsti per legge dal D.P.R. 74/13,prevede due grandi novità. La prima è che nel libretto verranno regi-

strati tutti gli impianti presenti nelle abitazio-ni degli italiani: non più solo caldaie e sistemidi riscaldamento, dunque, ma anche sistemi diclimatizzazione, impianti solari e così via. La seconda è che, accanto all’efficienza de-

gli impianti, questa nuova disposizione preve-de una diagnosi completa che ne andrà a veri-

ficare sicurezza, salubrità e igiene. Lorenzo Epis, consulente di Domotecnica,

la prima e unica rete nazionale indipendentein franchising per le aziende di installazioneche operano nel campo dell’efficienza ener-getica e delle rinnovabili, commenta: «Attual-mente attorno al libretto d’impianto c’è grandeconfusione e chi era tenuto a dare chiarimenti aicittadini al momento non si è ancora attivato. I-noltre, a livello mediatico, quello che non è emer-so è che questo provvedimento non è un nuovobalzello o un nuovo onere, ma una garanzia di si-curezza. Con i nuovi controlli si assicurerà ai cit-tadini che gli ambienti in cui vivono e lavorano so-no sicuri e salubri, oltre che riscaldati e raffrescatida sistemi energeticamente efficienti».

Libretto d’impianto – vademecum di domotecnica

per le famiglieCome si ottiene un libretto d’impian-

to? Innanzitutto va precisato che con il 15 ot-

tobre non deve scattare la ‘corsa al libretto’per mettersi in regola. La normativa prevede, infatti che, a partire

da questa data, e secondo le scadenze di ma-nutenzione degli impianti già regolamentatedalle singole Regioni, ogni cittadino si doti dellibretto d’impianto, che affianca quello vecchioche non deve essere buttato. In ogni abitazio-ne ci saranno perciò due tipologie di libretti:uno per il rapporto sull’efficienza in cui regi-strare le prestazioni degli impianti e uno perl’uso e la manutenzione per la sicurezza cheindica gli interventi di controllo ed eventualemanutenzione per garantirne la sicurezza e lasalubrità. «Ogni cittadino dovrebbe provvedere inmaniera indipendente a cercare e compilare ilproprio libretto d’impianto, ma questo è un’uto-pia – precisa Epis – Per ovviare al problema saràsufficiente durante il prossimo controllo dell’im-pianto di riscaldamento richiederlo al manuten-

NUoVo LIBREttoSUGLI IMPIANtI

Dal 15 ottobre cambiano i controlli e le verifiche sugli impianti con l’arrivo del nuovo libretto. Non solo efficienza

ma garanzia di sicurezza e salubrità su tutti gli impianti di casa

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tore che verrà a casa».Chi deve chiamare il manutentore?

Chi è il responsabile dell’impianto? Il responsabile d’impianto (di riscaldamen-

to e climatizzazione) è l’occupante dell’abita-zione a qualunque titolo, quindi il proprietarionel caso di abitazione privata e l’inquilino incaso di affitto. Fa eccezione l’affittuario in un condominio

con riscaldamento centralizzato, dove la re-sponsabilità è dell’amministratore. Se è peròpresente nell’appartamento un impianto di cli-matizzazione estiva, la responsabilità è dell’af-fittuario che deve farne verificare la sicurezza. Come scegliere il manutentore? Per effettuare i nuovi controlli di sicurezza,

è necessario rivolgersi a manutentori o instal-latori in possesso dei necessari requisiti di leg-ge (lettere c, d ed e del decreto 37/08, ex46/90) ovvero che siano abilitati per operaresu impianti di riscaldamento e di climatizza-zione, su impianti idrosanitari, e che possanorealizzare, manutenere e controllare cisternee condutture di gas allo stato liquido o ae-riforme all'interno degli edifici.

«Per tutelarsi i cittadini possono richiedere almanutentore di esibire il modulo della Camera diCommercio che certifica i suoi requisiti e la suaprofessionalità», spiega Epis.Una volta chiamato l’installatore o il

manutentore, cosa aspettarsi? Cosaverrà verificato e quanto costa l’uscitadel tecnico?Il tecnico effettuerà un controllo e un’even-

tuale manutenzione, monitorando le funzio-nalità dell’impianto, verificandone il rendimen-to e la salubrità, controllando non solo caldaiee generatori di caldo o freddo, ma ogni com-ponente dell’impianto. Se un intervento dicontrollo su un impianto domestico variava inmedia tra i 100 e i 120 euro, con l’aggiunta deicontrolli e della sanificazione, prevista dal nuo-vo libretto, una famiglia con una caldaia colle-gata a 4/5 caloriferi ed un impianto di clima-tizzazione con 2 o 3 split verrà a spendere me-diamente 200 euro. «Un costo superiore che va-le però la garanzia di sicurezza degli impianti»prosegue Epis.A chi spetta il pagamento del control-

lo e della manutenzione? Dato che il responsabile è l’occupante, sia

che esso sia proprietario o inquilino, deve far-si carico delle spese del controllo e della ma-nutenzione, come è avvenuto fino a oggi. «Chiè in affitto – precisa Epis – dovrà farsi carico del-le sole spese ordinarie. Le spese straordinarie, co-me la sostituzione di tecnologie o interventi signi-ficativi sull’impianto che verranno indicati dal ma-nutentore, sono a carico del proprietario dell’ap-partamento».

Cosa succede a chi non effettua que-sti interventi? Per i cittadini è prevista una sanzione che

parte dai 500 euro e arriva sino ai 3mila euro.Anche per l’installatore che comunica in ma-niera errata o incompleta l’esito del controlloè prevista una multa che va dai mille ai 6milaeuro. Ogni quanto verranno effettuati que-

sti controlli?La manutenzione per l’efficienza, e quindi la

sua periodicità, rimarrà a discrezione delle sin-gole Regioni e potrebbe variare dai due aiquattro anni (salvo indicazioni diverse). Men-tre per tutto ciò che riguarda la manutenzio-ne e la verifica della sicurezza e salubrità fa fe-de quando indicato dal manutentore. «Spet-terà al tecnico indicare la frequenza di questi con-trolli, anche se – salvo eccezioni - si tratterà di u-na revisione annuale» prevede Lorenzo Epis.A chi verrà comunicato l’esito della

diagnosi effettuata e come avverrannole verifiche? Il rapporto di controllo verrà inviato dal ma-

nutentore agli enti preposti. Le verifiche nonverranno più effettuate a campione, ma si par-tirà da coloro che non hanno effettuato gli in-terventi e del cui impianto non è arrivata al-cuna notifica al catasto preposto. A seguireverranno effettuati controlli sugli impianti ‘se-gnalati’. Sono in affitto, il manutentore segnala la ne-

cessità di opere straordinarie di cui deve farsicarico il proprietario di casa: se non vengonoeffettuate e sono oggetto di controllo cosasuccede? L’occupante dovrà inviare al proprie-tario copia del libretto d’impianto, in cui sonorichieste dal tecnico le opere di manutenzio-ne straordinaria, chiedendo che vengano ef-fettuate. In caso di controllo, il libretto di con-trollo è un vero e proprio documento di ga-ranzia in cui vengono registrati non solo i datidell’occupante, ma anche quelli del proprieta-rio: gli enti preposti saranno dunque a cono-scenze delle responsabilità ascrivibili a ciascu-no soggetto. Il libretto d’impianto può far emerge-

re le situazioni più critiche, come im-pianti non a norma e pericolosi ancheper i vicini?

«La scarsa manutenzione degli impianti è in-fatti spesso al centro di episodi di cronaca nerama il libretto d’impianto è uno strumento che puòcontribuire a denunciare situazioni abitative criti-che – conclude Epis – Questo perché da un latoi controlli si concentreranno su chi non ha fattol’intervento, dall’altro perché il manutentore è te-nuto a riportate agli enti preposti anomalie degliimpianti, da risolvere entro un determinato lassodi tempo».

INNoVARE 59

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IN PRIMo PIANo60

IL coNSIGLIo NAzIoNALE DELLA GREEN EcoNoMyPRESENtA LE PRoPoStE

PER IL SEMEStRE EURoPEo

Un pacchetto di proposte su sei argo-menti - fiscalità ecologica, clima e e-nergia, agricoltura sostenibile, risorse

idriche, rifiuti, crescita e occupazione verde -è stato presentato dal Consiglio Nazionaledella Green Economy, composto da 66 orga-nizzazioni di imprese green, al Governo (ai Mi-nistri dell’Ambiente e dello Sviluppo econo-mico, al Presidente del Consiglio e al Sottose-gretario con delega agli Affari europei) e al Par-lamento (ai Presidenti delle Commissioni Am-biente e Attività produttive di Camera e Se-nato), in vista del semestre di presidenza ita-

liana della Ue. Ecco una sintesi delle misure elaborate dal

Consiglio Nazionale per ciascun argomento.

Fiscalità ecologica. Le misure europeesono utili sia per migliorare l’efficacia delle po-litiche ambientali, sia per alleggerire la pres-sione fiscale sul lavoro e sulle imprese. Il Con-siglio nazionale della green economy proponedi dare attuazione pratica alle ripetute indica-zioni – provenienti dall’OCSE e dalla UE stes-sa – per identificare e rimuovere i sussidi pub-blici dannosi per l’ambiente attualmente esi-stenti, di dare attuazione agli indirizzi di con-tabilità ambientale per misurare il valore delcapitale naturale e dei servizi eco-sistemici,per quantificare il costo economico del lorodeterioramento, per integrare la contabilitàambientale nei processi e nei conteggi econo-mici e di bilancio, di varare un programma diriforma della fiscalità generale integrato conquella ambientale che sia incentrato su unospostamento significativo della tassazione dallavoro all’ambiente, almeno 10 punti di gettitoin 5 anni; di promuovere una valutazione del-l’efficacia degli strumenti fiscali e parafiscali at-tualmente operanti a livello europeo, a comin-ciare dall’ETS per i grandi impianti e dall’Eu-ro-Vignette per i trasporti fino ai crediti di car-bonio derivanti dal compostaggio dei rifiutiorganici e lavorare a una proposta per un nuo-vo sistema integrato, anche basato su un mec-canismo Carbon Tax, che sia efficace ai fini delraggiungimento degli obiettivi climatici e am-bientali.

Sostenere incisive misure europeeper il clima e l’energia con l’identificazio-ne di tre target distinti – ambiziosi e legalmen-te vincolanti – per le emissioni di gas serra, lefonti rinnovabili e l’efficienza energetica e laripartizione degli impegni tra gli Stati Membriattraverso un meccanismo di burden sharingche includa anche meccanismi periodici di ve-

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INNoVARE 61

rifica dei risultati associati a sistemi premiali osanzionatori.

Promuovere modelli di agricolturasostenibile e di qualità nell’ambitodella nuova Pac portando a terminela revisione del regolamento sulla pro-duzione biologica Reg. (CE) 834/2007razionalizzando i sistemi di control-lo, ampliando gli strumenti destinatialla costituzione di reti territorialivocate, stimolando la costituzionedi mercati di prossimità, promuo-vendo la comunicazione rivolta aiconsumatori e rafforzando le atti-vità di ricerca e di sostenere l’azio-ne del Ministro dell’Ambiente nelladirezione di affermare il principio del-la sovranità alimentare e quindi dellalibertà dei singoli Stati membri di sce-gliere la propria strategia agro-alimenta-re potendo prevedere l’esclusione dell’uti-lizzo degli OGM.

Sostenere un’iniziativa europea per Ilriutilizzo delle acque reflue soprattuttoper uso agricolo e industriale per i quali ad og-gi non esistono standard comuni relativi al lo-ro impatto ambientale e sanitario. Il Piano perla salvaguardia delle risorse idriche europeecostituisce un importante opportunità per af-frontare questa tematica in quanto la Commis-sione intende proporre entro il 2015 delle mi-sure per incoraggiare il riutilizzo delle acque.

Affrontare i nodi aperti a livello euro-peo in materia di rifiuti dando attuazionealle linee guida europee per la prevenzionedella produzione dei rifiuti, rafforzando a livel-lo europeo il GPP al fine di rendere effettivoe raggiungibile, per le pubbliche amministra-zioni, l’obiettivo del 50% di acquisti pubbliciverdi; rafforzando il principio della responsa-bilità estesa del produttore, con il coinvolgi-mento anche di quelle filiere dove ancora nonsi applica; innalzando gli obiettivi di riciclo e

fissando obiettivispecifici anche per la raccolta e il trattamentodei rifiuti organici .

Rafforzare a livello europeo le politi-che per una green economy dando segui-to alla Comunicazione della Commissione eu-ropea sulla creazione di posti di lavoro nell’e-conomia ‘verde’ di prossima adozione e il la-voro fino ad ora svolto per lo sviluppo di in-dicatori ambientali e sociali, nell’ambito delprogetto europeo per il cosiddetto ‘supera-mento del PIL’ che si pone l’obiettivo di am-pliare il dibattito sul benessere umano a di-mensioni diverse da quella esclusivamente e-conomica.Per maggiori informazioni sugli Stati Gene-

rali della Green Economy: www.statigenera-li.org

Il Consiglio Nazionale della Green Economy è composto da 66 organizzazioni di im-prese rappresentative della green economy italiana. Promuove, in collaborazione con ilMinistero dell'Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico, gli Stati Generali del-la Green Economy. Il Consiglio si è dotato di 10 gruppi di lavoro su 10 settori strategici– che coinvolgono quasi 400 esperti in tutta Italia – allo scopo di sviluppare una piat-taforma di proposte strategico–programmatica per lo sviluppo di una green economyicome via d'uscita dalla crisi economica e come chiave per il rilancio di investimenti eoccupazione attraverso un Green New Deal. Il processo di elaborazione partecipataha coinvolto tra il 2012 e il 2013 più di 4000 stakeholder.

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NEWS DALLE AzIENDE62

IL RISPARMIo ENERGEtIco PARtEDALLA PRoGEttAzIoNE

a cura dellaRedazione

Èl’interazione fra diversi modelli di valuta-zione che sta alla base dell’articolo scienti-fico “Dal modello architettonico al model-

lo energetico: l’uso del BIM per la valutazione delrendimento energetico degli edifici” pre-sentato durante il congresso BuildingSimulation and Optimization di Lon-dra dai ricercatori del Dipartimentodi Ingegneria Strutturale, Edile e Geo-tecnica e da quelli del DipartimentoEnergia del Politecnico di Torino. Inparticolare, Elisa Vigliani, ricercatorepresso eComau si è occupata preva-lentemente della modellizzazione e-nergetica dell’edificio.Questa ricerca risponde alle richie-

ste dell’Unione Europea che, da circaun decennio, sta cercando possi-bili soluzioni per ridurre ilfabbisogno energetico degli edifici, siano essi dinuova costruzione e in ristrutturazione. Poiché ilprimo passo verso la riduzione dei consumi e-nergetici è effettuare un'analisi attendibile delleprestazioni energetiche dell’edificio, i ricercatoripiemontesi si sono focalizzati su questa fase. In

particolare hanno realizzato che solo facendo dia-logare fra loro un modello parametrico 3D e unmodello energetico si può accelerare l'acquisi-zione di dati precisi rendendo il lavoro del pro-fessionista più accurato e più profittevole.

Per rendere lo studio il più possibileattinente alla realtà è stato preso inconsiderazione un edificio ubicato aTorino. È stato sviluppato un modelloarchitettonico parametrico 3D e unmodello energetico per mezzo di unsoftware comunemente utilizzato perla diagnosi e la certificazione energe-tica. In particolare, l’attività di ricer-

ca si è concentrata sull'impat-to della struttura del fabbrica-

to sulle richieste di energia per ilriscaldamento e il raffreddamento.

Chi è Elisa Vigliani: laureata in IngegneriaEnergetica e Nucleare al Politecnico di Torino, stasvolgendo un Dottorato di ricerca in Energeticain Apprendistato. Il progetto, che vede coinvoltieComau e il Politecnico di Torino, è inerente a te-mi di efficienza energetica in campo industriale eai relativi meccanismi normativi incentivanti.

LE StARtUP EURoPEE ScELGoNoL’ASIA E GLI USA coME NUoVA MEtA

E FRoNtIERA DELL’IMPRENDItoRIA

La crisi economica che ormai da anni inve-ste l’Europa ha scatenato un rinascimen-to dell’imprenditorialità, con la generazio-

ne di nuove idee in diversi campi del business e,soprattutto, con la ricerca di nuovi sfoghi e op-portunità in mercati emergenti come l’Asia o inrealtà maggiormente consolidate ma in costan-te evoluzione come gli U.S.A.L’espansione al di fuori delle frontiere nazio-

nali si presenta oggi come la possibilità per gio-vani imprese tecnologiche per dare il gran saltoe diventare dei veri e propri colossi nel propriosettore, aumentando così la propria competiti-vità.Nel 2014 il mercato asiatico e l’americano

hanno aperto numerose porte a giovani impren-ditori provenienti da tutta Europa con progetti

innovativi e voglia di conquistare il mondo.Ticketbis, Atooma e Whithings costituisconosolo tre esempi di startup tecnologiche operan-ti in diversi settori, che hanno saputo esportareil loro business e godono oggi di grande stabilitàdentro e fuori l’Europa, con un percorso coro-nato da successi.L’Asia scommette sui business più innovativi.TICKETBIS (Spagna): La piattaforma nasce

nel dicembre del 2009 come intermediario perla compravendita di biglietti per eventi di variogenere (concerti, calcio, musicals ecc.) tra priva-ti. Garantisce, in questo modo, l’accesso ad e-venti sold out in tutto il mondo, con la sicurezzadella validità del biglietto e della corretta gestio-ne delle transazioni online. Dopo l’Europa e l’A-merica Latina, Ticketbis approda quest’anno in

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Asia con sei nuovi uffici e sette portali: Austra-lia, Corea del Sud, Hong Kong, India, Giappone,Singapore e Taiwan. L’investimento iniziale è sta-to di circa 5 milioni di euro ed ha già dato i suoiprimi frutti: in soli 4 mesi di attività, l’Asia rap-presenta già il 10% del totale delle vendite. Il fat-turato globale della compagnia ha raggiunto i 28milioni di euro nel 2013, già superati nel primosemestre del 2014. La piattaforma dimostra co-sì l’esportabilità del suo business e la capacità diadattarsi a diversi paesi e utenti grazie all’usodelle nuove tecnologie. «Intraprendere la via del-l’internazionalizzazione è stata e continua ad esse-re la carta vincente della strategia e della crescita diTicketbis2», dichiara Giulia Chiari, Regional Ma-nager per l’Europa. Parte del segreto del lorosuccesso? Essere i primi nel proprio settore.ATOOMA (Italia): Nasce come un’applica-

zione mobile e web che agisce sull’interazionetra l’utente, il proprio smartphone Android e leapp più utilizzate, dando la possibilità di combi-nare in modo creativo sia le features del telefo-no che le applicazioni esterne. Ha vinto nume-

rosi premi come il Mobile Premier Awards a Bar-cellona, TechCrunch Italy a Roma e, nel luglio2014 il Telekom Innovation Contest.Attualmente è presente a Roma e San Fran-

cisco ma ha formato un’importante partnershipcon Samsung, integrando la sua tecnologia nelGalaxy Gear I e II, che le ha permesso diventareuna startup internazionalmente riconosciuta. WITHINGS (Francia): Dal 2009, Withings

crea prodotti intelligenti e applicazioni per pro-muovere la salute e la cura del corpo in modofacile e innovativo. La startup aumenta le capa-cità degli oggetti di uso comune per mezzo didiverse risorse tecnologiche, trasformandoli indispositivi intelligenti. Grazie all’uso di telefonicellulari e di computer come connettori,Withings ha ora più di cento applicazioni e di-spositivi associati con cui fornisce ai suoi utentiuna esperienza completa di benessere e salute.In pochi anni è saltata al mercato asiatico e ame-ricano dove ha riscosso un grande successo. Isuoi uffici si trovano attualmente in Francia (ca-sa madre), Hong Kong e Stati Uniti.

INNoVARE 63

MINI-toUR tRA LE AzIENDEMANIFAttURIERE 2.0 cHE HANNo

PUNtAto SULL’INNoVAzIoNE

«P rodurre in Italia è una sfida: svantaggi edifficoltà non mancano, eppure le eccel-lenze riescono a imporsi sia nel mercato

nazionale, sia in quello internazionale. Il minimo co-mun denominatore delle aziende manifatturiere checrescono, oggi, è la capacità di distinguersi attraversoinnovazione, qualità ed efficienza or-ganizzativa: i margini si riducono ed ènecessario che tutti i processi azien-dali, a partire da quelli logistico-pro-duttivi, siano ottimizzati e monitorati,anche con l’ausilio di strumenti tecno-logicamente avanzati», parola di Fa-bio Pettarin (nella foto), presiden-te di Tecnest, azienda specializzatanella fornitura di soluzioni informa-tiche e organizzative per la pianifi-cazione, il controllo e la gestionedei processi di produzione e dellasupply chain. Le aziende che oggi possono

vantarsi del prestigioso marchioMade in Italy, riescono a tenere testa all’agguerri-ta concorrenza nazionale e internazionale grazienon solo alla qualità dei prodotti, ma anche a unagestione accorta e innovativa. «Aziende provenien-ti dai settori più disparati si stanno rivolgendo a noi

negli ultimi anni per aumentare la propria competiti-vità sul mercato attraverso una gestione dei processidelle operations più flessibile, dinamica e precisa»spiega Pettarin.Tra queste, un’azienda che crea cere e cande-

le, una che realizza componenti per industrie mec-caniche e una che produce salviet-tine igienizzate: tutte realtà acco-munate dalla necessità di avere unsistema flessibile per la gestione deiprocessi di produzione e che si so-no rivolte a Tecnest. Tutte aziendedi successo, che affrontano le diffi-coltà della produzione in Italia.SER (www.cere.it) è un’azien-

da con sede a Santena (Torino), cheproduce e vende in tutto il mondocere per l’industria e candele. «I no-stri prodotti sono made in Italy dallaprogettazione al servizio post-vendi-ta, acquistiamo all’estero solo le ma-terie prime che in Italia non sono di-

sponibili - afferma l’amministratore, PiergiorgioAmbroggio. - Il nostro punto di forza è la flessibilità,tipica della cultura italiana, che ci permette di capire ireali bisogni dei clienti e soddisfarli: quando ci riuscia-mo il prodotto diventa molto competitivo. Dobbiamo

Fabio Pettarin

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NEWS DALLE AzIENDE64

tuttavia scontrarci quotidianamente con le carenzeinfrastrutturali, dovute a decadi di mancati investi-menti, e alla presenza di troppe leggi che impedi-scono la realizzazione delle infrastrutture necessa-rie ad abbassare i costi». L’innovazione è la strada per restare sul mer-

cato: «Abbiamo introdotto il software J-Flex di Tec-nest per incrementare la flessibilità della nostra or-ganizzazione e, quindi, aumentare la nostra compe-titività», aggiunge Ambroggio. O-PAC (www.opac.it) è una realtà impren-

ditoriale di Oggiono (Lecco) specializzata nell’i-deazione, progettazione e produzione di salviet-te umidificate per ogni applicazione. «La nostraazienda è un punto di riferimento per importantigruppi farmaceutici e cosmetici per insegne dellagrande distribuzione, in Italia e all’estero. – dice Pao-lo Mascellani, ICT manager di O-PAC– I “plus”della nostra azienda sono la produzione con elevatistandard qualitativi, attraverso la selezione di mate-rie prime e i controlli sul processo produttivo, ma an-che un’attenta attività di marketing e sviluppo perrealizzare nuovi prodotti in grado di trasformare ibisogni dei clienti in opportunità di business».Il fatto di produrre in Italia è, per i clienti, «ga-

ranzia di qualità e professionalità del personale, si-curezza del prodotto, qualità dei processi e rispettodell’ambiente»; i limiti di questa scelta riguardanoinvece i costi troppo elevati e una burocrazia ec-cessiva. La variabilità e l’imprevedibilità della doman-

da hanno portato O-PAC a rivedere il processodi gestione della programmazione produzione.«Il piano di produzione era in precedenza realizza-to sostanzialmente in manuale, con un grande di-spendio di tempo e cicli ripetitivi e ridondanti. – af-ferma Mascellani – Abbiamo quindi contattato Tec-

nest per ridurre i tempi di definizione del piano prin-cipale di produzione e quelli di emissione degli ordi-ni di produzione e di acquisto, verificando i compo-nenti eventualmente mancanti e effettuando simu-lazioni su diversi scenari di produzione, e per otti-mizzare le sequenze di produzione sulle linee. O-biettivi conseguiti grazie al software J-Flex e al fortesupporto consulenziale di Tecnest sul tema della ge-stione produzione». La Carbosint (www.carbosint.com) di Ghi-

salba (Bergamo) produce componenti sinteriz-zati per diversi settori e industrie meccaniche,in particolare il settore Automotive.Le fasi di studio, progettazione e lavorazione

dei pezzi sono realizzati con i clienti, che sonosoprattutto stranieri, mentre la produzione av-viene in Italia. «La capacità di competere sui mer-cati esteri è dovuta principalmente allo sviluppo tec-nologico degli ultimi 4 anni e a una visione organiz-zativa in linea con le diverse condizioni di mercato»afferma Ivo Bendotti, direttore di stabilimentodi Carbosint.Producendo in Italia, i problemi principali che

si riscontrano sono la burocrazia e la mancanzadi figure altamente qualificate da inserire in a-zienda. L’elevato livello tecnologico e la flessibilità del

servizio e dell’organizzazione, sono le chiavi delsuccesso: «Abbiamo deciso di migliorare ulterior-mente questi aspetti rivolgendoci a Tecnest per im-plementare un progetto di gestione della documen-tazione tecnica, degli aspetti di pianificazione e con-trollo avanzamento ordini, unito al calcolo dei costipreventivi-consuntivi dei prodotti. – spiega Bendot-ti – L’obiettivo e il vantaggio che abbiamo dal siste-ma implementato è rendere la struttura di governodella produzione sempre più veloce e puntuale».

LA NUoVA FABBRIcADELL’INNoVAzIoNE WIttENStEIN

Un’inaugurazione importante, salutata conentusiasmo trasversale da importanti per-sonalità della cultura, della società e del-

l’economia, che rappresenta non solo un nuovotraguardo da festeggiare, bensì un’esperienza visi-va, culturale ed emozionale a 360°. Perché l’inau-gurazione della nuova Fabbrica dell’Inno-vazione Wittenstein nel polo produttivo di I-gersheim in Germania è stato tutto questo e mol-to altro ancora...Ciò che il 30 aprile 2012 era solo una timida

posa della prima pietra ora è cresciuto fino ad ab-bracciare 18.000 metri quadri totali, 500 posta-zioni per 6.000 metri quadri di superfici produtti-ve ed uffici distribuiti su 3 piani, altissima efficien-za energetica certificata: già 300 “pionieri” stanno

sperimentando giornalmente questa nuova avven-tura lavorativa. Un perfetto connubio di prodottie sistemi meccatronici degni di una “Smart Fac-tory” di altissimo livello che utilizza sole, energierinnovabili e materiali locali ed ecosostenibili, do-ve il vetro domina ed è luce: vetrate alte 6 metrioffrono trasparenza visiva, trasparenza lavorativa,vicinanza senza segreti e senza barriere, per otti-mizzare i concetti di sviluppo, produzione, assi-stenza logistica in ambienti fluidi e dinamici. Dal-l’idea al prodotto finito, tutto nel raggio di 30 me-tri: un’idea semplice eppure straordinariamenteinnovativa, perché le grandi idee altro non sonoche un’interpretazione migliore della realtà... equindi delle esigenze del Cliente.Tutto è al servizio dell’Idea e dell’Uomo: pro-

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INNoVARE 65

cessi produttivi rivoluzionari portano necessaria-mente a prodotti e progetti rivoluzionari, WIT-TENSTEIN Cyber Motor e WITTENSTEIN Mo-tion Control – trasferendo qui la loro produzio-ne- ne sono un esempio luminoso. Una luce chedal passato guarda al presente per poter capire efar proprio il futuro, in un fluire artistico in cuil’arte si compiace di se stessa ed è al tempo stes-so chiave rivelatrice del nostro essere tecnologi-co: un fluire di mondi distanti che-sorprendente-mente- si compensano svelandoci il nostro Oggi.È stato proprio questo il punto di partenza da

cui è scaturita l’dea del Dr. Manfred Wittenstein,Presidente del Collegio Sindacale di WITTEN-STEIN AG, di dare vita all’ENTERPRENEUR 4.0AWARD, un rivoluzionario concorso fotograficointernazionale in cui l’Artista Fotografo incontrae si cimenta con la Fabbrica del Futuro. E con talimotivazioni il rinomato fotografo Oliviero Tosca-

ni, presidente della giuria, ha decretato vincitorel’evocativo ciclo di immagini di intense fioritureprimaverili del fotografo Sascha Weidner: un in-treccio armonico e interdisciplinare, in cui la Na-tura – proprio come la Fabbrica dell’Innova-zione Wittenstein – rimane coerente a se stes-sa pur rinnovandosi sbocciando, offrendoci unaperfezione tecnologica che ben si adatta alle vi-cissitudini ora climatiche ora economiche in uncontesto in continua evoluzione. Perché la fotografia è l’espressione artistica

perfetta per entrare nel futuro, in quanto ci per-mette di capire ed elaborare il presente, affinchéil concetto di “Smart Factory”, fabbrica intelligen-te, guardi lontano per offrire una produzione fles-sibile e sostenibile in continua crescita. E la Fabbrica dell’Innovazione Witten-

stein, sicuramente, rappresenta una pietra milia-re nella direzione giusta.

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SERVIzIo AI LEttoRI66

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della Piccola e Media Industria Privata

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gian Franco Colomba, Eugenio Corti,

paolo giorgetti, Simone maccagnan,

giordano mancini, raffaella manzini,

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In questo numero si parla di...

Api Sondrio 50

AtoomA 62

BimU/SFortEC 38

ConFApi mAtErA 52

ConFApi SArdEgnA 12

ConFApi VArESE 48

ConSiglio nAzionAlE

grEEn EConomy 60

EComAU 62

EColight 58

EComondo 2014 32

E.diColA iii Cop

FASdApi 9

FondAzionE idi 6

hAnnoVEr mESSE 2015 46

i Fiori dEl mondo 49

JEliUC 22

JrC 54

KlimAEnErgy 42

KlimAmoBility 42

lyto’S iV Cop

mAlpEnSA.nEt 65

mAKEr FAir 30

mECSpE 2015 36

opEnwArE 35, 53

orio AEroporto ii Cop

pArCo ECCEllEnzE itAliAnE 10

pollUtEC 2014 44

prEVindApi 4

SinnoVA 28

SmAU milAno 40

StUdio gUAldoni 27

SUpSi 20

tECnESt 63

tiCKEtBiS 62

wittEnStEin 64

whithingS 62

Andrea Bettoni

Massimiliano Cannata

Martina Di Gioia

Andrea Mazza

Luigi Pastore

Paolo Pedrazzoli

Pierangela Pisu

Giovanni Battista Pusceddu

Marzia Sabino

Hanno collaborato a questo numero

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NEWS10/06/2014MAFIN seleziona LYTO’S per il nuovo magazzino autoportanteUn Cliente molto attento alla qualità ed affidabilità del prodotto ha trovato in Lyto’s le migliori soluzioni del mercato...

26/04/2014Inarrestabile il successo commerciale LYTO'S-AUTOMHA nel mondoDue aziende fortemente specializzate nel proprio settore, capaci di fare “squadra” e di proporre soluzioni integrate in qualsiasi parte del mondo ottenendo ripetuti successi...

25/02/2014Molti aspetti interessanti nel nuovo magazzino realizzato da Lyto's per EurostandardNonostante l'esperienza di parecchi decenni sulla costruzione di magazzini automatizzati talvolta nascono nuove idee che diventano soluzioni realizzate grazie a Lyto’s...

15/01/2014Lyto’s chiude un 2013 positivo ed apre un 2014 ricco di nuove commesseIl 2013 si è concluso con un risultato più che positivo per Lyto’s che ancora una volta dimostra la propria capacità di adeguarsi alle condizioni altamente volatili del mercato...

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