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Centro Studi C.N.I. 9-10 giugno 2019
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Centro Studi C.N.I. 9-10 giugno 2019€¦ · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 9-10 giugno 2019 Pagina I AUTOSTRADE Corriere Della Sera - AUTOSTRADE

Jul 23, 2020

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 9-10 giugno 2019

Pagina I

AUTOSTRADE

AUTOSTRADE ESTIVE PEDAGGI FERMI LA RIFORMA FRENACorriere Della Sera -Corriereconomia

10/06/19 P. 20 BACCAROANTONELLA

1

INGEGNERIA BIOMEDICA

"UN'OPPORTUNITA' PER I CITTADINI CHE DEVONO ESSERE INFORMATI"Sole 24 Ore 10/06/19 P. 13 RO.M. 2

OPERE PUBBLICHE

OPERE PUBBLICHE: COPIAMO L'EFFICIENZACorriere Della Sera 10/06/19 P. 35 BATTISTA PIERLUIGI 3

SBLOCCA CANTIERI

PER LE PICCOLE OPERE MINI RINVIO AGLI ENTI CON I PROGETTI PRONTISole 24 Ore 10/06/19 P. 29 RUFFINI PATRIZIA 4

NEL GRANDE STOP AL CODICE IL SUBAPPALTO SI FERMA AL 40%Sole 24 Ore 10/06/19 P. 29 BARBIERO ALBERTO 5

DOPPIA STRADA SUGLI AFFIDAMENTI DIRETTISole 24 Ore 10/06/19 P. 29 -ALBA. 6

ICT

IL ROBOT DIFETTOSO VI LICENZIA? I DANNI LI PAGA IL PRODUTTORECorriere Della Sera -Corriereconomia

10/06/19 P. 53 MILLUCCI BARBARA 7

AVVOCATI

ECCO CHI SONO GLI AVVOCATI D'OROCorriere Della Sera -Corriereconomia

10/06/19 P. 53 TROVATO ISIDORO 8

AVVOCATI IN TRAINING SUL DIRITTO INTERNAZIONALESole 24 Ore 10/06/19 P. 9 10

PROFESSIONISTI E SANITÀ

SUPER ALBO SANITARIO. QUOTA 100MILA ISCRITTI A UN ANNO DAL VIA PER IL MEGAORDINE CHE RACCOGLIE 19

Sole 24 Ore 10/06/19 P. 9 MAGNANOROSANNA

11

RICERCA

STIPENDI STRANIERI PIU' ALTI DEL 61%: UN LAUREATO SU TRE RESTA ALL'ESTEROSole 24 Ore 10/06/19 P. 6 EU.B. 13

CHAMPIONS DELLA RICERCA, L'ITALIA PERDE 400 CERVELLI E NE RICEVE 42Sole 24 Ore 10/06/19 P. 1 BARTOLONI MARZIO 14

ARCHITETTURA

DANTE OSCAR BENINI. L'ARCHITETTURA E' UN SOGNO CON AL CENTRO L'UOMOSole 24 Ore 09/06/19 P. 1 DEZZA PAOLA 16

FLAT TAX

LA FLAT TAX CONVIENE A POCHI (E SOLTANTO SULLA CARTA)Corriere Della Sera -Corriereconomia

10/06/19 P. 1 BRAMBILLAALBERTO

18

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L Milulinitdel COMIERE DELLA SERA

L'Economia

Mancano venti giorni alla sca-denza del blocco delle tarif-fe autostradali concordato a

gennaio scorso, per sei mesi, dal mi-nistro dei Trasporti Danilo Toninellicon i gestori titolari del go%della rete.«Un risultato prodigioso arrivato gra-zie alla tenacia del ministro» avevanosintetizzato con qualche imprecisio-ne i senatori del M5S della commis-sione Lavori pubblici, di fatto lan-ciando un tema della campagna elet-torale che sarebbeseguita.Oggi, a voto europeo

superato , la scadenzadel l 'luglio incombesul ministro. Nellesue intenzioni c era lavolontà di arrivarvicon la riforma dei pe-daggi completata,ma al momento l'Au-torità dei Trasporti,cui spetta il compitodi redigere la nuovanormativa , pur aven-do terminato il lungopassaggio della con-sultazione ori line,deve ancora comple-tare il lavoro. Malgrado ciò, il testo èstato già fatto oggetto di ricorsi.

Lo scenario

La prospettiva pare dunque incorag-giante per gli utenti autostradali chequest'estate potranno scorazzare su egiù per l'Italia senza variazioni tariffa-rie. L'ipotesi più probabile infatti èche il ministero dei Trasporti e quellodell'Economia producano un nuovodecreto interministeriale per proro-gare il blocco tariffario, sempre peròin accordo coni gestori autostradali.Ma per questi ultimi la proroga del

blocco le tariffe e il mancato recuperodei rincari potrebbe essere il minoredei mali. La riforma, così come deli -neata dall'Autorità guidata da AndreaCamanzi (il cui incarico settennalescadrà l'anno prossimo), ha già pro-vocato la loro levata di scudi. Al cen-tro delle polemiche è il meccanismoin base al quale gli extraricavi, dovutia maggior traffico delle società auto-stradali, si tradurranno in riduzionidelle tariffe. Queste inoltre varieran-no annualmente, senza la necessità diun decreto ministeri al e, attraverso unmeccanismo di premi e penalità, an-che in base alla qualità del servizio re-so agli utenti. Quel che è certo è che

CONCESSIONI IN MOVIMENTO

Pagina 20Foglio i

AUTOSTRADE ESTIVEPEDAGGI FERMI

LA RIFORMA FRENA

limiti dei propri poteri consultivi». Alpunto che Toninelli ha dovuto preci-sare che l'Authority ha il mandato,per legge, di rivedere le concessionidelle autostrade in essere nel mo-mento in cui si rinnovano i piani fi-nanziari.C'è però un altro aspetto su cui il mi-

nistro è intervenuto di recente, facen-do infuriare ulteriormente i conces-sionari. Il tema è quello caldo della re-voca delle concessioni, venuto alla ri-

balta nell'agostoscorso, in occasionedel disastro del pon-te di Genova, quandoil M5S espose com-piutamente l'obietti-vo di nazionalizzarele autostrade. Oggi,mentre la proceduraper la revoca dellaconcessione a Auto-strade per l'Italia av-viata dal ministerodei Trasporti neigiorni della tragedia,langue, Toninelli haassestato un nuovocolpo alle certezzedei concessionari.

Rincari al caselloL'aumento medio in euro dei pedaggi sulla rete autostradale autorizzato dai vari governi negli ultimi dieci anni

2010 2011 2012 201:

Fonte MinisterodetleInt2strunuree Traspor5

2,74

2018 2019

La nuove regole trasformano gli extra ricavi in tariffe più basse

I gestori hanno già fatto ricorso al Tar contro l'Authority

di Antonella Baccaro

TrasportiIl ministro

Danilo ToninelliSopra: Andrea

Camanzi, presidentedell'Authority

da sei regimi tariffari diversi si passe-rà finalmente a un sistema unico che,secondo Camanzi, sarà semplificato ecerto.B timing dell'applicazione della ri-

forma prevede che il nuovo meccani-smo si applicherà prima alle conces-sioni autostradali scadute: A5, A4/A5, A21 di Gavio, A22 di Autobrenne-ro, A4, A23, A28, A57 e A34 di AutovieVenete, Alo di Autofiori e Au, Are eA15 della Ligure-Toscana. Le altre sa-ranno oggetto di aggiornamentoman mano che verranno a scadere iperiodi regolatori quinquennali.Quindi, in ogni caso, entro un quin-quennio il nuovo sistema tariffariodovrebbe avere la sua piena applica-zione.Intanto se ne è avuto un assaggio in

sede di rinnovo della concessionedella A22 Autobrennero. L'applica-zione del price cap, secondo i calcolifatti dell'Authority, determinerà unsignificativo ridimensionamento de-

gli utili previsti a piano, con una di-minuzione in termini reali (tenendocioè conto dell'inflazione) del 48% ri-spetto a quelli medi conseguiti nel-l'ultimo decennio. La redditività dellaconcessionevieneriportataavalori dimercato, passando dal 24% al 7% cir-ca. A fronte, gli aumenti tariffari pros-simi resteranno sotto l'inflazione. i

La reazione

La risposta dei gestori, a partire daAutostrade per l'Italia, il concessiona-rio controllato da Atlantia della fami-glia Benetton, non si è fatta attendere.La delibera dell'Autorità è stata impu-gnata davanti al Tar. I ricorrenti han-no da ridire sull'ampliamento dei po-teri di Camanzi diventati cogenti conl'approvazione del decreto Genova,che ne ha ampliato le facoltà di verifi-ca su tariffe e assetti regolatori anchedelle concessioni in essere. Camanziè stato accusato di avere «ecceduto i

Forse il più duro.Nel decreto Sblocca-Cantieri, a sor-

presa, è passato al Senato un emenda-mento grillino che esclude la conte-stabilità del danno erariale al dirigen-te che firmi la revoca di una conces-sione autostradale se il decreto è statovistato e registrato, in sede di control-lo preventivo, dalla Corte dei Conti,(non più dall'Avvocatura dello Stato,com'era nella prima stesura).La nonna sullo «scudo» dei dirigen-

ti, circoscritta alla sola revoca delleconcessioni autostradali, è troppospecifica per non apparire dettata daprecisi intenti. Se ne può dedurre cheuno dei motivi per cui la proceduracontro Autostrade per l'Italia si è im-pantanata è stata la resistenza dei di-rigenti a apporre la firma sotto un attodi tale portata. Ora la norma libera ildirigente dalla responsabilità erarialese la Corte dei Conti gli dà il propriobenestare. Il che significa che nessundirigente si muoverà prima di averloottenuto. Risultato: i tempi della pro-cedura sono destinati ad allungarsi.Ma evidentemente Toninelli non ha

fretta, benché siano in molti a pensa-re che la sua poltrona sia tra quellepiù traballanti in un'eventuale rimpa-sto.

€ RIPRODUZIONE RISE EV1J

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Autostrade Pagina 1

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nSoIenZS

0ItPagina 13

ui(/ ' Foglio i

Intervista. Laila Perciballi

«Un'opportunità per i cittadiniche devono essere informati»

1 censimento dei professionistisanitari è alle battute finali e ilnuovo Ordine multi-Albo affilale armi per una battaglia senza

quartiere contro gli abusivi. Ma peril successo dell'intera operazionemanca un alleato fondamentale:l'utente della prestazione profes-sionale. Che va adeguatamente in-formato. Per prepararsi allo storicoappuntamento, il super Ordine si èrivolto alla consulenza di Laila Per-ciballi, legale del Movimento con-sumatori e fondatrice dell'associa-zione Persona&Danno, che vantaun'esperienza ventennale a tuteladei diritti dei cittadini.

Avvocato, come andrebbe im-postata una campagna informati-va anti -abusivi?Con la creazione degli Ordini delleprofessioni sanitarie siamo difronte a una grande opportunità dicrescita per la tutela della salute in-dividuale e collettiva, a uno stru-mento per combattere l'abusivi-smo e valorizzare le professionali-tà, evitando possibili conflitti. È in-dispensabile portare tutto questo aconoscenza dei cittadini attraversocampagne pubblicitarie promossedal ministero della Salute, guidecartacee e multimediali, punti in-formativi presso gli stessi Ordini, lestrutture sanitarie pubbliche e pri-vate, le associazioni dei consuma-tori. E ovviamente, una capillarecampagna comunicativa non puòtralasciare le scuole.

Quali sono i vantaggi del nuovoOrdine?È fondamentale che i cittadini ven-gano a conoscenza dell'esistenzadei i9 Albi professionali perchéquesto permetterà loro di esercita-re il proprio diritto al consenso in-formato. In questo modo saprannodove andare a cercare il professio-nista di cui hanno bisogno per ca-pire se effettivamente è un legitti-

LAILAPERCIBALLI.

Legale delMovimento

consumatori econsulente del

super Ordine

mo esercente la professione sani-taria oppure no. E se capitassero inmani sbagliate, sapranno che han-no il diritto di segnalare l'accadutoagli Ordini di appartenenza e quin-di far verificare se quel professio-nista è iscritto o meno. Solo con laconsapevolezza dell'esistenza de-gli Ordini, i pazienti possono se-gnalare eventuali abusi. Sono ven-

t'anni che la maggior parte delleprofessioni sanitarie lotta per rag-giungere questo traguardo, per da-re dignità alla propria professionee per promuovere la cultura della"non conflittualità".

Quali garanzie per gli utenti?Avere degli Ordini professionalivuol dire avere la garanzia che gliesercenti le professioni sanitarieabbiano i requisiti per essereiscritti e per restarvi, e siano sem-pre sotto l'attenta vigilanza deglienti di appartenenza. È una garan-zia contro l'abusivismo. Chi non èiscritto all'Albo è un abusivo, cosìrecita la legge. E dove c'è certezza,c'è maggiore garanzia per il citta-dino. Insomma, il rapporto tra gliesercenti le professioni sanitariee i cittadini a seguito delle grandiriforme nella sanità (Gelli e Loren-zin) deve ritenersi rafforzato daentrambi i punti di vista. Con ilnuovo Ordine si favorisce anchel'integrazione tra le 19 differentiprofessioni sanitarie ora aggrega-te all'interno di un unico ente. Mase c'è un unico Ordine, deve esser-ci anche un unico codice etico. Etutte le 19 professioni sanitarie de-vono essere garantite dalla mede-sime regole. Tale auspicabile uni-formità darebbe ulteriori garanzieanche al cittadino.

Quale potrebbe essere il ruolodelle associazioni dei cittadini?Essere un ponte tra gli utenti e gliesercenti le professioni sanitarie.Sostenere i diritti delle persone allasalute, ma anche all'autodetermi-nazione personale, che passa attra-verso la consapevolezza che vienedall'informazione. Collaborare conil mondo della sanità, che io consi-dero virtuoso e pieno di eccellenze,ma anche vigilare e denunciare do-ve è necessario.

-Ro.M.RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ingegneria biomedica Pagina 2

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CORRIERE DELLA SERA

3 Particelle elementari

di Pierluigi Battista

Opere pubbliche:copiamo l'efficienza

oi del Pdop (gp), del Partito delleopere pubbliche (grandi e piccole),siamo un po' disorientati. Ne

vorremmo molte, di opere pubbliche,grandi e meno grandi, strade, ponti,palazzi abbandonati da rammodernare eristrutturare, argini ai fiumi, il territoriorimesso a posto, le scuole in sicurezza,linee ferroviarie per i pendolari che sispostano per lavoro e bivaccano ognimattina in indecenti carri bestiame, e cosìvia: è il programma del Pdop. Ma siamodisorientati, noi del Partito delle operepubbliche (gp). Un giorno ci si lamentadella lentezza delle opere che non partonoo non procedono, delle procedurefarraginose che impediscono i lavori, dellaburocrazia soffocante, dei soldi stanziati emai spesi, dei cantieri bloccati all'infinito,del divario rispetto agli altri Paesi chevanno avanti come treni mentre noi siamopeggio delle tartarughe. Poi però, quandosi affaccia un rimedio per sbloccare leopere di cui abbiamo vitale bisogno,l'Autorità anti-corruzione di RaffaeleCantone dice che così si perdono le difesecontro le aziende malintenzionate, che lavelocità può favorire le organizzazionicriminali che si infiltrano negli appalti, chenon bisogna indebolire la catena dicontrollo, che se si vuole andare sani elontani bisogna andare piano piano. Ungiorno ci si lamenta per la lentezza, ilgiorno dopo ci si lamenta perla troppavelocità. Siamo davvero frastornati,disorientati noi del Pdop. Davvero lacorruzione è il prezzo da pagare per lavelocità, per i cantieri messi al lavoro, perle opere finalmente in via di realizzazione?E poi, un'altra domanda: ma negli altriPaesi come fanno? Come riescono aprocedere speditamente nelle grandi epiccole opere? E una considerazione: maperché non copiamo quello che fanno glialtri? Se gli altri hanno trovato la soluzione,se si fanno le opere con la corruzioneridotta al minimi, se la disciplina degliappalti non diventa una gabbia di ferro chemortifica ogni energia, perché nonmandare una pattuglia interpartitica dicopiatori per portare le leggi funzionantianche qui? Chi l'ha detto che dobbiamoessere per forza originali e che viene svilitala creatività italica se si imitano alla letterale buone esperienze degli altri Paesi?Usciamo dalla paralisi: copiando. Prenderequello che funziona e importarlo, con legrandi e piccole opere che si fanno e puresenza corruzione. O no?

Pagina 35

Foglio i

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Opere pubbliche Pagina 3

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11 Sole28

0ISRIFORME

Per le piccole operemini rinvio agli enticon i progetti prontiSlitta al io luglio il termineper l'avvio dei lavorifinanziati dalla manovra

Patrizia Ruffini

Si aspettano oggi nei lavori del de-creto crescita le decisioni chiave su«salva-città», rinvio ex post dellacontabilità economica dei piccoliComuni e replica strutturale deiZoo milioni per le piccole opere dimessa in sicurezza. Sono invece or-mai consolidate le misure dellosblocca-cantieri, che dopo il via li-bera al Senato della scorsa settima-na non subirà più modifiche ulte-riori alla Camera.

Fra le novità contenute nel te-sto approvato dal Senato il fondodi i6o milioni per le telecamerenegli asili e nelle strutture per an-ziani e disabili. Per la tutela deiminori presenti nei servizi educa-tivi e nelle scuole dell'infanzia(statali e paritarie) il ministerodell'Interno avrà a disposizioneun fondo per l'installazione di si-stemi di videosorveglianza a cir-cuito chiuso presso ogni aula (diciascuna scuola) e per l'acquistodelle apparecchiature per la con-servazione delle immagini per unarco di tempo adeguato. Il fondo(5 milioni per il 2oi9 e i5 milioniper ciascun anno dal 2020 al 2o24)sarà destinato a erogazioni a favo-re di ciascun Comune.

Analogo stanziamento è previ-sto perla tutela degli anziani e dellepersone con disabilità ospitati nellestrutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, a carattere residen-ziale, semi-residenziale o diurno.Le risorse, attribuite al ministerodella Salute, sono destinate all'in-stallazione di sistemi di videosor-veglianza a circuito chiuso pressoogni struttura e all'acquisto delleapparecchiature per la conserva-zione delle immagini.

La concretizzazione di questemisure dovrà però aspettare un ul-teriore provvedimento normativoattuativo.

Il Senato ha dato anche il via li-bera alla proroga dei termini perl'avvio dei lavori finanziati con lerisorse destinate ai piccoli Comunidalla manovra 2o19. I contributi perla messa in sicurezza di scuole,strade, edifici pubblici e patrimonio

assegnati ai municipi con meno di2omila abitanti avevano il termineperentorio del 15 maggio per l'avviodell'esecuzione dei lavori, pena larevoca dell'assegnazione, da effet-tuare con decreto del ministero del-l'Interno entro il i5 giugno.

La novità in arrivo offre unascialuppa di salvataggio ai Comu-ni che non sono in regola con lascadenza del 15 maggio, a condi-zione però che abbiano già avviatola progettazione per la realizza-zione degli investimenti alla datadi entrata in vigore del decreto.Solo questi enti dunque potrannocontare sulla dilazione al io luglio2oi9 della scadenza perentoria perl'avvio dell'esecuzione dei lavori.È inoltre previsto lo slittamento al31luglio (dal i5 giugno) del termi-ne entro il quale il ministero del-l'Interno provvederà alla revoca,

Per non perdere basterà

i contributi 2018

aver messo in attole attività preliminari

all'affidamento

totale o parziale, del contributoconcesso a coloro che non avran-no iniziato i lavori o che avrannoutilizzato il contributo in parte.Scorre poi al i5 novembre (dal 15ottobre) la data ultima per l'avviodei lavori da parte dei comuni be-neficiari della riassegnazione deicontributi revocati.

Arrivano infine le deroghe perpermettere il completamento deilavori di messa in sicurezza di edi-fici e territorio finanziati dalla ma-novra 2o18. La norma approvatabloccherà il recupero dei contri-buti assegnati per il 2018 nei con-fronti dei Comuni che hanno po-sto in essere, entro i termini, le at-tività preliminari all'affidamentodei lavori (rilevabili attraverso ilsistema di monitoraggio delleopere pubbliche), a condizioneche l'affidamento sia effettuatoentro il 31 dicembre. Un'ulteriorenorma fermerà poi la revoca delcontributo erogato nei casi in cuiil mancato rispetto dei termini siacausato da un contenzioso riguar-dante la procedura di assegnazio-ne posta in essere dal Comune.

RIPR0DU210NE RISERVATA

Pagina 29Foglio i

Ndg-dcrtopnlCOdicc- ilsubappalmsi1ermaal4o

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Sblocca Cantieri Pagina 4

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D Sole28

0IS Pagina 29Foglio i

Nel grande stop al Codiceil subappalto si ferma a140 %SBLOCCA -CANTIERI

Ridotta del io% la quotastabilita nel testo originario:salta la terna preventiva

Niente prezzo più bassonei servizi standard ad altaintensità di manodopera

Alberto Barbiero

Le stazioni appaltanti dovranno svi-luppare le procedure di gara dopol'entrata in vigore della legge di con-versione del decreto sblocca-cantie-ri (DI 32/2019) tenendo conto dellasospensione sino alla fine del 2o2odi alcune disposizioni e della modi-fica permanente di altre norme delCodice appalti.

Il maxiemendamento approvatodal Senato disattiva invia sperimen-tale l'efficacia di alcune previsionidel Dlgs 50/2016, ma soprattutto in-terviene con rilevanti modifiche de-finitive su molti aspetti procedurali.

Il pacchetto delle norme sospese

fino al 31 dicembre 2020 incide sualcuni passaggi chiave della proget-tazione e dell'affidamento, ma ri-guarda anche gli aspetti organizza-tivi. Nel periodo della sospensioneviene consentito ai Comuni non ca-poluogo di sviluppare in proprio legare più rilevanti, congelando l'ob-bligo di ricorrere alle centrali unichedi committenza e alle stazioni uni-che appaltanti previsto dall'articolo37, comma 4 del Codice.

Sempre fino alla fine del 2020,le amministrazioni potranno indi-re appalti integrati, comprensivisia della progettazione sia del-l'esecuzione; in relazione ai lavoridi manutenzione ordinaria e stra-ordinaria senza interventi strut-turali, avranno inoltre la possibili-tà di partire da un progetto defini-tivo semplificato.

Nello stesso periodo le stazioniappaltanti potranno nominare libe-ramente i componenti delle com-missioni giudicatrici nelle gare daaggiudicare con il criterio dell'offer-ta economicamente più vantaggio-sa: viene infatti congelato l'utilizzodell'albo tenuto da Anac, ma le am-ministrazioni dovranno scegliere i

commissari secondo regole di tra-sparenza e di competenza (che do-vranno adottare secondo i rispettiviordinamenti).

In relazione allo sviluppo dellegare il nuovo quadro normativoprevede che sino al 31 dicembre2020 le stazioni appaltanti indichi-no nei bandi e nelle lettere di invitoil subappalto fino al 40% (riducen-do quindi del 10% la quota introdot-ta originariamente dal DI 32/2019),stabilendo al contempo che nondebbano richiedere la terna di su-bappaltatori (con conseguente con-gelamento anche della disposizio-ne correlata che richiedeva la verifi-ca in sede di gara dei requisiti deisubappaltatori).

Il maxiemendamento introducetuttavia un'ampia serie di modifichepermanenti al Codice dei contrattipubblici, replicando molte previsio-ni originariamente contenute neldecreto sblocca-cantieri e aggiun-gendo alcune novità.

Nella disciplina dei requisiti diordine generale viene meno la di-sposizione che consentiva alle am-ministrazioni di escludere operatorieconomici che avessero debiti pre-

videnziali o con il fisco non definiti-

vamente accertati, ma restano tuttele altre previsioni specificative (sulle

situazioni fallimentari e sulle con-danne per reati gravi) introdotte ori -

ginariamente dal decreto 32/2019.Il dato normativo risultante dal

maxiemendamento conserva anchele modifiche introdotte all'articolo95 sui criteri di aggiudicazione, ag-giungendo tuttavia un'importantespecificazione conseguente all'in-tervento dell'adunanza plenaria delConsiglio di Stato: gli appalti perservizi standardizzati, se questi so-no comunque a elevata intensità dimanodopera, non possono essereaggiudicati al prezzo più basso, madevono essere affidati con l'offertaeconomicamente più vantaggiosa.

Il nuovo quadro di riferimentoconserva anche le modifiche in-trodotte dal DI 32/2019 nell'arti-colo 97 del Codice dei contrattipubblici, relative alle nuove meto-dologie perla rilevazione delle of-ferte anormalmente basse nellegare con il minor prezzo e allecondizioni di utilizzo dell'esclu-sione automatica delle offerte.

RIPRO LJNERISERVA7A

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Sblocca Cantieri Pagina 5

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nSole3ú

jPagina 29

ui(/ ' Foglio i

PROCEDURE

Doppia strada sugli affidamenti direttiNuovo giro di giostrasulle soglie per gli appaltidi lavori e beni e servizi

Le amministrazioni potranno ac-quisire lavori, beni e servizi con af-fidamento diretto entro fasce divalore più ampie di quelle attuali,individuando gli operatori econo-mici da consultare mediante ri-chiesta di preventivi.

Ilmaxiemendamento alla legge diconversione del DI 32/2019 riformu-la integralmente le norme del Codiceappalti che disciplinano le proceduredi confronto competitivo per gli affi-damenti sottosoglia.

La novità maggiore riguarda leprocedure per gli appalti di lavori divalore compreso tra i 4omila e i15omila curo, e per gli appalti di benie servizi nella fascia tra i4omila euroe la soglia Ue (221mila euro). Per que-ste procedure, il nuovo articolo 36,

comma 2, lettera b) stabilisce che lestazioni appaltanti procedono me-diante affidamento diretto previa va-lutazione di tre preventivi per i lavori,e per i servizi e le forniture di almenocinque operatori economici indivi-duati sulla base di indagini di merca-to o tramite elenchi, nel rispetto di uncriterio di rotazione degli inviti.

Il dato letterale della nuovadispo-sizione assorbe perilavori il sistemasperimentato in base al comma 912della legge di bilancio 2019, esten-dendolo alle acquisizioni di beni eservizi, con l'unica differenza dellemodalità di individuazione deglioperatori economici da consultare.

Per l'affidamento di un lavoro inquesta fascia di valore, infatti, unastazione appaltante deve richiederetre preventivi senza uno specificopercorso selettivo, mentre per l'ac-quisizione di beni e servizi i cinqueoperatori economici ai quali richie-dere preventivi devono essere indivi-duati mediante indagini di mercato

(che possono essere sviluppate an-che sullabase di avvisi pubblici) o fa-cendo ricorso a elenchi.

La giurisprudenza e l'Anac hannoevidenziato che la richiesta di pre-ventivi non costituisce unaprocedu-ra di confronto vera e propria, maun'analisi delle differenti propostedegli operatori economici, gestitenell'ambito di trattative parallele.

Il cambiamento rispetto all'attua-le versione della norma è radicale, inquanto l'affidamento diretto prece-duto dalla valutazione di preventivisi sostituisce alle procedure negozia-te con confronto competitivo, che so-no state sempre configurate comevere e proprie mini-gare. Questi per-corsi restano invece per l'affidamen-to degli appalti di lavori nella fasciacompresa tra i 15omila e i 35omilaeuro, e in quellatra i3Jomila e un mi-lione, con l'invito alla procedura se-lettiva rispettivamente di almeno loe di almeno 15 operatori economici.

La nuova formulazione delle let-

tere c) e d) del comma 2 dell'articolo36 del Codice appalti elimina qualsi-asi dubbio sulla strutturazione perqueste fasce di una vera e propriaga-ra, con il richiamo esplicito del for-mat regolato dall'articolo 63, comma6 per le procedure negoziate.

Nella fascia superiore a un milio-ne di euro le amministrazioni devo-no invece affidare i lavori con la pro-cedura aperta.

Ilmaxiemendamento abroga nel-lo stesso articolo 36 il comma 5, eli-minando lapossibilità dell'inversio-ne tra la fase di verifica della docu-mentazione e quella di valutazionedelle offerte. E riformula il nuovocomma 9-bis, rimettendo alle ammi-nistrazioni la scelta del criterio diva-lutazione tra quello del prezzo piùbasso e quello dell'offerta economi-camente più vantaggiosa (salvo i casinei quali questo debba essere obbli-gatoriamente utilizzato).

-AI.Ba.R I FRODUZIO NE RISERVATA

NdgmndcrtopnlCOdicc- il subappalm si ferma al4o

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Sblocca Cantieri Pagina 6

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äá 4ORRIZRE DELLA SERA

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Foglio i

DirittiII robot difettoso vi licenzia?I danni li paga il produttore

intelligenza artificiale è semprepiù chiamata a gestire aspetti

importanti della vita dell'impresa. Inalcuni casi, addirittura, algoritmi erobot vengono investiti della respon-sabilità di decisioni rilevanti per lavita dell'azienda e dei suoi lavoratori.«Ma chi risponde quando la macchi-na sbaglia e produce danni ingiusti?- si chiede Stefano Trifirò dello Stu-dio Trifirò Partners -. Di recente si èmolto parlato di algoritmi chiamati adecidere in autonomia le sorti degliinvestimenti, delle linee di prodottoe del personale di importanti azien-de, che si sono poi però sbagliati ca-gionando ingenti danni a quest'ulti-me».Il software di Amazon, ad esempio,

che tracciava e raccoglieva dati circala produttività dei dipendenti - co-me riportato dai mass media ha deci-so di licenziare 30o dipendenti, inuno stabilimento di Baltimora, cheerano sotto gli standard minimi im-postati nel computer. In sostanza«l'algoritmo ha agito come direttoredel personale ed ha licenziato i di-pendenti meno performanti in ter-mini di produttività - continua Tri-firò -. Ma anche gli algoritmi posso-no sbagliare non con meno frequen-za degli uomini. Infatti, non bisognadimenticare che le intelligenze artifi-ciali vengono create e programmateda uomini utilizzando criteri umani.Ne è dimostrazione il fatto che il li-cenziamento artificiale è suscettibiledi impugnazione non meno di quel-lo umano. L'algoritmo nel misurare

la produttività del lavoratore potreb-be non aver preso in considerazionealcuni dati che invece fanno partedella vita come ad esempio gli infor-tuni, le pause di lavoro, gli errori scu-sabili, richieste di chiarimenti sullosvolgimento del lavoro, permessi, ecosì via», prosegue l'avvocato giusla-vorista. Quindi, se dopo il licenzia-mento si accerta che il software ha

NormeStefano Trifirò,studio legaleTrifirò Partners:se un softwaresbaglia , paganoil produttore eanche il venditore

sbagliato la misurazione, chi è che ri-sponde per la decisione presa auto-maticamente dal computer, tenendoconto che magari quest'ultimo non èneanche di proprietà dell'azienda?«Nel diritto del lavoro, le soluzioni

adottate non sono del tutto esausti-ve. Attualmente, infatti, i softwarevengono parificati a un qualsiasi al-tro bene, con evidenti ricadute sulpiano degli illeciti civili.Qualora,dunque, un software venga vendutoe cagioni dei danni a causa di un suodifetto di fabbricazione sarà respon-sabile sia il produttore per il dannoda prodotto difettoso che il vendito-re», conclude Trifirò. Nel frattempo,però, i robot continuano a licenziare.

Barbara Millucci© RIPRODUZIONE RISERVATA

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ICT Pagina 7

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L Milulinitdel COUR= DELLA SERA

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Foglio 1 1 2

Ecco chi sono gli avvocati d 'oroBonelliErede ( 166 milioni ), Gop (145) e Pwc Tls (140): i tre migliori fatturati 2019. Mentre il risiko continua...

di Isidoro Trovato

E ancora BonelliErede lo studiolegale italiano primatista perfatturato con 166 milioni di eu-

ro, (in linea con l'anno precedente)nel 2018, seguito da Gianni OrigoniGrippo Cappelli (Gop) che totalizzaun fatturato di 145 milioni (+9,8%),mentre il terzo gradino se lo aggiudi-ca Pwc Tls cha ha archiviato l'annocon ricavi a 140,3 milioni con unaprogressione dell'u,9% rispetto al2017.Un podio di assoluto prestigio che

conferma la crescita del mercato deiservizi legali d'affari che ha archivia-to il 2018 con una lusinghiero più6,4%.1 primi 5o studi legali d'affari attivi

in Italia, infatti, secondo le stime ela-borate dal centro ricerche di Legal-community, hanno complessiva-mente mosso un giro d'affari di 2,380miliardi di euro. In termini di marketshare, il cluster dei grandi studi ita-liani si conferma quello che controllala maggiore fetta di mercato (30,8%)seguito dalle Big 4 (con 18,8%) e daglistudi internazionali di matrice bri-tannica (13,8%). Sul versante big law,Legance è lo studio che, subito dopoGop, ha registrato la crescita più con-sistente (+7,7%) arrivando a 84 milio-ni. Chiomenti, pur mantenendo so-stanzialmente stabile il numero deisuoi professionisti, ha portato a casaun incremento del 3% dei ricavi arri-vando alla soglia dei 131 milioni.

Le fusioniIl 2019 passerà alla piccola storia de-

gli studi professionali italiani come

l'anno della grande diaspora. A sca-tenare il risiko del settore sono stateproprio le prime due insegne della li-sta. Con la recente integrazione dellostudio fondato da Giuseppe Lombar-di (che peraltro ha chiuso il 2018 conun fatturato di 29,2 milioni di euro),BonelliErede potrebbe verosimil-mente superare quota 18o milioni diricavi se non addirittura sfiorarequota 19o milioni. Una maxi opera-zione che permetterà allo studio pre-sieduto da Stefano Simontacchi discavare un solco profondo con i suoiconcorrenti diretti mettendo a segnoun allungo difficilmente colmabile,almeno nell'arco di qualche anno, daparte dei competitor.Ma la diaspora di cervelli e profes-

sionalità legali dello studio Lombar-di Segni & Associati non si è orienta-ta soltanto verso le sponde dello stu-dio Bonelli Erede. Una buona parte diloro si è diretta verso i «patri lidi»scegliendo di fare ritorno in GianniOrigoni Grippo Cappelli & Partners.Si tratta di un gruppo di 15 professio-nisti con alla testa i soci Antonio Se-gni e Andrea Mazziotti, proprio loroche, nel 2006, furono tra i promotoridello spin off da cui prese vita il pro-getto che oggi si chiama LMS. L'arri-vo di questi avvocati nelle sedi di Ro-ma e Milano dello studio fondato daFrancesco Gianni e GianBattista Ori-goni dovrebbe dare sicuramente W-teriore«forza d'urto» alla capacitàd'azione dell'associazione sul frontecorporate e capital markets. Con be-nefici sulla crescita dei ricavi che già,nell'ultimo anno, sono saliti del9,8%.Secondo quanto rivelato da Legal-

community, poi, c'è un terzo studioche è riuscito a intercettare una pat-tuglia di professionisti ex Lombardiche ha deciso di non seguire la mag-gioranza in BonelliErede o in OrigoniGianni. Si tratta del team della sociaCarla Mambretti che, invece, ha scel-to di spostarsi in una super boutique,vale a dire lo studio Gattai MinoliAgostinelli & Partners.L'associazione guidata da Bruno

Gattai, che ha archiviato i1 2o18 conun fatturato di 32 milioni di euro in

crescita del 2,4% rispetto al 2017.

Le boutique

A proposito di super boutique vasottolineato il buon andamento delleprincipali insegne riconducibili aquesta categoria. A cominciare daPedersoli, che in base alle stime delcentro ricerche di Legalcommunityha chiuso l'anno con un fatturato di40 milioni dopo aver macinato la bel-lezza di 51 operazioni (e parliamo so-lo di m&a) per un valore complessivodi 11,3 miliardi di euro. Bene ancheGatti Pavesi Bianchi, + 5,17% rispettoall'esercizio precedente, con un girod'affari di 36,6 milioni, mentre Gran-de Stevens ha chiuso l'anno a 27,4milioni facendo segnare un nuovoaumento dei ricavi (+4,38%).Finiti i fuochi d'artificio sul fronte

della m&a da più parti si paventa unpossibile rallentamento dell'attivitàsul fronte acquisizioni e fusioni chepotrebbe avere un forte impatto suiconti di diverse organizzazioni. Di si-curo nel settore c'è molta cautela peril futuro. Ma siamo solo a metà diquesto pirotecnico 2019.

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Avvocati Pagina 8

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Ldel COUR= DELLA SERA

La classificaI principali studi legali per giro d'affari - dati in milioni di euro

BonelliErede 166 •Gianni Origoni Grippo Cappelli 145 UPwC TLS Avvocati e Commercialisti 140 •Chiomenti 131Pirola Pennuto Zei 130Deloitte Sts + Deloitte Legal 106EY 104DLA Piper 87Legance 84KPMG 81NCTM 77Cleary Gottlieb 53Freshhelds Bruckhaus Deringer 51 MBaker & McKenzie 51 MClifford Chance 50Latham & Watkins 46LinklatersPedersoli Studio Legale

Fonte: stime centro ricerche Legalcommunity.it

Il mercato dei servizilegali è cresciuto del6,4% nel 2018.La classificaLegalcommunitydelle prime 50 società

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Foglio 2 1 2

La crescita continuaIl valore di mercato degli studi d'affari - dati in miliardi di euro

Ecco chi sono gli avvocati d'oro

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Avvocati Pagina 9

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D Sole28

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PANORAMA

DUE CORSI DI FORMAZIONE

Avvocati in trainingsul diritto internazionale

Due corsi biennali di duecento ore ciascuno su temi in-ternazionali. Li organizza il comitato italiano dell'Uia(Union internationale des avocats) di concerto con laScuola superiore dell'avvocatura e in convenzione conil dipartimento di scienze giuridiche dell'Università diFirenze, con il patrocino dell'Ordine degli avvocati diMilano e Firenze.

Il primo (corso A) è sul «Diritto degli affari e dei con-tratti internazionali» e riguarda i contratti commerciali

internazionali (dalla negoziazione alla redazio-ne e alle varie modalità di risoluzione delle

controversie cross-border), con approfon-dimento degli aspetti interdisciplinari efocus Paese su Cina, India, Usa e Brasile. Ilsecondo (corso B) è su «La tutela dei diritti

del mercato unico digitale: la normativa del-la Ue e la sua applicazione pratica nell'ordina-

mento interno» e approfondirà anche gli aspettilegali dello sviluppo della società digitale, dalla prote-zione dei dati personali al commercio elettronico, allatutela dei diritti di proprietà intellettuale.

I corsi sono a numero chiuso, con un massimo di 40iscritti per corso e si terranno a Firenze presso il plessouniversitario La Torretta a partire dal 13 settembre pros-simo. Le iscrizioni scadono il 30 giugno. Ulteriori infor-mazioni su www.uiacomitatoitaliano.org.

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Foglio

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Avvocati Pagina 10

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11SoIe3ZS

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Foglio 1 12

QuotaSuper Albo sanitario

Sono arrivate 15omila domande, un terzodelle quali ancora da perfezionare. Attesoil decreto che disciplina l'elenco speciale

Magnano a pag. 13

Per segnalazioni scrivere a:professioni@ ilsole2aore.com

Professionisti della salute . Da 17 delle 19 categorie che loformano sono arrivate in un anno 15omila domande di accesso

Super Albo sanitarioin partenza acceleratacon 100mila iscritti

Rosanna Magnano

Aun anno dal via, sonogià ioomila, su i5omiladomande, i professio-nisti sanitari ufficial-mente iscritti al nuovoOrdine multialbo (Fno

tsrm pstrp) istituito con la legge Lo-renzin (3/2018).

L'Ordine dei tecnici di radiologiamedica e delle professioni sanitarietecniche, della riabilitazione e dellaprevenzione dà così finalmente unacasa e una cornice di certezza al7pro-fili diversificati, dal dietista al logope-dista, dal fisioterapista all'ortottista.Un esercito le cui dimensioni si sonopotute finora soltanto stimare perchésolo per i tecnici di radiologia e gli as-sistenti sanitari esisteva già un Albo diriferimento, confluito fin da subitonel nuovo Ordine, che complessiva-mente riunisce 19 profili.

Per tutti gli altri era prevista la pos-sibilità di iscriversi a un'associazione,ma senza l'obbligo di farlo.

Un vuoto normativo che ha gene-

rato negli anni un moltiplicarsi dipercorsi formativi e un Far west diabusivi. Ora, con il popolamento amarcia sostenuta del nuovo Ordine,si può affermare che la scommessa èstata vinta.

II primo bilancio«Sta andando bene in termini assoluti- spiega il presidente del super Ordi-ne, Alessandro Beux - ma soprattuttorispetto alle aspettative». E per il mo-mento lo scoglio dei contenziosi sulla

valutazione dei titoli formativi si è ri-velato gestibile. «Soprattutto nell'areadella riabilitazione - continua Beux -abbiamo avuto già alcuni ricorsi alTar, che abbiamo vinto. Si tratta dipersone che hanno presentato ricorsodopo aver ricevuto una valutazionenegativa sui titoli formativi in loropossesso da parte dei rappresentantidell'associazione maggiormente rap-presentativa. Quasi tutti ricorsi rice-vuti da massofisioterapisti che si sonovisti negare l'iscrizione all'Albo dei fi-sioterapisti».

Si attendeil decretosugli elen-chi specialiriservatiai profes-sionisti chenon hannoun titolo«vecchio»

Le professioni più a rischio sonoquelle che hanno un percorso forma-tivo più eterogeneo, come educatoriprofessionali, tecnici di laboratorio etecnici della prevenzione.

In numeri assoluti a fare la partedel leone nel nuovo ordine sono i fi-sioterapisti, che si sono iscritti in mas-sa, più di 6omila. Ma in termini per-centuali ci sono altri profili come i die-tisti, i logopedisti e gli igienisti dentaliche vantano quote di adesione di tuttorispetto, superiori al 9o per cento.

L'elenco specialePer quanto riguarda i professionistirimasti "nel limbo" perché in posses-so di un titolo legale ma antecedenteai titoli formativi riconosciuti attual-mente, si attende il decreto suglielenchi speciali ai sensi dei commi537 e 538 della legge di bilancio 2019.«L'iscrizione agli elenchi speciali -specifica Beux - sarà il modo con cuiquesti professionisti potranno conti-nuare a esercitare la professione purnon avendo i titoli che gli consentono

di iscriversi all'Albo».

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Professionisti e Sanità Pagina 11

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Foglio 212

Per iscriversi all'elenco speciale sidovrà utilizzare lo stesso portaledell'Ordine e si seguirà una procedu-ra digitale simile a quella degli altriprofessionisti. Ma non ci sarà nessu-na sanatoria.

A essere ammessi all'elenco spe-ciale saranno solo due fattispecie: laprima sono i cosiddetti potenzialiequivalenti, cioè quei professionistiche se avessero presentato qualcheanno fa la domanda di equivalenza,se la sarebbero vista riconoscere e,

PROFESSIONITECNICO-DIAGNOSTICHE

ora lo attendiamo in tempi brevi»,spiega Beux.

Sono poi in arrivo altri due provve-dimenti che completano l'architetturae le funzionalità dell'Ordine multial-bo: il primo per istituire il Consigliodirettivo, il secondo per istituire le 19commissioni d'Albo.

L'ultimo passo resta quello di in-formare correttamente gli utenti suibenefici dell'Ordine e sulla necessitàdi discriminare tra professionisti affi-dabili e abusivi.

-W ::'.OYr. HSf RV.ATA

Dai fisioterapisti agli educatori

59.863

I PROFESSIONISTI POTENZIALILa platea dei professionisti pronti a entrare nel super-Albo

PROFESSIONITECNICO-ASSISTENZIALI

T T3. Audiometrista 4. Tecnico di2.000 neurofisiopatologia

1.600

3. Logopedista 11.000

3. Tecnicoaudioprotesista

4.100

5. Tecnico fisiopatologiacardiocircolatorioe perfusione cardiovascolare

2.000

4. Tecnicoortopedico

2.800

CHI Si E' GIA MOSSOProfessionisti iscritti al portale dell'Ordine

Hanno completato l'iscrizione al super-Albo100.000

Fonte: stirpe Federazione nazionale Ordini Tsrm-Pstrp5

quindi, oggi sarebbero già iscritti alrelativo Albo.

La seconda è formata da chi pos-siede titoli che non gli consentononemmeno di avere l'equivalenza, mache sono entrati all'interno del siste-ma sanitario, sia nel pubblico che nelprivato, attraverso regolari modalitàdi assunzione. E queste sono personeche lavorano da circa 30-4o anni,spesso prossime alla pensione.

«Il decreto sugli elenchi speciali sa-rebbe dovuto uscire a metà febbraio,

PROFESSIONI RABILITATIVE

122.742

1. Fisioterapista64.866

T TS. Ortottista - 6. TecnicoAssistente delladi oftalmologia riabilitazione

4.426 psichiatrica

3.4504. Terapista della neuroe psicomotricità dell'età evolutiva4.500

Hanno iniziato le procedure di iscrizione al super-Albo47.000

Solo iscritti3.000

8. Podologo

1.350

7.Terapistaoccupazionale

2.000

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Professionisti e Sanità Pagina 12

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11 Sole28

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STUDENTI CHE (NON) TORNANO

Pagina

Foglio

61

Stipendi stranieri più alti del 61%:un laureato su tre resta all'esteroLa tendenza degli italiani ad al-

ta formazione a cercare fortu-na all'estero inizia presto. Ingenere subito dopo la laurea.

Peraltro in un caso su tre con in tascaun biglietto di sola andata. A dirlo è ilrapporto 2019 sulla Condizione oc-cupazionale dei laureati che il Con-sorzio AlmaLaurea ha presentatogiovedì scorso a Roma. Evidenzian-do anche perché: mediamente le re-tribuzioni ottenute oltreconfine su-perano del 61% quelle erogate in pa-tria. E chissà che questi equilibri nonsiano destinati a cambiare unavoltaconvertita in legge la nuova norma"acchiappa-cervelli" contenuta neldecreto Crescita, con cui il governogialloverde punta ad abbattere del70% il carico fiscale sui talenti di ri-torno (i1 9o% per chi sceglie il Sud).

A cinque anni dalla laurea lavoraall'estero il5,7%dei laureati italiani inpossesso di un titolo di secondo livel-lo. Tra questi, il 4o,8% ha dichiaratodi essere emigrato per mancanza diopportunità di lavoro adeguate inItalia, a cui va aggiunto un ulteriore25,4% che ha lasciato il nostro Paesedopo aver ricevuto un'offerta di lavo-ro interessante da parte di un'azien-da straniera. Nel 1o% dei casi invecela partenza è avvenuta anche prima

della laurea. Ad esempio per l'Era-smus o perla preparazione della tesi.

Ma l'elemento più preoccupantesembra essere un altro. E cioè quel33,2% di occupati oltreconfine cheritiene «molto improbabile» di fareil percorso inverso nei prossimi cin-que anni. Senza contare quel 30,3%del campione che valuta tale ipotesi«poco probabile». Il motivo è prestodetto: le retribuzioni medie percepi-te all'estero sono notevolmente su-periori a quelle degli occupati in Ita-lia. Fuori dai confini nazionali, a cin-que anni dal titolo, la busta pagamedia ammonta a 2.266 euro men-sili netti. Vale a dire il 61% in più ri-spetto ai 1.407 curo ottenuti in Italia.Dati che si riferiscono soprattuttoall'Europa visto che l'85,6% degli oc-cupati all'estero ha scelto il vecchiocontinente: Regno Unito (22,8%),Svizzera (11,6%), Germania (11,4%),Francia (9,4%) e Spagna (6%). Men-tre restano più contenute le nostrepattuglie di laureati che hanno op-tato per il continente americano(5,9%) o per l'Asia (4,8%).Su questo contesto proverà a impat-tare il decreto Crescita su cui le com-missioni Bilancio e Finanze della Ca-mera cominceranno a votare oggidopo l'impasse delle settimane scor-

se. Oltre a offrire una via d'uscita aiquasi mille cervelli "impatriati" dal2013 al 2016 che, dopo essere stati in-golositi dagli sconti fiscali promessidai passati esecutivi, sono stati suc-cessivamente raggiunti da un avvisodi accertamento o da una cartellaesattoriale e adesso se la vedranno"abbuonata", il provvedimento pun-ta a favorire tutti i lavoratori inten-zionati a rientrare. Nell'accezione piùampia possibile, visto che ne ne èparlato anche nelle cronache sul cal-ciomercato estivo, a proposito del-l'ipotetico interesse del Napoli perl'attaccante belga del ManchesterUnited, Romelu Lukaku.L'articolo 5 del Dl ha in effettiun'ampia gittata. Valendo per i resi-denti all'estero da almeno due anniche sceglieranno di trasferire la resi-denza nel Belpaese lo sconto Irpefsalirà dal 50 al 70% (e addirittura al9o% per chi sceglierà il Mezzogior-no). Lo stesso incentivo viene estesoanche a chi deciderà di avviareun'impresa in Italia. A condizione dirimanerci per almeno un biennio.Benefici che si applicheranno solo apartire dal 2020 perchè farà fede ladichiarazione dei redditi 2019.

-Eu. B.Poo .navr F«SFRVn1n

L'Italia non attrae i cervelliPerso un miliardo in 12 anni

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Foglio 1 12

I GRANDI GRANT EUROPEI

Champions della ricerca, l'Italiaperde 400 cervelli e ne riceve 42L'Italia è sempre menoattrattiva per i talenti. Bastaguardare all'andamento dei"grant" dell'Erc per i ricercatorieuropei. Dei 9mila scienziatiselezionati tra il 2007 e il 2018ben 852 sono italiani. Ma quasi400 hanno scelto l'esteroportandosi con sé i fondi

I fondi europeiper i ricercatori

ricevuti, mentre solo 42 hannofatto il percorso opposto. Conuna perdita per il nostro paesedi quasi un miliardo. Senzacontare l'allarme diAlmaLaurea: un laureato su 3occupato all'estero nonrientrerà.

Bartoloni e Bruno --a pag. 6

Dal 2007 al 2018 la Ue ha distribuito 17 miliardi: dei 9mila scienziati premiati, 852 sonoitaliani ma quasi uno su due si è trasferito all'estero. A fronte di 42 stranieri accolti

L'Italia non attrae i cervelliPerso un miliardo in 12 anni

Marzio BartoloniEugenio Bruno

Nella Champions League della ricercaicervelli italiani sono tra ipiùtalentuosimaperaffermarsi realmente spessodevono scegliere l'estero. Dalla nascitadel Consiglio europeo della ricerca (Erc) -che dal 2007 a oggi ha finanziato coni

suoi ambìtigrant oltre 9mila scienziati top per un totaledi 17 miliardi distribuiti - ben 852 borse sono andate agliitaliani. Meglio hanno fatto solo tedeschi (1.505), inglesi(1.107) e francesi (972). Ma se i nostri connazionali sonotrai fuoriclasse d'Europa il "campionato" italianodell'innovazione è trai meno attrattivi del VecchioContinente. In 12 anni (dal 2007 al 2018) solo 42 stranierihanno scelto l'Italia, a fronte dei 394 cervelli di casanostra che hanno fatto il percorso inverso. Uno dei tanti"brain drain" che ci affligge e che ci colloca al32esimoposto su36 nel'indice Ocse sull'attrattività dei talenti.

I flussi in entrata e uscitaLaricercaèsololapuntadell'iceberg. Parlarnepuòaiutarti a riassumere la perdita di appeal del brand Italia ela"fugadeicervelli" che d attanaglia. Comeharicordatoanche il governatore di Banlátalia, Ignazio Visco, nellesue considerazioni finali, sottolineando che «laproduttività e la capacità imprenditoriale risentonoinoltre negativamente del progressivo aumento dellequote digiovanie dilaureati che ogni anno lascianol'Italia, riflesso deiritardi stmituralidell'economia». Lamobilità, come noto,faparte del Dnadiognibuonricercatore che si muove per cercare il laboratorio piùadatto alle sue ricerche (i tedeschi anche di più degliitaliani: ben 521 dal 2007 sono espatriati), ma il dato

davvero anomalo sonoisoli42 scienziati(3,5 l'anno)chehanno scelto università e centri di ricerca italiani. Siamotra gliultimi in questa speciale dassifica guidatadall'Inghilterra, che finora ha attratto 933 risorse daglialtri Paesi Ue, dalla Svizzera (453), dalla Germania (397) edalla Francia (317). Fanno molto meglio di noi nell'attrarrei ricercatorianche paesi più piccoli come Olanda (246),

Austria (154), Spagna (m) o Danimarca (70).

La perdita per il PaeseLa questione non è solo scientifica, ma ancheeconomica. I 5oo cervelli - tra nazionali ed esteri chehanno scelto l'Italia - hanno speso nel nostro Paesela loro ricca borsa di studio con la quale oltre almateriale e ai macchinari scientifici si pagano glistipendi a team di giovani collaboratori. Si tratta diquasi un miliardo di euro (850 milioni perl'esattezza) che per un Paese come il nostro alleprese da anni con tagli alla ricerca è una cifraimportante. Se non fosse che almeno altrettantoimportante è la cifra verosimilmente persa dall'Italiadopo la partenza di quasi 400 studiosi. L'Italia per isuoi numeri dovrebbe piazzarsi subito dopo laFrancia che in tutto attrae 1.129 scienziati (812francesi e 317 dall'estero). E invece si piazza allespalle anche di Olanda e Svizzera.Perché questo gap così profondo? Per una debolezzastrutturale del nostro sistema Paese. E per una cronicaritrosia dei nostri atenei a strutturare dei percorsi dicarriera peri ricercatori più promettenti. Nonostantedal 2005 sia possibile assegnare un posto da associato aivincitori di una borsa europea. La prima ad averlo fatto èstata la Sapienza di Roma nel 2012, che è anchel'istituzione italiana con più borsisti Erc (34) in questi 12anni. Ma l'impressione è che a mancare sia stata finora

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Ricerca Pagina 14

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Eb ..gPagina 1

JV /J Foglio 212

una strategia complessiva. Anche per questo dalministero dell'Istruzione considerano una vittoriaimportante la nomina di Mauro Ferraci alla presidenzadell'European research centerper il periodo 2021-2027:il più ricco anche dal punto divista del bilancio visto chela sua dote dovrebbe salire da 13,1 a 1,6 miliardi. Senzacontare un possibile effetto Brexit che vedrà, presto o

L'ATTRATTIVITADEI TALENTI

Indice Ocse sulla capacitàdi attrarre lavoratorilaureati o con master

0 0,2 0,4 0,6

Australia

Svezia

Svizzera

Nuova Zelanda

Canada

Irlanda

Stati Uniti

Olanda

Slovenia

Norvegia

Lussemburgo

Germania

Danimarca

Islanda

Estonia

Regno Unito

Austria

Finlandia

Belgio

Slovacchia

Portogallo

Francia

Corea

Rep. Ceca

Giappone

Ungheria

Spagna

RESIDENTI RESIDENTI S,kRANI£RIIN USCITA NEL PAESE iN INGRESSO

-1,000 -500 0I I -L

Regno Unito -145

o

Lettonia

Cile

Israele

Polonia

Italia

Grecia

Messico

Turchia

Fonte: Ocse

Il flusso di ricercatori

tardi, il principale vincitore dibandi Erc uscire dallacontesa per i fondi. Un motivo in più per farci trovarepronti. E valetta così la scelta del Miur di destinare unadecina di milioni del prossimo fondo First proprioall'attrazione di studiosi in possesso di un grant. Nellaconsapevolezza che si tratta solo del primo passo.

'_ RIPROLULORE RISERVATA

LA PERDITA DI CAPITALE UMANO QUALIFICATOVincitori di una borsa di ricerca europeaper nazionalità e destinazione. Anni 2007-2018

Germania

Francia -160

Olanda -124

500 1.000 1.500 2.000I I

Svizzera -65 180 r `-

..................... ........_.

Italia -394 E~ 458 42

Israele

Svezia

Austria

Danimarca -41 ® 120 70.....................................................Finlandia

Norvegia -10 160 r.&Cì

Irlanda

LE 5 ISTITUZIONI TOPGli enti italiani che hanno vinto più Grant

UNIVERSITÀDI ROMAIJl SAPIENZA

34

Fonte: European research center (Erc)

IUNIVER$ITABOCCONIDI MILANO

33

UNI` '_orA 49

I PRINCIPALI GRANT

Starting GrantSi rivolge a ricercatori di qualsiasinazionalità, leader emergentidella ricerca, con 2-7 annidiesperienza maturata dopo ilconseguimento del dottorato.Vale fino a 1,5 milioni di euro per5anni

Consolidator GrantServono 7-12 annidi esperienzamaturata dopo il conseguimentodel dottorato di ricerca e uncurriculum scientifico moltopromettente. Vale fino a 2 milionipersanni

Advanced GrantPermette a leader della ricercaeccezionali e affermati diqualsiasi età e nazionalità diportare avanti progetti innovativie ad alto rischio. Vale fino a 2,5milioni sempre per 5 anni

Fresco

di nomina.

Nel 2021-2027

l'European

research center

gestirà 16,6

miliardi.

A guidarlo uno

scienziato

italiano, Mauro

Ferrari, noto

anche per le

polemiche

su Stamina

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Ricerca Pagina 15

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D Sole28

0IS

A tu per tuDante Oscar` ßeniniL'ARCHITETTURAÈ UN SOGNOCON AL CENTROL'UOMO

Paola Dezza - a pag. 8

Guardare il mondo congli occhi di un bambino.L'architetto e designerDante Oscar Benini

Pagina 1Foglio 1 1 2

«LA MIA FILOSOFIA? METTO L'UOMOAL CENTRO DELL'ARCHITETTURA»A tu per tu . Dante Oscar Benini, allievo di Scarpa, animo nomade, laurea in Brasile, ha costruito una serie di edificiiconici, come le sedi centrali di Bracco, Tomo e Olivetti Ico. Prossima tappa un progetto per Bocelli

di Paola Dezza

essere umano? Lo metto alcentro del mio lavoro e deimiei impegni». Una filosofia atutto campo che parte dai pro-getti per i clienti privati finoalla scelta di mettersi in gioco

anche nel sociale. Parte da qui la lunga chiacchieratacon l'architetto Dante O. Benini, che ci accoglie nel suostudio e subito racconta con entusiasmo l'incontro conAndrea Bocelli a Lajatico (Pisa). «Bocelli partecipa conla sua Fondazione alla realizzazione di un progetto chemi sta molto a cuore, dedicato a ragazzi da reinserirenella società - spiega con passione -. Il mio lavoro (sen-za cachet, ndr) punta a disegnare il complesso CittadellaCielo di Frosinone per l'associazione Nuovi Orizzonti,un edificio che ospiterà 1.700 ragazzi salvati dalla stra-da e avviati a una nuova vita, che qui potranno stareinsieme, studiare e imparare un lavoro». Per Benini una

l'amico fraterno Massimo Vignelli, il grande designeritaliano, newyorkese di adozione, che ha fatto la storiadi marchi come Ford, Knoll e Ducati. «L'armonia è tut-to» commenta mostrandone le pagine.

È passato del tempo dal nostro ultimo incontro, maDante Beriini non è cambiato, resta una persona di raraempatia, che continua a mettere se stesso in ogni inizia-tiva che segue. L'energia è la stessa che spende da quan-do, ancora ragazzino, ha approcciato il mondo dell'ar-chitettura. Viaggiando e lavorando in giro per il mondo.Un'energia che si riversa nel disegnare edifici che di-ventano presto "icone", nel divertirsi a ideare una barca- «Seven», un sailing yacht di 6o metri di lunghezza diproprietà di Ennio Doris, subito definito il più bello delmondo - o nell'impegnarsi in progetti di beneficienza.

È facile andare indietro nel tempo e immaginarlobambino con i calzoni corti, come racconta lui stesso,giocare nel cortile della casa della nonna a Venezia,

missione e il consolidamento della profonda fede reli- cortile dove si affacciava anche l'abitazione del celebregiosa. «In ogni mio progetto è l'essere umano che con- architetto Carlo Scarpa, suo primo e amato maestro. Da

ta, perché il mio obiettivo è che possa trovare una quali- allora, all'età di nove o dieci anni, inizia un rapportotà di vita o di lavoro in un edificio che ho progettato». unico, affettivo prima e formativo poi.

Un fil rouge comune alle innumerevoli opere, dagli «Per me, che vivevo dalla nonna perché orfano di

edifici-icona in Italia ai complessi residenziali su larga uno dei miei genitori, Carlo Scarpa è stato il maestroscala fino ai numerosi headquarter di società interna- da cui ho imparato a studiare e lavorare. Non solo. Èzionali - da Vodafone a Torno e all'ex Sieroterapico -, stata la persona di riferimento che per anni ha guidatotutti fotografati nei libri e monografie che fanno mostra le mie scelte - racconta -. Ancora oggi seguo i suoi con-di sé in una mensola nella sala riunioni del suo studio, sigli, soprattutto quello di leggere ogni giorno tante

vicino a qualche plastico di progetti in itinere, al decimo pagine di libri e giornali» dice. Ricorda Scarpa che glipiano di un palazzo che domina Milano dall'imbocco dice: «Se devi stare sempre qui intorno inizia almeno

dell'autostrada per i laghi. a disegnare».

Il volume preferito di Benini è quello curato dal- Dante Benini è oggi uno dei più famosi architetti nelmondo. Lunga è stata la strada da quando è partito per

Architettoe designer.Nato a Milano(18 maggio 1947),Dante OscarBenini èarchitetto di famaspecializzatonella progettazio-ne di sedi azien-dali. Ha vintonumerosi premi.Tra i suoi lavorispiccano la sededella Torno aMilano, gli internidel VodafoneVillage, la riquali-ficazione diPalazzoMezzanottea Piazza Affari.Una monografia

sulla sua opera èstata edita daElecta (2011)

con presentazionedi LuigiPrestinenzaPuglisi

e progetto graficodi MassimoVignelli

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Architettura Pagina 16

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As

Pagina 1

Foglio 212

il Brasile . «All'università stavo vivendo un momento diempasse - dice -. Erano gli anni del Sessantotto , il Poli-tecnico di Milano era spesso occupato , in agitazione, eio già allora ero vestito sempre in giacca , in manieraformale, lontano dall'uniforme dei sessantottini. Scel-go quindi di andare all'estero , a disegnare grandi com-plessi industriali in Brasile ». E da allora inizia a viaggia-re. E non si è mai fermato . Si laurea in Brasile nel 1979presso l'Università Federale con Oscar Niemeyer, lavo-rerà poi con Frank O . Gehry, Richard Meier, Daniel Li-beskind . Ma resta un outsider. Mi mostra una foto sulcellulare, nell'immagine emblematica che lo ritrae conPhWp Starck il celebre designer indica Benini come perdire "quello famoso (e bravo) è lui".

È eclettico in ogni sua scelta , mai imbrigliato in unadefinizione univoca , trascinato dall'ispirazione. Unavoce fuori dal coro , anche in passato , quando puntavaa costruire in altezza in una visione moderna e interna-zionale delle città , mentre alcuni suoi colleghi restava-no ancorati alla tradizione . La sua visione è quella cheoggi si respira e si vede a Milano con le ultime realizza-zioni su larga scala , da Porta Nuova a Citylife, e checontinueremo a vedere nei nuovi progetti in arrivo.«L'architettura deve essere sogno , dare emozioni,strappare un sorriso - spiega -. Come quando RenzoPiano traccia segni iconici , è straordinario , difficilmen-te superabile». Ma ai giorni nostri , fa intuire , ci sonotanti manovali di questo lavoro . «Fare architettura si-gnifica lasciare un segno nel tempo , il resto è soltantomediocre edilizia - sottolinea con forza -, guidata pura-mente da fini commerciali . Oggi va di moda unire pa-lazzi e giardini in un mix che non mi convince, come ilBosco Verticale».

Su una mensola all 'entrata dello studio campeggiaun Tapiro d'oro di Striscia la Notizia. «Mi ritrovai Staf-felli in studio, qui vedi non ci sono porte, si entra diret-tamente dall'ascensore. Mi hanno dato il Tapiro perchéper fare il ponte dell'Expo, nonostante avessi più puntidel secondo classificato , ho perso. Hanno affidato ilprogetto ad altri togliendo punti al paesaggista, anzidandogli zero punti come se non avesse lavorato, quan-do già ero in auto per andare a ricevere l'incarico».

L'animo è dunque nomade, ma è a Milano che hascelto di vivere . Una Milano che reputa una metropolifatta solo per lavorarci , «si finisce per accettarla, ma quisi sta e non si vive - specifica - per necessità . Milano ècome una grande fabbrica di cui nessuno conosce ilproprietario». Si rifà viaggiando . Viaggio che non è maivacanza , sempre lavoro. «L'anno scorso ho trascorso700 ore tra aerei e aeroporti » sottolinea. Milano è lacittà delle tre D , disciplina (che a Benini arriva dal kara-te di cui è stato campione europeo), ma anche doveree discrezione . «Guardo tutto con gli occhi spalancati ecuriosi di un bambino di otto anni - continua -, maquello che amo è la conoscenza dell'animo umano».L'affetto che gli è venuto a mancare da bambino lo ri-versa sugli altri, a partire dai suoi quattro figli , che se-gue come una mamma chioccia.

Famiglia e lavoro sono le sue passioni.Le sue opere hanno dato spesso alla città l 'impronta

per il rilancio di interi quartieri . I palazzi che portanoil suo tratto inconfondibile sono diventati presto iconi-ci. È il caso della sede che fu di Torno in via Valtellinanel capoluogo lombardo , ideata circa 18 anni fa ma tut-tora attualissima, che non solo è diventato un edificiotra i più studiati e fotografati in Italia , ma che ha per-

messo la riqualificazione di un 'intera zona considerataun tempoun 'oscuraperiferia di Milano e oggi rilanciata

grazie all'apertura di locali, aduffici di ultima generazione egallerie d 'arte. Un'area cheaspetta il prossimo step grazie alprogetto di riqualificazione del-l'ex Scalo Farini , dove peraltroarriverà proprio l 'Accademia diBrera.

Tra i lavori più noti gli internidel Vodafone Village, progettatodagli architetti Rolando Gantes eRoberto Morisi, l'ex-edificio Oli-vetti ICO Centrale a Ivrea, per ilquale nel 2009 havinto la meda-glia d'oro all 'architettura italia-na, l'ex Sieroterapico di Milano,la riqualificazione di Palazzo

LA MIA FORZA ECONTINUARE A

GUARDARE ILMONDO CON GLI

OCCHI DI UNBAMBINO DIOTTO ANNI

Mezzanotte in Piazza Affari,l'headquarter della Bracco . Uno degli ultimi in ordinedi tempo è la realizzazione degli uffici di Altiga a Mon-tecarlo , appena ultimati.

Ma a Benini piace anche fare case . A misura d'uomo.«Mi sono arrivate molte lettere dai residenti delle cin-que torri residenziali realizzate alla periferia di Mosca,lettere in cui mi ringraziavano per aver disegnato belleabitazioni che hanno potuto acquistare a una cifra dipoco superiore a amila dollari al metro quadrato - spie-ga -. Nel nostro lavoro possiamo dare dignità all 'essereumano. Come diceva Winston Churchill: «We shape ourbuildings; thereafter they shape us (Noi diamo la formaai nostri edifici , dopodichè essi danno forma a noi). Enon bisogna mai dimenticare di valutare quello che siè avuto dalla vita e restituirlo agli altri . Per strappare unsorriso».

Il tema della sostenibilità - il grande trend del mo-mento - lo vede vigile e attivo, ma con i piedi per terra.Inutile farne una mossa di marketing , gli altri se neaccorgono. Ma qualche suo collega, di cui preferiscenon fare il nome , continua ad approfittare della modadel "green".

«Se non consumo e non inquino con un nuovo edifi-cio è già un successo - dice - . Una frontiera importanteda raggiungere sarebbe nontanto demolire, ma piutto-sto arrivare a smontare gli edifici senza inquinare riem-piendo le discariche , recuperando tutto il materialepossibile».

Come immagina le città del futuro? «Sempre piùsvettanti verso l'alto - dice -. I giardinetti verdi sonoauspicabili ma irrilevanti, meglio un grande parco piùlontano e una città che cresce in altezza». Un sogno?Forse le amministrazioni locali del consiglio farannotesoro. D'altronde Benini è abituato ad anticipare letendenze.

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Architettura Pagina 17

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1.I :UI1Ullnadel CORRIIiRE DELLA SERA

FISCO E CONTI PUBBLICI

LA FLAT TAXCONVIENE A POCHI(E SOLTANTOSULLA CARTA)di Alberto Brambllla 4

In un Paese ad alta infedeltà fiscale come l'Italia,può funzionare solo il contrasto d'interessi

consentendo alle famiglie di portare in detrazionelavori e servizi. E lo Stato ci guadagnerebbe

di Alberto Brambilla

F lat tax, contrasto di interessi afiscalità rimodulata o un mixdelle due formule? Che l'im-

posizione fiscale in Italia sia eccessi-va per il combinato di imposte diret-te e indirette, non c'è dubbio; il temaperò è per chi è così alta e se non sirisponde a questa prima domanda,la soluzione si complica. Poi è beneprecisare che i pochi Paesi che han-no introdotto la flat tax hanno un si-stema di protezione sociale pocosviluppato, quindi meno costoso econ minori necessità di finanzia-menti attraverso la fiscalità.Nel nostro Paese caratterizzato da

un'elevata spesa per il welfare (cheincide per il 57% delle entrate totalidello Stato), da un elevato grado dielusione ed evasione fiscale (circa il20% del Pil comprendendo,oltre al-la cosiddetta economia non osser-vata, quella criminale) e da un enor-me debito pubblico, sarà difficileintrodurre la flat tax o estendernel'applicabilità a nuovi segmenti dilavoratori. L'attuale tassa piatta di-scrimina fortemente tra lavoratoriautonomi e dipendenti a favore dei

primi, ma anche tra autonomi increscita di attività e di fatturato, eche quindi deducono le spese dai ri-cavi, e quelli che non crescono o cre-scono poco e che quindi non aven-do interesse a deduzioni e detrazio-ni, veleggiano nell'economia «gri-gia». Inoltre ci sono le clausole Ivada disinnescare e che valgono oltre23 miliardi.

I sommersiProprio l'Iva è una delle imposte

più evase e conseguentemente laperdita di gettito è consistente. Madove si annida maggiormente l'eva-sione dell'Imposta sul valore ag-giunto? In Italia ci sono più di 25 mi-lioni di famiglie che comprano unaserie di servizi e lavori per la casa,aiuti domestici, mobilità e così via,direttamente dai fornitori finali chesono, oltre ai lavoratori autonomiregolari, un plotone di irregolari, se-condo lavoristi, assistiti da ammor-tizzatori sociali, disoccupati, clan-destini e altri.Tolti artigiani e commercianti re-

golari, possiamo stimare in non me-no di 3-4 milioni i «sommersi» che

Pagina 1Foglio 1 1 2

peraltro fanno una spietata concor-renza sleale nei confronti dei rego-lari. Moltiplicate il numero di fami-glie per 3-4 interventi l'anno e per3-4 milioni di soggetti e vengonofuori 220 milioni di prestazioni « Ivaevasa»; a questi numeri occorre poisommare le prestazioni fatte dai re-golari ma che diventano anche que-ste in «nero» per un ovvio motivo diconcorrenza e competitività. Pren-diamo un lavoratore medio che gua-dagna 1.4oo euro al mese e che deveimbiancare casa (la stessa cosa valeper lavori idraulici, elettricisti, tap-pezzieri, meccanici di bici, moto,auto, carrozzieri ecc.). Costo dell'in-tervento mille euro. Il copione na-zionale è ormai standard: «Se vuolela fattura sono 1.220 euro», ma senon serve perché in Italia è indedu-cibile, o se te la fanno dedurre lasconti in io anni, un'idiozia dellanostra burocrazia, «il lavoro possofarlo a goo euro». Ora poiché gli ita-liani non sono né eroi fiscali e nétantomeno idioti, la scelta è s(iprita-ta: «Faccia goo euro». Il fornitorenon ci paga le tasse, l'Iva, i contribu-ti sociali e vive «a carico» di coloro

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Flat Tax Pagina 18

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L :UI1Ullnadel COUR= DELLA SERA

che le tasse le pagano, mentre il ca-po famiglia, con i 32o euro rispar-miati riesce in quel mese a compra-re qualcosa in più per i bambini eper la casa.

Il cuneo e la proposta

Infine un ultimo ma non meno im-portante problema: i redditi da lavo-ro sono bassi nel nostro Paese an-che a causa (ma non solo) del cuneofiscale-contributivo e quindi le no-

stre famiglie avrebbero bisogno diavere maggiori deducibilità per au-mentare il potere d'acquisto e quin-di aumentare in modo razionale iconsumi.Il «contrasto di interessi» riesce a

dare una soluzione a tutti questi te-mi senza causare perdite di gettitoper l'Erario. La proposta è la seguen-te: per un periodo sperimentale ditre anni tutte le famiglie possonoportare in detrazione dalle impostedell'anno il 5o% delle spese effettua-te con regolare fattura elettronica(incrocio dei codici fiscali) nel limi-te di 5 mila euro annui per una fami-glia di tre componenti che aumentadi 50o euro per ogni ulteriore com-ponente; nel caso di incapienza so-no previste misure compensative(quota asili nido, mense ecc.). I lavo-ri/servizi detraibili sono: manuten-zione della casa (lavori idraulici,elettrici, edili, tappezzerie, mobili),manutenzione di auto, moto e bici-clette, piccoli aiuti domestici. Risul-tati: 1) La famiglia, indipendente-mente dal reddito, risparmia 2.500euro di Irpef (è come pagare i lavori,Iva compresa, al 50% che è una bellaconcorrenza agli irregolari) il cheequivale a una quattordicesimamensilità che per redditi fino a 35mila euro (il grosso dei contribuenticome emerge dal report di ItinerariPrevidenziali), rappresenta una ri-duzione del 50% del cuneo fiscale.2) Gli irregolari vengono drastica-

mente ridotti, si inizia un «circolovirtuoso» e si spezza la catena chenero tira nera; questo è forse il mag-giore risultato dell'intera operazio-ne: si riafferma la legalità.3) Lo Stato non fa un guadagno

stratosferico anche se le entrate mi-gliorano almeno del 15% che su unaevasione tra Iva (per 8 fatture su io),contributi e imposte pari a circa 16o

miliardi vale comunque 24 miliardi(giusto lo sminamento delle clauso-le di salvaguardia). Oltre ai contri-buti sociali evasi (si stimano 20 mi-liardi l'anno) incassa anche più Ir-pef, Ires, Irap.Flat tax e contrasto di interessi van-

no nella stessa direzione ma per unPaese ad alta infedeltà fiscale, a no-stro avviso, il secondo prevale, tantopiù che il 5o% degli italiani paga me-no del 3% di tutta l'lrpef e quelli chepagano le imposte, il 30% della po-polazione, (redditi sopra i 35 milaeuro) salvo lo scaglione tra 35 e 55mila, non beneficerebbero della flattax. Perché mai gli attuali evasoridovrebbero emergere se si riducel'Irpef del 15% circa quando per be-neficiarne dovrebbero pagare il 24%di contributi sociali, l'Inail, l'Iva e lealtre incombenze fiscali? Ultima do-manda: perché non si è mai fatto sela prima proposta è del 2004? Per-ché è mancato il coraggio e la vogliadi un cambiamento vero, fuori dailacci della burocrazia e finalmente afavore dei cittadini, soprattuttoquelli onesti.n RIPRODUZIONE RISERVATA

nomea FLATPERCHÉ NON

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Pagina 1Foglio 2 1 2

L'evasione iva?Venticinque milioni

di famiglie compranoservizi e lavori da

autonomi e 3-4 milionidi «irregolari»

Matteo SalviniIl leader della Lega

ha rilanciato il progettoper riformare il Fiscoe introdurre la flat tax

dopo il risultatodelle elezioni europee

Flat Tax Pagina 19