Top Banner
1 STUDIARE è UN PERCORSO a TAPPE cioè non si può fare in un solo colpo o con un solo passo, ma con molti passi!
52

1 c 2009 il metodo di studio

Jul 31, 2015

Download

Education

mariamanaresi60
Welcome message from author
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
Page 1: 1 c 2009 il metodo di studio

1

STUDIARE è UN PERCORSO a TAPPE

cioè non si può fare in un solo colpo o con un solo passo, ma con

molti passi!

Page 2: 1 c 2009 il metodo di studio

2

L’assimilazione del sapere passa attraverso cinque fasiL’assimilazione del sapere passa attraverso cinque fasi

l’ascolto

la comprensione

la memorizzazione

la ri-trasmissione

la capacità di utilizzo

Page 3: 1 c 2009 il metodo di studio

3

Lo studio inizia nel momento stesso in cui l’insegnante spiega la lezione

Se sfrutti bene questo tempo, hai già svolto il 50 % del tuo lavoro!

Page 4: 1 c 2009 il metodo di studio

4

• Piace apprendere, ma……….. talvolta, non piace studiare.

Il metodo di studio trasforma lo studio in un esperienza piacevole e produttiva.

•perché lo studio è tessuto di difficoltà, fatica, impegno.

Page 5: 1 c 2009 il metodo di studio

5

Per studiare efficacemente è importante:

• ☺ liberarsi degli approcci sbagliati ed improduttivi verso lo studio,

• ☺ programmare efficacemente il proprio tempo di studio,

• ☺ sviluppare tecniche e strategie per migliorare il proprio rendimento,

• ☺ affrontare le prove scolastiche senza ansietà,

• ☺ ripassare in modo accurato i diversi argomenti.

Page 6: 1 c 2009 il metodo di studio

6

LA MOTIVAZIONE

• Si impara se c’e motivazione.• La motivazione fornisce le risorse per l’impegno, per

la continuità, per il coinvolgimento nello studio.

Uno studente motivato studia per dare forma alla propria mente e

senso alla propria vita.

• E’ la spinta che anima e sostiene un’azione o un atteggiamento.

Page 7: 1 c 2009 il metodo di studio

7

quali sono i motivi per cui studio?

. PER IL DESIDERIO DI IMPARARE E DI CONOSCERE COSE NUOVE. PER LA PRESSIONE DEI MIEI GENITORI. PER LA SODDISFAZIONE DI SENTIRMI PREPARATO. PERCHE’ DEVO ESSERE INTERROGATO. PER IL DESIDERIO DI DIMOSTRARE A ME STESSO DI RIUSCIRE. PER LA SIMPATIA VERSO L’INSEGNANTE. PER L’ABITUDINE A FAR BENE CIO’ CHE FACCIO. PERCHE’ VOGLIO FARE BELLA FIGURA CON I COMPAGNI. PER NON SENTIRMI IN COLPA SE NON STUDIO. PERCHE’ NON HO DI MEGLIO DA FARE

Page 8: 1 c 2009 il metodo di studio

8

Le motivazioni possono essere

• Interne• (numeri dispari)

(desiderio di imparare ………….. dover dare un esame )

• esterne • (numeri pari)

(fare bella figura ………….. interesse della famiglia)

L’ideale è avere “già dentro di sé” la voglia e la curiosità, però questo accade solo quando si studia quello che piace ed interessa: quando manca l’interesse devono intervenire motivi esterni per applicarsi anche a ciò che risulta meno gradito.

Page 9: 1 c 2009 il metodo di studio

9

La motivazione è come un seme che ha bisogno di tempo per

crescere, svilupparsi e portare frutto.• richiede tempi lunghi perché coinvolge la

dimensione emotiva ed affettiva.• Si ha bisogno di tempo per sapere se una

cosa interessa, quanto interessa e perché.

• Solo l’ascolto attento dei propri bisogni ed interessi può far germogliare la motivazione.

Page 10: 1 c 2009 il metodo di studio

10

• Ognuno è artefice delle proprie motivazioni.

• Ognuno nel proprio dialogo interiore costruisce ragionamenti, riflessioni che conducono ad una valutazione positiva o negativa di se stessi e della realtà.

Page 11: 1 c 2009 il metodo di studio

11

LA NOSTRA MENTE• Le abilità cognitive sono quelle capacità che ci permettono una corretta

interpretazione ed integrazione della realtà. Sono:

la memoria,

l'attenzione,

la percezione,

il riconoscimento e la comprensione delle informazioni del mondo esterno,

la capacità di dare risposte adeguate e di farsi capire con le parole e le azioni,

l'orientamento nello spazio e nel tempo.

Page 12: 1 c 2009 il metodo di studio

12

La memoriaLa memorizzazione di qualunque elemento o stimolo passa

attraverso tre fasi consecutive:1) la percezione o apprendimento: è la fase di ricezione dello stimolo che giunge dall’esterno

attraverso i nostri canali sensoriali e viene tradotto in una rappresentazione che vi possa essere registrata.

2) L’immagazzinamento: è la fase in cui le informazioni registrate in memoria

vengono organizzate in modo tale da essere conservate nel tempo

3) Il ricordo o recupero: l’informazione, dopo essere stata registrata ed archiviata in

memoria, deve poter essere recuperata e quindi utilizzata. La fase del ricordo riguarda infatti il ritrovamento delle informazioni nella memoria, al momento del loro utilizzo.

Page 13: 1 c 2009 il metodo di studio

13

• Le informazioni vengono immagazzinate in tre"depositi" differenti da cui vengono richiamate:

• la memoria sensoriale, • la memoria a breve termine,• la memoria a lungo termine.

• La memoria sensoriale è un magazzino di elevata capienza e bassa permanenza, ospita molte informazioni visive ed uditive ("sensoriale") destinate a perdersi dopo qualche frazione di secondo.

• Vi persistono il tempo necessario a fornire al soggetto un orientamento nello spazio, una panoramica completa e immediata dell'ambiente.

Page 14: 1 c 2009 il metodo di studio

14

Successive reiterazioni trasferiscono l'informazione alla memoria a lungo termine.

•La memoria a breve termine (MBT) è un magazzino di limitata capacità e limitata permanenza (30sec), prolungabile però mediante reiterazione: ripetendo più volte l'informazione. •L’attenzione mantiene l’informazione per decidere se selezionarla ed inserirla nell’ultimo e più potente contenitore.

La memoria a lungo termine (MLT) è un magazzino di elevata capienza ed elevata permanenza. Vi accedono le informazioni sottoposte a processo di reiterazione.

Page 15: 1 c 2009 il metodo di studio

15

Per migliorare l'apprendimento di una singola nozione conviene

• ripeterla più volte • e creare più associazioni possibile.

• Per memorizzare alcuni tipi di informazioni è utile cercare di visualizzarle: la creazione di immagini è di grande aiuto per la memoria.

SUGGERIMENTI PER RICORDARE

Nello studio servono due tipi di memoria

MEMORIA VISIVA ⇄ MEMORIA UDITIVA Si aiutano l’un l’altra.Quindi

mentre ascolto prendo appunti, mentre leggo ripeto ad alta voce.

Page 16: 1 c 2009 il metodo di studio

16

Vediamo come possiamo usare le diverse memorie

memoria visiva• Abbinare immagini a parole• Costruire mappe mentali o

grafiche• Sottolineare con colori uguali parti

collegate (es periodi storici e autori di quel periodo)

Page 17: 1 c 2009 il metodo di studio

17

memoria uditiva

• Lettura e ripetizione ad alta voce• Dialogo a coppia• Dibattito

Page 18: 1 c 2009 il metodo di studio

18

• Ogni volta che ci troviamo di fronte a dati difficilmente memorizzabili bisogna sforzarsi di collegarli tra di loro, ricorrendo a tutti gli espedienti per rafforzare la loro sistemazione in memoria.

•Organizzare bene le informazioni.

Per memorizzare

Page 19: 1 c 2009 il metodo di studio

19

• Ciascuno di noi acquisisce le proprie conoscenze attraverso i complessi meccanismi della percezione, che si avvale dei nostri cinque sensi:

• l'udito, • la vista, • il tatto,• l'olfatto • e il gusto.

• Ognuno di noi ne privilegia uno. In genere tendiamo ad usare maggiormente uno dei primi tre.

Page 20: 1 c 2009 il metodo di studio

20

• Diventa piuttosto importante essere coscienti di quale percezione privilegiamo.

Il visivo preferirà memorizzare attraverso grafici e disegni oppure traducendo i contenuti in

• immagini e metafore; L'uditivo privilegerà l'ascolto e la ripetizione

a voce alta; Il cinestesico si troverà maggiormente a suo

agio in attività che coinvolgono il tatto e il movimento e quindi gli verrà facile sottolineare, scrivere e riscrivere.

•Ciascuno si specializza in uno dei precedenti stili e lo adotta di preferenza, ma deve rendersi capace di padroneggiare anche gli altri.

•Nessuno di questi stili è migliore dell'altro

Page 21: 1 c 2009 il metodo di studio

21

Il cervello• L'emisfero

destro ha un approccio globale, ragiona per immagini e metafore, è intuitivo, elabora l'informazione in modo simultaneo, ha una scansione spaziale, coglie le somiglianze, è creativo.

• Le persone con dominanza emisferica sinistra quando studiano non devono essere disturbate, hanno bisogno di un ambiente di lavoro molto ordinato e tranquillo, preparano un esame alla volta, hanno un approccio analitico ai problemi.

• Le persone con dominanza emisferica destra amano studiare in gruppo, in un ambiente informale, sono incostanti, riescono meglio preparando più esami insieme, hanno un approccio globale ai problemi.

L'emisfero sinistro è analitico, ricorre a simboli (parole e numeri), procede in modo logico erigoroso, si concentra su di una cosa alla volta, ha una scansione temporale o cronologica, coglie le diversità.

Page 22: 1 c 2009 il metodo di studio

22

LA CONCENTRAZIONE• Concentrarsi significa pensare fissando

l’attenzione con intensità su un’idea.

• Gli altri stimoli vengono ignorati in proporzione all'intensità della concentrazione stessa.

• La concentrazione è in funzione dell'interesse.

•Essa è il risultato di una lunga pratica di autocontrollo e di autodisciplina.

• rimuovendo le cause di distrazione, di stress, di ansia e pianificando efficacemente il proprio studio.

L'abilità a concentrarsi può essere coltivata e migliorata.

Page 23: 1 c 2009 il metodo di studio

23

L’ATTENZIONE

• L’attenzione è ciò che permette di isolare, rispetto alle infinite informazioni in arrivo sia dall’esterno che dal sistema di memoria, quelle più pertinenti e rilevanti rispetto ad un compito.

• La difficoltà consiste nel controllo dell’attenzione su una sola attività e nella capacità di allontanare tutti i pensieri e le idee “esterne”.

Page 24: 1 c 2009 il metodo di studio

24

• La nostra vita è inserita in un ritmo biologico ciclico, composto da periodi di tempo (30-40 minuti) in cui siamo lucidi ed efficienti e da periodi di tempo in cui siamo stanchi ed affaticati.

•In generale è preferibile includere nel proprio programma di studi pause brevi, perché non interrompono la concentrazione. •Alcuni minuti (10-15 minuti) sono più che sufficienti per riprendersi dalla stanchezza di un’ora di lavoro. •Le pause lunghe (20-30 minuti), invece, possono creare difficoltà a concentrarsi nuovamente.

•E’ indispensabile imparare a riposarsi fisicamente e mentalmente, se si vuole studiare in modo efficace e produttivo.

Page 25: 1 c 2009 il metodo di studio

25

Per rendere una lezione in classe EFFICACE

è necessario:

° ASCOLTARE

° PARTECIPARE ATTIVAMENTE

° PRENDERE APPUNTI

Page 26: 1 c 2009 il metodo di studio

26

E’ indispensabile ascoltare, ma non è facile saperlo fare davvero.

La curva dell’attenzione è di breve durata:

si distende in un tempo di 30-40 minuti

con punte massime che vanno dai 5 ai 20 minuti.

E’ però possibile

AUMENTARE LA PROPRIA CAPACITA’

DI ATTENZIONE E CONCENTRAZIONE

attraverso un costante allenamento.

Page 27: 1 c 2009 il metodo di studio

27

•1. Ascolto passivo: è inefficiente e improduttivo; “le parole entrano in un orecchio ed escono dall’altro”.

•2. Ascolto selettivo: è il più comune e si riscontra quando si sente solo quello che si vuole sentire, ossia si filtra il messaggio. Anche questo è inefficiente e improduttivo.

Udire è un fatto fisico, ascoltare è un’azione intellettuale ed emotiva.

• Esistono differenti tipi di modalità di ascolto:

Page 28: 1 c 2009 il metodo di studio

28

•3. Ascolto attivo: porta ad una comunicazione più efficace. Ci si mette in condizione di "Ascolto attivo" provando a mettersi "nei panni dell' altro", cercando di entrare nel punto di vista del nostro interlocutore .

4. Ascolto riflessivo. come quello attivo, pone attenzione a tutto il messaggio. Ciò è particolarmente importante se si sta trattando un argomento complicato o cercando di risolvere un conflitto. Porta alla reciproca comprensione.L’attivo e il riflessivo caratterizzano un buon studente “ascoltatore”.

Page 29: 1 c 2009 il metodo di studio

29

Devi predisporti all’ascolto

FISICAMENTE:

-mettiti comodo sulla sedia

-assumi una postura corretta

-prepara il materiale necessario

MA… ASCOLTARE NON BASTA…

DEVI PARTECIPARE ATTIVAMENTE

MENTALMENTE:-elimina pensieri che potrebbero disturbarti-non distrarti con particolari superflui dell’ambiente-se ti accorgi di provare sensazioni troppo intense, respira profondamente e cerca di rilassarti

Page 30: 1 c 2009 il metodo di studio

30

Per seguire la lezione IN MODO ATTIVO:

- richiama alla mente le conoscenze che già possiedi riguardo l’argomento

- poniti mentalmente delle domande circa l’argomento, lasciando libero spazio alla tua curiosità

- esprimi senza paura all’insegnante dubbi, incertezze, ipotesi, obiezioni

E naturalmente…PRENDI APPUNTI

Page 31: 1 c 2009 il metodo di studio

31

E’ IMPORTANTE PERCHE’

- impedisce di distrarsi

- migliora la comprensione dell’argomento

- fissa le informazioni nella memoria e consente di iniziare subito a studiare l’argomento

- permette a casa, nel ripasso o a distanza di tempo, di riprendere l’argomento avendone subito chiari gli elementi fondamentali- consente di confrontare le informazioni con altre fonti, per esempio i libri di testo

MA… COME PRENDERE APPUNTI?

Page 32: 1 c 2009 il metodo di studio

32

Gli appunti sono ANNOTAZIONI BREVI

non scrivere tutto, sforzati di cogliere l’essenziale di quanto viene detto, privilegiando le parole

chiave della spiegazione

CONCRETAMENTE

- scrivi data e titolo della lezione

- lascia spazi bianchi per eventuali dubbi, integrazioni, correzioni

- fai attenzione al sistema di segnalazione dell’insegnante, cioè alle frasi che sottolineano l’importanza dei concetti

- usa ogni tipo di abbreviazione e simbologia per velocizzare la scrittura

Page 33: 1 c 2009 il metodo di studio

33

ECCO ALCUNE…

- quando puoi, sostituisci la frase con una parola: Era stata organizzata una festa Festa

- se una parola ricorre di frequente, abbreviala, anche solo con l’iniziale: Manzoni M

- elimina articoli e preposizioni: Il Preside comunica l’orario delle lezioni Preside comunica orario lezioni-usa i segni di interpunzione

: per spiegare qualcosa ! per cosa importante ? per un dubbio-usa abbreviazioni e segni grafici

+ - < > X X’ qlc qs cap pag pp

Page 34: 1 c 2009 il metodo di studio

34

UNA PROPOSTA:

PRIMA DELLA LEZIONE: traccia una linea verticale lungo la pagina a circa 6 cm. dal margine sinistro

DURANTE LA LEZIONE: prendi appunti normalmente nella colonna di destra DOPO LA LEZIONE: rileggendo gli appunti inserisci le parti mancanti che ricordi ancora e nella colonna di sinistra scrivi le parole chiave relative al contenuto degli appunti

REGISTRA le informazioni importanti durante la lezione

RIDUCI le informazioni in parole chiave riassumendo il contenuto

RICOSTRUISCI il contenuto, tenuto coperto, attraverso la parole chiave

RIFLETTI sul contenuto, confrontandolo con le tue idee e valutandolo

RIGUARDA/RIPASSA in modo attivo attraverso le parole chiave

Page 35: 1 c 2009 il metodo di studio

35

LE TECNICHE DI STUDIOLA LETTURA

• si possono individuare varie fasi: • la pre – lettura, in cui ci si “prepara” a

comprendere un testo;

• la lettura veloce, che consente di scorrere testi anche molto lunghi, estraendo poche, ma fondamentali informazioni;

• la lettura analitica, che porta ad un approfondimento rigoroso del testo e alla valutazione e comprensione critica dei suoi elementi.

• il dopolettura

Page 36: 1 c 2009 il metodo di studio

36

Come affrontare la lettura di un testo attraverso una serie di fasi

separate che richiedono specifiche operazioni:

I Fase: PRE PRE- LETTURA.• si scorre il testo, cercando di cogliere gli

elementi più importanti, di valutare l’interesse del contenuto, di individuare la struttura generale e farsene un’idea globale.

• E’ il momento in cui si costruiscono aspettative e ci si “prepara” a comprendere un testo.

Page 37: 1 c 2009 il metodo di studio

37

LA LETTURA VELOCE

• è un processo complesso che comporta attività fisiche, intellettuali e spesso anche emotive.

• Sono in gioco abilità visive e percettive, la padronanza del lessico, lo scopo per cui si legge, le esperienze passate, la familiarità con gli argomenti del testo e altri elementi come il proprio stato d’animo al momento della lettura.

• Un allenamento appropriato per ognuna delle abilità porta ad una complessiva maggiore velocità di lettura.

• La lettura veloce stimola una lettura mirata alla ricerca di informazioni.

Page 38: 1 c 2009 il metodo di studio

38

II Fase: LETTURA CRITICA DEL TESTO

• La lettura critica è quella che conduce ad un approfondimento rigoroso del testo e alla valutazione e comprensione dei suoi elementi.

• La lettura critica può essere accompagnata da una sottolineatura del testo e da una raccolta di appunti.

Page 39: 1 c 2009 il metodo di studio

39

III Fase: DOPO LETTURA

Per completare l’apprendimento è necessario controllare e riorganizzare gli appunti eventualmente raccolti durante la lettura; in particolare

• si possono costruire mappe, • rappresentazioni grafiche che

evidenziano la struttura dell’informazione,

• oppure schede di sintesi che aiutino a memorizzare.

Page 40: 1 c 2009 il metodo di studio

40

SOTTOLINEARE UN TESTO

• Suddividere il testo in parti da rileggere (sottolineate) e in parti da saltare (non sottolineate)

• (in questo caso, per ridurre la quantità di ciò che deve essere studiato in un secondo momento è

• meglio sottolineare mentre si legge, segnando a margine i paragrafi da approfondire)

• Sintetizzare al massimo (a tale scopo è opportuno sottolineare dopo aver letto l’argomento ed aver valutato l’importanza delle informazioni)

Page 41: 1 c 2009 il metodo di studio

41

E’ importante sottolineare in modo:

• attivo (cioè proporsi con uno scopo che dà una direzione ed un orientamento);

• consapevole (cioè elaborare appropriate istruzioni: esse guidano la lettura e la comprensione. L’attenzione è lo strumento privilegiato della consapevolezza. Mentre si sottolinea, l’attenzione controlla il processo di rilevazione di ciò che è importante e significativo);

• originale ( ciò significa personalizzare il testo e predisporlo all’assimilazione, nel modo più adatto al proprio stile cognitivo);

• accurato (cioè sottolineare le parti significative del testo).

Page 42: 1 c 2009 il metodo di studio

42

• Si può sottolineare tracciando linee di vario spessore sotto le parole, servendosi dei più svariati mezzi grafici per rendere chiara la struttura del testo

• cerchiare, • incorniciare • parole chiave,• numerare, • utilizzare frecce per mettere in rapporto

idee simili o in contrasto, • usare segni particolari come asterischi,

punti di domanda, nota bene).

Page 43: 1 c 2009 il metodo di studio

43

Si deve sottolineare per i seguenti motivi:

• FACILITARE LA MEMORIA VISIVA, sottolineando l’essenziale in modo piacevole;

• SVILUPPARE LA CAPACITA’ DI SINTESI, scegliendo le frasi più significative. Ovviamente ogni frase condensata va poi sviluppata apportando esempi e argomentazioni.

• AIUTARE LA MEMORIA, riducendo la quantità di ciò che deve essere memorizzato.

Page 44: 1 c 2009 il metodo di studio

44

Per evidenziare la struttura del testo è utile:

• 1. aggiungere note o commenti a lato (inserire parole come: introduzione, definizione, cause, esempi, conclusione).

• 2. una frase riassuntiva.

Page 45: 1 c 2009 il metodo di studio

45

PRENDERE APPUNTI

• Prendere appunti vuol dire selezionare le informazioni, rielaborarle,riorganizzarle e soprattutto portare il lettore a svolgere un ruolo attivo ed aumentare la sua attenzione.

• Gli appunti sono delle annotazioni rapide, sommarie ed essenziali di impressioni, pensieri ed informazioni.

• Sono una specie di “pro- memoria” breve e schematico.

Page 46: 1 c 2009 il metodo di studio

46

gli appunti devono essere• SINTETICI • ESSENZIALI (quando si coglie la parte centrale di un brano)• CONCISI (quando si eliminano le frasi di collegamento per fare

emergere solo l’essenza di un testo)• BREVI ( quando si riesce ad annotare il massimo di informazioni

con il minimo numero di parole)• SCHEMATICI (quando si usano parole chiave disposte in uno

schema)• PERSONALI (quando sono il frutto del proprio apprendimento,

delle preconoscenze, degli interessi, delle• abilità di comprensione e di sintesi)• LEGGIBILI (quando si cura la grafia e la loro disposizione

spaziale nel foglio)• ORDINATI ( quando hanno una forma con un inizio e una fine,

una configurazione ben connessa ed armonica)

Page 47: 1 c 2009 il metodo di studio

47

SCHEMATIZZARE(dal greco “figura”, “forma”)

• devono essere• SINTETICI (quando si utilizzano le parole chiave),• ORGANIZZATI LOGICAMENTE (quando si elaborano reti di

informazioni, secondo gerarchie e categorie concettuali)

DISPOSTI SPAZIALMENTE (le informazioni più importanti che vanno poste in primo piano, generalmente al centro della pagina),

in una sola parola FACILI DA PERCEPIRE.

Page 48: 1 c 2009 il metodo di studio

48

Per costruire una MAPPA concettuale è consigliabile

seguire queste fasi di lavoro:

Page 49: 1 c 2009 il metodo di studio

49

•riconoscere i concetti-chiave e scriverli in cima o al centro della mappa;

•selezionare le parole oggetto essenziali e scriverle, cerchiandole

ricercare le eventuali relazioni e le parole che esprimono le relazioni individuate (connettivi)

collegare con linee di connessione i concetti con le parole chiave scrivere i connettivi sulle linee di connessione

Page 50: 1 c 2009 il metodo di studio

50

Esempi di schemi

Page 51: 1 c 2009 il metodo di studio

51

Schemi ad albero

Page 52: 1 c 2009 il metodo di studio

52