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ANTICO PRESENTE L’ACCADEMIA DISEGNA SECONDA EDIZIONE
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Antico Presente. L'Accademia disegna II° edizione...diversi anni, questo corso trova asilo una volta a settimana nell’arco dell’annualità accademica. Questo testo è per me anche

Jun 28, 2020

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  • ANTICO PRESENTEL’ACCADEMIA DISEGNA

    SECONDA EDIZIONE

  • ANTICO PRESENTEL’ACCADEMIA DISEGNA

  • ANTICO PRESENTEL’ACCADEMIA DISEGNA

    SECONDA EDIZIONE

    MUSEI VATICANIMUSEO GREGORIANO PROFANO

    22-31 OTTOBRE 2019

  • Da Plinio il vecchio che ne riconosceva il ruolofondamentale, passando per Cennino Cenninisecondo il quale era il fondamento di tutte le arti, aLeonardo da Vinci che univa alla sua funzioneessenziale per le Arti quello di strumentoimprescindibile per le Scienze.Ma forse la definizione che trovo più indicata adefinire il ruolo fondamentale del Disegno è quellaavvolgente, rassicurante, autorevole, e di vasarianamemoria, di Padre delle arti.Per questa tradizione plurisecolare ma anche perquella prassi che ha visto gli artisti nel corso deisecoli venire in Vaticano a disegnare i solennimodelli dell’Antico e dei grandi maestririnascimentali ho accolto con entusiasmo laproposta dell’Accademia di Belle Arti di Roma diportare i suoi allievi a disegnare le nostre collezioni.Un bel progetto avviato dai miei predecessori e chedal 2000 vede la presenza organizzata di allievidell’Accademia che disegnavano dal vivo nei MuseiVaticani: in Cappella Sistina, nel Museo PioClementino ed in altri luoghi di queste collezionimeravigliose. Da qualche anno Pier Luigi Berto ha volutoconcentrarsi sul Museo Gregoriano Profano, lacollezione voluta da Gregorio XVI Cappellari nel1844, un pontefice che non solo ha il merito di averfondato altri due “musei” vaticani, quelloGregoriano Etrusco nel 1837 e quello GregorianoEgizio nel 1839, ma anche di aver voluto edificare la

    Barbara JattaDirettore dei Musei Vaticani

    Il Disegno e il suo ruolo nell’Arte e per l’Arte

  • prestigiosa sede romana dell’Accademia di Belle Artia via di Ripetta.Il Museo Gregoriano Profano venne inizialmenteposto nel complesso lateranense e vi furono esposti iritrovamenti degli scavi archeologici pontificieffettuati a Roma e nelle immediate vicinanze(Cerveteri, Veio, Ostia); a questi materiali siaggiunsero anche molte delle antichità che fino adallora si trovavano stipate nei depositi di scultura.Negli anni sessanta del Novecento tutte le collezionilateranensi furono trasferite in Vaticano, dove nelgiugno 1970 fu inaugurata la nuova emodernissima – per quel tempo – ala espositiva. Ilprogetto architettonico audace, fortementeincoraggiato da papa Paolo VI, venne affidato allostudio di Vincenzo, Fausto e Lucio Passarelli. Il Museo Gregoriano Profano documenta momentie temi diversi dell'arte classica. Il percorso espositivoha inizio dalle sculture della sezione degli originaligreci, composta per lo più da stele funerarie, rilievivotivi e frammenti di sculture architettoniche. Visono quindi spazi dedicati alle copie e allerielaborazioni da originali greci eseguite in epocaromana, che comprendono soprattutto ritratti.Grande rilievo è dato alla scultura di età romanaimperiale, documentata da importanti opereprovenienti da edifici e monumenti pubblici eprivati, nonché da ritratti e statue iconiche ma ancheun’articolata raccolta di scultura funeraria (urne,altari, sarcofagi).

    Opere che, in questo ultimo periodo, hannocatturato l’attenzione degli occhi e delle mani deglistudenti dell’Accademia e oggi vediamo così il lororisultato vicino ai modelli originali.Sono disegni che riflettono queste collezionidiversificate, ma soprattutto sono lo specchiodell’occhio e della mano che distingue ogni artista.Ogni foglio ha lo stile, la grafìa del suo autore,inconfondibile e personalissima.Per anni ho girato Gabinetti di disegni di tutto ilmondo per identificare grafìe, segni, forme, stili diartisti diversi ed è un piacere vedere che c’è ancoratanto di bello nei giovani artisti.Grazie quindi agli allievi, al loro tutor, Pier LuigiBerto, alla Direttrice dell’Accademia di Belle Arti,Tiziana D’Acchille, a Maria Serlupi per questo felicerisultato, erede di quella tradizione pluricentenariache chiede ad un’Istituzione come la nostra diessere custodita e proseguita.

  • Tiziana D’AcchilleDirettrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma

    Con questa seconda edizione de “L’AccademiaDisegna” si rinnova l’occasione di ammirare in mostra i disegni realizzati dagli studentidell’Accademia di Belle Arti di Roma, eseguiti dalvero di fronte alle opere esposte nelle sale delMuseo Gregoriano Profano dei Musei Vaticani. Gli studenti hanno avuto ancora la sapiente guida diPier Luigi Berto e di Maria Serlupi, la cui costanza ededizione a questa meritoria iniziativa in favoredell’arte del Disegno merita ogni ringraziamento daparte dell’Accademia.

    I lavori degli studenti, che non finiscono mai disuscitare rinnovata meraviglia, rappresentano senzaeccessive sovrastrutture concettuali l’essenza stessadi questo atelier d’eccezione che l’Accademia haavuto la fortuna di poter utilizzare grazie alla gentileconcessione della Direttrice dei Musei VaticaniBarbara Jatta, a cui soprattutto vanno i nostri piùsentiti ringraziamenti, anche per aver creduto neltempo al valore della sinergia tra le due Istituzioni,Accademia e Museo, tra il momento dellaformazione e quello della conservazione attiva, incui l’opera ridiventa protagonista per le nuovegenerazioni, in un fecondo passaggio di testimonetra le epoche e tra le culture.Le sale del Museo Gregoriano Profano, così ricchedi suggestioni artistiche, di capolavori dell’arteclassica, sono state di nuovo una palestra senza pariper gli studenti che, durante il corso dell’anno,

    L’Accademia e il Museo

  • assieme al Prof. Berto, hanno potuto realizzare unlaboratorio di disegno dal vero, caratterizzato dalsilenzio, dal rigore dello sguardo, ma anchedall’esperienza di una gioiosa condivisione dellospazio che ha dato come frutti i disegni esposti oggiin mostra e raccolti in questo catalogo.

    Desidero in questa sede esprimere l’auspicio chequesta fortunata iniziativa possa proseguire neltempo, diventando una costante nel processoformativo dei nostri giovani artisti e unappuntamento espositivo che possa godere nelfuturo della stessa positività e della stessa energiache ne hanno caratterizzato queste prime edizioni.Sono certa che la risposta degli studentidell’Accademia continuerà a essere una rispostaentusiasta e, contemporaneamente, connotata dallastessa grande dedizione e disciplina fin quidimostrate, caratteristiche che sono essenziali allariuscita del Disegno.

  • Disegno dal vero: un viaggio fra didattica e formazione artistica

    Pier Luigi BertoDocente di Disegno dell’Accademia di Belle Arti di Roma

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    Recentemente a Palazzo Abatellis sono statiesposti i disegni di Giovanni BattistaCavalcaselle, pittore e tra i primi studiosi dell’800della Storia dell’Arte Italiana.Attraverso l’esperienza del disegno dal veroCavalcaselle mise a punto un metodo di studio chegli permise di attribuire in modo corretto diverseopere agli artisti che le avevano realizzate. Proprio isuoi preziosi taccuini di disegni ci consentono dicomprendere quanto questi siano importanti per lostudio della Storia dell’arte.

    Mi sembra corretto questo rimando per orientaree comprendere il senso dei lavori esposti in questamostra, che infatti raccoglie i disegni di alcuni allievidell’Accademia di Belle Arti di Roma, iscritti allaboratorio di disegno dal vero, o meglio, di disegnodall’antico. È un laboratorio di cui mi occupo dadiversi anni e che si svolge presso i Musei Vaticani,nello specifico al Gregoriano Profano.

    Questa esperienza coinvolge non solo gli studenti,ma anche me come docente, che disegno assieme aloro. Per questo motivo anche io espongo i mieilavori in questa mostra: oltre a dare indicazionitecniche, sono consapevole che l’esempio diretto èfondamentale per l’efficacia della didattica.

    L’esperienza del Gregoriano Profano dimostraancora una volta che chi, come me, si mette allaprova nel disegno dal vivo, scopre puntualmenteogni volta qualche cosa di nuovo, un dettaglio chenon era stato colto in precedenza, proprio grazie a

    questo esercizio. Il tempo che impieghiamo aosservare la statua che abbiamo scelto di tradurre sulfoglio attraverso il disegno potenzia il nostrosguardo, allena l’occhio, che si fa più analitico e piùattento. La realizzazione dei chiaroscuri ci costringea soffermarci sui volumi, sul perché di un’ombrache sia propria o portata. Riflettiamo sulle fonti diluce che illuminano l’opera e sul loro angolod’inclinazione.

    Chi, per risparmiare tempo, usasse come ausiliouna traduzione fotografica, per elaboraresuccessivamente il disegno con comodità, nonriuscirebbe a catturare quella realtà tridimensionaleche solo con il contatto diretto con il soggetto puòessere raggiunta. I lavori eseguiti tramite unafotografia sono esatti, ma comportano un rapportolontano tra chi esegue il disegno e l’opera.

    Il disegno dal vero, invece, costringe a ricomporrel’oggetto nel campo del foglio, decidendo cosaincludere o cosa escludere. La foto, al contrario, è giàdelimitata nei pieni e nei vuoti e nel tagliocompositivo; quando si usa una foto come modelloda riprodurre, il disegno che ne risulta è una merareplica, più o meno corretta, ma priva di lettura edella ricchezza che solo un’analisi dal vero richiede.Per questo invito sempre i miei allievi a privilegiaresempre e comunque il disegno dal vero:l’osservatore stabilisce un’empatia particolare conl’oggetto che ritrae, e il tempo necessario che sitrascorre assieme a questo, spesso riesce addirittura

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    a placare l’ansia, facendoci dimenticare il mondo;concede di vivere finalmente non un tempo vuoto,ma un tempo riconquistato alla fretta quotidiana.

    Il volano virtuoso che si attiva fra l’occhio e lamano, favorisce riflessioni e approfondimentisuccessivi. Siamo naturalmente portati a accrescerela nostra conoscenza su ciò che disegniamo anchedal punto di vista della Storia dell’Arte,appropriandoci della straordinaria e ancora attualelezione del Cavalcaselle.

    Il disegno dal vero, dunque, diviene strumentod’indagine del mondo che ci circonda. Per questomotivo è una esperienza che meriterebbe di esserevissuta anche dai non addetti ai lavori. Non a caso,in diversi Musei importanti, si va affermando il

    disegno dal vero come uno strumento alternativoper imparare a guardare i capolavori esposti, da parteanche dei semplici visitatori. Spegnere la cameradello smartphone e disegnare le opere esposte è unmetodo alternativo di conoscenza, meno consumistasicuramente.

    Attraverso questa metodologia è più facile trovare isegni che contraddistinguono ciascun autore. Gliallievi che espongono in questa mostra, sebbenegiovani, dimostrano di avere già una loro cifrastilistica e lo hanno palesato usando sia i materialidella tradizione (punte d’argento, sanguigne, grafite,inchiostri) sia la comune penna a sfera.

    Questa è la seconda mostra che viene organizzatagrazie alla Direttrice dei Musei Vaticani, Dott.ssa

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    Barbara Jatta e alla Direttrice dell’Accademia di BelleArti di Roma Prof. Tiziana D’Acchille, ed è ospitatapresso le sale del Gregoriano Profano. Un luogostraordinario, che custodisce la ritrattistica romanadel II e III sec. d.C., oltre a originali greci e, dadiversi anni, questo corso trova asilo una volta asettimana nell’arco dell’annualità accademica.Questo testo è per me anche l’occasione perringraziare personalmente, assieme agli allievi, la

    Dott.ssa Maria Serlupi, che ci accoglie sempre concompetenti e illuminanti descrizioni delle operepresenti nella collezione e anche per l’entusiasmo el’empatia particolare nei nostri confronti che haconnotato gli incontri.

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    Disegnando si impara a vedere: un approccio alternativo ai Musei Vaticani

    Maria Serlupi CrescenziCuratore Reparto Arti Decorative dei Musei Vaticani

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    Il disegno insegnato come si deve è il miglior modo disviluppare l’intelligenza e di formare il giudizio, perchédisegnando si impara a vedere, e vedere è sapere. Saperdisegnare, è quasi una virtù civile.E. E. VIOLLET-LE-DUC

    Sono particolarmente felice che si sia potutoriproporre, dopo la prima fortunata edizione del2017, una nuova mostra che suggella la fecondacollaborazione tra due istituzioni culturali dialtissimo pregio come i Musei Vaticani el’Accademia di Belle Arti di Roma. Sono grata allerispettive direzioni per aver sostenuto ancora unavolta il progetto, che gratifica meritatamente il lavoroappassionato e assiduo degli studenti,costantemente supportati dalla guida competente epaziente del Professor Pier Luigi Berto.

    Nell’adempimento della propria missione diammaestramento la Chiesa ecumenica ha semprefatto leva sull’incisivo supporto dei linguaggiartistici, nelle loro molteplici forme, nelriconoscerne la valenza come strumenti dicomunicazione universale. Ne deriva l’assiduopatrocinio che la Chiesa ha inteso assicurare allearti, comportando quel continuo incremento delleraccolte papali che nel corso dei secoli ha portato alconfigurarsi dello straordinario “sistema di musei”rappresentato dagli attuali Vaticani.

    “Davvero si può dire che i Musei costituiscono,sul piano culturale, una delle più significative portedella Santa Sede aperte sul mondo”: all’avvio delGrande Giubileo del Duemila il Santo PadreGiovanni Paolo II intuisce come nel mondoglobalizzato questa istituzione, oltre a detenere latutela responsabile di un incommensurabilepatrimonio spirituale, storico, artistico,antropologico per trasmetterlo alle generazionifuture, possa farsi promotore principe di unineludibile dialogo interculturale e interreligioso.

    Le decise innovazioni adottate nell’arcodell’ultimo decennio per ottemperare alle aspettativedi un pubblico ormai planetario hanno trasformato iMusei Vaticani in un laboratorio di sperimentazionea tutto campo. L’esigenza di facilitare l’accesso a unpatrimonio che abbraccia millenni di storia e spazianei cinque continenti, ha visto fiorire visite,esposizioni, pubblicazioni, plurime iniziativedidattiche, tra le quali ho a cuore le attesissimeesercitazioni di disegno dal vero degli allievidell’Accademia di Belle Arti.

    Per ottenere una fruizione più efficace si sonoindirizzate molte di queste attività verso i settorimuseali che non rientrano nelle rotte più scontate.Se nell’immaginario collettivo i Musei Vaticani sonofacilmente associati al “rumore” prodotto da gruppitumultuanti in corsa verso la Cappella Sistina, sonopochi invece ad avere cognizione dell’esistenza disettori museali frequentati da pochi discreti cultori

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    in fuga dagli stereotipi, nell’esplorazione dei quali èpossibile entrare in ascolto di un “silenzio” checonsente di gustare le opere nella più serena visione.

    Tra questi settori si distingue il MuseoGregoriano Profano, fondato da Gregorio XVI nelPalazzo Apostolico Lateranense (1844), da cui futrasferito in Vaticano insieme ai Musei Pio Cristianoe Missionario Etnologico per volere di GiovanniXXIII. Questo imponente trasferimento di operecostrinse la Santa Sede a reperire spazi espositivi adhoc e, per portare a compimento il progetto del suopredecessore, Paolo VI incoraggiò la costruzionedella Nuova Ala dei Musei Vaticani inaugurandolanel giugno del 1970. L’operazione si rivelò ardua perl’esigenza di incuneare il nuovo edificio entro uncomplesso monumentale creatosi tra il XVI e il XXsecolo con il concorso di alcuni dei miglioriarchitetti del tempo. L’incarico venne assegnato allostudio di Vincenzo, Fausto e Lucio Passarelli, cheriuscì a inserire organicamente un involucrosemplice e di forme spezzate, in cemento armato avista, nello spazio di risulta tra il versantesettentrionale delle Mura Vaticane e le simmetrichelinee neo-rinascimentali della Pinacoteca diBeltrami. Se alcuni musei contemporanei sembranoconcepiti in funzione dell’affermazione personale dipreminenti “Archistar” piuttosto che dellavalorizzazione delle opere, il progetto degli architettiPassarelli punta decisamente sull’esaltazione dellafunzione espositiva dell’edificio, affidandola a una

    struttura lineare, poco invasiva, con lucernai efinestre che sfruttano la luce naturale.

    Questa luce naturale che esalta sculture diindiscusso pregio e disparate tipologie, così come ladislocazione in un’area estranea al transito deigrandi flussi, han fatto del Gregoriano Profano illuogo d’elezione deputato alle esercitazioni deglistudenti dell’Accademia di Belle Arti, frutto di unfelice e ormai consolidato partenariato con i MuseiVaticani.

    Dopo le lezioni in aula gli allievi iscritti al Corso diDisegno del professor Pier Luigi Berto lasciano il“Ferro di Cavallo”, che lo stesso fondatore del MuseoGregoriano Profano fece edificare espressamentecome scuola per artisti, risolvendo un annosoproblema, ma suscitando un vespaio di critichecontro l’investimento, ritenuto inopportuno in unmomento di congiuntura storico-finanziaria criticaper lo Stato della Chiesa.

    La formazione teorica si completa debitamentecon la pratica al museo, avvalorando la missione

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    educativa fondante dell’istituzione: dopo molti anniin cui il ripudio della tradizione accademica haprodotto una sconsiderata soppressione della praticadel disegno, si osserva ora un deciso risveglio diinteresse nei confronti della disciplina. Il disegno dalvero, praticato con virtuosa perseveranza dagenerazioni di artisti a partire dal Rinascimento, ètornato fortunatamente a rivalutarsi come elementodi formazione imprescindibile.

    Per tutta la durata dell’anno accademico accolgocon gioia l’appuntamento settimanale con il gruppodell’Accademia, il quale una volta superate leformalità di accesso converge nel Museo GregorianoProfano, che lo accoglie come un’oasi in cui ci si puòsottrarre al bombardamento di parole, suoni eimmagini, in cui siamo costretti a (soprav)vivere nelmondo di oggi, mentre il vociare confuso dei turistiè un’eco lontana che lascia spazio al silenzio.

    Una volta entrati in questa rara dimensionespazio-temporale gli allievi si sparpagliano in diversedirezioni e si dispongono all’ascolto: ognuno, nelrispetto dei propri tempi, arriva immancabilmente apercepire la “chiamata” da parte di una tra le tanteopere, sia essa integra o frammentaria, di rilevanti odi contenute dimensioni, celebrato capolavoroovvero poco nota, esposta in bella vista o in unrecesso recondito della labirintica ala Passarelli.

    Il Museo Gregoriano Profano comprende unapiccola sezione di originali greci e una ricca raccoltadi repliche in marmo di età romana, che

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  • testimoniano l’eccellenza raggiunta dai bronzistigreci. Dislocati nell’area museale si trovano ritratti estatue di età imperiale, sarcofagi, sculture funerarie,grandiosi rilievi, che provengono per la maggiorparte da scavi archeologici e ritrovamenti effettuatinei territori dello Stato Pontificio, in particolare aRoma e nelle sue vicinanze (Ostia, Cerveteri, Veio).

    Le opere catalizzano la simultanea attenzione deldocente, regolarmente munito di sgabello perapplicarsi al disegno in atteggiamento tutt’altro checattedratico, e dei suoi discenti, irresistibilmenteattratti tanto dall’inimitabile lezione dell’Antico,quanto da quella autorevole di uno stimato maestro.

    L’esercitazione dell’Accademia denota una certaanalogia con il progetto In interiori puero, promossodi recente dai professori Emma Nardi e BenedettoVertecchi del Centro di Didattica Musealedell’Università degli Studi Roma Tre coinvolgendo inostri musei. Ispirandosi alla locuzione pliniana“Nulla dies sine linea” alcuni gruppi di bambini dellaquinta elementare sono stati invitatiquotidianamente a scrivere a mano alcune righe dicommento a una piccola immagine, ritagliata dalnoto dipinto Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre.Commissionato da Lord Bristol al pittore boemoWenzel Peter, specializzatosi a Roma nellariproduzione dei più svariati animali, il quadro sidistingue per l’originalità e per la perizia scientificacon cui sono rappresentate ben duecentosessantaspecie animali di tutto il mondo. Lasperimentazione si è conclusa nella PinacotecaVaticana ove, nella visione in presa direttadell’originale, gli scolari han potuto riscontrare convera sorpresa come le singole “tessere” su cuiavevano lavorato a scuola venivano ricomponendoun “puzzle” di così grandi dimensioni.

    Quattro mesi di ininterrotta applicazione hannoportato l’autorevole pedagogista Benedetto Vertecchia dichiarare: «I nostri test hanno dimostrato chescrivere a mano aumenta enormemente la capacitàdi usare il linguaggio. Non è solo questione ditracciare segni, ma del pensiero che corrisponde alsegno che si traccia. Scrivendo sulla carta, il pensiero

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    si esprime in modi molto più distesi e riflessivi checon altri mezzi».

    Ogni riferimento alla “bella scrittura”, inclusacome materia di studio nei programmi ministerialidella scuola elementare predisposti dopo l’unitàd’Italia, è scomparso nei programmi didattici attuali.I presupposti dell’apprendimento della scrittura,ovvero gli elementi di coordinazione occhio-mano,braccia, mani-dita, si ritrovano invece nella”Educazione all’Immagine”, preposta alle attività del

    modellare, disegnare, dipingere. Il progettoelaborato da Roma Tre, che potrebbe rischiare diapparire anacronistico in un mondo minacciatodalla nomofobia (“Sindrome di Disconnessione”),intriga proprio per il suo coraggioso sostegno indifesa della manualità della scrittura che, al pari diquella del disegno, non può né deve arrendersi alsuadente richiamo di tecnologiche “sirene”.

    I bambini delle elementari, come gli allievidell’Accademia, compiono un paziente esercizio le

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    cui intrinseche affinità si rivelano nella definizionedel termine: “Calligrafìa s. f. [dal gr. καλλιγραϕία,comp. di καλλι- «calli-» e -γραϕία «-grafia»]. – 1. a.L’arte, affine al disegno, che insegna a tracciare lascrittura in forma elegante e regolare. b. Per estens.,modo di scrivere in genere, scrittura, grafia”(Dizionario Treccani). Non a caso in Oriente nonesistono compartimenti stagni: nella lingua cineseanticamente veniva usato il termine shu che significa“scrittura”, al pari di quello che utilizziamo inmerito a pittura, musica, danza, mentre in seguito siè evoluto nel termine composto shufa, ovvero “artedella scrittura”. Per la stessa pratica in Giappone siutilizza invece il termine shodoo, significante “viadella scrittura”.

    La commistione tra scrittura e disegno si originanel comune gesto archetipico: il movimentofluttuante della mano, la quale scorrendo su unasuperficie lascia una traccia fluida che s’imprime sulsupporto, creando un “graffio di luce” (RolandBarthes) che istituisce un circuito inestricabile trapensiero, parola e segno grafico.

    La rivoluzione tecnologica ha imposto una svoltache ha radicalmente modificato le abitudini: tastieredel computer e schermi di tablet hanno sostituito laconnessione fra il movimento della mano e latrasposizione della parola su un foglio. I segnali direazione partono proprio dalla culla del digitale,dove ricerche avanzate condotte da psicologi edesperti di neuroscienze americani attestano come la

    scrittura manuale in corsivo, nella connessionemano-occhio-cervello, stimoli le aree celebralideputate all’apprendimento, favorendoassimilazione e memorizzazione di concetti inmaniera nettamente superiore rispetto alla scritturasu tastiera. Ne è seguita una vasta campagna disensibilizzazione, incentrata sulla rivalutazione dellascrittura manuale in corsivo (consigliata perfino daidocenti di Harvard per gli appunti delle lezioni presidai propri studenti) con relativo fiorire di corsi dicalligrafia, nell’acquisita consapevolezza che“Scrivere in bella grafia è un’attività lenta e tuttiabbiamo bisogno di rallentare” (Anna Schettin,vicepresidente dell’Associazione CalligraficaItaliana).

    La scrittura manuale in corsivo, così come lapratica del disegno dal vero, che impegna i ragazzi aconcentrarsi su una singola opera per la durata diuna intera mattinata, consente di evadere dallaquotidianità digitale per recuperare il contatto con lamateria (carta, matita, inchiostri), nonché dicontrapporre alla implacabile accelerazione dei ritmidi vita imposti dalla società contemporanea, lariconquista, nel dilatarsi dei tempi, delle capacità diriflessione, creatività, immaginazione, emozione.

    Gli studenti sono assai diversificati per età,background culturale, origine (dall’Italia alla Cina,Russia, Iran, Cina, ecc.) a riprova della vocazioneinternazionale dell’Accademia di Belle Arti.L’obiettivo comune ricompone le diverse identità in

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    una squadra coesa, che si rinsalda nella condivisioneappassionata di una Bellezza che armonizza ognidifferenza.

    Il tempo scorre lento, il silenzio è sacrale, comepresuppone una pratica che deve svolgersi conimpegno, concentrazione e cura, per evitaresciatterie e giungere al risultato auspicato. Mi ritrovoa circolare in punta di piedi mentre l’esercitazione èin corso, per non distogliere la concentrazione macogliere con stupita ammirazione il percorso che viavia viene tracciandosi sulla carta degli assortistudenti.

    L’obiettivo finale non è il risultato esteticodell’esercizio, quello che conta è il “viaggio”, dentrol’opera ma in primis dentro sé stessi, un percorsolungo che tramite un costante perfezionamentotecnico porta all’affinamento interiore dell’individuoe all’espressione intima di sé, per giungere allacreazione di un’opera nuova lungi dal potersidefinire una “copia”.

  • ANTICO PRESENTEL’ACCADEMIA DISEGNA

    FRANCESCO JOSÈ CAMEROTA

    FLAVIA FANARA

    LORENZO GRAMACCIA

    ANASTASIA KURAKINA

    HONG LINGYI

    LI QINPENG

    GABRIELE LUCIANI

    ELENA MORARU

    MELISSA PITZALIS

    VENUS SHOKRI

    CORINA SURDU

    JUANNI WANG

    LIU WENWEN

    XIA YING

    ZHOU XICHEN

    PIER LUIGI BERTO

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    FRANCESCO JOSÈ CAMEROTA Sotto a sinistra (inchiostro di china e pennino su carta)Musa, c.d. Thalia da originale greco della seconda metàdel IV sec. a.C., prima metà del II sec. d. C., da Roma,Seminario Maggiore del Laterano (ca.1913), inv.9969

    Sotto a destra (inchiostro di china e pennino su carta)Niobide Chiaramonti, la statua raffigura una delle figliedi Niobe, mentre tenta di fuggire dalle frecce di Apolloe Artemide. Rinvenuta alla metà del ’500 a VillaAdriana a Tivoli, inv.1035

    A destra (inchiostro di china e pennino su carta)Ritratto femminile, primi decenni del I sec. d.C.,provenienza ignota, inv. 10203

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    FLAVIA FANARA Sotto a sinistra (pastelli colorati) Ninfa dormiente, metà del II sec. d.C., provenienzasconosciuta, inv.10287

    Sotto a destra (pastelli colorati) Busto femminile, caratterizzato da un’acconciaturatipica di Iside, è un’opera di una bottega dell’Egittoromano, fine I - inizi II sec. d.C., provenienzasconosciuta, inv.10249

    A destra (penna biro)Aura. Le Aurai sono le personificazioni dei venti leggerie come tali sembrano librarsi nell’aria. Si tratta di opereche dipendono da un modello attico degli ultimidecenni del V sec. a.C., I sec. d.C., dall’area del foro diPraeneste (1778), inv.15046

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    LORENZO GRAMACCIA Sotto e a destra (pietra nera e rialzi di gesso bianco su carta magnani) Statua di donna romana nelle vesti di Onfale. La giovane donna si è voluta far rappresentare – in unastatua forse funeraria – nelle vesti di Onfale, la miticaregina di Lidia che costrinse Ercole, di lei innamorato, asvolgere lavori femminili, 200-210 d.C., alla fine del‘500 era a Palazzo Ruspoli, inv.4385

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    ANASTASIA KURAKINA Sotto (grafite su carta da spolvero) Atena e Marsia. Il gruppo restituisce un capolavoro di Mirone che raffigura la dea Atena e il sileno Marsia. È qui esposta la statua di Marsia che, databile allaprima metà del I sec. d.C., fu ritrovata nel 1823sull’Esquilino, inv.9974

    A destra (grafite su carta da spolvero) Pan e Ninfa, inv.3406

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    HONG LINGYI Sotto a sinistra (sanguigne su carta da spolvero) Pan e ninfa. Una giovane ninfa, seduta su una roccia,riceve le avances di Pan, divinità dei boschi, metà uomoe metà capro. Questo gruppo scultoreo si ispira a alcunimodelli ellenistici databili tra la fine del III e del IIsecolo d.C., molto replicati in età romana. Metà del IIsec. d.C., acquistato presso Thomas Jenkins, inv.3406

    Sotto a destra (sanguigna su carta da spolvero)Sarcofago con il mito di Adone, particolare, intorno al220 d.C., da Roma, tomba dei Pancrazi sulla via Latina(1857), inv.10409

    A destra (sanguigna su carta da spolvero) Testa di Mulo. Le orecchie sono un’integrazione delloscultore moderno, inizi del IV sec. a.C., provenienzaignota, inv.10133

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    LI QINPENG A destra (penna biro su tavoletta di multistrato)Antinoo. Il giovane, amato dall’Imperatore Adriano, èraffigurato nelle vesti di un dio agreste che porta ingrembo fiori e frutti, forse Silvano o Vertumno. La statua fu integrata dallo scultore Alessandro D’Esteche eseguì la testa, prendendo a modello quelladell’Antinoo Braschi, ora conservato nella Sala Rotondadel Museo Pio Clementino. Ostia ha restituito unaseconda statua del giovane raffigurato nel medesimoschema iconografico che, già nella collezione diMarbury Hall, è ora conservata in Giappone. 130-138d.C., da Ostia, Tor Boacciana, scavi Fagan (1798),inv.9805

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    GABRIELE LUCIANI Sotto a sinistra (penna a biro su carta chiara) Ritratto femminile, età traianea, II sec. d.C. inv.4660 Sotto a destra (penna a biro su carta grigio azzurra)Rilievo sepolcrale, è raffigurata una famiglia di libertidella gens Servilia, il bimbo, dalla testa piccola eoblunga, era forse affetto da una malformazionecranica come indica il nome Globulus, 30-20 a.C., daRoma, Conservatorio delle Mendicanti (1838),inv.10491

    A destra (penna biro su carta chiara) Ritratto femminile, la testa, restaurata in età moderna,raffigura una giovane donna con elegante e complessapettinatura alla moda negli anni del regno di Adriano,130-138 d.C., provenienza ignota, inv.4332

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    ELENA MORARU Sotto (grafite su carta bianca) Particolare da Sarcofago con mito dei Niobidi, metà delII sec. d.C., da Roma sepolcro c.d. della Medusa (portaViminalis), 1839, inv.10347

    A destra (sanguigna su carta da spolvero) Fronte di sarcofago con le fatiche di Ercole, l’eroeaffronta tre delle dodici prove imposte da Hera: lacattura del toro di Minosse, quella delle cavalle diDiomede e l’uccisione di Gerione, 210-230 d.C., daRoma, tomba dei Valeri sulla Via Latina (1857-1859),inv.9803

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    MELISSA PITZALIS Sotto a sinistra (punte metalliche e rialzi di biacca su carte preparate e colorate a mano) La testa: seconda metà I sec. a.C.; il corpo: metà I sec.d.C., inv.10437

    Sotto a destra (punte metalliche e rialzi di biacca su carte preparate e colorate a mano) Gruppo con Pan e Ninfa, metà del II sec. d.C., inv.3406

    A destra (punte metalliche e rialzi di biacca su cartepreparate e colorate a mano) Fanciullo togato, corpo: metà I sec. d.C.; testa: primametà III sec. d.C., inv.10451

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    VENUS SHOKRI Sotto (grafite morbida su carta chiara) Torso di giovane con mantello, copia romana damodello seconda metà V sec. a.C., prima metà II sec.d.C. inv.10249

    A destra (grafite morbida su carta chiara) Ritratto femminile, fine I-inizi II sec. d.C., inv.10249

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    CORINA SURDU Sotto e a destra (grafite dura su carta fabriano bianca)Particolari da Sarcofago con mito dei Niobidi, metà IIsec. d.C., inv.10437

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    JUANNI WANG Sotto a sinistra (penna e inchiostro nero su carta digiornale) Erma di Dioniso, copia romana da originale greco Vsec. a.C., seconda metà I sec. d.C., inv.10120

    Sotto a destra (penna e inchiostro nero su carta digiornale) Statua di Marsia, replica del gruppo mironiano conAthena, prima metà del I sec. d.C., inv.9974

    A destra (grafite su carta riso) Autoritratto con immagine tagliata di Musa, c.d. Thalia.Prima metà II sec. d.C., inv.9969

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    LIU WENWEN Sotto a sinistra (sanguigna su carta chiara) Parte di fregio con eroti, dal muro di recinzione delForo di Traiano, II sec. d.C., inv.97600

    A destra (sanguigna su carta azzurognola) Gruppo con Eros, delfino e anatra, fine I sec. a.C. -prima metà I sec. d.C., inv.9575

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    XIA YING Sotto a sinistra (penna e inchiostri colorati) Fronte di Sarcofago con scene mitologiche, inizi III sec.d.C., inv.9558

    A destra (penna e inchiostri colorati acquerellati)Torso di Doriforo, copia romana da bronzo di Policleto(ca. 440 a.C.) metà I sec. d.C., inv.38555

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    ZHOU XICHEN Sotto a sinistra (sanguigna su carta chiara) Ritratto femminile, 220-230 d.C., inv.10186 Sotto a destra (inchiostro e pennino su carta chiara)Niobide Chiaramonti, prima metà II sec. d.C., inv.1035

    A destra (sanguigna su carta chiara) Statua di donna romana nelle vesti di Onfale, 200-210d.C., inv.4385

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    PIER LUIGI BERTO Sotto a sinistra (sanguigna e rialzi di gesso bianco su carta magnani)Satiro in riposo, copia romana della seconda metà del Isec. d.C. da un capolavoro di Prassitele (340-330 a.C.).Il satiro Anapauòmenos (in riposo) è raffigurato in etàgiovanile, vestito della sola pelle di pantera. Proviene daFrascati, loc. Colle Giudice (1851), inv.9980

    Sotto a destra (punta d’argento e di piombo su cartasennelier) Ritratto femminile, primi decenni del I sec. d.C.,provenienza ignota, inv.10203

    A destra (sanguigna e rialzi di gesso bianco su cartamagnani)Particolare dal Sarcofago con mito dei Niobidi, metà delII sec. d.C., inv.10347

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    Francesco José Camerotanato a Chacao (Venezuela) nel 1991, hafrequentato il liceo artistico PomponioLeto di Teggiano (SA). Nel 2017 haconseguito il diploma di I livello inPittura all'Accademia di Belle Arti diRoma, dove attualmente è iscritto alcorso di II livello di Pittura. In parallelopartecipa a mostre collettive.

    Flavia Fanara nasce a Roma nel 1991, dove lavora comeartista e insegnante di Arti visive. Silaurea in Pittura presso l'Accademia diBelle Arti di Roma e frequental’Università di Salamanca. Collabora condiverse gallerie e Musei, recentemente haconcluso una residenza d'artista presso ilMACRO Museo di Arte Contemporanea.

    Lorenzo Gramaccia nasce ad Ancona nel 1992. Dopo averconseguito il diploma di Maestro d’Arte equello di Arte Applicata all’IstitutoStatale d’Arte di Ancona, si trasferisce aRoma, dove nel 2015 consegue il diplomadi I livello in Pittura all’Accademia diBelle Arti. Ha lavorato per lerappresentazioni del Teatro dell’Opera diRoma secondo i dettami della scenografiaall’italiana. Attualmente è iscritto albiennio specialistico presso la stessaAccademia.

    Anastasia Kurakina è nata a Mosca. Laureata all'Accademia diBelle Arti di Roma nel 2015. Ha fattomostre personali e collettive in Russia,UK, Italia, Svizzera, USA, Spagna.

    Hong Lingyinata nel 1997 a Guangzhou in Cina, si ètrasferita a Roma nel 2016. Attualmentestudia Pittura presso l'Accademia di BelleArti di Roma. Ha partecipato a diversemostre ed è segretario generaledell’Associazione degli studenti cinesidell’Accademia di Belle Arti di Roma.

    Gabriele Lucianinato a Tivoli nel 1990, si diplomaall'Accademia di Belle Arti di Roma. È unpittore e disegnatore legato fortemente aitemi della mitologia greca romana.Partecipa a numerose collettive nazionalie internazionali, vincendo importanticompetizioni artistiche.

    Elena Morarunata in Moldavia nel 1996. Nel 2014 si èlaureata presso il Liceo Accademico diBelle Arti “Igor Vieru” di Chisinau(Repubblica Moldova).Prosegue il suo percorso formativofrequentando il triennio di Grafica d'Artepresso l'Accademia di Belle Arti di Roma.

    Melissa Pitzalisè una disegnatrice e scultrice italiana,classe 1990. Nel 2015 si è laureata pressol’Accademia di Belle Arti di Roma.Partecipa a mostre collettive e residenzed'artista nazionali ed internazionali. Attualmente vive e lavora a Roma, dovecollabora con diversi artisti.

    Li Qinpeng è nato nel 1990 a Luoyang, Cina. Nel2016 ha conseguito la laurea specialisticapresso l’Accademia di Belle Arti di Roma.Attualmente lavora nell'ufficiodell'istruzione dell’Ambasciata cinese eal contempo frequenta un corso direstauro.

    Venus Shokrinata a Tehran (Iran) nel 1991. Sitrasferisce a Roma nel 2011 e si iscriveall’Accademia di Belle Arti di Roma,conseguendo il diploma di I livello diPittura nel 2014, ottenendo anche undiploma di II livello in Pittura nel 2018presso la stessa università. In parallelo,partecipa a mostre collettive in Italia e inEuropa.

    Corina Surdunata in Moldavia nel 1993. Nel 2015consegue il diploma in Pittura e nel 2018in Grafica d’Arte presso l’Accademia diBelle Arti di Roma. Attualmente staconcludendo il master di I livelloARTLAB in Grafica d’Arte presso laScuola Iad, in convenzione conl’Accademia di Belle Arti di Roma.

    Juanni Wangnata nel 1982 in Cina. Dopo una laureain Arte e Design a Shanghai, nel 2017 silaurea in Pittura all’Accademia di BelleArti di Roma. Ha fatto mostre personali ecollettive in Italia e Cina. Alcune dellesue opere fanno parte di collezioniprivate.

    Liu WenWen nata nel 1983 a ShangDong RiZhao èun’artista cinese che vive a Roma.È vice segretario generale della“International Federation of WomanArtists” e membro della “Sino-Italy ArtFoundation”, oltre che candidata per unmaster all’Accademia di Belle Arti diRoma. Tra numerose mostre e premi èvincitrice della medaglia di bronzo del36° Premio Internazionale di Letteraturae Arte di Firenze.

    Xia Ying nata a Nei Mongolo, Cina, nel 1983.2002-2006, BA in Pittura Zhong YangMinzu Università di Pechino.2015-2018, MA in Pittura Accademia diBelle Arti di Roma

    Zhou Zichennato nel 1996, a Wuxi, Cina. Nel 2014 sidiploma alla Scuola superiore Hubin diWuxi. Nel 2015 si è trasferito a Perugiaper studiare la lingua italiana. Alla finedel 2015 si è iscritto all’Accademia delleBelle Arti di Roma per studiare pittura.

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    Pier Luigi Bertoè allievo da giovane della scultrice russaLidia Trenin Franchetti, seguace diCharles Despiau a Parigi, presso il suoatelier di Villa Strohl-Fern a Roma.Frequenta anche, sempre a Villa Strohl-Fern, lo studio di Carlo Levi, doveconosce e si appassiona al suo mondopittorico e ai suoi temi. Ha l’occasione diconoscere personaggi come MarinoMazzacurati, Tono Zancanaro, CorradoCagli, Renzo Vespignani, Ugo Attardi.Berenice, giornalista di Paese Sera ecritico d’arte, lo segue nei suoi inizi. Perun breve periodo dipinge accanto aRiccardo Tommasi Ferroni, presso lostudio di Via dei Riari a Roma.Inizia a esporre tenendo mostrepersonali presso la galleria “laMargherita” a Roma e la libro galleria“Cortina” di Milano. Espone diverse voltealla libro-galleria “Ferro di Cavallo” diRoma presentato da Jolanda Nigro Covre,che scriverà la prefazione al catalogo perla personale alla “Cuba d’oro” sempre aRoma. Entra in Accademia e comincia acollaborare, come assistente di pittura,con diversi maestri, tra i quali AldoTurchiaro. Tiellemedia editore pubblicauna monografia nel 2009 accompagnatada un saggio di Marco Di Capua dal titolo

    “Il funambolo”. Nel 2010 espone allo“Studio S” di Carmine Siniscalco. Duesue opere vengono inserite in “1990-2010: Vent’anni d’arte a Roma” saggio diTiziana D’Acchille pubblicato per i tipi diedizioni Bora nel 2011. Nel 2012 cura lamostra collettiva “Il segno delle orme, leStrade dell’arte nella memoria delfuturo” alla Casa della Memoria.Nel 2013 cura un saggio su Carlo Levi daltitolo “Oltre il buio” per le “EdizioniEnsemble” raccogliendo scritti di variautori e un’importante mostra di disegnidel Maestro. Sempre nel 2013 cura lamostra di suoi allievi, presso la Casa dellaMemoria e della Storia di Roma,patrocinata dal Comune di Roma, dallaFIAP, dall’Accademia di Belle Arti diRoma oltre che dalla Fondazione CarloLevi dal titolo “Oltre il buio”. Sempre nel2013 partecipa con i suoi studenti allamostra “L’Accademia disegna” curata daTiziana d’Acchille ai Musei Capitolininell’ambito della mostra “L’etàdell’equilibrio”. Il 20 Marzo del 2013tiene una lezione aperta dal titolo“Canova e il disegno, tecniche emateriali”, a Palazzo Braschi in occasionedella mostra “Canova, Il segno dellagloria”. Il 19 febbraio 2014 tiene unalezione pubblica dal titolo “Una tecnica

    segreta e antica, il disegno con la puntad’argento. Alla scoperta di una raffinatametodologia operativa.” ai MuseiCapitolini, nell’ambito della mostra“Spinario, storia e fortuna”. Partecipa nel2014 alla mostra collettiva presso laGalleria Porta Latina di Roma dal titolo“Testo a fronte - 37 immagini per 37racconti”. Espone in una personalepresso L’Incontro d’Arte diRoma/Arteperoggi curata daRobertomaria Siena, e pubblica uncatalogo dal titolo “La passione per ildisegno” per i tipi di Achillea Felix, contesti di Marco Di Capua, Manlio Gaddi,Marco Nocca e Robertomaria Siena. È invitato nel 2014 a partecipare alla LXVedizione del Premio Michetti aFrancavilla al Mare (CH). Ha curato, assieme a G. Mariani e M. Nocca, la mostra antologica e ilcatalogo (ed. Erma di Bretschneider) diJean-Pierre Velly dal titolo “L’ombra e laluce”, che si è tenuta a Palazzo Poli -Istituto Centrale per la Grafica a Romadal 22 marzo al 15 maggio 2016. Si sonooccupati e hanno scritto sul suo lavoro,tra gli altri, anche Vito Apuleo, Berenice,Costanzo Costantini, Dario Micacchi,Giuseppe Selvaggi, Stefania Severi.

  • ANTICO PRESENTEL’ACCADEMIA DISEGNASeconda Edizione

    Una mostra promossa dai Musei Vaticani in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Roma

    22-31 OTTOBRE 2019MUSEI VATICANIMUSEO GREGORIANO PROFANO

    Mostra e catalogo a cura diPier Luigi BertoMaria Serlupi Crescenzi

    Progetto graficoMario Felici

    FotografieJuanni WangMaria Serlupi Crescenzi

    Allestimento Stefania Teodonio

    CollaboratoriGabriele LucianiMelissa PitzalisFlavia Fanara

    StampaPage Service

    PassepartoutFiammeri Roma

    Alberta CampitelliPresidente

    Tiziana D’AcchilleDirettrice

    Rosa Sabina PassavantiDirettrice Amministrativa

    Raffaella AmmendolaDirettrice di Ragioneria

    CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONEAlberta CampitelliTiziana D’AcchilleRosa Sabina PassavantiGiovanni AlbaneseLucia LevaClaudia Catalano

    CONSIGLIO ACCADEMICOTiziana D’AcchilleMassimo ArduiniCostanza BarbieriCecilia CasoratiDalma FrascarelliAndrea LelarioStefano PiacentiPietro RoccaseccaVincenzo ScolamieroGabriele SimonginiAngelica SperoniDaniela Caldarulo

    GOVERNATORATO DELLO STATODELLA CITTÀ DEL VATICANOS.Em.za Rev.ma il Sig. Card. Giuseppe Bertello PresidenteS.E.R. Mons. Fernando Vérgez Alzaga Segretario Generale

    DIREZIONE DEI MUSEI E DEI BENI CULTURALIBarbara Jatta DirettoreMons. Paolo NicoliniGuido CominiRoberto Romano

    REPARTO ARTI DECORATIVEMaria Serlupi Crescenzi

    REPARTO ANTICHITÀ GRECO-ROMANEGiandomenico SpinolaClaudia ValeriSabina Francini

    UFFICIO MOSTREAndrea Carignani Isabella LeoneMarta Monopoli

    UFFICIO DEL CONSERVATOREVittoria Cimino

    SERVIZIO DI LOGISTICAFulvio BernardiniAntonio Maura

    UFFICIO EVENTIIlaria CerliniSabrina BorgognoniLuciano Gagliano

    UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONELucina VattuoneMatteo Alessandrini

    UFFICIO MULTIMEDIA E SITO WEBRosangela MancusiRoberto Di GiampietroAnna Liguori

    UFFICIO GRAFICAAlessandra Murri

    CORPO DI CUSTODIADiego OrtusoAlessandro Fadda