VAS PRG SILVI Rapporto Ambientale 1 COMUNE DI SILVI Provincia di TERAMO Rapporto Ambientale Valutazione Ambientale Strategica della Variante al Piano Regolatore Generale D.Lgs. 152/06, art. 13 e ss.mm.ii. Il Tecnico incaricato Antonino DI FEDERICO – Architetto
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COMUNE DI SILVIm.provincia.teramo.it/aree-tematiche/urbanistica-e-pianificazione... · VAS PRG SILVI Rapporto Ambientale 2 indice a. premesse 5 1. CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE
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a. premesse 5 1. CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE 5 2. RIFERIMENTI NORMATIVI E METODOLOGICI 7
2.1. Quadro normativo 7 3. VAS, FUNZIONE E CONTENUTI 8 4. STRUTTURA METODOLOGICA, FASI E PROCEDURA DELLA VAS 9 5. INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI COINTERESSATI AL
PROCEDIMENTO DI VAS 11 6. ASPETTI PARTECIPATIVI E DI INTERLOCUZIONE 13
6.1. premessa 13 6.2. i modi della partecipazione 13 6.3. verifica della presenza di Siti Rete Natura 2000 14 6.4. I contributi pervenuti nella fase di scoping 14
b. analisi di contesto 16 7. PREMESSE 16
7.1. obiettivi dell’analisi di contesto 16 7.2. articolazione 17 7.3. le componenti analizzate 17 7.4. note di metodo 17
8. ARIA E CAMBIAMENTI CLIMATICI 18 8.1. lo stato 18
8.1.1. contesto d’area vasta 18 8.1.2. contesto locale 19
8.2. le politiche generali di settore: obiettivi e strategie 22 8.3. le iniziative locali 23
9. RISORSE IDRICHE 24 9.1. lo stato 24 9.2. le politiche generali di settore: obiettivi e strategie 28
10. FLORA, FAUNA E BIODIVERSITÀ 28 10.1. le politiche generali di settore: obiettivi e strategie 31 10.2. le iniziative locali 31
11. INQUINAMENTO ACUSTICO 31 11.1. lo stato 32 11.2. le politiche generali di settore: obiettivi e strategie 32 11.3. le iniziative locali 32
12. ELETTROMAGNETISMO 33 12.1. lo stato 34 12.2. le politiche generali di settore: obiettivi e strategie 34 12.3. le iniziative locali 34
13. INQUINAMENTO LUMINOSO 35 13.1. lo stato 35 13.2. le politiche generali di settore: obiettivi e strategie 35 13.3. le iniziative locali 36
14. RISCHI NATURALI E INDUSTRIALI 36 14.1. lo stato 36
14.1.1. contesto d’area vasta 36 14.1.2. contesto locale 37
14.2. le iniziative locali 41
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15. RIFIUTI 42 15.1. lo stato 42
15.1.1. contesto d’area vasta 42 15.1.2. contesto locale 44
15.2. la proposta di nuovo polo impiantistico 46 15.3. le iniziative locali 47
16. ENERGIA 47 16.1. lo stato 47 16.2. le politiche generali di settore: obiettivi e strategie 49 16.3. le iniziative locali 49
17. ORIENTAMENTI PER LA DEFINIZIONE DELLO SPAZIO DI AZIONE DEL PRG 50
17.1. contesto ambientale e spazio di azione del piano 50 17.2. aria e cambiamenti climatici 51 17.3. risorse idriche 52 17.4. flora, fauna e biodiversità 53 17.5. inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso 54 17.6. rischi naturali e industriali 55 17.7. rifiuti 56 17.8. energia 57 17.9. suolo 58 17.10. paesaggio 59 17.11. mobilità 60 17.12. ponderazione dello spazio di azione del piano 60
18. I CRITERI DI SOSTENIBILITÀ 63 19. LE ISTANZE E LA PROGETTUALITÀ DELLE PARTI SOCIALI 65 20. AMBITO DI INFLUENZA DEL PRG 68
c. valutazione dei potenziali effetti ambientali del
piano 70 21. IL METODO DI LAVORO PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE
DEL PRG 71 21.1. le dinamiche attese: il PRG come politica di risposta 71 21.2. la struttura e il metodo di valutazione 71
22. I CONTENUTI DEL PRG 72 22.1. relazione di progetto 73 22.2. azzonamento e quantità 73
22.2.1. trattamento delle istanze 73 22.2.2. impronta insediativa attuale e PRG vigente 73 22.2.3. manovra di piano conformativa 74 22.2.4. manovra differita di piano 74
22.3. normativa tecnica 75 23. LA VERIFICA DI COERENZA ESTERNA DEGLI OBIETTIVI DI
PIANO 76 24. VERIFICA DI COERENZA INTERNA 76
24.1. verifica di coerenza con il sistema di obiettivi e strategie del documento programmatico 79
24.1.1. verifica 80 24.1.2. considerazioni 93
24.2. verifica di coerenza con la trama progettuale del documento programmatico 93
24.2.1. verifica 93 24.2.1. considerazioni 101
25. LA VALUTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE DEL PIANO 101
27.2. le valutazioni effettuate 107 28. CONSIDERAZIONI VALUTATIVE SINTETICHE 110
d. misure di integrazione ambientale 112 29. INTEGRAZIONI E/O MODIFICHE SPECIFICHE 112 30. MISURE STRUTTURALI 113
30.1. eco-conto compensativo 113 30.2. valutazione dei potenziali impatti ambientali nella fase
progettuale e negoziale 113 30.3. qualità dei consumi energetici 114 30.4. impatti sul ciclo delle acque 114 30.5. fasce boscate filtro, murazioni verdi 114 30.6. strumenti complementari di pianificazione 115
e. sistema di monitoraggio 116 31. STRUTTURA DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO 116 32. RELAZIONI PERIODICHE DI MONITORAGGIO E AZIONI
CORRETTIVE SUL PRG 117 33. MODALITÀ DI SELEZIONE DEGLI INDICATORI 117 34. INDICATORI 119
34.2. pressioni e stato 120 34.2.1. uso del suolo 12034.2.2. ambiente urbano 12034.2.3. agricoltura 12134.2.4. ambiente 121
34.3. indicatori di processo, relativi all’efficacia attuativa del piano 121 Documentidiriferimentosostanzialedelpresenterapporto:
‐ Attiedocumentazionedellapropostadipiano
‐ VASdelPRG,RapportoPreliminare,maggio2013
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a. premesse
Ilpresentedocumento,checostituisceilRapportoAmbientale(R.A.)perlaV.A.S.delP.R.G., èredattoaisensidelquadrodispositivoeproceduralevigenteesviluppacontenuticonquestocoerenti.Alla luce delle specificità che ogni piano/programmaassume, in riferimento sia al contestogeografico di intervento sia al quadro dispositivo che disciplina i contenuti dello specificopiano/programma,ilpresenteRAdeclinaipropripassaggidescrittivievalutativiinrelazionealla caratterizzazione del contesto territoriale comunale, in cui le componenti ambientaliassumonosiaspecificicaratteridicriticitàsiapeculiariopportunitàdiazione.L’approccio seguito per lo sviluppo del RA è quello già tracciato all’interno del RapportoPreliminare, partecipato ai soggetti cointeressati, riarticolato e sviluppato in ragione dellastrutturacompositivachehaassuntoilPRG nelle successive fasiedei contenutipropridelRapportoAmbientale.Questa sezione del Rapporto Ambientale è funzionale a definire i riferimento normativi,metodologici e procedurali che si sono adottati per la valutazione ambientale strategicadellapropostadiPRGdelComunediSilvi.
programmaticoall’internodelqualesonodefinitelesceltedipianoc_valutazionedelPRG Si descrive l’impianto metodologico della valutazione delle scelte di
piano, si effettuano le verifiche di coerenza interna ed esterna delpiano, la valutazione di sostenibilità delle azioni e i potenziali effettiambientalidelpiano
d_misurediintegrazioneam‐bientale Vengono definite le misure (provvedimenti, interventi e indirizzi)
Al finedimegliodelineare lo spaziodi azionedelpercorsodi valutazioneambientaledelPRG,sisegnalainoltrecheicontenuticonoscitivi,valutativiedi indirizzoquisviluppati,edaleggersiinmanieraintegrataaquellisviluppatiinsensoalladocumentazionidiPRG,alfinedievitareridondanzeargomentativee/osovrapposizioneconilquadrodispositivoinessere,sonoalnetto: di quanto tematicamente o per competenza non assumibile o trattabile in modo
pertinentedallostrumentourbanisticocomunale(sivedanopiùavanti le conside‐razionisullospaziodiazionedelPRG)
di quantodefinitodal quadronormativoe procedurale in essere, che come tale èineludibile e costituisce riferimento per le verifiche di conformità, da parte deglientisovraordinatiedelleagenziefunzionali,dellesceltedipianoedellafaseattua‐tivadegliinterventichelostessorendeoperabili
2. RIFERIMENTINORMATIVIEMETODOLOGICI
2.1. QuadronormativoIl percorso normativo comunitario, concernente la valutazione di piani, politiche e pro‐grammiprende formanegli anni ’70enel1992attraversolaDirettiva92/43/CEconcer‐nente“la conservazionedeglihabitatnaturalie seminaturali,della floraedella faunasel‐vatica” è prevista esplicitamenteuna valutazioneambientaledi piani e progetti che pre‐sentino significativi impatti, anche indiretti e cumulativi, sugli habitat salvaguardatidallaDirettiva.
Nel 1993 la CommissioneEuropea formulaun rapporto riguardante la possibile efficaciadi una specifica Direttiva sulla ValutazioneAmbientale Strategica (VAS), evidenziando larilevanza delle decisioni prese a livello superiore rispetto a quello progettuale e il 4 di‐cembre1996adottalapropostadiDirettiva.Tre anni dopo viene emanata l’attesa Direttiva 2001/42/CE, concernente la“valutazionedeglieffettidideterminatipianieprogrammisull’ambiente”.
A livellonazionale,il riferimentoper levalutazionidipianieprogrammièdatodaiprov‐vedimentiattuativi e specificatividelDecretoLegislativodel 3/4/06n.152 recante “Nor‐meinmateriaambientale”(notocomeTestoUnicoAmbientale),diattuazionedelladelegaconferitaalGovernoperil"riordino,ilcoordinamentoel'integrazionedellalegislazioneinmateriaambientale"con L 308/04. Il provvedimentoha l’obiettivodi semplificare,razio‐nalizzare,coordinareerenderepiùchiaralalegislazioneambientaleneidiversisettori.
Il D.lgs 4/08 “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile2006,n.152,recantenormeinmateriaambientale"eilsuccessivoD.lgs.128/10approfondisconoilquadronormativosultemaVASmodificandoinparteledefini‐zioni e gli ambiti di applicazione, ed allargando il campo di applicazione della VAS. Perquelchequiinteressa,inparticolareètrattatalaproceduraperlavalutazioneambientalestrategica(VAS)deipianieprogrammisulterritorio,iqualisonodefinitidall’art.5comma1)letterad)delDecretocome
gliattieprovvedimentidipianificazioneediprogrammazionecomunquedenominati,compresiquellicofinanziatidallaComunitàeuropea,nonchéleloromodifiche:1)chesonoelaboratie/oadottatidaun'autoritàalivellonazionale,regionaleolocaleoppure predisposti da un'autorità per essere approvati, mediante una proceduralegislativa,amministrativaonegozialee
il processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delleazioni proposte politiche, piani o iniziative nell'ambito di programmi ai fini digarantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate inmodoadeguato fin dalle prime fasi del processo decisionale, sullo stesso piano delleconsiderazionidiordineeconomicoesociale
Intalmodolatematicaambientalehaassuntounvaloreprimarioeuncaratterediassolu‐tatrasversalitàneidiversisettorioggettodeipianidisviluppoattuatividellepoliticheco‐munitarie e con il preciso intento di definire strategie settoriali e territoriali capaci dipromuovereunosvilupporealmentesostenibile.
La VAS s’inserisce all'interno del sistema dinamico di programmazione‐valutazionedegliinterventie la finalitàè quindiquelladi verificare la rispondenzadei Pianidi Sviluppoedei ProgrammiOperativi con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, tenendo conto deglieffettivi vincoli ambientali e della diretta incidenza dei piani sulla qualità dell'ambiente.MoltedellecaratteristichedellaVASsonodovuteall'elevatogradod’incertezzadellavalu‐tazioneeallegamemoltostrettoconilprocessopoliticodidecisione.L'elevataincertezzaèdovutasiaallamaggiorealeatorietàdeicontornidelproblemasiaallamaggioredifficoltàdireperimentodeidatinecessari.1 Commissione Europea, DGXI Ambiente (1998),Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di SviluppoRegionaleedeiProgrammidiFondiStrutturalidell’UnioneEuropea.
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La funzione principaledella VAS dovrebbe essere quella di valutare anticipatamente leconseguenze ambientali delle decisioni di tipo strategico. Più che politiche, piani eprogrammiinsestessi,riguardaiprocessiperlaloroformazioneedinquestodifferisceinmodosostanzialedallavalutazioneambientaledeiprogetti.Inquestaotticasipuòconsiderarepertantocomeunostrumentodiaiutoalladecisione,ossiaunDSS(DecisionSupportSystem),piùchediunprocessodecisionaleinsestesso.La VAS può quindi essere vista anche come uno strumento per integrare in modosistematico le considerazioni ambientali nello sviluppo di politiche, piani e programmi,ossiaperrafforzareleistituzionieindirizzarleversounapoliticadisvilupposostenibile.Lavalutazionea livellostrategicoriguardapiùiconcettie le ideecheleattivitàe imanu‐fatti,edèfortementeinterconnessaconletradizioniedimeccanismilocalichecaratteriz‐zanoilprocessodidecisione.L’aggettivo"strategico"applicatoallavalutazioneambientalesolleva differenti interpretazionia seconda della posizione nella piramide delle decisioniincuilavalutazionevienecollocata.
La VAS si caratterizza come un processo iterativo finalizzato a conseguire una migliorequalità ambientale delle decisioni e delle soluzioni attraverso la valutazione comparatadelle compatibilità ambientali delle diverse opzioni d’intervento oltre a consentire unmiglioramentodelladefinizionedeiproblemistrategiciincondizionidielevataincertezza.
4. STRUTTURAMETODOLOGICA,FASIEPROCEDURADELLAVAS
La procedura di VAS è da considerarsi un endoprocedimento, cioè un procedimentointernoquellodelpianoedaquestodipendenteinterminitemporali.
La VASnon è solo elementovalutativo,ma s’integranel piano e ne diventaelementoco‐struttivo,gestionaleedimonitoraggio.È importantesottolinearecome i processidecisio‐nalipoliticisianofluidiecontinui,equindilaVAS,peressereefficaceedinfluente,devein‐tervenire al momento giusto del processo decisionale.Occorre quindi certamente appro‐fondiregliaspettitecnico‐scientifici,masenzafaredelrigoreun fineasestessocon il ri‐schiodiperdereilmomentogiusto,ericordandochelaVASèunostrumentoenonil fineultimo.
La VAS deve essere intesa dunque più come uno strumento di aiuto allaformulazionedelpiano,chenonunelaboratotecnicoautonomo.
Nelle Linee Guida per la valutazione ambientale di piani e programmi, pubblicatenell‘ottobre2004nell’ambitodelprogettoeuropeoENPLAN2,vengonodefinitequattrofa‐siprincipalinelpercorsopiano/VAS,declinatedi seguitoanche in relazionealle indica‐zioniregionali:
Queste fasi sono comuni al processo di pianificazione e a quello di valutazione, per unapiena integrazione della dimensione ambientale nella pianificazione e programmazioneche implicaunevidentecambiamentorispettoalla concezionederivatadallaapplicazionedellaValutazionedi ImpattoAmbientaledei progetti.Tali LineeGuida sottolineanocomequesto cambiamento sia soprattutto nell’integrazione della dimensione ambientale nelpianoapartiredalla fasedi impostazionedelpianostessofinoallasuaattuazionee revi‐sione.Ciòcomportachel‘integrazionedebbaesserecontinuaechesisviluppidurantetut‐telesopracitatequattrofasiprincipalidelciclodivitadiunpiano.L’elaborazionedeicon‐tenuti di ciascuna fase è coerentemente integrata con la Valutazione Ambientale, a pre‐scinderedallearticolazioniproceduraliedallesceltemetodologicheoperatedallenormeedallaprassioperativadelleamministrazioni.
Il “filo” (fil rouge) rappresenta la correlazione e continuità tra i due processi, dianalisi/elaborazioni del piano e operazioni di Valutazione Ambientale, e la strettaintegrazionenecessariaall’orientamentoversolasostenibilitàambientale.Daciònederivache le attività del pro‐ cesso di valutazione non possono essere separate e distinte daquelleinerentiilprocessodipiano.
IlComunediSilvi,inqualitàdiAutoritàProcedenteeCompetente,perladefinizionedelleAutorità con Competenze Ambientali ha preso in considerazione tutti i soggettiistituzionali che direttamente o indirettamente partecipano al governo del territoriocomunale.LeAutoritàconCompetenzeAmbientaliindividuatesono:
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Proponente : Autorità Procedente Comune di Silvi, in persona del Responsabile del Settore Ambiente
Autorità competente per la VAS Responsabile del Settore Urbanistico
Soggetti competenti in
materia ambientale (A.C.A.)
→ ARTA Abruzzo;
→ DA ‐ Direzione Affari Della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio, Valutazioni Ambientali, Energia.
→ DC ‐ Direzione LL.PP., Servizio Idrico Integrato, Gestione Integrata dei Bacini Idrografici, Difesa del Suolo e della Costa
→ DH ‐ Direzione Politiche Agricole e di Sviluppo Rurale, Forestale, Caccia e Pesca, Emigrazione
→ DR ‐ Direzione Protezione Civile, Ambiente → Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici ‐ Soprintendenza beni culturali (MIBAC)
→ Autorità Dei Bacini di rilievo regionale dell’Abruzzo e del bacino interregionale del fiume Sangro
→ ASL 4 Teramo
→ ATO 4 Pescarese
→ Provincia di Teramo ‐ Settore Politiche Ambientali e
Enti territorialmente
interessati
→ Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta di “Torre delCerrano”;
→ Comuni di Pineto, Atri e Citta Sant’Angelo
Pubblico
Singoli cittadini; Associazioni locali; WWF; Legambiente; Italia Nostra; LIPU; Touring Club Italiano; Fondo per l'Ambiente Italiano (F.A.I.); Federazione Regionale Coldiretti; Ordini e Collegi Professionali
6.1. premessaLa direttive europee e la legislazionenazionale e regionale in materia prevedono che alpubblicosianoofferte“tempestiveedeffettiveopportunitàdipartecipazioneallaprepara‐zioneeallamodificaoalriesamedeipiani”.Leattivitàcheconduconoallaformazionede‐gli strumentidi governodel territoriodevonoesserecaratterizzatedallapubblicitàe tra‐sparenza,dallapartecipazionediffusadeicittadiniedelleloroassociazioniedallapossibi‐le integrazionedeicontenutidellapianificazionedapartedeiprivati.Inparticolare,devo‐noessereindividuatelemodalitàidoneeallaconsultazionedi tutti i soggettiinteressatialpiano in quanto portatori di interessi diffusi, nonché le altre forme di partecipazionedisoggettipubblicieprivati,ancheattraversolacostituzionediunforumperleconsultazio‐ni,attivopertuttaladuratadellacostruzionedelpiano.
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6.2. imodidellapartecipazioneLa VAS del piano prevede quindi un processo partecipativo che coinvolga non solo il si‐stemadegliEntilocali,maanchealtrisoggettiistituzionalienon,ingradodirappresenta‐reefficacementetuttiisoggettiinteressatidallesceltedelPRG.
↘ almeno 2 Conferenze di valutazione “istituzionali” in ambito di procedura VAS(Consulte),
sono quelle definitedagli indirizzi regionali, vedono coinvolti gli Enti e le Istituzioni concompetenzeambientali(ACA)eservonoperraccogliereipareriecontributiditalisogget‐ti.
↘ forumconlacittadinanza,
sonoorganizzatiinconcomitanzacon leConferenzediValutazionee inaltrimomentino‐dali, e hanno una funzione di comunicazione delle valutazioni in corso e di raccolta diistanzesocialidirilevanzacollettiva.
Oltreatalipassaggisiprovvede:
↘ a specificheinterlocuzionicon i soggetti istituzionalisovra locali circa la specificaformulazione delle scelte di piano che possano avere effetti di carattere interco‐munale,
Daconsiderarsiinoltrechei temitrattatidallaVASepiùingeneralelequestioniattinentil’integrazione ambientale delle scelte di piano sono state oggetto anche delle numeroseassembleepubblichechesisonotenutedurantel’iterdiformulazionedellesceltedipiano.
6.3. verificadellapresenzadiSitiReteNatura2000All’interno del territorio comunale non sono presenti aree appartenenti a siti di ReteNatura 2000 di tipo terrestre. L’unico sito di Rete Natura 2000 che ha relazione divicinanza con il territoriocomunale è il Sito di ImportanzaComunitariaCalanchidi Atri(IT7120083),totalmenteinterritoriodelComunediAtri.
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Inragionedelfattoche_talesitohaconnotazioniprevalentementepaesisticheegeomorfologiche_ le areedel territoriodelComunedi Silvichehanno relazionedi vicinanzacontalesitosono quelle afferenti all’ambitovallivodel TorrentePiomba, che il piano individua comeambitodatutelareeperilqualesonodaescludersiinterventidicarattereedificatorioe/oinfrastrutturale,si ritiene che le scelte del PRG di Silvi non possano avere incidenze significativesull’integritàdeicaratteridinaturalitàdelsitoinoggettoesugliistitutiditutelainessere,echequindisiasuperfluounospecificostudiodiincidenza.
Con Decreto Ministeriale n. 218/2009 è stata istituita l’Area Marina Protetta “Torre delCerrano”,chesiestendesulleacqueprospicientiicomunidiPinetoediSilvi(figura).Ladocumentazionenormativaeregolamentarerelativaall’AMP,èdiseguitoriepilogata:REGOLAMENTIAreaMarinaProtettaTorredelCerrano(SINTESI)
‐ D.M. 28 Luglio 2009, n° 218 (scarica pdf) ‐ D.M. 21 Ottobre 2009 (scarica pdf) ‐ Ordinanza CdP n.2‐2013 Aree Contigue AMP ‐ Ordinaza balneare 2013 Regione Abruzzo ‐ Ordinaza balneare Guardia Costiera 2013 ‐ Ordinanza Pinete Comune di Pineto (scarica pdf) ‐ Divieto di Ancoraggio in Zona B (davanti Torre Cerrano) ‐ Indirizzi per Pulizia e Accessi all'arenile ‐ Indirizzi per Pareri su Concessioni e Opere
Il litoralediSilviè interessato,nellaparteaconfinecolComunediPineto,dallapresenzadel SIC IT7120215 “Torre del Cerrano”, la cui istituzione è stata richiesta dall’omonimaAMPallaRegioneAbruzzo,cheasuavoltaharecepitolarichiestainoltrandolaperquantodi competenzaalMATTM, sancendo così lanascitadel (proposto) SIC, il suoperimetroècoincidenteconquellodell’AMP.LasuperficiedelSICèpariaha3415dicuiil98%inmare.Dal punto di vista ecologico, il SIC è caratterizzato dagli habitat descritti nella tabella aseguire.
Tabella ‐ Schema riepilogativo estratto dalla scheda del SIC dei tipi di habitat presenti erelativa valutazione ecologica (1110: Banchi di sabbia a debole copertura permanente diacqua marina; 1170: Scogliere; 2120: Dune mobili del cordone litorale con presenza diAmmophilaarenaria‐dunebianche)
‐ lespugneHymedesmiapeachii,Syconsp.eProsuberitesepiphitum,‐ ilmolluscogasteropodeNassariusincrassatus,‐ icrostaceibalani(Balanussp.)‐ i crostacei anfipodiAmpelisca rubella,Maeragrossimana,Ericthoniuspunctatus,
Gammaruscredula,Ischyorocerusinexpectatus,Liljeborgiadellavallei,MetaphoxussimplexeStenothoecavimana‐ igranchipeloso(Eriphiaspiniformis)ecorridore(Pachygrapsusmarmoratus)‐ latartarugaverde(Cheloniamydas)‐ ildelfinocomune(Delphinusdelphis)‐ lastenella(Stenellacoeruleoalba)‐ labalenotteracomune(Balenopteraphysalus).Secondo quanto riportato nella scheda descrittiva del SIC, il sito è caratterizzato dallapresenzadiimportantibiocostruzioniadoperadell'anellidepolicheteSabellariahalcockisusubstrati rocciosi presenti nei fondali antistanti la Torre del Cerrano. L'area risulta instrettacontiguitàconlafasciadispiaggiaantistantecaratterizzatadaunsistemadunaledigrandevalorenaturalistico,geomorfologicoeidrogeologico.Ledune,nonostantegliimpattiantropici cui sono sottoposte, ospitano numerose specie vegetali e animali tra cuil'Ammophila arenaria e l'Euphorbia terracina presenti nell'Allegato II della DirettivaHabitat e il Fratino (Charadrius alexandrinus), raro uccello migratore che frequenta laspiaggia per alimentarsi e nidificare che è inserito nell'Allegato I della direttiva79/409/CEE(DirettivaUccelli).Sabellaria halcocki può essere considerata una specie rara per le coste italiane, essendostata segnalata sino ad ora solo in ambienti superficiali del Mar Tirreno, nella zona delCirceo,coesistenteconSabellariaalveolata.Lasuapresenzanell'areacostieradiTorredelCerrano,almomentounicorivestimentoperilbacinoadriatico,hapertantounanotevolerilevanza da un punto di vista naturalistico, giustificando un'azione di tutela di questopatrimonio. Il rivestimentodi Sabellaria halcocki costituisce inoltre un'importante novitàperilbacinoadriatico,infattilealtrespeciediPolichetirinvenute,egiànoteinletteratura,sonodipiccoledimensionie adattatealla vita interstiziale.Daanalisidi confronto con lespeciepresenti sui substratiduridelPromontoriodelConero, èdanotare lapresenzadialcune specie presenti esclusivamente a Torre del Cerrano. Infine è da tenere inconsiderazioneladistanzaditalisubstratidallepiùimportantiareedireclutamentolarvale(Conero e Gargano), in considerazione del fatto che questo dovrebbe comportare unamarcata fragilità della comunità, che per sopravvivere nel tempo ha bisogno direclutamentoesterno.L’esistenzadiunsitodellaRetepuòcomportarelanecessità,perinterventichericadonoalsuo interno o anche nelle vicinanze del margine esterno, di effettuare una particolarevalutazione ambientale, la Valutazione di Incidenza Ambientale (V.Inc.A.), prevista nelquadronormativonazionaledalDPR357/97.
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6.4. IcontributipervenutinellafasediscopingContestualmenteallaconsulta,allafasediscreeningepiùingeneralenellafasediscopingsono pervenuti alcuni contributi da parte dei soggetti cointeressati ai procedimenti diformulazionedelpianoedellarelativaVAS.Diseguitoseneriportasinteticamenteilcontenuto.ARTAAbruzzo(prot.13563del26.11.13)TemipostiSisegnalaunatrattazionegenericaenondidettagliodellostatodell’ambiente.SisegnalalamancanzadiunadescrizionedellostatodiattuazionedelPRGvigente.MancataindividuazionedelleareesensibiliedeglielementidicriticitàMancanogliobiettivistrategicidisostenibilitàMancanoleazionidimitigazioneecompensazioneImpossibilitàavalutarelacoerenzatragliindicatoripropostieleazionidipianochesarannoattuateRiscontroTutti gli aspetti e le criticità e le carenze sollevati sono stati ampiamente indicati nelpresenteRapportoAmbientaleNellospecifico,perquantoconcerneladescrizionedellostatodell’ambiente,siritienechel’analisi di contesto qui sviluppata sia pertinente agli scopi, per imotivi segnalati in piùpuntidelrapporto.PerquantoconcerneladescrizionedellostatodiattuazionedelPRG,sirimandaalquadroconoscitivodiPRG,checostituisceriferimentosostanzialedelpresenterapporto.AgenziadelDemanio(prot.4877del29aprile2013)TemipostiVieneevidenziatochel’Agenzianonhacompetenzespecificheinmateriaambientalepercuiforniràalcunparere
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Regione Abruzzo, Servizio GeologicoeRischioSismico (prot.RA/112870del 30aprile2013)TemipostiVienesegnalatochenessunparereèdovutoall’internodelprocedimentodiVASReteFerroviariaItaliana(prot.1656del13maggio2013)TemipostiSichiedeilrispettodelDPR753/80echesidiaevidenzadiquestosulleNTARiscontroSiaccogliequantosopraRegioneAbruzzo,ServiziodelGenioCivilediL’Aquila(prot.RA/110405del29aprile2013)TemipostiVengono evidenziate le competenze del Servizio facendo presente che sarà necessariointegrareladocumentazioneconquantoinerentel’aspettoidrogeologicoRiscontroPerlaVariantealPianosonostatiacquisitiesi acquisirannonaturalmentetuttiparerie leautorizzazioninecessarie eprevistedallenormative in riferimentoagliEnti che tutelano ivarivincoliqualiquellorelativoalPRP,PSDA,PAI,BBAA,Forestaleidrogeologico,ecc.ecc.RegioneAbruzzo,ServizioInfrastruttureViarie,IntermodalitàeLogistica(prot.RA/121439del9maggio2013)ImpossibilitatoafornireilparereRegione Abruzzo, Soprintendenza per i Beni Architettonici (prot.RA/6905 del 6maggio2013)TemipostiViene segnalata la carenza della documentazione sulla presenza di Beni Architettonici dipregio,ciònonostanteritienecheilPianodebbaessereassoggettatoaVASRiscontro:Le carenze lamentatevengonosuperate con ilpresenteRAanche in considerazionedellaeffettivaassenzadiaspettiarchitettonicidipregionelterritoriocomunalediSilviMinisterodelleInfrastruttureedeiTrasporti(prot.14513del10maggio2013)TemipostiVengono richiestenotizie inmerito alla realizzazionedi operenella fasciadi 30metri daldemanio.Riscontro:Tutti gli interventi di cui alla presente Variante al PRG rispettano i limiti imposti dallenormativevigentiinterminidirispettodelledistanzedalconfinedeldemanioRegioneAbruzzo,ServizioGestionedelleAcque(prot.RA/114242del2maggio2013)TemipostiVengonoevidenziate le competenzedelServizio incuiemergeche laVariantealPiano inoggetto non interagisce con le tematichedi competenzadel ServizioGestione delleAcquepercuinonsiprocederàaconvocareulteriormentetaleServizio.RegioneAbruzzo,ServizioDifesadelSuolo(prot.RA/108798del24aprile2013)TemipostiVengonoevidenziate le competenzedelServizio incuiemergeche laVariantealPiano inoggetto non interagisce con le tematichedi competenzadel ServizioGestione delleAcquepercuinonsiprocederàaconvocareulteriormentetaleServizio.
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RegioneAbruzzo,Servizio IspettoratoProvincialediTeramo (prot. del 13maggio2013)TemipostiSichiedonoapprofondimentiedunPianodiMonitoraggio,fermorestantel’assoggettabilitàallaVASRiscontro:IlpianoèstatoassoggettatoaVASedilpresenteRAcontienetutteleinformazioniinerentiilPDM.
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b. analisidicontesto
7. PREMESSE
7.1. obiettividell’analisidicontestoL’analisi di contesto ha l'obiettivo di rappresentare il contesto all’interno del quale sioperano le scelte del piano, gli ambiti di analisi, le principali sensibilità e criticitàambientali: in sintesi, quegli elementi conoscitivi utili per orientare gli obiettivi generalidellostrumentourbanisticoevalutarelesceltechenederivano.Secondoquantorichiamatoall'articolo5,comma4dellaDirettivacomunitariainrelazioneall’attivitàpreliminare,laddovesiprevedeche:
Le autorità consultate nel processo di scoping sono quindi le stesse che dovranno essere consultate, al termine del processo integrato di elaborazione e Valutazione Ambientale del P/P, sul Rapporto Ambientale e sulla proposta di P/P prima della sua adozione/approvazione
l’ambitodi influenzavienedelineatocon il contributodeisoggettipartecipantiallaConsulta (ACA) in ambito di procedimento VAS, attraverso indicazioni circa laportatae ildettagliodelleanalisiambientalinecessarieperlaValutazioneAmbientaledelPiano.
L’analisidellecomponentiambientaliquisviluppata,eanticipata,perfavorirel’opportunaintegrazione ambientale delle scelte in progress di piano, all’interno del RapportoPreliminare, è stata strutturata per avere un grado di dettaglio e di approfondimentopertinente alle funzioni del piano da valutare (che è uno strumento di pianificazionegeneraledegliusidelsuolo).Taleanalisidicontestoèdaleggersiinmodocomplementarealquadroconoscitivoformulatoall’internodelladocumentazionediPRG.IlPianocomesileggeràinseguitohaavutounitercomplessoincuisonoconfluitimoltiapportiesternichehannostravoltoinparteicontenutiegliobiettivichelostessosierapostoinorigine.LaVASoggisiponequalestrumentodicontrolloeverificadellesceltegiàoperatee degli obiettivi già individuati, con l’intento di fornire tutte le indicazioni inmeritoallecriticitàambientali,allepressioniderivantidall’attuazionedelpiano,e,attraverso ilmonitoraggio di idonei epopolabili indicatori, apportare eventualicorrezioni al Piano stesso. Molte delle attuali criticità che verranno messe inevidenzanello sviluppodel rapportopotrannoessere superate solocon interventisuccessivialPianostessoeobbligatoriamenteconunnuovostrumentourbanistico,preferibilmente Variante Generale o nuovo PRG, che abbia una redazionecontemporaneaalleValutazioniAmbientali.
Il primo è quello che riguarda la costruzione del quadro di riferimento ambientale,all’internodel quale si restituisceuna caratterizzazionedelle componenti ambientali, nellorostatoenellalorodinamicaevolutivapresunta.
Il secondo tema dell’analisi di contesto è quello relativo alla “tessitura” del quadroprogrammatico,ovverodeiriferimentiapianieprogrammiconiqualiilPRGsirelazionaperstabilireleopportunecoerenzeesinergie.
_ARIAECAMBIAMENTICLIMATICI_RISORSEIDRICHE_FLORA,FAUNAEBIODIVERSITÀ_INQUINAMENTOACUSTICO_ELETTROMAGNETISMO_INQUINAMENTOLUMINOSO_RISCHINATURALIEINDUSTRIALI_RIFIUTI_ENERGIATali componenti costituiscono anche i fattori di riferimento attraverso i quali sonosuccessivamentevalutati,condiversogradodiincidenza,glieffettidellesceltedipiano.LecomponentiambientalirelativeallaMobilità,all’UsodelSuolo,aiBenistoriciePaesag‐gio sono stati trattati nel Quadro conoscitivo del PRG e in questo documento verrannotrattatenelsuccessivoCapitolo17inrelazioneallospaziodiazionedelPRG.
7.4. notedimetodoIl trattamentodellecomponentiambientalièstrutturatoinmododacogliereedaccostaresia le condizionidi stato e il quadro progettualedi carattere territorialed’areavasta,che si riferisconocioèaduna situazionecomuneal territoriopedecollinaree costierocuiSilvi appartiene, sia quelle di carattere locale, riferibili invece a situazionispecificheecaratterizzantiilterritoriocomunale.Assumendoilprincipio,contenutonelquadrodispositivo,dinonduplicazionedellevalu‐tazioni,epiù ingeneraledi razionalizzazionedelleprocedure,costituisconopartisostan‐zialidell’analisidicontesto
chequestopercorsodiVASattualizza, integra e sviluppainrelazionealla portata
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degliobiettiviedelleazionicheilPRGintroduce.L’analisiècondottanellesezioniaseguire,perognicomponenteambientale,attraversolaseguentearticolazione: lefontiinformativeutilizzate elementidescrittividi stato(caratterizzazioneeconsistenzadeifenomeniinessere,elementicomparativiconareavasta) quadro di riferimento programmatico/politiche di settore (obiettivi e strategiedellepolitichesovraordinate) leeventualiiniziativelocalicheabbianoattinenzaconlacomponentetrattata
La qualità dell’aria si valuta tramite il monitoraggio delle concentrazioni di inquinanti,accompagnando spesso tali determinazioni con l’analisi dei principali parametrimeteorologicilegatiaifenomenididispersionedegliinquinantistessi(velocitàedirezionedelvento,umidità,irraggiamento,eccetera).Nel corso degli anni la normativa in materia di qualità dell’aria ha subito numeroseevoluzioni.Leprincipalinormesono:
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‐ a livelloeuropeo, laDirettiva2004/107/CEdel15/12/2004(concernentearsenico,cadmio, mercurio, nickel e idrocarburi policiclici aromatici nell’aria) e laDirettiva2008/50/CEdel21/5/2008,relativaallaqualitàdell’ariaambiente;
‐ a livello nazionale, ilD.Lgs. 13 agosto 2010 n. 155, di recepimento della Direttiva2008/50/CE, e ilD.Lgs. 24/12/2012 n. 250, che ha introdotto modifiche eintegrazioni nel D.Lgs. 155/2010 (il testo del D.Lgs. 155/2010 presentato ècoordinatoconilD.Lgs.250/2012);
‐ alivelloregionale,ilPianoregionaleperlatuteladellaqualitàdell’aria,emanatoconDelibera di Giunta Regionale n. 861/c del 13/8/2007 e conDelibera del ConsiglioRegionalen.79/4del25/9/2007,cheèalmomentoincorsodimodificainrelazioneallazonizzazioneperconsentireilpienorecepimentodelD.Lgs.155/2010.
LaDirettiva2008/50/CE,inparticolare,miraagarantireunavalutazioneedunagestionedellaqualitàdell’ariasubase“regionale”,superandoquindiilconcettodivalutazionedellaqualità dell'aria entro il rigido (e poco aderente alla realtà) sistema dei confiniamministrativi, indirizzando verso una ripartizione del territorio in zone omogenee dalpunto di vista delle fonti di inquinamento, delle caratteristiche orografiche e meteo‐climaticheedelgradodiurbanizzazione.Oltreaimonitoraggiconstazionifissedimisura,levalutazionidiqualitàdell’ariapossonoessereeffettuateattraversocampagnemirate,diduratalimitataneltempo,soprattuttoselevalutazionisonoassociateaindaginiconoscitiveoaeventianomalioancoraasituazionidiparticolarecriticitàinconseguenzadeiqualièipotizzabileilrischiodiinquinamento.L’analisideidatidiqualitàdell’aria(ARTA,variecampagnedimonitoraggio),metteinri‐lievolaseguentecaratterizzazione(2007,pianoregionale):
↘ in riferimentoalleparticellesospesecondiametro inferioreai 10micron (PM10)lasituazioneèmaggiormentecritica,siaperquantoriguardalamediaannualecheperilnumerodisuperamentidellamediagiornaliera
↘ laqualitàdell'ariaconriferimentoall’ozonoharegistratosoprattuttoperglianni 2003, 2005 e 2006 una forte criticità dei valori. Particolari condizionimicroclimatichehannoprobabilmente favorito losviluppodellosmog fotochimiconelleareeurbane.Siregistranoinfattiunelevatonumerodisuperamentidelvalorebersaglio per la protezione della salute umana e delle soglie di informazione, nel2003siverificaancheunepisodiodisuperamentodellasogliadiallarmesuChieti.
All’internodelpianoregionalesonostatiimplementatimodellidisimulazioneperlastimadelleconcentrazioni.L’applicazionedeimodellidisimulazioneharichiestol’utilizzodiduedifferentimodelli,inmododaconsideraretuttigliinquinantiprincipali.Inparticolare,perquantoriguardagliossididiazoto,gliossididizolfoe ilparticolatosospesocondiametroinferiorea10micronèstatoutilizzatoilmodelloCALPUFF,mentreperl’ozonoèstatouti‐lizzatoilmodelloCALGRID,unmodellochetienecontodellecomplessereazionichimichechestannoallabasedellaproduzioneedelladistruzionediquestoinquinante.OssididiazotoComesipuòosservaredallefigureriportatenellasezioneaseguireleconcentrazionimag‐gioridiossididiazotosimisuranolungoleprincipaliarteriestradalieneimaggioricentriabitati. Questo è dovuto essenzialmente alle emissioni di veicoli e alle combustioni deiprincipaliimpiantidiriscaldamentodomesticopresentiincittà.LapiùomogenearetedirilevamentodiPescaraassicuraunabuonaconcordanzatrailva‐
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loremediodelmodelloe i valoripuntualidelle centralinemenodirettamenteinfluenzatedaltraffico.ParticellesospesePer quanto riguarda le particellesospesecondiametro inferiorea 10micron la distribu‐zionenonè solo legataal territoriourbanoe alla presenzadi strade,purpresentandoinesselamaggioreconcentrazione,maancheallezonerurali(perviadelleattivitàagricoleedegli allevamentizootecnici)ed in particolaresi nota la tendenzadelle polveri a deposi‐tarsinellevalliinmodopiùprominentecheperglialtriinquinanti.Anche per il PM10 la situazione regionale, così come calcolata dal modello, si presentabuona,conlemaggioriconcentrazionimisurateaPescaraeVasto,mamaioltrei limitile‐gislativi.OzonoI risultati del modello confermano le indicazioni che provengono dal monitoraggio e liestendonoall’ambitoregionale.Inparticolarel’applicazionedelmodelloaimesiestivifor‐nisceunquadrofortementecriticasianelleareeurbanesianelleareesuburbaneeruraliegeneralizzataa tutta la regione.Lametodologiadi valutazioneseguitabasatasull’utilizzopreliminaredimodellididiffusioneetrasformazionefotochimicadegliinquinanti,limitataal periodoestivo,necessitadi ulterioriapprofondimentied una opportunarete di rileva‐mentoregionale.In particolare, i risultatidell’applicazionedelmodelloCalgrid,presentanounquadrononmarginaledi inquinamentoda ozono per quanto riguarda le zonemaggiormenteabitate,infattidairisultatisiregistranocircaunterzodellemagliecontenentiterritoriourbanosucuiilvalorelimiteperlaprotezionesaluteèsuperato.Lasituazioneèancorapiùcritica,nelconfrontoconlalegislazionevigente,relativamenteallaprotezionedellavegetazione.Lemagliechesuperanoilvalorelimiteperl’AOT40di18000μg/m3hsonocollocatecomecisiaspettainzoneadaltaquotaeafortepresenzadivegetazionemasonoalteancheversolacosta;infattilamaggiorpartedeicompostiorga‐nicivolatiliresponsabiledellaformazionediozonovieneemessaappuntodallavegetazio‐neesoprattuttol’assenzainzonemontanedigrandicentriabitatiestradeadelevatotraf‐fico,equindilascarsapresenzadiNOx, inibisceladistruzionediozonoadoperadelmo‐nossidodiazoto.Unelementodiprudenzavaintrodotto,comepiùvoltesottolineato,relativamenteallana‐turaquasiesclusivamentemodellisticadeirisultati,soprattuttoperleareeinterne.
8.1.2. contestolocaleIlComunediSilvinonhamaiprovvedutoperproprioconto, inquantononobbligato,adeffettuare una campagna di rilevazione della qualità dell’aria sia in funzione dei punti diemissionemobili(centralinemobilipertrafficoveicolare),siaquellifissi(impiantitermici,civiliecaminiindustriali).Nelleimmaginiaseguiresonoriportateleconcentrazionideiprincipialiinquinanticheri‐guardanolacostapescaresesullaqualeverrannofatteleassimilazioniinquantoiComunidiCittàS.AngeloeMontesilvanorispecchianolasituazioneorograficadiSilviIn virtù della sua collocazione all’interno della conurbazione costiera, Silvi presentaelementidicriticitànellaqualitàdell’aria,dovutialleemissionideicompartimaggiormenteimpattanti (traffico, settore produttivo, settore residenziale). Tali criticità sono piùevidentinellapartedelterritoriocomunalepiùprossimaalladirettricecostiera,mentrelapartecollinare,meno infrastrutturatae conmaggiorericircolodell’aria, i valoridiqualitàmigliorano.Al fine della suddivisione del territorio regionale per le politiche di risanamento emantenimento della qualità dell’aria, Silvi è inserita dal piano regionale nella “zona dimantenimento”, ossia nella zona in cui la concentrazione stimata è inferiore al valore
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limitepertuttigliinquinantianalizzati.Stantequestasituazionenon allarmante,è da segnalarecomeSilvi rientrinell’elenco deicomuni abruzzesi dove le concentrazioni di inquinanti superano i valori bersaglio e ivalori a lungo termine definiti a livello normativo per la protezione dellasalute e dellavegetazione relativamente all’ozono. Questa connotazione, segnalata nelle figure aseguire,apreadunariflessionesullanecessitàdiabbassarei livellidipressioneantropicachenegliultimidecennihannoinvestitolacostapescarese/teramana,inmododamettereincampomisureepolitichelocalidicomplessivaqualificazioneenergetico‐ambientaledeisettoriemissiviprincipali,qualiitrasportieilcompartoedilizioeproduttivo.
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Sono da evidenziare momentanei ma frequenti picchi delle concentrazioni di inquinantiatmosfericiinalcuniambitidelterritoriocomunale,quasituttisullaStataleAdriatican°16,in prossimità del Centro Commerciale Universo, della Zona Ind.le loc. Pianacce, dellarotondaprimadelPontesulPiombaesullaviacheda“SilviVille”portaallarotatoriasullaSS16.
BIOMONITORAGGIOE’statoeffettuatosuSilviunbiomonitoraggioacaratterelichenologicodell’inquinamentoatmosfericosutrestazionichehannoregistratounIndicediPurezzaAtmosfericopiuttostobassa.QuestostudiopromossoedeffettuatodallaprovinciadiTeramoapparesignificativoperilComunediSilviinquantoappaionomonitoratitrepuntidifferentidellacittà.L’indicefornisceunamisuradellaqualitàdell’ariaevidenziandosiaidannicausatidalleemissioniinquinanti di provenienza urbana e industriale sia permette di conoscere le differenzedellezonecittadine.L’elaborazione di un quadro complessivo di insieme degli Indici di Purezza Atmosferica
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relativi al territorio della provincia di Teramo è il frutto dell’esecuzione di 55 rilievi sulpopolamentolichenicoepifita
SilviconlastazionedenominataMarina,centroUrbanoregistraunindiceI.A.P.paria15.5rientrando nella classe di riferimento con una bassa qualità dell’aria per la suaconcentrazionemoltoaltadibiossidodizolfo.AnchelastazioneCasaRoncaconunindiceIAPdi25.7apparenellafasciadiinquinamentomedioalta recando importanti informazioni circa laqualitàdell’ariacheappareessere inquestazonadiscarsapurezza.Ilmonitoraggio effettuato nella stazione diMarina ha registrato un indice di 35.5, unicastazionechepresentaqualitàdell’ariamediocreda imputareadun inquinamentodaSO2medio.
↘ l’alterazionedeideflussiidricinaturali↘ lariduzionedelladisponibilitàdirisorseidrichesuperficialiesotterranee↘ il degrado qualitativo e quantitativo delle acque sotterranee, in special modoconcentratonelleareedipianuracostiera↘ ildegradoqualitativodelleacquesuperficialiinterne, in specialmodoconcentrato
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nelle aree in cui viene esercitata la maggiore pressione antropica ovvero incorrispondenza della fascia costiera e/o in presenza di aree fortementeindustrializzate
Il territoriodiSilviè interamentericompresonelbacinoidrograficodelTorrentePiomba.La rete idrografica superficiale è composta essenzialmente dai seguenti corsi d’acqua,ciascunoconpropriosboccoamaredaNordaSud:‐FossoCerrano‐FossoConcio‐TorrentePiomba.Quest’ultimo è alimentato, oltre che dalla sua sorgente, dai tributari Fosso Marinelli,proveniente dall’agro di Atri, e Fosso del Gallo, che nasce a Silvi poco a Sud della loc.PianacceeconfluisceconilPiombapocoaEstdellaloc.PiombaAlta.Nel territorio di Silvi vi è una caratteristica presenzadi piccoli sbarramenti lungo i corsid’acqua, a formare laghetti, verosimilmente a scopo irriguo. Questi invasi possonorappresentare un elemento interessante dai punti di vista paesaggistico e naturalistico,postocheinessivisiconcentrinofaunaefloraacquatiche,altroverarefatteoscomparseacausadell’inquinamentoedellatrasformazionedelterritorio.Inparticolareilf.soMarinellierasbarratoinpiùpuntidelsuocorso,tantochelamorfologiadelsuoalveoricordavaunfilo di perle. Attualmente i laghetti irrigui si sono ridotti o interrati, ma la lorosopravvivenza può dipendere anche dalla pianificazione dell’uso del suolo, oltre chedall’iniziativaprivata.NonvisononelterritoriodiSilvibaciniidrograficiprincipaliesecondari.
Ancheperquantoriguardalostatoambientaledeicorpiidricisotterranei,gliambititerritoriali afferenti al Torrente Piomba presentano un livello scadente; talesituazione è da mettere in relazione ai forti carichi antropici (scarichi civili,industrialieagricoli)presentilungoleareepianeggiantielazonacostiera.
Il bacino del Torrente Piomba risulta soggetto a carichi effettivi per unità di superficie(t/anno/km2) di Azoto e Fosforo di origine civile ed industriale al di sotto della mediaregionale.I carichistimatidiAzotoeFosforodioriginezootecnicaedagricolasonoinvecesuperioriaivalorimediregionali;icarichidiAzotodioriginezootecnicasonoipiùelevatiinassolutoalivelloregionale.Nel trattocompreso tra i comunidiMontefinoeSilvi i carichistimatidiorigineagricolaezootecnicasonoipiùaltidituttoilbacino.Nonsonostatiattualmentecensitiagglomeratisuperioriai2000a.e. icuirefluirecapitanoneltrattoconsiderato,mentrerisultacensita1sola fossa imhoff che recapita in un fosso affluente al torrente. Dai dati relativi almonitoraggio delle acque superficiali dell’anno 2006, viene registrato il permanere dellostatoambientale“Scadente”.NeltrattocompresotraicomunidiSilvieCittàS.Angelo,icarichistimatidiorigineagricolaezootecnicarisultanoridottirispettoaltrattoprecedente,marimangonotuttaviasignificativi.Nel tratto considerato confluisce il Fosso del Gallo, nel quale recapitano gli scarichi deidepuratori (impiantodi Pianacce e impiantodi Conarotta) a servizio dell’agglomeratodiAtriCapoluogo eirefluidiun’attivitàindustrialecheutilizzasostanzepericolosenelcicloproduttivo.Dai dati relativi al monitoraggiodelle acque superficiali dell’anno 2006, viene registratouno stato ambientale “Scadente”, determinato soprattutto dai valori di BOD5, COD eFosforototale.Lostatoèfortementeinfluenzatoanchedaiperiodidiseccadeltorrente.
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Amontedellastazione,sirinvieneloscaricodeldepuratoreaserviziodell’agglomeratodiMontesilvano‐ Silvi‐ Città S. Angelo. Nel suddetto depuratore confluiscono anche gliscarichi di attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel proprio cicloproduttivo. Non risultano attualmente censiti impianti minori di depurazione di acquereflue urbane, né scarichi diretti di attività industriali potenzialmente fonti di so‐stanzepericolose.Il comunediAtri è stato suddiviso indue agglomerati:Atri Capoluogo eAtriCrocefisso; i carichi di quest’ultimo recapitanonelTorrenteCerranopreviadepurazionenell’impiantoCrocefisso),superioreai2000a.e..L’Ente d’Ambito ha indicato la realizzazione, per l’impianto di Pianacce, dimiglioramentiimpiantistici entro il 2008 e per l’impianto di Conarotta entro l’anno 2009 (ad oggi talimigliorie non sono state ancora realizzate). Nel depuratore Pianacce, recapitano anche ireflui di un’attività industriale che utilizza sostanze pericolose nel ciclo produttivo. NelFossodelGallorecapitanoanchegliscarichidi2impiantiminorididepurazionediacquereflueurbane(concapacitàdiprogettoecaricod’ingressoinferioreai2000a.e.).Nellatabellaaseguiresonomesseinevidenzalapotenzialitàdeicorpiidricidiraggiunge‐rel’obiettivodiqualitàstato“buono”previstodallanormativadiriferimento.
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Comesievincedallestimediscenario,entrambiicorpiidricicheinsistonosulterritoriodiSilvi(CittàS.Angelo),analogamenteabuonapartedei fiuminegliambitipiùprossimiallazonacostiera,vedonopeggiorareilorolivellidiqualità.AcquedestinateallabalneazioneSullabasedellaclassificazionedelleacquedestinateallabalneazionerelativaall’anno2006,aseguitodelmonitoraggioeffettuatonel2005,l’areaubicataincorrispondenzadellafocedel Torrente Piomba è stata classificata zona permanentemente non idonea allabalneazioneperinquinamento.LeareeimmediatamenteaNordeaSuddellafocerisultanoidoneeallabalneazione.
Dal 2010 al 2012 i superamenti dei limiti previsti dal D.Lgs 116/2008 per le acque dibalneazionesonostatituttinel2011eperparametribatteriologici.Nellatabellaseguentesenefornisceunriepilogo.
Bandiera Blu
La Bandiera Blu è un riconoscimento internazionale, istituito nel 1987 Anno europeodell’Ambiente, che viene assegnato ogni anno in 41 paesi, inizialmente solo europei.Bandiera Blu è un eco‐label volontario assegnato alle località turistiche balneari cherispettanocriterirelativiallagestionesostenibiledelterritorio.Sul territorio italiano, il riconoscimento è gestito dalla Foundation for Environmental
data località superamento valore
riscontrato valore limite
19.07.2011
zona antistante Mass.a Citerioni
Enterococchi 400
UFC/100ml 200
UFC/100ml
Escherichia coli 2000
MPN/100ml 500
MPN/100ml
26/04/2011
zona ant.te foce f.so Concio
Enterococchi 200
UFC/100ml 200
UFC/100ml
zona antistante foce
t. Cerrano Escherichia coli
500 MPN/100ml
500 MPN/100ml
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Education(FEE)un'organizzazioneinternazionalenongovernativaenon‐profitconsedeinDanimarca fondata nel 1981. La FEE agisce a livello mondiale attraverso le proprieorganizzazioniedèpresenteinpiùdi60paesinelmondo(inEuropa,NordeSudAmerica,Africa,AsiaeOceania).Obiettivoprincipalediquestoprogrammaèquellodiindirizzarelapolitica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo disostenibilitàambientale.Perottenereilriconoscimento,iservizideiicomunicostieridevonosoddisfareicriteridiseguitoelencati.EDUCAZIONEAMBIENTALEEINFORMAZIONE1.Le informazionirelativeagliecosistemicostieri,areenaturaliesensibilidevonoessereaffisse2.Leinformazionisullaqualitàdelleacquedibalneazionedevonoessereaffisse3.LeinformazionirelativealProgrammaBandieraBludevonoessereaffisse4. Il codice di condotta relativo all’area della spiaggia deve essere affisso e le ordinanzebalnearidevonopoteresseredisponibilialpubblico,quandorichieste5.Unminimodi5attivitàdieducazioneambientaledevonoessereofferteogniannoQUALITA’DELLEACQUE6.Conformitàconivalori,previstidallaDirettivasulleAcquediBalneazione,relativamenteaicoliformitotali,aicoliformifecalieaglistreptococchi7.Nessunadiscaricaurbanaoindustrialedeveesserepresenteinprossimitàdellaspiaggia8.Monitoraggiodellasalutedellebarrierecoralliferenellaprossimitàdellaspiaggia (soloCaraibi,SudeEstAfrica)9.ConformitàalleDirettivesultrattamentodelleacquereflueesullaqualitàdelleacquediscarico10. Le alghe e gli altri tipi di vegetazione dovrebbero essere lasciati decomporre sullaspiaggiaamenochenoncreinofastidioGESTIONEAMBIENTALE11. Un Comitato di Gestione della Spiaggia deve essere istituito e deve farsi carico dellacreazionedisistemidigestioneambientaleediregolariauditsuiserviziesullestrutturedellaspiaggia12.Laspiaggiael’areacircostantedevonotrovarsinellecondizionidimassimorispettodeipianiregolatoriedellalegislazioneambientale13.Laspiaggiadeveesserepulita14. Cestini per i rifiuti devono essere disponibili in numero sufficiente sulla spiaggia enell’areacircostanteedevonoessereregolarmentecontrollatiesvuotati15. Serviziper la raccoltadifferenziatadei rifiutidevonoesseredisponibili sulla spiaggiae/oinprossimitàdiessa16. I servizi pubblici sulle spiagge devono essere adeguati e puliti, le acque di scaricodevonoessereallacciatealsistemafognarioorecapitate incontenitoriatenutastagnadasvuotareinmanieraappropriata17. Sulla spiaggia deve essere fatto rispettare il divieto di campeggio, di circolazione diautoveicoliomotoveicoliedeveessereproibitoognitipodidiscarica18.Deveesserestrettamenteosservato ildivietodiaccessoallaspiaggiadicaniedialtri
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animalidomestici19. Le costruzioni e le attrezzature di spiaggia devono essere tenuti in buono stato diconservazione20.Mezziditrasportosostenibilidevonoesserepromossinell’areacircostantelaspiaggiaSERVIZIESICUREZZA21. Un numero adeguato di personale, servizi e attrezzature di salvataggio deve esseredisponibilesullaspiaggia22.L’equipaggiamentodiprontosoccorsodeveesseredisponibilesullaspiaggia23. Ci deve essere una gestione delle diverse attività ed usi della spiaggia in modo daprevenireconflittieincidenti24. Piani di emergenza per i casi di inquinamento o rischio per la sicurezza ambientaledevonoesserepredisposti25.L’accessoallaspiaggiadeveesseresicuro26.Laspiaggiadeveesserepattugliata(soloSudeEstAfrica,SudPacifico,Marocco)27.Unafontediacquapotabiledeveesseredisponibilesullaspiaggia28.AlmenounaspiaggiaBandieraBluperogniComunedeveavereunaccessoedeiserviziperdisabili29.Unamappaconindicatiidifferentiservizipresentisullaspiaggiadeveessereaffissa.IlcomunediSilvihaottenutoilriconoscimentoneglianni2002,2008,2009,2010,2011,2012e2013.
Acquapotabile
Il Comune di Silvi è servito dall’Acquedotto del Subalveo Vomano, che lo attraversa per
intero in prossimità della SS16 con un’adduttrice primaria. Ad essa si innestano dueadduttricisecondarie,entrambeprovenientidall’AcquedottodelTavo.
DepurazionedelleacqueNelcomunediSilvisonopresentin.6 fosse Imhoffcontipologiadismaltimentoattraversopozzoadispersione,unimpiantoabiodischiefanghiattivi.Sulterritorioèinoltrepresente
Come segnalatonel RapportoAmbientaledel piano, l’effettiva implementazionedellemi‐sure di piano “dipenderà molto dalle modalità attuative di molti degli interventiprevistidalPianoepoichénelpianospessosirimandaallapossibilitàdapartedellaregioneedegli enti locali di promuovere iniziative, studi,monitoraggio,è ovvio chedipenderàmoltodallavolontàpoliticaedalladisponibilitàeconomica.L’elevato livello di indeterminatezza di questi ultimi, infatti, lascia ampi margini diincertezzacircaglieffettivirisultatiattesi”.
VegetazioneIlterritorioabruzzesepresentaunaprofondacomplessitàdellepresenzevegetazionaliefloristiche.Gli elementi che concorrono a questa complessità sono l'elevatissima varietà di specie
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(dalleentitàmediterraneee termofiledellacostaaquelleipsofiledellevettemontane);laquantitàdispecieendemiche;lacoesistenzaecontiguità,insituazionimorfologicheparti‐colari (gole, valloni, ecc.)di speciecon esigenzeecologichemoltodiverse; infine l'elevatonumerodi comunitàvegetalie presenzasimultaneadei dominiimediterraneo,medioeu‐ropeoedialtamontagna.IlterritoriodiSilvi,inragionedellasuaestensionedalmareairilievicollinari,presenta insuccessione numerose delle comunità vegetazionali, che dalle fasce costiereattraversoletortuosevied'acqua, i sistemidi crinali, levalli scosceseo lependicicollinarisiconcludesullecimedeimassiccimontuosidellaMajellaedelGranSasso.La fascia costiera è caratterizzatadella scomparsa quasi totale sia della complessa serievegetazionaledellecomunitàpsammofile(checolonizzanosuolisabbiosi),cenosiprimariaper ilmantenimentodell'ecosistemacostiero, sia delle comunitàalofile (che amano suoliaridi e salmastri). Solo all'interno della foce del Saline permangono alcunilembiresiduirispettivamentedellaprimaedellasecondacomunità.Procedendo verso l'interno si incontrano le comunità appartenenti alle cenosi planiziali.DellescomparseforesteigrofileaFarnie,Frassini,Olmi,Carpini,Ontani,SaliciePioppicheun temporicoprivanolepianure interne,si rinvengonooggi solo frammenti linearidi ve‐getazionearboreaedarbustivalungoicorsid'acqua,articolatainfasceparallele,dall'alveoall'entroterra: nella zona sommersa per periodi più o meno lunghi si sviluppano cenosielofitiche‐ScirpetieFragmitetiaCannadipalude,aScirpi,aCarici,aSedanod'acqua,cuisuccedono i Saliceti arbustivi ed i Saliceti arborei con dominanzadi Salice bianco, SalicefragileePiopponero.Nellazonaincuilafaldafreaticaèancoraaltaelesommersioni,purbrevi,avvengonodi frequentela vegetazione,cheassumecaratteri forestali,è rappresen‐tatadaPioppetiaPioppobiancoconOntanonero,mentrel'OlmoelaFarniasimescolanoaglialberidellefasceprecedentiallimitemassimodellepieneperiodicheoveincominciaainsediarsi la forestapolifitapluristratificata.Nelleareecoltivate la vegetazionespontaneacaratterizzatradizionalmentelastrutturadellesiepi.Quellodellesiepièunintricatomon‐donel quale trova ricoveroe cibounamoltitudinedi insetti, uccelli e piccolimammiferi;unambientecheoffre lapossibilitàdi insediamento,a secondadellecondizionimicroam‐bientali, a specievegetali legate alla antiche foresteplaniziarieo allamacchiamediterra‐nea.PiccolinucleidipinetaaPinod'Aleppo(Pinushalepensis),sonolocalizzatisullesom‐mitàdi alcunecolline(ColleS. Silvestro,ColleRenazzo,BoscoDelfico,MontesilvanoColle,ecc..).Primadiesseredisboscate,questecollineeranoricopertedaunquercetotermofilocon dominanzadi Roverella; il Leccio era sporadicoa causadel substratoargilloso.Sulleareequasideltuttodenudatevennepoiimpiantato,soprattuttointornoalleresidenzedel‐lagrandeproprietà,ilPinod'Aleppo,chevicrebbefavorendolosviluppodinuoviconsorziforestalineiqualitrovarono,etrovanorifugiospeciearboreecomelaRoverella,l'Orniello(Fraxinusornus)emoltealtrepiantedellamacchiamediterranea.Lafasciadeiquerceti.E'lafasciaterritorialechesiestendedallazonecollinarifinoadunaquotadi800‐900metrisul livellodelmare,quotachedelimitail limite inferioredella fa‐sciamontana.Quilavegetazioneèvariaeframmentatae,nellasuacomponenteforestale,èrappresentatadaboschiconprevalenzadiquercecaducifoglie,dapiccolinucleidipineteaPinod'Aleppoe da leccete.Frequentisono i cespuglietixerofili aGineprooGinestrae legarigheaElicriso.Diffusissimiipascolisecondari(datagliodiboschi)ed i campiche,ab‐bandonati,evolvononelladinamicadeiquerceti.Darilevare,perleinteressantiformazionivegetazionali,sonogliambientiumididellerupinellevallienellegole,edeicalanchi(vallidell'Ortaedell'Orfento,valloned'Angri,GolediPopoli).Iquercetimistidiquestafasciaal‐timetricaassumonocaratteristichechevarianoasecondadellecondizioniedaficheedellaesposizionedeiversanti.Suiversantimeridionalieasciuttisiinsedianoformazionidica‐ratterexerofilo in cui la speciearboreadominanteè laRoverella(Quercuspubescens).Aquesta si accompagnano l'Orniello (Fraxinus ornus), il Sorbo (Sorbus domestica), il Noc‐ciolo(Corylusavellana),l'Acerocampestre(Acercampestre),l'AcerominoreodiMontpel‐lier (Acermonspessulanus). Il Leccio vegeta su substrati calcarei e si rinviene solo dovesonopresentibanchidiarenarieconmatricecalcarea.Nucleidi leccetasi trovanosuical‐
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caridellezoneinterne,soprattuttosuquelliaffiorantinellevallienellegolerupestri(valledell'Orta,delTirino,delTavo,dellaNora,GolediPopoli).Gli ambienti umidi. Il regime prevalentemente torrentizio dei corsi d'acqua nella fasciasubmontanafavorisce,lungolerive, l'insediamentodiSalicetiaSaliceripaiolo(Salixelea‐gnos) e Salice rosso (Salix purpurea), localizzati soprattutto sui depositi fluviali ricchi dighiaiaesoggettiainondazioniperiodiche.Icalanchi.I fenomeni di erosione accelerata del suolo sono diffusi nelle zone di Serramonacesca,Alanno, Rosciano, Pietranico, Catignano, Elice, Silvi. I calanchi ospitano una particolarevegetazioneargillofilaedebolmentealofila.FaunaLespecieanimalipresentinella"Regioneverded'Europa"sononumeroseevariegate.Tra imammiferi troviamo: l'Orsobrunomarsicano, sottospeciedistintaesclusivadell'Ap‐pennino eletto a simbolo del celebre Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio eMolise; il Lupoappenninico; ilCamosciod'Abruzzo,consideratoilpiùbellodelmondo,cheèpresente, inbranchitornatiabbastanzanumerosi,sullealtevettemontane;ilCervo,reintrodottoapar‐tire dagli anni '70; il Capriolo; il Cinghiale; l'Istrice, simbolo della Riserva Naturale‐OasiWWF"CalanchidiAtri"; laLontra; ilTasso; laPuzzola; laMartora; l'Arvicoladellenevi; ilGattoselvatico.Noncisonoancora,purtroppo,provecertecheattestanol'attualepresen‐zadellaLince.Numerosesonoanchelespeciedichirotteri,tralequaliilVespertiliodinat‐terer;ilVespertiliomaggiore;ilMolossodeiCestoniecc.Trairettilisonopresenti:laViperadiOrsini;laViperacomune;ilSaettonecomune;laLu‐scengolacomuneecc.Tragli anfibi sonoda ricordare: l'Ululoneappenninico; ilGeotritone italiano; laSalaman‐drapezzata;laRanadalmatina;ilRosposmeraldinoitaliano;ilTritonepunteggiato;laRa‐ganellaitaliana.TragliuccelliilprimopostospettaallamaestosaAquilaReale,cheèpresentenellaregio‐necondiversecoppie;trainumerosialtrispiccanoilGrifone,checonlesueampiealiper‐lustralepraterieincercadicarcasse;l'Astoreche,silenzioso,inseguelesuepredeneibo‐schi;ilBiancone,specializzatonelcacciareserpenti;ilFalcopecchiaiolo,rapacedall'occhiogiallochegiungeinAbruzzonellatardaprimavera;l'Albanellareale,dalparticolarevolodicaccia radente la bassa vegetazione dei campi incolti; il Nibbio reale, dall'inconfondibilecodaforcutaedallebellissimetonalitàrossastre;ilNibbiobruno;ilLanario,timidofalconedifficilmentevisibile;ilGrillaio;ilFalcopellegrino,chefarisuonareilsuogridosulleparetirocciose; ilGuforeale,cheregnasilenziosoneiboschipiùinaccessibili; l'Allocco;ilBarba‐gianni;ilPicchiodorsobianco,amantedelleantichefaggetedelParcoNazionaled'Abruzzo,LazioeMolise; ilPicchiorossominore;ilCalandro;ilCulbianco;ilCodirossone,conisuoivivacicolori;ilMerlodalcollare;ilMerloacquaiolo,chesaltellaagilmentesuiriimontani;ilGracchiocorallino; ilCorvo imperiale,dallacodaacuneoedalversocupo; ilPicchiomu‐raiolo,conlesuealirosseeilsuovolosfarfallante;laGhiandaiamarina;ilFratino,piccoloabitantedellespiaggedellaregione;ilPivieretortolino;ilFringuelloalpino,simpaticopas‐seriformestudiatodallaStazioneOrnitologicadiCampoImperatoreperlasuaparticolarecapacitàdiresistenzaallecondizioniestremedellealtevetteabruzzesi.Sonopresenti,ovviamente,infinitespeciediartropodi(aracnidi,insetti,ecc.).Le condizioni floro‐faunisticherestituisconoquindiuna ricchezzae articolazionechecon‐nota inmodo significativoanche il territorio di Silvi,per lomeno nella parte collinare elungoleastefluviali.Talericchezzasièneglianniprogressivamentedepauperataafrontedei consistenti processi di antropizzazioneche hanno riguardato soprattutto la porzioneterritorialepiùaridossodellacostaedellaconurbazionemetropolitana.
10.1. lepolitichegeneralidisettore:obiettiviestrategieSono numerose, generali e specifiche, le politiche e le misure messe in campo delleistituzionipreposteallatutelaambientale.Quelle che più da vicino interessano la pianificazione territoriale sono sviluppateall’internodelPianoRegionalePaesisticoedelPTCP,riferiti inaltresezionidelpresentedocumentoeall’internodelquadroconoscitivodelPRG.
‐ LaLeggequadrosull'inquinamentoacusticon.447del26ottobre1995;‐ Legge regionale n. 23 del 17/07/2007 avente ad oggetto “Disposizioni per il
contenimento e la riduzione dell’inquinamento acustico nell’ambiente esterno enell’ambienteabitativo”;
‐ D.G.R. n. 842 del 13 agosto 2007 avente ad oggetto “Indirizzi concernenti laValutazione Ambientale Strategica (VAS) di piani di competenza degli Enti Localiricadentinelterritorioregionale.”
Alfinediregolamentareeridurreinmanierasistematicalefontidiinquinamentoacusticopresenti sul territorio anche in ottemperanza alla relativa normativa vigente sono stateeffettuateleseguentiazioni:‐contestualmente alla Variante del P.R.G. vigente, il Comune di Silvi ha predisposto laZonazione acustica per la quale è stata avviata una autonoma procedura di V.A.S. cui sirinviaperirelativiaspettispecifici.Successivamente occorrerà provvedere alla Caratterizzazione acustica del territoriopropedeuticaallasuccessivafasedirisanamentoacusticodelterritorio.
11.1. lostatoLamaggiorpartedelterritoriocomunaleècaratterizzatodaunbuonclimaacustico;sonoaltresìpresentiambiti interessatidaproblemidi inquinamentoacustico,laddovelapopo‐lazioneèespostaasignificativilivelliacustici.Le fonti emissive prevalenti sono quelle legate alle attività produttive e al trafficoveicolare.Gli ambiti di maggiore criticità sono quelli dove i comparti residenziali sono adiacenti oprossimi alle principali infrastrutturestradali e ai complessi produttivi. In particolare, lazonadellaSS16eitessutiurbanilungoladirettriceadriatica(stradaleeferroviaria)sonoesposti a emissioni che spesso compromettono la qualità del clima acustico. Analoga‐mente,larecenteeprogressivaurbanizzazioneanastrolungolastradacheconnettelafa‐
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scia costiera con il capoluogocomunale (Silvi Alta‐Paese) è esposta ad un traffico diattraversamentocheimpattaancheinterminidiemissioniacustiche.Successivamenteall’adozione,andrannoapplicateleformedipartecipazioneprevistedallavigente legislazioneedesaminate leosservazionipresentatedapartedicittadini, tecnici,Enti sovracomunali interessati, Autostrade per l’Italia S.p.A. Al fine di procedere allaredazione del piano di risanamento acustico andranno effettuati rilievi fonometricinell’ambitodellavalutazionedell’attualeclimaacusticodelterritoriocomunale.
11.2. lepolitichegeneralidisettore:obiettiviestrategieLaLeggequadrosull'inquinamentoacusticon.447del26ottobre1995hademandatoalleRegioniladefinizionedeicriteriperlaclassificazioneacusticadelterritorioeperlapredi‐sposizioneedadozionedeipianidirisanamentoacusticodapartedeiComuni.LasuddettaLeggeimponeaiComunil'obbligodieffettuarelazonizzazioneacusticadelproprioterri‐torioeasuddividereilproprioterritorioinzoneacusticheomogeneenelrispettodeilimi‐tidiclassificazionestabilitidalDPCMdel14novembre1997.Qualoralazonizzazioneacu‐sticadelterritorioabbiaevidenziatoilsuperamentodeivalorilimiteimpostidalDPCMdel14novembre1997,ilComunedevepredisporreunpianodirisanamentoacusticodelter‐ritorio,attuandotutteleazioninecessarieperilrientroneivalorilimitiatuteladellasalu‐teumanaedell'ambiente.Ilpianodirisanamentoacusticodelterritorioimplicaunaseriediazionicoordinateedintegrateconipianidialtrisoggetticoinvoltiacuicompetono,perlegge obblighi di risanamento acustico, quali gli enti gestori delle infrastrutture dei tra‐sporti,leimpreseeiComuniconfinanti.Il Pianodi risanamento acustico non è necessario quando, a fronte dell'applicazione deicriteriemanantidallaRegione, lostatoacusticocomunalerilevatoècompresoneivalorilimitiimpostiperlegge.NelB.U.R.A.n.42del17/07/2007èstatapubblicatalaLeggeRegionalen.23del17/07/2007 inmateria di "Disposizioni per il contenimento e la riduzione dell'inquina‐mentoacusticonell'ambienteesternoenell'ambienteabitativo"direcepimentodegliob‐blighi impostidallaLeggequadro447/95.Successivamente,sarannostabiliti icriteriap‐plicativiper laregolamentazionesulterritorioregionaledelleemissioniderivantidall'in‐quinamentoacusticodell'ambienteesterno.LanormativaRegionale,nonchélaLeggequadro477/95,prevedonoobblighiecompeten‐zeesclusivamenteriferiteall'inquinamentoacusticonegliambientiesterniedabitativi.Il rumore prodotto negli ambienti di lavoro è regolamentato da una normativanazionaledirecepimentodiDirettivedellaComunitàEuropea.
11.3. leiniziativelocaliSilvihaadottatodal22.03.07ilPianodiclassificazioneacusticadelterritoriocomunalee ilRegolamento sulle attività rumorose. Nel mese di ottobre 2007, il Comune di Silvi hapredisposto la Zonazione acustica per la quale è stata avviata una autonomaprocedura diV.A.S.cuisirinviaperirelativiaspettispecifici.
Nel mese di ottobre 2007, sono stati effettuati rilievi fonometrici nell’ambito dellavalutazione dell’attuale clima acustico del territorio comunale al fine di procedere allaredazione del piano di risanamento acustico. Di seguito si riportano le risultanze dellemisurazionieseguite–materialiedinformazionifornitedagliUfficitecnicicomunali.
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SCHEDE DELLE MISURAZIONI FONOMETRICHE – ottobre 2007
stazione denominazione
Livello acustico di caratterizzazione
in facciata all’edificio
LAeq dB(A)
Classe acustica in cui ricade il
ricettore e valore limite assoluto di immissione per il periodo diurno
1) IN FACCIATA AGLI EDIFICI SCOLASTICI
S1 Area per la scuola e l’istruzione - Via Adriatica Sud 71.0 IV 65
S2 Scuola Media G. Pascoli - Via S. Stefano 55.0 III 60
S3a Scuola Materna “Il Girotondo”, Scuola materna “La Giostra” - Via Falcone
53.0 IV 65
S3b Scuola Elementare Via Roma 63.5 IV 65
S4 Scuola Elementare San Silvestro – Loc. San Silvestro S.P. 29B
63.5 III 60
S5 Area per la scuola e l’istruzione - Loc. Pianacce Via Piscella
52.5 II 55
S6 Scuola Materna Arcobaleno – Loc. Pianacce Via Piscella 44.0 II 55
S7 Scuola Elementare Pianacce Arcobaleno – Loc. Pianacce Via Abruzzo
57.5 III 60
S8a Scuola Elementare Silvi Paese - Via San Rocco 47.0 II 55
S8b Scuola Materna Belfiore - Via San Rocco 46.5 III 60
S9 Scuola Media G. Pascoli - Via Carducci 53.0 IV 65
S10 Scuola Elementare G.Bindi - Via A. Rossi 60.5 IV 65
S11 Scuola Materna Privata – Via Garibaldi 65.5 IV 65
S12 Area per la scuola e l’ istruzione – Via L. Da Vinci 65.5 IV 65
S13 Area per la scuola e l’ istruzione – Via Totaro (SP29) 63.5 IV 65
2) IN PROSSIMITA’ DELLE INFRASTRUTTURE DEI TRASPORTI IN PERIODO DIURNO
M01a SP553 nei pressi della SP Santo Stefano 67.5 III 60
M01b SP553 nei pressi della SP Santo Stefano 69.5 III 60
M02 SP29 Loc. Pianacce 62.0 III 60
M03 SP553 Strada Provinciale di Atri 69.0 III 60
M03 SP553 Strada Provinciale di Atri 69.0 III 60
M04 SP29b dopo l’incrocio con via Santa Lucia 61.5 III 60
M05 Lungomare via D’Annunzio 66.0 IV 65
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M06 Lungomare via Garibaldi 65.5 IV 65
M07 Via San Rocco (Silvi Paese) 56.0 II 55
M08 SP30 Contrada Piomba 67.5 IV 65
M09 SS16 Statale Adriatica 72.5 IV 65
M10 SP29 Strada Provinciale Santo Stefano 65.0 III 60
M11 SP29b Bivio San Silvestro 67.0 III 60
M12 SP29b nei pressi dell’incrocio che porta alla SP553 65.5 III 60
M13 Lungomare, via D’annunzio 61.0 IV 65
M14 Lungomare, via Colombo 65.5 IV 65
M15 Lungomare, via Rossi 66.5 IV 65
3) IN PROSSIMITA’ DI RICETTORI PARTICOLARMENTE SENSIBILI
H1 Poliambulatorio – Sede CRI – Via Adriatica nord 60.5 IV 65
12.1. lostatoI campielettromagneticisisuddividonoinduecategorie:quelliabassafrequenzaequelliad alta frequenza. Gli impianti a bassa frequenza sono rappresentati dagli elettrodotti edaglielettrodomestici.Gli impiantidi alta frequenzasono legatialleradiotrasmissioni(ri‐petitoriTV‐telefonini)eallemicroonde.Ilmeccanismocheinentrambiicasipuòprovoca‐re eventuali danni all'organismo è rappresentato dalla trasformazione dell'energia elet‐tromagnetica in calore, dovuto soprattutto alla elevata presenzadi acqua nell'organismoumano (es. l'usoprolungatodel cellulare sul lobo auricolaregenerauna irritazionedellostessodopoalcuniminutiovviamente,dovutoancheallasuscettibilitàdelsoggetto).Ilterritoriocomunaleèinteressatodallapresenzadiimpiantiradiobaseedelettrodotti,periqualisonoinesserelemisuredituteladisciplinatedallanormativadisettore.
12.2. lepolitichegeneralidisettore:obiettiviestrategieLa legge22 febbraio2001,n.36"Leggequadrosullaprotezionedalleesposizioniacampielettrici,magneticiedelettromagnetici"pubblicatanellaGazzettaUfficialen.55del7mar‐zo2001,ha loscopodidettareiprincipifondamentalidirettiadassicurarelatuteladellasalutedei lavoratori,dellelavoratriciedellapopolazionedall'esposizioneaicampielettri‐ci, magnetici ed elettromagnetici nel rispetto dell'art. 32 della Costituzione Italiana "LaRepubblicatutela la salutecome fondamentaledirittodell'individuoe interessedella col‐
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lettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.Nessunopuò essere obbligato a un de‐terminatotrattamentosanitariosenonperdisposizionedi legge.Laleggenonpuòinnes‐sun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana"; promuove la ricercascientificaperlavalutazionealungoterminedeglieffettidovutiall'esposizione,assicuralatuteladell'ambienteedelpaesaggio,perseguendotuttequelleazionivoltealrisanamentoeallaminimizzazionedeicampielettrici,magneticiedelettromagnetici,secondolemiglio‐ritecnologiedisponibili.IlDecretodelPresidentedelConsigliodeiMinistridell'8luglio2003,pubblicatoinG.U.n.200 del 28.08.2003,ha fissato i limiti di esposizione, i valori di attenzionee gli obiettiviperlaprotezionedellapopolazioneaicampielettriciemagneticigeneratiallafrequenzadirete(50Hz),generatidaglielettrodotti.IlDecretodelPresidentedelConsigliodeiMinistridell'8luglio2003,pubblicatoinG.U.n.199 del 29.08.2003,ha fissato i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettiviper la protezione della popolazione ai campi elettrici e magnetici generati a frequenzecompresetra100kHze300GHz.L'art.8dellaleggequadron.36definiscelecompetenzedelleregioni,delleprovinceedeicomuni.LaRegioneAbruzzoharecepitogliobblighiderivanticonla leggeregionalen.45del 13 dicembre 2004 "Norme per la tutela della salute e la salvaguardia dell'ambientedall'inquinamentoelettromagnetico"esuccessive integrazionicon la leggen.11del3.3.2005.LaRegioneAbruzzoha inoltre istituitodei tavoli tecnicicon lapartecipazionediEnti tec‐niciedamministrativi(Comuni,Province,ARTA)e igestoridelleretiedegli impianti,perverificare le criticità riscontrate nell'applicazionedella normativa regionale e recepire leosservazioniperilsuperamentodeglistessi.
12.3. leiniziativelocaliIlComunehaneglianniperseguitounaefficaceazioneamministrativaprovvedendoa lo‐calizzare impianti emittenti onde elettromagnetiche(telefonia, radio, ecc.) su aree ester‐nealperimetrodelCentroStorico.
13.1. lostatoPerinquinamentoluminososiintendeognialterazionedeilivellidiilluminazionenaturaleedinparticolareogniformadiirradiazionediluceartificialechesidisperdaaldifuoridelleareeacuiessaèfunzionalmentededicata,inparticolarmodoseorientataaldisopradellalinea dell'orizzonte. Ciò significa che tracciando (all'altezza della sorgente luminosa) unalineaparallelaalterreno(eperpendicolareallampione)laluceemessanondeveirradiarsialdisopradellalineastessa;inaltreparoleilfasciodiluce,dalpuntodiemissione,nonpuòsuperarei90°.
13.2. lepolitichegeneralidisettore:obiettiviestrategieLaRegionepromuovelariduzionedell'inquinamentoluminosoedeiconsumienergeticidaessoderivanti,alfinediconservareeproteggerel'ambientenaturale,intesoanchecometerritorio, i ritmi naturali delle specie animali e vegetali, nonché gli equilibri ecologici,dall'inquinamento luminoso sia all'interno, sia all'esterno delle aree naturali protette(parchinaturalinazionali,regionali,provinciali,comunali,oasinaturalistiche),aisensidellalegge6dicembre1991n.394,legge‐quadrosulleareeprotette.LaRegionetendeinoltreasalvaguardareilcielonotturno,consideratopatrimonionatura‐ledellaRegionedaconservareevalorizzare,lasalutedelcittadino,eleattivitàdiricercaedivulgazionescientificadegliosservatoriastronomicidirilevanzanazionaleelocaleLaGiuntaRegionaleconl'adozionedelladeliberazionen.719del30.11.2009recante"L.R.3marzo2005,n.12"Misureurgentiperilcontenimentodell'inquinamentoluminosoeperilrisparmio energetico" art. 7: individuazione aree di particolare protezione e tutela degliosservatori,deiParchinazionalieregionaliedelleRiservenaturaliregionaliestatali",haavviato l'iter per affrontare inmodo sistematico il problemadell’inquinamento luminosoche si sta imponendoconsempremaggiorevidenzaalla sensibilitàdeiprogettisti, ammi‐nistratorilocaliedell'opinionepubblica.Infatti l'illuminazione che viene dispersa verso il cielo è anche fontedi sprecodienergiachevienecompletamentebuttatavia.LaDeliberazione,oltreacostituireriferimentopericriteriapplicatividicuiall'art.10del‐laL.R.n.12/05,potràcontribuirea stabilire lepriorità in casodi finanziamenti regionaliperl'adeguamentodegliimpiantidipubblicailluminazioneesistenti.Inoltre,conlacitatadeliberazioneèstataapprovatalacartografiadicuiall'art.7dellezo‐nediparticolareprotezioneetutelarelativeagliosservatori,aiparchinazionalieregiona‐li,alleriservenaturaliregionaliestatali,corredatadall'elencodeicomuniinteressatièsta‐tapredispostainscalaadeguataedelaborataconicriteridicuialcomma4dell'art.7(20kmdiraggiodalcentrodegliosservatoriprofessionalienonprofessionalie5kmdiraggiodaiconfinidelleareeprotette).
13.3. leiniziativelocaliSilvi, in adesione all’ottava giornata del risparmio energetico “M’illumino di Meno”, hapromossol’iniziativa“M’illuminoconmeno”,unincontrodistudioconespertidelsettore.IlComuneha intenzione diaffidare lagestioneemanutenzionedell’ImpiantodiPubblicaIlluminazione a ditta specializzata per l’adeguamento e sostituzione dei punti luce consistemiadaltaefficienzaerisparmioenergetico(LED).
‐ Ministero dell’ambiente, Inventario Nazionale degli Stabilimenti a Rischio diincidenteRilevante
14.1. lostato
14.1.1. contestod’areavasta
L’analisi di contestodi area vasta relativamenteai rischi naturali si basa principalmente
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sull’analisi del “Piano Stralcio di Bacino per l'Assetto Idrogeologicodei Bacini di RilievoRegionaleAbruzzesi‐Fenomenigravitativieprocessierosivi".LaCartadellaPericolositàè stataottenuta,dalla sovrapposizionedei dati contenutinellaCarta dell'Acclività, nella Carta Geolitologica, nella Carta Geomorfologica e nella CartaInventario deifenomeni FranosiedErosivi. Perlasuaredazione èstatautilizzata lacartografiainscala1:25.000.Irisultatidell'analisicosìcondottasonostativalidati,perunapercentualesignificativadeidissesti individuati,tramitecontrollisul terrenoeunaseriedi incontriavuticon i tecnicideiComuniinteressatidalPiano.Questo elaborato cartografico, pertanto, fornisce una distribuzione territoriale delle areeesposte a processi di dinamica geomorfologica ordinate secondo classi a gravositàcrescente.Inparticolare,sonostatedistinteleseguenticategorie:‐pericolositàmoderata‐P1;‐pericolositàelevata‐P2;‐pericolositàmoltoelevata‐P3.Unaquartaclasse,Pscarpate,individualesituazionidiinstabilitàgeomorfologicaconnesseagliOrlidiscarpatadiorigineerosivaestrutturale.NellaCartadellaPericolositàle"Areeincuinonsonostatirilevatidissesti"indicanoquelleporzioniditerritorioregionaleperlequali, alla datadi redazionedel Piano,non sono stati evidenziati indizi geomorfologicididissesto.LaCarta delle Aree aRischio, allegata alPiano Stralcio diBacino perl'AssettoIdrogeologico dei Bacini di Rilievo Regionale Abruzzesi "Fenomeni gravitativi e processierosivi", è stata ottenuta dall'intersezione degli strati informativi contenuti nella Cartadella Pericolosità con quelli riportati nella Carta degli Insediamenti Urbani eInfrastrutturali.Perlasuaredazioneèstatautilizzatalacartografiainscala1:25.000.La valutazione del rischio è stata effettuata, in questa prima fase, adottando unaformulazionesemplificatache tiene conto della pericolositàe del valore degli elementi arischiocontraddistintiinbaseallorovalorerelativo.La loro definizione è stata effettuata seguendo le indicazioni, contenute nel D.P.C.M. 29settembre1998‐Attodiindirizzoecoordinamentoperl'individuazionedeicriterirelativiagli adempimenti di cui all'art. 1 del decreto legge 11 giugno 1998, n. 180, che vedononellaincolumitàdeicittadinil'elementoprioritarioditutela.Lediversesituazionidi rischiocosì individuatesonostate,pertanto,aggregate inquattroclassi di rischio, a gravosità crescente, alle quali sono state attribuite le seguentidefinizioni:‐moderatoR1;‐medioR2;‐elevatoR3;‐moltoelevatoR4.
14.1.2. contestolocale
RischioidrogeologicoIlbacinoregionaledelTorrentePiombacomprendeancheisistemiidrograficidelTorren‐te Calvano,dei FossiCerranoe Concioe di altri fossiminori che sfocianodirettamenteamare. Esso presenta una forma triangolare e si sviluppa non molto all’interno fino allamassimaquotadi749mdelrilievodelMonteGiove.Iltrattodicostasotteso,dilunghezzapariacirca14km,ècaratterizzatodaunapianuracostieraampiatra200e1000metri.Ilterritorio di questo bacino ricade in gran parte nella Provincia di Teramo (7 Comuni) eparzialmenteinquelladiPescara(ComunidiCittàS.AngeloedElice).LeindaginieffettuatedallaRegioneAbruzzo(1992)nell’ambitodello Studio Aquater hannoportato all’identificazione di undici movimenti franosi che coinvolgono e/o minaccianocentriabitatieinfrastrutture.
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Il quadro delle conoscenze, acquisito nel corso delle indagini sul dissesto nel bacinoregionaledelTorrentePiomba,evidenzialapresenzadi76areecaratterizzatedaformeeprocessigravitatividiversantecheperilterritoriocomunalenoninteressanonessunnucleoabitato.StralciodellaCartadellapericolositàdafrana (stralcio)fonte:PAIStralciodellaCartadelrischiodafrana (stralcio)fonte:PAI
Siriportalamapparealizzatadall’IstitutoNazionalediGeofisicaeVulcanologiacheriferi‐sce i valoridi pericolositàsismicaespressi in terminidi accelerazionemassimadel suoloconprobabilitàdieccedenzadel10%in50anniriferitaaisuolirigidi(OrdinanzaPCM28/04/2006n.3519,All.1b)IndustriearischiodiincidenterilevanteE’statoanalizzatol’InventarioNazionaledegliStabilimentiaRischiodi incidenteRilevan‐te,predispostodallaDirezioneGeneraleper leValutazioniAmbientali–Divisione IV ‐Ri‐schio rilevante e autorizzazione integrata ambientale e redatto in collaborazione con ilServizio Rischio Industriale di ISPRA, dal quale risulta che In Abruzzo sono 22 glistabilimenti individuati comeattività industriali a rischiodi incidente rilevante,di cui13soggettiall'art.6e9soggettiall'art.8..NelterritoriocomunalediSilvinoncisonoimpiantiproduttiviarischiodiincidenterilevante
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14.2. leiniziativelocaliPer il rischio idrogeologico,l’AmministrazioneComunaledi Città S.Angelo (contermina aSilvi),nell’ambitodellaredazionedellasuaVariantedi PRG, ha commissionatolo studiodiverifica idrologica e idraulica del tratto terminale del Torrente PIOMBA ( che interessaancheilterritoriocomunalediSilvi)periltrattononperimetratodalP.S.D.A.Regionale.Dallo studio risultache le zone sotteseamaggiorerischiod’esondazionerisultanoquelleprossimeallafoce,avalledellocaletrattoautostradaleA14edamontedeisopralzi(ponti)della linea ferroviaria e della strada statale adriatica n. 16, mentre le “meno” a rischioappaionoquelleavalledelponteferroviario.In sintesi la relazione indica che allo stato corrente sussistono condizioni di rischioidraulico di pericolositàcrescenteai vari tempidi ritorno (Tr = 50 anni, 100 anni e 200anni)nelcasodieventimeteo‐climaticieccezionali.Lostudioindicalarealizzazionedioperedidifesaeperlariduzionedegliimpatti:‐Perlamassimaefficienzadelsistemafluvialesiritieneessenzialechel’alveo,lesponde,ifossiminorichefunzionanodatributarielospaziodidecantazioneesistentetral’alveodimagraegliarginivengano,almeno1voltal’anno,ripulitidaimaterialidirisultaedalleerbeinfestanti che attualmente invadono tale spazio. Nel caso di piene si verifica infatti iltrascinamentodeimateriali e la riduzionedelle sezione di deflusso, specie nei restringi‐menti(pontiesovrappassi).‐ Ricalibratura delle sponde e del fondo alveo, con conseguente incremento dellasezionedideflussoedunqueriduzionedellapienacritica.‐Dragaggiodel corsod’acqua,specieneipuntidi restringimento(pontesulla linea ferro‐viaria Ancona‐Pescarae ponte sulla Strada Statale Adriatica n. 16 e viadotto sulla Auto‐stradaA14).Nel periododimisuradelle sezioni (gennaio/febbraio2012), il franco tra ilfondoalveoel’arcatainferioredeipontisièpresentatoristrettodialmeno1metroperlapresenzadimelmaefanghigliasulfondo.‐Verificadellostatodegliargini,siaindestracheinsinistraidrografica,cheintalunitrattirisultano danneggiati e/o svuotati. L’ottimale funzionamento degli argini costituisce unabarrierafisicaconsiderevoleadeventidipienaeccezionale.FenomenigravitativieprocessierosiviIl fenomeno dell’erosione delle coste, che rappresenta una complessa problematica pergranpartedeicomunichesiaffaccianolungoilmareAdriatico,oltreaprovocaredegradopaesaggistico e riduzione del valore economico della spiaggia, ha pesanti conseguenzeambientali.Leprincipali cause chedeterminano l’erosionedelmareedi conseguenza l’arretramentodellalineadicostasonolegateafenomeniquali:‐lacementificazionedeicanalinaturalilungocuiscorronoifiumi,‐ lemodifichenella dinamica sedimentaria lungo la costa prodotte dalla scomparsadelleduneedalladistruzionedipianteedalghemarine.Numerosestrategiesonostatemesseinoperaneltentativodicercarediarrestarelalineadirivanellasuaposizionenaturale,intervenendoconlacollocazionedistrutturedidifesarigide quali pennelli, scogliere artificiali e frangiflutti per difendere le zone litoraliminacciate.Spessoperò,leazionimesseinattonellagestionedelfenomenosisonorivelateinefficacioaddiritturadannose.Lapredisposizione infatti,dioperedi sbarramentocapacidi ridurrel'energia di trasporto del mare ha provocato l'entrata in erosione delle rive dei comuniadiacenti, che a loro volta, per riparare i danni, hanno adottato la stessa "politica disbarramento"perrafforzarelepropriecoste.PerquantoriguardailterritoriodiSilvi,ilfenomenointeressal’interolitoralecomunaleedinparticolareiltrattochevadallazonadelVillaggiodelfanciullofinoallafocedelTorrentePiomba (zona Silville). Numerose sono state le iniziative che la Regione Abruzzo, la
Nel2007 laRegioneAbruzzoha realizzato2pennelli nella zona immediatamente anorddellafocedelTorrentePiomba.Inoltre,perunaspesadicomplessivieuro100.000,00sonostatirealizzati interventididifesadellacostaattraversooperediripascimentoconsabbiaprovenientedacavaditerraelarealizzazionediunpennelloneltrattodicostacompresotralafocedelTorrentePiombaedilVillaggiodelFanciullo.Nelcorsodel2008,sonostatiavviatiinterventididifesadellacostaconsistentinelrinforzodellebarriereesistentienellarealizzazionedipennelliinmassiinnuovelocalizzazionioveilfenomenodierosioneèpiùconsistente. Nel corso del 2009 il Comune, ha attuato un intervento consistente nellarealizzazione di opere rigide e ripascimento di sabbia all’altezza del lago Lake Placid.Inoltre nell’ambito del Progetto RICAMA, azione predisposta della Regione Abruzzo perinterventisull’interacostaabruzzese,sonostaterealizzateoperedidifesarigidaall’altezzadellostabilimentobalneare“LidoNino”eripascimentodisabbianeltrattochevàdallafocedel torrente Piomba fino allo stesso stabilimento. Ulteriore intervento della RegioneAbruzzo è stato quello relativo ai lavori di manutenzione delle barriere soffolte, giàrealizzateneglianni80,alfinediripristinare larelativaquotaattraversolaricaricadellestesse nel tratto compreso tra la foce del torrente Piomba ed il lago denominato “LakePlacid”.Alfinedimeglioillustraregliinterventisoprarichiamatisièriportatoamonteunostralcioplanimetrico del demanio marittimo, contenente la collocazione esatta degli interventieffettuatieprogrammatinelcorsodeglianni.Inattuazionedell’art.10delPianodemanialemarittimo comunale, approvato conDelibera di Consiglio Comunale n. 57 del 02 ottobre2008,relativamenteallazonizzazionedell’arenile,ilservizioUrbanistica–UfficioDemanioMarittimo ha provveduto nel corso del 2009 alla suddivisione in aree a differentidestinazionid’usodelleareedemanialidaassegnareinconcessioneodadestinarealliberouso da parte dei cittadini. Nello specifico è stata aggiornata la numerazione e ladelimitazionedelle spiagge libere,degli alaggibarca liberi,dei canalidi scolodelleacquebianchee l’individuazionedellespiaggecollegateadattivitàricettivesecondol’art.20delPianoDemanialeMarittimoComunale(P.D.M.C.).
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15. RIFIUTIleprincipalifontiinformative
‐ OsservatorioRegionaleRifiuti(ORR)‐ Catasto Telematico Rifiuti Regione Abruzzo CARIREAB
Negli ultimi anni si evidenzia un significativoaumento della produzione di rifiuti urbaninella Regione Abruzzo. Infatti la produzionedi rifiuti nel 2005 (694.070 t/anno) risultaessereincrementatadel13,5%rispettoaldatoregistratonel2002(611.549t/anno).Se si allarga l’analisi all’orizzonte temporale di riferimento del quinquennio 2000‐2005,confrontandosulla base dei dati disponibilidi fonteAPAT le tendenze registrate in altreRegioni,sievidenziacomel’Abruzzosiastatointeressato,neglianniindicati,daunacresci‐tadeirifiutiprodottinotevolmentepiùaccentuatadellamediadellealtreRegioni.Infattilevariazioniregistratesulperiodo2000‐2005sonoparia: Abruzzo:+19,4%; SudItalia:+8,8%; Italia:+9,4%.
ancheper le singoleProvince.Inparticolaresi individuano,neglianni2003e2004,degliincrementidiproduzionemaggioriperleProvincediPescara(del10,8%nel2003rispettoal2002edel10,7%nel2004rispettoal2003)ediL’Aquila(del5,3%nel2003rispettoal2002e del 5,2%nel 2004rispettoal 2003)chenon si ripetononel2005.Perquantori‐guarda la produzione di rifiuti, le Province di Teramo e Chieti risultano avere lo stessocomportamento, ovvero: un incremento marcato di produzione nel 2004 (del 7,5% perTeramoedell’8%perChieti)eunincrementoall’incircadimezzatonel2005.Ingeneralenel2005,siaperlaRegioneAbruzzocheperlesingoleProvince,sièregistratounincrementodellaproduzionepiùcontenutorispettoaglianniprecedenti,arrivandonelcasodiPescaraaddiritturaaun’inversioneditendenza.La produzionepro capite annua risulta anch’essaessere in aumentonel periodo2002‐2005.Taliincrementiannuisonougualiodipocoinferioriagliincrementiriscontratiperlapro‐duzioneinterminidiquantitativiassolutisiaalivelloregionalecheprovinciale.IngeneraleinAbruzzosièpassatidaunaproduzionepro‐capitedi480kg/abxannodel2002a531kg/abxanno,ovveroc’èstatoun incrementodel10,5%.Tale incrementoè in‐feriorerispettoaquelloriscontratointerminidiproduzionetotalediRU(del13,5%),dalmomentochenegliultimiannic’èstatounaumentonontrascurabile,all’incircadel3,6%,dellapopolazioneresidente.
Per quanto concerne la provincia di Teramo i lPianoProvincialediGestionedeiRifiutiprevedelarealizzazionediunarticolatosistemaimpiantisticodirecuperoetrattamentodaaffiancareallo sviluppodi raccolte differenziate spinte, obbiettivi ed azioni poi disattese.L’analisi della situazione ad oggi porta purtroppo a registrare un ritardo su ambedue ifronti:realizzazioniimpiantisti‐cheeraccoltadifferenziataesièancoramoltolontanidalraggiungimentodegli obiettivi.Questosignifica,comeaffermatodallarecentepropostadipianoprovinciale,che“lasituazionestapurtroppoassumendoi connotatidell’emergenza,e che le decisionistrategicheper la realizzazionedi un sistema integratoprovincialenonsonoulteriormenterimandabili”.Tale situazioneha provocatoun significativo iato tra previsionied esiti effettivi; come sievincedallaseguentetabella,ildatodellaraccoltadifferenziataèbenaldisottodeirisul‐tati attesi e dei limiti normativamentefissati (45%, correttivoal T.U. 152/2006del gen‐naio2008).
Dal1°gennaio2007sulterritoriodiSilvièstatoavviatoilserviziodiraccoltadifferenziatadei rifiuti urbani conmodalità domiciliare. Al fine di apportaremiglioramenti al servizioeliminandone le criticità riscontrate, nel corso del 2008, sono stati individuati elementicorrettivichenell’ambitodellefrequenzediraccoltahannoprevisto:
utenzedomestichealfinediscoraggiarecomportamentinonvirtuosi; laraccoltaseparatadiplasticaelattinealternateconfrequenzaquindicinale; incremento di un passaggio nella frequenza relativa alla raccolta della frazione
umidoperleutenzedomestiche; incrementodiunpassaggiorelativaallaraccoltadellafrazioneseccoresiduoper le
utenzecommerciali; incremento del servizio di spazzamento prevedendo lo spazzamento manuale
pomeridianosullungomareneimesidiluglioeagosto; integrazione del servizio di pulizia presso la Pineta Demaniale con un servizio di
pulizianeimesidiGiugno,luglioeagosto.Nel corso del 2009 con delibera di Giunta 283 del 14/09/2009 è stata apportata unavariantealPianodiIgieneUrbanadelComunealfinediestendereilProgrammadiRaccoltaDomiciliarepressoiQuartieriS.Stefano,ViaMarzialeeZoneLimitrofe.ProduzionedirifiutieraccoltadifferenziataNelletabellecheseguonosonoriportatiidatidiproduzionedeirifiutiurbaniindifferenziatiedifferenziatiperglianni2008,2009e2010(aggiornamentoal30settembre);idatisonostati forniti dalla ditta Diodoro Ecologia, attuale affidataria della gestione del servizio diigieneurbana.
150106 Imballaggi in materiali misti (plastica elattine) 26,50 307,92 324,18
200139 -150102 Plastica - Imballaggi in plastica 497,42 104,45 0
200138 Legno 2,80 0 0
200136 – 200135* - 200123*
Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, 32,70 42,92 0
200307 Rifiuti ingombranti 359,62 337,05 298,82
200132 Farmaci 0,07 0
200125 Oli e grassi commestibili 33,49 35,5
160103 pneumatici fuori uso 4,12 0
RD 6143,82 4968,62 4186,02
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Andamento relativo alla raccolta differenziata in riferimento alle frazioni di rifiuto raccolto
6143
,82
5019
,70
4968
,62
6756
,8
4186
,02
4151
,52
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
8000
9000
ton
n/a
nn
o
2008 2009 2010
anni
Confronto RD e RUI
RD RUI
Confronto tra la produzione di rifiuti urbani differenziati e rifiuti urbani indifferenziati
CONFRONTO RUI /RD
Pro capite 2008 2009
2010
(30 sett)
rifiuti indifferenziati (Kg/anno/abit. residenti)
321,32 339,04 355,47
rifiuti differenziati (Kg/anno/abit. residenti)
393,28 317,34 358,43
Confronto tra i quantitativi di RUI e RD procapite
0
100
200
300
400
500
Kg
2008 2009 2010
Confronto RUI /RD pro capite
rifiutiindifferenziati (Kg/anno/abit.residenti)
rifiutidifferenziati (Kg/anno/abit.residenti)
Confronto tra la produzione di rifiuti urbani differenziati e rifiuti urbani indifferenziati procapite
L’andamento dei diagrammi nell’arco del triennio 2008‐2010, evidenzia una tendenzaall’aumentodellaproduzionedirifiutoindifferenziatoassociatatuttaviaperl’anno2010adun aumento, proporzionalmente al minor periodo considerato, del livello di raccoltadifferenziata. L’aumento della produzione di RUI in riferimento al 2008 e al 2009,
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probabilmente ha avuto origine da una diminuita partecipazione dei cittadini ad unacorretta applicazione dellemodalità di conferimento dei rifiuti differenziati, in particolarmododellafrazione“organico”;tuttavia,grazieall’intensificazionedell’attivitàdicontrolloche l’Ente anche con la collaborazione della Polizia Municipale ha attuato nel 2010 si èpotutoregistratounaumentodellaproduzionediRD,inparticolaredellafrazioneorganico.
Raccolta differenziata totale/ raccolta differenziata pro
Oli e grassi commestibili 33,49 2,14 35,50 2,27 0,00 0,00
pneumatici fuori uso 4,12 0,26 0,00 0,00 0,00 0,00
TOTALI 6143,82 393,28 4968,62 317,34 4186,02 358,43
Andamento della RD totale e RD procapite in riferimento alle singole frazioni raccolte
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58
0,00
50,00
100,00
150,00
200,00
250,00
Kg
2008 2009 2010
Andamento procapite RD delle principali frazioni raccolte organico
carta e cartone
vetro
imballaggi in materiali misti(palstica e lattine)
legno
Apparecchiature elettriche edelettroniche fuori uso
Rifiuti ingombranti
Oli e grassi commestibili
pneumatici fuori uso
Andamento procapite della RD in riferimento alle principali frazioni raccolte
Dall’osservazione dell’andamento nel corso dei tre anni riferito alle principali frazioneraccoltarisultadirilievoinparticolarmodonelcorsodel2010:
l’aumentodellaraccoltadellafrazioneorganicaumida; il costante livello, nell’intercettazione delle frazioni carta e cartone, vetro e
ingombrantiplasticaelattine.
SITICONTAMINATILa denominazione, la tipologia e la posizione di tali siti sono desumibili dall’Anagraferegionale dei siti contaminati (L.R. 19/12/2007 e s.m.i. – D.G.R. 27/12/2006 n. 1529 –D.G.R.16/11/2010n.777),tenutadal’ARTAAbruzzo(comenellatabellaaseguire):
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Siti industriali dismessi
Codice Denominazione Coordinate
TE100029 Allevamento avicolo Panorama Costruzioni
S.r.l.
42°32'42'' N 14°06'57'' E
TE100043 Ex Allevamenti 42°32'43'' N 14°07'00'' E
TE100048 Ex Allevamento avicolo di Marino Medori 42°33'18'' N 14°06'16'' E
Abbandoni di rifiuti
TE400076 Cerrano – SS16 42°34'19'' N 14°05'07'' E
TE400077 Strada N°25 da denominare ‐ zona ind. Silvi
Sud
42°32'06'' N 14°07'37'' E
TE400121 campo sportivo vd Febo 42°32'17'' N 14°07'47'' E
TE400168 Zona in prossimità del Complesso
Commerciale Mercatone Uno in Via Roma di
Silvi Marina
42°32'34.24''N 14°07'21.07''E
TE400178 Via Da Vinci
TE400194 Stagliano ‐ San Silvestre 42°33'22.10''N 14°06'39.90''E
TE400195 Coccioni, su Via Michetti sotto il ponte della
‐ RegioneAbruzzo,PianoEnergeticoRegionale(PER),2009‐ Il Piano Energetico Regionale (PER), il Rapporto ambientale e la Dichiarazione di
sintesi del processodiValutazioneAmbientale Strategica (VAS) sono stati approvaticonD.G.R.n.470/Cdel31agosto2009.VerràvalutatodalConsiglioRegionalechenedefiniràl'adozione,adogginonavvenuta.
16.1. lostatoLaRegioneAbruzzo,nel2005,haconsumatocomplessivamente3.763,11ktep.Rispetto al 1995, nel decennio successivo, si è registrato un aumento dei consumicomplessiviparial18%;l’incrementopiùevidenteè legatoall’energiaelettrica(+32%).Ilcon‐sumodigasnaturaleè invecediminuitodell’1%;tuttavia,vasottolineatochequestovalore non tiene conto della quantità di metano convertita in energia elettrica; taleenergiaèinfatticonteggiataall’internodeiconsumielettrici.AndamentodeiconsumienergeticitotaliepersingolovettoreIntuttiisettoriproduttivi,sièregistratounincrementodeiconsumielettriciediprodottipetroliferi dal 1996 al 2005; tale incremento risulta più evidente nel terziario (+32%) enell’industria (+28%); piùmodesto èstato l’aumento deiconsumi chesièregistratonell’agricolturaenelsettoreresidenziale(rispettivamentedel5%edel2%).
Laripartizionepercentualedeiconsumicomplessividienergiaelettricaeprodottipetroli‐feri nei singoli settori resta all’incirca costante nel tempo: circa il 52% dei consumi
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complessivi, al netto del gas naturale, spetta al terziario, seguito dal settore industriale(circail31% del totale) e dal domestico (13%); marginali i consumi nell’ambito dell’agricoltura(appenail3%).
Lafiguraseguenteriportalaripartizionepercentualedeiconsumicomplessividienergiaelettricaeprodottipetroliferineisettorianalizzati.Per quanto concerne la situazione locale, il patrimonio edilizio di Silvi hacomplessivamente una qualità energetica bassa, analogamente a quella del contestonazionale.
Dal punto di vista delle fonti energetiche rinnovabili, anche in ragione di prossimiprovvedimentilegislativi,èprobabilechevadaaffievolendosil’utilizzodiareeagricoleperla realizzazione di “campi solari”, fattore che ha in parte compromesso il paesaggiocollinareinaltricomuni,mentreèincrescitalaproduzionedienergiaelettricasolareefotovoltaicadaimpiantiinstallatisullecoperturediedifici.
16.2. lepolitichegeneralidisettore:obiettiviestrategieIlPianoEnergeticoRegionale(PER)è lostrumentoprincipaleattraversoilqualelaRegio‐neprogramma,indirizzaedarmonizzanelproprioterritoriogli interventistrategiciin te‐madienergia.Sitrattadiundocumentotecniconeisuoicontenutiepoliticonellescelteeprioritàdegliinterventi.GliobiettivifondamentalidelPERdellaRegioneAbruzzosipossonoricondurreaduema‐croareediintervento,quelladellaproduzionedienergiadallediversefonti(fossilienon)equelladelrisparmioenergetico;piùneldettaglio,iprincipalicontenutidelPERsono: laprogettazioneel'implementazionedellepoliticheenergetico‐ambientali; l'economicagestionedelle fontienergeticheprimariedisponibilisul territorio
ve la produzionedi energia da fonti rinnovabili sia pari al 51% dei consumi allastessadatapassandoattraversounostadiointermedioal2010dovelapercentualedarinnovabileèparial31%
16.3. leiniziativelocaliIlComunediSilvi,insiemeconilComunediGiulianova,hasiglatol’accordodiprogrammaMinisteriale “Incentivi per la produzione di Carburante per autotrazione a bassoimpattoambientaleIl Comune di Silvi ha accolto la richiesta di adesione al Patto dei Sindaci per l'efficienzaenergetica e la riduzione dei gas serra. L'intento è quello di innescare un processo ditrasformazionedel proprio territorio,unpianodi azioneche coinvolga i cittadinie attiviazioni mirate ai diversi settori per raggiungere l'obiettivo di riduzione del 20% delleemissionientroil2020,inlineaconilprogrammaeuropeo.
17.1. contestoambientaleespaziodiazionedelpianoInquestasezionedelrapporto,anticipatanelRapportoPreliminare,si compieunasintesidell’analisidicontesto,sintesiorientataafareemergerequeglielementidiriferimentochesonostatiutiliperladefinizionedegliorientamentiedegliobiettivispecificidelPRG,nellaloro concorrenza all’assunzione degli indirizzi sovraordinati e al raggiungimento degliobiettiviprogrammaticipostidallapianificazioneregionaleeprovinciale.Neiboxaseguirevengonoquindisegnalati,peritemidianalisiambientaletrattatinellasezioneprecedente,eperaltritemipiùgenerali3:
Comeausilioallavalutazionedellespecifichesceltedipianoèstataanchepropostalade‐finizionedi alcuni temi per le scelte di PRG, sotto formadi spazio di azione del PRG nelconcorrere alla qualificazione delle componenti ambientali. In questo modo si èintrodotto, ex ante alla formulazione delle scelte di piano, un ulteriore elemento diintegra‐zioneambientale.Sisegnalainoltrechequantoriportatointabellaèalnetto: di quanto tematicamente o per competenza non assumibile dallo strumentourbanisticocomunale di quantodefinitodal quadronormativoe procedurale in essere, che come tale è
ineludibile e costituirà riferimento per le verifiche di conformità/compatibilitàdellesceltedipianodapartedeglientisovraordinatiedelleagenziefunzionali
OPPORTUNITÀAttuazione locale delle politicheenergetiche comunitarie (Patto deiSindaci, Pia‐ no d’azione per l’energiasostenibile, certificazione EMAS perimpreseedistrettiproduttivi..),indirizzipremialiperlabioediliziaPienoutilizzodeisistemadiTPLesistenteprevisto
1_evitarenuoveinfrastruttureimpattantisurecettorisensibili2_ evitare addizioni insediative in aree già sottoposte aemissionirilevanti3_prevederefascefiltrodimitigazionesurecettorisensibili4_ subordinare ampliamenti delle attività esistenti adinterventidiabbattimentodelleemissionisonore5_disciplinarel’eventualeinstallazionedi impiantiradiobase,garantendostandarddisicurezzamaggioridiquellidefinitidalquadronormativovigente,garantendounadistanzaminimadaedificidedicatiallapermanenzaprolungatadibambini(scuole,oratori,ecc…)
1_Previsionedipoliticheurbanisticheeterritorialivoltealcon‐tenimentodeirischi2_Revisione delle previsioni di pianificazione pregressa nonattuata rispetto alle normative vigenti in materia di rischiterritorialieambientali3_Riduzione del consumo di suolo da parte delle attivitàproduttiveededilizieedelleinfrastrutture,proporzionalmenteallapericolositàdellearee4_inserimentodimisurediincentivazioneperilrecuperodegliedifici con misure antisismiche(premi volumetrici, parzialedefiscalizzazione..)5_Previsionedizonefiltrovegetalinellesituazionidiimpiantiproduttiviconemissioniambientali
1_ individuare gli elementi di valore paesistico, urbani edextraurbaniedefinirneleformeditutelaevalorizzazione2_ definire una specifica progettualità (norme, indirizzi,criteri, progetti di intervento) funzionale a sollecitaremodalitàdiprogettazione integrata emultidisciplinare chesappia coniugare gli aspetti di funzionalità urbanistico‐infrastrutturaleconquellidiqualitàpaesistica3_definiregliinterventiditutelaevalorizzazionepaesisticachedevonocontestualizzaregliinterventiditrasformazioneinfrastrutturaleeinsediativa4_definirelareteecologicalocale(comecontributoallareteecologicaprovincialeeregionale)attraversoladefinizionediunaspecificaprogettualitàstrutturaleedelruolomitigativoe compensativodelle eventualiprevisioni infrastrutturali einsediative
1_ individuazione degli interventi di risoluzione delle criticitàviabilistiche della rete locale, da programmare nel disegnoorganicodellaretedellemobilitàdolce,urbanaedextraurbana2_individuazionedelle“porteurbane”eprogettualitàspecifica3_ definizione di regole e criteri di intervento per laqualificazione dello spazio stradale come spazio pubblico disupportoallerelazionieallamobilitàdolceciclopedonale
↘ riconoscere le peculiaritàdelle diverse componentiambientali che possonooffrirepotenzialitàdimiglioreutilizzoe/odivalorizzazione,cosìdaaverefornirespuntiedelementi di valutazione nell’orientamento delle strategie generali di Piano e dellasuafaseattuativa
↘ verificare l'esistenzae la disponibilitàdelle informazioninecessariead affrontareiproblemi rilevanti, mettendo in luce le eventuali carenze informative da colmarenellesuccessivemodificheeintegrazionidipiano
2_ la potenziale incidenza delle politiche di piano nel modificare lo stato dellacomponente,ovverolospaziodiazionedelpianourbanistico,cosicomeconfiguratodallaleggeregionale,nelpoterecambiarelostatodellacomponenteanalizzata:
USODELSUOLO↗ +++RIFIUTI↗ +ENERGIA↗ ++BENISTORICIEPAESAGGIO→ +++Come si evince da questa valutazione, i temi di maggiore rilevanza del piano, sui qualiquindisonopiùspecifichelesuccessiveattenzionidellavalutazionestrategica,sonoquelliriconducibili:↘ al sistemadelle risorsedi biodiversità,che rimandaal temadella conservazioneattiva
dellecomponentifloro‐faunistichepresenti↘ al sistema della mobilità, ora non sempre in grado di reggere compiutamente la
dellastrutturaurbana↘ al sistema del paesaggio, che risulta essere un elemento connotante questo branodi
collinaecostapescareseIl quadro di sintesi sopra tracciato si è posto già nella fase di scoping, comeorientamentodellescelteurbanistichedelPRG,sollecitandoquindi,ancheinquestopassaggio,unapienaintegrazionedelleconsiderazioniambientali.Moltediqueste azioni verranno rimandate alle successive fasidi realizzazione emodellamentodelPRG.
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18. ICRITERIDISOSTENIBILITÀAl fine di procederealla successivavalutazionedegli obiettivi e degli orientamentiche ilpianodelinea,giàinsedediscopingsièdefinitoilsetdicriteridisostenibilitàambientaleattraverso i quali è possibile valutare il livello di sostenibilità delle scelte di piano sullecomponentiambientali.Il riferimento scelto per l’individuazione di tali criteri è il Manuale per la valutazioneambientale redatto dall’Unione Europea, che individua 10 criteri di sviluppo sostenibile,diseguitoelencati.Tabella18‐1:Icriteridisostenibilitàambientale
K. Contenimentodell’esposizioneaicampielettromagnetici
L.Miglioramentodelprocessodigestionedeirifiuti
M.Contenimentodelrischioterritoriale
N.Miglioramentodellaqualitàdell’ambienteurbanoAl fine di esplicitare la pertinenza dei criteri di sostenibilità ambientale, riportati nellatabella qui sopra, e pertanto il ruolo orientativo di questi nella costruzione delle sceltedipiano,diseguitosisviluppaeargomentaciascuncriterio.SifanotarecomeilPRGnonabbialecompetenzeperintervenireinmodocompiutosualcunecomponentiambientali,percui inquesticasivengonoconsideratequelleazioni dipiano che possono avere effetti favorevoli o sfavorevoli sulle condizionidi sostenibilitàambientaleperquellacomponente.
MINIMIZZAZIONEDELCONSUMODISUOLO_AUnodegli obiettivi fondamentali dello sviluppo sostenibile èunuso razionale eparsimoniosodel suolo. In contesti fortementeurbanizzati il suolo rappresentauna risorsa ancorapiùpre‐giata,inconsiderazionedellesuascarsitàedeibeneficicheessoarrecanelleareeurbane,qualiladisponibilitàdiareelibereperlafruizionericreativaeperilriequilibrioecologico,l’influenzasulmicroclima,l’usoperattivitàagricole,ecc.
TUTELADELLAQUALITÀDELSUOLOERECUPERODELLEAREEDEGRADATE_BLa qualità del suolo viene intesa come la capacità del suolo di effettuare l’insieme di funzioniecologiche (produttive, protettive e rigenerative) da esso normalmente svolte indipendentementedal tipo di vegetazione presente. Pertanto, la qualità del suolo si riduce quando sono effettuatiinterventichenecambianoradicalmentelastruttura(vediparcheggiconelementiautobloccanti),nemodificanolafunzionalità(vediagricolturaintensiva)olodegradano(vedi
CONSEGUIREUNMODELLODIMOBILITÀSOSTENIBILE_CPermobilitàsostenibilesiintendequellamodalitàdispostamentodipersoneemercichetendeadesseremenoimpattantepossibilesullecomponentiambientali,equindiprevalentementeadabbassare i livelli di inquinamento acustico e atmosferico e il consumo di suolo per larealizzazione di infrastrutture. Le forme di mobilità maggiormente sostenibili sono quelleciclopedonaliedeltrasportopubblicocollettivo.
TUTELAEPOTENZIAMENTODELLEAREENATURALIEDEICORRIDOIECOLOGICI_DLe aree naturali o para naturali sono quelle parti di territorio, spesso dotate di rilevantipresenzearboreo‐arbustive,incuil’azionedell’uomorisultamarginalerispettoallastrutturaeal‐ le funzioni ecologiche che vi vengono svolte. Nelle aree metropolitane le aree naturalicostituiscono un patrimonio sempre più raro che occorre per prima cosa tutelare e quindi,una volta che sono garantite le condizioni per la loro tutela, adottare strategie per un loroampliamentoeunaloroqualificazione.Al fine di migliorare l’efficienza ecologica complessiva delle aree naturali in contestifortemente antropizzati viene costruita la rete ecologica, che è costituita da nodi (le areenaturali)ecorridoiecologici.Questiultimisonoelementilinearididiscretovalorenaturalisticocheconnettono leareenaturaliepara‐naturaliequindipermettono imovimentidelle specietraidiversinodidellarete.Ladotazionediareenaturaliepara‐naturaliedi consistentiareeaverdeurbano(vedipuntosuccessivo) ha anche effetti positivi sul clima urbano, sull’assorbimento degli inquinantiatmosferici, sulla riduzione del rumore, soprattutto se le aree verdi sono associate aterrapieni,esullaqualitàdelpaesaggio.Pertanto,leazionicherispondonoaquestoealprossimocriterioconsentono di ottenere importanti sinergie con altre azioni verso maggiori condizioni diqualitàedisostenibilitàambientale.
AUMENTODELLASUPERFICIEAVERDEURBANOEDELLESUECONNESSIONI_ELa valutazione dell’aumento della superficie a verde urbano e delle sue connessioni vieneeffettuatarispettoallesuperficiedelleareeverdiesistentiedeventualmenterispettoallaloroqualitàeailivellidiconnessione
TUTELADEIBENISTORICIEARCHITETTONICIEDEGLIAMBITIPAESISTICIDIPREGIO_FUnosvilupposostenibiledevepreservareicaratterielepeculiaritàdiqueisiti,zoneesingolielementichehannouninteresseounpregioditipostorico,architettonico,culturaleoesteticoiquali costituiscono elementi funzionali a contribuire a conservare la conoscenza delletradizioniedellaculturadiunterritorio
Il contributo che può essere dato almiglioramento delle acque superficiali e sotterranee dalPRGèquellodifavorirelatuteladellerisorseesistentisottoilprofiloqualitativoequantitativoe la riqualificazione di quelle degradate. In particolare, esse riguardano quegli elementiregolamentativiattiadazzeraregliscarichidiacquenondepurate,aconteneregliscarichidasor‐ genti diffuse (vedi acque di prima pioggia), al recupero delle acque meteoriche, daimpiegarsiperusinonidropotabili,ealcontenimentodeiconsumiidriciingenerale.
AUMENTODELL’EFFICIENZAECOLOGICANELCONSUMOENELLAPRODUZ.DIENERGIA_HUno dei principi base dello sviluppo sostenibile è un uso ragionevole e parsimonioso dellerisorse energetiche e orientato verso quelle rinnovabili in modo da non pregiudicare lepossibilitàdisviluppodellegenerazionifuture.Al riguardo, il PRG può contribuire al contenimento dei consumi energetici relativi alpatrimonio abitativo esistente e futuro, allo sviluppo della mobilità sostenibile (vedi reticiclopedonali,trasportopubblicolocale, ...)ealladiffusionedelleenergierinnovabili.Leazionifinalizzate ad aumentare l’efficienza ecologica nel settore energetico porta anche a unariduzionesiadelleemissioniinquinanti,chedeigasclimalterantie,relativamenteallamobilità,anchedelleemissionisonore
sui fattori che determinano l’inquinamento atmosferico riguardano il contenimento deiconsumienergeticinelsettorecivileeindustriale, lescelteinfrastrutturali intemadimobilitàsostenibileegliinterventidicaratteremitigativoqualilezoneboscate
CONTENIMENTODELL’INQUINAMENTOACUSTICO_JIlrumoreèunodelleprincipalicausedelpeggioramentodellaqualitàdellavitanellecittà.Il contenimento del rumore può essere perseguito agendo sulle sorgenti di rumore, e quindiriducendoleemissionialla fonte,migliorandolecondizionidimobilitàall'internodiunacertaporzionedi territorio, allontanando ilpiùpossibile le aree residenzialidalleareedimaggioreemissioneacustica,cosìdalimitarelapropagazionestessadelrumore,eadottandodeisistemidi protezione passiva, ovvero barriere antirumore, agli edifici maggiormente esposti alleimmissionidirumore
CONTENIMENTODELL’ESPOSIZIONEAICAMPIELETTROMAGNETICI_KLa popolazione è sempre più esposta ai campi elettrici ‐ più facilmente schermabili,ma chevengonoprodottidallareteanchesegliapparecchisonospenti‐emagnetici‐piùdifficilmenteschermabili e correlati alle correnti circolanti – causati nelle aree urbane soprattutto daglielettrodotti e dagli impianti per le telecomunicazioni. Tali impianti hanno effetti negativisoprattuttonellelorovicinanzeediminuisconoinmodorilevantealvariaredelladistanza.
I rischi territoriali sonoquelli legati a fenomeni antropici enaturali; il loro contenimento èdaporrealcentrodellepoliticheurbanisticheeterritoriali,alfinedievitareicosticollettivilegatiaglieventicausatidallesituazionidirischio.
MIGLIORAMENTODELLAQUALITÀDELL’AMBIENTEURBANO_N
L’ambiente urbano è lo spazio all’interno del quale si svolge la maggior parte delle attivitàantropiche che investono la quotidianità dei rapporti sociali. In questo senso, la qualità deglispazi urbani è da intendersi come quell’insieme di fattori che agevolano il sistema dellerelazioniesullequalisicostruisceilsensodiappartenenzadellacomunitàinsediata.
19. LEISTANZEELAPROGETTUALITÀDELLEPARTISOCIALIIlprocessopartecipativodelPRG,attivatoperstimolarel’inviodelmaggiornumeropossi‐biledi informazioniesuggerimentieperraggiungereilmassimodellacondivisionepossi‐bile tra le esigenze espresse dai cittadini e le scelte che l’Amministrazione Comunalecompie,èstatoarticolato,entroilprocedimentodiformulazionedelPRG,sostanzialmenteintreambiti:
20. AMBITODIINFLUENZADELPRGLa definizione dell’ambito di influenza del piano, già sviluppata all’interno del rapportopreliminare,è stata funzionaleacapirequaledovesseesserela scaladidettagliodelle in‐formazionidautilizzareequalel’estensionespazio/temporaledellepossibiliricadutedel‐leazionicheilpianodefinisce.
Inrelazionealdettagliodelleinformazioni,ilquadroconoscitivodelPRGel’analisidicon‐testo della VAS compiono una ricostruzione delle dinamiche in atto a Silvi e del lororaffronto con il contesto geografico di riferimento; tali informazioni si ritengonoquindipertinentinelfornireadeguatabaseconoscitiva.
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Relativamente all’ambito di influenza del piano, gli obiettivi programmatici del PRGpossono avere un orizzonte temporale e spaziale che travalica i confini comunali, maquestoeventualeelementodisovracomunalitàèstrutturalealla“formapiano”chelaleggeregionalehadefinito.
Il contenuto“conformativo”delPRGhaunambitodi influenzastrettamentericonducibileal territoriocomunale,e il sistemadispositivoedi vincolisticasovraordinatoconfiguranounospaziodimanovrachehainfluenzedicaratterelocale.Le scelte in ordine al sistema dei servizi può introdurre elementi che potenzialmentepossonoavereunambitodi influenzasovracomuale,laddovesiprevedaunamanovra(diqualificazione, di incremento o di rifunzionalizzazione) sui servizi di carattere sovralocale.Questapossibilitàèperòdainscrivereneirapportiinter‐istituzionalienelpercorsodiinterlocuzionechestaaccompagnandoladefinizionedellesceltedipiano.
Sututto,lospaziodiazionelegittimadellescelteoperativedipianodevenecessariamenteoperareentroiconfinicomunali.Comesièdettoquindi inaltresezionedel rapporto,l’elementodiappoggioper ladefini‐zionedell’ambitodi influenzadel pianoè relativoal fatto che,per il sistemadi pianifica‐zioneinessere,lesceltediPRGsidovrannonecessariamenteconfigurarecomesinergicheecompatibilicongli strumentidi pianificazionesottoe sovraordinati, in questomodocon‐correndo al raggiungimentodi obiettivi condivisi e compatibili con le dinamiche di areavasta.
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c. valutazionedeipotenzialieffettiambientalidelpiano
Ogni piano/programmaha le proprie specificità, in relazione al contesto territoriale delqualesioccupa,allospaziodiazioneche ilquadrodispositivogli attribuisceealla formache assumeanche in relazionealle istanze sociali cui risponde;di conseguenzaogni per‐corso di valutazione strategica assume strumenti e modalità valutative che declinano econtestualizzanogliindirizzigeneralifissatidalquadronormativo.
Il piano regolatore generale, quale strumentodella politica pubblica di regolazionedegliusidelsuolo,inragionedelquadronormativoedelleconsolidatepratichedipianificazio‐nedi livellocomunale,hauncampodiazionechenonsempreconsentedisviluppareconcompiutezzai temiambientalidi riferimentodellavalutazioneambientalestrategica.Èdarimarcare come le pratiche di pianificazione a livello comunale, delle quali il PRG è lostrumentoprincipale,si confrontinocon strumenti,politichee iniziativedi scala sovralo‐cale(PTCP,pianodeiparchi,pianodigestionedelleareeprotette,pianidisettore,regola‐mentiedisposizionispecificheperlafaseattuativadegliinterventi..)checoncorronoaco‐struireunaseriediattenzioni,sensibilitàedisposizionicogentichevannonelladirezionedi unapienaconsiderazionedelle componentiambientalie del loro ruolonel qualificare,suunorizzontedimedio‐lungotermine,iterritorieledinamichesocio‐economichechesuquestiagiscono.QuestasezionedelRAèfunzionale_ ad esplicitare i criteri attraverso i quali si intende compiere la valutazioneambientaledellesceltedipiano_acompiereipassaggivalutativinecessari_asegnalareleopportunitàdiintegrazionedeicontenutidipiano,alfinedimigliorarneilprofilodisostenibilità
letrasformazioniindottedallapianificazioneedinamicheesogeneIn questo senso la VAS del PRG di Silviha inteso lavorare, coerentementecon il quadrodispositivoinessere,nelladirezionedirafforzareilPRGcomepoliticaattivadirisposta,ovvero come strumento di governo del territorio orientato a migliorare la qualità dellecomponenti ambientali del territorio comunale e amitigare gli effetti che le dina‐micheesogene possono arrecare. Evidentemente, entro lo spazio di azione che al PRG èconcesso,inconsiderazionedelladomandasocialeespressaedelleresponsabilitàdecisio‐naliincampoall’AmministrazioneComunale.Questasezionedeldocumentoèfunzionaleadesplicitareicriteriattraversoiqualisicompielavalutazioneambientaledellesceltedipiano.
Il primo passaggio è relativo alla valutazione di coerenza esterna e interna dellestrategieedelleazionidipiano: per la valutazione di coerenza esterna si fa riferimento al quadro pianificatorio
sovraordinatoesettoriale per la valutazione di coerenza interna, ci si riferisce al documento programmatico
AttraversoquestaimpalcaturametodologicasisancisconodueriferimentiimportantiperlasostenibilitàdellamanovraprevistadalPRG.Da un lato si individua una sostenibilitàcomplessiva cui il piano deve dare riscontro,dall’altrosivalutanolesingoleiniziativedipianoinrelazioneallorocontributoataletar‐get di sostenibilità,attribuendoad esse quindi unaspecifica legittimazione non solo inrelazione a parametri di conformità urbanistico‐edilizia, ma anche (soprattutto, per laVAS) in riferimento alla necessità della loro compartecipazioneagliobiettivigeneralidisostenibilità,daritrovarsiinternamenteallesingoleazionioppure,quandononpossi‐bile,dacompensareinaltromodo(extraoneri,standarddiqualità,interventiextrasitu..).
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22. ICONTENUTIDELPRGIl PRG, coerentemente al quadro dispositivo regionale, si articola nei seguentidocumentisostanziali.Ilquadroconoscitivo,funzionaleadescriverelacaratterizzazionedelterritoriocomunale,nei suoiaspettiurbanistico‐territoriali, e ilquadroprogrammaticoall’internodelqualesiinseriscelasuaformulazione.Larelazionediprogetto,chedefiniscegliobiettividipianoeoperaunraccontodellesceltestrutturali. Ha valore retorico‐argomentativo e non ha valore conformativo dell’uso deisuoli.Latavolametaprogettuale,chedefinisceildisegnostrutturaledegliusidelterritoriosuunorizzontetemporalelungo.L’azzonamento,cherestituiscelaclassificazionespazialedegliusidelsuoloprevistiecon‐sentiti per le diverse parti del territorio comunale. Ha valore conformativo degli usi delsuolo.Lanormativatecnica,chetraduceespecificalaclassificazionespazialeinregoleedisposi‐tivipreordinatiall’attuazionedelleprevisionidipiano.IlPRGèstatopoiprecedutodaundocumentoprogrammatico(“dallacrescitaallosvilup‐po”),approvatoall’unanimitànelluglio2012,entroilqualesièdefinitoilsistemadiprin‐cipi,diobiettiviedi strategieattraversolequalisi intendevasuccessivamentespecificarele sceltepiùpuntualidelPRG. Ildocumentoprogrammaticoè statopresentatoediscussoinunappositoforumrivoltoallacittadinanza,alleassociazioni,aglioperatorieconomicieatuttelepartisociali,edèinoltrestatovalutatodalleACAnellafasediscoping.
22.1. relazionediprogettoLarelazionediprogettohauncarattereargomentativodellesceltecompiuteeha la fun‐zionedimettereinevidenzaleprincipalisceltestrutturalichestannoallabasedellespeci‐fichesceltedipiano.Traqueste,sisegnalano:
> ladifferenziazionedelleprevisionidipianosuduescenaritemporali> l’assunzioneditutteleistanzedisviluppodelsistemaproduttivo> il significativo recupero di risorse dall’attuazione dei piani di sviluppo, risorse fun‐zionaliallaqualificazionedellacittàesistenteeallainfrastrutturazionedelterritorio
22.2. azzonamentoequantitàLamanovradi piano parte dal riconoscimentodell’attuale strutturaurbana e degli spaziapertieopera,anche in relazionealladomandasocialeespressadalle istanze, le seguentiscelte.
22.2.1.trattamentodelleistanze
Lapropostadipianocompieunacompletaassunzionedelleistanzepresentatedagliope‐ratoriedallacittadinanza.DasegnalarecheilpianoinscrivelaquasitotalitàdelleareeresiduediPRG,adoggiperlamaggiorparte attuabili con titolo abilitativodiretto, entro strumentidi pianificazioneat‐tuativa,rendendoquindipossibileunapiùefficaceazionedicontrolloeindirizzo(anchediinterdizione)dapartedell’Amministrazione.
22.2.2.improntainsediativaattualeePRGvigente
GliobbiettiviprogrammaticiegliindirizzigeneralidipoliticaurbanisticadaporreallabasedelPiano, già enunciati nellaDeliberad’incarico, edulteriormenteprecisati e confermatidallaCommissioneConsiliareperiPianiTerritorialiedUrbanistici,sonoiseguenti.
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1. Salvaguardia dei valori naturalistici, paesaggistici e geomorfologici del territorio, daattuarepreservandodall’edificazioneedall’espansioneurbanisticaleareenellequaliivalori di cui sopra assumono valenze particolari, e attraverso il recepimento delleprescrizioniedindicazionidelPianoRegionalePaesisticoedellostudiogeomorfologicoeffettuatosull’interoterritoriocomunale;
2. Individuazionedellequotedifabbisognoresidenzialeedellerelativetipologieedilizie,articolazione e distribuzione delle relative aree sul territorio conformemente alleprevisioni di andamento demografico e di occupazione nei diversi settori produttiviindividuatedallerisultanzedell’analisisullastrutturainsediativiesocio‐economicadelterritoriocomunale;
4. Creazione di aree verdi attrezzate per il tempo libero, pubbliche e/o private, inun’otticadiintegrazionecongliinsediamentiresidenzialietristici,edivalorizzazionedeivaloripaesaggisticoambientalienaturalideisitiprescelti;
5. Recuperourbanisticodegli insediamentiabusivi,ochecomunquedetermino,di fatto,un uso globale e diffuso del territorio, diverso da quello attualmente previsto dallostrumentourbanisticovigente,entrounquadrodiconvenienzaeconomicaesociale,aifinidiunrazionaleedorganico inserimento territorialeedurbanodegli stessi, fermorestando,comunque, il rispettto degli interessi di carattere paesistico, ambientale,idrogeologico;
6. Sviluppo, semprenel rispettodei caratteri idrogeomorfologici e paesaggistici dei siti,delle frazioni abitate, con particolare riguardo all’integrazione delle medesime, ovepossibile,alrestodell’aggregatourbano;
7. Riqualificazione del Centro Antico onde garantirne la tutela e la salvaguardia deicaratteri storici, socialiedarchitettonici, lautilizzazionesocialee lacaratterizzazioneurbana;
8. Individuazionedellearee,icomplessiegliedificidiinteressestorico,architettonicoedambientale su tutto il territorio comunale, precisando quelli da sottoporre a tutela erestauroequellisuscettibilidiinterventidimanutenzione,dirisanamentoigienicoediristrutturazioneedilizia;
9. Individuazione sul territorio degli Edifici Rurali non più necessari alle esigenze delleAziende Agricole al fine di regolarne la possibile riutilizzazione anche per altredestinazioni.
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22.2.3.manovradipianoconformativa
Dall’analisi dei dati il calcolo degli abitanti insediabili in previsione delle nuove scelteprogettuali imposte al PRG si determina che la necessità imposta dal D.M. n.1444/68,prevede 40 mq/abitante insediabile, effettuando un semplice rapporto matematico tra lasuperficie complessiva di pianificazione di tutte le zone omogenee che ammonta a280.350mq /40 mq, si ottiene n.7.009 abitanti insediabili, rispetto alle previsioniurbanisticheimpostenel2002.PertantolaVariantealPRGvigentedevesupportareuncaricourbanisticoeffettivodi7.009abitanti insediabili, che sono abbondantemente esaustivi alle esigenze territoriali delcomune, infatti di seguito si dimostrerà, effettivamente quali situazioni hanno generatol’esigenzapianificatoriadiampliarelesuperficiedificabilidiinsediamentiomogenei
22.2.4.manovradifferitadipiano
Il primo fattore di incidenza è rappresentato dalla crescita demografica realeeffettivamentegeneratadalladatadiapprovazionedelPRGvigenteadoggi.Analizzandoidatistatisticiilnumerodegliabitantipresential31.12.2002eraparia14.679,daverifiched’ufficio effettuate al servizio anagrafe del comune, risultano alla data del 31.12.2009n.15.750 abitanti, vi è una differenza numerica pari a n. 1071 generati solo dai flussimigratoridiabitatiresidenti.Taleparametroessenzialeindicachelacrescitaanchesenonvertiginosadelnumerodiabitantiècostantecon il trendassuntodaidati istatanalizzatinelparagrafon.2.Il secondo fattoredi incidenzaè rappresentatodall’attivitàediliziaesercitatanelperiodointercorsotrail2002edil2009,intaleperiodol’attivitàediliziaeffettivamenterealizzatahavistoilrilasciodin.155PermessiaCostruireperlarealizzazionedifabbricatiexnovo,per un’effettiva produzione di fabbricati costruiti di mq.62.000 che generano nellafattispecieunnumerodiabitanti insediabiligeneratodalrapportoconilparametrodi40mqperogniabitante,determinandounnumerocomplessivodiabitantiparian.1550. La fortevocazione turisticadella cittàgeneraognianno l’esigenzadiprogrammazionediunità abitative con caratteristiche particolare al fine di soccombere la forte richiestaturistica permanente. Difatti la tendenza consolidata dell’utilizzo di strutture ricettiveturistiche sul territorio vede come grande rivale concorrenziale la richiesta di unitàimmobiliari da adibire all’utilizzo estivo turistico della città. Dai dati statistici dellepresenze turistiche nel comune si rileva che nel 2005 la presenza giornalieramedia nelperiodo turistico si configurava intorno alle 35.000 persone nel 2007 la presenzagiornaliera rappresentava circa32.000, undato in lievediminuzione rispetto al dato piùconfortante del 2008di circa33.000presenzeperpoi arrivare al 2009 con circa31.000presenzegiornaliere.All’incircalamediaponderatadellepresenzeturistichesiaggirasui33.000abitantidicuisoloil40%usufruiscedellestrutturericettivepresentinelterritorio,ilrestantenecessitàdi abitazioni private da utilizzare per scopi turistici. Considerando i lunghi periodi ditrascorrenzanelterritoriosiconsolidaunapresenzaeffettivadicirca19800abitantiparial60%dellapopolazione turistica cheutilizza immobiledi tipo residenzialegenera il12mesi un ulteriore carico urbanistico permanente di n.1650 abitanti che vanno presi inconsiderazione in riferimento assoluto alla vocazione prettamente ricettivo turistica delcomunediSilvi.
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22.3. normativatecnicaLa normativa di piano è funzionale a disciplinare le modalità attuative delle previsionispazialidi piano.Per i temidimaggioreattinenza la valutazioneambientalestrategica,aseguire si evidenziano i passagginormativi che segnalano indirizzi, regole e criteri atti aperseguireiprincipidiintegrazioneambientale10.
Vengonorecepitie specificatigli indirizzie le disposizionidel PianoPaesaggisticoRegio‐nale,atteaintrodurreelementivalutativiemitigatividelletrasformazioniprevisteinareesensibilidelterritoriocomunale.
Vengonodefiniti criterie regoleper la tutelae lo sviluppodell’equipaggiamentovegetalecuicorredaregli interventitrasformativi(tutela,nuovoimpiantoalberodiprimagrandez‐za + 2 formazioni arbustive almeno ogni 100mq di superficie libera, dotazione arboreaper parcheggi,precisazioneprogettuale in sede di domandaautorizzativa,barrieraverdelungoiperimetrididepositiepiazzali…)Vengono definite regole di contestualizzazione ambientale per la qualificazione(“civilizzazione”),ancheciclo‐pedonale,dellestradeesistentiedinuovarealizzazione.Vienenormatalatipologiadirecinzionenegliambitiagricoli,chedeveesserecostituitadasiepiviveecontribuireallavalorizzazionepaesistica.Lacompatibilitàviabilistica(raccordiinternialcomparto)eambientale(equipaggiamentovegetale)sonodefiniticomefattoricondizionantilosviluppodegliinsediamentidimediaegrandedistribuzione.Al fine della mitigazione paesistica, verrà sancita la necessità di una fascia verdealberatadaporreinesseretralottoedificabileeareeagricole.Per la fascia di rispetto autostradale verrà prescritto specifico intervento diequipaggiamentovegetale.Vengono specificate lediverse tipologiedi zoneagricole e lemodalitàdi intervento, conparticolare attenzione al mantenimento dei caratteri agro‐paesistici e all’integrazionedell’attivitàagricolaconaltrefunzioni(ricettive,diristorazione,artigianali…)concorrentialpresidioantropicoeallavalorizzazionedell’economiarurale.Perognipianoattuativoresidenzialeprevisto,lenormedipianoindicanospecificiinter‐ventidicontestualizzazionepaesistico‐ambientale.
Laverificadicoerenzaesternaconsistenelconfrontotragliobiettividipianoegliobiettiviambientalideclinatidalquadroprogrammaticosovraordinato.Invirtùdelfattochelacongruitàformale(relativamenteaglielementidicogenzanorma‐tiva)dellescelteassuntedalpianoèunicamentediresponsabilitàdegliorganideliberanti,inquestasedesièprocedutoallaverificadicoerenzadelpianorispettoalriferimentopia‐nificatorio direttamente sovraordinato, ovvero agli obiettivi individuati all’interno delPTCPdellaProvinciadiTeramo,e condiretto riferimentoaquantodefinitoper l’ambitodella“cittàcostiera”.Èevidenteche,propriopercomeèstrutturatoildocumentoprogrammaticochesièposta
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basedellapropostadiPRG,taliobiettivisianoassuntidaldocumentostessoeabbiamoin‐formatolesceltepiùpuntualidipiano.Siritieneridondante,perlaverificadicoerenzaesterna,prendereinesamealtristrumentidipianificazione,poiché:_ilPTCPstesso,inquantostrumentodicoordinamentodellepoliticheterritorialiprovin‐ciali,costituisceelementodiriferimentochehaasuavoltaassunti(oinviadiassunzione)gli indirizzi delle politiche sovraordinate, quali ad esempio ilQuadrodiRiferimentoRe‐gionaleeilPianoTerritorialePaesistico_lepolitichesettorialisonotrattatenelquadroconoscitivodipianoenell’analisidiconte‐stodelpresenterapporto,einformanolesceltedipiano_ilpianoassumeesviluppagliindirizzidelPianoPaesisticoRegionale
24. VERIFICADICOERENZAINTERNACome in precedenza segnalato, l’AC di Silvi ha deliberato, nell’aprile 2013, il documentoprogrammaticodi indirizzo alle specifiche scelte di PRG. Tale documento, approvatodalConsiglio Comunale e posto alla discussione dei vari soggetti co‐interessati dallaformazione del piano, viene qui utilizzato come riferimento per la verifica di coerenzainterna,ovveropervalutarelarispondenzadelleazionidipianonelperseguirelestrategiegeneralideliberateinqueldocumento.Il documento di PRG “dalla crescita allo sviluppo”, documento programmatico del nuovoPRGcostituisce,perquelchequiinteressalaVAS,
l’atto di indirizzo che orienta il percorso di definizione delle scelte di piano; in questo senso il documento è quindi funzionale a proseguire il confronto con i cittadini, con le parti sociali e con gli Enti e le Istituzioni
_daunaassunzioneexantedelquadroscenarialedefinitodalPTCP,inmododapersegui‐reunaefficaciesinergiaecoerenzatrascenarisovracomunaliesceltelocaliSpecifica sezione del documento è relativa alla definizione del sistema di obiettivi, distrategie e di azioni di piano finalizzato a definire gli interventi di trasformazione, ditutela,di recuperoedivalorizzazionecheper‐mettanodi:
eliminare o attenuare le criticità in essere, ovvero quegli elementi e quellesituazionichemanifestanofattoridimalfunzionamentoodidequalificazione
Il secondo elemento è costituitodalle indicazioni che emergonodal percorsodi “co‐struzione collettiva” del piano, ovvero attraverso il processo di interlocuzione che ècominciatogiànellefasipropedeuticheallaformulazionedelpianoechevedeilcoin‐volgimentodituttiisoggettiportatoridiinteressiecointeressatialpiano.
Il terzo elemento è relativo alla concorrenza e sinergia del PRG con il quadro pro‐grammaticodefinitoalla scala sovralocale,enella fattispecie in riferimentoallo sce‐nariodelPTCPeallecoerenzeesinergiecon lamanovraurbanisticadeicomunicon‐termini.
Inmeritoalraccordoconloscenarioterritorialesovralocale,ildocumentoprogrammaticodiPRGassumegliobiettividelPTCPenellospecificodelsistematerritorialecuipartecipaSilvi: la“cittacostiera”,chericomprendeancheicomunidiPescara,Montesilvano,CittàS.Angelo,Roseto,Pineto,Alba,Martinsicuro.Gliobiettividiriferimentoperlesceltedellapianificazionelocalesonodiseguitoriportati.Nell’effettuareunavalutazionedellarealtàeconomicadiSilvielesuepossibilitànelbreveemedio periodo occorre tener presente che il Comune si caratterizza con una presenzavariata di opportunità economiche (se ne sono indicati man mano gli elementi e lepercentualità),chepossonofarritenerebenpossibileunulterioreprocessodisviluppo.Occorre,pure inpresenzadiunasituazionegeneraledi crisi economica.Vi sonoperaltroalcunielementidifattosucuibasarel’assuntoefarloritenereprobabile.Altri,nellostessotempo,potrebberorestringereicontorniedostacolarloinmisuramoltoconsistente.Glielementipositivi,chepossonoritenersisonoiseguenti:1‐ l’essere un territorio naturale di espansione per l’insediamento di attività
economicheedimpresedell’areaPescareseeTeatina,oltrecheTeramana;2‐ la maggiore diversificazione della realtà produttiva rispetto agli altri contesti
osservati;3‐ ladimensionedelle imprese (in linea comunquecon lealtre realtàdella costa)e la
(parcheggi attrezzati, nuova stazione ferroviaria a beneficio della zona fieristica el’auditorium).
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Pertanto le scelte della pianificazione territoriale in variante al vigente PRG hannodeterminato l’esigenza di ampliamento del consumo di suolo a beneficio dell’aumentodelleareeedificabilitalidasoddisfareleesigenzedellacittadinanza.La nuova pianificazione proposta genera un sistema di investimento generale tale darilanciareeconomicamenteilterritoriocomunale.Lasaturazionedeigrossicentrilimitrofiportagli investitoriimmobiliarisulterritoriodiSilvi, infattilacrescitadidomandaèrappresentatadallaforterichiestadinuoveareedaadibireallaprogrammazionediinterventianchedipiccoledimensioni.Adoggièdifondamentaleimportanzaimplementareilpianoconleesigenzeimpostedalmercato,inquantoilconnubioditalirelazionigeneralapossibilitàdinuoviinvestimentichedeterminerannolacrescitademograficaprevistaneiprecedentiparagrafi
In specifica sezione del documento (alla quale si rimanda) è definito l’insieme degliobiettivi,dellestrategieedelleazionidipiano,articolatorispettoai sistemi territorialidianalisiediprogetto,chesono:
Nelle pagine a seguire si riportano i contenuti del documento, ai quali si accosta lavalutazionedicometaliazioniprogrammatichesiastateassuntedalPRGe,laddovenonvisiacorrispondenza,leopportunitàdiintegrazionechesisegnalanoallesceltedipiano.
PAE_2.1Individuare gli ele‐menti notevoli delpaesaggio e gover‐narne la trasforma‐bilitàPAE_2.2Contestualizzareletrasformazioniter‐ritorialidalpuntodivistapaesisticoPAE_2.3Valorizzaregli“epi‐centri”delpaesag‐gio
PAE_2.4Mitigaregliimpattivisivideglielementidetrattoridelpae‐saggioPAE_2.5Valorizzare i puntidi accesso agli ele‐menti notevoli delsistema paesisticoambientalePAE_3.1Incentivarelaquali‐ficazioneelamulti‐funzionalitàdell’attivitàagricola
Siritieneopportunocheilpianodefiniscaspecificire‐quisitiprestazionaliminimi,almenopergliinterventidipiùrilevantetrasformazione.Ilriferimentopossonoes‐seregliindirizzicomunitariinmateriaelepolitichelo‐caliinsenoalPattodeiSindaciperilPAES.Lenormedipianospecificanoledestinazioniprevalentieaccessoriedegliambitiditrasformazione.Ladisciplinadipianoperitessutidelcontrostoricoin‐centivailmixfunzionale.Ilpiano individuacriterie regoledi contestualizzazionedei compartiproduttivie di alcuni ambitiparticolari;siritieneopportunocheancheipianiattuatividicarattereresidenzialesianotrattatiinmodospecifico,oppurechesianomaggiormentespecificate regole e criteri generalidirelazionetramarginiurbaniespaziaperti.Regoleecriterisonostatidifferenziatiperzonefunzio‐naliomogeneeeancheinrelazioneallerisultanzedell’analisidisensibilitàdeiluoghi,sviluppatanellafaseconoscitiva.Iluoghidiaccessovengonoindividuatinellarelazionedipiano,masiritieneopportunochevenganomaggior‐mentespecificatiinterminidispositivi,adesempionel
Come si evince dall’analisi effettuata, le specifiche scelte di piano riscontrano inmodo più chesoddisfacenteiprincipiprogrammaticidiriferimento.All’internoquindidiunacomplessivacoerenzatralafaseprogrammaticaelasuaspecifi‐cazioneprogettuale,siregistranoalcunitemisuiqualisisonoevidenziateopportunitàdiintegrazionee/o modifica delle scelte compiute, al fine di migliorare il profilo di integrazioneambientaledelpiano.Inparticolare,emergeconevidenzalarilevanzadellamanovraespansivadi piano (di carattere sia residenziale sia produttivo), anche in ragione della complessivaassunzionedelresiduodelPRGvigenteedellesueprevisionidiconurbazione lungo lestrade incontestiextraurbani.
24.2.1.considerazioniulteriori
Lespecifichesceltedipianoriscontranoinmodoappena soddisfacentei principie gliobiettiviche il documento programmatico aveva posto, specificandone inmodo talvolta approssimato icontenutiprogettualiedispositivi.Le principali segnalazioni emerse, e funzionali a restituire una esaustiva coerenza e, alcontempo, un migliore profilo di integrazione ambientale del piano, sono relativeall’opportunitàdimegliospecificareiltemadelleretiecologiche,dellamobilitàdolceequindideltraffico,delrumore,dellaqualitàdell’aria.
dei DETERMINANTI DELLE PRESSIONI AMBIENTALI (qualificazio‐ne/sviluppo/crescitaurbana)
sia come potenziale RISPOSTA ALLE PRESSIONI AMBIENTALI, nel momento in cui leregole e gli interventi definiti dal piano permettono di aumentare gli elementi diinfrastrutturazionee di tutela del territorio che consentono di incidere positiva‐mentesullecomponentiambientali,tutelandoneicaratteriequalificandonelere‐lazioni.
In ragione di questo, la sostenibilità complessiva della manovra di piano è da mettere inrelazionealbilanciotraquantoilpianointroduceinterminidicarichiinsediativi,equindiulteriorepressioneambientale,equantointroduceinterminidiabbassamentodeilivellidipressioneambientale,attraverso laqualificazionedelledotazioniurbanee territorialichemigliorano la qualitàdell’ambiente,e di tutela emiglioramentodeiprocessiedellecomponentiambientali.Poichéneiterritori“densi”edinamicicomequellodella“cittàcostiera”entroilqualeècol‐locataSilvi si ritiene improduttivo individuare una soglia assoluta di sostenibilità, che non terrebbeconto dello stato di partenzae deiprocessi condizionantidiordine esogeno, si è deciso diriferirsia una “sostenibilitàpraticabile”che, consapevoledeglielementidicriticitàambientaleinessereedellacomplessitàdelleinterrelazionitrasistemidivaloriedopzioni,valutilesceltedipiano nella loro capacità di introdurre elementi di miglioramento dello stato dellecomponentiambientaliedellemodalitàdifruizionesostenibiledelterritorio.
25.2. analisiL’analisidi sostenibilità ambientale èquindi funzionale a verificare come il sistemadiobiettivi,
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strategieeazionidipianoriscontrino, inmodopiùomenosinergicoeconcorsua‐ le, icriteridisostenibilitàambientaleversocuidevonoessereorientatelepolitichepub‐bliche.L’analisidisostenibilitàèstataanticipataall’internodelrapportopreliminareedeffettua‐tasulsistema di obiettivi e azioni definite dal documento programmatico; in quella fase si erariscontrataunavalutazionesignificativamentepositivacircalacapacitàdegliobiettividipianonelperseguireiprincipidisostenibilità.Questo in ragione di uno specifico approccio programmatico del PRG, che ha assunto comeprincipio fondativo del proprio sistema di obiettivi e strategie la “cura” e la qualificazione delpatrimoniourbanoedeglispaziaperticheilterritoriodiSilviesprime.Si era anche anticipato come i temi di più specifica attenzione attraverso i quali si sarebbevalutata, all’interno del Rapporto Ambientale, la manovra complessiva di piano, per comederivantedallesceltepiùpuntuali,sarebberostati:_ il consumodisuolo, inrelazioneallasua incidenzacomplessiva,al rapportocon lado‐mandainsediativaespressa,al suorapporto conglielementidi sensibilitàpaesistico‐ambientaleeaglielementidimitigazioneecompensazionechesarannodefiniti_ l’individuazione della rete ecologica comunale, il regime di tutela e la concorrenza alla suarealizzazionedapartedegliinterventiditrasformazioneantropica(ediliziaeinfra‐strutturale)_ la funzionalità, l’efficacia e gli impatti delle eventuali scelte di nuova infrastrutturazioneviabilistica_lacomplessivaarticolazionedegliistitutiditutelaequalificazionedei“paesaggi”urbaniedeglispaziapertidelterritoriocomunaleVienequindi ora attualizzata l’analisi a suotempoeffettuata a fronte della formulazionedellespecificheazioniesceltedipiano.L’analisi viene effettuata attraverso una matrice di analisi qualitativa a doppia entrata in cuivengonoconfrontate le complessiveazionidipiano (sintetizzatealla sezione22)con i criteridisostenibilità(definitinellasezione18)rispettoadunascalaarticolatasuseilivellidigiudizio.
nodefiniscesonofunzionaliadunprogressivomiglioramentodell’ambienteurbano,conparticolareattenzioneper il centrostoricoepericentridellefrazioni.
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25.3. considerazioniL’analisi effettuatamette in evidenza una complessivamentediscreta concorrenzadel pia‐ no urbanistico nel perseguire i principi di sostenibilità ambientale. Ilgiudizio, solo parzialmente positivo, è condizionato in maniera strutturale dagli effettinegativi dell’impatto della manovra di piano sul tema del consumo di suolo, che risultaperaltroessereuntemachetrascendegliorizzontidisostenibilitàprettamenteambientale(losprecodiunarisorsararaeirriproducibile)eriguardainveceanchelasostenibilitàdeicosti,privatiecollettivi,dipatterninsediatividiffusivieabassadensità(lavillettasulottoinambitoextraurbano)che,seabreverispondonoadunapresuntadomandaabitativadi“autonomia”,intempimedio‐lunghiinduconoalticostiunitaridiesercizio,siaperlesingolefamiglie(costiperlamobilità,isolamentosociale,autonomialimitatadeiminori,mancanzadi servizi di prossimità …), sia per la collettività (traffico indotto e relative emissioniclimalteranti,trasportopubblicodiseconomico,gestionedelleinfrastrutture,deiserviziedeisottoservizi…).All’interno del percorso di interlocuzione, anche per tramite del contributo dellaACA e delle parti sociali, saranno da valutarsi le modalità di assunzione delleopportunitàdiintegrazione/modificazionedelpianoquiespresse.
einconsiderazionedelquadrodispositivonazionale,checonl’art.5delDL70/2011rendedi fatto necessario uno specifico procedimento di valutazione ambientale strategica cheaccompagni,nella faseattuativadelPRG, ciascunodegli strumentidipianificazioneattua‐tivaprevistidalPRG11
siritieneche,essendoi soggettiistituzionalie leagenziefunzionalicompetentiinmateriaambientaleproceduralmentecoinvoltinella faseattuativadegli interventiprevistidalpia‐no, levalutazioniquieffettuatesianopertinenti,nellospecificodiquestafase,nelrestitui‐re, stante le segnalate opportunità di modifiche e integrazioni, un giudizio disoddisfacente profilo di sostenibilità delle scelte di piano. Tali valutazioni sarannoattualizzateeintegrateinrelazioneallafaseattuativaditalisingolescelte,nelmomentoincuiilsaltodiscala11“…Lostrumentoattuativodipianiurbanisticigiàsottopostiavalutazioneambientalestrategicanonèsottopostoavalutazioneambientalestrategicanèaverificadiassoggettabilitàqualoranoncomportivarianteelostrumentosovraordinatoinsededivalutazioneambientalestrategicadefiniscal’assettolocalizzativodellenuoveprevisioniedelledotazioniterritoriali,gliindicidiedificabilità,gliusiammessieicontenutipianivolumetrici,tipologiciecostruttividegliinterventi,dettandoilimitielecondizionidisostenibilità”ambientaledelletrasformazionipreviste.
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progettualeimplicheràanalogosaltodiscalavalutativo,peraltroentrounaprocedurachevede il coinvolgimento e la corresponsabilità degli altri soggetti istituzionali (in primis,comuniconterminieProvincia)edelleagenziefunzionali(inprimis,ARTAeAUSL).
27. VALUTAZIONEDELLEALTERNATIVEDIPIANO(SCENARI)Laprogressivavalutazionetradiverseopzionieleconsiderazionicircalalorointegrazio‐neambientalehaconnotatoilpercorsodecisionaledipiano.Gli scenari“possibili”chesi eranogiàproposti in sededi scopinge chequi si sviluppanohanno rappresentato un’opportunità per un percorso di confronto tra scelte puntuali estrategiche.
27.1. gliscenari
27.1.1.scenario“conformato”
LoScenario“conformato”proponelacompletaattuazionedelleprevisionidelPRGvigente.Questaalternativaconfermaquindi lo statodi “diritto”determinatodagli strumentiurba‐nistici attualmente vigenti. Questo scenario può essere considerato come la sommatoriadello“statodifatto”acuisiaggiungonol’attuazionedelleprevisionidelPRG(esuevarian‐ti)cheadogginonsonostateattuate.Inaltreparolesivuolevalutarel’attuazionefattaeinesseredelleprevisionicontenutenelpianourbanisticovigente.
All’internodeitavolidi lavorodelgruppodidefinizionedelPRGsièfattoriferimento,perunapienaintegrazioneambientaledellesceltedipiano,adunoscenariocheassumesselacomplessità e le diverse tensioni delle opzioni in campo (palesi e latenti) e provasse aricondurleadunequilibriopossibileesostenibile,chemettesseinsinergia(enonin12Sipensiadesempioaiparadigmi,omologhiperquantoprofondamentediversi,dell”apresdevelopment”edella“decrescitafelice”,del“consumodisuoloZERO”,delleformepiùrigorosedell’”improntaecologica”..
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conflitto)leistanzepiù“sviluppiste”equellepiù“ambientaliste”,inquestomodoassumendounaaccezzionematuraeconcertatadi“sostenibilità”.Lo Scenario tendenziale “sostenibile”, nell’ipotesi di lavoro perseguita, fariferimento all’implementazione di condizionamenti, premialità e requisitiprestazionalidelle trasformazioni territoriali cheneaumentino leperformancediutilitàsocialeeambientale suunorizzontetemporale dimedio‐lungo periodo,attraverso: la verificae la revisionedeidirittiacquisitidelPRGvigente,operazioneeffettuata
un ampliamento dell’offerta insediativa, condizionata e funzionale a intercettareprogettualitàe risorse in gradodiprogressivamentequalificare le dotazioniurba‐neeambientalidelterritoriocomunale
27.2. levalutazionieffettuateLavalutazionedellealternativesoprautilizzateè stataprogressivamenteeffettuataattra‐versouna analisimultifattorialecaratterizzatada fattoridi valutazionedi semplicemisu‐razionee che complessivamentehanno restituito la “rilevanza”dei potenzialieffettidellemanovrecomplessivedellealternativedipianosulsistemaambientaleeinsediativo.
rafforzamentoquali‐quantitativodelledotazioniambientali:siconsiderapreferibi‐le lo scenarioche induceuna estensionee unaqualificazionedelledotazioniam‐bientali
Nellamatrice a seguire si riporta una sintesi delle valutazioni effettuate in progress nelpercorsodi formulazionedelle sceltedi PRG, in riferimentoagli scenari alternativiconsi‐derati.
Lecelledellamatricesonocampitein relazionealdifferenzialedipreferibilitàdeidiversiscenari in relazioneall’indicatoredi riferimento;dalverde , comescenariomaggiormentepreferibile,alrossocomescenariopeggiore.
Idem Ilsostanzialecongela‐mentodelletrasforma‐zionisusuoliliberinonaggravalostatodellecomponentiambientalimalamancanzadirisorsegeneratedallafiscalitàdellamanovraurbanisticanonpermettedipersegui‐rel’obiettivodiestendereequalificareledotazioni.
28. CONSIDERAZIONIVALUTATIVESINTETICHEStante i pareri che sono e saranno espressi dai soggetti cointeressati al percorso diformulazionedel piano (ACAe parti sociali in primis), e che costituirannoun sostanzialecontributo di ausilio al percorso decisionale in essere, dalle analisi e dalle valutazionieffettuatenellesezioniprecedentidelpresenterapportosembranoemergereconevidenza,inmeritoalprofilodiintegrazioneambientaledelpiano,almenotretemisostanziali,chesipongonocomeausilioalladiscussionepubblica.Un primo tema riguarda la manovra complessiva proposta dal piano in termini didimensionamentodelle previsioni insediative; l’assunzione generalizzatadel residuo nonattuatodel PRG vigente e l’introduzionedi ulteriori ambiti di trasformazione connotanotalemanovracomesignificativamenteincidente,potenzialmente,siasulconsumodisuolo(inmododiretto)siasullealtrecomponenteambientali(inmodoindiretto,inragionedeicarichiinsediativiattesi).Certoèdaconsiderarsichelameraprevisioneurbanisticaentrolostrumentodipianifica‐zionegeneralenonprefiguracondizionidicertezzaegaranziachetaliprevisionivenganoattuate,e l’effettivaloroattuazionedipendein largamisuradacondizionidicontesto(so‐cialiedeconomiche)che,inquestafase,nonsembranosussistere.Èaltresìdaconsiderareche la presuntadomanda insediativacui sembra rispondere la generositàprevisionaledipianoèrelativamentestabileall’internodelbacinoterritorialedella“cittàcostiera”edelleareecollinariinterne,isaldidemograficinaturalisonoprossimiallozeroequindilaparti‐taègiocatasuiflussidirilocalizzazioneabitativaesullacapacitàdellesingoleamministra‐zioni comunali di offrire condizioni vantaggiose (fiscal‐tributariee di facilities urbane) aoperatorienuovicittadini.Insintesi,l’offertainsénonsembraingradodiamplificareunadomandatendenzialmentestabile.Inquestosenso,lagenerositàdioffertadelpianopotrebbeesserefunzionaleadabbassarele renditediposizioneche sarebberoinvece indottedaun’offertapiùdiscretizzata,con ilrischiodiscaricarneicostisull’utentefinale.Di contro, è da rimarcareche, ad ampiaoffertadi nuoveopportunitàedificatoriecorri‐sponde:_unabbassamentogeneralizzatodeivaloriimmobiliaridelpatrimonioedilizioesistente_unaumentodeldifferenzialedicostotrainterventidirigenerazionedelcentrostoricoequellidiedificazionediffusaextraurbana_unaimposizionefiscalesuiterreniedificabili
D’altrocanto,comesièvisto,loscenariodipianoè,tralealternativechesipongonoabasedellescelte,quellocheapreamaggioripotenzialitànellarisoluzionedellecriticitàinesse‐reenellaqualificazionedelledotazioniurbanisticheeambientali.Unsecondotemadiriflessione,inqualchemodoconnessoalprimo,riguardailfattocheilsistemadidisposizioni,criterie indirizzisviluppatinellenormedipiano,dall’analisieffet‐tuatapalesanouna significativaattenzione(per quantoaffinabile, come segnalato)ai fat‐
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toridicontestualizzazionepaesistico‐ambientaledelletrasformazionipreviste.Questofattorepropriodeicontenutidipiano,assiemeallecomplementarie ineludibilidi‐sposizioniregolativeeistruttoriesovraordinateinmateriaambientaleeigienico‐sanitaria,lascia prefigurare una situazione di buona integrazione ambientale negli esitiprogettualierealizzatividell’attuazionedelleprevisionidipiano.Laterzaconsiderazioneriguardail fattochetaleintegrazioneambientalepuòraggiungereun ancormaggiore profilo di qualità qualora vengano assunte le segnalazioni diintegrazione/modificadella propostadi piano riportate nelle precedenti sezioni delrapporto e nella successiva, oltre che quanto emergerà dai contributi dei soggetticointeressatialprocedimentodivalutazionestrategica.
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d. misurediintegrazioneambientale
Questasezionedelrapportoèfunzionaleadefiniregliambitidiazioneattraversoiqualièpossibilequalificareilprofilodi integrazioneambientaledellapropostadipiano.Assiemeaicontributieaiparerichesarannofornitinelcorsodelprocedimentodapartedeisoggetticointeressati, tali elementi costituiscono riferimento per le modifiche alla proposta dipiano che potranno essere effettuate tra la chiusura della fase di consultazione di cuiall’art.14delDLgs152/2006el’avviodelprocedimentodideliberazionedelpiano.
29. INTEGRAZIONIE/OMODIFICHESPECIFICHENella precedente sezione del rapporto,dalle analisi compiute sono emersi temi esituazioni che rimandano all’opportunità di integrare e/o modificare alcunedeterminazioni, più o meno significative, della proposta di piano, al fine dimigliorarneillivellodicomplessivaintegrazionedelleconsiderazioniambientali.Atalielementisiritienediaggiungerequiiseguenti.
AmbitoomogeneoditrasformazioneSS16AdriaticaInragionedellecriticitàinessere(paesistico‐ambientali,infrastrutturali,funzionali)edel‐lepotenzialitàditrasformazionecheilpianodefinisce,siritieneopportunoprocedere,perla più specificadefinizionedelle trasformazioniresepossibilidalpiano, attraverso la for‐mulazione di uno strumento di programmazione negoziata, entro il quale chiamare adespressione i soggetti istituzionalico‐interessati(inprimis,comunicontermini,Provincia,Entegestoredellastrada).AmbitodiSilviMarinaL’ambitodiSilviMarinarappresentauncontestodecisionalemoltodelicato,siaperilpre‐gresso delle ipotesi pianificatorie chesisonosuccedute siaperleevidenti potenzialiesternalità(positiveenegative)chelasuatrasformazionepuòindurre.Perquantoriguardaleprevisionidipianoper l’ambitodellaMarina,si ritieneopportunocheilpianosuccessivamenteprovveda:_ a definire la progressione temporale del rapporto tra interventi diinfrastrutturazionepaesistico‐ambientale ed interventi edificatori e le soglieminimediindicateinquestorapportointerminidicontrolloemissioniinquinanti,rumore,traffico,operedimitigazionedegliimpatti.
30. MISURESTRUTTURALI
30.1. eco‐contocompensativoImeccanismicompensativisono strumentimolti utili nell’introdurreil concettodella ne‐cessità di risarcire il consumodi risorse ambientalinon riproducibili; lo strumentodellacompensazione può introdurre un meccanismo di attribuzione di valore economico allediverseintensitàdi incidenzadelleazionidipianosullecomponentiambientali.Sisegnala
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quindilanecessitàche,entroilpercorsodeliberativodiPRG,oinsuccessivedeliberazionidell’AC,si individuiun“Contosostenibilità”,ovverounavocedibilancioodiPEGadesti‐nazione vincolata per interventi orientati alla sostenibilità, dove andrebbe ascritta unaquotadellafiscalitàordinariaostraordinarialegataall’attuazionedelleprevisionidipiano.Il ContoSostenibilitàpotrà individuarevocidi costo legateai temidella sostenibilitàam‐bientale:mobilitàdolce(percorsiciclo‐pedonali),nuoveareeverdi,ampliamentoequalifi‐cazione della rete ecologica, qualificazione straordinaria del verde urbano esistente. IlConto Sostenibilitànon dovrà finanziarevoci di spesa che non siano ascrivibili a quantoindicatoinprecedenzaoainterventidiequivalenteportata,néspesacorrente.
Il temadella valutazionedegli impatti ambientalidei singoli interventidi trasformazionerimane,nel vigentequadronormativo,sostanzialmenteapertoedelicato,siadalpuntodivistatecnicochedaquellodelconsensoamministrativo.Sisegnalaquindi,comeiniziativaperseguibile,cheentroilpercorsodeliberativodiPRG,oin successive deliberazioni dell’AC, si definisca l’opportunità che, ai soggetti proponentisignificative trasformazioniterritoriali(ad esempio, i pianiattuativi),sia richiestodi pre‐disporre, come documento costitutivo degli elaborati della proposta progettuale, unospecifico approfondimento sui potenziali impatti ambientali, definendonel’articolazione,icontenutieilruolosianelpercorsodiverificatecnicadegliUfficisiacomestrumentodiausilioallanegoziazioneconilproponente.Tale documento potrà peraltro costituire una quota parte significativa del rapportoambientaleinfasediproceduradivalutazioneambientalestrategica.
30.4. impattisulciclodelleacqueComesegnalatodall’analisidicontesto,afrontedellesituazionidirischioidrogeologicochesiriscontanosulterritoriocomunale,cosìcomesuquellideicomunicontermini,duesono i temi, tra loro strettamentecollegati, rispetto ai quali valutare l’incidenza dellesceltedipiano.Ilprimoattieneiprevedibiliimpattidelleulterioriimpermeabilizzazionideisuoliinattua‐zione delle previsioni di espansione dell’improntaurbana rispetto al ciclo delle acque eall’assetto idrogeologico; la fiscalità e gli standard qualitativi generabili attraversol’attuazionedeipianiattuatividovrebbeessereinparteintegrataeindirizzataadunfondoperinterventidisistemazioneidraulicaegeomorfologicanellezonepiùsensibili.L’altro tema riguarda la capacità di carico residua della rete di fognatura e degliimpiantididepurazione;ènecessarioinquestosensoeffettuare,primadell’attuazionedeipianiattuativi,unospecificoapprofondimentosuglieventualifattoridi criticitàpresentiesulla capacità di carico residua e le risorse necessarie per sostenere il costo (anchesovracomunale)deinuoviinsediamentiprevisti,approfondimentopropedeuticoadefinire
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quale debba essere la forma di compartecipazione (extraoneri, tassa di scopo ..) daagganciareainuoviinterventieacomequantificarla.
30.5. fasceboscatefiltro,murazioniverdiIlpianodefinisceregoleecriteridimitigazionepaesistico‐ambientaletramitequintevege‐taliperleareeresidenziali,mentrenonsonopresentiindicazioniperleareeproduttive.Vistalarilevanzadelleespansioniproduttiveinprevisioneeilloropotenzialeimpattoan‐chesuicaratteripaesistici,sirendeopportunointegrarelenormedipianoconspecificheindicazionicircalanecessitàdiprovvedereallacostituzione:_di fasceboscatefiltro,dispessoreminimodi6metri,dapredisporsilungotuttoilperi‐metrodegli insediamentiproduttiviche confininocon stradee/o aree edificatenonpro‐duttive_difasceboscatefiltro,dispessoreminimodi12metri,dapredisporsilungotuttoilperi‐metrodegli insediamentiproduttiviche confininocon spazi apertinon edificati, inmododacostituireuna“murazioneverde”checingailcomparto.La consistenza di tali fasce (giacitura, sesto di impianto, essenze) dovrà essere definitaall’internodi apposito elaboratoda considerarsiparte sostanzialedegli elaborati proget‐tuali.
30.6. strumenticomplementaridipianificazioneIl raggiungimentodiunelevatoprofilodi sostenibilitàdellepoliticheurbanistichee terri‐toriali di livello comunale può essere raggiunto anche per tramite di altri e più specificistrumentodipianificazione.Traquesti, inprimaistanzasisegnalanoi seguenti,lacui im‐plementazione si propone di sottoporre all’attenzione deliberativa dell’AmministrazioneComunale:
> Pianodeglispostamenticasa‐scuola,da formularecon il concorsodegli istitutisco‐lastici e funzionale ad agevolare l’autonomia di spostamento degli studenti e adimplementareformedimobilitàpiùsostenibile
Entroriflessioniprogrammatichepiùgeneraliealungotermine,dacondurreinstrettasi‐nergia con le parti sociali, si segnala inoltre l’opportunità di formulare una agendastrategicaperlasostenibilità,chedefiniscaobiettivi,ruoliefunzionideidiversisoggetticheagi‐scono il territorioe che possonobeneficiaredi una strategia localedi lungoperiodochecollochiSilvinelpanoramadellecittàinnovative.
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e. sistemadimonitoraggioIlmonitoraggiocostituisce l’attivitàdi controllodegli effetti del pianoprodotti in sedediattuazione delle scelte dallo stesso definito, attività finalizzata ad intercettare tempesti‐vamenteglieventualieffettinegativieadadottareleopportunemisurediri‐orientamento. Ilmonitoraggionon si riduce quindi al semplice aggiornamentodi dati edinformazioni,macomprendeancheun’attivitàdicarattereinterpretativovoltaasupporta‐reledecisionidurantel’attuazionedelpiano.
31. STRUTTURADELSISTEMADIMONITORAGGIOIlsistemadimonitoraggioquidefinitoprevedeunafasedianalisicherichiedediacquisiredati ed informazioni da fonti diverse, calcolare e rappresentare indicatori, verificarnel’andamento rispetto alle previsioni o a valori di riferimento. In relazione ai risultati siprocedeconlafasedidiagnosi,voltaaindividuarelecausedeglieventualiscostamentidaivaloriprevisti, e quindi con l’individuazionedellemodifichenecessarieal riorientamentodelpiano.
I rapporti dovranno contenere, oltre all’aggiornamento dei dati, anche una valutazionedelle cause che possono avere determinatouno scostamento rispetto alle previsioni e leindicazioni per un eventuale riorientamentodelle azioni, da produrre con periodicità al‐meno biennale. Le relazioni possono essere utilizzate quale supporto delle valutazionidell’AmministrazioneComunale inmerito alla verifica del raggiungimentodegli obiettivi,delle criticità riscontrate,delle possibili soluzioni operative da porre in essere e del rio‐rientamentodelleazioni,alfinedigarantireimassimilivellidiefficaciaedefficienza.
Inassenzadi indicazionispecificherelativamenteagliobiettividaraggiungere,ivaloride‐gli indicatori verranno interpretati in modo qualitativo, attraverso il confronto di seriestorichee lacomparazioneconrealtàanalogheconfinantiecon i riferimenticostituitidaivalorimediprovincialieregionali.
Al fine di reperire informazioniatte ad arricchire l’indagine sullo stato di attuazione delpiano, ma soprattutto l’individuazione dei suo effetti ambientali più significativi,l’AmministrazioneComunalepuò attivareprocessidi consultazionedel pubblico sui con‐tenutidellarelazionedimonitoraggio,inmododacondividernegliesitieporredegliele‐mentidiausilioalladefinizionedelleazionidiriorientamentodelpiano.
Le revisioni suggerite dal monitoraggio possono riguardare sia scelte localizzative, chemodifiche ai parametri edificatori, che integrazioni al sistema delle azioni. In situazioniparticolarmentecritiche,lerelazionidimonitoraggiopossonofaremergerelanecessitàdiapportare al piano modifiche rilevanti, ad esempio revisioni sostanziali al sistema degliobiettivi,equindialleazionichedaessodiscendono,talidaportareavariantigeneralidialcuniodellatotalitàdegliattidelPRG.
33. MODALITÀDISELEZIONEDEGLIINDICATORIIl sistemadimonitoraggiodeveconsentirelaverificadeglielementidiqualitàambientalenonché il controllodell’attuazionedel piano dal puntodi vista procedurale, finanziario eterritoriale; ilmonitoraggiodeglieffettiambientaliè il profilominimodagarantire,men‐treilmonitoraggiodeglialtrieffettièstrumentoutileperl’attivitàdipianificazione.Inparticolare,ilsistemadimonitoraggiodeveconsentirediraccogliereedelaborarein‐formazionirelative:- aglieffettiambientalisignificativiindottidagliinterventi(indicatoridiprocesso);‐allostatodiavanzamentoeallemodalitàdiattuazionedelleazionidiPRG(indicatori
Le informazioni così raccolte consentono di individuare e interpretare eventuali scosta‐menti rispetto alle previsionie quindi di valutare la necessitàdi riorientare le scelte delPRG.
Ingenerale,gliindicatoridevonogoderediproprietàquali:- popolabilitàe aggiornabilità: l’indicatoredevepoter essere calcolato.Devono cioè es‐
seredisponibili i datiper lamisuradell’indicatore,con adeguata frequenzadi aggior‐namento,al finedirenderecontodell’evoluzionedel fenomeno;inassenzadi talidati,occorrericorrereadunindicatoreproxy,cioèunindicatoremenoadattoadescrivereilproblema,mapiù sempliceda calcolare,o da rappresentare,e in relazione logica conl’indicatoredipartenza;
ficientementebreve i cambiamentigeneratidalleazionidipiano; in caso contrarioglieffettidiun’azionepotrebberononessererilevatiintempoperriorientareilpianoe,diconseguenza,dareorigineafenomenidiaccumulonontrascurabilisullungoperiodo;
- comunicabilità:l’indicatoredeveesserechiaroesemplice,al finedirisultarefacilmen‐te comprensibileancheaunpubbliconon tecnico.Deve inoltreesseredi agevolerap‐presentazionemediantestrumentiqualitabelle,graficiomappe.Infatti,quantopiùunargomento risulta facilmente comunicabile, tanto più semplice diventa innescare unadiscussione inmeritoaisuoicontenuticoninterlocutori eterogenei. Ciòconsentequindi di agevolare commenti, osservazioni e suggerimenti da parte di soggetti conpuntidivistadifferentiinmeritoalledinamicheinattosulterritorio.
Siagli indicatoriche rendonocontodellostatodi attuazionedelpiano, chequelli relativiagli effetti significativisull’ambientedevonoessere integralmentecalcolati con frequenzaperiodica, in modo da confluire nella relazione di monitoraggio e da contribuireall’eventualeriorientamentodelpiano.
Consideratalaricchezzaelavarietàdelleinformazionipotenzialmenteutiliacaratterizza‐relostatod’avanzamentodelquadrodiriferimentoambientaleeterritoriale,gliindicatoridi contestoassumonoinveceun ruolodifferente: invecedi essere integralmentecalcolatiogni anno, costituiscono un riferimento al quale attingere in modo non sistematico peraumentarelacomprensionedeifenomeniinatto,laddovegliindicatoridiprocessoedeglieffetti ambientalimostrinocriticitào potenzialitàtali da richiedereun ampliamentoe unapprofondimentodelcampodiindagine.
All’internodelRapportoAmbientaleè individuato il set di indicatoriper ilmonitoraggio;tali indicatori sono e saranno coerenti con il sistema di indicatori segnalati dai soggetticompetenti inmateria ambientaleper ilmonitoraggiodelle trasformazioni territoriali, inmododastabilireleopportunesinergietralivellidipianificazione.
Si ritienenecessaria,precedentementealladefinizionedelprotocollioperatividelsistema di monitoraggio del piano, una azione di coordinamento con i soggetticompetenti in materia ambientale, con l’Autorità Ambientale della RegioneAbruzzo, con laProvinciadiTeramoesoprattuttocon l’ARTAperconcordarelemodalità gestionali di tale sistema, al fine di definire le opportune sinergie edeconomiediscalaelaborative.
34.2. pressioniestatoGli indicatori di pressione descrivono gli elementi che esercitano interferenze sulle com‐ponenti ambientali, mentre quelli di stato comprendono elementi che descrivonol’ambientestesso.
> Nrpianiattuativideiqualisièdatol’avviodelprocedimento/nrpianiattuativiprevisti> Superficierelativaaipianiattuativideiqualisièdatol’avviodelprocedimento/superficiecomplessivamenteinclusaneipianiattuativi> Superficie urbanizzabile relativa ai piani attuativi dei quali si è dato l’avvio delprocedimento/superficieurbanizzabilecomplessivamenteinclusainpianiattuativi> superficie delle aree dismesse di cui si è dato avvio di procedimento perrifunzionalizzazione/superficiecomplessivaareedismesseSilvi,10.12.2013