COMUNE DI GROSSETO SETTORE GESTIONE DEL TERRITORIO Servizio Pianificazione Urbanistica VARIANTE AL R.U.C. PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ATTREZZATURA DI INTERESSE COMUNE CON FINALITA' SOCIALI, ASSISTENZIALI, SANITARIE (CASA DI RIPOSO / RSA) MODIFICA DELLA SCHEDA NORMATIVA TR_03A “MISERICORDIA” LRT 65/2014 RELAZIONE ILLUSTRATIVA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA' A VAS PROGETTISTI Arch. Marco De Bianchi ASPETTI DELLA VALUTAZIONE Arch. Elena Fredianelli RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Elisabetta Frati GARANTE DELLA COMUNICAZIONE Spartaco Betti ASSISTENZA AMMINISTRATIVA Dott. Letizia Corso Dott. Marta Baici pagina 1 di 26
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COMUNE DI GROSSETOSETTORE GESTIONE DEL TERRITORIO
Servizio Pianificazione Urbanistica
VARIANTE AL R.U.C.
PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ATTREZZATURA DI INTERESSECOMUNE CON FINALITA' SOCIALI, ASSISTENZIALI, SANITARIE
(CASA DI RIPOSO / RSA) MODIFICA DELLA SCHEDA NORMATIVA
TR_03A “MISERICORDIA”
LRT 65/2014
RELAZIONE ILLUSTRATIVA
VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA' A VAS
PROGETTISTI
Arch. Marco De Bianchi
ASPETTI DELLA VALUTAZIONE
Arch. Elena Fredianelli
RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Dott. Elisabetta Frati
GARANTE DELLA COMUNICAZIONE
Spartaco Betti
ASSISTENZA AMMINISTRATIVA
Dott. Letizia Corso
Dott. Marta Baici
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APRILE 2016Indice generale
CONTENUTI GENERALI DELLA VARIANTE.................................................................................3
OBIETTIVI DELLA VARIANTE........................................................................................................4
Per la particella n.1913 sono in corso le procedure di acquisizione da parte dellaArciconfraternita della Misericordia come risulta dalla nota n. 30446 del 10/03/2017 a firmadella Sig.ra Carla Pallini con cui la stessa esprime il proprio nulla osta alla presentevariante.
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L'area di cui alla cessione gratuita prevista dalla scheda TR_03A di mq 5803 ècatastalmente individuata al NCT Foglio n. 73 p.lle n. 76, 1342, 1344, 1341
Foglio Particella Ditta
73 76, 1342, 1344, 1341
VENERABILE ARCICONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA DI GROSSETO
PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE
Il Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana con valore di piano
Paesaggistico: il Consiglio Regionale, con deliberazione 2 luglio 2014, n. 58, ha adottato
la Variante di implementazione ed integrazione del PIT vigente, con valenza di Piano
Paesaggistico regionale e con Deliberazione n. 37/2015 ha approvato la suddetta
integrazione, non separando la questione paesistica da quella strategica.
La disciplina del PIT è costituita dalle disposizioni riguardanti lo Statuto del Territorio e le
disposizioni riguardanti la Strategia dello sviluppo territoriale.
Nel dettaglio, sono contenuti specifici dello Statuto del territorio:
.a la disciplina relativa alle invarianti strutturali (caratteri idro-geo-morfologici dei bacini
idrografici e dei sistemi morfogenetici; caratteri ecosistemici dei paesaggi; carattere
policentrico e reticolare dei sistemi insediativi, urbani e infrastrutturali; caratteri
morfotipologici dei sistemi agro ambientali dei paesaggi rurali) ;
.b la disciplina relativa ai 20 Ambiti di paesaggio, mediante i quali risulta in dettaglio
descritta, interpretata ed articolata la Toscana. Il comune di Grosseto è individuato
nell'Ambito n° 18 “Maremma Grossetana”;
.c la disciplina dei Beni paesaggistici;
.d la disciplina degli ulteriori contesti, quelli cioè inseriti nella lista del patrimonio mondiale
universale dell'UNESCO;
.e la disciplina del Sistema idrografico regionale, quale componente strutturale di
primaria importanza e risorsa strategica dello sviluppo sostenibile, comprendente
obbiettivi, direttive e prescrizioni facenti diretto riferimento alla LR n° 21/2012
“Disposizioni urgenti in materia di difesa del rischio idraulico e tutela dei corsi d'acqua”.
La Disciplina d'uso relativa all’ambito di Paesaggio n.18 – Maremma Grossetana
comprende una serie di obiettivi di qualità e direttive.
Nel caso della presente proposta di variante sono stati considerati solo gli obiettivi
specifici, attinenti la tipologia di intervento in argomento, riscontrandone la coerenza
elevata. In particolar modo, trattandosi di area già pianificata, urbanizzata ed ricompresa
all'interno di un contesto edificato, non produce consumo di nuovo suolo, inoltre, tale
intervento, costituirà un elemento di ricucitura ed allo stesso tempo di filtro tra il centro
abitato ed il verde privato vincolato limitrofo.
PTC – Il piano territoriale di coordinamento provinciale
Il Piano Territoriale di coordinamento della Provincia di Grosseto: è stato approvato
con DCP n. 20 dell'11/06/2010 - "Decisione finale di Valutazione Ambientale Strategica
integrata e approvazione" ed ha acquistato efficacia dalla pubblicazione sul Supplemento
del BURT n. 28 del 14/07/2010.
Il Piano Territoriale di Coordinamento, individua l’area oggetto di intervento
nell’Unità di Paesaggio Pi 2.3 “La Piana della Città”, disciplinata dall’art. 19 delle
Norme ed illustrata nella scheda n. 7. Non vengono definite particolari prescrizioni.
Anche in questo caso si riscontra una elevata coerenza della variante con il PTC in
quanto essendo un’area già pianificata all’interno del centro abitato, non va ad
influire sulla compromissione di nuovo paesaggio rurale, o sulla saturazione degli
assi viari e la proliferazione degli insediamenti sparsi.
IL PIANO STRUTTURALE
Il Piano Strutturale approvato il 08.04.2006 con Deliberazione del Consiglio Comunale n°
43 e s.m.i., ricomprende l'area in esame all'interno dell'UTOE 1 Grosseto. Il PS prevede
prioritariamente il riuso del patrimonio edilizio esistente con possibili interventi di
completamento del tessuto urbano che saranno puntualmente definiti con il Regolamento
Urbanistico. Esso specifica che gli interventi di nuova edificazione, negli ambiti di
completamento, potranno avvenire mediante azioni di ricucitura dell’aggregato urbano nel
rispetto della maglia viaria, degli elementi più qualificanti del tessuto edilizio circostante,
degli assetti vegetazionali, geomorfologici e dei valori visuali. Ogni nuovo insediamento
dovrà integrarsi con il tessuto urbano esistente al fine di perseguire un risultato urbanistico
unitario, con particolare attenzione alle tipologie edilizie e alle caratteristiche
architettoniche degli edifici esistenti, nonché alla densità complessiva degli insediamenti. Il
Piano Strutturale consente il potenziamento e l’ampliamento di tutte le attrezzature
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pubbliche esistenti, rimandando al Regolamento Urbanistico la definizione delle funzioni,
quantità ed esatte localizzazioni al fine di soddisfare le esigenze dei residenti.
La variante normativa di cui trattasi non incide in maniera sostanziale nel RU che già
prevedeva, con la scheda normativa TR_03A, la trasformazione dell'area oggetto di
intervento per la realizzazione di una struttura di servizio sanitaria. Per tale struttura era
già stata verificata la coerenza col Piano Strutturale.
IL REGOLAMENTO URBANISTICO
Attualmente, l'intervento previsto dal RU di cui alla scheda normativa TR_03A - Misericordia,
consiste nella realizzazione di un complesso destinato a direzionale di servizio per struttura
sanitaria, correttamente inserita nel contesto di riferimento.
ANALISI DEI DATI DI BASE
Dati urbanistici
Superficie territoriale mq 3.752Indice di Utilizzazione territoriale %Superficie complessiva costruibile S.U.L. mq 2.950
Superficie di cessione: mq
1876 +5.803
Superficie fondiaria: mqAbitanti insediabili virtuali n.
Altezza massima (Hmax) ml 11,00
La scheda prevede puntualmente la ripartizione della superficie utile lorda complessiva massima
pari a mq 2.950 nel seguente elenco di funzioni:
uffici direzionali mq 500;
deposito automezzi mq 1.200;
poliambulatori e palestra per riabilitazione mq 700;
punto di ristoro mq 300;
foresteria per volontari mq 250.
La scheda normativa si attua con intervento diretto con convenzione. La convenzione oltre a
prevedere la cessione delle superfici ricadenti nell’area di trasformazione, dovrà comprendere la
cessione di mq 5.803, esterni al comparto, così come specificati nell’Oss. n. 812.
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Estratto RU vigente Tav. PR_06
IL SISTEMA DEI VINCOLI
L’area corrispondente alla proposta di Variante non è interessata da alcun vincolo di
carattere ambientale e/o paesaggistico.
Per quanto attiene le misure di salvaguardia individuate dal Regolamento Urbanistico,
l’area non risulta interessata da invarianti strutturali.
Si dichiara inoltre che le aree della presente variante non risultano percorse dal fuoco.
IL RISCHIO ARCHEOLOGICO INDIVIDUATO DAL REGOLAMENTO URBANISTICO
Il regolamento urbanistico ha assegnato al perimetro dell'area TR_03A un rischio
archeologico di livello 2, aree prive di indagini archeologiche dirette, pertanto non
valutabili.
Nelle aree con rischio archeologico di classe 2 deve essere effettuata una ricognizione di
superficie in condizioni di visibilità sufficienti (terreno arato privo di sterparglie): se tale
indagine non rivela materiali archeologici in superficie non si ritiene necessario
approfondire con ulteriori indagini non invasive. Effettuare alcuni saggi casuali.
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In caso l'indagine non sia praticabile o riveli la presenza di materiali archeologici in
superficie devono essere effettuate indagini geofisiche in continuo su tutta la superficie
dell'area e saggi mirati e casuali.
Si precisa che la scheda normativa TR_03A contiene un'inesattezza sull'individuazione
della classe di rischio archeologico in quanto viene segnalato il rischio 4 che invece non
risulta dalla tavola ARC_01 del RU.
Con la presente variante viene corretto tale errore materiale.
Estratto RU vigente Tav. ARC_01
ASPETTI GEOLOGICI ED IDRAULICI
Il Regolamento Urbanistico ha elaborato un “aggiornamento” delle cartografie del Piano Strutturale
relative agli aspetti geologici ed idraulici del territorio comunale, a causa dell'entrata in vigore del
D.P.G.R. 26/R del 27/04/07, il quale ha modificato in parte i criteri per la definizione delle varie
classi di pericolosità (geomorfologica, sismica, idraulica, idrogeologica), introducendo in alcuni casi
carte tematiche del tutto nuove.
Le classi di pericolosità geomorfologica ai sensi della D.P.G.R. 27/04/07 sono così definite:
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- Pericolosità geomorfologica molto elevata (G.4): aree in cui sono presenti fenomeni attivi e
relative aree di influenza;
- Pericolosità geomorfologica elevata (G.3): aree in cui sono presenti fenomeni quiescenti; aree
con indizi di instabilità connessi alla giacitura, all’acclività, alla litologia, alla presenza di acque
superficiali e sotterranee, nonché a processi di degrado di carattere antropico; aree interessate da
intensi fenomeni erosivi e da subsidenza;
- Pericolosità geomorfologica media (G.2): aree in cui sono presenti fenomeni franosi inattivi
stabilizzati (naturalmente o artificialmente); aree con elementi geomorfologici, litologici e giaciturali
dalla cui valutazione risulta una bassa propensione al dissesto;
- Pericolosità geomorfologica bassa (G.1): aree in cui i processi geomorfologici e le caratteristiche
litologiche, giaciturali non costituiscono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa.
Dall’esame dell’indagine geologica a supporto del Regolamento Urbanistico approvato le aree
oggetto di variante sono soggette alla seguente classe di pericolosità geomorfologica:
pericolosità geomorfologica classe (G.2) media
Le aree a pericolosità idraulica sono così definite:
- Pericolosità idraulica molto elevata (I.4): aree interessate da allagamenti per eventi con Tr<30
anni. Fuori dalle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente interessate da
previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli ambiti di
applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici e idraulici,rientrano
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Estratto RU vigente - elaborato GEO_01
in classe di pericolosità molto elevata le aree di fondovalle non protette da opere idrauliche per le
quali ricorrano contestualmente le seguenti condizioni:
a) vi sono notizie storiche di inondazioni
b) sono morfologicamente in situazione sfavorevole di norma a quote altimetriche inferiori rispetto
alla quota posta a metri 2 sopra il piede esterno dell’argine o, in mancanza, sopra il ciglio di
sponda.
- Pericolosità idraulica elevata (I.3): aree interessate da allagamenti per eventi compresi tra
30<Tr<200 anni. Fuori dalle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente
interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli
ambiti di applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici idraulici,
rientrano in classe di pericolosità elevata le aree di fondovalle per le quali ricorra almeno una delle
seguenti condizioni:
a) vi sono notizie storiche di inondazioni
b) sono morfologicamente in condizione sfavorevole di norma a quote altimetriche inferiori rispetto
alla quota posta a metri 2 sopra il piede esterno dell’argine o, in mancanza, sopra il ciglio di
sponda.
- Pericolosità idraulica media (I.2): aree interessate da allagamenti per eventi compresi tra
200<Tr<500 anni. Fuori dalle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente
interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli
ambiti di applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici idraulici
rientrano in classe di pericolosità media le aree di fondovalle per le quali ricorrano le seguenti
condizioni:
a) non vi sono notizie storiche di inondazioni
b) sono in situazione di alto morfologico rispetto alla piana alluvionale adiacente, di norma a quote
altimetriche superiori a metri 2 rispetto al piede esterno dell’argine o, in mancanza, al ciglio di
sponda.
- Pericolosità idraulica bassa (I.1): aree collinari o montane prossime ai corsi d’acqua per le quali
ricorrono le seguenti condizioni:
a) non vi sono notizie storiche di inondazioni
b) sono in situazioni favorevoli di alto morfologico, di norma a quote altimetriche superiori a metri
2,00 rispetto al piede esterno dell’argine o, in mancanza, al ciglio di sponda.
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Dall’esame dell’indagine geologica a supporto del Regolamento Urbanistico approvato le aree
oggetto di variante sono soggette alle seguenti classi di pericolosità idraulica: pericolosità
idraulica I.2 media
Estratto RU vigente - elaborato GEO_02
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LA DIRETTIVA ALLUVIONI
La Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione del rischio di alluvioni, recepita
nell'ordinamento italiano con il Decreto Legislativo 23 febbraio 2010 n. 49, pone l'obiettivo, agli enti
competenti in materia di difesa del suolo, di ridurre le conseguenze negative, derivanti dalle
alluvioni, per la salute umana, per il territorio, per i beni, per l'ambiente, per il patrimonio culturale e
per le attività economiche e sociali.
Il Piano di gestione del rischio di alluvioni del distretto idrografico dell'Appennino è stato adottato
dal Comitato Istituzionale dell'Autorità di bacino del fiume Arno integrato da componenti designati
dalle regioni il cui territorio ricade nel distretto idrografico, con deliberazione n. 231 del 17
dicembre 2015.
Il PGRA adottato, unitamente alla deliberazione n. 231/2015, e la deliberazione 232 relativa alle
misure di salvaguardia con riferimento al territorio delle UoM Arno, Toscana Nord, Toscana Costa
e Ombrone sono pubblicati sul sito http://www.appenninosettentrionale.it e sul sito
http://www.adbarno.it
Dall'esame della cartografia interattiva consultabile sul sito della Regione Toscana si evince che la
pericolosità ed il rischio da alluvione fluviale nell'area interessata dalla variante è pari ad 1.
IL PIANO COMUNALE DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA
Con D.C.C. n. 47 del 27/05/2013 è stata approvata e parzialmente riadottata la Variante per la
revisione e aggiornamento del Piano Comunale di Classificazione Acustica del Comune di
Grosseto al fine di adeguare ed aggiornare le aree di classificazione in relazione agli indirizzi
programmatici del R.U.
In base al DPCM del 14/11/97, in attuazione della Legge Quadro n. 447, vengono determinati i
valori limite di emissione, immissione ed i valori di attenzione e di qualità secondo le classi di
destinazione d’uso dei territori comunali.
La classificazione acustica è stata suddivisa in zone acusticamente omogenee in applicazione
dell’art.1 comma 2 secondo le classi acustiche riportate:
Classe I - Aree particolarmente protette. Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quieterappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, areedestinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico,parchi pubblici, ecc.Classe II - Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale. Rientrano in questa classe le areeurbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione,con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali artigianali e industriali.Classe III - Aree di tipo misto. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.
Classe IV - Aree di intensa attività umana. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade digrande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie.Classe V - Aree prevalentemente industriali. Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.Classe VI - Aree esclusivamente industriali. Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.
Gli interventi di cui alla presente proposta di variante ricadono nelle seguenti classi di destinazione
d’uso del territorio comunale: classe IV
In ordine alla necessità di modificare la classe acustica dell'area è stato preventivamente
consultato il Settore Gestione del Territorio - POAP Qualità dell'ambiente, che ha confermato
l'esigenza di modifica della stessa: le case di riposo infatti, ai sensi della legge regionale in materia
acustica, devono essere localizzate almeno in classe acustica 3. Il Settore citato sta
predisponendo uno specifico incarico per la redazione della succitata variante che dovrà essere
adottata prima della presente variante urbanistica.
Estratto PCCA vigente
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VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VASDocumento Preliminare
La presente variante riguarda un'area localizzata nei pressi di Via Lago di Varano della superficie
territoriale di mq 3.752, già destinata dal RU vigente a servizi sanitari, sulla quale l'Arciconfraternita
della Misericordia di Grosseto ha richiesto di poter realizzare una casa di riposo per anziani.
La scheda normativa vigente, benché già preveda la realizzazione di un complesso destinato a
direzionale di servizio per struttura sanitaria, prescrive puntualmente la ripartizione della superficie
utile lorda complessiva massima pari a mq 2.950 nel seguente elenco di funzioni:
uffici direzionali mq 500;
deposito automezzi mq 1.200;
poliambulatori e palestra per riabilitazione mq 700;
punto di ristoro mq 300;
foresteria per volontari mq 250.
Si rende pertanto necessario svincolarsi dalla rigidità della scheda normativa, per distribuire la Sul
massima secondo i requisiti di qualità previsti dalla legge regionale e le prestazioni concordate con
l'Azienda sanitaria ai fini dell'accreditamento istituzionale per struttura privata sanitaria
residenziale.
La struttura sanitaria di cui trattasi si configura come una attrezzatura di interesse comune ai sensi
dell'art. 3 lett. b) del D.M. 1444/68; pertanto, rispetto alla quantificazione ed al soddisfacimento
degli standard, il progetto offre, a fronte di una mancata realizzazione di aree da destinare a
parcheggio e a verde pubblico, un incremento della quota di servizi pubblici e di interesse comune
per la città.
La presente variante propone quindi la conversione della scheda normativa TR_03A in TRs_20A
ove la lettera “s” sta appunto ad indicare un'area destinata a “standard” e sancisce il
riconoscimento della funzione sociale e dell'interesse pubblico dell'opera in progetto.
La scheda normativa verrà modificata rielaborando le sue finalità in base allo specifico obiettivo di
realizzare una casa di riposo, eliminando la ripartizione della S.u.l. massima prevista in progetto,
riducendo le aree a cessione a mq 5.803, esterne al comparto edificatorio di cui all'osservazione al
RU n. 812 a suo tempo accolta.
Da un punto di vista procedurale, la presente variante, per i suoi contenuti, si configura come una
variante semplificata di cui all'art. 30, comma 2 della LRT 65/14, in quanto ha per oggetto
previsioni interne al perimetro del territorio urbanizzato e non comporta modifiche al Piano
Strutturale; non comporta inoltre modifiche al perimetro dell'intervento né alla sul massima
prevista. Nell'elaborato grafico PR03 del RU Tav. 16 sarà aggiornata l'etichetta relativa alla TR_03
A in TRs_20A e sarà eliminato il tratteggio relativo all'area fondiaria e all'area a cessione che
caratterizza le “TR”; l'area sarà invece campita con il colore convenzionale proprio delle aree per
Attrezzature di Interesse Collettivo - Servizi Sanitari “AICs”
pagina 18 di 26
Nella scheda normativa, inoltre, si procederà con la correzione di alcuni errori materiali nella parte
della valutazione e del rischio archeologico.
Si premette che i contenuti del RU erano già stati valutati dal punto di vista della fattibilità
ambientale strategica così come risulta dagli elaborati “VAL” allegati alla DCC 72/11,
successivamente implementati nelle fasi di approvazione e riadozione del piano.
Per l'area in esame il Ru aveva espresso le seguenti condizioni alla trasformazione:
Idoneo sistema di smaltimento e depurazione dei reflui;
Contenimento energetico e progetto bioclimatico
Contenimento inquinamento luminoso
Effetto cumulativo dell’impatto sull’aria dovuto a previsioni previgenti all’intorno
Verifica preliminare della capacità di implementazione della rete acquedottistico/depurativa
Indagini prescritte per le aree con rischio archeologico 2
Studio di inserimento paesaggistico
Tali condizioni alla trasformazione si intendono riconfermate pertanto il progetto dovrà
soddisfare le sopraindicate richieste.
Si procede di seguito alla verifica di assoggettabilità a VAS secondo quanto previsto dalla LRT
10/2010.
Riferimenti normativi nazionali e regionali
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è uno strumento di valutazione delle scelte di
programmazione e pianificazione con la finalità di perseguire obiettivi di salvaguardia, tutela e
miglioramento della qualità dell'ambiente, di protezione della salute umana e di utilizzazione
accorta e razionale delle risorse naturali. All’interno della valutazione sono presi in considerazione
gli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione delle scelte di piani e programmi.
La procedura di VAS serve a fornire gli elementi conoscitivi e valutativi per la formulazione delle
decisioni del piano e consente di documentare le ragioni poste a fondamento delle scelte
strategiche, sotto il profilo della garanzia della coerenza delle stesse con le caratteristiche e lo
stato dell’ambiente.
La VAS è regolata dalle seguenti disposizioni legislative:
Direttiva 2001/42/CE con cui l'Unione Europea, secondo un approccio che pone al vaglio le
previsioni prima ancora che i progetti, disciplina lo strumento della Valutazione Ambientale
Strategica (VAS) e del correlato Rapporto ambientale, per i piani e programmi che hanno effetti
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sull’ambiente e sul patrimonio culturale. La direttiva pone l’obiettivo di garantire un elevato livello di
protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali durante
l'elaborazione di piani o programmi.
Normativa statale. In Italia la normativa di attuazione della direttiva comunitaria è costituita dal
D.Lgs 152/06 "Norme in materia ambientale" come modificato dal D.lgs. 4/08, dal D.Lgs 128/10 e
dal D.Lgs 129/10.
Normativa regionale. In Toscana la VAS è disciplinata secondo la legge regionale 10/2010,
modificata dalla l.r. 69/2010 e dalla l.r. 6/2012.
Riferimenti metodologici
Il processo di Verifica di assoggettabilità alla VAS della variante al PS viene effettuato in
riferimento all’art.22 della L.R.T. n.10/2010 ed all’Allegato 1 alla stessa legge.
Si possono individuare le seguenti fasi operative del processo di valutazione:
- Orientamento Elaborazione del Documento preliminare contenente le informazioni e i dati
necessari alla verifica degli effetti significativi sull’ambiente e sulla salute, in riferimento ai criteri
dell’Allegato 1 della L.R. 10/2010.
- Verifica Trasmissione del documento preliminare e consultazione enti competenti interessati e
acquisizione pareri.
- Decisione Decisione in merito alla verifica di esclusione dalla VAS e pubblicazione su siti web del
proponente e dell’autorità competente circa la decisione di eventuale esclusione e delle relative
motivazioni e prescrizioni.
Procedura per la verifica di assoggettabilità - Art. 22 della L.R. 10/2010 e smi
VARIANTE AL RUC PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ATTREZZATURA DI INTERESSE COMUNE CON FINALITA' SOCIALIASSISTENZIALI SANITARIE (CASA DI RIPOSO/RSA) MODIFICA DELLA SCHEDA NORMATIVA TR_03A MISERICORDIA Stralcio Tav. PR_03 vigente scala 1:2000
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DI
FOGLIANO
VIA
LAGOMEZZANO VIA
SPORTIVOVIA ADDA
TIRO CON L'ARCO
VIA
SCRIVIA
VIA
RENO
VIA
LAGO
LAGO
OMOD
EO
VIALA
GODI
FOGL
IANO
VIALA
GODI
PEZZ
ILLO
PISCINACOMUNALE
CAMPO
PALAZZETTO DELLO SPORT
VIA
LAGO
VIA
LAGOLAGO
DI
VARANO
VIA
LAGO
DI
VARANO
VIA
LAGO
VIA
LAGO
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TREBBIA
TREBBIA
VIA
SCRIVIA
VIA
SCRIVIA
STERPETO
VIA
STERPETO
CASA MAZZETTI
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VARIANTE AL RUC PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ATTREZZATURA DI INTERESSE COMUNE CON FINALITA' SOCIALIASSISTENZIALI SANITARIE (CASA DI RIPOSO/RSA) MODIFICA DELLA SCHEDA NORMATIVA TR_03A MISERICORDIA Stralcio Tav. PR_03 modificata scala 1:2000
COMUNE DI GROSSETO REGOLAMENTO URBANISTICO
U.T.O.E n° 1
GROSSETO
TR_03A - Area di trasformazione "Misericordia"
AREA DI TRASFORMAZIONE TR_03A - MISERICORDIA (OSS. N. 812, 1123)
Servizi sanitari
ANALISI DEI DATI DI BASE
Dati urbanistici
Superficie territoriale mq 3.852 3.752
Indice di Utilizzazione territoriale % 0,15 -
Superficie complessiva costruibile S.U.L. mq 578 2.950
Superficie di cessione: 60 % S.t. mq
2.311 1.876+5.803
Superficie fondiaria: 40% S.t. mq 1.541 1.876
Abitanti insediabili virtuali n.
Altezza massima (Hmax) ml 9,00 11,00
Descrizione Area inedificata adiacente all’area di trasformazione TR_02A e TRv_05A, e delimitata da via Lago Mezzano.
Finalità
L’intervento persegue la seguente finalità:
- realizzazione di un complesso destinato a direzionale di servizio per struttura sanitaria con relativi alloggi di guardiania, correttamente inserita nel contesto di riferimento.
Dimensionamento e destinazioni d’uso
ammesse
Lo sviluppo dell’area si riferisce all’indice di utilizzazione territoriale applicato alla superficie territoriale derivata graficamente su base C.T.R. in scala 1:2.000.
INTERVENTI DA REALIZZARSI IN AREA FONDIARIA:
Superficie utile lorda complessiva massima mq. 578 2.950 di cui:
- uffici direzionali mq 500
- deposito automezzi mq 1.200;
- poliambulatori e palestra per riabilitazione mq 700;
- punto di ristoro mq 300;
- foresteria per volontari mq 250;
- struttura sanitaria comprensiva di una quota per commercio di vicinato, di una quota di terziario e alloggi di guardiania per un totale
di mq. 578;
- standard privati minimi in funzione delle destinazioni d’uso previste come prescritto dalla presenti Norme tecniche di attuazione.
INTERVENTI DA REALIZZARSI NELLE AREE A CESSIONE:
→ Standard pubblici secondo quanto prescritto nelle Norme tecniche di attuazione
Modalità di attuazione Intervento diretto con convenzione. La convenzione oltre a prevedere la
cessione delle aree ricadenti nell’area di trasformazione, dovrà comprendere la cessione di mq 5.803, esterni all’area, così come specificati nell’Oss. n. 812.
Fattibilità*
*Parte modificata a seguito di pareri
formulati dall’Ufficio del Genio Civile e Bacino Regionale
Ombrone
Pericolosità geomorfologica (D.P.G.R. 26/R)
PG2 - media
Pericolosità idraulica (D.P.G.R. 26/R)
PI2 – media
Pericolosità geomorfologica (P.A.I.)
Non classificata
Pericolosità idraulica (P.A.I.) Non classificata
Fattibilità in relazione agli aspetti geomorfologici
FG2 – con normali vincoli (vedere le relative indicazioni nelle
norme)
Fattibilità in relazione agli aspetti Idraulici
FI2 – con normali vincoli (vedere le relative indicazioni nelle
norme)
Eventuali prescrizioni Nessuna prescrizione.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO E INDAGINI ARCHEOLOGICHE PREVENTIVE
Elaborato grafico di riferimento RA_TR_02A - IAP_TR_02A ARC_01
Valutazione generale
L’area TR02Aè localizzata nella parte orientale della città di Grosseto, nei pressi del cimitero di Sterpeto. Solo un’esigua porzione di terreno è risultata
indagabile attraverso la ricognizione di superficie, che non ha evidenziato nessuna presenza archeologica in superficie. L’analisi delle fotografie verticali storiche ha evidenziato la presenza nell’area di una serie di anomalie di difficile interpretazione.
Rischio archeologico Livello 2: aree inaccessibili e quindi prive di indagini archeologiche dirette, pertanto non valutabili.
Livello 4: aree nelle quali ipotizziamo un’alta probabilità della presenza di
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GROSSETO
TR_03A - Area di trasformazione "Misericordia"
depositi archeologici.
Indagini archeologiche
preventive
Nelle porzioni di terreno classificate con livello di rischio 2 deve essere effettuata una ricognizione di superficie in condizioni di visibilità sufficienti ( terreno arato privo di sterparglie): se tale indagine non rivela materiali archeologici in superficie non si ritiene necessario approfondire con ulteriori indagini non invasive. Effettuare alcuni saggi casuali.
In caso l'indagine non sia praticabile o riveli la presenza di materiali archeologici in superficie devono essere effettuate indagini geofisiche in continuo su tutta la superficie dell'area TR_02A e saggi mirati e causali.
Nella porzione di terreno con livello di rischio 4 devono essere effettuate indagini geofisiche finalizzate a chiarire la natura delle anomalie individuate da fotografia aerea storica. In base alle risultanze delle prospezioni geofisiche
valutare l'opportunità di eseguire saggi mirati e casuali.
Metodi ammessi:
- Indagine magnetica
- Indagine geoelettrica
- Indagine radar
Finalità
Le indagini archeologiche preventive sono finalizzate a valutare il rischio archeologico nell'area e a individuare e circoscrivere con precisione le presenze archeologiche . Le risultanze devono essere utilizzate nell'attività
progettuale per redigere i piani attuativi: i progetti devono limitare per quanto possibile attività di escavazione nelle zone in cui sono stati evidenziati dalle indagini depositi archeologici; inoltre va sistematicamente considerata la necessità di eseguire saggi casuali. Le risultanze dovranno anche valutare la fattibilità economica degli interventi in relazione alle prescrizioni della Soprintendenza Archeologica laddove saranno previste escavazioni nelle
aree dove è stata evidenziata la presenza di un deposito archeologico.
Requisiti generali
La ricognizione di superficie deve essere effettuata da archeologi e supportata dall'utilizzo di uno strumento di rilievo quale un GPS palmare per
una georeferenziazione speditiva di eventuali ritrovamenti. L'esecuzione delle misure geofisiche e l'interpretazione delle stesse deve essere eseguita da personale tecnico tra cui dovrà essere presente un geofisico o un archeologo entrambi specializzati e con comprovata esperienza nell'esecuzione di indagini geofisiche applicate all’archeologia.
L'esecuzione delle misure geofisiche e l'interpretazione delle stesse deve
essere eseguita da personale tecnico e archeologo con comprovata esperienza nell'esecuzione di questa tipologia di indagini. La scelta della tipologia tra i metodi proposti ed eventuali integrazioni con più metodi è a discrezione dell'esecutore dell'indagine.
Requisiti tecnici RICOGNIZIONE DI SUPERFICIE:
Georeferenziazione delle evidenze: ogni evidenza archeologica individuata deve essere georeferenziata attraverso un sistema di georeferenziazione speditivo quale ad esempio un GPS palmare. Le concentrazioni di materiali
archeologici devono essere rilevati e rappresentati con un areale; i materiali sporadici con un elemento puntuale.
PROSPEZIONI GEOFISICHE:
Georeferenziazione: i dati devo essere georeferenziati con una precisione non inferiore a +/- 0.10 m
Indagine magnetica:
- risoluzione: 0.10 m lungo i profili e 0.50 m tra i profili
Indagine geoelettrica:
- risoluzione: 0.10 m lungo i profili e 0.50 m tra i profili
Indagine radar:
- risoluzione: 0.10 m lungo i profili e 0.50 m tra i profili
SAGGI E ESCAVAZIONI:
- Realizzabili solo se garantita assistenza archeologica secondo i termini di legge.
Tutti i dati, alfanumerici, Raster e Vector dovranno essere forniti al termine dell’indagine secondo gli standard del GIS del Comune di Grosseto
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GROSSETO
TR_03A - VALUTAZIONE SUGLI EFFETTI SULLE RISORSE AMBIENTALI E DELLA SALUTE UMANA "Misericordia"
Componente Indicatori Effetti Condizioni alla trasformazione
risor
se
salu
te u
man
a
Acqua
Fabbisogno idrico - � Idoneo sistema di smaltimento e depurazione dei reflui;
� Contenimento energetico e progetto bioclimatico
� Contenimento inquinamento luminoso
� Effetto cumulativo dell’impatto sull’aria dovuto a previsioni previgenti all’intorno
� Verifica preliminare ai piani attuativi della capacità di implementazione della rete acquedottistico/depurativa
AREA DI TRASFORMAZIONE TR_03A TRs_20A - MISERICORDIA
Servizi sanitari - Casa di riposo / RSA
ANALISI DEI DATI DI BASE
Dati urbanistici
Superficie territoriale mq 3.752Indice di Utilizzazione territoriale % Superficie complessiva costruibile S.U.L. mq 2.950Superficie di cessione: mq 1.876+5.803Superficie fondiaria: mq 1.876Abitanti insediabili virtuali n. Altezza massima (Hmax) ml 11,00
Descrizione Area inedificata adiacente all’area di trasformazione TR_02A e delimitata da via Lago Mezzano.
Finalità
L’intervento persegue la seguente finalità:
- realizzazione di un complesso destinato a direzionale di servizio per struttura sanitaria, una casa di riposo per anziani / RSA correttamente inserita nel contesto di riferimento.
Dimensionamento e destinazioni d’uso
ammesse
INTERVENTI DA REALIZZARSI IN AREA FONDIARIA:
Superficie utile lorda complessiva massima mq. 2.950 di cui:
- uffici direzionali mq 500
- deposito automezzi mq 1.200;
- poliambulatori e palestra per riabilitazione mq 700;
- punto di ristoro mq 300;
- foresteria per volontari mq 250;
standard privati minimi in funzione delle destinazioni d’uso previste come prescritto dalla presenti Norme tecniche di attuazione.
INTERVENTI DA REALIZZARSI NELLE AREE A CESSIONE:
→ Standard pubblici secondo quanto prescritto nelle Norme tecniche di attuazione
Modalità di attuazione Intervento diretto con convenzione. La convenzione oltre a prevedere la
cessione delle aree ricadenti nell’area di trasformazione, dovrà comprendere la cessione di mq 5.803, esterni all’area, così come specificati nell’Oss. n. 812. al RU adottato con DCC n.72/2011
Fattibilità*
*Parte modificata a seguito di pareri
formulati dall’Ufficio del Genio Civile e Bacino Regionale
Ombrone
Pericolosità geomorfologica (D.P.G.R. 26/R)
PG2 - media
Pericolosità idraulica (D.P.G.R. 26/R)
PI2 – media
Pericolosità geomorfologica (P.A.I.)
Non classificata
Pericolosità idraulica (P.A.I.) Non classificata
Fattibilità in relazione agli aspetti geomorfologici
FG2 – con normali vincoli (vedere le relative
indicazioni nelle norme)
Fattibilità in relazione agli aspetti Idraulici
FI2 – con normali vincoli (vedere le relative
indicazioni nelle norme)
Eventuali prescrizioni Nessuna prescrizione. VALUTAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO E INDAGINI ARCHEOLOGICHE PREVENTIVE
Elaborato grafico di riferimento ARC_01
Valutazione generale
L’area TR02A Trs_20A è localizzata nella parte orientale di Grosseto, nei pressi del cimitero di Sterpeto. Solo un’esigua porzione di terreno è risultata indagabile attraverso la ricognizione di superficie, che non ha evidenziato nessuna presenza archeologica. L’analisi delle fotografie verticali storiche ha evidenziato la presenza nell’area di una serie di anomalie di difficile interpretazione.
Rischio archeologico Livello 2: aree prive di indagini archeologiche dirette, pertanto non valutabili.
Livello 4: aree nelle quali ipotizziamo un’alta probabilità della presenza di depositi archeologici.
Indagini archeologiche
preventive
Nelle porzioni di terreno classificate con livello di rischio 2 deve essere effettuata una ricognizione di superficie in condizioni di visibilità sufficienti ( terreno arato privo di sterparglie): se tale indagine non rivela materiali archeologici in superficie non si ritiene necessario approfondire con ulteriori
COMUNE DI GROSSETO REGOLAMENTO URBANISTICO
U.T.O.E n° 1 GROSSETO
TR_03A - Area di trasformazione "Misericordia"
indagini non invasive. Effettuare alcuni saggi casuali.
In caso l'indagine non sia praticabile o riveli la presenza di materiali archeologici in superficie devono essere effettuate indagini geofisiche in continuo su tutta la superficie dell'area TR_02A TR s_20A e saggi mirati e causali.
Nella porzione di terreno con livello di rischio 4 devono essere effettuate indagini geofisiche finalizzate a chiarire la natura delle anomalie individuate da fotografia aerea storica. In base alle risultanze delle prospezioni geofisiche valutare l'opportunità di eseguire saggi mirati e casuali.
Metodi ammessi:
- Indagine magnetica
- Indagine geoelettrica
- Indagine radar
Finalità
Le indagini archeologiche preventive sono finalizzate a valutare il rischio archeologico nell'area e a individuare e circoscrivere con precisione le presenze archeologiche . Le risultanze devono essere utilizzate nell'attività progettuale per redigere i piani attuativi: i progetti devono limitare per quanto possibile attività di escavazione nelle zone in cui sono stati evidenziati dalle indagini depositi archeologici; inoltre va sistematicamente considerata la necessità di eseguire saggi casuali. Le risultanze dovranno anche valutare la fattibilità economica degli interventi in relazione alle prescrizioni della Soprintendenza Archeologica laddove saranno previste escavazioni nelle aree dove è stata evidenziata la presenza di un deposito archeologico.
Requisiti generali
La ricognizione di superficie deve essere effettuata da archeologi e supportata dall'utilizzo di uno strumento di rilievo quale un GPS palmare per una georeferenziazione speditiva di eventuali ritrovamenti. L'esecuzione delle misure geofisiche e l'interpretazione delle stesse deve essere eseguita da personale tecnico tra cui dovrà essere presente un geofisico o un archeologo entrambi specializzati e con comprovata esperienza nell'esecuzione di indagini geofisiche applicate all’archeologia.
L'esecuzione delle misure geofisiche e l'interpretazione delle stesse deve essere eseguita da personale tecnico e archeologo con comprovata esperienza nell'esecuzione di questa tipologia di indagini. La scelta della tipologia tra i metodi proposti ed eventuali integrazioni con più metodi è a discrezione dell'esecutore dell'indagine.
Requisiti tecnici
RICOGNIZIONE DI SUPERFICIE:
Georeferenziazione delle evidenze: ogni evidenza archeologica individuata deve essere georeferenziata attraverso un sistema di georeferenziazione speditivo quale ad esempio un GPS palmare. Le concentrazioni di materiali archeologici devono essere rilevati e rappresentati con un areale; i materiali sporadici con un elemento puntuale.
PROSPEZIONI GEOFISICHE:
Georeferenziazione: i dati devo essere georeferenziati con una precisione non inferiore a +/- 0.10 m
Indagine magnetica:
- risoluzione: 0.10 m lungo i profili e 0.50 m tra i profili
Indagine geoelettrica:
- risoluzione: 0.10 m lungo i profili e 0.50 m tra i profili
Indagine radar:
- risoluzione: 0.10 m lungo i profili e 0.50 m tra i profili
SAGGI E ESCAVAZIONI:
- Realizzabili solo se garantita assistenza archeologica secondo i termini di legge.
Tutti i dati, alfanumerici, Raster e Vector dovranno essere forniti al termine dell’indagine secondo gli standard del GIS del Comune di Grosseto
COMUNE DI GROSSETO REGOLAMENTO URBANISTICO
U.T.O.E n° 1 GROSSETO
TR_03A - Area di trasformazione "Misericordia"
Componente Indicatori Effetti Condizioni alla trasformazione
risor
se
salut
e uma
na
Acqua Fabbisogno idrico - • Idoneo sistema di smaltimento e depurazione dei
reflui; • Contenimento energetico e progetto bioclimatico • Contenimento inquinamento luminoso • Effetto cumulativo dell’impatto sull’aria dovuto a
previsioni previgenti all’intorno • Verifica preliminare ai piani attuativi della capacità di
implementazione della rete acquedottistico/depurativa
Viabilità ciclopedonale +Attrezzature pubbliche + Attrezzature di uso collettivo + Verde pubblico +
Inclusione sociale Mercato del lavoro + Recupero aree degradate/abbandonate =
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U.T.O.E n° 1 GROSSETO
TR_03A - Area di trasformazione "Misericordia"
Politiche mobilità lenta-Separazione dei flussi + Edilizia sociale + Accessibilità urbana +
Altre indicazioni o misure di mitigazione e/o compensazione: PONDERAZIONE DEGLI EFFETTI: POSITIVO + INDIFFERENTE = COMPATIBILE # PROBLEMATICO - CRITICO