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MINISTERO DELL'ENERGIA E DELL'ELETTRIFICAZIONE DELL'URSS
Visto:
Ministero dellEnergia e dellElettrificazione dellURSS
I. S. Neporonij
8 ottobre1981
NORME
PER LA PROGETTAZIONE TECNOLOGICA DI CENTRALI TERMOELETTRICHE
(VNTP 81)
Verbale del Consiglio tecnico-scientifico del Ministero
dellEnergia dellURSS del 17 agosto 1981, 99
in accordo col Ministero delle Infrastrutture dellURSS, lettera
AB-3430-20/4 del 29.06.81.
Mosca, 1981
Le presenti norme sono state elaborate dallIstituto Progettuale
Pansovietico Statale decorato con lOrdine di Lenin e lOrdine della
Rivoluzione dOttobre "eploelektroproekt", sulla base delle
direttive e delle proposte del VTI F.E. Dzerinskij,
VNIPIenergoprom, Sojuztekhenergo, CKB Glavenergoremonta, CDU EES
URSS, della Sovrintendenza Statale Antincendio dellURSS, NPO CKTI,
Minenergoma, nonch di altre organizzazioni progettuali,
tecnico-scientifiche, per lo sfruttamento e la manutenzione del
Ministero dellEnergia dellURSS.
Le presenti norme sono state esaminate e approvate dal Consiglio
tecnico-scientifico del Ministero dellEnergia dellURSS e concordate
col Ministero delle Infrastrutture dellURSS, lettera AB-3430-20/4
del 29.06.81 e si considerano vincolanti per la progettazione
tecnologica di centrali termoelettriche.
Ministero dellEnergia e dellElettrificazione dellURSS (Minergo
URSS)Norme per la progettazione tecnologica di centrali
termoelettricheVNTP-81
Sostituisce le norme per la progettazione tecnologica delle
centrali termoelettriche e delle reti termiche approvate l8 maggio
1973.
1. PARTE GENERALE
1.1. Le presenti norme sono da considerarsi vincolanti per la
progettazione di tutte le centrali termoelettriche di nuova
costruzione con turbina con gruppi turbogeneratori di potenza pari
a 50.000 kVt e oltre e per parametri di vapore di partenza nelle
turbine fino a 24 MPa (240 kgs/m2) e 510-560 (C.
Tali norme sono da considerarsi estese anche allampliamento
delle centrali con turbina a vapore in fase di ricostruzione e agli
impianti con turbina a gas con relativi correttivi determinati
dagli schemi tecnologici gi esistenti, dalle componenti
dellimpianto, dagli edifici e dalle strutture.
Nota: Le presenti norme non si estendono alla progettazione di
centrali elettriche nucleari, a diesel o geotermiche.
La progettazione dovr essere effettuata in base ai documenti
normativi vigenti, il cui elenco riportato negli allegati alle
presenti norme.
Le presenti note costituiscono il documento fondamentale da
seguire per la progettazione di centrali elettriche.
1.2. Nel complesso degli edifici e delle strutture delle
centrali termoelettriche rientrano:
) edifici e strutture con finalit produttive (corpus centrali
con turbine a vapore, impianti elettrici, componenti tecniche, unit
alimentazione combustibile e gas massa);
b) edifici e strutture con finalit produttive ausiliarie (corpus
secondario, magazzini, sala caldaie davviamento, corpus
amministrativo, laboratori per la manutenzione, unit
lubrificanti);
c) edifici e strutture ausiliari (stazione ferroviaria, garage,
strutture per la raccolta e la depurazione delle acque di scolo,
oleose e fecali, strutture poste al di fuori dellarea della
centrale, strade, recinzioni e assetto dellarea, strutture per la
difesa civile, strutture temporanee).
Introdotti dallIstituto "Teploelektroproekt"Ratificati dal
Ministero dellEnergia e dellElettrificazione dellURSS
Verbale del 17 agosto 1981, 99
Data di entrata in vigore:
8 ottobre 1981
1.3. Le centrali termoelettriche progettate dovranno assicurare
un elevato livello tecnico-scientifico, prevedendo ladozione di
strutture avanzate di alta resa economica.
1.4. Le soluzioni tecniche fondamentali dovranno tenere in
considerazione le seguenti finalit: garantire lefficacia
dellattivit dellimpianto, ammortizzare al massimo le spese iniziali
dinvestimento capitali e di sfruttamento; ridurre il grado di
contenuto di metalli; aumentare il la produttivit nelle fasi di
costruzione, sfruttamento e manutenzione; tutelare lambiente e
creare condizioni igienico-sanitarie soddisfacenti per il personale
preposto allo sfruttamento e alla manutenzione dellimpianto.
Le soluzioni di progettazione volumetrica e edili delle centrali
termoelettriche di nuova costruzione, ricostruite o ampliate
dovranno rispettare le Norme e Regole Edili.
I progetti dovranno tener conto della possibilit di riutilizzare
al massimo i residui della produzione di acque di scolo, il calore
emesso e le scorie di ceneri a fini civili
I progetti di centrali termoelettriche dovranno contemplare
lorganizzazione dello sfruttamento e della manutenzione. Le
suddette sezioni verranno elaborate in conformit : per quanto
riguarda luso, con le "Norme duso tecnico di centrali e reti
termoelettriche ", per quanto riguarda la manutenzione invece con
le "Direttive per la progettazione dellorganizzazione e della
meccanizzazione della manutenzione di impianti, edifici e strutture
di centrali termoelettriche".
1.5. La disposizione dellimpianto tecnologico dovr garantire
condizioni soddisfacenti per luso e la manutenzione dellimpianto a
un alto livello di meccanizzazione, ricorrendo il meno possibile al
lavoro manuale.
1.6. Per le centrali elettriche costruite in regioni con
temperatura dellaria esterna usata per lalimentazione inferiore a
-20 (C, consentita la progettazione di corpus centrali delle
centrali elettriche con reparto caldaie aperto e con impianto
semiaperto delle caldaie di punta per il riscaldamento dellacqua,
alimentate da combustibile solido.
Limpianto semiaperto delle caldaie per il riscaldamento
dellacqua con combustibile gassoso e liquido viene adottato in
regioni dove la temperatura dellaria esterna usata per
lalimentazione sia inferiore a -25 (C.
1.7. Gli ambienti ausiliari e quelli in cui il personale si
trova costantemente dovranno essere situati in punti lontani dalle
pareti dellimpianto funzionante. Allinterno di questi ambienti
vietato far passare tubature tecnologiche a eccezione dei tubi del
riscaldamento, della rete dellacquedotto, della ventilazione e
delle tubature necessarie per le reti tecnologiche presenti negli
ambienti di lavoro.
vietato posizionare gli ambienti ausiliari e per il personale al
di sotto di 0,0 m s.l.m, nei punti in cui si trovano le giunzioni
flangiate delle tubature e degli accessori sottoposte a pressione
eccessiva dallambiente esterno, sotto i carbonili o i punti di
raccolta delle polveri e delle ceneri, sotto le caldaie di
accumulazione e i condotti del gas, nei punti di approvvigionamento
dellimpianto tecnologico.
In caso di posizionamento degli ambienti ausiliari e per il
personale in prossimit di punti potenzialmente pericolosi,
necessario prevedere la creazione di due vie duscita da parti
opposte.
Gli ambienti ausiliari dovranno essere posizionati nei punti
possibilmente meno rumorosi, esenti da vibrazioni o dallinflusso di
altri fattori negativi e, se possibile, in punti dotati di
illuminazione naturale.
I livelli di influsso di fattori negativi allinterno degli
ambienti non deve superare gli indici fissati dai seguenti
documenti tecnico-scientifici:
per il microclima - GOS 12.1.05-76 "SSBT. Aria nellambiente
lavorativo. Standard igienico-sanitari generali". GOS 12.1.007-76 "
SSBT. Sostanze dannose. Classificazione e norme generali per la
sicurezza";
per quanto riguarda il rumore - GOS 12.1.003-76 "SSBT. Norme
generali per la sicurezza ";
per quanto riguarda le vibrazioni - GOS 12.1.012-78 "SSBT.
Vibrazioni. Norme generali per la sicurezza".
Lilluminazione degli ambienti ausiliari dovr essere conforme
alle Norme e Regole Edili II-4-79. "Illuminazione naturale e
artificiale".
1.8. I condotti del gas che portano il gas caldo alla centrale
termoelettrica, inclusi quelli che passano attraverso larea della
centrale termoelettrica fino al saliscendi per laccesso al punto di
regolazione gas, non rientrano tra le strutture della centrale
termoelettrica e dovranno essere riferite alle reti gas
generali.
2. TUTELA DELLAMBIENTE
2.1. Tutela dei terreni2.1.1. La scelta dellarea per la
costruzione della centrale elettrica dovr avvenire in conformit con
i "Fondamenti della legislazione fondiaria della Repubblica
Sovietica Russa" e con la normativa per la tutela della natura e
lutilizzo delle risorse naturali, con le Norme e Regole di
progettazione edile e con lo schema di pianificazione regionale o
con il piano generale per larea industriale.
2.1.2. Durante lelaborazione dei progetti si dovr tener conto
dei seguenti punti:
- utilizzare di regola i terreni a destinazione agricola e i
lotti poco produttivi;
- predisporre la rimozione e la conservazione dello strato
fertile del terreno (sui terreni di assegnazione temporanea e
permanente), al fine di trasportarlo sulle terre destinate a nuova
coltivazione (ricostituite) e sui lotti poco produttivi;
- prevedere una compensazione per i terreni sottratti
allagricoltura;
- in caso di assegnazione di lotti di terreno in uso temporaneo
occorre predisporre la successiva ricoltivazione di questi
lotti.
2.1.3. Larea dei lotti di terreno assegnati per la costruzione
delle parti della centrale elettrica dovr essere utilizzata
razionalmente in base ai seguenti criteri:
- stabilit ottimale di tutti gli edifici e delle strutture
produttive;
- posizionamento di servizi ausiliari e di produzioni secondarie
in edifici a pi piani;
- compattezza della costruzione in conformit col capitolo
corrispondente delle Norme e Regole Edili;
- mantenimento di una riserva di spazio per lampliamento della
centrale elettrica in conformit col piano progettuale e con le
normative economico-tecniche corrispondenti;
- creazione di unarea per lo smaltimento delle ceneri e il
riutilizzo di ceneri e residui a fini civili .
2.1.4. Lassegnazione dei terreni avverr gradualmente in base
alleffettiva necessit delle componenti della centrale elettrica. Le
terre temporaneamente assegnate e utilizzate come cave o per lo
scarico della terra dopo i necessari lavori di bonifica dovranno
essere riconvertite allagricoltura.
2.1.5. Il progetto di costruzione della centrale elettrica dovr
prevedere una sezione dedicata alla riconversione dei terreni a
fini agricoli assegnati in uso temporanei e al miglioramento dei
lotti poco produttivi come compensazione per le terre sottratte
allagricoltura. Tali progetti di riconversione dovranno essere
attuati in cooperazione con gli organismi progettuali del Ministero
dellAgricoltura dellURSS, col Ministero delle Foreste dellURSS e
col Ministero della Pesca dellURSS. I progetti di miglioramento dei
lotti poco produttivi dovranno essere attuati in cooperazione con
gli organismi progettuali per lo sfruttamento dei terreni del
Ministero delle Foreste dellURSS.
2.1.6. In caso di posizionamento di centrali elettriche in
sistemi energetici evoluti occorre prevedere nei progetti la
possibilit di bocciare la costruzione, oppure di ridurre le
dimensioni della costruzione sullarea della centrale elettrica di
un laboratorio centrale di manutenzione, di magazzini e di
associazioni edili e di manutenzione, stante il carattere
centralizzato dellapprovvigionamento della centrale elettrica.
2.1.7. Durante la progettazione della centrale elettrica occorre
prevedere la possibilit di utilizzare i cantieri edili gi esistenti
e le aree dingrandimento delle strutture del Ministero dellEnergia
dellURSS poste nelle vicinanze.
2.1.8. Le ferrovie e le strade daccesso, nonch le reti
ingegneristiche esterne, le termocondutture, le linee elettriche e
le vie di comunicazione, i canali di afflusso e di deflusso
dellacqua ecc, qualora coincidano per direzione, devono essere
posizionati di regola in ununica fascia di assegnazione dei terreni
e devono essere possibilmente tracciati senza distruggere i confini
esistenti dei lotti agricoli e dei campi a rotazione agricola.
2.1.9. I punti di raccolta delle ceneri devono essere progettati
tenendo in considerazione la loro eventuale conservazione o
riconversione dopo che il livello delle ceneri ha raggiunto
laltezza prefissata.
2.2. Tutela del bacino atmosferico2.2.1. I progetti di centrali
termoelettriche dovranno prevedere ladozione di misure che
assicurino labbassamento della concentrazione di sostanze dannose e
di polveri nello strato atmosferico pi vicino al suolo fino a
valori che rientrino tra quelli ammessi dalle norme sanitarie
(Concentrazione Massima Ammessa).
Tale parametro dovr essere assicurato tenendo conto del
funzionamento della centrale elettrica alla sua massima potenza,
nonch del fondo creato dagli altri agenti dinquinamento
atmosferico.
La stima della concentrazione dovr essere effettuata con la
centrale funzionante a pieno regime elettrico e energetico, in
corrispondenza con la temperatura media del mese pi freddo.
In caso di stima della concentrazione durante il regime estivo
di funzionamento della centrale elettrica, qualora dovessero essere
installate 3 o pi turbine, si dovr tener conto del blocco di una
turbina per manutenzione.
2.3. Tutela del bacino acqueo
2.3.1. Per la tutela del bacino acqueo dalla contaminazione dei
vari tipi di acque di scolo industriali, si dovranno predisporre
impianti di depurazione in conformit con le norme sanitarie del
Ministero della Salute dellURSS.
2.3.2. La scelta del metodo e del piano di rielaborazione delle
acque di scolo industriali avviene a seconda delle condizioni
concrete della centrale progettata, della sua potenza e dei
macchinari installati, del regime di funzionamento, del tipo di
combustibile, del metodo di smaltimento delle ceneri, del sistema
di raffreddamento, del sistema di trattamento dellacqua, dei
fattori climatici e idrogeologici locali, che condizioneranno le
considerazioni conseguenti di carattere tecnico-economico.
Lo scarico delle acque di scolo negli specchi dacqua avverr in
conformit con le "Norme per la tutela delle acque superficiali
dalla contaminazione con acque di scolo" e dovr essere concordato
nellordine prefissato con gli organi per la regolamentazione
dellutilizzo e della tutela delle acque, della supervisione
sanitaria nazionale, con gli organi per la tutela delle riserve di
pesca e la regolamentazione della pesca, nonch con gli altri organi
interessati.
2.3.3. La progettazione dei serbatoi idrici di raffreddamento,
degli scarichi delle ceneri e dei residui, degli stagni di
evaporazione e di trattamento delle acque, ecc...dovr avvenire
parallelamente allelaborazione di misure complesse per la tutela
delle acque superficiali e sotterranee dalla contaminazione delle
acque di scolo.
Durante lelaborazione di tali misure necessario contemplare:
- la possibilit di ridurre la quantit di acque di scolo
industriali inquinate utilizzando nel processo tecnologico della
centrale elettrica attrezzature perfette e soluzioni razionali;
- lutilizzo di sistemi parzialmente o completamente circolanti
di approvvigionamento dellacqua e di riutilizzo delle acque
trattate durante processi tecnologici in altri impianti;
- la possibilit di utilizzare gli impianti di depurazione
esistenti o in fase di progettazione situati nei complessi
industriali limitrofi e nei centri abitati, oppure la possibilit di
costruire impianti comuni con partecipazione azionaria
proporzionale;
- il progetto dovr escludere leventualit che le acque inquinate
filtrino nelle acque sotterranee dai depositi dei residui di cenere
.
3. PIANO GENERALE E MEZZI DI TRASPORTO
3.1. Piano generale3.1.1. La zona o il punto per la costruzione
della centrale termoelettrica verr determinato in base allo schema
di sviluppo del sistema elettrico o allo schema di fornitura
elettrica della zona. La scelta di unarea per la costruzione e la
definizione delle caratteristiche principali della centrale
elettrica avviene sulla base del confronto tecnico-economico delle
varianti proposte effettuato in conformit con le Norme per
lelaborazione di progetti e di preventivi per la pianificazione
industriale, nonch dei relativi capitali delle norme e delle regole
edili.
3.1.2. Larea per la costruzione della centrale elettrica dovr
soddisfare possibilmente le seguenti condizioni:
- i terreni che costituiscono larea dovranno consentire la
costruzione di edifici e strutture, nonch linstallazione di
macchinari pesanti, senza la realizzazione di fondamenta
dispendiose;
- il livello delle acque sotterranee dovr essere inferiore alla
profondit dei sotterranei degli edifici e delle reti
ingegneristiche sotterranee;
- la superficie dellarea dovr essere relativamente uniforme, con
una pendenza che permetta lo scarico superficiale dellacqua;
- larea non dovr essere situata nelle zone di giacimento di
minerali utili, n nei punti di franamento di gallerie, in zone
carsiche o di smottamento o in zone contaminate da scorie
radioattive, n in zone protette secondo le normative vigenti;
- la centrale andr posizionata sullo schema a corrente diretta
dellapprovvigionamento tecnico dacqua presso specchi dacqua e
fiumi, sui territori limitrofi alla riva non allagati da acque di
piena, tenendo in considerazione il livello minimo dinnalzamento
delle acque di raffreddamento;
- per le centrali che costruiscono una rete di
approvvigionamento di energia termica larea deve essere il pi
vicina possibile agli utenti del calore prodotto.
3.1.3. Le soluzioni per la disposizione delle componenti della
centrale elettrica, inclusi i centri abitati, dovranno tenere in
considerazione la direzione prevalente dei venti, nonch il quadro
industriale e abitativo esistente e previsto.
3.1.4. La disposizione del piano generale dovr essere stabilita
in base alla presenza di ferrovie e di strade, di terminali di
linee elettriche e di altre linee di comunicazione secondo lo
schema pi razionale e in connessione col piano generale di sviluppo
della regione, tenendo in considerazione le esigenze
architettoniche e le esigenze di sondaggio del territorio.
3.1.5. Il piano generale della centrale elettrica dovr essere
attuato tenendo presente:
- lo sviluppo della centrale elettrica a piena potenza;
- lottimale dipendenza tecnologica dei servizi ausiliari di
produzione in rapporto alla produzione principale, nel rispetto
delle necessarie norme sanitarie, antincendio, nonch delle altre
direttive che regolamentano la distanza tra gli edifici, gli
impianti e le reti ingegneristiche;
- la collocazione delle stazioni ferroviarie e dei depositi di
combustibile che, di regola, avverr al di fuori della recinzione
dellarea industriale (In caso di disposizione del deposito di
combustibile al di l della stazione ferroviaria della centrale
elettrica si dovr predisporre un ponte pedonale o un tunnel per il
passaggio del personale);
- larchitettura dellarea dellingresso principale alla centrale
elettrica, che dovr essere sgombro da strutture e edifici
temporanei.
Inoltre, si dovranno predisporre strade daccesso agli edifici e
alle strutture per consentire laccesso di mezzi antincendio.
3.1.6. Le basi edili e per il montaggio dovranno essere
allestite, di regola, dalla parte dellestremit temporanea del
corpus principale. Gli edifici e le strutture temporanee dovranno
essere edificate in modo da ottenere la maggior coesione possibile,
nonch la possibilit di utilizzare le strutture permanenti della
centrale elettrica. Le aree di montaggio non dovranno essere
posizionate a una distanza superiore a 100m dallestremit temporanea
del corpus principale di piena potenza.
In caso di costruzione in ununica area di varie centrali
elettriche, la posizione delle loro basi edili, di montaggio e di
manutenzione produttiva di formazione regionale dovr essere
stabilita in base allo schema generale di pianificazione
regionale.
Le basi edili, di montaggio e di manutenzione dovranno essere di
dimensioni minime e prevedere una coesione razionale con gli
edifici produttivi e ausiliari, tenendo in considerazione il loro
utilizzo successivo.
3.1.7. La scelta del livello a cui collocare il corpus centrale
dovr avvenire sulla base del confronto delle varianti
tecnico-economiche relative alle spese per la costruzione e alle
spese di sfruttamento per quanto riguarda linnalzamento dellacqua
di raffreddamento.
3.1.8. Per garantire il drenaggio superficiale, di regola,
occorrer utilizzare un sistema aperto che preveda la costruzione di
cunette, pallets e fosse. Lutilizzo di un sistema di drenaggio
chiuso dovr essere giustificato.
3.2. Mezzi di trasporto
3.2.1. La scelta del mezzo di trasporto passeggeri dovr essere
effettuata sulla base del confronto delle varianti
tecnico-economiche.
3.2.2. La scelta del mezzo di trasporto per i trasporti interni
ed esterni dei carichi della centrale elettrica (ferroviario,
convogliatore, automobilistico, navale, mediante condutture ecc.),
nonch il tipo del convoglio mobile in fase di fornitura ferroviaria
o automobilistica del combustibile dovr essere effettuata sulla
base del confronto delle varianti tecnico-economiche.
3.2.3. Per il trasporto passeggeri nei periodi della costruzione
e dello sfruttamento occorrer impiegare i mezzi di trasporto pi
funzionali, che assicurino perdite di tempo minori per lo
spostamento degli operai tra il luogo dabitazione e quello di
lavoro.
3.2.4. Per le centrali elettriche collocate in zone industriali
oppure in prossimit a stabilimenti industriali, il trasporto
ferroviario dovr essere riconnesso allo schema generale di sviluppo
della rete ferroviario di tipo industriale.
3.2.5. Occorre prevedere la cooperazione con le industrie
limitrofe e col Ministero per le vie di comunicazione per quanto
riguarda la costruzione e lutilizzo delle stazioni ferroviarie
unificate, dei passaggi sotterranei, degli impianti ausiliari
comuni e del deposito ferroviario.
3.2.6. Tutte le opere del trasporto ferroviario dovranno essere
progettate per il pieno sviluppo di potenza della centrale
elettrica suddividendo il volume dei lavori per ordine di
costruzione.
3.2.7. Lallestimento delle vie ferroviarie sotterranee per le
centrali elettriche a gas massa, per lapporto del gas massa nelle
condutture o tramite trasporto su acqua dovr essere calcolato in
base al massimo volume di carichi trasportati nei periodi di
costruzione e di assemblamento della centrale elettrica.
3.2.8. Le lunghezze utili delle vie di ricezione e invio nelle
stazioni dappoggio e nelle stazioni ferroviarie vengono calcolate
di regola in base al peso norma dei treni sui tratti impiegati.
In singoli casi, previo accordo con la Direzione delle Ferrovie,
nelle stazioni ferroviarie della centrale elettrica si consentir la
riduzione delle lunghezze utili delle vie, qualora sia possibile
coprire la tratta in non pi di due-tre passaggi.
3.2.9. Il numero delle vie nelle stazioni ferroviarie della
centrale elettrica dovr essere stabilito in base al numero di
convogli in arrivo al giorno, tenendo in considerazione un
coefficiente di non-uniformit del traffico ferroviario pari a
1,2.
Laccesso alla centrale elettrica di altri carichi economici ed
edili dovr essere stabilito tenendo in considerazione un
coefficiente di non-uniformit del traffico ferroviario pari a
1,5.
3.2.10. Il calcolo del consumo di combustibile in base al numero
dei convogli sar basato sul funzionamento di tutte le caldaie
installate al loro livello di portata nominale per 24 ore.
3.2.11. Per le esigenze edili occorre sfruttare al massimo le
vie permanenti ferroviarie.
Gli accessi permanenti delle vie ferroviarie al reparto caldaie
e turbine dovr essere predisposto solo allestremit temporanea del
corpus principale. Allestremit temporanea del corpus principale e
lungo il fronte dinstallazione dei trasformatori dovr essere
prevista linstallazione di vie per lo spostamento dei
trasformatori. Per le centrali termo-elettriche si consentir
linstallazione di vie per lo spostamento dei trasformatori dalla
parte dellestremit temporanea.
3.2.12. Per lo scorrimento dei vagoni sui ribaltatori dovranno
essere impiegati spintori elettrici o locomotive elettriche con
comando a distanza..
Per la rimozione dei mezzi di trasporto scarico dovranno essere
impiegati congegni di manovra speciali.
Le vie di scorrimento e di rimozione dovranno essere delimitate
in conformit con le vigenti norme di sicurezza.
3.2.13. Tutti i vagoni che accedono alla centrale elettrica con
combustibile solido o liquido dovranno essere pesati. Per tale
operazione si dovranno impiegare bilance che permettano di
effettuare la pesatura dei vagoni in corsa, senza arrestare il
convoglio.
Il peso del combustibile liquido in entrata nelle cisterne
ferroviarie dovr essere periodicamente accertato mediante pesatura
o misurazione.
3.2.14. Per le operazioni di manovra sulle vie ferroviarie della
centrale elettrica si dovranno utilizzare locomotori elettrici o a
vapore.
In caso dimpossibilit di collaborare con altre imprese, nella
centrale elettrica si dovr provvedere allallestimento di un blocco
di manutenzione-equipaggiamento per i locomotori e i meccanismi del
deposito di carbone, oppure di un deposito di locomotive per le
centrali a gas massa. Nel caso in cui la centrale elettrica
acquisti un parco di vagoni speciali, si dovr predisporre la
costruzione di un deposito di locomotive e vagoni.
Nella stazione ferroviaria della centrale termoelettrica si
dovranno predisporre un edificio tecnico di servizio, un punto di
controllo tecnico dei vagoni e, se necessario, un punto di
centralizzazione elettrica, nonch punti per i deviatori.
La lubrificazione della boccola dei vagoni e leffettuazione
della manutenzione non sganciabile dei vagoni devono avvenire nei
punti dinvio della stazione ferroviaria della centrale
termoelettrica, di conseguenza, occorrer prevedere un impianto di
lubrificazione, scaffalature per la custodia delle parti di
ricambio, strade asfaltate lungo le vie di manutenzione per il
rifornimento delle parti di ricambio, a seconda dellaumentare della
distanza tra le vie.
In caso di necessit, le vie dinvio dovranno essere dotate di
congegni di collaudo per i freni automatici.
La manutenzione non sganciabile dei vagoni deve avvenire su vie
ferroviarie speciali.
Le vie ferroviarie della centrale, le vie di rifornimento
tecnico del convoglio mobile, le piattaforme per i passeggeri e i
sottopassaggi dovranno essere illuminati in conformit con le
normative del Ministero per le vie di comunicazione.
3.2.15. In caso di fornitura del combustibile effettuata
direttamente dalle locomotive del Ministero per le vie di
comunicazione, le vie ferroviarie sotterranee adiacenti alle linee
elettrificate, dovranno essere anchesse elettrificate.
Per lelettrificazione delle vie ferroviarie della centrale
elettrica si dovr sfruttare la possibilit dappoggiarsi a
sottocentrali di trazione del Ministero per le vie di
comunicazione. Inoltre, si predisporr la connessione delle
sottocentrali di trazione a sottostazioni industriali generali di
trasformazione, nonch la connessione dei punti di controllo e dei
laboratori della rete di contatto col deposito dei locomotori e dei
vagoni o con i punti dosservazione dei vagoni.
Inoltre, occorre verificare la possibilit di utilizzare la
capacit di trasbordo dei trasformatori di trazione e degli
aggregati di raddrizzamento del Ministero per le vie di
comunicazione.
3.2.16. La scelta del sistema di sistema di segnalazione,
centralizzazione e bloccaggio della stazione ferroviaria
(centralizzazione elettrica, subordinazione principale degli scambi
e dei segnali, oppure altri sistemi) verr operata in base a criteri
tecnico-economici.
Gli scambi poco attivi dovranno essere manovrati manualmente da
una squadra.
3.2.17. Le vie di comunicazione e gli scambi legati alla
funzione dei ribaltatori dei vagoni dovranno essere dotati di
centralizzazione elettrica.
Soltanto il personale di servizio della centrale elettrica potr
dirigere gli spostamenti degli scambi che regolano luscita degli
spingitori elettrici per lo scorrimento dei vagoni, controllando
obbligatoriamente la posizione dello spingitore elettrico.
3.2.18. I congegni di scarico e di sfrenamento dellimpianto
dovranno essere dotati di un sistema di segnalazione acustica e
luminosa automatica per lingresso e luscita.
3.2.19. Le vie automobilistiche dovranno essere progettate sulla
base del pieno sviluppo della centrale elettrica. La costruzione
del manto stradale e lampiezza della carreggiata dovranno essere
stabilite in conformit con le Norme e Regole Edili, in base al
volume di traffico e ai tipi di autoveicoli utilizzati, sia nel
periodo dei lavori edili, sia in quello di sfruttamento della
centrale.
3.2.20. La scelta della direzione da assegnare alle vie
automobilistiche esterne dovr tener conto delle prospettive di
sviluppo della regione, nonch dellinterazione ottimale delle strade
progettate con la rete di vie di comunicazione gi esistente e in
via di progettazione. I percorsi e i parametri fondamentali delle
vie automobilistiche progettate dovranno essere stabiliti sulla
base del confronto delle varianti tecnico-economiche.
3.2.21. Laccesso automobilistico principale, collegante larea
della centrale elettrica con la rete automobilistica esterna, dovr
essere su doppia carreggiata con manto stradale migliorato di tipo
fondamentale e, di regola, dovr essere posizionato dalla parte
dellestremit permanente del corpus principale.
3.2.22. Le vie automobilistiche esterne, indispensabili per
lapprovvigionamento degli impianti di prelievo delle acque e di
depurazione, del Dispacciamento Centralizzato Unificato, dei pozzi
artificiali, delle condutture per le scorie delle ceneri, per i
canali aperti di afflusso e deflusso dovr essere progettato su
ununica carreggiata con manto stradale migliorato di tipo
semplificato, oppure con tipi transitori di manto.
Le vie automobilistiche daccesso ai depositi di combustibile
dovranno essere dotate di manto stradale migliorato di tipo
semplificato.
3.2.23. Nellarea antistante lingresso principale alla centrale
elettrica dovranno essere predisposte aree per il parcheggio dei
mezzi pubblici di trasporto, nonch per le autovetture private, le
motociclette, gli scooter e le biciclette. Le dimensioni di tali
aree (la loro capienza) dovranno essere determinate a seconda del
numero del personale di servizio.
4. IMPIANTI COMBUSTIBILI E LUBRIFICANTI
4.1. Scarico, rifornimento e custodia del combustibile
solido4.1.1. Il consumo giornaliero di combustibile dovr essere
calcolato sulla base del funzionamento di 24 ore di tutte le
caldaie di potenza al loro livello di portata nominale. Il consumo
di combustibile delle caldaie di riscaldamento dell'acqua dovr
essere calcolato sulla base del funzionamento di 24 ore in
condizioni di copertura dei carichi termici e alla temperatura
media del mese pi freddo.
4.1.2. La portata oraria di ogni singola linea del rifornimento
di combustibile dovr essere calcolata sulla base del consumo
giornaliero di combustibile della centrale elettrica, con
rifornimento di combustibile sulle 24 ore con scorte al 10%.
Per una centrale elettrica di potenza pari a 4000 MW e superiore
oppure in caso di consumo di combustibile superiore a 2000 t/h, il
rifornimento di combustibile verr effettuato tramite due terminali
autonomi nel corpus principale.
4.1.3. In caso di portata del rifornimento di combustibile pari
a 100 t/h e oltre, per lo scarico dei vagoni ferroviari carichi di
carbone e scisto verranno utilizzati dei ribaltatori di vagoni.
4.1.4. In caso di portata del rifornimento di combustibile tra
100 e 400 t/h verr installato un ribaltatore di vagoni, da 400 a
1000 t/h due ribaltatori di vagoni.
Il numero di ribaltatori di vagoni per centrali elettriche con
una portata del rifornimento di combustibile superiore a 1000 t/h
verr calcolato a partire da 12 ribaltamenti allora di vagoni di
media capienza utilizzati per il rifornimento di combustibile per
la centrale elettrica, pi un ribaltatore di vagoni di riserva.
4.1.5. In caso di installazione di 2 ribaltatori di vagoni e pi
allinterno del deposito si dovr predisporre un cavalcavia di
lunghezza pari a 60 m, finalizzato allo scarico dei vagoni
difettosi.
4.1.6. Per le centrali elettriche che funzionano a torba di
fresa, il tipo dimpianto di scarico (anticapacitivo, di trincea con
trasbordatore a catena di tazze) verr determinato in ogni singolo
caso a seconda del consumo di torba e del tipo di vagoni
utilizzati.
4.1.7. Per centrali elettriche di portata del rifornimento di
combustibile inferiore a 100 t/h, di regola, vengono impiegati
impianti di scarico anticapacitivi
4.1.8. Per garantire alla centrale elettrica lapprovvigionamento
di carbone secco non congelante o di torba di fresa, la fornitura
di combustibile dovr avvenire in vagoni autoscaricanti, dotati di
comandi a distanza di apertura e chiusura dei portelli. In questo
caso non verranno installati ribaltatori di vagoni.
4.1.9. Per lo scarico delle scorie verr utilizzato un cavalcavia
ferroviario collegato al deposito del combustibile, accanto al
quale si dovr predisporre unarea per lo stoccaggio delle
scorie.
4.1.10. In caso di rifornimento di combustibile congelante
verranno installati impianti di scongelamento. In mancanza di un
ribaltatore di vagoni a integrazione dellimpianto di scongelamento
si dovr provvedere alla meccanizzazione dello scarico del
combustibile. La capacit dellimpianto di scongelamento dovr essere
determinato tenendo in considerazione il tempo necessario per
riscaldare i vagoni, il consumo giornaliero di combustibile e in
base alla lunghezza delle vie di scorrimento e dei percorsi
dentrata del combustibile.
4.1.11. Negli impianti di scarico per la frantumazione a griglie
del combustibile congelante e a pezzatura grossa, inclusa la torba
di fresa, si predisporr linstallazione di macchine frantumatici
speciali. Le griglie poste sopra le tramogge dei ribaltatori di
vagoni dovranno avere delle maglie di dimensioni non superiori a
350 350 mm e allargarsi verso il basso. Negli altri casi le
dimensioni delle maglie sopra le tramogge dovranno rispettare le
Regole delle Tecniche di Sicurezza.
In casi particolari e giustificati si consentono griglie poste
sotto i ribaltatori di vagoni con maglie pi larghe di 350 350 mm;
in tal caso, oltre alle macchine frantumatici si dovranno
predisporre macchine frantumatici aggiuntive speciali per la
frantumazione di pezzi di grossa pezzatura.
4.1.12. Il rifornimento di combustibile nella sala caldaie viene
effettuato, di regola, tramite un sistema a due linee di
trasportatori a nastro finalizzato a un funzionamento a tre turni,
mentre una delle due linee sar da considerarsi di riserva; inoltre,
si dovr garantire la possibilit di far funzionare
contemporaneamente entrambe le linee del sistema. Il rifornimento
di combustibile nel deposito verr effettuato da un sistema a una
sola linea.
4.1.13. Il rifornimento di combustibile da ciascun vagone
autoscaricante verr effettuato tramite un singolo trasportatore a
nastro con portata pari al portata del ribaltatore di vagoni.
4.1.14. In caso dinstallazione di un singolo ribaltatore di
vagoni la produzione di ciascuna linea del sistema di
approvvigionamento del combustibile per la sala caldaie sar pari al
50% del portata del ribaltatore di vagoni.
4.1.15. Nel tratto di approvvigionamento del combustibile della
centrale elettrica, funzionante per tutti i tipi di combustibile
solido, inclusa la torba di fresa, si installeranno frantumatici a
martello per pezzature fini, che assicurino una frantumazione del
combustibile fino a 25 mm. In caso di applicazione a torba e ad
altri carburanti fini (0 - 25 mm) si contempler la possibilit di
rifornire il combustibile al di l delle frantumatrici.
La produzione di tutte le frantumatici installate per la
frantumazione sottile dovr non essere inferiore al portata di tutte
le linee di rifornimento del combustibile nella sala caldaie.
In caso di esigenze tecniche particolari, la produzione delle
frantumatici verr stabilito in base alla separazione delle scorie
tramite vaglio.
4.1.16. Nel tratto di approvvigionamento del combustibile sui
trasportatori per la captazione dal carbone di metallo
sinstalleranno:
- nel nodo di travaso: un divisore di metalli elettromagnetico,
sospeso e autoscaricante, nonch un individuatore di metalli;
- davanti alle frantumatici a martello: un divisore di metalli
elettromagnetico, sospeso e autoscaricante e un individuatore di
metalli, nonch, dopo le frantumatici a martello a puleggia e
sospese dei separatori di metallo sospesi.
In presenza di mulini di dimensioni medie posti dopo le
frantumatici a martello dovranno essere installate in aggiunta
anche degli individuatori di metalli non magnetici.
In presenza di mulini a martello o sfera gli individuatori di
metalli dovranno essere installati solo prima delle
frantumatrici.
4.1.17. Per la captazione dal carbone delle fibre legnose
sinstalleranno:
- nel nodo di travaso dei trasportatori fino alle frantumatici:
degli individuatori di frammenti di lunghe dimensioni;
- sui trasportatori dopo le frantumatici a martello: degli
individuatori di schegge.
Gli oggetti individuati dovranno essere rimossi con mezzi
meccanici.
4.1.18. Nel tratto di approvvigionamento del combustibile sui
trasportatori dopo le frantumatici per la frantumazione sottile
dovranno essere predisposti degli impianti di prova selezionatori e
separatori per stabilire la qualit del combustibile in entrata
nella sala caldaie.
4.1.19. Per la pesatura del combustibile in entrata nel reparto
caldaie, sui trasportatori dovranno essere predisposte delle
bilance a nastro.
4.1.20. Nel sistema di approvvigionamento del combustibile si
predisporranno travasi incrociati :
- dopo i trasportatori dellimpianto di scarico;
- dopo i trasportatori provenienti dal deposito;
- nella torre di travaso del corpus principale.
4.1.21. Langolo dinclinazione dei trasportatori a nastro non
dovr superare i 18( per tutti i tipi di combustibile solido. Nei
punti di scarico di combustibile a pezzatura grossa langolo
dinclinazione dei trasportatori a nastro sar di12( e, in casi
particolari, non dovr comunque superare i 15(.
4.1.22. Per la distribuzione del combustibile nelle tramogge
delle caldaie simpiegheranno, di regola, dei ribaltatori ad aratro
stazionari.
4.1.23. Langolo dinclinazione delle pareti delle tramogge di
ricezione degli impianti di scarico con ribaltatori di vagoni e
tramogge di travaso sar per le antraciti, il carbon fossile e lo
scisto non inferiore a 55(, per la torba e la lignite 60(, per i
carboni altamente umidi, i prodotti della lavorazione industriale e
le scorie non inferiore a 70(. Le pareti delle tramogge degli
impianti di scarico e del deposito del combustibile dovranno essere
riscaldate.
4.1.24. Langolo dinclinazione della scatola di travaso e dei
contenitori per il carbone e lo scisto sar non inferiore a 60( e
per la torba e i carboni altamente umidi non inferiore a 65(. La
scatola e i contenitori saranno possibilmente rotondi, senza
fratture o curvature.
I carboni sigillanti, le maniche di travaso, i contenitori e i
tubi a tre vie, ad eccezione delle valvole a saracinesca, verranno
dotati di una forma di riscaldamento.
Le superfici di lavoro dei contenitori saranno realizzate in
lamiera spessa o con speciali mezzi di difesa dal logorio.
4.1.25. I trasportatori a nastro, di regola, verranno installati
in gallerie chiuse. Laltezza delle gallerie alla luce in verticale
non sar inferiore a 2,2 m. Lampiezza delle gallerie verr calcolata
in base alla necessit di mantenere dei passaggi tra i trasportatori
non inferiori a 1000mm, nonch passaggi laterali non inferiori a
700mm. Nel caso in cui vengano poste delle colonne tra i nastri
trasportatori, il passaggio lasciato dalla colonna dovr essere di
700 mm. I passaggi laterali possono essere eventualmente ridotti a
600 mm.
In presenza di un unico trasportatore, il passaggio dovr essere
da una parte di 1000 e, dallaltra. di 700 mm (tutte le misure non
tengono conto di tutte le strutture edili e le linee che verranno
successivamente installate).
Nelle gallerie ogni 100 m necessario predisporre delle
passerelle di passaggio sopra i trasportatori. In questi punti
laltezza della galleria dovr essere tale da assicurare il libero
passaggio.
4.1.26. Il livello di meccanizzazione dei depositi per il
carbone dovr garantire il loro funzionamento con il minor numero di
personale possibile, sia per quanto riguarda lesecuzione delle
operazione di immagazzinamento, sia per la manutenzione dei
meccanismi.
Nei depositi di carbone si dovranno predisporre:
- meccanismi di funzionamento ininterrotto (caricatori a rotore,
accatastatori) su rotaie o cingoli col pi alto grado di
automatizzazione possibile;
- bulldozer potenti, in combinazione con accatastatori o
trasportatori della lunghezza dovuta.
Si raccomanda di utilizzare il bulldozer per la distribuzione
del carbone dal deposito fino a 75 m.
La scelta del sistema di meccanizzazione dei depositi per il
carbone verr operata per ogni singolo caso in base a considerazioni
dordine tecnico-economico, tenendo in considerazione le condizioni
climatiche della regione in cui si trova la centrale elettrica, il
consumo orario e la qualit del combustibile.
I depositi di torba saranno dotati di macchine caricatrici
permanentemente in funzione oppure di gru con benna a pinza.
Le macchine permanentemente in funzione non si riservano.
Gli altri meccanismi del deposito, a parte i bulldozer, si
riservano ciascuno per un solo meccanismo. In caso di
meccanizzazione del deposito effettuata soltanto tramite bulldozer
la riserva dovr equivalere al 30% del loro numero previsto.
In caso di meccanizzazione dei depositi di carbone tramite
macchine permanentemente in funzione utilizzate per livellare il
carbone e compattarlo in cataste, si predisporranno 2-3 bulldozer
che verranno utilizzati anche per la distribuzione del carbone
dalla catasta di tampone.
4.1.27. Al fine di evitare tempi passivi dei vagoni carichi nei
momenti in cui le tramogge del reparto caldaie sono piene, nelle
centrali elettriche con impianti di scarico anticapacitivi dovr
essere predisposta una catasta di tampone di capacit pari a due
-quattro tratti ferroviari.
4.1.28. La distribuzione del combustibile dal deposito avverr
tramite un sistema a una linea di trasportatori a nastro. La
distribuzione del combustibile catasta di tampone nel tratto
principale dellapprovvigionamento di combustibile verr effettuata
dai bulldozer o da altri meccanismi o da un trasportatore autonomo
a una linea singola.
4.1.29. La portata di tutti i meccanismi di distribuzione del
combustibile non dovr essere inferiore al portata del sistema di
trasportatori a una linea.
4.1.30. Per la manutenzione dei bulldozer e il loro
approvvigionamento tecnico si predisporranno ambienti chiusi
riscaldati, dotati degli strumenti per la manutenzione di un numero
di macchinari pari al 30% del parco bulldozer previsto, ma non
inferiore a due macchinari. La manutenzione ordinaria dei
bulldozer, di regola, avviene nella base di equipaggiamento e
manutenzione.
4.1.31. La capacit dei depositi di carbone e di scisto, di
regola, dovr equivalere (senza calcolare la riserva statale), al
consumo di combustibile per 30 giorni.
Per le centrali elettriche situate in una regione di miniere di
carbone o con una miniera situata a una distanza di 41-100 km, la
capacit del deposito equivarr al consumo di combustibile per 15
giorni, mentre se la distanza inferiore a 40 km, equivarr al
consumo per 7 giorni.
4.1.32. Nella prospettiva di un ampliamento delle centrali
elettriche progettate si dovr prevedere la possibilit di ampliare
anche il deposito.
4.1.33. La riserva di torba equivarr al consumo di combustibile
per 15 giorni. Il deposito di torba potr distare dallarea della
centrale elettrica fino a 5 km.
Il deposito dovr essere direttamente collegato al tratto
principale dellapprovvigionamento di combustibile, effettuato da
trasportatori a una linea o da linee ferroviarie non rientranti tra
le linee ferroviarie dutilit generale. In questo caso, nelle
vicinanze della centrale elettrica verr predisposto un deposito di
torba di consumo della capacit equivalente a 5 giorni di consumo,
ma non superiore a 60000 t.
4.1.34. I depositi chiusi sono consentiti nel caso di centrali
elettriche situate in grandi citt e in aree ristrette, nonch in
casi speciali nelle regioni dellestremo nord.
4.1.35. Tutte le strutture per il trasbordo del combustibile
allinterno delledificio, nonch della tramoggia per il combustibile
grezzo dovranno essere ermeticamente protette dalla polvere e
dotate dimpianti per la depolverizzazione.
Gli impianti di depolverizzazione dovranno essere predisposti
nei nodi di travaso, degli impianti di frantumazione e nella
galleria della tramoggia del corpus principale. Per gli impianti di
scarico la scelta del sistema di depolverizzazione verr effettuata
individualmente per ogni caso singolo.
In caso di depolverizzazione effettuata tramite impianti di
aspirazione, laria sottratta dalledificio dove avviene
lapprovvigionamento del combustibile dovr essere sostituita da un
flusso daria depurata e, nel periodo freddo dellanno, riscaldata.
Lafflusso di aria esterna nel periodo freddo dellanno dovr essere
effettuato cambiando laria non pi di una volta allora.
4.1.36. La rimozione della polvere e delle schegge di carbone
negli edifici dove avviene lapprovvigionamento del combustibile
dovr essere meccanizzata. Tutti gli edifici riscaldati dovranno
contemplare la rimozione della polvere e delle schegge di carbone
tramite getti dacqua.
Si raccomanda di predisporre un impianto per il recupero delle
scorie.
4.1.37. Al fine di prevenire accumuli di polvere sulle strutture
edili occorre ridurre al massimo la quantit di elementi sporgenti.
Laddove gli elementi sporgenti siano indispensabili, essi dovranno
presentare un angolo dinclinazione non inferiore a 60(.
4.1.38. Le gallerie dei trasportatori a nastro, gli ambienti dei
nodi di travaso, nonch la parte sotterranea degli impianti di
scarico dovranno essere dotati di riscaldamento, in modo da
assicurare al loro interno una temperatura costante di +10 (C;
allinterno degli ambienti per gli impianti di frantumazione la
temperatura sar di +15(C.
La parte epigea degli impianti di scarico (a eccezione degli
edifici dove si trovano i ribaltatori di vagoni e gli altri
impianti con vagoni in moto permanente), dovranno essere dotati di
riscaldamento, in modo da assicurare al loro interno una
temperatura non inferiore a +5(C.
La galleria dei trasportatori che forniscono il combustibile al
deposito per le regioni con una temperatura prevista inferiore a -
20(C, dovr essere dotata di riscaldamento, in modo da assicurare al
suo interno una temperatura non inferiore a +10(C, mentre nelle
altre regione non verr riscaldata e i trasportatori verranno dotati
di un nastro resistente al gelo.
Le cabine dei macchinisti dei ribaltatori di vagoni dovranno
essere chiuse e dotate di riscaldamento e sistema di
ventilazione.
4.1.39. Per lapprovvigionamento del combustibile necessario per
eseguire lavori di manutenzione si dovranno predisporre aree e
edifici specifici.
4.2. Ricezione, approvvigionamento e custodia del mazut 4.2.1.
Lunit per il mazut verr allestita per assicurare la fornitura di
mazut da riscaldamento (di seguito mazut) alle caldaie di potenza e
per il riscaldamento dellacqua delle centrali elettriche che
impiegano il mazut come combustibile principale, nonch per quelle
che impiegano il gas come combustibile principale e il mazut come
combustibile di riserva o demergenza.
Il consumo giornaliero previsto di mazut dovr essere calcolato
sulla base di 20 ore di funzionamento di tutte le caldaie di
potenza al loro portata nominale e di 24 ore di funzionamento delle
caldaie per il riscaldamento dellacqua in condizioni di copertura
dei carichi termici e alla temperatura media del mese pi
freddo.
4.2.2. Per le centrali elettriche che funzionano a combustibile
solido si dovr predisporre ununit a mazut combustibile. In caso di
installazione in queste centrali elettriche di caldaie per il
riscaldamento dellacqua di punta a gas massa, la loro unit a mazut
dovr essere collegata a quella di combustione.
Lapprovvigionamento con mazut della sala caldaie di avviamento
avviene di conseguenza a partire dallunit principale o dallunit a
mazut combustibile.
4.2.3. Per il riscaldo e la confluenza del mazut dalla cisterna
si dovranno utilizzare cavalcavia di confluenza (con riscaldo di
mazut per mezzo di vapore aperto oppure di mazut caldo) e
impianti-ambienti riscaldati chiusi di confluenza. La scelta del
tipo dimpianto di confluenza avverr in base a considerazioni
dordine tecnico-economico.
La confluenza del mazut dalla cisterna avviene in canali posti
tra le rotaie (pallet) che indirizzano il mazut verso il
contenitore daccoglimento davanti al quale dovranno essere
predisposti una reticella-filtro grossolana e un chiavistello
idraulico.
4.2.4. Limpianto di confluenza-ricezione dellunit a mazut
finalizzata alla ricezione di cisterne della capacit di 50, 60 e
120 t. La lunghezza del fronte di confluenza dellunit a mazut
principale verr calcolata sulla base della confluenza prevista del
consumo giornaliero di mazut, dal tempo di riscaldo e di confluenza
non superiore a 9 ore e della norma di peso della tratta
ferroviaria, ma non inferiore a 1/3 della lunghezza della tratta.
Inoltre, la fornitura di mazut sar effettuata da cisterne della
capacit prevista di 60 t con un coefficiente di non uniformit della
fornitura pari a 1,2.
La lunghezza del fronte di confluenza dellunit a mazut
combustibile per le centrali elettriche con un portata generale
delle caldaie pari a 8000 t/h sar di 100 m e, in caso di portata
delle caldaie superiore a 8000 t/h di 200 m.
4.2.5. Per limpianto di ricezione-confluenza si predisporr
unadduzione di vapore o di mazut caldo alle cisterne, per il
riscaldo dei pallet di confluenza e al chiavistello idraulico.
Per tutta la lunghezza del fronte di confluenza dellunit a mazut
principale e combustibile si predisporranno dei cavalcavia al
livello degli impianti a vapore di riscaldamento delle
cisterne.
Da entrambe le parti dei pallet di confluenza e deviazione si
appronteranno dei marciapiedi di cemento inclinati dalla parte dei
pallet. Linclinazione dei pallet sar dell1%.
4.2.6. Nel caso in cui il mazut sia fornito alla centrale
elettrica per mezzo di tubature in uscita da impianti per la
trasformazione del petrolio situati nelle vicinanze, non si
predisporranno impianti per la ricezione del mazut lungo la linea
ferroviaria.
4.2.7. La mole del contenitore di ricezione dellunit a mazut
principale non sar inferiore al 20% della capacit delle cisterne
installate sotto lo scarico. Il travaso del mazut confluito dalle
cisterne installate sotto lo scarico sar assicurato da pompe per un
tempo non superiore a 5 ore. Inoltre, si dovranno installare pompe
di riserve per pompare il mazut dal contenitore di ricezione.
Il contenitore di ricezione dellunit mazut combustibile dovr
misurare almeno 120 3.
4.2.8. Il riscaldo del mazut nei serbatoi dellunit a mazut sar
circolatorio, nel senso che il riscaldo verr effettuato, di regola,
lungo un circuito a s appositamente predisposto. Si ammette
limpiego di apparecchi di riscaldo locali a vapore.
Lo schema di approvvigionamento del mazut (a uno o due gradi)
nellunit a mazut principale e combustibile si svolger a seconda
della pressione richiesta davanti agli ugelli.
4.2.9. Nelle unit a mazut delle centrali elettriche si utilizza
vapore alla pressione 0.8-1,3 MPa (8-13 kgs/cm2) e alla temperatura
di 200-250 (C. Il condensato di vapore dovr essere utilizzato nel
ciclo della centrale elettrica e sottoposto a controllo e depurato
dal mazut. Il condensato proveniente dai riscaldatori a mazut, dai
satelliti e dagli ambienti riscaldati dovr essere fornito
separatamente dal condensato dai tubi di riscaldo dei pallet e dei
serbatoi.
4.2.10. Lequipaggiamento dellunit a mazut principale dovr
assicurare la fornitura ininterrotta di mazut nel reparto caldaie
durante il funzionamento di tutte le caldaie a portata
nominale.
La viscosit del mazut fornito alla sala caldaie dovr essere:
- in presenza di ugelli meccanici e meccanici a vapore non
superiore a 2,5(di viscosit relativa, che per un mazut di qualit
"100" corrisponde a una temperatura approssimativa di 135 (C;
in presenza di ugelli a vapore e a rotazione non superiore a 6(
di viscosit relativa
4.2.11. Per assicurare la circolazione del mazut nelle
condutture principali della sala caldaie e nelle derivazioni a
ciascuna caldaia si predisporr una tubatura di ricircolo del mazut
dalla sala caldaie allunit a mazut.
4.2.12. Nel comparto di pompe dellunit a muzut principale, oltre
al numero previsto dellapparecchiatura di lavoro, si dovr
predisporre:
- per ciascun elemento dellapparecchiatura di riserva pompe,
riscaldatori, filtri di depurazione sottile;
- per ciascun elemento dellapparecchiatura di manutenzione pompe
di I e di II grado.
Il numero di pompe a mazut a ogni livello dellunit a mazut
principale non dovr essere inferiore a quattro (comprese una di
riserva e una di manutenzione).
4.2.13. La portata delle pompe a mazut principali secondo il
circuito di riscaldo stabilito verr deciso tenendo presente il
consumo complementare di mazuto per il ricircolo in senso inverso
sulle velocit minime ammesse. La portata del riscaldo circolare
dovr assicurare la preparazione del mazut nei serbatoi per
lapprovvigionamento initerrotto della sala caldaie.
Per il riscaldo circolare del mazut si predisporr una pompa di
riserva e un riscaldatore per ciascun ciclo.
4.3.14. Lo schema dinstallazione dei riscaldatori del mazut e
dei filtri per la depurazione sottile dovr prevedere il
funzionamento di ciascun riscaldatore di filtro con qualsiasi pompa
di I e II grado.
4.2.15. Nelle unit a mazut si dovr contemplare un serbatoio di
trasferimento (al di fuoti della parte delle pompe) di
drenaggio.
4.2.16. La fornitura di mazut alle caldaie di potenza e di
riscaldamento dellacque dallunit a mazut principale dovr avvenire
lungo due linee principali, calcolata ciascuna sul 75% del portata
nominale tenendo in considerazione il ricircolo.
4.2.17. La fornitura di mazut allunit a mazut dovr avvenire
lungo due linee, principali, calcolata ciascuna sul 75% del consumo
calcolato di vapore.
Sinstalleranno almeno due pompe per il condensato, una delle
quali di riserva.
4.2.18. Nelle condutture di pompaggio e di mandata del mazut
dovr essere installata unarmatura di chiusura a una distanza di
10-50 m dalla parte di pompaggio per bloccare limpianto in caso
demergenza.
Negli attacchi delle condutture principali allinterno del gruppo
caldaie e nelle diramazioni a ciascuna caldaia si dovr installare
unarmatura di chiusura on comandi a distanza elettrici e meccanici,
posizionati in punti comodi per lazionamento.
4.2.19. Per mantenere la pressione necessaria nelle condutture
principali del mazut sinstalleranno valvole di regolazione
"allinizio della linea di ricircolo dalla sala caldaie allunit
caldaie.
4.2.20. Lo spegnimento a distanza demergenza delle pompe a mazut
dovr avvenire dal pannello posizionato nel corpus principale.
Nel reparto caldaie e delle pompe a mazut si dovr predisporre un
sistema di segnalazione automatica dellabbassamento demergenza
della pressione del mazut nelle condutture a mazut principali.
4.2.21. La fornitura di mazut allunit a mazut dallimpianto di
trasformazione dovr avvenire lungo una sola tubatura; in singoli
casi la fornitura di mazut potr avvenire lungo due tubature e la
capacit di passaggio di ciascuna delle due condutture sar pari al
50% del consumo massimo orario di combustibile di entrambe le
caldaie al loro portata nominale.
4.2.22. Il passaggio delle condutture di mazut avviene, di
regola, in superficie.
Tutte le condutture di mazut posizionate all'aria aperta e in
edifici freddi dovranno avere riscaldatori a vapore o daltro tipo
dotati disolamento comune con le condutture.
Per le condutture di mazut si dovranno impiegare solo armature
in acciaio.
Nelle condutture di mazut dei reparti caldaie le giunzioni
flangiate e larmatura (i punti di eventuali scarichi) dovranno
essere racchiusi in involucri dacciaio con diramazioni per il mazut
rilasciato in contenitori speciali.
4.2.23. Nelle centrali elettriche a gas massa indispensabile
predisporre un banco per la taratura degli ugelli, posizionato nel
reparto caldaie.
4.2.24. I serbatoi metallici dellunit a mazut dovranno essere
provvisti di un isolamento termico nelle zone con temperatura
annuale media inferiore a +9(C.
4.2.25. Il serbatoio del contenitore del mazut (senza tener
conto della riserva statale) nelle centrali elettriche in cui il
mazut viene impiegato come combustibile principale, di riserva o
demergenza, avr le seguenti caratteristiche:
Unit a mazutCapacit dei serbatoi
Principale della centrale elettrica a mazut
- con fornitura ferroviariaPer un consumo di 15 giorni
- con approvvigionamento tramite condutturePer un consumo di 3
giorni
Di riserva per le centrali elettriche a gasPer un consumo di 10
giorni
Demergenza per le centrali elettriche a gas
Per un consumo di 5 giorni
Per le caldaie di riscaldamento dellacqua di puntaPer un consumo
di 10 giorni
Per le centrali elettriche a gas, in caso di fornitura
assicurata nel corso dellintero anno da due fonti autonome, lunit a
mazut pu anche non ssere installata.
4.2.26. Per le centrali elettriche che utilizzano come
combustibile principale il carbone e per le caldaie di
riscaldamento dellacqua di punta, a mazut, la capacit del
recipiente contenente il mazut verr determinata in base al consumo
per le caldaie di riscaldamento dellacqua, tenendo conto della
riserva di mazut per il riscaldamento e l'illuminazione.
Per le centrali elettriche a gas , in caso di fornitura
assicurata nel corso dellintero anno da ununica fonte si predisporr
ununit a mazut demergenza e, in caso di fornitura stagionale del
gas, ununit a mazut di riserva.
4.2.27. Nellunit a mazut delle centrali elettriche necessario
predisporre egli impianti per la ricezione, la confluenza, la
custodia, la preparazione e il dosaggio degli additivi liquidi nel
mazut .
4.2.28. Lunit a mazut combustibile verr predisposta nelle
centrali elettriche a combustibile solido con portata generale
delle caldaie:
) superiore a 8000 t/h con tre serbatoi di capacit pari a 3000
3;
b) tra 4000 e 8000 t/h - con tre serbatoi di capacit pari a 2000
3;
c) inferiore a 4000 t/h - con tre serbatoi di capacit pari a
1000 3.
4.2.29. La fornitura del mazut nel reparto caldaie dallunit a
mazut combustibile avverr tramite ununica tubatura.
Il numero delle pompe a mazut in ogni livello dellunit a mazut
combustibile sar non inferiore a due, inclusa una pompa di
riserva.
4.2.30. La capacit di passaggio del condutture del mazut e la
portata delle pompe dellunit a mazut combustibile sar determinato
in base alla quantit generale e alla potenza dei gruppi (blocchi
energetici) della centrale elettrica, il regime di funzionamento
della centrale elettrica nel sistema energetico e alle
caratteristiche della regione in cui situata la centrale
elettrica.
In ogni caso, il numero dei gruppi infiammabili in contemporanea
non dovr superare:
- per le GRES (Centrale Elettrica Statale Regionale) - blocchi
4200 Wt, 3300 Wt e oltre, con un carico fino al 30% del loro
portata nominale;
- per le centrali termoelettriche due caldaie il pi
possibilmente grandi, con un carico fino al 30% del loro portata
nominale.
4.2.31. Il deposito dellunit a mazut combustibile potr essere
unito al deposito dell'olio lubrificante e dei materiali
lubrificanti-infiammabili.
Per i trattori (bulldozer) dellunit combustibile delle centrali
elettriche a carboni in polvere si predisporr un deposito per i
materiali lubrificanti-infiammabili che includa un serbatoio
sotterraneo della capacit di 75-100 m3 per il combustibile diesel e
uno o due serbatoi sotterranei della capacit di 3-5 m3 per la
benzina.
4.2.32. La deviazione dellacqua contaminata dal mazut dalla
parte inferiore di ogni serbatoio dellunit a mazut combustibile e
principale avverr in un serbatoio di servizio, oppure in un
recipiente di ricezione oppure in impianti di depurazione.
4.2.33. Le unit combustibili della centrale elettrica per tutti
gli altri tipi di combustibile liquido (a diesel, turbine a gas,
petrolio greggio, petrolio privato della benzina ecc) dovranno
essere progettate secondo normative particolari.
4.3. Unit a gas4.3.1. Il punto di regolazione del gas (GRP) verr
predisposto per le centrali elettriche che utilizzano il gas come
combustibile principale e stagionale. La portata del GRP nelle
centrali elettriche che utilizzano il gas come combustibile
principale verr calcolato sul consumo massimo di gas di tutte le
caldaie funzionanti, mentre nelle centrali che utilizzano il gas
come combustibile stagionale sul consumo di gas per il periodo
estivo.
I GRP saranno situati nellarea della centrale elettrica in
edifici a s oppure sotto delle tettoie.
4.3.2. Lavvicinamento del gas dalla centrale di distribuzione
del gas (GRS) al GRP avverr con un solo gasdotto per ogni GRP. Non
occorre predisporre nessun gasdotto di riserva.
4.3.3. Nelle centrali elettriche di condensazione a gas massa
con una potenza fino a 1200 MW e nelle centrali termoelettriche con
un consumo di vapore fino a 4000 t/h si pu predisporre un singolo
GRP. Nelle centrali elettriche di potenza superiore sinstalleranno
di conseguenza 2 o pi GRP.
Per le centrali elettriche a gas in assenza di ununit a mazut
sinstalleranno almeno 2 GRP indipendentemente dalla potenza della
centrale elettrica.
Il numero dimpianti paralleli che regolano la pressione del gas
verr stabilito in ciascun GRP, tenendo conto della necessit
dinstallarne uno di riserva.
4.3.4. Il passaggio di tutti i gasdotti allinterno del GRP e
fino alle caldaie avverr in superficie.
Lavvicinamento del gas da ciascun GRP alla linea principale del
reparto caldaie e da l alle caldaie avverr senza installazioni di
riserva e potr avvenire lungo una sola linea.
Il collettore del gas che distribuisce il gas nei gruppi caldaie
verr costruito allesterno delledificio dove si trova il reparto
caldaie.
4.3.5. Per la costruzione dei gasdotti si dovr utilizzare
soltanto armature dacciaio.
4.3.6. Lunit gas delle centrali elettriche che utilizzano gas
daltoforno e di coke, nonch gas gasgeneratori, tecnologici di
scarico, naturali umidi e solforosi ecc. dovranno essere progettate
secondo normative particolari.
4.4. Unit di lubrificazione4.4.1. Ogni centrale elettrica sar
dotata di ununit lubrificante centralizzata di oli lubrificanti da
turbina e per trasformatori, che includa la strumentazione, i
serbatoi di oli lubrificanti freschi, rigenerati e usati, le pompe
per la ricezione e il travaso dellolio e gli impianti per
lasciugatura degli oli e la ricostruzione del zeolite o del gel di
silice.
Gli impianti mobili per la degassificazione dellolio
lubrificante per i trasformatori dovranno essere forniti al sistema
energetico per il periodo di riempimento dei trasformatori, dotati
di protezioni allazoto o di pellicola.
4.4.2. Per ciascuna unit di lubrificazione sinstalleranno
quattro serbatoi per gli oli lubrificanti da turbina e per
trasformatori e due serbatoi di olio da macchine per i sistemi a
mulini. La capacit dei serbatoi per gli oli lubrificanti da turbina
e per trasformatori non dovr essere inferiore alla capacit di una
cisterna ferroviaria, ossia 603. Inoltre, la capacit di ogni
singolo serbatoio dovr garantire:
- per lolio lubrificante da turbina: un sistema di
lubrificazione per un solo gruppo con la maggior quantit possibile
di olio e un riempimento aggiuntivo dolio corrispondente alle
esigenze di tutti i gruppi per 45 giorni;
- per lolio lubrificante per i trasformatori: un trasformatore
il pi grande possibile col 10% di scorta; se il volume di ogni
serbatoio per gli oli lubrificanti da turbina e per trasformatori
dovesse essere inferiore alle misure indicate, allora sar
indispensabile installare un numero doppio di serbatoi;
- per lolio da macchine: sistemi lubrificanti di quattro mulini
e un riempimento aggiuntivo dolio corrispondente alle esigenze di
tutti i gruppi per 45 giorni;
La custodia di mezzi lubrificanti ausiliari dovr essere
calcolata sulla base delle esigenze per 45 giorni;
4.4.3. Lapprovvigionamento di oli lubrificanti da turbina e per
trasformatori per i gruppi principali e il loro scarico avverr
separatamente per le condutture ordinarie, dotate di riscaldamento
nelle zone non riscaldate.
4.4.4. Per lo scarico demergenza dellolio da turbina dai gruppi
allinterno della centrale elettrica si predisporr uno speciale
recipiente di capacit pari al sistema del gruppo maggiore.
5. UNIT CALDAIE
5.1. GRUPPI CALDAIE5.1.1. Nelle centrali elettriche a
condensazione e ciclo termico con risurriscaldamento del vapore
simpiegheranno schemi a blocchi (caldaia-turbina).
Nelle centrali termoelettriche senza risurriscaldamento del
vapore con prevalenza di carico di riscaldamento simpiegheranno, di
regola, schemi a blocchi
Nelle centrali termoelettriche senza surriscaldamento intermedio
del vapore con prevalenza di carico di vapore simpiegheranno schemi
a blocchi, se necessario, con collegamenti trasversali.
5.1.2. I gruppi energetici delle caldaie di portata di vapore
superiore a 400 t/h, nonch le caldaie di punta di portata termico
superiore a 100 kcal/h dovranno essere a tenuta di gas; i gruppi di
caldaie a gas naturale , di potenza e di riscaldamento dellacqua
della potenza indicata dovranno essere o pressurizzate o in
depressione, mentre i gruppi di caldaie a carbone in polvere solo
in depressione.
5.1.3. La portata di vapore dei gruppi di caldaie installate nel
blocco con i blocchi delle turbine verr scelto in base al passaggio
massimo di vapore attraverso la turbina, tenendo in considerazione
il consumo di vapore per esigenze proprie, nonch la formazione di
una riserva nella misura del 3%.
La portata di vapore e il numero dei gruppi di caldaie
installate nelle centrali che costruiscono una rete di
approvvigionamento d'energia termica con collegamenti trasversali
verranno scelti in base al consumo massimo di vapore da parte della
sala macchine per esigenze proprie, nonch la formazione di una
riserva nella misura del 3%.
5.1.4. La portata di vapore e il numero delle caldaie di punta
per il riscaldamento dellacqua e a vapore verranno scelti in base
alle condizioni di copertura da loro assicurata pari al 40-45% del
carico termico massimo di riscaldamento, di ventilazione e di
approvvigionamento dacqua calda.
Nelle centrali elettriche con sistema a blocco si predisporr
linstallazione di caldaie per il riscaldamento dellacqua di riserva
in numero tale da far si che, in caso di mancato funzionamento di
un blocco energetico o di una caldaia del blocco di riserva, i
blocchi energetici rimasti in funzione e tutte le caldaie di punta
installate possano assicurare il rilascio pi lungo possibile del
vapore per la produzione e il rilascio di calore per il
riscaldamento, la ventilazione e lapprovvigionamento dacqua calda
nella misura del 70% del rilascio di calore a questi fini con
temperatura atmosferica esterna uguale a quella prevista durante la
progettazione del sistema di riscaldamento.
Nelle centrali elettriche con collegamenti trasversali non si
contempla linstallazione di caldaie per il riscaldamento dellacqua
e a vapore di riserva di bassa pressione. Per le centrali
elettriche di questo tipo, in caso di mancato funzionamento di una
caldaia energetica, le caldaie di potenza rimaste in funzione e
tutte le caldaie per il riscaldamento dellacqua installate dovranno
assicurare il rilascio pi lungo possibile del vapore per la
produzione e il rilascio di calore per il riscaldamento, la
ventilazione e lapprovvigionamento dacqua calda nella misura del
70% del rilascio di calore a questi fini con temperatura
atmosferica esterna uguale a quella prevista durante la
progettazione del sistema di riscaldamento; inoltre, per le
centrali elettriche con collegamenti trasversali che rientra-no nel
sistema energetico, si consente un abbassamento della potenza
elettrica del gruppo di turbine maggiore della centrale
termoelettrica.
5.1.5. Le caldaie di potenza e di punta, di regola, verranno
installate in edifici privi di sotterranei. Per queste caldaie
prevista una pulitura a secco delle superfici di riscaldamento
(pulizia con getto daria, granigliatura ecc).
5.1.6. Per le centrali termoelettriche con pressione del vapore
inferiore a quella critica, nonch per le centrali elettriche
statali regionali funzionanti ad acqua marina, di regola,
simpiegano caldaie a corpo cilindrico.
5.1.7. Per le centrali elettriche a combustibile solido,
indipendentemente dal tipo di combustibile, di regola, simpiega un
sistema chiuso individuale di polverizzazione del combustibile.
5.1.8. In presenza di mulini sferici a corpo cilindrico
limpianto di polverizzazione del combustibile verr realizzato, di
regola, secondo lo schema con tramogge intermedie. Per una caldaia
di portata di vapore pari a 400 t/h e oltre sinstalleranno almeno
due mulini. Per le caldaie di portata di vapore inferiore, nonch
per le caldaie per il riscaldamento dellacqua di potenza inferiore
a 180 kcal/h si prevede linstallazione di una mulino per ogni
caldaia. In tutti questi casi, si dovr predisporre un collegamento
con le tramogge per la polvere delle caldaie attigue. La portata
dei mulini verr scelto in modo da assicurare il 110% di portata di
vapore nominale (potenza termica) della caldaia.
5.1.9. Per i mulini medi, i mulini di ventilazione e i mulini a
corpo cilindrico, limpianto di polverizzazione verr realizzato, di
regola, secondo lo schema con insufflazione diretta. Lutilizzo di
tramogge per la polvere in presenza di questi mulini si consente in
casi particolari.
Il numero dei mulini nei sistemi con insufflazione diretta per
caldaie di portata di vapore pari a 400 t/h e oltre non sar
inferiore a tre, mentre per le caldaie di portata di vapore
inferiore, nonch per le caldaie per il riscaldamento dellacqua di
potenza inferiore a 180 kcal/h non sar inferiore a due. La portata
di questi mulini sar scelto in modo che, nel caso in cui uno di
essi si bloccasse, i rimanenti, anche senza possibilit daccelerare,
assicurino se i mulini installati sono due almeno il 60%, se i
mulini installati sono tre almeno l80%, se i mulini installati sono
quattro almeno il 90%, se i mulini installati sono cinque o pi il
100% del portata nominale della caldaia. Se questi mulini sono
installati in un sistema di polverizzazione con una tramoggia per
la polvere il coefficiente di riserva di portata dei mulini sar
1,35 se i mulini installati sono due, 1,2 se i mulini installati
sono tre, 1,1 se i mulini installati sono quattro o pi.
5.1.10. La pesatura del combustibile avviene nel tratto
dapprovvigionamento del combustibile. Non sinstalleranno bilance
automatiche davanti ai mulini.
5.1.11. La portata degli alimentatori di carbone umido avr un
coefficiente di riserva 1,1 rispetto al portata dei mulini.
La portata degli alimentatori della polvere dovr essere scelto
in modo da assicurare la portata nominale della caldaia con tutti
gli alimentatori in funzione e con un carico del 70-75% del loro
portata nominale.
Gli alimentatori di carbone umido per i mulini a martello negli
schemi con con insufflazione diretta e gli alimentatori per (parola
mancante nel testo russo) saranno dotati di elettromotori in grado
di regolare ampiamente il numero di giri (fino a 1:5).
5.1.12. La capacit utile delle tramogge per il carbone umido
della sala caldaie non dovr essere inferiore:
per il carbon fossile e il carbone di qualit ASh riserva di 8
ore per il carbone di qualit ASh;
per la torba riserva di 3 ore.
Langolo dinclinazione delle pareti del carbonile e le dimensioni
delle sue aperture duscita saranno i seguenti:
) per i carboni di normale friabilit (con un angolo di pendenza
naturale non superiore al 60(), langolo dinclinazione delle pareti
sar di 60(, le dimensioni dellapertura non inferiori a 1,1 m in
tutte le direzioni;
b) per i carboni con propriet cattive di friabilit (con un
angolo di pendenza naturale superiore al 60() langolo dinclinazione
delle pareti sar di 65(, le dimensioni dellapertura non inferiori a
1,6 m in tutte le direzioni;
c) per le scorie, i prodotti della lavorazione e altri carboni
con un angolo di pendenza naturale superiore al 70(, langolo
dinclinazione delle pareti sar non inferiore a 70( le dimensioni
dellapertura non inferiori a 1,8 m in tutte le direzioni.
Si possono adottare dimensioni inferiori per le aperture duscita
dei carbonili a seconda delle strutture e delle dimensioni degli
alimentatori per il carbone e del portata dei mulini conservando
spazio per lapertura duscita.
La sezione duscita dei carbonili per il carbone umido e il
contenitore per lalimentatore non sar inferiore a 1000 mm in tutte
le direzioni.
Le facce interne degli angoli dei carbonili saranno arrotondate
o coperte da una superficie.
Il carbonile per il carbone umido e la torba della sala caldaie
saranno dotati di cannoni ad aria.
5.1.13. La capacit dei carbonili intermedi per la polvere nella
sala caldaie dovr assicurare almeno una riserva di 2-2,5 ore del
fabbisogno nominale della caldaia, al di l della capacit del
carbonile indispensabile per il funzionamento efficiente degli
alimentatori per la polvere.
In caso dinstallazione di un mulino per la caldaia, la capacit
utile del carbonile per la polvere dovr assicurare almeno una
riserva di 4 ore di polvere.
5.1.14. Le prestazioni degli impianti aspirafumo e dei
ventilatori dinsufflaggio saranno scelte tenendo presente la
necessit di creare riserve a fronte dei seguenti valori previsti:
10% del portata e 20% della pressione per gli impianti aspirafumo e
per i ventilatori 15% della pressione. Le riserve indicate
includono anche le riserve indispensabili per le prestazioni delle
macchine per la regolazione del carico della caldaia.
In caso di carico nominale della caldaia gli impianti aspirafumo
dovranno funzionare almeno al 90% e il ventilatori almeno al 95%
dei valori massimi.
5.1.15. In caso dinstallazione di due impianti aspirafumo e di
due ventilatori dinsufflaggio la portata di ciascuno verr scelto al
50%. Per le caldaie a carbone Ash e carboni poveri in caso di
funzionamento di un impianto daspirazione e di un ventilatore si
dovr assicurare un carico della caldaia non inferiore al 70%.
Per le carbone di portata di vapore inferiore a 500 t/h e per
ogni caldaia del blocco di riserva sinstalleranno un impianto
daspirazione e un ventilatore. Linstallazione di due impianti
aspirafumo e di due ventilatori consentita solo in casi
particolari.
5.1.16. Per la regolazione del funzionamento degli impianti
aspirafumo centrifughi e dei ventilatori nelle caldaie degli
impianti a blocco s'impiegheranno apparecchi guida con palette
girevoli in combinazione con due elettromotori ad alta velocit. Per
tutte le altre caldaie lutilit dellinstallazione di motori a due
velocit verr calcolata caso per caso.
Per gli impianti aspirafumo assiali s'impiegheranno apparecchi
guida con elettromotori a una velocit.
5.1.17. Linstallazione aperta degli impianti aspirafumo e dei
ventilatori dinsufflaggio prevista per le centrali elettriche
funzionanti a combustibile liquido o gassoso nelle zone con
temperatura di riscaldamento prevista superiore a - 30.
Insufflatori daria con turbo comandi verranno installati in
ambienti chiusi.
Linstallazione aperta dei riscaldatori daria tubolari e
rigenerativi prevista nelle zone climatiche con temperatura di
riscaldamento inferiore a - 30.
5.1.18. In caso di combustione di combustibili solforosi si
dovranno adottare misure e impianti per la difesa delle superfici
di riscaldamento delle caldaie e dei gasdotti dalla corrosione.
In caso dinstallazione in una centrale termoelettrica di caldaie
per il riscaldamento dellacqua che per combustibile principale o di
riserva utilizzino combustibile con un contenuto di zolfo (S)
superiore o pari al 0,1%, la temperatura dellacqua di rete
allingresso nella caldaia non dovr essere inferiore a 110.
5.1.19. Nella sala caldaie delle centrali elettriche e delle
centrali termoelettriche si predisporr un arrivo ferroviario cieco;
la lunghezza dell'arrivo dovr garantire il prelievo di carichi
dalla piattaforma ferroviaria per mezzo di meccanismi di
sollevamento. In casi particolari, permessa linstallazione di una
linea ferroviaria cieca parallelamente alla via di autotrasporto
per tutta la lunghezza del reparto caldaie. Nel reparto caldaie si
predisporr un accesso per la via di autotrasporto. Nel caso in cui
i blocchi energetici siano sei o pi, si predisporr un solo arrivo
laterale della via di autotrasporto dalla parte delle
ciminiere.
Le dimensioni dingombro degli accessi automobilistici dovranno
essere specificate nel progetto tecnico al momento della soluzione
dei problemi legati alla meccanizzazione dei lavori di montaggio e
manutenzione e alla costruzione del reparto caldaie.
5.1.20. Nel reparto caldaie a vari livelli (zero, piattaforma di
direzione) si dovranno predisporre delle aree per la manutenzione
dei mezzi di trasporto e per la disposizione durante la
manutenzione dei materiali e dellattrezzatura con carichi per una
copertura di 0,5-1,5 t/m2.
5.1.21. Indipendentemente dal tipo di meccanismi di sollevamento
utilizzati per i lavori di manutenzione nel reparto caldaie si
dovranno predisporre degli ascensori per il personale di servizio
sulla base di un montacarichi passeggeri ogni due blocchi di
potenza pari a 500 e oltre e uno ogni quattro blocchi di potenza
inferiore.
Gli ascensori di manutenzione si utilizzeranno
contemporaneamente per lo sfruttamento della centrale.
5.1.22. Per la rimozione della polvere negli ambienti del
reparto caldaie delle centrali elettriche a carbone in polvere si
predisporr un sistema di aspirazione ad aria con apertura delle
tubature, mentre per la pulizia dei pavimenti si utilizzer un
sistema a getti dacqua.
5.2. Captazione delle ceneri5.2.1. Tutti i gruppi caldaie che
impiegano combustibile solido verranno dotati di dispositivi per la
captazione delle ceneri.
Il coefficiente di captazione delle ceneri sar il seguente, a
seconda della potenza della centrale elettrica e del contenuto in
ceneri del combustibile utilizzato:
- per le centrali elettriche di condensazione di potenza pari o
superiore a 2400 mila kVt e le centrali termoelettriche di potenza
pari o superiore a 500 mila kVt si dovranno utilizzare filtri
elettronici altamente efficaci con un grado di depurazione dei gas
non inferiore al 99% se il contenuto in ceneri pari o inferiore al
4% o al 99,5% se il contenuto in ceneri superiore al 4%;
- per le centrali elettriche di condensazione di potenza pari a
1000-2400 mila kVt e le centrali termoelettriche di potenza pari a
300-500 mila kVt il grado di depurazione dei gas non dovr essere
inferiore al 98% e al 99% a seconda del contenuto in ceneri;
- per le centrali elettriche di condensazione di potenza pari a
500-1000 mila kVt e le centrali termoelettriche di potenza pari a
150-300 mila kVt il grado di depurazione dei gas non dovr essere
inferiore al 96% e al 98% a seconda del contenuto in ceneri;
- per i sistemi energetici complessi e le centrali
termoelettriche di potenza inferiore il coefficiente di depurazione
dei gas sar del 93% o del 96% a seconda del contenuto in
ceneri;
5.2.2. Laltezza delle ciminiere dovr essere stabilita in base al
metodo approvato di dispersione delle scorie nellatmosfera e
verificata in base al contenuto in polveri ammissibile davanti
allimpianto aspirafumo.
Il calcolo verr effettuato in base al consumo di combustibile in
condizioni di carico elettrico massimo della centrale elettrica e
carico termico corrispondente alla temperatura media del mese pi
freddo. Durante il funzionamento estivo, in caso di installazione
di cinque o pi turbine, il calcolo dovr tener conto della
possibilit che una di esse sia ferma per manutenzione.
5.2.3. Per la captazione delle ceneri nelle centrali elettriche
vengono utilizzati di regola :
- per la depurazione dei gas con un contenuto superiore al 97%:
filtri elettronici;
- per la depurazione dei gas con un contenuto pari al 95-97% -
captatori delle ceneri bagnati del tipo -VI V-UR Centrale Elettrica
Statale Regionale. Qualora no sia possibile utilizzare apparati
bagnati (a causa delle propriet delle ceneri o ai fini di un suo
ulteriore riutilizzo) sinstalleranno filtri elettronici con un
grado di depurazione non inferiore al 98%;
- per la depurazione dei gas con un contenuto pari al 93-95% -
batterie di cicloni del tipo BZU-M o BZRN.
In casi particolari, ammesso limpiego di captatori di ceneri
daltro tipo.
5.2.4. Di regola, occorre adottare uninstallazione aperta dei
captatori di ceneri con chiusura in tutte le zone climatiche della
parte inferiore delle tramogge e degli ugelli superiori
dirrigazione dei captatori di ceneri bagnati.
Nelle regioni con temperatura prevista di riscaldamento pari o
inferiore a - 20 i captatori di ceneri bagnati verranno installati
allinterno di edifici.
5.2.5. Il sistema dei gasdotti davanti e dopo i captatori di
ceneri e la loro disposizione dovranno assicurare una distribuzione
uniforme dei gas di fumo tra gli apparecchi con una resistenza il
pi possibile ridotta del tratto a gas .
In caso di necessit, nei condotti del gas sinstalleranno palette
guida o altri dispositivi di distribuzione del gas.
5.2.6. La temperatura e il contenuto dumidit dei gas di fumo in
entrata nei filtri elettronici dovranno assicurare la possibilit di
una depurazione dei gas dalle ceneri del combustibile impiegato
altamente efficace, tenendo presente tutte le propriet
elettro-fisiche delle ceneri.
Se la temperatura e il contenuto dumidit dei gas di fumo oltre
il generatore di vapore non assicurano le propriet elettro-fisiche
delle ceneri indispensabili per un efficace funzionamento dei
filtri elettronici, la temperatura e il contenuto dumidit necessari
dei gas dovranno essere ottenuti mediante misure prese caldaia per
caldaia, oppure mediante linstallazione di speciali dispositivi
davanti al filtro elettronico.
5.2.7. I gruppi dalimentazione ad alta tensione saranno disposti
in un ambiente a s.
5.2.8. Nelle tramogge non consentita levacuazione dei filtri
elettronici di aria o gas dal sistema di aspirazione, di
granigliatura, ecc. Levacuazione dellagente di essiccazione dal
sistema aperto di polverizzazione in gas di fumo davanti al filtro
elettronico ammessa, a condizione che si rispettino le regole
antincendio e non ci sia pericolo di esplosioni.
5.2.9. La temperatura dei gas di fumo oltre i captatori di
ceneri bagnati in qualsiasi fase di funzionamento del generatore di
vapore dovr essere superiore almeno di 15 del punto di rugiada dei
gas nei vapori acquei.
5.2.10. Nei condotti del gas di ciascun captatore di ceneri,
lazienda che progetta i captatori di cenere dovr predisporre dei
boccaporti e delle aree per la determinazione dellefficacia della
captazione delle ceneri.
5.2.11. I filtri elettronici e le batterie di cicloni saranno
dotati di dispositivi per la raccolta e il trasporto delle ceneri
secche. Sotto le tramogge dei captatori di cenere sinstalleranno
dei dispositivi che impediscano il passaggio dellaria nella
tramoggia. Tali dispositivi dovranno assicurare il normale
funzionamento dei sistemi di captatazione di ceneri bagnata e secca
in tutte le fasi di scuotimento degli elettrodi precipitati.
5.2.12. I captatori di ceneri secchi dovranno essere
termicamente isolati ed essere forniti di un sistema di
riscaldamento della parte inferiore della tramoggia in modo che la
temperatura delle pareti delle tramogge sia superiore almeno di 15
del punto di rugiada dei gas nei vapori acquei.
5.3. Smaltimento delle ceneri allinterno della centrale
5.3.1. Lo smaltimento delle ceneri allinterno della centrale
fino alle centrali di pompaggio avverr separatamente per mezzo di
sistemi idraulici e pneumo-idraulici.
In presenza di captatori di ceneri secchi nella centrale
termoelettrica si adotter un sistema interno pneumo-idraulico di
smaltimento delle ceneri, mediante il quale le ceneri da sotto il
captatore di ceneri si andranno raccogliendo nella tramoggia.
Dalla tramoggia le ceneri passeranno alla centrale di pompaggio
attraverso di canali di smaltimento idraulico. Qualora ci fosse
lesigenza di riutilizzare la cenere, questultima sar trasportata
pneumaticamente dalla tramoggia al deposito di cenere secca oppure
verr caricata direttamente dalle tramogge sui mezzi di trasporto
dellutente.
In presenza di captatori di ceneri bagnati si adotter un sistema
idraulico di smaltimento delle ceneri attraverso i canali fino alla
centrale di pompaggio.
In casi particolari si potranno adottare anche altri sistemi di
smaltimento interno delle ceneri.
5.3.2. I canali delle ceneri e delle scorie allinterno dellarea,
inclusi quelli situati nella centrale di pompaggio, dovranno
essere, di regola separati.
I canali delle scorie, in caso di smaltimento solido, delle
scorie dovranno essere realizzati con uninclinazione non inferiore
all 1,5%, mentre in caso di smaltimento liquido linclinazione non
dovr essere inferiore all1,8%. I canali delle ceneri dovranno
essere realizzati con uninclinazione non inferiore all 1%.
Di regola, i canali dovranno essere realizzati in cemento armato
con un rivestimento in basalto. Per tutta la lunghezza dei canali
si dovranno installare ugelli eccitatori. I canali dovranno essere
coperti da strutture facilmente rimuovibili al livello del
pavimento.
5.3.3. La centrale di pompaggio dragante dovr essere situata nel
reparto caldaie. Qualora fosse impossibile inserire la centrale di
pompaggio nel corpus principali, in casi eccezionali si potr
predisporre la centrale di pompaggio dragante al di fuori del
corpus principale.
Sulla parte aspirante delle pompe si predisporr un serbatoio di
ricezione di capienza non inferiore a due minuti di funzionamento
per la pompa per la centrale di pompaggio situata nel corpus
principale e non inferiore a tre minuti per la pompa dragante di
espulsione.
5.3.4. A ciascuna pompa dragante si collegheranno almeno 6
caldaie dal portata di vapore pari a 320-500 t/h; almeno quattro
caldaie tra i 640-1000 t/h, almeno due caldaie tra i 1650-2650
t/h.
5.3.5. I dispositivi di pompaggio dei sistemi di smaltimento
delle ceneri dovranno essere possibilmente di grandi dimensioni. Le
pompe dellacqua irrigante, lavante, attirante, addensante e le
pompe delle scorie (ceneri) dovranno essere installate con una
pompa di riserva per ogni gruppo.
Le pompe dovranno essere installate con una pompa di riserva e
una di manutenzione per ogni centrale di pompaggio.
Per evitare la formazione di depositi minerali nel sistema
sinstaller in ogni gruppo di pompe (tranne quelle draganti e dei
fanghi) una pompa supplementare per garantire la pulizia.
In caso di necessit di pompaggio della torbida di scorie e
ceneri per qualche livello di pompe draganti e dei fanghi,
sinstalleranno in ununica centrale di pompaggio 2 livelli di
pompe.
5.3.6. In caso di Ph dellacqua chiarificata ( 12,0 non
consentito mischiarla con lacqua utilizzata a fini tecnici.
5.3.7. Di regola, le frantumatrici per le scorie dovranno essere
installate sotto le caldaie. Linstallazione di frantumatrici per le
scorie nelle pompe draganti prevista qualora sia necessario
ottenere frammenti di scorie pi fini in base alle condizioni di
scarico di un fiotto disperso ottenuto dalla draga.
5.3.8. Durante la progettazione della centrale elettrica sar
indispensabile prevedere la possibilit di raccogliere e fornire le
ceneri a utenti estern