CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA X LEGISLATURA 44^ SEDUTA CONSILIARE PUBBLICA di martedì 23 giugno 2015 PRESIEDE IL PRESIDENTE LACORAZZA indi IL VICEPRESIDENTE GALANTE ___________________________________________________________________________ ______ Ufficio segreteria dell’Assemblea – Ufficio legislativo, studi e documentazione 1
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CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA · Web viewX LEGISLATURA 44^ SEDUTA CONSILIARE PUBBLICA di martedì 23 giugno 2015 PRESIEDE IL PRESIDENTE LACORAZZA indi IL VICEPRESIDENTE GALANTE
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Consiglio Regionale della Basilicata Seduta del 23 giugno 2015
SOMMARIO
COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO 5
PRESIDENTE (LACORAZZA) 5MOLLICA 8LEGGIERI 9LEGGIERI 9
RELAZIONE ASSESSORE AA.PP. SU L.R. N. 1/2009 “SVILUPPO E COMPETITIVITA’ DEL SISTEMA PRODUTTIVO LUCANO” 10
PRESIDENTE (LACORAZZA) 10BENEDETTO 11PRESIDENTE (LACORAZZA) 11
COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE, AI SENSI DELL’ART.52 DEL REGOLAMENTO INTERNO DEL CONSIGLIO REGIONALE, SU ACCOGLIENZA IMMIGRATI IN BASILICATA E SUI CENTRI DI ACCOGLIENZA REGIONALI 12
DISEGNO DI LEGGE NUMERO 43/2015 RECANTE DISCIPLINA CONCERNENTE LA TUTELA, LA VALORIZZAZIONE E LA PROMOZIONE DELL’OLIVICOLTURA REGIONALE E NORME PER L’ABBATTIMENTO ED IL TAGLIO DI ALBERI DI OLIVO – DGR NUMERO 1623 DEL 29 DICEMBRE 2014 52
PIETRANTUONO 52PRESIDENTE (LACORAZZA) 52
PROPOSTA DI LEGGE N. 22/2014 “PROVVIDENZE A FAVORE DI FAMILIARI O ACCOMPAGNATORI RESIDENTI IN BASILICATA DI SOGGETTI AFFETTI DA PATOLOGIE PARTICOLARMENTE GRAVI” DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE ROSA. 53
ROSA 53PRESIDENTE (LACORAZZA) 53
DISEGNO DI LEGGE N. 55/2015 “ISTITUZIONE DELL’ENTE DI GOVERNO PER I RIFIUTI E LE RISORSE IDRICHE DELLA BASILICATA (E.G.R.I.B.) – D.G.R. N. 401 DEL 31 MARZO 2015 54
MOZIONE DEL CONSIGLIERE ROMANIELLO RELATIVA AL PERSONALE PRECARIO DI SVILUPPO BASILICATA85
ROMANIELLO 85
PROPOSTA DI LEGGE N. 43/2014 “CONTRASTO AL DISAGIO SOCIALE MEDIANTE L’UTILIZZO DI ECCEDENZE ALIMENTARI E NON”, D’INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI POLESE, CIFARELLI, SPADA E ROBORTELLA. 86
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COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE, AI SENSI DELL’ART.52 DEL REGOLAMENTO INTERNO DEL CONSIGLIO REGIONALE, SU ACCOGLIENZA IMMIGRATI IN BASILICATA E SUI CENTRI DI ACCOGLIENZA REGIONALI
Prego, presidente Pittella.
PITTELLASignor Presidente, colleghi Consiglieri.
Il nostro tempo è segnato da crisi geo-politiche che investono molte nazioni, soprattutto molte
nazioni in deficit di libertà democratiche e di sviluppo.
Questa condizione internazione sempre più instabile sta generando nuove disparità, nuove
disuguaglianze ed ha animato flussi ormai continui e consistenti verso le frontiere europee che
avvicinano sempre più questi eventi drammatici, un tempo considerati forse a noi molto lontani, alle
porte delle nostre case.
Bisogna essere consapevoli che in questo scenario l’Italia è una luce nel Mediterraneo ed è
anche una speranza alla quale guardare da parte di chi proviene dalla sponda soprattutto africana,
così come in passato lo è stato per chi proveniva dall’area balcanica o dai paesi dell’Europa Orientale.
Per questo la nostra Nazione sarà sempre più un paese di approdo e di transito per chi fugge
da situazioni estreme di persecuzioni e di guerra, di violenza e di mancanza di mezzi di
sostentamento.
Non è dunque possibile considerare i fenomeni migratori come eventi straordinari.
Questo pare ormai chiaro anche a chi ha tentato per anni di rimuovere il problema in modo
semplicistico o di utilizzarlo a volte in maniera anche strumentale.
Lo spostamento di esseri umani che sono costretti a lasciare le case in cui sono nati, è una
componente strutturale delle nostre dinamiche sociali ed economiche.
Per parlare dei fenomeni migratori, senza entrare in dispute ideologiche che spesso hanno poco
a che vedere con la realtà, bisogna anzitutto comprendere la loro dimensione, la loro estensione e la
loro dinamica. Per questo bastano pochi numeri: nel 2014 nel mondo i migranti sono stati oltre 232
milioni; si tratta di persone hanno lasciato il proprio Paese per vivere in un altro territorio. _________________________________________________________________________________
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Nel 2000 erano circa 175 milioni secondo il rapporto Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni
Razziali.
I rifugiati, i richiedenti asilo, gli apolidi, per causa di forza maggiore, sono attualmente 60 milioni,
8,3 milioni più di un anno e 23 milioni più di dieci anni fa, secondo l’ultimo rapporto.
Attualmente ogni 122 abitanti della terra uno è diventato un profugo e in maggioranza, il 51%, si
tratta di bambini. Di fronte a questi dati c’è da riflettere, emergono inevitabilmente tre domande su
tutte: il fenomeno dei migranti e dei rifugiati è un fenomeno che si può trascurare? E’ un fenomeno
che riguarda tutti? E’ un fenomeno che riguarda soltanto una parte?
Secondo, considerate le dimensioni e l’estensione del fenomeno, possiamo realisticamente
pensare di risolverlo in modo repressivo o soltanto repressivo, costruendo muri o immaginando solo
ed esclusivamente di bombardare i barconi? Siamo davvero di fronte ad una invasione incontrollabile
o abbiamo gli strumenti ed i mezzi per affrontare questo problema in modo efficace? Ovviamente non
penso e non parlo solo dell’Italia, del nostro paese, parlo dell’Europa e delle Nazioni Unite, in
particolare.
Sono domande alle quali ciascuno di noi è chiamato a rispondere in questi giorni, sia a livello
individuale che per il ruolo di responsabilità che ricopre nella società e nelle istituzioni. E se si vogliono
dare risposte razionali, aderenti alla realtà e anche efficaci, bisogna riferirsi ai dati, non soltanto ad un
richiamo, ad un recupero di posizioni legittime ideologiche. Vale per una parte, vale per l’altra.
Secondo i dati Eurostat, l’Unione Europea ha dato protezione a oltre 185.000 richiedenti asilo
nel 2014, circa il 50% in più rispetto al 2013. Per la precisione, sono stati inoltrate circa 360.000
domande di protezione internazionale, che nel 45% dei casi sono state accolte in prima istanza, di
queste circa 20.000 in Italia. Dal 2008 hanno ricevuto protezione in Europa circa 750.000 richiedenti
asilo.
Di fronte a questi numeri si può davvero parlare di una invasione? E’ possibile che l’Europa,
nella quale vivono oltre 500 milioni di abitanti, si senta minacciata da 150.000 rifugiati che arrivano ai
suoi confini ogni anno?
Inoltre, dobbiamo essere consapevoli del fatto che il problema dei rifugiati pesa soprattutto sui
paesi più poveri. Infatti, le statistiche ci dicono che i paesi in via di sviluppo ospitano l’86% dei rifugiati,
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mare, ma che cerca sicuramente, che sta nell’intimo, nella speranza, nel diritto, secondo me, delle
persone di cercare in un posto diverso, migliore, una prospettiva di vita diversa e quindi migliore.
E allora io credo che c’è bisogno di affrontare questo tema provando a volare un po’ più in alto
da parte di tutti e provando anche a riaprire, secondo me, una battaglia culturale, non solo nel nostro
paese, riaprirla avendo consapevolezza che se si guarda un po’ più lontano, piuttosto che al risultato
immediato forse si prova a fare in modo che questa società diventi un po’ più civile.
Allora, stiamo ad alcuni dati, io condivido il fatto che si è dichiarata la disponibilità ad accogliere,
credo che però abbiamo bisogno, come diceva qualcuno, di esplicitare ancora meglio cosa noi
vogliamo realizzare. Do un dato, ieri c’è stata la presentazione del rapporto dell’Ires CGIL, la Vice
Presidente credo ha avuto modo di vedere il rapporto, era presente l’Assessore all’Agricoltura, e sono
emersi una serie di dati molto interessanti, dal fatto che questa esperienza che si sta facendo sulle
liste di prenotazione, che fra l’altro voglio ricordare è stato uno dei punti fermi della nostra discussione
in Commissione per quanto riguarda la legge sul lavoro nero e sommerso, su cui sarebbe ora,
Presidente, di dire quali sono le risorse che mettiamo a disposizione per approvare e dare
l’attuazione, perché abbiamo licenziato questo testo più di sei mesi fa dal punto di vista della scelta
del contenuto, quindi dell’impostazione della norma, però facciamo fatica a dare attuazione. E
dall’altro lato sono venuti fuori dati appunto che confermano ancora, come diceva Leggieri, che esiste
il fenomeno del caporalato che per alcuni versi alcuni caporali hanno continuato a svolgere il loro
ruolo, la loro funzione, anche utilizzando la struttura di Venosa, tanto per capirci, e che quindi al di là
la volontà, al di là la determinazione nel lavorare per combattere questo fenomeno, sicuramente, se
stiamo ai dati sulle denunce di rapporti di lavoro che sono avvenuti, sul numero delle imprese che
hanno ceduto, sicuramente siamo ancora molto sotto.
E siamo sotto per una sola ragione, che è chiara a tutti, che oggi abbiamo i caporali che
sfruttano i lavoratori immigrati, abbiamo grandi gruppi che scaricano sui piccoli imprenditori agricoli i
costi e quindi li mettono in una condizione di grande difficoltà. Diceva prima Leggieri che lui ha potuto
constatare di persona alcuni fatti, io sono stato nell’estate scorsa, per un giorno intero, in un campo ed
ho verificato che una cooperativa veniva ricattata, c’era l’accordo che i lavoratori immigrati che lui
aveva impegnato quel giorno, che aveva regolarmente denunciato, dovevano raccogliere i pomodori,
l’azienda madre per ricattare che aveva assunto l’impegno di fare arrivare a prelevare i pomodori circa
dodici autotreni, arrivati ad un certo punto, alle dieci e mezza la mattina, ne ha fatti arrivare quattro, ha
detto che non ne arrivavano più. Per cui, i lavoratori immigrati hanno dovuto sospendere il lavoro, _________________________________________________________________________________
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sono rimasti fermi, quella piccola azienda era disperata perché intanto ai lavoratori doveva dare,
anche se chi li assume anche se gli dà… perché anche questo è un punto, i lavoratori immigrati non
percepiscono i 55 euro come previsto dal contratto, ma siamo ad un importo denunciato che è di gran
lunga inferiore e vi è un rapporto che non è legato alla prestazione oraria, ma è legato alle cassette
che si riempiono. Questo è sotto gli occhi di tutti, lo sanno tutti. Fra l’altro, conviene, alcuni immigrati
fanno i conti e capiscono che gli conviene più il cottimo, il contratto sulla cassetta piuttosto…
Quindi c’è un fenomeno che sicuramente va meglio indagato, va meglio seguito e certamente
l’intesa fatta, io qui non ho nessuna difficoltà a riconoscere che l’intesa fatta, il lavoro fatto ha aperto
un varco rispetto ad un fenomeno che era molto più negativo in passato. Però è chiaro che è
necessaria una cosa, Presidente, la prima cosa necessaria è rendere tutto trasparente e verificabile
da parte di ogni cittadino. Questo è un punto fondamentale, perché la vicenda di mafia capitale la dice
lunga, ma anche la stessa questione che riguarda l’uso, il fitto di… io non ho alcun dubbio che la
Prefettura faccia i bandi e tutto il resto, ma è evidente che nella opinione della gente c’è l’idea che
questi immigrati percepiscono 38 euro, quant’è il costo, non è assolutamente vero, quindi è giusto
dirlo, ma è giusto che chi gestisce le strutture dica con chiarezza quanto e come spende quelle risorse
che gli vengono date, che sono sicuramente risorse messe a disposizione dall’Europa, a livello più
generale. Ma più si è nella condizione di rendere questa partita una casa di vetro, più si è in grado di
combattere forse sicuramente di xenofobia, io dico in alcuni casi veramente di ritorno di forme di
razzismo.
Tra l’altro, vi sono dati che veramente sono singolari. Faccio un esempio, ieri il direttore
generale dell’INPS diceva che su 4.750 lavoratori assunti dipendenti solo 540 hanno usufruito degli
ammortizzatori, hanno usufruito dell’ARP, della mini ARP, della… di questi immigrati, cioè questo
vuole dire che dal punto di vista anche di cosa portano, di cosa prendono, noi abbiamo un dato che è
assolutamente impari, perché teoricamente di quelli là molto probabilmente tanti non sanno che
esistono quegli strumenti e quant’altro, quindi da quello che versano all’Inps e quello che prelevano,
dal punto di vista anche dell’assistenza degli ammortizzatori è di gran lunga inferiore.
Questo per dire che forse è utile che tutti capiscano che a mio modesto parere, se correttamente
gestite, se correttamente informato il resto della popolazione, tutti dobbiamo sapere che sono e
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PITTELLAPenso che il dibattito sviluppatosi oggi abbia bisogno di essere un po’ più irrobustito nelle
prossime settimane, anche alla luce delle risoluzioni che, tanto in Europa, quanto nell’incontro con il
Presidente del Consiglio dei Ministri, i governatori regionali proveranno a tirar fuori, previsto questo
ultimo incontro per giovedì mattina alle nove; capiremo esattamente e penso che il Consiglio
Regionale potrà fare la propria parte, approfondendo e migliorando la capacità e la qualità di
comunicazione che necessariamente su argomenti così sensibili deve esserci.
Io credo, consigliere Romaniello, che a nessuno deve essere preclusa la possibilità di dialogo, di
discussione e di approfondimento, giammai, né la task force ha la presunzione di superare prerogative
proprie della Commissione, a cui, fra l’altro, per compiti viene affidata quella funzione, men che meno
a livello consiliare rappresentato nelle Commissioni Consiliari, che hanno titolarità per promuovere in
ogni istante, in Consiglio e all’interno delle Commissioni e anche all’esterno, nella società, come nelle
istituzioni, ogni forma di animazione, di dibattito, di discussione.
Io penso che la comunicazione fra il governo e il Consiglio Regionale deve essere rafforzata,
non vi è dubbio, e il Governo deve fare, per mia parte lo farò, ogni sforzo perché la forbice si accorci il
più possibile.
Io penso che questo sforzo debba essere reciproco e, così come noi stiamo provando a tenere
la battuta anche accelerando provvedimenti, discussioni su provvedimenti importanti, si possono
condividere o meno, io penso che è proprio in una rinnovata volontà collaborativa che anche
argomenti di tale portata possano recuperare virtuosismo nell’approccio. Così nella nuova
programmazione, quando la Regione prova a declinare anche il messaggio più politico che dà sulla
volontà a raddoppiare la capacità di accogliere gli immigrati, prova a farlo scrivendo al Ministero degli
Interni, parlando al tavolo di coordinamento affidato alla Prefettura con le forze dell’ordine, con l’Anci e
dicendo che noi siamo esattamente perché si possa, con il metodo …, ma più in generale spalmare
per numeri anche contenuti su tutti i comuni che per sensibilità aderiscono al nostro appello, una parte
significativa del fenomeno che può vedere protagonista la Regione Basilicata. E meno siamo per
concentrazioni, in monoblocchi, che possono dare anche adito ad interpretazioni che sulla
trasparenza viaggiano sempre al confine, insomma le cose che si vedono e quelle che non si vedono,
che si immaginano, per quanto non attestate alla nostra volontà e alla nostra prerogativa
amministrativa, comunque aleggia, anche sulla scorta di ciò che è accaduto a Roma con Mafia
capitale, noi dobbiamo fare di tutto perché anche il benché minimo dubbio venga fugato._________________________________________________________________________________
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Allora, l’idea di animare i nostri centri storici, i nostri borghi, per capirci, per molti aspetti anche
abbandonati e spalmare su tutto il territorio, dopo il nostro appello, la nostra battaglia, definiamola
così, altri venti comuni oltre quelli che io ho enucleato hanno dato adesione alla Prefettura, per poter,
laddove sarà necessario e possibile, secondo le norme, aderire.
Allora, questa cosa ci consente, sostanzialmente, di avere una idea, diciamo, diversa e più
compiuta, a mio giudizio, dell’approccio alla inclusività e meno di un’idea che vengono qui cinquanta
extracomunitari, li mettiamo in un albergo fittato, noleggiato chissà dove, fuori da ogni rapporto con il
contesto sociale, quella non è inclusione, oggettivamente, magari prestandoci anche a qualche falsa
idea che chissà dietro quali malefatte si consumino, francamente non ci appartiene, non è nostra
cultura, noi dobbiamo stare esattamente sulla trasparenza da un lato e su un’altra visione.
Ma anche l’idea che lancia il governo nazionale di fare in ogni regione un AB di accoglienza, per
poi da quell’AB di accoglienza spalmare su tutto il territorio, questo è lo schema che immagina il
Presidente del Consiglio dei Ministri e noi diciamo, invece di costruire e ripristinare il vecchio carcere,
per capirci, il … di Palazzo, quello con le risorse residue proviamo a convertirlo e facciamolo diventare
un AB che contiene il gruppo di migranti che arrivano e da lì proviamo a fare, nella quota spettante
alla Basilicata, una sorta di spalmatura, secondo me, noi facciamo una cosa positiva.
Ovviamente, va recuperata una alterazione a mio giudizio fisiologica del dibattito, che nasce da
due fattori: l’emergenza occupazionale e la crisi economica, che oggettivamente nel paese e in
Europa, per molti aspetti, amplifica di fatto il fenomeno, anche il giudizio su fenomeno, per il quale è
facile sostanzialmente cadere nella idea che da fuori noi li sosteniamo e li paghiamo, poi vai a vedere
di quei 35 euro noi ne diamo al cittadino immigrato 2,5 e tutto il resto viene speso sostanzialmente per
l’indotto che c’è per la formazione, i mediatori culturali, linguistici, eccetera e poi perché
sostanzialmente sottrae lavoro alle nostre maestranze, insomma analizzare il fenomeno fino in fondo,
perché se noi volessimo rimanere in Basilicata e stare sostanzialmente sulla nostra terra del
metapontino, sull’agro alimentare, capogruppo Cifarelli, sa perfettamente che la percentuale di
lavoratori extra regionali e anche non comunitari, o extra comunitari, è particolarmente alta, perché
c’è, dice Romaniello, una predisposizione diversa da parte del cittadino italiano a determinare …
Ora, il dibattito continuerà, io penso sostanzialmente che possiamo continuare a discuterne, la
nostra programmazione mi sembra di averla riassunta nella relazione, è una programmazione che ha
bisogno anche di capire a livello europeo e nazionale come viene affrontato complessivamente il
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tema, non c’è nessun pregiudizio nell’accogliere suggerimenti e nello sviluppare ulteriori
approfondimenti, facciamo in modo che questo dibattito, come su tanti altri temi scottanti che animano
la discussione in questa sede e fuori, si possa recuperare un protagonismo proprio del Consiglio
Regionale.
PRESIDENTE (LACORAZZA) Grazie, presidente Pittella. Si è esaurito questo punto all’ordine del giorno. Non sono state
presentate risoluzioni, quindi procediamo al terzo punto all’ordine del giorno.
DISEGNO DI LEGGE NUMERO 43/2015 RECANTE DISCIPLINA CONCERNENTE LA TUTELA, LA VALORIZZAZIONE E LA PROMOZIONE DELL’OLIVICOLTURA REGIONALE E NORME PER L’ABBATTIMENTO ED IL TAGLIO DI ALBERI DI OLIVO – DGR NUMERO 1623 DEL 29 DICEMBRE 2014
Prego, collega Pietrantuono.
PIETRANTUONOPresidente, solo per un supporto. E’ ancora in discussione in Commissione, perché tra la
pausa… diciamo, di alcuni mercoledì di questo mese non abbiamo ancora affrontato gli emendamenti
del consigliere Cifarelli, del consigliere Santarsiero, diciamo, ci occorrono un altro paio di sedute.
PRESIDENTE (LACORAZZA) Noi l’avevamo richiamata in Consiglio perché erano passati i trenta giorni, così come il
regolamento prevede e quindi avevamo iscritto d’ufficio il provvedimento all’ordine del giorno di questo
Consiglio.
Però in questa circostanza io chiederei al Consiglio Regionale di votare il rinvio in Commissione,
così come proposto dal collega Pietrantuono.
La votazione è aperta.
Chiudiamo la votazione.
Votanti 16: favorevoli 16. Il Consiglio approva.
Ovviamente la votazione consente non più di avere un tempo determinato che avrebbe potuto
portare come la circostanza pregressa il sottoscritto a dare un tempo, ma a svolgere l’attività in
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Commissione e quindi nel dibattito della Commissione a licenziare il provvedimento per poi porre
l’attenzione del Consiglio Regionale.
Procediamo sul quarto punto all’ordine del giorno.
PROPOSTA DI LEGGE N. 22/2014 “PROVVIDENZE A FAVORE DI FAMILIARI O ACCOMPAGNATORI RESIDENTI IN BASILICATA DI SOGGETTI AFFETTI DA PATOLOGIE PARTICOLARMENTE GRAVI” DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE ROSA.
Consigliere Rosa, prego.
ROSAChiedo scusa, siccome è assente il Presidente Bradascio, mi sostituisco a lui in questo… che
relaziono. Sostanzialmente da quando è tornato in Commissione, Presidente, non se n’è mai
discussa. Non è stata mai calendarizzata. La settimana scorsa eravamo rimasti con l’Assessore alla
Sanità che avrebbe mandato degli emendamenti che non sono arrivati, almeno che io ne abbia
notizia, non vorrei che siano arrivati in questi giorni al Presidente Bradascio, io non ne ho notizia però.
Questo è lo stato dell’arte.
Siccome l’Assessore aveva detto che faceva degli emendamenti, li avrebbe trasmessi, io non so
se li ha trasmessi in questi giorni, però il Presidente Bradascio non mi ha detto nulla e ora non so, se
per cortesia si può verificare almeno questo aspetto.
PRESIDENTE (LACORAZZA) Va bene, grazie. Io dico anche ai colleghi, ai consiglieri regionali che hanno presentato
emendamenti questa mattina, eventualmente di ripresentarli in Commissione, vi chiedo anche su
questo punto il voto per evitare che ogni volta dobbiamo richiamare d’ufficio, entro un tempo
determinato, che io dovrei assegnare come regolamento i provvedimenti perché approdano in
Consiglio senza una discussione che viene esaurita e viene completata nelle Commissioni.
Quindi io vi chiedo un voto sul rinvio in Commissione.
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Quinto punto all’ordine del giorno.
DISEGNO DI LEGGE N. 55/2015 “ISTITUZIONE DELL’ENTE DI GOVERNO PER I RIFIUTI E LE RISORSE IDRICHE DELLA BASILICATA (E.G.R. I .B.) – D.G.R. N. 401 DEL 31 MARZO 2015
Ci sono interventi? Prego, collega Rosa.
ROSAMi pare che alcuni colleghi hanno presentato alcuni emendamenti, però voglio ricordare quello
che ho detto l’altra volta, però probabilmente non voglio polemizzare, cioè avevamo detto che sarebbe
passato in Commissione nuovamente questo provvedimento e non è stato calendarizzato finora. Più
ci sono degli emendamenti di alcuni colleghi. Dovrebbe ritornare… praticamente l’altra volta è tornato
in Commissione per una ulteriore lettura. L’ultimo Consiglio avevamo detto, però in Commissione non
è stato più calendarizzato.
PRESIDENTE (LACORAZZA) Collega Rosa, le Commissioni sono state la Prima, la Seconda e la Terza nella quale c’è stata…
prego, Presidente Pittella.
PITTELLAIo non ho nessun tipo di problema, ovviamente ad esprimere un parere, il Governo sulle
proposte di legge che stanno ritornando anche questa per ultima.
Io mi permetto soltanto di dire: se c’è bisogno di fare qualche approfondimento, io sto prendendo
gli appunti che valgono per me, Presidente, e per gli Assessori … proviamo a dire con sano realismo,
prendiamo quindici giorni e in quindici giorni né sì e né no, cioè possiamo approvare, possiamo non
approvare un provvedimento, però chiudiamo, perché se no sembra un elastico che si allunga e che si
accorcia ed io stesso sono in difficoltà. Nel senso che E.G.R.I.B. mi ricordo che dovevamo approvarlo
in dieci giorni.
È un giudizio reciproco che ci diamo, non sto dando responsabilità, dico soltanto che esiste un
tema su provvedimenti che per responsabilità di questa parte o per responsabilità di altra parte
galleggiano un poco, penso di sì, allora diciamo che ci prendiamo quindici giorni e prima del concedo
per la pausa estiva, noi li approviamo o li bocciamo parte o tutti. Facciamo così e facciamo prima.
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ricordare a tutti voi che esiste questo provvedimento e che se vogliamo lavorarci sopra, è una cosa
estremamente saggia.
Per quanto riguarda il discorso emergenziale, collega Pace, io non voglio contraddirla, però
voglio dire qui è una questione di risorse, non è una questione di legge, perché se la legge viene
approvata e su questa legge si danno le adeguate risorse, il problema si risolve ugualmente, perché tu
ti troverai, forse, perché non lo sappiamo in assestamento, a discutere delle stesse cose, della
quantità di risorse. Quindi sarebbe meglio parlarne prima con una legge e capire cosa si può fare e
cosa non si può fare della città capoluogo. Poi in assestamento potremmo valutare le differenze, altre
cose, però un ragionamento serio, noi lo dobbiamo sviluppare nell’ambito di un articolato legislativo e
lì è il ragionamento, il resto non conta per me.
Quindi, Presidente Lacorazza, non c’è problema a ritornare in Commissione, assolutamente,
però invito anche il Presidente Pittella che è ritornato in questo momento ad indicarci così come
l’avevamo chiesto, Presidente, con più note, il giorno in cui, comprendendo i suoi impegni, la
disponibilità a venire in Commissione, gliel’abbiamo chiesto anche per iscritto, Presidente, non
abbiamo mai ottenuto risposta sulla disponibilità. Io le faccio avere queste note, perché quasi non mi
crede rispetto a questo fatto.
Presidente, sono trascorsi sei mesi da quando l’abbiamo invitato a darci un giorno e non è
questione di polemica, è questione che come ha detto prima, si può essere d’accordo o non
d’accordo, però chiariamo, se siamo d’accordo non d’accordo, un bel sì e un bel no, però il Governo si
esprime. Io… insieme, le ho detto di più per evitare polemiche con il collega Santarsiero, Presidente
della Prima, a cui non era stata assegnata la legge, abbiamo deciso di lavorarci insieme, con tutte e
due le Commissioni in maniera congiunta, proprio per coinvolgere il maggior numero di consiglieri.
Però è chiaro, Presidente, che senza l’indicazione del Governo, il Governo ha parte attiva nella
formulazione di questa legge. Tutto qua. Mi fermo qua.
PRESIDENTE (LACORAZZA) Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega Santarsiero, prego.
SANTARSIEROIntanto vorrei dire, avendo condiviso con il collega Rosa la discussione congiuntamente nelle
due Commissioni, condiviso la necessità di una riflessione ampia con il Governo regionale, che
francamente non mi è parso di cogliere né disattenzione, né tanto meno disinteresse da parte del _________________________________________________________________________________
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Presidente Pittella, che pure è vero, invitato in Commissione, non siamo riusciti ad audirlo, ma le sue
dichiarazioni, anche gli atti messi in campo dall’Esecutivo vanno sicuramente nella direzione di una
forte attenzione nei riguardi della città di Potenza sicuramente ma più in generale rispetto al tema dei
Comuni e delle due città capoluogo.
Fatta questa premessa è evidente che noi ci troviamo di fronte ad un disegno di legge che
condivido nella sua impostazione, un disegno di legge che recupera il ruolo delle due città capoluogo,
riconoscere il ruolo delle due città capoluogo significa fondamentalmente riconoscere un’azione a
favore di quelle comunità che sono chiamate più di altre, prima ancora di altre ad un ruolo di traino e
volano per lo sviluppo dell’intera regione, in una fase nella quale in Italia viene riconosciuto proprio
alle città, viene riconosciuto proprio alle aree urbane che hanno maggiore responsabilità sul territorio,
una punta avanzata, un luogo di servizi avanzati ed innovativi, per cui sostenere le città capoluogo di
provincia, significa sostenere processi di crescita e di sviluppo della Regione.
Detto questo, è evidente che il Consiglio Regionale non può non porsi il tema, evitando equivoci
degli altri centri che erogano servizi.
È evidente che Lagonegro al pari di Melfi, al pari di Policoro, al pari di Pisticci sono centri
insieme ad altri che non ho citato che sicuramente meritano attenzione e sostegno per le attività che
ospitano e per i servizi che mettono a disposizione, come pure abbiamo bisogno di guardare a quei
Comuni come Venosa, di straordinaria Maratea, citati in più emendamenti di straordinaria potenzialità
per i processi di crescita della Regione che pure meritano attenzione. Più in generale è il tema degli
Enti locali, un tema che in Italia va recuperato, l’Italia è un paese che ha dimenticato il ruolo che
svolgono sui territori i Comuni, gli Enti locali, quando l’Italia ha puntato sugli Enti locali, l’Italia è
cresciuta e noi dobbiamo tornare a sostenere i Comuni tout court e all’interno di un percorso di questo
tipo distinguere e comprendere le esigenze dei vari Comuni e in tale contesto comprendere che il
ruolo di città capoluogo sono ruoli forti, ruoli importanti, ruoli che in altre realtà vengono riconosciuti e
sostenuti come fa l’Italia, come paese nel riconoscere il ruolo della sua capitale, il ruolo di Roma,
come fa l’Europa con le sue capitali che vengono sostenute per garantire una dignità e una forza nei
servizi.
Quindi il disegno di legge è assolutamente condivisibile in un contesto di questo tipo. Altra cosa
è, ed è bene che facciamo… è emerso nel dibattito, l’ha detto già il collega Rosa, l’ha detto bene il
collega Mollica. Altra cosa è la situazione di emergenza amministrativa e finanziaria che vive il
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Comune di Potenza e che merita attenzione, rispetto alla quale il Presidente Pittella ha già dato una
risposta, ci sono delle interlocuzioni in corso per approntare la questione, comprendere bene la
dimensione. Ma sono due questioni, inevitabilmente ne parleremo, anche questo è vero, in sede di
assestamento, ma sono due questioni che dobbiamo tenere per un attimo distinte, per comprendere la
portata di un tema che è quello del sostegno alle due città capoluogo per quel ruolo che svolgono, per
i servizi che devono erogare e per tutte quelle cose che sono emerse più volte in sede di dibattito che
sono state oggetto anche di discussione in Commissione allorquando abbiamo audito sia il Sindaco di
Potenza, sia il Sindaco di Matera anche nella sua veste di Presidente dell’ANCI che rappresentano un
elemento che potrebbe consentire attraverso questo disegno di legge di far fare un passo avanti al
sistema amministrativo ed istituzionale della nostra regione.
PRESIDENTE (LACORAZZA) Grazie, collega Santarsiero; ha chiesto di intervenire il collega Galante; prego, collega.
GALANTEGrazie, Presidente. Soltanto qualche considerazione. In fondo sono delle scuse, colleghi Rosa e
Pace, che hanno avuto sicuramente un’intuizione nel momento in cui a maggio del 2014 si sono posti
un problema, circa il ruolo e le funzioni delle due città capoluogo.
Le mie scuse sono legate ad un fatto: io non ho guardato all’emergenza presentando 21
emendamenti, di cui i primi 8 sostitutivi delle norme e regole che loro avevano scritto, però era l’unico
strumento che avevo perché la questione potesse poi essere trattata unitariamente, non avevo altra
possibilità, visto che la mia proposta di legge era successiva, pertanto l’unico modo per poter
ricondurre ad un unico ragionamento, era esattamente presentare questi emendamenti che sono, in
gran parte, sostitutivi ed in gran parte aggiuntivi della loro proposta.
Contestualmente, io penso che è strano occuparsi con una legge di questioni di
programmazione dei Comuni, però sono anche convinto che il default della città di Potenza non
vedrebbe sorridere nessuno dei 130 Comuni della regione Basilicata.
Noi non possiamo pensare che se fallisce questa città, i vari organi periferici dello Stato, i vari
uffici potranno arrivare mai a Melfi, se non a Lagonegro o a Bernalda o in altro Comune.
La città di Potenza è la trincea della lucanità complessivamente intesa ed è una trincea perché
noi abbiamo addirittura condomini di persone che sono natie di Lagonegro o Palazzo San Gervasio,
qui c’è la lucanità, è un dato di fatto, perché questa è la città capoluogo di Regione e quando con, _________________________________________________________________________________
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forse a gamba tesa, intervengo in questo dibattito ponendomi ovviamente non un problema
emergenziale, ma un problema di programmazione, quello che è mancato alla città di Potenza, quello
che si vuole fare con gli emendamenti che ho prospettato è ricostruire e riconoscere un ruolo a questa
città, del quale si è tanto discusso, tanti Consigli comunali sono stati fatti, tante parole sono state
spese negli anni, fino all’altro ieri.
Ma come si fa a trasformare un ragionamento, una discussione in un pensiero forte?
In qualcosa che resti e che sia, come dire un atto di programmazione al quale ispirarsi?
Io non ho la presunzione che le cose scritte siano il verbo e dunque debbano essere quelle e
non altre, però come posso non pensare che la sede universitaria dell’Università di Basilicata è
Potenza e perché non scommettere su una città universitaria?
Questo è scritto nella legge.
È una scommessa importante, che nulla toglie a Matera, se è questa la preoccupazione di
alcuno, ma riconoscere a questa città un ruolo ed una crescita attraverso il polo universitario, credo
che sia un fatto legittimo.
Come riconoscere la presenza di un ospedale di secondo livello alla città di Potenza, sia
riconoscere che l’unico ospedale di secondo livello e che questo merita, non per i potentini, ma per i
lucani tutti, perché altri ospedali di secondo livello in questa Regione non se ne potranno fare.
Pensare che destinare risorse, una programmazione intelligente alla città di Potenza possa
essere uno strumento attraverso il quale si tolgono risorse alle altre 130 comunità di questa regione, è
un modo sbagliato di affrontare il tema.
Torno a dirlo: se perde Potenza, perde l’intera Basilicata.
È qui che c’è la trincea a quelle tendenze che guardano a questa regione divisa tra la Calabria,
la Puglia, la Campania.
Se perde potenza, noi perdiamo un caposaldo di questa difesa ed è allo stesso modo un
pensiero forte che ci fa dire che se va via la Banca d’Italia da Potenza, non va a Lagonegro, non va a
Lauria, non va a Melfi, va via e basta.
Se gli uffici periferici dello Stato vanno via, non vanno altrove, allora i lucani debbono poter
comprendere che non è una legge di campanile quella che si vuole fare, è una legge che difende la
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lucanità nel tutto tondo, allora se è un dibattito serio su questa città si deve fare, non lo si può fare –
Gianni credimi – con delle norme di emergenza, ma con un atto di programmazione vero sulla città.
Sono quelle contenute nella disposizione che guarda all’emergenza.
Facciamo un passo in più. Guardiamo e sintetizziamo i tanti ragionamenti sulle città capoluogo.
Guardate che Matera meriti un sostegno normativo su Matera 2019 per me è un radicato e
profondo convincimento, perché tutto ciò che deve essere fatto a Matera in questi quattro anni deve
essere supportato da norme che siano e che rendano attuale ed attualizzabile quel progetto, perché i
fallimenti delle città delle culture pure si raccolgono nel passato. C’è chi ha fatto flop in queste
occasioni. Non è che tutto è andato bene, benissimo.
C’è ancor di più un fatto, che noi rivedremo ancora una città italiana, capitale della cultura fra 33
anni, allora la grande occasione va supportata.
Ho anche suggerito più volte di ragionare assieme su come si crea un sostegno normativo
adeguato per quella funzione della città di Matera, che serve a tutti noi.
Allora, Presidente, tornando a scusarmi davvero, perché lo dico sinceramente, non volevo in
alcun modo offendere la suscettibilità ed anzi ho accolto la disponibilità dei collega Rosa e Pace.
Io ritengo che la discussione vada fatta e probabilmente debba tornare in Commissione ma con
la stessa urgenza che è stata segnalata per EGRIP!
Ripeto, non è un problema di risorse, è un problema di visione su una città che, a mio avviso,
può sposarsi bene anche con una visione e con norme che riguardino la città di Matera.
È un passo forte.
In altre occasioni ed in regime di ordinari età non avrei mai pensato ad una legge, ma il
momento che viviamo e la particolare situazione, credo che ci impongano anche scelte importanti che
abbiano finalità puntuali. Grazie.
PRESIDENTE (LACORAZZA) Grazie, collega Galante. Prego, collega Napoli.
NAPOLIGrazie, Presidente.
Io mi ricollego alle ultime parole ed il mio sarà un intervento flash, a quelle del collega Galante. _________________________________________________________________________________
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Aggiungo: bisognerebbe chiedere scusa ai potentini.
Non più tardi di 20 giorni fa, in questa Aula, si ebbe un dibattito, si sviluppò un dibattito, quella
era la premessa, poi ragioniamo sul ruolo, sulle funzioni, su quel che rappresentano i due Comuni
capoluoghi ed in particolare il capoluogo di Regione per tutti i lucani, ma partiamo da questa
premessa.
Fu votato un provvedimento, lo ricorderete tutti, furono alimentate aspettative, in quella che è la
maggiore comunità del territorio lucano.
Si è celebrato un Consiglio comunale nel quale furono assunti impegni solenni che sarebbero
stati di lì a qualche giorno mantenuti dal Consiglio dei Ministri con un emendamento “Salva Potenza”
perché questo è vero il grande nocciolo.
Quanto tichi-taca in questa aula, ma il problema vero è uno e solo e lei lo sa meglio di me,
Presidente, perché i nodi prima o poi vengono al pettine, che si fa della città? La si salva, ci stanno le
risorse per salvarla dal default o non c’è la possibilità di farlo?
Usciamo dall’equivoco, altro che città dei servizi quando non abbiamo neppure le risorse per
garantire l’essenziale. Altro che città guida quando non abbiamo la forza finanziaria per risollevarne le
sorti. Siamo seri con noi stessi. Questo siamo stati. Bene. Lei è tornato in Aula e ci ha detto che cosa
è accaduto dopo quella solenne promessa?
Questo avrebbe dovuto fare un Presidente della Giunta, a mio avviso, venire in Aula e riportare
quel che era accaduto in quella sede, sgombrando il campo da equivoci, smettendola di alimentare
delle aspettative che sono sulla carta. Dobbiamo parlare il linguaggio della verità e una classe
dirigente che si rispetti ha il dovere di farlo, senza infingimenti, senza fronzoli, senza rincorrere ipotesi
campate in aria, se non risolve il vero grande problema.
Che fa questa Regione? Ha la forza finanziaria di farsi carico di un peso straordinario? Che è
quello di ripianare i debiti di questa città, sì o no? Ha la forza di farlo? Lo dica con atti formali, non con
risoluzioni che vanno a finire nel cestino. Quell’emendamento non mi pare che abbia sortito gli effetti
auspicati e sperati, non mi pare che abbia portato alla risoluzione del vero grande problema che
attanaglia le questioni che ci trasciniamo da tempo.
Allora, presidente Pittella, vedo in Aula la proposta provocatoria del collega Rosa, che per
riportare all’attenzione una proposta di legge dello scorso anno chiede l’iscrizione all’ordine del giorno,
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poi vedo la proposta del collega Galante che, a gamba tesa, entra sul tema, poi vedo gli emendamenti
dei Cinque Stelle, ma il vero grande tema, Paolo, che dobbiamo affrontare è: siamo nelle condizioni di
salvare il Comune capoluogo sì o no?
Vogliamo affrontare il vero grande tema e poi fare uno sforzo comune per portare a compimento
quello che è un auspicio di tutti, richiamando quello spirito di lucanità che bene è stato argomentato ed
esplicitato in questa Aula? O vogliamo continuare a giocare facendo la Melina. Io vorrei giocare
all’attacco, chiudere una pagina brutta che ha caratterizzato l’agire politico in questa città. Abbiamo il
coraggio di farlo sì o no? Abbiamo il coraggio di affrontare la questione come si deve e come si è
obbligati a fare, rispetto a quello che è un obbligo che abbiamo nei confronti dell’opinione pubblica, nei
confronti dei nostri concittadini?
E allora, presidente Pittella, raccolga l’invito accorato che le viene da un giovane di questa città,
che è quello di, senza infingimenti, senza ambiguità, senza equivoci, perché so che lei è l’ultimo che
vorrebbe inscenare questo percorso, affrontiamolo, Roberto, con grande serietà, con grande
responsabilità, qui si gioca una partita importante, del futuro di questo territorio, che non merita di
essere affrontato con questo girare di carte, emendamenti… facciamo un ragionamento serio,
partendo da un dato di verità, che è stato certificato da organi terzi, che ci chiamano a grande prova di
responsabilità.
E’ così che vinciamo tutti, è così che vince la città di Potenza, è così che vince questa classe
dirigente insieme alla Basilicata.
PRESIDENTE (LACORAZZA) Grazie, collega Napoli. Ha chiesto di intervenire il collega Romaniello. Prego.
ROMANIELLOGrazie, Presidente. Io avevo deciso di non intervenire, però mi pare che la discussione che si è
sviluppata e anche le dichiarazioni fatte intorno alla vicenda della città capoluogo necessitano di
provare quanto meno a rimettere qualche punto fermo sul perché abbiamo iniziato a discutere.
Allora, sicuramente è nobile ed ha lo spirito che diceva la proposta di legge del collega Galante;
vorrei ricordare però che noi abbiamo iniziato a discutere della approvazione di una legge di sostegno
alla città capoluogo dopo le elezioni e dopo che il centrosinistra, che ha avuto la maggioranza in
Consiglio, ma non eletto il Sindaco, diciamo così, si è trovato di fronte alla necessità di decidere
politicamente cosa fare. _________________________________________________________________________________
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Il consigliere Rosa ha presentato la legge, facciamo la discussione franca, perché in passato noi
eravamo intervenuti sulla città e avevamo dato contributi alla città capoluogo sulla base di richieste
che venivano avanzate, finalizzate ad un problema di mantenimento di alcuni servizi, al sostegno delle
spese per alcune attività, penso ai 700.000 euro per quanto riguarda le scale mobili, eccetera e il
collega Rosa, giustamente, dice: “Vogliamo che non ci sia una dipendenza, che non ci sia una
elargizione che sia frutto di una mediazione politica, si faccia una legge si dica sulla base di che cosa
si danno le risorse alla città capoluogo”. Questo è, cioè evitare di mettere, scusate la franchezza, nelle
mani del centrosinistra di Basilicata e del presidente Pittella il Sindaco della città.
Quindi, primo punto, noi discutiamo di una legge partendo da un problema di emergenza e cioè
l’emergenza era la condizione di difficoltà finanziaria del Comune di Potenza, fra l’altro, con la
discussione che abbiamo fatto in passato, su cui la questione dei piccoli comuni e la questione delle
altre realtà del territorio, caro collega Galante, non veniva contrapposta a Potenza, anzi, la questione
del sostegno ai piccoli comuni per garantire i servizi più elementari è una discussione che è stata fatta
più di dieci anni fa qui, quando è stata approvata la legge sul fondo di coesione per i piccoli comuni,
che man mano è andato scemando, cioè nel mentre aumentava, scusate, le risorse che abbiamo dato
a Potenza, San Fele e Bernalda, tanto per citare gli ultimi atti, si abbassava il fondo per il sostegno ai
piccoli comuni, da sei milioni e mezzo, poi quattro e mezzo fino alla fine arrivare mi pare a
cinquecento o a mille.
Allora, non nascondiamoci dietro il dito, diciamo che oggi la discussione è una discussione
prevalentemente di carattere politico. Ed io vorrei fare due considerazioni: la prima, cosa significa per
alcuni di voi che hanno parlato di salvare Potenza in quanto l’emblema e il simbolo, che significa
salvare? Cioè salvare che cosa? La città oggi ha votato, il Consiglio Comunale di Potenza ha votato il
dissesto finanziario, ha fatto una scelta politica, c’era chi sosteneva che era possibile evitarlo e chi
dice di no, è una discussione che è chiusa, ma siamo di fronte al fatto che c’è il dissesto.
Questo ha determinato una situazione dal punto di vista economico e finanziario molto difficile e
complessa, ha determinato per i cittadini della città di Potenza, per i cittadini, per i lavoratori del
Comune di Potenza, per coloro i quali lavoravano nei servizi, che hanno pagato i cittadini un prezzo,
perché le aliquote sono tutte al massimo, come prevede la legge, e il Comune di Potenza, dal piano
dei trasporti al licenziamento delle aziende che facevano le pulizie, ha messo in mezzo alla strada
circa 120 o 130 persone, cioè un effetto sulla condizione materiale delle persone in questa città si è
già avuto, si è già determinato. Io sarei stato disponibile a fare una discussione sul trasferimento di _________________________________________________________________________________
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risorse regolamentato, qui lo dico al consigliere Rosa, sicuramente regolamentato, quindi in una logica
non di scambio politico, ma in presenza di una condivisione, di un progetto condiviso da parte di tutti,
che teneva insieme gli interessi, lo dico, di chi oggi è stato eletto a rimanere in Consiglio Comunale e
a rimanere a fare il Sindaco, con gli interessi dei cittadini di questa città.
Siccome gli interessi dei cittadini di questa città sono stati azzerati, messi da parte, perché
peggio di come stanno non possono essere, io vorrei capire da chi argomenta, dicendo che si tratta di
salvare la città, se non si salva la città non si salva la regione, vorrei capire dal punto di vista che
significa “salvare”. Per me oggi salvarla significa salvare la classe dirigente che sta al Comune,
significa salvare gli attuali amministratori, punto e basta, non significa salvare la città. Se volevamo
discutere sulla città avremmo fatto una discussione sul ruolo delle città capoluogo e avremmo fatto
bene tutti, ognuno dove stava, a discutere del ruolo della città capoluogo, città comprensorio, ma
andava fatto in una condizione non di emergenza, adesso dietro questa frase, queste argomentazioni
si nasconde infatti che dobbiamo dare i soldi per risanare il bilancio.
Questo è il punto. Allora se è questo e se come dice Santarsiero abbiamo il problema di
sostenere gli Enti locali e i Comuni sono stati… hanno pagato prezzi, norme eccetera. Discutiamo su
che cosa la Regione in piena autonomia, assumendosi una responsabilità politica, intende mettere dal
punto di vista delle risorse per sostenere servizi fondamentali per tutti i cittadini della Basilicata.
Questo è il punto. E quindi assumerci la responsabilità di dire che ci sono risorse che noi le
destiniamo ai Comuni perché i Comuni sono stati massacrati dai tagli del Governo nazionale e quindi
siccome sono il punto più importante, il primo sportello con i cittadini, dobbiamo garantire a quelli di
poter svolgere questa funzione.
Dopo di che se questo è, non c’è da fare oggi queste condizioni, caro Paolo, una discussione
sulla prospettiva. C’è da assumere una decisione rispetto all’emergenza e poi discutiamo della
prospettiva ma fuori da una condizione che è quella che ho detto prima, è che il fatto che non
possiamo fare un ragionamento nobile dal punto di vista della prospettiva, del ruolo delle città
capoluogo, partendo dal dato che l’unico problema che è quello oggi di evitare che la città di Potenza
abbia il commissario e che si vada al voto.
PRESIDENTE (LACORAZZA) Grazie, collega Romaniello; ha chiesto di intervenire il Presidente Pittella. Prego, Presidente.
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PITTELLAGrazie, Presidente. Solo per precisare perché la ricostruzione dei fatti, consigliere Napoli, ci
consente per chi li ha vissuti, anche determinati per certi versi quei fatti ci consente di essere molto
chiari.
Noi ci siamo espressi anche con atti formali e torniamo a dire quello che abbiamo detto per mia
voce in Consiglio Comunale aperto alla città di Potenza.
Quelle risorse su due anni per sostenibilità del bilancio regionale la Regione non è nella
condizione di poterle dare. Noi abbiamo detto questo, non è che abbiamo detto un’altra cosa e
l’abbiamo detto prima che si facesse il Consiglio Comunale aperto, l’ho ribadito nella ricostruzione del
Consiglio Regionale aperto, se poi volessimo fare la storia, dovremmo recuperare la lettera in cui
davamo disponibilità per i 10 milioni di euro, cioè potremmo fare tutta la storia. Ovviamente in questo
momento non giova. Stiamo al tema.
Nessuno di noi non recupera, se per responsabilità la funzione strategica per servizi avanzati,
che per parte può esprimere e per parte non esprime e che dovrà esprimere la città capoluogo, per cui
non è in discussione questo. Abbiamo provato su proposta del Governo autorevole del Governo
nazionale in pieno Consiglio Comunale a trovare una soluzione attraverso l’allungamento a cinque
degli anni del periodo che oggi è per legge tre, degli anni da utilizzare per spalmare le risorse
economiche che diversamente non avremmo potuto avere indisponibilità soltanto su tre esercizi.
Abbiamo anche assunto un impegno gettando il cuore oltre l’ostacolo …
Nella diversità di un dibattito che aggiungere le considerazioni Romaniello e che aggiunge
anche altre considerazioni legittime che vengono dalla periferia di questa nostra regione e da altri
territori, per cui abbiamo tutti responsabilmente tenuto da parte e abbiamo detto: qualora dovesse
esserci una novità di questa natura con un decreto sugli Enti locali che porti con sé da un lato
l’opzione di modifica… ammenda sullo sforamento del patto di stabilità, che riduce sensibilmente, fino
al 20%, se non erro la somma da restituire. E dall’altro la possibilità di spalmare su cinque anni,
abbiamo detto: ci assumiamo la responsabilità di fare uno sforzo enorme per cercare di … pur
graduando in base alle possibilità negli anni le risorse da dare al Comune, però oggettivamente,
sforzo Comune, per la centralità della città capoluogo, okay, si fa.
Nella stesura, nella bozza, nel decreto, nella formulazione che il Consiglio dei Ministri ha
approvato, mentre viene contemplata l’opportunità e la possibilità di ridurre al 20% l’ammenda sullo _________________________________________________________________________________
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sforamento del patto di stabilità, come sapete, non viene contemplata la possibilità di spalmare le
risorse su cinque anni.
Questo ad oggi, ripeto, ad oggi, ci consente di dire e di ritornare a prima del Consiglio Comunale
aperto, questa è la sincerità, l’onestà e la serenità, la severità di un ragionamento. E io in Consiglio
Comunale aperto ho avuto modo di dire a queste cose, non è che le ho dette nascondendo, c’erano i
lavoratori che si ascoltavano, per cui non è che non abbiamo parlato alla carne viva scoperta della
società che risente di una situazione di grande difficoltà. Ovviamente abbiamo parlato la lingua della
sincerità con il Sindaco, con la Giunta, con la maggioranza e con il Consiglio Regionale tutto intero,
per cui non è che facciamo azione di mistificazione assolutamente.
Ora interverranno, perché siamo tutti impegnati fatti nuovi sul decreto o entrate extra? Ma la dico
così, risorse extra. Tutti sono impegnati. Le due ipotesi possono diventare realtà e concretezza in un
tempo dato anche molto corto, perché oggettivamente io mi metto nei panni degli amministratori del
Comune di Potenza e del Sindaco, ha bisogno di sapere esattamente, ma l’intero Consiglio Comunale
ha bisogno di sapere esattamente che cosa accade.
Siamo in grado di poterlo fare in tempi rapidi? Io so che molti di noi ci stanno provando a partire
da me. Sarebbe utile che ci provassimo tutti con le delegazioni in Parlamento e al Governo, perché
diventa complicato se no abbaiare alla luna, per tutti. E dato che in questo momento stiamo
discutendo e siamo sul fronte del decreto interministeriale sulla card benzina, e siamo sul fronte del
decreto interministeriale perché ancora c’è un’annualità di recuperare, stiamo lavorando sul
Parlamento, su uno dei due rami del Parlamento per capire l’emendamento eventuale se può essere
presentato e se ha margini di essere accolto. Oggettivamente tutte queste cose non è che possono
essere recuperate solo in testa alla responsabilità. Io vi voglio bene, nessuno di noi è Mandrake, men
che meno io del Presidente, che poi diventa un po’ comodo e un po’ semplice, che ognuno di noi ha i
parlamentari, ha i sottosegretari, ha i viceministri, ha i ministri, ha le rappresentanze, le può anche
attivare e far sentire anche ufficialmente e pubblicamente anche a livello nazionale il proprio peso, se
proprio ci tiene a volerlo far sentire.
Io continuo sulla strada del rigore della serenità e della schiettezza, cioè della sincerità, quello
che non gira intorno alle questioni, che dice le cose.
Fa un punto, una fotografia ad oggi, e dice alcune cose e continua per responsabilità e serietà a
dire a nome, penso della maggioranza del Consiglio, se non di tutto il Consiglio che se non accadono
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PRESIDENTE (GALANTE) Prego, assessore Berlinguer.
BERLINGUERQuella vicenda è stata oggetto, come sapete, di una comunicazione da parte di Sogin, Enea,
congiunta, che ha denunciato il fatto, l’inquinamento è stato peraltro rinvenuto attraverso i piezometri
già posizionati nel perimetro dell’area, lì le società che io ho convocato immediatamente presso il
Dipartimento ambiente si sono presentati e hanno proposto un piano di caratterizzazione che ci verrà
inoltrato entro il 3 luglio.
Quindi siamo ben edotti e stiamo seguendo passo passo la vicenda. Si tratta, tra l’altro, come
emerge da quanto già riferito, … valente, idrocarburi, trielina, eccetera, di composti che probabilmente
fanno capo ad attività molto risalenti e quindi nulla di connesso alla de commission come veniva tra
l’altro ben evidenziato nella mozione.
Quindi la richiesta che voi fate: cessazione di queste attività tutto quanto nella disponibilità della
Giunta nel far fronte a questo fenomeno, noi abbiamo già in buona parte adempiuto e stiamo
seguendo l’iter e quindi la mozione, diciamo, nella parte finale, cioè la richiesta di riferire al Consiglio
ciò che accade e avverrà brevissimo, perché dopo il 3 luglio noi avremo il quadro completo di quello
che è il grado di contaminazione e i luoghi di contaminazione, per altro possiamo anche beneficiare
dei piezometri e quindi credo che saranno abbastanza precisi in questo, per quanto attiene invece alle
prime due richieste, direi che sono superate.
Quindi l’impegno della Giunta e a far riferire al Consiglio esattamente e mano mano che si
dipana questo iter che abbiamo avviato e che stiamo accompagnando a riferire al Consiglio. Le altre
attività bisogna vedere quali sorgeranno dopo appunto il piano di caratterizzazione, l’analisi di rischio
che seguirà quali si renderanno necessarie.
PRESIDENTE (GALANTE) Grazie, Assessore; prego, consigliere Perrino.
PERRINOSolo per far notare che noi in qualche modo, poi se si hanno notizie certe relativamente a quello
che è il motivo a cui è ascrivibile questo inquinamento è un altro discorso, però noi abbiamo fatto delle
ipotesi che chiediamo semplicemente di confermare o smentire, quindi i due punti, se sono superati,
vorremmo anche delle evidenze sul fatto che sono superati, perché se lei mi dice che si tratta di _________________________________________________________________________________
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attività pregresse, quello che non mi riesco a spiegare, come mai se i piezometri sono lì non so da
quanto tempo venga fuori solo adesso perché c’è il de commission da parte di Sogin, questo
inquinamento della falda superficiale e poi come si fa a dire con tanta sicurezza che queste attività
che hanno in qualche modo provocato questo inquinamento e risalgono a tempo addietro e non
specificare neppure quali sono. Qua ci vuole comunque chiarezza, cioè i primi due punti sono delle
supposizioni, o meglio il primo è una supposizione, il secondo chiede semplicemente di verificare tale
supposizione se è corretta oppure no, ma se non è corretta si deve comunque dare una prova
documentale del fatto che non è corretta.
Quindi io credo che così com’è fatta la mozione, benché magari si ritengano superati questi due
punti, si possa in qualche modo sottoscrivere, o se vuole la possiamo anche riformulare leggermente
se la cosa dà fastidio, cioè se dà fastidio il fatto che noi andiamo ad individuare delle eventuali cause,
ma quella è soltanto una supposizione che abbiamo fatto, perché vedendo che comunque nella zona
ci sono ben tre permessi alla prospezione in materia di estrazioni sia di petrolio che di gas, a quel
punto ci si chiede se per caso questo inquinamento essendoci anche degli idrocarburi non è magari
ascrivibile proprio a delle attività che sono in essere, sono state in essere in passato anche.
Questo non esclude il fatto che possono essere delle attività pregresse e legate a quel tipo di
attività.
Non lo so, se si vuole riscrivere in maniera anche più generica i primi due punti, farne solo due,
però noi vogliamo delle risposte certe, perché venire qui e dire che si tratti di attività pregresse, non si
capisce quali, non si capisce perché vengono fuori solo adesso che c’è il de commission da parte di
Sogin, siamo rassicurati del fatto che non si tratti di materiale radioattivo, però non siamo rassicurati
dal fatto che comunque si tratti non proprio di acqua minerale, diciamo, la trielina, idrocarburi o cromo
esavalenti, insomma, c’è comunque da preoccuparsi.
PRESIDENTE (GALANTE) Prego, assessore Berlinguer.
BERLINGUERChe non si tratti di caffèlatte l’abbiamo compreso, ma proprio la natura di questi inquinamenti,
appunto trielina e cromo esavalenti, in particolari farebbero pensare a qualcosa che né si lega
propriamente con le estrazioni da una parte che per altro è solo enunciata e fuori dal quel periodo,
perimetro e soprattutto con il de commission, però direi questo, io rinvierei appunto alle evidenze che
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PROPOSTA DI LEGGE N. 43/2014 “CONTRASTO AL DISAGIO SOCIALE MEDIANTE L’UTILIZZO DI ECCEDENZE ALIMENTARI E NON”, D’ INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI POLESE, CIFARELLI , SPADA E ROBORTELLA.
Prego, consigliere Polese.
POLESEGrazie, Presidente.
Io sarà molto breve. Ho utilizzato l’articolo 38 comma 4 del Regolamento per porre l’attenzione
su un tema che, a mio avviso, necessità di un’accelerazione nella discussione.
Poiché questa proposta di legge è stata presentata a novembre e sono passati circa 7 mesi dal
momento in cui la proposta è stata depositata, visto che è un tema molto attuale, ne ha parlato il
Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ed il tema di Expo, è un argomento oggetto di una
riflessione pubblica che c’è stata mandata dalla FAO e dove la nostra regione è stata individuata
come una Best Practice Amministrativa, mi sembra un peccato che non si riesca a mettere in
discussione nelle Commissioni questo provvedimento, per cui chiedo, alla luce dell’art. 38 comma 4
un termine a lei, Presidente, affinché se entro quel termine, noi in Commissione non riusciamo a
concludere questo ragionamento, possiamo approvarla in Consiglio direttamente.
PRESIDENTE (GALANTE) Grazie, consigliere Polese. Il Presidente assegna la legge alla Commissione, trenta giorni a
decorrere da oggi. Passiamo al punto undici all’ordine del giorno.
Prego, consigliere Bradascio.
BRADASCIOSolo per dire che non manca la sensibilità all’argomento che anzi ci è particolarmente chiaro e
motivo anche di impegno personale.
Colgo l’occasione per inserire immediatamente questo progetto di legge nelle prossime
Commissioni, ma approfitto anche dell’occasione per sottolineare il grave disagio della Quarta
Commissione che si ritrova impegnata con delibere, progetti di legge, disegni di legge,
numerosissime, abbiamo difficoltà a procedere un po’ perché lo spirito che ci siamo dati all’interno
della Commissione è quello di ascoltare tutti, è una Commissione particolarmente attenzionata da
parte dell’opinione pubblica, dei sindacati, delle associazioni, delle cooperative varie, a noi fa molto