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Email: [email protected] Tel e Fax: (+39) 06.2040432 17 febbraio 2013 Anno 5, numero 7 NOTIZIARIO SETTIMANALE Chiesa San Tommaso D’Aquino, Cappella dell’Università Tor Vergata Via Salamanca - 00133 ROMA effata.cappellauniversitariasantommaso.org ...e vivi la tua comunità! I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C) ORARIO DELLE CELEBRAZIONI In Cappella: Feariali: 8.00, 13,15, 18.00 Festive: 12.00, 18.00 Al Campus Tutti i giorni alle 20:00 Alla Residenza di Via Schiavonetti Domenica alle 11,00 O gni prima domenica di quaresima la liturgia ci presenta il racconto delle tentazioni di Gesù. In questo racconto, Gesù non cede alle tentazione di satana, ma le vince, non lasciandosi ingannare dal potere terreno. Questo segna la vittoria finale di Cristo sul male. Gesù davanti alla tentazioni sul potere, sul pane quotidiano e sul miracolo facile, sceglie di alimentarsi dalla parola che esce dalla bocca di Dio, sceglie l‟adorazione del Padre. Questo insegnamento è utile per noi. Alcune volte, la tentazione è un‟opportunità più che un pericolo. Può essere uno stimolo al miglioramento, alla crescita, alla maturità perchè se la superiamo arriviamo alla vittoria, alla purificazione, ad un‟esperienza ricca. Infatti Dio non permette che siamo tentati oltre le nostre forze, ma con la tentazione ci darà anche la via d'uscita, affinché la possiamo sostenere (1 Cor. 10,13). A volte, attraverso le tentazioni, Dio ci mette dinanzi alla grande responsabilità di decidere per noi stessi quello che vogliamo. Dice in Deuteronomio 30:19 - io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione, il bene e il male. Noi vogliamo scegliere la vita, la benedizione e il bene. La quaresima ci dà quaranta giorni per scegliere questi beni per ricalibrare la nostra vita. La quaresima è un cammino di essenzialità; scegliamo dunque le cose essenziali la vita, la luce, la verità, la giustizia, la pace, l‟obbedienza alla Sua parola, la piena comunione con Lui. P. John Idio, OMV LE LETTURE D‟OGGI Prima lettura: Dt 26,4-10 Salmo responsoriale: Sal 90 Seconda lettura: Rm 10,8-13 Vangelo: Lc 4,1-13 Cari fratelli e sorelle come sapete ho deciso di rinunciare al ministero che il Signore mi ha affidato il 19 aprile 2005. Ho fatto questo in piena libertà per il bene della Chiesa, dopo aver pregato a lungo ed aver esaminato davanti a Dio la mia coscienza, ben consapevole della gravità di tale atto, ma altrettanto consapevole di non essere più in grado di svolgere il ministero petrino con quella forza che esso richiede. Mi sostiene e mi illumina la certezza che la Chiesa è di Cristo, il Quale non le farà mai mancare la sua guida e la sua cura. Ringrazio tutti per l‟amore e la preghiera con cui mi avete accompagnato... SALMEGGIARE CON GIOIA di Rita Tomasi Resta con noi, Signore, nell’ora della prova Sal. 90 - L ‟inizio del salmo 90 è un invito alla professione di fede: Il salmista professa di trovare la sua forza e pace nel Signore, nel quale confida: “Io dico al Signore: <Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio in cui confido>” . Il salmo vuol<e infondere fiducia, a chi confida nel Signore . Il "laccio del cacciatore" e "Il terrore della notte" sono le trappole poste dai nemici. Ma di fronte all'imperversare delle sventure: “Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra, ma nulla ti potrà colpire”. Il salmista alla fine “passa la parola” a Dio: “Lo libererò, perché a me si è legato, lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome...lo libererò e lo renderò glorioso. Lo sazierò di lunghi giorni e gli farò vedere la mia salvezza”.
4

I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C) O · 2015-02-06 · L . o scrittore britannico James Hilton scrisse il romanzo “Orizzonte perduto”, una storia di grande spessore umanistico,

Feb 24, 2019

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Page 1: I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C) O · 2015-02-06 · L . o scrittore britannico James Hilton scrisse il romanzo “Orizzonte perduto”, una storia di grande spessore umanistico,

Email: [email protected]

Tel e Fax: (+39) 06.2040432 17 febbraio 2013

Anno 5, numero 7

NOTIZIARIO SETTIMANALE Chiesa San Tommaso D’Aquino,

Cappella dell’Università Tor Vergata

Via Salamanca - 00133 ROMA

effata.cappellauniversitariasantommaso.org

...e vivi la tua comunità!

I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

ORARIO DELLE CELEBRAZIONI In Cappella:

Feariali: 8.00, 13,15, 18.00 Festive: 12.00, 18.00 Al Campus

Tutti i giorni alle 20:00 Alla Residenza di Via Schiavonetti Domenica alle 11,00

O gni prima domenica di quaresima la liturgia ci presenta il

racconto delle tentazioni di Gesù. In questo racconto, Gesù

non cede alle tentazione di satana, ma le vince, non

lasciandosi ingannare dal potere terreno. Questo segna la vittoria

finale di Cristo sul male. Gesù davanti alla tentazioni sul potere, sul

pane quotidiano e sul miracolo facile, sceglie di alimentarsi dalla

parola che esce dalla bocca di Dio, sceglie l‟adorazione del

Padre. Questo insegnamento è utile per noi. Alcune volte, la

tentazione è un‟opportunità più che un pericolo. Può essere uno

stimolo al miglioramento, alla crescita, alla maturità perchè se la

superiamo arriviamo alla vittoria, alla purificazione, ad

un‟esperienza ricca. Infatti Dio non permette che siamo

tentati oltre le nostre forze, ma con la

tentazione ci darà anche la via d'uscita,

affinché la possiamo sostenere (1 Cor. 10,13).

A volte, attraverso le tentazioni, Dio ci mette

dinanzi alla grande responsabilità di decidere

per noi stessi quello che vogliamo. Dice in

Deuteronomio 30:19 - io ti ho posto davanti la

vita e la morte, la benedizione e la maledizione, il bene

e il male. Noi vogliamo scegliere la vita, la benedizione e il bene. La

quaresima ci dà quaranta giorni per scegliere questi beni per

ricalibrare la nostra vita. La quaresima è un cammino di

essenzialità; scegliamo dunque le cose essenziali – la vita, la luce,

la verità, la giustizia, la pace, l‟obbedienza alla Sua parola, la piena

comunione con Lui.

P. John Idio, OMV

LE LETTURE D‟OGGI Prima lettura: Dt 26,4-10 Salmo responsoriale: Sal 90 Seconda lettura: Rm 10,8-13

Vangelo: Lc 4,1-13

Cari fratelli e sorelle come sapete ho deciso di rinunciare al ministero

che il Signore mi ha affidato il 19 aprile 2005. Ho fatto questo in

piena libertà per il bene della Chiesa, dopo aver pregato a lungo ed

aver esaminato davanti a Dio la mia coscienza, ben consapevole

della gravità di tale atto, ma altrettanto consapevole di non essere

più in grado di svolgere il ministero petrino con quella forza che esso

richiede. Mi sostiene e mi illumina la certezza che la Chiesa è di

Cristo, il Quale non le farà mai mancare la sua guida e la sua cura.

Ringrazio tutti per l‟amore e la preghiera con cui mi avete

accompagnato...

SALMEGGIARE CON GIOIA

di Rita Tomasi

Resta con noi, Signore, nell’ora della prova

–Sal. 90 -

L ‟inizio del salmo 90 è un invito alla professione di fede: Il

salmista professa di trovare la sua forza e pace nel Signore, nel

quale confida: “Io dico al Signore: <Mio rifugio e mia fortezza,

mio Dio in cui confido>” . Il salmo vuol<e infondere fiducia, a chi

confida nel Signore . Il "laccio del cacciatore" e "Il terrore della notte"

sono le trappole poste dai nemici. Ma di fronte all'imperversare delle

sventure: “Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra, ma

nulla ti potrà colpire”. Il salmista alla fine “passa la parola” a Dio: “Lo

libererò, perché a me si è legato, lo porrò al sicuro, perché ha

conosciuto il mio nome...lo libererò e lo renderò glorioso. Lo sazierò di

lunghi giorni e gli farò vedere la mia salvezza”.

Page 2: I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C) O · 2015-02-06 · L . o scrittore britannico James Hilton scrisse il romanzo “Orizzonte perduto”, una storia di grande spessore umanistico,

ROMA, 15 Febbraio 2013 – Ripresomi un po' dallo shock, all'indomani dello

storico annuncio del papa Benedetto XVI, vorrei spiegare alcuni aspetti del

procedimento per la Rinuncia all‟ufficio di Sommo Pontefice, secondo il Codice

di Diritto canonico, riguardo alle implicazioni particolari che si hanno quando un

Pontefice vivente sceglie di rinunciare.

Il papa ha dato il suo annuncio lunedì 11 febbraio 2013 al mattino, durante il

Concistoro dei cardinali di Santa Romana Chiesa, informandoli che avrebbe

concluso il suo pontificato la sera del 28 febbraio 2013, alle ore 20.00.

-Impressioni alla notizia della Rinuncia del Santo Padre

Nell‟apprendere la notizia è emersa, nella Chiesa e nel mondo intero, una forte

componente emotiva. C‟è stata una notevole sorpresa, unita all‟affetto verso la

persona del papa Benedetto XVI. Dal punto di vista canonico si è visto tradotto in un caso concreto un principio essenziale per la vita della Chiesa: gli

uffici di responsabilità nel governo sono un vero e proprio servizio; gli incarichi non esistono per le persone, ma al contrario, sono le persone incaricate

che devono svolgere il compito per il quale sono state scelte. Nel caso del papa, l‟incarico dell‟ufficio avviene mediante elezione in una riunione che è

chiamata Conclave, a cui partecipano i cardinali, o meglio, quei membri del Collegio dei cardinali, che abbiano meno di 80 anni. Le norme che

disciplinano il Conclave sono contenute nella Costituzione apostolica del papa Giovanni Paolo II Universi dominici gregis del 1996 e nel Motu proprio di

Benedetto XVI De Aliquibus Mutationibus del 2007. La Declaratio di rinuncia significa fondamentalmente che ha senso mantenere un incarico solo se

si è nelle condizioni di portarlo avanti.

-Funzionamento della norma canonica che permette la Rinuncia del Pontefice

Trattandosi di un servizio (ufficio), canonicamente sono previste norme di accesso e di cessazione dello stesso. Per qualunque ufficio, la morte è solo

una delle modalità di cessazione; altre modalità sono il trasferimento e la rimozione (anche di carattere penale).

La modalità che meglio rispecchia la natura di servizio che svolgono gli uffici è la rinuncia.

Nel caso del papa, essa è prevista dal Codice di Diritto canonico. La rinuncia all'ufficio di Romano Pontefice o Rinuncia al ministero petrino o Rinuncia

papale (in latino Renuntiatio pontificalis) è un istituto giuridico, che regola le modalità di cessazione di un papa dal proprio ufficio, per dimissioni

volontarie e costituisce l'unica altra causa di cessazione oltre alla morte del Pontefice.

Si tratta di un‟ipotesi molto rara: nella storia della Chiesa vi sono stati pochi casi di cessazione per rinuncia: quelle di papa Ponziano, papa Silverio,

papa Benedetto IX (1 maggio 1045), papa Gregorio VI (20 dicembre 1046), papa Celestino V (13 dicembre 1294) e papa Gregorio XII (4 luglio 1415)

hanno fonti certe, mentre per quanto riguarda quelle di papa Clemente I e papa Giovanni XVIII, ci si affida alla tradizione storiografica.

La Rinuncia di un papa è analoga ad ogni altra rinuncia: deve essere compiuta dalla persona pienamente capace, quindi è libera, non può essere

frutto di coazione, di violenza o di un momento di turbamento. Inoltre dev‟essere resa manifesta in modo valido: questa modal ità per alcuni uffici

richiede un atto solenne.

Can. 332 - §2. Nel caso che il Romano Pontefice rinunci al suo ufficio, si richiede per la validità che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga

debitamente manifestata, non si richiede invece che qualcuno la accetti.

Per gli amici cinesi:

項 - 教宗如辭職,其辭職得自由為之,且應適當表明,始能生效,但

不需要任何人接受。

Una disposizione analoga è contenuta al canone 44 - §2 del Codice dei canoni delle Chiese orientali (Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium) che

recita:

Can. 44 - §2. Se capita che il Romano Pontefice rinunci alla sua funzione, si richiede per la validità che la rinuncia sia fatta liberamente e sia debita-

mente manifestata; non si richiede invece che sia accettata da qualcuno.

Alla Rinuncia del papa sono applicabili anche i canoni 187 e 189 del Libro I del Codice di Diritto canonico intitolato Norme generali, parte IX Gli uffici

ecclesiastici, capitolo IX La rinuncia, sulla disciplina generale della rinuncia agli uffici canonici, che recitano:

Can. 187. Chiunque è responsabile dei suoi atti può per giusta causa rinunciare all'ufficio ecclesiastico.

條 - 有辨別能力之人,有正當理由時,均得辭退教會的職務。

Can. 189 - §1. La rinuncia, perché abbia valore, sia che necessiti di accettazione o no, deve essere fatta all'autorità alla quale appartiene la provvi-

sione dell'ufficio di cui si tratta, e precisamente per iscritto oppure oralmente di fronte a due testimoni.

Per la Cina:

為使辭職生效,無論辭職需要接受與否,均應向有

權授予該職務的當局以書面為之,或在二證人前以口頭為之。

Nel suo caso, Benedetto XVI ha compiuto una Dichiarazione (Declaratio) come modo di renderla formalmente manifesta, non una richiesta. L‟ha

comunicata ad un gruppo ristretto di cardinali durante il Concistoro.

Ogni rinuncia, per avere piena efficacia, deve essere accettata dal superiore al quale è collegato ciascuno degli uffici. Nel caso del papa, c‟è una

piccola differenza: non essendoci alcun grado superiore, la rinuncia non deve essere accettata da qualcuno, ma solo manifestata liberamente. Infatti

nella Declaratio, il papa non ha usato l‟espressione „richiedo‟ ma „dichiaro‟.

- Cosa succederà a Benedetto XVI dal punto di vista canonico

Il fatto che la fine del pontificato non avvenga a causa della morte, ma per rinuncia, non preclude che Benedetto XVI possa essere sepolto in San

Pietro, dove tradizionalmente ci sono le tombe dei papi, ma giuridicamente, alla sua successione, il papa sarà soltanto uno, e l‟ufficio da lui ricoperto

sarà l‟ufficio supremo nella Chiesa, ovvero, il più alto in responsabilità. Benedetto XVI ha dichiarato che nei prossimi anni servirà la Chiesa in modo

diverso, non più nell‟ufficio di Sommo Pontefice, ma nella preghiera e nello studio. Questo nuovo servizio è quello dello studioso, del monaco, del

contemplativo, ma non più quello di papa. Anche se rimane in vita chi ne ha ricoperto precedentemente la carica, il papa sarà un altro, e non è la

prima volta che ciò si verifica nella storia della Chiesa, anche se questi casi non sono stati molto frequenti: tutti hanno presente quello di Celestino V,

un monaco eletto papa in un Conclave difficile, che dopo poco tempo dalla sua elezione ritenne di non poter prestare adeguatamente il servizio, e

pertanto si ritirò. Ci sono stati tuttavia altri casi meno conosciuti e che abbiamo menzionato.

Continua a pagina 4

Page 3: I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C) O · 2015-02-06 · L . o scrittore britannico James Hilton scrisse il romanzo “Orizzonte perduto”, una storia di grande spessore umanistico,

A cura di Pantaleone Palmiotti

L o scrittore britannico James Hilton

scrisse il romanzo “Orizzonte

perduto”, una storia di grande

spessore umanistico, ambientato in una

leggendaria valle tra le montagne

dell‟Himalaya, Shangri-La, dove un

personaggio religioso , Padre Perrault,

aveva fondato una colonia avente come

scopo pace e cultura a favore

dell‟umanità. Nell‟anno 1937 il regista

Frank Capra ne trasse un film che diffuse

in tutto il mondo il mito di Shangri-La. In un

brano del romanzo il protagonista trova

nella biblioteca di tale luogo il manoscritto

di un Gesuita, Padre Antonio de Andrade,

che nel 1625 aveva fondato una missione

cattolica su quegli estremi confini del

mondo. Hilton , con tale particolare , voleva

dare un elemento di cronaca vera ad una

storia di fantasia , pertanto la leggenda di

Shangri-La fu originata da una realtà

missionaria cattolica.

Antonio de Andrade nacque in Portogallo ad Oleiros nel 1580,

spinto dalla vocazione religiosa nel 1596 entrò nella

Compagnia di Gesù e, nel 1600, partì missionario in India ;

raggiunse Goa e lì fu ordinato sacerdote. Svolse attività

pastorale presso l‟imperatore Mughal Jahangir e fu nominato

capo dei gesuiti di Agra. In quell‟epoca correvano voci che tra

le montagne dell‟Himalaya,

sugli altipiani tra Ladakh e

Tibet, vivesse una comunità

cattolica di incerta origine e

provenienza. Nel 1624

Antonio , insieme al confratello

Manuel Marques, partì verso il

“tetto del mondo” alla ricerca

di tale fantomatica località. Si

aggregarono ad una carovana

di pellegrini diretti al santuario

di Badrinath e , giunti sul

posto, furono arrestati ben due

volte perché considerati nemici

della religione locale. Dopo aver dimostrato la loro indole

pacifica ripresero il viaggio; ma il Rajah di Srinagar, alle falde

dell‟Himalaya e del Karakorum, cercò, anche con minacce

verso la famiglia della loro guida indigena, di impedire loro il

cammino verso il Tibet. Antonio e Manuel viaggiarono in

condizioni terribili, marciando nella neve,

fino al Passo Mana a 5608 metri di

altitudine dove giunsero stremati , primi

europei arrivati nel Tibet. A Bothian gli

abitanti di tale sperduta località li

soccorsero salvando loro la vita. Il re di

Guge , a Tsaparang , li accolse

benevolmente, ma con diffidenza in quanto

missionari cattolici. Antonio con intelligente

opera pastorale gli dimostrò che le leggi

del Signore non potevano che dare

contributi benefici anche alle popolazioni di

altra fede ed il monarca gli rilasciò un

documento che, a suo nome, lo autorizzava

ad ” insegnare la Legge Santa senza

essere molestato dai buddisti e ad aprire

una Casa della Preghiera”.Il gesuita,

ottenuto il permesso, tornò a Goa per

organizzare tale primo presidio missionario in Tibet dove

rientrò nel 1625 seguito da alcuni confratelli. Il giorno di

Pasqua , 12 aprile 1626, alla presenza di molti abitanti

convertiti al cattolicesimo, fu posta la prima pietra della prima

chiesa cattolica in Tibet. Il religioso studiò usi e costumi degli

abitanti ed esplorò quella terra scrivendo due importanti

relazioni che aprirono al mondo la conoscenza del Tibet. Nel

1629 tornò a Goa per trovare

aiuti per la sua missione, ma

durante la sua assenza

l‟esercito del vicino regno del

Ladakh invase il Guge,

c o n q u i s t ò e d e v a s t ò

Tsaparang, distrusse la chiesa

missionaria e, dopo aver ucciso

il gesuita che sostituiva

Antonio, perseguitò i religiosi

espellendoli da quelle valli.

Padre Antonio morì a Goa il 19

marzo 1634 avvelenato ad

opera di un eretico. Nel 1984

l‟autore dell‟articolo, insieme alla moglie Rita, si inerpicò su

quelle remote montagne per raccogliere il germoglio di fede

seminato da Padre Antonio, eroico missionario ed esploratore,

che con la sua opera diffuse la parola Dio sul “tetto del

mondo”.

Padre Antonio de Andrade

L’autore dell’articolo sull’Himalaya

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Quella che si è verificata l‟11 febbraio 2013 è comunque una situazione straordinaria per

la Chiesa, ma non è la prima volta che un papa abbia rinunciato. È normale comprendere

che è cambiata la componente della vita fisica delle persone, che oggi normalmente dura

di più, ma non per questo è sempre accompagnata dalla possibilità di servire ugualmente

bene nel proprio ufficio. Dice il papa nella Declaratio: “Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi

mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza […], per governare […], è necessario

anche il vigore sia del corpo, sia dell‟animo, vigore che, negli ultimi mesi, […] è diminuito

in modo tale da dover riconoscere l‟[…] incapacità di amministrare bene il ministero”.

Ciò vuol dire che oggi sono cambiati il volume e la quantità degli impegni della Santa

Sede. Nella società globalizzata e nella comunicazione, in particolare, sono molto più

abbondanti le sfide che richiedono sufficiente vigore.

Non vorrei sbagliarmi, ma dal punto di vista canonico, dal 28 febbraio prossimo, il titolo

con cui chiameremo l'attuale papa, sarà: Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor

Joseph Ratzinger, vescovo emerito di Roma, a meno che il successore non lo nomini

cardinale e allora lo chiameremo Sua Eminenza Reverendissima il signor cardinale..., ecc.

Io credo che pur non partecipando al Conclave per limiti di età, come avviene in qualsiasi

diocesi, il vescovo emerito debba obbligatoriamente essere consultato riguardo al

candidato che verrà scelto come suo successore. E' una mia opinione.

In conclusione, nella Chiesa, il vescovo di Roma che i cardinali eleggono nel Conclave è

anche il Sommo Pontefice, ha anche il compito (ufficio) di confermare i cristiani di tutto il

mondo nella fede, per cui, dopo la Rinuncia di Benedetto XVI, ovviamente, per l‟ufficio di

Sommo Pontefice, sarà eletto un altro.

È interessante, in questa circostanza, vedere con quale normalità la Chiesa, che è

un‟istituzione bimillenaria, stia passando da una Sede piena ad una Sede vacante, per poi

passare nuovamente ad una Sede piena, secondo norme già previste, quindi secondo la

Costituzione e il Motu proprio citati, e vigenti nel caso di Sede vacante. La morte del papa

è dunque solo una delle modalità di produzione della Sede vacante, perché la Rinuncia è

un secondo modo.

Don Fabio Iodice

18 LUNEDI

16,00: Corso d'inglese. Sala biblioteca

19,00: Catechesi per Universitari II Livello

19 MARTEDI

09,00: Corso di spagnolo. Sala biblioteca

16,30 Formazione alla liturgia

17,00 Corso di spagnolo. Sala biblioteca

17,00: Lettere (Edif. B, Sala riunioni): “Onnipotente: onnipotenza di Dio e libertà dell’uomo”

19,30: Corso per fidanzati

21,00: Catechesi Campus X

20 MERCOLEDI

19,00: Catechesi per Universitari I Livello

19,30: Lectio Divina

20,30: Laboratorio musicale. Sala Studio

21.00:Formazione Umana e Sociopolitica (Campus X)

21 GIOVEDÌ

13.10 Ingegneria (aula R3): “Vita e opera di Stanley Jaki”

13,15: Adorazione eucaristica

16,00 Corso di francese Sala biblioteca

16,00: Colloqui e conf.(Res. Schiavonetti)

17,30: Adorazione eucaristica

19,00: FUCI

19,00: Preparazione alla cresima

21,00: Newman Center (Campus X)

21,00: Catechesi (Res. Tor B. Monaca)

22 VENERDI

19,00: Prove di canto per la liturgia

19,30: Introduzione alla S. Scrittura

21,00: Cineforum (Campus X)

23 SABATO

RITIRO SPIRITUALE DEL MESE DI FEBBRAIO

15,30 Scuola di evangelizzazione

17,00: Orientamento vocazionale

24 DOMENICA (II DI QUARESIMA)

RITIRO SPIRITUALE DEL MESE DI FEBBRAIO

11,00-(18,00):Messa(Res. Schiavonetti)

12,00: MESSA, pranzo e vita comunitaria

Tutti sono invitati a partecipare al ritiro del mese di febbraio (23-24). Date la vostra adesione entro giovedì 21 a Sr Elvira 3404882597

CALENDARIO SETTIMANALE

ORA MISTICA

Al volger del corto ed amaro Mese ,

quando la Neve si scioglie al Sole ,

quando la brina s’illumina all’Aurora,

Tu hai ceduto il passo al più giovane fratello

Nella più profonda e mistica ora

Nell’epoca della bianca civetta

che rende veloce ogni Attimo ,

blocca la Ragione nel continuo pensare.

Come la cara e dolce Maria si rifugia nella grazia di Dio

dopo aver offerto le nobili sofferenze al Cristo Vivente ,

così Tu , oh Pietra della Chiesa, ti sottrai alla folla

per meditare e pregare nel Silenzio del Vaticano,

come accadde a colui che invitava i fedeli al perdono per le nostre miserie umane e per i nostri peccati.

Mentre ti rivolgo un Salve Regina lungo la Prenestina

Sento tagliarmi il volto dal gelido vento che soffia

Inutili Stragi che deturpano la tanto sospirata PACE

Ricercata e mai trovata

Nel dialogo tra i padroni e gli operai ,

nel doloroso e giulivo Amore della Sacra Famiglia ,

mentre le ossa desiderano confortante Riposo,

le orecchie desiderano flebili ed allegre Voci ,

gli occhi desiderano guardare un Nuovo Mondo.

Oh mio caro Benedetto

nell’ascoltare valchirie wagneriane

ritorna nel mio inconscio

la nitida immagine

di un provato Uomo

che distribuiva nell’ambrosiana città,

il pane riempito dalle parabole,

il vino denso di santo spirito,

per ricordarci in un sol passo

che ossa ritorniamo nella nuda Cerere,

che il cancro dell’Odio genera diffidenza

tra gli uomini e le donne di buona volontà.

Dedicata con Affetto a

Papa Benedetto XVI

Gianluigi Melucci

REALIZZAZIONE DI EFFATÀ

Direttore responsabile

P. John Idio, OMV

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Cell: +393318064780

Capo redattore

Rita Tomasi

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Redattori

Marianna Dimasi, Maria Grazia

Mascali, Pantaleone Palmiotti

Realizzazione Grafica

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Fotografia

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webmaster

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