PIANO PER L’INCLUSIONE
Direttiva M. 27/12/2012 C.M. n°8 del 06/03/2013
Legge 13 luglio 2015 n.107 –D.L.vo n.66/2017
L’Istituto “Pier delle Vigne” si propone di potenziare la
cultura dell’inclusione creando un canale preferenziale all’alunno
in difficoltà, per rispondere in modo efficace alle necessità di
ognuno.
A tal fine si intende:
- creare un ambiente contraddistinto dall’accoglienza e dalla
cura;
- sostenere l’apprendimento attraverso una revisione del
curricolo, attento a promuovere l’attiva partecipazione di tutti
gli studenti al processo di apprendimento;
- favorire l’acquisizione di competenze collaborative;
- promuovere culture politiche e pratiche inclusive attraverso
una più stretta collaborazione fra tutte le componenti della
comunità educante anche con l’intervento di professionisti
specializzati volontari. Esso è parte integrante del PTOF e
definisce le modalità di utilizzo coordinato delle risorse,comprese
il superamento delle barriere e l’individuazione dei facilitatori
del contesto di riferimento e per progettare e programmare
interventi mirati al miglioramento della qualità
dell’inclusione.
Destinatari:
sono destinatari dell’intervento a favore dell’inclusione
scolastica tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali
comprendenti:
- disabilità (ai sensi della legge 104/92, legge 517/77);
- disturbi evolutivi specifici (legge 170/2010, legge
53/2003);
- alunni con svantaggio socio-economico; svantaggio linguistico
e/o culturale.
La direttiva ministeriale del 27.12.2012 ricorda che “ogni
alunno con continuità o per determinati periodi, può manifestare
Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici,
fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai
quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata
risposta. Inoltre il DL 66 /2017 rafforza il concetto di
inclusione,attraverso il coinvolgimento di tutte le componenti
scolastiche, rafforzando il ruolo delle famiglie e delle
associazioni presenti sul territorio; prevede una gradualità di
interventi a decorrere dal 1 gennaio 2019.
Risorse umane:
Dirigente scolastico;
Coordinatore per le attività di sostegno;
Referente D.S.A.;
Coordinatore gruppo accoglienza;
Coordinatore gruppo stranieri;
Figura strumentale per l’autovalutazione d’Istituto;
Docenti per le attività di sostegno;
Coordinatori di classe;
Personale A.T.A.;
Assistenti all’autonomia e alla comunicazione.
Organi collegiali:
Gruppo di lavoro per l’inclusione (G.L.I.)
Il G.L.I. è attento ad elaborare annualmente un “Piano
Inclusione” basato su un’accorta lettura del grado di inclusione
della scuola e sugli obiettivi di miglioramento, da perseguire nel
senso della trasversalità della prassi negli ambiti
dell’insegnamento curriculare, della gestione delle classi,
dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle
relazioni tra docenti, alunni e famiglie, dell’impegno a
partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione concordate a
livello territoriale; inoltre il G.L.I. deve essere attento a
specificare bene i criteri e le procedure di utilizzo “funzionale”
delle risorse professionali presenti nella scuola e rilevandole nel
P.I., in modo da aumentare la qualità e la quantità di queste
risorse per la realizzazione di un progetto di inclusione condiviso
con famiglie e servizi socio-sanitari che recuperi l’aspetto
“pedagogico” del percorso di apprendimento e l’ambito specifico di
competenza della scuola.
Compiti e funzioni del G.L.I.:
1. rilevazione dei B.E.S., monitoraggio e valutazione;
2. raccolta e documentazione degli interventi educativi e
didattici;
3. consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie e
metodologie di gestione delle classi;
4. raccolta e coordinamento delle proposte formulate dal G.L.H.
operativi;
5. elaborazione di un “Piano Annuale per l’Inclusione”;
6: interfaccia con C.T.S. e servizi sociali e sanitari
territoriali per attività di formazione, tutoraggio .
7:supportare i docenti contitolari e i consigli di classe
nell’attuazione dei PEI
Composizione del gruppo:
E’ presieduto dal Dirigente scolastico o da un suo delegato; è
costituito dal gruppo di sostegno, dal referente L2,da una
rappresentanza di docenti coordinatori e specialisti ASL.
Consiglio di classe:
1. Individuazione
Il consiglio di classe ha il compito di indicare in quali fasi
sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione
della didattica ed eventualmente di misure compensative e
dispensative sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche,
e sulla base della eventuale documentazione clinica e/o
certificazione fornita dalla famiglia.
2. Coordinamento con il G.L.I..
3. Comunicazione con la famiglia ed eventuali esperti.
4. Predisposizione del P.D.P..
Il Consiglio di classe deve predisporre un piano didattico
personalizzato (P.D.P.) che ha lo scopo di definire, monitorare e
documentare le strategie di intervento più idonee e i criteri di
valutazione degli apprendimenti per tutti gli alunni individuati in
situazioni di svantaggio scolastico, tranne nei casi di disabilità.
Il P.D.P. deve essere firmato dalla famiglia, dal Consiglio di
classe e dal Dirigente scolastico.
G.L.H. operativo:
Compiti e funzioni:
E’ composto dal D.S., dal Coordinatore delle attività di
sostegno, dai docenti, dai Rappresentanti dei servizi territoriali
e dalle famiglie.
Nel mese di giugno discute e recepisce la proposta di “Piano
Annuale per l’Inclusione”. Nel mese di settembre adatta la proposta
di “Piano per l’Inclusione” in base alle risorse assegnate alla
Scuola.
Collegio dei docenti:
Discute e delibera il piano.
All’inizio di ogni anno scolastico discute e delibera gli
obiettivi proposti dal G.L.I. da perseguire e le attività da porre
in essere che confluiranno nel “Piano per l’Inclusione”.
Al termine dell’anno scolastico verifica i risultati
ottenuti.
Risorse strumentali:
Nell’arco degli anni la scuola si è dotata di attrezzature e
ausili informatici che potranno rispondere in modo adeguato ai
bisogni speciali degli alunni: lavagna interattiva multimediale;
postazioni con ingranditore; tastiera facilitata.
L’Istituto cerca di migliorare il proprio livello di inclusione
coordinando tutti i progetti per alunni con bisogni educativi
speciali in una strategia che accresca la capacità della scuola di
rispondere ai bisogni delle diversità. A tal fine il Gruppo di
lavoro per l’inclusione oltre a riunirsi collegialmente, sarà
suddiviso in gruppi di lavoro per raggiungere la massima efficacia
di intervento, secondo la seguente articolazione:
- Gruppo D.S.A.;
- Gruppo disabilità;
- Gruppo accoglienza;
- Gruppo alunni con svantaggio linguistico e/o culturale;
- Gruppo di autovalutazione;
- Gruppo di confronto su casi e strategie.
1) A livello d’Istituto
Organizzazione scolastica
Classe aperte
Compresenza
Uso specifico della flessibilità
Sensibilizzazione generale
Promozione di attività di sensibilizzazione generale, attraverso
cicli di film, letture ed altro, al fine di evitare atteggiamenti
pietistici e compassionevoli.
Articolazione degli spazi e delle posizioni
Accessibilità interna ed esterna
Ubicazione delle classi
Posizione dei banchi
Alleanze extrascolastiche
A.S.L.
Famiglie
Associazioni coinvolte nel sociale
Formazione
L’istituto propone attività di aggiornamento e formazione per i
docenti, inerenti alle problematiche dell’inclusione, al fine di
migliorare la loro capacità di attivare metodologie
dell’apprendimento cooperativo e del peer tutoring
2) A livello di gruppo classe
Utilizzo dei modelli di apprendimento cooperativo e di
tutoring;
Potenziamento del metodo di studio soprattutto nelle classi
prime durante il periodo dedicato all’accoglienza;
recupero dei prerequisiti per le classi prime durante il periodo
dedicato all’accoglienza;
Attivazione di percorsi inclusivi;
Elaborazione chiara dei livelli minimi attesi per le varie
discipline.
3) Specifico per l’alunno con B.E.S.
Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e
personalizzato redatto in un piano che ha lo scopo di definire,
monitorare e documentare attraverso un’elaborazione collegiale le
scelte educativo-didattiche.
A) Piano educativo individualizzato (P.E.I.)
Per gli alunni con disabilità certificata è prevista la
formulazione del P.E.I. ad opera del G.L.H. operativo con diagnosi
funzionale redatta sul modello ICF che tiene conto delle condizioni
di salute secondo i fattori biologici, psicologici e sociali.
B) Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.)
- Per gli alunni con D.S.A. le misure indicate riguarderanno le
metodologie didattiche attraverso un’azione formativa
individualizzata e personalizzata e attraverso l’introduzione di
strumenti compensativi e misure dispensative.
- Negli altri casi si potranno esplicitare progettazioni
didattico-educative calibrate su livelli minimi attesi per le
competenze in uscita e gli strumenti e strategie didattiche.
L’attivazione del P.D.P. è deliberata in Consiglio di classe,
firmato dal Dirigente Scolastico, dai docenti e dalla famiglia. La
famiglia autorizza, in forma scritta, il trattamento dei dati
sensibili.
Scelte metodologiche-didattiche
All’interno delle varie classi con alunni con disabilità si
adottano strategie e metodologie favorenti l’inclusione ed il
lavoro di gruppo come l’apprendimento cooperativo e il tutoring, le
attività di tipo laboratoriale, le lezioni differite. Per
programmare gli interventi didattici in base alle esigenze degli
alunni si adotta, ove possibile, una programmazione per aree
disciplinari.
Verifica e valutazione:
Gli studenti diversamente abili sono valutati in base al
P.E.I..
Il P.E.I. può essere: curriculare o globalmente riconducibile
alla programmazione oppure totalmente differenziato. Le verifiche,
orali e scritte, concordate con i docenti curriculari, possono
essere equipollenti e/o prevedere tempi più lunghi di
attuazione.
Individuazione dei percorsi di apprendimento
Nella programmazione educativa individualizzata si promuoveranno
itinerari che sollecitino l’autonomia personale, sociale e
didattica, limitando quanto possibile la dipendenza dell’alunno dal
docente, per le attività di sostegno.
Nel caso di adozione di programmazione differenziata si
svilupperanno tutti i raccordi possibili con la programmazione
della classe in modo da favorire l’inclusione dell’alunno.
Le attività di sostegno si svolgono prevalentemente in classe,
solo in casi rari ed eccezionali si possono prevedere attività in
rapporto 1 a 1.
ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
1) Alunni con D.S.A. (legge 170 dell’8.10.2010 e D.M.
12.07.2011).
I disturbi specifici di apprendimento (D.S.A.) si distinguono in
dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia; riguardano
alcune specifiche abilità dell’apprendimento di alunni con capacità
intellettive adeguate all’età anagrafica.
La legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche
garantiscano “l’uso di una didattica individualizzata e
personalizzata” come strumento di garanzia del diritto allo studio
e introducendo strumenti compensativi e misure dispensative.
- In caso di alunni borderlinee si provvede alla
somministrazione delle prove individuali al termine delle quali si
valuterà l’opportunità di effettuare la segnalazione alla
famiglia.
2) Alunni con altri disturbi evolutivi specifici
Gli alunni con disturbi specifici che non rientrano nelle
categorie stabilite dalla legge 104/92 possono usufruire di un
piano di studi personalizzato e delle misure previste dalla legge
170/2010.
Rientrano in questa categoria gli alunni con:
- deficit del linguaggio;
- deficit delle attività non verbali;
- deficit nella coordinazione motoria;
- deficit dell’attenzione e iperattività (in forma grave tale da
compromettere il percorso scolastico);
- funzionamento cognitivo limite;
- disturbo dello spettro autistico lieve (qualora non previsto
dalla legge 104/92).
Individuazione
· Il Consiglio di classe prende in considerazione la
documentazione clinica e/o la certificazione presentata dalla
famiglia.
· Il consiglio di classe qualora ravvisi difficoltà nel percorso
scolastico dell’alunno, che possono essere riconducibili ai
disturbi evolutivi specifici, informa la famiglia.
Predisposizione del piano di studi personalizzato
· Il Consiglio di classe predispone gli interventi di inclusione
assumendosi la responsabilità pedagogico-didattica. Possono essere
previste misure compensative e dispensative, nonché progettazioni e
strategie didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi
per le competenze in uscita. Qualora la certificazione clinica o la
diagnosi non sia stata presentata, il C.d.c. dovrà motivare
opportunamente le decisioni assunte sulla base di considerazioni
pedagogiche e didattiche.
· Il Coordinatore di classe può chiedere la consulenza del
G.L.I..
· La famiglia collabora alla stesura del P.D.P. assumendosi la
corresponsabilità del progetto educativo.
· Il C.d.c. delibera l’attivazione di un percorso
individualizzato e personalizzato.
Attivazione del piano di studio personalizzato
Il processo di gestione e produzione della documentazione
relativa agli alunni con D.S.A. prevede due articolazioni
corrispondenti rispettivamente alla redazione del P.D.P. per gli
alunni D.S.A. accertati e all’individuazione di alunni a rischio
D.S.A. (screening D.S.A.).
Entrambe le procedure sono gestite dal Coordinatore di
classe.
Redazione del P.D.P.
Famiglia
Inoltra la documentazione alla Segreteria didattica
dell’Istituto: all’atto dell’iscrizione o alla formulazione della
diagnosi, con o senza richiesta del P.D.P..
Assume la corresponsabilità del progetto educativo-didattico,
collaborando alla stesura.
Si impegna ad avere colloqui mensili con i docenti del Consiglio
di classe e il Coordinatore di classe.
La certificazione
La diagnosi presentata dalla famiglia può essere rilasciata da
una struttura privata in via provvisoria, in attesa del rilascio
della certificazione da parte di strutture sanitarie pubbliche o
accreditate.
Segreteria Didattica
Informa le famiglie della possibilità di richiedere il P.D.P.
alla consegna della documentazione.
Predispone l’elenco degli alunni D.S.A. per il responsabile
D.S.A. della Scuola.
Responsabile D.S.A.
Consegna la documentazione al C.d.c., nel primo consiglio dopo
il ricevimento della documentazione.
Provvede all’eventuale convocazione degli specialisti e dei
genitori, su esplicita richiesta della famiglia.
Consiglio di classe e coordinatore
· Valutano la necessità di un P.D.P. per l’alunno. Se richiesto
dalla famiglia o ritenuto necessario dal consiglio di classe, anche
in assenza di esplicita richiesta, predispongono il P.D.P. su
apposito modello previsto dall’Istituto e disponibile sul sito
nell’area modulistica.
· Consegnano il P.D.P. al Dirigente.
· Il C.d.c. monitora il piano di studi personalizzato nel corso
dell’anno; il coordinatore comunica alla famiglia l’esito del
monitoraggio.
· Il piano di studi personalizzato può essere attivato solo se
la famiglia lo sottoscrive.
· In caso di rifiuto la famiglia sottoscrive la non accettazione
del piano.
Documentazione
Il Coordinatore di classe è responsabile della documentazione
che dovrà essere consegnata al Dirigente scolastico che prende
visione del P.D.P. e lo firma.
Monitoraggio
Il Coordinatore di classe informa il referente del G.L.I. del
percorso di inclusione attivato.
Il monitoraggio del P.D.P. sarà effettuato durante i consigli di
classe e durante gli incontri del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione
sul confronto dei casi.
Valutazione
Il Consiglio di classe assume la responsabilità
pedagogico-didattica ai fini valutativi.
Alunni con svantaggio socio-economico, linguistico e/o
culturale
1) Area dello svantaggio socio-economico e culturale.
Tali tipologie di B.E.S., fermo restando le procedure descritte
precedentemente, dovranno essere individuate sulla base di elementi
oggettivi come: la segnalazione degli operatori dei servizi sociali
oppure fondate considerazioni psico-pedagogiche e didattiche.
2) Area dello svantaggio linguistico e culturale.
Per quanto riguarda questa tipologia di alunni si fa riferimento
alla trasmissione delle linee guida per l’integrazione degli alunni
stranieri.
Protocollo di accoglienza per alunni con D.S.A.
La nostra Scuola per l’accoglienza garantisce:
- la formazione di classi idonee alle specifiche disabilità
rispetto alla componente sociale, culturale e comportamentale del
gruppo classe, alla loro ubicazione, alla presenza di eventuali
barriere architettoniche, all’esistenza di spazi e di sussidi
specifici per le diverse difficoltà;
- il contenimento delle preoccupazioni familiari e personali
rispetto alle esperienze scolastiche, sollecitando visite alla
struttura scolastica per conoscere meglio l’organizzazione;
- l’inserimento graduale, corretto e rispettoso dell’alunno in
difficoltà nella struttura scolastica utilizzando, laddove è
possibile, esperienze di tutoraggio ovvero di scambio di operatori
scolastici da un ordine di scuola all’altro.
Il protocollo per l’integrazione dei D.S.A. costituisce la linea
guida di informazione per favorire l’approccio didattico,
metodologico e relazionale degli alunni che presentano difficoltà
di dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia.
Nelle classi prime e seconde della scuola primaria del nostro
Istituto sono in atto progetti di prevenzione dei D.S.A., in
collaborazione con specialisti che hanno lo scopo di individuare e
promuovere strategie utili.
Nelle classi prime della scuola secondaria di primo grado sono
previste prove specifiche mirate al rilevamento di eventuali disagi
di apprendimento. Qualora gli insegnanti riscontrino nell’alunno
una discrepanza tra potenzialità intellettive adeguate e notevoli
difficoltà nella letto-scrittura, sono tenuti a segnalare il caso
al D.S. e successivamente ad informare la famiglia, indirizzando i
genitori ad avviare un corretto iter diagnostico presso centri
specialistici.
In presenza di una certificazione D.S.A. i docenti provvedono
alla stesura del piano didattico personalizzato, attuando le
opportune strategie didattiche con l’utilizzo di strumenti
compensativi e misure dispensative. Il P.D.P. deve essere condiviso
con le famiglie e gli specialisti di riferimento e deve essere
rivisto ed aggiornato all’inizio di ogni anno scolastico.
Il piano di studi personalizzato può essere attivato solo se la
famiglia lo sottoscrive.
In caso di rifiuto la famiglia sottoscrive la non accettazione
del piano.
ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI
Anche l’accoglienza degli alunni stranieri e la loro
integrazione nel contesto classe è ritenuta di primaria importanza
per la nostra Scuola. Per tale motivo si decide di riproporre,
anche per il nuovo anno scolastico, il progetto “alunni stranieri e
non” che prevede il potenziamento delle attività di italiano e
matematica. Inoltre si richiederà la figura di un mediatore
culturale.
Considerata l’esperienza maturata negli anni precedenti, il
collegio dei docenti definisce le modalità per l’inserimento degli
alunni stranieri, prima nella Scuola e poi nelle classi.
Per quanto riguarda il percorso di inserimento che coinvolge
tutte le componenti dell’Istruzione scolastica, sono state
individuate le aree e gli ambiti entro cui tale processo si
sviluppa:
- area amministrativa;
- area comunicativo-relazionale;
- area educativo-didattica.
Per realizzare la procedura di accoglienza degli alunni
stranieri è prevista una commissione permanente che valuta, di
volta in volta, le singole situazioni indicando l’inserimento
dell’alunno nel gruppo classe, rispettando sia l’età anagrafica che
le capacità dell’alunno. Nel caso in cui l’alunno non abbia nessuna
conoscenza della lingua italiana, si provvederà a collocare
l’alunno in una classe prima della primaria, per una prima
alfabetizzazione e per un periodo non superiore a tre mesi.
Successivamente si provvederà all’inserimento.
Scuola I.C. “PIER DELLE VIGNE” CAPUA a.s. 2018/2019
Piano per l’Inclusione
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti:
n°
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
30
· minorati vista
· minorati udito
3
· Psicofisici
27
2. disturbi evolutivi specifici
10
· DSA
10
· ADHD/DOP
· Borderline cognitivo
· Altro
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)
34
· Socio-economico
21
· Linguistico-culturale
10
· Disagio comportamentale/relazionale
3
· Altro
Totali
4,5% su popolazione scolastica
798
N° PEI redatti dai GLHO
30
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di
certificazione sanitaria
10
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di
certificazione sanitaria
34
B. Risorse professionali specifiche
Prevalentemente utilizzate in…
Sì / No
Insegnanti di sostegno
Attività individualizzate e di piccolo gruppo
Si
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori
protetti, ecc.)
Si
AEC
Attività individualizzate e di piccolo gruppo
no
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori
protetti, ecc.)
no
Assistenti alla comunicazione
Attività individualizzate e di piccolo gruppo
no
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori
protetti, ecc.)
no
Funzioni strumentali / coordinamento
4
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)
1
Psicopedagogisti e affini esterni/interni
2
Docenti tutor/mentor
5
Altro:
Altro:
C. Coinvolgimento docenti curricolari
Attraverso…
Sì / No
Coordinatori di classe e simili
Partecipazione a GLI
Si
Rapporti con famiglie
Si
Tutoraggio alunni
Si
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
Si
Altro:
Docenti con specifica formazione
Partecipazione a GLI
Si
Rapporti con famiglie
Si
Tutoraggio alunni
Si
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
Si
Altro:
Altri docenti
Partecipazione a GLI
Si
Rapporti con famiglie
Si
Tutoraggio alunni
Si
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
Si
Altro:
D. Coinvolgimento personale ATA
Assistenza alunni disabili
Si
Progetti di inclusione / laboratori integrati
Si
Altro:
E. Coinvolgimento famiglie
Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia
dell’età evolutiva
Si
Coinvolgimento in progetti di inclusione
si
Coinvolgimento in attività di promozione della comunità
educante
si
Altro:
F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni
deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla
disabilità
Si
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su
disagio e simili
Si
Procedure condivise di intervento sulla disabilità
Si
Procedure condivise di intervento su disagio e simili
Si
Progetti territoriali integrati
Si
Progetti integrati a livello di singola scuola
Si
Rapporti con CTS / CTI
Si
Altro:
G. Rapporti con privato sociale e volontariato
Progetti territoriali integrati
Si
Progetti integrati a livello di singola scuola
Si
Progetti a livello di reti di scuole
Si
H. Formazione docenti
Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della
classe
Si
Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente
tematica inclusiva
Si
Didattica interculturale / italiano L2
Si
Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA,
ADHD, ecc.)
Si
Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD,
Dis. Intellettive, sensoriali…)
Si
Altro:
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*:
0
1
2
3
4
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento
inclusivo
X
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e
aggiornamento degli insegnanti
X
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi
inclusive;
X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno
della scuola
X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno
della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti;
X
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel
partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle
attività educative;
x
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla
promozione di percorsi formativi inclusivi;
x
Valorizzazione delle risorse esistenti
x
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili
per la realizzazione dei progetti di inclusione
X
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono
l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi
ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
X
Adozione tecnologie educative LIM F.E.R.S
X
Sede di corso di formazione – nuove tecnologie su lavagne LIM
377 Indire
X
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4
moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di
inclusività dei sistemi scolastici
Progetto di collaborazione assistenza specialistica ambito
territoriale C9
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per
il prossimo anno 2018/2019
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento
inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di
intervento, ecc.) .
Il PTOF racchiude nelle sue linee programmatiche la politica di
integrazione e inclusione di istituto condivisa da tutto il
personale docente e non, con lo scopo di migliorare la qualità di
benessere psico-fisico dell’alunno BES.
Il Dirigente seguendo tali linee programmatiche, secondo quanto
stabilito dal Collegio docenti, definisce una struttura
organizzativa e di coordinamento degli interventi rivolti al
disagio ed alla disabilità (GLI) stabilendo ruoli e compiti.
Il GLI (Gruppo di Lavoro per l’inclusione) svolge le funzioni
del GLHI (Gruppo di lavoro per l’Handicap di Istituto ), previsto
dalla L.104/92, estendendo i suoi compiti di coordinamento, studio
, progettazione e organizzazione alle problematiche relative ai
BES.
Il GLI è supportato dalla funzione strumentale area gestione BES
che si occupa della gestione degli alunni certificati (ex L.
104/92) , degli alunni certificati ex L.170/2010 e di altri alunni
con BES; cura in accordo con il D.S. i rapporti con gli enti
esterni e promuove attività di formazione sui BES;
I docenti del Consiglio di Classe con alunni BES, dopo un primo
periodo di osservazione ,previo consenso della famiglia,
predispongono un PEI( Piano Educativo Individualizzato)o un PDP
(Piano Didattico Personalizzato) nel quale ogni docente illustra
come intende raggiungere gli obiettivi anche utilizzando
metodologie, spazi, tempi diversi da quelli del resto della classe.
I PEI faranno riferimento a diagnosi funzionali sul modello ICF
adottata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS) e corredati
di scheda di sintesi del P.E.I. per la richiesta di ore necessarie
per il recupero dell’alunno.
La famiglia partecipa agi incontri con la scuola e con i servizi
del territorio, condivide il progetto e collabora alla sua
realizzazione.
L’ASL effettua l’accertamento, redige la diagnosi e la
relazione, incontra la famiglia per la restituzione relativa
all’accertamento effettuato fornendo supporto alla scuola per
l’iter da seguire.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e
aggiornamento degli insegnanti
Ai Corsi di formazione in presenza indetti dalla Scuola o altro
soggetto accreditato dal Miur per la formazione del personale per
l’anno scolastico 2018-19 sulle seguenti tematiche :didattica per i
BES e per le eccellenze, metodo,apprendimento e memoria,
valutazione: principi e strategie, autovalutazione d’Istituto e
Piano di miglioramento, gestione dei conflitti nel mondo scolastico
l’apprendimento cooperativo per una didattica inclusiva e
competenze chiave. Particolare attenzione sarà data a corsi sulla
disabilità, al riconoscimento precoce degli alunni con D.S.A.
(dislessia) ed alle problematiche dell’autismo, in rete con le
altre Scuole appartenenti all’AMBITO 10.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi
inclusive;
Le strategie di valutazione si baseranno su :
valutazione iniziale, in itinere e finale;
attenzione agli stili di apprendimento degli alunni,
autovalutazione degli alunni.
· Individuazione di prove di verifica calibrate sugli obiettivi
minimi previsti dalle singole discipline, ai sensi dell’O.M.
90/2001.
· Adozione di strategie di valutazione coerenti con le prassi
inclusive, ai sensi della D.M. del 27/12/2012 ; C.M. n. 8 del
06/03/2013; il DL 66 /2017.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno
della scuola
Affinché il progetto vada a buon fine, la scuola deve
predisporre un piano attuativo nel quale devono essere coinvolti
tutti i soggetti, ognuno con competenze e ruoli ben definiti:
· Dirigente scolastico
· Gruppo di lavoro(GLI)
· Docenti curriculari
· Docenti di sostegno
Relativamente ai PDF,PEP e PDP il consiglio di classe, ed ogni
insegnante in merito alla disciplina di competenza , affiancati e
supportati dall’insegnante di sostegno metteranno in atto ,già
dalle prime settimane dell’anno scolastico, le strategie
metodologiche necessarie ad una osservazione iniziale
attenta,(test, verifiche, colloqui, griglie) che consenta di
raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione e
al conseguimento del percorso didattico inclusivo.
Il GLI si occuperà della rilevazione dei BES presenti
nell’istituto raccogliendo le documentazioni degli interventi
educativo-didattici.
Il Dirigente Scolastico parteciperà alle riunioni del GLI e
verrà messo al corrente dai referenti del percorso scolastico di
ogni allievo con BES e sarà interpellato direttamente nel caso in
cui dovessero presentarsi particolari difficoltà nell’attuazione
dei progetti. Fornirà al Collegio dei Docenti informazioni riguardo
agli alunni in entrata e favorirà contatti e passaggio di
informazioni tra le scuole e la Scuola e il territorio. Inoltre
sarà attuato uno screening per le classi 2^ della Scuola primaria
per il riconoscimento precoce della dislessia. Anche lo sportello
psicopedagogico favorirà la collaborazione con le famiglie ed, in
particolar modo, sarà di supporto agli alunni con spettro
autistico.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno
della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti
La scuola aprendosi alla collaborazione potrà accedere alle
risorse del territorio: amministrazioni locali, servizi
territoriali, del volontariato e del privato sociale, stringendo
con loro un patto di sostegno reciproco per il conseguimento dei
risultati migliori. Si ritiene indispensabile consolidare, come
forma di prevenzione al disagio, la collaborazione con l’ambito
territoriale C09 per l’assistenza specialistica comune di
Sparanise.
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel
partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle
attività educative
In base al calendario stabilito all’inizio dell’anno
scolastico saranno previsti incontri scuola-famiglia-territorio,
oltre agli incontri con l’equipe multidisciplinare dell’ASL
competente. Con le famiglie gli incontri saranno periodici e
programmati al fine di attuare una guida extra scolastica costante
e un quotidiano controllo sull’andamento didattico-disciplinare.
Ciò consentirà un rinforzo di quanto trattato in sede scolastica e
agevolerà il processo di crescita degli alunni. Pertanto i
familiari in sinergia con la scuola concorrono all’attuazione di
strategie necessarie per l’integrazione dei loro figli.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla
promozione di percorsi formativi inclusivi;
ACCOGLIENZA
l’accoglienza di studenti con BES all’inizio del percorso
scolastico
l’accoglienza di studenti con BES in corso d’anno
il passaggio di informazioni relative a studenti con BES da un
ordine di scuola all’altro
CURRICOLO
OBIETTIVO / COMPETENZA
educativo-relazionale - didattico relativo al progetto di
vita
ATTIVITÀ
Le attività saranno svolte prediligendo le seguenti strategie
metodologiche:
· attività adattata rispetto al compito comune (in classe)
· attività differenziata con materiale predisposto (in
classe)
· affiancamento / guida nell’attività comune (in classe)
· attività di approfondimento / recupero a gruppi dentro la
classe o per classi parallele
· attività di approfondimento / recupero individuale
· tutoraggio tra pari (in classe o fuori)
· lavori di gruppo tra pari in classe
· attività di piccolo gruppo fuori dalla classe
· affiancamento / guida nell’attività individuale fuori
dalla classe e nello studio
· attività individuale autonoma
· attività alternativa, laboratori specifici
Saranno attivati i seguenti progetti laboratoriali : recupero e
potenziamento di italiano e matematica, progetti promossi dal
Touring Club Italiano (Placito Capuano), progetto di teatro,
progetto legalità, progetti sportivi, laboratorio manipolativo,
informatico, motorio e delle autonomie (previsti nel progetto
inclusivo d’istituto) nonché progetto assistenza specialistica
rientrante nel piano di zona-ambito territoriale CO9 di
Sparanise.
CONTENUTI
· comuni
· alternativi
· ridotti
· facilitati
SPAZI
· organizzazione dello spazio aula.
· attività da svolgere in ambienti diversi dall’aula.
· spazi attrezzati
· luoghi extrascuola
TEMPI
· tempi aggiuntivi per l’esecuzione delle attività
MATERIALI/STRUMENTI
· materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro,
musicale
· testi adattati, testi specifici, calcolatrice, formulari
….
· mappe, video, lavagna interattiva, computer, ausili
RISULTATI ATTESI*
· comportamenti osservabili che testimoniano il grado di
raggiungimento dell’obiettivo
VALUTAZIONE/VERIFICHE
· comuni
· comuni graduate
· adattate
· differenziate sulla base del PEI e PDP proposte in classe per
ogni singola disciplina
· differenziate sulla base del PEI e PDP concordate e proposte
dagli insegnanti
*La scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia per
gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero
didattico mirato, presentano persistenti difficoltà.
Valorizzazione delle risorse esistenti
Implementare l’utilizzo della LIM che è uno strumento in grado
di integrare vecchi e nuovi linguaggi: quelli della scuola e quelli
della società multimediale. Sarà valorizzato l’uso dei software in
relazione agli obiettivi didattici che si vogliono raggiungere per
favorire l’interazione e la partecipazione di tutti gli alunni.
L’utilizzo dei laboratori presenti nella scuola serviranno a creare
un contesto di apprendimento personalizzato che saprà trasformare,
valorizzandole, anche le situazioni di potenziale difficoltà.
Valorizzare le competenze specifiche di ogni docente.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili
per la realizzazione dei progetti di inclusione
Risorse materiali: laboratori (arte, musica, lab.
Teatrale, ludico-manuale), palestre, attrezzature informatiche-
software didattici .Risorse umane: educatori, animatori, assistenti
igienico-sanitari, docenti specializzati in attività
ludico-formative-laboratoriali-relazionali.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono
l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi
ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
Realizzazione di attività di accoglienza per tutti gli alunni
con particolare attenzione per gli alunni stranieri, rom, nomadi e
sinti.
Predisposizione di un’azione sistematica di scambio di
informazioni che accompagni l’inserimento degli alunni nella classe
I° della scuola primaria e secondaria di primo grado.
Previsione di percorsi di orientamento per individuare
l’inclinazione culturale dei diversi alunni.
Attuazione “progetto ponte” . L’insegnante di sostegno
accompagnerà nel primo mese di scuola, laddove possibile, per due
ore settimanali l’alunno disabile nel nuovo ordine di scuola per
facilitarne l’inclusione. Sarà inoltre predisposta una scheda di
presentazione che accompagni l’alunno dell’infanzia alla Scuola
primaria.
Allegati:
Proposta di assegnazione organico di sostegno
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data
01/06/2018
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 25/06/2018
Aggiornato nel collegio dei docenti in data 04/09/2018
Il Dirigente Scolastico
Ing.Pasquale Nugnes
Istituto Comprensivo Statale “Pier delle Vigne”
Scuola Primaria e Secondaria di I° grado
Piazza S. Tommaso d’Aquino 81043 – CAPUA (CE) tel./fax
0823-962283
codice meccanografico : CEIC8A3005
sede associata: Via Baia - S.Angelo in Formis
tel.0823-960526
plesso scuola primaria: Via Roma – Capua tel. 0823-961361
plesso scuola primaria Via Brezza – Capua tel. 0823-963025
Plesso scuola Infanzia Via Brezza – Capua tel. 0823-621964
Plesso scuola Infanzia C. Santagata – Capua tel. 0823-621968
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web:http://iacdellevigne.gov.it
PEC: [email protected]