entre scriviamo, sta per concludersi in sordina la battaglia per le unioni civili. I rapporti di forza alla Camera hanno reso insignificante la re- sistenza di una piccola pattu- glia di deputati in Commissio- ne Giustizia. Al momento di an- dare in edicola il più pericolo- so attacco di sempre all’istitu- to della famiglia in Italia sarà già diventato legge dello Stato. Approvazione con la fiducia, per rendere impossibili modi- fiche al testo del Senato e per coartare il voto di coscienza. Per evitare rischi di incostitu- zionalità le unioni civili sono state etichettate come "forma- zione sociale specifica". In realtà è stata codificata la so- stanziale equiparazione alla fa- miglia dell’unione tra persone dello stesso sesso. Impedimen- ti, rito, registrazione nello sta- to civile, scelta del cognome, regime patrimoniale, modalità di scioglimento, alimenti, pen- sione di reversibilità, equipara- ti a quelli dei coniugi. La vita dell’unione è definita come vi- ta familiare, rispetto alla quale si differenzia, con involontario umorismo, solo per la man- canza dell’obbligo di fedeltà. È caduta in Senato la possibilità di adottare il figlio del partner, ma il meccanismo dell’adozio- ne speciale continuerà a ren- derla possibile, come le crona- che dimostrano ogni giorno. Bocciati gli emendamenti sul- la maternità surrogata, chi ha i soldi potrà sfruttare donne bi- sognose da cui comprare ga- meti o affittare l’utero, ripor- tando poi in Italia bambini a cui nessun giudice negherà l’ado- zione, "nell’interesse del mi- nore". Sul futuro aleggia la cap- pa di possibili azioni giudizia- rie per riconoscere alle coppie omosessuali l’eterologa e l’a- dozione legittimante. Del resto, la legge di oggi è solo il primo passo, dichiaratamente autoli- mitatosi negli obiettivi per evi- tare che sul tema dei bambini si coagulasse l’opposizione di una sensibilità non ancora ane- stetizzata. Il resto lo farà l’Eu- ropa che non ci imponeva que- sto tipo di soluzione, ma che – una volta scelta la strada di trat- tare in modo uguale cose disu- guali – ci imporrà di far cade- re ogni residua differenza di trattamento per i partner dell’u- nione omosessuale, sulla base del principio di non discrimi- nazione. Con i voti di fiducia il governo si è assunta la respon- sabilità politica della legge e il sottosegretario Migliore ha con onestà rivendicato la volontà dell’equiparazione al matrimo- nio. Renzi accontenta la sini- stra radicale, ma la componen- te cattolica del Pd ne esce umi- liata, costretta, rispetto alle sue richieste, ad accontentarsi, al pari dei cattolici di Ncd, della inutile rinuncia alla stepchild a- doption. Il realismo fa premio sugli ideali e la vicenda certifi- ca l’irrilevanza politica dei cat- tolici, divisi e pronti ad alli- nearsi al momento del voto in Parlamento, anche su un tema fondamentale come la famiglia. Adeguarsi allo spirito dei tem- pi evita lacerazioni alla politi- ca, ma i danni per la società si valuteranno sui tempi lunghi, a cominciare da quelli che pro- durrà l’esperimento psicope- dagogico di affidare la crescita dei bambini a genitori dello stesso sesso. ©RIPRODUZIONE RISERVATA M EDITORIALE Don Paolo Gentili* LETTERE AL POPOLO DELLA VIT A Unioni civili Ora l ʼ Europa farà il resto Famiglia, il Papa ci dona una musica che suona di nuovo Gian Luigi Gigli Amo ris Lae tit ia fa risuonare la voce di una Chiesa in cui, per rispondere alle sfide dell’attuale contesto culturale, ci si è messi alla scuola della famiglia illuminata dal Vangelo. Ci sono voluti due Sinodi, una doppia consultazione di popolo (che è una vera novità storica), perché il Santo Padre ci donasse un "cambio di passo" così incisivo, forte della collegialità di cui questo documento risplende. Papa Francesco ha riscritto parole già pronunciate con una musica totalmente nuova: "Gesù vuole una Chiesa attenta al bene che lo Spirito sparge in mezzo alla fragilità" (AL 308). Per troppo tempo abbiamo costruito barricate producendo una competizione fra vicini e lontani, finendo per diventare noi stessi lontani dallo prospettiva che ha Gesù. Si tratta allora di convertire il nostro sguardo, da quello del fig lio fed ele della parabola di Lc 15, 25-32 a quello del samaritano di Lc 10,25-37. Il Papa lo scorso anno, nella sua visita a Prato, affermò che "non esistono lontani che siano troppo distanti, ma soltanto prossimi da raggiungere". Occorrono allora nuovi occhi per accompagnare i conviventi, preoccupati dai costi della cerimonia nuziale, a riconoscere l’atto di sposarsi come una Grazia e non come un lusso per pochi (cfr. AL 294). Troppo spesso la cornice ha oscurato il quadro, lasciando percepire il sacramento del matrimonio solo come una serie di obblighi o impedimenti: si tratta invece di annunciare la grazia liberante del sacramento delle nozze. I tempi delle famiglie sono spesso insostenibili; quando poi si hanno bimbi piccoli è la parrocchia che deve entrare nelle case. Così, anche per i giovani sposi, uscendo da una pastorale di élites, fatta di piccoli gruppi, occorrerà suscitare una nuova modalità di accompagnamento, un aiuto da famiglia a famiglia: "affidare a coppie più adulte il compito di seguire coppie più recenti del proprio vicinato, per incontrarle, seguirle nei loro inizi e proporre loro un percorso di crescita" (AL 230). Soprattutto, davanti a chi fallisce nel matrimonio, l’atteggiamento evangelico da assumere è quello delle parabole della misericordia, in particolare della donna che si lascia illuminare dalla lampada e, ritrovando la dracma perduta, favorisce la reintegrazione restituendole tutto il suo valore (cfr. Lc 15,8-10): "la misericordia non è solo l’agire del Padre, ma diventa il criterio per capire chi sono i suoi veri figli" (AL 310). Per il discernimento pastorale, nel distinguere i vari casi che si presentano, sarà preziosa l’opera dei pastori che in un dialogo filiale favoriranno l’apertura delle anime in foro interno (cfr. AL 300), offrendo indicazioni solo dopo aver letto le pieghe più nascoste di quella particolare situazione. È determinante però, nella consapevolezza che "siamo chiamati a formare le coscienze, non a pretendere di sostituirle" (AL 37), rispettare la "legge della gradualità, o cammino graduale" (FC 34), evocata da San Giovanni Paolo II. A Betlemme la Trinità è scesa su un po’ di paglia: il collirio della misericordia sarà decisivo per portare il vangelo della famiglia nell’umanità di questo tempo. *Direttore Ufficio nazionale Cei pastorale familiare ’ L LE RUBRICHE S O M M A R I O NOI n 2 m a o 2 famiglia vita 5 ESORTAZIONE Amoris laetitia Futuro presente 26 OBIEZIONE Le buone prassi di Cav e ospedali Pino Moradini 28 OBIEZIONE Resistere da 40 anni alle lobby abortiste Luca Finocchiaro 30 OBIEZIONE Erodere la libertà scelta contro la vita Marina Casini 32 OBIEZIONE «Io, obiettore cacciato dagli Usa» Robert Walle y 34 OBIEZIONE Il Papa: dire no Un diritto umano Antonietta Oriolo 38 VIVA LA VITA La scelta di Pompei: «Accanto alle madri» Loreta Somma 6 ESORTAZIONE Amoris laetitia Futuro presente 10 ABUSI Donne e violenza Un progetto per dirlo Viviana Daloiso 12 ABUSI Donne e violenza Segni da cancellare Paola Molteni 14 CHERNOBYL «I ragazzi ucraini: Aiutateci ancora» Benedetta Verrini 18 SPIRITUALITÀ Eremi e santuari modello famiglia 1 Barbara Garavaglia 16 COPPIE E CRISI Figli di separati Il dolore e la malattia Sofia Tavella 20 SPIRITUALITÀ Eremi e santuari modello famiglia 2 Barbara Garavaglia 22 SPIRITUALITÀ Il teologo Santorsola: genitori pregate così Paolo Ferrario 25 L ANALISI Con lʼobiezione serve la prevenzione Gian Luigi Gigli 26 CERCO FAMIGLIA Daniela Pozzoli 31 MICROCOSMI 2.0 Diego Motta 33 LA SALUTE NEL PIATTO Caterina e Giorgio Calabrese 39 LETTI PER VOI 39 QUELLO CHE I VOSTRI FIGLI NON DICONO Roberta Vinerba 8 ESORTAZIONE Amoris laetitia Futuro presente