1 Complesso immobiliare di proprietà provinciale denominato Complesso immobiliare di proprietà provinciale denominato Complesso immobiliare di proprietà provinciale denominato Complesso immobiliare di proprietà provinciale denominato “PALAZZO MALASPINA” “PALAZZO MALASPINA” “PALAZZO MALASPINA” “PALAZZO MALASPINA” sito in sito in sito in sito in Pavia Pavia Pavia Pavia – Via Malaspina 3 Via Malaspina 3 Via Malaspina 3 Via Malaspina 3
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Complesso immobiliare di proprietà provinciale denominato ... · Pavia Pavia –––– Via Malaspina 3Via Malaspina 3Via Malaspina 3 . 2 ... "forse a ricordare l'Accademia di
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Complesso immobiliare di proprietà provinciale denominatoComplesso immobiliare di proprietà provinciale denominatoComplesso immobiliare di proprietà provinciale denominatoComplesso immobiliare di proprietà provinciale denominato
sito in sito in sito in sito in Pavia Pavia Pavia Pavia –––– Via Malaspina 3Via Malaspina 3Via Malaspina 3Via Malaspina 3
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DESCRIZIONE DEL FABBRICATODESCRIZIONE DEL FABBRICATODESCRIZIONE DEL FABBRICATODESCRIZIONE DEL FABBRICATO
Stato dei luoghi e caratteristiche del fabbricatoStato dei luoghi e caratteristiche del fabbricatoStato dei luoghi e caratteristiche del fabbricatoStato dei luoghi e caratteristiche del fabbricato
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Palazzo Malaspina è composto da due parti distinte, una parte settecentesca, ed una
neoclassica.
La parte neoclassica, di proprietà del Comune di Pavia è sede della Biblioteca Civica e
dell'Archivio Civico, ricco di preziosissimi documenti e manoscritti, mentre la parte settecentesca,
oggetto della presente stima, è oggi di proprietà della Provincia di Pavia ed è adibita a sede di
rappresentanza della Prefettura.
Attuale residenza del Prefetto, il palazzo fu progettato in forme neoclassiche dal proprietario, il
Marchese Luigi Malaspina di Sannazzaro, colto rappresentante dell'aristocrazia locale, raffinato
raccoglitore di oggetti antichi e di opere d'arte le cui collezioni formano il nucleo originario dei
Musei Civici pavesi.
Notevole l'ingresso scenografico a “cannocchiale prospettico” ornato con i busti del filosofo
Severino Boezio e del poeta Francesco Petrarca.
Per l’ingresso al cortile d’onore, infatti, fu studiata una soluzione a cortine convergenti affinchè
l’occhio del passante fosse deviato subito alla facciata del palazzo.
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Sulla corte, in cui si apre porticato a cinque archi sormontato da altrettante finestre, si
affacciavano locali di servizio, cucine, dispense e scuderie, oggi destinati a portici e locali
accessori e si accede al piano nobile tramite un sontuoso salone d’onore.
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Il prospetto verso il giardino presenta una decorazione “architettonica” dipinta, arricchita con
festoni di fiori e di frutta.
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Sono presenti, al suo interno, sale con stucchi molto interessanti, e sono conservati gli arredi
originali.
Post 1890 - ante 1910 - Tavolo con piedi torniti a cipolla, decori in ottone traforato e dorato negli angoli e cartelle sagomate in radica lungo il bordo.
Post 1800 - ante 1849 - Divano imbottito con tessuto a fiori damascato color giallo chiaro, schienale trilobato, con al centro e ai lati, tabella a motivi decorativi a croci e volute, sottili piedi mossi.
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Tra le sale perfettamente conservate sono da citare la Sala del Regno al piano terra, con volta
affrescata con armi e strumenti musicali e i numerosi ambienti al piano nobile.
La grande sala al pian terreno nel corpo centrale dell'edificio, tra il cortile e il giardino, presenta nella volta una decorazione rococò con stucchi raffiguranti armi (moschetti con baionetta, spade, cannoni), strumenti musicali (flauti, tamburi, trombe) e putti , "forse a ricordare l'Accademia di Musica e d'arte militare che veniva radunata presso la sua casa dal marchese Ottaviano Malaspina negli anni 1678-1680" (cfr. L. Erba in BIB). Gli stucchi sono bianchi per quanto riguarda gli elementi decorativi a racemi, mentre sono colorati gli elementi figurativi. Gli stucchi campeggiano su uno sfondo azzurro.
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La Sala Rossa, la Sala Azzurra, il Salone Giallo e il Salone Blu contengono preziosi arredi d’epoca
dalle maniglie delle porte che riportano le iniziali di Luigi Malaspina, ai tavoli in marmo,
candelieri, specchiere e lampadari.
Porta dipinta di bianco con tre specchiature lisce sovrapposte, sottolineate da cornici dorate con palmette, volute e motivi fitomorfi. Il fastigio riccamente decorato, reca volute, girali e palmetta centrale. Le sei porte, presentano verso l'interno del salotto dodici maniglie rotonde con ghirlanda di fiori recante al centro una farfalla ad ali spiegate, su ciascuno dei due battenti.. La formella esagonale centrale presenta agli angoli 4 triangoli con motivi a foglia dorata. L'architrave lisci sorregge un cappello aggettante. Maniglia ovale in ottone dorato con due palmette, corone e iniziali LM (Luigi Malaspina); due teste leonine e palmette sulla placchetta del buco della serratura.
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Lampadario a 5 bracci decorato da volute, fiori e cherubini, con sfere terminali in vetro bianco opaco.
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Suggestiva è inoltre la sala turca con decorazioni orientaleggianti.
Volta con decoro "a padiglione", completamente affrescata con motivi a grottesche di ispirazone orientale, con racemi e volute; al centro 4 medaglioni con figure maschili in abiti orientali, fumatori di narghilè, alternati a medaglioni sorretti da due odalische recanti al centro mazzi di fiori. Lungo tutto il perimetro, in corrispondenza dell'imposta della volta, corre un motivo decorativo a festone con nappe ("fregio a mantovana") con profilo in stucco sagomato, quasi a simulare l'interno della tenda di un sultano.
La costruzione dell’edificio prese il via, per volontà del marchese Luigi Malaspina di Sannazzaro,
nel 1794, che partecipò direttamente alla progettazione e per far spazio alla propria dimora fece
demolire la Chiesetta di San Zeno.
Nel 1835, alla morte di Luigi Malaspina, il Palazzo passò a Torquato Malaspina, divenne sede
della Prefettura dal 1882 e dal questa famiglia, dopo lunghe trattative, venne acquisito
dall’Amministrazione Provinciale di Pavia.
Descrizione del fabbricato e Descrizione del fabbricato e Descrizione del fabbricato e Descrizione del fabbricato e cccconsistenzeonsistenzeonsistenzeonsistenze
Il bene oggetto di stima è costituito da un edificio a corte con un lato aperto, dal quale si accede,
su Via Malaspina.
E’ composto da due piani fuori terra; il piano terra è caratterizzato dall’ingresso principale che
prospetta direttamente sul cortile passando attraverso il portico colonnato antistante che fa da
filtro tra interno ed esterno. Lungo questo percorso si trova, sulla destra, l’ampia scala
monumentale in pietra, mentre annessa al portico c’è la Sala del Regno, sala per conferente ricca
di decorazioni e ben illuminata da quattro ampie finestre.
La balaustra dello scalone monumentale è caratterizzata da un corrimano in legno scandito da 11 pomoli in ottone. Il ferro battuto disegna un motivo decorativo a fitte spirali.
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Pareti affrescate a trompe l'oeil con finte prospettive architettoniche. Sulla parete nord: tre finestre a due ante sormontate da stemmi e alternate da lesene con capitelli corinzi. Sulla parete sud: due finte finestre e due vere, che si aprono sul cortile di facciata. Sulla parete breve est: nicchia circondata da cornice trompe l'oeil a finto marmo. Lo zoccolo alla base delle pareti è dipinto a bugnato di finto granito.
Entrando al piano nobile dallo scalone monumentale si accede direttamente alle stanze di
rappresentanza dotate di ampie finestre che si affacciano sui retrostanti Giardini Malaspina,
mentre l’ala esposta ad ovest ospita la Sala da pranzo, Soggiorno, Cucina, Camere da Letto e
locali di servizio.
In generale per l’intero complesso immobiliare, le pareti sono intonacate, ad eccezione di quelle
affrescate.
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I pavimenti sono di vari materiali: parquet, cotto antico e non, gres, graniglia, a mosaico e la
scala principale è in pietra serena.
Pavimento a parquet con motivi geometrici a quadrati e rombi in tre tipi di legni: rosso, scuro e miele.
Pavimento in parquet a rombi, esagoni e quadrati, realizzato con tre tipi di legni diversi: rosso, marrone e color
miele.
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Pavimento in cotto bicolore (rosso e crema) con motivo a stella a sei punte (creata da sei triangoli chiari color crema), una piastrella esagonale rossa al centro e sei romboidali rosse intorno.
Pavimento seminato alla veneziana, bianco, nero, grigio, giallo, rosso. Al centro campeggia lo stemma della famiglia Malaspina di Sannazzaro, con aquila bicefala e corona. Ai quattro lati quadrato nero con corona e iniziali M.L.M, tutt'intorno fascia a nastro e fascia a rosette e racemi.
Il complesso immobiliare è dotato di impianto elettrico, idrico, telefonico, riscaldamento,
condizionamento e sistema antincendio ad estintori portatili.
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Superfici
DESCRIZIONEDESCRIZIONEDESCRIZIONEDESCRIZIONE SUPERFICIE LORDA MQSUPERFICIE LORDA MQSUPERFICIE LORDA MQSUPERFICIE LORDA MQ
Piano cantina 473
Piano Terra - Alloggio Prefetto 132
Soppalco - Alloggio Prefetto 34
Piano Terra - Palazzo Malaspina 315
Piano Primo - Palazzo Malaspina 428
Stanze di pregio Piano Primo 624
Piano Ammezzato - Palazzo Malaspina 71
Piano terra - Ripostiglio e garage (sub 11) 82
Balconi terrazzi, portici 132
Box e ripostiglio Piano Terra e primo (sub 8) 108
Giardino 1.096
TOTALITOTALITOTALITOTALI 3.4953.4953.4953.495
ProvenieProvenieProvenieProvenienzanzanzanza
Il bene è pervenuto in proprietà dell’Amministrazione Provinciale a seguito di atto di
compravendita del 18.04.1881.
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IDENTIFICAZIONE CATASTALE E SITUAZIONE URBANISTICA EDILIZIAIDENTIFICAZIONE CATASTALE E SITUAZIONE URBANISTICA EDILIZIAIDENTIFICAZIONE CATASTALE E SITUAZIONE URBANISTICA EDILIZIAIDENTIFICAZIONE CATASTALE E SITUAZIONE URBANISTICA EDILIZIA