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“CRYPTA MANENT”. I primi Cristiani e le Catacombe dell’antica Roma. Ipotesi preliminare per un percorso espositivo archeologico ad alta tecnologia, collegato a stream di dataset aperti [LOD], e installata in un moderno museo itinerante G. Laquidara PhD, M. Mazzi Boém, X23 Ltd - MIUR Research Archive # 60954DHH in Computer Science, Artificial Intelligence, Physics and Cybernetics, Science Networks, Non-linear and Complex Systems, Quantitative Financial Modeling, System Dynamics Qualitative Analysis (Rome, Salerno, I) giuseppe.laquidara @ x-23.org , marika.mazzi.boem @ x-23.org Abstract. Il progetto sviluppato per l’esibizione si propone di far vivere al fruitore un'esperienza coinvolgente ed avvolgente, che tocca e stimola ogni senso: quello visivo fruibile in ogni modulo della mostra - ad esempio con la riproduzione strutturale fedele di un luogo intimo, profondo e silenzioso come quello catacombale; quello cognitivo e di apprendimento, attraverso i moduli riservati agli spazi espositivi dei manufatti [espositori e display] e degli strumenti della più comune divulgazione cartacea [affissioni e materiale print dedicati all'iconografia e alle biografie]; passando ancora per quello acustico e tattile, fruibile in tutti i luoghi della mostra, e in particolare attraverso la rappresentazione plastica iconografica del vero, per vivere ambienti celati e intrisi di sacralità, con intensi momenti mistici rappresentati nei gesti della ritualità cristiana; infine giungendo all'esperienza reale/virtuale e interattiva, che rappresenta il punto più coinvolgente ed immersivo dell'intero percorso. Qui, la profondità capillare sotterranea esercita un'attrazione irresistibile nel fruitore, che sperimenta dal vivo un camminamento virtuale “aumentato”; la realtà vissuta viene portata a livello dimensionale 5D, connettendolo ad uno stream in tempo quasi-reale di grandi set di specifici dati aperti [LOD], arricchiti di dati multidimensionali, processati secondo algoritmi di “urgent computation”, al fine di riprodurre dinamicamente ambienti diversi nel medesimo volume-supporto percorso dal visitatore. Premessa generale. Le catacombe della Roma Imperiale rappresentano a tutt'oggi la testimonianza storica, pressoché unica e preziosa, dei percorsi di fede dei primi cristiani di Roma. Una fede che trovava la propria espressione viva e intensa in questi luoghi celati e nascosti, nei quali osservare il culto cristiano dei defunti ma anche incontrarsi per celebrare momenti di intensa vita cristiana. In considerazione della testimonianza resaci dai primi cristiani di quel tempo e con l'obiettivo di diffondere un aspetto di quella cristianità profonda ancora oggi poco nota, è stato ideato un progetto per una mostra rappresentativa sul tema delle catacombe di Roma, che tratti quattro aree tematiche: le catacombe di Roma, con approfondimenti sui cinque siti più significativi (San Callisto, San Sebastiano, Priscilla, Domitilla e Sant'Agnese); i reperti, con selezione ed esposizione di oggetti di interesse archeologico e artistico; l'iconografia, con esposizione di alcuni importanti oggetti dell'iconografia cristiana; le biografie, ricostruzioni storiche della vita di martiri, pontefici e studiosi del periodo. L'ipotesi di progetto prevede sostanzialmente tre fasi/passaggi: una prima fase di realizzazione architettonica scenografica della mostra, con lo spazio espositivo a disposizione che si fa catacomba a tutto tondo e che diventa contenitore unificante di tutti gli altri moduli a loro volta rappresentativi della mostra;
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“CRYPTA MANENT”. I primi Cristiani e le Catacombe dellʼantica … · • i reperti, con selezione ed esposizione di oggetti di interesse archeologico e artistico; • l'iconografia,

Feb 16, 2019

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Page 1: “CRYPTA MANENT”. I primi Cristiani e le Catacombe dellʼantica … · • i reperti, con selezione ed esposizione di oggetti di interesse archeologico e artistico; • l'iconografia,

“CRYPTA MANENT”. I primi Cristiani e le Catacombe dell’antica Roma.

Ipotesi preliminare per un percorso espositivo archeologico ad alta tecnologia, collegato

a stream di dataset aperti [LOD], e installata in un moderno museo itinerante

G. Laquidara PhD, M. Mazzi Boém, X23 Ltd - MIUR Research Archive # 60954DHH in Computer Science,Artificial Intelligence, Physics and Cybernetics, Science Networks, Non-linear and Complex Systems,

Quantitative Financial Modeling, System Dynamics Qualitative Analysis (Rome, Salerno, I)giuseppe.laquidara @ x-23.org , marika.mazzi.boem @ x-23.org

Abstract.Il progetto sviluppato per l’esibizione si propone di far vivere al fruitore un'esperienza coinvolgente ed avvolgente, che tocca e stimola ogni senso: quello visivo fruibile in ogni modulo della mostra - ad esempio con la riproduzione

strutturale fedele di un luogo intimo, profondo e silenzioso come quello catacombale; quello cognitivo e di apprendimento, attraverso i moduli riservati agli spazi espositivi dei manufatti [espositori e display] e degli strumenti

della più comune divulgazione cartacea [affissioni e materiale print dedicati all'iconografia e alle biografie]; passando ancora per quello acustico e tattile, fruibile in tutti i luoghi della mostra, e in particolare attraverso la rappresentazione plastica iconografica del vero, per vivere ambienti celati e intrisi di sacralità, con intensi momenti mistici

rappresentati nei gesti della ritualità cristiana; infine giungendo all'esperienza reale/virtuale e interattiva, che rappresenta il punto più coinvolgente ed immersivo dell'intero percorso. Qui, la profondità capillare sotterranea

esercita un'attrazione irresistibile nel fruitore, che sperimenta dal vivo un camminamento virtuale “aumentato”; la realtà vissuta viene portata a livello dimensionale 5D, connettendolo ad uno stream in tempo quasi-reale di grandi set di specifici dati aperti [LOD], arricchiti di dati multidimensionali, processati secondo algoritmi di “urgent

computation”, al fine di riprodurre dinamicamente ambienti diversi nel medesimo volume-supporto percorso dal visitatore.

Premessa generale.Le catacombe della Roma Imperiale rappresentano a tutt'oggi la testimonianza storica, pressoché unica e preziosa, dei

percorsi di fede dei primi cristiani di Roma. Una fede che trovava la propria espressione viva e intensa in questi luoghi celati e nascosti, nei quali osservare il culto cristiano dei defunti ma anche incontrarsi per celebrare momenti

di intensa vita cristiana.In considerazione della testimonianza resaci dai primi cristiani di quel tempo e con l'obiettivo di diffondere un aspetto di quella cristianità profonda ancora oggi poco nota, è stato ideato un progetto per una mostra rappresentativa sul

tema delle catacombe di Roma, che tratti quattro aree tematiche:• le catacombe di Roma, con approfondimenti sui cinque siti più significativi (San Callisto, San Sebastiano,

Priscilla, Domitilla e Sant'Agnese);• i reperti, con selezione ed esposizione di oggetti di interesse archeologico e artistico;• l'iconografia, con esposizione di alcuni importanti oggetti dell'iconografia cristiana;

• le biografie, ricostruzioni storiche della vita di martiri, pontefici e studiosi del periodo.

L'ipotesi di progetto prevede sostanzialmente tre fasi/passaggi:• una prima fase di realizzazione architettonica scenografica della mostra, con lo spazio espositivo a disposizione

che si fa catacomba a tutto tondo e che diventa contenitore unificante di tutti gli altri moduli a loro volta

rappresentativi della mostra;

Page 2: “CRYPTA MANENT”. I primi Cristiani e le Catacombe dellʼantica … · • i reperti, con selezione ed esposizione di oggetti di interesse archeologico e artistico; • l'iconografia,

• una seconda fase, più intrinsecamente didattica che prevede l’allestimento dello spazio espositivo vero e proprio di manufatti e reperti;

• una terza fase, interattiva e di forte impatto, che lascia spazio alle rappresentazioni all'interno della catacomba, al suo cuore vivo e pulsante; un viaggio emotivo ed intenso per tutti i fruitori della mostra.

Fonti storiche.È possibile datare le prime comunità cristiane a Roma fra il 50 ed il 100 d.C., prima conseguenza concreta della

predicazione degli Apostoli Pietro e Paolo. Il secolo successivo vede invece la nascita e la proliferazione dei primi cimiteri cristiani all'aperto, che si sviluppano in seguito alle prime persecuzioni cristiane, ma anche per la volontà dei fedeli di separare le loro modalità di sepoltura da quelle pagane. I primi cimiteri sotterranei, quindi, noti solo in un

secondo tempo con il nome di catacombe {gr. Katà, in giù; Kúmbes, cavità, profondità}, assolvono alla doppia funzione di luoghi di celebrazione, nascosta, discreta e intima, dei riti cristiani, e luoghi di sepoltura dei fedeli. Le

catacombe romane nascono tutte nei pressi delle vie consolari, nell'area suburbana della città, in osservanza alla legge che proibiva la tumulazione dei defunti all'interno delle mura della città. Sulla via Appia dunque, si svilupperanno alcune delle più importanti catacombe romane, luogo di sepoltura di alcuni dei più importanti Papi del III secolo, fra i

quali lo stesso Callisto che darà il nome alla più importante delle catacombe romane. Alla fine delle persecuzioni cristiane e per opera di Papa Damaso I (366-384), le catacombe divengono veri e propri luoghi di culto, oggetto di

pellegrinaggi da parte dei fedeli e per tale ragione arricchite e abbellite sia dai Papi che dai fedeli. È nella metà del V secolo che le catacombe cessano di essere utilizzate come cimiteri, mentre continua l'opera di abbellimento e restaurazione da parte dei Papi, fino ad essere poi abbandonate e a cadere nell'oblio durante tutto il tardo

Medioevo, anche a causa della traslazione delle reliquie, oggetto di culto, dalle catacombe alle chiese

entro le mura della città. Faranno sola eccezione le catacombe di San Sebastiano e San Lorenzo.L'oblio e lo stato di abbandono delle catacombe viene

interrotto per opera di Antonio Bosio (1515-1629): i suoi studi porteranno alla pubblicazione postuma nel

1632 del volume Roma Sotterranea, testimonianza del lavoro che porterà a censire, oltre ai cinque siti più noti, anche una quarantina di cimiteri sotterranei dei

quali si era persa traccia. Al suo lavoro farà seguito lo studio di Giovanni Battista De Rossi (1822-1894), al

quale si deve la ricomposizione della topografia cimiteriale del cristianesimo romano delle origini, ragione per cui De Rossi viene considerato e

riconosciuto come il padre dell'archeologia cristiana. Ad oggi, nel terzo millennio, le catacombe romane

mantengono intatto tutto il loro fascino di luoghi nascosti e mistici e sono ancora testimonianza viva di fede e devozione.

Ipotesi della pianta dell’esibizione.

Presentiamo la pianta dell’intero percorso museale che riproduce gli ambienti della catacomba in mostra. Si tratta di un’ipotesi fondata su alcuni presupposti che

necessariamente si dovranno verificare nella sede del museo che ospita questa rappresentazione.

repertorio n. 2007010876

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L’allestimento scenografico.Si prevede l'allestimento di tre diverse ambientazioni per la mostra. Il primo ambiente corrisponde alla zona di

accesso, e prevede la riproduzione di una galleria catacombale, costituita da un tunnel di alcuni metri che dia senso di profondità. Un simile allestimento scenografico verrà mantenuto poi nei passaggi verso le zone di rappresentazione [teatri].

L'ingresso o "Galleria" ⓐ — Lo spazio espositivo si trasforma in una vera catacomba.

L'accesso alla mostra deve immergere immediatamente il fruitore nel senso di misticismo, silenzio e sacralità che caratterizzerà poi tutto il

percorso. La catacomba, al contrario di quanto comunemente si pensi, non era considerata un

nascondiglio per difendersi dalle persecuzioni, ma un luogo principalmente destinato alla sepoltura dei morti ed alla celebrazione dei riti. Per tale ragione, il

primo ambiente avrà tutte le caratteristiche di una tipica galleria catacombale, ad esempio una delle

gallerie di San Callisto, che rappresenta il classico sito di sepoltura. Si prevede dunque la riproduzione con materiale plastico a grandezza naturale di un

luogo semplice nella struttura, ma perfettamente aderente alla realtà nei dettagli; intimo, introduce

nell'atmosfera tipica più appropriata, il cui senso di profondità, silenzio e misticismo sono concretamente manifesti. Oltre al senso visivo, verrà sollecitata anche la percezione tattile ed olfattiva, riproducendo ad la temperatura di una cavità sotterranea, l'aroma degli incensi utilizzati

per i riti funebri, diffondendo uniformemente, in tutte le sale, suoni, canti ed orazioni che immergono il visitatore nell'ambiente catacombale.

un lungo corridoio, dunque, si estende in lunghezza e profondità. È spartano, come scavato nel tufo, mantiene tutti li aspetti di una caverna sotterranea, nel quale alla terra si alternano file di loculi. La rappresentazione della galleria all'ingresso interpreta una funzione di continuità storica e architettonica, una relazione crono-storica tra ambienti

diversi e relativi periodi storici differenti — così introducendo alle differenze delle epoche cristiane successive.

La “Cripta” o “Arcosolio” ⓑ — Dallo spazio intimo della Galleria ad un ambiente più ampio.

Il secondo ambiente avrà le caratteristiche di una cripta o un arcosolio, con soffitti a volta. Si tratta dunque di uno spazio più aperto proprio per accogliere una prima parte espositiva della mostra. Considerando le diverse tipologie di

catacombe presenti sul territorio di Roma, ed esaminando le varie forme di strutture nonché di stanze appartenenti ad ognuna, si prevede di realizzare un secondo ambiente di più complessa natura architettonica, più maestoso nella

struttura e di maggior impatto visivo per dettagli artistici. L'ambiente ospiterà una prima sezione espositiva della mostra. Si riproduce, dunque, una stanza catacombale con soffitti a volta [Cripta o Arcosolio], aprendo la vista del visitatore ad uno spazio di più ampio respiro; una stanza arricchita con decori artistici e iscrizioni, come è ad esempio

nella sala della catacomba di San Sebastiano. Quest'ambientazione di forte impatto visivo, di intenso coinvolgimento tattile, olfattivo ed acustico grazie all'ausilio di un'apposita illuminazione, all'utilizzo di incensi profumati e alla

calibrata diffusione sonora, racconta di un ambiente sepolcrale destinato ad una personalità di spicco o probabilmente di un martire, e ben si adatta ad ospitare uno spazio espositivo contenente reperti archeologici e manufatti. Come all'interno della catacomba esiste uno spazio di maggior valore artistico, così nel percorso espositivo i valori

archeologici di maggior pregio vengono ospitati in uno scenario di maggior splendore.

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Il "Cubicolo" ⓒ — Dallo spazio aperto della cripta si passa in una nuova zona dal volume più ridotto.

Il terzo ambiente riprodurrà un'altra stanza tipica delle catacombe: il cubicolo. Più contenuta nelle dimensioni, a pianta quadrata e del tutto simile ad una camera con soffitti decorati ed iscrizioni, è l'allestimento scenico dell'ultimo spazio dedicato all'esposizione didattica e dei reperti.

L'ultimo ambiente espositivo che si prevede di realizzare è quello che all'interno della catacomba è noto come cubicolo. Lo spazio espositivo si riduce, diventa più intimo per ospitare una sezione della mostra dove la parte

didattica diventa preponderante. Si tratta di riprodurre una stanza vera e propria, a pianta quadrata o rettangolare, con soffitti più bassi, generalmente affrescati con motivi e simboli del periodo {il monogramma di Cristo, il Pesce o la Fenice}, o la riproduzione di riti quali l'Eucarestia e l’Oblazione, o ancora con iscrizioni dedicate ai defunti. Il

cubicolo, infatti, era una vera e propria tomba di famiglia contenente diversi loculi.Lo spazio si riduce abbracciando il fruitore, che vive l'intimità di questa sala grazie a sollecitazioni acustiche diffuse

sottilmente, dal volume ridotto, quindi per questo più esatte e calibrate; e ad un senso olfattivo che verrà accentuato maggiormente con l'uso di profumi più persistenti, coniugati appositamente allo spazio del cubicolo. Tuttavia il senso di maggior respiro già sperimentato nel secondo ambiente, dato dall'utilizzo di colori più chiari rispetto al tufo delle

gallerie, rimane inalterato e garantisce un'adeguata fruizione dei temi didattici trattati.

The different exhibition halls. The catacomb as a display.Negli ambienti Cripta o Arcosolio e Cubicolo la mostra ospita l'esposizione di reperti archeologici {monili ed utensili} e di materiale iconografico rappresentativo della simbologia cristiana e della sua vita. L'area si suddivide

idealmente, ma anche visivamente, in due parti distinte.

La prima parte espositiva è dedicata alla presentazione di reperti archeologici delle catacombe appartenenti ai vari periodi storici.

• Sala della "Cripta / Arcosolio" ⓑ.

L'esposizione dei diversi reperti archeologici avverrà mediante l'utilizzo di display da terra di diverse dimensioni,

realizzati in materiali trasparenti in modo da mantenere in vista l'ambientazione della sala che é essa stessa

reperto archeologico, e distribuiti uniformemente così da disporre un percorso che conduce naturalmente alla Sala del Cubicolo.

Per mantenere una linea di continuità con l'atmosfera introdotta all'ingresso e quindi tutto il senso di intimità, di misticismo nonché la sensazione di profondità e di isolamento, verranno utilizzati appositi dispositivi luminosi

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che possano riprodurre un'atmosfera crepuscolare, un luogo quasi ovattato, immerso in una luce soffusa pur senza compromettere visivamente la fruizione di reperti archeologici, che all'occorrenza verranno illuminati da spot

orientati ad hoc. Il fruitore sarà costantemente accompagnato nel suo percorso espositivo da suoni che riproducono il suono tipico dell'ambiente catacombale [o il suo silenzio] e da sensazioni tattili [temperatura, superfici plastiche con intenso senso materico] che lo immergono nell'atmosfera di una vera catacomba.

Nella seconda parte si dà spazio ad una porzione più didattica della mostra con approfondimenti sui cinque siti

prescelti che ne mettono in luce storia, pregi e particolarità. Si prevede l'esposizione di apposite affissioni che ospitano materiale iconografico cristiano, e le biografie di alcuni fra i più noti martiri e pontefici del periodo.Infine si allestisce l'esibizione di un plastico in 3D, riproducente un'intera catacomba in sezione.

• Sala del “Cubicolo” ⓒ. Una stanza didattica ed un modello plastico in scala.

La dimensione della sala in questione è più contenuta. Vi si ospita una sezione didattica, volta a fornire informazioni di carattere storico, religioso, artistico e tecnico sui cinque siti prescelti, sulla loro nascita e sviluppo, sui personaggi di rilevo dell'epoca {dai martiri ai papi}, sulle differenti tipologie di catacomba e le loro

strutture planimetriche ed architettoniche, fino ad arrivare all'esposizione di un plastico in 3D con segmenti in sezione, riproducente una delle più note catacombe di Roma, ad esempio San Callisto o Santa Domitilla.

In particolare il fruitore godrà di approfondimenti sulle catacombe di:• San Callisto, il più antico e più esteso cimitero ufficiale della comunità cristiana a Roma {20 km};• San Sebastiano, luogo della temporanea sepoltura, sotto l'imperatore Valeriano, degli Apostoli Pietro

• e Paolo;• Catacombe di Priscilla, estese per 13 km le quali, oltre ad essere luogo di sepoltura di numerosi martiri,

conservano la più antica immagine della Madonna, risalente al II secolo d.C., e la più antica rappresentazione dell'Eucarestia;

• Catacombe di Domitilla, tra le più grandi con un'estensione di 15 km, testimoniano la conversione di una ricca

patrizia, Flavia Domitilla, che mise a disposizione le sue terre per ospitare il cimitero cristiano;• Catacombe di Sant'Agnese, simbolo delle persecuzioni anti cristiane, rappresentano il martirio della giovane

Agnese (III secolo d.C.).Oltre agli approfondimenti, la sala ospiterà una vasta iconografia catacombale, rappresentativa della simbologia e dei riti cristiani attraverso l'esposizione di immagini che furono ricorrenti all'interno delle catacombe: il Buon

Pastore, l'Orante, il monogramma di Cristo, il Pesce, la Colomba, l'Alfa e l'Omega, l'Ancora, che verranno illustrati e spiegati nel loro significato religioso e liturgico. Accanto all'iconografia, troveranno posto le biografie

di martiri cristiani, pontefici e studiosi dei quali saranno presentate al visitatore brevi biografie, ricostruzioni storiche di vita e di fede. Le informazioni verranno fruite attraverso l'ausilio di display verticali dall'involucro rigido trasparente. L'illuminazione avrà lo stesso carattere della sala precedente, con appositi spot diretti ad

illuminare i display per consentirne una facile lettura e stesso valore verrà dato all'ambientazione acustica, tattile ed olfattiva. Particolare attenzione verrà posta al posizionamento ed all'illuminazione del plastico della catacomba

prescelta. Si prevede un supporto da terra ed un'adeguata luce attraverso l'impiego di fari direzionali. Il plastico è il momento culminante delle fasi espositive del percorso: in considerazione della molteplicità delle catacombe presenti sul suolo romano e dell'estensione e molteplicità di camere presenti all'interno di una stessa catacomba,

la presentazione di un plastico diventa un elemento di completezza topografica della mostra, con la possibilità di guardare da vicino e con un solo sguardo un complesso catacombale nella sua interezza..

Rappresentazioni reali e virtuali.La mostra diventa dinamica ed interattiva. Dalle sale delle esposizioni, attraverso un passaggio che funge da

intercapedine acustica, si accede al teatro virtuale: uno spazio largo, che ospita un grande schermo avvolgente per la riproduzione di un volo filmato sui complessi archeologici monumentali delle catacombe.

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• The Virtual Theater ⓓ. The catacomb between real and virtual.

Si accede ad una sala nella quale ci si lascia alle spalle l'ambiente della catacomba riprodotto in plastico.Il museo qui si riappropria del suo spazio espositivo e mostra tutto il suo carattere di autorevolezza, modernità

e contemporaneità. L'ambiente ritorna al suo aspetto originale e si dona al protagonista della sala, che

riempie lo spazio in modo imponente: il teatro virtuale. Siamo dunque all'interno di una vera e propria sala cinematografica, con tutto il fascino del grande scherno,

del buio e dell'isolamento acustico rispetto a tutto quello che c'è fuori, prima: si è “nel museo”.

I fruitori potranno assistere alla proiezione di un film in computer graphics su un complesso archeologico

tradizionale e catacombale, sulla sua struttura interna, sulla sua estensione comparata alla topografia del territorio

esterno; ed apprendere anche note di carattere tecnico, storico e artistico. Attraverso le tecniche di modellazione 3D si ottiene la ricostruzione di un intero complesso, per dare vita in seguito ad un filmato che, con l'ausilio di

riprese aeree simulate e sincrone, consente allo spettatore di effettuare un “volo” sul territorio e sulle strutture che si stanno dimostrando, entrando e poi riuscendo in una panoramica dall’estremo senso di leggerezza e completezza. Si ha, infatti, l'impressione di accedere ai luoghi e agli spazi in modo dinamico e veloce e molto

coinvolgente, quindi di comprenderli nella loro interezza. Il sistema multi-screen permette un'immersione virtuale ad alta risoluzione, tridimensionale e stereoscopica. Alcuni proiettori LCD con alta luminosità di 1.000 ANSI-

Lumen, sono installati in un ambiente virtuale, in cui le immagini luminose vengono proiettate sullo schermo. Una visione stereoscopica è ottenuto interpolando due immagini proiettate da destra e da sinistra da altrettanti proiettori, utilizzando una polarizzazione circolare, quindi utilizzabile senza l'ausilio di occhiali. Si tratta di un

sistema performativo originale, utilizzato nel campo delle arti museali per la prima volta. A livello tecnologico, sfrutta le più recenti ricerche nel settore dell'ambientazione virtuale, come quelli guidati dal National Institute of

Multimedia giapponese, o l'Istituto Nazionale di Audiovisivi del Museo Francese della civiltà Europea e Mediterranea.Le proiezioni sono dinamiche e collegate ad un archivio costantemente aggiornato di oggi audiovisivi; il catalogo

è una libreria connessa ai punti-luoghi della mappa di dati aperti, è arricchito di descrittori e specificamente relazionato ad una consolle attivabile dal visitatore sulla base del percorso che sta scorrendo.

• La rappresentazione del “Archeo-Reality" ⓔ. La catacomba è viva: riti e figure dal vivo.

Siamo all'interno dell'ambiente che più in assoluto è aderente alla “reificazione” delle catacombe.

All'interno della sala viene ricostruita fedelmente una porzione di un ambiente, con particolare attenzione ad ogni più piccolo dettaglio di natura scenografica e stilistica.

Dopo il viaggio aereo virtuale, qui l'atmosfera si fa densa, si è immersi nel silenzio mistico, si respirano nell'aria essenze di oli ed incensi, si adattano gli occhi alla luce soffusa delle torce e delle fiammelle, si ammirano i gesti dei protagonisti di rituali sacri, si ascoltano i suoni, i canti e le orazioni dei fedeli.

Qui entra in scena “il vero”.I fruitori si trovano davanti ad una vera e propria scena teatrale, con modelli plastici che riproducono, come

scolpita nel tempo, la gestualità antica di riti ancora oggi ripetuti.È la rappresentazione plastica iconografica del vero.Si prevede quindi di realizzare una porzione della catacomba contenuta nel volume, ma esatta nella riproduzione

delle caratteristiche di temperatura, di luce tremolante, di sollecitazioni olfattive perfezionate naturalmente; e di

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utilizzare modelli plastici in scala 1:1 che, con costumi del tempo, diverranno l'esatta

personificazione dei cristiani del tempo e riprodurranno scene di riti sacri, cerimonie di sepoltura, estratti di vita vera all'interno della

catacomba. Il fruitore assisterà o parteciperà ad una rappresentazione del vero del tutto

aderente alla realtà, respirandone il pathos, il misticismo e la sacralità.

“Immersione” ⓕ - In una capsula del tempo in 5 dimensioni.

L'ultimo passaggio è verso l'ambiente finale: una capsula moderna, trasparente e tecnologica, che dà l'accesso

all'esclusiva esperienza immersiva all'interno di una catacomba, percorrendone dall'interno tutti i condotti. L'ambiente ritorna museale e si veste di tecnologia. La sala è nuovamente

pulita e senza richiami scenici al mondo delle catacombe ed ospita una

cupola trasparente: la cd. “bolla tecnologica” è realizzata in materiali leggeri e all'avanguardia.

All'interno della capsula il fruitore accede ad un’esperienza del tutto

individuale e totalmente immersiva. In questo luogo reale e virtuale si uniscono, dando vita ad una fruizione

molto intensa. Con l'utilizzo di display stereoscopici immersivi, viene

proiettato un filmato dell’intero camminamento interno di una catacomba, precedentemente montato

secondo apposite tecniche di cinematica sensibile alla dinamica gesturale del visitatore. Un percorso immersivo nelle gallerie, nei cunicoli, nelle

stanze e nelle cripte, negli arcosoli e nei cubicoli. Al fruitore basterà porsi davanti ai display per iniziare il proprio percorso personale, camminare per gli stretti cunicoli della catacomba, addentrarsi in una cripta, muoversi verso un cubicolo, ricavandone un senso assolutamente reale, l'impressione di essere realmente in una catacomba e di

muoversi con i propri passi, solo con pochi gesti sui propri piedi. Il filmato reale di una catacomba, unitamente a dispositivi di avanzata tecnologia, permettono un'immersione del tutto virtuale in un luogo lontano migliaia di

chilometri e antico di secoli. Al lato della bolla, una nuova consolle permette al fruitore di accedere successivamente a nuovi percorsi, connessi ai set di dati LOD: attraverso l'ausilio di algoritmi rapidi, gestendo vasti set di dati, sarà possibile richiamare alla riproduzione virtuale, nella medesima “bolla”, camminamenti ubuqui differenti, riprodotti da

siti distinti. La consultazione, tramite “wearable devices”, permette inoltre la consultazione in tempo reale di set di informazioni enciclopediche comparative, dettagli sulle catacombe e sull’ambiente ospite, moduli esplorativi di

maggior profondità [spettro-fotometrie, cromatografie, altissime risoluzioni, profili di dettaglio fine e frammenti, etx.], oltre alla connessione con ambienti di archiviazione remota e di condivisione.

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