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Prezzo €2,00 magazine Coldiretti Alessandria - Anno 62° numero 3 - 20/03/2015 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
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Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

Apr 08, 2016

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Magazine n°3 - 20 Marzo 2015 In Copertina: "Delia Revelli nuovo Presidente Coldiretti Piemonte"
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Page 1: Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

Prezzo €2,00

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N°3 • mARzO 2015|AGRICOLTURA A.

|IN COPERTINA

3Roberto Paravidino Presidente

M A G A Z I N E

oldiretti alessandria apre un dialogoa tutto campo con cittadini e consu-matori e lo fa utilizzando al massimogli strumenti che la tecnologia metteoggi a disposizione, rinnovando inquesto modo un patto di fiducia coni cittadini. Sul fronte social network,quindi, via libera ad un’ampia piatta-forma multimediale sulla pagina Face-

book con Terranostra, Campagnaamica e su Twitter. ma il rapporto con i cittadini viene anche raffor-zato con il via libera alla raccolta dati per la realizzazione dell’albodel consumatore. Lo slogan? “Sani, giusti e sostenibili”, presente suun volantino che reca sul retro un agile modulo dove è possibile in-serire i dati essenziali del consumatore che abitualmente si reca neimercati, negli agriturismi o nei punti Campagna amica. Prodotti«sani» perché sono buoni, freschi e di stagione, no Ogm. a garantirlosiamo noi agricoltori che produciamo e vendiamo direttamentesenza manipolazioni industriali; «giusti» perché rispettano la tradi-zione, la biodiversità, la cultura contadina per un giusto equilibriotra il valore del prodotto acquistato e il prezzo pagato; «sostenibili»

perché fanno parte di un sistema produttivo che rispetta l’ambienteche ci circonda, migliorando la qualità della vita e quella dell’agri-coltore che li produce. in questo modo, chi riempirà il modello e loconsegnerà negli uffici provinciali o zonali Coldiretti o agli agricol-tori in uno qualunque degli spazi di Campagna amica, potrà esseresempre informato delle iniziative e degli eventi promossi dall’orga-nizzazione e trovare anche i punti di Campagna amica più vicini. Leaziende che sono online aumentano la visibilità e creano relazionicon i clienti: questo rappresenta una risposta al fatto che la multi-funzionalità e la diversificazione delle attività impongono l’esigenzadi sviluppare nuove strategie. Stiamo raccogliendo le adesioni esiamo molto soddisfatti di come sia partita questa esperienza: que-sto rappresenta un ulteriore passo per velocizzare l’informazione eaccorciare le distanze con cittadini e consumatori. ed è roba da noncredere alle proprie orecchie quando anche in programmi di grandeaudience e richiamo mediatico si parla spesso di Parmesan invece diParmigiano Reggiano o di grana Padano. Un problema culturale cheassume contorni ancora più preoccupanti con l’avvicinarsi dell’expo:per questo sarà necessario che sul tema intervenga anche il pool dicuochi stellati chiamati giustamente a raccolta dal ministro delle Po-litiche agricole maurizio martina con l’obiettivo di valorizzare ilgrande potenziale inespresso della cucina italiana dentro e fuori iconfini nazionali. ecco perché è importante compilare l’albo delconsumatore, per essere informati ed essere in grado di saper sce-gliere. ed ecco perché all’interno di “agricoltura alessandrina” tro-verete un approfondimento sul falso Made in Italy perché, mentre lalista dei prodotti caduti vittima dell’italian sounding si allunga pro-curando danni sempre più ingenti alla nostra economia, la battagliadi Coldiretti invece non si ferma. mai abbassare la guardia, questocontinuerà ad essere il nostro motto!

agricoltural e s s A n d r i n A

periodico del mondo Agricolo di coldiretti AlessAndriA

PER I OD I CO ED I TO DA

Impresa Verde Alessandria

D I R E T TOR E AMM IN I S T R AT I V O

Simone Moroni

D I R E T TOR E RE S PON SAB I L EIlaria Lombardi

GRA F I C A , IMPAG I NA Z I ON E

Christian Boero

HANNO CO L L ABORATO A QU E S TO NUMERO

Alessandro Albertelli, Luisa Bo, Daniela Colobini,Fabio Fracchia, Alberto Pansecchi, Andrea Piccaluga, Don Ivo Piccinini, Marino Ravera,Valerio Scarrone.

FOTOGRA F I EArchivio Coldiretti, Christian Boero

REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONECorso Crimea 69 - 15121 AlessandriaTel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144

REG I S T R A Z I ON E TR I BUNA L Edi Alessandria n.69 del 21.1.1953

AGEN Z I A PUBB L I C I TA R I AVia Pylos, 20 - 12038

Savigliano (Cn) Tel. 0172 711279Cell. 348 7616706 e-mail: [email protected]

S TAMPA

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CERRINA - Via Nazionale, 36Tel. 0142 943800 - Fax. 0142 946031

NOVI LIGURE - Via Mazzini, 50/cTel. 0143 75440 - Fax. 0143 73881

OVADA - Via Cairoli, 42Tel. 0143 86268 - Fax. 0143 833305

TORTONA - Via S. Marziano, 4Tel. 0131 861965 - Fax. 0131 863903

QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO AUNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

Chiuso in redazioneil 20 Marzo 2015

n°3 - Marzo 2015

Delia RevelliNuovo Presidente ColdirettiPiemonte.“Puntiamo sul lavoro

di squadra”C

la ricetta per sviluppare nuovestrategie

E il rapporto con i cittadiniviene rafforzato conil via libera alla raccolta dati per la realizzazionedell’Albo del consumatore

MULTIFUNZIONALITA’e diversificazione:

EDITORIALEP R E S I D E N T E P R O V I N C I A L E

][Sul prossimo numerodi “AgricolturA Ales-

sAndrinA” speciale Vinitalye lotta alla semplificazioneamministrativa nel settore

vitivinicolo.

prossima uscita

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Semplificazione burocratica

AGRICOLTURA A.|N°3 • mARzO 20154

ATTUALITÀ|nUOVO PReSiDenTe COLDiReTTi PiemOnTe

e sviluppo delle filiere

AGROALIMENTARILa ricetta per il rilancio dell’economia piemontese

PRESIDENTE

DeliA revelli

Delia Revelli la nuova pre-sidente di Coldiretti Pie-monte. e’ stata elettadurante l’assemblea che siè svolta al Circolo dei Let-tori di Torino lo scorso 27febbraio. Succede a Ro-berto moncalvo che, se-

condo quanto previsto dallo Statuto, sidedicherà esclusivamente alla presidenzadella Confederazione nazionale. nel pas-sare il testimone al suo successore, il Pre-sidente moncalvo ha tratteggiato unapanoramica di quanto sta avvenendo inquesto momento a livello nazionale su al-cuni temi di rilievo: “Coldiretti, con le as-sociazioni dei consumatori, ha presentatoun esposto all’autorità garante della Con-correnza e del mercato per rilevare le in-congruità nella filiera del latte chepenalizzano produttori e consumatori. ilprezzo riconosciuto per il latte alla stallamortifica il lavoro degli allevatori - ha pro-seguito moncalvo - mentre sullo scaffaleil latte ed i prodotti lattiero caseari con-tinuano a conservare o ad aumentare diprezzo. Siamo soddisfatti, però, dei segnalipositivi registrati in seguito alla mobilita-zione dello scorso 6 febbraio: la grandedistribuzione organizzata (gDO) ha, in-fatti, aderito alla proposta del ministrodelle Politiche agricole maurizio martina

di garantire al consumatore una maggiortrasparenza sull’origine in etichetta per illatte UHT e per tutti i prodotti lattierocaseari, questione su cui si è espresso inmodo positivo anche il Parlamento euro-peo. Buone notizie provengono anche dalsettore vitivinicolo per il quale dovrebbedefinirsi a breve una semplificazione degliadempimenti a carico delle imprese”. La neoletta Presidente regionale, alleva-trice di pesci d’acqua dolce della provinciadi Cuneo, ha così salutato l’assemblea:“Sono onorata per l’incarico affidatomi eringrazio Roberto moncalvo per il lavoroche ha svolto in Piemonte ma, soprat-tutto, per quanto sta portando avanti a li-vello nazionale, con il supporto dell’interadirigenza Confederale. Continuerò nellatradizione tracciata di un lavoro di squa-dra, innanzitutto teso a rafforzare le di-verse filiere, utilizzando al meglio lerisorse del Programma di Sviluppo Ru-rale: da quella risicola a quella ortofrutti-cola; dal comparto zootecnico a quellocerealicolo e vitivinicolo. Per tutte quante dovremo continuare aperseguire una semplificazione, cercandodi proporre il prodotto al consumatoreeliminando passaggi inutili. e’ opportunosostenere ulteriormente l’internazionaliz-zazione e, in sinergia con il livello nazio-nale, ottenere l’origine in etichetta con la

più efficace identificazione e valorizza-zione delle nostre produzioni. Questopermetterà di presentarci all’appunta-mento di expo con l’offerta del veroagroalimentare piemontese, evitando ilperpetrarsi di speculazioni a danno deiproduttori e di inganni nei confronti deiconsumatori. Ci fa piacere, infine, che sulle nostre esi-genze di semplificazione burocraticaanche il Consiglio Regionale di ieri ha vo-luto fare un significativo passo avanti conl’approvazione del disegno di Legge n.77- Disposizioni regionali in materia di sem-plificazione, all’interno del quale sonostate recepite alcune delle richieste dellanostra Organizzazione”. L’assemblea si èconclusa con l’illustrazione da parte delDirettore regionale antonio De Conciliodegli impegni nell’immediato futuro diColdiretti Piemonte:

per la denominazione igp del vi-tellone piemontese, con un inter-vento determinato da parte diColdiretti regionale e nazionale, di con-certo con la Regione e il miPaaF, sonoin fase di superamento le eccezioni sol-levate dall’Ue sul riconoscimento delladenominazione, in virtù di alcune deci-sioni assunte nelle ultime settimaneproprio a livello europeo.

È

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nUOVO PReSiDenTe COLDiReTTi PiemOnTe|ATTUALITÀ

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- Rispondendo ad una sollecitazionedel presidente della giunta Regio-nale, Sergio Chiamparino, ColdirettiPiemonte ha già proposto la sua ri-cetta per la semplificazione bu-rocratica. il provvedimento sirende necessario se si considerache per le sole pratiche relative alProgramma di Sviluppo Rurale, leimprese agricole del Piemonte po-trebbero realizzare un risparmiofra i 13 ed i 18 milioni di euro al-l’anno. La riduzione dei tempi perottenere finanziamenti ed autoriz-zazioni, faciliterebbe anche un mi-glior utilizzo dei fondi comunitari.Tutto ciò potrebbe contribuire arecuperare il ritardo, causato ancheda una falsa partenza, che si sta ac-cumulando nella fase di approva-zione del nuovo psr, difondamentale importanza per riav-viare gli investimenti delle nostre

aziende. in particolare per il set-tore vitivinicolo si sta definendo alivello nazionale, anche con il signi-ficativo contributo di ColdirettiPiemonte, l’abbattimento e l’armo-nizzazione del numero di adempi-menti nelle pratiche vitivinicole. Sivuol far confluire nella normativa,in via di approvazione, molti altrielementi tra cui: un sistema infor-matico unico, la revisione del mo-dello di certificazione dei vini, larettifica del sistema di vigilanza sulmercato, oltre che la modifica delsistema sanzionatorio e le normedi tutela del Made in Italy.

Coldiretti Piemonte ha la profondaconvinzione che il tempo dedicatodalle imprese ad adempimenti inutili eche non significano maggiore sicu-rezza, si traduca in una penalizzazioneanche nella faticosa ricerca di nuovi li-

velli occupazionali. L’agroalimen-tare Made in Piemonte sta fa-cendo la sua parte, conseguendonell’ultimo anno un incrementodel

Moncalvo

degli occupati,sul cui totale lapercentuale

dei giovanisupera il

4,1%

30%

{

Delia Revelli, quarantenne di margarita(Cn), laureata alla Scuola di ammini-strazione aziendale di Cuneo, è titolaredella Società agricola San Biagio che al-leva pesci d’acqua dolce, in particolare

trote. nel 2006 ha ottenuto dalla Re-gione Piemonte l’accreditamento comeFattoria Didattica e nel 2010 dalla Fon-dazione Campagna amica Coldiretti ilriconoscimento a livello italiano comePunto di vendita diretta. a questo titolo,nel 2013 ha vinto il premio a livello na-zionale Oscar green, dedicato alle im-prese giovani e innovative in agricoltura.Dopo essere stata, dal 1999 al 2004,consigliere e, dal 2004 al 2008, assessorealla cultura del Comune di margarita, dal2005 ha intrapreso il suo impegno inColdiretti con Donne impresa nel suocomune natale, per poi divenire nel2008, a termine dell’esperienza di am-

ministratore comunale, responsabiledell’omonimo movimento a livello pro-vinciale e, nel 2012, vice responsabile re-gionale. Consigliere provinciale diColdiretti Cuneo dal 2008 e membro digiunta dallo stesso anno, nel 2013 vienenominata presidente dell’istituto di For-mazione inipa Piemonte, consigliere delConsorzio agrario delle province delnord Ovest ed entra a far parte delConsiglio di Coldiretti Piemonte. nel2014 è designata da Coldiretti comemembro del Consiglio della Camera diCommercio di Cuneo e, da gennaio2015, è presidente provinciale di Coldi-retti Cuneo.

nelle foto alcuni momenti dell’assemblea regionale che ha eletto Delia Revelli alla presidenza di Coldiretti Piemonte.Passaggio di consegne con Roberto moncalvo che manterrà il ruolo di Presidente nazionale come da Statuto.

Presidente nazionale Coldiretti Roberto moncalvo

“Coldiretti ha presentato

un esposto all’Autorità

garante della concor-

renza del mercato per

rilevare le incongruità

nella filiera che penaliz-

zano sia i produttori

che i consumatori”

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ATTUALITÀ|inCOnTRi zOnaLi 2015

un ottimo bilancio quello degliincontri zonali organizzati daColdiretti che si sono conclusi il26 febbraio, durante i quali ab-biamo “toccato” tutte le macroaree della provincia. numerosi i

soci che hanno preso parte alle riunioni e molte ledomande che ne sono scaturite al termine dei variapprofondimenti sulle tematiche di attualità agri-cola: era il nostro obiettivo e pensiamo di averloraggiunto”. Sono parole di soddisfazione quelleespresse dal presidente e dal direttore della Coldi-retti di alessandria Roberto Paravidino e Simonemoroni dopo aver tracciato un primo bilancio degliincontri tecnici che sono serviti ad analizzare le no-vità che vedono protagonista il settore primario:dalla Riforma della nuova Politica agricola Comune2014-2020, all’imu sino alle novità fiscali per l’anno2015. ampio approfondimento proprio dedicatoalla Pac e ai pagamenti diretti dove “quello base” èil più importante poichè solo gli agricoltori che nehanno diritto possono accedere alle altre tipologiedi pagamento, ad eccezione di quello accoppiato”.ne hanno parlato i responsabili di settore dellaColdiretti alessandrina ilda Poggi e Fabio Fracchiasottoilienando come la nuova PaC ridimensional’elenco degli aventi diritto ai pagamenti diretti: nellalista nera degli esclusi dalla categoria di agricoltoreattivo finiscono aeroporti, servizi ferroviari, impiantiidrici, servizi immobiliari, terreni sportivi e aree ri-creative permanenti, banche e finanziarie, personefisiche e giuridiche che svolgono attività di interme-diazione commerciale e la Pa, ad eccezione deglienti che effettuano formazione e sperimentazionein campo agricolo e quelli che gestiscono gli usi ci-vici. agricoltore attivo è quindi, in italia, chi possiedel’iscrizione all’inPS come coltivatore diretto, iap, co-lono o mezzadro oppure il possesso della Partitaiva attiva in campo agricolo, con dichiarazione an-nuale iva a partire dal 2016 per le aziende non ubi-cate prevalentemente in montagna e/o zonesvantaggiate. inoltre, sono attivi quegli agricoltoriche nell’anno precedente hanno percepito paga-menti diretti inferiori a 5.000 euro, per aziende ubi-cate in montagna o zone svantaggiate, e 1.250 euronelle altre zone. Secondo la nuova PaC sono gio-

vani gli agricoltori che si insediano per la primavolta in un’azienda agricola in qualità di capoazienda o che si siano già insediati nei cinque anniprecedenti la prima presentazione di una domandaper aderire al regime del pagamento di base; nonhanno più di 40 anni. il pagamento per i giovani sarà

calcolato moltiplicando il numero di titoli attivatidall’agricoltore per il 25% del valore medio dei titolidetenuti in proprietà o in affitto dall’agricoltorestesso. L’incremento si applica su una superficiemassima di 90 ettari. il sostegno è concesso per unmassimo di cinque anni, calcolati a partire dal primo

“Il nostro impegnoper difendere leimprese agricole e il loro reddito”

ZONALIincontri

Conclusi gli

per informaresulle novità tecniche

È“ ACQUI TERME

ALESSANDRIA

CASALE

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inCOnTRi zOnaLi 2015|ATTUALITÀ

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anno di insediamento. al pagamento per i giovani èdestinato l’1% del massimale nazionale, aumentabileal 2% attraverso la riserva nazionale. molta atten-zione ha destato la parentesi dedicata alla nuovaprogrammazione del Psr 2014-2020 che offre unapproccio più flessibile di quella attuale: non ci sonopiù gli assi, entro cui sono rigidamente incasellatele misure, ma sei priorità, ulteriormente specificatein diciotto focus area, alla cui realizzazione può con-tribuire contemporaneamente più di una misura.Ciascun Programma di Sviluppo Rurale dovrà con-tenere almeno quattro delle sei priorità che riguar-dano: il trasferimento di conoscenze, l’innovazione,l’organizzazione delle filiere agroalimentari, la ge-stione del rischio, la tutela degli ecosistemi, il con-trasto ai cambiamenti climatici e la riduzione dellaCO2, l’inclusione sociale e lo sviluppo economiconelle zone rurali. Per quanto riguarda l’imU la pa-rola è passata alla responsabile dell’area Fiscale Da-niela Colombini, la quale ha ribadito che “Coldirettinon è soddisfatta di questa nuova tassa. La proble-matica dell’imU è però ben più complessa e arti-colata: prese di posizione come quelle riportare suigiornali rischiano di far percepire ai cittadini che ilmondo agricolo non vuole pagare le imposte nécontribuire al risanamento del sistema italia, quandoinvece non ha mai fatto, e nemmeno farà mancare,il proprio contributo”. Tutto è migliorabile, ma bi-sogna lavorare con intelligenza, affrontando l’im-pianto che prevede il pagamento delle imposte edelle tasse nel settore agricolo. Se ci limitiamo adaffrontarne un solo aspetto, si rischia di penalizzarele imprese agricole sotto altri punti di vista. e’ quindinecessario evitare le incongruenze che esistono ri-spetto alle reali condizioni dei terreni coinvolgendogli enti territoriali. Queste modifiche necessarie raf-forzano la scelta equa e coraggiosa di mantenerel’esenzione per le imprese agricole professionali intutte le aree svantaggiate riconoscendo il ruoloeconomico e di presidio territoriale di chi lavora evive di agricoltura. “Per gli agricoltori abbiamo or-ganizzato questi momenti informativi e formativiperché siano consapevoli dei maggiori oneri a ca-rico delle aziende, ma anche delle nuove opportu-nità che non mancano. Un incontro che è stato ilprimo tassello di importanti momenti di assistenzae consulenza che verranno messi in campo nel2015. - ha concluso il direttore Simone moroni - Lacategoria che noi rappresentiamo ha un ruolo pre-

ponderante nella realtà produttiva del nostro ter-ritorio la tutela e lo sviluppo del settore agroali-mentare, oltre a rappresentare un volano di

sviluppo economico costituiscono l’elemento basedella qualità della vita in quanto strettamente col-legato alla salute e al benessere dell’individuo”.

CASTELN

UOVO

CERRINA

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8 AGRICOLTURA A.|N°3 • mARzO 2015

ATTUALITÀ|SPeCiaLe PaC 2014-2020

stata raggiunta l’intesa tra le Regionisul decreto relativo alle disposizionimodificative ed integrative del De-creto ministeriale 6513 del 18 no-vembre 2014. Tale intesa consentiràdi avere a disposizione regole più

chiare per l’applicazione del nuovo regime deipagamenti diretti. Tra le novità proposte nell’ul-tima versione vi è la definizione dell’attività agri-cola ed in particolare il mantenimento e l’attivitàagricola minima da svolgere sulle superfici natu-ralmente mantenute in uno stato idoneo al pa-scolo e alla coltivazione. in merito almantenimento sia delle superfici a prato e pa-scolo permanente (che di seguito chiameremo

“prato permanente”) sulle quali sono svolte atti-vità considerate tradizionali nello Stato membro,sia di quelle superfici sulle quali è svolta unica-mente l’attività di pascolamento (compresi i pa-

scoli magri), l’intesa prevede (fermo restando il

rispetto degli impegni di condizionalità) l’obbligodel pascolamento con uno o più turni all’annodella durata complessiva di almeno sessantagiorni. in assenza di definizione da parte delleRegioni o delle Province autonome (Pa), sullesuperfici soggette all’obbligo di pascolamentodovrà essere garantito un carico minimo pari a0,2 Uba per ettaro riferito all’anno di presenta-zione della domanda. nel caso in cui il comunedi ubicazione dell’azienda sia diverso dal comunedi ubicazione dell’allevamento e non sia ad essolimitrofo, le superfici sono considerate ammissi-bili solo se il pascolamento è dimostrato attra-verso la presenza di documenti che attestino lamovimentazione dei capi verso le località di pa-scolo. Tali documenti devono essere registratipresso la Banca Dati nazionale. È necessario chei capi utilizzati per il pascolo siano complessiva-mente detenuti dal richiedente e appartenganoad un codice di allevamento intestato al richie-dente stesso. in deroga a tale obbligo e qualoraespressamente previsto dalla Regione o Pa tra-mite provvedimento possono essere ammessianche capi appartenenti a codici di allevamentonon intestati al richiedente. Oltre al carico mi-nimo, la Regione o Pa può definire anche una du-rata del pascolamento diversa dai sessanta

giorni. anche per l’attività agricola minima, fermorestando il rispetto degli impegni di condiziona-lità, per le superfici naturalmente mantenute èprevisto l’obbligo del pascolamento qualoral’agricoltore non sia in grado di dimostrare losvolgimento di almeno uno sfalcio annuale op-pure di un’altra operazione volta al migliora-mento del pascolo. il pascolamento dovrà esseresvolto con uno o più turni all’anno della duratacomplessiva di sessanta giorni. anche in questocaso è previsto il rispetto di un carico minimoche, se non definito dalle Regioni o Pa, dovrà es-sere pari a 0,2 Uba per ettaro riferito all’annodi presentazione della domanda. inoltre, comeper il mantenimento, la Regione o Pa può defi-nire una durata del pascolamento diversa daisessanta giorni. altra novità riguarda la defini-zione di agricoltore attivo. il Decreto stabilisceche, in caso di partita iva attivata in campo agri-colo successivamente al primo agosto 2014 op-pure in assenza di partita iva, non può essereconsiderato attivo il soggetto la cui attività agri-cola complessiva rappresenta solo una parte in-significante delle sue attività economichecomplessive. L’attività agricola è insignificante sel’importo annuo dei pagamenti diretti è inferioreal 5% dei proventi totali ottenuti da attività nonagricole, oppure se l’importo totale dei proventiottenuti da attività agricole è inferiore ad unterzo dell’importo totale dei proventi ottenutinell’anno fiscale più recente. inoltre, non è con-siderato agricoltore attivo il soggetto la cui atti-vità principale o il cui oggetto sociale non èl’esercizio di un’attività agricola. L’attività agri-cola è considerata l’attività principale o l’oggettosociale di una persona giuridica se è registratacome attività principale o oggetto sociale nel re-gistro delle imprese. Le regioni hanno approvatoanche la modifica dei criteri per l’attribuzionedel premio del latte. altre novità di rilievo ri-spetto alla precedente proposta del Decreto mi-nisteriale riguardano: la diminuzione della taraprevista per le superfici a prato permanentesulle quali sono svolte pratiche tradizionali; latara è stata diminuita dal 70% al 50% consen-tendo di fatto una superficie ammissibile mag-giore; la riduzione del valore dei titoli trasferiti

senza terra; nella proposta iniziale la riduzioneera prevista sia per la vendita che per l’affitto.L’attuale proposta prevede la riduzione solo neicasi di affitto; le modalità di accesso alla riservache avverrà mediante assegnazione di nuovi titoliper gli agricoltori che non ne detengono oppuremediante aumento del valore dei titoli detenutidall’agricoltore. gli Uffici del Caa Coldirettisono a disposizione per ulteriori chiarimenti.

il pagamento “verde” o ecologico o greening èuna delle sette componenti del nuovo sostegnodella Pac. Dal punto di vista finanziario, il paga-mento verde è la seconda componente in ordinedi importanza dopo il pagamento di base, conuna percentuale fissa del 30% del massimale na-zionale, uguale per tutti gli Stati membri. Comesi è detto, beneficiano del pagamento verde so-lamente gli agricoltori che percepiscono il pa-gamento di base i quali sono tenuti adapplicare su tutti i loro ettari ammissibili le pra-tiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente(greening) o, in alternativa, le pratiche equivalenti.Le tre pratiche agricole benefiche per ilclima e l’ambiente sono:1) diversificazione delle colture;2) mantenimento dei prati permanenti;3) presenza di un’area di interesse ecologico.

Le tre pratiche agricole vanno rispettate con-giuntamente. Queste tre pratiche, fissate dalReg. 1307/2013 (art.43-47), sono uguali per tuttigli agricoltori dell’Unione europea, senza possi-bilità per gli Stati membri di modificare i lorovincoli. il Reg.1307/2013 prevede, tuttavia, chealcune categorie di soggetti siano esentate dagliimpegni del greening, per cui avranno diritto alpagamento verde senza ulteriori impegni:- gli agricoltori biologici, relativamente alla partedi azienda sulla quale si pratica l’agricoltura bio-logica;

È

Riforma

PACdella

R A G G I U N T AL’ INTESA CONL E R E G I O N I ,ECCO LE NOVITA’

Il pagamentoecologico

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SPeCiaLe PaC 2014-2020|ATTUALITÀ

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- gli agricoltori che aderiscono al regime sem-plificato per i piccoli agricoltori;- gli agricoltori che, a seguito dell’adesione a mi-sure agro-climaticoambientali dei Psr o ad al-cune tipologie di certificazione, adottanopratiche benefiche per l’ambiente e per il climache danno benefici equivalenti o maggiori ri-spetto a quelli del greening.

gli agricoltori le cui aziende sono situate intutto o in parte nelle zone rientranti nelle diret-tive habitat, acqua e uccelli, hanno diritto al pa-gamento ecologico purché applichino le praticheagricole benefiche, e e le stesse siano compati-bili, nell’azienda in questione, con gli obiettivi ditali direttive.

il primo impegno del greening è la di-versificazione delle colture che si applica so-lamente ai seminativi, e soltanto quandosuperano i 10 ettari. Le colture permanenti (frut-

teti, oliveti, vigneti, pascoli) sono esentate. Questoimpegno prevede la presenza di:- almeno due colture nelle aziende la cui super-ficie a seminativo sia compresa tra 10 e 30 ha,nessuna delle quali copra più del 75% della su-perficie a seminativo;- almeno tre colture nelle aziende la cui super-ficie a seminativo sia superiore a 30 ha, conla coltura principale che copra al massimo il 75%della superficie a seminativo e le due coltureprincipali al massimo il 95%.Fino a 10 ettari di seminativo, l’agricoltorenon ha obblighi di diversificazione.Fermo re-stando il numero delle colture, non si applicanoi limiti massimi previsti se più del 75% della su-perficie a seminativo è composta da erba o altrepiante erbacee da foraggio o da terreni lasciatia riposo. Sui restanti seminativi la coltura prin-cipale non può coprire più del 75% dei semina-tivi, salvo i casi in cui tali seminativi rimanenti

siano occupati da erba o altre piante erbacee daforaggio o lasciati a riposo. Per il calcolo dellequote delle diverse colture agea ha stabilitocome periodo di riferimento aprile e il 9 giugnodell’anno di presentazione della domanda.

gli impegni della diversificazione non si appli-cano, oltre che nelle aziende con superfici a se-minativo inferiori a 10 ettari, nei seguenti casi:- se i seminativi dell’azienda sono interamenteinvestiti con una coltura sommersa per unaparte significativa dell'anno o per una parte si-gnificativa del ciclo colturale;- se i seminativi sono utilizzati per più del 75%per la produzione di erba o di piante erbacee daforaggio e/o sono tenuti a riposo, a condizioneche la superficie complessiva dei seminativi nonsottoposti a tali utilizzi non superi i 30 ettari;- se più del 75% della superficie agricola ammis-sibile è costituita da prato permanente, utilizzataper la produzione di piante erbacee da foraggioo per la coltivazione di colture sommerse peruna parte significativa dell’anno o del ciclo col-

turale (es.riso) o sottoposta a una combinazionedi tali tipi di impieghi, a condizione che la super-ficie complessiva dei seminativi non sottopostia tali impieghi non sia superiore a 30 ettari seoltre il 50% della superficie dichiarata a semina-tivo non è stata inserita dall’agricoltore nellapropria domanda di aiuto dell’anno precedentee quando, in esito a un raffronto delle domanded’aiuto basate sulle ortofoto ricavate dalle im-magini da satellite o da aereo, i seminativi risul-tano coltivati nella loro totalità con una colturadiversa da quella dell’anno civile precedente.

- una coltura appartenente a uno qualsiasi deidifferenti generi della classificazione botanicadelle colture;- una coltura appartenente a una qualsiasi specienel caso delle brassicacee, solanacee e cucurbi-tacee; i terreni lasciati a riposo; l’erba o le altrepiante erbacee da foraggio.

La coltura invernale e la coltura primaverilesono considerate distinte anche se apparten-gono allo stesso genere.

Diversificazionedelle colture

Le esenzioni dalladiversificazione

Per coltura si intende

LA DIVERSIFICAZIONE COLTURALE

Superficie aziendale

a seminativoColture Colture

Fino a 10 ettari esenzione ___

Da 10 a 30 ettari minimo 2 nessuna delle colture deve coprire più del 75% della superficie a seminatico

Maggiore di 30 ettari minimo 3la coltura principale copre al massimo il 75% della superficie a seminativo; le 2 colture principali al max il 95%

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AGRICOLTURA A.|N°3 • mARzO 201510

ATTUALITÀ|SPeCiaLe PaC 2014-2020

gli Stati membri devono assicurare che il rap-porto tra “prati e pascoli permanenti” e la “super-ficie agricola totale” nazionale non diminuisca inmisura superiore al 5%. Quindi gli Stati membri as-sicurano il mantenimento di una certa proporzionedelle superfici a prato e pascolo permanente. Peril calcolo della diminuzione della percentuale siprende in considerazione una “superficie di riferi-mento”, costituita da:- superficie investita a prato e pascolo permanente nel2012;- superficie agricola dichiarata nel 2015.

L’obbligo si applica a livello nazionale, perciò l’agri-coltore non deve avere preoccupazioni per questoimpegno. Tuttavia, qualora uno Stato membro ac-certi che il rapporto è diminuito di oltre il 5%, deveprevedere obblighi per i singoli agricoltori di con-vertire terreni a prato permanente. in particolare,l’italia ha scelto di applicare un livello di “pre-al-larme” al fine di evitare il raggiungimento del 5%.Tale livello è stato fissato pari al 3,5% e, in caso disuperamento, gli agricoltori autorizzati alla conver-sione da agea sono tenuti a ricreare una superficiea prato permanente dello stesso numero di ettaridi quella convertita che e' vincolata fin dal primogiorno e per almeno 5 anni. al fine di verificare ilcontrollo sulle superfici a “prati e pascoli perma-nenti”, in italia il Dm 6513 del 18 novembre 2014sull’applicazione della Pac impone che gli agricol-tori possano convertire i prati e pascoli perma-nenti solo dopo l’autorizzazione di agea.L’autorizzazione di agea è rilasciata entro 30 giorni.inoltre gli Stati membri designano i prati e pascolipermanenti nelle zone ecologicamente sensibilisotto il profilo ambientale contemplate nelle zone“natura 2000” (zone sensibili elencate nelle diret-tive 92/43/Cee o 2009/147/Ce), incluse le torbieree le zone umide ivi situate, e che richiedono unaprotezione rigorosa per conseguire gli obiettivi didette direttive. gli Stati membri possono designareprati e pascoli permanenti ecologicamente sensibilianche al di fuori di tali zone. in italia, il decreto mi-nisteriale assegna questa possibilità alle Regioni ealle Province autonome. gli agricoltori non pos-sono convertire o arare i prati e pascoli perma-nenti nelle zone ecologicamente sensibili.L’impegno è stato creato per salvaguardare tutti iprati e pascoli permanenti considerati estrema-mente sensibili da un punto di vista ambientale. insostanza la situazione non cambia molto dal pre-cedente obbligo di condizionalità che riguardava ilmantenimento dei prati e dei pascoli a livello diPaese membro.in sintesi, gli agricoltori:- nelle zone ecologicamente sensibili, non possonoconvertire o arare i prati e pascoli permanenti;- nelle altre zone, possono convertire i prati e pascolipermanenti solo dopo l’autorizzazione di Agea.

Qualora il rapporto tra “prati e pascoli perma-nenti” e “superficie agricola totale” diminuiscaoltre il 3,5% rispetto alla superficie di riferimento,l’agricoltore ha l’obbligo di creare una superficie aprato permanente dello stesso numero di ettari diquella convertita, che è vincolata fin dal primogiorno e per almeno cinque anni.

Mantenimento dei pratie pascoli permanenti

il terzo impegno del greening obbliga gli agricol-tori con una superficie a seminativo superiore a15 ettari a destinarne una quota del 5% ad aree diinteresse ecologico, o ecological focus area (eFa)secondo la terminologia inglese. La soglia del 5%potrebbe essere aumentata al 7% nel 2018, a se-guito di una relazionedella Commissione, che dovrà essere presentataentro il 31 marzo 2017, e di un atto legislativo delParlamento europeo e del Consiglio. Sono altresìesonerate le colture permanenti e i prati e pascolipermanenti. Questa è stata una novità del nego-ziato sostenuta da Coldiretti, in quanto la propo-sta originaria della Commissione prevedeval’obbligo delle eFa anche per le colture perma-nenti (vigneti, oliveti, frutteti, ecc.).

Aree di interesseecologico (EFA)

Le prime misure di semplificazione della Pac sa-ranno applicate nel 2016. Lo ha dichiarato il Com-missario Ue all’agricoltura, Phil Hogan,aggiungendo che i servizi lavoreranno in via prio-ritaria sui pagamenti diretti, le misure di mercatoe la politica di qualità, e in un secondo tempo sullemisure consacrate allo sviluppo rurale. in un let-tera inviata al ministro dell’agricoltura lettone,Janis Duklavs, e al presidente della commissioneparlamentare per l’agricoltura e lo sviluppo rurale,Czeslaw Siekierski, il Commissario ha annunciatola presentazione in primavera dei risultati detta-gliati della “selezione” di tutta la legislazione agri-cola (screening basato sul principio di sussidiarietà esemplificazione) e le proposte degli Stati membriin materia di semplificazione e sussidiarietà. Hoganprevede di definire il suo piano di semplificazioneentro l’anno, tra cui le iniziative appropriate chepotrebbero essere lanciate entro i successivi 12mesi. L’obiettivo di proseguire in direzione di unamaggiore semplificazione della Politica agrciola in-cluderà anche l’impegno assunto dalla vecchiaCommissione nell’aprile 2014, per una revisionedelle disposizioni in materia di greening dopo peril primo anno di attuazione. inoltre, nella lettera ilcommissario Hogan insiste sul fatto che il cam-biamento verso una Pac più semplice non avverràdal giorno alla notte e che i progressi sostanzialipossono essere raggiunti se tutti gli interessati la-vorano attivamente e in modo costruttivo coin-volgendo gli agricoltori e gli altri beneficiari. Siribadisce inoltre l’impegno a prendere in conside-razione anche le proposte di riforma e semplifi-cazione del quadro normativo per la politica diqualità e per il settore ortofrutticolo.

Pac, le misure perla semplificazionescatteranno nel 2016

Un miglioramento dell’uso e della gestione delsuolo può aumentare e mantenere maggiori stockdi carbonio attraverso l’immagazzinamento dellostesso attraverso varie pratiche (es. residui vegetalie letame), così come la riduzione della quantità dianidride carbonica rilasciata dal suolo con la re-spirazione. nell’ambito delle strategie di mitiga-zione dei cambiamenti climatici, quindi, il suoloriveste un importanza particolare, rappresentandouna riserva fondamentale di carbonio a livello glo-bale. La quantità totale di carbonio contenuta inquesto “sink” è, infatti, stimabile in circa 1500 mi-liardi di tonnellate sotto forma di sostanza orga-nica e, proprio in considerazione di questocontributo, da tempo la Pac, attraverso la condi-zionalità, promuove pratiche agricole ecocompa-tibili. Tuttavia, nell’ambito della recente riforma,l’obiettivo clima risulta ulteriormente rafforzato,andando a definire, nell’ambito delle Buone Con-dizioni agronomiche e ambientali (Bcaa), specifi-che misure sul tema “suolo e stock di carbonio”che riguardano copertura minima del suolo, ge-stione minima delle terre e mantenimento dellasostanza organica. Si fa riferimento, ad esempio, allanorma, contenuta nel nuovo Dm condizionalitàn.180 del 23 gennaio 2015 e denominata Bcaa 4,che consiste nell’obbligo di mantenere una coper-tura vegetale naturale o seminata tutto l’anno (se-minativi) o in intervalli specifici (tutti i terreni), conun'azione ad elevata efficacia anti-erosiva e quindidi protezione rispetto alla crescente perdita disuolo. allo stesso specifico obiettivo concorre unaseconda norma, inclusa nel decreto come Bcaa 5,che prevede la realizzazione di solchi acquai tem-poranei, il divieto di effettuare livellamenti del ter-reno non autorizzati nonché la manutenzione dellarete idraulica aziendale. Un focus diretto sulla fun-zione del suolo quale riserva di carbonio è rap-presentato da una terza norma (Bcaa 6), cheprevede di mantenere il livello di sostanza organicatramite pratiche adeguate, ovvero il divieto di bru-ciatura delle stoppie e delle paglie. Va rilevatocome, in generale, nel corso degli anni, il contri-buto della condizionalità alla mitigazione climatica

Nuova Pac e cambiamenticlimatici, più attenzionealla gestione del suolo

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SPeCiaLe PaC 2014-2020|ATTUALITÀ

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sia stato già rilevante, specie grazie all’introduzionedelle pratiche tese a evitare il pascolamento ec-cessivo e la sottoutilizzazione dei pascoli (ex stan-dard 4.6 sulla densità di bestiame minima e massimaper ettaro di superficie pascolata): questo obbligo,tuttavia, nella la nuova programmazione è statospostato in modo sinergico nella cosiddetta “atti-vità agricola minima”, nell'ambito delle disposizioninazionali di applicazione dei pagamenti diretti. Perquanto concerne le misure relative alle lavorazioniminime del terreno (minimum tillage e no tillage) -che, come è noto, hanno una ricaduta positiva suicontenuti di carbonio nel suolo - queste nellanuova Pac sono state considerate proattive e re-munerabili nell’ambito delle pratiche conservativeproposte dai Psr, per cui non previste in condizio-nalità. Tuttavia, la già citata Bcaa 4 del Dmn.180/2015 dispone, per tutti i terreni con feno-meni erosivi e in alternativa alla copertura vege-tale, l'adozione di tecniche per la protezione delsuolo, quali, ad esempio la discissura, la ripuntaturae il rilascio dei residui colturali, che possono avereun effetto positivo in termini di mitigazione clima-tica. anche i Criteri di gestione obbligatoria (Cgo)concorrono all’obiettivo clima: con riferimento al

tema “acque”, ad esempio, il Cgo 1, relativo allaprotezione da nitrati da fonti agricole, dispone diutilizzare esclusivamente effluenti c.d “maturi”, ov-vero con il massimo potere fertilizzante e il mi-nimo effetto inquinante, favorendo in tal modobuone pratiche agricole non inquinanti in terminidi dispersione dell’azoto.Per quanto concerne il contributo dell’agro-fore-stazione, si può citare la Bcaa 7 “mantenimentodegli elementi caratteristici del paesaggio” che, purinserendosi nell’ambito del tema principale, rela-tivo al mantenimento del livello minimo di tuteladel paesaggio, contribuisce, indirettamente, a favo-rire la conservazione dei sink di carbonio forestali.inoltre, qualora identificati territorialmente equindi specificati nelle delibere regionali di condi-zionalità, la non eliminazione di alberi monumen-tali, siepi, alberi isolati o in filari, rappresenta unulteriore vincolo funzionale al sequestro del car-bonio, in quanto, oltre a fissare anidride carbonica,questi elementi del paesaggio agrario consentonocontinui processi di interscambio con altre com-ponenti ambientali circostanti. in conclusione, lenorme di condizionalità quale requisito minimoper accedere sia al pagamento di base, ma ancheal greening e alle misure agro-climatico-ambientalidei Psr 2014-2020, ribadiscono l’impegno dellaPaC nel campo della mitigazione dei cambiamenticlimatici. inoltre, anche rispetto a quanto riportatonel Libro Bianco sui cambiamenti climatici (mi-paaf/Rete Rurale nazionale, 2011), il contributo intermini di conservazione del carbonio, da partedel suolo, dovrà essere oggetto di valorizzazioneanche nell’ambito della contabilizzazione delle at-tività Lulucf - Land Use Land Use Change and Fo-restry - in modo da riconoscere, da un lato,l'impegno dell'Unione europea e degli Stati mem-bri nella riduzione delle emissioni nel post-Kyoto,e, dall’altro, quello degli operatori agro-forestaliche, a tutt’oggi, pur potendo far riferimento ad al-cune misure Pac - a cui va dato il merito di ope-rare in “coerenza strategica” con quanto previstodagli art.3.3 e 3.4 del protocollo di Kyoto* - nondispongono ancora di meccanismi in grado di va-lorizzare pienamente, dal punto di vista econo-mico, il loro contributo, ad esempio, nell’ambitodei mercati volontari e/o istituzionali della Co2,stante l’impossibilità di reclamare la proprietà giu-

ridica dei titoli di carbonio da essi prodotti, vistoche, in italia, attualmente, tutti gli assorbimenti fi-nora contabilizzati in ambito Lulucf - gestione fo-restale, afforestazione (imboschimento) eriforestazione (rimboschimento) - risultano di pro-prietà esclusiva dello Stato. * in base agli impegnidi riduzione liberamente assunti dal governo ita-liano in sede di negoziato internazionale sul clima,in relazione all’applicazione degli articoli del Pro-tocollo di Kyoto che interessano i settori agricolie forestale, l’italia, nella prima fase del protocollo,ha contabilizzato tutte le misure dell’articolo 3.3(attività di afforestazione, riforestazione e deforesta-zione) mentre, per quelle contemplate dall’articolo3.4, si è optato per la rendicontazione della solamisura della gestione forestale. Tuttavia, più recen-temente, a livello Ue è stata emanata una specificadecisione sul c.d. Lulucf accounting (decisione529/2013/eU) che, per la prima volta a livello co-munitario, sancisce l’obbligatorietà della contabi-lizzazione delle emissioni e degli assorbimenti dicarbonio delle terre coltivate e dei pascoli. La de-cisione fissa le norme di contabilizzazione applica-bili alle emissioni e agli assorbimenti di gas a effettoserra risultanti da attività di uso del suolo, cambia-mento di uso del suolo e silvicoltura («Lulucf»)come primo passo verso l'inclusione di tali attivitànell’impegno di riduzione delle emissioni.

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ORGANIZZAZIONE|inCOnTRO COn i DiRigenTi

opo essere scesi sul territorio, zonaper zona, ed aver incontrato la baseportando quelle che sono le ultimenovità tecniche e ricordando im-portanti scadenze, senza dimenti-

care l’importante capitolo legato alla Politicaagricola Comunitaria, ieri sera si è svolto nellasede provinciale Coldiretti alessandria un incon-tro per approfondire il discorso sul Progetto eco-nomico di Coldiretti, sulla filiera “tutta agricola etutta italiana”, le ultime novità legate al Consorzioagrario del Piemonte Orientale e per approfon-dire il percorso intrapreso dall’Organizzazionevolto alla semplificazione burocratica. Un mo-mento di confronto al quale hanno partecipato ivertici Coldiretti e tutti i presidenti di sezione perfare il punto sull’evoluzione del Progetto messoin campo da Coldiretti che continua a crescere erinnovarsi, valorizzando le identità locali come“leve competitive del Paese” per generare svi-luppo, ma anche qualità della vita dando dignità etitolarità sociale alle imprese agricole. “Dialogarecon la base in un momento di grande incertezzadel Paese è fondamentale - ha affermato il presi-dente provinciale Coldiretti Roberto Paravidino- Un’importante opportunità di crescita e per ri-badire che questo è il tempo del fare, tutti as-sieme, con un unico obiettivo: lo sviluppo delleimprese, difendendo il valore della territorialità,bene non omologabile. Oggi più che mai è impor-tante non abbassare la guardia sull’importanzadell’etichettatura trasparente e la tutela del veroMade in Italy. Perché identificare il Made in Italy èil primo passo per poterlo valorizzare e difenderein un mercato globale dove distintività e legame

con il territorio sono leve competitive determi-nanti”. “il nostro compito sarà quello di far capireche il nostro impegno è portare Coldiretti, l’agri-coltura italiana e il suo modello di sostenibilità to-tale in europa, compiutamente. - ha proseguito ildirettore della Coldiretti alessandrina Simonemoroni - abbiamo già cominciato a farlo. Dobbiamo proseguire e fare in europa quello cheabbiamo saputo fare in italia. ma è necessarioanche agire per garantire la rintracciabilità delleproduzioni in modo tale da permettere ai consu-matori di acquistare con consapevolezza e garan-tire reddito alle imprese”. importante il capitolo

dedicato all’expo, a poche settimane dall’inaugu-razione, che rappresenta un’occasione imperdibileper cambiare definitivamente verso al sistemaagroalimentare in una situazione in cui dall’iniziodella crisi è crollato il numero di imprese agricolecon l’aumento della dipendenza dai prodotti agri-coli che arrivano dall’estero. “La chiusura diun’azienda agricola significa maggiori rischi sullaqualità degli alimenti che si portano a tavola eminor presidio del territorio, lasciato all’incuria ealla cementificazione”, ha affermato il presidentedella Coldiretti alessandrina Roberto Paravidinonel sottolineare che “l’appuntamento di milano èun’occasione per combattere concretamenteidue furti ai quali è sottoposta giornalmente l’agri-coltura: da una parte il furto di identità e di im-magine che vede sfacciatamente immesso incommercio cibo proveniente da chissà qualeparte del mondo come italiano; dall'altra il furtodi valore aggiunto che vede sottopagati i prodottiagricoli senza alcun beneficio per i consumatoriper colpa di una filiera inefficiente”. Oggi, infatti,in italia la metà della spesa è anonima, anche se ilnuovo regolamento comunitario entrato in vigoreil 13 dicembre prevede che a partire dal prossimo1° aprile 2015 dovranno essere indicate in eti-chetta luogo di allevamento e di macellazione dicarni suine e ovi-caprine. L’etichetta resta ano-nima oltre che per gli altri tipi di carne anche peri salumi, i succhi di frutta, la pasta ed i formaggi.L’italia sotto il pressing della Coldiretti è all’avan-guardia in questo percorso: il 7 giugno 2005 èscattato l’obbligo di indicare la zona di mungiturao la stalla di provenienza per il latte fresco; dal 17ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo

semplificazione

Al centro la ImP

ortAnte InCon

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LABASe ASSoC

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burocratica

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“Con l’agricolturasi prepara a cambiare verso”

EXPO

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nelle foto: (in alto) l’intervento del PresidenteProvinciale Roberto Paravidino. (Sopra) il Direttoredel Consorzio giorgio Collina accanto al DirettoreProvinciale Coldiretti Simone moroni.

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N°3 • mARzO 2015|AGRICOLTURA A. 13

Made in Italy per effetto dell'influenza aviaria; apartire dal 1 gennaio 2008 l’obbligo di etichetta-tura di origine per la passata di pomodoro”. alcentro dell’incontro anche la ricetta di Coldirettiper la semplificazione burocratica. in particolare,per il settore vitivinicolo si sta definendo a livellonazionale l’abbattimento e l’armonizzazione delnumero di adempimenti nelle pratiche vitivinicole.Si vuol far confluire nella normativa, in via di ap-provazione, molti altri elementi tra cui: un sistemainformatico unico, la revisione del modello di cer-tificazione dei vini, la rettifica del sistema di vigi-lanza sul mercato, oltre che la modifica delsistema sanzionatorio e le norme di tutela delMade in Italy. “Per questo - precisa il direttore mo-roni - è necessario avviare un percorso di colla-borazione con tutti i soggetti che hanno a cuoreil patrimonio agroalimentare italiano come com-plesso di prodotti che ne costituiscono la mas-sima espressione qualitativa e dei valoriimmateriali, a partire dalle associazioni dei con-sumatori, dell’ambiente e della società civile”.

ATTUALITA’

{

nelle foto: alcuni momenti dell’incontro che si èsvolto nella sede provinciale. numerosi i presidentidi sezione che hanno preso parte all’iniziativa volutadal Presidente Provinciale Roberto Paravidino. Sonointervenuti anche il Direttore del Consorzio agra-rio del Piemonte Orientale, giorgio Collina, e il Di-rettore del Cadir Lab giuseppe Concaro.

Il modello di Coldiretti, la

storia dell’agricoltura e del

cibo italiano per promuo-

vere sempre di più il rap-

porto stretto e diretto tra

agricoltore e cittadino, fa-

vorendo il ruolo cruciale

dell’imprenditore agricolo

nella società

inCOnTRO COn i DiRigenTi|ORGANIZZAZIONE

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14 AGRICOLTURA A.|N°3 • mARzO 2015

ATTUALITÀ|ViTiViniCOLTURa

l regime dei diritti di reimpianto vigneti,così come applicato dal 1984, giungerà altermine il 31 Dicembre 2015. a partire dal1° gennaio 2016, verrà sostituito dal re-gime delle autorizzazioni: ai produttori che

estirpano un vigneto dopo tale data e ne faranno ri-chiesta, verrà concessa un’autorizzazione al reim-pianto pari alla superficie estirpata. Taleautorizzazione sarà valida per tre anni al terminedei quali, se il richiedente non avrà provveduto alreimpianto, la stessa decadrà e gli verrà disposta unasanzione amministrativa. i diritti di reimpianto ori-ginatesi prima del 31 dicembre 2015 e non ancorautilizzati a quella data, dovranno essere convertiti inautorizzazione da parte del produttore, entro il 31dicembre 2020, e dovranno essere utilizzati entro il31 dicembre 2023. a partire dal 1° gennaio 2016, idiritti di reimpianto ancora in carico al produttoree le autorizzazioni originatesi dagli estirpi effettuatida questa dati, non potranno essere più oggetto dicompravendita. Dovranno essere perciò utilizzatiesclusivamente da chi li ha originati e non potrannoessere venduti a terzi. Per cui, chi intende acquistareo vendere diritti, dovrà necessariamente farlo entroil 31 dicembre 2015. nel frattempo, con decreto del19 febbraio 2015, il ministero ha abrogato la normache vietava la vendita dei diritti al di fuori del terri-torio regionale, qualora la Regione lo stabilisse conatto proprio, come aveva attuato la Regione Pie-monte. Quindi, appena verrà deliberato in tal sensodalla regione Piemonte, si potranno vendere i dirittidi reimpianto anche al di fuori del Piemonte, natu-ralmente entro il 31 dicembre 2015.

AL REGIME DIAUTORIZZAZIONI

DirittiDi reimPiAntO

i

PAssAggiO AutOrizzAtOD A l r e g i m e D e i

di larghezza e, in ogni caso, in caratteri non superioriad un quarto, sia in altezza che in larghezza, rispettoa quelli usati per la DOC. in poche parole, dovrà es-sere indicato in forma discorsiva, non sull’etichettadove sono riportati tutte le indicazioni obbligatorie(tipologia vino, ragione sociale, annata, capacità, gra-dazione). inoltre, il nome geografico più ampio puòessere indicato in etichettatura e presentazione deivini DOC, nell’ambito di disegni o rappresentazionigeografiche intese ad evidenziare la collocazionedella zona di produzione del relativo vino DOP oigP, purché preceduto dall’entità amministrativa(Regione___ o Provincia di___).Ovviamente il nome della regione e della provincianon potrà essere utilizzato sui vini generici senzaDOC. L’utilizzo del nome della Regione o della Pro-vincia potrà essere utilizzato per mettere a disposi-zione delle informazioni al consumatore finale anchemediante gli strumenti della tecnologia moderna esono applicabili anche alla pubblicità ed al contestoin cui gli alimenti sono esposti. Pertanto, l’uso deiveritieri “nomi geografici/amministrativi più ampi”nell’ambito delle possibilità comunicative a disposi-zione delle imprese, specie sul web, deve avvenirenel rispetto di condizioni analoghe a quelle indicateper l’etichettatura dei vini. Ciò significa che, all’in-terno di un messaggio comunicativo (per es. descri-zione su siti internet o brochure illustrative del territorio,dell’azienda, ecc.) è ammissibile fornire una mera col-locazione geografica del vino DOC, ai fini descrittivie con caratteri non prevalenti rispetto alla descri-zione stessa, mentre l’enfasi sul nome geograficoprotetto attraverso nomi in rilievo, colori differen-ziati o effetti grafici chiaramente evocativi deve es-sere considerata “sfruttamento” della notorietà oillecito utilizzo di altra denominazione per prodottiche non ne abbiano diritto e, quindi, sanzionabile.Per fare un esempio di uso corretto di mera collo-cazione geografica, il produttore di un vino a DOpiemontese potrà indicare sul suo sito internet perpresentare tale vino, in soli termini descrittivi, la col-locazione geografica della sua azienda utilizzando ilnome protetto “Piemonte”, ma non potrà enfatiz-zare il termine “Piemonte” in termini grafici o dievocazione. Ovvero potrò indicare per esempio “lamia azienda si trova nel territorio della Regione Pie-monte in Provincia di alessandria...” ma non potròutilizzare il termine Piemonte da solo e in caratterimarcatamente più grandi delle altre scritte.

on una Circolare il ministero ha normatol’uso del nome geografico più ampio (re-gione o provincia) per i vini DOP che puòessere ammesso ai soli fini di chiarire neiconfronti del consuma tore la colloca-

zione geografica (regionale o provinciale) in cui ricadela zona di produzione delle DOC. Pertanto, si ritieneche lo stesso nome geografico più ampio (esempioPiemonte) possa essere utilizzato, per i vini DOC,alle seguenti condizioni:- sia riportato nel contesto della descrizione deglielementi storico-tradizionali e/o tecnico colturalie/o di elaborazione e/o delle caratteristiche del pro-dotto e siano nettamente separate dalle indicazioniobbligatorie; - deve figurare in caratteri delle stesse dimensioni eindice colorimetrico rispetto a quelli utilizzati perla descrizione delle indicazioni di cui al trattino pre-cedente, nonché in caratteri di dimensioni non su-periori a tre millimetri di altezza ed a due millimetri

DAL 2015 POSSIBILITA’DI UTILIZZARE IL NOME

PiemOntePer l’etiChettAturA

DOCdei vini

C

[a cura di Valerio Scarrone]

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N°3 • mARzO 2015|AGRICOLTURA A.

[a cura di alberto Pansecchi]|SCHEDA

15

scheda vite n.37

ii risveglio delle viti in primavera è principalmente condizionatodalle variazioni di temperatura tipiche dei passaggi di stagione.i primi segni di attività nel vigneto sono il pianto delle viti, chepuò essere più o meno abbondante e prolungato, e l'ingrossa-mento delle gemme.

il vero e proprio germogliamento ha inizio nel momento in cuile gemme perdono il loro rivestimento più esterno: le brattee.in breve tempo le gemme raddoppiano le loro dimensioni e di-ventano simili a corpi di forma tondeggiante ricoperti da unafitta peluria.

L’ultima fase del germogliamento, può avvenire in tempi differenti,in relazione alla disponibilità di acqua nel terreno e all’andamentodelle temperature atmosferiche. Vi sono poi molti altri fattoriche concorrono in queste fasi a determinare l’epoca di germo-gliamento la cui incidenza è però di difficile valutazione.

Ogni anno il momento del germogliamento e la sua uniformità tra pianta epianta, e nell’ambito della stessa vite, sono motivo di curiosità e di apprensioneda parte dei viticoltori.

Da questi iniziali comportamenti della vite, spesso consegue il risultato finaledell’annata a livello qualitativo e, allo stesso tempo, derivano le scelte e le dif-ficoltà che accompagneranno il viticoltore per l’intera campagna.

Temperature invernali, piovosità, fasi lunari, ingrossamento delle gemme epianto della vite, vengono attentamente osservati dal viticoltore tentando didare, ad ognuna di esse, significati che aiutino a comprendere in anticipo ciòche l’annata viticola esprimerà.

Non sempre è chiaro però che, ogni viticoltore, può influire in misura più omeno incisiva sul comportamento del proprio vigneto determinando, già dalleprime fasi, i presupposti produttivi dell’annata che verrà.

Il g

erm

ogliam

ento

anti

cip

ato

• influenza del clima

• Preparare la vite

• Operazioni colturali

• indurre uniformità

il risveglio della vite

10 Marzo 2015_Agricoltura Alessandrina 23/03/15 09:42 Pagina 15

Page 16: Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

16 AGRICOLTURA A.|n°3 • marzo 2015

La regolarità del risveglioRare sono le annate in cui la nuova vegetazione cresce con pari velocità; è invececomportamento frequente un germogliamento molto irregolare. Lo sviluppo dif-forme non è tuttavia sempre particolarmente dannoso alla futura produzione,in quanto la vite è in grado di compensare, almeno in parte, i ritardi iniziali.

Quando però la fase del germogliamento si prolunga eccessivamente, i giovanigermogli rimangono esposti per lungo tempo ai rischi creati da condizioni cli-matiche avverse e da parassiti potenzialmente pericolosi (funghi e insetti).

a cura del servizio di consulenzatecnico-agronomica Coldiretti Alessandria

Bibliografia: Martini in vigna - E. Monticelli - n° 1/2008

Obiettivi e precauzioniL’obiettivo verso cui è opportuno tendere, è favorire la rapidità con cui i nuovi germogli superano la prima fase, iniziandola loro attività di crescita rapida.È quindi importante considerare tutti gli aspetti colturali che favoriscono la contemporaneità del germogliamento sulcapo a frutto e, nel medesimo momento, accelerano il ritmo della fase iniziale di crescita. Fondamentale è la buonaqualità della lignificazione autunnale dei tralci, conseguenza del benessere e dell’equilibrio delle viti nella stagione ante-cedente. Fattori predisponenti principali sono la razionalità della concimazione e la cura nella potatura verde.

Anche l’epoca della potatura invernale influisce: tanto più è anticipata, tanto più precoce sarà l’avvio del germogliamentoSpesso le dimensioni aziendali obbligano i viticoltori a iniziare la potatura dall’autunno. Alcuni vigneti verranno pertantopiù penalizzati; meglio scegliere di potare prima quelli più vecchi e con le migliori esposizioni, dove gli eventuali ritornidi freddo non sono particolarmente temibili.

Perseguire l’uniformitàLa lunghezza dei capi a frutto influenza la successiva uni-formità di sviluppo dei germogli: meglio se non troppolunghi o addirittura tendenzialmente corti.

Sull’uniformità del germogliamento influisce sensibil-mente anche l’epoca della concimazione azotata. Quandoessa è autunnale, prima ancora della totale caduta dellefoglie, la vegetazione primaverile tra le singole viti e nel-l'ambito d'ogni tralcio è assai più uniforme.

La legatura del capo a fruttoLa legatura del capo a frutto al filo di soste-gno influisce sul risultato finale conseguito:in vigneti, dove è frequente la difformità delgermogliamento, a causa della giacitura,dell’esposizione o della tessitura non idealedel terreno, può essere utile ritardare taleoperazione a germogliamento avvenuto.

Diviene in questo caso necessaria un’ope-razione di legatura ulteriore, difficile da at-tuare nelle grandi aziende, anche se solo suun limitato numero di vigneti, ma i beneficiappaiono notevoli: i capi a frutto devonoessere legati inizialmente in posizione ver-ticale (in modo che lo sbattimento per operadel vento non li rompa). I tralci si rivesti-ranno di vegetazione dallo sviluppo uni-forme. A questo punto, con moltadelicatezza, si potrà procedere alla sistema-zione definitiva in orizzontale dei tralcistessi sul filo di banchina.

SCHEDA|[a cura di Alberto Pansecchi]

10 Marzo 2015_Agricoltura Alessandrina 23/03/15 09:56 Pagina 16

Page 17: Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

N°3 • mARzO 2015|AGRICOLTURA A.

ORTOFRUTTa|SCHEDA

17

se esentAti dAllA BAncAdAtioccorre riportAreU n ’ a P P O S i T a D i C i T U R a D i e S e n z i O n e

dopo l’entrAtA in vigore del nuovo regolAmentosullA ocm unicA - regolAmento ue n. 1308/2013

norme di commerciAliZZAZionee iscriZione AllA Bdnoo, lA BAncA dAti nAZionAledegli operAtori ortoFrutticoli

O R T O F R U T T A

utti i produttori ortofrutticoli cheoperano nel settore del fresco de-vono porre la massima attenzioneall’applicazione alle normativa co-

munitaria in materia commercializzazione. at-tualmente la materia è disciplinata dalRegolamento di esecuzione (Ue) n.543/2011il quale ha abrogato e sostituito il Regola-mento (Ce) n.1580/2007, dettagliando le mo-dalità di applicazione del Regolamento (Ce)n.1234/2007 (nel frattempo abrogato e sostituito

dal Regolamento UE n.1308/2013) nel settoredell’ortofrutta fresca e trasformata. a livellonazionale tali norme sono state recepite conil Decreto ministeriale m.i.P.a.a.F. n.5462 del3 agosto 2011 “Disposizioni nazionali in ma-teria di controlli di conformità alle norme dicommercializzazione applicabili nel settoredegli ortofrutticoli freschi e delle banane, inattuazione del regolamento (Ce) n. 1234/2007del Consiglio e del regolamento (Ue) di ese-cuzione n.543/2011 della Commissione”, a cuiè seguita un’ulteriore circolare agea Prot. n.aCiU.2011.695 del 14 dicembre 2011. allanormativa sono soggetti tutte le differenti ti-pologie di operatori della filiera dell’ortofruttafresca e quindi anche tutti i produttori orto-frutticoli, da coloro che vendano interamentela loro produzione direttamente al consuma-tore finale oppure conferiscano alla coopera-tiva o all’OP a cui sono associati, e via via tuttele casistiche, pur con diversi livelli di adempi-menti. Prima di addentrarci dettagliatamentenella normativa, occorre prima dividere laquestione in 2 ambiti:- iscrizione alla BDnOO - Banca Dati nazio-nale degli Operatori Ortofrutticoli- norme di commercializzazione

iscriZione AllA BdnooLe imprese che, a valle della produzione pri-maria, effettuano il confezionamento o la com-mercializzazione di prodotti ortofrutticoli,sono tenute all’iscrizione nella Banca Dati na-zionale degli Operatori Ortofrutticoli(BDnOO). in particolare sono tenuti all’iscri-zione alla BDnOO i seguenti soggetti:

• grossisti di mercato e fuori mercato (operatori che commercializzano all’interno o

al di fuori dei mercati all’ingrosso, che utiliz-

zano gli appositi stand e/o che sono in pos-

sesso di magazzini idonei per la

commercializzazione dei prodotti);

• imprese che commercializzano per contoterzi (es. commissionari);

• Organizzazione dei Produttori (OP), loroassociazioni (aOP) e gruppi di produttori(gP);

• cooperativa di produttori non associati adOP/aOP/gP o ad altra cooperativa;

• imprenditore agricolo (non associato ad

OP/AOP/GP od a cooperativa) con un vo-lume annuo commercializzato, superiorea € 60.000 iVa esclusa, per i prodotti sog-getti a norme;

• centrali di acquisto per la grande distribu-zione;

• grande distribuzione organizzata gDO(ipermercati, supermercati, discount ed altre

grandi superfici di vendita con un volume

annuo di commercializzato del comparto or-

tofrutticolo superiore a €60.000 IVA esclusa);• dettaglianti (con volume annuo commercia

lizzato del comparto ortofrutticolo superiore

a €60.000) iVa esclusa;

• tutti gli operatori che effettuano importazioni e/o esportazioni di prodotti orto-frutticoli freschi di cui all’allegato i parteiX Reg.(Ce) 1234/2007 (ora sostituito dal-

l’allegato I parte IX del Regolamento UE

n.1308/2013 che conferma i medesimi pro-

dotti) da e verso Paesi terzi all’Unione.• gli operatori che effettuano contratti a

distanza compreso il commercio elettro-nico (e-commerce) dei prodotti ortofrutti-coli anche nel caso di non detenzione deglistessi.

speciAle regolAmento

t

10 Marzo 2015_Agricoltura Alessandrina 23/03/15 09:42 Pagina 17

Page 18: Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

18 AGRICOLTURA A.|N°3 • mARzO 2015

SCHEDA|ORTOFRUTTa

importante: tali soggetti sono tenuti a ri-portare anche sui documenti di trasporto esulle fatture, oltre che in etichetta, il numerodi iscrizione alla BDnOO.

Sono invece esentati dall’obbligo d’iscri-zione le seguenti categorie:• gli imprenditori agricoli che vendono, con-

segnano o avviano i prodotti ortofrutticoliai centri di confezionamento o di deposito,all’interno dell’ambito italiano;

• i titolari di centri di deposito che avvianoesclusivamente i prodotti ortofrutticoliverso i centri di confezionamento e di im-ballaggio, all’interno dell’ambito italiano;

• gli imprenditori agricoli che avviano esclu-sivamente i prodotti ortofrutticoli agli im-pianti di trasformazione;

• gli imprenditori agricoli che cedono nellapropria azienda i prodotti ortofrutticoli di-rettamente al consumatore, per il fabbiso-gno personale di quest’ultimo;

• le imprese agricole che conferiscono esclu-sivamente prodotti ortofrutticoli alle or-ganizzazioni di produttori, alle cooperativedi appartenenza per la commercializza-zione;

• le cooperative che conferiscono esclusiva-mente prodotti alle organizzazione deiproduttori per la commercializzazione;

• gli imprenditori agricoli ortofrutticoli (nonassociati ad OP o a Cooperativa), con unvolume annuo di prodotto commercializ-zato inferiore a €60.000. Tale importo è ri-ferito all’anno precedente, escludendol’iVa e solo per i prodotti soggetti a normadi commercializzazione;

• strutture della g.D.O. (ipermercati, super-

mercati, discount ed altre grandi superfici di

vendita) con un volume annuo di prodottocommercializzato del comparto ortofrut-ticolo inferiore a €60.000 (fatto salvo per

imprese di nuova costituzione). Tale importoè riferito all’anno precedente, escludendol’iVa e solo per i prodotti soggetti a normadi commercializzazione;

• dettaglianti (esercizi specializzati in frutta e

verdura, ambulanti), con un volume annuo diprodotto commercializzato inferiore a€60.000 (fatto salvo per imprese di nuova co-

stituzione). Tale importo è riferito all’annoprec., escludendo l’iVa e solo per i prodottisoggetti a norma di commercializzazione;

• le persone fisiche o giuridiche, la cui atti-vità nel settore degli ortofrutticoli consisteesclusivamente nel trasporto delle merci(trasportatori).

importante: i soggetti esentati da tale ob-bligo di iscrizione alla BDnOO devono tutta-via riportare sui documenti di trasporto e sullefatture la seguente dicitura “esonerato ai

sensi del D.M. del 03/08/2011 n.5462”

norme di commerciAliZZA-Zione e correttA eticHet-tAturALe norme di commercializzazione dei pro-

dotti ortofrutticoli, introdotte dagli appositiregolamenti Ce e Ue e dalle norme nazio-nali sull’etichettatura, impongono a tutte leimprese, che effettuano il confezionamentodi prodotti ortofrutticoli, di indicare corret-tamente in etichetta le generalità del pro-dotto posto in commercio, pena l’addebitodi pesanti sanzioni pecuniarie. Tale obbligo,per tutti gli operatori interessati, prevede diindicare sia nel documento di trasporto chesulla fattura i dati obbligatori in etichetta,ovvero: Specie, Categoria, Calibro se previ-sto dalle norme, Origine, Dati aziendali (de-

nominazione, indirizzo, ecc.) e n°Lotto, oltreal numero di iscrizione alla BDnOO ol’eventuale dicitura di esenzione. Sono sog-getti alle norme di commercializzazione ge-nerale tutti i prodotti ortofrutticoli cosìcome riportati nella parte a dell’allegato 1del Regolamento di esecuzione (Ue)n.543/2011. mentre sono soggetti a normedi commercializzazione specifiche alcuniprodotti così come riportati nella parte B,dell’allegato 1 del Regolamento di esecu-zione (Ue) n.543/2011 e che sono: mele;agrumi; kiwi; lattughe, indiviericce e scarole;pesche e nettarine; pere; fragole; peperonidolci; uve da tavola; pomodori. non sonoperò soggetti all’obbligo di conformità:

• i prodotti destinati alla trasformazione in-

dustriale, o destinati all’alimentazione ani-

male ad altri usi non alimentari a condizione

che siano chiaramente contrassegnati con la

dicitura “Destinati alla Trasformazione” o “De-

stinati all’alimentazione animale” o ad ogni

altra dicitura equivalente;

• i prodotti che il produttore cede, nellapropria azienda, al consumatore;• i prodotti venduti direttamente dal pro-duttore al consumatore, per il fabbisognopersonale di quest’ultimo, su mercati ri-servati esclusivamente ai produttori di unadata zona di produzione, come definiti dalD.m. (mipaaf) 20 novembre 2007;• i prodotti che sono sottoposti a opera-zioni di mondatura o taglio che li hannoresi “pronti al consumo” o “pronti da cu-cinare”;• i prodotti commercializzati come ger-mogli commestibili dopo la germinazionedi semi di specie di piante classificatecome prodotti ortofrutticoli;• i prodotti venduti o consegnati dal pro-duttore a centri di condizionamento e diimballaggio o a centri di deposito, oppureavviati dall’azienda del produttore versotali centri;• i prodotti avviati, ma non ceduti, da cen-tri di deposito verso centri di condiziona-mento e di imballaggio per essere ivi resiconformi alle norme di commercializza-zione tramite appropriato imballaggio;

in deroga all’art. 113 bis, paragrafo 3, del Re-

golamento (Ce) n.1234/2007 (ora sostituito

dall’articolo 76, paragrafo 3 del Regolamento

UE 1308/2013), non sono assoggettati al-l’obbligo di conformità alle norme di com-mercializzazione generale, i seguentiprodotti: FUngHi nOn COLTiVaTi, CaPPeRi,manDORLe amaRe, manDORLe SgUSCiaTe, nOC-CiOLe SgUSCiaTe, nOCi COmUni SgUSCiaTe, Pi-nOLi (o semi del pino domestico), PiSTaCCHi,nOCi maCaDamia, nOCi PeCàn, aLTRa FRUTTa

a gUSCiO, Banane Da CUOCeRe eSSiCCaTe,agRUmi SeCCHi, miSCUgLi Di nOCi TROPiCaLi, mi-SCUgLi aLTRa FRUTTa a gUSCiO, zaFFeRanO.non sono assoggettati all’obbligo di confor-mità alle norme di commercializzazionespecifiche gli ortofrutticoli freschi che nonappartengono alla Categoria “extra”, e chepossono presentare nelle fasi successive allaspedizione, una lieve riduzione dello statodi freschezza e di turgore e un lieve dete-rioramento dovuto alla loro evoluzione bio-logica e alla loro deperibilità sempre cherispondano ai parametri dettati dalle dispo-sizioni previste da ciascuna norma in meritoalle caratteristiche minime.importante: per poter fruire delle dispo-sizioni derogatorie deve essere fornita al

O R T O F R U T T AspeciAle regolAmento

10 Marzo 2015_Agricoltura Alessandrina 23/03/15 09:42 Pagina 18

Page 19: Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

n°3 • marzo 2015|AGRICOLTURA A.

OrTOfruTTA|SCHEDA

19

L’ETIChETTA

Sia i prodotti soggetti alle norme di com-

mercializzazione generale, i prodotti sog-

getti a norme di commercializzazione

specifiche, devono essere correttamente

etichettati. Premettendo la necessità di rea-

lizzare le “etichette” con sistemi che impe-

discano le eventuali colature dell’inchiostro

e con le dovute differenze tra specie e spe-

cie, proviamo di seguito a sintetizzare le in-

dicazioni necessarie:

L’ETIChETTA

1) Specie: è necessario indicare la specie

(in questo esempio PESCHE) e poi seguire

le indicazioni delle norme di commercializ-

zazione che variano da specie a specie. Nel

caso delle pesche sono obbligatori il nome

della specie ed il colore della polpa, è facol-

tativo inserire anche il nome della varietà.

2) Origine: è obbligatorio riportare lo

stato di produzione (Italia) e facoltativo ri-

portare dizioni più caratterizzanti (Italia,

Cuneo, ecc.)

3) Categoria (CAT): per tutti i prodotti

normati è obbligatorio riportare la categoria

del prodotto, secondo le specifiche del sin-

golo regolamento.

4) Calibro (CAL): per tutti i prodotti nor-

mati delle categorie I ed Extra, è obbligatorio

riportare anche il calibro del prodotto, se-

condo le specifiche del singolo regolamento.

5) Tara - Peso: va indicato il peso all’ori-

gine o la tara dell’imballaggio; la prima dizione

si usa per la vendita prevista a collo mentre,

la seconda si usa per la vendita prevista a peso.

6) Imballatore e/o speditore: vanno

riportati il nome e l’indirizzo.

7) Lotto: è obbligatorio identificare il lotto

di produzione e/o confezionamento; la me-

todologia va stabilita dalla singola impresa; di

minima è un codice alfanumerico preceduto

dalla lettera L. che, permetta di rintracciare

velocemente e con certezza, le diverse par-

tite presenti in azienda.

8) Banca Dati Nazionale degli Ope-

ratori Ortofrutticoli (BDNOO): oc-

corre riportare il numero d’iscrizione alla

BDNOO; per tutti coloro che sono esenti

occorre riportare la dizione: “esonerato ai

sensi del D.M. del 03/08/2011 n. 5462”

Nella vendita al minuto per prodotti in im-

ballaggio, le indicazioni esterne, all’imballag-

gio stesso, devono essere presentate in

modo chiaro e leggibile. I prodotti possono

essere posti in vendita a condizione che il

rivenditore esponga accanto ad essi, su ap-

posito cartello, in caratteri chiari e leggibili,

le informazioni relative al Paese di origine e,

se del caso, alla categoria e alla varietà o al

tipo commerciale in modo tale da non in-

durre in errore il consumatore.

Le indicazioni sono obbligatorie sia per i

prodotti assoggettati alle “Norme specifi-

che” che per quelli assoggettati alla “Norma

generale”.

Importante: fatta eccezione per le rice-

vute al consumatore finale, oltre all’iscrizione

alla BDNOO o l’eventuale esenzione, le fat-

ture ed i documenti di accompagnamento,

devono recare il nome del prodotto, il nu-

mero di lotto ed il Paese di origine.

Per i prodotti soggetti a norme di commer-

cializzazione specifiche vanno poi riportate,

le caratteristiche richieste dalle singole

norme (categoria, calibro, varietà ecc.).

controllore Agecontrol, la prova che i pro-

dotti soddisfino le condizioni previste con

particolare riferimento alla destinazione fi-

nale, come di seguito riportato:

• in caso di merce giacente, sia presso le

strutture delle imprese sottoposte a con-

trollo, che sui mezzi utilizzati per il tra-

sporto, in attesa di essere avviata verso

impianti di trasformazione industriale o per

usi diversi da quelli alimentari, occorrerà ve-

rificare l’esistenza su uno dei lati dell’imbal-

laggio, mediante stampatura diretta

indelebile o mediante etichetta integrata o

fissata all’imballaggio stesso, della dicitura

pertinente alla destinazione, in caratteri

chiari e leggibili.

• in caso di merce giacente, sia presso le

strutture delle imprese agricole sottopo-

ste a controllo, che sui mezzi utilizzati per

il trasporto, in attesa di essere avviata a

vario titolo verso centri di confeziona-

mento e d’imballaggio o a centri di depo-

sito, le previste condizioni sono

soddisfatte con l’apposizione sull’imballag-

gio o, per merci caricate alla rinfusa, su do-

cumento di trasporto e su una scheda

collocata all’interno del mezzo, di un’eti-

chettatura, in cui figuri in maniera ben vi-

sibile l’indicazione: “prodotto da destinare

per la lavorazione verso il centro di con-

dizionamento/di deposito xxxxxx ubicato

in xxxxxx. Tali diciture devono essere ri-

portate anche sui documenti di trasporto

che accompagnano la merce unitamente

anche all’origine del prodotto;

• in caso di merce giacente presso le

strutture degli imprenditori agricoli, in at-

tesa di essere venduta in azienda diretta-

mente al consumatore, per il proprio

fabbisogno personale, le condizioni sono

soddisfatte con la dimostrazione da parte

dell’operatore interessato, anche me-

diante esibizione della documentazione

prevista dalla normativa vigente, dell’eser-

cizio della vendita diretta in azienda di

prodotti ortofrutticoli, che tale attività

rientri nell’esercizio dell’agricoltura e che

venga effettuata esclusivamente nelle

strutture ubicate nei fondi inclusi all’in-

terno del perimetro aziendale.

In questo modo s’intende si vuole impedire che

i produttori possano vendere prodotti ortofrut-

ticoli non conformi alle norme di commercializ-

zazione presso luoghi di vendita all’ingrosso o

presso mercati alla produzione, ed escludere la

possibilità di avviare prodotti non conformi dai

luoghi di vendita all’ingrosso verso centri di con-

dizionamento o deposito.

O R T O F R U T T ASPECIALE REGOLAMENTO

10 Marzo 2015_Agricoltura Alessandrina 23/03/15 09:58 Pagina 19

Page 20: Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

20 AGRICOLTURA A.|n°3 • marzo 2015

SCHEDA|COrrEttA ALImENtAzIONE

star bene a tavola

la dietadi campagna

AmicaPer stare in forma e in ottima salute

Suggerimenti a cura del dietologoe nutrizionista dott. giorgiocalabrese che collabora concoldiretti sul sito www.campagnamica.it

consigli per un’alimentazione

sana ed equilibrata

fruttA seccA

l’ideale è mangiarlalontano dai pasti, meglio se insiemea un frutto fresco

burro

meglio mangiarlocrudo o appenatiepido. Ha un poterecalorico più bassodi quello dell’olio

ogliamo dedicare questa scheda alla sana e cor-retta alimentazione. La frutta secca si può sud-dividere in due categorie: quella glucidica, riccadi zuccheri e povera di grassi (come albicocche,

ananas, mele, uva, banane, datteri, prugne, fichi, mirtilli, mango),nota come frutta secca non oleosa (disidratata o candita);quella lipidica, ricca di grassi e povera di zuccheri (comearachidi, mandorle, nocciole, noci, noce di cocco, pinoli, pistacchi,castagne). Generalmente ricca di proteine e partico-larmente energetica, la frutta secca oleosa rappresentaun alimento fondamentale nella dieta vegetariana e spor-tiva. Grazie alla ricchezza in fibre e all’ottimo contenutodi acidi grassi mono e polinsaturi (presenti soprattuttonelle noci), esercita un’azione protettiva nei confronti dellecosiddette malattie del benessere come diabete, ipercole-sterolemia ed obesità. Affinché tali presupposti siano validi,la frutta secca dev’essere consumata con una certa par-simonia, in sostituzione (mai in aggiunta) ad altre fonti li-pidiche meno salutari (come i grassi animali). In particolarebisogna abbandonare l’usanza di mangiucchiare fruttasecca al termine del pasto, onde evitare di introdurre uneccesso di calorie e compromettere così il bilancio ener-getico giornaliero. Dato il suo elevato potere calorico e lagrande ricchezza in grassi, la frutta secca andrebbe man-giata lontano dai pasti principali, contestualizzata inspuntini magari in abbinamento a frutta fresca (ad esempio

una mela e qualche mandorla od un kiwi o qualche noce). Unaporzione ragionevole non dovrebbe comunque su-perare i 30 grammi. Se associata ad un frutto fresco rap-presenta un ottimo spuntino ed un valido alleato per lanostra salute e il nostro benessere quotidiano. La fruttasecca commercializzata con il guscio non garantisce laqualità del prodotto, ma è più sana di quella tritata o sgu-sciata. Infatti quest’ultima categoria di alimenti, anche seconfezionata in contenitori sigillati, richiede l’aggiunta diantiossidanti artificiali, necessari per evitare l’irrancidi-mento dei grassi e prolungare i tempi di conservazione.

V

lA misurAdellA dolcezzA

lo zucchero nella dietaè importante. Quantose ne può consumareogni giorno?

fronte dell’aumento del so-vrappeso e dell’obesità in Eu-ropa, il ruolo nelle diete dialcuni carboidrati, come lo

zucchero, è stato molto discusso edè tuttora controverso. I due tipi prin-cipali di carboidrati sono gli zuccherie l’amido, entrambi forniscono lastessa energia per grammo (4kcal). Icarboidrati danno meno energia ri-spetto ai grassi (9kcal per grammo)o all’alcool (7kcal per grammo). Lafibra è un tipo di carboidrato che, adifferenza degli altri, non viene assor-bita nel piccolo intestino per fornireenergia, sebbene venga in parte me-tabolizzata nel grosso intestino. Al-meno metà dell’energia nella nostradieta dovrebbe derivare dai carboi-drati per lo più sotto forma di car-boidrati amidacei. Il saccarosio (zucchero da tavola, di-saccaride costituito dai monosacca-ridi glucosio e fruttosio) è uncarboidrato dal sapore dolce. Vieneprodotto dalle piante a partire dal-l’anidride carbonica (CO2) e acquacon l’aiuto dell’energia solare attra-verso il processo di fotosintesi. Lozucchero è energia pronta per il cer-vello e per i muscoli. Il primo dipendequasi esclusivamente dall’apportocostante di glucosio attraverso il cir-colo sanguigno. Il cervello di unadulto consuma circa 130 grammi diglucosio al giorno, più della metàdella quantità totale di carboidrati as-sunti con la dieta. Oggi qualcuno vor-rebbe dimezzare il suo uso, mentrenoi scienziati sosteniamo che unagiusta dose di zuccheri semplici (il10% degli zuccheri totali) fa solobene alla salute.

un consiglio perstAre in formAUn’abitudine poi da non seguire èquella del digiuno che segue ai sensidi colpa dopo le abbuffate. Nonserve saltare i pasti nei giorni succes-sivi: non aiuta affatto, anzi, può rive-larsi controproducente perché creasquilibri nella regolazione del meta-bolismo glucidico. Piuttosto, è utilefare sport e aumentare le passeggiatenel verde, sfruttando tutte le occa-sioni di movimento.

I

ono molti i luoghi comuni cheaccompagnano il burro, alcuniveri, altri del tutto infondati.

Questo condimento è un grassoalimentare di origine animale che,se preso a piccole dosi (vale a dire nonpiù di 10 - 15 grammi al giorno), nonprovoca aumento di peso. È invece unalimento ricco di valori nutrizio-nali e di vitamine preziose comeA, E, D e K. Pur essendo un grasso, haun più basso potere calorico dell’olioed è composto per il 15% di acqua. Èpreferibile mangiare il burro fresco, acrudo insomma, o appena scaldato. Es-sendo infatti un grasso poco resi-stente, una temperatura elevata nealtera la composizione chimica fa-cendo sprigionare sostanze dannoseper la salute. Il burro più sano è quellogiallognolo, che rivela una forte pre-senza di beta carotene e vita-mina A, il cui colore è appunto giallo.Anche per i più piccoli il burro è unalimento sano: se lo spalmiamo sulpane con la marmellata, èun’ottima colazione o merendae se lo aggiungiamo alla pasta in biancoè gradevole e nutriente. L’importanteè che sia crudo o appena scaldato. Ledosi non devono essere elevate (nonpiù di 20-30 grammi al giorno). Il burroè amico della pelle e la rende to-nica, perché quando non si fa uso digrassi fra cui quelli del burro, si pro-voca una mancanza di vitamine pre-ziose, per esempio la A, responsabilidell’elasticità e del colorito della pelle.Il burro si può congelare ma facendoattenzione ai tempi perché deve re-stare nel freezer non più di tre mesi,altrimenti si altera il sapore. Di solito,poi, va conservato in un luogo fresco:si scioglie facilmente, fonde a 30° e su-bisce variazioni del sapore se espostoa fonti di calore.

S

10 Marzo 2015_Agricoltura Alessandrina 23/03/15 09:59 Pagina 20

Page 21: Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

[a cura di alessandro albertelli]|SCHEDA

21

Scheda melo n.44

cultivar consigliateOccorre produrre mele di alto profilo qualitativo, di sicura adattabilitàambientale, con almeno con almeno un carattere distintivo che la rendariconoscibile.L’assetto varietale attuale conferma la dominanza dei gruppi gala/RedDelicius che da sole rappresentano quasi il 70% della produzione totale.golden Delicius è in costante diminuzione, mentre in controtendenza ri-sulta il gruppo Fuji che dopo anni di sostanziale stasi è in aumento.Primaria appare la necessità di arricchire il paniere varietale con cultivarinnovative in merito a resistenza alle malattie, ampia adattabilità ambien-tale, facile governabilità della pianta, elevata qualità e buona attitudine alpre e post-raccolta.

gruppo gAlA i parametri di valutazionedelle nuove selezioni si concentrano sull’esten-

sione, l’intensità e l’entità di striatura del so-vraccolore. La più importante criticità delgruppo gala è la tendenza alla “regres-sione”della colorazione che penalizza inmodo significativo la qualità globale dellaproduzione. nell’ambito del gruppo coesi-stono due tipologie di colorazione: striata e

uniforme. Le cultivar a colorazione striata cre-scono negli areali sopra i 400m, quelle a colo-

razione uniforme negli areali al di sotto dei 400 me nelle zone di pianura.

premessA

Annaglo*: si caratterizza per l’estensione del sovraccoloreelevata e brillante. Striatura più fine e meno evidente del clone diriferimento.

i cloni principali a sovaccolore uniforme sono: simmons Buckeye®: mutazione di mitchgla di origineamericana. La colorazione è molto attraente, di elevataestensione, brillante tonalità e intensa luminosità. molto dif-

fusa in Piemonte.

vAr

ietA

’ di m

elo

L’innovazione varietale è uno deglistrumenti più efficaci per creare nuovevarietà che rispondano a criteri diqualità e salubrità del prodotto. Lenuove cultivar selezionate devonopossedere una facile gestione dellapianta in campo. Le resistenze/tolle-ranze ad alcuni patogeni inoltre per-mettono significative riduzioni diinterventi antiparassitari.in Piemonte la sperimentazione varie-tale viene svolta dalla Sezione “inno-vazione Varietale” del CReSO pressoil Centro Ricerche per la Frutticolturadi manta il quale effettua sperimenta-zioni su singole parcelle. ai primi ri-scontri la sperimentazione si estendein impianti pilota presso aziende cheafferiscono alle organizzazioni di pro-duttori. i risultati concreti delle speri-mentazioni consistono nel costanteaggiornamento delle liste di “Program-mazione” delle cultivar e dei portain-nesti consigliati per i nuovi impianti.

i cloni principali a sovaccolore striato sono i BaigentBrookfield®: clone di riferimento della tipologia striata:presenta una colorazione molto estesa con striatura in-tensa e ben marcata. Son segnalati casi di regressione della

colorazione che si stanno monitorando.

galaval* mutazione della galaxy, colore rosso esteso ed in-tenso, uniforme. e’ attualmente il clone più piantato in Pie-monte.

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SCHEDA|[a cura di alessandro albertelli]

Bibliografia: CReSO - Frutticoltura sostenibile in Piemonte - linee tecniche 2014, 8-9-10-11-12-13-14.

gruppo red delicius ancheil gruppo Red ha standard estetici eleva-tissimi. il lavoro di selezione clonale hapermesso di raggiungere un’estrema sem-

plificazione nella lista delle varietà consi-gliate sia nella tipologia SPUR sai nella STanDaRD.

gruppo golden deliciusil clone di riferimento rimane goldenclone B, da riservare negli areali altime-tricamente più vocati.

Tra le nuove cultivar in sperimentazioneestesa si segnala golden parsi darosa® caratterizzata da scarsa ruggino-sità e con buccia che vira bene sul giallo

tipo goden B.

i cloni SPUR sono: sandidge su-perchief®: è il clone di riferi-mento per gli SPUR. L’estensionedel sovraccolore è completa, man-

tenendo però striature evidenti.

i cloni STanDaRD sono: jéromine*: è il clone STanDaRD di

riferimento, l’estensione del colore ètotale al pari dei nuovi cloni SPUR. Laqualità gustativa delle STanDaR è

superiore alle SPUR.

gruppo Fuji il gruppo è caratte-rizzato da un limite agronomico datodall’alternanza di produzione che incidenegativamente sulla larga diffusione in col-

tura. i cloni principali sono:

Fubrax Kiku®: ha sostituito in listaBrak kiku 8 per una maggiore estensionedel sovraccolore, mantenendo un’elevata

intensità di striatura.

Aztec Zhen®: ampiamente diffuso inregione, ha confermato una colorazionerosso/violacea molto intensa, brillante edestesa.

cultivAr resistenti AllA ticcHiolAturA

coop 39 crimson crisp®: matura qualchegiorno prima di golden.Colore rosso molto in-tenso e luminoso, la polpa è fine, succosa e piace-volmente croccante. il sapore di tipologiaequilibrata è buono. La pianta ha un contenuto fab-bisogno di diradamento dovuto alla caratteristica

di allegare soltanto pochi frutti per corimbo.

dalinette*: epoca di maturazione Fuji, si è distintaper le pregevoli caratteristiche qualitative. il colorerosso intenso interessa il 70-80% della buccia. Lapolpa è soda, croccante e succosa. il sapore di tipo-logia acidula è molto buono e, dopo conservazione

aromatico.

renetta grigia di torriana: varietà autoctonadiffusa nel comprensorio di origine come prodottodi nicchia. Frutto con buccia completamente ruggi-nosa, eccellenti le caratteristiche organolettiche conintensa componente aromatica ed elevata serbevo-

lezza anche in fruttaio.

sweetango® minneiska: matura una decina di giorniprima di gala. Frutto con buccia di colore rosso vivo contipiche lenticelle evidenti, polpa croccante, sapore moltobuono dopo la conservazione, non può essere consu-

mata allo stacco, soggetta alle screpolature nei frutti.

crimson snow® mc38*: rutto di pezzatura moltogrossa di colore rosso scuro, sapore buono , dolce , aro-matico tendenzialmente acidulo. elevata serbevolezza.

nuove tipologie vArie-tAli appartengono a questogruppo cultivar di varia origine gene-tica con caratteristiche pomologichee agronomiche molto differenti po-

tenzialmente interessanti.

Ambrosia*: matura una settimanadopo golden Delicius, ha elevatotenore zuccherino, bassa acidità,con polpa croccante e succosa,frutto bicolore con sfumature rosa

- rossastre sul 50-60% della buccia.Frutto di pezzatura medio - grossa per

areali climaticamente vocati con bassa umidità.

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FaLSO maDe in iTaLY|ATTUALITÀ

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a produzione di falsi Parmigiano Reg-giano e grana Padano nel mondo hasorpassato per la prima volta quella deglioriginali nel 2014, provocando addirit-tura il calo del valore delle esportazioni,

in controtendenza al fatto segnare all’estero dal-l’agroalimentare Made in Italy ma anche ai positivirisultati registrati da altri formaggi, dal pecorino algorgonzola. Sotto accusa - sottolinea la Coldiretti- la moltiplicazione selvaggia delle imitazioni in tuttii continenti che sono state smascherate e messealla gogna con la prima operazione verità realizzataa tre anni dal sisma che ha colpito duramente il si-stema produttivo del formaggio italiano piu’ notoal mondo. a supporto dell’iniziativa è stato lanciatosu Twitter l’ #hashtag #Parmigiamo. nel 2014 laproduzione delle imitazioni del Parmigiano e delgrana ha superato i 300 milioni di chili realizzatiper poco meno della metà negli Stati Uniti, dal falsoparmigiano vegano a quello prodotto dalla Comu-nità amish, dal parmesan vincitore addirittura deltitolo di miglior formaggio negli Usa al kit che pro-mette di ottenerlo in casa in appena 2 mesi, ma

anche quello in cirillico che si è iniziato a produrrein Russia dopo l’embargo, il parmesao brasiliano, ilreggianito argentino e il parmesan perfect italianoma prodotto in australia. e sono solo alcuni degliesempi di falsificazioni portate in piazza che - de-nuncia la Coldiretti - tolgono spazio di mercato alprodotto originale. Se gli Stati Uniti sono i “leader”della falsificazione con le produzioni in Wisconsin,California e new York, le imitazioni sono molte dif-fuse dall’australia al Sud america ma anche neiPaesi emergenti, mentre sul mercato europeo edin italia sono arrivati i cosiddetti similgrana di bassaqualità spesso venduti con nomi di fantasia che in-gannano i consumatori sulla reale origine che è pre-valentemente di Repubblica Ceca, Ungheria,

Polonia, estonia e Lettonia. Una concorrenza slealenei confronti degli autentici Parmigiano reggiano egrana Padano che devono essere ottenuti nel ri-spetto di rigidi disciplinari di produzione. in questocontesto - continua la Coldiretti - è particolar-mente significativo il piano per l’export annunciatodal governo che prevede per la prima volta azionidi contrasto all'italian sounding che trova nel Par-migiano Reggiano e nel grana Padano la maggioreespressione a livello internazionale, tra tutti i pro-dotti agroalimentari Made in Italy. Occorre peròanche cogliere l’occasione della trattativa sull’ac-cordo di libero scambio tra Unione europea e StatiUniti, Tansatlantic Trade and investment Partnership(Ttip) che - sostiene la Coldiretti - è un appunta-mento determinante anche per tutelare le produ-zioni agro-alimentari italiane dalla contraffazionealimentare e del cosiddetto fenomeno dell’Italiansounding molto diffuso in Usa che rappresenta ilprimo mercato di falsificazione del Parmigiano e delgrana. a questa realtà - conclude la Coldiretti - sene aggiunge però una ancora più insidiosa: quelladell’italian sounding di matrice italiana, che importadai paesi più svariati la trasforma e ne ricava pro-dotti che successivamente vende come italianisenza lasciare traccia attraverso un meccanismo didumping che danneggia e incrina il vero Made inItaly’, perché non esiste ancora per tutti gli alimentil‘obbligo di indicare la provenienza in etichetta.

IL FALSOPARMIGIANO

COlDirettiCrisi:

sorpassa il vero nel 2014

Da Parmesao a Reggianito, da Parmesan a Grana Pampeana ma c’èanche il kit fai da te

l

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24 AGRICOLTURA A.|N°3 • mARzO 2015

ATTUALITÀ|FaLSO maDe in iTaLY

CRISI:record storicospumante all’estero (+20%),sorpassa champagne arriva prosecco made

in Crimea, ma la lotta non ferma i falsi

A pesare è il fatto che con il successo crescono le imitazioni in sfregio allenorme di tutela delle denominazioni con nomi che richiamano il Made in Italy

on un balzo del 20% nelle bottiglie spe-dite all’estero lo spumante italiano sor-passa lo champagne e conquista letavole nel mondo con un record storico.

É quanto emerge da una analisi della Coldiretti cheevidenzia un ulteriore segnale di uscita dell’italiadalla crisi, sulla base dei dati istat sul commercioestero nel 2014. all’estero non sono mai state ri-chiestecosi tante bollicine italiane e - sottolinea laColdiretti - il 2014 si è chiuso con la spedizioneoltre frontiera di più di 320 milioni di bottiglie dispumante italiano, il record di sempre. Si è dunqueinvertita la situazione e nel mondo - precisa la Col-diretti - si è bevuto più spumante italiano che cham-pagne le cui esportazioni si sono fermate a 307milioni di bottiglie con un debole aumento dello0,7%. Curioso è peraltro il fatto che nel 2014 sonostate esportate in Francia ben 9,8 milioni di bottigliedi spumante Made in Italy mentre al contrario daOltralpe sono arrivate in italia solo 5,8 milioni dibottiglie di champagne. Un risultato, importante invista dell’expo poichè dall'inizio della crisi nel 2007le bottiglie di spumante italiano spedite all’estero -continua la Coldiretti - sono quasi raddoppiate conun aumento della presenza in Paesi tradizionali maanche con la conquista di nuovi mercati come laCina. nella classifica delle bollicine italiane preferitenel mondo ci sono nell’ordine il Prosecco, l’asti ilFranciacorta. Da segnalare - precisa la Coldiretti - irisultati ottenuti sui nuovi mercati come la crescitarecord nelle esportazioni in Cina dove le bottigliedi bollicine Made in Italy consumate nel 2014 sonoquasi raddoppiate (+90%) rispetto allo scorso anno.Un vero e proprio boom di vendite nello stesso pe-riodo si registra nel Regno Unito (+45% in quantità)che - continua la Coldiretti - scavalca gli Stati Unitiper consumi (+14%) e diventa il primo mercato diriferimento per le bollicine tricolori mentre la ger-mania scende al terzo posto con le esportazioniche restano praticamente stabili.a pesare è il fatto che con il successo - sottolineala Coldiretti - crescono le imitazioni addirittura inCrimea dove nonostante la guerra si è iniziato aprodurre falso Prosecco che in sfregio alle normedi tutela delle denominazioni viene venduto nellegrandi catene di supermercati dell’est europa. main commercio - continua la Coldiretti ci sono anchebottiglie di Kressecco e di meer-Secco prodotte ingermania che richiamano palesemente al nostranoProsecco. il risultato dello spumante italiano al-l’estero traina - sostiene la Coldiretti - l’intero com-parto del vino che si classifica come la principale

voce dell’export agroalimentare nazionale con oltrela metà delle bottiglie prodotte in italia consumateall’estero dove si realizza un fatturato record di oltre5 miliardi. a preoccupare quest’anno - conclude laColdiretti - il crollo della produzione nazionale acausa del maltempo che ha tagliato del 15% i rac-colti con la vendemmia 2014 che si classifica comela più scarsa dal 1950 con 41 milioni di ettolitri.

mAFiA: coldiretti,5milA ristorAnti in mAni criminAlitA’Sono almeno 5.000 i locali della ristorazionenelle mani della mafia and company nel nostroPaese che approfitta della crisi economica perpenetrare in modo sempre più massiccio e capil-lare nell’economia legale. e’ quanto rileva la Col-diretti in relazione al blitz dell'antimafia in zonaPantheon a Roma che ha portato al sequestro didue ristoranti gestiti dalla ‘ndrangheta a con-ferma del fatto che quello della ristorazione perle organizzazioni criminali è uno dei settori mag-giormente appetibili. Dai campi alla tavola leagromafie - sottolinea la Coldiretti - fatturano initalia un importo di 15,4 miliardi in crescita del10 per cento in un anno perché si tratta di atti-vità appetibili anche in tempi di crisi perché delcibo si ha comunque bisogno e perché consen-tono di infiltrarsi nel cuore della società. La cri-minalità organizzata in alcuni casi possiedeaddirittura franchising, forti dei capitali assicuratidai traffici illeciti collaterali. attività che apronoin breve tempo decine di filiali in diversi paesi delmondo come è emerso dal terzo Rapportoagromafie elaborato da Coldiretti, eurispes, e

C

Fonte: elaborazioni coldiretti su dati istat inquantità relativi ai primi 11 mesi del 2014

il Boom dello spumAntemAde in itAlY All’estero

cina:

gran Bretagna:

stati uniti:

totAle

+90%+45%

+14%+20%

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FaLSO maDe in iTaLY|ATTUALITÀ

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Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura esul sistema agroalimentare. Vi sono attività “pu-lite” che si affiancano a quelle “sporche”, avvalen-dosi degli introiti delle seconde, assicurandosicosì la possibilità di sopravvivere anche agli in-certi del mercato ed alle congiunture economi-che sfavorevoli, ma anche di contare su unvantaggio rispetto alla concorrenza, la disponibi-lità di liquidità, e di espandere gli affari. acqui-sendo e gestendo direttamente o indirettamentegli esercizi ristorativi le organizzazioni criminalihanno anche la possibilità di rispondere facil-mente ad una delle necessità più pressanti: rici-clare il denaro frutto delle attività illecite. e seCosa nostra manifesta un particolare interessenei confronti dell’acquisizione e della costitu-zione di aziende agricole, ma anche della grandedistribuzione alimentare (centri commerciali esupermercati) e la Camorra mira a tutto il set-tore agroalimentare ed alla ristorazione in modospecifico, la ’ndrangheta, per infiltrarsi nel com-parto agroalimentare, sfrutta in particolar modole connivenze all’interno della Pubblica ammini-strazione. Le attività ristorative – osserva la Col-diretti - sono dunque molto spesso tra glischermi “legali” dietro i quali si cela un’espan-sione mafiosa sempre più aggressiva e semprepiù integrata nell’economia regolare. La politicaimprenditoriale della mafia moderna si caratte-rizza per una vocazione colonizzatrice ed unastruttura tentacolare, di crescente complessità.grazie ad una collaudata politica della mimetiz-zazione, le organizzazioni riescono a tutelare ipatrimoni finanziari accumulati con le attività il-lecite. Si muovono ormai come articolate holdingfinanziarie, all’interno delle quali gli esercizi risto-rativi rappresentano efficienti coperture, con unafacciata di legalità dietro la quale è difficile risalireai veri proprietari ed all’origine dei capitali. Leoperazioni delle Forze dell’ordine – conclude laColdiretti - indicano con chiarezza gli interessidi tutte le organizzazioni criminali nel settoreagroalimentare, ma anche in modo specifico nellaristorazione nelle sue diverse forme, dai franchi-sing ai locali esclusivi, da bar e trattorie ai risto-ranti di lusso e aperibar alla moda.

uasi due barattoli di miele su tre in ven-dita in italia sono stati in realtà prodottiall’estero per effetto delle importazionirecord che hanno raggiunto la quantitàdi 21,2 milioni di chili nel 2014, con un

aumento del 15% rispetto all’anno precedente. e’quanto emerge da una analisi della Coldiretti sullabase dei dati istat dalla quale si evidenzia una cre-scente invasione con gli arrivi che nel 2014 proven-gono principalmente dall’Ungheria con 7.6 milionidi chili, seguita dalla Cina con 2,6 milioni di chili epoi dalla Romania con 1.8 chili e dalla Spagna con1,6 milioni di chili.La produzione in italia nel 2014- sottolinea la Coldiretti - è risultata in forte con-trazione, si stima tra gli 11 e i 13 milioni di chilo-grammi, con una riduzione attorno al 50% a causadel cattivo andamento climatico durante alcunedelle fioriture più importanti, quali acacia, agrumi ecastagno. in particolare le temperature sotto lemedie stagionali, le piogge abbondanti e i forti ventihanno ostacolato fortemente - continua la Coldi-retti - l’attività di raccolta del nettare da parte delleapi. Preoccupanti anche gli effetti le avversità pa-rassitarie che - precisa la Coldiretti - hanno colpito

le famiglie di api nel corso del 2014, oltre alla ormaiubiquitaria Varroa destructor, i focolai di aethinatumida e i ritrovamenti di Vespa velutina, hanno de-terminato danni e gravi ostacoli all’operatività degliapicoltori delle zone interessate. Un pericolo perl’italia perché come diceva albert einstein: “Se l’apescomparisse dalla faccia della terra, all’uomo nonresterebbero che quattro anni di vita”. Con il crollodella produzione nazionale aumenta il rischio diportare in tavola prodotti spacciati per Made inItaly, ma provenienti dall’estero, spesso di bassaqualità e per questo - consiglia la Coldiretti - oc-corre verificare con attenzione l’origine in etichettaoppure di rivolgersi direttamente ai produttorinelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mer-cati di Campagna amica. il miele prodotto sul ter-ritorio nazionale dove non sono ammessecoltivazioni Ogm a differenza di quanto avviene adesempio in Cina e in Romania è riconoscibile at-traverso l’etichettatura di origine obbligatoria for-temente sostenuta dalla Coldiretti. Per acquistaremiele italiano è bene verificare sempre l’etichetta-tura. La parola italia deve essere obbligatoriamentepresente sulle confezioni di miele raccolto intera-mente sul territorio nazionale mentre nel caso incui il miele provenga da più Paesi dell’Unione eu-ropea, l’etichetta - conclude la Coldiretti - deve ri-portare l’indicazione “miscela di mieli originari dellaCe”; se invece proviene da Paesi extracomunitarideve esserci la scritta “miscela di mieli non originaridella Ce”, mentre se si tratta di un mix va scritto“miscela di mieli originari e non originari della Ce”.L’apicoltura italiana - conclude la Coldiretti - conta75mila apicoltori, con 1,1 milioni di alveari e un girod’affari stimato di 70 milioni di euro. Per non par-lare del servizio di impollinazione reso all’agricol-tura, valutato da 3,5 a 3 miliardi di euro.

STRANIERI 2 VASIDI MIELE SU 3,

COlDirettiCOnsumi:

E’ INVASIONERECORD

Mai cosi tanto miele dall’estero in Italia. Proviene soprattuttoda Ungheria e Cina

Q

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26 AGRICOLTURA A.|N°3 • mARzO 2015

ATTUALITÀ|DOnne e giOVani imPReSa

e imprenditrici di Coldiretti Donne im-presa alessandria si sono ritrovate giovedìscorso nell’azienda della responsabile re-

gionale e provinciale del movimento, graziellaBoveri, per un momento di confronto e aggrega-zione ma anche per celebrare la giornata dedicataalla donna che si festeggia l’8 marzo. e’ stata l’oc-casione per fare il punto sulle ultime iniziativemesse in campo da Coldiretti volte a fare cre-scere la progettualità economica e sociale del-l’Organizzazione e formare nuove leve inun’ottica di condivisione di intenti per far cre-scere il territorio e creare nuove strategie.

giornata della DonnaCelebrato l’incontro

a Cascina GaleazzoOccasione per far crescere la progettualità economica e sociale dell’organizzazione

formazione Giovani ImpresaDue giornate per

“gestire i conflitti”Continuano gli appuntamenti con la dott.ssa Barbierorivolti al Comitato Provincialedei giovani imprenditori

l

viluppare la capacità di identificare le causeche sono alla base dei conflitti in ambito la-vorativo e familiarizzare con alcune tecni-

che per gestirli in modo efficace: sono stati questigli argomenti sui quali ha “lavorato” il ComitatoProvinciale giovani impresa alessandria durantele due giornate di formazione che si sono svoltelo scorso 13 febbraio e 16 marzo. Le lezioni, te-nute dalla dott.ssa Stefania Barbiero, si sonosvolte nella sede provinciale Coldiretti ed hannovisto il gruppo dei giovani imprenditori interagiree confrontarsi per rispondere in maniera costrut-tiva alle esigenze della “nuova agricoltura”.

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10 Marzo 2015_Agricoltura Alessandrina 23/03/15 09:42 Pagina 26

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N°3 • mARzO 2015|AGRICOLTURA A.

FOTOVOLTaiCO - BanDi|ATTUALITÀ

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FOTOVOLTAICO eneRgie RinnOVaBiLi BANDO Di aiUTO aLL'aPiCOLTURa

AdeguamentoSistemi Energeticida Fonti Rinnovabili– entro aprile 2015

RegolamentoCe 1234: domandedi contributo per acquistoarnie entro il 3 aprile

li impianti fotovoltaici di taglia superiore a 6 kWp incenti-vati in conto energia entro aprile 2015 dovranno essereadeguati alla delibera aeeg 243/13 pena il blocco degli in-

centivi. L’adeguamento riguarda gli impianti di potenza superiorea 6 kw già connessi alla rete di bassa tensione ed entrati in eser-cizio alla data del 31 marzo 2012 nonché degli impianti di potenzafino a 50 kw già connessi alla rete di media tensione ed entrati inesercizio alla medesima data. i produttori devono adeguare alleprescrizioni entro il 30 aprile 2015 gli impianti di produzione dienergia elettrica di potenza superiore a 6kW e fino a 20kW giàconnessi alla rete di bassa tensione ed entrati in esercizio alla datadel 31 marzo 2012. in particolare, i predetti impianti dovranno ri-manere connessi alla rete almeno all’interno dell’intervallo di fre-quenza 49 Hz - 51 Hz. Ciascuna impresa distributrice provvedetempestivamente a dare informazione in merito a quanto previstodal presente provvedimento tramite il proprio sito internet e deiportali qualora disponibili; provvede a trasmettere apposita co-municazione, anche tramite strumenti elettronici, a ciascun pro-duttore coinvolto dal presente provvedimento e connesso allapropria rete avvalendosi del gse, sulla base di accordi tra le parti,nel caso di impianti ammessi a ritiro dedicato, scambio sul postoo a diversi strumenti incentivanti; provvede a rendere disponibiliai medesimi produttori il regolamento di esercizio aggiornato aisensi del presente provvedimento. il produttore è tenuto a sotto-scrivere il nuovo regolamento di esercizio trasmesso dall’impresadistributrice e ad inoltrarlo all’impresa distributrice allegando unadichiarazione sostitutiva di atto notorio redatta da un responsabiletecnico di impresa installatrice abilitata o da u professionistaiscritto all’albo professionale attestante che l’impianto è in gradodi rimanere connesso alla rete all’interno dell’intervallo di fre-quenza 49Hz - 51 Hz. Le imprese distributrici possono prevedereche la gestione dell’aggiornamento del regolamento d’esercizio edell’invio della dichiarazione sostitutiva avvenga tramite il portaleinformatico dando opportuna comunicazione delle modalità ap-plicative per il tramite del portale informatico.

ga provincia di alessandria ha aperto un bando di aiuto all’apicoltura(Reg Ce 1234/2007). Finalità: acquisto arnie con fondo antivar-roa. Beneficiari: Produttori apistici singoli o associati iscritti alla

Camera di Commercio e in possesso di partita iva per attività apistica edel Codice identificativo degli alveari. Per poter accedere ai benefici i pro-duttori devono condurre almeno 52 alveari, rilevati dall’ultimo censimentoapistico, ed essere in regola con la denuncia annuale. domande: Le do-mande devono essere presentate entro il termine del 3 aprile 2015 allaProvincia di alessandria, in via guasco 1, 15121 alessandria, utilizzando ilmodello predisposto da agea con codice a barre, scaricabile dal sito Sian,completato con il modello provinciale (scarica modello provinciale) conte-nente le dichiarazioni utili per l’assegnazione del punteggio ai fini della gra-duatoria, e con la documentazione richiesta nel bando. ai fini delrendiconto dovrà essere presentata copia delle fatture quietanzate conl’indicazione “finanziato ai sensi del Reg.Ce 1234/2007”. il pagamento degliacquisti dovrà essere effettuato esclusivamente con assegno o bonificonon essendo ammesso il pagamento in contanti. Per poter accedere alcontributo è necessario acquistare un numero minimo di arnie pari a 20e un numero massimo pari a 40 arnie, corrispondente a una spesa minimaammissibile di €1.600,00 o una spesa massima ammissibile di €3.200,00per ogni domanda, considerando una spesa ammessa, per singola arnia,pari ad €80,00 (oneri fiscali esclusi). il contributo è pari al 60% della spesaammessa. priorità: Le domande saranno istruite ed ammesse a finan-ziamento secondo una graduatoria che verrà stabilita seguendo le prioritàdi seguito elencate:a) agli imprenditori agricoli professionali e a parità di condizioni, giovaniche abbiano compiuto 18 anni e che non abbiano ancora compiuto 40anni al momento della presentazione della domanda (per le società vale, aquesto fine, la maggioranza dei soci);b) agli apicoltori che nell’ultima denuncia annuale di possesso alveari ab-biano indicato il maggior num di arnie, individuati col seguente punteggio:da 52 a 100 arnie - 1 puntida 101 a 150 arnie - 2 puntida 151 a 200 arnie - 3 puntida 201 a 300 arnie - 4 puntida 301 a 400 arnie - 5 punti

+ di 400 arnie - 6 puntic) all’apicoltura biologica (Reg. Ce 2092/91);d) ad aziende che nel 2014 abbiano denunciato alle autorità competentidanni da avvelenamento.Per informazioni compilazione delle domande contattare l’ufficio di Alessandriaal 0131-250368

l

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28 AGRICOLTURA A.|n°3 • marzo 2015

ATTUALITÀ|TERRAnOSTRA/CAmPAGnA AmICA

fIGure ProfessIoNalI e sPeCIalIzzate Per assIstere I baMbINI sINo aI tre aNNI

iamo soddisfatti per questo terzo corso di formazione,

in collaborazione con l’associazione Domus del Trentino,

che si è appena concluso con gli esami di idoneità, il cui

risultato ha portato ad avere 11 nuove AgriTATE idonee

per offrire l’assistenza alla prima infanzia, in ambito domiciliare e ru-

rale. Grazie al supporto gestionale della Cooperativa Linfa Solidale,

le neo abilitate sono già operative ad ospitare i bambini presso la

propria azienda agricola, luogo tipicamente adatto alla socializzazione

e alla scoperta della natura”, ha commentato Delia Revelli presidente

di Coldiretti Piemonte. Da settembre scorso, infatti, era in atto il

corso, dal titolo “Tecniche di assistenza alla prima infanzia in ambito

domiciliare e rurale - AgriTATA”, della durata di 400 ore, aperto a

tutte le donne che vivono in azienda agricola. Il progetto, ideato da

Coldiretti Piemonte ed avviato nell’ambito di una sperimentazione

triennale dalla nostra Regione, in collaborazione con gli assessorati

alle Politiche Sociali, all’Agricoltura e alla Formazione Lavoro, ha

l’obiettivo di formare, attraverso un piano di studi, che prevede 260

ore di teoria e 140 di stage, le candidate, provenienti dal territorio

piemontese, al fine di acquisire le conoscenze pedagogiche per poter

accogliere presso le proprie abitazioni i bambini dai 3 mesi ai 3 anni.

Le AgriTATE, figure professionali formate e specializzate, fanno sì che

in ambiente rurale ed agricolo i piccoli possano scoprire la natura,

imparare la stagionalità dei prodotti e conoscere le eccellenze della

nostra agricoltura. Questo progetto ha riscosso un grande successoe, ad oggi, sono state formate già una quarantina di AgriTATE che

operano nella varie province del Piemonte, in particolare tra Torino,

Asti e Cuneo, rispondendo ad una richiesta di assistenza all’infanzia

molto sentita in regione: se si pensa che su 1200 Comuni in Pie-

monte circa 900 non hanno un servizio per la prima infanzia il pro-

getto si inserisce in un più ampio percorso di Coldiretti, come forza

sociale, che spazia dall’agricoltura sociale pura ai servizi d’innova-

zione sui territori. AgriTATA, nello specifico, va incontro alle famiglie

garantendo la personalizzazione e la flessibilità dell’orario, oltre ad

offrire un’opportunità di integrazione al reddito per le imprese agri-

cole e di conciliazione lavoro-famiglia per le donne.

albo dei consumatori è un

grande database che rac-

coglie i dati di tutti i clienti

in modo da poter offrire loro sem-

pre maggiore informazioni e sempre più servizi, con l’ambizione di di-

ventare per loro un punto di riferimento per il consumo consapevole

a filiera corta. La rete di Campagna Amica è una realtà consolidata e si

è guadagnata sul campo la fiducia dei consumatori e l’Albo dei Consu-

matori vuole condividere attraverso una informazione diretta il grande

patrimonio di informazioni, notizie, eventi e curiosità che ogni giorno

arrivano dalla rete di Campagna Amica sia a livello nazionale sia a livello

locale. Il form verrà veicolato nei nostri mercati, durante gli eventi e

sarà disponibile on-line sul sito: L’impegno di Campagna Amica è quello

di offrire prodotti non standardizzati e anonimi, ma l’espressione del

Made in Italy, fatto di tradizioni, territori e tanta passione per la terra e

l’obiettivo dell’Albo consumatori è quello di raccontare a ciascuno di

loro con orgoglio il lavoro contadino.

raPPorto dIretto CoN I CIttadINI

Nasce l’albodei consumatori

di CaMPaGNa

aMICa

L’“S

Lo slogan? “Sani, giusti e sostenibili”,

presente su un volantino che reca sul

retro un agile modulo dove è possibile

inserire i dati essenziali del consumatore.

Prodotti sani perché sono buoni, freschi

e di stagione, no Ogm; giusti perché ri-

spettano la tradizione, la biodiversità, la

cultura contadina; sostenibili perché

fanno parte di un sistema produttivo che

rispetta l’ambiente. In questo modo, chi

riempirà il modello potrà essere sempre

informato delle iniziative e degli eventi

promossi dall’Organizzazione.

Progetto agritata: concluso il terzo corso

di formazione

10 Marzo 2015_Agricoltura Alessandrina 23/03/15 10:13 Pagina 28

Page 29: Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

[pagine a cura di Luisa Bo]

N°3 • mARzO 2015|AGRICOLTURA A.

TeRRanOSTRa/CamPagna amiCa|ATTUALITÀ

29

Secondo

il maggiociondolo di Don Luciano Maggiolo - Fr. Dova Superiore - 15060 Cabella Ligure (aL) Tel.0143-919959 - www.maggiociondolo.it

capretto in doppia cottura

ingredienti:

• Spalla e 1 coscia di capretto

• 2 bicchieri di Barbera del Monferrato

• 1 bicchiere di olio di oliva

• 50gr di lardo

• 3 spicchi di aglio

• Rametti di rosmarino

• 1 ciuffo di prezzemolo

• 6 belle patate a pasta gialla

La RiCeTTa DeL meSe

AnnA riverA docente di erBe spontAnee

preparazione: Spezzare in 4 parti la coscia e in due la spalla.Porre i pezzi in una teglia con il vino e mettere nel forno pre-riscaldato a 180 °C per 15-20 minuti. al termine togliere il ca-pretto e passarlo in una casseruola. Far cuocere sul fornello afuoco allegro, con l’olio d’oliva e le patate tagliate a spicchigrandi. incoperchiate e controllare la cottura aggiungendo even-tualmente un po’ d’acqua. Quando il capretto sarà quasi cotto,cioè dopo 25-30 minuti unire un battuto di lardo, aglio, rosma-rino e prezzemolo. Far andare a casseruola scoperta e dopo10 minuti aggiustare di sale. Spegnere il fuoco e servire.La doppia cottura impedirà al capretto di restringersi troppoe lo renderà più morbido e saporito.

uso delle piante selvatiche in cu-cina è sicuramente molto antico,quello che un tempo era necessità,oggi può rivivere offrendo moltis-

simo: il piacere di stare a contatto con la na-tura, un rapporto più sostenibile conl’ambiente e sapori buoni, tutti da riscoprire.Oggi il ritmo delle stagioni è poco evidente,l’offerta al banco delle verdure è quasi ugualetutto l’anno; quale miglior insegnamentotrarre dalla natura che usare piante che cre-scono spontaneamente nel momento in cuitemperatura e umidità sono ideali? L’agritu-rismo “Lo Casale” si trova dove comincial’appennino che divide Piemonte e Liguria,una zona marginale per l’agricoltura intensiva,ma, per questo, in gran parte incontaminata,dove la ricchezza delle varietà vegetali si con-serva naturalmente. anche quest’anno inipae Terranostra organizzano 2 incontri in cu-cina con le piante spontanee il 13 aprile e il18 maggio, le ricette saranno sempre legatealla tradizione locale con qualche sconfina-mento in Liguria, l’altro lato dell’appennino.

Saranno tutte nuove e tratte dal libro dell’er-borista annamaria Rivera docente oltre chescrittrice. nella data di aprile si tratteranno:tarassaco, radicchio, ortica, silene, luppolo,polmonaria, spinacio selvatico, aglietto, papa-vero, favagello, rucola, finocchietto, valeria-nella, nepitella, grespino... nella data di maggioci si occuperà dell’uso dei fiori: trifoglio, aca-cia, rosa di macchia, salvia dei prati, barbarea,ginestra, sambuco, borragine, crescione,malva, alliaria, acetosa, meliloto, tarassaco... Lagiornata seguirà, come sempre, questo pro-gramma :la mattina in cucina con le piante, giàraccolte, ma crude in modo che siano rico-noscibili, per il menu della giornata; a pranzoassaggeremo i piatti cucinati; nel pomeriggioattività in campo, nei prati, negli incolti e al li-mitare del bosco, per catalogare le diversespecie botaniche e scoprire quali sono gli ha-bitat preferiti.Il corso è gratuito, se interessati chia-

mare Inipa 0131-235891 e ricordarsi

di indossare scarponcini comodi senza

dimenticare la macchina fotografica.

due giornate in cucina con lepiante spontanee commestibili

Agriturismo lo casale di anna Rivera arquata Scrivia - Strada per Pratolungo 59Tel. 0143-635654 oppure 388-0413947

Attività in streAming

ovada, 20 mila europer il progetto alla “pertini” coldiretti

partner dell’iniziativaa promozione della cultura tecnico-scien-tifica nelle scuole attraverso il coinvolgi-mento del territorio, del mondo dellaricerca e della produzione agricola, tra-

mite un migliore utilizzo dei laboratori scientificie degli strumenti multimediali, è stato la chiave delprogetto che ha portato l’istituto comprensivo“Sandro Pertini” di Ovada ha ottenere il ricono-scimento e il finanziamento, nel corso del correnteanno scolastico. il progetto vedrà così coinvolti inuna sorta di collaborazione verticale l’istitutoagrario Barletti e Liceo Scientifico Pascal, le quintedella scuola Primaria e le terze della scuola secon-daria “Pertini”, La Coldiretti, l’enoteca di Ovada ela Tenuta Cannona, con attività in classe ed inazienda. il raccordo tra le attività tecnico-scientifi-che e le realtà produttive presenti sul territorio,attraverso il collegamento in rete tra le aziende, ilaboratori scientifici e le scuole sulla produzioneagricola e il tema delle biotecnologie è senz’altroun’innovazione per il mondo scolastico ma, il com-prensorio Ovadese non è nuovo ad attività e adazioni di rete con Coldiretti, per il quale se ne de-vono attribuire principalmente i meriti alla Diri-gente scolastica Patrizia grillo ed alle referenti delprogetto prof.ssa Caneva Sabrina e Prof.ssa enricaPrimo. La Coldiretti partner da sempre e attivocollaboratore, attraverso il progetto fattorie didat-tiche si integra nel percorso progettuale attraversolaboratori in classe, in vigneto e cantina dove Ca-scina La maddalena di Roccagrimalda, ne è prota-gonista e “teatro” di registrazione per le attività instreaming. Piccole telecamere accompagneranno ilrisveglio del vigneto e le attività di cantina sino allavinificazione per far scoprire nel tempo l’evolversidella natura e delle fatiche di anna Poggio, la tito-lare “vigneronne” di Cascina maddalena. alla Con-ferenza stampa di presentazione del progettotenutosi ad Ovada lo scorso 11 marzo hanno par-tecipato tra gli altri anche il preside dell’istituto su-periore Felice arlotta e il Presidente ProvincialeRoberto Paravidino che ha sottolineato la fattivacollaborazione a questa iniziativa che testimoniaancora una volta quanto sia importante per Col-diretti coinvolgere i futuri consumatori.

l’

l

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Page 30: Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

30 AGRICOLTURA A.|N°3 • mARzO 2015

EPACA|nOViTà PReViDenziaLi [pagina a cura di marino Ravera]

l Patronato ePaCa ricorda che il ter-mine per inoltrare domanda di inden-nità di disoccupazione agricola scade il31 marzo 2015, invitando tutti i lavora-tori agricoli a presentarsi presso i pro-

pri uffici ed usufruire così del nostro serviziogratuito di compilazione ed invio telematicodella domanda all’inps. Per quanto riguarda lecondizioni per il diritto, si riportano di seguitoalcune notizie utili.

A cHi spettA

• operai a tempo determinato;

• piccoli coloni;

• compartecipanti familiari;

• piccoli coltivatori diretti che integrano finoa 51 le giornate di iscrizione negli elenchi no-minativi mediante versamenti volontari;

• operai agricoli a tempo indeterminato chelavorano per parte dell’anno.

A cHi non spettA

• ai lavoratori extracomunitari con permessodi soggiorno per lavoro stagionale;

• ai lavoratori che presentino la domandaoltre il termine previsto;

• ai lavoratori iscritti in una delle gestioniautonome o nella gestione Separata per l’in-tero anno, ovvero per parte dell’anno, ma ilnumero delle giornate lavorative rientrantinel periodo di iscrizione è superiore a quelledi attività lavorativa dipendente;

• ai lavoratori già titolari di pensione direttaalla data del 1° gennaio dell’anno di compe-tenza della prestazione. nel caso di pensio-namento in corso d’anno, il numero dellegiornate indennizzate per disoccupazioneagricola viene riproporzionato rispetto alnumero di mesi antecedenti la decorrenzadella pensione;

• ai lavoratori che si dimettono volontaria-mente, fanno eccezione: - le lavoratrici madri che si dimettono nelcorso del periodo di puerperio (o lavoratoripadri);- coloro che si dimettono per giusta causa.

QuAndo spettAL’indennità di disoccupazione spetta ai lavoratoriagricoli che abbiano:

• iscrizione negli elenchi nominativi dei lavo-ratori agricoli dipendenti a tempo determi-nato, per l'anno cui si riferisce la domanda oun rapporto di lavoro agricolo a tempo in-determinato per parte dell'anno di compe-tenza della prestazione;

• almeno due anni di anzianità nell’assicura-zione contro la disoccupazione involontaria(mediante l’iscrizione negli elenchi agricoli peralmeno due anni o in alternativa con l’iscrizionenegli elenchi per l’anno di competenza della pre-stazione e l’accreditamento di un contributocontro la disoccupazione involontaria per attivitàdipendente non agricola precedente al bienniodi riferimento della prestazione);

• almeno 102 contributi giornalieri nel bienniocostituito dall’anno cui si riferisce l’indennitàe dall’anno precedente (tale requisito può

essere perfezionato mediante il cumulo con lacontribuzione relativa ad attività dipendente nonagricola purché l’attività agricola sia prevalentenell’anno o nel biennio di riferimento).

Possono essere utilizzati, per raggiungere i 102contributi, anche quelli figurativi relativi a periodidi maternità obbligatoria e congedo parentale,compresi nel biennio utile.

A cHi spettAPer ottenere l’indennità, il lavoratore agricolo inpossesso dei requisiti deve presentare la do-manda telematicamente o accedendo diretta-mente al sito inps con proprie credenzialipreventivamente rilasciate dall’istituto, oppurecome detto in premessa, avvalersi dei serviziePaCa quale soggetto abilitato alla presenta-zione per conto dei lavoratori.

DISOCCUPAZIONE AGRICOLA

FEDERPENSIONATIFEDERPENSIONATI

EPACA - NOTIZIE IN PILLOLERIDUZIONE CONTRIBUTI ULTRA65ENNI

Sulla riforma delle pensioni SERVE FARE CHIAREZZA

DOmAnDe DiS C A D E N z A A L 3 1 m A R z O 2 0 1 5

i

ulle pensioni serve fare chiarezza. adaffermarlo è la Federpensionati Col-diretti dopo i recenti annunci circa

l’arrivo di nuove modifiche alla legge in ma-teria. in un tema così delicato per la vita deicittadini anziani, sottolinea l’organizzazione,è oggi quanto mai necessario dare certezze.Federpensionati Coldiretti ha denunciato ilcrescente disagio sociale che vivono i propriassociati e le loro famiglie sulle cui spalle sisono sempre più massicciamente scaricate ledisfunzioni dell’intervento pubblico. La diffi-cile situazione economica e sociale del Paese

ha avuto ripercussioni molto negative sullavita dei pensionati delle aree rurali che de-vono, fra l’altro, far fronte alle crescenti spesedella vita quotidiana e all’insufficienza dei ser-vizi pubblici. “Per queste ragioni - sottolineail Presidente della Federpensionati Coldi-retti, antonio mansueto - è necessario nonsuscitare attese impossibili, ma adottareprovvedimenti concreti ed immediati, chesiano finalizzati ad alleviare le difficoltà, so-prattutto, di quanti vivono con pensionimolto basse, anche al disotto del tratta-mento minimo”.

La legge finanziaria 1998 ha previsto la possibilità, per o pensionati inPS che hanno più di 65anni esono ancora iscritti come unità attive negli elenchi dei coltivatori diretti, di versare solo la metà deicontributi previdenziali (QUOTa inPS). gli associati che compiono i 65 anni di età nel corso del-l’anno 2015 possono chiedere tale riduzione presentandosi agli uffici ePaCa di Coldiretti.

MALATTIE PROFESSIONALIaggiornate le tabelle ministeriali in tre liste: A) La cui origine lavorativa è di elevata probabilità; B)La cui origine lavorativa è di limitata probabilità; c) La cui origine lavorativa è possibile. ecco alcunedelle patologie che potrebbero essere ricondotte come professionali: - tunnel carpale, - tendiniti, -ernia al disco, - asma bronchiale.

s

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Page 31: Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

N°3 • mARzO 2015|AGRICOLTURA A.

SCaDenze|ATTUALITÀ

31

scAdenZA impostA Adempimenti soggetti oBBligAti

15 Aprile

2015 ivA

emissione fattura differita per la cessione di beni spediti oconsegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da unDDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra iquali è effettuata l’operazione.

Soggetti passivi IVA

16 Aprile

2015 ivA Liquidazione e versamento dell'iva a debitodel mese di marzo 2015. Contribuenti IVA mensili

10 Aprile

2015 ivAspesometro

Presentazione elenco clienti e fornitori relativiall’anno 2014

Contribuenti IVA mensili

20 Aprile

2015ivA

spesometroPresentazione elenco clienti e fornitori relativiall’anno 2014

Contribuenti IVA trimestrali

16 Aprile

2015 ritenute

Versamento delle ritenute alla fonte sui redditi dilavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo eprovvigioni corrisposti nel mese precedente

Contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute

27 Aprile

2015ivA

intrastat

Invio telematico elenchi INTRASTAT riepiloga-tivi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di serviziintracomunitari relativi al mese di MARZO

Operatori intracomunitaricon obbligo mensile

30 Aprile

2015ivA

intrastat

Invio telematico elenchi INTRASTAT riepiloga-tivi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di serviziintracomunitari relativi al mese di MARZO

Operatori intracomunitaricon obbligo trimestrale

[Scadenze a cura di Daniela Colombini]

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Page 32: Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

32 AGRICOLTURA A.|N°3 • mARzO 2015

ATTUALITÀ|inSeRziOni meRCaTinO

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continua anche per tutto il 2015 la convenzione tra coldiretti e la concessionaria grandiauto srl di Alessandriaper agevolare l’acquisto di autovetture o veicoli commerciali della gamma Peugeot, nonché sui servizi finanziari e assicurativi Peugeot Financee sulla manodopera e ricambi per le riparazioni e manutenzioni condizioni di favore esclusivamente riservate agli associati. L’iniziativa rientra nell’ambito della missione della società impresa Verde di soggetto di rappresentanza del comparto agricolo impegnato nellaricerca e concretizzazione di accordi commerciali per la fornitura di servizi e/o l’acquisto di beni a condizioni di particolare favore a vantaggiodelle imprese associate e dei propri dipendenti. grandiauto srl si impegna, dunque, a riservare ai soci ed ai dipendenti di Federazione Provinciale Coldiretti di alessandria ed impresa Verdealessandria SRL un trattamento economico di favore nella vendita dei prodotti e dei servizi di seguito indicati:- veicoli commerciali e autovetture della gamma Peugeot;- servizi finanziari e servizi assicurativi Peugeot Finance;- manodopera e ricambi necessari per le riparazioni e manutenzioni.Le condizioni saranno pubblicate nel dettaglio sul prossimo numero di “agricoltura alessandrina”.per ulteriori informazioni contattare coldiretti-impresa verde allo 0131-235891oppure direttamente la sede grandiauto allo 0131-345931.

Approfitta della convenzione Coldiretti-Peugeot!Auto da cambiare?

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Page 33: Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

N°3 • mARzO 2015|AGRICOLTURA A.

aTTUaLiTà - TeSSeRamenTO - COnSigLieRe eCCLeSiaSTiCO|ATTUALITÀ

33

A CoLLoquIo Con IL ConSIgLIere eCCLeSIAStICo

opo don armando matteo col libro “La prima generazione incredula”, arriva a rincarare la dose la dichiara-zione dell’arcivescovo di Torino, Cesare nosiglia: “abbiamo perso due generazioni di giovani”. Perse per laChiesa e per la Fede. Questo grido d’allarme viene da Torino, patria di Don Bosco, nel bicentenario della

sua nascita. San giovanni Bosco è un santo moderno che ha dato tutto per i ragazzi e i giovani, soprattutto i più po-veri. Ha dato loro un esempio di santità. Un maestro che ha saputo plasmare discepoli e generare santi. Uomini,donne, giovani e adulti, consacrati e laici, vescovi e missionari sono stati “contagiati” dal suo carisma e vissuto il Van-gelo secondo il suo stile. É un elenco impressionante: 166 membri salesiani glorificati o candidati alla santità, 9 santi,117 beati, 12 veneraabili, 28 servi di Dio. Don Bosco ha saputo trascinare questa immensa schiera di santi. noi oggirimpiangiamo i bei tempi degli oratori pieni e affollati e piangiamo per quelli vuoti di oggi. Da dove possiamo ripartire? Certamente dalla nostrapersonale santità come genitori, educatori, cristiani. il messaggio più attuale del santo dei giovani è una santità vissuta nella gioia. Sarà possibilecostruire un mondo più accogliente e fraterno se anche noi ci sforzeremo di vivere la santità e la gioia dei redenti. Proponiamoci di arrivarealla celebrazione della Pasqua del Signore un pò più determinati nel migliorare i nostri rapporti col Signore e con il nostro prossimo. nella gioiae nella certezza che il Risorto non farà mancare a nessuno una “sana e robusta costituzione...spirituale”. Una Pasqua piena di luce e di graziaper tutti gli amici lettori coldiretti: questo il mio più fraterno augurio. don ivo

sAnA e roBustA costituZione

Perché è importante associarsi a Coldiretti? Per dimo-strare concretamente di appartenere, consolidare e so-stenere il percorso di rigenerazione dell’agricoltura chela più grande organizzazione italiana e leader in europasta portando avanti da ormai diverso tempo. Per essereal fianco di un’ Organizzazione in continua crescita cherappresenta un punto di riferimento per gli imprenditoriagricoli del territorio, in grado di dare vigore e sostegnoalle aziende. Perché insieme abbiamo creato e stiamo fa-cendo crescere un grande Progetto per difendere e tu-telare la filiera tutta agricola e tutta italiana: un grande

impegno per continuare a rafforzare con i cittadini unpatto di crescita fondato sulla qualità e sulla sicurezza.Tutto questo senza dimenticare i vecchi e nuovi servizi,indispensabili, che da sempre accompagnano e hannofatto crescere Coldiretti. insieme ai suoi associati Coldiretti ha realizzato tuttoquesto ed è diventata una grande forza sociale ed eco-nomica, pronta ad affrontare e vincere nuove battaglie.anche nel 2015.

Questa è l’agricoltura di chi ama l’Italia!

D

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Page 34: Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

34 AGRICOLTURA A.|N°3 • mARzO 2015

LuttiDio, fonte di perdono e di salvezza, per l’intercessione della Vergine Maria e di tuttii Santi, concedi ai nostri fratelli e parenti, che sono passati da questo mondo a Te,di godere la gioia perfetta nella patria celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen.

La Dirigenza e la Struttura della Coldiretti

alessandrina, prendono parte al dolore

della famiglia Fossati,

per la scomparsa del caro

ANDREACAv. fOSSATIPadre fondatore

della Coldiretti di Alessandria

Coldiretti Alessandria prende parte

al dolore della famiglia Ferretti,

per la scomparsa del caro

MARIOSocio di Frugarolo

✟ 03/07/1935 - 14/02/2015 ✟

pAtentini per l’uso delletrAttrici Agricole

Avviso prorogA

Importanti novità per quanto riguardala revisione delle macchine agricole. Inbase a quanto uscito in Gazzetta Ufficiale- Decreto milleproroghe - l’entrata in vi-gore delle modifiche per l’uso delle trat-trici non è più il 22 marzo 2015, comecomunicato sullo scoro numero di “Agri-coltura Alessandrina” (alle pag.25 e 32),bensì il 31 dicembre 2015. Per ulterioriinformazioni rivolgersi agli uffici zonali eprovinciale di Coldiretti.

incentivi Alle imprese per lA reAliZZAZione di interventiin mAteriA di sAlute e sicureZZA sul lAvoro

L’INAIL ha aperto un bando per la realizzazione di interventi in materia di sicurezza sul lavoro con l’obiettivo di incentivare le imprese arealizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro. Per “miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro”si intende il miglioramento documentato delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori rispetto alle condizioni preesistenti e riscontrabilecon quanto riportato nella valutazione dei rischi aziendali.

1) Destinatari: imprese iscritte alla CCIAA (di tutti i settori produttivi, non solo agricoltura);2) Risorse disponibili per il Piemonte: circa 19 m€;3) Ammontare del contributo: 65% delle spese sostenute al netto dell’IVA, con contributo minimo di 5.000 € e massimo di 130.000 €. Ricordotuttavia che si opera in regime “DE mINImIS” che in agricoltura è limitato a 15.000 €. Questo bando si presta quindi non tanto all’acquisto ditrattori costosi, ma piuttosto all’acquisto di attrezzature di spesa massima attorno ai 22.000 € (NdR);4) Tempi di presentazione domande: ENTRO IL 7 mAGGIO 2015 ORE 18.00;5) Requisiti dei destinatari: - iscrizione CCIAA;

- in regola con il DURC;- non aver chiesto altri contributi pubblici per l’investimento; - non aver ottenuto l’ammissione da altri bandi INAIL;- verifica del de minimis;- Disporre di DVR che indichi come fattore di rischio o causa di infortunio la macchina che si vuolesostituire. Chi non ha DVR dovrà fare una relazione che spieghi le stesse cose;

6) Progetti ammessi: essenzialmente acquisto di macchine, ma anche ristrutturazione degli ambienti di lavoro, sostituzione di eternit (non ammessoil mero smaltimento: ammissibile se rientra in un progetto complessivo volto al miglioramento delle condizioni di salute dei lavoratori, e non ècompreso il consolidamento delle strutture del tetto o l’installazione di pannelli FV); installazione o modifica di impianti elettrici, antincendio ecc.;7) Spese ammesse: tutte quelle direttamente connesse con la realizzazione del progetto, senza le spese per la gestione della pratica;8) Spese NON ammesse: DPI, veicoli, hardware e software, mobili e arredi, DVR, spese di consulenza per la trasmissione della domanda, ma-nutenzione ordinaria, mero smaltimento di amianto, acquisto di beni usati;9) Modalità di presentazione domande: il sistema è quello del “click day”, con preventiva produzione e salvataggio della domanda, che pre-suppone l’accreditamento al sito INAIL;10) Iter per domande ammesse: per le domande che risulteranno ammesse entro 30gg occorrerà consegnare la copia cartacea firmata, unaperizia asseverata ed una serie di altri modelli;11) Tempo di realizzazione: 12 mesi dalla data di ricezione dell’esito positivo.

Per info: sito www.inail.it

ATTUALITÀ|nOViTà-LUTTi[a cura di Fabio Fracchia]

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