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PERIODICO MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI
D’ITALIA — A.N.F.I.
ANNO XXII - N. 3/4 - 2007 - SPEDIZIONE ABBONAMENTO POSTALE - EX
ART. 2 COMMA 20/C - LEGGE 662/96 ROMA
INAUGURAZIONEDELL’ANNO
ACCADEMICO 2006-2007 PRESSO
L’ACCADEMIA DELLA GUARDIA DI
FINANZA DI BERGAMO E ALLA
SCUOLA ISPETTORIE SOVRINTENDENTI
A L’AQUILA
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2 Fiamme Gialle 3-4 / 2007
IN COPERTINA
S O M M A R I O
3-4 – SOLENNI INAUGURAZIONI DELL’ANNO ACCADEMICO 2006/2007A
BERGAMO NELL’ACCADEMIA DELLA GUARDIA DI FINANZA E AL’AQUILA NELLA
SCUOLA ISPETTORI E SOVRINTENDENTI
di Tommaso Santamaria
5-6-7 – 1° RADUNO INTERREGIONALE DELLE SEZIONI ANFI DEL LAZIO
EUMBRIA
7 – 32° CONVEGNO A.N.I.O.C. (Associazione Nazionale Insigniti
Onorifi-cenze Cavalleresche)
8 – XVII RADUNO NAZIONALE A.N.F.I. – Palermo 4-5-6 e 7 ottobre
2007
9 – 57^ EDIZIONE DELLE GARE INVERNALI DELLA GUARDIA DIFINANZA di
Alessandro Mazzei
10-11 – ASSOCIAZIONI MAFIOSE…COME COMBATTERLE?di Antonio Maria
La Scala
12-13 – QUALCHE PUNTINO IN PIU’ SULLE “I” DELLA LEGITTIMA
DIFESAdi Nicola Morelli
14-15 – SUA ALTEZZA - NAPOLI ANNI ‘30 – PARATE MILITARI ED
ALTRO(2° PUNTATA) di Enzo Climinti
15 – RICERCA DI NOTIZIE – IL NUCLEO “S” DEL TEN. LAPIELLO
1944-1945
16 – GITA A MATERA “LA CITTÀ DEI SASSI” DELLA SEZIONE ANFI
DIROMA1-NORD di Antonio Morlando
17 – INAUGURAZIONE DEI NUOVI LOCALI DELLA SEZIONE ANFI DILIDO DI
OSTIA
17 – INCONTRO CONVIVIALE ANNUALE DEI SOCI DELLA SEZIONEANFI DI
MACERATA
18 – RIPRISTINATA LA LAPIDE IN MEMORIA DEL FIN. VINCENZO LATI-NO
PERITO TRAGICAMENTE DURANTE UN SERVIZIO ANTICON-TRABBANDO IN VAL
VEDDASCA di Francesco Leugio
18 – INCONTRO SOCIALE DELLA SEZIONE ANFI DI NOCERA INFERIO-RE
CON I SOCI DELLA LOCALE SEZIONE CARABINIERI
19 – ASSEMBLEA SOCIALE DELLA SEZIONE ANFI DI CASERTA19 –
SCOPERTA UNA LAPIDE NEL CIMITERO DI CREMONA AI CADUTI
IN GUERRA DELLA GUARDIA DI FINANZA
20 – RADUNO DEGLI ALLIEVI FINANZIERI DEL 17° CORSO “DRAVA II”DI
PORTOFERRAIO PRESSO IL LAGO DI PERGUSA (ENNA)
20 – SAMARATE, 10 APRILE 2007
21-22 – V A R I E
23-24-25 – CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICAPresso la
Presidenza Nazionale dell’ANFI di Antonio Taviano
26-27-28-29 – VITA NELLE SEZIONI30-31-32-33
34-35-36 – NELLA NOSTRA FAMIGLIA37-38-39
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2006-2007 all’Accademia
del-la Guardia di Finanza di Bergamo e alla Scuola Ispettori e
Sovrin-tendenti a L’Aquila.
La cerimonia di inaugurazione ha assunto anche quest’anno
unrilievo eccezionale per gli interventi speciali del Comandante
Gene-rale, Gen. C.A. Roberto Speciale e di Personalità politiche di
primopiano come il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze,
Prof. Vin-cenzo Visco a Bergamo e il Presidente del Senato Franco
Marini aL’Aquila.
Nella foto sopra: il Comandante Generale stringe la mano ad
alcuniaccademisti.
Nella foto in basso: il Presidente del Senato fa il suo ingresso
nel-l’Aula Magna della Scuola Ispettori e Sovrintendenti di
L’Aquila,accompagnato dal Gen. C.A. Roberto Speciale, dal
Comandante inSeconda, Gen. C.A. Sergio Favaro, e dall’Ispettore
degli Istituti diIstruzione Gen. C.A. Angelo Ferraro.
MENSILE ILLUSTRATO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI
D’ITALIA
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REDATTORE CAPOTommaso Santamaria
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Fiamme Gialle 3-4 / 2007 3
SOLENNI INAUGURAZIONI DELL’ANNO ACCADEMICO 2006/2007A BERGAMO
NELL’ACCADEMIA DELLA GUARDIA DI FINANZA E
A L’AQUILA NELLA SCUOLA ISPETTORI E SOVRINTENDENTIdi Tommaso
Santamaria
Come da consuetudine afferma-tasi, quest’anno anche
l’inaugura-zione dell’Anno Accademico nel-l’Accademia della Guardia
di Finan-za e nella Scuola Ispettori e Sovrin-tendenti ha assunto
un rilievo ecce-zionale, per gli interventi speciali delComandante
Generale, GeneraleC.A. Roberto Speciale, e di Perso-nalità
politiche di primo piano, qualiil Vice-Ministro dell’Economia
eFinanze Prof. Vincenzo Visco a Ber-gamo, e il Presidente del
SenatoFranco Marini a l’Aquila.
Due altri interventi sono statisvolti dal Prof. Marcello
Fontanesi,Magnifico Rettore dell’Università diMilano-Bicocca, il
quale ha rivoltoun caloroso saluto a tutti i frequen-tatori dei
cinque anni di Accademiaanche a nome dei rettori degli Ate-nei di
Bergamo e Roma-Tor Verga-ta, convenzionati con il nostro Istitu-to
di formazione degli Ufficiali; e,alle sede dell’Aquila, dal
concittadi-no abruzzese e noto giornalista Bru-no Vespa, che ha
centrato la suaprolusione soprattutto sulla neces-sità di
recuperare ad ogni livellodecisionale credibilità sostanziale
esulla esigenza di comunicare in
modo chiaro e corretto il propriolavoro, ponendo poi l’accento
suldovere di tutti di pagare le tasse, maanche sul dovere dello
Stato dispendere bene i soldi che i cittadinigli danno.
In breve sintesi gli avvenimentinei due Istituti di
formazione.
A Bergamo, dopo l’introduzionedel nuovo Comandante
dell’Acca-
demia, Gen. B. Filippo Ritondale,che ha parlato della importanza
delruolo dell’Accademia per la forma-zione degli Ufficiali,
richiamandoanche l’importanza dei valori mora-li, ha preso la
parola il MinistroVisco, sviluppando la prolusione sultema
“Crescita e sviluppo: unavisione per modernizzare
l’Italia”,mettendo l’accento sulla lotta allaevasione fiscale con
nuove strate-gie di controllo, anche elettronico.
Il Comandante Generale, Gene-rale C.A. Roberto Speciale, in
parti-colare ha richiamato l’attenzionesulla “responsabilità di
comando” esui principi etici a fondamento della
Nelle foto, in alto, da sin. il Vice Mini-stro dell’Economia e
delle FinanzeProf. Visco durante il suo intervento,presenti il
Comandante Generale, Gen.C.A. Speciale e l’Ispettore per gli
Istitu-ti d’Istruzione, Gen. C.A. Ferraro.
In basso, il Presidente del Senato Fran-co Marini durante la sua
prolusione.
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4 Fiamme Gialle 3-4 / 2007
militarità: fedeltà, onore, senso diresponsabilità, obbedienza,
spiritodi sacrificio, spirito di Corpo ecoraggio. Concludendo con
l’invitoal Ministro Visco di dichiarare uffi-cialmente aperto
l’Anno accademi-co 2006/2007.
Ha fatto seguito la premiazionedei frequentatori primi
classificatinei rispettivi corsi di Accademia,con una breve
cerimonia cherimarrà indelebile nei loro cuori enella loro
mente.
A L’Aquila nella sua Introduzioneil Comandante della Scuola
Gene-rale D. Luciano Pezzi, rivolgendosial Presidente Marini, ha
affermatoanzitutto che gli allievi della Scuolasono “il nostro
orgoglio, la nostraricchezza e il nostro futuro, e adessi viene
dedicato un addestra-mento capace di fondere armonica-mente la
peculiare militarità delnostro Corpo con le necessarieconoscenze
giuridico-professionali”;di qui l’impegno di consegnare alPaese, al
termine di ciascun corsodi formazione, ispettori e sovrinten-denti
forti fisicamente, saldi moral-mente e preparati
professionalmen-te.
Il Comandante Generale haaggiunto, fra l’altro, che gli
allievipresenti sono destinati ad imple-mentare quella che è
definita dasempre la struttura portante dellaGuardia di
Finanza.
Il Presidente del Senato, FrancoMarini, prima di dichiarare
ufficial-mente aperto l’Anno accademico,ha toccato gli importanti
temi dellasolidarietà sociale, richiamando ilproblema del
precariato, ritenendoprioritario dare maggiore sicurezzaai giovani
in campo lavorativo,per-ché il capitale economico e di pro-spettiva
culturale, il futuro del Pae-se sono proprio loro. Come già
ilcorregionale giornalista BrunoVespa, ha posto l’accento
sullanecessità di “prevenire, ricercare ereprimere le violazioni ed
evasionifinanziarie”, ma anche su unanecessaria conseguente seria
erigorosa gestione della finanza pub-blica e della spesa da parte
degliamministratori locali e nazionali,
perché le risorse conferite produca-no quei benefici che sono
attesi.
Sia a Bergamo, che a L’Aquila,numerose e di rilievo le
Autoritàpolitiche, militari, civili e religioseintervenute. Per il
Corpo, colComandante Generale, presentianche il Comandante in
SecondaGenerale C.A. Sergio Favaro e l’I-
spettore per i Reparti di Istruzione,Generale C.A. Angelo
Ferraro.
Per l’A.N.F.I. numerosi i soci siaa Bergamo e sia a L’Aquila,
oveerano presenti anche il PresidenteNazionale, Generale C.A.
Pietro diMarco, e il Vice Presidente Nazio-nale Vicario, Generale
C.A. Giovan-ni Verdicchio.
Il Presidente del Senato viene accolto al suo arrivo presso la
Scuola Ispettori eSovrintendenti di L’Aquila dal Gen. Speciale, dal
Gen. Favaro, dal Gen. Ferraro edal Comandante della Scuola, Gen. D.
Pezzi.
In basso:L’intervento del Prof. Fontanesi Rettore
dell’Università di Milano-Bicocca.
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Fiamme Gialle 3-4 / 2007 5
Il 1° Raduno Interregionale ANFIdelle Regioni del Lazio e
dell’Umbriaha avuto luogo, nel centro storico diGaeta, nei giorni
29, 30 e 31 marzo2007 .
La manifestazione, patrocinatadalla Presidenza Nazionale,
dalComando Scuola Nautica della Guar-dia di Finanza, dalla Regione
Lazio,dalla Provincia di Latina e dai Comu-ni di Gaeta, Formia,
Fondi, Itri, Cam-podimele, Minturno, Sperlonga, haavuto inizio il
giorno 29 con l’arrivo esistemazione nei vari alberghi di Gae-ta e
Formia dei numerosi soci delleSezioni provenienti dalle varie
Regio-ni dell’Italia Centro meridionale.
Nelle prime ore del pomeriggio, iconvenuti effettuavano una
visita allestrutture della Scuola Nautica dellaCaserma Bausan e del
CastelloAngioino (Caserma Mazzini). La pri-ma giornata si
concludeva con unaserata danzante, con musica dal vivoe aperitivo
offerto dalla Sezione diGaeta, dalle 21,00 alle 24,00, pressola
grande sala da ballo “le Segrete diCamelot” dell’albergo Mirasole
diGaeta, ove erano confluite oltre 300persone.
Il giorno 30 marzo 2007 sei Sezio-ni, per un totale di 170
persone, sirecavano in escursione, con nave dilinea della Caremar,
all’isola di Ven-totene, gli altri radunisti presenti pre-ferivano
effettuare escursioni neiMusei Archeologici delle città di For-mia,
Minturno e Sperlonga. Nel tardopomeriggio presso l’Hotel Serapo
diGaeta, il Presidente Nazionale del-l’ANFI, Gen. C.A. Pietro Di
Marco,riuniva tutti i Presidenti delle Sezioniper le comunicazioni
di dettaglio rela-tive alla cerimonia conclusiva delgiorno
successivo.
Sabato 31 marzo iniziava con unabellissima e sorprendente
giornata disole, mentre giungevano in Gaeta cir-ca 30 Sezioni ANFI
delle localitàmeno distanti.
Alle ore 9,00 il Presidente Nazio-nale, Gen. Di Marco, il Vice
Presiden-te Nazionale Vicario, Gen. Verdic-chio, e il Presidente
della Sezione diGaeta, Magg. Fernando Porceddu, inPiazzetta Caetani
(Castel di Mola),unitamente ai rappresentanti ufficiali
del Comune di Formia, con schiera-mento di un picchetto armato
dellaGuardia di Finanza, si provvedevaalla deposizione di una
corona di allo-ro presso il Monumento al Marinaio,in commemorazione
dei Caduti sulmare di tutte le guerre.
1° RADUNO INTERREGIONALE DELLE SEZIONI ANFI DEL LAZIO E
UMBRIA
Nelle foto, in alto il Presidente Nazionale dell’ANFI, Gen. C.A
Di Marco, al suo arri-vo alla sede di Gaeta; in basso, il Gen. Di
Marco, accompagnato dal Vice Presi-dente Vicario Gen. C.A.
Verdicchio, passa in rassegna i soci delle Sezioni ANFIintervenuti
al Raduno.
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6 Fiamme Gialle 3-4 / 2007
Alle ore 09,30 la delegazione dicui sopra raggiungeva la sede
diGaeta (Piazza Traniello) dove il Pre-sidente, deponeva una corona
d’allo-ro al Monumento cittadino, in memo-ria dei Caduti di tutte
le guerre.
Alle ore 10,00 il PresidenteNazionale, accompagnato dal
VicePresidente Nazionale Vicario e dalConsigliere Nazionale per il
Lazio el’Umbria, passava in rassegna leSezioni ANFI schierate sul
Lungo-mare Caboto.
Alle ore 10,15 le Autorità affluiva-no nella Tribuna, tra le
quali il Dele-gato della Regione Lazio, On. Dott.Silvio Marino; il
Delegato della Pro-vincia di Latina, Cap. MassimoMagliozzi; il
Sindaco del Comune diCampodimele, Gen. Aldo Lisetti; ilSindaco del
Comune di Sperlonga,Cav. Rocco Scalingi; il Delegato delComune di
Formia, Dott. CarmineLuongo; i delegati dei Comuni di Fon-di, di
Itri e di Minturno; il Comandan-te Provinciale della Guardia di
Finan-za di Latina, Col. Fernando Verdolot-ti; il Comandante
Provinciale deiCarabinieri di Latina, Col. LeonardoRotondi; il Ten.
Col. Orazio Palmucci,in rappresentnaza del Comandantedella Scuola
Nautica di Gaeta,assente per causa di forza maggiore,e numerose
altre Autorità locali.
Alle ore 10,30, precedute dallaBanda Musicale cittadina e da
unagrande bandiera italiana portata da
quattro soci della Sezione di Gaeta,iniziava la sfilata delle
Sezioni ANFIconvenute, davanti alla Tribuna delleAutorità per poi
affluire in PiazzaleCaboto per ascoltare le allocuzionidelle varie
Autorità intervenute.
Alle ore 11,30 una breve allocu-zione del Consigliere Nazionale
perle Regioni Lazio e Umbria, e a segui-re i discorsi di saluto del
Sindaco diSperlonga, ex Brig. mare della Guar-dia di Finanza Cav.
Rocco Scalingi,ed infine il Presidente Nazionale del-l’ANFI nel suo
discorso ufficiale cosìsi esprimeva:
«Cari Soci, oggi siamo riuniti inquesta operosa, storica e
nobilecittà di Gaeta per partecipare aquesto 1° Raduno
InterregionaleANFI del Lazio e Umbria, manife-stazione molto
importante per lanostra Associazione perché dal-l’incontro festoso
di tante FiammeGialle in congedo vengono riaffer-mati i valori
morali e spirituali, l’a-mor di Patria, lo spirito di Corpo edi
sentimenti di socialità e di solida-rietà.
Oggi la città di Gaeta è tuttapavesata a festa, con i suoi
antichie storici monumenti, con il suomeraviglioso golfo e con le
unitànavali del Corpo, allineate sullosfondo della grande Fortezza,
chefu di Francesco Borbone, re diNapoli, che ospita oggi la
CasermaBausan della Scuola Nautica dellaGuardia di Finanza, per
accoglierei radunisti che sono arrivati dallevarie Sezioni delle
Regioni Lazio eUmbria, vivacizzando la città con iloro cappelli
alpini, baschi e solinialla marinara e con i variopinti fou-lard
delle donne.
Mi è caro ricordare che nei gior-
La Tribuna delle Autorità presenti al 1° Raduno Interregionale
delle Sezioni ANFIdel Lazio e dell’Umbria.
La rappresentanza della Sezione diGaeta sosta nel piazzale
Caboto dellacittà.
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Fiamme Gialle 3-4 / 2007 7
ni 31 marzo, 1 e 2 aprile del 2000,su mia proposta, approvata
dalConsiglio Nazionale, si è svolto aGaeta il 1° Raduno Nazionale
ANFIdel Mare, con la partecipazione diuomini e mezzi navali della
stessaScuola allo scopo di poter ricorda-re l’impegnativo lavoro e
il sacrifi-cio dei Finanzieri di mare che inogni tempo, in pace e
in guerra,hanno dato lustro al Corpo per ilgrande impegno profuso
nellosvolgimento del servizio d’Istituto,per la salvaguardia dei
vitali inte-ressi dello Stato lungo la frontieramarittima e sul
mare territoriale,ma soprattutto per ricordaredegnamente i
Finanzieri, imbarcatisulle nostre unità navali, eroica-mente Caduti
nelle operazioni diguerra del primo e secondo conflit-to mondiale e
che oggi li vede inprima linea per contrastare le gran-di
organizzazioni criminali e la pia-ga del massiccio esodo dei
clande-
stini diretti verso i porti italiani.Voi ex finanzieri della
Sezione
di Gaeta che vi siete liberamenteassociati per realizzare le
finalitàstatutarie, abbiamo anche il dove-re di ravvivare sempre lo
spirito diCorpo, motore ideale di ogni inizia-tiva, ed in
particolare di conserva-re e rafforzare i sentimenti di
soli-darietà e di cameratismo con ifinanzieri del servizio attivo,
man-tenendo la nostra identità nellospirito delle gloriose
tradizionimilitari del Corpo e partecipando amanifestazioni di
carattere milita-re, patriottico e commemorativocon i comandi e
reparti del Corpo,con le Associazioni Combattenti-stiche e d’Arma.
Nel settore dellaprevidenza e assistenza in tutte lesue forme
dobbiamo impegnarcisempre più nelle attività di caratte-re sociale,
specialmente nella curae assistenza dei soci più anziani epiù
bisognosi, nonché negli inter-
venti di protezione civile e nellarivendicazione dei giusti
tratta-menti pensionistici.
In sostanza il nostro Sodaliziosvolge ogni possibile attività
dioperante solidarietà per superaredifficoltà morali e materiali
dellacollettività e per mantenere vivo ilculto della Patria e il
senso deldovere e dell’onore, presuppostiquesti che conferiscono il
grandeprestigio di cui oggi gode la nostraAssociazione».
Quindi, a seguire, la lettura dellapreghiera del finanziere da
parte delCappellano militare della ScuolaNautica di Gaeta.
Subito dopo i Gonfaloni della Pro-vincia di Latina, e dei Comuni
Patro-cinanti e i Labari delle AssociazioniCombattentistiche e
d’Arma lasciava-no il luogo della cerimonia. Infineveniva offerto
un simpatico rinfrescopresso i locali della Scuola Nautica.
32° CONVEGNO A.N.I.O.C. (Associazione Nazionale Insigniti
Onorificenze Cavalleresche)VICENZA-BASSANO DEL GRAPPA 17, 18 e 19
giugno 2005 con la partecipazione di alcuni soci ANFI d’Italia
Nella foto: S.E. Mons. Azelio Manzetti de Fort e il Mar. Ord.
Comm. Giuseppe Pre-sente.
Il 18 giugno 2005, nel TeatroOlimpico della città di Vicenza si
èsvolto il 32° Convegno A.N.I.O.C.,durante il quale, sono state
conse-gnate, alla presenza delle più altecariche militari, civili
ed ecclesiasti-che, onorificenze per coloro che sisono distinti nel
campo della scienza,delle arti, dell’economia e del lavoro.
Al Convegno hanno partecipatomolti soci ANFI, tra i quali, si è
distin-to per essere stato più volte insignitodi onorificenze per i
numerosi inter-venti svolti in aiuto di popolazioni col-pite da
eventi sismici ed alluvionali ilsocio sostenitore della Sezione
ANFIdi Salerno M.O. Comm. GiuseppePresente.
Il Convegno è stato aperto con lalettura del messaggio augurale
del-l’allora Presidente della ReubblicaCarlo Azeglio Ciampi, dal
Conte Dott.Avv. Maurizio Monzani, SegretarioGenerale A.N.I.O.C.,
alla presenza di
S.E. Mons. Azeglio Manzetti de Fort –Prelato di Sua Santità –
ConsulenteSpirituale Nazionale e CappellanoCapo del Sovrano
Militare Ordine diMalta (S.M.O.M.).
La manifestazione si è poi conclu-sa il 19 giugno a Bassano del
Grappapresso il Tempio Ossario dove è sta-ta deposta una corona di
alloro inmemoria del 5.405 Caduti in guerra.
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8 Fiamme Gialle 3-4 / 2007
PROGRAMMA DI MASSIMA
GIOVEDI 4 OTTOBRE 2007 (A disposizione dei radunisti per gite e
visite culturali)
Mattino- Ore 09,00/10,00
• Incontro del Consiglio Nazionale dell’A.N.F.I. con le Autorità
Comunali di Palermo;- Ore 10,30
• Inaugurazione della Mostra di pittura contemporanea “PREMIO
A.N.F.I. 2007” (luogo da definire);
Pomeriggio- Ore 15,00/18,30
• Riunione del Consiglio Nazionale dell’A.N.F.I.(luogo da
definire),
VENERDI 5 OTTOBRE 2007 : A disposizione dei radunisti per gite e
visite culturali.
SABATO 6 OTTOBRE 2007
Mattino- Ore 09,00/10,00
• Celebrazione S.Messa (presso il Duomo: da confermare)- Ore
11,00/12,00
• Esibizione gruppi folcloristici siciliani (luogo da
definire);
Pomeriggio- Ore 15,30/16,30
• Premiazione Mostra di pittura contemporanea “Premio A.N.F.I.
2007”;- Ore 17,30/19,30
• Concerto della Banda Musicale della Guardia di Finanza (presso
il Teatro Massimo o altro Teatro da definire).
DOMENICA 7 OTTOBRE 2007
- Ore 09,30• Deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai
Caduti, da parte del Presidente Nazionale dell’A.N.F.I., Gen.
C.A. Pietro DI MARCO, accompagnato dal Presidente della Regione
Sicilia, dal Presidente della Provincia diPalermo, dal Sindaco di
Palermo e dal competente Ufficiale della Guardia di Finanza
presente più elevato in gra-do
- Ore 09,50• Schieramento dei radunisti (luogo da definire);
- Ore 10,30• Arrivo delle massime Autorità;• Onori al Comandante
Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Roberto SPECIALE;•
Rassegna dello schieramento da parte del Comandante Generale della
Guardia di Finanza, accompagnato dal Presi-
dente Nazionale dell’A.N.F.I., Gen. C.A. Pietro DI MARCO;•
Sfilata dei reparti della Guardia di Finanza, con Bandiera
d’Istituto, e dei radunisti, con la partecipazione del Gruppo
Medagliere dell’A.N.F.I., del Gruppo Bandiere delle Sezioni
A.N.F.I., e dei Gonfaloni, rispettivamente, della Regio-ne Sicilia,
della Provincia di Palermo e del Comune di Palermo;
• Allocuzioni delle massime Autorità;• Onori finali alla massima
Autorità.
A.N.F.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA
– Presidenza Nazionale –
XVII RADUNO NAZIONALE A.N.F.I.Palermo 4-5-6 e 7 ottobre 2007
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Fiamme Gialle 3-4 / 2007 9
57a EDIZIONE DELLE GARE INVERNALI DELLA GUARDIA DI FINANZA
di Alessandro Mazzei
Dal 6 al 9 febbraio 2007 si sonosvolte a Passo Rolle le Gare
Inver-nali della Guardia di Finanza.
La manifestazione, che ha rag-giunto la sua 57^ Edizione,
puntual-mente organizzata dalla ScuolaAlpina di Predazzo, ha visto
per laprima volta vincitrice la rappresen-tativa del Comando
Regionale delVeneto, che si è imposta nettamen-te sulla
rappresentativa del Coman-do Regionale del Friuli –
VeneziaGiulia.
La cerimonia di premiazione echiusura delle gare, in presenza
dinumerose Autorità civili e militari, èstata presieduta dal
Comandante
Generale della Guardia di Finanza,Gen. C.A. Roberto
Speciale.
Il Presidente Nazionaledell’A.N.F.I., Gen. C.A. Pietro DiMarco,
impossibilitato a parteciparealla cerimonia per altri
inderogabiliimpegni, è stato rappresentato dalConsigliere Nazionale
per il Trenti-no – Alto Adige, Col. M.B.V.C. Ales-sandro
Mazzei.
Nel corso della premiazione ilCol. Mazzei ha consegnato la
Cop-pa del Presidente Nazionale all’a-tleta più anziano
partecipante allegare.
Nelle foto: in alto a sin. il Gen. Spe-ciale rivolge un breve
discorso aipartecipanti alle gare; al centro,passa in rassegna i
convenuti allegare invernali della 57^ Edizione aPasso Rolle; in
basso, il Col. Maz-zei consegna all’atleta più anzianola coppa del
Presidente Nazionaledell’ANFI, Gen. C.A. Di Marco.
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10 Fiamme Gialle 3-4 / 2007
Nei giorni 3 e 21 novembre scorsisi sono tenuti in Bari, presso
l’HotelExcelsior, e in data 4 novembre inOstuni presso il Comune,
tre incontri-dibattiti, organizzati dall’Associazio-ne culturale
Gens Nova e dallesezioni A.N.F.I. di Bari e Ostuni, conlo sponsor
della Libera UniversitàMediterranea – Jean Monnet diCasamassima,
dal titolo “Lotta allamafia, tra vecchie e nuove strategie”.I
relatori sono stati il Ten in congedononché socio Anfi di Bari Avv.
Anto-nio La Scala, il prof. Pino Arlacchi,già vice segretario
generale dell’O-NU,il Procuratore Generale presso laCorte di
Appello di Torino, per diver-si anni Procuratore capo Antimafia
diPalermo, dott. Gian Carlo Caselli, ildott. Michele Conte
Presidente dellasezione di Gens Nova di Ostuni e ilcommendatore
Antonio Fiore consi-gliere nazionale A.N.F.I.e presidentedella
Sezione di Bari. Grande appor-to ha fornito inoltre,
relativamente
all’incontro organizzato ad Ostuni, ilBrig in congedo Rino Bove,
presiden-te della locale Sez. Anfi.
L’Avv La Scala ha introdotto ildibattito e brevemente,
secondo
approfonditi studi sul tema, ha evi-denziato come la presenza,
allo sta-to attuale, delle associazioni mafio-se, pur non
degenerando in omicidieccellenti come quelli accaduti neglianni 80
- 90 sia da considerare stri-sciante e quindi più pericolosa per
lanostra società per via dell’apportoesterno dato alle
organizzazioni cri-minali, da diversi apparati dello
Stato“collusi”, i quali alle volte favorisconolo sviluppo e il
potere delle varieassociazioni criminali. Di recentediverse
inchieste condotte da diverseProcure nazionali hanno evidenziatoil
connubio mafia - politica, mafia -professionisti dell’alta finanza
e del-l’economia , mafia - apparati investi-gativi e giudiziari.
Tutto ciò rende dif-ficile la lotta alla mafia; se prima nonci si
convince che occorre un’efficaceopera di moralizzazione
dellecoscienze di tutti ogni sforzo condot-to da quella parte sana
del nostroPaese nella lotta alla mafia apparirànon produttivo di
effetti e risultaticoncreti.
Il Prof. Arlacchi ha approfondito
ASSOCIAZIONI MAFIOSE... COME COMBATTERLE?
di Antonio La Scala
Nella foto, da sin. il Prof. Pino Arlacchi e l’Avv. Antonio La
Scala durante il lorointervento.
Il Dott. Gian Carlo Caselli, già Procura-tore Capo Antimafia di
Palermo, ora èProcuratore Generale presso la Corted’Appello di
Torino.
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Fiamme Gialle 3-4 / 2007 11
ulteriormente il tema, forte anche dei30 anni di esperienza e di
studi inquesto campo. Il Professore ha evi-denziato l’excursus del
fenomeno nelcorso degli anni, affermando che gliultimi omicidi
spudoratamente violen-ti e provocatori sono stati quelli terri-bili
dei giudici Falcone e Borsellino edelle loro scorte, omicidi che
hannoportato finalmente ad una reazioneda parte dello Stato
coraggiosa. Suc-cessivamente, la mafia e le altreorganizzazioni
criminali di spiccohanno cambiato strategia, hannoscelto una strada
meno eclatante,silente, meno rischiosa, al fine didistogliere
l’attenzione pubblica equindi per questo non meno preoccu-pante.
Inoltre il Prof. Arlacchi hariportato alcuni dati riguardanti
ilnumero di appartenenti alle forze del-l’ordine, che
ammonterebbero a300.000 unità, su tutto il territorio ita-
liano, a fronte delle 150.000 unitàmediamente presenti negli
altri paesieuropei. Se ne ricava, quindi, lanecessità di una più
opportuna eomogenea distribuzione delle unitàper conseguire un
maggiore e piùefficace controllo del territorio e deicriminali ivi
presenti.
Il dott. Caselli, infine, ha ribaditola pericolosità delle
associazionimafiose sempre strenuamente com-battute, però mai,
purtroppo, definiti-vamente sconfitte. In particolare ilProcuratore
ha evidenziato l’efficaciadella norma contenuta nell’articolo416
bis del codice penale italianoche è ritenuta in tutto il mondo
comemodello e riferimento per contrastarele associazioni di stampo
mafioso ecamorristico.
Parallelamente sono da ricordarel’introduzione delle norme
relativealla confisca dei beni patrimoniali
riconducibili a soggetti appartenentiai sodalizi mafiosi e,
“medicina ama-ra” così definita dallo stesso Caselli,l’introduzione
della sofferta legisla-zione in tema di collaboratori di
giu-stizia, che ha permesso, tramite ilpentimento e la rivelazione
deisegreti della propria società scellera-ta, da parte di alcuni
affiliati, di arre-stare i più famosi “boss” mafiosi.
Inoltre, è da considerare l’enormedanno economico inferto dalla
crimi-nalità mafiosa che è bene sottoli-nearlo non dà occupazione
nè postidi lavoro, ma crea, soprattutto, impo-verimento e
sottrazione di risorse peril Paese. Al termine sono seguitinumerosi
e accalorati interventi daparte dei presenti ai convegni checon le
loro domande,poste ai relatori,hanno manifestato interesse e
parte-cipazione per le problematiche e gliargomenti trattati.
L’APPUNTATO BENEDETTO IARIA HA COMPIUTO I CENTO ANNI DI ETÀ
Il 12 dicembre 2006, su invito delPresidente della Sezione della
Poliziadi Stato della città di Paola (CS),Maresciallo Emilio
Monaco, ho parte-cipato, con una piccola rappresentan-za di soci,
ai festeggiamenti in onoredell’App. Benedetto Iaria, socio
dellaSezione ANFI di Cosenza, per il suocentesimo compleanno.
Sono intervenuti: in rappresentan-za del Comando Generale
dellaGuardia di Finanza il Col. MaurizioMassarini, Comandante
Provincialedella Guardia di Finanza di Cosenza,il Comandante della
Compagnia diPaola Cap. Alberto De Ventura conalcuni militari in
servizio, oltre a ungran numero di associati e parenti
delfesteggiato.
Dopo le consegne dei vari attesta-ti di benemerenza e discorsi
vari, atutti i partecipanti è stato offerto unrinfresco.
Nelle foto, il Col. Massarini e il Presi-dente della Sezione
ANFI di Cosenza,V.Brig. Nicola Sindoni, consegnanouna pergamena
all’App. Iaria qualeattestato rilasciatogli dalla SezioneANFI di
Cosenza.
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12 Fiamme Gialle 3-4 / 2007
Comincerei col dire che la difesada una violenza altrui,
ricordando TitoLivio, è da questo definita “istinto direazione
secundum naturam” inquanto jus naturale. Dal che parrebbesuperfluo
l’aggettivo “legittima” opi-nando che (Marco Aurelio) “naturalianon
sunt turpia”.
Ma non è così!... Perché la difesadoveva estrinsecarsi, nel
volger didrammatici secondi, cioè in un batterdi ciglio, nel
rispetto del dogma chefosse “proporzionale all’offesa” .
Secondo la norma abrogata, pote-va invocare la legittima difesa
chi erastato costretto a respingere un’ag-gressione dalla necessità
di difende-re un diritto, anche patrimoniale, con-tro il pericolo
di un’offesa ingiusta manel rispetto della condizione di
pro-porzionalità or ora accennata, inquanto idonea a realizzare il
giustoequilibrio fra l’esigenza di assicurareil diritto alla difesa
di chi si trovava inpericolo e l’esigenza di garantire cheil
suddetto diritto non si trasformassein arbitrio a causa della
eccessivareazione.
La cautela del Legislatore, questopenso, va apprezzata muovendo
dal-la sacralità della esistenza umana.
Ma è accaduto, purtroppo, il piùdelle volte che il cittadino
aggredito incasa, nell’impossibilità di dimostrarequella
“sproporzionalità” che ho det-to, veniva regolarmente arrestato
inpantofole o seduto dinanzi alla TV. Siè anche verificato che il
rapinatore,ferito, abbia richiesto all’aggredito il
risarcimento del danno.La nuova versione dell’art. 52 del
Codice Penale espugna dal suo arti-colato il principio giuridico
cardinedella “proporzionalità” fra la reazionee l’offesa.
Viene considerato invece che ladifesa esercitata dentro la
propriacasa, nel negozio, nello studio pro-fessionale, sia
“proporzionata” ex jureper il fatto obbiettivo illecito di
unapresenza nei detti ambiti di un malvi-vente aggressore.
È stato soppresso l’eccesso dilegittima difesa in forza del
qualegente aggredita è stata imprigionata.
Abbiamo assistito, in sostanza adun autentico “ribaltone” per la
mag-gior ragione conseguente dai fattiorrendi che ho accennato in
premes-sa di questo scritto.
Ne è derivato sulla stampa ed inTV un confronto di idee, di
opinionipro e contro, di convinzioni fra i calibridella carta
stampata i più rappresen-tativi della pubblica opinione.
La maggior parte interpreta lo sta-to d’animo che divampa dai
fattiabietti della grande e della micro cri-minalità, dalla
assuefazione al delitto(pene trattabili ed incerte).
In altre parole si è voluto dare ungiro di vite per indurre chi
delinquealla riflessione. Nulla vieta di dire cheè subentrato con
virulenza il conflittogenerazionale, sinora rimasto entro illimite
fisiologico. Il debole, l’anziano,l’handicappato, per una
deprecabileinversione culturale, non è tollerato.
Ciò indica che si è innestato nellacomunità il seme “pernicioso”
di unamutazione antropologica. Mi si con-senta di riferire un
piccolo, ango-sciante episodio sulla indifferenzaassoluta fra
esseri umani, particolar-mente viva nei sobborghi delle Metro-poli.
In un supermercato stavo dinan-zi al tableau dell’insalata. Avevo
indi-viduato la “lattuga” ma non riuscivo aleggere il numerino. Mi
sono rivoltofiducioso ad un signore vicino: “Perfavore”, gli ho
detto, “non vedo bene.Può dirmi che numero è?” e mi sentorispondere
con freddezza: “Si rivolgaalla commessa”.
La stampa ha assimilato il nuovoart. 52 predetto alla legge
degli StatiUniti d’America ove il diritto alla dife-sa con le armi
è garantito dal “secon-do Emendamento” in tutti gli Stati èlegale
tenere le armi in casa.
L’eco di questo modus vivendi èrimbalzata su quasi tutti i
quotidianicon titoli di scatola come questi:“Autodifesa, via alla
legge – si potràsparare agli intrusi” – “Legittima dife-sa alla
americana” – “Legittima dife-sa: si alle armi contro i ladri in
casa”.
A questo punto mi sovviene lacara immagine dell’insegnante
di“Diritto Penale”, Colonnello Prof.Angelo Maconio Immacolato
Concet-to, stupenda anima napoletana.Declamava dalla cattedra a
“quelli del49° Corso”, ai quali invio con amorefraterno il mio
ricordo: “Accostatevialla legge con umiltà. Ogni volta tro-verete
qualcosa di nuovo su cui riflet-
QUALCHE PUNTINO IN PIÙ SULLE “I” DELLA LEGITTIMA DIFESA
di Nicola Morelli
Diciamocelo pure con onestà di cuore: che cosa sta succedendo
nella nostra società? Un germe nefastopare ne corroda l’antica
civiltà, l’umanità, la tolleranza. Una inquietante inversione dei
valori fondanti della vitala domina sempre di più, diffusamente.
Episodi di straordinaria criminalità, inimmaginabili un tempo, si
sus-seguono; nulla fa più meraviglia nell’immaginario comune. Il
turpiloquio e la volgarità sono egemoni a tutti ilivelli, anche nei
mass media.
Perché questa osmosi. In pejus? Come difendercene
legalmente?Hanno massacrato a colpi di vanga un bambino di un anno
e mezzo (Tommy Onofri) perché piangeva! Una
ragazzina di quindici anni è stata uccisa a coltellate perché il
suo cagnolino abbaiava e “disturbava”. Ha lascia-to questo mondo,
assassinato, un valoroso Ispettore della Polizia di Stato – Filippo
Raciti, padre di due figli,umile custode della sicurezza in uno
stadio di calcio.
In una cornice di codesta fatta, cui assistiamo impotenti, che
colpisce dolorosamente noi, vecchi servitoridella Legge, è
intervenuta la modifica dell’art. 52 del Codice Penale.
Innova o aggrava le condizioni di legittimità per difenderci da
un’aggressione?.
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Fiamme Gialle 3-4 / 2007 13
tere, Vigilantibus et non dormientibusjura succurrunt”.
Sull’onda del caro insegnamentolontano ed alquanto incredulo,
attesele premesse, che il Legislatore aves-se rinunziato al
controllo di legalitàsulla delicatissima materia, hocofrontato il
testo vecchio dell’art. 52C.P. con il nuovo, pervenendo
allaconclusione che, a mio umile parere,non giustifica punto alcun
entusia-smo.
Se è vero, infatti, che “il dirittoall’autotutela” come sopra
riferito,considera legittimo l’uso delle armi, incasa o sul luogo
di lavoro, per difen-dere “la propria o altrui incolumità edi beni
propri o altrui”, è altrettantovero che la norma impone che
tuttociò è possibile e lecito “quando NONvi è DESISTENZA e vi è il
pericolo diaggressione”.
Questo è il punto focale della nuo-va versione dell’art. 52 Cod.
Penale;rinunzia all’avvalersi della proporzio-ne fra difesa ed
offesa, abroga l’ec-cesso nella legittima difesa, ma intro-duce la
“non desistenza” ed il “perico-lo di aggressione” come
condizioniinderogabili per la legittimità della“autotutela”. Il che
equivale a chiede-re ad un cittadino dentro la sua casa,ad un
lavoratore nel negozio, ad unprofessionista nello studio, di
intuirepiù che capire, l’intenzione di un mal-vivente che ha
forzato la porta o leserrande, se vuole aggredirlo o no. Elo deve
intuire nello spazio di un bat-tito del suo cuore in tumulto! È
comechiedere ad un crotalus atrox di “desi-stere” dinanzi ad un
nido di quaglieche covano le uova.
Ma cosa significa “desistenza”?l’etimologia della parola è
latina.“Dimitto, dimisi, dimissum, dimittere”,cioè dire
“rinunziare”.
Dal che discende che il cittadinodeve bene, molto bene,
interpretarese il malvivente “rinunzia” al proponi-mento di
aggredire, proponimentoche è nelle cose e nel comportamen-to. E se
sbaglia? Va in galera. Questopenso, questo scrivo!
Si ricorrerà, allora, per dipanare lamatassa, alla
interpretazione dellalegge, alla sua “ratio”.
È qui che il discorso porta lontano.Mi sovviene il pensiero di
CesareBeccaria al riguardo, meritevole diuna rispettosa
considerazione.
“Interpretatio delle leggi”.
“”In ogni delitto si deve fare dalgiudice un sillogismo
perfetto. Lamaggiore dev’essere la legge gene-rale; la minore ,
l’azione conforme onon alla legge; la conseguenza, lalibertà o la
pena. Quando il giudicesia costretto o voglia fare anche duesoli
sillogismi, si apre la porta all’in-certezza. Non vi è cosa più
pericolo-sa di quell’assioma comune che biso-gna consultare lo
spirito della legge.Questo è un argine rotto al torrentedelle
opinioni.
Questa verità. Che sembra unparadosso alle menti volgari, più
per-cosse da un piccolo disordine pre-sente che dalle funeste
remote con-seguenze che nascono da un falsoprincipio radicato in
una nazione misembra dimostrare.
Ciascun uomo ha il suo punto divista, ciascun uomo in differenti
tem-pi ne ha uno diverso. Lo spirito dellalegge sarebbe dunque il
risultato diuna buona o cattiva interpretazione diun giudice, di
una facile o malsanadigestione, dipenderebbe dalla vio-lenza delle
sue passioni, dalla debo-lezza di chi soffre, dalle relazioni
delgiudice con l’offeso e da tutte quelleminime forze che cambiano
le appa-renze di ogni soggetto nell’animo flut-tuante
dell’uomo.
Quindi, vediamo la sorte di un cit-tadino cambiarsi spesse volte
nelpassaggio che fa a diversi tribunali ele vite dei miserabili
essere talvolta lavittoria dei diversi raziocini o degliattuali
fermenti degli umori d’un giudi-ce, che prende per legittima
interpre-tazione il vago risultato di tutta quellaconfusa serie di
nozioni che gli muo-ve la mente.
Spesso vediamo gli stessi delittidallo stesso tribunale puniti
diversa-mente in diversi tempi, per aver con-sultato non la
costante e fissa vocedella legge ma anche l’errante insta-bilità
delle interpretazioni.
Da questi grovigli nasce, nei citta-dini dabbene, il bisogno di
una pre-ghiera a Dio - Giudice vero dellanostra esistenza terrena,
calda, sin-cera, disperata.
BibliografiaCesare Beccaria: “Dei delitti e del-le pene” di
Franco Venturi, conuno scritto di D’Alembert. Ed.Oscar
Mondadori.
Norme richiamate nell’articoloin vigore dal 17.3.2006
Art. 52 del Codice Penale
Non è punibile chi ha commesso ilfatto, per esservi stato
costretto dallanecessità di difendere un diritto pro-prio od altrui
contro il pericolo attualedi un’offesa ingiusta, sempre che
ladifesa sia proporzionata all’offesa.Nei casi previsti dall’art.
614, primo esecondo comma, sussiste il rapportodi proporzione di
cui al primo commadel presente articolo se taluno legitti-mamente
presente in uno dei luoghiivi indicati usa un’arma legittimamen-te
detenuta o altro mezzo idoneo alfine di difendere:a) la propria o
la altrui incolumitàb) i beni propri o altrui, quando non vi
è desistenza e vi è pericolo d’ag-gressione.
c) La disposizione di cui al secondocomma si applica anche nel
casoin cui il fatto sia avvenuto all’inter-no di ogni altro luogo
ove vengaesercitata un’attività commerciale,professionale o
imprenditoriale.
Il secondo e il terzo commasono stati introdotti con
l’approva-zione definitiva del Disegno di Leg-ge n. 1899/05 del
6.7.2005, aventeper oggetto: “Diritto di autotutelain un privato
domicilio”.
Art. 614 del Codice Penale in vigo-re dal 1.1.1999
Chiunque s’introduce nell’abitazionealtrui, o in un altro luogo
di privatadimora, o nelle appartenenze di essi,contro la volontà
espressa o tacita dichi ha il diritto di escluderlo, ovvero
vis’introduce clandestinamente o coninganno, è punito con la
reclusionefino a tre anni.Alla stessa pena soggiace chi si
trat-tiene nei detti luoghi contro l’espressavolontà di chi ha il
diritto di escluder-lo, ovvero vi si trattiene clandestina-mente o
con inganno.Il delitto è punibile a querela dellapersona offesa.La
pena è da uno a cinque anni, e siprocede d’ufficio, se il fatto è
com-messo con violenza sulle cose, o allepersone, ovvero se il
colpevole èpalesemente armato.
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14 Fiamme Gialle 3-4 / 2007
- Seguito della 1^ puntatapubblicata su Fiamme Gialle
n.2/2007
A Napoli, le parate militari si svol-gevano in Via Caracciolo,
quellenavali nel Golfo, e negli anni ’30 furo-no molte le occasioni
che dettero luo-go a queste manifestazioni, alle qualila
popolazione partecipava in massaentusiasticamente.
Memorabile la parata navale chesi svolse nel Golfo di Napoli il
5 mag-gio del 1938, in occasione della visitain Italia del
Cancelliere tedesco AdolfHitler.
A questa manifestazione, che fupreceduta da una delle più
grandiesercitazioni navali, partecipò tutta laflotta italiana, e
alla parata che seguì,anche il piroscafetto della finanza, laRegia
Nave “Macchi” ex nave doga-nale austro-ungarica Ritter von
Bilin-sky, avvenimento questo che horicordato con dovizia di
particolariinteressanti sul nostro giornale nelnumero 6/7 del
1999.
Lungo il percorso che conducevaal Porto ero schierato anche io,
gio-vane “avanguardista” del plotone dirappresentanza, e presentai
le armi aHitler che con il Re d’Italia e Mussoli-ni in autovettura
scoperta, ci passò inrassegna. In quegli attimi durante iquali il
Cancelliere ci fissava uno peruno negli occhi con il suo
sguardofreddo e penetrante, non potei fare ameno di pensare che era
figlio di unufficiale del servizio doganale austria-co.
Le sfilate rituali delle truppe delpresidio in occasione delle
festenazionali si svolgevano sempre in viaCaracciolo, gremita di
folla.
Le truppe venivano passate inrassegna dal Principe Umberto
acavallo, e sfilavano poi davanti allaTribuna reale ed in un
ambiente dovetutti si conoscevano, la sfilata si tra-sformava in
una diretta palese com-petizione tra i reparti delle varie
armi,poiché gli ufficiali in Tribuna non man-cavano di giudicare
quale fosse ilreparto meglio addestrato, giudizio
che per spirito di Corpo alimentava,nei giorni seguenti,
discussioni, conincerte e discordanti conclusioni.
Il Principe era idolatrato dalla follae invocato a gran voce
dalla popola-zione assiepata dietro alle transenne.
Si dà il caso che talvolta, arrivas-se a Napoli in tournè una
famosacompagnia di varietà tedesca che siesibiva al Vomero nel
nuovo ed ele-gante cinema teatro Diana, con uncorpo di ballo di
teutoniche biondebellezze “40 gambe 40”.
Nella circostanza il responsabiledel servizio di pubblica
sicurezzacontattava alcune famiglie fidate, trale quali la nostra,
i cui componentivenivano invitati a teatro e
collocatistrategicamente in galleria, attorno aidue posti in prima
fila, riservati, perl’occasione, al Principe e al suo aiu-tante di
campo.
Il Principe, salutato dall’applausodel pubblico, assisteva
attento allaesibizione delle “40 gambe 40”, chein onore
dell’augusto spettatore,davano il meglio di se stesse. Pocoprima
della fine dello spettacolo l’aiu-tante di campo lasciava
discretamen-te il suo posto e spariva per brevetempo per compiere
una delicata mis-sione… Comunque le scappatelle delPrincipe
passavano quasi inosserva-te e non avevano alcun riflesso nega-tivo
sul personaggio amato ed ammi-rato da tutti.
Ma parliamo di cose serie:in via Caracciolo si potevano
incon-trare le pattuglie di finanzieri in turnodi servizio di
perlustrazione, lungo illitorale, che si collegavano con le
pat-tuglie limitrofe, dando vita ad unacatena umana che circondava
tutta lapenisola italiana, lungo la linea doga-nale marittima.
Estate e inverno, un solo tipo diuniforme, di panno pesante di
lanagrigioverde, cappello alpino, fascegambiere, sostituite a
partire dal 1934dai gambali di cuoio, moschetto ‘91,giberne o
bandoliera e in più l’inver-no, mantellina di panno
grigioverde.
Noi eravamo capitati a Napoli pro-
venienti dal Nord, poiché mio padreera stato posto “fuori
organico” emandato a comandare la famigeratacompagnia dazi di
consumo nell’am-bito del Comune di Napoli.
Il servizio era la brutta copia diquello che veniva svolto al
confinesvizzero. Praticamente i finanzierivigilavano lungo la cinta
daziaria del-la città di Napoli, affiancando le pocoefficienti
guardie daziarie, per evitareche merci soggette ad imposta
comu-nale venissero introdotte clandestina-mente dentro la cerchia
urbana.
Parallelamente era fiorente il con-trabbando dell’alcole
fabbricato nellecampagne, praticato talvolta da veree proprie
bande.
Ricordo chiaramente che vedevopassare all’imbrunire, sotto le
finestredi casa nel quartiere di Secondiglia-no, i pattuglioni di
finanzieri inquadra-ti e armati di moschetto ’91, cheandavano a
raggiungere i posti di ser-vizio e di appostamento lungo la cin-ta
daziaria, che in alcuni punti dellecolline attorno a Napoli, era
ancoramaterializzata sul Tirreno da una fati-scente muraglia
sormontata da unarete di epoca remota.
Talvolta, specie di notte, avveni-vano conflitti a fuoco,
durante i qualici scappava il morto, con tutte leincresciose
conseguenze del caso.
Abitavamo, inizialmente a Secon-digliano, quartiere popolare,
moltopovero, ma non ancora piombato neldisordine delinquenziale
odierno, piùvicino per ubicazione alla casermadel Vasto dove era il
Comando dellaCompagnia Dazi di Consumo. Fre-quentavo la scuola
elementare delquartiere e i miei compagni erano perla maggior parte
a livello “scugnizzi” epiù d’uno aveva il padre ospite nelcarcere
di Poggioreale, ma fui sem-pre rispettato, benvoluto e trovai
tan-ta umanità in quei poveri compagni discuola, che mi chiamavano
“u franci-se” perché forestiero e perché nonparlavo in
dialetto.
E questo era un particolare che ilmaestro sfruttava abilmente
quando
SUA ALTEZZA - NAPOLI ANNI ’30 PARATE MILITARI ED ALTRO
2ª puntatadi Enzo Climinti
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Fiamme Gialle 3-4 / 2007 15
arrivava in visita l’Ispettore Scolasti-co, perché affidava a me
il compitodella lettura di una pagina di italiano,che io effettuavo
con grande respon-sabilità, mentre per l’aritmetica chia-mava ad
esibirsi alla lavagna il figliodell’ “ogliararo” che aveva un
occhiostorto, ma a fare i conti ci vedevamolto bene, perché aiutava
il padre inbottega a vendere l’olio. A mezzamattina entrava in aula
il bidello conin mano un fiasco maleodorante diolio di fegato di
merluzzo, e tutti tira-vano fuori un cucchiaio da minestra,e in
fila per uno ricevevano la razionedi olio puzzolente che
ingurgitavanoall’istante, ricostituente naturale che ilprovvido
“Regime” distribuiva perintegrare la scarsa alimentazione diquei
poveri ragazzi; ovviamente ioero esentato.
E cosi di giorno in giorno il tempopassava in un succedersi di
fatti enuove esperienze. Poi dal popolarequartiere di Secondigliano
salimmo aiquartieri alti, al Vomero, allora unquartiere veramente
signorile, dove il10 giugno 1940 ci giunse via radio lamaschia voce
del Duce, che dal bal-cone di Piazza Venezia, acclamatoda una folla
strabocchevole, lanciavail grido di GUERRA, e da quel giornole cose
si fecero veramente serie.
Napoli anni ’30 – Sfila in via Caracciolo la Compagnia di
formazione della Legio-ne di Napoli – ufficiali e finanzieri
indossano la nuova uniforme aperta mod. 1934.
RICERCA DI NOTIZIE
IL NUCLEO “S” DEL TENENTE LAPIELLO 1944/45
È in corso di completamento una ricerca storica sul Nucleo “S”
in
oggetto, che collaborò con il Governo militare Alleato in Italia
nel perio-
do bellico 1944/45.
Il Nucleo “S” faceva parte del Battaglione “R” – Compagnia AMG
ed
era comandato dal Tenente di Complemento Emilio Lapiello di
Mon-
dragone.
Prima di chiudere la ricerca, che è a buon punto, si richiedono
ulte-
riori notizie in merito e indirizzi degli eventuali superstiti
del Nucleo “S”
e dei loro eredi.
I nomi che sono emersi dei componenti del Nucleo “S” sono :
Gri-
maldi, Meo, Iuglietto, Sorrentino, D’Elia, Santo, Spagone,
Masiello,
Capilli, Romano, Morandino, e Scognamiglio.
Quanti sono in grado di fornire notizie, sono pregati di
contattare il
Generale Enzo Climinti al numero telefonico 0744.719744,
oppure
presso la Presidenza Nazionale ANFI.
Si ringraziano quanti potranno aderire a questa richiesta, utile
al
completamento della nostra Storia.
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16 Fiamme Gialle 3-4 / 2007
to, alcune delle quali conservanoancora pregevoli affreschi; i
villaggitrincerati dell’altopiano murgico; laparte
medievale-rinascimentale lungoil Piano, ai bordi dei Sassi; ed
infine lacittà nuova con i suoi eleganti rioni.
Dal 2 al 4 marzo 2007 il GruppoANFI di Roma-1/Nord ha visitato
que-sta meravigliosa città. Nel corso dellavisita sono state
particolarmente sug-
GITA A MATERA “LA CITTÀ DEI SASSI” DELLA SEZIONEA.N.F.I. DI ROMA
-1 NORD
di Antonio Morlando
Chi non conosce i Sassi di Materae li vede per la prima volta
affaccian-dosi dalla terrazza di Piazza VittorioVeneto, ha una
visione fantastica:un’antichissima città incantata neltempo; un
grande presepe naturale;un perfetto set cinematografico dovegrandi
registi del cinema realizzano leloro opere caratterizzate da uno
sce-nario abitativo unico. Dichiarata dal-l’Unesco “Patrimonio
dell’Umanità”,non è esagerato affermare che inquesta straordinaria
città è possibilericostruire la storia dell’uomo, dall’etàdella
pietra ai nostri giorni. Infatti, leorigini di Matera si perdono
nella prei-storia. Per il substrato abitativo consi-stente in
grotte scavate nel massotufaceo è nota anche come “la
cittàsotterranea” che per la sua continuitàdi vita, dal paleolitico
ai giorni nostri,è ritenuta unica nel suo genere.
Ad esprimere la storia di Materasono proprio le sue parti
urbanistichedi varie epoche: quella più antica èrappresentata dai
“Sassi Caveosi eBaresano” che sono così chiamatiperché rivolti,
rispettivamente, versola cava tufacea e verso Bari; di chie-se
rupestri, se ne contano più di cen-
gestive le escursioni per le viuzzedella cosiddetta “città
sotterranea” ela cena tipica in un elegante ristoran-te scavato
nella roccia. Prima di ritor-nare a Roma è stata visitata
l’areaarcheologica di Metaponto, il Museodella Siritide a Policoro
e il MuseoNazionale D. Ridola, ricco di repertiche testimoniano la
storia di Matera.
Significativo l’incontro presso l’Ho-tel S. Domenico al Piano
con il Ten.Col. Giuseppe Carrozzo, Comandan-te Provinciale della
Guardia di Finan-za di Matera, il quale ha rivoltoespressioni di
sincera stima ai visita-tori suscitando sentimenti di
comuneattaccamento all’Istituzione. Cosìpure il Commissario della
SezioneANFI di Matera, Brig. Francesco Ver-
rico con alcuni soci, ha manifestato
sincera amicizia e ospitalità ai colle-
ghi soci di Roma, ai quali ha donato
una emblematica raffigurazione della
“Città dei Sassi”.
Nelle foto: in alto, una veduta panora-mica di Matera; in basso,
la comitivadei soci della Sezione ANFI di Romadurante la loro gita
a Matera.
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Il 23 novembre 2006 si è svoltapresso la sede del Reparto
TecnicoLogistico Amministrativo della Guar-dia di Finanza di Lido
di Ostia, la ceri-monia per l’inaugurazione dei localidella
Sezione.
Alla significativa cerimonia hannopartecipato il Vice Presidente
Nazio-nale ANFI, Gen. C.A. Giovanni Ver-dicchio, il Segretario
Generale Magg.Giuseppe Ruggieri, alcuni ConsiglieriNazionali, i
Presidenti delle Sezioni diRoma, Autorità di Governo, il
Coman-dante dei Vigili Urbani ed alcuni rap-presentanti del Comando
RTLA, iquali si sono impegnati per la buonaorganizzazione
dell’incontro.
Oltre 130 i soci intervenuti con iPresidenti e i componenti del
Consiglioper constatare l’ottima sistemazionedella sede, resa
possibile mediante ilproficuo impegno svolto da alcuni socidella
Sezione, inteso ad assicurare lanumerosa presenza dei
commilitoni.
Fiamme Gialle 3-4 / 2007 17
Il 10 dicembre 2006, i soci dellaSezione ANFI di Macerata, con i
lorofamiliari, si sono riuniti presso unristorante di Pollenza (MC)
per unpranzo sociale organizzato dal Consi-glio di Sezione. Vi
hanno partecipato104 persone tra soci e familiari.
Per il Corpo è intervenuto il socioBenemerito dell’ANFI,
Comandantedel Gruppo Provinciale della Guardiadi Finanza di
Macerata, Ten.Col.Sabatino Valentino, in compagniadella gentile
consorte.
Il Presidente della Sezione diMacerata, Brig. Dott. Enea Di
Censo,dopo aver ringraziato l’ospite per lagraditissima
partecipazione, haespresso voti augurali a tutti i presen-ti ed ha
voluto sottolineare come l’As-sociazione ANFI mantenga nel pro-prio
Statuto elementi caratterizzantidi contiguità con il glorioso Corpo
del-la Guardia di Finanza. Il Ten.Col.Sabatino Valentino ha
ringraziato e siè congratulato per la massiccia parte-cipazione dei
soci.
Nella foto: il Consigliere Brig. Ezio Campetella; il Consigliere
S.Ten. Franco Ric-cioni; il Vice Presidente Col. Oreste Tini
Negromonti; il Comandante Provincialedella Guardia di Finanza di
Macerata, Ten.Col. Sabatino Valentino; il Presidentedella Sezione
Brig. Dott. Enea Di Censo, la Sig.ra Sabatino, consorte del
Coman-dante Provinciale, e il socio S.Ten. Ennio Pettinari.
INAUGURAZIONE DEI NUOVI LOCALI DELLA SEZIONE ANFI DI LIDO DI
OSTIA
INCONTRO CONVIVIALE ANNUALE DEI SOCI DELLA SEZIONE ANFI DI
MACERATA
Dopo la Santa Messa, il taglio del
nastro, la benedizione dei locali ed
una breve visita in Sezione, la ceri-
monia ha avuto termine dopo un bre-
ve discorso del Presidente Nissolino,
del Generale Verdicchio e del Vice
Sindaco di Ostia.
Nella foto da sin. il S.Ten. Nissolino,Presidente della Sezione
di Ostia, ilVice Presidente Nazionale Vicario,Gen. C.A. Giovanni
Verdicchio e ilSegretario Generale dell’ANFI Magg.Giuseppe
Ruggieri.
-
18 Fiamme Gialle 3-4 / 2007
RIPRISTINATA LA LAPIDE IN MEMORIA DEL FINANZIERE VINCENZO LATINO
PERITO TRAGICAMENTE DURANTE UN SERVIZIO
ANTICONTRABBANDO IN VAL VEDDASCAdi Francesco Leugio
Una commovente cerimonia haavuto luogo, il 1° novembre 2006,
inVal Veddasca, più precisamente inquel di Biegno: la Lapide che
ricordail Finanziere Vincenzo Latino è statasolennemente messa a
dimora.
Il Finanziere Latino, nato il 20 feb-braio 1915 e assegnato alla
Brigata diLozzo, il 15 settembre 1939 perse lavita in seguito ad un
drammatico inci-dente.
A mezzogiorno, dopo la fine di unservizio di appostamento per
larepressione del contrabbando, lungola via del ritorno verso la
caserma per-se l’equilibrio e precipitò in un profon-do vallone,
nei pressi della Cresta diMonterecchio, vicino al “Tiglio Gran-de”.
L’altro Finanziere che componevail drappello, Chirulli, non potè
far nulla;diede l’allarme sparando un colpo dimoschetto e i
soccorsi, seppur tempe-stivi, non valsero a strappare alla mor-te
il giovane (originario di Seminara,un piccolo centro
dell’Aspromonte, inprovincia di Reggio Calabria), che sispense alle
ore 22.45 dello stessogiorno per la frattura del cranio.
Le esequie, tenutesi il giorno 17settembre 1939, furono
caratterizzateda una notevole partecipazione dimilitari e civili e
dalla presenza delComandante della 3^ Legione,Colonnello Arturo
Cerrato, di numero-si Ufficiali, di Autorità civili e militari
e,naturalmente, degli ex finanzieri del-l’ANFI Luinese.
La Lapide rimase a lungo abban-donata a se stessa, tanto che si
finìper dimenticarne l’esatta collocazio-ne; ormai sepolta dalla
vegetazione,essa fu recuperata nel 1991 dall’allo-ra Presidente
della Sezione di Luinodell’ANFI, Brig. Guido Maserati, gra-zie alla
collaborazione di Walter Mas-similiano e Romano Lattuada.
Custodita per anni nella Sezionedell’ANFI di Luino, dall’inizio
delmese di dicembre è di nuovo in ValVeddasca.
Un gesto di pietà per una giovanevita spezzata, ma anche un
riconosci-mento all’abnegazione, al senso deldovere dei finanzieri,
da sempre alservizio della collettività.
Alla cerimonia del 1° dicembre2006 sono intervenuti il
Comandantedella Compagnia della Guardia diFinanza di Luino, Magg.
Giuseppe
Casilli, il Sindaco di Veddasca,Roberta Calebasso, il Parroco
diVeddasca, Don Maurizio, il Presiden-te della Sezione Luinese
dell’ANFI,M.M.A. Francesco Leugio e una foltarappresentanza
dell’ANFI di Luino.
Dopo la benedizione della Lapideda parte del Parroco, il
Presidentedella Sezione, M.M.A. Leugio ha reci-tato, in un silenzio
pieno di commo-zione, la preghiera della Guardia diFinanza.
INCONTRO SOCIALE DELLA SEZIONE ANFI DINOCERA INFERIORE CON I
SOCI DELLA SEZIONE
CARABINIERI LOCALE
I soci e familiari della Sezione di Nocera Inferiore che hanno
partecipato allo“scopone scientifico” assieme ai soci della Sezione
Carabinieri di Nocera.
Nella foto: un momento della cerimo-nia, con le Autorità e una
rappresen-tanza dell’ANFI di Luino. Si riconosco-no, da sinistra a
destra, il Parroco diVeddasca, don Maurizio, il Sindaco diVeddasca,
Roberta Calebasso, ilComandante della Compagnia di Lui-no, Maggiore
Giuseppe Casilli, e il Pre-sidente della Sezione ANFI,
M.M.A.Francesco Leugio.
-
Fiamme Gialle 3-4 / 2007 19
Il giorno 21 dicembre 2006, pres-so il Salone del Circolo
Unificato del-le Forze Armate di Caserta, ha avutoluogo l’Assemblea
dei soci della loca-le Sezione ANFI per lo scambio diauguri per le
imminenti FestivitàNatalizie.
Nell’occasione è stata celebrata laS. Messa, officiata dal
Parroco delSantuario di S.Anna, Don Fulvio, del-la Diocesi di
Caserta.
Alla cerimonia ha partecipato ilComandante Provinciale della
Guar-dia di Finanza di Caserta, Col. Fran-cesco Mattana, che ha
portato il salu-to e gli auguri dei militari in servizio alComando
Provinciale.
Tra i soci riuniti, nella quasi tota-lità, con le loro consorti,
il Gen.D.Francesco Cerreto, il Gen. MarinoConca e il Gen. Silvano
Stanca.
Il Presidente della Sezione,M.M.A.c.s. Cav. Salvatore
Nardiello,ha rivolto il saluto e gli auguri agli
intervenuti al termine dell’Assemblea,durante il buffet è stato
brindato pertutti i soci dell’ANFI.
I soci hanno poi partecipato alpranzo sociale.
Nella foto, da destra: il Presidente della Sezione di Cremona
M.A. Luigi Carpella,il Comandante Provinciale Ten.Col. Mauro
Santonastaso, il Comandante dellaCompagnia di Cremona, Cap.
Agostino Brigante, il Cappellano Don Paolo Villa eil Consigliere
della Sezione, M.M.A. Cav. Luigi Giuliati, con il labaro.
ASSEMBLEA SOCIALE DELLA SEZIONE ANFI DI CASERTA
Il Presidente della Sezione di Caserta,M.M.A. Cav. Salvatore
Nardiello, conalcuni soci e familiari di quella Sezio-ne.
SCOPERTA UNA LAPIDE NEL CIMITERO DI CREMONAAI CADUTI IN GUERRA
DELLA GUARDIA DI FINANZA
In data 11.12.2006 è stata effet-tuata una cerimonia
commemorati-va per la benedizione della Lapidein memoria dei
Finanzieri caduti inguerra, posta nella Cripta-ossariodella Madonna
del Grappa, che faparte integrante del monumento aiCaduti nel
Cimitero Civico di Cre-mona.
La cerimonia è stata officiata dalCappellano Don Paolo Villa
delComando Regionale Lombardiadella Guardia di Finanza di Milanocon
la partecipazione di numerosisoci della Sezione di Cremona non-ché
del Comandante Provincialedella Guardia di Finanza di Cremo-na,
Ten.Col. Mauro Santonastaso,con una rappresentanza di militariin
servizio.
-
20 Fiamme Gialle 3-4 / 2007
Il socio ordinario Brig. CarmeloAlberti della Sezione di
Catania, inservizio presso il Comando Gruppodella Guardia di
Finanza di Catania,in data 11 novembre 2006 ha orga-nizzato il
Raduno per il 30° anniver-sario del 17° Corso Allievi Finanzie-ri
Drava II di Portoferraio (LI), inlocalità Lago di Pergusa (EN),
dovesi sono ritrovati tutti i componentidella 7^, 8^ e 9^ Compagnia
AllieviFinanzieri.
Al Raduno hanno preso parte ilCol. Vincenzo Raffo,
ComandanteProvinciale della Guardia di Finan-za di Agrigento, il
Magg. RosarioArena ed il Cap. Ignazio Aurnia,Comandante del Nucleo
PT diEnna, e gli Allievi finanzieri del 17°Corso sopra citato.
Al termine della cerimonia è sta-ta consegnata una targa ricordo
atutti i partecipanti.
Il Col. Vincenzo Raffo, nella foto sopra,consegna una targa
ricordo ad un exallievo finanziere del 17° Corso Drava.Nella foto
in basso, un gruppo di exallievi del corso con alcuni
familiari.
RADUNO DEGLI ALLIEVI FINANZIERI DEL 17° CORSO “DRAVAII” DI
PORTOFERRAIO PRESSO IL LAGO DI PERGUSA (ENNA)
Il Fin. Giuseppe Daversa, Consi-gliere Nazionale per la
Lombardiadell’Opera Nazionale Caduti senzaCroce, socio della
Sezione ANFI diVarese, si dedica con viva passionenell’Opera
Nazionale per i Caduti. Il25 marzo u.s. sono state poste tretarghe
con i nomi di 352 Caduti insi-gniti di Medaglie d’Oro nel
secondoconflitto mondiale. Alla cerimoniasono intervenute Autorità
di governo.
Nella foto il Fin. Daversa è il terz’ultimoda destra, assieme ai
colleghi dell’AN-FI e a quelli dell’Arma dei Carabinieri.
SAMARATE, 10 APRILE 2007
-
Fiamme Gialle 3-4 / 2007 21
V A R I E
Recensione
“L’ABRUZZO NEL CUORE”di Aldo Jacovitti – EditriceVelar 2006.
a cura di Enzo Climinti
Autore: Aldo Jacovitti, Cavalieredel Lavoro, onorificenza
conferitaglinel 1969 dal Presidente Saragat,riconoscimento dei
meriti acquisitidurante una brillante carriera diimprenditore,
presidente di unasocietà petrolifera che ha raggiuntouna posizione
di rilievo tra lesocietà del settore.
Noi in “Fiamme Gialle”, lo ricor-diamo con affetto, perchè Aldo
vol-le effettuare il servizio militare in unCorpo di elite, e così
fu con noi del45° Corso “Ala”, allievo ufficiale del-la Accademia
della Regia Guardiadi Finanza, superando brillante-mente i tre anni
del Corso, impe-gnativo di studi e di addestramentomilitare,
durante il travagliato perio-do bellico.
Al termine del Corso, raggiuntala promozione a sottotenente
inspe, lasciò il servizio attivo e lau-reatosi in Economia e
Commerciodivenne Presidente di una grandeazienda a capitale
interamentenazionale e familiare.
Aldo Jacovitti, che ha raggiunto imassimi traguardi nel suo
impegnoprofessionale, ha sempre ricordatocon orgoglio la sua
giovinezza inFiamme Gialle e i suoi colleghi, e sifregia oggi del
grado “onorifico” diMaggiore.
Con questa pubblicazione ilCavaliere Aldo Jacovitti si
presentaal pubblico senza riserve, raccon-tando una storia che è
quella sua equella del suo paese Rocca diCambio, strettamente
legate allarealizzazione di una opera colossa-le, la grande
stazione di sport inver-nali di Campo Felice, da lui voluta:
– 157 pagine di amore per la suaterra, l’Abruzzo, preceduta
daun’ampia, fraterna prefazionedel Cardinale Fiorenzo Angelini.
– 45 pagine dedicate alla nascita esviluppo di Campo Felice,la
piùmoderna stazione di Sport Inver-nali del Centro-Sud, punto
foca-le attorno al quale ruotano gliargomenti del libro, dai quali
tra-spare l’orgoglio per avere tra-sformato il più alto comune
d’A-bruzzo, dove gli uomini avevanodue sole risorse, una magra
pastorizia e la emigrazione, inun centro turistico di primo
ordi-ne e di avere tracciato con saldiriferimenti, la strada tutta
daprendere verso un futuro di nuo-ve realizzazioni.
Scrive il Cardinale Angelini:“...della sua molteplice
attivitàimprenditoriale il Cav. Jacovittiavrebbe potuto rievocare
tutte leiniziative alle quali ha dato vita, maegli nelle pagine di
questo scrittoha preferito dare spazio soprattutto
-
22 Fiamme Gialle 3-4 / 2007
al sogno, sostanzialmente avvera-to, di offrire un contributo
altamen-te significativo allo sviluppo dellasua terra…”.
In copertina: la foto della Statuacolossale della Madonna
della
Neve, posta per volere di AldoJacovitti sulla montagna che
domi-na Rocca di Cambio e Campo Feli-ce, e che si erge maestosa al
disopra delle cose terrene, “richiamoperenne ai Valori dello
Spirito”.
Anche quest’anno l’Hotel Torret-ta*** di Bellamonte, in
collaborazionecon la Sezione A.N.F.I. di Predazzo,propone la
quattordicesima edizionedella “settimana verde”, dall’1 all’8luglio
2007, per i soci A.N.F.I. al prez-zo di 330,00 .
La suddetta tariffa è riferita a 7giorni di pensione completa,
per per-sona, tutto compreso, bevande esclu-se.
Per la camera singola supplemen-to di 8,00 al giorno. Per il 3°
e 4°letto sconto del 10%. Ai bambini infe-riori a 7 anni sconto del
20%.
Nel prezzo sono compresi: drinkdi benvenuto, pranzo tipico
all’aperto,serata dell’ospite e coordinamento diun ricco programma
settimanale eduso gratuito del nuovo centro benes-sere.
Per le prenotazioni telefonaredirettamente all’Hotel Torretta,
tel.0462.576120, fax 0462576125. e-mail:
[email protected] –sito:
www.infotrentino.net/torretta.
L’Albergo Savoia – UNUCI – cate-goria 3 stelle – di Chianciano
Terme(Siena) conferma per l’anno 2007 laconvenzione seguente per i
soci del-l’ANFI:
Direttore Comm. Paolo Svetoni
L’Albergo Savoia ospita:- Ufficiali in Congedo iscritti
UNUCI;
“SETTIMANA VERDE” A BELLAMONTEDI PREDAZZO (TN)
L’Hotel Torretta di Bellamonte (TN).
- Ufficiali in Servizio Attivo;- Amici dell’UNUCI;- Associati
ANUPSA e ANUMPSE;- Associati ANUA;- Associati A.N. Art. d’Italia;-
Associati ANC;- Associati ANFI;- Confederati CIOR e CIOMR(Conf.ne
Interralleata Ufficiali dellaRiserva);- Ufficiali in Congedo di
tutte le Asso-ciazioni d’Arma.
Periodo di Apertura 2007:16 aprile – 20 ottobre
TARIFFE STAGIONE(pensione completa, bevande
escluse)
aprile, maggio, giugno e dal 21 set-tembrea fine ottobre .
45,00;luglio . 49,00;agosto . 57,00;1° - 20 settembre .
52,00;supplemento singola . 2,00;supplemento balcone a persona
.2,00.
Bambini: fino a 7 anni gratuiti; da 7 a12 anni sconto del
50%.
La Direzione è disponibile,24h/24, con servizi di
segreteriatelefonica, fax, posta elettronica ed illunedì,
mercoledì, venerdi, dalle ore10.00 alle 12.00, vi risponderà il
per-sonale addetto.
ALBERGO SAVOIA U.N.U.C.I.(Unione Nazionale Ufficiali in
Conge-
do d’Italia)Viale della Libertà, 510
53042 Chianciano Terme (SI) – Italiatel. 0578.60191 r.a. –
fax
0578.64883e-mail: [email protected]:
www.hotelsavoia-unici.it .
A Chianciano si arriva in auto:Autostrada (A1), uscita Casello
n.29 Chiusi – Chianciano Terme.In treno: scalo alla stazione
FF.SS.di Chiusi-Chianciano T. – LineaFirenze-Roma.
SOGGIORNO A CHIANCIANOTERME (SIENA)
PRESSO L’ALBERGO SAVOIAU.N.U.C.I.***
-
Fiamme Gialle 3-4 / 2007 23
Ci sembra opportuno pubblicarel’ordinanza emessa dalla Corte
deiConti di Torino in data 9.3.2007 n.15/2007.
Il giudice estensore ha fatto unaprecisa e dettagliata analisi
del pro-blema, che interessa una grandequantità di persone.
«FATTO Con sentenza n. 421 del30-.08.2004, questa Sezione
accolseil ricorso con cui la signora – unita-mente ad altre
concorrenti – chiede-vano di riliquidare la propria pensionedi
reversibilità con applicazione del-l’art. 15, comma 5, della legge
n. 724del 1994.
In particolare, nella citata sentenzasi precisò, in “fatto”, che
la domandadelle ricorrenti concerneva il “diritto aduna pensione di
reversibilità calcolata,per ciò che riguarda l’indennità
inte-grativa speciale, secondo la normati-va in vigore al momento
della liquida-zione del trattamento di riposo direttoe cioè, nel
caso di specie, ove tali trat-tamenti diretti sono stati liquidato
pri-ma del 31.12.1994, secondo la citatanormativa di cui all’art.
15 comma 5della legge 23.12.1994 n. 724, cheprevedeva la
corresponsione dell’in-dennità integrativa speciale (quindinel suo
intero ammontare) in aggiun-ta al trattamento pensionistico”.
In diritto, si richiamò anzi tutto lasentenza n. 182/01 della
SezioneTerza giurisdizionale centrale di que-sta Corte, secondo
cui, “se connessaad un trattamento diretto liquidatoentro il 1994,
la pensione di reversibi-lità spetta la coniuge con la
liquida-zione di indennità integrativa specialeper intero… secondo
quanto previstodall’art. 15, comma 5, legge23.12.1994 n. 724 che
costituisceuna norma transitoria ultrattiva rispet-to alla nuova
disciplina dei trattamen-ti di reversibilità di cui all’art. 1
com-ma 41, legge 08.08.1995 n. 335”. Tut-to ciò posto, la Corte
pronunciò il
dispositivo di seguito trascritto: “IlGiudice Unico delle
pensioni dellaSezione Giurisdizionale per la Regio-ne Piemonte (…)
accoglie il ricorso inepigrafe e, per effetto riconosce
allericorrenti, nei sensi e nei modi di cuiin motivazione, il
diritto alla riliquida-zione del trattamento pensionistico
direversibilità secondo le norme di cuiall’art. 15, comma 5, della
legge23.12.1994 n. 724. spettano rivaluta-zione monetaria e
interessi legalicome per legge”.
In esecuzione della sentenza inparola, con determinazione
prot.3527 reg. 1049 del 30.06.2005 l’Inp-dap, sede di Alessandria,
ha nuova-mente liquidato il trattamento direversibilità della
ricorrente (iscrizio-ne nr. 10199050/R) con decorrenzaretroattiva
01.06.1994, l’Istituto hariconosciuto alla vedova l’interaindennità
integrativa speciale (diseguito:”i.i.s.”) quale posta
autonoma(dunque non “conglobata” nella pen-sione) ed ha
contestualmente appli-cato sulla “pensione base” la “vec-chia”
aliquota di reversibilità (50%)anziché quella “nuova” (del 60%)
pre-vista dall’art. 1, comma 41, della leg-ge nr. 335 del 1995.
Con successivo provvedimentoprot. N. 3527 del 23.02.2006, il
mede-simo Istituto previdenziale, in sede diconguaglio ha accertato
nei confrontidell’interessata un credito di .43.615,80 ed ha perciò
attivato unaritenuta cautelare mensile di 235,76 sulla pensione già
decurtataper effetto della riliquidazione in debi-to della
pensionata è scaduto dalconcorso di due fattori:I applicazione
della predetta aliquo-
ta di reversibilità del 50% (anzichédel 60%) sulla pensione
“base”;
II sospensione del pagamento del-l’i.i.s. (ancorché elevata, in
linea diprincipio, del 60% al 100%) per-ché non cumulabile con
l’altra i.i.s.percepita dalla ricorrente sul trat-
tamento diretto di pensione (inbase al ben noto “divieto”
sancitodall’art. 99, comma 2, del “Testounico delle norme sul
trattamentodi quiescenza dei dipendenti civilie militari dello
Stato”, approvatocon d.P.R. 29 dicembre 1973, n.1092). In
proposito, deve infatticonsiderarsi che: 1) nel caso spe-cifico
della signora, l’aumento del-l’aliquota di reversibilità
dell’i.i.s.dal 60% al 100% non è sufficientea compensare la
contestuale per-dita derivante dalla riduzione del-l’aliquota di
reversibilità della pen-sione “base” dal 60% al 50% (lariforma del
1995 si è dunque rile-vata, nel complesso, vantaggiosaper la
pensionata); II) riconoscerela natura di voce accessoriaall’i.i.s.
comporta, in linea di princi-pio, l’applicazione del
predettodivieto di cumulo di più i.i.s. suplurimi trattamenti di
pensione(cfr., da ultimo, sent. SS. RR., n.2/QM/2006), divieto che
invecenon rileva nel caso di “congloba-mento” dell’i.i.s. nella
pensionecomplessiva, secondo le nuoveregole in vigore dal 1995.
La signora non condividendo l’o-perato dell’Inpdap, ha proposto
ricor-so dinanzi a questa Corte dei Contichiedendo, in via
cautelare, lasospensione dei suddetti provvedi-menti di
riliquidazione in pejus dellapensione e di recupero
dell’indebito(istanza respinta dalla Sezione conordinanza n. 40 del
05.07.2006). Nelmerito, la pensionata ha chiesto diliquidare il
trattamento di reversibilità– in conformità con la citata
sentenzan. 421 del 2004 – mediante applica-zione dell’aliquota di
reversibilità del60% oltre al pagamento dell’interai.i.s.; la
ricorrente ha poi svolto unaserie di domande in via gradata,
ulte-riormente precisate nella memoria del09.02.2007 con pertinenti
riferimenti
CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICApresso la Presidenza
Nazionale dell’ANFI
di Antonio Taviano
REVERSIBILITÀ AL CONIUGE SUPERSTITE
-
24 Fiamme Gialle 3-4 / 2007
ai commi 774 e seguenti dell’articolounico della legge
finanziaria 2007.
L’Inpdap, dopo aver depositato ingiudiziose il fascicolo
amministrativo,si è costituito con memoria del09.02.2007, chiedendo
la declarato-ria di inammissibilità del ricorso
(perindeterminatezza nel merito); anchel’Inpdap si è richiamato
alla leggefinanziaria 2007 ritenendo, però, ditrarne spunti
interpretatativi di segnoopposto rispetto a quelli addotti
dallaricorrente.
All’udienza pubblica del22.02.2007, comparsi l’Avv.
EmilioPolidoro per la ricorrente e la dott.ssaSabina Fasciano per
l’Inpdap, udite leparti, il Giudice ha ritenuto quantomai
opportuno, in via preliminare,procedere ad un tentativo di
concilia-zione tra le parti ai sensi dell’art. 420del codice di
procedura civile. Esauri-ta la discussione, il Giudice ha
pro-nunciato la presente ordinanza
DIRITTO
I. La fattispecie all’esame rappresen-ta un vero e proprio
“paradosso giuri-dico”.
Nei suoi termini essenziali, lavicenda può essere così
riassunta:una vedova invoca l’applicazione diuna “clausola di
salvaguardia”,secondo cui la sua pensione di rever-sibilità va
liquidata con la “piena”indennità integrativa speciale
(i.i.s.);l’Inpdap si oppone fermamente allarichiesta della
pensionata, afferman-do che quella “clausola di salvaguar-dia” non
è applicabile, perché tacita-mente abrogata dalla
legislazionesuccessiva; la questione, sottopostaal Giudice delle
pensioni, è risolta infavore della vedova, con l’accogli-mento del
ricorso e con l’accertamen-to del diritto della pensionata
medesi-ma a percepire i conseguenti arretra-ti, maggiorati degli
accessori di legge;in sede di esecuzione della sentenza,trascorso
circa un anno, l’ente di pre-videnza ricalcala la pensione in
unimporto inferiore a quello fino ad allo-ra in pagamento;
trascorsi altri ottomesi circa, l’Inpdap intima alla pen-sionata la
restituzione di otre quaran-tatremila euro per maggiori somme
dipensione e i.i.s. indebitamente paga-te nei sei anni precedenti;
nel frat-
tempo, la sentenza in discorso è pas-sata in giudicato, la
pensionata sirivolge nuovamente al Giudice conte-stando l’operato
dell’Inpdap e rite-nendo, in particolare, che l’ente nonavesse
alcun titolo per decurtare lasua pensione ed avviare nei suoi
con-fronti le procedure di recupero degliarretrato. L’aspetto
ulteriormente sin-golare della vicenda è che, nellemore del
presente giudizio, è interve-nuto lo stesso legislatore dettandouna
apposita norma di interpretazio-ne autentica (art. 1, comma 774,
del-la legge 27 dicembre 2006, n. 296 –legge finanziaria 2007) ed
afferman-do un principio di diritto sostanzialeopposto a quello fin
qui seguito dallagiurisprudenza contabile e al quale siera
doverosamente conformataanche la citata sentenza n. 421 (intema,
cfr. però i diversi orientamentiassunti da Sez. Sicilia, ord.
13dell11.01.2007; Sez. Calabria, Sent.68 del 31 gennaio 2007; v.
anchequesta Sez. Piemonte, sent. 14 del16.01.2007).
II. Questo giudice si trova adesso adover risolvere la
questione, deciden-do se e in che termini (recte, limiti)debba o
possa applicarsi la menzio-nata sentenza n. 421 del 2004.
In proposito, giova anzi tutto chia-rire, in diritto, i termini
della controver-si. Infatti, come già osservato da que-sto Giudice
all’udienza di discussione,il presente giudizio può essere
inteso,da un lato, quale nuovo ed autonomogiudizio vertente su
questioni che nonerano state affrontare nel precedenteprocesso. La
differenza di impostazio-ne assume estremo rilievo: nel primocaso,
questo Giudice dovrà limitarsi achiarire in che modo interpretare
laprima sentenza (ancorché possa risu-latare, alla luce della
normativa e del-la giurisprudenza sopravvenute, chele relative
statuizioni non sianoconformi a diritto); nel secondo caso,invece,
questo Giudice, dovrà affron-tare ex novo tutte o parte delle
que-stioni sottopostegli, risolvendolesecondo il proprio (autonomo)
convin-cimento e sulla base della disciplinaoggi in vigore.
Quanto al merito, come già osser-vato nella citata ordinanza n.
40 del2006, le principali questioni controver-
se attengono: I) alla percentuale direversibilità della pensione
“base”(50% o 60%) da applicare nei con-fronti della ricorrente; II)
al diritto dellapensionata a percepire l’intera inden-nità
integrativa speciale su entrambele pensioni in godimento; III) in
conse-guenza della soluzione dei due puntiprecedenti;
all’ammissibilità dell’even-tuale recupero, da parte
dell’ammini-strazione, delle maggiori sommepagate prima della nuova
liquidazionedella pensione di reversibilità.
III. Così delineato, in estrema sintesi,il contesto del
decidere, è evidenteche il presente processo potrà con-cludersi, in
ipotesi, con un ampio ven-taglio di possibili decisioni, che
vannodall’accoglimento “pieno”, a quello“parziale”, al rigetto del
ricorso (peruna soluzione di accoglimento “par-ziale cfr. la
recentissima sentenza diquesta Sezione n. 297 del12.12.2006). In
particolare, questoGiudice potrebbe ritenere che l’ope-rato
dell’Inpdap sia corretto sotto ogniprofilo, confermandone appieno
tutti iprovvedimenti; diversamente, potreb-be accogliere tutte le
domande dellaricorrente, rilevando l’erroneità del-l’impostazione
seguita dall’Inpdap edaffermando il diritto della pensionataa
beneficiare, in forza della menzio-nata sentenza n. 421, di un
tratta-mento con l’intera i.i.s. (cumulabilecon quella percepita
sulla pensionediretta) nonché con reversibilità dellapensione
“base” al 60%. In disparte laquestione delle spese di lite. Vale
lapena precisare come al possibilità diun accoglimento pieno delle
doman-de di parte attrice, sebbene categori-camente esclusa
dall’Inpdap, nonappaia manifestatamene infondata(beninteso, in sede
di sommario esa-me della questione, restando salvaed impregiudicata
ogni diversa valu-tazione nel prosieguo del giudizio);infatti,
nell’interpretare una sentenzadi accoglimento che, pur tacendo
suiparticolari aspetti qui in discussione,esplicitamente ha
riconosciuto ilpagamento di arretrati in favore dellapensionata,
non appare azzardato(né fuori luogo) ipotizzare che la sta-tuizione
del Giudice debba intendersinell’unico senso (ancorché
censura-bile) da cui consegua, per l’appunto,
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l’effetto del pagamento di arretrati avantaggio della ricorrente
(ciò inossequio all’elementare canone eme-neutico, che trova
espressione ancheall’art. 1367 c.c., secondo cui una sta-tuizione
va interpretata nel senso incui possa avere qualche effetto,
anzi-ché in quello secondo cui non neavrebbe alcuno). In altri
termini, il fat-to stesso che la Corte, senza mini-mamente
occuparsi delle questionidell’aliquota applicabile alla
pensione“base” (se 50% o 60%) e del cumulodi plurime i.i.s., abbia
pronunciato unpieno accoglimento con declaratoriadel diritto della
pensionata ai relativiarretrati, potrebbe essere intesocome una
adesione implicita a quegliindirizzi giurisprudenziali che, da
unlato, in casi analoghi hanno ricono-sciuto la maggiore aliquota
del 60%(per tutte, v. la citata sentenza di que-sta Sezione, n. 297
del 12.12.2006)e, dall’altro, hanno riconosciuto il dirit-to alla
piena cumulabilità di plurimei.i.s. su più pensioni (per una
panora-mica sull’argomento, cfr. l’ordinanzadi questa Sezione n. 36
del 2006).
Senza ulteriormente entrare nelmerito della questione (su cui
questoGiudice, è bene ripeterlo, formulaogni più ampia riserva) sia
sufficientequi prendere atto della circostanzache: si è di fronte
ad una sentenza dinon agevole interpretazione ed appli-cazione; la
sentenza in discussione siinforma, tra l’altro, ad un principio
didiritto sempre contestato dall’Inpdape rivelatosi successivamente
supera-to con legge di interpretazione auten-tica; l’esito del
presente giudizio è,prima facie, incerto e potenzialmentefavorevole
(o pregiudizievole) tantoper la parte pubblica quanto per laparte
privata.
IV. Le contestazioni appena svoltevanno poste in relazione con
la mani-festazione di disponibilità della ricor-rente a rinunciare
al giudicato che lavede (almeno formalmente) vittorio-sa,
accettando il ripristino dello statusquo ante. In sostanza,
rilevato chel’applicazione della sentenza di acco-glimento, in cui
l’Inpdap era parte(almeno formalmente) soccombente,sia in realtà
suscitando rilevanti pro-blemi operativi (con possibili
defati-ganti – e imprevedibili – strascichi
contenziosi), la parte privata, suespressa richiesta del
Giudice, si èdichiarata disposta ad addivenire auna soluzione
conciliante della vicen-da, d’intesa con la controparte pubbli-ca,
consistente per l’appunto nellarinuncia al pregresso giudicato e
nel-l’adeguamento della pensione direversibilità ai principi da
ultimo san-citi dal legislatore e (da sempre) affer-mati
dall’Inpdap stesso.
V. Al riguardo, la dott.ssa Fasciano,in rappresentanza
dell’Istituto previ-denziale, ha fatto presente che lasuddetta
soluzione conciliativa – cheindubbiamente comporterebbe unimmediato
vantaggio per tutte le partiin causa e riporterebbe a certezza,
adequità e a diritto la pensione di rever-sibilità in parola – è
stata già presa inconsiderazione dalla sede locale del-l’Istituto;
tuttavia, la soluzione in esa-me potrebbe trovare ostacolo
nellaindisponibilità (per la parte pubblica)dei diritti in
discussione; in particola-re, l’ente dubita di avere titolo
peraccettare una rinunzia all’esecuzionedi un giudicato dal quale,
ancorchél’Inpdap vi appaia quale parte soc-combente, è scaturito un
credito dioltre quarantatremila euro per l’Istitu-to stesso. Ad
ogni modo, la funziona-ria si è riservata ogni valutazionedopo aver
intrapreso le opportuneprocedure interne di consultazione.
VI. Non compete ovviamente a que-sto Giudice, in questa sede,
stabilirese la soluzione conciliativa in discor-so possa essere
considerata fonte di“danno erariale” o se, all’opposto, nelvigente
assetto dell’ordinamento giu-ridico (e stante la peculiarità della
fat-tispecie in giudizio) possa ravvisarsiun’ipotesi di
responsabilità ammini-strativa proprio nella decisione (o
nel-l’inerte atteggiamento) di insistere aoltranza nella “cieca”
esecuzione diun giudicato “in danno” della parteprivata, basandosi
su un’interpreta-zione unilateralmente attribuita dallostesso
Istituto previdenziale alla sen-tenza da eseguire, contro la
richiestae l’interesse della parte privata stes-sa, cristallizzando
una situazione insostanziale contrasto con la normati-va di legge
sopravvenuta, senza averattivato alcuna preventiva cautela
(come, ad esempio, l’instaurazione diun giudizio di
interpretazione dellasentenza da applicare) prima di pro-cedere
alla decurtazione della pen-sione e al recupero coattivo
dell’asse-rito indebito. Si tratta, a ben vedere,di temi assai
delicati e complessi, cheinducono a domandarsi se – in rela-zione
ai compiti che l’attuale ordina-mento commette ad
un’amministra-zione efficiente e moderna, la qualenon persegue
certo lo scopo di mas-simizzare il profitto, ma quello di ero-gare
servizi di qualità al cittadino – ladecisione di affrontare il
contenzioso(con i conseguenti conti sua patrimo-niali, sia sociali)
possa costituire, inrelazione alla peculiarità dei casi con-creto e
al rapporto tra risorse impie-gate e risultati ottenuti, una fonte
diresponsabilità analoga, se non piùgrave, rispetto alla decisione
di risol-vere la questione in sede stragiudi-ziale evitando la via
giudiziaria.
Competente a svolgere ogni valu-tazione in merito, alla luce dei
para-metri costituzionali di legalità e dibuona amministrazione,
non può cheessere – in questa fase – l’ente pub-blico, il quale per
forza di cose dovràassumersi, quale che sia la scelta,
laresponsabilità del proprio operato. Èdunque opportuno che
l’Inpdap, nel-l’esercizio e nei limiti dei poteri che lalegge gli
attribuisce, compia le dovu-te riflessioni in ordine al
prospettatotentativo di conciliazione, obbligato-riamente esperito
dal Giudice ai sen-si dell’art. 420 c.p.c., attivando,
senecessario, le appropriate proceduredi interpello dei propri
organi interni.
VII. Tutto ciò posto, d’intesa con leparti presenti, stimato
congruo un rin-vio di circa quattro mesi per compierele valutazioni
del caso, questo Giudi-ce rinvia l’esperimento del tentativo
diconciliazione all’udienza del 21 giu-gno 2007.
PER QUESTI MOTIVILa Corte dei Conti, Sezione giuris-
dizionale per la regione Piemonte,con pronuncia non
definitiva
RINVIALa discussione della causa all’u-
dienza pubblica del 21 giugno 2007,ore 9,30».
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VITA NELLE SEZIONI
Sezione di Fiera di Primiero
Pubblichiamo una fotografia deisoci, familiari e simpatizzanti,
davanti aCastel Tirolo, scattata durante una gitasocio-culturale in
Alto-Adige nel mesedi ottobre 2006.
Sezione di Teramo
Il 26 ottobre 2006 con una grandecerimonia è stata inaugurata la
nuovasede del Comando Provinciale dellaGuardia di Finanza di
Teramo, allapresenza di Autorità civili, religiose emilitari.
Il Comandante Provinciale, Ten.Col. Roberto Piccinini, ha voluto
cheuna rappresentanza della locale Sezio-ne ANFI facesse parte
dello schiera-mento d’onore a fianco dei militari inservizio.
Nella foto, il Gen. C.A. Pietro Ciani,Comandante Interregionale
per l’ItaliaCentrale, seguito dal Gen. B. GiuseppeAlineri,
Comandante Regionale Abruz-
zo, e dal Cap. Giovanni Dolce, Coman-dante della locale
Compagnia, mentrepassano in rassegna la rappresentanzadella Sezione
ANFI locale.
Sezione di Predazzo
L’8 ottobre u.s. la Sezione di Pre-dazzo ha effettuato una gita
sociale aVerona e nella zona di Custoza (VR).La foto ritrae i
numerosi soci e lorofamiliari presso il ristorante “TamburinoSardo”
di Custoza.
Presso la Scuola Alpina di Predazzoè stato celebrato il Santo
Natale che havisto riuniti i permanenti della Scuola,gli Allievi
frequentatori del corso e
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VITA NELLE SEZIONI
numerosi appartenenti alla SezioneANFI.
È stata una buona occasione per loscambio degli auguri e per
procederealla consegna dell’attestato di beneme-renza concesso dal
Presidente Nazio-nale al socio App. Giuseppe Leto.
Sezione di Aprilia
I soci e familiari della Sezione diAprilia, accompagnati dal
loro Presi-dente, S.Ten. Genino Cafaro, hannoeffettuato una gita
sociale a Siena e aS. Gimignano nei giorni 7-8 ottobre u.s.
Nella foto, i soci partecipanti ripre-si davanti alla Cattedrale
di S. Gimi-gnano.
Sezione di Forlì
Il 12 dicembre 2006 è stata organiz-zata dal Consiglio di
Sezione di Forlìuna riunione convivial