Luciano Liuzzi
volandofra romagna e marche
ogni riproduzione, anche parziale, è vietata
deroga a quanto sopra potrà essere fatta secondo le seguenti modalità di legge:
• fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla siae del compenso previsto dall’articolo 68, comma 4, della legge 22 aprile 1941 n. 633 ovvero dall’accordo stipulato tra siae, aie, sns e cna, confartigianato, casa, claai, confcommercio, confesercenti il 18 dicembre 2000
• le riproduzioni per uso differente da quello personale potranno avvenire solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata dagli aventi diritto/dall’editore
• Per le immagini contenute in questo volume l'editore rimane a disposizione degli eventuali aventi diritto che non sia stato possibile rintracciare
Direttore editoriale: roberto mugaveroTesti: Pier giorgio PasiniEditor: Paolo Tassoni
In copertina: ombrelloni
copyright © 2012 minerva Soluzioni editoriali s.r.l., Bolognacopyright © 2012 luciano liuzzi per le fotografie
iSBn 978-88-7381-476-4
Minerva edizioni
via due Ponti, 2 – 40050 argelato (Bologna)Tel. 051.6630557 – fax [email protected] – www.minervaedizioni.com
copyright © 2012 Banca Popolare valconca, morciano di romagna
“Dolce paese onde portai conforme /l’abito fiero e lo sdegnoso canto/ e il petto ov’odio e amor mai non s’addorme,/ pur ti riveggo e il cuor mi balza tanto…”
le immagini di questo libro non raccontano la maremma del carducci ma il nostro amato territorio fra romagna e marche. eppure le parole del poeta descrivono i nostri sentimenti molto meglio di quello che potrebbe fare ognuno di noi. Questi sono i luoghi che conosciamo fin da bambini, “il natio borgo selvaggio” di leopardiana memoria.
il ventunesimo volume della collana editoriale della Banca Popolare valconca raccoglie alcune foto-grafie di luciano liuzzi scattate a bordo di un elicottero.
Sono immagini inusuali, riprese non da terra ma neppure dal satellite e che offrono questa strana prospettiva “a mezz’aria”. noi viviamo di solito affaccendati nelle cose di tutti i giorni, tutti i giorni sfioriamo case, palazzi, monumenti a cui gettiamo uno sguardo distratto; a volte l’impressione è quella di vivere come formiche in un cunicolo di strade. il nostro sguardo è miope, non riusciamo ad avere una visione d’insieme.
Poche volte riusciamo a guardare la realtà con un’ottica diversa. Troppo spesso, come scrive montale noi apparteniamo tristemente alla “razza di chi rimane a terra” (d’altra parte “vola solo chi osa farlo”, come afferma Sepulveda).
eppure dovremmo cambiare prospettiva. enzo Piccinini, grande medico modenese prematuramente scomparso, raccontava di sé: “La fisica sostiene che l’orizzonte cambia variando il punto di osserva-zione. Se volessi trovare una metafora che descrive la mia vita, dovrei paragonarla ad una mongolfiera che si sta alzando dal suolo, e per questo l’orizzonte si allarga sempre più. Così ogni giorno che passa scopro aspetti della vita […] che non avrei mai potuto immaginare.”
e anche Benedetto Xvi nel suo discorso al Bundestag tedesco afferma che “la nostra vita somiglia agli edifici di cemento armato senza finestre, in cui ci diamo il clima e la luce da soli […]. Bisogna tornare a spalancare le finestre, dobbiamo vedere di nuovo la vastità del mondo, il cielo e la terra ed imparare ad usare tutto questo in modo giusto.”
le fotografie di luciano liuzzi sono un’occasione che ci viene offerta, un aiuto ad evocare un orizzonte più ampio per imparare uno sguardo più umano.
avv. massimo lazzarini Presidente Banca Popolare Valconca
indice
i. il litorale 15
ii. la pianura 29
iii. l'entroterra: le valli dell’Uso e del marecchia 55
iv. l'entroterra: le valli del conca, del foglia e del metauro 71
didascalie 119
9
volando fra romagna e marche
come tutti anch’io per molti anni ho desiderato volare. dall’alto si vede di più e si vede meglio, pensavo, e forse si possono cogliere aspetti del mondo (ma in realtà pensavo alle città) che da una visione ravvicinata e da dentro, o dal basso, si possono appena intuire. debbo confessare che i miei pochi viaggi in aereo sono stati, in questo senso, delle esperienze del tutto deludenti.ricordo bene il mio primo volo su un aereo di linea. nebbia fitta alla partenza, poi cielo limpido lastricato di nubi compatte, impenetrabili. Uno squarcio sulle prealpi e le alpi, che permetteva una veduta nitidissima di monti e di un poco di pianura con paesi e città. Tutto mi era irriconoscibile e incomprensibile: non mi sembrava di vedere un paesaggio, bensì una carta geografica priva di punti di riferimento, una carta “muta” e parziale, e più difficile da interpretare di quella che a scuola un caparbio e un po’ sadico insegnante talvolta ci costringeva a “leggere”; con sottili nastri percorsi da tanti puntini in movimento: automobili scure e piccolis-sime e in fila come tante formiche. Poi ancora nubi sotto un cielo limpido. e delusione; accompagnata appena da una maggior consapevolezza di quanto sono piccoli gli uomini e di quanto è vana la loro presunzione. Per le città meglio le cupole, dunque, e i campanili e le torri. e per la campagna meglio le colline. effettiva-mente rimane, però, il desiderio di vedere meglio e di più, da un alto più alto. Tanto tempo fa – ero molto giovane allora - qui a rimini è esistito per un certo tempo un servizio di elicotteri che portava dal mare a San leo, e ritorno naturalmente. Quando ebbi la possibilità di usufruirne, vincendo le contrarietà che si erano manifestate in famiglia («- Solo per guardare il paesaggio?»), il servizio era stato sospeso; e non fu mai più ripristinato. Peccato: un volo a mezz’aria, pensavo, deve essere sicuramente più interessante di uno sguardo da un campanile o da una collina. ora credo sia più interessante anche di un volo a grande altezza.Però non sono mai stato in elicottero di persona, e oggi non m’importa più andarci. ma ogni tanto mi ci porta luciano liuzzi, con le sue belle fotografie appunto dall’elicottero, nitide e oneste. mi piacciono perché schivano accuratamente ogni retorica di effetti speciali; cioè niente cortine di nuvole che sfumano misteriosamente i pae-si, niente colori rosati dell’alba, niente ombre lunghe di tramonti per far emergere le architetture e per annerire i fossi e le valli. Solo la luce ferma del giorno pieno forma e informa le sue immagini, che permettono di rimanere come sospesi a riflettere su case e paesi e campi e monti, e di coglierne con uno sguardo umanamente oggettivo, oltre la disposizione e la forma, la consistenza materiale, il volume e lo spessore, e i rapporti col luogo; con uno sguardo fermo, che permette di godere di una geografia umana piena si storia, e di scoprirne aspetti inconsueti o addirittura inediti, e talvolta di verificare concretamente le ragioni di vicende mutevoli altrimenti note. Tutte le fotografie di questo libro sono di luciano liuzzi e riguardano una parte dei territori romagnoli e marchi-giani, e specificatamente il loro confluire e il loro saldarsi l’uno nell’altro. ed ecco il lungo litorale variamente “arredato” e variamente assediato dalla moderna edificazione; ed ecco il regolare disegno dei campi che muta all’esaurirsi della pianura; ed ecco l’entroterra ricco di borghi e di memorie medioevali sacre e profane, e la disposizione delle città e delle cittadine dense di edifici vecchi e nuovi, e l’irregolare corso dei fiumi. Si tratta di fotografie che raffigurano territori diversi e pure uguali, in cui è difficile tracciare confini e indivi-duare la linea di congiunzione dei lembi delle due regioni, che in effetti hanno molto in comune nonostante la loro diversità di conformazione e di storia. e suggeriscono motivi di riflessione e di meditazione, e rac-contano storie che vale sempre la pena ascoltare, e sempre affascinanti per chi vorrà guardare, anzi volare a mezz’aria, con pazienza e attenzione. Buon viaggio, amici!
Pier giorgio Pasini
10
11
Ecco, da Cesenatico a Senigallia, una lunga striscia di territorio fra il mare e la Romea e l’autostrada: con alcune antiche città, qualche paese che si è sviluppato in epoca moderna e una striscia di sabbia: più o meno larga, più o meno insidiata dalle correnti marine e protetta da scogliere artificiali, inter-rotta solo dalle foci di qualche fiume e torrente che si è fatto porto (e che va orgoglioso delle sue pic-cole nuove darsene). E variamente “arredata” da cabine e ripari e ombrelloni disposti con regolarità geometrica e con fantasia, ancora in attesa della folla estiva. Ma soprattutto variamente insidiata da strade e costruzioni (spesso ingombranti e in alcuni casi bizzarre) che quasi ovunque hanno cancellato la vegetazione e la conformazione naturale del territorio. Come è ben noto si tratta di uno dei comparti vocati al turismo estivo più importanti d’Italia e d’Europa
i. il litorale
volando fra roMagna e Marche
12
il litorale
13
volando fra roMagna e Marche
14
il litorale
15
volando fra roMagna e Marche
16
il litorale
17
volando fra roMagna e Marche
18
il litorale
19
volando fra roMagna e Marche
20
il litorale
21
volando fra roMagna e Marche
22
il litorale
23
volando fra roMagna e Marche
24
il litorale
25
volando fra roMagna e Marche
26
il litorale
27
volando fra roMagna e Marche
28
il litorale
29
30
volando fra roMagna e Marche
il litorale
31
32
volando fra roMagna e Marche
33
la pianura
volando fra roMagna e Marche
34
il litorale
35
volando fra roMagna e Marche
36
il litorale
37
volando fra roMagna e Marche
38
il litorale
39
volando fra roMagna e Marche
40
il litorale
41
volando fra roMagna e Marche
42
il litorale
43
volando fra roMagna e Marche
44
il litorale
45
volando fra roMagna e Marche
46
il litorale
47
volando fra roMagna e Marche
48
il litorale
49
50
volando fra roMagna e Marche
il litorale
51
52
viaggio nella valle del conca
il litorale
53
54
volando fra roMagna e Marche
55
L’ultimo lembo della pianura padana finisce con il finire della Romagna, poco oltre Cattolica, a Gabicce e ai piedi di Gradara. è una pianura che si fa sempre più piccola, prima regolarmente scompartita da una geometria rigorosa ancora tributaria dell’antica centuriazione romana, poi mossa secondo l’anda-mento del suolo ormai collinare. Con case sparse e qualche villa settecentesca, e belle città e cittadine che non disdegnano prolungarsi in moderni quartieri residenziali e industriali e che spesso ospitano una modesta collina, vantando su di essa una fortezza medievale. L’agricoltura, il commercio, l’industria caratterizzano l’economia del territorio e definiscono la forma del paesaggio, vario e ovunque, fin dove è possibile, coltivato con cura, come un giardino.
ii. la pianura
56
volando fra roMagna e Marche
57
la pianura
58
volando fra roMagna e Marche
59
la pianura
60
volando fra roMagna e Marche
61
la pianura
62
volando fra roMagna e Marche
63
la pianura
64
volando fra roMagna e Marche
65
la pianura
66
volando fra roMagna e Marche
67
la pianura
68
volando fra roMagna e Marche
69
la pianura
70
volando fra roMagna e Marche
71
la pianura
72
volando fra roMagna e Marche
73
la pianura
74
volando fra roMagna e Marche
75
la pianura
76
volando fra roMagna e Marche
77
la pianura
78
volando fra roMagna e Marche
79
la pianura
80
volando fra roMagna e Marche
81
la pianura
82
volando fra roMagna e Marche
83
la pianura
84
volando fra roMagna e Marche
85
Un territorio di colline, per lo più domestiche, dominato dall’ “azzurra vision di San Marino” e caratte-rizzato da numerosi e modesti corsi d’acqua che vengono detti fiumi, ma che in realtà sono dei torrenti asciutti per gran parte dell’anno; e che tuttavia hanno nomi gloriosi e vantano grandi meriti storici, come il sempre discusso Rubicone, per via della marcia su Roma di Cesare, o come il Marecchia, perché nasce sul Fumaiolo accanto ad un collega “sacro ai destini di Roma” e perciò ben più importante di lui. Fiumi modesti, e modeste valli, con paesi sovrastati da castelli pittoreschi che spesso hanno perso ogni impronta guerresca. Fa eccezione la parte media e alta della valle del Marecchia, che sente la vicinanza del territorio marchigiano e che ospita grandi massi rocciosi, pittoreschi e fortificatissimi.
iii. l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
86
volando fra roMagna e Marche
87
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
88
volando fra roMagna e Marche
89
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
90
volando fra roMagna e Marche
91
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
92
volando fra roMagna e Marche
93
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
94
volando fra roMagna e Marche
95
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
96
volando fra roMagna e Marche
97
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
98
volando fra roMagna e Marche
99
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
100
volando fra roMagna e Marche
101
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
102
volando fra roMagna e Marche
103
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
104
volando fra roMagna e Marche
105
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
106
volando fra roMagna e Marche
107
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
108
volando fra roMagna e Marche
109
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
110
volando fra roMagna e Marche
111
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
112
volando fra roMagna e Marche
113
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
114
volando fra roMagna e Marche
115
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
116
volando fra roMagna e Marche
117
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
118
volando fra roMagna e Marche
119
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
120
volando fra roMagna e Marche
121
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
122
volando fra roMagna e Marche
123
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
124
volando fra roMagna e Marche
125
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
126
volando fra roMagna e Marche
127
l'entroterra: le valli dell'uso e del Marecchia
128
volando fra roMagna e Marche
129
Oltre la placida valle del Conca, posta tra quelle del Marecchia e del Foglia e in parte ancora roma-gnola, il territorio più lontano dal mare e più vicino alla Toscana è dominato dalla mole del Carpegna; e si inasprisce, come è giusto che sia per un territorio che almeno in parte aspira a diventare montano. Lo caratterizzano, oltre a boschi e a pascoli, situazioni naturalistiche di grande fascino, come i sassi Simone e Simoncello. Ma per gran parte si tratta di un suolo collinare dolcissimo, spesso presidiato da rocche e da torri, verde e ben coltivato, costituito dalle valli del Foglia e del Metauro. Ospita quella per-la di inestimabile valore che è la città di Urbino, uno dei centri più importanti del primo Rinascimento e capitale storica e morale di tutto il territorio.
iv. l'entroterra: le valli conca, del foglia e del Metauro
130
volando fra roMagna e Marche
131
l'entroterra: le valli del conca, del foglia e del Metauro
132
volando fra roMagna e Marche
133
l'entroterra: le valli del conca, del foglia e del Metauro
134
volando fra roMagna e Marche
135
l'entroterra: le valli del conca, del foglia e del Metauro
136
volando fra roMagna e Marche
137
l'entroterra: le valli del conca, del foglia e del Metauro
138
volando fra roMagna e Marche
139
l'entroterra: le valli del conca, del foglia e del Metauro
140
volando fra roMagna e Marche
141
l'entroterra: le valli del conca, del foglia e del Metauro
142
volando fra roMagna e Marche
143
l'entroterra: le valli del conca, del foglia e del Metauro
144
volando fra roMagna e Marche
145
l'entroterra: le valli del conca, del foglia e del Metauro
146
volando fra roMagna e Marche
147
l'entroterra: le valli del conca, del foglia e del Metauro
148
volando fra roMagna e Marche
149
l'entroterra: le valli del conca, del foglia e del Metauro
150
volando fra roMagna e Marche
151
l'entroterra: le valli del conca, del foglia e del Metauro
152
volando fra roMagna e Marche
153
l'entroterra: le valli del conca, del foglia e del Metauro
154
volando fra roMagna e Marche
155
l'entroterra: le valli del conca, del foglia e del Metauro
156
volando fra roMagna e Marche
157
l'entroterra: le valli del conca, del foglia e del Metauro
159
100/105 San Marino106 Montescudo107 Monte Colombo108 Secchiano109 Campagna della Valmarecchia Perticara110 Dintorni di Novafeltria111 Talamello Novafeltria112 Rocca di Maioletto113 Sant’Igne e San Leo114/116 San Leo117 Santa Maria di Antico118/119 Sant’Agata Feltria120 Pennabilli121 Il Marecchia a Ponte Messa122 Alta Valmarecchia Bascio123 Gattara124 Casteldelci Senatello125/127 Alta Valmarecchia
128 Fiume Conca130/131 Campagna del Conca e San Marino132 Gemmano Montefiore Conca133 Montefiore Conca134/135 Saludecio136 Fra Saludecio e Mondaino137/139 Mondaino140 Tavoleto141 Mercatino Conca Monte Grimano Terme142 Fra Monte Grimano e Monte Cerignone143 Monte Cerignone Fiume Conca144/145 Simone, Simoncello146 Macerata Feltria Campagna della valle del Conca147 Carpegna148/150 Sassocorvaro151 Sassocorvaro Fra Sassocorvaro e Fermignano152 Fossombrone Fiume Metauro153 Orciano di Pesaro Fermignano154/157 Urbino
8 Fra Carpegna e Macerata Feltria10 Rimini12/17 Cesenatico18/19 Bellaria, Igea Marina20/21 Viserba22/32 Rimini33/36 Riccione37 Misano Adriatico38/41 Cattolica e Gabicce Mare42/43 Pesaro44 Fra Pesaro e Fano45/48 Fano49 Fra Fano e Marotta50 Marotta Fra Marotta e Senigallia51/53 Senigallia
54 Fra Cesenatico e Cesena56/57 Campagna cesenate58/61 Cesena62 Fra Cesena e Savignano sul Rubicone63/64 Savignano sul Rubicone65/66 Santarcangelo di Romagna67 Santarcangelo di Romagna Poggio Berni68 Coriano69 Dintorni di Coriano70/72 San Giovanni in Marignano73/75 Fra Pesaro e Gradara75/78 Gradara79/81 Morciano di Romagna82 Monteciccardo Mombaroccio83 Cartoceto
84 Fiume Marecchia86/87 Montiano88/90 Longiano91 Roncofreddo Sogliano al Rubicone92/93 Sogliano al Rubicone94 Montetiffi95 Torriana96 Montebello97 Saiano98 Pietracuta Verucchio99 Verucchio e dintorni
finito di stamparenel mese di novembre 2012
per i tipi della SaTe - ferrara