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ilDucatoP e r i o d i c o d e l l I s t i t u t o p e r l a f o
r m a z i o n e a l g i o r n a l i s m o d i U r b i n o
Quindicinale - 10 febbraio 2006 - Anno 16 - Numero 3Internet:
Ducato on line - www.uniurb.it/giornalismo
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Case vuote e laffitto va giPer una camera fino a 50 euro in
meno. Le agenzie: Cos da 2 anni
Sempre meno studenti in cerca di una stanza: libero un letto su
13
La provincia fra le maglie nerein Italia per frequenza di
inci-denti. La settimana scorsa morto un giovane operaio in
uncantiere di Urbania soffocato daun nastrotrasportatore. soloun
episodio che si aggiunge auna lunga lista di incidenti. So-no stati
384 in citt, mentre aFermignano 212. Sono 42 nel2004 le invalidit
permanenti.
a pagina 5
Nei cantieri il flagellodegli infortuni
Lavoro
Il Comune e l'Ersu si adeguano aldecreto Scajola sul
risparmioenergetico, abbassando di un gra-do i riscaldamenti.
Qualche im-piegato si lamenta, mentre il re-sponsabile dell'Ersu
ammette: "Secerte sere non si accendono i ter-mosifoni oltre gli
orari consentiti,gli studenti che vivono ai Collegimuoiono di
freddo".
a pagina 3
Il risparmiogela gli uffici
Energia
In meno di un secolo la campa-na di Canavaccio scomparsadue
volte dalla torre di Primici-lio. Lultima volta negli anni
Ot-tanta. Nessuno sa dove si trovima molti in paese un sospetto
celhanno. Un destino misterioso,non meno oscuro di quello
rac-chiuso nella sua iscrizione. SullaBrombolona inciso il
quadratomagico del Sator, un vero rom-picapo per storici e
interpreti.
a pagina 9
Per chi suonala campanaBrombolona
Misteri
L'archivio di Stato che rischiavadi essere trasferito a Pesaro
ri-marr in citt. Destinazione: ilocali a piano terra della
scuolaPascoli. Comune e Ministero deibeni culturali hanno siglato
l'ac-cordo per il restauro della nuovasede. Molti i dubbi delle
opposi-zioni, ma il Sindaco si dice sod-disfatto.
a pagina 3
Trovata la sedepresto i lavori
Archivio
Bisogna ricordare che i taglial contributo allIfg eranogi stati
fatti in Giunta e poiin Commissione: da 310 mila a258 mila euro,
perch si diceva la politica di restrizioni delGoverno non ci d
alternative. Poiper, in Consiglio, la coltellata allaschiena: via
altri 100 mila euro,per darli ai servizi sociali (comese una Scuola
di giornalismo fosseun golf club!). Sarebbe come seuna societ
produttrice di com-puter chiudesse il suo ufficio studiper regalare
latte condensato aibambini africani. Di Pietro direb-be: che ci
azzecca? Ma non c dascherzare. Vediamo poi che cosa significaquesta
decisione (che speriamosia rivista: il bello della democra-zia che
si decide, talvolta si sba-glia, e ci si corregge). Significa
che:la formazione dei giornalisti non un interesse pubblico. Come
direche quando Ciampi invita la cate-
goria a tenere la schiena drittanon bisogna prenderlo sul
serio.Lasciamo dunque che i giornalistisiano scelti, formati e
condiziona-ti dagli editori, come semprestato finora!Significa
inoltreche la formazionedei giornalistideve essere lascia-ta al
privato(infatti in certiambienti dellasinistra da pococonvertiti al
mer-cato si sente dire: che aumentinola retta, e il problema
risolto!).Ora non tutti sanno che formare
un giornalista multimediale,come oggi necessario, costacirca 20
mila euro; occorronoinvestimenti nei laboratori eoccorrono docenti
specializzati,
che di solito nonhanno difficolt atrovare un posto equindi
debbonoessere pagati ilgiusto (quelli diUrbino sonopagati moltomeno
degli altri).E curioso che la
sinistra marchigiana voglia ridur-re lunica scuola della
regione, eper avventura una delle migliori, a
riserva per una lite alto-borghe-se. E stato detto che questo
lenne-simo colpo portato al nord delleMarche dagli interessi (anche
ipiccoli hanno i loro poteri forti)prevalenti del centro-sud.
Certischieramenti di voto potrebberolasciarlo credere, ma
speriamoche non sia vero. Preoccupa peranche solo pensare che una
scuo-la di giornalismo possa essereoggetto di baratti. La Scuola
devesopravvivere perch ci deve esserela convinzione che essa porta
uncontributo alla societ in cui vive,e che centinaia di giornalisti
cre-sciuti nella nostra regione conti-nueranno ad avere con le
Marcheun rapporto speciale. Finora stato cos. Per questo
abbiamovisto con piacere moltiplicarsi gliinterventi a favore
dellIfg ancheda parte di chi sa che possiamodire grazie, ma non
fare sconti anessuno.
La Regionechiude
il rubinettoIfg
a rischio
LEDITORIALE
Giornalisti a scuola:chi non li vuole?
Non fa differenza che si parli disingole, doppie, mansarde
oappartamenti: gli affitti per glistudenti scendono e ci sonosempre
pi letti liberi. In citt,moltissime case sono ancoravuote (l'8%),
anche se il mer-cato in movimento. Le causedella crisi? Il calo di
iscritti del-l'ateneo (2 mila in meno in 5anni) e l'aumento dei
pendo-lari: crescono gli studenti resi-denti nelle Marche e nella
pro-vincia di Pesaro Urbino.
Il costo di un posto letto sceso, negli ultimi anni, anchedi 50
euro al mese. In questostesso periodo, in altre cittuniversitarie,
i prezzi per glistudenti sono raddoppiati. Secondo le agenzie
immobi-liari i proprietari di case delcentro storico resistono
benealla crisi, soprattutto quandopuntano sulla qualit. Sonopochi,
invece, gli studenti chedecidono di andare a viverenelle
frazioni.
Qualcuno corre gi ai ripari:"Affittare - spiegano allaGallanti -
non conviene pi.Ho 4 appartamenti vuoti.Appena mi capita
l'occasioneli vendo". Una tendenza con-fermata anche dalla
nuovaagenzia Domus Aurea: "Moltivendono perch affittare non pi un
affare". Ma altri smor-zano i toni: "Noi puntiamosulla qualit -
dicono all'agen-zia Cangini - e per questo nonabbiamo subito nessun
calo".
Antenne: piano del Comune per i telefonini
ll Comune e i gestori di telefonia mobile cercano un accordo per
migliorare la ricezione e esten-dere la rete Umts. Ma a bloccare la
trattativa i vincoli paesaggistici. Intanto l'Agenzia regio-nale
per l'ambiente assicura: "Gli impianti a Urbino sono a norma". In
pi, gratuitamente met-ter a disposizione un rilevatore per misurare
l'intensit dei campi elettromagnetici delle anten-ne di telefonia,
radio e televisione. a pagina 2
a pagina 7
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ilDucato
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Ancora lontano lUmtsManca laccordo sulle nuove antenne. A
rischio il paesaggio
E fermo dal 2004 il piano del Comune per migliorare la rete di
telefonia mobile
Lo fornir lArpam
CONCITA MINUTOLA
come il raggio di luce di un faro",spiega Benini. Lo studio ha
rilevato che la zona divia Buozzi molto buona per laricezione,
anche se sono necessa-ri particolari accorgimenti, comeantenne
camuffate a forma dicomignolo, per rispettare il pae-saggio. Nello
stadio si potrebbeposizionare un'antenna in unodei piloni pi alti,
mentre la zonaal confine con i collegi potrebbedare un buon
servizio dirigendo ilsegnale verso la citt, nella zonapi lontana ai
dormitori. Ma lastrada verso l'Umts ancoralunga.
Anna e Ester si sonotrasferite a Urbino aottobre per studiare.Ma
al loro arrivohanno avuto unabrutta sorpresa: "Il
mio telefonino a volte non prendee i messaggi mi arrivano in
ritardo,anche il giorno dopo" dice Anna,che ha la Vodafone, mentre
perEster "la Tim prende un po' di pi,anche se a volte non c'
rete".Giulia invece vive a Urbino da treanni e racconta che quando
abita-va vicino al centro storico il suotelefonino non prendeva.
"Io hoseri problemi conquesto telefoninoWind ogni voltache vengo al
cen-tro, spesso a casale chiamate siinterrompono eho delle
difficoltcon l'Umts" diceDaniela. Moltirinunciano acomprare un
tele-fonino di ultimagenerazione per-ch non tutte lezone sono
coper-te dall'Umts, una rete che serve atrasmettere dati sia audio
chevideo. Ma aggiungere antenne permigliorare la copertura di rete
aUrbino davvero un'impresa,perch ci sono dei vincoli paesag-gistici
da rispettare. E poi ci sonole preoccupazioni degli abitanti,che
non vogliono un'antenna avegliare sulle proprie case. E allo-ra,
cosa si sta facendo per venireincontro a tutte le esigenze?
Dallafine del 2004, quando il Comuneorganizz una conferenza dei
ser-vizi con i gestori di telefonia mobi-le, con l'Asl e l'Arpam
(Agenziaregionale per la protezione
ambientale delle Marche) e con leassociazioni ambientaliste, non
si ancora raggiunto un accordo. IlComune ha messo allo studio
unpiano per la rete di telefoniamobile, chiedendo ai gestori
diproporre dei siti dove istallarenuovi impianti. "Per l'Umts,
tutti igestori hanno indicato zone pi omeno a ridosso delle mura,
per-ch una rete che ha bisogno dilavorare su distanze brevi" dice
ilresponsabile per la telefonia delComune, l'architetto
RobertoImperato. Nel corso del 2005 sonoarrivate otto proposte di
questotipo. Ma tutto ancora fermo per-ch "ancora non ci sono
propostedettagliate", spiega Imperato, non
solo per i sitirichiesti, maanche per la tipo-logia di
impianti.Da parte loro, igestori di telefoniachiedono pi
col-laborazione: "chiaro che per noiUrbino un sito digrande
interesse,arrivano moltechiamate ai nostricall center, ma
nonpossiamo miglio-rare il segnale se ilComune non ci d
l'assenso" lamenta MariellaPalermo dall'ufficio stampa
dellaVodafone. E anche la Tim sullastessa posizione: "Noi
abbiamoconsapevolezza delle difficoltdovute all'insufficiente
coperturaGsm. Quindi nostra volontmigliorare il servizio e poi
garanti-re anche l'Umts, ma necessariamaggiore collaborazione da
partedelle autorit locali", spiegaRoberta Quattrini,
responsabiledell'ufficio stampa Tim. Intanto ilComune ha
commissionatoall'Arpam uno studio per monito-rare gli impianti
esistenti e perindividuare zone dove poter met-
tere nuove antenne senza com-promettere la salute degli
abitanti."Tutti gli impianti attivi sonoabbondantemente a norma",
diceLuciano Benini, responsabiledell'Arpam. Per le nuove
installa-zioni, il comune ha chiestoall'Arpam di studiare tre
zone:quella vicino allo stadio, la zonadei collegi universitari e
quella divia Buozzi, sopra Mercatale.Criterio dello studio che non
cisiano abitazioni o siti sensibili nelraggio di 200 metri e che
non ci siaun eccessivo dislivello tra la posi-zione dell'antenna e
di una casa,perch "il campo viene emesso
Si pu mettere in giardi-no, sul terrazzo, accantoa una finestra:
sembraun semplice tubo, ma inrealt una centralinache misura i campi
elet-
tromagnetici ad alta frequenza,ovvero le onde emesse da
antennedi telefonia mobile, radio e televi-sione. Questa centralina
un apparec-chio che il Servizio radiazioni erumore dell'Arpam
(Agenziaregionale per la protezioneambientale delle Marche) mettera
disposizione di chi teme l'inqui-namento elettromagnetico. Ma
lanovit che per sapere se la pro-pria casa sicura il cittadino
nondovr pagare: "Fino a settembre2006 - spiega Luciano
Benini,responsabile del Servizio radiazio-ni e rumore - grazie a un
progettonazionale siamo in grado di offrireun servizio in pi
gratuitamente".Per rendere l'analisi pi accurata,la centralina deve
misurare icampi elettromagnetici 24 ore su24 per una settimana.
Sono inmolti infatti a richiedere analisiprivate, oltre quelle
dell'Arpam,perch rimane sempre il dubbioche le emissioni di onde
possanocambiare dopo il controllo, maga-ri aumentando di notte o
duranteil week-end. Gli interessatipotranno richiedere
l'installazio-ne della centralina chiamando ilServizio radiazioni e
rumoredell'Arpam al numero0721/3999564. Gli urbinati per possono
staretranquilli: secondo l'ultima rileva-zione dell'Arpam, Urbino
non una citt con problemi di inquina-mento elettromagnetico.
Almenoin base ai risultati del monitorag-gio effettuato su tutte le
antennedi telefonia nel territorio. "Questostudio ci stato
commissionatodal comune che ha richiesto -dice Benini - di
rimisurare le ondeemesse dalle antenne, oltre inostri controlli
periodici". Sonosedici gli impianti attivi monitora-ti: otto della
Vodafone, di cui tre alcentro storico e le altre fuori lemura; la
Tim ne ha quattro, una invia Giro del Cassero, una in
viaCalamandrei e le altre due all'e-sterno; quattro antenne
Windposizionate fuori dal centro stori-co. "Sono tutte
abbondantementesotto il limite di 6 volt su ognimetro, che il
limite previsto perlegge" assicura Benini. Anche ledue antenne che
hanno semprepreoccupato di pi, l'antenna Time quella Vodafone al
Giro delCassero, proprio vicino al liceoscientifico Laurana,
sembrano anorma: "Abbiamo registrato valoripari a 2 volt su ogni
metro in unpaio di aule, peraltro chiuse, men-tre nelle altre aule
i valori sonoaddirittura pi bassi" assicura ilresponsabile
dell'Arpam. (c.m.)
Completamente al buio. Cos sipresenteranno la FortezzaAlbornoz,
Palazzo Ducale e alcunevie del centro storico la sera digioved
prossimo 16 febbraio dalle19 alle 19,30, in occasione dellaseconda
Giornata nazionale delrisparmio energetico.Dal pomeriggio in piazza
dellaRepubblica sar inoltre allestitoun punto informativo sul
risparmioenergetico: saranno distribuitelampadine a basso consumo
esaranno esposte tecnologie per losfruttamento di energie
rinnovabili.
L'iniziativa conosciuta con lo slo-gan "M'illumino di meno" ed
promossa dalla trasmissione
Caterpillar di Radio due per sensi-bilizzare i cittadini a
risparmiare lamaggior quantit possibile di ener-
gia nell'arco di una giornata. Quest'anno aderisce pure il
comu-ne di Urbino, che nei prossimimesi organizzer alcuni
seminariinformativi sulle tecniche di bioedi-lizia e sulle
applicazioni pratichedello sfruttamento di energie rin-novabili.
L'invito a spegnere perqualche ora le luci stato
rivoltodall'amministrazione anche ascuole e associazioni di
categoria,sociali e ambientaliste. Per infor-mazioni contattare il
Serviziosegreteria e attivit produttive allo0722/309282.
(s.l.m.)
LINIZIATIVA
Centro storico al buio per risparmiare energia
Le zone dello stadio, dei collegiuniversitari e di via
Buozzicandidate per nuovi impianti
Gli studenti si lamentano:
non ccoperturae i nostritelefonini
non prendonoCentralina per la misurazione di campi
elettromagnetici
Un rilevatoreper misurareil rischio-onde
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3CITT
LAURA VENUTI
Un grado in meno uno starnuto in pi
Dopo lapplicazione del decreto sullenergia
Pronti i controlli della Guardia di finanza negli uffici
pubblici
Aq u a l c u n opiace caldo",o almeno cosdiceva il titolodi un
esilaran-te film con
Marilyn Monroe. Ma se delsalotto di casa che si parla, daridere
c' ben poco, perch dal-l'inizio di febbraio anche i forza-ti delle
temperature hawaianehanno dovuto abbassare i ter-mosifoni. O
meglio, avrebberodovuto farlo secondo il decretoemanato dal
ministro Scajolaper fronteggiare la crisi delle for-niture del gas.
Per tutto il mesedi febbraio la temperatura deitermosifoni non dovr
superare i19 gradi, ma grazie alla soglia ditolleranza di fatto si
pu arrivarefino a ventuno. Anche le ore diaccensione vanno ridotte:
nelcaso di Urbino tocca scendereda 14 a 13 ore al giorno. A
con-trollare che il decreto vengaapplicato alla lettera - ha
annun-ciato Scajola qualche giorno fa -ci saranno i finanzieri che,
ter-mometro alla mano, andrannoin giro per gli uffici pubblici. Ma
gli urbinati questi riscalda-menti li avranno abbassati vera-mente?
Per controllare gli ufficidel Comune e del Tribunalebasta dare
un'occhiata alloschermo del computer che gesti-sce tutto il sistema
e monitora letemperature stanza per stanza."Dagli inizi di Febbraio
abbiamofatto settare la temperatura a 19gradi" spiega Maurizio
Burestadell'Ufficio tecnico. Al nuovocorso sembra essere
sfuggitaqualche caldaia degli uffici di viaPuccinotti, rimasta a 21
gradi,comunque nella soglia di tolle-ranza. A molti dipendenti
perquesto decreto proprio non vagi. "Abbiamo ricevuto un belpo' di
telefonate di protesta.Stamattina ci hanno assaliti indieci",
scherza Buresta, mentreun'impiegata gli fa eco: "Nonposso fare
altro che lamentarmi.In giornate come questa - fuoriil termometro
segna zero gradi -quando arriviamo in ufficio cisaranno sedici
gradi; e standofermi il freddo si sente". Dovenon arriva l'impianto
comunalesi sopperisce con quelle stufetteelettriche che si vedono
in giroper gli uffici e che, naturalmente,consumano energia. Di
buonoc' comunque che, grazie alnuovo decreto, forse si riuscir
arisparmiare qualcosa:"Speriamo di arrivare a un 6% inmeno", spiega
Lino Mechelli,assessore ai Lavori pubblici. Anche all'Ersu sembrano
essereligi alle regole imposte dal mini-stero, ma con qualche
eccezio-ne. "Le temperature e gli orari diaccensione sono stati
adeguatialle richieste del decreto - diceAntonio Pandolfi,
responsabile
dell'ufficio manutenzione - mamentre per Palazzo Corboli o perla
casa dello studente nonabbiamo problemi, perch sonoc o s t r u z i
o n inuove, con i col-legi abbiamoqualche gatta dapelare in pi.
Gliimpianti sonovecchi, quindid i f f i c i l m e n t enelle stanze
siraggiunge la tem-peratura pro-g r a m m a t a .Cerchiamo distare
entro i limi-ti, ma quandol'inverno si fasentire prolunghiamo
l'accen-sione di qualche ora anchedurante la notte. Se non
facessi-
mo cos gli studenti morirebberodi freddo". Anche il risparmio in
terminieconomici legato allo stato
degli impianti. "Icollegi pesanoper circa l'80%sulla spesa
totaleper i riscalda-menti per cui,con una strutturaad altissima
dis-persione comequella, non credoche riusciremo afare molta
econo-mia", spiegas c o n s o l a t oPandolfi.Chi sul risparmio
sembra contarci EnnioPiermattei, amministratore didiversi
condomini: "Credo che
servir di pi la riduzione diun'ora rispetto a quella di ungrado,
ma comunque si spende-r un po' meno. Anche per que-sto negli
stabiliche gestisco sonostati in pochi alamentarsi deinuovi
orari".Qualcuno, comela signora MarisaPacchielli, candi-damente
ammet-te che solo grazieal decreto scesada 25 a 20 gradi,"ma non li
tengomica accesi tuttoil giorno".Sembra per chegli urbinati la
teoria del rispar-mio energetico (e soprattuttoeconomico) l'abbiano
scoperta
da un pezzo. "Siamo una genera-zione temprata - scherza
SergioPretelli, professore di storia eco-nomica in pensione - a
casa mia
non siamo maiandati oltre i 18 -20 gradi". In fondo, comespiega
LucianoCeccarelli, mem-bro dell'accade-mia Raffaello e dasempre
forzatodei diciotto gradi,"pare che anchela reginad ' I n g h i l t
e r r aquando invita isuoi ospiti aB u c k i n g h a m
Palace gli dica di portare qualchemaglione in pi". D'altronde,
sisa, con quei soffitti cos alti
Le lamentelenegli ufficicomunali:Chi sta
seduto tutto il giorno
sente freddo
Anche lErsusi adegua
Ma ai collegiserve
qualche ora di accensione
in pi
Larchivio storico resta in cittLa firma c'. Nero su bianco.
L'archiviodi Stato rimane a Urbino. Dopo mesidi incertezze, dopo la
minaccia disfratto da parte dell'Ersu - che da anni ospi-ta
l'archivio nel solaio di Palazzo Corboli invia Veneto - e la paura
di dover trasferire lamemoria storica della citt a Pesaro, eccola
soluzione. L'archivio si sposta al pianoterra della scuola
media-elementareGiovanni Pascoli. Comune e ministero deiBeni
culturali hanno sottoscritto, proprio lascorsa settimana, un
comodato d'uso del-l'edificio di 10 anni che prevede un
finan-ziamento di circa 450.000 euro per ristrut-turare i locali:
400.000 euroarriveranno da Roma, ilresto sar pagato
daUrbino.Soddisfatto l'assessore ailavori pubblici LinoMechelli:
"Dopo 20 anni didiscussioni e progetti, final-mente siamo riusciti
a tro-vare una soluzione. I localidella scuola Pascoli hannole
caratteristiche giuste perpoter ospitare l'archivio:sono spaziosi,
i soffitti alti,la temperatura adeguata.Per ora non potevamo
chie-der di meglio".Per ora. Perch secondo leintenzioni del Comune
laPascoli dovrebbe essere solo una sede prov-visoria, in attesa di
spostare, quando i lavo-ri saranno finiti, l'archivio a
palazzoGhepardi. "E' un progetto che vorremmorealizzare in 5 anni -
continua Mechelli -palazzo Gherardi potrebbe diventare il
poloarchivistico della citt e ospitare quindianche l'archivio". Ma
Roma la pensa diver-
samente: "L'idea di un polo archivistico -afferma la dottoressa
Bidolli del Ministeroper i beni culturali - va di pari passo
conquello dell'archivio. E' molto improbabileche nei prossimi anni
l'archivio si sposti dinuovo e poi, per la ristrutturazione
dell'ex-palazzo di Giustizia, si dovranno trovare ifondi. Si tratta
di un progetto milionarioche richieder non solo molto tempo,
maanche uno sforzo economico da parte dellaregione
Marche".Provvisoria o definitiva, la memoria storicadella citt
salva. Ora si aspetta solo l'iniziodei lavori alla Pascoli che -
dicono alComune - potrebbero essere conclusi gientro l'anno. A
vederla adesso per, la sede piuttosto inospitale: calcinacci,
finestre
divelte, portoni bruciati e muffa ovunqueprovocata dalle molte
infiltrazioni d'acquae dalle tubature dell'ex-refettorio ormaifuori
uso.Se i soldi possono fare miracoli, rimanecomunque chi giudica il
progetto di piazza-re l'archivio in una scuola alquanto bizzar-ra:
"Una soluzione andava trovata - inter-viene Lucia Ciampi,
consigliere dell'Udc -ma non condivido la scelta della
Pascoli.C'erano delle alternative; perch propriouna scuola? I
locali a piano terra che anni fautilizzava l'Accademia di Belle
Arti eranostati liberati per essere utilizzati dalla scuo-la,
mentre verranno occupati di nuovo.Certo, l'amministrazione assicura
che sitratta di una sede provvisoria, ma a Urbino
tutto provvisorio finch ilprovvisorio non diventa
eter-no".Pronta la risposta del sindacoFranco Corbucci:"Dovrebbero
ringraziarmi,dopo vent'anni ho trovatouna soluzione ideale e ho
evi-tato la perdita del nostroarchivio. Le critiche mi sem-brano
decisamente fuoriluogo".Intanto, alla Pascoli ci si orga-nizza come
si pu. La notiziaufficiale non ancora arriva-ta ma gi si pensa ai
prossimimesi. "Avere l'archivio diStato nella nostra scuola
-interviene la preside Maria
Pia Tittarelli - prestigioso, ma soprattut-to l'occasione per
ottenere il restauro diquesti spazi straordinari ma ormai
fatiscen-ti. Io avrei voluto farci la biblioteca, madevo accettare
la scelta del Comune.Speriamo almeno che mantengano le pro-messe e
che ci restituiscano i locali primache io vada in pensione".
ILARIA IACOVIELLOALESSIA GIZZI
Uno dei locali della scuolaG.Pascoli che ospiteranno larchivio
di Stato dopo il restauro
Accordo tra Beni Culturali e Comune. Scongiurato il
trasferimento
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ilDucato
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In citt tutti daccordo sulla legittima difesa
Pi sicuri con la pistolaLEONARDO ZELLINO
Bang!Bang!Bang! Apochi giorni dal-l'approvazione del-la nuova
legge sullalegittima difesa cherende ogni cittadi-
no guardiano della propria casacon "licenza di uccidere", a
Urbi-no tutti sembrano d'accordo: "E'quello che ci voleva per
contra-stare la malavita". Parere comu-ne quindi, ma niente file
davan-ti al commissariato per chiedereil porto d'armi.A novembre,
alcuni malviventihanno derubato il negozio dielettrodomestici di
Enrico, in viaprovinciale Feltresca: "Se te litrovi davanti
vorresti tirargli ad-dosso qualsiasi cosa. Se hai unapistola in
mano spari. La nuovalegge serve per star dietro a queifarabutti".
"Se avessi avutounarma quando i ladri si sonoaffacciati qui, non so
se l'avreiusata - racconta Rita, 53 anni,che vive col figlio in una
casa ditre piani sulla strada deserta cheda Urbino porta alla
Sogesta -magari per sarebbe serviva co-me deterrente".Gli urbinati
hanno paura. Tra no-vembre e dicembre tutta la zona,da Fermignano a
Borgo Pace, stata saccheggiata da una bandadi topi d'appartamento.
C' laleggenda che a Gadana in quelperiodo gli abitanti prima di
an-dare a dormire lasciassero i soldisul tavolo per evitarsi lo
spiace-vole incontro coi malviventi.
"Quest'anno i furti si sono con-centrati in un periodo specifico
-spiega il commissario AntonioSguanci - ma nel complesso sia-mo
nella norma. "Nel 2005 -continua Sguanci - abbiamoavuto 3 rapine e
188 furti, l'annoprecedente 8 rapine e 158 furti".I cittadini hanno
comunque inervi a fior di pelle e forse perquesto sono favorevoli
alla nuo-va legge. La possibilit di difen-
dersi da soli li rende pi sicuri.L'unica voce fuori dal coro
quella di un benzinaio che vuolel'anonimato: "Adesso i ladri fan-no
le rapine usando a volte solouna bomboletta. Dopo sar il FarWest!".
Per ora non sono moltiquelli che sono corsi all'armeria."Con
l'ingresso della legge - spie-gano al commissariato di
borgoMercatale - in molti sono venutia chiedere informazioni per
ot-tenere la licenza. Ma poi hannodesistito". Nel 2005 tra rinnovi
eprimi rilasci, le "licenze di portod'armi per uso caccia"
conse-
gnate dal commissariato sonostate 288, praticamente comenel
2004. Detenere un'armacomporta enormi rischi, roba dapensarci due
volte: in caso dismarrimento scatta la denunciaper "omessa custodia
dell'ar-ma" e c' l'arresto nei casi di de-tenzione illegale. Negli
ultimidue anni la procura di Urbino haaperto 50 processi a carico
dipersone che custodivano illegal-mente un arma. Un giro di
vitecostato all'80% di loro 5 anni e 20giorni di reclusione.
Insomma, lo scenario apertodalla nuova legge resta compli-cato e
ricco di implicazioni. Il di-segno di legge 1899, approvato il24
gennaio scorso, prevede chechiunque, a casa o sul posto di la-voro
si senta minacciato o aggre-dito possa difendersi usandoun'arma
legittimamente dete-nuta. Anche quando, e questa una novit, in
pericolo non c' lavita dell'aggredito ma i suoi benimateriali.
L'altra novit riguardachi uccide il ladro che non vienepi
processato per "eccesso didifesa", perch la reazione sempre
considerata "propor-zionata" all'offesa, anche se lag-gressore
munito solo di un ta-glierino. "Rispetto a prima -spiega Claudio
Coassin, procu-ratore della Repubblica di Urbi-no - tutto uguale se
si tratta dirapina a mano armata. Diverso se chi si introduce in
casa dis-armato. In questi casi si potreb-bero avere mostri
giuridici, percui se il vicino ubriaco sbagliaporta viene
ucciso".
GIANLUIGI TORCHIANI
Al ritorno dalle festenatalizie i giovanigenitori urbinatihanno
dovuto farei conti con una sor-presa poco gradi-
ta. La giunta comunale ha au-mentato del 12% la tariffa
degliasili nido (da 0 a 3 anni), cos co-me quelle del servizio
mensaper le scuole dell'obbligo e del-l'infanzia. Cos da gennaio
inpoi, per iscrivere i bambini ne-gli asili nido comunali di
Urbi-no, le famiglie con un redditoinferiore ai 20.658 euro
spende-ranno 140 euro di quota fissamensile (fino a 5 giorni di
pre-senza con orario corto) contro i129 euro della vecchia tariffa.
Lecoppie con reddito superiore aquesta soglia spenderanno orainvece
170 euro, ossia 15 euro inpi di prima. Il motivo? La delibera del
16 di-cembre parla chiaro: l'aumentodelle tariffe "appare
giustifica-bile" sia per l'elevato costo rea-le dei servizi
rispetto alla quotapagata dagli utenti, sia per l'au-mento del
costo della vita maanche perch le tariffe applica-te in altri
comuni"risultano di nor-ma superiori aquelle del no-stro". Ma non
tut-ti sono d'accor-do: "Non riesco atrovare una giu-stificazione
perquesti aumenti,che sono netta-mente superioria quelli di
unsemplice ade-guamento del-l ' inf lazione -spiega la giovane
mamma di unbambino dell'asilo nido Tarta-ruga. Non giusto che
questiaumenti avvengano in pienoanno scolastico, perch le fami-glie
fanno dei conti prima diiscrivere i bambini nei nidi. Soche a
Pesaro i genitori sono ri-usciti ad annullare un provvedi-mento di
questo tipo, potremoprovarci anche qua".Altri geni-tori sono invece
pi conciliantiverso il Comune, come GiorgioUbaldi, rappresentante
dei ge-nitori dell'asilo Tartaruga: "Pur-troppo i comuni come
Urbino
sono messi in condizione di do-ver fare questi aumenti a
causadei tagli del governo. Certo cheora diventa pi difficile per
le fa-miglie, che spesso vivono di la-vori precari, far frequentare
gliasili ai bambini". Massimo Spa-lacci, assessore comunale
aiservizi educativi, difende ilprovvedimento: "Si trattato diuna
decisione obbligata: a Ur-bino le tariffe comunali degliasili nido
erano ferme dal 2001 ei continui tagli dei trasferimen-ti ai comuni
da parte del gover-no ci hanno imposto questi au-menti". Ma non era
meglioadottare questo provvedimen-to all'inizio dell'anno per
evita-re disagi ? "Purtroppo esiste unasfasatura tra la data
d'inizio del-l'anno scolastico, che parte asettembre, e quella di
approva-zione del bilancio, il 16 gennaio.Vorrei comunque
sottolineareche secondo l'associazione deiconsumatori
Cittadinanzattivale rette degli asili nido sono au-mentate nell'
ultimo anno del33%, ossia molto di pi che a Ur-bino che vanta anche
una delletariffe pi basse d'Italia". Il rap-
porto 2005 diCittadinanzatti-va indicava in-fatti Urbino co-me
la terza cittcon i prezzi me-no cari d'Italia(facendo riferi-mento
alla se-conda fascia del-la quota fissamensile, ossia155 euro),
prece-duta solamenteda Chieti con147 euro, e da
Roma con 146 euro. I costi deinidi della citt ducale non te-mono
infatti confronti nel restodella provincia: a Fermignanole famiglie
spendono 275 europer la frequenza a tempo pienoe 207 euro per il
tempo pieno. A Pesaro la spesa, sabato esclu-so, di 243 euro per
l'orario cor-to e di 326 euro per il tempo pro-lungato .Infine a
Cagli, oltre i 16.000 eu-ro di reddito, si spendono 202euro di
quota per il part time esino a 255 per il tempo prolun-gato.
Dopo i furtidi novembre gli urbinati
hanno paura ma c chi
teme il Far West
Asili nido pi cariTariffe +12%
Lassessore Spalacci: Colpa dei tagli
-
5CITT
La provincia ottava per frequenza
Troppe vittimenei cantierie molti precari Nella zona
territoriale di Urbino384 incidenti. Lavoro nero e subappalti
irregolari fra le cause
Nella tabella gli infortunisul lavoroa Urbino e provinciaSotto
uncantiereedile
LUIGI BENELLI
Un triste primato.La provincia aiprimi posti fraquelle
italianeper frequenza diinfortuni sul la-
voro. E Urbino segue la tenden-za provinciale e regionale.
Lasettimana scorsa alla Cava Salvidi Urbania un uo-mo morto
sof-focato dal nastrotrasportatore. solo l'ultimo inordine di
tempodi una serie di in-cidenti sul lavo-ro. Il fenomeno diffuso e
le causesono molteplici. I dati prvincialiInail elaboratidalla Cgil
parla-no chiaro: nel-l'ultimo annoesaminato, il 2004, ci sono
stati9.566 infortuni sul lavoro. Sicu-ramente in calo rispetto al
datodel 2001, anno in cui furono10.393. Ma non abbastanza, co-s la
provincia l'ottava sulle ol-tre 100 province nazionali perfrequenza
di infortuni sul lavo-ro. Su ogni 1000 lavoratori oltre51 subiscono
un infortunio inun anno. La regione invece alquarto posto. Nel
distretto di Urbino su 27 mi-la lavoratori e quasi 7000 azien-de,
la Asur 2, l'azienda sanitariaterritoriale ha contato 1648
in-fortuni nei 27 comuni che con-trolla. Questo significa che
capi-tano 6 incidenti ogni 100 lavora-tori. Solo a Urbino sono
stati 384mentre a Fermignano 212. Gliincidenti mortali sono stati 2
evanno ad aggiungersi ai 62 lavo-ratori che hanno perso la
vitanegli ultimi 5 anni in provincia. Ma oltre all'aspetto
quantitati-vo, la provincia di Pesaro si ca-ratterizza anche per
quanto ri-guarda la gravit degli infortuni,ovvero il rapporto tra
le conse-guenze degli infortuni, espressein giornate perdute, e il
numerodei lavoratori esposti. Nella gra-duatoria nazionale al 18
postoper gravit degli infortuni in-dennizzati. Dato in tendenzacon
quello della zona territoria-le di Urbino dove nel solo 2004ben 42
incidenti hanno causatoinvalidit permanente e 1154quella
temporanea. I settori picolpiti sono il metalmeccanicocon 224
infortuni, seguono il
comparto edilizio con 223 e l'in-dustria del legno con 186. Il
fenomeno stazionario da an-ni e la Asur 2 di Urbino si impe-gna per
prevenirlo anche sespesso ci sono fattori che sfug-gono al
controllo e alla logicadella sicurezza. Ne parla Euge-nio Carlotti,
responsabile per ildistretto di Urbino e Fermigna-no del Servizio
per la prevenzio-ne degli infortuni: "Noi lavoria-
mo su due fattori:la vigilanza, fon-damentale neicomparti pi a
ri-schio come l'edi-lizia. Qui abbia-mo attivato uncontrollo
costan-te sul 20% di can-tieri. Poi la for-mazione, l'assi-stenza e
l'infor-mazione alle im-prese. Abbiamolanciato un corsodi
formazione al-
le imprese edili provinciali, ob-bligatorio per l'allestimento e
losmontaggio di ponteggi. Entro il2006 saranno formati 300
lavo-ratori". Il controllo ha portato arisultati concreti. Il
servizio diprevenzione si concentratosoprattutto sul comparto
me-talmeccanico nel triennio 2002-2004. I sistemi di vigilanza
suicriteri di sicurezza hanno porta-to a un calo di infortuni del
20%.Infatti dai 244 incidenti del 2002si passati ai 196 del 2003.
Manel 2004 una nuova impennata:
224. "Le cause sono allo studio -continua Carlotti - la verifica
pidifficile per riguarda l'edilizia.Non sempre ci sono le
condizio-ni di sicurezza con lavoratori innero e subappalti
irregolari.Questo dipende dal fatto cheuna parte della forza lavoro
composta da extracomunitari e
lavoratori atipici, situazioni incui la formazione non
raggiun-ge assolutamente livelli di de-cenza". Gi, gli
extracomunita-ri. significativo il numero degliinfortuni che
colpisce questi la-voratori: 1.558 casi denunciati
in provincia, pari al 16,3% del to-tale. Non solo: sono in
crescitadel 4,4% rispetto all'anno prece-dente. "Questa una zona ad
al-tissima concentrazione di ex-tracomunitari - spiega
PeppinoTarsi, coordinatore della Cgil diUrbino - e i lavoratori
stranierigeneralmente sono impiegati
nei lavori pi pericolosi spessosenza neanche
un'adeguataformazione. Se non eseguonovengono licenziati, ma
fannotutto, perch altrimenti graziealla Bossi-Fini vengono
riman-dati a casa. un fenomeno di-
rompente cos come la precarietdel lavoro. I lavori ormai
duranoqualche mese. impossibilecreare una cultura della sicurezzain
queste condizioni di mobilit".Infatti cresce del 6,4% anche il
nu-mero degli infortuni dei lavorato-ri parasubordinati: 109 casi
nel2004. Ma ci sono anche altre cau-
se. "La parcellizzazione delleaziende ha risvolti devastanti
-continua Tarsi - Ormai nasconoanche nei sottoscala senza
suffi-cienti condizioni di sicurezza. Pernon parlare del lavoro
nero. Gli in-fortuni sono tutti mascherati.
Fra i piesposti glistranieriLa Cgil:
Manca unaformazioneadeguata
Sergio Tempesta e MariaLuisa De Angeli taglianoil traguardo del
mezzosecolo d'amore.Il 12 febbraio 2006festeggiano cinquant'an-ni
di matrimonio con unacerimonia nella chiesadell'Oratorio di
SanGiuseppe, la stessa incui si sono sposati nel1956.Pesarese lui,
urbinatelei, i coniugi Tempestasono molto conosciuti a
Urbino. Per oltre 6 anniSergio Tempesta statoinfatti il
presidentedell'Associazione per lerievocazioni storichedella citt
ducale, di cui anche uno dei soci fon-datori.In pi occasioni,
durantele sfilate della festa delDuca, che cade ognianno nella
terza domeni-ca di agosto, ha vestito ipanni del duca Federicoda
Montefeltro.
LANNIVERSARIO
Mezzo secolo dimatrimonio per il duca Federico
-
ilDucato
6
Quando lape figlia dei fiori Visita alla fattoria di un
triestino arrivato nel 1980 a San Giovanni in Ghiaiolo
Giovani stufi della citt si ritrovarono nelle Marche per vivere
in campagna. Con un motto: piccolo bello
Al concorsonazionale di Montalcinoprimo premio per il suo
mieledacacia
Trieste, 1980. Unragazzo di 26 anni,Roberto Podgornik,decide di
trasferirsinelle Marche pervivere in campagna.
Non il solo. Come lui, altrigiovani "no global" ante litte-ram
in quegli anni lasciarono ilNord Italia e comprarono unpezzo di
terra qui, a prezzi piabbordabili, per mettere su unafattoria.
Puntando sul miele,ma non solo. L'idea era di pian-tare alberi da
frutto, allevareuna mucca, vivere dei prodottidella campagna. Con
un motto,"piccolo bello": tutto biologi-co, niente monoculture. E
conun problema: Roberto, come lamaggior parte dei suoi compa-gni di
avventura,non aveva maivisto un alvearein vita sua."Avevo
studiatoda perito indu-striale - raccontaPodgornik, cheadesso ha
52anni e vive sullecolline di SanGiovanni inGhiaiolo - e lavo-ravo
in fabbrica,a Varese. A uncerto punto hodetto: basta. Sono venuto
aUrbino con la mia fidanzata,ora mia moglie, e ho comprato5 ettari
di terreno". Una cam-pagna da coltivare, un rudere
da restaurare e, soprattutto, unmestiere da imparare.
"Sonoandato dai contadini del luogoa chiedere consigli. Sono gratoa
tutti loro per quello che ho
imparato".Mentre Robertoparla, un'apeesce da una dellecasette di
legno,in fila tra i noc-cioli. "Quandoc' freddo - spie-ga - stanno
den-tro, una vicinaall'altra, e for-mano una speciedi gomitolo:
nelcentro, copertadalle altre, stal'ape regina. In
questo modo resistono anchese fuori ci sono 40 gradi sottozero".
Aspettando la primavera. l che arriva il difficile:"Quando fiorisce
l'acacia, a
maggio, basta poco a rovinaretutto: il vento, la pioggia,
unacattiva gestione dell'apiario".Quest'anno andata bene: ilmiele
d'acacia di Podgornik stato selezionato alconcorso nazionaledi
Montalcino e havinto il primo pre-mio qualit tra imieli della
regione."Non hanno trovatoniente, nessunatraccia di antiobio-tici o
di veleni!" diceRoberto: in questianni, assieme adaltri apicoltori
dellazona, ha collaboratocon l'Agenzia servizisettore
agroalimen-tare delle Marche, che ha ana-lizzato gratuitamente
campionidi miele. "Ma non parliamosolo di me, il polline
delMontefeltro che di qualit".
Eppure qui, come nel restod'Italia, la gente preferisce ilmiele
industriale. "Di questo il60 per cento viene dalla Cina oda altri
paesi, spesso trattato
con antibioti-ci proibiti inItalia". Conquale ricadu-ta sui
suoig u a d a g n i ?Roberto alzale spalle. Perlui non cam-bia
molto: "Ilnostro picco-lo stipendioconsiste nellaquasi auto-s u f f
i c i e n z a ,c o m p r i a m o
poco da fuori. Vendiamo ilmiele, 20 quintali all'anno,
madirettamente a casa, ai mercati,a gruppi di acquisto solidale o
aqualche negozio specializzato".
Podgornik ora seduto sul bal-cone di casa sua: "Da qui guar-do i
campi, il tempo, ma anchele famiglie rimaste. Siamo solonoi
cinquantenni, gli stessiarrivati qua negli anniOttanta". Non c'
stato ricam-bio generazionale. "Ora diffi-cile trovare un ragazzo
dispostoa scegliere un vita cos: ci vuoleuna buona schiena, devi
sop-portare i pizzichi delle api,essere pronto a veder buttatovia
il lavoro di un inverno se leapi si ammalano". Il mestiere sta
scomparendo,dice Roberto, lui per ha lacoscienza pulita: "Una
dellemie figlie insegna a Pavia, l'al-tra studia a Urbino
all'Istitutod'arte. D'estate ci aiutano,hanno un legame
fortissimocon la terra: tutte e due sono ingrado di mungere una
mucca,di fare il formaggio, di guidareun trattore".
A 26 anni non aveva
mai visto unalveare:
Ho imparatodalla gente
di qui
Tanto lavoroe buonaschiena
Il mestierescompare
restiamo solonoi 50enni
LAURA TROJA
RobertoPodgorniktra le suearnie
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7ECONOMIA
Urbino museo acielo aperto ocitt viva di abi-tanti. E'
semprequesto il dilemmaquando si deve
amministrare un gioiello comela Citt Ducale dichiarata
patri-monio dell'umanit. Sembrache questa volta il comuneabbia
tentato di coniugare ledue esigenze per farle convive-re
pacificamente. Il 18 gennaioscorso il Consiglio comunaleha infatti
approvato all'unani-mit il nuovo Piano del com-mercio, un primo
passo inavanti per ridisegnare la nuovaUrbino del futuro. E' un
testo diriferimento che fornisce indi-cazioni generali per la
pianifi-cazione delle attivit commer-ciali nel territorio comunale.
Suuna popolazione di pi di15300 residenti, infatti in tuttoil
comune esistono ben 322esercizi commerciali, che ven-dono merce di
ogni tipo. Soloall'interno delle mura ve nesono 160. Proprio al
centro sto-rico il nuovo piano del com-mercio dedica una
attenzioneparticolare classificando ciche dentro Urbino si pu
ven-dere. Sono banditi negozi diauto e motorini, quelli di
mate-riali edili, benzinai e rivenditedi vernici, solo per citarne
alcu-ne, con l'unica preoccupazionedi tutelare al massimo il
decoroe la salvaguardia dei vicoli edelle piazze. Ma se da una
partesi salvaguardia l'arte, dall'altrasi pensa anche allo
sviluppoeconomico e commercialedella citt che verr. La veranovit
infatti l'individuazionedi una zona nella quale sarpossibile la
costruzione di ungrande centro commerciale. E'larea dell'ex Fornace
Volponi,non immediatamente a ridos-so della citt, ma neanche
trop-po lontana. Cosa ben diversainvece per le zone del Petriccioe
del Consorzio. Al contrarioinfatti di quanto deciso in pre-cedenza
il piano del commer-cio stabilisce che si potrannoaprire in queste
due zone vicineal centro abitato, solo strutturecommerciali medio
piccole.
Questannol8% deglialloggidestinati a studenti ancora liberoI
prezzisono scesianche di50 euro
Affitti in crisi: prezzi bassi e case vuoteAnche 50 euro in meno
per una stanza. Sfitto l8% degli alloggi
Avete un apparta-mento? Pensate diaffittarlo, magari aqualche
studente?Pessima idea. AUrbino, le stanze da
affittare agli universitari nonsono pi una gallina dalle
uovad'oro: molti alloggi restanovuoti, i contratti sono diventatipi
brevi e, di conseguenza, gliaffitti sono calati (anche 50euro in
meno in due anni).Il Ducato ha raccolto i dati di 9agenzie
immobiliari che affitta-no a studenti (a Urbino eFermignano, sono
14). I numeriparlano chiaro: circa l'8% deiposti letto libero
ancora oggimentre, fino a qualche anno fa,gli alloggi si riempivano
gi dasettembre. "C'era la fila fuoridalla porta - ricordano
all'a-genzia Il Duca - ma ormai non pi cos. A noi sono rimastivuoti
3 appartamenti su 15". E iprezzi? "Sono calati, senza dub-bio. E in
molti appartamenti,quelle che erano camere dop-pie, si affittano
come singole". Meno persone nella stessacasa, un obbligo o una
scelta?"Per noi stata una scelta di
libero. Adesso si lavora soprat-tutto a settembre e ottobre,
erestano comunque moltiappartamenti sfitti". Non solo diminuiscono
gli stu-denti, ma cambia anche la loroprovenienza geografica.
Nel1999, solo il 42% degli immatri-colati era residente
nelleMarche; nel 2004 erano il53,7%. Diminuendo i chilome-tri da
casa, aumentano gli sti-moli a fare il pendolare. "Molticercano
casa solo quando arri-va il freddo - concludono allaMultigest - per
questo aumentail giro d'affari a gennaio". La crisi c' e qualcuno
corre giai ripari. Michele Gallanti gesti-sce un'agenzia a via
Pellipario:"Certo che si fatica ad affittare.Noi abbiamo 19
appartamentidi propriet, 4 sono vuoti. Nonho dubbi: appena mi
capital'occasione li vendo, affittarlinon conviene pi". E'
d'accordo anche Giuseppe,dell'Immobiliare Feltresca: "Iosto qui da
20 anni e ormai daquella porta non entra pineanche uno studente.
Perquesto non tratto gli affitti". Sela situazione non cambia,
qual-cun altro sar costretto a segui-re il suo esempio.
Meno studenti e pi pendolariMaggiori le difficolt per
gli appartamenti fuori dal centroqualit - dice Linda,
dell'agen-zia Cangini - le triple diventanodoppie, una stanza
diventasalone: se gli studenti si trova-no bene, ritornano. Anche
perquesto noi non abbiamo notatoun calo degli affitti". La
combi-nazione vincente, quindi, unacasa nel centro storico ("gli
stu-denti - continua Linda - oravogliono anche la comodit"),tenuta
in buone condizioni e aprezzi accettabili fin dall'inizio:"E'
inutile tenere alto l'affitto asettembre - commentano inun'altra
agenzia - per poiabbassarlo in seguito; cos l'ap-partamento rischia
di rimanerevuoto per mesi: meglio volarebasso e riempirlo tutto
l'anno".Dunque i prezzi scendono. Ma una situazione comune atutta
Italia? Uno studioEurispes dello scorso novem-bre ha analizzato la
situazionedi sette citt campione: a Pavia,
negli ultimi anni, il costo dellestanze raddoppiato; a Siena,dal
2001, l'aumento stato di50-70 euro; a Cagliari i prezziper gli
studenti ogni anno sal-gono del 10-20%. "L'aumento dei prezzi -
spiegail rapporto Eurispes - conse-guenza della maggiore richie-sta
di alloggi". Una spiegazioneche, rovesciata, chiarisce anchela
situazione di Urbino. La crisidegli affitti, infatti, segue
davicino quella dell'universit.Gli studenti iscritti sono
dimi-nuiti, dal 2000 al 2004, del 9%,in controtendenza con la
situa-zione nazionale che ha visto unaumento del 7,8% (dati del
rap-porto 2004 del Nucleo di valu-tazione interna dell'universi-t).
Ovvero: a Urbino ci sono 2mila studenti in meno. "Fino a2 o 3 anni
fa - spiegano allaMultigest - a settembre nonc'era pi neanche un
posto
Nuove regoletra rilancioe tradizione
Commercio
FRANCESCO BARDARO GRELLA
ALESSIO SGHERZA
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ilDucato
8
Il sogno della Palada Brera a Urbino
Comune, Provincia e Regione sollecitano al Ministero il prezioso
dipinto di Piero
Ma la Soprintendenza frena: Rimuoverla significa
danneggiarla
ANNALISA SERPILLI
La citt rivuole il suodipinto. Dopo pi diduecento anni Urbinoha
chiesto al ministrodei Beni CulturaliRocco Buttiglione la
famosa pala di San Bernardinodi Piero della Francesca.
L'operaper il momento si trova a Breraed uno dei gioielli della
pina-coteca milanese.La strategia dell'amministrazio-ne urbinate
punta a riqualificarela citt come polo culturale. Loscorso 30
novembre si sonoseduti ad un tavolo il sindaco diUrbino Franco
Corbucci, il pre-sidente della provincia PalmiroUcchielli e
l'assessore regionalealla cultura Giampiero Solari.Insieme hanno
deciso di farerichiesta formale al ministeroper riportare nella sua
sede ori-ginaria il dipinto trafugato nel1811 dagli eserciti di
Napoleone.Ma quante possibilit ci sonoche il ministero decida di
privareBrera della pala per riportarla aUrbino?"Parlare di una
traslazione dellatela come parlare di fanta-scienza", spiega
Lorenza MochiOnori, soprintendente dei beniculturali di Urbino."La
pala intrasportabile perdue motivi: in primo luogo laPinacoteca di
Brera possiede ildipinto legalmente". Dopo ilsaccheggio dei soldati
diNapoleone e in seguito al con-gresso di Vienna fu stipulato
unaccordo tra Stato della Chiesa eStato Asburgico: le opere
trafu-gate non furono restituite trannequelle che il Papa decise di
ricol-locare all'interno degli odiernimusei Vaticani. Per questa
ragio-ne se il ministero acconsentisseal trasloco del dipinto
laPinacoteca di Brera avrebbetutte le carte in regola
peropporsi."In secondo luogo - prosegue il
soprintendente - si parla di unolio su legno di quasi due
metri.Trasportarlo significa danneg-giarlo irreparabilmente. La
tela considerata delicatissima. Per ilrestauro i tecnici non
l'hannospostata dalla parete e durantela mostra su Fr Carnevale
aMilano, il direttore della pinaco-teca ha posto dei veti per
traslo-care il dipinto due sale pi in l,figuriamoci imballarlo e
portarlofino a Urbino!". Dello stesso parere lo storico ecritico
d'arte Rossana Bossaglia:"Non sono una di quelle chepensano che le
opere d'arte deb-bano stare solo nei musei, maquando un dipinto
lontanodalla sua collocazione originariada molti anni, com' il caso
inquestione, subisce una nuovacontestualizzazione. L'operaormai
nota come Pala di Brera
e pensare di spostarla sarebbeassurdo. Si immagini poi
qualistrumenti dovrebbero essere uti-lizzati per il trasporto.
Anche contutte le precauzioni del caso ilrischio di danneggiare il
dipinto troppo alto. Il compito delleistituzioni proteggere le
operee non servirsene per dare lustroai luoghi da cui derivano".Ma
se il ministero dei beni cultu-rali approvasse la richiesta, lapala
dove potrebbe essere collo-cata?L'idea iniziale riportare ildipinto
nella chiesa di SanBernardino, il luogo per cui stato creato. A
Urbino per nonsi parla ancora di restauro delmausoleo, che, per
ospitare lapala, avrebbe bisogno di unsistema di climatizzazione e
disicurezza adeguato oltre a unpiano di consolidamento ditutto
l'edificio di cui si parla daanni.Il presidente della
provincia,l'assessore ai lavori pubbliciLino Mechelli e il
soprintenden-te di Urbino concordano nel direche una
riqualificazione di SanBernardino sarebbe necessariama nessuno per
ora ha intenzio-ne di stanziare dei fondi.L'edificio uno dei
cammeidella citt di Urbino. Costruitosu progetto di Francesco
diGiorgio Martini, architetto dicorte, nel 1491 custodisce i
restidi Guidantantonio diMontefeltro e del duca Federicoche chiese
la costruzione del
mausoleo nel testamento dopola morte nel 1482. Secondo alcu-ni
studiosi lo stesso Bramante si ispirato al progetto dell'edifi-cio
per creare la chiesa di SantaMaria delle Grazie a Milano.La pala di
San Bernardino statarealizzata prima del mausoleotra il 1472 e il
1474.Commissionata direttamentedal Duca Federico daMontefeltro,
allude alla nascitadel figlio Guidobaldo, agli inizidel 1472, e
alla morte, sei mesidopo, della moglie BattistaSforza.
Latteggiamento di preghiera delduca, rappresentato con larma-tura,
originato dalla sua volon-t di esprimere la preghiera perla morte
della moglie e per ilfiglio appena nato. Per questa ragione la
chiesa e ildipinto sono collegate secondoun progetto iconografico
volutodallo stesso duca Federico. "La richiesta di portare il
dipintonella sua collocazione originaria- spiega il presidente
della pro-vincia Ucchielli - rappresentaun primo passo per
promuoverela citt e il territorio di Urbinonel mondo". Ma quante
possibilit ci sonoche il ministero decida a favoredel trasloco del
dipinto? " Per oral'importante - ha rispostoUcchielli - che se ne
sia parlato.Buttiglione non ci ha ancorarisposto. Noi abbiamo
gettato ilsasso e non intendiamo nascon-dere il braccio".
Salimbeni, ora tocca agli affreschiMechelli rilancia, dopo gli
1,7 milioni stanziati per gli esterni
Il salvataggio dell'oratorio di San Giovanni, adesso, pi
vicino.Dopo lo stanziamento del ministero dell'Ambiente che hamesso
a disposizione un milione e 700mila euro per il consoli-damento
della zona fra via del Carmine e via San Giovanni, si puiniziare a
pensare anche agli interni della chiesa dove custoditoil ciclo
d'affreschi dei fratelli Jacopo e Lorenzo Salimbeni, uno
deicapolavori del gotico internazionale, datato 1416. "Pi volte
abbiamo lanciato il grido d'allarme per questapreziosa opera - dice
l'assessore ai lavori pubblici, LinoMechelli - adesso auspichiamo
che la soprintendenzae il ministero dei Beni culturali intervengano
sugliedifici e sugli affreschi". La soprintendenza tantevolte aveva
spiegato che ogni intervento sarebbestato inutile senza che prima
si mettesse manoall'intera area perch, nel giro di pochi anni, ci
sisarebbe ritrovati nella stessa situazione. In altre paro-le,
sarebbe stato uno spreco di denaro. Ma adesso chequell'intervento
sta per arrivare si aprono nuove possi-bilit che fanno presagire un
rilancio dellopera di restaurodel complsso: "Da parte nostra c'
tutta la buona volont - dicela soprintendente Lorenza Mochi Onori -
e, se ci saranno le con-dizioni, saremo felici di intervenire.
Siamo pronti a chiedere unfinanziamento al ministero dei Beni
culturali a giugno quandoverr pianificata l'attivit per il 2007".
Uno stimolo in pi per iniziare al pi presto i lavori. Dopo
l'ap-provazione del progetto preliminare con il finanziamento di
un
milione e 700mila euro, "nei prossimi mesi verr messo a punto
ilprogetto esecutivo e nel 2007 partiranno i lavori che, per la
lorocomplessit, dovrebbero durare circa un anno", assicura
l'asses-sore ai lavori pubblici. "Siamo contenti - spiega il priore
della confraternita di SanGiovanni, Walter Fontana - perch con
questo intervento dovreb-
be essere possibile eliminare in modo permanente le causeche
determinano l'umidit nelle pareti. Il problema,
infatti, che Urbino ha sorgenti d'acqua molto in alto,che
scendono dal monte della fortezza Albornoz met-tendo a rischio le
zone sottostanti". Questo fatto,unito alla pendenza della collina
che porta a valleacqua e terra durante piogge e nevicate, pendecome
una spada di Damocle sull'oratorio. I soldi che arriveranno dal
ministero dell'Ambiente
serviranno a studiare i percorsi delle acque e a irregi-mentarle
in modo che non danneggino n San
Giovanni n le abitazioni che lo circondano. Poi tocche-r al
ministero dei Beni culturali fare la sua parte. "Questo
un primo, importante, passo", sottolinea Mechelli."Un'occasione
fondamentale - aggiunge Walter Fontana - per tra-smettere al futuro
questo miracolo che l'oratorio di SanGiovanni, l'unico complesso
europeo dove, nonostante l'acqua etutti i problemi, stato possibile
conservare degli affreschi delgotico internazionale".
(gu.m.)
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9CULTURA
Cercasi BrombolonaIn un secolo la campana scomparsa due volte da
Canavaccio
Fusa nel 1407, nel suo corpo iscritto lenigma paleocristiano del
quadrato magico
FRANCESCO MAGNANI
Davvero un destinogramo per unacampana finire incantina. Cos
lapensava il conteLuigi Nardini che
alla campana di Canavaccio, datutti conosciuta come
laBrombolona, arriv persino adedicare, nel 1911, un poemettoin
versi dialettali. Come lui la pensano ancora oggimolti abitanti del
paese che,dopo aver ritrovato la campanasulla torre di Primicilio,
per laseconda volta se la sono vistasottrarre.Secondo la
testimonianza delconte Nardini la prima scompar-sa risalirebbe ai
primi anni delNovecento; la seconda, standoalla memoria di don
AldoIacomucci, prete di Canavaccioe di alcuni suoi anziani
parroc-chiani, ai primi anni Ottanta."Da tempo - ricorda don Aldo
-non suonava pi perch eratroppo pericoloso salire sullatorre.
Nessuno ci faceva pi casopoi a un certo punto ci siamoaccorti che
non c'era pi".La sorte di questa campana, unpezzo unico alto 85
centimetri elargo 75 per oltre due quintali dipeso, avvolta fin
dalla suanascita, nel 1407, al mistero.L'anonimo fonditore incise
sulcorpo di bronzo il quadratomagico del Sator: un'iscrizionedi
origine paleocristiana dioscura decifrazione. Alcuniinterpreti vi
hanno letto il dop-pio anagramma del Pater Noster,nascosto dietro
l'enigma: il crea-tore (sator) presente in ogniluogo (arepo: are
potens) reggeil corso del tempo (tenet operarotas); altri invece lo
hanno fattorisalire ai culti misterici di Mitra.Ma oltre al
significato arcano laforma stessa del quadrato ainfondere un'aura
di sortilegio.Da qualunque lato lo si guardi eda qualunque verso lo
si giri, lamassima resta leggibile. Anchese esistono reperti di
questoquadrato ben pi antichi (era giconosciuto nella Pompei del
Isecolo d.C.) la campana diCanavaccio, con un'altra dellachiesa di
Santa Maria diMarischio a Fabriano, resta aoggi l'unico esemplare
al mondodi riproduzionesu bronzo delSator.Un motivo in piper
lamentare lasua scomparsa,che si aggiunge allegame affettivodella
comunit diCanavaccio per lapropria campana,testimoniato findal nome
con cuila ribattezzarono.I bromboli, da cuideriva il
suoappellativo, sono i ghiaccioli chele pendevano dai bordi
durantel'inverno.La leggenda vuole che i primibromboli le si
formassero dopoche, crollata la torre del castellodi Gaifa, su cui
era originaria-mente issata, fu appesa a un
olmo ed esposta a tutte le intem-perie. Quando il conte
diPrimicilio, grazie a una scorri-banda notturna, riusc a
sottrar-re la campana al suo rivale diGaifa, la nuova destinazione
nonla risparmi dalle gelate.Oggetto di contesa - stando
alletradizioni - questa campana lo stata fin dagli inizi. Ma la
storiache occorre interrogare per ten-tare di risolvere il mistero
di duescomparse in meno di un secolo.
La testimonianzapi antica quel-la del poema delconte Nardiniche
nella pre-messa annotache "ora muta equasi avvilitagiace nella
cuci-na di un luridocasolare confusafra le zappe, levanghe, i
badili".Lo scopo dellasua fatica lettera-ria era - gi allora
- sollecitare l'amministrazionecomunale a prendersi cura
delladiroccata torre di Primicilio. Perevitarle una fine ingloriosa
laBrombolona era stata rimossa dil da quello che aveva aiutato
ilconte Nardini a ricostruire lastoria della campana: "ch'era
'n
casant del sor Ubald Basili". E innota aggiunge: "Il signor
UbaldoBasili il proprietario del terre-no dove sorge l'antica
torre. Apochi metri da essa vi una pic-cola casa che appartiene
allostesso signor Basili, ove giaceabbandonata la storica
campa-na". L'erede di Ubaldo oggi negadi sapere dove sia, tantomeno
diaverla avuta in casa. Ne il legit-timo proprietario e afferma
chela Brombolona stata rubata treo quattro anni fa. Pi passano
glianni pi diffici-le fissare le date:resta per vistosala
discrepanzacon quella riferi-ta da numerosiparrocchiani edallo
stesso donAldo. Quel che certo che qualchetempo dopo loscritto
delNardini, la cam-pana torna alla sua torre. Nel1932 il
soprintendente fascistaLuigi Serra, nel suo "Catalogodelle cose
d'arte e di antichit",indica la Brombolona tra i beniartistici di
Urbino, con il numerodi inventario 339. Difficile crede-re che
Serra abbia fatto l'inven-
tario anche delle cantine.E cos si arriva agli anni Ottantacon
la campana sempre pi inpericolo su una torre sempre pifatiscente.
Poi la scomparsa,forse dettata dalle stesse ragioniche mossero
Ubaldo Basili.Infatti molti anziani diCanavaccio mormorano che
lacampana non si sia mai allonta-nata dal paese e sia al
sicuro."Ammesso che la campana siritrovi - osserva Maria
Cristina
Marchetti, storicadi Canavaccio - latorre non potreb-be pi
ospitarla.B i s o g n e r e b b erestaurarla oalmeno puntel-larla.
Le normesui beni culturalipermettono allamano pubblica difinanziare
unintervento su unbene privato.Anche dopo l'in-tervento il bene
rester in possesso del privato,ma potr essere fruibile dal
pub-blico".Chiss che la campana, ritrovatala sua torre, non salti
fuori.Tornerebbe in un luogo pidignitoso di quello in cui adesso
sacrificata.
In alto, labsidedel Mausoleodei Duchi, comesi presenta oggi.Nel
riquadro,un particolaredella Paladi Piero della Francescache
dovrebbesostituireil dipinto sopralaltare. A sinistra,un
frammentodellaffrescodei fratelli Salimbeni
Il suo nome deriva
dai ghiacciolii bromboli
che dinvernosi formavanosul suo bordo
Nel 1911Luigi Nardini
le dedicaun poemettoper toglierladalla cantina
di Basili
Qui a fiancola Brombolonasulla torrecampanariadi Primicilio,da
unariproduzionedegli anni 60.Sottoil quadro magicodel Sator
della Francesca
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ilDucato
10
Quando Totvenne a Urbania
Una mostra ricorda La mandragola, il film girato nel Montefeltro
da un maestro del cinema
Due comparse raccontano larrivo dellattore napoletano, nel
1965
cartellone
DANZA
NOCHE DE LHABANAJesi, Teatro PergolesiSabato 11 febbraio ore
21;domenica 12, ore 17
La prima partedello spettaco-lo, presentatodalla
giovanecompagnia di
danze caraibiche Ballet deCuba, ripercorre la culturacubana e il
folklore. Inscena coreografie ispirate aitemi della possessione
edella trance. Gran finalecon salsa, rumba e mambo.Ingresso euro
15/28
TEATRO
A CENA CON LASSASSINOFalconara, Caff BedettiTutti i sabati
dall11 feb-braio al 22 aprile, ore 21Mentre gli spettatori gusta-no
un ricco men, assiste-ranno a un omicidio. La for-mula quella del
teatro-cucina, uninnovazione cheha gi riscosso molto suc-cesso a
Bologna, Roma eMilano. Una compagnia diattori lha esportata
nelleMarche.Prenotazione obbligatorie al329-2635295.Cena e
spettacolo: 35 euro
CONCERTI
GIANNA NANNINICagli, Teatro comunaleSabato 18 febbraio
Anteprima deltour che con-durr la can-tante senesein tutta
Italiaper presenta-
re il suo nuovo albumGrazie. Un concerto in cuisar accompagnata
dallechitarra di Fausto Mesolelladegli Avion Travel e dal
pia-noforte dellarmena AniMartirosyan.Info: 0721 781341
ITINERARI
VIAGGIO SENTIMENTALEUrbino, Via Matteotti17 febbraio ore
15,30Urbino vista da PaoloVolponi: una passeggiataripercorre i
luoghi, le vie e ipaesaggi cari al poeta. Tuttala citt diventer un
palco-scenico dove poeti di stradae gruppi teatrali
interprete-ranno alcuni brani delleopere del letterato
urbinate.
FESTE
CARNEVALEFano, dal 12 al 26 febbraio
Ibombardamenti del '44 el'arrivo di Tot, chi se liscorda, a
Urbania? Non dicerto quelli del centromultimediale, che
hannoorganizzato una mostra
con le fotografie prese sul set delfilm "La mandragola". Girato
da Alberto Lattuada, nel1965, quando il regista port lasua troupe
nel paese delMontefeltro, ma anche a Urbino,per girare le riprese
in alcunipunti storici della citt: il salonedelle Mummie, nella
chiesa deiMorti, le stradine, gli interni deipalazzi antichi. I
protagonisti delfilm sono Tot e Philippe Leroy.L'attore napoletano
interpreta ilpersonaggio di un frate un po'
furfante, fr Timoteo, che orga-nizza il tradimento di unamoglie
con un ragazzo di paese,interpretato da Philippe Leroy.Di quella
settimana passatadalla troupe di Lattuada nelpaese, la gente
ricorda l'arrivodel grande Tot. E la mostra unsuccesso, spiega
Irene Sacco,collaboratrice della Mediateca."Le foto sono tratte
dall'archivioOlivieri, ma sono stati gli stessiabitanti di Urbania
a offrircenealcune che avevano da parte".Tra gli "interessati", ci
sono AdaSimoncini e Armida Bianchi,all'epoca ragazze e comparse
nelfilm: "Tot era simpatico, sem-pre sorridente, gentile e
positi-vo", spiega Ada, professoressa diitaliano alle
medie."Chiacchierava con noi, gentedel posto, attori improvvisati
e
mandati sul set. Un tipo allamano, cos lo definirei". Ada
fupresa dal regista dopo un provi-no tra trenta comparse. Altempo,
studiava alle magistralidi Urbino; abitando per aUrbania, fu
contattata dal presi-dente della Pro-loco, l'avvocatoUguccini, che
le chiese di parte-cipare alla selezione. "Lattuadaci fece
camminare nel cortile delpalazzo ducale. Dieci di noifurono prese,
tra cui io. Non mifu assegnata alcuna battuta: feciuna scena
all'inizio del film eun'altra in un salone, all'interno:ma ricordo
ugualmente con pia-cere quell'esperienza".Ancora con entusiasmo
ricordail '65 e l'arrivo di Tot, Lattuada eLeroy, Armida Bianchi,
unasignora di 88 anni che interpre-tava l'aiutante del
cuoco."Lattuada era un perfezionista:mi viene in mente una
scenagirata tre volte, perch il cuoconon era capace, con un
gestonaturale, di buttare il sale nel-l'acqua, per fare la
pasta".Armida fu pagata, per tre giornidi riprese, undici mila
lire, "cheallora erano una bella somma.Ma l'esperienza pi
divertentefu quando i ragazzi di Urbania,presi come comparse, si
ubria-carono. Dovevano fare un girotondointorno all'attrice,
RosannaSchiaffino, mentre si spogliavain scena. Lo imponeva il
copio-ne. I ragazzi, per, erano a talpunto carichi che presero
unabottiglia di vino e si ubriacarono,facendo sbottare di
nuovoLattuada, che non capiva". "Io ho 29 anni - osserva
l'asses-sore Francesco Leoni - e anchese nel 1965 non c'ero, mi
statoraccontato di questo evento.Sono due gli avvenimenti che
sitramandano le persone: uno,sono le bombe degli Alleati allafine
della guerra. E l'altro ,appunto, l'arrivo di Tot".
Lamore nella cittdi Paolo e FrancescaGradara si prepara a
festeggiare San Valentinonel ricordo di Paolo e Francesca. Sabato,
dome-nica e marted, la citt dove si dice si sia con-sumata la
passione e la tragica morte dei dueinnamorati cantati da Dante nel
quinto cantodell'Inferno, accoglier centinaia di coppie. Letre
giornate avranno come tema dominante ilcioccolato. Il cibo degli
dei accompagner i visi-tatori che potranno muoversi fra "la
passeggiatadegli innamorati" e l'osteria "Paolo eFrancesca". Oggi,
Gradara ha imparato a sfrutta-re, anche commercialmente, l'immagine
dei dueinnamorati,ma negli anni cinquanta furono iprimi turisti
tedeschi a spiegare agli abitanti chequella era stata la citt di
Paolo e Francesca.
SAN VALENTINO
LUCA DOMENICHINI
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11
SPETTACOLI
spettacolo? Il mio di meno perch sono unattore di cinema e
televisione,per questo i miei spettacolisono pi vendibili.
MoltiComuni hanno problemi afinanziare la stagione teatrale etanti
teatri resteranno chiusi. E'un dramma, senza cultura sidiventa un
paese del terzomondo e l'Italia molto vicinaa questo
passaggio.Quest'anno ricorrono le cele-brazioni di Ibsen e Brecht,
manei cartelloni italiani sonoassenti. Il declino del sistemaItalia
anche nella cultura? Il declino iniziato anni fa, ora soltanto
conclamato. Chigestisce il teatro deve tornare aconcepirlo come
luogo di spe-rimentazione e non scimmiot-tare la tv. Progetti
futuri? Una nuova regia teatrale conL'ignorante e il folle,
un'altraopera di Bernhard, il mio auto-re preferito. In tv mi
vedreteprima nella fiction su Luigi
Tagli alla cultura, Italia nel terzo mondo
Intervista ad Alessandro Gassman su cinema, teatro e Urbino
DESY DADDARIO
A sinistra, Tot in una scena del film La mandragola(foto
Olivieri).A destra,lattoreAlessandroGassman.
Sar il comico di Zelig PaoloCevoli ad aprire domenica lakermesse
del Carnevale, che
come ognianno vedr sfi-lare per la citti celebri
carriallegorici, frutto
della creativit dei Maestricarristi fanesi. Domenica 26gran
finale con uno spettaco-lo pirotecnico.
INALTO(A)MARESassocorvaroDomenica 12 febbraiodalle 18 alle 24San
Valentino alla rocca, manon solo per gli innamorati.
Spettacoli di musica, danza eteatro allinsegna del versodantesco
Amor che vo cer-cando.... Ci saranno anchelezioni-spettacolo
sullInfernodella Divina Commedia e sulconnubio tra amore e
astro-nomia, con Mario Mariani,Umberto Piersanti e lensem-ble
lirico di LuisaMacchinizzi. Ingresso: 7 euro
CINEMA
LA CONTESSA BIANCAUrbino, Nuova LuceFeriali ore 21Festivi ore 18
/ 21Fino a gioved 16 febbraio
Nella Shanghaialla vigilia del-linvasionegiapponese, unex
diplomaticorusso non
vedente e una contessarussa stringono una relazio-ne amorosa. Ma
la donna tuttaltro che uningenua.GB-USA-Cina-Russia, 2005.Regia di
James IvoryGenere: drammatico
I SEGRETI DI BROKEBACKMOUNTAINUrbino, Ducale (sala 1)Feriali ore
20 / 22,30Festivi ore 17 / 20 / 22,30
Dopo il successocon la Forzadell'Abitudine alteatro
Sanzio,abbiamo incon-trato Alessandro
Gassman, per parlare di Urbinotra arte e cinema.Quest'anno
ricorre il cinque-centenario dell'universit, per questo che ha
sceltoUrbino per la prima del suospettacolo? Ho scelto le Marche,
perch una regione che amo e che haun pubblico teatrale
moltoattento. Conosco bene Urbino, una bella citt universitaria
ingrado di apprezzare ThomasBernhard, un autore che vienegoduto pi
a fondo se si ha unabuona preparazione culturale.Non ero per a
conoscenzadella ricorrenza, ma spero diportare una ventata di
diverti-mento nei festeggiamenti.Urbino come set di un film?
Sarebbe perfetta, purtroppospostare il cinema da Roma complesso. Ci
sono varie Filmcommission, delle agenzie cherappresentano le
regioni, che sistanno muovendo bene, comequella del Piemonte e
dellaPuglia. Mi auguro che possaattivarsi una film
commissionmarchigiana; una regionemolto bella, oltre a essere
lapatria di tanti artisti. Urbino la citt natale diRaffaello, lei
ama l'arte?Sono un disegnatore appassio-nato, il mio ultimo lavoro
lalocandina della Forza dell'abi-tudine. Dopo il restauro del
filmL'armata Brancaleone le pia-cerebbe girare un film incostume?
Certamente, sono film che sigirano purtroppo sempre piraramente
perch sono moltocostosi. Brancaleone unadelle pietre miliari delle
com-media italiana anni 60 e hasegnato un passo importantedella
carriera di mio padre. Il suo spettacolo ha risentitodei tagli del
Fondo unico per lo
Fino a gioved 16 febbraioDue giovani disoccupati tro-vano lavoro
sulle montagnedi Brokeback come mandria-ni. Ma luss scoprono
anche
un sentimentoamoroso che litrascina in unastoria che
duraventanni.Vincitore del
festival di Venezia e di quat-tro Golden Globe.USA, 2005. Regia
di Ang LeeGenere: drammatico
MUNICH Urbino, Ducale (sala 2)Feriali ore 21
Sabato ore 19 / 22Domenica ore 16 / 19 / 22
Un commandoisraeliano giralEuropa pervendicare lat-tentato al
vil-laggio olimpico
di Monaco nel 1972 dove iterroristi palestinesi uccisero11
atleti ebrei. Il film libe-ramente tratto dal libroVendetta. La
storia attraver-sa i vari stati danimo delcommando, dal
patriottismoalle crisi di coscienza.USA, 2005. Regia di
StevenSpielbergGenere: drammatico
Tenco e poi in Codice rosso,in cui sono un vigile del
fuoco.Nell'ultimo film di Luc Besson un criminale, pi
facileinterpretare il cattivo o leroe? E' pi facile recitare la
parte delcattivo. Per girare CodiceRosso ho passato 7 mesi con
ipompieri. Eroi veri che rischia-no la vita tutti i giorni e
guada-gnano 1.200 euro al mese. Tra fiction, cinema e teatrocosa
preferisce?Il teatro il luogo dove sononato, in cui mi esprimo con
pilibert. Se ci sono grandi occa-sioni di cinema non me le fac-cio
scappare: ho girato un filmcon Gianluca Tavarelli, di cuisono molto
soddisfatto. Si inti-tola "Non prendere appunta-menti questa sera"
e uscir laprossima stagione. Purtroppola cinematografia italiana si
ridotta e ci sono sempre menosceneggiature belle come quel-la di
Tavarelli. Per questo micapita di fare pi cinema all'e-stero
piuttosto che in Italia.
italiano, Alberto Lattuada
-
ilDucato
12
Erasmus? Ma mi facciail piacere, direbbeTot. La reazionedegli
studenti, alli-dea di studiare alle-stero, non certo
cos energica. Da un po ditempo, per, linteresse perlEuropa
comincia a calare e ilnumero di richieste si riduceanno dopo anno.
accaduto in tanteuniversit italiane, eora anche a Urbino.Nel nostro
ateneo,allultimo bando diconcorso (2005-06),c stata una ridu-zione
del 16% delledomande. Dopoanni di relativa cre-scita, anche qui
arrivata la batosta.Varie le ragioni dellafrenata. Ma limpu-tato
numero uno ilnuovo ordinamento universita-rio, basato sulla riforma
del 3+2.Un meccanismo (laurea trien-nale pi laurea
specialistica)poco amato dagli studenti eincolpato di molti
misfatti. Orala sua fedina penale si arric-chisce di una nuova
accusa:attentato alla sopravvivenza delglorioso programma
Socrates-Erasmus. Secondo il rapporto 2005 delconsorzio Almalaurea,
chemonitora 35 atenei nazionali, gli
studenti italiani partono sem-pre meno volentieri. Rispetto
al2001, anno della riforma, la per-centuale di nuovi laureati
chehanno studiato all'estero scesa dal 19 all11,3%. Di questi,nel
2004, solo il sette per cento partito per una destinazioneErasmus.
Un calo graduale mainesorabile, con poche eccezio-ni (Milano e
Bologna). A Urbino lintroduzione del 3+2non ha avuto effetti
immediati
sull'Erasmus. Latendenza degli ulti-mi anni stata posi-tiva e
gli studentipartiti per lEuropasono passati dai 130del 2001 ai 159
del04. Vengono daquasi tutte le facolte vanno un poovunque,
dalPortogallo allaFinlandia. La mag-gioranza iscritta aLingue e,
come sem-pre, femminile:
pi del 70% sono studentesse.Le richieste, poi, ogni annohanno
sfiorato quota trecento.Nel 2005, per, la doccia fredda.Gli
studenti in partenza sonoscesi a 138 e, rispetto allannoprecedente,
le domande com-plessive sono passate da 249 a208. Il trend negativo
delle vocazio-ni mi stato confermato anchedallagenzia nazionale
Socrates-Erasmus, spiega Fabrizio Maci,responsabile delle
Relazioni
internazionali dellateneo. Il3+2 ha avuto certamente unimpatto
sfavorevole, essenzial-mente per due motivi. Primo, lalaurea
triennale comprimemolto i tempi e per lo studente pi complicato
programmareun periodo allestero. Per parti-re al secondo anno, ad
esempio,bisogna presentare la domandaa met del primo. Per qualcuno
davvero troppo presto. C poi un altro problema -aggiunge Maci -Con
la riforma sonoaumentati le lezionie gli esami.Lorganizzazione
dimoduli e semestri,poi, diventatasempre meno omo-genea tra le
diverseuniversit e ancheallinterno dellostesso ateneo. Per
lostudente, quindi, lapriorit diventa cer-care di non allunga-re
ulteriormente ladurata degli studi. Anche per-ch, se poi vuole fare
la speciali-stica, deve rientrare nei tempigiusti per liscrizione.
Nonostante le difficolt,comunque, qualcuno continuaa credere
nellErasmus.Valentina D., 23 anni, iscrittaallultimo anno di Lingue
e cul-tura per limpresa, appena tor-nata dalla Business school
diCopenhagen: Alcuni miei com-pagni di corso pensano cheallestero
si perda tempo, ma ho
scelto di partire perch eraunopportunit irripetibile.Lobiettivo
era migliorare lin-glese, ma lesperienza sar unavoce in pi nel mio
curriculum,quando cercher lavoro". Gi, lErasmus per il futuro
lavo-rativo. Retorica europeistica aparte, infatti, molti datori
dilavoro sembrano preferire sem-pre pi i giovani neolaureati conun
Erasmus alle spalle. Nellamia professione linglese fon-
damentale, spiegaFabio C., 27 anni,prossimo alla laureain
Informatica.Sono tornato a giu-gno: un anno inDanimarca, aAalborg,
e ho decisodi scrivere la tesi ininglese. Con il 3+2,molti miei
colleghipreferiscono lau-rearsi in fretta piut-tosto che
imparareuna lingua stranie-ra.
questione di mentalit, inve-ce, per Irene P., ternana, 21 annie
grinta da vendere. La riformacentra poco, conta solo la vogliadi
partire e studiare. Sono stataquattro mesi alla facolt diEconomia
di Jyvaskyla, inFinlandia. Andavo a lezioneogni giorno, altrimenti
lesamesaltava. Allestero non si perdetempo, lo perdi solo se
nonstudi. A Urbino, per, i prof nonsponsorizzano granchlErasmus,
nemmeno gli inse-
gnanti di lingua straniera. Anche Maci riconosce la neces-sit di
coinvolgere maggior-mente i professori. I docentiche sono stati
allestero - spiega- sono i pi attivi ed entusiastinel promuovere
lErasmus. Nonsono molti quelli ancora ostili,ma si pu fare di
pi.Emblematico il caso di Scienzepolitiche, facolt con
naturalevocazione esterofila: nellultimoperiodo, sono partiti
due-treragazzi allanno. Alcuni studen-ti, poi, non giustificano le
resi-stenze di qualche professore adadeguarsi agli standard
europei.Dei 22,5 crediti ottenuti aCopenhagen, ne hanno
ricono-sciuti solo sei, lamentaValentina D. Dopo il dato allarmante
del2005, rilanciare lErasmus unapriorit anche per le
Relazioniinternazionali di Urbino. Ilnuovo bando, appena
pubblica-to, scade a met marzo. Cos, afine febbraio ci sar una
riunio-ne dei responsabili di facolt,per discutere su come
rinvigori-re il richiamo dellEuropa. Il3+2 non si pu eludere e
biso-gna giocare su altri fattori. PerMaci, un incentivo
immediatoagli studenti pu essere lau-mento della borsa Erasmus.Oggi
di 120 euro al mese. Isoldi della borsa? - sorrideValentina - Con
le mie amicheabbiamo fatto un calcolo: inquattro mesi, sono serviti
acomprare latte, biscotti e cartaigienica.
Bisogna coinvolgere
di pii docenti
e integrare le borse di studio
Troppi esami e lezioni sempre
pi difficileprogrammare
un periodoallestero
Bye bye EuropaGli studentinon partono piNellultimo anno le
richiestesono diminuite del 16 per centoSotto accusa la riforma del
3+2
Erasmus, il calo in tutta Italia
GIANVITO LO VECCHIO
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13
UNIVERSIT
Era una tesipi grandedi me. Cheda sola nonsarei riuscitaa
preparare.
Ho chiesto aiuto al Cepu e sisono offerti di scrivermela.
Nonavrei mai pensato di finire inun'aula di tribunale".
Ombrettaviene da Milano. Nel 2001 erastudentessa di Sociologia
all'u-niversit di Urbino in attesa dilaurearsi. Oggi, siede sul
bancodei testimoni per il processo alCepu di Urbino, cominciato
insordina a dicembre 2005 edentrato nel vivo mercoled 8 feb-braio.
Undici gli imputati, assenti allaseconda udienza. Sotto accusagli
ex responsabili degli ufficiCepu di via Mazzini: LeonardoL u c a c
c i o n i , M a r i a n t o n i aDiaferia, Giulia Bolletta e
LuciaBalista, indagati per associazio-ne a delinquere al fine di
redige-re tesi di laurea e vendita deglielaborati. Tra gli
imputati, anchetre studenti, due di economiaaziendale e uno di
scienze politi-che, che avrebbero discusso tesiredatte dal Cepu e
poi vendute aprezzi elevati: dai 6 ai 10 milionidi vecchie lire.
Gli studentirischiano l'invalidazione dellalaurea. Il processo
diventa unviaggio indietro nel tempo, rac-contato attraverso le
parole deitestimoni convocati dal pm, ladottoressa Catani. E si
arriva al2001, quando scoppia l'inchie-sta. A raccontarla, l'allora
com-missario di Urbino, GabrieleAndreani: "Una persona checonoscevo
aveva bisogno diaiuto per la tesi. Il Cepu offrivaquesta assistenza
e cos ho pen-sato di chiedere informazioni.Mi hanno risposto che
alla tesi ciavrebbero pensato loro e chequesta mia amica non
avrebbedovuto fare niente. Ho detto cheera illegale ma la
responsabilerispose che tanto ad Urbino losanno tutti che funziona
cos".L'inchiesta decolla attraversointercettazioni
telefoniche,sequestri di tesi e studenti incontatto con il Cepu che
si eranosentiti dire che l'assistenza signi-ficava la redazione del
lavoro. "Asettembre 2001 - raccontaOmbretta - la mia tutor disse
cheavrebbe scritto i primi due capi-toli sulla base della scaletta
chele avevo fornito. Intanto avevofirmato un contratto che
parlavasolo della preparazione di esamiuniversitari e non di
tesi.Pagando 8 milioni e 700 mila lire.Ufficialmente dissero che
dove-va risultare come preparazioneagli esami". Il processo
ripren-der il 29 marzo.
All'universit periodo di esami.Quattro matricole,appoggiate
allepareti delMagistero, discu-
tono agitando i testi fotocopia-ti. Uno di loro abbandoner
ilcorso di studi entro l'anno. la situazione fotografata
dalrapporto del Nucleo di valuta-zione universitario, un gruppodi
ricerca dell'ateneo. Per il2004, in media, il 26,6% deglistudenti
hanno lasciato late-neo dopo il primo anno.Rispetto al 2003,
l'aumento stato del 10%.Difficile capire i motivi dellarinuncia.
Studiare all'universi-t costa, tanto. Un posto letto edue pasti al
giorno portano viaalmeno quattrocento euromensili al bilancio degli
uni-versitari. Senza calcolare altrespese necessarie, come
quelleper libri e trasporti. I costi della formazione grava-no
sempre pi sulle famiglie.Lo scorso anno accademico,304 studenti non
hanno rice-vuto la borsa di studiodall'Ersu: non per
inefficienza,ma per i tagli consistenti allerisorse
dell'universit.Per molti ragazzi l'ingresso nelmondo universitario
un'av-ventura tra aule e orari. I passiiniziali possono essere
decisi-vi. "Il primo esame che hofatto stato Diritto
pubblico.Davvero pesante. Poi per qual-che mese ho perfino
pensatodi lasciare l'universit", ricor-da Laura, studentessa
diSociologia. La situazione pi difficile peri non frequentanti: "C'
pro-prio una disparit di tratta-mento agli esami, anche i testisono
pi difficili", dichiaraFabio, sociologo al terzo annodi studi.Il
servizio di orientamentouniversitario potrebbe risolve-re i dubbi
di studenti dalle ideeconfuse? Pochi si rivolgonoall'Ufficio
informazioni di viaSaffi per chiedere consigli:
"Mah, qui vengono soprattuttoper gli indirizzi, i numeri
ditelefono, i suggerimenti sullacompilazione dei moduli.Forse
sarebbe utile uno speci-fico servizio di consulenza",osservano i
responsabili dellosportello. Per le future matricole la scel-ta
della Facolt, dopo l'esamedi Stato, non sempre consa-pevole.
"Stiamo elaborando, inun progetto cofinanziato dalMiur, un
programma di auto-valutazione delle attitudini edelle aspettative
rivolto allescuole medie superiori", fasapere Marco
Cangiotti,responsabile per l'orienta-mento dell'universit
diUrbino.Scienze della formazione,Scienze politiche, Sociologia
e
Scienze motorie sono leFacolt pi colpite dall'abban-dono dopo il
primo anno.Osserva Bernardo Valli, presidedi Sociologia: "E' un
fenomenodifficile da interpretare, dob-biamo ancora capire la
nostra"geografia". Dopo la riformauniversitaria, abbiamo
vistocambiare studenti e motiva-zioni. E poi si tratta anche diuna
dinamica fisiologica". Vilberto Stocchi, preside diScienze motorie,
aggiunge:"Contano anche i trasferimen-ti, molti sono studenti
fuorise-de. E quest'anno anche alcuniallievi del primo anno si
sonotrasferiti in altri atenei italia-ni". Insomma, pesa anche la
lonta-nanza da casa. fuorisede lamet degli studenti: i primi in
classifica sono gli studentiprovenienti dall'EmiliaRomagna
(10,6%), seguiti daipugliesi (8,9%).Per l'universit sembra
unmomento difficile. Nel 2003-2004 le immatricolazioni
sonodiminuite del 17,3%: il datopi negativo tra gli atenei
condimensioni comparabili aquelle di Urbino, come Lecce ePerugia.
in atto una controtendenza,rassicura Marco Cangiotti:"Anche se in
via non ufficial-mente definitiva, le immatri-colazioni sono
risalite: credo sipossa parlare di circa 3096immatricolati nel
2004-2005 edi circa 3500 nel 2005-2006.Resta il rammarico per il
pas-saggio critico del biennio pre-cedente".
LUCA DELLO IACOVO
ALESSANDRA BRAVI
Il processoal Cepu entra nel vivo
GiustiziaPercentuale di abbandoni dopo il primo anno
Sociologia
Scienze politiche
Scienze Motorie
Scienze matematicheFis.Nat.
Scienze dellaFormazione
Scienze ambientali
Lingue e letteraturestraniere
Lettere e filosofia
Giurisprudenza
Farmacia
Economia
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45
Pochi esami, poi si ritirano Scienze della formazione la pi
colpita. Immatricolazioni - 17%
Il 26,6% delle matricole ha abbandonato lateneo nel 2004
IMMAGINI DEL CINQUECENTENARIO
LASINODI TOCCAFONDO
LE SFUMATUREDI GIOVAGNOLI
IL FUORICORSODI ANGESE
LOMAGGIODI TONINO GUERRA
Fonte: Nucleo di valutazione universitario dellateneo.
-
cio due giravolte diverse concambio di piede. Ogni esibizio-ne
accompagnata dalla musi-ca, classica o moderna, sullaquale si
costruisce una coreo-grafia."In genere i ragazzi si sentonopi
protetti con le ginocchiere,ma arrivati a un certo livellonon si
usano pi perch ormai
si imparatocome caderesenza farsimale", spiegaParadisi.Dalla
scuolasono uscitianche giovanitalenti. Tra di loroGioele
Morosini,tredici anni,terzo ai campio-nati nazionali diGorizia del
2005.Gioele ha patti-
nato sulle note della colonnasonora del film "La maledizio-ne
della prima luna" in unagara con difficolt program-mate. Erano
previsti tre rit,cio catene di tre salti da unarotazione ciascuna
su unpiede. " stato bellissimo", ricordafelice Gioele. Per lui le
nazio-nali sono state il coronamentodi un impegno che dura daquando
aveva cinque anni, daquando entrato nella scuola."L'emozione per
Gioele eraforte, si ritrovato a confron-tarsi con coetanei di
tuttaItalia - ricorda Paradisi - ma luil'ha sfruttata per tirare
fuori lagrinta e dare il meglio di s". Quella dei
"FermignanoRoller" l'unica scuola dell'-hinterland di Pesaro. "Non
facile trovare le strutture, spie-ga l'istruttrice, per fare gli
alle-namenti - necessario uncampo di cemento levigato di
Sono trenta, tra i settee i diciotto anni,armati di pattini econ
grinta da vende-re. I "FermignanoRoller", sono la squa-
dra locale di pattinaggio arotelle.La scuola di pat-tinaggio che
fre-quentano, aper-ta a ragazzi eragazze, statacreata quattor-dici
anni fa daIsabella DeAngelis, che,dopo essersid i p l o m a t
aall'Isef diUrbino, si tra-sferita dal Friulial Montefeltro.
Aaiutarla c'Maeba Paradisi, ex pattinatri-ce, che si era
classificataseconda alle regionali del1996.Frequentano la scuola un
cen-tinaio di persone dai quattro aitrent'anni. "Ai bambini
pipiccoli non facciamo fare unvero e proprio allenamento,cerchiamo
di avviarli al patti-naggio attraverso il gioco",dice De Angelis.
"Chiaramenteuna volta che entrano nellasquadra si pretende
maggiorrigore".I ragazzi si incontrano duevolte alla settimana per
un'orae mezzo nella palestra dellescuole medie. Quando arrivala
bella stagione e il clima loconsente sfruttano invece ilcampo
all'aperto di viaPergolesi.Gli esercizi per l'agonismo pre-vedono
catene di salti, da duea cinque, e trottole combinate,
ilDucato
14
PIER LUIGI CARA
Ballandosulle rotelle
Dopo Pasqua le gare provinciali
Da Fermignano un terzo posto ai nazionali
Il pattinaggionon ancora
diffuso:non ci sonoabbastanzaistruttori qualificati
almeno venti metri per qua-ranta e un equivalente spaziocoperto
per l'inverno. A questosi aggiunge il fatto che diffici-le trovare
allenatori da questeparti, ancora la cultura del pat-tinaggio non
radicata, anchese le cose stanno cambiando". Ora i "Fermignano
Roller" sistano preparando a affrontareuna nuova sfida: le
provincialiche ci saranno a Pesaro dopoPasqua. "Andremo con dodici
ragazzi,e abbiamo buone speranze divincere e di arrivare anche
allenazionali", aggiunge orgoglio-
sa l'insegnante. La squadra appena tornatada Bologna, dove il 21
gennaioha partecipato al torneo dibeneficenza "Mariele Ventre"come
rappresentante unicodelle Marche, classificandosiquarta. A giugno
ci sar il saggio difine anno, al quale prenderan-no come sempre
parte perso-nalit del mondo del pattinag-gio. L'anno scorso stata
lavolta di Giovanni Dallarda eGaia Grandi della nazionale,che hanno
partecipato anche agare europee e mondiali.
Durante il saggio i piccoli e lasezione agonismo presentanouna
coreografia su un temascelto dalla scuola.Per il futuro
l'allenatrice siaugura che la scuola possa uti-lizzare la nuova
struttura spor-tiva costruita a Fermignano,che al momento non ha
ancorale autorizzazioni necessarie,dove avrebbero un campo
pigrande. "Comunque non ci possiamolamentare - conclude DeAngelis -
gli spazi ci sono, ibambini anche. L'importante lavorare sodo e
divertirsi".
Una delle allieve dellla scuola di Fermignano impegnata ai
campionati nazionali del 2001
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SPORT
Cos si imparano i segretidi torri e alfieriSi pu giocare anche a
scuola al postodi unora di matematica e imparare il rispetto delle
regole
Scacchi: corsi per giovanissimi
As c o l t a t e m ibene: se ilBianco apredi Re, il Neropu
rispon-dere con
questa strategia. Si mantienesulla difensiva e muove i
pezzisempre dietro la linea deipedoni. Poi a met partita...".I
bambini osservano attenti lemani di Fabio che si muovonosulla
scacchiera e spostanorapide torri, alfieri e cavalli. domenica
mattina e un pic-colo gruppo di ragazzini, anzi-ch giocare a
pallone comemolti coetanei, si sono incon-trati con il loro maestro
perimparare i segreti degli scac-chi. La scuola in piazza
dellaRepubblica, nella sede dellaSociet del Soldo, che duevolte a
settimana, lascia lechiavi a Fabio Acciaioli, gioca-tore
professionista e istruttorericonosciuto dalla federazionedi
scacchi, e ai suoi ragazzi." una disciplina sportivacome le altre -
spiega Fabio - erichiede una preparazione eun allenamento costanti.
Iostesso dedico un'oretta al gior-no allo studio. una materiain cui
non si finisce mai diimparare"."Gioco anche a casa con miofratello
pi grande e mia sorel-la", racconta Massimiliano,uno dei giovani
allievi. "Ai mieigenitori ho fatto comprare unsacco di giochi di
scacchi". "Iogioco con mio zio che moltoforte - aggiunge Luca - ma
lelezioni sono utilissime e stomigliorando tanto".Massimiliano e
Luca sonocompagni di classe e frequen-tano la prima media al
Pascoli:"Ci incontriamo anche fuorida scuola per giocare a
scac-chi".Domenica scorsa, per loro ealtri ragazzi della scuola
arri-vata la prima gara ufficiale, aFalconara Marittima. "Era
untorneo under 16 - raccontano -quindi abbiamo giocato con-tro
persone pi grandi e piforti di noi". Ciononostante i ragazzi
nonhanno sfigurato: Michele, che anche il figlio di Fabio,
arri-vato terzo nella categoria deicadetti. Massimiliano e Lucasono
arrivati rispettivamente
quinto e quarto nei giovanissi-mi. Lorenzo, un altro
lorocompagno di classe, arrivatosecondo, ma a pari punti con
ilprimo, e si qualificato per lefinali nazionali che si
gioche-ranno questa estate aMontecatini.La scuola al suo
secondoanno. Per ora gli iscritti sonouna decina di ragazzi tra gli
11 ei 14 anni. Ma per Fabio non l'unicoimpegno da istruttore: da
qual-che anno, infatti, insegna anchenelle scuole medie di Urbino
edintorni. Quest'anno, per trevolte alla settimana, va allaVolponi,
nell'orario della pausapranzo. Chiunque vuole pu partecipa-re ai
corsi. La seconda scuoladove insegna sono le medie diCa' Gallo.
Domenica prossima inizia ilcampionato di serie C a squa-dre, su
base regionale. Laprima giornata la Dynamo sarimpegnata a
PortoSant'Elpidio. "Si giocano quat-tro partite - spiega Fabio
-quindi, a turno, uno di noiresta fuori. L'anno scorso ilcampionato
non andatobenissimo ma ci siamo toltiuna bella soddisfazione:
siamostati gli unici a battere la squa-dra di San Marino, che
fortis-sima". Anche quando gioca,Fabio non perde mai di vista isuoi
giovani allievi: "Durantele gare degli adulti i nostriragazzi
giocano contro quellidegli avversari e cos fannoesperienza. Lo
scopo finale quello di portarne qualcuno,un giorno, a gareggiare
inprima squadra".
A Montelabbate, invece, doveil corso gi terminato,
eraun'insegnante di matematica acedergli un'ora a settimanadelle
sue lezioni per insegnareai ragazzi gli scacchi. "La professoressa
rimastastupita di come alcune classi'difficili' si
tranquillizzas