Cattaneo: semiotica della musica 13.30/15.30 Pagina semiotica della musica: torniamo indietro nell’antica roma. Galeno introduce la semeiotica; si tratta di una vera e propria disciplina che studia i segni che il paziente offre. ai tempi di Galeno era più facile ascoltare, era tra l’altro una pratica molto viva. toccare palpare guardare ascoltare o addirittura bere le urine per capire la malattia del paziente. ecco che da qui nasce una vera propria disciplina, fino ai giorni d’oggi. facendo un salto in avanti si è iniziato a parlare di semiotica (semiologia). a partire da qui come nascita dello studio dei segni in linguistica dopo l’800, la semiotica diventa asettica al contrario dell’attività della semeiotica. nella semiotica si studiano i segni come produzione di senso, produzione di strutture linguistiche e di analisi. diventa quindi una disciplina dei linguaggi e si estende a tanti linguaggi come ad esempio quello musicale. la musica nel nostro occidente è una vera e propria lingua con regole ben precise. vi erano però degli elementi della semiologia che non erano d’accordo con questa asetticità e vogliono una semiotica più legata all’esperienza vera e propria. si apre quindi uno spiraglio di cambiamento, che porta la semiotica più vicina alla fenomenologia. ciò significa capire la musica attraverso 3 elementi fondamentali: - melodia - armonia - ritmo noi occidentali diamo più peso alla melodia, ovvero dei suoni di diversa altezza in successione (se fossero di stessa altezza sarebbe monotonia) e si tratta di strutture diacroniche. le armoniche (accordi) invece si chiamano strutture sincroniche. il ritmo produce nell’umano una risposta motoria e il movimento è intelligenza, c’è inoltre una correlazione tra il movimento e il suono, si tratta di un rapporto di reciprocità. la melodia si posiziona nella parte più profonda del nostro cervello (ippocampo e amigdala e l’area limbica). la melodia è quindi un elemento essenziale per la nostra vita e il semiotica della musica studia la melodia sulla base delle strutture però deve fare i conti anche con la percezione. l’armonia è la parte matematica cognitiva. differenza tra metro e ritmo =