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Un medico del pronto soccorsodellospedale di Urbino parla didue
problemi: pochi dottori nelreparto e mancanza di
radiologi,chirurghi e trasfusionali dinotte e nel fine-settimana.
Per leurgenze arrivano entro 40 minu-ti, ma secondo alcuni un
tem-po troppo lungo. Il nuovo diret-tore di zona, Argentieri,
prontoa discutere interventi condivisi.
a pagina 4
La denuncia:Pochi mediciper le urgenze
Pronto soccorso
Una notte ricca di iniziative quelladi gioved 25. Dai musei
aperti si-no a tardi alle tradizione popolariin piazza, dalla
musica dal vivo aigiochi per coinvolgere anche i pigiovani. La
notte bianca urbinate stata organizzata dal comunenel-lambito del
Meeting sulle politi-che giovanili. In agosto i negozian-ti
replicheranno.
a pagina 5
Nessun dorma: il 25 maggio
La rivincita di Montebello
Notte Bianca
Un milione di euro all'anno.Tanto paga l'universit per l'affitto
di aule, laboratori e uffi-ci. Sono venti gli immobili datiin
locazione da privati e istitutireligiosi, a un costo che dai pri-mi
anni novanta a oggi pi cheraddoppiato. Solo l'Arcidiocesiricava dai
locali dell'ex semina-rio, in piazza Rinascimento, pidi 500mila
euro.
alle pagine 12 e 13
Vende i Collegima pagaaffitti milionari
Universit
Nellantico convento sulle colli-ne delle Cesane si coltivano
ce-reali daltri tempi e si produce lapasta con tecniche biologiche.
Il marchio Alce Nero definiti-vamente passato di mano, ma
ilfondatore della cooperativa haprogetti per il futuro ed con-vinto
che i consumatori e i dis-tributori di sempre gli rimarran-no
fedeli.
a pagina 7
Cibo biologico
Sabato 13 un centinaio di exallievi della Scuola di giorna-lismo
si sono incontrati incitt per il tradizionale radunoannuale; un
appuntamentoche da solo d un'immaginedella nostra Scuola. Tanti
giorna-listi che da tutta Italia vengonoqui, spesso affrontando
viaggilunghi e faticosi e comunque aloro spese, danno l'idea di
unattaccamento alla citt oltre chealla Scuola, di cui non
conoscia-mo altri esempi. E' un incontro che chiude l'8corso
biennale, durante il qualeper la prima volta la Scuola
digiornalismo si trovata di frontea volont politiche ostili
chehanno rischiato di mettere indiscussione la sua sopravviven-za.
Ci si dice che l'incidente sarsuperato, ma quello che ci premequi,
nel momento in cui ci pre-pariamo a emanare un nuovobando per il 9
Corso, non unarichiesta di sostegno; , invece,un tentativo di
spiegare perchuna Scuola di giornalismo come
la nostra ha sempre volutogarantire la migliore
formazionepossibile a un costo compatibilecon le risorse di
qualunque fami-glia. Sono motivisemplici: il primoe il pi
importan-te che conside-riamo la forma-zione di giornali-sti uno
dei piimportanti tra iservizi pubblici,tale da non poteressere
riservatosolo a chi dispone di redditi rile-vanti.Questa
convinzione alla baseanche della nostra organizzazio-ne e del
nostro programma.
L'idea guida che la democraziadovrebbe coltivare al meglio ilsuo
simbolo centrale: l'egua-glianza dei punti di partenza, il
rispetto di tutti edi tutte le idee, ilche significa met-tere
tutti alla pari.Non un pro-gramma total-mente applicabi-le, ma non
punon essere unaa s p i r a z i o n ec o s t a n t e .
Soprattutto nell'esercizio deldiritto costituzionale
all'infor-mazione, che ai giornalisti affi-dato. E se queste sono
le basidella democrazia, non difficile
capire perch sia doveroso aprirele strade della professione
gior-nalistica a chiunque ne abbia lavocazione.Come ogni anno, con
il mese dimaggio l'Ifg chiude i battenti,nella speranza di
riaprirli anovembre senza aver dovutorinunciare alla sua vocazione
discuola per tutti. Se sar cos, lodovremo anche alla solidarietche
la citt e il territorio di Urbinoci hanno dimostrato. Vogliamoper
ricordare che, comunquevadano le cose, i tempi stannocambiando. Se
si vorr garantireancora la presenza qui di unascuola di giornalismo
rispettosadei criteri appena sopra riassunti,bisogner attrezzarsi
perch larisorse si trovino in parte pi rile-vante all'interno di
questa comu-nit. E non crediamo che debbaessere troppo
difficile.Speriamo che sia una buonaestate per tutti, per la
Scuola, pergli allievi che partono per glistage, e per la citt che
cos affet-tuosamente ci ospita.
Servono risorseper garantirela correttaformazione
dei giornalisti
LEDITORIALE
Unestate per decidereche Scuola sar
L'energia solare esplode, maUrbino rimane al palo. In
tuttaItalia sono state presentateoltre 10 mila richieste
diincentivi statali per il solarefotovoltaico, 166 nella
nostraprovincia e solo 4 a Urbino,superata da Urbania
(10),Fermignano (14) e Sant'AgataFeltria (15). Eppure a Urbino
ilfotovoltaico una realt: sonoattualmente attivi 9 impiantiche
garantiscono risparmiconsistenti sulle bollette.
Dal luglio 2005 l'incentivo proporzionale all'energia pro-dotta:
un nuovo sistema chegarantisce un beneficio di 2mila euro l'anno
per unimpianto medio e permette dirientrare
dall'investimentoiniziale (20 mila euro) in 10-12anni. Pioggia e
nebbia nonostacolano la produzione dienergia fotovoltaica: il
rendi-mento di un impianto aUrbino in linea con quelloregistrato
nella provincia.
Tutti soddisfatti gli urbinatiche hanno un impianto
foto-voltaico, a casa o in azienda.Con un impianto da 3 kW,infatti,
una famiglia arriva acoprire tutti i consumi di elet-tricit. Ma per
costruire l'im-pianto bisogna faticare un po':oltre ai vincoli
paesaggistici(difficile toccare il centro stori-co di Urbino), la
burocrazia delComune rallenta i tempi direalizzazione.
Giardini nascosti, un tesoro dentro le Mura
Viaggio nel centro storico alla scoperta dei giardini segreti
della citt antica. Da Porta Valbonaa Porta Santa Lucia, lungo le
traverse di via Saffi, un inedito itinerario tra piante rare,
albe-ri secolari e palazzi nobiliari. alle pagine 8 e 9
alle pagine 2 e 3
Quindicinale - 20 maggio 2006 - Anno 16 - Numero 11Internet:
Ducato on line - www.uniurb.it/giornalismo
Energia, il sole dimenticatoCosti iniziali ammortizzati in 10
anni. I risparmi sulla bolletta elettrica
In citt sono poche le richieste di incentivo per impianti
fotovoltaici
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il Ducato
2 3
PRIMO PIANO
Il sole regala energia, ma pochi la usanoSolo 4 richieste di
incentivi statali per il fotovoltaico, contro le 166 della
provincia. Si possono risparmiare fino a 2 mila euro lanno
Necessario un forte investimentoiniziale: circa 20 mila
euroDifficolt per chi vive in centro
ALESSIO SGHERZA
Con il sole, a Urbino,ci si abbronza sola-mente. . Eppure
lanostra stella po-trebbe essere sfrut-tata per produrre
energia elettrica, grazie ai pan-nelli fotovoltaici, a prezzi
van-taggiosi, ottenendo un forte ri-sparmio sulla bolletta
dell'E-nel e un incentivo sulla produ-zione effettiva di
elettricit. Diche numeri stiamo parlando?Una cifra che pu arrivare
a 2mila euro allanno. A Urbino, sono in pochi ad averpresentato
domanda per otte-nere gli incentivi statali offertida un
decretoministeriale delluglio 2005. Ur-bino ha presen-tato solo 4
ri-chieste, contro ilboom che statoregistrato a livel-lo nazionale,
re-gionale e provin-ciale: oltre 10 mi-la domande pre-sentate in
tuttaItalia, quasi 700nelle Marche e166 nella provin-cia. Non tutte
le domande sonostate accettate (ricever l'in-centivo solo il 30%;
la gradua-toria veniva stilata in base alladata di presentazione
della ri-chiesta) ma fare il confronto suquelle presentate
sufficientea dare l'idea: nel Montefeltro, laparte del leone la fa
Sant'AgataFeltria (15 impianti ammessi),ma anche Urbania (con 10
do-mande, 4 ammesse) e Fermi-gnano (14 domande, tutte re-spinte) si
sono dimostrate pi"solari" della citt ducale. Questo scarso
interesse per ilfotovoltaico strano anche
perch a Urbino non una tec-nologia sconosciuta: sono giin
funzione 9 impianti e altri 5sono in attesa di approvazionedel
comune; tutti impiantiprogettati dal 2001 al 2005,quando
l'iniziativa del mini-stero dell'ambiente "10.000tetti
fotovoltaici" garantiva, afondo perduto, fino al 75% delcosto
dell'impianto.Ora il sistema cambiato: conil "Conto energia" (si
veda lascheda) l'incentivo non perla costruzione dell'impianto,ma
in base all'energia prodot-ta effettivamente. Un metodoche permette
di ammortizzareil costo iniziale dei pannelli so-lari in minor
tempo rispetto al
c o n t r i b u t o afondo perduto,anche se co-stringe a un
for-te investimentoiniziale. "Conquesto sistema -spiega France-sco
Grianti, pro-fessore di fisicasperimentale al-la "Carlo Bo" ed i re
t t o re d e lCentro sistemiaudiovisivi acu-stici ed elettro-
magnetici (Csaae) della Soge-sta - l'investimento si ammor-tizza
in massimo 12 anni. Con-siderando che ogni pannelloha una vita di
30 anni, si gua-dagna a costo zero nei 18 annisuccessivi". Facciamo
due conti. Un im-pianto da un chilowatt (kW)produce, a Urbino, 1200
chilo-wattora (kWh) ogni anno.Questo significa che, per ognikW
installato, si ottiene un in-centivo di circa 530 euro l'an-no e
non si paga all'Enel la cor-rente autoprodotta, con un ri-sparmio
sulla bolletta di 216
euro. I costi, certo, sono alti.Ogni kW di impianto costa cir-ca
7 mila euro e l'investimentoiniziale pu essere oneroso:una famiglia
media avrebbebisogno di impianti da 3-4 kW,con una spesa iniziale
tra i 20 ei 30 mila euro e un risparmiocomplessivo annuale di
2100-2900 euro. Bisogna inoltre sgombrare ilcampo da equivoci:
nebbia,pioggia e cielo coperto non so-no un problema per
l'energiasolare fotovoltaica. Le rileva-zioni del Csaae alla
Sogesta(dove c' installato un impian-
to da 18 kW) indicano una pro-duzione in linea con i dati me-di
della provincia: ci sonoquindi poche differenze fra lemarittime
Pesaro e Fano, an-cor meno con comuni qualiUrbania e Fossombrone.
"Perl'irradiazione solare - dice Gi-no Fiorucci, della SolarSystems
di Cantiano - quelloche fa la differenza la longi-tudine: Milano
diversa daRoma, ma fra Pesaro e Urbinonon ci sono grosse
differenze:le condizioni meteo incidonominimamente". Quello che pu
creare proble-
mi in citt sono i vincoli am-bientali e paesaggistici. "
dif-ficile - spiega l'ingegner Co-stantino Bernardini,
dell'uffi-cio edilizia del Comune - chevenga approvato un
progettonel centro storico. Fuori le mu-ra, problemi non ce ne
dovreb-bero essere, a esclusione di zo-ne agricole tutelate come
ilparco delle Cesane". Inutilecorrere per a fare domandaadesso: gli
incentivi a disposi-zione per il 2006 sono stati gisuperati: o
arriva un rifinan-ziamento dal nuovo governooppure si dovr
aspettare.
EuroIl costo di un impianto fotovoltaico da 3 kW dipotenza, la
dimensioneadatta a una famiglia media
20mila
EuroIl beneficio medio annuo chesi ottiene con un impiantoda 3
kW. E la somma dirisparmio e incentivo statale
2mila
AnniIl tempo di ammortamentoper un impianto di
piccoledimensioni, sotto i 20 kW.La stima del Csaae
10-12
AnniE la vita media dei pannellifotovoltaici certificati.
Allafine dellammortamentoc un guadagno netto
30
Sopra, limpiantofotovoltaico alla SogestaA fianco, lo schemadi
funzionamentodel Conto energia(fonte: Enea)Sotto, una
cellafotovoltaica
Pi si consuma, pi si guadagnaORIENTARSI NELLUNIVERSO DELLENERGIA
SOLARE
Bollette ridotteai minimi termini
A Rancitella il primo impianto del 1991
FRANCESCA PIATANESI
Quando il sole ti du n a m a n o astracciare la bollet-ta della
luce. I pochiche a Urbino hannosperimentato l'e-
nergia solare possono davverodire di avere trovato un amico,ma
soprattutto un risparmioassicurato.La signora Laura Damiani,
sultetto della sua casa, a Canavac-cio, ha pannelli fotovoltaici
perun totale di 2 kW. Lo scorso an-no, in dieci mesi, da gennaio
aottobre, ha pagato all'Enel sol-tanto 100 euro. Il resto
dell'e-nergia elettrica consumata l'-ha prodotta da sola. "Ho
l'im-pianto - ha detto - dal 2003. Ingenerale pago la bolletta
all'E-nel solo tre volte all'anno". Fi-no allo scorso luglio,
quando stato introdotto il nuovo mec-canismo del conto energia,
ilministero dell'Ambiente co-priva il 75% delle spese
iniziali,quindi un im-pianto di circa15000 euro, allasignora
costatosolo 4500 euro.Per l'installazio-ne si affidataalla ditta
Lauri dicitt di Castello."Per fortuna sisono occupati ditutto loro
- hacontinuato - al-trimenti non sose sarei andataavanti. Il
comu-ne all'inizio mi ha ostacolatomolto. Ad esempio ho
dovutospendere 500 euro in pi per ri-fare il disegno del tetto,
chesembrava poco chiaro". Di unacosa si lamenta in particolareLaura
Damiani, ovvero dei 30euro annui che deve all'Enelper
l'installazione, la manu-tenzione e il servizio di letturadel
contatore aggiuntivo, quel-lo che contabilizza l'energiaelettrica
prodotta e scambiatacon la rete e la corrispondenteriduzione degli
importi in bol-letta. Sostenitore convinto del foto-voltaico
Stefano Scoglio, tito-lare dell'azienda di medicine
naturali Nutratec, in via Sassoa Urbino. Per lui il fotovoltaico
fondamentale sia a casa sia allavoro. "La mia una famigliache
consuma molto e l'ultimoperiodo per me stato parti-colare quanto a
consumi ener-getici. Facendo un po' di at-tenzione per credo di
riusci-re a risparmiare anche il 100%della bolletta. Bisogna solo
ri-cordarsi di spegnere la luce unpo pi spesso. In azienda, do-ve
possiede un impianto di 12kW finora riesce a produrre dasolo il 60%
dell'energia di cuiha bisogno, ma la posizionedei pannelli non
ancora otti-male. Per settembre spera diriuscire ad alzarli fino a
10 me-tri, cos da poter sfruttare almeglio la luce del sole.
Parlando di energia fotovol-taica non ci si pu dimentica-re di Urs
Abderhalden. Svizze-ro, arrivato a Urbino nel '78,Urs abita con la
sua famiglia
vicino a Ranci-tella, dove pro-duce formaggio.Il primo pannel-lo
fotovoltaicolo ha installatoquindici anni fa,dopo aver vissu-to per
parecchiotempo con la so-la luce del lecandele. Oggi nepossiede
due,uno da 3,3 kW euno da 700 watt."Sono del tutto
autosufficiente, non devo pa-gare la bolletta, ma di certonon ho
interesse a risparmia-re l'energia che produco. Per-ch dovrei
regalarla all'Enel?Per me un azienda privata,fosse statale lo farei
pi volen-tieri".Parla del mondo Urs, di Cher-nobyl e della fiducia
che moltigoverni hanno nell'energianucleare. Da deciso sostenito-re
del solare come fonte dienergia alternativa dice: "E'importante
parlare del nu-cleare. C' ancora troppa gen-te che lo considera un
modoper produrre energia senzaprovocare danni. Non cos.
Soddisfanoi pannelli
fotovoltaici Arriviamo a coprire
tutti i consumi
Nonostantepioggia
e nebbiail rendimento
ottenuto in linea conPesaro e Fano
Conto energia. il sistema utilizzato per incentivare l'u-tilizzo
di impianti fotovoltaici. Gli impianti vengono divisiin tre classi,
in base alla potenza: meno di 20 kW, fra i20 kW e i 50 kW, oltre i
50 kW. L'incentivo erogabile ,rispettivamente, 0.445, 0.46 e 0.49
euro per ogni kWhprodotto. A questa cifra va aggiunto il risparmio
dellacorrente autoconsumata (0.18 euro per kWh). C' peruna
limitazione per gli impianti sotto i 20 kW: non siottiene alcun
beneficio se si produce pi di quanto siconsuma. Esempio: se in un
anno si producono 3600kWh ma se ne consumano 3000, la bolletta sar
pari azero ma i 600 kWh che avanzano saranno 'regalati'all'Enel. Il
consiglio quindi di dimensionare il proprioimpianto sulla base del
consumo effettivo. Per gliimpianti oltre i 20 kWh invece, si
ottiene un contributoanche sulla quota non consumata.
Fotovoltaico. il sistema utilizzato per produrre
energiaelettrica direttamente dalla radiazione solare, per
mezzodell'effetto fotovoltaico. Fatto di silicio, un pannello da
1kW costa circa 7 mila euro. Diversi sono i pannelli solari,che
accumulano energia in un fluido: normalmente forni-scono acqua
calda e riscaldamento, ma possono produr-re energia se abbinati a
una turbina termoelettrica. Prospettive. La produzione di energia
elettrica fotovoltai-ca una frazione minima (0,0009%)
dell'elettricit pro-dotta in Italia. In Europa, siamo al 4 posto
per il fotovol-taico, quasi al livello di Spagna e Paesi Bassi, ma
a undecimo dalla produzione della Germania. Un livello anco-ra
largamente insufficiente: "Basterebbe trasformare inenergia -
spiega il professor Francesco Grianti - lo 0,01%della radiazione
solare che la Terra riflette ogni giornoper coprire il fabbisogno
energetico mondiale".
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ilDucato
4
Senza medici dalle 20 alle 8Radiologi, chirurghi e trasfusionali
sono necessari in ospedale 24 ore su 24?
La denuncia di un dottore del pronto soccorso: Nel fine
settimana aspettiamo fino a 40 minuti per una tac
notte quando un ra-gazzo cade con il mo-torino. Un passantevede
la scena e chia-ma l'ambulanza. Lecondizioni sono gra-
vi. Il giovane viene portato al-l'ospedale pi vicino, il
SantaMaria della Misericordia. Ma ilpronto soccorso di Urbino
abbastanza efficiente per darele cure necessarie in tempi bre-vi?
No, sostiene chi lavora pro-prio in quel reparto. S, sosten-gono
altri dottori.Secondo quanto riferito da unmedico del primo
intervento,che chiede l'anonimato perchteme il licenziamento, ci
sonodue grossi problemi: organicosottodimensionato al
prontosoccorso e mancanza di dotto-ri in alcuni reparti nel
week-end e di notte.La prima questione. Il perso-nale del reparto,
sei medici piil primario, deve garantire ilservizio tutti i giorni
24 ore su24 per il pronto soccorso e los-servazione breve
intensiva,dove un paziente va seguitopasso-passo. "Dovremmo es-sere
almeno in due al mattino eal pomeriggio -spiega il dottore- ma di
giorno c'u n m e d i c o emezzo". I turnidel mattino van-no dalle 8
alle 14per un dottore,dalle 9 alle 13 perun altro. Que-st'ultimo, a
volteresta pure dalle15 alle 18, men-tre un altro lavo-ra dalle 14
alle20. Il servizio dinotte va dalle 20 alle 8. I contisono presto
fatti: al pronto soc-corso c' solo un medico dalle 8alle 9, dalle
13 alle 15 e dalle 18alle 8 del giorno seguente. "Incaso di
malattia o di ferie - pro-segue il medico - ci sono grossiproblemi.
Ci capita di fare dueturni consecutivi, due notti diseguito o tre
notti in una setti-mana". In queste condizioni
saranno efficienti?Il secondo problema pi de-licato e ci sono
opinioni con-trastanti. Negli orari in cui al-cuni reparti sono
sguarniti prevista la reperibilit e in ca-so di urgenze il medico
ha l'ob-bligo di arrivare entro 40 mi-
nuti. Troppi? Ilm e d i c o d e lpronto soccorsopensa di s.
"Dinotte e dal saba-to pomeriggio alluned mattina -per esempio
-mancano i ra-diologi, addettia fare ecografie,tac e
radiografie.Questo inac-cettabile per unospedale di retecome il
nostro".
Qualche esempio: "Arrivanoanziani con sospetto ictusemorragico
(rottura di un vasosanguigno) o ischemico (oc-clusione di un vaso).
Il tratta-mento diverso per i due tipidi ictus, ma per capire di
cosasi tratta serve una tac. Oppure,un paziente in coma non
puaspettare per la tac". Conclu-sione: "Sono tanti 40 minuti di
diologo reperibile". E ancora:"La prima cosa da fare
quandoarriva un paziente stabilizza-re i parametri vitali. Nel
frat-tempo si ha tutto il tempo didecidere cosa fare. Un radiolo-go
in servizio servirebbe se cifossero tre traumi importanti anotte,
ma ne ab-biamo uno a set-timana".Sulla stessa li-nea del medicodel
pronto soc-corso un altrodottore dell'o-spedale di Urbi-no. Anche
luichiede l'anoni-m a t o. " Se a lpronto soccorsodicono che 40m i
n u t i s o n otroppi, ci voglio-no altri medici in servizio
dinotte. Se si vuole crescere co-me ospedale di rete, allora
c'bisogno di pi personale, re-cuperando risorse dagli ospe-dali di
polo, magari chiudendoquelli di Cagli e Sassocorvaro".Secondo il
coordinatore delleattivit cliniche della zona ter-ritoriale 2 di
Urbino, Lucio Lu-chetta, "la prima priorit la
attesa". Anche perch la primaora la pi importante.Il Ducato ha
verificato per tut-ti i reparti citati la presenza inservizio e la
reperibilit. I ra-diologi sono in ospedale dalle8 alle 23 dal luned
al venerd edalle 8 alle 14 il sabato. I tecni-ci di radiologia ci
sono dalle 8alle 23 in settimana e dalle 8 al-le 20 il sabato e la
domenica. Idottori del trasfusionale, indi-spensabili per avere del
san-gue in caso di emergenza, so-no solo reperibili dalle 19.30alle
7.30 dal luned al sabato ela domenica. I chirurghi, infi-ne, sono
presenti dal luned alsabato dalle 8 alle 20. Arrivanosu chiamata di
notte e la do-menica. Ci sono sempre, inve-ce, figure come
anestesisti, gi-necologi e cardiologi. Il medi-co del pronto
soccorso fa unaproposta: "Perch non toglierela reperibilit ai
radiologi diCagli e Sassocorvaro e utilizza-re quei soldi per un
radiologo aUrbino 24 ore su 24?".Non d'accordo Ettore Janno-ne,
responsabile dell'unitoperativa di radiologia: "Ci so-no persone
ricoverate a Cagli eSassocorvaro e se stanno maledi notte ci deve
essere un ra-
stabilizzazione dei valori vitalie i tempi della reperibilit
sonopi che sufficienti per un ospe-dale come questo".Il direttore
della zona 2 dell'A-sur, Cosimo Argentieri, in cari-ca solo dal 15
maggio, prontoa discutere: "Per ora sto facendo
una ricognizionedella situazioneper verificare larisposta del
no-stro servizio albisogno dell'u-tenza e prendoatto della
funzio-nalit buona diquesto ospeda-le". Il suo ap-proccio
quellodell'"audit clini-co": verifica delproblema e ag-giustamenti
ne-
cessari. "Non sono alieno - con-clude il neodirettore - da
inter-venti condivisi con istituzioni epopolazione. Per aprire o
chiu-dere strutture esistenti, co-munque, bisogna prima di tut-to
pensare a evitare danni". Ar-gentieri disponibile ad aprireun
tavolo tecnico. Al prontosoccorso sperano che cambiqualcosa.
MARCO RATTI
La propostaRecuperare
fondidagli ospedali
di polo:Sassocorvaro
e Cagli
Il nuovodirettoredi zona
Disponibilea discutereinterventicondivisi
Il neodirettore dellazona territoriale 2dellAsur,Cosimo
Argentieri
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5CITT
Commercianti:Il 19 agostosi replicaliniziativa
PIER LUIGI CARA
La vera notte bianca diUrbino non sarquella di giovedprossimo,
ma quelladi sabato 19 agosto. la posizione dei com-
mercianti che, pur aderendoall'iniziativa del Comune, pre-parano
un evento analogo perl'estate. "Siamo gi molto avanti
nel-l'organizzazione, - spiega Clau-dio Boni, un negoziante
delcentro - la faremo coinciderecon le celebrazioni per la festadel
Duca. Sar di sabato, cospotremo tirare sino a tardi sen-za il
problema di dover tenereaperti i locali il giorno dopo".I
commercianti preferiscono ladata estiva per coinvolgere i tu-risti,
sperando di trattenere pertutto il fine settimana quelliche
arrivano in citt per la ri-evocazione storica. Uno
degliorganizzatori, Filippo Pretelli,auspica che "si cambi nome
al-l'iniziativa del 25 maggio, cosil termine notte bianca
rimarrdisponibile per il 19 agosto".Non manca una nota
polemica:"Siamo stati avvisati con granderitardo, ancora non
conoscia-mo il programma - dice Boni - equesto ci ha impedito di
orga-nizzarci per contattare gruppiche si esibiscano
all'aperto".L'adesione alla manifestazionedi maggio ha trovato
comun-que l'accordo dei rappresen-tanti dei negozianti, anche
sealcuni erano contrari. "Alcuniavevano paura che si
creasseroproblemi di sicurezza, il giove-d per strada girano molte
per-sone ubriache", spiega il gioiel-liere Paolo Foglietta. Per
questomotivo i commercianti hannochiesto al comune di chiuderele
strade alle macchine e so-prattutto di garantire la presen-za di
carabinieri e polizia.C' anche chi si lamenta del-l'organizzazione:
"E' un'ini-ziativa strutturata male - diceAlekos Prete - non si
capisceperch alcuni negozi dovreb-bero rimanere aperti il
giovednotte. una fatica poco reddi-tizia: non venderemo molto dipi
e il giorno dopo sar davve-ro pesante lavorare".
Nessun dorma, la Notte biancaSi comincia alle 21, tra musei,
concerti e cinema allaperto
Santini: Abbiamo messo insiemei temi tipici di una citt darte
con eventi pensati per i giovani
Il centro storico di Urbinoprotagonista di una not-te di maggio,
con musei enegozi aperti, musica ecinema sotto le stelle. Laprima
edizione della
notte bianca di Urbino, in pro-gramma per gioved 25, puntasu una
miscela di cultura espettacolo per coinvolgerepersone di tutte le
et.La manifestazione, nata comecostola del "meeting sulle
poli-tiche giovanili", che appuntomira a promuovere leggi per
iragazzi, ha un carattere locale,infatti gli organizzatori
sonotutti urbinati. "Abbiamo cerca-to di coniugare i temi tipici
diuna citt d'arte con eventi chepossano coinvolgere i giova-ni", ha
dichiarato l'assessoreAntonio Santini.Si comincia alle 20, con il
cine-forum "on the road", durante ilquale si proietteranno film
sul-la strada, da Easy Rider di Den-nis Hopper, a Fandango di
Ke-vin Reynolds. Alle 21 gli artigia-ni mostreranno le loro
creazio-ni in piazza delle Erbe, alle 21 e30 ci saranno le visite
guidateagli oratori. Per gli amanti del-l'arte e della storia sar
possi-bile visitare il palazzo ducale,in particolare i sotterranei
e labiblioteca, dove guide vestitecon abiti da popolani
rico-struiranno la vita quotidiananel rinascimento,
dall'orga-nizzazione del palazzo a quelladei banchetti. Nel piano
nobile del palazzo,nell'ambito del iniziativa "ilpubblico della
poesia, la poe-sia in pubblico", ci saranno re-cital dedicati a
"Poesia, sei sta-ta fatta tante volte /eppure nonsei mai stata
imparata" di Pao-lo Volponi e al "Canto magna-nimo" di Umberto
Piersanti. A seguire, nei sotterranei, unarappresentazione basata
su"Patmos" di Pierpaolo Pasoli-ni, nel trentennale della suamorte.
Largo anche ai giovanipoeti, che leggeranno i loroversi nell'esedra
del teatro in-framezzati da brani musicali.Per chi di musica e
musei neavesse abbastanza, l'associa-zione Iddu ha organizzato
gio-chi di ruolo fantasy e una cac-
cia al tesoro per le vie della cit-t. Sar presente anche il
fol-klore marchigiano: dalle 22nella piazza delle Erbe ci sa-ranno
danze popolari con mu-sica dal vivo, mentre un grup-po folk si
muover per le vie delcentro.Chi volesse fare una pausa trauna
visita alla casa di Raffaelloe una puntata al torneo discacchi,
potr fermarsi neipub e nei locali del centro chehanno ottenuto per
l'occasio-ne il permesso a fare musicadal vivo.Anche l'Africa
trover spazio,con la proiezione di foto, fil-mati e documentari.
Sarannoinoltre letti poesie e proverbicon il sottofondo di
musicaafricana. Al collegio Raffaello sar pre-sentato il romanzo
"Luna tra-versa" del giornalista RaiGiancarlo Trapanese,
incen-trato su una crisi di coppia e idifficili rapporti con i
figli. Adaccompagnare la lettura di al-cuni passi, la musica
dell'ac-cademia del Fado."I costi dell'evento sono limi-tati -
spiega Santini - non ab-biamo fatto la scelta di chia-mare grandi
nomi, abbiamo
preferito la sobriet. Anche laprovincia ha promesso chedar un
suo contributo".I commercianti si sono lamen-tati del ritardo nella
comuni-cazione del programma chenon gli ha consentito di
orga-nizzare musica dal vivo. "Ci hanno informato del mee-ting da
tempo - spiega Santini- abbiamo accettato un mese emezzo fa, ma ci
son stati ritar-di dovuti a tempi tecnici e ve-rifiche. L'obiettivo
era orga-nizzare una prima notte bian-ca. Di eventuali errori si
fartesoro per la realizzazione del-l'edizione dell'anno
prossi-mo".Intanto i negozianti prepara-no una notte bianca per il
me-se di agosto, con lo scopo di at-tirare i turisti. "Il target
che ab-biamo voluto raggiungere sta-volta sono i ragazzi, dice
l'as-sessore. In agosto, quandosar organizzata una manife-stazione
simile, l'obiettivo sa-ranno le famiglie e noi ci fare-mo carico
anche di quell'ini-ziativa".L'assessore rassicura anchechi temeva
che durante la not-te bianca potessero verificarsiviolenze o atti
di vandalismo."Chiediamo un impegnostraordinario alle forze
del-l'ordine per tenere la situazio-ne sotto controllo. comun-que
pi sicura una citt pienadi persone piuttosto che unavuota".
(p.l.c.)
Come tutti gli italiani, anche gli urbinati non ri-escono a
rinunciare all'acqua minerale. Ma lamaggior parte delle bottiglie
vendute arriva dafuori, magari trasportate con grandi costi
dallestero.Forse perch le acque del Montefeltro sono di
cattivaqualit? "In realt le acque della nostra zona hannopochi
rivali in Italia sia un punto di vista qualitativoche
quantitativo", spiega l'idrogeologo Paolo Busdra-ghi, direttore
dello studio geologico ambientale di Ur-bino. "Sono ottime per
l'alimentazione umana, per-ch poco dure e anche pure da un punto di
vista bat-teriologico, perch l'inquinamento dovuto perlo-pi a cause
naturali". Eppure in citt c' chi si lamen-ta per il cattivo odore
dell'acqua che esce dal rubinet-to : "Questo - spiega Busdraghi -
un problema che sipu verificare d'estate quando si usa pi cloro per
la
potabilizzazione, ma non pericoloso per l'uomo". Alcontrario,
secondo l'idrogeologo, la qualit delle ac-que locali talmente alta
che si dovrebbe pensare aduna commercializzazione pi competitiva.
"Mentrela quantit generale delle acque italiane sta dimi-nuendo,
qui abbiamo delle acque con pochi ugualiche potrebbero essere
commercializzate con succes-so. "I costi iniziali sarebbero certo
alti, ma le ricadu-te potrebbero essere importanti. Penso alla
Rocchet-ta, che pur essendo prodotta in una zona decentratacome il
Montefeltro (Gualdo Tadino) si imposta sulmercato nazionale".
Nonostante la prudenza che ilbusiness delle acque minerali impone,
un investi-mento sulle acque potrebbe quindi essere fruttuosoper
Urbino. La citt d'altronde stata fondata in epo-ca romana proprio
grazie alle falde acquifere sotto lesue fondamenta, che permisero
la costruzione deipozzi che ancora oggi popolano il centro
storico.
Acque del Montefeltro, buone da vendereLidrogeologo Paolo
Busdraghi: Valide come quelle minerali
A piazza della Repubblica sar attivo un centro informazionisulle
iniziative
Un ruscellodella vallatasottoRancitella
CINEFORUMProiezione ininterrotta di film sul tema onthe road
dalle 20 alle 5 al Torrione di via Matteotti
MUSICAConcerto allaccademia di Raffaello per la pre-sentazione
di Lunatraversa di GiancarloTrapanese alle 21.15
RECITALLettura di poesiedi Volponi, Piersanti ePasolini dalle 22
alle 2a palazzo Ducale e dinuovi poeti allEsedra
MUSEIVisite notturnea palazzo Ducale, aisuoi sotterranei e alla
casa di Raffaellodalle 23 all1.30
GIANLUIGI TORCHIANI
-
ilDucato
6
Cassintegrati, avanti tuttaPer la Cgil di Pesaro nei primi 3
mesi dellanno +1,5% di ore lontano dal lavoro
Impennata vertiginosa per il tessile (+302%): dal maggio scorso
infatti possono chiederla anche gli artigiani
E nel Montefeltrola ottengono in 11
FRANCESCO MAGNANI
La nuova ondata dicassa integrazionenon ha fatto scontinemmeno
nelMontefeltro. Secondoi dati dell'Inps, da
gennaio a maggio 11 impresehanno ottenuto la cassa integra-zione
ordinaria. Nel dettaglio sitratta di 3 aziende metalmecca-niche
(una a Urbino, una aFermignano e una a Pergola), 3mobilifici (uno a
Sant'Angelo inVado e 2 a Sassocorvaro) e 5 tes-sili (una a
Frontone, una aSassocorvaro, una a Aqualagna,una a Urbania e una a
Pergola). In tutto sono stati coinvolti 249lavoratori. Ma una
precisazione immediatamente d'obbligo: leimprese chiedono la cigo
setti-mana per settimana e quindipu capitare che nel
conteggiocomplessivo, se un dipendente stato sospeso in momenti
diffe-renti, sia calcolato pi volte. Inmedia - e questo dato fuori
daogni equivoco - l'assenza dallavoro stata di 48 ore: pi diuna
settimana lavorativa.Tuttavia i responsabili sindacalidi settore
non vogliono dram-matizzare questi dati. "I primimesi dell'anno
sono sempre ipi critici per le imprese chelavorano il legno, poi si
riprendeil lavoro", sostiene AlessandroSguazza, responsabile
dellaFillea-Cgil per Urbino. "Nelnostro territorio - prosegue - si
fa sentire di meno perch la pro-duzione non significativarispetto
ai distretti di Pesaro eFano. E poi ci sono alcune realtproduttive,
come la Imab chesono state in grado di trasfor-marsi, investendo
nella forma-zione e nella qualit dei prodot-ti. Quelle che invece
hanno pun-tato solo sulla riduzione dei costisono destinate al
declino, perchnon sapranno resistere alla con-correnza dei mercati
internazio-
nali".Pi disilluso ma non meno spe-ranzoso il segretario
provincia-le della Filtea, Massimo Arsuini."Nel territorio di
Urbino eFermignano il settore del tessile ai minimi termini. Negli
ultimianni - osserva - la mano d'opera stata dimezzata, quindi
adessola produzione non pu cheripartire, grazie anche all'aper-tura
dei mercati". I primi anniduemila hanno rappresentato ilperiodo
nero per l'industria del-l'abbigliamento. Ora le impresesembrano
corse ai ripari. "Il set-tore - conclude Arsuini - ha subi-to una
grande trasformazione.Oramai non si produce pi inserie. Si
realizzano prototipi e sene fa un numero ridotto diesemplari. Solo
in questo modosi pu sconfiggere la concorren-za di India e Cina,
almeno finchnon saranno in grado di pene-trare anche nelle nicchie
di mer-cato con capi di alta gamma".
(f.m.)
Hanno iniziato ilnuovo anno acasa, con unquinto dello sti-pendio
in meno.Altro che anno
nuovo, vita nuova: il 2005 eracominciato meglio per i
lavora-tori delle industrie della nostraprovincia. Secondo
un'analisidell'ufficio studi della Cgil,infatti, il numero delle
ore dicassa integrazione concesse dagennaio a marzo del 2006
cre-sciuto dell'1,5%. Un dato cheinquieta il maggiore
sindacatoitaliano soprattutto per quelloche nasconde. "Stiamo
lasciando alle spalle ilperiodo pi difficile per lanostra industria
- commentaDaniela Barbaresi, responsabiledell'ufficio studi - ma da
unpaio d'anni assistiamo a unaumento della cassa integrazio-ne
straordinaria, segno di unadifficolt strutturale che ancorapermane
nel nostro sistemaproduttivo". La cigs (cassa integrazione
gua-dagni straordinaria) concessainfatti alle imprese in
gravecrisi, mentre quella ordinaria(cigo) per le crisi
passeggere,dovute alle fluttuazioni dei mer-cati.Questa discrepanza
tra i due tipidi sostegno ai lavoratori si fa pieclatante per le
industrie metal-meccaniche che, per i primi tremesi del 2006, hanno
chiesto il25,6% di ore di cassa integrazio-ne ordinaria in meno, ma
alcontempo ne hanno ottenutequasi 17mila di straordinaria.Nei primi
tre mesi del 2005erano zero. Nel settore del legnola Cigl registra
una contrazionetanto dell'ordinaria (-47%)quanto della
straordinaria (-9,8%); nelle produzioni tessili edell'abbigliamento
i numeriparlano invece di una crisi nera:+302% nelle ore
autorizzate dicasse integrazione. Se innegabile che questi
datioffrano il quadro esatto deldramma di tanti lavoratorisospesi
dal proprio impiego,resta da capire se da soli riesca-
no a riflettere lo stato di salutedelle produzioni
industriali.La prima osservazione da fare sulla cigo. "Spesso le
imprese -spiega Alessandro Sguazza,della Fillea-Cgil - chiedono
l'or-dinaria come rete di protezionepreventiva. Davanti a un
crollodegli ordinativi chiedono unaiuto all'Inps, ma se
improvvi-samente arriva una commessa,nessun lavoratore va in
cassa".In secondo luogo, nel caso spe-cifico della moda,
Governo,Regione Marche, imprese e sin-dacati hanno stretto un anno
faun accordo che consente anchealle imprese artigiane di ricorre-re
alla cassa integrazione straor-dinaria, in alternativa
allasospensione dal lavoro e al sus-sidio di disoccupazione.
Allaluce di questa intesa, l'impen-nata del 302% di ore di
casseintegrazione per i lavoratori del
tessile appare 'drogata'."Significa soltanto - commentaMassimo
Arsuini, segretariodella Filtea - che quest'anno leimprese hanno
chiesto la cassaintegrazione, mentre l'annoscorso utilizzavano il
vecchiosistema". Come suggerisce laBarbaresi, un termometro
veri-tiero delle produzioni, si hacombinando i dati della cig
conquelli dell'export, elaborati direcente dal suo ufficio studi.
Leindustrie meccaniche pesaresihanno goduto lanno scorso diuna
crescita delle esportazionidel 4%. Al contrario negli ultimicinque
anni le imprese del mobilehanno perso il 25% di quota dimercato
estero. Il settore moda,infine, ha segnato nel 2005 un+13,9% nelle
esportazioni. "Unacrescita - conclude Barbaresi - checompensa in
parte le quote persenell'ultimo quinquennio".
Sul numero de "IlDucato" del 7 aprilescorso, l'articolo dal
tito-lo "Prestito d'onore aglistudenti" faceva riferi-mento ad un
tasso diinteresse del 2,35 percento. Come ci segnalala Banca delle
Marche, ildato corretto risulta,invece, del 5,301 percento.
PRESTITO DONORE
-
7ECONOMIA
Cooperativa Alce Nero:il biologico rinunciaalla grande
distribuzioneDopo un lungo contenzioso legale con gli ex soci, la
propriet del marchio locale passataalla Lega Coop. Il fondatore di
Alce Nero,Girolomoni, correr col nome di Montebello
Un convento diroc-cato su una colli-na, due giovanisposi con il
lorobambino di 5 mesie un'idea in testa:
"fare le cose invece di dire aglialtri come farle".Non voleva
abbandonare la suaterra, un tempo generosa, GinoGirolomoni, al
tempo giovanissi-mo sindaco di Isola del Piano.Nasce cos all'inizio
degli anni70 un progetto che nel tempo diventato realt. Oggi
laCooperativa Alcenero il mag-giore produttore di cereali epasta
biologica delle Marche e siappresta ad affrontare unanuova
importante sfida. Il marchioAlcenero, il pi noto e conosciu-to
marchio di alimenti biologicid'Italia, nato sulle colline
delleCesane a pochi chilometri daitorricini, da settembre non avrpi
niente a che fare con il con-vento di Montebello, il cuore
delprogetto di Gino Girolomoni, l'i-deatore della
cooperativaAlcenero. Il famoso marchio con il cavalli-no infatti
passato sotto il con-trollo della lega delle cooperativedi Bologna
e da settembre nem-meno un chicco del granoGraziella Ra, coltivato
sulla colli-na di Montebello, verr lavoratoper produrre la pasta
confezio-nata sotto quel marchio, AlceNero appunto.Il divorzio,
esito sofferto di unavicenda legale mirata, secondo ilfondatore
della cooperativa, adottenere il controllo del marchioda parte del
socio emiliano concui Alce Nero era cresciuta, sareffettivo proprio
da settembre e,da quel momento, di questapasta non ci sar pi
traccia neisupermercati, ma solo nei picco-li negozi specializzati
nel biologi-co. Una scommessa difficile, consi-derato che la
sopravvivenza dellaazienda dovuta proprio allascelta opposta del
'95. "Duenegozianti su dieci - raccontaGirolomoni - ancora mi
biasima-no perch 11 anni fa ho cedutoalle richieste della grande
distri-buzione che voleva vendere lamia pasta nei
supermercati".Molti piccoli negozianti nonriuscirono a far fronte
alla con-correnza. "Ma se non avessi fattocos, questo, seppur
piccolo,pastificio non esisterebbe pi".I sequestri
S, perch di problemi, la coope-rativa con il nome dello
storicopellerossa che alla fine dell'800ha raccontato la
devastazionecoloniale agli europei, ne haavuti per 15 anni. Prima
per unalegge del '67 che vietava di pro-durre pasta
integrale."Vincevamo sempre perch noinon la chiamavamo pasta,
maIntegrale di Granoduro e non cipotevano direniente". Ma
tribu-nali, cause e avvo-cati costano e peranni la cooperati-va
stata in perdi-ta. Abbiamoripreso a fare utilinella secondamet
degli anni'90. Quella leggeche si appoggiavasul presunto peri-colo
per la salutedi fare pasta con la fibra integra-le rimasta in
vigore fino al 1997e spesso abbiamo lavoratoanche per solo una
settimana almese, rischiando continuamen-te di chiudere.Poi c'era
la storia del biologico. Ilcapo d'accusa era violazione
della norma contro la pubblicitingannevole. Non si poteva direai
consumatori che la pasta erabiologica. Ma come fare a defini-re il
biologico quando n in Italian a livello comunitario esistevauna
definizione? "La legge arri-vata nel '92 - continuaGirolomoni - ma
secondo mel'hanno fatta perch pensavano
che noi del biolo-gico non sarem-mo stati in gradodi
sopravvivere.Altrimenti per-ch approvarecontemporanea-mente la
presen-za di OGM sulm e r c a t o ? "Comunque, allafine laC o o p e
r a t i v aAlcenero anco-ra l e ora vaanche bene.
L'aziendaSulla collina il pastificio usa soloacqua purissima,
perch "pi inalto non c' nessuno a sporcar-la". Vicino al pastificio
e al depo-sito il convento di Montebello.Qui Girolomoni ha il suo
studio-lo, il "sancta sanctorum" dell'in-
tero microcosmo dellaCooperativa. Qui studia, riflettee
raccoglie la documentazioneche testimonia anni di incontricon
intellettuali come Volponi, eBo. Poi una locanda per gli ospi-ti:
tavoli per mangiare biologico"dall'antipasto al caff" e stanze,le
antiche celle dei frati, dovealloggiare. Oggi la cooperativad
lavoro a circa40 persone, traoperai, impiegatie commessi neinegozi.
Il nero c'solo nel nomeperch qui nonesiste lavoroesentasse. Il
50%degli utili divisotra soci e lavora-tori in parti ugua-li. Il
resto vienereinvestito nel-l ' a t t i v i t .Insomma coeren-za
fino all'ultimo granello. L'80%del fatturato viene venduto
perall'estero: Stati Uniti, Giappone,paesi europei. Perch
risparmia-re energia, riciclare, dare vitanuova alla campagna e poi
spre-care cos tante risorse e denaroper trasportare all'estero?
Il biologico in Italia"Perch in Italia non c' ancorauna vera
cultura del biologico.Qui non si riesce a vendereabbastanza. Se non
esportassi, ilpastificio chiuderebbe". Quicomprare un pacco di
pastaMontebello costa dal 20 al 30%in pi rispetto alle marche
dipasta non biologica come
Barilla e DeCecco. Negli StatiUniti i prezzisono addiritturau g
u a l i .Girolomoni pun-terebbe sullemense e su unmodo innovativodi
avvicinare ilpubblico al pro-duttore. Gruppidi acquisto soli-dale,
bene, com-mercio equo,pure. "Ma ci
vuole pi organizzazione e unintervento delle amministrazio-ni pi
deciso. "Le mense pubbli-che per esempio dovrebbero sce-gliere non
secondo la logica delminor prezzo, ma secondo quelladi prodotti e
processi migliori,privilegiando quelli italiani".
A Cartoceto lolio si spalma sul pane
Tutto liscio come l'olio, si dicevauna volta. Ora invece l'olio
sitaglia come un panetto diburro. Si perch oggi l'extraver-gine si
potr comprare e consu-mare anche in panetti, pi omeno della stessa
consistenza edello stesso aspetto di quellodel burro. Paolo
Barzelli, pro-duttore d'olio di Cartoceto,attraverso un
procedimentoche in parte tiene gelosamentesegreto, riuscito a far
solidifi-care il frutto delle olive senzaintaccarne gusto, sapore e
qua-lit organolettiche. Ed natoSolivoil, l'olio di oliva solido.
S,ma quali sarebbero i vantaggi diconsumare l'olio tagliato col
coltelloanzich versato dalla tradizionale bot-tiglia? "Ci guadagna
la salute - diceorgogliosamente Barzelli - soprattuttose l'olio
solido viene usato al posto di
burro e margarine per cucinare e pre-parare pizze e dolci.
Infatti questi gras-si di origine animale e vegetale, con-tengono
grassi saturi, potenzialmentenocivi per la salute, l'olio di oliva
no".
Dentro dolci e ciambelle, come anchenell'impasto della
tradizionale piadi-na, potrebbe essere usato allora l'oliodi oliva,
che solidificato, assicura lostesso risultato di grassi animali
e
margarine. Per adesso ci ha pro-vato un solo chef, che
addirittu-ra a Londra, propone con suc-cesso la piada romagnola in
ver-sione dietetica al posto deipanini che a detta di
Barzelli"riescono a digerire solo i fachi-ri". L'unico problema da
risol-vere la distribuzione del nuovoprodotto, che influenza
moltis-simo il prezzo al dettaglio.Infatti Barzelli per ora riesce
adistribuire solo grandi quantita-tivi di prodotti, che non
riesco-no a raggiungere la vendita aldettaglio: "Paradossalmente
mi
costa di meno spedire un bancale diolio solido a Londra, che
distribuirlo aUrbino." Soliviol infatti deve esseretrasportato a
-18 gradi, come i surgela-ti, e il costo per ora rimane
proibitivo.
Con un procedimento segreto lextravergine doliva diventa solido
come il burro
FRANCESCOBARDARO GRELLA
Lolio extravergine di oliva,allo stato solido, spalmabile
sul pane. Nella pagina di sinistra operai a lavoro in un
cantiere
LORENZO LUZI
L80 per centodel fatturato
arriva dallestero:Stati Uniti,Giappone,
Europa
La met dei profitti
vienereinvestita,
il resto divisotra soci
e dipendenti
-
ilDucato
8 9
CULTURA
I giardini segretidella citt antica
Viaggio nel centro storico alla scoperta di piccoli e antichi
Eden. Da Porta Valbona a Porta Santa Lucia, lungo via Saffi: ecco
tutti quelli pi belli
Tra piante rare e palazzi nobiliari, a caccia del paradiso del
Duca
In primavera a Urbino sisente un alone di mistero.Il profumo di
fiori si span-de ovunque: nelle stradi-ne, nelle ripide piole,
trale case che si reggono l'u-
na sull'altra. Nascosti, segretiagli occhi indiscreti,
piccoleporzioni di Eden vengono colti-vate con amore da secoli.
Perscovarli bastano pochi indizi:un ramo di rosa rampicante chesi
affaccia sulla strada, l'ombradelle palme o di alberi secolari.Sono
giardini privati, soprav-vissuti al passare del tempo. Entrando da
porta Valbona, siaffacciano dalle mura pini, ci-pressi e una
quercia secolare: la casa dei Bardovagni, nellapiccola piazza san
Giovanni. Leviti, un noce e una quercia, ab-battuta per far posto
ai lavori diconsolidamento delle mura,hanno lasciato il posto a
meli,peri, un albero di fico e un gelso.Cespugli di rose e peonie
for-mano chiazze di colore nel pra-to verde. E poi c' un orto con
pi-selli, fave e pomodori. Durantela guerra le sorelle Perugia,
duemaestre ebree, furono nascostenella cantina e salvate dai
Bar-dovagni. Scendendo si vedonoalcuni archi murati. "C'
unpassaggio sotterraneo riempitodi terra - racconta la signora
Va-lentina - che portava all'ester-no". Da qui si possono ammira-re
da una parte il palazzo duca-le e il campanile del Duomo,dall'altra
la Fortezza.Tornando su via Mazzini, nelcollegio femminile "Maria
Im-macolata" il piccolo giardinopensile, dove i roseti e gli
alberida frutto circondano una vascaper i pesci e un piccolo pozzo,
anche un rifugio per le studen-tesse. Entrando in citt da por-
ta santa Lucia, si calpesta senzasaperlo il monte dove una
voltasi estendeva il giardino delleDelizie del duca Federico,
oggidiviso in varie parti: da santaLucia a porta Lavagine,
passan-do per i cortili della scuola ele-mentare Pascoli. In via
Braman-te, Anna Maria Luminati apre ilportone del palazzo storico
do-ve viveva il giardiniere e cuginodel Duca, Francesco
Armellino.Mentre gatti, cani e tartarughepasseggiano in tranquillit
trale piante e un pozzo del '500, uncespuglio di Ceanothus,
unapianta color turchese, e un glici-ne secolare emanano un
profu-mo inebriante.Da via del Fosso si raggiunge viasant'Andrea:
nell'antico palaz-zo Rossi-De Pretis i giardini del-le famiglie
Bajardi, Santucci edell'Istituto di filologia classicaconservano
una parte del Giar-
dino delle Delizie. AlessandroSantucci, presidente
dell'Acca-demia Raffaello e proprietariodel palazzo, racconta: "Il
giardi-no del Duca arrivava fino allescalette di Sant'Andrea". Ma
viaBramante continua a nascon-dere dei segreti: chi direbbe
chedietro case e negozi ci sono deigiardini? Eppure possibile
ve-derli dal Belvedere di Piero del-la Francesca. Nel giardino
dellasignora Carloni, tra fragoline,fiori d'arancio, rose e
begonie,c' anche una lapide che segnala data 1739. Un'altra parte
storica di Urbinoconserva dei giardini meravi-gliosi. Via santa
Chiara sembraessere fatta solo di mattoni, mase si imbocca via san
Girolamo possibile scorgere il verde die-tro quelle case. C' il
giardinocinquecentesco della famigliaUbaldini, discendenti del
Duca."Qui cresce un avellano, unapianta secolare molto rara, ma la
veduta che importante".Luisa Ubaldini indica gli Ap-pennini
marchigiani, "le gobbedel Catria, il tavolato del Petra-no e il
monte Nerone". Dopo c'la casa dove visse Carlo Bo. Oggi possibile
visitarne il giardinoattraverso l'emeroteca univer-sitaria.
Proseguendo per viaSaffi, questa volta sulla destra,la piccola
Stretta del Tasso na-sconde un altro giardino. Unavolta era un
capannone di cam-pagna, adesso abitato da oltreun secolo dalla
famiglia Tarchi-ni-Szwancar. Tra antiche anforee una gabbia per
uccelli, si mi-metizza un moderno conteni-tore per il compostaggio.
Rose,oleandri, ciliegio, magnolia, al-loro, palme e rampicante
sovra-stano sedie e tavolini da giardi-no. E questi non sono gli
unicigiardini, basta guardarsi in giroe se ne scoprir uno prima
maivisto.
"Nel verde di Urbino": uno degli ItinerariExtravaganti
organizzatiper il 20 maggio dall'as-sociazione Il grandeAlbero. Le
tappe del toursono: il giardino pensiledi S.Chiara, l'orto
bota-nico, la casa del giardi-niere del Duca e il largoPiero della
Francesca.
IL GRANDE ALBERO
Nel verde di Urbino:un itinerarioda scoprire
Un programma permostrare la citt - ei suoi appunta-menti
culturali - aituristi (e alla citta-dinanza). Urbino
citt ideale, il sito Internet dell'as-sessorato alla cultura
(www.urbi-noculturaturismo.it) presenta ilcalendario delle
iniziative Urbino06: teatro, concerti, rassegne cine-matografiche,
incontri enoga-stronomici, artistici e a tema le-gati al
Montefeltro e al suo capo-luogo.Mostre.Continuano fino al 1
otto-bre 2006 i corsi di ceramica orga-nizzati da Kaus, il centro
interna-zionale per l'incisione, nei labora-tori dell'Istituto
superiore per leindustrie artistiche (Isia). I corsi sitengono nei
giardini dell'ex mo-nastero rinascimentale di SantaChiara. Termina,
invece, il 28maggio la mostra delle opere gra-fiche dei lirici
spagnoli, inaugura-ta il 10 maggio scorso nelle sale delCastellare
di palazzo ducale. A fi-ne estate (settembre-ottobre),nelle piazze
del centro storico sa-r organizzata la mostra-mercatodei prodotti
tipici agroalimentariUrbino, terr di biodiversit - vo-glie
d'autunno. Dal 16 settembreal 18 ottobre, intanto, il
Comuneorganizza Ars libraria, percorsitra arte ed editoria.Musica.
Va avanti la stagione diconcerti 2006 I colori della musi-ca. Il
prossimo appuntamento apalazzo ducale per il 27 maggio,con il
recital del soprano Ann Tai-ganides. E' per sabato 8 luglio,
in-vece, l'opera petite di GaetanoDonizetti, Rita. Il 15 luglio,
Federi-co Mondelci e il suo quintettod'archi. A giugno, intanto, si
inau-gura l'estate delle etichette indi-pendenti. A Sant'Angelo in
Vado, il16 giugno si assegna il premio Me-tauro: il vincitore
parteciper alfestival dell'etichetta di Urbino,Territorio musicale,
che si terr il22 giugno alla fortezza Albornoz.Suoneranno anche
Franklin De-lano, Viclarsen e Quintorigo. Il 7luglio, a Urbania,
secondo festivaldella musica alternativa con Mar-ta sui tubi,
Ginger Leigh, PatricePike. Dal 18 al 27 luglio, nel centro stori-co
della citt, si svolger il 38esimofestival internazionale
Urbinomusica antica. Dal 4 al 6 agosto,infine, Frequenze
disturbate: de-cimo festival rock
internazionaled'autore.Incontri.Il 9 e 10 giugno, in omag-gio al
cantante Ivan Graziani, si as-segna il premio Pigro. Il 24
giugno,caccia al tesoro fra gli ambienti diGiancarlo De Carlo per
l'iniziativaScopri De Carlo e svela Urbino. Dal 5 giugno al 3
luglio, un mese dipranzi e cene con piatti tipici rina-scimentali
preparati dai maestrichef del Montefeltro. E' dell'11 lu-glio,
invece, il primo dei cinqueappuntamenti alla scoperta deitesori
delle confraternite, che ter-mineranno il 19 agosto. Il 19 e
20agosto, inoltre, si terr la festa delduca ed per il 2-3 settembre
lacinquantunesima edizione dellafesta dell'aquilone. La stagione
dirassegne e incontri e si conclude il30 settembre con la mostra
deibanchetti degli artisti e artigianilocali. L'appuntamento si
chiamaLaboratori in piazza.
LUCA DOMENICHINI
CONCITA MINUTOLA
Da sinistra insenso orario:il giardino dellafamigliaCarloni;il
parco diPalazzo RossiDe Pretis; il roseto delcollegio
MariaImmacolata;larea verdedella famigliaTarchini-Szwarcar;il viale
dellortodella famigliaBardovagni;la vista daPalazzoUbaldini.In
basso a sini-stra le terracot-te della colle-zione MauriPoggi. In
bassoun partecipan-te al palio deitrampoli diSchieti.
In mostra a Urbania le terracotte di Mauri PoggiScaldaletti,
scolapasta, un catinocon orlo estroflesso, oggetti che ri-portano
all'epoca passata, al vec-chio mondo contadino. Oggetti ora
inmostra in un evento che premia la mae-stranza degli artigiani
ceramisti. Urba-nia, citt fulcro per la lavorazione dellemaioliche,
ospita all'interno delle saledel Palazzo ducale, la collezione
NadiaMauri Poggi: 800 terracotte del secoloscorso, provenienti da
tutta Italia. Larassegna dal titolo "Ceramiche popola-ri" il
risultato di pi di cinque anni distudi e restauri che hanno
impegnatouna nutrita quipe di studiosi. E se orala collezione
visibile fino a ottobre,l'intento del Museo quello di far
di-ventare questo prezioso lascito, un de-
posito permanente e consultabile ingrado di arricchire il
patrimonio sto-rico e la tradizione della citt. Al progetto,
costato quasi 30 mila eu-ro, hanno partecipato GiancarloBoiani,
Elena Longo, MassimilianoCecconi oltre al direttore del MuseoCivico
di Urbania, Feliciano Paoli. La col-lezione nasce grazie alla
passione diNadia Maurri Poggi, commerciantefiorentina che durante i
suoi viaggiper l'Italia acquista questi gioiellidell'artigianato
nelle fiere o sul mer-cato antiquariale. La raccolta sa raccontare
il panoramaceramico popolare di molte aree dalnord al sud della
penisola. Importantiper numero e qualit sono i reperti pro-
venienti da: Marche, Umbria, Toscana,Romagna e Lazio. La
produzione mar-chigiana, ancora oggi attiva in vari luo-ghi della
regione, da Ascoli Piceno a Pe-saro, da Fratterosa a Urbania, ha
parti-colare rilievo in questa collezione. E' possibile stupirsi di
fronte all'origi-
nalit dei boccali trilobati con anse anastro, delle pigne con
anse cuspidate,dei vasi e degli scaldini con manico apaniere. Cos
queste terracotte sono undocumento importante per ricostruireusi,
costumi e abitudini di vita della so-ciet preindustriale, una
testimonian-za che riporta al tempo in cui nelle ca-se mancavano
acqua corrente, gas edelettricit. (Fino al 30 ottobre)
(a.ser.)
A Schieti il nono Palio dei trampoliNona edizione del "Palio dei
sampp"a Schieti. Il dieci e l'undici giugno icinque rioni del paese
si contende-ranno il titolo di vincitore nella tradiziona-le corsa
che attraversa il centro storico.Organizzata, come ogni anno, dal
centroculturale Italo Mancini, la gara rispolveral'antica festa dei
trampoli. Negli anni '50-'60 i trampoli venivano usati dai
minatoriper attraversare il fiume Foglia e in estatediventavano
strumenti di gioco per i ra-gazzi. Nacque cos il "Palio dei
sampp",una corsa fino al castello medievale. OggiLago, Castello,
Villa, Calcioppo, C Matteo,i cinque rioni organizzano l'evento e si
sfi-dano come una volta. Al vincitore va untrofeo, a tutti i
partecipanti una forma dicacio, il vecchio premio che spettava al
pri-
mo classificato. Il percorso si snoda anco-ra nella parte
storica, tutto in salita, a mez-zo metro d'altezza, su semplici
arnesi di le-gno.Sabato 11 ci saranno le prove e le
qua-lificazioni, le botteghe artigiane ripropor-ranno gli antichi
mestieri e attraverso ilpaese sfileranno moto Harley
Davidson.Domenica 11 si aprir la gara preceduta daun convegno sulle
miniere e la civilt con-tadina. Poi i rioni sfileranno assieme
al-l'Ars, l'associazione rievocazioni storichedi Urbino Ducale.
Animazioni e concerti,spettacolo con animali durante la giorna-ta
ma anche degustazione di piatti tipicicome le tagliatelle al
cinghiale. Nei labora-tori gli artigiani lavoreranno ceramica Ra-k
u , f e r r o b a t t u t o e r a m e.
(l.d.i.)
Il calendarioperlestate
Urbino 06
-
ilDucato
10 11
SPETTACOLI
Calandria, si replicadopo 500 anni
Ronconi riporta la commedia a Palazzo ducale
Il 6 febbraio 1513 la prima rappresentazione nella sala del
Trono
Dopo quasi cin-quecento annil a Ca l a n d r i atorna a
Urbinograzie a un pro-getto di Luca
Ronconi. E il direttore artisticodel Teatro Piccolo di Milano
ri-appare dopo 40 anni sul luogodel suo debutto. La Calandria,
commedia incinque atti di Bernardo Dovizida Bibbiena, diplomatico
alservizio dei Medici, poi cardi-nale, fu scritta nel 1513 e
rap-presentata per la prima volta il6 febbraio dello stesso
annonella sala del Trono di palazzoducale, durante i
festeggia-menti per il Carnevale, setteanni dopo la fondazione
del-l'universit.Ora una delle prime comme-die rinascimentali,
scritta involgare, sar rappresentatanel cortile d'onore di
palazzoducale, in occasione dei fe-steggiamenti per i 500
annidell'ateneo. Tre le date, 29 e 30giugno e primo luglio. La
regia di Marco Rampoldi, assisten-te di Ronconi. La produzionenasce
dalla collaborazione tral'universit degli Studi di Urbi-no e il
Piccolo teatro di Milanoe in particolare la scuola di tea-tro dello
stabile fondato daGiorgio Strehler, diretta daRonconi, spiega
Gilberto San-tini, docente di storia del tea-tro e dello spettacolo
alla Fa-colt di Lingue e Letteraturestraniere. Un progetto che
co-involge l'Amat, l'associazionemarchigiana attivit
teatralil'Ersu, la Soprintendenza per ibeni culturali di
Urbino.L'Accademia delle Belle Arti
collaborer alla preparazionedelle scene. La scuola di moda
ai costumi, l'Isia alle foto discena, dice Santini.
Potrannogodersi lo spettacolo, che ini-zier intorno alle otto di
seraper sfruttare le ultime ore deltramonto, solo 200
spettatori.Urbino il luogo del debuttonon solo della Calandria
madello stesso Ronconi. Nel 1966il regista, a 33 anni, vi allest
lasua quarta regia, I Lunaticidi Middleton e Rowley, unpunto di
svolta nella sua car-riera. I critici lo riconobberocome uno degli
esponenti dipunta dell'avanguardia tea-trale italiana. Quaranta
annidopo, Ronconi ricever la lau-rea ad honorem dalla Carlo
Bo.Commedia degli equivoci, laCalandria la storia dei duegemelli,
Lidio e Santilla, sepa-rati da piccoli che arrivano aRoma ognuno
con un servo.Lidio ama Fulvia, moglie dellosciocco Calandro.
Santilla vive
travestita da uomo in casa delmercante Perillo che le ha
de-stinato in sposa la figlia. La tra-ma si complica quando
Calan-dro, si innamora di Lidio cheha visto entrare nella
propriacasa travestito da donna. Lo spettacolo ancora in fasedi
preparazione e il registaMarco Rampoldi, che conRonconi ha curato
la cerimo-nia di apertura delle Olimpia-di invernali di Torino, ha
ini-ziato a incontrare gli attori,tutti diplomati alla scuola
diteatro di Ronconi."Visto che si terr in occasionedelle
celebrazioni per il V cen-tenario e la laurea ad honorema Ronconi -
dice Rampoldi - laCalandria deve recuperare lasua funzione, quella
di eventonato per una festa".La compagnia formata dagiovani attori
ma con molteesperienze alle spalle. "Alcuninon hanno l'et dei
personag-gi che interpretano quindi de-vono scavare nelle loro
carat-teristiche. Ci sar una grandeattenzione al linguaggio,
all'i-taliano antico. Sar uno spet-tacolo rigoroso ma al
tempostesso divertente".Nel cortile non ci sar una vi-sione
puramente frontale del-la messinscena. "La disposi-zione del
pubblico - aggiungeRampoldi - sar vicina a quel-la rinascimentale,
su due lati,per una fruizione che abbrac-cia la scena. Ci sar un
im-pianto con pedane a diversealtezze. Ci facciamo
condurredall'architettura del palazzo,che per non solo una
corni-ce. Ci sar interazione con illuogo ". Il 27 maggio a
Milanoinizieranno le prime prove,poi, un paio di settimane pri-ma
dello spettacolo, la com-pagnia si sposter a Urbino.
LUISIDA DE IESO
Un excursus nel-la storia dellam u s i c a c o noverture e
me-lodie di Bach,B e e t h o v e n ,
Strauss, fino ai pi contrem-poranei Gershwin e Morrico-ne. E il
programma offerto dalGruppo Musicale d'Ateneoche gioved 25 maggio
propo-ne al teatro Sanzio di Urbino,un concerto dal titolo "Prima
edopo il 1506". E' suddivisa intre momenti la serata a cui
par-tecipa anche il Gruppo Insie-me, un'associazione
parauni-versitaria conosciuta per laqualit delle voci che
arricchi-scono il coro. Si parte dalle ori-gini della musica:
l'Epitaffio diScilo composto da Scilo figliodi Euterpe, risalente
al I-II se-colo D.C. e accompagnato dalsalterio ad arco di Daniela
Bat-tisti, diplomata in canto alConservatorio Rossini di Pesa-ro.
Particolarmente suggesti-va la canzona tragica "Como larosa en la
guerra", lirica cheappartiene al Cancionero Se-fard del 1500.Poi si
esibisconoi 24 elementi del gruppo Musi-cale d'ateneo, guidato
dallabacchetta di Giovanni Moroni,presidente
dell'associazioneculturale. Fra le melodie pre-sentate: la Romanza
per violi-no e pianoforte, opera 50 scrit-ta da Beethoven nel 1802
eSummertime di Gorge Gersh-
win. Naturalmente non pumancare un omaggio a Wolf-gan Amadeus
Mozart in ricor-do dei 250 anni dalla nascitadel compositore di
Salisburgo.In programma allora il Concer-to per pianoforte e
orchestraK467. L'ultima parte della serata uni-sce i due gruppi in
un ensembledi musica e voci. Sul palcosce-nico del Sanzio, pi di
cin-quanta elementi si esibisconoin canzoni contemporanee
ac-cattivanti: in omaggio a Um-berto Garinei, il
compositorescomparso nella sua casa ro-mana la scorsa settimana, la
fa-mosa "Aggiungi un posto a ta-vola". Poi "One", tratta dal
mu-sical "A chorus line" di HamlishKirkwood Dante,
"Superstar",dell'opera rock Jesus Christ Su-perstar e "Il paese dei
Baloc-chi" dal musical italiano "Pi-nocchio" dei Pooh.Quella
delgruppo musicale d'Ateneo una tradizione nata nel 1998
eistituzionalizzata solo nel2002. Quest'anno sono impe-gnati 24
studenti dell'Universi-t di Urbino che provano conimpegno
settimanale comeuna qualsiasi orchestra da ca-mera. Il "Gruppo
Insieme",ospite della serata, nasce uffi-cialmente nel '96. Trenta
ele-menti lavorano come cantanti,ballerini e attori in
numerosi-spettacoli in giro per l'Italia. Lacompagnia devolve in
benefi-cienza gli introiti di tutte le rap-presentazioni.
ANNALISA SERPILLI
Noi, marinai in cerca di libert e speranza
Sono marinai anche loro. Lontani dalla terraferma, approdati su
un'isola, hanno cambiatovita e ora inseguono un sogno, il pi
grandeche possano avere: tornare alla realt di sempre, ri-trovare
la libert.L'allegoria de "Il Marinaio", l'opera che FernandoPessoa
scrisse in una sola notte nel 1913, calza apennello per lo
spettacolo che il 15 giugno andr inscena nella Casa di reclusione
di Fossombrone.Protagonisti 7 detenuti, fra i 28 e i 50 anni, che
daanni sono rinchiusi nel carcere di massima sicu-rezza. Vivono
proprio come marinai: per alcuni lasperanza quella di ritornare
liberi, per altri, con-dannati all'ergastolo, il desiderio
ritrovare una di-mensione.Tempo e sogno, temi che ricorrono
frequentemen-te nello scritto di Pessoa e che meglio non
potrebbeadattarsi a quest'iniziativa (promossa dalla facoltdi
scienze motorie in collaborazione con la casa cir-condariale di
Fossombrone) che per la prima voltaviene proposta nel
carcere."Volevamo parlare della situazione in cui vivono idetenuti,
ma senza cadere nel patetismo e nei soli-
ti luoghi comuni -afferma Cristian della Chiara checon Ciro
Limone ha curato il laboratorio teatrale -e perci abbiamo scelto un
testo come questo in cuisi parla di speranza e di libert ".Da qui
le linee guida del testo teatrale, un testo mol-to difficile,
soprattutto per persone che all'inizioavevano difficolt a leggere e
scrivere: il tempo in-teso come durata, speranza, prospettiva, il
sognoconsiderato invece come evasione mentale.Una scelta condivisa
anche dagli stessi detenutiche, oltre a recitar,e sono diventati
anche autori:"Lo spettacolo stato riadattato, per questo abbia-mo
inserito alcuni monologhi scritti proprio da lo-ro spiega Limone
.Pensieri scritti con la lealt di chi consapevole del-la situazione
in cui vive. "Molti sognano di parlarecon la loro anima, di
confidare paure e incertezze.Tutti sono spaventati dal tempo che
non passa mai"aggiunge della ChiaraIl laboratorio teatrale, nato
come diversivo dallostare in cella, in un secondo tempo diventato
per idetenuti un momento molto importante, di condi-visione e
aggregazione."All'inizio eravamo un po' titubanti, avevamo pau-ra
che il progetto non sarebbe andato in porto - in-terviene Elisa
Delsignore, la responsabile organiz-
zativa - mentre ora c' grande sintonia fra di noitanto che
speriamo di continuare a lavorare insie-me anche il prossimo anno".
"Il Marinaio" comunque qualcosa di pi di un
semplice spettacolo e qui sta la novit: si tratta diuno studio
scientifico che mira a valutare quantol'attivit teatrale possa
essere efficace nel ridurre ildisagio psichico dei detenuti. Il
laboratorio comefarmaco e terapia quindi."E' la prima volta - dice
il professor Marco Rocchi,docente di statistica medica alla facolt
di Scienzemotorie - che portiamo avanti un esperimento diquesto
tipo. Vogliamo analizzare le patologie che sisviluppano all'interno
del carcere e capire se atra-verso il teatro vi possa essere un
miglioramento. Al-l'inizio del laboratorio avevamo distribuito
deitest, ora ne rifaremo altri e analizzeremo i risultatiper
arrivare a una conclusione."Per adesso per l'appuntamento un altro.
Quellosul palco, il 15 giugno. Loro, i marinai, sono
emo-zionatissimi, anzi terrorizzati, dicono gli insegnan-ti: "Sono
molto bravi e preparati, nonostante que-sto si sentono molto
insicuri perch non voglionofare brutta figura - conclude Limone - e
poi li co-nosciamo e sappiamo che sono agitatissimi, anchese non lo
confesseranno mai".
A sinistrail regista
LucaRonconi. A centro
paginaIl mese
della ven-demmia
(1953),un dipinto
di RenMaigritte.A destra,il gruppomusicaledateneo
carte
llone
Notte bianca
25 MAGGIOIn tutto il centro storico di UrbinoIn occasione del
Meetinginternazionale delle politi-che giovanili, saranno
orga-nizzate visite notturne ailuoghi e musei della citt,con
concerti, rassegna cine-matografica e giochi.Il programma: dalle
20, alTorrione di via Matteotti,cineforum on the road.Dalle 21, al
teatro Sanzio,concerto del gruppo musi-cale dateneo.Dalle 21,
piazza delle Erbe,
mestieri della tradizionedellarte. Dalle 21,15, alcollegio
Raffaello, concertodellaccademia del Fadoper la presentazione
diLuna Traversa di G.Trapanese. Dalle 21,30,visita guidata agli
oratori.Dalle 22, concerto itineran-te dei gruppi musicali folk.
Dalle 22, danze popolari emusica dal vivo (piazzettadelle Erbe).
Dalle 22, reci-tal Poesia in pubblico epubblico della poesia
apalazzo Ducale. Dalle 23,proiezione di foto, filmati edocumentari
in via Valerio. Dalle 23, visite a palazzo
Ducale e alla Casa diRaffaello. Dalle 24, concer-to, in piazza
Rinascimento,dei Per presa visione. Dalle 24, giochi di ruolo
iti-neranti. Dalle 2, letturapoesie e laboratorio discrittura
poetica nellese-dra del teatro Sanzio.
Mostre
ETIOPIAUrbino, sala delManiscalcoFino al 21 maggioSguardo sul
Corno dAfricaattraverso lobiettivo diviaggiatori e fotografi
africa-
ni. Una rassegnata organiz-zata dallassociazione diorfani di
Debre Markos perraccogliere fondi a favoredi Berush Tesfa.
TRADUZIONIUrbino, sala delConsigliareFino al 28 maggioRaccolta
di incisioni e
opere grafichecon frammentilirici di poetispagnoli tra-dotti da
CarloBo in occasio-
ne dei 500 anni delluniver-sit.
Spettacoli
IL BRUTTO ANATROCCOLOUrbino, teatro Sanzio20 maggio (ore
21)LIstituto comprensivoGiovanni Pascoli presenta lafavola di Hans
ChristianAndersen: la storia del signorHans, un uomo che aspettala
primavera per poter vederela sua vera immagine.
TEATRO OLTREUrbino, teatro Sanzio23 maggio (ore 21)Under, il
balletto di SashaWaltz & Guelts, spettacolo in
due parti - la prima enigmati-ca e la seconda apparente-mente pi
ironica - sulleforme possibili dei rapportitra individui.
Cinema
ANCHE LIBERO VA BENEUrbino, Nuova Lucedal 19 al 24
maggioFeriali: ore 21Festivi: ore 18-21
Spaccato di vitatra le mura dicasa, ispirato alneorealismo.
Unfilm che intrec-cia i temi del-
linfanzia, delle problematichedi essere figli e della
differen-za di sguardo tra generazioni.La storia ruota intorno
allefigure di una madre assente edi un padre ossessivo. A farnele
spese il giovanissimo figlio,Tommy. Opera prima di KimRossi Stuart
alla regia.Italia, 2005Genere drammatico, di KimRossi Stuart con
BarboraBobulova e K.R. Stuart.
VOLVERUrbino, cinema Ducaledal 19 maggio al 2 giugnoFeriali: ore
20,30-22,30Festivi: ore 16,30-18,30
20,30-22,30Raimunda una giovanemadre costretta a svolgerepi di
un lavoro per sbarcare
il lunario. Lasorella Sole,abbandonatadal marito, gesti-sce un
negoziodi parrucchieri.
Le due donne vengono asapere della morte dellamadre, ma soltanto
Sole potrandare al funerale...Al ritorno, si trover di fronteun
fantasma di sua conoscen-za che vorr regolare le que-stioni con le
due donne.Spagna, 2005
Genere drammatico, di PedroAlmodovar con Penelope Cruze Carmen
Maura.
TI VA DI BALLARE?Urbino, cinema Ducaledal 19 al 26
maggioFeriali: ore 20,30-22,30Festivi: ore 16,30-18,30
20,30-22,30Ispirato a una sto-ria vera, un mae-stro di ballo
inse-gna i passi a gio-vani ex carcerati.
Usa, 2006Genere musical, di LizFriedlander, con AntonioBanderas
e Rob Brown.
Gruppo dAteneoin concerto
Al Sanzio musiche di Bach e Mozart
ILARIA IACOVIELLO
-
ilDucato
12 13
UNIVERSIT
Non solo il prin-cipale grattacapodegli studenti.Anche
l'universi-t deve preoccu-parsi di pagare
l'affitto. Pi di un milione dieuro all'anno, il peso di que-sta
voce nel bilancio della"Carlo Bo". Decine di palazzi dipropriet non
bastano all'ate-neo per far funzionare la suagrande macchina. Col
costantemoltiplicarsi deicorsi di laureama non degliiscritti le
aule, ilaboratori e gliuffici scarseggia-no. Questo non un
problemanuovo. Solo cheadesso il pesoeconomico degliimmobili che
l'u-niversit costretta a pren-dere in affittocomincia a
farsigravoso. In 10 anni questaspesa raddoppiata, passandodai 613
milioni di lire dei primianni '90 a pi di un milione dieuro. Tra le
universit di fascia mediasolo Siena spende di pi inaffitti, ben 2
milioni e settecen-tomila euro. Altre, come Lecce,Verona e Venezia
pagano inmedia 200mila euro all'anno.Le universit di Macerata
ePerugia, come Urbino, toccanoquota un milione di euro. Tantisoldi,
soprattutto per un enteche sta faticosamente cercandodi rimettere i
conti a posto.Affidandosi, per fare cassa, a unrigoroso piano di
risanamento
che prevede tra le misure piurgenti la vendita dei collegi edei
terreni inutilizzati. Eppureintere facolt sono in affitto.Solo per
Farmacia, Lingue eScienze Politiche l'universitpaga ogni anno pi di
cinque-centomila euro che finiscononelle casse
dell'Arcidiocesi.Questi corsi di laurea da decen-ni sono ospitati
nei locali del-l'ex seminario di PiazzaRinascimento. "Si tratta di
unintroito rilevante per il bilanciodella Curia" dice
GiorgioGiampieri che segue da vicinola gestione patrimoniale
delladiocesi. Quanto importante
Giampieri, per,non lo dice. L'universit, poi,versa altri
82milaeuro per l'Istitutodi ScienzeFilosofiche di viaBramante n 16
eper l'Istituto dilingue in viaOddi 21. Il primo di
proprietdell'Ordine deifrati minori, ilsecondo dellesuore
maestre
pie Venerine. Dunque ognianno i religiosi guadagnanocirca
seicentomila euro affit-tando immobili all'universit.Immobili che,
secondo le dis-posizioni dell'ultimaFinanziaria, beneficiano
dell'e-senzione dal pagamentodell'Ici, l'imposta comunalesugli
immobili. Ma i locali degli enti religiosi dasoli non bastano a
soddisfare lanecessit di spazi dell'ateneo,che per l'attivit
didattica el'amministrazione ha bisognodi venti immobili, sparsi
intutto il territorio comunale.L'Istituto di ricerca
sull'attivitmotoria e quello di Chimica
organica sfruttano i localicostruiti alcuni anni fa
dall'im-prenditore Loris Rusciadelli alSasso. All'universit
costanopi di centomila euro all'anno. Oltre a questi, tra i dieci
immo-bili per i quali l'ateneo paga dipi ci sono anche
quellidell'Istituto di moda e costume(costo: 46mila euro), di
pro-priet della famiglia Testa, equelli della presidenza diScienze
motorie, al primopiano di un condominio di viaOddi (costo:
41milaeuro).Anche l'ufficio Erasmus inaffitto: si trova in una
bella villain via Pellipario, al costo di1500 euro al mese. La
famigliaBernardini, proprietaria dellostabile, abita al piano di
sopra epreferisce ospitare gli ufficiuniversitari piuttosto che
imolesti studenti. Ci sarebbero alternative all'uti-lizzo di questi
locali, risparmian-do cos una cifra consistente? Almomento no,
perch quasi ognimetro quadro degli immobiliintestati all'universit
nei regi-stri del Catasto sfruttato perl'attivit didattica: da
PalazzoAlbani alla Sogesta.Eppure, secondo i vertici dellaCarlo Bo,
questa situazionepotrebbe migliorare presto."Dalla vendita dei
collegi e deiterreni - dice Giancarlo Ferrero,preside di Economia e
Prorettorecon delega al bilancio - pensia-mo di ripianare il mutuo
di 32milioni di euro, impiegato pergarantire liquidit all'ateneo
inquesti anni di conti in rosso.Solo cos - continua Ferrero
-potremmo chiedere in prestitoaltri soldi per realizzare i
nostridue grandi progetti: l'amplia-mento della Sogesta e la
siste-mazione dell'ex carcere".Operazioni che dovrebbero
per-mettere all'Ateneo di risparmia-re sugli affitti.
Un mensileonlinesullAteneo
Spazio Zero
Spazio Zero",il primog i o r n a l eo n l i n edell'Ateneo,sar
pubbli-
cizzato sulla rete dalla prossi-ma settimana. La testata,
all'in-dirizzo www.uniurb.it/nume-rozero, stata realizzata da
unaquindicina di studenti delcorso di laurea
specialistica"Editoria, media e giornali-smo", all'interno di un
labora-torio organizzato da GianniLucarini, giornalista di
RadioRai, e Massimo Russo, vicedirettore del portale Kataweb.
L'esperimento partito allafine del 2004 e finora sono
statipubblicati quattro numerimonografici sulla statalizzazio-ne,
sui finanziamenti per laricerca, sulle nuove laureetriennali e
sull'e-learning, laformazione a distanza. Ogninumero corredato di
intervi-ste audio e video a personaggisignificativi per l'ateneo e
lacitt. I ragazzi hanno realizzatoda soli le pagine web e il
mon-taggio delle interviste, utiliz-zando software disponibili
suinternet."La pubblicizzazione sul web diSpazio Zero - afferma
Lucarini -sar il primo banco di prova diquesto progetto, che
potrebbediventare un importantemomento di confronto con lealtre
universit italiane". Ilgiornale online di Urbino eragi in rete sul
sito all'universit,ma come working project delcorso di laurea
specialisticadella facolt di Sociologia. Daluned affronter il
giudiziodegli internauti con l'obiettivodi diventare un punto di
riferi-mento per studenti e addetti ailavori. "Spazio Zero -
affermaLucarini - sar un aiuto in piper i giornalisti per
compren-dere il mondo dell'universit ele sue problematiche". Il
giornale online un labora-torio in crescita, che segue
l'e-sperienza di delle prime radiouniversitarie e della tv di
ate-neo (ancora in fase di speri-mentazione). "Per
migliorarel'interattivit e collaborare conaltri atenei - annuncia
Lucarini- aggiungeremo spazi di discus-sione e rubriche". Il
prossimo passo affrontaretemi di attualit con una pub-blicazione
mensile e creare unarete di collaborazione tra i piimportanti
atenei nazionali einternazionali.
DESY DADDARIO
Sono ventigli immobili che privati e istituti religiosidanno
in locazione
La politica tra mass media e sondaggi Al via la II edizione del
corso sugli effetti della comunicazione
LAteneo vende, ma pagapi di un milione di affitti
Farmacia, Scienze politiche e Lingue nei locali che prima
ospitavano il seminario. Luniversit versa solo allArcidiocesi pi di
500mila euro allanno
Dalla cessione dei collegi i soldi per realizzare nuove aule
alla Sogesta e allex carcere
Cosa sono i sondaggi e quali i loroeffetti, perch i leader dei
partitiusano i media, quanto incide lacomunicazione nella politica.
Temi dibat-tuti dagli esperti ma che possono diventareanche materia
di insegnamento. Quellaappunto del corso "Media, sondaggi
edemocrazia" organizzato daLaPolis, la scuola di formazione
inComunicazione politica e opinio-ne pubblica dell'istituto
diSociologia dell'universit diUrbino. Un corso unico in
Italia,quest'anno alla seconda edizione,rivolto a tutti coloro che,
studenti,professionisti od operatori del set-tore, volessero avere
le idee pichiare sull'argomento. "Le ragioni di questa iniziativa
-spiega il prof. Ilvo Diamanti, diret-tore del laboratorio - sono
legateall'importanza che i media e i son-daggi hanno assunto per la
comu-nicazione. Sono due aspetti chefanno parte di un settore
rilevanteche quello del marketing politi-co". La politica si
intreccia dunque con i mezzidi comunicazione e li utilizza per
attuare leproprie strategie di marketing. "Da unaparte - continua
Diamanti - ci sono i politi-ci che scelgono i media come l'arena in
cuipresentarsi per ottenere consensi e dall'al-tra i media stessi
fanno politica perch
hanno il potere di influenzare il proprioelettorato di
riferimento". Senza dimenticare che i sondaggi sonodiventati sempre
pi importanti e sonousati sempre pi di continuo. "I sondaggisono
una stima su cosa sta avvenendo -chiarisce il professore - per
servono a chifa politica come strumento per condiziona-re". Le
lezioni inizieranno il prossimo 26
maggio e continueranno poi nel mese digiugno mentre si terr a
settembre la ses-sione conclusiva. Si partecipa dietro iscri-zione
ma il ciclo di incontri preceduto datre seminari introduttivi
aperti al pubblico.Nei primi due, gi avvenuti, si discussodei
sondaggi sbagliati del dopo-elezioni edi che cos' un giornale,
prendendo spuntodai trent'anni di Repubblica. Nel terzo, in
programma il prossimo 25 maggiosi discuter di televisione e
politi-ca in tempi di campagna elettoralepermanente. Rispetto
all'edizione dello scorsoanno il corso pi strutturato e sista
configurando come una verascuola di formazione. "Gli incontridella
prima edizione sono statiriflessioni pi aperte e libere -
sot-tolinea Diamanti - quest'anno sitratta di un vero corso, che
almenofinch ci sar io continuer anchein futuro". Sempre di livello
nazionale invecei docenti chiamati a tenere lelezioni. Docenti che
arrivano aUrbino perch questa una cittcon caratteristiche
uniche,"un'Assisi laica dove si ci si pu
fermare e discutere". "Se non fossi io achiamarli - conclude
Diamanti - certo nonsi sposterebbero. Chi viene lo fa comunquecon
piacere, anche se per poche ore, perchquesto un luogo in cui si
immersi neltempo ma che permette di fermare iltempo".
Ilvo Diamanti durante il primo seminariointroduttivo del corso,
organizzato loscorso 4 maggio alluniversit di Urbino
Nellinfografica, la cartina di Urbino con i sei edifici
picostosi affittati dalluniversit. Eccone altri dalla lista
delBilancio di previsione 2006: - Presidenza di Scienze motorie,
via Oddi. Costo: 40mila
euro allanno- Aula lezioni, via Budassi 13. Costo: 40mila euro-
Scienze morfologiche, via Oddi 21. Costo: 29mila euro - Istologia e
psicologia, via Oddi. Costo: 25mila euro- Depositi e uffici vari,
loc. Sasso. Costo: 23mila euro - Istituto di filosofia, via Saffi
9. Costo: 23mila euro- Ufficio economato, via S. Andrea. Costo:
20mila euro- Ufficio erasmus, via Pellipario 9. Costo: 17mila euro
- Laboratorio di Scienze chimiche, via della Stazione.Costo: 15mila
euro
I PI CARI
LUCA DELLO IACOVOPAOLO RUSSO
STEFANIA LA MALFA
Istituto di ricerca sullAttivit motorialocalit Sasso
Istituto di Scienze filosofichevia Bramante
Facolt di Scienze e Farmaciapiazza Rinascimento
Istituto e presidenza di Lingue e Semioticapiazza
Rinascimento
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Facolt di Scienze Politichepiazza Gherardi
Scuola Moda e Costumevia Bramante
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ilDucato
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Tredici atenei in sella alle due ruote
Secondo il Coni lItalia una grande palestraa cielo aperto.
Parchi,giardini, spiaggia emontagna: ogniambiente vale per
dare sfogo alla voglia di sport. AllIsef di Urbino da molti
annisi organizzano seminari diapprofondimento sullattivitmotoria in
ambiente naturale,un nuovo modo di vivere il ter-ritorio e imparare
anche arispettarlo. Trekking, escursionismo, golf,aerobica: in due
parole fitnessoutdoor, ginnastica allariaaperta che permette di
vivere inmodo diverso la natura e risco-prirla. Ci sono parecchie
attivitsportive - spiega il professorArio Federici, docente presso
lafacolt di Scienze motorie diUrbino - che possono esserearticolate
in ambienti naturalidiversi, specie in un paese fra-stagliato come
lItalia e in unaregione cos completa come leMarche fatta di
montagne, col-line e mare. E proprio nelle Marche, sullemontagne
del Montefeltro aiconfini con la Toscana, nelparco del Sasso Simone
eSimoncello e nellomonimariserva naturale, Federici haintenzione di
realizzare i primiseminari allaperto dedicati -per ora - agli
studenti del corsodi laurea in Scienze motorie.Senza escludere che
in futuropotremmo creare escursioni egiornate di sport aperte a
tutti. Intanto, dal 27 al 29 luglio sisvolger a Sestino -
piccolocentro in provincia di Arezzo aiconfini con le Marche - il
festi-val di documentari Citt delSole, tre giorni di attivit
edeventi dedicati al cinema docu-mentaristico, in uno
scenarioaffascinante tra natura e cultu-ra. Un primo modo per
venire acontatto col territorio e svilup-pare il discorso dello
sport alla-perto. Due giornate - spiega Federici- incentrate sulla
rassegna cine-matografica, con la presenza difilm premiati da altri
festival, eopere selezionate dalla trasmis-sione Geo & Geo
della Rai. Inattesa di scoprire la natura delluogo dal vivo,
attraverso escur-sioni e attivit motorie.
(l.m.)
Al via la prossima settimana il cicloraduno dei dipendenti
universitari
L a cyclette si spostaallaria aperta
Fitness
Si sfideranno tra salitee discese, sulle dueruote, a colpi di
peda-li. Non sono atleti,non sono i professio-nisti del Giro
dItalia,
ma hanno nelsangue lamoreper la bicicletta eda 21 anni
siritrovano tuttiinsieme per unadue giorni chemescola agoni-smo e
amore perla natura.Smessi i pannida tecnici edocenti, i dipen-denti
di trediciuniversit italia-ne indossanotute elasticizzate e
caschetti,salgono in sella e danno vita adun raduno cicloturistico
cheogni anno si sposta in diversecitt italiane.Questanno, in
occasione deifesteggiamenti per il cinque-centenario delluniversit
loca-
le, sar proprio Urbino a ospi-tare la ventunesima
edizione,sabato 27 e domenica 28. Firenze, Padova, Trieste,Milano,
Venezia Ca Foscari eVenezia Iuav, Bologna, Pisa,Camerino, Chieti,
CataniaReggio Calabria e, ovviamente,Urbino. Tredici atenei,
tredici
squadre per unadue giorni insella sulle collinedel Montefeltro.
Si comincia il 27con il raduno inpiazza dellaRepubblica e laprima
prova,quella a crono-metro. Una garaindividuale perl
assegnazionedella medagliadoro su un cir-cuito cittadino di
4 km: dalla piazza fino a portaS. Lucia, poi lospedale, la
cir-convallazione, via Matteotti einfine il traguardo in
piazzaRinascimento. Sulla carta sonofavorite le squadre numerose:pi
atleti in pista, pi possibili-t di vincere. La squadra della
Carlo Bo, con i suoi otto ele-menti, non ha i favori dei
pro-nostici: Ma abbiamo lassonella manica, rivela FrancescoPalazzi,
tecnico dellIstituto dichimica farmaceutica e unodegli
organizzatori del radunodi questanno. Si tratta di undottorando in
Scienze motorie,ma di pi nondiciamo per nonrovinare la
sor-presa!.Domenica 27 lagara lascia ilposto alla peda-lata
turistica:u n e s c u r s i o n en a t u r a l i s t i c alungo il
territo-rio. I ciclistis c e n d e r a n n ofino a Calmazzoe da qui
prose-guiranno versola Gola del Furlo. QuindiAcqualagna e le lunghe
stradeverso Urbania prima di tornarea Urbino. Una vera
arrampicatasulle discese pi impegnative,ma anche unaffascinante
per-corso alla scoperta di un terri-torio che non si finisce mai
di
conoscere. In questa seconda gara a vin-cere non sar il
migliore, ma ilgruppo pi numeroso. Sempredomenica premiazioni e
pran-zo di gala allhotel Fontespino.Per noi si tratta soprattutto
diun bel week end di divertimen-to - continua Palazzi - un modo
per ritrovarci coni colleghi e daresfogo alla nostrapassione per
ledue ruote. Enon ci sono solomaschietti - pre-cisa Palazzi -
per-ch anche ledonne amanopedalare e ainostri raduninon
mancanomai.Il raduno orga-nizzato dal
C.r.d.u., il circolo ricreativodipendenti universitari,
edallA.s.d Cicloducale, lasso-ciazione sportiva dilettanti
cheorganizza anche la gran fondoStraducale, della quale il
pros-simo 30 luglio si svolger ledi-zione 2006.
La corsatorna
a Urbino il 27e 28 maggio per celebrare
i 500 annidella Carlo Bo
Una gara a cronometroindividuale e un giroturistico
sulle collinefeltresche
A sinistra,unimmaginedelledizione di Firenze 2004 In alto,la
squadra di Urbino
LUCA MORICONI
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SPORT
GIANVITO LO VECCHIO
Adesso nonmetterei lamano sulfuoco nem-meno per ilcampionato
Pulcini. Risponde con una bat-tuta il direttore
sportivodellUrbino, Dodo Stefani, maesprime bene lo stato danimodel
mondo calcistico sullo scan-dalo intercettazioni. Non homai creduto
ai complotti sugliarbitri: pensavo che al massimoci fosse
sudditanza psicologicaverso i grandi club, in tutte lecategorie. Ma
la gravit dellavicenda sta cambiando rapida-mente il modo di vedere
linterosistema, anche per gli addetti ailavori. E, in effetti, le
conse-guenze della rivoluzione in attocominciano a vedersi
anchenelle serie minori. Alcuni sponsor cominciano atirarsi
indietro, dice MassimoBaffioni, direttore sportivo
dellaFermignanese. Il calcio era giin crisi di credibilit, ma
questo un colpo durissimo. Non soloper gli appassionati: i
piccoliimprenditori che sostengono iclub dei dilettanti si
stannoallontanando da un mondo per-cepit sempre pi corrotto.
Unaquestione seria per un sistemacon interessi economici menoforti,
ma in cui sono riprodottiin scala ridotta gli stessi proble-mi del
professionismo. Dagliarbitri condizionabili ai pro-curatori
invadenti. Nelle categorie inferiori il livel-lo dei fischietti non
eccellente- spiega Baffioni - e in alcunicasi evidente la
sudditanzapsicologica verso le squadre piforti. Poca cosa rispetto
alsistema Moggi-Pairetto, ma nel-
lultimo campionato diEccellenza c stato un piccolocaso
Fossombronese. Dopoalcune partite con un arbitrag-gio troppo
favorevole alla squa-dra di Bikkembergs, alcuni club
hanno fatto un esposto allaFigc. Ma in poco tempo lavicenda si
esaurita.Sudditanza psicologica a parte,ci sono pressioni
particolari?Arbitri chiusi nello spogliatoio
da dirigenti infuriati? Be - diceStefani - tante volte ho visto
legiacchette nere assediate datifosi inferociti a fine partita, un
classico. Per ultimamentele cose vanno meglio.
Laltra faccia del palloneI Giovanissimi dellUrbino sfidano il
Fermignano
Iragazzini sono ancora al lunapark accanto al campo,quando
arriva il mister.Basta un colpo di clacson perrichiamarli: tutti
prendono iborsoni e via nello spogliatoio.Poi inizia
l'allenamen-to.Giocare, esercitarsi egiocare ancora: ecco lamia
ricetta: spiegaCarmelo Chillemi, alle-natore dei
giovanissimidellUrbino Calcio,classe 92 e 93. La suasquadra ha
appena ini-ziato un torneo a livelloregionale. La primapartita lha
vinta la set-timana scorsa: 4 a 1con lUrbania. Domanil'aspettano i
ragazzidella Fermignanese, reduci daun pareggio con laltra
squadradel girone, il Valcesano. Chi arri-ver primo andr a
disputare lefinali a Ancona, con le vincitricidelle altre province.
Questo il calcio puro, comedovrebbe essere - dice Chillemi
- senza nessun interesse, soltan-to per il divertimento. La
cosapi importante, per il mister,ma in genere per la societ,
laspetto educativo: rispettodelle regole, dellarbitro,
dellav-versario. I miei ragazzi non silamentano mai con larbitro
-spiega lallenatore - non simula-
no scorrettezze degli avversari enon esiste la cultura del
fallotattico. Nellultimo torneo leammonizioni subite sono
statesoltanto due: un record.E poi spirito di sacrificio, sensodi
appartenenza al gruppo,altruismo, coraggio e fantasia.Luca,
difensore centrale, il
capitano della squadra:La maggior parte dinoi - racconta -
abbia-mo cominciato a gioca-re insieme fin da picco-lissimi. Molti
sonocompagni di scuola,amici anche fuori dalcampo. E per cementa-re
la squadra non man-cano le uscite tuttiinsieme in pizzeria,magari
per festeggiareuna vittoria.Un gruppo unito,insomma, e
ospitale,
tanto che chi scrive ha finito peressere invitato a giocare in
una-michevole tra la s