LA COMUNICAZIONE INTEGRATA D’IMPRESA · compartecipazione alla costruzione della brand equity il brand è più vivo, sentito e vicino ... tellying the brand (raccontare storie valoriali

Post on 16-Feb-2019

217 Views

Category:

Documents

0 Downloads

Preview:

Click to see full reader

Transcript

LA COMUNICAZIONE INTEGRATA D’IMPRESA

Prof.ssa Silvia Gravilisilvia.gravili@unisalento.it

1

Avvertenza:

i video discussi in questa lezione sono disponibili all’indirizzo

http://www.youtube.com/user/mrsgravili?feature=mhw5#g/c/1841BBC481B92CD3

2

“INTEGRATA” PERCHE’

Comunicazione di marketing (prodotto/servizio)

Comunicazione istituzionale (corporate)

Comunicazione interna (organizzativa)

Comunicazione finanziaria (investor relations)

3

FINALITA’

Costruire Rafforzare

Difendere

Ottimizzare

Consapevolezza del prodotto (associazioni forti, favorevoli, uniche)

Domanda

Dialogo/relazione col cliente

Fidelizzazione

(per il mercato al consumo)

4

Media

Dipendenti e forza vendita

Investitori

Fornitori

Comunità scientifica, della cultura e dello spettacolo

Comunità economica e finanziaria

Comunità locali

Opinion Leader e trend setter

Istituzioni/decisori pubblici

Clienti (attuali e potenziali)

Associazioni di categoria, imprenditoriali, dei

consumatori

B R A N D A M B A S S A D O R S

TARGET

5

Fotografa punti di forza e di debolezza dello stato delle relazioni con i pubblici rilevanti

IL COMUNICATORE D’IMPRESA

MAPPA RELAZIONI:

Classifica i pubblici come alleati, ostili o agnostici

6

IL COMUNICATORE D’IMPRESA

MAPPA RELAZIONI:

Identifica le persone/funzioni (anche interne) che detengono le informazioni utili per i pubblici chiave

Analizza e ottimizza i processi di accesso a queste notizie/dati

Raccoglie e aggiorna tutte le informazioni sui pubblici chiave (database)

7

IL COMUNICATORE D’IMPRESA

COSTRUISCE IL MESSAGGIO

DISTRIBUISCE IL MESSAGGIO

GESTISCE E RIBALTA LE ASSOCIAZIONI NEGATIVE

ASCOLTA (LA RETE)

ESPLORA NUOVE POSSIBILITA’ (canali/circuiti alternativi)

8

Cosa occorre? Cosa si frappone? Chi si deve raggiungere? Cosa pensano?Cosa dovrebbero pensare? Chi/cosa li influenza? Cosa li fa muovere? Cosa posso fare? Come saprò se funziona/ha funzionato?

IL PIANO DI COMUNICAZIONE

Obiettivi di business Vincoli/minacce

Pubblici di riferimento/Target Attuale orientamento Percezione desiderata

Leve di comunicazione Concept creativi

Piano di comunicazioneMisurazione risultati ottenuti

9

Indice/agenda

Obiettivi di business e di comunicazione

Scenario di mercato/concorrenti (benchmarking)

Pubblici di riferimento/target (destinatari e influenti)

Strategia di comunicazione (issues, core concept, alleati)

Messaggi chiave per i diversi pubblici

IL PIANO DI COMUNICAZIONE

Struttura di massima:

10

Calendario di azioni/iniziative

Illustrazione dei singoli strumenti/azioni

Criteri e parametri di valutazione dei risultati

Tempi

Team (eventuale)

Budget

IL PIANO DI COMUNICAZIONEStruttura di massima:

11

STEP

Raccogliere le informazioni rilevanti

Delineare lo scenario/mercato (trend ecomunicazione dei concorrenti)

Identificare gli obiettivi di comunicazione

Identificare i pubblici di riferimento (destinatari e influenti)

Enucleare e ribaltare strategicamente le istanze critiche in driver di comunicazione

12

STEP

Definire messaggi chiave e portavoce

Valutare la possibilità di costruire alleanze/sinergie

Generare almeno una idea creativa che personalizzi il piano (core-concept)

Stabilire criteri e strumenti di controllo delle attività e di misurazione dei risultati

Stimare in modo oggettivo il budget e tutte le altre risorse necessarie

13

ALCUNE OPZIONI

Pubblicità sui media classici:

tv

radio

stampa (quotidiani e periodici)

14

ABSOLUT VODKA

Cliente: AbsolutAgenzia: TWBA

198015

2000

ABSOLUT VODKA

16

ABSOLUT VODKA

Sex and the City, 200717

ABSOLUT HUNK• 2 shots vanilla vodka• ½ shot lime juice• ½ shot sugar syrup• ¼ shot pineapple juice

Shake all ingredients well with ice and fine strain in to a cocktail glass. Garnish with a lime twist or slice.

18

ABSOLUT VODKA

200719

2008

ABSOLUT VODKA

20

ALCUNE OPZIONI

Direct response:

posta (cartecea/elettronica)

telefono (fisso/mobile)

radio e tv/televendite

stampa (coupon)

internet (landing page)

21

LANDING PAGE

22

ALCUNE OPZIONIPlace advertising:

affissioni

cinema, linee aeree, sale d’attesa, ecc.

product placement

punto vendita (carrelli, corridoi, radio o tv all’interno, shelf talker)

23

PRODUCT PLACEMENTDecreto Urbani,

n.28/2004

24

Web:

siti

blog

newsletter

social network

advergame

branded web tv

ALCUNE OPZIONI

25

BEST WESTERN

26

BEST WESTERN

27

BEST WESTERN

presenza on line oltre il sito corporate

trasformazione della funzione del blog aziendale

i blogger sono “lovers”

integrazione con i social network

whatyoulove.it

28

BEST WESTERN

dicembre 2009

funzioni:

programmareappuntare

condividereorganizzare

stilare

BestWestern to Go!

29

offrire divertimento

far conoscere le qualità del prodotto

ADVERGAME/APPLICAZIONI FB

2009www.shaveeverywhere.com

profilare/ottenere informazioni

stimolare il passaparola (“tell a friend”)

funzioni:

30

WEB TV

wellnesstv Technogym, ottobre 200731

Pubblicazioni:

house horgan

brand publication

ALCUNE OPZIONI

32

HOUSE HORGANTarget: interno

Caratteristiche: giusto equilibrio tra aggiornamenti di carattere informativo e commenti/dibattiti a partire da notizie di cronaca

Funzioni: aggiornare; stimolare la partecipazione e il coinvolgimento dei dipendenti; favorire la circolazione delle informazioni tra i vari uffici

Agenzia Entrate Emilia Romagna

33

BRAND PUBLICATIONcaratteristiche:

magazine di settore senza pubblicità: è un’intera pubblicità

corrispettivo offline della webtv: target meno giovane e più vicino al mondo tradizionale di comunicare

34

BRAND PUBLICATIONfunzioni:

showing di prodotto

telling dei core values del brand

35

BRAND PUBLICATION

vantaggi:

più ampia di una campagna stampa

sfrutta la fiducia/dimestichezza con la carta stampata

comunica le innovazioni, senza disorientare il lettore

crea fidelizzazione, costituendo un “appuntamento fisso”

36

BRAND PUBLICATION

vantaggi:

il consumatore si sente vicino alla sua marca preferita

compartecipazione alla costruzione della brand equity

il brand è più vivo, sentito e vicino alle persone

37

BRAND PUBLICATION

tipologie:

tellying the brand (raccontare storie valoriali e creare percorsi di senso del brand, senza fare riferimento al prodotto). Eg: Illy, Lavazza

showing the brand/publiredazionali (raccolta dei prodotti più importanti della marca + nuove tendenze + consigli). Eg: Maxisport

showing to/by people (cataloghi di prodotto interattivi, che richiedono al consumatore la ricerca di percorsi di senso). Eg: Calzedonia

tellying to/by people (raccontare la propria storia attraverso le storie delle persone che vivono, esperiscono e amano il prodotto e il brand). Eg: Ikea, Best Western

classificazione di C.Villa, 2007

38

ALCUNE OPZIONI

Promozioni:

campioni omaggio

buoni sconto

premi/regali

rimborsi e sconti

concorsi

riduzioni di prezzo

39

Alcune questioni relative alla progettazione delle vendite promozionali

Fonte: Keller 2003, adattamento da J.A. Quelch, Note on Sales Promotion Design, 1988

40

Altre opzioni:

cobranding

licensing

testimonial

fonti terze

ALCUNE OPZIONI

41

Altre opzioni:

eventi e sponsorizzazioni

public relations (comunicati stampa, newsletter, bilanci d’esercizio, lobbying, ecc.)

stickering

ALCUNE OPZIONI

42

Guerrilla/buzz/viral

ALCUNE OPZIONI

NATURA INTERATTIVA

BASSO COSTO

ALTO IMPATTO

TEMPI BREVI

43

creare buzz / brand awarness

OBIETTIVI

creare l’ “evento” centrale intorno al quale fare attività di pr

data capture

direct sales / veicolare traffico su siti di ecommerce

fornire advertisement / esperienze “cool”

brand partecipation

44

FASI

STRATEGIA: identificazione degli obiettivi, integrazione con la brand activity, come raggiungere gli obiettivi restando nel budget

CREATIVITA’: sviluppo e realizzazione delle idee creative

SEEDING: posizionamento del contenuto virale tra i key influencers del pubblico target

TRACKING: monitoraggio dei risultati

46

- fare una campagna virale solo perché è di tendenza

ERRORI

- “improvvisare” all’ultimo minuto (concept, strumenti, server)

- credere che “viral” significhi solo “internet”

- credere che basti solo attirare utenti, trascurando che devono essere in target

47

Ideatore: Dan Herbison

Luogo: Nuova Zelanda, giugno 2009

Scopo: pubblicizzare il suo sito di annunci di lavoro

IL CARTELLONE UMANO

http://www.youtube.com/watch?v=BCH1w5ER2a8

48

Cliente: Unicef

Luogo: New York, , 22/29 marzo 2009 (settimana mondiale dell’acqua)

Scopo: sensibilizzare e raccogliere fondi

UNICEF - DIRTY WATER

http://www.youtube.com/watch?v=TtOQda0aKIc

49

LA MOSCA

Cliente: casa editrice tedesca Eichborn

Luogo: fiera internazionale del libro, Francoforte, ottobre 2009

http://www.youtube.com/watch?v=ldC7FQiUJ6s

50

COPERTURA (porzione di pubblico raggiunta da ciascuna opzione)

COMBINARE LE OPZIONI

per ciascuna opzione, valutare:

CONTRIBUTO (effetti sull’elaborazione del messaggio)

PRATICABILITA’(disponibilità, tempi di prenotazione, importi minimi di accesso)

51

COMUNANZA(coordinare le opzioni, in modo da creare un’immagine coerente e

coesa, con associazioni dal contenuto/significato comuni)

COMBINARE LE OPZIONI

per l’intero programma, valutare:

COMPLEMENTARIETA’ (rafforzamento reciproco delle opzioni)

52

VERSATILITA’(per le diverse tipologie di target, capacità del programma di

comunicare efficacemente, indipendentemente dalla precedenti conoscenze del consumatore)

COMBINARE LE OPZIONI

per l’intero programma, valutare:

COSTO (rapporto efficacia/efficienza)

53

nella maniera corretta (coerenza tra obiettivi, mezzi e veicoli)

STRATEGIA:

Raggiungere il target

il numero giusto di volte (soglia di visibilità)

nei tempi giusti (stagionalità/destagionalità)

nel modo più economico (ottimizzazione budget/risultati)

54

top related