H.E.R. Human Evolution Resource C.F. 97675290015 P.I 10041880013 Iscritta al Registro Regionale A.P.S. Della Provincia di Torino 11/TO Sezione Ricerca Sede legale: Via Andrea Provana n° 1 10123 Torino(TO) - Italia Tel. +39 011 889682 Fax +39 011 889682 Web http://www.hernews.org mailto: [email protected]Studio Terapie: Via Sineo n° 12/4 10100 Torino (TO) Lab. Sperimentale Reiki: Via Radicati n° 2 14020 Cocconato (AT) Complesso Sportivo “O. Bonasso” Via Prelli 1 15020 Murisengo (AL) 1 Allegato 1 RAZIONALE Tra le varie reazioni, fisiologiche e non, allo sforzo agonistico certamente un ruolo primario è giocato dalla risposta dell’organismo allo stress, fisico ed emotivo, evocato dai carichi di lavoro e dalla competizione sportiva stessa. La risposta neuro-endocrina ed immuno-ematologica allo stress fisico-sportivo è attualmente oggetto di intensa ricerca. E’ ormai acquisito che vi sono risposte molto diversificate, anche in gruppi omogenei di soggetti analizzati. Le variabili determinanti l’individualità di risposta sono: la presenza di polimorfismi genetici, l’età, il sesso, la co-morbidità, i trattamenti farmacologici, il grado di allenamento, la frequenza delle competizioni ed il tipo di attività praticata. Il termine stress definisce una risposta fisiologica ad eventi percepiti dall’organismo come pericolosi o potenzialmente pericolosi chiamati stressori. I neuroni del nucleo paraventricolare dell’ipotalamo sono considerati tra i maggiori effettori di tale risposta. In condizioni di stress, tali neuroni, secernono vasopressina e corticotrophin-releasing hormones in grado di attivare l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Come diretta conseguenza ne deriva il fatto che il tipo e la durata dell’esercizio fisico sono in grado di influenzare in maniera significativa la risposta surrenalica così come la stessa corticotropina, ma soprattutto i corticosteroidi hanno una azione inibitoria di tipo feedback negativo sull’ipotalamo, sull’ipofisi e sulla corteccia surrenale. E’ noto che gli atleti sottoposti ad importanti carichi di lavoro possono andare incontro ad una significativa riduzione delle loro performances sportive e che tale evento risulta correlato allo stress psico-fisico. L’ipotesi maggiormente accreditata per spiegare tale situazione, che vede contemporaneamente coinvolti i sistemi nerologico, endocrinologico ed immunologico è quella illustrata da Smith. In tale ipotesi viene assunto che l’esercizio fisico produca micro-traumi muscolari e scheletrici in grado di evocare una risposta infiammatoria locale. Con l’eccessiva ripetizione dello stimolo fisico, la risposta locale diventa in grado di dare origine ad una risposta infiammatoria sistemica. In tale modello, gli attori principalmente coinvolti appaiono essere alcune citochine pro-infiammatorie ed i neuropeptidi in grado di modulare la risposta dell’asse ipotalamo- ipofisi-surrene. E’ noto inoltre che la risposta ormonale allo stress psico-fisico rappresenta negli atleti una risorsa essenziale sia per la fase di recupero dopo l’esercizio che nella fase di adattamento all’esercizio
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