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Scuola italiana di agopuntura e auricoloterapia GSATN
Gruppo di studio sull’agopuntura e le terapie naturali
in collaborazione con l’UMAB di Brescia
CORSO BIENNALE DI AGOPUNTURA AURICOLARE
F.I.S.A. (Federazione italiana società di agopuntura)
Direttore: dr. Giancarlo Bazzoni
Psicopatologia della
tossicodipendenza e auricoloterapia:
trattamento integrato
Candidato dr.ssa Cecilia Agnelli
Relatore: Dott. Sergio Perini
Anno accademico 2009-2010
Psicopatologia della tossicodipendenza e auricoloterapia: trattamento integrato di Cecilia Agnelli
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INDICE
CAPITOLO 1 3
1.1 INTRODUZIONE 3
1.2 ASPETTI PSICOPATOLOGICI DELLA DIPENDENZA 4
1.3 EPIDEMIOLOGIA DEGLI ASPETTI PSICOPATOLOGICI DEI PAZIENTI DEL SERT
DI ORZINUOVI 5
CAPITOLO 2 6
2.1 EMOZIONI 6
CAPITOLO 3 9
3.1 PREMESSA 9
CAPITOLO 4 13
4.1 EVIDENZE RELATIVE ALL’UTILIZZO DELL’AURICOLOTERAPIA NEI DISTURBI
PSICOPATOLOGICI 13
CAPITOLO 5 14
5.1 FINALITA’ – IPOTESI DI LAVORO 14
5.2 OBBIETTIVO 15
5.3 INDICAZIONI 15
5.4 CONTROINDICAZIONI 16
5.5 DISEGNO DEL PROGETTO 17
5.6 DESCRIZIONE DEL CAMPIONE 19
CAPITOLO 6 22
6.1 DISCUSSIONI E CONCLUSIONI 22
7. BIBLIOGRAFIA 26
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CAPITOLO 1
1.1 INTRODUZIONE
Come ampiamente dimostrato dalla letteratura più recente, l'assunzione di
sostanze non alimentari, ma dotate di attività psicotropa, può essere causa,
conseguenza o fenomeno concomitante di segni e sintomi di interesse
psicopatologico. I segni o sintomi possono variare da semplici condizioni di
malessere o sofferenza soggettiva fino a gravi disturbi psicotici. Disturbi
cognitivi, emozionali o comportamentali possono variamente associarsi in una
miriade di combinazioni possibili. I disturbi possono essere acuti o cronici,
episodici o ricorrenti, possono essere strutturati nella personalità o comparire
come un nuovo fenomeno. L'estrema variabilità delle caratteristiche
dell'assunzione di sostanze e quelle di sintomi psicopatologici possono associarsi
secondo varie modalità, generando situazioni di particolare interesse clinico.
L'associazione tra assunzione di sostanze e disturbi psichici pone infatti problemi
complessi di carattere patogenetico, sintomatologico e prevalentemente
terapeutico. Il dato osservazionale di tale associazione è di antica data, ma solo
negli ultimi anni è stato oggetto di studi sistematici tesi ad inquadrare i parametri
clinici del problema. L'argomento è stato oggetto di un gran numero di studi di
epidemiologia, di psicopatologia e di terapia. Negli ultimi anni sono state
pubblicate diverse revisioni analitiche e critiche di questi lavori, che, permettono
di giungere a conclusioni utili per guidare gli interventi terapeutici. Al tempo
stesso lasciano aperti molti problemi di carattere eziopatogenetico, diagnostico e
psicobiologico.
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1.2 ASPETTI PSICOPATOLOGICI DELLA DIPENDENZA
É ormai acquisita la consapevolezza che i disturbi da uso di sostanze
rappresentano una patologia del comportamento che investe a “macchia d'olio” sia
la dimensione biologica che quella psicosociale della persona coinvolta. Si è
inevitabilmente giunti ad un più serrato riconoscimento del ruolo che la
psicopatologia svolge nella induzione del ricorso alle sostanze con modalità
spesso curative di altre sofferenze, e, sull'altro versante , che le sostanze svolgono
nel sollecitare la vulnerabilità individuale ad esprimersi come disagio psichico.
Per molti anni lo squilibrio psichico manifestato dalla persona dedita all'uso di
sostanze è stato attribuito esclusivamente all'effetto psicotropo delle droghe,
sottovalutando il fatto che inizialmente le droghe sono usate come tentativo
”autoterapico”, per lenire inconsapevolmente il disagio psichico di chi soffre.
Bisogna riconoscere che le terapie farmacologiche utilizzate nei Ser.T (Servizi per
le tossicodipendenze) per la detossicazione e la disuassefazione da sostanze hanno
contribuito nel corso degli anni a darci una lettura delle condizioni mentali del
soggetto tossicodipendente, proprio perchè possiamo osservarne l'evoluzione in
condizioni drug-free. Le condizioni mentali dei soggetti tossicodipendenti
vengono per convenzione descritte nella vasta gamma degli aspetti
psicopatologici inclusi nelle tre diverse aree:
o Area borderline
o Area psicotica
o Area nevrotica
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Come sopra evidenziato, l'intero spettro psicopatologico che può accompagnare
condotte di abuso e dipendenza da sostanze stupefacenti comprende quattro
categorie nosografiche:
o Disturbi affettivi
o Disturbi d’ansia
o Disturbi psicotici
o Disturbi da uso di altre sostanze psicoattive
1.3 EPIDEMIOLOGIA DEGLI ASPETTI PSICOPATOLOGICI DEI PAZIENTI DEL SERT
DI ORZINUOVI
La pratica clinica ci dimostra la presenza di “fenomeni psicopatologici” di
comorbilità molto frequenti nei pazienti che afferiscono ai Ser.t. All'interno del
servizio per le dipendenze di Orzinuovi dell’ ASL di Brescia, dove io lavoro, da
una raccolta dati ancora in via di elaborazione sulla presenza di fenomeni
psicopatologici si evince una significatività nella presenza di comorbilità tra le
diverse tipologie di dipendenza ed i disturbi psichiatrici. Ciò trova conferma nei
dati epidemiologici della letteratura nazionale ed internazionale che quantificano
la frequenza della loro associazione. Nella fattispecie, tra i nostri pazienti, è stato
possibile rilevare sintomatologia depressiva secondaria all'uso problematico di
sostanze stupefacenti inquadrabile nosograficamente in tre categorie:
o Disturbo dell’umore indotto da sostanze
o Disturbo dell’umore complicato dall’abuso o dipendenza da sostanze
o Sintomatologia depressiva durante l’astinenza da sostanze
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E' stata stimata anche una significativa percentuale di disturbi d'ansia, tra i quali i
più rappresentati sono nella categoria dei disturbi d’ansia generalizzata.
La spiegazione più semplice per le condotte di dipendenza da sostanze, nel
contesto dei disturbi d'ansia, è riconducibile al concetto di automedicazione poco
sopra esposto. I sintomi di tale disturbo possono determinare un grave disagio
soggettivo ed una drastica compromissione delle capacità di funzionamento in
ambito sociale. Alla luce di quanto finora esposto ed evidenziando nella coorte dei
nostri pazienti con tali aspetti psicopatologici, si è ipotizzato di inserire nel
trattamento integrato dalle diverse competenze professionali anche la
auricoloterapia per consentire un programma coerente di intervento e di alta
specializzazione. Il programma di trattamento prevede un approccio
multidisciplinare in cui vengono considerati i diversi aspetti (farmacologico,
familiare, sociale, individuale...) della vita del paziente, al fine di effettuare una
presa in carico globale. La scelta di sperimentare tale trattamento, per altro già
riconosciuto come intervento da integrare nella cura e riabilitazione del paziente
tossicodipendente, nasce dalla convinzione che un trattamento integrato risponde
alle esigenze e richieste dell'utenza di curare le problematiche della dipendenza
sottese o preesistenti alla manifestazione dei sintomo psicopatologici che
rientrano nello spettro dei disturbi d'ansia e depressivi.
CAPITOLO 2
2.1 EMOZIONI
Il termine emozione viene spesso utilizzato per indicare gli aspetti fisiologici e
psicosomatici che sono concomitanti ad un umore, che descrive lo stato del sè in
relazione al proprio ambiente.
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Vi è una vastissima gamma di variazioni di ciò che può essere ragionevolmente
definito “umore normale”.Altresì l'umore patologico , in altre parole
l'umore/emozione di cui il paziente soffre o l'umore che provoca disturbo e
sofferenza ad altri è una emozione globale e duratura, che a livelli estremi colora
significativamente la percezione del mondo da parte del soggetto; descrive lo stato
del sé in relazione al proprio ambiente. Le emozioni sono risposte adattative,
predisposte biologicamente a situazioni ed eventi importanti. Sono presenti in
ogni momento della vita quotidiana e mediano il rapporto che una persona ha con
il proprio ambiente fisico e sociale. In termini evolutivi la loro principale funzione
consiste nel rendere più efficace la reazione dell’individuo a situazioni in cui si
rende necessaria una risposta immediata ai fini della sopravvivenza. Le emozioni
rivestono anche una funzione relazionale e una funzione autoregolativa: si
differenziano quindi dai sentimenti e dagli stati d’animo. L’emozione provoca una
prima reazione autonomica e neuroendocrina con la funzione di mettere in allerta
l’organismo. In questa fase l’emozione determina diverse modificazioni
somatiche, come la variazione delle pulsazioni cardiache, l’aumento o la
diminuzione della sudorazione, l’accelerazione del ritmo respiratorio, l’aumento o
il rilassamento della tensione muscolare accompagnata da una componente
cognitiva:può causare diminuzioni o miglioramenti nella capacità di
concentrazione, confusione, smarrimento, allerta ….. Il risultato è un
cambiamento, sia esterno che interno, diretto all’AZIONE. Questo cambiamento
è, tendenzialmente, rapido e (almeno in parte) involontario. I cambiamenti
autonomici che si verificano in concomitanza di uno stato emotivo hanno la
funzione di preparare il corpo ad un comportamento imminente che sia adeguato
al contesto. Una caratteristica fondamentale è che le emozioni vengono espresse
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universalmente, cioè da tutti in qualsiasi luogo,tempo e cultura attraverso modalità
simili. Il volto e il linguaggio verbale possono riflettere all’esterno le emozioni
più profonde: una voce tremolante, un tono alterato, un sorriso solare, la fronte
corrugata. Dalla teoria delle emozioni si giunge alle definizioni e classificazioni
nosografiche dei disturbi psicopatologici in genere che vengono poi curati con
trattamenti tradizionali psicofarmacologici.
Emozioni di Base:
,
collera, paura, disgusto, sorpresa, felicità, tristezza.
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CAPITOLO 3
3.1PREMESSA
Popoli e culture diverse hanno espresso, nel succedersi del
tempo, un tipo di medicina che ha rispecchiato i propri modelli filosofici e
scientifici, introducendo talvolta, conoscenze e applicazioni che hanno
evidenziato anche a distanza di secoli la loro efficacia, non trovando tuttavia una
giustificazione immediatamente comprensibile ed applicabile ad una logica
medica moderna. L’agopuntura ne rappresenta un esempio classico.L’agopuntura
auricolare o auricoloterapia è una metodica delle Medicine Complementari che
utilizzano il padiglione auricolare a scopo diagnostico e terapeutico. Nasce in
Cina nel 400 a.C. e poi viene ripresa, sistematizzandola, nel 1957 da un medico
francese: Paul Nogier. L’auricoloterapia si può considerare un esempio di
globalizzazione della cultura che ha tenuto conto delle tradizioni e dell’ambiente
storico in cui si sviluppa una metodica innovativa in campo medico. Il risultato di
questo arricchimento reciproco è che l’agopuntura auricolare è diventata oggi un
sistema integrato di cura nel quale i punti di Nogier convivono con i punti delle
mappe cinesi. Questi metodi terapeutici stanno guadagnando crescente interesse in
Occidente, dove il loro utilizzo nelle ultime decadi si è considerevolmente
accresciuto, soprattutto per le patologie caratterizzate dalla presenza di dolore.
In anni recenti sono molti gli studi che hanno cercato di reinterpretare
l’agopuntura tradizionale all’interno della cornice della medicina scientifica
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occidentale. Attualmente, si
pensa che l’agopuntura
moduli la trasmissione del
dolore e la risposta al dolore
attraverso l’attivazione del
sistema nocicettivo endogeno.
Endorfine, encefaline e vari
neuro peptidi vengono
rilasciati dopo l’inserimento degli aghi. Studi sugli animali e sull’uomo hanno
dimostrato che l’effetto dell’agopuntura è reversibile con il naloxone. Peptidi
oppioidi endogeni possono, peraltro, costituire un ruolo chiave negli effetti
analgesici dell’agopuntura. Principio fondante di tale disciplina è che a livello
dell’orecchio esterno sia presente una qualche forma di rappresentazione di
strutture e funzioni dell’organismo (mappa auricolare) in un rapporto
bidirezionale diagnostico e terapeutico. Nonostante l’orecchio esterno mostri una
grande variabilità di forme e dimensioni, è possibile individuare uno schema
generale da poter applicare nella pratica dell’agopuntura auricolare.
L’osservazione che la stimolazione auricolare agisce sui sintomi stimolando punti
distali (padiglione auricolare) rispetto alla loro sede è un concetto non intuitivo,
interpretabile secondo vari modelli. Per spiegare i meccanismi d’azione dell’
auricoloterapia sono stati proposti nel tempo diversi modelli interpretativi: riflesso
terapico, olografico, un modello che si rifà alla Thalamic Neuron Therapy (TNT)
e quello proprio della medicina tradizionale cinese (MTC). Il padiglione
auricolare costituisce un microsistema sul quale è presente la rappresentazione di
tutto l’organismo. Il modello riflesso terapico si basa sul principio fondante che in
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corrispondenza di un problema patologico presente nell’organismo si attivino, a
livello auricolare, zone o punti riflessi con caratteristiche ben definite,
obiettivabili con l’ispezione, la misurazione dell’impedenza cutanea e la
palpazione. I punti e le zone auricolari non sono la proiezione, ma solo la
rappresentazione dell’innervazione di un organo e di un territorio. Il modello
olografico postula che sul padiglione sia presente uno dei tanti microsistemi
rintracciabile sulla superficie del nostro corpo, quindi che stimoli opportunamente
condotti siano capaci di determinare una efficacia terapeutica. La TNT prevede
che a livello del sistema nervoso centrale esista in ogni momento un’immagine
dello stato di salute o di malattia del nostro organismo e che quindi, la
stimolazione del microsistema auricolare permetta di riorganizzare in maniera
corretta questi circuiti disfunzionali. Per la MTC l’orecchio esterno è strettamente
connesso con gli “Jing Luo” (canali o meridiani) e con gli “Zang-Fu” (organi e
visceri). Quando nell’organismo è presente uno squilibrio (alterazione del QI)
compaiono, in aree ben definite del padiglione auricolare, punti o zone che sono
evidenziabili con l’ispezione, la palpazione e la ricerca elettrica. Le prime
applicazioni dell’auricoloterapia nel campo delle tossicodipendenze iniziano negli
anni settanta, quando venne utilizzata sugli eroinomani in astinenza. Lavori
successivi hanno dimostrato che l’elettoagopuntura auricolare era in grado di
annullare i sintomi di astinenza in una popolazione di ratti morfino dipendenti
mediante l’attivazione di sistemi biologici legati alla produzione di sostanze
morfinosimili. Numerosi lavori si sono succeduti nel tempo in Francia, ma
soprattutto negli Stati Uniti (Lincoln Hospital di New York) con risultati
terapeutici molto soddisfacenti. La stimolazione auricolare ha dimostrato
un’azione clinica di tipo ansiolitico, antidepressivo, anti craving e sul
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comportamento compulsivo, agendo sui sistemi neurobiologici implicati nelle
dipendenze, come il sistema degli oppioidi, il sistema serotoninergico e il sistema
GABAergico. Anche l’azione di ottimizzazione della risposta allo stress ha un
ruolo molto importante nel prevenire le ricadute del paziente. La cura della
malattia non si può esaurire nella soppressione del sintomo, ma deve essere in
grado di produrre un nuovo equilibrio energetico più funzionale al benessere di
quel particolare individuo. I metodi e gli strumenti diagnostico-terapeutici
utilizzati seguono questa logica e impongono la centralità della relazione medico-
paziente come fattore fondamentale di guarigione. I soggetti dipendenti da
sostanze presentano numerose patologie correlate, sia somatiche che psichiche,
che possono essere trattate con l’auricoloterapia, nell’ottica, non solo della
risoluzione del singolo problema, ma soprattutto del recupero generale
dell’individuo. La cura è un ristabilire l’equilibrio dell’individuo, equilibrio che
interfaccia l’ambiente interno e quello esterno del soggetto. Una grande varietà di
mappe è stata costruita a livello del padiglione auricolare, nel 1956 il francese
Paul Nogier ipotizzò che nel padiglione si poteva riconoscere l’immagine di un
feto rovesciato. In contemporanea in Cina, ad opera dello Shanghai College of
MTC fu elaborata una mappa che si discostava per alcune localizzazioni da quella
francese. Così, il WHO ha creato una commissione di esperti con il compito di
raggiungere la standardizzazione dei punti e proporre una mappa condivisa. Nel
1987 si è raggiunto il consenso per 43 punti ai quali è stato assegnato un numero
in codice, un nome in Pinyin, un carattere cinese e un nome in inglese.
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CAPITOLO 4
4.1 EVIDENZE RELATIVE ALL’UTILIZZO DELL’AURICOLOTERAPIA NEI
DISTURBI PSICOPATOLOGICI
Il microsistema auricolare fornisce informazioni che, integrate con la storia
clinica del paziente, con l’esame obiettivo, con i risultati delle indagini
strumentali e di laboratorio, devono essere tradotte nella diagnosi auricolare. Nella
diagnosi dei disturbi psicopatologici si usa la diagnosi elettrica cioè si è notato che
i punti del padiglione auricolare presentavano delle variazioni della resistenza
elettrica cutanea. Su queste basi sono stati costruiti i cercapunti auricolari basati
sul principio della misurazione differenziale ( Pointoselect Digital). Quindi si
procede alla localizzazione di punti sensibili che vanno stimolati in vari modi : nel
modo classico attraverso l’infissione di aghi del tutto simili, se non per le
dimensioni ridotte, a quelli usati in agopuntura somatica oppure con stimolazione
elettrica transcutanea diversa, come frequenza usata, in base alla particolare
innervazione del padiglione auricolare. Queste metodiche da utilizzare durante la
seduta si integrano con tecniche di stimolazione dei punti auricolari continua nel
tempo attraverso l’utilizzo di aghi a semipermanenza, semi di vaccaria, sfere
metalliche. La stimolazione continua nel tempo, applicata tra una seduta e l’altra,
permette di ottimizzare i risultati ottenuti con la terapia ambulatoriale e può essere
considerata una forma di automassaggio del punto auricolare in quanto il paziente
si autostimola il punto con la pressione delle dita fino a 3-6 volte al giorno.
L’effetto dell’agopuntura nel controllare i sintomi psichici è molto interessante e
merita di essere approfondito. L’osservazione ricorrente che la stimolazione
auricolare possa rilassare il paziente e indurre sonnolenza non è una novità.
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Misurare l’effetto dell’agopuntura è tutt’altro che facile e richiede una serie di
strumenti psicometrici. Vari studi hanno contribuito a mettere in luce le
potenzialità dell’auricoloagopuntura in campo psicosomatico e psichiatrico. Una
delle caratteristiche dell’agopuntura auricolare è che, con il miglioramento della
sintomatologia, si riduce da una seduta all’altra il numero dei punti sensibili; la
perdita di sensibilità del padiglione rappresenta il tempo necessario per
l’organismo per recuperare l’omeostasi e correggere l’effetto “biologico” della
risposta di stress. Come per l’ansia anche per la depressione alcuni studi hanno
evidenziato che stimolando certe zone del padiglione si possa ottenere un valido
effetto antidepressivo agendo sui sistemi recettoriali sopra citati, quali il sistema
GABAergico, dopaminergico e serotoninergico.
CAPITOLO 5
5.1 FINALITA’ – IPOTESI DI LAVORO
L’integrazione tra medicina convenzionale e non convenzionale si rivela la più
vantaggiosa per il paziente che torna ad essere al centro del processo decisionale
del medico, ricevendo la cura più utile in ogni situazione. Il metodo risponde a
criteri di maggior economicità rispetto ad altre metodologie di tipo farmacologico.
Non produce nuove forme di dipendenza da farmaci ed è quasi completamente
privo di effetti collaterali e tossicità. Ha un’azione di riequilibrio dei “flussi
energetici” con effetti sia sul tono dell’umore che sul controllo dell’ansia con
azione sui meccanismi di regolazione delle fasi del sonno e di riduzione del
“craving”.
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5.2 OBBIETTIVO
L’obbiettivo dello studio è:
o Miglioramento del processo multidisciplinare di presa in carico integrata
o Aumento del livello di motivazione del paziente al trattamento per la cura
della tossicodipendenza
o Miglioramento del benessere soggettivo e della qualità di vita del paziente
tossicodipendente
o Riduzione della quantità e tipologia di farmaci prescritti e/o assunti con
potenziale d’abuso elevato.
5.3 INDICAZIONI
Al fine di formulare una diagnosi mi sono basata sul criterio anamnestico, sul test
di Hamilton per l’ansia, sul questionario “Rome depression inventory” per la
depressione. La Hamilton Anxiety Scale ( HAM_A) è una scala di valutazione
(compilata con l'esaminatore) sviluppata da Hamilton nel 1959. Non è uno
strumento diagnostico e non deve essere impiegata a tale scopo , non è specifica
per il disturbo d'ansia, ma valuta ed esplora la sintomatologia ansiosa
indipendentemente dal contesto psicopatologico e clinico, dal momento che la
componente ansia viene ritrovata in qualunque ambito diagnostico.
E' composta da 14 item che esplorano le due principali aree dell'ansia, quella
somatica ( item da 7 a 13) e quella psichica (item da 1 a 6 ed item 14). il
punteggio varia da un minimo di 0 ad un massimo di 56, ed il punteggio
patologico è maggiore di 18. Altra scala utilizzata nello studio è la Rome
Depression Inventory, una scala di valutazione della depressione, compilata dal
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paziente stesso e permette di ottenere un punteggio che misura lo stato di
depressione attuale. Per quanto riguarda il punteggio da considerare patologico:
nel maschio, viene stimato maggiore di 34, e nella femmina maggiore di 40.
Anche gli item di questa scala indagano la sintomatologia correlata all'espressione
affettiva del disturbo dell'umore quale per esempio : pessimismo, dolore morale,
anedonia, inadeguatezza, riduzione dell'interesse e piacere nelle normali attività e
la sintomatologia correlata all'espressione cognitiva/somatica quale ipocondria,
anoressia e perdita di piacere verso il cibo,insonnia ecc. Sono state scelte queste 2
scale per la riconosciuta forte relazione tra ansia e depressione nella pratica clinica
sia sulla popolazione in genere che nella coorte dei tossicodipendenti. Ho preso in
considerazione pazienti con diagnosi di dipendenza da sostanze che presentavano
disturbi psichiatrici non gravi come sindrome ansiosa, turbe del sonno tipo
insonnia, sindromi depressive, disturbi somatiformi.
5.4 CONTROINDICAZIONI
Assolute
- Patologie flogistiche e infettive in atto del padiglione auricolare.
- Paziente agitato e non collaborante.
- Patologie dolorose non ancora diagnosticate.
- Paziente defedato.
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Relative
- Gravidanza
- Turbe della coagulazione
- Pazienti portatori di pace-maker
- Uso di farmaci che riducono la risposta alla terapia (cortisone,neurolettici
e benzodiazepine ad alte dosi, nimesulide)
5.5 DISEGNO DEL PROGETTO
Iniziale durata di 6 settimane con l’obiettivo di valutare l’efficacia
dell’auricoloterapia come terapia adiuvante quelle standard per il trattamento delle
patologie psichiche correlate alla dipendenza da sostanze. Sulla base delle
casistiche afferenti all’ambulatorio del SerT 2 U.O. di Orzinuovi sono stati
arruolati 6 pazienti rientranti nei criteri diagnostici sopra definiti. La
somministrazione di auricoloterapia è avvenuta con un calendario di 4 (quattro)
settimane con sedute intervallate tra loro di una settimana. Dai dati in letteratura i
disturbi più comunemente in comorbilità tra loro sono il disturbo depressivo
maggiore, la distimia, il disturbo post-traumatico da stress ed il disturbo d'ansia
generalizzato. La comorbilità tra ansia e depressione è associata generalmente con
una sintomatologia più grave, maggior disagio psicologico e complessivo
indebolimento psicofisico. Rispetto ai soggetti con un solo disturbo , questi
pazienti manifestano inoltre una disabilità funzionale più marcata, un più grave
deterioramento nell'area sociale e lavorativa , una maggiore quantità di sintomi ed
ovviamente una predisposizione all'uso, abuso di sostanze stupefacenti ,
rispondendo meno ai trattamenti convenzionali.
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E’ stata utilizzata la diagnosi elettrica con la misurazione della resistenza elettrica
della cute con il Pointoselect Digital. Per la terapia è stata utilizzata la
stimolazione elettrica dei punti trovati ( frequenza G di Nogier), seguita
dall’applicazione di semi di vaccaria da togliere un giorno prima della seduta
successiva. Sono state utilizzati punti funzionali di primo livello ad azione
generale come:
E punti ad azione specifica come:
Aggressività (Lo2) Riduce l’aggressività,l’irritabilità e la frustrazione.
Shen men (TF4) Riequilibrio generale e psichico
Point 0 (HX1) Centro fisiologico e elettrico del padiglione
Ansia 1 (Lo1) Riequilibrio psichico. Agisce su ansia, paura,
somatizzazioni.
Ansia 2 (Tg2) Azione ansiolitica e di rilassamento
Depressione (Lo8) Azione su depressione reattiva ed
endogena, serotoninergico.
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5.6 DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
Da questi presupposti si procede alla descrizione del campione preso in esame da
questo studio e si precisa che sono stati arruolati n. 6 pazienti di età compresa tra i
20/40 anni, 5 maschi ed una sola femmina, 4 con titolo di studio medie inferiori e
2 medie superiori. Di 6 pazienti 4 sono occupati stabilmente mentre gli altri 2
disoccupati, tutti destrimani. Per quanto riguarda la diagnosi formulata in generale
il campione è omogeneo per quanto riguarda la diagnosi di polidipendenza, si
individuano due sottotipi di pazienti: 1) quattro individui con sostanza primaria
Fegato (CO13) Rilassamento muscolare sia la componente liscia
che quella striata
Jerome (HX12) Azione di riequilibrio sul sistema
neurovegetativo.Rilassamento della muscolatura
scheletrica. Compulsione.
Sanjiao (Co17) Triplo riscaldatore. Punto energetico.
Bosh (HX1-2) Nelle disassuefazioni da sostanze
Insonnia (SF 2)
Bocca (Co1)
Neurovegetativo (HX4) Riequilibrio orto-parasimpatico
Talamo (AT2) Riequilibrio psichico.
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oppiacei 2) due con utilizzo di sostanza primaria cocaina. A tutti i componenti del
campione esaminato è stata riscontrata espressione sintomatologica di disturbo
d'ansia in comorbilità con deflessione del tono dell'umore in senso depressivo.
Tale espressione sintomatologica viene evidenziata anche dal punteggio delle
scale autovalutative utilizzate. Nelle tabelle VI e VII sono descritti i punteggi
dell'ansia e della depressione a tempo zero ( per convenzione definito prima
dell'intervento auricoloterapia) e a T1, stabilito per convenzione a conclusione
delle sedute di auricoloterapia).
Tabella I = ETA’
20-25 anni 26-30 anni 31–35 anni 36–40 anni
2 1 1 2
Tabella II = SESSO
maschio femmina
5 1
Tabella III = TITOLO DI STUDIO
elementari Medie inf. Medie sup. laurea
0 4 2 0
Tabella IV = OCCUPAZIONE
studente Occupato stabilmente disoccupato
0 4 2
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Tabella V = DISTRIBUZIONE IN BASE AL TEST PREFERENZA DI LATO
destrimane mancino
6 0
Tabella VI = PUNTEGGIO DEL TEST DI HAMILTON
TEMPO 0 TEMPO 1
PAZ. FISA 33 23
PAZ. OIGI 8 3
PAZ. CIFO 15 5
PAZ. CASE 18 3
PAZ. SIMI 16 5
PAZ. MIMO 30 21
Tabella VII = PUNTEGGIO ROME DEPRESSORY SCALE
TEMPO 0 TEMPO 1
PAZ. FISA 52 32
PAZ. OIGI 33 32
PAZ. CIFO 63 41
PAZ. CASE 39 34
PAZ. SIMI 42 30
PAZ. MIMO 77 62
Risultano astinenti dalle sostanze stupefacenti da almeno 6 mesi con remissione
protratta della dipendenza, ad eccezione del paziente MIMO che ha ancora attivo
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un abuso di benzodiazepine e abuso di cocaina. Tre dei sei pazienti arruolati sono
in trattamento farmacologico per la dipendenza da oppiacei e cinque in
trattamento psicosocioriabilitativo con colloqui clinici psicologici di sostegno o
psicoterapia, che integrano e rafforzano la motivazione alla cura delle
problematiche correlate alla tossicodipendenza.
CAPITOLO 6
6.1 DISCUSSIONI E CONCLUSIONI
Nella popolazione trattata non sono stati riportati eventi avversi importanti, né si
sono evidenziate cause di sospensione del trattamento. Nello specifico
comparando i dati dei punteggi delle tabelle VI e VII ritengo opportuno descrivere
le problematiche psicopatologiche di ogni paziente per dare evidenza ai risultati
ottenuti con le sedute di auricoloterapia. Preciso che la popolazione sottoposta a
tale intervento è risultata compliante alla proposta terapeutica in quanto sofferente
e quindi consapevole degli aspetti psicosomatici espressi.
In tutti i sei pazienti ho stimolato il punto schen men, point 0 e talamo per un
riequilibrio generale.
Nella fattispecie prendendo in esame la tabella VI la prima paziente con sigla
FISA, unica femmina a “Tempo 0” deponeva per un punteggio patologico nella
scala di Hamilton, con gli item a punteggio alto sia sul versante dell’ansia
somatica che dell’ ansia psichica. Per tali caratteristiche sono stati stimolati i punti
auricolari SHENMAN, ANSIA 1, ANSIA 2, ANTIDEPRESSIVO, SANJAO e
FEGATO a conferma del fatto che nell'espressione sintomatologica dell'ansia
psichica e somatica vi sono le caratteristiche di stress ed indebolimento
psicofisico che la paziente descriveva come stanchezza mentale e debolezza
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fisica . Al “tempo 1”, alla conclusione delle sedute, il punteggio si è
notevolmente ridotto sotto il valore patologico in entrambe le componenti
ansiogene, con espressione del benessere psicofisico della paziente che conferma
di sentirsi più energica, meno abulica e più rilassata nell'affrontare le situazioni di
stress quotidiano.
Prendendo in considerazione il secondo paziente con sigla OIGI, si evidenza la
notevole riduzione del valore sotto soglia patologica nell'area dell'ansia psichica
ed in quella somatica da (8) a (3). Per questo paziente si vuole precisare che i
punti stimolati sono quelli utilizzati per la paziente Fisa con la variante della
associazione del punto JEROME e BOSH che hanno efficacia nei soggetti con
marcata compulsione verso la sostanza. Si evidenzia che il paziente in relazione
ad un evento stressante ebbe una ricaduta nell'uso di sostanze stupefacenti con
marcato craving verso oppiacei assunti con significato autoterapico e sedativo
dell'ansia generalizzata.
Il terzo paziente con sigla CIFO, esprime disagio appannaggio dell'ansia psichica,
anch'egli, dopo le sedute presenta una netta riduzione della espressione
sintomatologica ed un punteggio decisamente ridotto sotto il valore soglia della
patologia ansiogena. Sono stati stimolati i punti poc'anzi descritti per gli altri
pazienti in associazione al punto BOCCA che va ad agire nel contenimento
dell'ansia espressa negli attacchi di panico e nelle fobie che il paziente descriveva
come evidentemente stressanti e di difficile gestione. Riducendosi la componente
ansiogena dopo le sedute di auricoloterapia il paziente conferma anche la
attenuazione e la scomparsa delle paure fobiche .
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Idem per il paziente con sigla CASE per il quale vale il discorso poc'anzi
espresso per la paziente FISA in quanto simile come caratteristiche
psicopatologiche con l’aggiunta del punto AGGRESSIVITA’ per la componente
d’azione sulla frustrazione. A seguito di azioni arbitrarie il livello di frustrazione
del paziente CASE era cresciuto con conseguente aumento della aggressività per il
mancato soddisfacimento di un desiderio.
Per quanto riguarda il paziente con sigla SIMI si precisa che la problematica
psicopatologica di maggior significato per lo stesso veniva evidenziata con un
punteggio alto nei confronti dell'ansia psichica espressa in termini di insonnia
grave , al termine delle sedute il valore si riduce notevolmente con ripristino del
ritmo sonno-veglia. Per l'insonnia sono stati stimolati i punti INSONNIA,
NEUROVEGETATIVO e quelli specifici dell'ANSIA per la genesi dell'insonnia
correlata all'espressione sintomatologica dell'ansia psichica.
Di particolare attenzione la problematica di MIMO che presenta i punteggi più
alti di tutti i pazienti nelle due scale valutative per il quale non è stato facile
reperire i punti da stimolare in quanto come sopra descritto il paziente presentava
una problematica di abuso di benzodiazepine. Questo conferma il dato in
letteratura che vi è controindicazione alla terapia auricolare quando il paziente è
trattato farmacologicamente con alte dosi di psicofarmaci. Il paziente con sigla
MIMO ha ancora attiva la problematica di abuso da benzodiazepine e l’utilizzo,
anche se non quotidiano di sostanze stupefacenti quali cocaina; nonostante
ciò a T1 i valori dell’ansia ( più elevata il valore di quella psichica) e della
depressione si sono notevolmente ridotti consentendo una minor espressione
sintomatologia e una migliore qualità di vita riferita dal paziente e dai suoi
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famigliari. Accusando meno ansia il paziente ha notevolmente ridotto l’assunzione
di benzodiazepine acquisendo maggior consapevolezza della problematica di
polidipendenza e conseguente migliore compliance ai trattamenti
psicofarmacologici.
Nella tabella VII che indaga la sintomatologia depressiva, per tutti e sei i pazienti
arruolati vi è riduzione del punteggio prevalentemente patologico nell'area della
depressione di tipo somatico, eccezione per il paziente con sigla OIGI che
presenta valori sottosoglia patologica con, anche se minima, riduzione del valore a
T1. Per tutti questi pazienti è stato stimolato il punto antidepressivo che rafforzato
dalla stimolazione degli altri punti ha dato esito positivo alla riduzione del
punteggio della depressione sulle scale utilizzate.
Ovviamente i risultati dello studio hanno un valore puramente esplorativo a causa
dell’esiguità della casistica osservata e della brevità dello studio. Ciò nonostante,
gli effetti osservati empiricamente, suggeriscono che l’aggiunta del trattamento
auricoloterapico alle terapie convenzionali della dipendenza da sostanze ha
migliorato globalmente il benessere del paziente. Questo potrebbe costituire un
razionale per una terapia di associazione e potenziamento al fine del
miglioramento della qualità di vita dei pazienti.
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