14 2012 Voltana On Line www.voltanaonline.it un punto induce “per caduta” il successivo spostamento in altri punti. Questo è lo sciame sismico. Mentre è facile affermare che in zone attraversate da faglie - come l'Italia - i terremoti sono eventi non insoliti anzi piuttosto comuni, op- pure è facile prevedere terremoti cosiddetti “di assestamento” a se- guito di episodi particolarmente rilevanti, difficile per non dire im- possibile è prevedere dove, quan- do, con che intensità e a che pro- fondità avverrà un terremoto. La scossa di magnitudo 5.4 Ri- chter avvenuta in gennaio in pro- vincia di Modena è stato un episo- dio piuttosto intenso. Ricordiamo che uno di 6.1 Richter ha distrutto L'Aquila nel 2009. Inoltre la scala Richter è logarit- mica, non lineare: ciò significa che una magnitudo 6 Richter non rila- scia il doppio di energia di uno di magnitudo 3, bensì mille volte maggiore (10 6-3=3 = 1000). Il luogo di rilascio dell'energia è stato particolarmente profondo (60 Km). Ciò è stato il motivo per cui si è avvertito anche a grande distan- za, e gli effetti in superficie anche in prossimità dell'epicentro conte- nuti. Certo i danni dipendono anche dal tipo di suolo (sabbia meglio di roccia) e del tipo di costruzioni. Un terremoto di magnitudo 9 in un de- serto di dune non provocherebbe danni di rilievo. Peccato che poche faglie attraversino i deserti di dune ! Vista l'impossibilità di prevedere eventi sismici importanti, e quindi di procedere a piani di sicurezza o evacuazione, l'unica nostra vera di- fesa rimane il costruire rispettando con cura le normative antisismiche. Come ben sanno in Giappone che è abituato a sismi di ben altra intensi- tà. Quello che ha distrutto il Paese circa un anno fa ( 9° grado della scala Richter, profondità circa 30 Km) è stato uno dei dieci sismi più intensi mai registrati, e i danni cata- strofici non sono stati direttamente provocati dal terremoto, ma dallo tzunami che esso ha generato.” Dal post sui terremoti, scritto il 24 maggio, e pubblicato nel Blog di Serena Fagnocchi: “Dopo il sisma del 20 maggio che ha colpito la Pianura padana tra Mo- dena e Ferrara, siamo stati inondati da articoli, interviste, pseudo- esperti o esperti della domenica che sostengono che il sisma era preve- dibile, e che - anzi - era stato previ- sto. Sventolando modelli infallibili, mappe sismiche considerate sba- gliate e perciò da riscrivere (e la colpa sarebbe degli scienziati che non starebbero facendo il loro lavo- ro), addirittura arrivando a tirar fuo- ri Nostradamus e la profezia Maya - un memorabile Red Ronnie sul TG1 ! Vorrei provare a sgomberare il campo da false credenze che si pro- pagano sull'onda dell'enorme emo- zione suscitata dal sisma di domeni- ca, poco dopo le 4 di notte. Un sisma di grado 6 ( Segue a pag. 2 ) Dal post sui terremoti, scritto a gennaio, e pubblicato nel Blog di Serena Fagnocchi: “Come ben noto dalla tettonica a zolle, le placche si muovono le une rispetto alle altre originando la de- riva dei Continenti. Le congiunzioni tra placche contigue sono dette fa- glie. Questo movimento è costante, ma impercettibile per l'uomo. Col tempo, nei punti di contatto, per sfregamento o compressione, ener- gie enormi si accumulano, finché avviene uno scivolamento reciproco che libera l'energia accumulata alla ricerca di un nuovo assetto più sta- bile. Fino allo scivolamento succes- sivo. Questo spostamento repentino delle placche è quello che noi av- vertiamo come terremoto. I terremoti che avvertiamo in su- perficie sono dovuti alle onde “sismiche” che si propagano a se- guito di questa liberazione di ener- gia dovuta a tensioni a lungo accu- mulate lungo i contatti tra faglie. A volte si assiste ad un singolo rilascio che permette di trovare su- bito una nuova situazione di equili- brio complessiva, altre volte si assi- ste ad una sorta di effetto domino in cui lo spostamento delle placche in Quando la terra trema. Predire i terremoti si può ? Predire i terremoti: tanti modelli, ma tutti inaffidabili !
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
14
2012 Voltana On Line www.voltanaonline.it
un punto induce “per caduta” il
successivo spostamento in altri
punti. Questo è lo sciame sismico.
Mentre è facile affermare che in
zone attraversate da faglie - come
l'Italia - i terremoti sono eventi non
insoliti anzi piuttosto comuni, op-
pure è facile prevedere terremoti
cosiddetti “di assestamento” a se-
guito di episodi particolarmente
rilevanti, difficile per non dire im-
possibile è prevedere dove, quan-
do, con che intensità e a che pro-
fondità avverrà un terremoto.
La scossa di magnitudo 5.4 Ri-
chter avvenuta in gennaio in pro-
vincia di Modena è stato un episo-
dio piuttosto intenso. Ricordiamo
che uno di 6.1 Richter ha distrutto
L'Aquila nel 2009.
Inoltre la scala Richter è logarit-
mica, non lineare: ciò significa che
una magnitudo 6 Richter non rila-
scia il doppio di energia di uno di
magnitudo 3, bensì mille volte
maggiore (106-3=3= 1000).
Il luogo di rilascio dell'energia è
stato particolarmente profondo (60
Km). Ciò è stato il motivo per cui si
è avvertito anche a grande distan-
za, e gli effetti in superficie anche
in prossimità dell'epicentro conte-
nuti. Certo i danni dipendono anche
dal tipo di suolo (sabbia meglio di
roccia) e del tipo di costruzioni. Un
terremoto di magnitudo 9 in un de-
serto di dune non provocherebbe
danni di rilievo. Peccato che poche
faglie attraversino i deserti di dune !
Vista l'impossibilità di prevedere
eventi sismici importanti, e quindi
di procedere a piani di sicurezza o
evacuazione, l'unica nostra vera di-
fesa rimane il costruire rispettando
con cura le normative antisismiche.
Come ben sanno in Giappone che è
abituato a sismi di ben altra intensi-
tà. Quello che ha distrutto il Paese
circa un anno fa ( 9° grado della
scala Richter, profondità circa 30
Km) è stato uno dei dieci sismi più
intensi mai registrati, e i danni cata-
strofici non sono stati direttamente
provocati dal terremoto, ma dallo
tzunami che esso ha generato.”
Dal post sui terremoti, scritto il 24
maggio, e pubblicato nel Blog di
Serena Fagnocchi:
“Dopo il sisma del 20 maggio che
ha colpito la Pianura padana tra Mo-
dena e Ferrara, siamo stati inondati
da articoli, interviste, pseudo-
esperti o esperti della domenica che
sostengono che il sisma era preve-
dibile, e che - anzi - era stato previ-
sto. Sventolando modelli infallibili,
mappe sismiche considerate sba-
gliate e perciò da riscrivere (e la
colpa sarebbe degli scienziati che
non starebbero facendo il loro lavo-ro), addirittura arrivando a tirar fuo-
ri Nostradamus e la profezia Maya -
un memorabile Red Ronnie sul TG1 !
Vorrei provare a sgomberare il
campo da false credenze che si pro-
pagano sull'onda dell'enorme emo-zione suscitata dal sisma di domeni-
ca, poco dopo le 4 di notte.
Un sisma di grado 6 ( Segue a pag. 2 )
Dal post sui terremoti, scritto a
gennaio, e pubblicato nel Blog di
Serena Fagnocchi:
“Come ben noto dalla tettonica a
zolle, le placche si muovono le une
rispetto alle altre originando la de-
riva dei Continenti. Le congiunzioni
tra placche contigue sono dette fa-
glie. Questo movimento è costante, ma impercettibile per l'uomo. Col
tempo, nei punti di contatto, per
sfregamento o compressione, ener-
gie enormi si accumulano, finché
avviene uno scivolamento reciproco
che libera l'energia accumulata alla
ricerca di un nuovo assetto più sta-
bile. Fino allo scivolamento succes-
sivo. Questo spostamento repentino
delle placche è quello che noi av-
vertiamo come terremoto.
I terremoti che avvertiamo in su-
perficie sono dovuti alle onde
“sismiche” che si propagano a se-
guito di questa liberazione di ener-
gia dovuta a tensioni a lungo accu-
mulate lungo i contatti tra faglie.
A volte si assiste ad un singolo
rilascio che permette di trovare su-
bito una nuova situazione di equili-
brio complessiva, altre volte si assi-
ste ad una sorta di effetto domino in
cui lo spostamento delle placche in
Quando la terra trema. Predire i terremoti si può ?
Predire i terremoti:
tanti modelli, ma
tutti inaffidabili !
sulla scala Richter
avvenuto a meno di 10 Km dalla su-
perficie. Un sisma di media intensità
in termini assoluti, piuttosto intenso
per il nostro Paese e molto superfi-
ciale, cosa che, come ho scritto a gennaio, ne aumenta gli effetti in
superficie in prossimità dell'epicen-
tro.
Intanto non è vero che un sisma simile fosse impossibile in una zona
a basso rischio sismico come la Pia-
nura Padana.
E non è vero neppure che la Pia-nura Padana sia da considerarsi zo-
na a “basso rischio sismico”, nep-
pure se nelle mappe risulta colorato
in giallo e non in rosso, il grado
massimo di sismicità.
Intanto dobbiamo intenderci su
cosa si intende per “basso rischio
sismico”.
L'Italia - a parte la Sardegna - è
considerata tutta zona ad alto ri-
schio sismico.
Partendo da questo, esistono diffe-
renze: la probabilità che un sisma di
una certa intensità avvenga e con
quale frequenza varia da zona a zo-
na. Ad esempio i sismi più forti (oltre 6.5 Richter) sono più probabi-
li lungo la catena appenninica e in
Friuli.
Ma ciò non significa che 6.5 sia il
massimo grado possibile in Italia:
basti pensare al sisma del 1905 che
sfiorò l'ottavo grado in Calabria. O
quello del 1908 che distrusse Messi-
na del 7.2 (*) .
Ma non significa neppure che le
altre zone siano escluse dall'even-
tualità.
Si tratta appunto di probabilità,
che viene calcolata in base al dato
storico e in base a dati misurabili,
quali la posizione relativa delle fa-
glie, i movimenti tra esse, … ma
che non ci dice mai dove e quan-
do un certo evento accadrà con la
necessaria precisione.
Un sisma di grado 6 Richter è con-
siderato un evento assolutamente
possibile nella zona in cui è avvenu-
to (mentre 9 Richter invece assolu-
tamente improbabile, cioè con pro-
babilità prossima allo zero), ma con
una frequenza molto bassa: ogni varie centinaia di anni. L'ultimo del-
la stessa intensità sembra essere
avvenuto in quelle zone circa 400
anni fa. Mentre, per esempio, il gra-
casa vedremo i costi aumentare sen-
sibilmente per gli interventi neces-
sari per ottemperare alla normativa
antisismica.
Un sisma di grado 6 Richter in Pia-
nura Padana è un evento possibile.
Ma i morti sotto capannoni di re-
cente costruzione, nel 2012 e in Pia-
nura Padana, se vogliamo conside-
rarci un Paese civile, no ! Queste
cose non dovrebbero accadere.
(*) Da ricordare: la scala Richter è loga-
ritmica, quindi un grado in più significa
un sisma oltre 10 volte più intenso.
Dal Blog - Eppur si muove
di Serena Fagnocchi
Scienza, l’altra faccia della cultura
Leggi il resto nel sito
www.ravennaedintorni.it/blog/72/eppur-
si-muove/
Pagina 2 www.voltanaonline.it n. 14 - 2012
do 6 Richter in Giappone è consi-
derato molto probabile e assai fre-
quente (molte volte all'anno).
Detto questo, esistono decine,
centinaia di studi che cercano di
prevedere sismi.
Per uno che ci becca, 999 fallisco-
no.
E prevedere che al Nord
(piuttosto grandino, eh ?!) avverrà
un sisma medio (sopra 5.5 Richter)
nei prossimi 6 mesi, 2 anni, ecc.
significa non predire nulla.
Posso farla anche io una previsio-
ne così: nei prossimi 10 anni in Ita-
lia arriveranno altri 2 sismi almeno
di magnitudo maggiore dell'attua-
le. Che fare?
Sarò stucchevole, ma - ad oggi -
l'unica possibilità è la prevenzione.
[…]
In California stanno aspettando
The Big One da decenni, e doveva
arrivare, inderogabilmente, entro
la fine del secolo scorso. Stanno
ancora aspettando ...
Che dovrebbero fare? Evacuare
la California?
O mettere in sicurezza gli edifici,
non costruire in alcune zone, e se-
guire normative antisismiche strin-
genti ? Con eventuali furbetti colpi-
ti … con la prigione ! (gli americani
a volte hanno poco senso dell'umo-
rismo).
Nel frattempo sono state devasta-
te Indonesia, Giappone e Haiti …
ma questi erano sismi diversi, mi-
gliaia di volte più intensi di quello
che ha colpito la nostra Pianura Pa-
dana. Una delle zone più evolute,
moderne e ricche del mondo.
Pensare che nel 2012 ancora si
muoia sotto un capannone costruito
meno di 10 anni fa, in Emilia Roma-
gna, a me sembra incredibile.
E non vale disperarsi urlando: "È
stato il destino! Fatalità ! Doveva an-
dare al mare ! Non si può nulla con-
tro le forze della natura !"
È vero; gli studi non sono infalli-
bili e i modelli predittivi sono piut-
tosto inattendibili per ora.
Le mappe sono invece molto ac-
curate e vengono aggiornate conti-
nuamente, gli strumenti legislativi
e le regole di costruzione molto
stringenti.
Pensiamoci quando ristrutturando
( Segue da pag. 1 )
Predire i terremoti: tanti modelli, ma tutti inaffidabili !