GIORNALINO MENSILE N° 322 SETTEMBRE 2018 REDATTO CON GLI OSPITI DELLA FONDAZIONE “CARD. GUSMINI” di VERTOVA, VIA SAN CARLO, 30 SERVIZIO ANIMAZIONE TEL 035/737613 - FAX 035/737661 Email: [email protected]Sito internet: www.fondazionegusmini.it Facebook: pagina “Fondazione Card. Gusmini Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 2, LO/BG
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SE NON RICEVEREMO NULLA…. DA NOVEMBRE 2019
VERRA’ SOSPESA LA SPEDIZIONE GRAZIE A TUTTI PER LA COLLABORAZIONE
Lessi un po' di tempo fa che mantenere un abbraccio per almeno 20 secondi produce all’interno del nostro organismo elevate quantità di ossitocina, il cosiddetto “ormone dell’amore”: un ormone che favorisce il benessere riducendo i livelli di stress e di ansia. Qual è stato il vostro ultimo abbraccio così lungo da far regolare il respiro con quello dell’altra persona? Quello che all’inizio tutto il corpo sembra un fascio di nervi e alla fine pare fatto di gomma tanto è abbandonato alle onde? Nell’infanzia l’abbraccio è un primo ed importante scambio comunicativo non verbale tra la madre e il bambino, l’abbraccio capace di irradiare calore, di segnalare presenza e amore. Quell’abbraccio in cui il bambino inizia a mettere radici in un mondo nuovo, sconosciuto, iperstimolante e dove il contatto con la madre diventa la rassicurazione e l’attaccamento più importante. In generale nella quotidianità gli abbracci sono molto frettolosi, sono più consistenti in partenze o ritorni, in eventi celebrativi, in contesti un cui l’emotività porta a ricercare un contatto intimo e vicino con l’altro. E’ un gesto così apparentemente semplice e sottovalutato. Abbracciare ed abbandonarsi all’altro può far affiorare parti nascoste, sconosciute o vulnerabili della nostra personalità. In un abbraccio si sta vicini, alle volte si cambia gioia, dolore, conforto, angoscia, felicità, vittorie e sconfitte, amore, paura, forza e inerzia, coraggio e ammirazione. In un abbraccio si mischiamo le anime, si tocca e si percepisce quella dell’altro solo se si è disposti a mostrare e donare la propria. In un intrigo di forze esplosive che generano calore, appartenenza, presenza e amore. C’è chi ama gli abbracci e chi li odia. Chi non riesce ad attaccarsi e chi non riesce a mollare l’appiglio. Chi poggia la testa, chi avvinghia sulle spalle, che sfiora, chi sostiene, chi si abbandona. E voi che abbracciatori siete? Dove vi riconoscete? Vi invito a sperimentarvi e a stupirvi degli abbracci, di ascoltare il silenzio che li accompagna e di porre attenzione a tutto quello che creano e trasformano dentro e fuori di voi!
Isabella
“Ti abbraccerei anche se tu fossi un cactus ed io un palloncino”. Platone
Il mondo è pieno di pazzi, un poco lo siamo pure noi…
ModestaMente Il giornale delle comunità psichiatriche della fondazione Gusmini di Vertova
Anno 5 n. 48 Allegato al n. 322 Settembre 2019 de “L’Arcobaleno” EDITORIALE
Ciao Valter
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Il mondo in un abbraccio
E’ vero!!! un abbraccio racchiude il mondo. Un abbraccio è il più bel gesto d’affetto. È un modo per dirsi ti voglio bene. Un abbraccio è accoglienza, è amore. Abbracciarsi è dirsi un mondo di cose belle. Ci sono gli abbracci di addio, gli abbracci che suggellano un unione oppure gli abbracci di perdono. Con un abbraccio comunichiamo il meglio di noi. Un abbraccio è un emozione ed è talmente bello che ci spinge a raccontarlo. Ah gli abbracci!!! un abbraccio è un gran bel regalo. Ricordo gli abbracci di mia nonna, che mi facevano sentire un piccolo principe. E poi… quell’abbraccio indimenticabile: un mio caro amico che non vedevo da tempo, è venuto a farmi visita. Gli abbracci d’addio per me sono quelli più tristi ed intensi (Michele). Io penso che gli abbracci sono il modo più bello e semplice per dire a qualcuno: “ti voglio bene”. (Ilaria) Neanche a farlo apposta, 2 giorni fa ho sognato una persona che non vedevo da tempo ed ho sognato di abbracciarla con commozione e affetto. L’ultimo abbraccio l’ho avuto a Natale, dopo tanto tempo che non lo facevano le mie sorelle. (Gualtiero) Un abbraccio sincero fa sempre bene ad anima e cuore, sia che sia fra uomo e uomo, donna e donna o uomo e donna. Fa sempre piacere e se dovessi incontrare mia sorella dopo 12 anni mi metterei a
piangere e l’abbraccerei. Gli abbracci vanno costruiti da relazioni, non arrivano dal nulla. (Lorenzo) Un abbraccio è vita, anima e passione. Più ce ne sono più ti danno colore ed energia. Anche un abbraccio da una persona che ti sembra lontana, in quel momento ti potrebbe dar la voglia di vivere. Io sono una persona emotiva per cui un abbraccio vale di più di mille parole. I bambini sono più diretti e spesso abbracciano senza pensarci troppo. (Franco) Un abbraccio sincero fa sempre
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piacere. Preferisco abbracciare che essere abbracciata, senza forse, nessuna distinzione. Mi piace dare calore ed energia con una pacca sul lato b. (Annamaria) Secondo me ci sono molti tipi di abbracci, tutti con il loro valore. A volte un abbraccio è il modo più diretto e immediato per comunicare vicinanza ed affetto, senza la barriera linguistica. Altre volte è meno sentito e di circostanza (Elena).
La redazione della comunità Agorà
IL VALORE DEGLI ABBRACCI
In questo numero, parleremo del valore degli abbracci secondo noi, l’abbraccio è un gesto affettuoso e avvolgente, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista morale, ti fa sentire pieno d’affetto. Sia chi lo dà che chi lo riceve, prova emozioni positive, felicità, armonia, gioia e riconoscimento. Ci sono, diversi momenti
In questo numero, parleremo del valore degli abbracci secondo noi, l’abbraccio è un gesto affettuoso e avvolgente, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista morale, ti fa sentire pieno d’affetto. Sia chi lo dà che chi lo riceve, prova emozioni positive, felicità, armonia, gioia e riconoscimento. Ci sono, diversi momenti, nei quali è bello ricevere un abbraccio ad esempio quando siamo giù di morale, siamo tristi, ci sentiamo soli o stressati, se vogliamo dare e
ricevere affetto, o quando siamo in intimità, diamo all’abbraccio un significato erotico. Ci siamo interrogati su quanto deve durare un abbraccio e abbiamo scoperto che non esiste una giusta durata, tutto dipende dal carattere, da ciò che vogliamo trasmettere e dal nostro abbraccio. Di seguito ci saranno le nostre consuete interviste, ma questa volta abbiamo introdotto una novità, i nostri giornalisti sono usciti all’esterno e hanno raccolto diversi pareri, per le strade di Vertova. - 1 – Cosa è per te un abbraccio? - 2 – Quando hai bisogno di un abbraccio? - 3 – Quanto deve durare per te un abbraccio? - 4 – Chi vorresti abbracciare in questo momento?
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Nives Nives è una ragazza con gli occhi che sorridono, le illuminano il volto, ha 35 anni, pensa che la vita è meravigliosa con i suoi alti e bassi, proprio grazie alle difficoltà si crea il carattere, ama stare con le persone, la arricchisce più delle cose materiali. - 1 – Occasione d’incontro e vicinanza con un’altra persona, un rifugio emozionale. Un vero abbraccio trasmette più delle parole. - 2 – Ci sono due momenti. Il primo è condivisione di gioia, il secondo è bisogno di supporto che non sono le parole. - 3 – Dipende dalla relazione che ho con l’altra persona - 4 – Te! DANIELA Daniela, di passaggio qui a Vertova, è di Clusone, sportiva e tenace arriva qui da noi a piedi, attraverso la pista ciclabile, imperterrita e temeraria nonostante la colonnina di mercurio è a 34°!! - 1 – Gesto d’amicizia, amore e calore, per far sentire la vicinanza. - 2 – Specialmente quando sono triste, o quando ho un problema. - 3 – Non c’è tempo, fino a quando senti d’aver contagiato l’altra persona con la tua allegria. - 4 – Te! Scatta l’abbraccio colmo d’affetto:” che ti porti tanta serenità”. BARBARA Barbara, due occhi azzurro mare, che spiccano in un’abbronzatura favolosa. E’ un A.S.A. della Comunità Rugiada della nostra Fondazione Cardinal Gusmini, come forma di coccola ama cucinare. - 1 – E’ difficile definire un abbraccio, è un segno d’accoglienza, dare è anche avere, ci sono diversi tipi d’abbraccio che fortifica, affetto e amicizia. - 2 – Sempre, assolutamente. - 3 – Infinito! - 4 - Monica, che mi ha fatto l’intervista, mi ha fatto molto piacere. Io sono una persona molto fisica e l’abbraccio mi viene spontaneo.
ANTONIO Seduto al tavolino di un bar, barba incolta con sguardo “intrigante”, si definisce uno strumento musicale, ama la chitarra, viaggi in spiagge incontaminate e tranquillità. - 1 – Un affetto di una persona. - 2 – Nei momenti più tristi della vita. - 3 – Anche pochi secondi. - 4 – In questo momento nessuno, perché sono solo, vorrei un sentimento. AUGUSTA E MARIO
Augusta e Mario arrivano mano nella mano al bar, si siedono vicino ed ecco che incominciamo a
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interagire sono sposati da 59 anni, hanno 4 figli, 9 nipoti e un pronipote, iniziamo a parlare degli abbracci, Mario mi dice quando la famiglia si riunisce, c’è un’armonia di abbracci. - 1 – Un gesto d’affetto. - 2 – In un momento di sconforto, si ha bisogno di qualcuno che ti sta vicino. - 3 – Un istante, ad eccezione dei famigliari. (Mario dice io sono contento della famiglia che ho!) - 4 – Non penso, ora, agli abbracci. GABRIELLA Gabry è un’infermiera della Comunità Quadrifoglio della Fondazione Cardinal Gusmini. Donna poliedrica, dallo spiccato interesse per tutto ciò che la circonda, di grande sensibilità e umanità sempre volta con ogni suo gesto, mai causale, all’ascolto dei pazienti, che per lei non sono solo un nome e cognome. - 1 – E’ una manifestazione d’affetto molto bella, ti ci puoi perdere in un abbraccio o ti ci puoi ritrovare. - 2 – Sempre! Si ha sempre bisogno di abbracci. - 3 – Dipende dalla situazione, può durare secondi o minuti. Non si può stabilire un tempo. - 4 – La più bella intervistatrice del mondo: questa meravigliosa Terry. MELISSA Gentilissima titolare del Arim Bar di Vertova, con la spontaneità mette a suo agio i clienti, infatti accetta di buon grado l’intervista.
- 1 – Modo di comunicare che si vuole bene ad una persona. - 2 – Quando mi sento giù di tono, ho bisogno d’affetto. - 3 – E’ importante l’abbraccio in se, non la durata. - 4 – Tutti coloro che hanno bisogno di un abbraccio. ANONIMO - 1 – E’ una manifestazione d’affetto importante. - 2 – Quando mi sento triste. - 3 – Dipende dalla situazione. - 4 – La mia amica Sarah, il mio ragazzo, i miei fratelli e mia mamma. ANONIMO - 1 – Un’espressione sincera di affetto e calore! - 2 – Sempre, però solo da chi voglio. - 3 – Dipende da chi me lo da o a chi lo faccio. - 4 – La mia amica Michela,
Giordy ed i miei famigliari. Anche i miei micetti: Billy e Toffee ANONIMO - 1 – E’ un modo di comunicare e volersi bene. - 2 – Quando mi sento giù di tono. - 3 – Non c’è un tempo per un abbraccio. - 4 – I miei genitori e la mia amica Elisa, Naty ed il mio fidanzato.
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ANONIMO - 1 – Una forma per scambiarsi affetto e sentimenti. - 2 – Quando mi viene da dare o ricevere affetto. - 3 – Circa 20/30 secondi. - 4 – Un’ eventuale fidanzata che non ho. Le interviste, ci hanno confermato che i significati dell’abbraccio, possono essere molteplici. Così come le modalità di darli. Ma il comune denominatore, è che per tutti l’abbraccio è fondamentale. Come un raggio di sole che scioglie la neve, dopo un freddo inverno.
La redazione delle comunità Quadrifoglio e Rugiada
IL BORSELLO DI TELA VERDE
Un geologo viene a trovarci in CPM
Munito di borsello di tela verde, ecco che arriva il geologo Fiorenzo Poli. Come un prestigiatore estrae dal suo cilindro oggetti di ogni genere, ecco che Fiorenzo estrae dalla sua sacca meravigliose pietre, che posiziona con scioltezza su un telo di velluto nero: meravigliosi cristalli di quarzo, chiamato in passato ma a volte anche oggi cristallo di rocca, e una pietra grigia che chiama porfirite. Il nostro geologo ci invita a guardare, toccare, osservare con una lente di ingrandimento campioni minerali che provengono tutti dalla media val Seriana, tra quota 1200 e quota 2000. Li ha raccolti
scavando a mani nude nel terreno argilloso, senza rompere o danneggiare l’ambiente. La porfirite sembra, alla vista, meno bella, ma è una roccia assai importante: è una roccia di origine magmatica, ed è la roccia “madre” che, eruttata in tempi antichissimi allo stato fuso, ha formato importanti filoni che hanno trasformato le rocce calcaree nel cosiddetto marmo nero della val Seriana, che si trova, per esempio, nella zona di Gazzaniga. L’ obelisco di Gazzaniga, in marmo nero (calcare nero), è alto ben 6,20 metri ed è formato da 3 pezzi sovrapposti tagliati e lucidati, provenienti da un’unica vena di “marmo nero di Gazzaniga e Orezzo”. Il monumento al Marinaio di Gazzaniga è in parte costruito con un’altra importante roccia magmatica, in questo caso il granito dell’Adamello. Quando le rocce magmatiche si raffreddano può accadere che al loro intero si formino delle bolle d’aria, entro cui
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cristallizzano minerali, come per esempio il quarzo. Queste bolle tappezzate all’interno di minerali sono dette “geodi”. Dal borsello verde ecco esce una selce, rinvenuta in una grotta, possibile rifugio di antichi cacciatori, e delle punte di freccia, sempre ricavate da questa roccia tagliente. Mostrandoci gli antichi manufatti di selce, il nostro geologo ci parla dell’ossidiana, una pietra naturale di origine vulcanica che ha struttura e composizione simile al vetro, assai usata e anche commerciata nell’antichità per farne strumenti taglienti come un bisturi. Fiorenzo ci parla anche di minerali, soprattutto cristalli, a cui venivano attribuiti poteri curativi. Per esempio all’ametista si attribuiva il potere di indurre sobrietà contro l’alcolismo, al quarzo di dare equilibrio. Fiorenzo ci racconta che quando trova un cristallo si sente come irraggiare, e ringrazia la Terra che glie lo ha donato. Ha un rapporto di affinità e di grande rispetto con la Terra. Ricorda ancora il primo ritrovamento casuale di un cristallo il 20 aprile del 2007. Quel cristallo rimane il suo più bel tesoro. Prima cercava fossili, anche recandosi in alta valle Seriana, sulla Presolana, antica formazione corallina, e sul monte Pora, oltre che sull’Alben. Fiorenzo conclude il suo intervento lasciando in noi la forza del suo rapporto di grande intensità con la natura e del rispetto per il nostro pianeta.
Monica
La follia viaggia veloce…. cavalcala
II Edizione
14 Luglio 2019: 2° raduno Ferrari!
Domenica 14 luglio in Fondazione si è tenuto un evento di solidarietà promosso dalla famiglia Zaninoni e dal Ferrari Club di Caprino Bergamasco: il secondo raduno di Ferrari dal titolo “La follia viaggia veloce…. cavalcala”. Era una giornata che coinvolgeva non solo noi utenti e operatori delle tre comunità psichiatriche Quadrifoglio, Rugiada e Agorà della Fondazione ma anche tutta la popolazione interessata dei paesi
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vicini. Alle ore 10.00 è iniziato il ritrovo: abbiamo visto sfilare tantissime macchine, una più bella dell’altra. Ho avuto la possibilità di parlare con degli amici del Club Ferrari circa la stagione sportiva della rossa e il suo pilota storico Schumacher. In questi anni, molte volte, la Ferrari è stata penalizzata ma non è giusto perché se ci sono delle regole devono essere applicate a tutte le scuderie senza fare distinzione. Durante la mattinata c’erano alcuni stand, quello degli amici del Club che avevano diversi gadget della Ferrari e quello del nostro giornale Modestamente. Sulla facciata della Fondazione era esposto il bandierone del cavallino rampante che era maestoso e bello. A partire dalle 11.30 c’era la possibilità di fare un giro sulle macchine, per noi utenti era gratuito mentre per gli esterni era possibile con un’offerta. Ci sono 31 Ferrari e ha inizio lo spettacolo! Io sono salito su una macchina con il cambio vicino al volante. Il pilota si chiamava Mansueto e, tra una chiacchierata e l’altra, ci facciamo delle confidenze: mi ha detto che questa macchina l’ha avuta dallo zio. Ho provato emozione e felicità durante il tragitto. In poco tempo tocchiamo i 150 Km/h. Può contenere al massimo 90 litri di benzina. Non sono mancate le frenate all’ultimo metro e le sgommate delle ruote posteriori. Alle ore 13.00 tutti i soci sono andati a gustare un buon pranzo al ristorante da Leone. Ringrazio vivamente tutte le persone e le associazioni che hanno permesso questo evento. Un grazie va anche ai piloti e ai volontari delle varie comunità. Siamo stati fortunati perché il tempo è stato clemente. Un saluto da: GUALTIERO TOMASONI.
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