Tecnica Urbanistica con Laboratorio Lezioni Frontali 2009-2010 • Ignazio Vinci La dimensione strategica nel governo delle trasformazioni urbane e territoriali GOVERNO DELLE TRASFORMAZIONI URBANE E TERRITORIALI Dimensione normativa-regolativa Dimensione ambientale Dimensione del progetto urbano Dimensione delle politiche di sviluppo Dimensione strategica
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GOVERNO DELLE TRASFORMAZIONI URBANE E TERRITORIALILa dimensione strategica nel governo delle trasformazioni urbane e territoriali LÕapproccio strategico di matrice aziendale (II generazione)
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Tecnica Urbanistica con Laboratorio Lezioni Frontali
2009-2010 • Ignazio Vinci
La dimensione strategica nel governo delle trasformazioni urbane e territoriali
GOVERNO DELLE TRASFORMAZIONI
URBANE E TERRITORIALI
Dimensione
normativa-regolativa
Dimensione
ambientaleDimensione
del progetto urbano
Dimensione
delle politiche di sviluppo
Dimensione
strategica
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La dimensione strategica nel governo delle trasformazioni urbane e territoriali
A cosa serve la pianificazione strategica
1. A meglio definire l’identità o a “ridisegnare” il futuro delle città
rispetto ad un orizzonte temporale medio-lungo, generalmente
un decennio
2. Ad attivare procedure di partecipazione e governance per la
definizione di uno scenario condiviso di sviluppo urbano,
aperto al contributo ed alla progettualità di stakeholders anche
esterni alla pubblica amministrazione
3. A rendere più efficace il coordinamento settoriale tra i diversi
rami della municipalità o, a livello comprensoriale e
metropolitano, che le progettualità dei diversi comuni non
siano conflittuali
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La dimensione strategica nel governo delle trasformazioni urbane e territoriali
Origini della pianificazione strategica
Prima che si affermasse la pianificazione strategica delle città nelle
forme contemporanee è possibile parlare di un “approccio
strategico” che a partire dagli anni sessanta comincia ad influenzare
l’operato delle organizzazioni pubbliche e degli strumenti di
pianificazione.
1. L’approccio strategico di tipo sistemico-razionalista
2. L’approccio strategico di matrice aziendale
3. L’approccio strategico di tipo territoriale (reticolare)
Tale approccio può essere ricondotto a tre modalità di azione:
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La dimensione strategica nel governo delle trasformazioni urbane e territoriali
L’approccio strategico di tipo sistemico-razionalista
A partire dalla fine degli anni sessanta una nuova generazione di
leggi riorganizza i sistemi di pianificazione in alcuni paesi europei
– Olanda (1965), Francia (1967), Regno Unito (1968) – introducendo
una distinzione tra:
– un livello strategico: piani di indirizzo che delineano i grandi
obiettivi di sviluppo socio-economico e spaziale in un
prospettiva di lungo periodo;
– un livello normativo-operativo, che definisce le trasformazioni
locali nel rispetto dei principi e delle direttive definite a scala
regionale o nazionale.
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La dimensione strategica nel governo delle trasformazioni urbane e territoriali
L’approccio strategico nella pianificazione degli anni 60
L’interpretazione della “missione strategica” dei piani in questa
fase storica fa riferimento ad alcuni elementi comuni:
3. In generale i piani di questo tipo sono espressione di una
razionalità “forte” che prevede una coerente gerarchia di piani
dal livello nazionale o regionale al livello locale.
1. I piani strategici sono piani strutturali: si predispongono al
trattamento di questioni di sviluppo socio-economico ma
agiscono prevalentemente alla scala spaziale;
2. La definizione degli orientamenti strategici da adottare nei piani
è espressione pressoché esclusiva del settore pubblico;
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La dimensione strategica nel governo delle trasformazioni urbane e territoriali
L’approccio strategico di tipo sistemico-razionalista
La pianificazione strategico-strutturale a livello nazionale (Olanda)
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La dimensione strategica nel governo delle trasformazioni urbane e territoriali
L’approccio strategico di tipo sistemico-razionalista
La pianificazione strategico-strutturale a livello regionale (UK)
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La dimensione strategica nel governo delle trasformazioni urbane e territoriali
L’approccio strategico di matrice aziendale (II generazione)
Tale approccio scaturisce dalla inefficacia della pianificazione
strategica-strutturale nel fare fronte al declino economico e
produttivo delle città nel corso degli anni settanta e ottanta.
1. Questa fase si accompagna nei paesi occidentali ad una
progressiva apertura al mercato, coincidente con una de-
regolamentazione in diversi campi delle politiche pubbliche,
compresa la politica urbanistica.
2. La visione globale e gerarchica dei piani viene abbandonata a
favore di programmi molto più concentrati dal punto di vista
spaziale e maggiormente flessibili nell’attuazione.
3. Le difficoltà della finanza pubblica spingono le amministrazioni
locali ad entrare in partnership con il settore privato ed i
detentori delle grandi rendite urbane.
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La dimensione strategica nel governo delle trasformazioni urbane e territoriali
L’approccio strategico di matrice aziendale (II generazione)
I primi e più noti esempi di pianificazione strategica di seconda
generazione sono:
I temi chiave sono:
Capacità di reagire al mercato, grandi trasformazioni fondiarie e
riqualificazione delle aree dismesse, partnership con investitori
privati.
• Glasgow (1976) e Lione (1982), per gestire gli effetti del declino
industriale e lanciare un piano di rigenerazione delle economie
urbane;
• Barcellona (1990) per preparare la città al grande evento delle
Olimpiadi e trasformarla da città industriale a città del turismo e
dei servizi;
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Metodologie e strumenti di analisi nella pianificazione strategica di matrice
aziendale
COMBATTERE
MINIMIZZARE
VALORIZZARE
COGLIERE
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La dimensione strategica nel governo delle trasformazioni urbane e territoriali
Il benchmarking territoriale
Nel marketing, il benchmarking consiste nell’analisi comparativa di
tecnologie, processi produttivi e prodotti di una organizzazione
comparati con quelli delle organizzazioni leader nel mercato di
riferimento.
I risultati del benchmarking verranno poi utilizzati nel piano
d’azione per cercare di riprodurre o sollecitare alcune delle
condizioni ritenute vincenti.
Il benchmarking territoriale consiste nell’identificare le
caratteristiche endogene ed organizzative delle città
(ad esempio in campo industriale, nel campo dei servizi avanzati e
della ricerca, in campo culturale e turistico-ricettivo)
per “copiarne” i fattori di successo ed entrare in competizione con
esse.
Metodologie e strumenti di analisi nella pianificazione strategica di
matrice aziendale
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L’approccio strategico di tipo reticolare (III generazione)
Si diffonde nel corso degli anni novanta in diverse città europee:
Dell’approccio aziendalista conserva il carattere “performativo” e
“flessibile”, ma presenta alcune caratteristiche nuove:
1. Il processo deve essere costruito per cogliere istanze e
progettualità provenienti “dal basso”: gli attori non sono
soltanto portatori di interessi forti, ma anche portatori di
interessi “deboli” o “diffusi”;
2. Enfasi non solo sulla crescita e la rigenerazione economica ma
anche sulla coesione sociale e la qualità della vita;
3. La maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale ed alle
esigenze di riequilibrio delle funzioni urbane (area vasta o
metropolitana).
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La dimensione strategica nel governo delle trasformazioni urbane e territoriali
L’approccio strategico di tipo reticolare (III generazione)
Tra i più noti esempi di pianificazione strategica di terza
generazione vi sono i casi di città che hanno esteso la
pianificazione strategica alla dimensione metropolitana:
I temi chiave sono:
Economia della conoscenza e sostegno ai settori dei servizi
avanzati, salvaguardia dei valori ambientali e qualità della vita,
innovazione nella governance locale.
• Barcellona (2000), per gestire la transizione economica e
organizzare i servizi alla scala metropolitana;
• Torino (1998) per preparare la città al grande evento delle
Olimpiadi e trasformarla da città industriale a città del turismo e
dei servizi;
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La dimensione strategica nel governo delle trasformazioni urbane e territoriali
Le fasi di costruzione di un piano strategico
1. Diagnosi
Analisi SWOT
Benchmarking
Analisi di contesto e settoriali
2. Piano strategico
Vision
Assi/Linee strategiche
Obiettivi
Azioni/Progetti
3. Implementazione
Patto/Sottoscrizione
Attuazione delle azioni
Monitoraggio
Revisione del Piano
Part
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