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opere
Vita
Fonti Cred iti
Le opere
La Vita
Piero della Francesca fu uno dei più grandi pittori italiani del Quattrocento. Passò la maggior parte della vita nella città natale di San sepolcro, ma lavorò anche in alcuni dei maggiori centri artistici del tempo, incluse Firenze, Roma e Urbino, e la sua opera più vasta giunta a noi, un famoso ciclo di affreschi sulla Storia della vera Croce, si trova ad Arezzo. Piero fu un matematico tanto quanto un artista e i suoi dipinti hanno una purezza quasi geometrica, combinata con un'immensa dignità e una solare limpidezza di colori. Fu richiesto da alcuni dei maggiori mecenati del tempo ed ebbe un'influenza considerevole sui suoi contemporanei, ma dopo la morte la sua fama declinò. Anche se è stato poco conosciuto per secoli, oggi è considerato uno dei giganti del Rinascimento.
Storie della vera Croce
Nel 1447 la famiglia aretina Bacci affidò al fiorentino Bicci di Lorenzo l’incarico di decorare la Cappella Maggiore della chiesa, allora sotto il loro patronato. Alla morte del pittore, nel 1452, erano stati dipinti, nella grande volta a crociera, soltanto i quattro " E vangelisti" , il prospetto dell’arco trionfale con il " Giudizio Universale" e i due " Dottori della Chiesa" nell’intradosso dell’arco. Si presume che Piero della Francesca abbia subito proseguito i lavori, iniziando dalla parte interrotta. I l tema del ciclo è tratto dalla " Leggenda Aurea" di Jacopo da Varagine, fonte iconografica sulla quale si basano molte raffigurazioni degli artisti toscani ed italiani a partire dal Trecento.La vicenda narrata pittoricamente attraverso 12 episodi principali, inseriti nei diversi registri che compongono il ciclo, comincia dalla Morte di Adamo, rappresentata nel lunettone della parete destra e si conclude con l’E saltazione della Vera Croce, nel lunettone della parete sinistra, e l' Annunciazione, non seguendo tuttavia la sequenza cronologica di esecuzione degli affreschi realizzati dall’alto verso il basso, da sinistra verso destra, su 7 diverse " pontate" e ripartita in oltre 250 " giornate di lavoro" .
la Cappella
M aggiore
Le SCENE
Le SCENE
Sequenza scene
Sequenza scene1) Morte di Adamo
2) Sollevamento della vera croce
3) Adorazione della vera croce
4) Il sogno di Costantino
5) La vittoria di Costantino su Massenzio
6) Tortura dell’ebreo
7) Scoperta della vera croce
8) La battaglia di Eraclio e Cosroe
9) L’imperatore Eraclio riporta la vera croce a Gerusalemme
10) L’annunciazione
11) San Ludovico
M orte d i Adam o
D ESCRIZIONE Particolari
PRIM A SCENA: M ORTE D I
AD AM O
Adamo morente e Seth incontra l’arcangelo Michele. Intorno ad Adamo morente, la moglie Eva, oramai vecchissima, il figlio Seth anch’esso incanutito e giovani nipoti stanno ad ascoltare le ultime volontà del patriarca.
Particolari M ORTE D I AD AM O
M orte d i Adam o Particolare
M orte d i Adam o Particolare
M orte d i Adam o Particolare
M orte d i Adam o Particolare
Il sollevam ento del
legno della croce
D ESCRIZIONE Particolari
Seconda scena: Il sollevam ento del
legno della croce
Tre uomini sono al lavoro per sistemare a terra il pesante e grosso trave, ma prima occorre alzarlo sottoponendosi ad uno sforzo notevole, forse superiore alle loro forze, con l’ausilio delle sole braccia e di un modesto puntello di legno.
Particolari Il sollevam ento del legno
della croce
Sollevam ento legno della croce
Adorazione D EL SACRO LEGNO ED
INCONTRO D ELLA REGINA D I SABA
CON RE SALOM ONE
D ESCRIZIONE Particolari
TERZA SCEN A: AD ORAZIONE D EL SACRO
LEGNO ED INCONTRO D ELLA REGIN A D I
SABA CON RE SALOM ON E
La regina di Saba con cinque ancelle giunta in prossimità di quel Legno s’inginocchia assorta in preghiera in un paesaggio etereo di colline e magnifici alberi. Il ricevimento nella reggia contrappone ed unisce allo stesso tempo la regina di Saba al re Salomone. La regina, inchinatasi per ossequiare il re di Gerusalemme, occupa con le cinque ancelle del suo seguito la parte destra della scena, mentre il re, posto al centro della scena, è accompagnato alla sinistra da quattro chierici ed alti dignitari di corte.Salomone è coperto da un mantello tessuto a fiori di melograno: segno di abbondanza e ricchezza.
Particolari AD ORAZIONE D EL SACRO
LEGN O ED IN CONTRO D ELLA REGINA
D I SABA CON RE SALOM ON E
Adorazione D EL
SACRO LEGNO ED
INCONTRO D ELLA
REGINA D I SABA
CON RE
SALOM ONE
Particolare
Adorazione D EL SACRO LEGNO ED
INCONTRO D ELLA REGINA D I
SABA CON RE SALOM ONE
Particolare
SOGNO D I
COSTANTINO
D ESCRIZIONE Particolari
QUARTA SCENA: SOGNO DI COSTANTINO
L’angelo si rivela di notte a Costantino
L’imperatore Costantino, difeso dai suoi soldati, riposa nella sua tenda alla vigilia della battaglia finale con Massenzio quando in sogno appare l’angelo.
Particolari il sogno di
Costantino
SOGNO DI COSTANTINO PARTICOLARE
La vittoria d i Costantino
su M assenzio
D ESCRIZIONE Particolari
Q uinta SCENA: VITTORIA D I
COSTANTINO
Costantino insegue Massenzio in prossimità del Tevere mostrando in alto la croce. Da una parte del fiume l’esercito vittorioso compatto dietro l’imperatore, dall’altra l’immagine di soldatesche fugaci e sconfitte.
Particolari La vittoria d i Costantino su
M assenzio
La vittoria d i Costantino
su M assenzio Particolare
La vittoria d i
Costantino
su M assenzio
Particolare
SU PPL IZIO
D ELL ’EBREO
D ESCRIZIONE Particolari
Sesta SCENA: SU PPLIZIO
D ELL ’EBREO
Dentro le mura fortificate della città il giudice afferra i capelli dell’ebreo calato nel pozzo da due guardie allo scopo di farsi rivelare il luogo dove sono state interrate le croci del Golgota.
Particolari SU PPLIZIO
D ELL ’EBREO
SU PPL IZIO D ELL ’EBREO
PARTICOLARE
RITROVAM ENTO E
VERIFICA D ELLA VERA
CROCE
D ESCRIZIONE Particolari
SETTIM A SCENA:
RITROVAM ENTO E VERIFICA
D ELLA VERA CROCE
Elena seguita dalle dame di corte e da un nano, riccamente vestito, assiste su indicazione di Giuda al disseppellimento delle croci scavate e sorrette da cinque incaricati. La scena si svolge in prossimità della città di Gerusalemme distesa sulle pendici collinari.
Particolari RITROVAM ENTO E
VERIFICA D ELLA VERA
CROCE
RITROVAM ENTO E VERIFICA
D ELLA VERA CROCE Particolare
RITROVAM ENTO E
VERIFICA D ELLA VERA
CROCE. Particolare
RITROVAM ENTO E
VERIFICA D ELLA
VERA CROCE
Particolare
La battaglia d i Eraclio e Cosroe
D ESCRIZIONE Particolari
OTTAVA SCENA: La battaglia
d i Eraclio e Cosroe
In questa scena si notano le teste stridere contro i cavalli bianchi; prospetti, profili perduti, di vincitori, di vinti guardarsi da vicino; le armature distrutte dalle armi ; i gesti brevi, angolati o in dirittura, incastrarsi insieme, e così fermi, come simili quote cromatiche, infatti tra un braccio che vibra il colpo e l’uomo che ricade sgozzato, appare, impassibilmente emblematica, la curva lunata del cavallo bianco e, di sopra, l’impresa delle bandiere.
Prospettiva
Particolari La battaglia d i Eraclio
e Cosroe
La battaglia di Eraclio e Cosroe (ca. 1460) (lato sinistro)
La battaglia di Eraclio e Cosroe (ca. 1460) (lato destro)
Prospettiva La battaglia di Eraclio e Cosroe
La battaglia di Eraclio e Cosroe
Particolare
La battaglia di Eraclio e Cosroe Particolare
L ’ im peratore Eraclio riporta la
vera croce a Gerusalem m e
D ESCRIZIONE Particolari
NONA SCENA: L ’ im peratore
Eraclio riporta la vera croce a
Gerusalem m e
Eraclio scalzo e senza cappello sorregge e porge la Croce alle porte di Gerusalemme: cinque alti dignitari compongono il corteo imperiale mentre rappresentanti del popolo di Gerusalemme attendono inginocchiati il ritorno della Croce.
Particolari L ’ im peratore Eraclio
riporta la vera croce a
Gerusalem m e
L ’ im peratore Eraclio
riporta la vera croce a
Gerusalem m e
Particolare
L ’ im peratore Eraclio
riporta la vera croce a
Gerusalem m e
Particolare
L ’annunciazione
ParticolariD ESCRIZIONE
D ecim a scena: L ’annunciazione
I raggi emanati dal Padreterno illuminano la scena dell’angelo annunziante che si rivela alla Vergine.
Particolari L ’annunciazione
L ’annunciazione
Particolare
L ’annunciazione Particolare
San Ludovico
D ESCRIZIONE
D escrizione San Ludovico
Il Santo è rappresentato nell’affresco in dimensioni quasi naturali. E’ un giovane, che indossa il saio francescano sotto il bel piviale vescovile, fermato al collo da un ricco bottone, e una mitria bianca con fregi dorati e gioie; impugna con la destra il pastorale e regge con la sinistra un libro, rappresentato in modo tale da far pensare che l’immagine andasse apprezzata da un punto di vista un po’ ribassato. La figura è girata leggermente verso destra e fissa intensamente un punto al di fuori del quadro: probabilmente la direzione dello sguardo è anch’essa in relazione con l’ubicazione originale dell’opera, che appare intensamente illuminata da sinistra.
• La polittico della m isericord ia
• Flagellazione d i cristo
• La natività• Battesim o d i cristo
• La M adonna d i Senigallia
• Dittico dei Duchi di Urbino• M adonna del parto
• Sigismondo Pandolfo Malatesta• Sigism ondo M alatesta e san Sigism ondo
• Sacra Conversazione
• I l Polittico di Perugia• L a Resurrezione• San Giuliano • M addalena
• I l Polittico di Sant’Agostino
ALTRE OPERE
La pala della m isericord ia
D ESCRIZIONE
La pala della m isericord ia
Nel 1445, la Compagnia della Misericordia, una confraternita di Borgo San Lorenzo, commissionò a Piero un polittico da eseguirsi in tre anni. Dato il tempo a disposizione il polittico doveva essere dipinto con colori preziosi e avere un solido sfondo dorato. Piero non rispettò i tempi indicati nel contratto, essendo onerato di impegni su progetti più importanti. I l polittico fu terminato soltanto circa 20 anni più tardi. Le parti più vecchie sono i due pannelli con San Sebastiano e San Giovanni Battista, alla sinistra del pannello principale. Nessun'altra figura di Piero, più di questo San Sebastiano, mostra una così stretta relazione coi nudi di Masaccio, sia pure in una posa piuttosto sgraziata ma realistica. Poco più tardi Piero dipinse i pannelli del timpano, con la Crocifissione al centro, e San Benedetto, l'Angelo e la Madonna dell'Annunciazione e san Francesco ai lati. Le figure di Sant'Andrea e san Bernardino furono completate attorno al 1450.
La crocifissione
Particolare
Particolare
La m adonna della
m isericord ia
La madonna apre le braccia ad accogliere i fedeli sotto il suo mantello; il gesto maestoso contraddice la la spazialità indeterminata del fondo oro e crea un preciso vano spaziale che racchiude le figure dei devoti.
Particolare
Particolare
Particolare
San Francesco
Flagellazione d i Cristo
PiantaD ESCRIZIONE Prospettiva
Flagellazione d i Cristo
Questo pannello fu dipinto da Piero durante la sua prima visita a Urbino. La composizione è divisa in due parti, separate dalla colonna che sostiene il tempio entro il quale avviene la fustigazione del Cristo. Sulla destra ci sono tre personaggi non identificati disposti a semicerchio. Al loro tempo erano certamente molto conosciuti e il dipinto potrebbe rappresentare le loro fattezze reali. L'importanza dell'architettura in questo dipinto, con l'elegante tempio classicheggiante, sembra suggerire una sintonia tra Piero e le teorie del tempo. L'osservatore deve porsi al centro del dipinto ottenendo così una unitarietà attraverso l'uso di un singolo, rigoroso punto di vista. Il dipinto è un perfetto esempio di prospettiva lineare del Quattrocento. Piero comunque non perde la sua attenzione al dettaglio, come nel soffitto del tempio o nella scultura in bronzo sulla colonna coi suoi splendidi riflessi di luce. Il magnifico tessuto damascato indossato dal personaggio all'estrema destra, col suo contrasto di blu e oro, rivela l'interesse di Piero per i tessuti lussuosi e per gli abbigliamenti più raffinati che molti pittori fiorentini avevano eliminato completamente dai propri lavori.
Particolare Flagellazione
Particolare Flagellazione
Particolare Flagellazione
Pianta della flagellazione con
l’ indicazione della zona compresa fra i
due raggi visuali estremi
Schema prospettico
La natività
D ESCRIZIONE
D escrizione La natività
Preciso è il riferimento all’arte fiamminga, di Van Eyck, nella natività di Piero della Francesca, ma l’attenzione all’episodio, la cura nella descrizione naturalistica delle erbe, degli uccelli, la sottile perfezione della pittura nei volti, nelle capigliature, nei particolari degli abiti, appaiono riassorbire nell’immobile fissità della visione pierfrancescana, che trasforma l’episodio in un momento assoluto e eterno.
Particolare Natività
Battesim o d i
Cristo
ProspettivaD ESCRIZIONE
D escrizione Battesim o d i Cristo
Conservato alla National Gallery di Londra, il Battesimo di Cristo, opera di Piero della Francesca, è uno dei capolavori del primo Rinascimento. Le figure, ormai estremamente lontane dagli artifici gotici, sono definite con accurato realismo nei contorni e nei volumi. La religiosità umanizzata si riflette nelle espressioni di Gesù e del Battista, come nelle figure femminili che osservano la scena, segretamente consapevoli di ciò a cui stanno assistendo. La luminosità diffusa che pervade il paesaggio è simbolo, come la colomba, di una nuova armonia tra le sfere celesti e l'esistenza terrena.
Particolare Battesim o
Angeli.
Particolare
Battesim o
Particolare
Battesim o, un
N eofita
Schema prospettico del battesimo di cristo
La M adonna d i Senigallia
D ESCRIZIONE
D escrizione La M adonna d i
Senigallia
Quest’opera considerata una delle più alte del maestro è stata definita un’armoniosa sintesi tra il monumentale e l’intimo .
Particolare
Dittico dei Duchi di Urbino
D ESCRIZIONE Lato tergale
Descrizione Dittico dei Duchi di Urbino
In questi due pannelli relativamente piccoli, Piero si impegna in una costruzione compositiva piuttosto difficile e mai affrontata prima. Dietro il ritratto di profilo dei due soggetti, che iconograficamente si rifà alla tradizione araldica dei ritratti su medaglia, l'artista aggiunge uno straordinario paesaggio che si estende in profondità fino a perdersi in una nebbiosa distanza. La relazione tra il paesaggio e i ritratti è inoltre molto stretta anche nel significato: i ritratti, coi loro profili solenni, dominano sul dipinto così come i soggetti dominavano sulla vastità dei possedimenti. L 'audacia della composizione è evidente in questo passaggio repentino tra i due diversi piani prospettici. L 'abilità di Piero nella resa dei volumi è accompagnata dalla sua attenzione al dettaglio. Attraverso un attento uso della luce ci dà una descrizione miniaturistica dei gioielli di Battista Sforza, delle grinze e dei nevi presenti sulla pelle olivastra di Federico. I ritratti dei duchi, eseguiti forse fra il 1465-'66 o nel 1474, emigrarono a Firenze nel 1631, con tutto il patrimonio artistico dell' ultimo Della Rovere. E fino all'800 furono scambiati per i volti di Petrarca e Laura o Sigismondo Malatesta e Isotta.
Battista
Sforza
Federico da
M ontefeltro
Lato tergale del d ittico dei duchi d i
U rbino
Il trionfo d i Federico da M ontefeltro
schem a
Schem a
Il trionfo d i Battista Sforza
schem a
Schem a
M adonna del
parto
D ESCRIZIONE
D escrizione M adonna del parto
Piero della Francesca dipinse la straordinaria e toccante immagine della Madonna del Parto, distante come una visione celeste eppure viva e reale nella sua freschezza poco più che adolescente. L ’affresco era destinato a completare la parete di fondo dell’altare maggiore dell’antica chiesa di Santa Maria di Momentana. La chiesa subì una completa distruzione nel 1785 a seguito di un disastroso terremoto che lasciò miracolosamente in piedi solo la parete con l'affresco. L 'opera fu successivamente staccata dal muro ed inserita in una nicchia presso l'altare maggiore di una nuova chiesa. Nel 1889, dopo oltre un secolo di oblio, l'affresco fu " riscoperto" come capolavoro di Piero della Francesca. Dal 1956 fino al suo restauro (1992/1993) la Madonna del Parto è stata conservata all'interno di nuova cappella realizzata ristrutturando la fabbrica precedente.
Particolare
M adonna del Parto
Particolare M adonna del parto
Sigismondo Pandolfo Malatesta
D ESCRIZIONE
Descrizione Sigismondo Pandolfo Malatesta
I l ritratto fu eseguito da Piero della Francesca durante un soggiorno a Rimini tra il 1450 e il 1451. I l ritratto del condottiero raffigurato di profilo, con una assoluta astrazione, riprende l’iconografia ufficiale delle medaglie, anche se nel dipinto è evidente una attenzione naturalistica nella minuziosa descrizione del tessuto della veste, dei capelli e dell’incarnato, derivante a Piero dalla conoscenza dei pittori fiamminghi, in particolare Rogier van der Weyden. I l ritratto dipende da quello celebrativo del condottiero presente sulla medaglia eseguita da Matteo de’ Pasti nel 1450.
Sigism ondo M alatesta e san
Sigism ondo
D ESCRIZIONE
D escrizione
Questo affresco realizzato da Piero della Francesca nel Tempio malatestiano raffigura Malatesta in preghiera di fronte al suo santo patrono, san Sigismondo.
Sacra conversazione
Pianta e
sezione
D ESCRIZIONE
Personaggi
D escrizione Sacra conversazione
La Madonna col Bambino, o Pala di Brera, è l'opera che meglio rappresenta l'arte di Piero della Francesca. I santi e gli angeli si raggruppano a semicerchio intorno alla Madonna, che è il centro da cui essi dipendono, mentre lo spazio antistante è assicurato dalla presenza di Federico. La scena si svolge entro un'architettura che, per la perfetta rispondenza di tutte le parti fra loro, possiamo immaginare a croce greca, con volte a botte e una probabile cupola al centro. La figura geometrica dominante è il cerchio in un complesso e calcolato rapporto di linee curve. L 'uovo qui assume il significato della perfezione geometrica. illuminato da una luce uniforme, indicato alle linee prospettiche dell'architrave, polarizza la nostra attenzione, come fulcro, insieme alla sottostante testa della Madonna, dello spazio architettonico e degli uomini in esso contenuti.
Particolare Sacra conversazione
M adonna con
bam bino
Federico da
M ontefeltro
Particolare del cantino absidale
Pianta e sezione dell’architettura della
Sacra Conversazione
Schem a per l’ identificazione dei personaggi
della Sacra Conversazione
Pala d i Perugia
D ESCRIZIONE
D escrizione Pala d i Perugia
In Vite degli artisti, Giorgio Vasari descrive un polittico di Piero della Francesca per il convento di Sant'Antonio di Perugia che oggi si trova alla Galleria Nazionale dell'Umbria della stessa città. Lo stile e la qualità non sono uniformi e diverse parti sono stimate lavoro di assistenti. Degne di nota sono la scena dell'Annunciazione che forma il registro superiore, realizzato con uno schema prospettico eccezionale, e alcune figure in basso che spiccano contro un fondo oro (un tipo di rappresentazione molto più arcaico) . Queste discrepanze stilistiche hanno portato a supporre che la pala non fosse in origine prevista nella forma attuale e che l'Annunciazione sia un'aggiunta successiva.
M adonna con
bam bino
SANT’ANTONIO E
SAN GIOVANNI BATTISTA
SAN FRANCESCO E SANT’ELISABETTA
D’UNGHERIA
Particolare
L ’annunciazione
PiantaProspettiva
Annunciazione Particolare del colonnato
Schem a planim etrico parziale
dell’annunciazione
Schema prospettico dell’annunciazione
La resurrezione
D ESCRIZIONE
D escrizione La resurrezione
La splendida Resurrezione di Cristo, di Piero della Francesca, nel palazzo comunale di Sansepolcro, ha sollecitato nella critica moderna numerose interpretazioni simboliche; in particolare il paesaggio sullo sfondo, nel quale compaiono contemporaneamente alberi spogli e frondosi, indicherebbe che qui la resurrezione è messa in simbolica relazione non solo con il concetto di rinascita spirituale, ma anche con il rinnovarsi e il rinascere della natura nell’avvicinarsi delle stagioni.
Particolare resurrezione
Particolare resurrezione
San Giuliano
D ESCRIZIONE
D escrizione San Giuliano
1455-60 - Affresco, 130 x 105 cm - Pinacoteca Comunale, Sansepolcro. Questo è l'unico frammento rimasto della decorazione ad affresco di Piero nella chiesa di Sant'Agostino in Borgo San Sepolcro.
Particolare
Particolare san Giuliano
M addalena
D ESCRIZIONE
D escrizione
Al 1460 o agli anni immediatamente successivi risale la Maddalena affrescata da Piero della Francesca nel duomo di Arezzo; possentemente costruita come un’architettura umana nella perfetta simmetria del contorno, questa figura appare immersa in una luce nitida e ferma che ne modella il volume e ne definisce i piani.
Polittico del S. Agostino
(1 460-70)
Nel 1454 fu commissionata a Piero della Francesca una pala d'altare per la chiesa di Sant'Agostino, a Sansepolcro, ma, lavorando con la sua solita lentezza, la completò solo nel 1469. Durante il Cinquecento e il Seicento fu smembrata e oggi ne rimangono solo delle parti suddivise in vari musei. Il pannello centrale non esiste più, ma quattro pannelli di santi che quasi certamente lo fiancheggiavano si trovano oggi in varie collezioni. Comprendono sant'Agostino (Museu de Arte Antigua, Lisbona), san Michele (National Gallery, Londra), una figura di identità incerta, forse san Giovanni evangelista o san Simone l'apostolo (Collezione Frick, New York) e san Nicola a Tolentino (Museo Poldi Pezzoli, Milano). Ci sono inoltre altre piccole tavole che fanno probabilmente parte della pala.
Pannello 1 Pannello 2
Polittico del S. Agostino (1460-70)
Polittico del S. Agostino (1460-70)
Opere Attribuite a Piero della
Francesca
• VedutA D I U NA CITTA ID EALE
Veduta d i una citt idealeà
Tra i dipinti attribuiti a Piero della Francesca con molta probabilità ci sono uno o due ritratti e alcune immagini della Madonna con Bambino. Più interessante, però, è uno straordinario pezzo di architettura che oggi si trova alla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino: la, che raffigura una città rinascimentale ideale. Non ci sono prove effettive che l'opera sia di Piero della Francesca, ma la maestria della costruzione e la delicatezza del colore sono degne di lui.
Particolare citt idealeà
LA NASCITA D ELLA
PROSPETTIVA
• La scoperta della prospettiva
• I Trattati
• Prospettiva d i un Pentagono
• Prospettiva d i un cubo
L a scoperta della prospettiva
I capolavori dell’arte sono frutto di tecniche e scelte precise, non sempre immediatamente visibili o chiare per l’osservatore. Tuttavia, uno sguardo approfondito sul “ come” è fatta un’opera può arricchire la nostra percezione e portarci a gustare l’arte in modo nuovo e più consapevole, più vivo. Analizziamo la famosa tavola di Piero della Francesca La flagellazione di Cristo (1450-1460, Galleria Nazionale, Urbino) .
La Flagellazione d i Cristo
Com posizione
Il dipinto e organizzato in due parti suddivise da una linea immaginaria che corre lungo la colonna dietro il personaggio con la barba.
Com posizione
Tale scelta compositiva è funzionale allo schema iconografico evidenziando due spazi uno coperto a sinistra e uno aperto a destra nei quali si svolgono due scene correlate ma distinte . A sinistra l’episodio della Flagellazione di cristo, i tre personaggi sulla destra invece vengono considerati o signori di Urbino o diplomatici.
Am bienti
La Flagellazione di Cristo è ambientata in una loggia in stile classico descritta con grande precisione di dettagli. Le colonne e i capitelli corinzi, i fregi sugli architravi delle porta e nella parete di fondo, il soffitto a lacunari sono elementi architettonici tipici dell’arte greca antica riscoperta nel rinascimento e riproposta sia nell’architettura sia nelle arti figurative.
Le FigureLe figure sono proporzionate secondo lo schema prospettico del dipinto. I personaggi sulla destra in primo piano appaiono molto più grandi rispetto a quelli di sinistra posti su un piano assai arretrato. Correttamente collocate nella profondità spaziale le figure sono inoltre costruite con particolare attenzione alla resa dei volumi, solide, statuarie, di forme quasi geometriche la loro staticità contribuisce al tono grave e meditato dell’immagine.
Luce
La luce chiara e trasparente che inonda il dipinto proviene da due fonti diverse, la scena sacra è illuminata da destra come è facile notare dalle ombre sul corpo di cristo
mentre i tre personaggi in primo piano e le architetture alle loro spalle sono illuminate da sinistra come appare evidente dalle pieghe della veste del personaggio con la barba.Questa scelta compositiva conferma l’ideale suddivisione del dipinto in due parti.
Prospettiva
Le due scene sono unificate da una prospettiva centrale secondo i canoni compositivi del primo rinascimento. La costruzione prospettica è evidente nel disegno delle architetture. I lati obliqui degli edifici, degli elementi decorativi, del pavimento segnano linee di fuga convergenti in un unico punto al centro del quadro.
I trattati
Secondo Giorgio Vasari, Piero della Francesca scrisse molti trattati: a noi ne sono giunti soltanto tre. Le date esatte della realizzazione sono sconosciute, ma la sequenza probabile è la seguente: Trattato d'abaco, il De prospectiva pingendi e il De quinque corporibus regularibus, che tratta dei " cinque solidi regolari" codificati dall'antico matematico greco E uclide. I trattati non furono interamente pubblicati fino al Novecento, ma vari manoscritti indicano che erano già conosciuti nel Quattrocento e nel Cinquecento. Uno dei manoscritti del trattato sulla prospettiva, oggi nella biblioteca Palatina di Parma, contiene illustrazioni forse dello stesso artista.
D e quinque corporibus regularibus
tre pagine dei d isegni del D e prospectiva pingendi
Prospettiva d i una testa
um ana
Prospettiva d i un capitello
Prospettiva d i un
pentagono
Prospettiva d i un
cubo
BIBL IOGRAFIA
• Enciclopedia di storia dell’ arte De Agostini;
• Enciclopedia encarta 99;
• G. Cricco, F. P. Di Teodoro, Itinerario nell’arte vol.2, Zanichelli;
• Siti e immagini varie, da www.google.it;
• G.C. Argan, Storia dell’arte italiana vol. 2. Sansoni.
Cred iti
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