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GIOVED 5 GIUGNO 2014 ANNO 139 - N. 132 In Italia EURO 1,40
di Stefano Montefioria pagina 9
Con il CorriereSettantanni fa il D-DayLa storia e i retroscenaDa
domani a 6,90 europi il prezzo del quotiano
DiplomaziePrima Obama, poi PutinLe due cene di Hollande
di Margherita De Bace Luigi Ripamonti a pagina 19
BioeticaUn medico del Gemelliriapre il caso del fine vita
FAVORIRE LA DOMANDA PRIVATA
SGRAVI FISCALIPI CORAGGIOdi ALBERTO ALESINA e FRANCESCO
GIAVAZZI
opinione comune,fra imprenditori,politici e alcunieconomisti,
cheper far uscire lEu-
ropa, e in particolare lItalia,dalla recessione debbano
ri-partire gli investimenti pub-blici escludendoli dal calco-lo dei
parametri europei suideficit eccessivi. Riformedal lato dellofferta
invece,come le liberalizzazioni deimercati del lavoro e dei
ser-vizi, pur necessarie, sareb-bero meno urgenti in quan-to non
avrebbero effetti im-mediati sulla crescita.
indubbio che per rico-minciare a crescere debba-no aumentare
consumi e in-vestimenti. Ma perch quellipubblici? A noi pare che
ilmodo pi efficace e an-che il meno pericoloso per-ch non soggetto
ai rischidellintermediazione politi-ca e quindi della corruzione
sia cominciare dalla do-manda privata tramite ag-gressivi sgravi
fiscali per lefamiglie con redditi medi ebassi.
I consumi delle famiglieitaliane sono ancora inferio-ri di circa
l8 per cento ai li-velli pre crisi, mentre la spe-sa delle
pubbliche ammini-strazioni, al netto degli inte-ressi sul debito e
degliinvestimenti, salita rispet-to al 2007 di oltre 4 punti,dal
44,1 al 48,5% del Prodot-to interno lordo (Pil). Comeha evidenziato
la settimanascorsa il governatore Visco,nel 2013 i consumi delle
fa-miglie sono scesi ancor pidel loro reddito al netto del-le
imposte, segno evidentedi una crescente preoccupa-zione per il
futuro.
Pi soldi permanente-mente in tasca alle famigliefarebbero
aumentare da su-bito i loro consumi. La paro-la permanentemente per
cruciale: sgravi fiscalitemporanei non bastanoperch verrebbero in
parterisparmiati in previsione diuna futura riduzione delreddito
netto. Gli 80 euro dimaggio sono un piccolo pas-so nella giusta
direzione, ma
il governo deve garantire chenon saranno gli ultimi, e chequesta
riduzione di impostesar permanente, il che ri-chiede che la spesa
pubblicavenga ridotta in modo gra-duale ma altrettanto conti-nuo.
Sgravi fiscali immedia-ti, accompagnati da riduzio-ni progressive
di spesa aiu-terebbero i consumi, maaumenterebbero tempora-neamente
il deficit. Pocomale: questi deficit, andreb-bero tollerati; non
quelli ge-nerati per finanziare operepubbliche, molte delle qualidi
dubbia utilit e con scarsicontrolli anti corruzione,come si visto
nei casi diExpo 2015 e del Mose di Ve-nezia.
Matteo Renzi auspica in-vece una ripresa delle operepubbliche
per far ripartire ladomanda. Bisogna distin-guere. Vi sono opere gi
fi-nanziate e bloccate da len-tezze burocratiche. Questedevono
essere accelerate,ma non sono molte. In real-t tante opere che non
si re-alizzano sono ferme perchi finanziamenti o non ci so-no o
comunque non basta-no. In Veneto, ad esempio,per completare le 78
opererimaste incompiute servi-rebbe oltre mezzo miliardodi euro.
Certo, vi sono infra-strutture che potrebbero es-sere finanziate
dalla Bancaeuropea per gli investimen-ti, alcune certamente
utili,come il potenziamento dellabanda larga, o la creazionedi una
rete energetica euro-pea.
Opere davvero produttiveben vengano, soprattutto sei
finanziamenti dellUnionele mettono al riparo dallin-termediazione
politica na-zionale. Ma non illudiamociche questi investimenti
dasoli bastino a far recuperareallItalia altro che una picco-la
frazione dei milioni di po-sti di lavoro persi dal 2008ad oggi.
inutile che Renzivenda le infrastrutture dellasua nuova Europa come
larisposta indolore ad una cri-si cos grave.
CONTINUA A PAGINA 32
Lavori per le dighe mobili anti acqua alta. Accuse a un giudice
e a un ex generale della Finanza
Politica e affari, la rete su VeneziaI pm: a Galan un milione
lanno. Fondi illeciti, arrestato il sindacoManette per 35. Erano
asserviti per anni al gruppo criminale
Venezia, appalti per il Mose: cento inda-gati e 35 arresti. Ai
domiciliari il sindaco pdOrsoni, richiesta di arresto per lex
gover-natore Galan (FI), ora deputato. Accuse a un giudice e a un
ex generale della Finanza.
ALLE PAGINE 2 E 3 Pasqualetto
Giannelli
La fiction tv
GOMORRAUN SUCCESSOCHE CANCELLAIL BENE di MARCO DEMARCO
N elle ultime puntatehanno ammazzatouno scugnizzo, che a sua
volta aveva ucciso per ordine del clan, e bruciato viva una
ragazza.Nelle precedenti ci sono gi state, invece, vendette e
stragi. una Napoli a una dimensione quella che si vede in Gomorra,
la fiction di Sky. Raccontata come raramente si vede in tv, e cio
in modo adrenalinico e coinvolgente, la citt pur sempre presa solo
da un unico verso.
CONTINUA A PAGINA 32
A PAGINA 35 Cappelli
Il prof con il maggiordomoche ora imbarazza il Pddi MARCO
IMARISIO
Condono per rafforzare le casse delle imprese
Rimpatrio di capitalicon sanzioni ridottese si investe in
Italia
A dare il via libera sarun decreto: lo stannomettendo a punto il
mini-stro dellEconomia PierCarlo Padoan e la titolaredello Sviluppo
economicoFederica Guidi. Sar pron-to entro il 20 giugno econterr
misure per favo-rire il rafforzamento patri-moniale delle imprese.
Laprincipale prevede il rien-tro dei capitali detenuti al-lestero e
non dichiarati.Chi li riporter in Italiadovr pagare le
imposteevase, con unaliquotamedia del 27%, ma potrcontare su una
riduzionedelle sanzioni. A condi-zione che i fondi tornati inpatria
siano reinvestiti inazienda e l mantenuti peralmeno 5 anni.
A PAGINA 11
Imprenditori
Libia, gli italianiche resistonodi LORENZO CREMONESI
E sistenza sempre pidifficile per i 200 imprenditori italiani in
Libia: la Farnesina li ha invitati pi volte a lasciare il Paese per
motivi di sicurezza.
A PAGINA 17
REUT
ERS/
E. O
. AL-
FETO
RI
Come salvare lambiente, oggi la Giornata mondiale
Addio a summit e dibattitiTocca a noi, a piccoli passidi ANNA
MELDOLESI
A rriva la Giornata mondiale dellambiente e ci coglie cos,un po
preoccupati e un po distratti, alla ricerca di ideeche possano
migliorare i complicati rapporti tra uomo e natura. Le grandi
speranze riposte nei summit internazionali sono alle spalle.
Proviamo allora ad affidarci a tanti piccoli passi, nessuno
risolutivo eppure tutti utili. (Nella foto, il quartiere
finanziario di Singapore). A PAGINA 23
AFP
/ ROS
LAN
RAH
MAN
di ANDREA DUCCI
Verso i Mondiali Partenza lenta, contestazioni, ma il tiro al
bersaglio grottesco
Prandelli e le scelte da rispettare
A Cesare Prandelli sta accadendo quelche accade in Italia alle
persone per-bene, che non alzano la voce, non insul-tano,
rispettano il prossimo. La loro cor-rettezza viene scambiata per
accondi-scendenza. E alla prima difficolt vieneritorta contro di
loro. Il processo che si aperto anzitempo contro il ct, pi che
in-generoso, grottesco. Quando mai si visto un allenatore della
Nazionale co-stretto a giustificarsi per non aver convo-cato un
calciatore?
CONTINUA A PAGINA 32 -ALLE PAGINE 40 E 41 i servizi
su Italia-Lussemburgo di Bocci F Monti Sconcerti
di ALDO CAZZULLORoma
Lo scambianoper un ultre lo picchiano:4 anni agli agentidi
FULVIO FIANO
A PAGINA 18
IPP
/ ALE
SSAN
DRO
SABA
TTIN
I
Basta sdegno e chiacchiere
MA QUANDO DICHIARIAMOGUERRA ALLE MAZZETTE?di GIAN ANTONIO
STELLA
V otatelo, pesatelo, se sbaglia impiccatelo,diceva un antico
adagio veneziano. Certo, seanche le accuse contro Giorgio Orsoni,
Giancarlo Galan e gli altri politici e affaristi coinvolti
nellinchiesta trovassero conferma nei processi e nelle sentenze,
nessuno pretende corda e sapone. Il quadro di corruzione disegnato
dai giudici, per, cos vasto da imporre finalmente una guerra vera,
non a chiacchiere, contro la mazzetta.
CONTINUA A PAGINA 5
A llimprovviso il professore mite manon arrendevole diventa un
problemanazionale, il sindaco agli arresti della citt pi bella del
mondo non proprio una medaglia sul petto del Pd.
ALLE PAGINE 2 E 3
Claudio Marchisio autore del gol contro il Lussemburgo
nellami-chevole pareggiata ieri a Perugia
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2 Primo Piano Gioved 5 Giugno 2014 Corriere della Sera
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Tangenti in Veneto Linchiesta
Fondi neri per 25 milioni scuotono VeneziaIl caso Mose: 100
indagati e 35 arresti tra cui il democratico Orsoni, un giudice e
un generale
DAL NOSTRO INVIATO
VENEZIA Il governatore, ilmagistrato contabile,
leuropar-lamentare, il generale dellaGuardia di Finanza. E
natural-mente, a scendere, tutto il resto,dallassessore al
consigliere re-gionale ai vari centri di potereeconomico,
imprenditoriale efinanziario del Veneto e non so-lo. Un vero e
proprio sistema cheavrebbe pescato nel fiume di de-naro arrivato in
laguna con lapi grande opera pubblica ita-liana, il Mose, lenorme
struttu-ra di dighe mobili che dovrebbeproteggere Venezia dalle
acquealte (costo 5,5 miliardi di euro).
Una cupola che ha indotto ilgiudice per le indagini prelimi-nari
di Venezia, Alberto Scara-muzza, a concludere cos la suaponderosa
ordinanza contro 35persone (25 in carcere e 10 aidomiciliari):
Ciascuno di essi,per anni e anni, ha asservito to-talmente lufficio
pubblico agli interessi del gruppo economi-co-criminale, lucrando
una se-rie impressionante di beneficipersonali di vario genere....
Perlex governatore del VenetoGiancarlo Galan, oggi deputatodi Forza
Italia, sono stati chiestigli arresti domiciliari (si dovrper
attendere il pronuncia-mento della giunta e dellassem-blea di
Montecitorio): avrebbeincassato indebitamente circa 4milioni di
euro. Ai domiciliarilex magistrato contabile Vitto-
rio Giuseppone, mentre in car-cere sono finiti lassessore
re-gionale alle Infrastrutture Rena-to Chisso e lex generale
delleFiamme Gialle oggi in pensioneEmilio Spaziante. Tra gli
inda-gati compare anche Marco Mila-nese, consigliere politico
dellexministro Giulio Tremonti ed exparlamentare del Pdl, il
qualeavrebbe intascato 500 mila europer influire sulla
concessionedi finanziamenti del Mose.
Dallaltra parte ci sono mana-ger e imprenditori,
dallammi-nistratore delegato di Palladiofinanziaria, Roberto
Meneguz-zo, il salotto buono della finanzadi Nordest, ai titolari
di varie so-ciet che partecipano al potenteConsorzio Venezia nuova,
lentelagunare che riunisce una cin-quantina di imprese, fra le
qualispicca la Mantovani (capofiladellappalto pi importante
del-lExpo 2015) guidata da Pier-
giorgio Baita (gi arrestato e li-berato), e che il
concessiona-rio unico del ministero delle In-frastrutture al quale
fanno capotutti gli interventi di salvaguar-dia della laguna di
Venezia, pri-mo fra tutti il Mose.
I pm di Venezia, Stefano Anci-lotto, Paola Tonini e
StefanoBuccini in due anni hanno sca-lato una montagna di
malaffareche li ha portati a contestarecorruzione e fatture false
in vor-ticose triangolazioni milionarie.Cio, fondi neri per 25
milioni dieuro. Per poi soffermarsi anchesu un capitolo pi locale,
il fi-nanziamento illecito che vedecoinvolti altri tre politici,
fra iquali spicca il sindaco di VeneziaGiorgio Orsoni, finito ai
domi-ciliari, al quale vengono conte-stati 560 mila euro che
avrebbericevuto dal Consorzio Venezia nuova in varie tranche, 110
milaversati al comitato elettorale del2010 e 450 mila ricevuti in
con-tanti. Circostanze poco credi-bili, con accuse che arrivano
dasoggetti gi indagati, hannotagliato corto gli avvocati Danie-le
Grasso e Maria Grazia Romeo,suoi difensori. Galan si
dettoindignato: Sono totalmenteestraneo, chiarir tutto. Men-tre il
procuratore aggiunto CarloNordio ha scosso la testa comeventanni
fa: Mi ricorda Tan-gentopoli.
A. P. RIPRODUZIONE RISERVATA
In carcere
Il costruttore Alessandro Mazzi, presidente della Mazzi Scarl,
ha incarichi anche nel Consorzio Venezia nuova
Il finanziere Roberto Meneguzzo, ad di Palladio finanziaria,
secondo i pm avrebbe consegnato a Milanese 500 mila euro
Il generale I pm scrivono che a Emilio Spaziante, della Guardia
di Finanza, sarebbero stati promessi 2 milioni e 500 mila euro
Il personaggio Il sindaco successore di Cacciari
Il professore cattolicocon il palazzo nobiliareche preoccupa il
Pd
Avvocato di successo, nel 2010 riusc a ribaltare un pronostico
sfavorevole contro Brunetta
DAL NOSTRO INVIATO
VENEZIA A posteriori era meglio con lac-cento. Nel marzo del
2010 Giorgio Orsoni diven-ne il Mose del centrosinistra veneto, la
barriera umana che aveva fermato alle bocche di porto lalta marea
di Renato Brunetta, allepoca mini-stro fantuttone e candidato
sindaco che sognavaper s una citt-mondo e si svegli sconfitto
asorpresa dal suo contrario, un pacato superstitedi quellalta
borghesia in fondo orgogliosa delsuo localismo, oltre lacqua un
altro mondo.
La definizione gli venne stampata sulla frontedurante la festa
per la vittoria a Ca Farsetti dallexprosindaco e suo rivale alle
primarie GianfrancoBettin, e certo non aveva il sapore beffardo di
og-gi. Era piuttosto un riconoscimento, il grazie delPartito
democratico che ancora una volta dopo ilsulfureo Massimo Cacciari
si era affidata a unesterno per risolvere i suoi problemi interni
econservare il governo di Venezia. Sarebbe ancheuna bella giornata,
con lo scoperchiamento di unsistema noto a tutti ma che sembrava
inarrestabi-le. C un ma, c sempre un ma. Bettin non sor-
Lindagine
Lavvio partita circa 3 anni fa lindagine guidata da un pool di
pm della Procura di Venezia composta da Stefano Ancilotto, Stefano
Buccini e Paola Tonini sulle opere relative al MoseI primi
arrestiLe prime ordinanze di custodia scattano il 28 febbraio 2013.
In carcere finiscePiergiorgio Baita, presidente della Mantovani
costruzioni con laccusa di associazione a delinquere finalizzata
alla frode fiscale; e anche Claudia Minutillo, lex segretaria
personale dellex presidente del Veneto, Giancarlo GalanLa svoltaIl
12 luglio 2013 la seconda ondata di arresti, che coinvolge il padre
del Mose, Giovanni Mazzacurati, gi presidente del Consorzio Venezia
nuova
Ex governatoreGiancarlo Galan, 57 anni, ex ministro e presidente
del Vene-to dal 1995 al 2010
italia: 51575551575557
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Corriere della Sera Gioved 5 Giugno 2014 Primo Piano 3
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tanto alla citt, nientaltro. Quando al-zava la voce, lo faceva
menando i forestiche mancavano di rispetto alla piccolapatria. In
troppi pensano che Veneziasia una facile preda da spolpare e basta.
Sprovvi-sto di secondi fini e terze ambizioni, confermavala sua
fama di amministratore onesto, dotato digrande cautela, e non dava
fastidio a nessuno nelpartito. Cosa chiedere di pi.
Allimprovviso arriva la nemesi giudiziaria. Al-limprovviso il
professore mite ma non arrende-vole, quasi sconosciuto fuori dalla
cinta daziaria,diventa un problema nazionale, il sindaco agli
ar-resti della citt pi bella del mondo non propriouna medaglia sul
petto del Pd. Oggi alla Cameranon ho incontrato una persona, una
sola, che ab-bia manifestato un dubbio sulla sua onest. Ma altempo
stesso la notizia ha fatto il giro del mon-do. Andrea Martella,
deputato Pd veneziano diterraferma, riassume bene il dilemma
democrati-co. Le diffuse convinzioni personali ancora ten-
Chiunque conosca Orsoni non pu dubitare della sua correttezza e
onest Piero Fassino sindaco di Torino e presidente dellAnci Sarebbe
irresponsabile pensare che lopera resti unincompiuta Maurizio Lupi
ministro dei Trasporti
I verbali
DAL NOSTRO INVIATO
VENEZIA A Galan venivano con-segnate, anche pi volte allanno,
som-me ingenti di denaro, parliamo di 100mila euro o anche pi.
Questo mi sta-to riferito sia da Baita (ex presidentedella
Mantovani, ndr) che si lamentavadelle richieste esose, sia dallo
stessoGalan quando ne ero la sua segreta-ria.... Fu quel giorno di
marzo 2013che Claudia Minutillo decise di voltarele spalle al suo
presidente, Giancarlo Galan, del quale fu storica e
avvenentesegretaria prima di avventurasi nelmondo dellimprenditoria
con Adriainfrastrutture, senza tuttavia mai ab-bandonare le vecchie
conoscenze delConsorzio Venezia nuova. Con quel-linterrogatorio del
marzo dello scorsoanno, dopo il suo arresto per la vicendadelle
false fatturazioni, Minutillo harotto gli argini dellinchiesta
toccandoil livello politico. Era un pagamentocostante dei
politici?, le chiede il pm.Pagamenti regolari, risponde lei. Co-me
fosse uno stipendio? S, di fatto.Sul quantum hanno poi iniziato a
par-lare in molti, convincendo gli inqui-renti che Galan, da
governatore (lo fudal 1995 al 2010, poi stato
ministrodellAgricoltura e della Cultura), pren-deva uno stipendio
extra di circa unmilione di euro lanno. Inoltre, per imagistrati si
faceva ristrutturarelabitazione di Cinto euganeo dallim-presa
Tecnostudio....
Illuminante il racconto di Baita del28 maggio 2013, nel quale
racconta lecorruzioni del magistrato alle acque diVenezia, Patrizio
Cuccioletta (arresta-to), e di Galan, con lassessore RenatoChisso a
fungere da intermediario:Limportante episodio che ricordo stata
lapprovazione da parte dellacommissione Via della Regione
delledighe in sasso per le quali Mazzacurati(ex presidente del
Consorzio Venezianuova, ndr) mi disse che gli era statorichiesto
dallassessore Chisso a nomedi Galan il riconoscimento di 900
milaeuro. Altro episodio stata lapprova-zione del progetto
definitivo del siste-ma Mose, fu richiesta la somma di ul-teriori
900 mila euro. Secondo i pmfunzionava cos: la Mantovani pagavaper
fatture false o gonfiate e le sommevenivano retrocesse ai politici
attraver-so il Consorzio. In pi rate e nel giro diun anno venivano
corrisposti tutti i900 mila euro. Come venivano conse-
zio veneziano, arrestato e liberato loscorso anno: S, una volta
anche inRegione... Credo di aver cominciatocon Renato Chisso alla
fine degli anni90. Ma quale era il contributo concre-to di Galan
sul campo per giustificaretanti robusti versamenti? Io mi
rivol-gevo a lui, a Chisso... o andavo dal dot-tor Letta. Per
esempio, ha spiegatoMazzacurati, davanti alle bocche diporto
bisogna creare dei bacini di cal-ma per consentire alle navi di
entrare.Queste opere erano contrastate daiVerdi. Io chiamai Baita
per fa rientrareGalan, che era partito, perch interve-
nisse a sbloccare la situazione. Lui tor-n e riusc a far
approvare queste sco-gliere. Cos, Galan. Poi cera il Magi-strato
alle acque, lex generale della Fi-nanza e la Corte dei conti. E
quiMazzacurati tira in ballo un togato inparticolare: Vittorio
Giuseppone.Lavrebbe pagato. Per quale ragione? Perch senza il visto
della Corte dei conti si blocca tutto.
Per la procura, la corruzione di Giu-seppone sarebbe costata 300
mila euro.Il gip nellordinanza ha stilato una ta-bella con i prezzi
del colossale giro diversamenti. Chisso 7 milioni, Galan 4,
Spaziante 500 mila, Milanese 500 mila,oppure 100 mila alla
Fondazione Mar-cianum, il polo pedagogico-accademi-co fondato
dallallora patriarca AngeloScola... E Orsoni, il sindaco di
Veneziada ieri agli arresti domiciliari? Secondolaccusa avrebbe
percepito delle som-me dal Consorzio tramite false fattu-razioni
emesse dalle imprese consor-ziate. Cio, una parte del denaro
chetornava al mittente serviva alla corru-zione e unaltra al
finanziamento dei partiti politici in nero, facendoli figu-rare
come se non fossero stati del Con-sorzio, rendendoli cos illeciti.
Secon-do gli inquirenti Orsoni ne sarebbe sta-to consapevole. Soldi
al sindaco di Ve-nezia ma anche al consigliere regionalepd
Giampietro Marchese e alleuropar-lamentare di Forza Italia in
uscita Ama-
lia Sartori, giusto per accontentare tut-ti. A Orsoni ricordo
una somma oscil-lante fra i 400 e i 500 mila euro, versatiin
diverse tranche ha dichiaratoMazzacurati . La parte regolare pe-r
piccola rispetto al totale che statorilevante. Inoltre, secondo il
gip, Or-soni insiste per il finanziamento, aven-done urgente
necessit. Ad un conve-gno nel 2010 partecipa anche il futurosindaco
e incontra un imprenditore delConsorzio Venezia nuova, Nicola
Fal-coni. Che, intercettato, parla di versa-menti: Orsoni rimasto
sorpreso. Miha detto: cosa vuoi che ti dica, siete ungruppo forte,
degli amici veri.
Andrea [email protected]
RIPRODUZIONE RISERVATA
to Brunetta. Il Pd lo accolse per grazia ricevuta, pur
sapen-
do che il suo nuovo sindaco non aveva esatta-mente cromosomi da
classe operaia, rivendicavacome uno stemma nobiliare la sua non
apparte-nenza ad alcun partito e dovendo scegliere non gli sarebbe
dispiaciuto Pier Ferdinando Casini.Orsoni era e rimane un borghese
di alto lignaggiofiglio di un direttore di banca, che si esprime
inun italiano molto ricercato e quindi complicato,docente di
diritto amministrativo a Ca Foscari,titolare di uno storico studio
legale a campo deiTolentini, ex vicepresidente della Fondazione
Ci-ni con sede allisola di San Giorgio, barca con leinsegne della
Compagnia della vela, della qualeera stato pure presidente.
Negli anni seguenti lavvicinamento tra sinda-co e partito
avvenne per attrazione reciproca. Or-soni, uomo cos pignolo che
certe volte mi irritocon me stesso, ha governato seguendo la sua
in-carnazione del nobile veneziano, interessato sol-
gono, seppure crepate da un passo enorme comequello fatto dalla
Procura lagunare con larrestodel sindaco in carica. I pesi e
contrappesi della conferenza stampa dei magistrati, che con
unacerta insistenza hanno relativizzato il coinvolgi-mento di
Orsoni, non ha fatto alcun atto per fa-vorire il Consorzio,
sembrano simili a un rico-noscimento postumo, molto pi beffardi
dellavecchia definizione di Bettin.
Ormai il danno fatto. Roger De Menech,segretario regionale Pd,
renziano della prima ora,prende atto. Non pu fare altro. Orsoni
unabella persona, un amministratore di rara traspa-renza, che nulla
centra con un meccanismo ma-lato in funzione da ventanni a livello
regionale.C un ma, nellItalia dei terremoti giudiziari csempre un
ma. Noi del Pd abbiamo una posizio-ne netta. Se ci sono
comportamenti illeciti, alloraprenderemo provvedimenti. In queste
ore il Pdsta soppesando le possibilit. Le dimissioni delsindaco non
sarebbero sgradite, oppure ammini-strazione per qualche tempo in
mano al suo vice.In ogni caso, a Venezia si vota tra sette mesi,
qua-lunque sia lesito dellinchiesta. Addio, professorOrsoni.
Marco Imarisio RIPRODUZIONE RISERVATA
ride al ricordo di quella frase oggi cos beffarda.Il
coinvolgimento laterale di Orsoni sorprende eamareggia. Il Comune
non centra nulla. Lonestdelluomo e il suo lavoro da sindaco
neppure. Macomunque vada, accettare i contributi da unim-presa che
ha diviso la citt una pratica molto di-scutibile. Silenzio. E poi,
con un filo di voce. Hafatto comunque una cretinata, bella
grossa.
Al portone del palazzo nobiliare si affaccia unmaggiordomo in
divisa. Il professore e la signo-ra non ricevono. Tutti sanno dove
abita il sinda-co. uno degli edifici pi belli del Canal Grande,
con tre lati esposti a mare e vista che tiene insie-me Rialto e
Ca Foscari. In quellormai lontano2010 prodigo di batoste
elettorali, lavvocato Or-soni divenne lorsetto del Pd, come disse
uno sconsolato Pierluigi Bersani, lunico capace di ri-baltare un
pronostico sfavorevole, contro un av-versario tuttaltro che amato
dalle masse demo-cratiche. Orsoni vinse senza fingere di essere
al-tro da s. Si present come forza tranquilla, an-che se aveva poco
del socialismo di FrancoisMitterrand e molto dei poteri cattolici
cittadini,del quale negli ultimi ventanni era stato costantepunto
di riferimento, procuratore della basilica diSan Marco, buon amico
dellallora patriarca An-gelo Scola. E tanto bast per neutralizzare
lagita-
Expo, linterrogatorio di Paris
Maltaurofavoritanegli appalti
MILANO Nuove conferme alle ipotesi daccusa dallex manager Angelo
Paris arrestato nellinchiesta su Expo. Interrogato dai pm Gittardi
e DAlessio, Paris ha ammesso di aver operato per assegnare lappalto
da 67 milioni delle Architetture di servizi alla Maltauro e di aver
tentato di turbare la gara dei parcheggi. Ha parlato anche di una
squadra organizzata dalla cupola politico-affaristica per occuparsi
dei padiglioni dei Paesi stranieri e ha spiegato di aver
partecipato a una cena con Berlusconi per ampliare le relazioni
politiche.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Chisso
E lassessoredivenneRenatino3 per centoDAL NOSTRO INVIATO
VENEZIA Vogliamo libert come Nelson Mandela, vogliamo
collegialit. Giancarlo Galan guard incuriosito il contestatore
salito sul palco del convegno di Forza Italia, che intanto avanzava
agitando i pugni nellaria. Era Renato Chisso (foto sopra), lex
socialista in eterna attesa di una nomina, stufo di fare il peone
nellancor giovane partito di Silvio Berlusconi. Il governatore del
Veneto prese nota. Pochi mesi dopo, siamo nellinverno del 1998, il
contestatore era diventato il vero capo delle opere pubbliche in
Veneto, luomo di fiducia e la cruna dellago dalla quale bisognava
passare in questo sistema basato su una sovranit molto limitata
della libera concorrenza. Lo storico assessore alle Infrastrutture
e ai trasporti di Galan ha rappresentato la conservazione della
specie anche dopo la calata a Roma del suo mentore. Luca Zaia non
lo ha mai amato, imponendo al Pdl la scelta di un altro
vicepresidente della Regione, quando sembrava il candidato
naturale, ma non ha potuto esimersi dalla consegna del suo
assessorato. A grande richiesta, perch il silenzioso Chisso era una
rotella fondamentale per lo scorrimento dellingranaggio. La sala
dattesa del suo ufficio a Favaro Veneto era sempre piena di sindaci
e dirigenticomunali in attesa del suo benestare per qualunque
opera. Come scrive Renzo Mazzaro nel suo I padroni del Veneto
(edizioni Laterza), non occupa la scena, occupa i posti; parla
poco, soprattutto di quello che fa. E cos ha attraversato da unico
signore e padrone almeno quindici anni di infrastrutture venete,
personaggio sconosciuto ai pi ma dotato di un potere enorme, mai
scalfito dalle chiacchiere sul suo conto. Lo chiamavano tutti
Renatino tre per cento. Non c bisogno di spiegare.
M. Ima. RIPRODUZIONE RISERVATA
Gianfranco BettinQuesto coinvolgimento sorprende e amareggia,
anche se la sua onest non in discussione. Per ha comunque fatto una
cretinata, bella grossa
Lavori in casa e stipendioA Galan consegnavanoun milione di euro
lannoI pm: soldi in consiglio allex governatore di Forza
Italiagnate le somme? Per quanto riguardaGalan, fino al 2005
attraverso la signo-ra Minutillo; dal 2005 al 2010 attraver-so
lassessore Chisso; dopo il 2010 nonc stato pi sostegno politico
perchGalan andato a fare un altro mestiereanche se rimasta una
sorta di sogge-zione verso una persona importante. AChisso dopo il
2010 li davo io. Il dena-ro veniva consegnato negli hotel
vene-ziani dove si trovavano a pranzare, alMonaco, al Ramada, una
volta allusci-ta di un consiglio regionale. Lo confer-ma lo stesso
Mazzacurati, lottanta-duenne presidente storico del Consor-
Richiesta darrestoPer lex ministro alla Cultura stata presentata
richiesta darresto
LappuntoNelle carte dellinchiesta compare anche un appunto
cartaceo scritto a mano, sequestrato nel luglio 2013, con cifre e
destinatari (Ansa)
Avvocato Giorgio Orsoni,67 anni, eletto sindaco di Venezia
nellaprile 2010
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4 Gioved 5 Giugno 2014 Corriere della Sera
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Corriere della Sera Gioved 5 Giugno 2014 Primo Piano 5
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Tangenti in Veneto Lopera
Laguna
LidoSan Nicol
CavallinoTreponti
V E N E Z I A
Boccadi porto di Lido
Bocca di portodi Malamocco
Bocca di portodi Chioggia
LidoAlberoni
PellestrinaSanta Mariadel Mare
PellestrinaC Roman
CORRIERE DELLA SERA
Il progettoIl Mose (Modulo sperimentale elettromeccanico) un
sistema integrato che consentedi isolare la laguna di Venezia
dall'Adriatico durante le alte maree
Le tappe
LeventoLa mareggiata di 194 centimetri allaga Venezia e la
laguna, con danni enormi
4 novembre 1966 LinterventoViene varata la legge speciale
(numero 171) che dichiarail problema di Venezia di preminente
interesse nazionale
1973Il parereIl ministero chiudeil concorso senza vincitori:
nessuno dei progetti risulta idoneoMa il ministeroli acquistaper
rielaborarli
1978Il via liberaIl Progettone,elaborato da esperti e docenti
universitari, viene valutato positivamente dal Consiglio
superioredei lavori pubblici
1982I nanziamenti Il Comitato interministerialeper la
programmazione economica nanziail Mose con 450 milionidi euro. A
questa prima tranche ne seguiranno altre
2002
1970 1980 1990 2000
Il Progettone Viene consegnatoil primo studio di fattibilitper
la difesa di Veneziadalle acque alte. Otto anni dopo arriva il
nuovo piano preliminare
1981Il consorzioViene costituitoil consorzio Venezia Nuova per
la realizzazione del Mose: unassociazione di quattro grandi imprese
italiane
27 ottobre 1982Lavvio dei lavori Il 14 maggio una cerimonia d il
via alle opere.Nel novembre 2006il Consiglio dei ministridecide di
procedereal suo completamento
2003Il concorsoIl ministero dei Lavori pubblici organizza un
concorso internazionaleper risolvere il problema: partecipano
cinque impresecon sei progetti
1975
5,493
2003
2016
miliardi di euroIl costo totale del Mose. Allinizio era stimato
in 1,3 miliardi. Diventatipoi 2,3 nel 1999
Lanno di inizio dei lavori. Nel 1987 sono stati avviati quelli
del sistema di salvaguardia
Lanno in cui si dovrebbero concludere i lavori di realizzazione
dellopera
SEGUE DALLA PRIMA
Laffare del Mose esemplare. Perchc dentro tutto. C dentro lo
spaccio del-lemergenza, dei lavori da fare a tutti i costi intempi
cos drammaticamente rapidi da non con-sentire percorsi lineari nei
progetti, nella sceltadegli esecutori, nelle gare dappalto, nelle
com-messe. Risultato: di fretta in fretta sono passati31 anni, nove
volte di pi di quelli bastati alla Ci-na per fare il ponte di
Donghai, che coi suoi 32chilometri a 8 corsie sul mare collega
Shanghaialle isole Yangshan.
C dentro lidea della scorciatoia per aggirare(non cambiare:
aggirare) le regole troppo com-plicate con la creazione dun
concessionario uni-co, il Consorzio Venezia Nuova che, dopo tre
de-cenni passati senza lo straccio di una concorrenzae dopo essere
stato cos pesantemente coinvoltonegli scandali coi suoi massimi
dirigenti, giuraoggi dessere estraneo alle brutte cose e pretendedi
presentarsi come una verginella al primo ap-puntamento.
C dentro quel rapporto insano tra la cattivapolitica e il
cattivo business cos stretto da chiu-dere ogni spazio ai controlli
veri sui costi, suimateriali, sugli uomini, sui tempi. Basti
ricordarelimpegno preso dallallora vicepresidente delconsiglio
Gianni De Michelis il 4 novembre 1988,quando dopo anni di
tormentoni fu presentato ilprototipo del Mose: La scadenza? Resta
quella del 1995. Certo, potrebbe esserci un piccolo
slit-tamento.... Sono passati quasi ventanni, daquella scadenza: ci
saranno anche stati degli in-toppi, ma cosa succederebbe, in
Germania o inOlanda, se lo Stato si sentisse preso per i
fondellisui tempi in modo cos sfacciato? E cosa direbbe-ro i
leghisti da tre lustri al governo del Veneto seun cantiere
interminabile come quello del Mosefosse ancora aperto dopo tanti
anni a Reggio Ca-labria o a Napoli?
C dentro il disprezzo per i pareri discordantie pi ancora, alla
faccia del chiacchiericcio fede-ralista, per le opinioni del
Comune, tagliato fuorida decisioni prese altrove: Sinistra e
destra, sulMose, erano daccordo, e io sono rimasto inascol-tato, ha
accusato pi volte, negli anni, MassimoCacciari. Ieri lha ripetuto:
Le procedure eranotali che da sindaco io non potevo toccare
palla.Una linea verticistica che la Serenissima non avrebbe
accettato mai. Al punto di pretendere, secerano di mezzo opere
idrauliche, che oltre aquello degli ingegneri si sentisse il parere
di ottopescadori e cio due da S. Nicol, uno da San-tAgnese, uno da
Muran, due da Buran e due daChiozza.
E poi c dentro, in questa brutta storia, il con-tinuo rincaro
delle spese, la peste bubbonica dellenostre opere pubbliche: doveva
costare un mi-liardo e trecento milioni di euro attuali, il Mose.
Edi anno in anno, di perizia in perizia, di furbizia infurbizia, ha
sfondato i cinque miliardi e non detto che ne basteranno sei.
C dentro la blandizia verso i possibili ami-ci e insieme
linsofferenza arrogante verso ognicritica, come nel caso della
stupefacente querelaper accanimento mediatico (avevano dato
bat-taglia sui giornali) contro Vincenzo Di Tella, Pao-lo Vielmo e
Giovanni Sebastiani, tre ingegneri reidi avere criticato il
costosissimo progetto delleparatie mobili, la gallina dalle uova
doro delconsorzio.
C dentro la ripartizione di incredibili privile-gi, come ad
esempio, per citare le Fiamme Gialle,il compenso di un milione di
euro riconosciutonel 2009 allallora presidente Giovanni Mazza-
Trentuno anni e costi quadruplicatiQuando diremo basta alle
mazzette?Per il Mose ci sono voluti nove volte i tempi del
colossale ponte di Donghai
Le barriere
Come funzionanoIl Mose formato da una serie di barriere
costituite da paratoie mobili collocate alle bocche di
portoSottacquaQuando sono inattive, le paratoie sono piene dacqua e
giacciono nel fondale, quindi sono invisibili (scenario A nella
foto sotto)
Con le mareeQuando invece si registrano o sono previste maree
che possono provocare un allagamento del territorio, nelle paratoie
viene immessa aria compressa che le svuota dallacqua e le fa
sollevare fino a emergeree a bloccare la marea in ingresso
(scenario B sopra)A riposoLe paratoie restano in funzione per la
durata della marea: quando questa cala le paratoie vengono riempite
dacqua e fatte immergere
curati a titolo di una tantum, nonch i periodi-ci rimborsi spese
privi di giustificazione contabi-le, per non dire delle case
affittate in California,delle consulenze distribuite ad amici e
parenti odella liquidazione finale di 7 milioni di euro in-cassata
dopo larresto: lequivalente di trentuno anni di stipendio del
presidente della Repubblica.Una buonuscita stratosferica, per un
uomo finitoin manette.
E tutti soldi pubblici. Sia chiaro. Tutti soldi pri-vatamente
gestiti come in una combriccola di so-ciet private ma tirati fuori
dalle tasche degli ita-liani. Per amore di Venezia. Per salvare
Veneziadallacqua alta dovuta non solo ai capricci dellaNatura e del
Fato ma anche a interventi come lacosiddetta sussidenza, cio lo
sprofondamentodel suolo dovuta al pompaggio dellacqua dolcenel
sottosuolo o la creazione del canale dei petro-li, un canyon lungo
14 chilometri, largo 200 metrie profondo fino a 17, scavato nel
ventre di una la-guna delicata la cui profondit media era di
110centimetri.
E torniamo al rispetto per lacqua, la terra, lebarene della
Serenissima Repubblica. Tre condi-tion de homeni ruinano la Laguna:
li Signori, liInzegneri e li Particulari, cio i proprietari,
scri-veva nel 500 il Magistrato alle acque CristoforoSabbadino.
Scordava gliaffaristi dellappalto fa-cile. Quelli della
sparti-zione fra sodali. Che nonguardano alla destra oalla sinistra
ma al busi-ness. O, per dirla alla ve-neta, ai schei. Monta-gne di
schei.
Certo che questulti-ma ondata di arresti col-pisce i cittadini
italiani,proprio mentre mostra-vano di voler credere inun riscatto
e in una nuo-va speranza, come unafrustata in faccia. E di-mostra
che, nella sciadei moniti di papa Fran-cesco che batte e
ribattecontro il pane sporcodel dio tangente, in-dispensabile una
svolta vera. Nei fatti.
LExpo 2015, i restauri a Pompei, il G8 allaMaddalena e poi
allAquila, i primi interventi epoi la ricostruzione in Abruzzo, i
Mondiali dinuoto, il Mose... Non c Grande Evento, da anni,che non
sia infettato dalla corruzione. E dopoogni arresto, lagne su lagne.
E tutti a chiedersi co-me sia possibile, come mai non cambi mai
niente,perch proprio qui e bla bla bla... Poi, passata latempesta
di sabbia, appena si posa la polvere, leleggi che parevano
ur-gen-tis-si-me vengonorinviate dal luned al marted, poi alla
settimanadopo, poi al mese seguente, poi allautunno e da lallestate
successiva...
Eppure tutto chiaro: per ventanni, come de-nunciano don Luigi
Ciotti, Piercamillo Davigo etanti altri, ogni sforzo della cattiva
politica (trop-po comodo dare tutta la colpa ai berlusconiani)
stato dedicato a smontare le leggi che cerano e abuttare bastoni
tra le ruote dei giudici. Pochi nu-meri: nel decennio dopo la
stagione di Mani Puli-te, 1996-2006, secondo lAlto Commissariato,
lecondanne per corruzione precipitarono del-l83,9%, quelle per
concussione del 90,4%, quelleper abuso dufficio del 96,5%. Come
mai? PerchlItalia pi pulita? Magari!
Labbiamo scritto ma vale la pena di ripeterlo:dice il rapporto
2013 dellInstitut de criminologieet de droit pnal curato
dallUniversita di Losan-na, che nelle nostre carceri solo 156
detenuti, lo0,4% del totale, sono l per reati economici e fisca-li,
tra cui la corruzione e la concussione. Una per-centuale ridicola.
Dieci volte pi bassa rispetto al-la media europea del 4,1%. una
coincidenza se laGermania, il Paese di traino del Continente, ha
legalere pi affollate di colletti bianchi? Ed solouna coincidenza
se noi, che arranchiamo fatico-samente in coda, ne abbiamo 55 volte
di meno?
Gian Antonio Stella RIPRODUZIONE RISERVATA
4.000Il numero di addetti attualmente coinvolti nella
realizzazione del Mose
1.000Le maestranze impegnate nei cantieri alle bocche di Lido,
Malamocco e Chioggia
La frequenza dellalta marea a VeneziaQuante volte ha superato i
110 cm in un anno
1960 2013DARCOFonte: Istituzione centro previsioni e
segnalazioni maree
19701950 1980 1990 20000
2
4
6
8
10
12
14
16
18
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6 Primo Piano Gioved 5 Giugno 2014 Corriere della Sera
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Ira del premier: dare i poteri allAnticorruzioneLavoro come un
pazzo per convincere gli investitori ma il passato sembra voler
tornareLe norme
La nomina del magistratoIl 27 marzo il premier Matteo Renzi
hanominato il magistrato RaffaeleCantone alla presidenza
dellAutoritanticorruzione. Dopo gli arresti delcaso Expo, Cantone
stato indicatoalla guida della task force che vigilersui lavori: e
ha chiesto maggiori poteri
Un decreto per lAuthority
Il disegno di legge in Senato
Il governo pensa a un decreto, forsegi dal prossimo Consiglio,
perdefinire i poteri di Cantone (in particolare per laccesso alle
informazioni sugli appalti). Mancanoancora 4 componenti
dellAutorit
Il Senato al lavoro sul ddl anticorruzione, con relatore
NicoDAscola (Ncd): larrivo in Aulaprevisto per il 10 giugno
potrebbesubire slittamenti. Nel testo, falso inbilancio,
riciclaggio e prescrizione
ROMA Quando la notiziadello scandalo del Mose giun-ta sulle
agenzie di stampa Mat-teo Renzi non voleva credere aisuoi occhi. Il
premier era a col-loquio con Raffaele Cantone perdefinire il
problema legato alruolo del commissario anticor-ruzione nella
vicenda delicatis-sima dellExpo, ed ecco arrivarequestaltra tegola.
Sono coseraccapriccianti, che fanno ma-lissimo allimmagine
dellItaliae mai come in questo momentoquesto controproducente,
stato poi lo sfogo del presidentedel Consiglio. E ancora: Macome,
io sto lavorando come unpazzo per convincere gli inve-stitori
esteri a venire nel nostroPaese e finalmente c un inte-resse da
questo punto di vista.Si vede muovere qualcosa, anzipi di qualcosa.
Per ecco che ilpassato sembra voler tornare.
Non ci sta, linquilino di Pa-lazzo Chigi, a sopportare oltre
questo stato di cose. Si trovatocoinvolto suo malgrado nellavicenda
dellExpo, con i cantieriin ritardo, e poi gli arresti e gliavvisi
di garanzia. Per cercare dirisollevare la situazione ha do-vuto per
lennesima volta di-re che ci metteva la faccia, edecco arrivare una
nuova cattivanovella. Ma ora lExpo lur-genza: Sar la vetrina
dellIta-lia nel mondo: non possiamosbagliare. Il che significa
chenon si possono nemmeno bloc-
care gli appalti delle aziendecoinvolte nelle inchieste
giudi-ziarie: vorrebbe dire rallentaretutto, e gi la situazione va
perle lunghe di per s perch partita tardi ben prima cheRenzi
andasse a Palazzo Chigi.Si potrebbe commissariarle.
Bisogna muoversi, lim-perativo del premier. Il che, tra-dotto in
soldoni, significa dareattuazione ai poteri dellautori-t
Anticorruzione. Il premierspera di riuscirci gi nel Consi-glio dei
ministri di venerd, manon affatto detto. Comunquesu un punto il
presidente delConsiglio chiaro: non si pucreare una super struttura
nuo-va e super poteri che sconfininoda quelli previsti dalla
leggeche istituisce lautorit Anti-corruzione. Non questa lastrada.
La via giusta, piuttosto, quella di affidare a Cantone
lasupervisione della gestionedellExpo, senza bisogno di cre-are
attorno a lui nuovi organi-smi. Lo stesso Cantone, del re-sto,
nellincontro di ieri non hachiesto questo. Il magistratovuole per
che venga data at-tuazione alla legge. Il che signi-fica, ha
spiegato al presidentedel Consiglio, che mi sianodate le persone
che dovrebberoaffiancarmi nel mio lavoro, peresempio. Ma i quattro
commis-sari che dovrebbero far partecon me dellAnticorruzionenon ci
sono ancora. E poi dob-
biamo aumentare i controlli.Insomma stata la rispostadi Renzi
sono tutte cose gipreviste dalla legge.
Vero, verissimo. Purch sifacciano, la raccomandazionedi Cantone,
che con Renzi sem-bra aver chiarito ogni proble-ma, ma che non
sembra fidarsitroppo della politica. Bisognastare attenti il succo
delsuo ragionamento perchormai quasi sempre dietro legrandi opere
si cela la corruzio-ne. Ed proprio per evitareche continui il
dilagare di que-sto fenomeno perch, riba-disce Renzi, deve essere
chiaroa tutti che questa ormai unaroba che appartiene al
passatodellItalia, il nostro Paese nonsar mai pi quella cosa l che
si sta pensando anche adaltro. Oltre a rendere operativala legge
Severino, in modo chesi definiscano una volta per tut-ti i poteri
di Cantone, il governosta valutando lopportunit dielaborare il
testo di un nuovoddl anticorruzione da presenta-re in Senato, anche
questo co-me un segnale forte per farcapire che si sta facendo sul
se-rio. Comunque, pure Cantonefa sul serio e prima che
ilprovvedimento che lo riguardaarrivi in Consiglio dei
ministrivorrebbe vederlo ed essereconsultato.
Maria Teresa Meli RIPRODUZIONE RISERVATA
Il ritratto Il deputato: ne verr fuori, contro di me accuse
generiche
Giancarlo, doge per quindici anniche diceva il Nordest sono
io
Giancarlo Galan non se n maiandato dal Veneto. Non c stata
pol-trona romana, anche la pi presti-giosa, che potesse eguagliare
ladre-nalinica gioia di quei 15 anni (1995-2010) di ininterrotto
regno a casa sua. Classe 56, cresciuto nel vivaiodi Publitalia,
mani grosse e sguardosvelto, un master alla Bocconi, pe-scatore e
amante della vita, per trelustri ha governato il Veneto comeun
piccolo e indiscusso doge perconto di Silvio Berlusconi, molto
piche un leader o un datore di lavoro aisuoi occhi: un padre, un
mito (Lhosempre considerato un genio, unin-
telligenza superiore, ringrazio ilgiorno della mia vita in cui
ho sceltodi lavorare per lui).
Senza il Veneto non sarebbe poli-ticamente esistito Giancarlo
Galan.Ma ora il Veneto rischia di franargliaddosso con il rumore
infamante diaccuse che spezzerebbero la schienaa un toro. Lui si
ribella, ha fretta diessere ascoltato dai magistrati, nonci sta:
Accuse generiche e inverosi-mili dalle quali sono
totalmenteestraneo: sono certo di poter fornireprove inoppugnabili
della mia inno-cenza ha fatto sapere, negandosi aicronisti, cosa
impensabile per un
conversatore come lui. Di quei 15anni da doge, il Mose (assieme
alPassante per Mestre) stato uno deipassaggi cruciali. Galan si
spesocome non mai. Ha pressato su Romaquando pareva che il progetto
sispiaggiasse. Ha bussato a villa SanMartino ad Arcore ogni
qualvolta
sorgevano intoppi. Ha gioito comeun ultr quando il grande
cantiere ha preso il via. Ne parlava come unamissione: Salveremo
Venezia. Ro-ba da passare alla storia. La modestianon mai stata il
punto forte di Ga-lan. La sua ultima biografia, uscitaqualche tempo
fa, porta come titolo:Il Nordest sono io. Che la dice lungasu
quanto, con la testa e con il cuore,lex uomo di Publitalia sia
rimasto nella sua villa a Cinto Euganeo, Bas-sa Padovana, ora pure
quella al cen-tro delle accuse dei magistrati. Ep-pure dal 2010 che
le alchimie delcentrodestra (leggi, Berlusconi)
lhanno spedito lontano da casa, di-rottato a Roma su pressioni
di Bossiche voleva un leghista (Zaia) al ver-tice del Veneto. Galan
lha presa ma-lissimo (Considero quanto avvenu-to peggio di un
tradimento, cio unerrore) e la prima cosa che ha fattoprendendo
possesso del ministerodellAgricoltura, vissuto a dir pococome un
ripiego, fu di ribattezzarloin ministero delle mozzarelle.
Le sue baruffe con il leghista LucaZaia, che gli subentrato al
verticedel Veneto dopo essere stato per an-ni il suo vice,
appartengono ormai alrepertorio classico del cabaret poli-
tico. Cos come la sorda guerra di posizione ingaggiata con gli
alleatidella Lega, temuti in Veneto pi diqualsiasi opposizione.
Anche se fe-deralista convinto al punto dasottoscrivere nel 1998
con il Carroc-cio la risoluzione per lautodetermi-nazione del
popolo veneto Galan,di natura liberale, ha sempre postoun freno ai
radicalismi delle truppepadane, atteggiandosi, grazie a un mirato
trasversalismo, a centro di gravit permanente. Moderno doge,finch
durata.
Francesco Alberti RIPRODUZIONE RISERVATA
Il suo feudoSenza il Veneto non sarebbe politicamente esistito.
Ma da qui che partita la frana
La battagliaHa sempre sostenuto ad Arcore e a Romail progetto
del Mose: salveremo Venezia
I precedenti
Francantonio Genovese (Pd) Il 15 maggio la Camera dice s alla
richiesta di arresto per riciclaggio e truffa
Marco Milanese (Pdl) Il 22 settembre 2011 la Camera respinge la
richiesta di arresto per corruzione e favoreggiamento
Luigi Lusi (Pd) Il 21 giugno 2012 via libera allarresto dellex
tesoriere della Margherita per associazione a delinquere
Nicola Cosentino (Pdl) Il 12 gennaio 2012 la Camera respinge la
richiesta: accusato di legami con la camorra
Alberto Tedesco (Pd) Il 20 luglio 2011 il Senato dice no
allarresto: coinvolto nellinchiesta sulla sanit in Puglia
Il pacchetto del ministroIn materia di corruzione, c anche
ilpacchetto del Guardasigilli Orlando,fermo a Palazzo Chigi.
Contienenorme per misure di prevenzione piefficaci, gestione
giudiziaria delleaziende confiscate e riciclaggio
Tangenti in Veneto Il governo
Alfonso Papa (Pdl) Il 20 luglio 2011 laula della Camera vota s
allarresto del deputato coinvolto nellinchiesta P4
CLIFTONACCIAIO, 41 MMMOVIMENTO
AUTOMATICOwww.baume-et-mercier.it
W. Sisti ANCONA / Damiano Parati AREZZO / Soma BESOZZO
VAGioielleria LeopoldoMarandinoCAPACCIO - PAESTUMSA / Villa
CORSICOMI
Quirino Gioielli NOLA NA / Bresso PINEROLO TOTosti Gioielli
PONTE SANGIOVANNI PG / Gioielleria Sergio Tamburini RIMINI
Gioielleria Roberto Ricciardi ROMA
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Corriere della Sera Gioved 5 Giugno 2014 7
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8 Primo Piano Gioved 5 Giugno 2014 Corriere della Sera
Il vertice I Sette Grandi
Obama condanna la RussiaDa Putin tattiche oscureDuro discorso da
Varsavia dedicato alla crisi ucrainaIl G7 chiede a Mosca di
ritirare le truppe dai confini
DAL NOSTRO INVIATO
VARSAVIA Troppe voltenella storia la Polonia stata ab-bandonata
dagli amici quandoaveva pi bisogno del loro aiuto.Non accadr di
nuovo. Larticolo5 del trattato della Nato chiaro.Attaccare voi
sarebbe come at-taccare noi e tutti gli altri PaesidellAlleanza.
Reagiremmo im-mediatamente. La giornata chesi concluder con la cena
inau-gurale del G7 di Bruxelles, Ba-rack Obama la inizia a
Varsavia:prima incontra e promette il suoappoggio a Petro
Poroshenko,limprenditore appena elettonuovo presidente
dellUcraina,poi scende nella piazza del ca-stello reale dove
celebra con pa-role risolute i 25 anni della con-quista della
libert da parte dellaPolonia. Le elezioni vinte da So-lidarnosc nel
giugno del 1989,linizio di una reazione a catenache porter, in
pochi mesi, allosgretolamento del blocco comu-nista.
Gi il giorno prima Obamaaveva promesso solennementeal presidente
polacco protezionetotale da ogni possibile aggres-sione e il
rafforzamento dellom-brello militare Nato. Ora i cacciaF-16 davanti
ai quali si erano in-contrati i due capi di Stato sfrec-ciano nel
cielo della capitalementre il leader democratico al-za i toni nei
confronti della Rus-sia di Vladimir Putin: Non mi-nacciamo nessuno,
ma abbiamoversato troppo sangue e distrut-to troppe ricchezze nella
batta-glia per la libert, la democraziae la prosperit dellEuropa
perpermettere a chi usa oscure tatti-che di riportarci indietro
dalVentunesimo secolo ai momentipeggiori del Ventesimo. Davan-ti
alla gente di Varsavia e ai capidi Stato di decine di Paesi,
so-prattutto dellEst europeo, il pre-sidente americano scandisce:
Non garantiamo solo la vostralibert, ma anche quella dellaLettonia,
dellEstonia, della Li-tuania, della Romania e degli al-tri alleati.
E, per dimostrare chele sue non sono solo parole, citafatti come
lampliamento dellaforza aerea Nato che sorveglia ilBaltico e linvio
di unit lancia-missili a pattugliare il Mar Nero.
Anche nel colloquio con Poro-
shenko, Obama cerca di risultareconvincente coi fatti: niente
ar-mi, ma promette i visori nottur-ni che Kiev chiede agli Usa
dadue mesi. Non saranno questistrumenti o le altre 300 mila
ra-zioni alimentari che verrannoinviate a risolvere gli enormi
problemi dellUcraina, ma colnuovo leader il presidente ame-ricano
ha cominciato a esplorarela possibilit di ridurre gradual-mente la
dipendenza energetica
del Paese dalla Russia. E nella ce-na di Bruxelles Obama ha
chiestoagli alleati di non allentare lapressione su Mosca. Gli
europei,si sa, non vogliono rompere conPutin: anche a loro serve il
suogas e hanno legami commercialidifficili da sciogliere. Tra oggi
edomani il presidente russo avrincontri bilaterali con
FranoisHollande, Angela Merkel e DavidCameron. Il presidente
francese,che stasera a Parigi vedr sepa-
ratamente Obama e Putin, po-trebbe anche essere tentato
dipresentarsi come una specie dimediatore.
Del resto il presidente russo,espulso dai vertici
internazionalicon la cancellazione del G8 diSochi, sar comunque
onnipre-sente nei colloqui di Bruxelles:un G7 nel quale si discuter
so-prattutto di Ucraina e di sicurez-za energetica, oltre che di
stabili-t finanziaria e mutamenti cli-
matici . Venerd, alle celebrazio-ni dellanniversario dello
sbarcoin Normandia, Putin uscir poi,in qualche modo, dal suo
isola-mento. E Hollande ha gi rispo-sto con un no secco a chi gli
chie-deva di sospendere la consegnaalla Russia di due nuove
portae-licotteri della classe Mistral: unaffare da 1,2 miliardi di
euro.Non solo le unit verranno con-segnate, ma la Francia
addestre-r i marinai russi.
Anche Parigi, per, come glialtri Paesi del G7, continuer
apremere su Mosca perch allentinon solo la pressione militarema
anche quella economica sul-lUcraina. Nel documento finale,i sette
Paesi leader dellOcciden-te chiederanno a Putin di acce-lerare il
ritiro delle truppe daiconfini orientali dellUcraina edi esercitare
la sua influenza suiseparatisti filorussi perch de-pongano le armi.
Ammonendo
Mosca a non ricattare Kiev colgas: Luso delle forniture
ener-getiche come mezzo politico dicoercizione e come minaccia
allasicurezza sarebbe inaccettabile.
Un testo tutto sommato abba-stanza blando? Un fronte la
cuicredibilit ridotta dalla rilut-tanza a minacciare in modo
cre-dibile luso della forza militare?Come abbiamo scritto nei
giorniscorsi, Obama conta molto sullaforza di persuasione dei
mercati,ma ieri ha voluto esaltare lespe-rienza di Solidarnosc
anche perfare una riflessione sulla ribel-lione dellUcraina contro
un re-gime corrotto, divenuto ormaiantidemocratico. Grazie Polo-nia
ha detto Obama la scin-tilla che ha portato alla cadutadel muro di
Berlino e delle ditta-ture comuniste venuta da qui.Dalla vostra
volont ferrea, dal-limpegno di Lech Walesa, dalruolo svolto da
Giovanni PaoloII. Avete trionfato non con le ar-mi ma col vostro
spirito indomi-to, prendendovi la vostra parte di rischi. Prima di
partire perBruxelles Obama fa un ultimogiro donore nella piazza di
Var-savia mentre i ragazzi di Solidar-nosc vestiti di bianco
montano laloro installazione che inneggiaalla libert. Lultimo
messaggio,pensando gi al G7: Unelezionenon tutto: la libert, la
sicurez-za, la lotta contro lautoritari-smo, richiedono uno sforzo
cheva rinnovato ogni giorno.
Massimo Gaggi RIPRODUZIONE RISERVATA
Il debutto di Renzi: sicurezza e fonti energeticheDAL NOSTRO
INVIATO
BRUXELLES Barack Obama deve avere una piccola ossessione. Due
mesi fa, al vertice sulla sicurezza nucleare, in Olanda, aveva
notato i capelli bianchi di Renzi e non si era trattenuto: Vedo che
stanno spuntando anche a te. Pochi giorni dopo, a Roma, durante la
visita in Italia, si era ripetuto, ma con una sfumatura diversa: Tu
li hai ancora quasi tutti neri, vedrai fra qualche anno. Ieri sera,
al G7, fra una discussione sulla crisi Ucraina e un semifreddo al
cioccolato amaro, tornato sullargomento e si ripetuto: Vedo che
anche tu hai i capelli bianchi. Il debutto di Matteo Renzi al G7,
formula orfana di Putin, al di l delle battute del presidente
americano, un intervento sulla situazione in Libia, un invito ai
suoi colleghi a
concentrare maggiore attenzione sul Paese africano, la cui
situazione grave ma non irreversibile; un incontro a due con il
premier giapponese Shinzo Abe, che rivedr a pranzo a villa Doria
Pamphili, a Roma, domani; infine, come prevedibile, lallineamento
alla posizione internazionale sulla crisi ucraina. Renzi arriva a
Bruxelles come uomo forte di una Ue indebolita dal risultato
elettorale, attira attenzioni, parla con Hollande prima del
vertice, ma continua a rappresentare un Paese che resta uno dei
grandi malati dellUnione: crisi di crescita, dati della
disoccupazione, inchieste sulle corruzione. Lui una novit sul
fronte internazionale, il suo Paese, lItalia, un po meno. Oggi,
nella seconda sessione del G7 toccher a Renzi rilanciare le
conclusioni sulla sicurezza in tema di energia raggiunte a Roma
allinizio di maggio: tema delicato, che
tocca i processi internazionali di diversificazione delle fonti
e delle rotti dellenergia. Avr poi due incontri bilaterali con
Angela Merkel e David Cameron. Sicuramente discuter con i colleghi
europei del processo di ricerca di unintesa sulle nomine della
nuova Unione. Un ruolo di mediazione forse unesagerazione, la
posizione dellItalia appare al momento defilata, in attesa di
sviluppi che potrebbero arrivare gi la prossima settimana, ma i
contatti fra il capo del governo italiano e i suoi colleghi europei
negli ultimi giorni si sono intensificati. Di sicuro, visto il
risultato elettorale di Renzi, il consenso dellItalia sulle scelte
che verranno adottate nei prossimi giorni pesa pi che in
passato.
Marco Galluzzo RIPRODUZIONE RISERVATA
LItalia
A tavolaA sinistra, il presidente americano alla cena del G7 a
Bruxelles. Accanto a lui, in senso orario, il presidente del
Consiglio europeo Herman van Rompuy, il presidente della
Commissione Ue Jos Barroso, il presidente francese Franois
Hollande, il premier canadese Stephen Harper, il premier giapponese
Shinzo Abe, il primo ministro italiano Matteo Renzi, di spalle il
premier britannico David Cameron, e la cancelliera tedesca Angela
Merkel
Il saluto Un cittadino di Donetsk saluta un miliziano
filo-russo
CapelliVedo che anche tu hai i capelli bianchi
Barack Obama
italia: 51575551575557
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Corriere della Sera Gioved 5 Giugno 2014 Primo Piano 9
Commissione Europea, a sostituire quelladi Antonio Tajani. Se
cos sar, Renzi il mediatore non avr un compito facile. Ilgroviglio
infatti assai ingarbugliato.Berlino ha appena smentito che la
Merkelabbia mai chiesto il via libera di Parigi percandidare alla
presidenza della Commis-sione una francese importante,
CatherineLagarde, che dirige il Fondo monetariointernazionale. Ma i
mormorii non si pla-cano: la Merkel, dicono, spingerebbe
obli-quamente Lagarde, per evitare di sostene-re Juncker, che
Berlino appoggia solo no-minalmente. Un bel minuetto, e non fi-nita
qui: Franois Hollande, uscito a pezzidal voto europeo, avrebbe
eluso il sugge-rimento della cancelliera tedesca, non vo-lendo
perdere una pedina cos rilevantealla testa del Fmi. La sua vera
carta per laCommissione, colui che gli consentirebbe
di avere ancora voce in capitolo nella Uenonostante la batosta
elettorale, PierreMoscovici, lex ministro delle Finanze.
Vera o no che sia lipotesi Lagarde, An-gela Merkel rassicura il
suo Parlamento aBerlino: Incontro molti leader e parlo con loro
affinch Juncker raggiunga lamaggioranza qualificata. E cos fa il
go-verno tedesco. Non condivido le reticenzedi Cameron. Subito
dopo, per, la can-celliera sembra rimescolare tutte le carte:
grossolanamente negligente, alla finfine inaccettabile, il modo
facilone in cuialcuni dicono che non importa se la GranBretagna
daccordo o no, che non im-porta perfino se la Gran Bretagna
rimangao no un membro dellUnione Europea.Come dire: Cameron va
ascoltato, eccome.E infine: le decisioni buone, a Bruxelles,sono
raramente affrettate: abbiamo bi-sogno di tempo, ce labbiamo e cos
io losto usando.
Auf wiedersehen, arrivederci allautun-no, forse.
Luigi [email protected]
RIPRODUZIONE RISERVATA
Retroscena La partita per la guida della Commissione Ue potrebbe
durare a lungo
Il risiko delle nomineMerkel con Junckerma la carta
Lagarderimane sul tavolo
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES Uscita dalla porta, comesi usa dire, rientrata dalla
finestra. Laquestione di chi guider la nuova Com-missione Europea
non allordine delgiorno del G7 aveva detto tre volte Her-man Van
Rompuy, presidente Ue Ma sepoi salter fuori, niente vieta che se
neparli. E se n parlato, infatti, sia pure aimargini dei colloqui
ufficiali. Perch la questione delle nomine (non solo del
pre-sidente della Commissione ma in genera-le anche del Consiglio,
e dellEuroparla-mento), a volte presentata come una no-iosa grana
burocratica, adesso diventataun problema grosso, e serio, che
potrebbeanche dice la stessa Angela Merkel trascinarsi a lungo.
Tutti contro tutti, o quasi. Con BarackObama che forse, in
qualche attimo, ha fatto da spettatore attonito. La
situazioneaggiornata questa: escluso ormai un vo-to allunanimit per
scegliere chi dovr essere lerede di Barroso, si cerca di me-diare
un voto a maggioranza qualificata. Ilcandidato del partito pi
forte, il Partitopopolare europeo, resta Jean-Claude Jun-cker,
appoggiato teoricamente da Angela Merkel, ma osteggiato dagli
stessi consi-glieri della cancelliera, e da alcuni suoiministri. E
soprattutto dalla Gran Breta-gna: dal no secco del suo primo
mini-stro David Cameron, ai titoli crudi deigiornali e dei blog
inglesi, che continuanoa bollare Juncker come luomo pi peri-coloso
dEuropa per i suoi trascorsi nel-lalta finanza, o tornano ad
attribuirglipresunte frasi allo zolfo (per esempio:quando le cose
si fanno serie, devi perforza mentire). O citano sondaggi se-condo
cui il 90% degli europei non sa nep-
pure chi sia questo candidato.Con Cameron si sono schierate
lOlan-
da, la Svezia e lUngheria: non abbastanzaper formare un blocco
anti-Juncker inParlamento. Ieri, ai margini del G7, unosherpa
inglese arruolava anche MatteoRenzi fra coloro che non gradiscono
nappoggiano Juncker. Ipotesi che non trovaper ora alcuna conferma.
Mentre sempreieri si tornato a parlare di Renzi, raffor-zato anche
in Europa dalle ultime elezio-ni, come di un possibile mediatore
fraGermania, Francia e Gran Bretagna. Leventuale ricompensa sarebbe
unapoltrona di peso per un italiano nella
di PAOLO LEPRI
Gli 007 Usasotto inchiestain Germania
P er sapere quello che pensavala cancelliera, ieri sera al G7di
Bruxelles, gli americani non hanno avuto bisogno di ascoltare le
sue comunicazioni personali. La discussione stata intensa, in un
clima buono, e i problemi da affrontare erano molti. Business as
usual, insomma, anche se tra Barack Obama e Angela Merkel alcune
ombre rimangono, e la recente visita a Washington della donna pi
potente del mondo non servita a dissiparle del tutto. Ai tedeschi
non piace essere spiati, come invece accaduto nel passato grazie
alle iniziative incontrollate dei servizi segreti statunitensi.
Sembra quasi una vendetta del destino che proprio mentre Barack
Obama in Europa, dove parteciper anche alle celebrazioni per il
settantesimo anniversario dello sbarco in Normandia, la procura
federale tedesca abbia aperto uninchiesta sui controlli a cui stato
sottoposto il telefono portatile della cancelliera. La notizia,
basata sulle rivelazione della talpa della National Security
Agency, Edward Snowden, fu accolta lestate scorsa con indignazione
dallopinione pubblica e apr una pagina difficile, non ancora
chiusa, nelle relazioni tra Washington e Berlino. Lauspicio che si
facciano passi avanti verso quellaccordo bilaterale di non
spionaggio che rimasto fino ad ora lettera morta. Con la sua
decisione, il procuratore federale Harlad Range ha comunque
imboccato una strada piena di difficolt. Linchiesta obbligher per
esempio i servizi segreti tedeschi a dire, anche loro, tutto quello
che sanno. La scelta di restringere il campo solo al caso Merkel, e
non alle attivit pi generali di spionaggio di massa americane, ha
scontentato lopposizione e in parte gli stessi alleati
socialdemocratici della cancelliera. Ma un primo passo importante
stato fatto.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Il leader del Cremlino
Hillary? Non discuto con le donneMostrano troppe debolezzeMOSCA
preferibile non discutere con le donne. Cos ha risposto Vladimir
Putin, in unintervista con Europe1 e Tf1, a una domanda sulle
parole di Hillary Clinton che nei mesi scorsi aveva paragonato le
azioni della Russia in Crimea a quelle dei nazisti. Quando le
persone superano certi limiti di educazione, non perch sono troppo
forti ma perch al contrario sono troppo deboli, ha aggiunto il
presidente russo parlandodellex segretario di Stato americano e
probabile prossima candidata democratica alla Casa Bianca nel 2016.
La signora Clinton ha detto ancora Putin non mai stata molto
elegante nelle sue dichiarazioni. Ma nonostante questo, ci siamo
sempre ritrovati dopo i contrasti e abbiamo avuto delle discussioni
cordiali sui diversi avvenimenti internazionali. Laccusa rivolta
daHillary Clinton al leader russo era stata in particolare di voler
riscrivere i confini dellEuropa, con lannessione della Crimea, come
aveva fatto Hitler negli anni 30.
FranciaLa Francia punterebbe sullex ministro delle Finanze
Moscovici per non perdere la guida del Fmi
Il caso
Barack o Vladimir? La doppia cena di Hollande
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PARIGI Oggi una giornataimpegnativa per il cerimoniale
del-lEliseo: a Parigi arrivano la reginadInghilterra Elisabetta II,
il presi-dente americano Barack Obama equello russo Vladimir Putin,
attesidomani alle celebrazioni per i 70 an-ni dello sbarco in
Normandia.
Dopo sei mesi di preparativi con-giunti tra Eliseo e Buckingham
Pa-lace, la visita di Elisabetta II destaormai le preoccupazioni
minori: ap-pena scesa dal treno Eurostar la re-gina 88enne verr
accolta con unbouquet di fiori dello stesso coloredel vestito e
fatta accomodare in unainusuale Renault Velsatis
blindata,risolvendo cos brillantemente ilproblema del cappellino
(cheavrebbe toccato il tetto troppo bassodella Citron DS5 di solito
usata daHollande).
Alle 17 cerimonia allArco diTrionfo tra tricolori e Union Jack,
al-le 17 e 40 colloquio tra Hollande eElisabetta II alla presenza
del princi-pe Filippo di Edimburgo; la serata digala
franco-britannica previstaper lindomani, con lunica
residuaperplessit legata al foie gras chie-sto dalla regina
nonostante le batta-glie animaliste del figlio Carlo.
Il rompicapo diplomatico nascecon la cena di stasera, e la
presenzacontemporanea a Parigi dei due lea-der nemici o quasi,
Obama e Putin.Nonostante il deteriorarsi dei rap-porti tra
Occidente e Russia in se-guito alla crisi siriana e poi
ucraina,Hollande ha voluto mantenere lin-vito a Putin per le
celebrazioni inNormandia, e lo accoglier allEli-
seo. Impensabile una serata a trecon Obama, che prima di Parigi
havisitato Varsavia per rassicurare laPolonia dellamicizia
americana in funzione anti-russa. Quindi Hollan-de cener due volte.
Prima con lunopoi con laltro.
Alle 19 Hollande ha previsto il d-ner in un ristorante parigino
conBarack Obama. Alle 21, un souper (termine desueto per indicare
la ce-na dopo-teatro) allEliseo con Putin.Un po come il nostro
Vittorio De Si-ca, che metteva le lancette delloro-logio avanti di
due ore per festeg-giare il Capodanno con entrambe le
famiglie, o pi ancora come il mo-dello di Hollande, Franois
Mitter-rand, che talvolta cenava prima conAnne Pingeot in rue
Jacob, e poi conla moglie Danielle in rue de Bivre,distante solo 18
minuti a piedi.
Anche nel 2009, di passaggio aParigi sempre per le celebrazioni
dello sbarco in Normandia (lanni-versario allora era il 65),
Obamaand al ristorante piuttosto che al-lEliseo, ma quella volta
NicolasSarkozy non grad. Gli Obama pre-ferirono gustare in famiglia
il gigotdagneau del bistrot La Fontaine deMars in rue Saint
Dominique,
snobbando cerimoniale e presiden-te. Stavolta al ristorante ci
sar an-che Hollande, per una cena frettolo-sa e diventata
improvvisamentecomplicata.
I rapporti tra Francia e Stati Unitinegli ultimi giorni sono
diventatipi difficili a causa di due questioni:la multa da 10
miliardi di dollari in-flitta da Washington alla bancafrancese Bnp
Paribas per avere rottolembargo verso Iran, Sudan e Cuba,e la
vendita da parte della Francia al-la Russia di due navi da guerra
diclasse Mistral. Hollande chieder aObama di ridurre lammenda a
Bnp,e il presidente americano domande-r probabilmente spiegazioni
per lafornitura a Mosca di assistenza mili-tare francese in un
momento cos delicato dei rapporti tra Est e Ovest.Nellambito della
vendita delle navi,il prossimo 22 giugno 400 marinairussi
sbarcheranno nel porto atlan-tico di Saint-Nazaire per ricevere
unaddestramento che, di questi tempi, piuttosto imbarazzante.
Finita la cena con Obama, Hol-lande correr allEliseo per
mangia-re di nuovo e affrontare con Putin laquestione ucraina.
Domani i tre sie-deranno finalmente allo stesso ta-volo per il
pranzo nel castello di B-nouville, in Normandia, ma non sa-ranno
vicini: altri 16 capi di Stato edi governo li aiuteranno a
masche-rare la tensione.
Stefano Montefiori@Stef_Montefiori
RIPRODUZIONE RISERVATA
Famiglie parallele
Natale per due Vittorio De Sica con la seconda moglie, Maria
Mercader, sposata in Messico nel 1959.Per anni, De Sica partecip a
doppie feste (Natale, Pasqua), con la prima moglie, Giuditta
Rossone
Il presidente francese costrettoa unacrobazia gastronomica
Presidente e padre segreto Il presidente francese Franois
Mitterand, nel 1981, con la moglie ufficiale Danielle. Ebbe una
figlia segreta, Mazarine, dalla sua amante, Anne Pingeot
In edicola da domani
Il libro del Corriere6 giugno 1944Sar in edicola con il Corriere
da domani, 6 giugno, il libro D-Day 6 giugno 1944. Storia e
controstoria dello sbarco in Normandia, al costo di 6,90 pi il
costo del quotidiano. una raccolta di saggi corredata da foto e
cartine in cui quale storici e firme del Corriere analizzano i
retroscena e gli aspetti controversi del pi grande sbarco della
Storia. Il volume, con prefazione di Sergio Romano e introduzione
di Ernesto Galli della Loggia, contiene contributi di Elena Aga
Rossi, Giovanni Belardelli, Antonio Carioti, Marcello Flores, Marco
Gervasoni, Leonardo Coni, Paolo Pezzino, Maurizio Porro, Paolo
Rastelli.
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10 Primo Piano Gioved 5 Giugno 2014 Corriere della Sera
La crescita LEurotower
Lopzione tassi sotto zero per DraghiInteressi negativi sui
depositi delle banche. Prestiti legati ai finanziamenti alle
imprese
Lattesa altissima e tra gli inve-stitori nessuno mette in
dubbioche la Bce, oggi, varer importantimisure a sostegno
delleconomia,per combattere la bassa inflazionee i rischi di un
euro troppo forte. Ilpresidente della Banca centrale eu-ropea,
Mario Draghi, del resto, altermine della riunione del Consi-glio
direttivo del mese scorso, erastato insolitamente esplicito neldare
appuntamento al 5 giugno perle decisioni. I mercati danno
perscontato un forte intervento del-lEurotower, hanno spiegato
ierigli operatori al termine di una gior-nata sostanzialmente
piatta per leBorse e per le contrattazioni dei ti-toli di Stato,
proprio in vista dellenovit di oggi, oltre che della pub-blicazione
ieri del Beige book dellaFederal Reserve con le
previsionieconomiche per gli Stati Uniti.
La Bce render invece note lesue stime oggi, assieme alle
deci-sioni: i governatori delle banche
presso la Bce. Attualmente il lorolivello pari a zero con un
corrido-io fino allo 0,25%, un ribasso li por-terebbe quindi in
territorio negati-vo. Sarebbe la prima volta per lIsti-tuto di
Francoforte che pu sologuardare allesperienza, non pro-prio
positiva, della Danimarca edella Svezia. Lobiettivo di questamisura
non sarebbe tanto quella di
scoraggiare le banche a parcheg-giare la loro liquidit presso la
Bcecos da favorire in alternativa i pre-stiti alleconomia, bens
quello dideterminare un indebolimento delcambio. La penalizzazione
della li-quidit in eccesso delle banche do-vrebbe cio
disincentivare gli inve-stimenti nella moneta unica, il cuirecente
rafforzamento ha contri-
buito, di non poco, secondo i cal-coli della Bce, ad abbassare
linfla-zione indicata in discesa allo 0,5%.
A far ritornare il credito banca-rio alle famiglie e alle
imprese, so-prattutto alle medie e piccole, do-vrebbe essere
unaltra delle misureindicate da Draghi; una nuovaemissione di
liquidit a favore del-le banche (Ltro) in qualche modocondizionata
alla concessione di prestiti alle imprese. Si tratterebbein
sostanza di una conferma delleoperazioni precedenti, che
hannoportato nelle banche europee oltre1.000 miliardi di euro
utilizzati pe-r, in particolare in Italia e Spagna,per acquistare
titoli di Stato e chesono arrivate quasi a scadenza.Limporto,
questa volta, sarebbe trai 4 e i 6 miliardi di euro e la scaden-za
di 4 anni. C da vedere qualemeccanismo verr utilizzato perfar
defluire i prestiti ottenuti dal-lEurotower verso leconomia, se
laconcessione di condizioni di tassi escadenze migliori oppure se
lebanche potranno ottenere liquiditsolo a fronte di nuovi prestiti
alleimprese.
Allattenzione del Consiglio di-rettivo della Bce, infine, c il
rilan-cio delle cartolarizzazioni: lobiet-tivo quello di arrivare
allacquistodei titoli che impacchettano presti-ti a famiglie e
imprese (Abs), con-sentendo cos alle banche di libe-rare risorse
per prestare di pi.Draghi oggi potrebbe annunciarelimpegno a
muoversi in tale dire-zione una volta messe a punto leregole
tecniche. Sarebbe questo unprimo passo verso lacquisto di al-tri
titoli, privati e pubblici nel casolo scenario economico si
compli-casse ulteriormente.
Stefania Tamburello RIPRODUZIONE RISERVATA
FrancoforteOggi lesecutivo Bce. Nella foto il presidente Mario
Draghi, 66 anni
Al Senato Riforma del catasto a breve
Bonus con la fiduciaMa slitta lestensionealle famiglie con
figli
ROMA Il governo chiederoggi in aula al Senato il voto di
fi-ducia sul decreto Irpef che ha datoil via alloperazione 80 euro
in bu-sta paga. Ieri le commissioni han-no terminato lesame del
provvedi-mento. La richiesta di fiducia ne-cessaria per superare lo
scogliorappresentato dai 700 emenda-menti presentati dalle
opposizioni.Il decreto passer poi alla Camera edeve essere
convertito entro il 25giugno, pena la decadenza.
Tra le novit introdotte al Sena-to, il rinvio del pagamento
dellaTasi al 16 ottobre nei comuni chenon hanno deliberato
laliquota eche ora dovranno farlo entro il 10settembre. Invece,
lestensione delbonus da 80 euro alle famiglie nu-merose monoreddito
con redditisuperiori al tetto dei 26 mila europrevisto dal decreto
rimandataalla legge di Stabilit per il 2015,con una decisione del
governo cheha suscitato non pochi malumoriin Ncd che avrebbe voluto
lallarga-mento da subito. Rinviato anche ilpotenziamento del taglio
dellIrap,che per ora resta del 10%. Confer-mato il taglio di 150
milioni alla Raimentre sono salve le sedi regionali.
Saranno riaperti i termini per la ra-teizzazione delle cartelle
esattorialidi Equitalia. Arriva una mini rifor-ma del ministero
degli Esteri, chedovr svolgere attivit di promo-zione del made in
Italy mentre ven-gono tagliate una serie di spese dirappresentanza
e indennit.
Aumenter dall11 all11,5% ilprelievo sui fondi pensione per
fi-nanziare lesenzione per le casseprevidenziali dei
professionistidallaumento dal 20 al 26% dellali-quota sulle rendite
finanziare. Leamministrazioni pubbliche po-tranno, entro il 31
luglio, recederedai contratti di locazione in corso.Passando alla
delega fiscale, ieri ilviceministro dellEconomia, LuigiCasero, ha
annunciato la presenta-zione entro giugno dei primi tredecreti di
attuazione: riforma delcatasto, dichiarazione dei
redditiprecompilata, semplificazione. In-fine, il ministro Pier
Carlo Padoan,smentisce categoricamente lipote-si circolata in
Parlamento di un au-mento delle tasse di successione.La Corte dei
Conti denuncia che lapressione fiscale arrivata al 44% eil sommerso
al 21% del Pil.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Palazzo MadamaIl vicemi-nistro del-lEcono-mia Enrico Morando
ieri nella discussio-ne sul de-creto Irpef
di GIULIANA FERRAINO
F ar pagare alle banche unasorta di tassa per disincentivarle a
mantenere la propria liquidit presso la banca centrale invece di
fare prestiti alle imprese, per stimolare leconomia, sarebbe una
prima assoluta per la Bce. Ma la decisione di tassi negativi sui
depositi, sebbene rara e non priva di rischi, in passato gi stata
applicata in Danimarca, Svezia, e Svizzera. Il caso pi recente
quello danese. Copenaghen, che non fa parte delleurozona, ha avuto
un tasso negativo sui depositi dal luglio 2012 fino allo scorso
aprile, per scoraggiare gli investitori a comprare corone in
eccesso, acquisti che avevano rafforzato troppo la valuta danese,
danneggiando lexport. La manovra ha avuto successo e la corona si
ridimensionata.Funzioner anche per leuro?
RIPRODUZIONE RISERVATA
Il modellodanese
centrali riuniti a Francoforte discu-teranno fino allultimo
sulle scelteda annunciare ma il pacchetto dimisure sostanzialmente
pronto.Le prime saranno quelle conven-zionali sui tassi: in
discussione cil taglio - tra 0,15 e 0,10 punti per-centuali - dei
tassi di riferimentoattualmente pari allo 0,25% e anchedei tassi
sui depositi delle banche
Le misure sul tavolo
Costo del denaro mai cos basso
1Tassi negativi a Francoforte
2Nuova emissionedi liquidit
3Le attese sono per un taglio dello 0,10-0,15 dei tassi di
riferimento attualmente allo 0,25%, contro la bassa inflazione
Attualmente il tasso sui depositi delle banche europee presso la
Bce pari a zero. Il taglio previsto lo farebbe diventare
negativo.
In programma c una nuova emissione di liquidit a lungo termine a
favore delle banche, condizionata alla concessione di prestiti alle
imprese.
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Corriere della Sera Gioved 5 Giugno 2014 Primo Piano 11
Il governo Le misure
di RITA QUERZ
N on laccordo per Expopensato lo scorso autunno. Numerosi tavoli
sono stati fatti a Roma per introdurre forme di flessibilit ad hoc
per lesposizione universale milanese del 2015. Tutto per si sciolto
in un nulla di fatto. Alla fine a sorpassare a destra le parti
sociali ci ha pensato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti: i
contratti a termine senza causale su cui sindacati e imprese non
erano riusciti a mettersi daccordo per Expo alla fine hanno avuto
il via libera. Dovunque e senza limiti di tempo. Da meno di un mese
il decreto del governo legge: gol e palla al centro. Oggi comunque
le parti sociali firmano a Milano un avviso comune per Expo voluto
con forza dalla Regione Lombardia e dal suo assessore al Lavoro,
Valentina Aprea. Sindacati tutti daccordo, fatta eccezione per la
Fiom. In sostanza si parla della creazione di una sorta di Garanzia
Expo, una Garanzia lavoro in versione esposizione universale per
favorire loccupazione dei giovani nellambito della manifestazione
del 2015. Daltra parte sarebbe un delitto non sfruttare al meglio
Expo per offrire opportunit di lavoro ai giovani. Come ha
certificato marted scorso lIstat, il tassodi disoccupazione tra i
15 e i 24 anni del 46%. E Garanzia giovani non aspetta che di
essere tradotta in occasioni di lavoro e formazione. Quanti
sarebbero i posti di Garanzia Expo, per, non dato sapere. Lavviso
comune non lo dice. E dipender dalla capacit di contrattazione
nelle singole aziende coinvolte nellevento. Da notare che lintesa
si pone come orizzonte il 31 marzo 2016, quindi va oltre la fine
dellesposizione, prevista nellautunno del prossimo anno. La regione
Lombardia inserir Garanzia Giovani allinterno della Dote Lavoro, un
sistema di gestione di politiche attive che ha gi offerto
opportunit ad alcune migliaia di ragazzi dallottobre scorso a oggi.
Al di l delle etichette, il nodo comunque restano le opportunit di
inserimento nelle aziende. Su questo punto a richiamare lItalia
anche lo stesso consiglio europeo in un passaggio delle
raccomandazioni inviate marted scorso. Il documento invita il
nostro Paese ad esigere un impegno pi forte da parte del settore
privato a offrire apprendistati e tirocini di qualit entro la fine
del 2014 in conformit con gli obiettivi della Garanzia Giovani. Il
settore privato, quindi le imprese. Chiamate a fare la loro
parte.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Accordo su Expo e lavoroLa soluzione Garanzia Giovani
ROMA Le bozze definitivesono ormai pronte. Negli ultimi giorni
lo scambio di carteggi tra ilministro dellEconomia, Pier Car-lo
Padoan, e la titolare dello Svi-luppo Economico, Federica Gui-di,
si intensificato in vista delvaro del pacchetto di interventiper le
imprese. Il decreto, desti-nato ad arrivare in Consiglio
deiMinistri al pi tardi il 20 giugno,si chiamer Finanza per la
Cre-scita e introduce una serie diimportanti novit. A
cominciaredalle misure a favore di un raffor-zamento patrimoniale
delle im-prese. Per incentivare il rientro dicapitali detenuti
allestero, e nondichiarati, previsto il pagamen-to delle imposte
evase, conunaliquota media del 27%, e unariduzione delle sanzioni.
La con-dizione che i fondi tornati in patria siano reinvestiti in
aziendae l mantenuti per almeno 5 anni(senza possibilit di
distribuireutili).
Lobiettivo del provvedimento assicurare una robusta iniezio-ne
di capitale nelle imprese.Ladesione alla cosiddetta
regola-rizzazione volontaria (voluntary
disclosure) include beni immo-bili, beni artistici, societ,
fondi etrust, oltre che i circa 300 miliardidi euro di liquidit che
le stime diBankitalia indicano essere dete-nuti allestero
illegalmente. Labozza aggiornata del decreto sta-bilisce che, per
agevolare la vo-luntary disclosure, i professioni-sti e gli
intermediari che affian-cheranno i contribuenti avrannouna sorta di
scarico delle respon-sabilit relative alla consulenza ealla
gestione del rimpatrio dei ca-pitali. Il ministro Guidi ha
ancheinsistito sulle misure in favoredegli investimenti
produttivi.Lindicazione destinata a tra-
dursi in una detassazione del 50%sugli investimenti aggiuntivi
inbeni strumentali e beni immate-riali (tipo brevetti e software)
avalere su Ires e Irap. Lagevolazio-ne avr la durata di un anno e
icosti di copertura non dovrebbe-ro essere significativi (la
cosid-detta Tremonti bis, per esempio,non grav sulle finanze
pubbli-che). Nel decreto dovrebbe con-fluire anche un articolo
sullallar-gamento dei canali di accesso alcredito per le imprese.
Per garan-tire pi benzina al motore del si-stema industriale sar
introdottala possibilit di concessione di-retta del credito anche
da parte di
compagnie assicurative, fondi dicredito e societ di
cartolarizza-zione.Verrebbe, inoltre, eliminatala ritenuta dacconto
sui finanzia-menti alle imprese da parte dibanche e assicurazioni
stranierepurch siano appartenenti a pae-si in white list. In vista
della deci-sione della Banca Centrale Euro-pea di acquistare
pacchetti di be-ni cartolarizzati prevista una se-rie di
semplificazioni sullecartolarizzazioni societarie. Nel-lelenco
delle coperture al decreto incluso anche il rifinanziamen-to per
500 milioni del Fondo Cen-trale di Garanzia. Tra le propostegi
definite ci sarebbe una sem-
plificazione normativa per age-volare la quotazione in borsa
del-le aziende.
In attesa della versione defini-tiva del decreto ieri i
ministeridellEconomia e dello SviluppoEconomico hanno siglato con
la Bei (Banca Europea Investimenti)unintesa per un fondo da 500
mi-lioni destinato alle piccole e me-die imprese e alle
infrastrutture.
Andrea Ducci RIPRODUZIONE RISERVATA
Sviluppo economico Il ministro Federica Guidi, 45 anni
Capitali allestero, multe pi basseper chi reinveste i fondi
nellaziendaDecreto competitivit: prelievo al 27%. Imposte dimezzate
per macchinari e brevetti
Sar il 19esimo Paese
Ue, via liberaalla Lituanianelleuro dal 2015
Lultima parola lavr il Consiglio Ue, ma intanto ieri la
Commissione europea ha dato il via libera alla Lituania per entrare
nelleuro: sar il 19esimo Paese. E far il suo ingresso il primo
gennaio 2015. La lista degli Stati che vogliono entrare
nelleurozona, ma che al momento non ne sono ammessi, include
Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Ungheria, Polonia, Romania e
Svezia. La
Lituania, secondo il rapporto della Commissione, risponde a
tutti i criteri di convergenza previsti da Maastricht: linflazione
negli ultimi 12 mesi stata in media di 0,6% (il limite fissato
1,7%), il deficit 2,1% nel 2014 (il limite 3%), il debito al 39,4%
(il limite 60%).
Fr. Bas. RIPRODUZIONE RISERVATA
Industria Pronti a creare unimpresa oltre 120 mila giovani.
Unioncamere: questanno 144 mila posti di lavoro in meno
Perse 120 mila fabbriche, Italia dietro il BrasileConfindustria:
scesi dal quinto allottavo posto nel mondo, valiamo il 2,6% della
produzione
ROMA sempre stato ilcuore delleconomia italiana,il motore di
quel sistema fattodi piccole imprese e grandiimprenditori. Ma
proprio dalsettore manufatturiero arrivalimmagine pi nitida del
de-clino industriale del nostroPaese, il racconto di quanto
siacambiato il mondo negli ulti-mi anni. Nel 2013 lItalia
sci-volata allottavo posto nellaclassifica dei Paesi
manifattu-rieri. Nel 2000 eravamo alquinto posto, posizione
man-tenuta fino al 2007, anno diinizio della grande crisi cheancora
ci accompagna. Siamostati scavalcati da Corea delSud, India e
Brasile, che ciostiniamo a chiamare Paesiemergenti anche se ormai
cor-rono davanti a noi.
La nostra fetta della produ-zione mondiale scesa al2,6%. Neanche
un decimo diquella della Cina, al primo po-sto assoluto dopo aver
dop-piato gli Stati Uniti. Ma non solo un problema di
classifica,
di piccole rivalit nazionali.Dietro le tabelle presentate
ieridal Centro studi di Confindu-stria c il fatto che negli
ultimi12 anni il nostro sistema pro-duttivo ha perso 120
milaaziende e oltre un milione e100 mila addetti. Posti di lavo-ro
che spariscono, ricchezzache va in fumo, domanda che
scende. Un bollettino diguerra, ma non siamo vittimedi un
destino crudele e inelut-tabile dice il presidente
del-lassociazione degli industrialiGiorgio Squinzi. Lunico setto-re
ad avere il segno pi davanti quello alimentare. Per il re-sto sono
solo meno. Persino ilcomparto con il secondo mi-
gliore risultato, quello dellacarta, ha comunque perso ri-spetto
al 2000 il 4,5%. Per nonparlare del settore con la per-formance
peggiore, computere macchine per ufficio, crolla-to del 99,3%.
Praticamente az-zerato. Eppure Squinzi si diceottimista: Serve un
salto dimentalit - dice - e mi pare che
si stiano creando le condizioninecessarie. Lo stesso
Squinzisottolinea che il presidente delConsiglio Matteo Renzi inpi
di unuscita pubblica ha ri-cordato limportanza dellin-dustria per
la nostra econo-mia. Quasi a voler esorcizzarela tentazione di
disimpegnarsida un settore in difficolt per
puntare su altri.Ma intanto il segno meno
non ci abbandona. Sempre ieriUnioncamere - lUnione dellecamere
di commercio - ha pre-sentato un altro rapporto incui stima in 144
mila i posti dilavoro che perderemo nel set-tore privato nel corso
di que-stanno. Quasi la met rispettoal 2013. Ma pur sempre di
au-mento della disoccupazione sitratta. Per questo il presidentedi
Unioncamere, FerruccioDardanello, chiede misure peraiutare i
giovani a mettersi inproprio. Secondo il rapporto cisono 123 mila
giovani che vor-rebbero creare una loro im-presa ma che si fermano
permancanza di fondi o difficoltburocratiche. Lassociazione dice
che con procedure pi snelle sarebbe possibile crearein due anni 30
mila nuove im-prese con un valore aggiuntodi 3 miliardi di
euro.
Lorenzo Salvia@lorenzosalvia
RIPRODUZIONE RISERVATA
Il confronto Quota % sulla produzionemanifatturiera mondiale
Tasso % di crescita medio annuodella produzione
manifatturiera
Quota % sullapopolazione
mondialeal 20132007 20132000 2000-2007
20002007
20082013
2008-2013
8,324,516,0
6,73,21,72,04,24,00,8
14,317,7
9,57,53,92,82,64,53,92,1
30,314,3
7,05,43,63,02,82,62,62,2
11,61,41,62,97,68,43,1
-0,10,26,2
9,1-0,3-3,20,03,16,20,8
-5,0-2,4-0,2
CinaStati UnitiGiapponeGermaniaCorea del
SudIndiaBrasileITALIAFranciaRussia
19,14,41,81,20,7
17,52,80,90,92,0
Fonte: elaborazioni CSC su dati Global Insight e Population
Reference Bureau - Centro studi Conndustria
MONDO
2,82,7
DARCO
I bondSulle cartolarizzazioni societarie sono previste
semplificazioni
Le questioni
Gli interventi per rafforzareil patrimonio delle imprese
1Nel decreto prevista una riduzione delle sanzioni collegate al
rientro dei capitali esteri non dichiarati, purch destinati alla
ricapitalizzazione delle imprese. E stabilito inoltre il vincolo di
mantenere linvestimento in equity per 5 anni,senza facolt di
distribuire utili
Le novit e le agevolazioni per gli investimenti produttivi
2Per un periodo di 12 mesi sar previsto uno sgravio del 50%
sugli investimenti incrementali, rispetto al quinquennio
precedente, destinati a beni strumentali e immateriali (per esempio
sistemi informatici e brevetti) a valere su Ires e Irap.
Semplificazione e sgravi per le obbligazioni societarie
3Nel documento prevista leliminazione della ritenuta dacconto
sulle obbligazioni non quotate collocatepresso investitori
qualificati. Introdotta inoltre una serie di semplificazioni in
materia di emissioni obbligazionarie da parte di spa e srl.
Allargamento dei canali di accesso al credito per le societ
4Tra le misure in via di adozione la possibilit di concessione
diretta di credito da parte di compagnie assicurative, societ di
cartolarizzazione e fondi. Eliminata la ritenuta dacconto per i
prestiti erogati da banche straniere purch appartenenti a Paesi in
white list.
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12 Gioved 5 Giugno 2014 Corriere della Sera
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