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ALESSANDRO MANZONI SCRITTORE, POETA E DRAMMATURGO ITALIANO 1 Nathalie Sacco Comis Classe 4^D anno scolastico 2014/2015 Liceo artistico “A. Vittoria”- Trento
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Alessandro Manzoni

Jan 14, 2017

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Nathalie S.
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Page 1: Alessandro Manzoni

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ALESSANDRO MANZONI

SCRITTORE, POETA E DRAMMATURGO ITALIANO

Nathalie Sacco Comis Classe 4^D anno scolastico 2014/2015 Liceo artistico “A. Vittoria”- Trento

Page 2: Alessandro Manzoni

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INDICE....... 2

L‘ERA STORICA DI MANZONI……. 3

VITA……. 4, 6, 7 CHI SONO I BARNABITI…… 5

PENSIERO…… 8 ILLUMINISMO…… 8 ROMANTICISMO…… 8 CRISTIANESIMO…… 8

POETICA…….9,10 UNA NUOVA ESPRESSIONE D‘ARTE…… 9 VERO STORICO E VERO POETICO……. 9 IL FINE MORALE DELL‘ARTE……. 10

POETICA DELLE TRAGEDIE……. 11 RACCONTI PASSATI……. 11

LA TRAGEDIA L‘ADELCHI……. 12,(…)20 PERSONAGGI…… 14 ATTO PRIMO…… 15,16 ATTO SECONDO…… 17 ATTO TERZO…… 18 ATTO QUARTO…… 19 QTTO QUINTO…… 20

COMMENTO…… 21 POTERE E MORALE CRISTIANA…… 21

SITOGRAFIA…… 22

INDICE

Nathalie Sacco Comis Classe 4^D anno scolastico 2014/2015 Liceo artistico “A. Vittoria”- Trento

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L‘ERA STORICA DI MANZONI L‘era di Manzoni è stata per l‘Europa una delle più ricche di vicende politiche e

culturali. Quando egli nasceva a Milano, tutta la Lombardia era sotto il dominio austriaco

mentre il resto della penisola, diviso in stati più o meno indipendenti, era sottosposto all‘influenza delle grandi potenze europee, in particolar modo all‘Austria.

Verso la fine del secolo questo assetto politico venne sconvolto prima dalla rivoluzione francese e poi da Napoleone.

La rivoluzione diffuse ovunque la voglia di liberarsi dalle strutture opprimenti dell‘ Antico Regime e crearne invece di moderne sull‘ordine politico, sociale ed economico.

In Italia queste idee diedero forza alle secolari aspirazioni all‘unità nazionale ed all‘indipendenza dallo stato straniero. (che a lungo andare avrebbe condotto alla proclamazione del Regno d‘Italia nel 1861)

Manzoni visse tutte queste vicende profondamente, condividendo significati e influenze riscontrabili nelle sue opere.

CARTINA DELLA PENISOLA ITALIANA NEL 1796

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VITA Nato a Milano nel 1785 probabilmente da una relazione extramatrimoniale tra Giulia

Beccaria (figlia del famoso Cesare Beccaria, autore „Dei diritti e delle pene“), e Giovanni Verri, fratello di Alessandro e Pietro Verri (noti esponenti dell‘Illuminismo italiano) e immediatamente riconosciuto dal marito di lei, Pietro Manzoni.

Nel 1791 all‘età di 19 anni Manzoni entrò nel collegio dei Somaschi a Merate dove rimase fino al 1796, anno in cui fu ammesso presso il collegio dei barnabiti. Diapositiva 4

Nel 1805 si trasferi a Parigi dove risiedeva la madre insieme con il suo (nuovo) compagno, Carlo Imbonati; che morì nello stesso anno. Proprio in onore di lui Manzoni compose il carme in morte di Carlo Imbonati.

Rientrato a Milano nel 1807, incontrò e si innamorò di Enrichetta Blondel.

Si sposarono con rito calvinista ed ebbero dieci figli (otto dei quali gli morirono tra il 1811 e il 1873).

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RITRATTO DI MANZONI E ENRICHETTABLONDEL

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VITA Il 1810 fu l‘anno della conversione religiosa della coppia: il

22 maggio Enrichetta abbracciò la fede cattolica e , tra agosto e settembre, Manzoni la seguì.

Nello stesso anno della sua conversione Manzoni torna a vivere a Milano, dove resterà fino alla morte (ad eccezion fatta di alcuni mesi trascorsi a Parigi, tra il 1819 e il 1820, e di qualche breve viaggio a Firenze, nel 1827 e nel 1856).

Fu questo un periodo molto triste dal punto di vista familiare (dati i numerosi lutti), ma molto fecondo da quello letterario, infatti nei 2 decenni successivi furono cmoposti (fra l‘altro):• la Pentecoste,• le Osservazioni sulla morale cattolica, • la tragedia l‘Adelchi, • Marzo 1821 • il Cinque Maggio,• le Postille al vocabolario della crusca • E fu avviata la stesura del romanzo Fermo e Lucia ,

uscito nel 1827 con il titolo de I promessi sposi, ma la cui stesura definitiva avverrà nel 1840.

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VITA Nel 1833 morì l‘amata moglie Enrichetta e nel 1837 si risposò con Teresa Borri vedova

Stampa.

La sua fama di letterato, di grande studioso ed interprete della lingua italiana si andava sempre più consolidando e fu così che nel 1860 fu nominato Senatore del Regno, una nomina a cui segui, l‘anno dopo, la morte della seconda moglie.

Nel 1862 venne incaricato di prendere parte alla Commissione per l‘unificazione della lingua e sei anni dopo presentò la relazione „Dell‘unità della lingua e dei mezzi per diffonderla“.

Il 22 maggio 1873 Manzoni muore a Milano, ricordato come il letterato italiano più rappresentativo del secolo e come il padre della lingua italiana moderna.

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RITRATTO DI MANZONI E TERESA BORRI

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PENSIERO Manzoni , nel corso della sua vita, venne influenzato da:

ILLUMINISMOPoichè condivideva:

• l‘uso della ragione per analizzare le vicende umane, motivo per cui aderisce ad ideali liberali e democratici;• il valore civile e morale che deve possedere la letteratura così come era stato per i più importanti autori

illuministi: Voltaire, Montesquieu, Beccaria e Verri.

ROMANTICISMOCon esso condivideva:

L‘interesse per la storia, in particolare per la storia nazionale (innanzitutto intesa come „storia die popoli“), il cui studio gli consente di comprendere quali meccanismi entrano in azione nei rapporti tra gli uomini;

La richiesta di una maggiore libertà nell‘espressione artistica, in contrasto con la rigidità del neoclassicismo.

CRISTIANESIMO

Con cui condivideva: La fiducia in Dio e nella Provvidenza divina, (Manzoni crede nell‘esistenza di un disegno divino, a volte

incomprensibile per l‘uomo, che guida gli avvenimenti umani); Il messaggio del Vangelo quale modello di vita per gli uomini

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POETICA La poetica di Manzoni si caratterizza per: UNA NUOVA ESPRESSIONE D‘ARTE

Una nuova lingua scritta che è il più vicina possibile a quella parlata. Manzoni sceglie la lingua fiorentina parlata dalla borghesia colta.

La forma del romanzo, scelta da Manzoni, nuova per l‘Italia di allora (si può dire che è grazie a lui che nasce il romanzo in Italia).

Il romanzo storico che propone, il quale si distingue dai romanzi già diffusi nell‘Europa di allora per l‘attenzione che Manzoni riservaagli umili, essi sono i veri protagonisti.

VERO STORICO E VERO POETICO In Manzoni si distingue quando subentra lo storico e quando il poeta. Lo storico si

preoccupa di illustrare i fatti come sono accaduti; Il poeta indaga l‘animo umano per comprendere i motivi che hanno portato gli uomini

ad agire in tale modo.

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POETICA La poetica di Manzoni si caratterizza per: IL FINE MORALE DELL‘ARTE

Scrive Manzoni: l‘opera d‘arte deve proporsi “l‘utile per iscopo, il vero per soggetto, e l‘interessante per mezzo“.

Utile poichè l‘opera d‘arte deve servire, essa deve avere un fine morale; Vero perchè i contenuti presentati non devono essere di fantasia, essi devono riferirsi a

fatti verosimili. Interessante nel senso che i contenuti devono essere presentati in modo coinvolgente per

il lettore, cos da tenere sempre vivo il suo interesse.

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POETICA delle TRAGEDIE RACCONTI PASSATI

Nelle sue tragedie Manzoni situa le vicende in periodi lontani, studiandoe descrivendo le situazioni passate cercando inoltre nessi e morali con le vicende attuali che lo circondano.

Cosi facendo però rischia di commettere falsi storici inserendo idee del suo tempo fuori contesto.

Per risolvere il problema Manzoni crea quindi un nuovo ruolo per i CORI che ,nel suo caso, diventano strumento di interpretazione privata dell‘autore.

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LA TRAGEDIA L‘ADELCHI

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LA TRAGEDIA L‘ADELCHI

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La tragedia, Adelchi, tratta delle vicende dell’ultimo periodo della dominazione dei Longobardi in Italia, cioè dal 772 al 774: l’invasione della penisola dei Franchi condotti da Carlo Magno e la fine del regno di Desiderio, re dei Longobardi.

Le figure dominanti della tragedia sono i figli di Desiderio cioè Ermengarda e Adelchi;  la prima, moglie ripudiata di Carlo, è consunta da un amore prepotente e redenta

dal dolore di colpe non sue. mentre il secondo, Adelchi, deve fare la guerra e sente che la guerra è ingiusta,

deve compiere violenze e sente che la violenza è maledetta, deve vivere ed operare in un modo che non è suo.

Essa è  preceduta da notizie storiche suddivise in eventi anteriori all'azione compresa nella tragedia.

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LA TRAGEDIA L‘ADELCHI

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Longobardi Carlo, re Franchi Desiderio, re Adelchi, suo figlio Ermengarda, figlia di Desiderio Ansberga, figlia di Desiderio, badessa Vermondo, scudiero di Desiderio

Anfrido e Teudi, scudieri di Adelchi Baudo, duca di Brescia Giselberto, duca di Verona Ildechi, Indolfo, Farvaldo, Ervigo, Guntigi, duchi Amri, scudiero di Guntigi Svarto, soldato Franchi Albino, legato

Rutlando e Arvino, conti Latini Pietro, legato d'Adriano papa Martino, diacono di Ravenna Duchi, scudieri, soldati longobardi Donzelle, suore del monastero di San Salvatore Conti e vescovi franchi Un araldo

PERSONAGGI

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LA TRAGEDIA L‘ADELCHI

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PRIMO ATTO Il I atto si svolge quasi interamente nel palazzo reale di Pavia, dove lo scudiero

Vermondo annunzia ai due re, Desiderio ed Adelchi, l’imminente arrivo della ripudiata Ermengarda.

Nelle prime battute già si delineano le due diverse fisionomie di Desiderio e di Adelchi : fiero, risoluto, vendicativo e intransigente il primo; non meno fiero e risoluto, ma prudente e d’animo equo il secondo.

Desiderio è impaziente di scontrarsi con Carlo per fargli pagare l’oltraggio del ripudio, ma Adelchi calcola realisticamente i rischi di una guerra che li trova circondati da sudditi pronti al tradimento e che egli ritiene oltretutto ingiusta per il suo popolo che si è reso colpevole di aver invaso i territori del papa. Quando però Desiderio mette in dubbio il suo onore di soldato e la sua lealtà di figlio, allora non esita a dichiararsi pronto a misurarsi nelle armi con Carlo per vendicare l’oltraggio sofferto dalla sorella.

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LA TRAGEDIA L‘ADELCHI

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In riferimento a quest’ultima poche battute bastano a Manzoni per tratteggiare il carattere dell’infelice Ermengarda che, delusa nelle sue più affettuose speranze, non riesce tuttavia a sopire l’ardente amore che la legò a Carlo, su cui teme la vendetta paterna.

Lei sa che non potrà più amare nessun altro uomo e chiede licenza di poter dedicare il resto della vita “a quello Sposo che non mai rifiuta”, raggiungendo la sorella Ansberga nel monastero di S. Salvatore in Brescia.

Nel frattempo giunge un legato di Carlo che impone a Desiderio di abbandonare le terre del papa; come un ultimatum.

Al rifiuto del re, il legato ha l’ordine di dichiarargli guerra a nome di Carlo. L’atto si conclude in casa di Svarto, dove si riuniscono segretamente alcuni duchi

longobardi che già meditano di accordarsi con Carlo.

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LA TRAGEDIA L‘ADELCHI

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SECONDO ATTO Il  II atto ci porta avanti nel tempo, nel campo dei Franchi in Val di Susa. Carlo è sfiduciato e non crede di poter mai superare le barriere delle Chiuse,

che presentano ostacoli naturali e difese artificiali pressoché insormontabili. Annuncia quindi la sua decisione di rinunziare all’impresa nonostante le

esortazioni del legato pontificio, quando gli si presenta il diacono Martino, inviato dal Vescovo di Ravenna, che gli dice d’esser giunto al suo campo per un varco sconosciuto ai Longobardi e praticabile da un esercito.

Dice anche che i Longobardi sono sprovvisti di difesa alle loro spalle. L’arrivo di Martino sembra a Carlo un soccorso e un invito della Divina Provvidenza per proseguire nella guerra e, rincuoratosi.

Così dà immediatamente le necessarie disposizioni per muovere il campo ed assalire il nemico alle spalle.

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LA TRAGEDIA L‘ADELCHI

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TERZO ATTO Il  Nel III atto è di scena il campo dei Longobardi, dove si immagina che la

mobilitazione del campo nemico sia segno di ritirata. Si pregusta la vittoria e Desiderio loda con commosse parole l’eroismo di Adelchi, salvatore della patria.

Adelchi non si rassegna e corre fra i suoi, ma ogni tentativo di ripresa è vano. In un bosco solitario incontrerà il vecchio padre fuggente e si porrà al suo fianco per proteggerne la vita.

Intanto Carlo, nel campo longobardo ormai conquistato, riceve l’omaggio dei duchi traditori, ai quali suggerisce di persuadere tutto il popolo dei Longobardi ad accettare il nuovo re, che è venuto solo per scalzare dal trono una famiglia indegna del Cielo: chi gli consegnerà Desiderio ed Adelchi avrà una grossa ricompensa.

Al termine del III atto il Manzoni collocò il primo Coro. Sono undici strofe di sei versi dodecasillabi ciascuna, in cui il poeta

immagina di vedere il “volgo disperso” degli Italiani aprirsi alla speranza di liberarsi dei padroni longobardi con l’aiuto dei Franchi, ma li ammonisce severamente:

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LA TRAGEDIA L‘ADELCHI

Nathalie Sacco Comis Classe 4^D anno scolastico 2014/2015 Liceo artistico “A. Vittoria”- Trento

La sorella insiste di dimenticarlo, motivo in più poiché è in procinto di nuove nozze.

A questa notizia, così incautamente rivelatale, Ermengarda sviene ed inizia il delirio della morte. In un barlume di lucidità, chiede alle suore di riportarla a letto dove muore.

A questo punto si colloca il secondo Coro della tragedia, che consente al poeta di approfondire ulteriormente il dramma della segreta pena d'amore che non ha mai abbandonato la “pia” Ermengarda, ma anche di meditare sull’antica legge del destino che vuole che le colpe dei padri ricadano sui figli.

QUARTO ATTO Il  IV atto è in gran parte dominato dalla figura

di Ermengarda, che è ormai succube della sua pena nel monastero di cui la sorella è badessa.

Essa affida ad Ansberga i suoi ultimi messaggi d’amore per il padre e per il fratello, ma anche per Carlo.

Ella perdona allo sposo tutto il male che le ha fatto. Ansberga vuole rincuorarla e cerca di allontanare dalla sua mente l’idea della morte imminente: l’invita a farsi suora, a dimenticare, a ritrovare la pace nella calma del chiostro. Ma Ermengarda, che ancora ama il Carlo, non vi riesce.

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LA TRAGEDIA L‘ADELCHI

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QUINTO ATTO Il  Nel V atto si conclude il dramma dei re Longobardi: nel palazzo reale di

Verona i duchi annunziano ad Adelchi che Carlo, nelle cui mani ha Pavia e lo stesso Desiderio, chiede la resa dell’ultimo baluardo longobardo.

La scena si sposta poi nel campo dei Franchi, dove Desiderio prega inutilmente il re Carlo di lasciare libero Adelchi che non ha colpa di quella guerra. Ma giunge la notizia della resa di Verona che è stata difesa da pochi prodi guidati da Adelchi, questi è mortalmente ferito e chiede di venire al cospetto del padre e di re Carlo.

Segue un dialogo fra padre e figlio. Quest’ultimo implora Carlo, ottenendone solenne promessa, che la prigionia del padre non sia grave e che il vecchio non debba soffrire gli insulti dei traditori. Lasciati soli nella tenda di Carlo, padre e figlio consumano il proprio destino.

Adelchi sconfitto e ferito a morte davanti a Carlo Magno e al padre 

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COMMENTO

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POTERE E MORALE CRISTIANA

Nelle ultime parole di Adelchi morente al padre Desiderio (scena ottava dell'Atto V), quando lo invita a godere del fatto di non essere più re e di non essere più obbligato a commettere soprusi e violenze per mantenere il proprio potere, la visione di Manzoni è estremamente pessimistica e lascia intendere che il male è intimamente connesso all'esercizio del potere.

In questa fase Manzoni sembra negare all'attività politica e di governo alcuna possibilità di compiere il bene pubblico e afferma chiaramente che la morale cristiana è inconciliabile con la ragion di Stato e la logica spietata del potere

Ciò che soprattutto colpisce Manzoni è la scarsa considerazione che re, sovrani, uomini politici mostrano nei confronti delle masse popolari di poveri.

Ciò spiega perché Manzoni si interessi alla storia e si occupi soprattutto degli eventi che riguardano i poveri e le persone ma anche perché non rinunci a mostrare le azioni e i maneggi dei protagonisti dell'agire politico, sollevando il sipario sul mondo segreto del potere e sulla logica spietata cui esso obbedisce per conservare se stesso e i suoi privilegi.

il punto di vista espresso da Adelchi nel finale della tragedia, dunque, conincide con quello di Manzoni negli ultimi anni della sua attività letteraria, quando l'interesse storiografico e la morale diverranno in lui preminenti.

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SITOGRAFIA

Nathalie Sacco Comis Classe 4^D anno scolastico 2014/2015 Liceo artistico “A. Vittoria”- Trento

TESTOhttp://promessisposi.weebly.comhttp://it.wikipedia.orghttp://it-it.abctribe.comhttp://www.oilproject.org

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