La situazione si fece ancora più confusa in
seguito all'apparizione di John Okello,
un ugandese fino ad allora sconosciuto, che fin da
poche ore dopo la rivoluzione iniziò a presentarsi
ai media come leader del nuovo regime. Okello
sosteneva di essere stato uno dei leader del
movimento Mau Mau in Kenya, di essere un
esperto soldato e stratega, e dichiarò che il
governo "è nostro, dell'esercito". In effetti,
Okello non era nell'esercito di Zanzibar, e si
trovava sull'isola come operaio.Sotto il comando
di Okello, bande di neri si diedero al saccheggio
delle proprietà di arabi e indiani, mettendo in atto
quello che viene talvolta definito un vero e
proprio genocidio nei confronti di questi
gruppi etnici.
L'estraneità di Okello ai movimenti rivoluzionari di Zanzibar divenne
ancora più evidente quando i leader, Abeid Karume e Abdulrahman
Muhammad Babu, rientrarono a Zanzibar. Rientrati in patria, essi
sconfessarono immediatamente l'autorità di Okello e lo
condannarono all'esilio. In ogni caso, ASP e Umma presero
effettivamente il potere sull'isola, che fu dichiarata repubblica
popolare. Immediatamente ebbero inizio le trattative con Julius
Nyerere che fusero Zanzibar e Tanganica nella Repubblica Unita di
Tanzania, fusione che avvenne il 26 aprile dello stesso 1964.