a pretty ugly portfolio or: how I became a rookie copywriter
Mar 09, 2016
a pretty ugly portfolio
or: how I became a rookie copywriter
did you missed volume zero?
then copy and paste this link
http://bit.ly/1nWCHzX
“I share your disappointmentand greatly appreciate your understanding.”
Scopri la linea di forni e piani cottura SMEG. Linee ricercate, massima funzionalità e un’evoluzione tecnologica continua sono le caratteristiche che contraddistinguono i prodotti SMEG da oltre 60 anni.Maggiori informazioni su www.smeg.it
Scopri la linea di lavatrici SMEG. Linee ricercate, massima funzionalità e un’evoluzione tecnologica continua sono le caratteristiche che contraddistinguono i prodotti SMEG da oltre 60 anni.Maggiori informazioni su www.smeg.it
Scopri la linea di lavastoviglie SMEG. Linee ricercate, massima funzionalità e un’evoluzione tecnologica continua sono le caratteristiche che contraddistinguono i prodotti SMEG da oltre 60 anni.Maggiori informazioni su www.smeg.it
Ferrero è lieta di condividere con tutti voi la sua lista di buoni propositi.Sono cinque, dal cuore morbido e tenero ma ricchi di passione.Una volta provati, sarà difficile non mantenerli.Scopri di più su www.ferrero.it
Ferrero è lieta di condividere con tutti voi la sua lista di buoni propositi.Sono cinque, dal cuore morbido e tenero ma ricchi di passione.Una volta provati, sarà difficile non mantenerli.Scopri di più su www.ferrero.it
Ferrero è lieta di condividere con tutti voi la sua lista di buoni propositi.Sono cinque, dal cuore morbido e tenero ma ricchi di passione.Una volta provati, sarà difficile non mantenerli.Scopri di più su www.ferrero.it
Ferrero è lieta di condividere con tutti voi la sua lista di buoni propositi.Sono cinque, dal cuore morbido e tenero ma ricchi di passione.Una volta provati, sarà difficile non mantenerli.Scopri di più su www.ferrero.it
Ferrero è lieta di condividere con tutti voi la sua lista di buoni propositi.Sono cinque, dal cuore morbido e tenero ma ricchi di passione.Una volta provati, sarà difficile non mantenerli.Scopri di più su www.ferrero.it
Timing: 15”Bambino
(tono curioso)Mamma ma sul po ci va l’accento
o l’apostrofo?
Mamma (calma e dal tono amorevole)L’accento, tesoro mio.
Bambino Epperché?
Mamma Perché solo lungo le rive del Po
puoi entrare in contatto con la natura e dedicare del tempo a te stesso
o a chi vuoi bene.
Bambino Come quando ho imparato a andare
in bicicletta?
MammaSì caro mio, come quando hai imparato
a pedalare da solo.
Speaker(calda voce femmiline)Scopri il lungo Po,
dove è tutto verde e sereno.
Lungo le rive del Po puoi entrare in contatto con la natura
e con te stesso. Perché Po significa spazi verdi e giardini
in fiore, tempo libero e sport all’aria aperta.
Visita il sito www.comune.torino.it per maggiori informazioni.
Timing: 45”
1. ESTERNO/STRADA. POMERIGGIO/GIORNATA SOLEGGIATA
Due ragazzi si incontrano.
RAGAZZO A
Ciao!
Il RAGAZZO B risponde in una lingua
sconosciuta; i sottotitoli traducono e
scopriamo che, semplicemente, a sua volta
dice “Ciao”. Sul volto del primo vediamo
comparire uno sguardo interrogativo.
I due iniziamo a passeggiare; nel mentre il
RAGAZZO B prende un bloc-notes dallo zaino,
lo apre e mostra al suo amico gli sketch
fatti: autovetture dalle linee moderne e
motociclette dal look futuristico.
Il RAGAZZO B tenta di spiegare all’amico
quello che ha disegnato ma senza successo; il
suo amico non sembra capire la sua lingua.
2. ESTERNO/STRADA. POMERIGGIO/GIORNATA SOLEGGIATA
Le protagoniste sono ora due ragazze. La
scena si ripete, simile a quella di prima.
La RAGAZZA A mostra all’amica, RAGAZZA B, i
suoi disegni che sembrano voler dare vita a
vestiti di alta moda; la RAGAZZA B fa fatica
a capire quello che l’amica sta dicendo,
quindi, la RAGAZZA A sconsolata saluta
l’amica e si allontana.
3. ESTERNO. POMERIGGIO/GIORNATA SOLEGGIATA.
Durante il loro cammino solitario, i due
ragazzi incompresi si incontrano davanti alla
sede dello IED. Si guardano, sorridono e
aprono la porta; davanti a loro si presenta
una moltitudine di loro coetanei, ognuno
dei quali fa qualcosa di diverso come
fotografare, disegnare, creare modellini
di macchine, etc…etc…
Tutti all’interno dello IED parlano la
stessa lingua, quella dei due ragazzi appena
arrivati, che si ora sono contenti di aver
trovato un posto dove poter stare.
SPEAKER
Allo ied parlano tutti la stessa lingua.
Immergiti nel tuo habitat naturale e scopri
i corsi di design, moda, visual communication
e management.
SUPER
IED parla la tua lingua.
www.ied.it
Timing: 15”
THUN FA BATTERE IL CUORE.
1.INTERNO. GIORNO/CASA.
In sottofondo una melodia semplice, adatta
al quotidiano.
Una mano, con femminile delicatezza, prende
un angioletto THUN da dentro una vetrina,
di quella che sembra essere una casa
accogliente e calda.
SUPER
Utilizza Shazam per avere accesso
a contenuti speciali.
MADRE
Ricordo ancora l’emozione che
provai il giorno che me lo regalasti;
il mio cuore batte forte,
oggi così come allora,
mio piccolo angioletto.
&RQ�DҬHWWR�OD�PDGUH�DEEUDFFLD�LO�ºJOLR��XQ�angioletto sulla ventina mentre si sorridono
DҬHWWXRVDPHQWH�
2.DISSOLVENZASPEAKER
(calda voce maschile)Per quando il cuore fa THUN.
LOGO + SUPER
“I sogni diventano realtà.”
www.thun.com
8WLOL]]DQGR�6KD]DP�VL�YLHQH�LQGLUL]]DWL�DO�SURºOR�Youtube di THUN, dove è possibile vedere il ricordo a cui fa riferimento la madre nello spot TV.
Timing: 45”
IL RICORDO CHE FA BATTERE IL CUORE.
1. INTERNO. MATTINA PRESTO/CUCINA.
Un bimbo di non più di 8 anni, aiutato dal
papà, prepara la colazione; spreme le arance
per l’aranciata, che versa in una grossa
tazza, si fa aiutare dal papà a mettere il
FDҬq�LQ�XQ�DOWR�ELFFKLHUH��QHO�TXDOH�DJJLXQJH�troppo zucchero, adagia quindi con bambinesca
grazia il pane un po’ troppo tostato sul
piatto sul quale fa poi cadere una pioggia
di marmellata.
Finisce di preparare la colazione mettendo,
disordinatamente, il tutto su un vassoio.
Con lo sguardo cerca l’approvazione del papà.
Insieme partono, attraversano la casa,
superano l’agguato del cane, con direzione
la stanza da letto dove la mamma si è appena
svegliata.
2. INTERNO. MATTINA PRESTO/STANZA DA LETTO.
Il bambino salta sul letto e si avvicina
alla mamma, abbracciandola, mentre il papà
appoggia il vassoio con la colazione sul
OHWWR�H�LQGLFD�LO�ºJOLR��LQ�TXDQWR�LGHDWRUH�di tutto ciò.
La mamma, curiosa, guarda che cosa le ha
preparato per colazione il suo piccolo
chef: in un angolo del vassoio, vicino
alle prelibatezze, trova un angioletto
THUN e un biglietto su cui trova scritto,
FRQ�FDOOLJUDºD�LQFHUWD��“Per la mia mamma più buona del mondo. Il tuo angioletto, Gabriele.”
(PR]LRQDWD��OD�PDGUH�DEEUDFFLD�LO�ºJOLR�
SPEAKER
(calda voce maschile)Per quando il cuore fa Thun.
LOGO + SUPER
I sogi diventano realtà.
+
link che rimanda all’e-store.
Timing: 20”
Speaker
�YHORFHPHQWH��VHQ]D�SUHQGHUH�ºDWR�
Questa pubblicità durerà il 25%
in meno rispetto alle altre,
per darvi il 25% di tempo in più
per andare nella prima libreria
che vedete e comprare tutti i libri
della collana Stile Libero di Einaudi
con il 25% di sconto in meno.
�SUHQGH�ºDWR�UXPRURVDPHQWH�H��scandendo le parole, riprende il discorso)
Solo per il mese di Luglio.
25% di sconto.
Einaudi.
Stile Libero.
Andate!
Grigio.
Bianco.Il latte versato sul tavolo bianco sembra cessare di esistere. Levit si accinge a pulire; lo straccio bianco, grazie ai movimenti circolari, assorbe e asciuga lentamente.Il latte versato fa parte del copione.Ogni giorno 0,30 ml di latte di mucca non trattato viene versato sul tavolo. In seguito Levit beve un caffè e mangia 4 biscotti composti al 40% farro, 5% segale e 55% misto di farina di grano, grassi non idrogenati, miele e 3 mirtilli e mezzo, essiccati.Finisce la colazione; non è questo il momento per sparecchiare.Si alza e saluta Catilina, gatto, razza mista, sesso femminile, età 3 anni, 6 dita per zampa.Catilina capisce Levit alla perfezione; Levit conosce Catilina alla perfezione.I due si incamminano verso il bagno dove Levit si fa la doccia per 15 minuti, mentre Catilina attende sul tappeto bianco, che sta alla base del water. Non rimangono peli neri sul tappeto bianco.Levit si veste; prima di uscire di casa guarda fuori dalla finestra. Nevica; sa di essere impotente di fronte alla forza della natura delle cose.Levit è nato 22 anni e 9 mesi fa con una malformazione genetica rara che lo ha reso albino. Levit è bianco. Solo gli occhi sono grigi; il grigio è il suo colore meno preferito. Ama il rosso, il verde e il blu, il viola e l’arancione, ma trova che il nero sia il colore che più gli si addice.Sulla neve candida Levit vede all’improvviso planare un airone. Piume grigie e movimenti eleganti; Levit capisce.Levit si toglie i vestiti di dosso e torna in cucina e sparecchia la tavola mentre Catilina inizia a cantare in maniera irregolare.Levit si chiede che cosa succederà anche questa volta, conoscendo però fin troppo bene la risposta.L’airone fissa una preda muoversi sotto la neve.È un topo.Il movimento è veloce ma aggraziato.Sotto gli occhi di Levit succede ciò che è giusto che succeda. La morte.
In metropolitana.
Sette persone hanno le cuffie, dieci parlano al telefono, 8 sono over 60 e penso che tutti e 8 abbiano problemi acustici, in 5 leggono di cui 2 un libro, mentre il restante 3 il giornale gratuito, distribuito ogni mattina. La fascia 12-18 anni fa quello che fa di solito, ovvero messaggia e controlla facebook dallo smartphone. Mettono tutti in mostra le loro abitudini.Io l’ho detto che la radio in metropolitana non l’ascolta più nessuno, ma nessuno mi crede. Capisco gli avvisi, che ci evitano grane giudiziarie, il radiogiornale anche, ma le canzoni no. Dalla mia postazione non ho mai visto nessuno ascoltare, ciò che trasmettono le altoparlanti. Ognuno ha le sue abitudini e ascoltare la radio della metropolitana raramente è un’abitudine. E con questa canzone #e guardo il mondo da un oblò penso che si sia toccato il fondo.Mi ricorda uno dei fidanzati di mia sorella; le aveva fatto compilation, che le aveva regalato come pegno d’amore, e ci aveva inserito questa canzone#sembro uscito da un romanzo che a mia sorella non piaceva affatto. Lo ha lasciato poco tempo dopo. Le loro abitudine musicali, evidentemente, non erano compatibili. Questa canzone#stai benissimo da sola, sai cos’è l’amoreme la ricordo, perché il CD era rimasto incastrato nel lettore CD della macchina.#m’annoio un po’Nessuno in metropolitana sembra ascoltare la canzone, figuriamoci canticchiarla. Va tutto come ieri e l’altro ieri, e la scorsa settimana; dal primo giorno di lavoro è tutto uguale. Le persone non cambiano. La gente sale e scende, c’è chi non paga il biglietto e c’è chi lo paga per due, c’è chi prende l’ascensore e chi è di fretta, chi occupa tutto lo spazio sulle scale mobili e chi non le prende mai e chi prende solo l’ascensore, chi fa sedere i vecchi e chi sta davanti alle porte, impedendo, a chi scende, di scendere.
A viaggiare in metropolitana ci sono tutte le razze di persone. Il maleducato, l’adolescente, la coppia, i vecchi antipatici e simpatici, la milf, l’artista, l’amante degli animali e via discorrendo. Non c’è persona che io non abbia visto da questi schermi. Posso seguire i movimenti di chiunque da quando entra a quando esce; così, in pochi minuti, ho l’opportunità di conoscere questa persona, di sapere che questa persona esiste. Ad esempio la vecchietta con la pelliccia rossa; prende l’ascensore per scendere al piano 0, compra il biglietto, oltrepassa i tornelli, scende nuovamente con l’ascensore, prende la linea 1 direzione nord e scende dopo poche fermate. La vecchietta con la pelliccia rossa non prende quasi mai la metropolitana, se non nei giorni di forte neve o pioggia. Indossa sempre scarpe con il tacco perciò cammina lentamente, senza però bloccare la strada a chi è di corsa. Le persone vedendola la fanno sempre sedere, dopodiché la guardano incuriositi. Il volto della vecchietta con la pelliccia rossa è silenzioso.Mentre a quest’ora dovrebbe salire lei. O meglio, dovrebbe scendere le scale due alla volta, quasi di corsa, rischiando di inciampare. La prima volta che la vidi fu un martedì mattina: nello schermo numero 3 la vidi cadere in ginocchio sulle scale. Nessuno la aiutò e questo fatto la infastidì notevolmente; si guardò intorno mormorando, per poi alzare lo sguardo verso la telecamera. Mi fissò negli occhi.Ma, lo so, non poteva saperlo che stava fissando me. Ma per pochi attimi guardò fissa nella telecamera come per rimproverarmi del fatto che non l’ho aiutata, che mi sono comportato come gli altri. Da quel giorno, non riesco a toglierle gli occhi di dosso; lei invece guarda la telecamera solo quando c’è qualcosa che non va, come le scale mobili rotte oppure la gente che non paga il biglietto. Mi rimprovera per i mali della metropolitana e io non so cosa fare.Le direi che non ne ho colpa, ma non posso. Posso solo guardare e vedere le persone da dietro gli schermi; ricordarmi ciò che fanno, e basta. Ci è voluto un mese per imparare i suoi movimenti: prende la metropolitana da due punti diversi della città in giorni diversi, da settimana in settimana, ha l’abbonamento, predilige le scale mobili e le usa sia per andare più veloce sia per riposare, sale sempre sull’ultima carrozza e si siede nei posti
singoli e quando non ci sono posti liberi, si appoggia alle porte, nonostante il divieto di farlo. Un giorno ha sgridato una signora, perché è salita senza aspettare che le persone scendessero, dopo di ché è scoppiata a piangere. Un giorno ha spostato un ragazzo di forza, prendendolo per i fianchi, sul lato destro delle scale mobili; penso che gli abbia anche detto qualcosa. Entrambi i giorni era vestita di nero. Un giorno, penso, stesse giocando a “non pestare la riga” perché calpestava il pavimento con passi irregolari, saltelli e passettini. Un giorno per salire prese per sbaglio le scale mobili che scendevano. Stava per cadere e farsi del male. Ricordo che indossava dei vestiti colorati. La vedo sempre attraverso lo schermo 3 per poi passare al 4 e al 5. Poi attraverso il 44. Poi schermo 18, 17 e 16. Questo la maggior parte delle volte. Una volta la vidi nello schermo 21. Forse oggi ritarda. Forse oggi non la vedo. Spero che qualcuno faccia qualcosa che la faccia arrabbiare. Ho anche pensato di prendere un giorno io stesso la metropolitana, solo per vederla.Ecco il signore con il bassotto. Tre volte a settimana prende la metropolitana da un capolinea all’altro, all’andata il mattino e nel tardo pomeriggio al ritorno. È sempre accompagnato da un bassotto. Dalla modo in cui si prende cura del suo cane, deduco che non ha nessun altro. Sulle scale prende sempre il cane in braccio, così come quando si siede. Il signore trova sempre qualcuno con cui parlare durante il suo viaggio, per via del cane; molti si avvicinano per dare una carezza o due per poi fermarsi a parlare. Sono le nove passate; oggi non la vedrò. Il signore con il bassotto è nella solita carrozza e sta già parlando con una persona. Un giorno il signore con il bassotto ha incrociato la vecchietta con la pelliccia rossa.Io non conosco queste persone ma le vedo ogni giorno. Sono a conoscenza della loro esistenza.Sta scendendo le scale mobili. Mi ha guardato, ma per poco. Di cosa mi ha rimproverato, non capisco.Sorride mentre si fa spazio tra le persone e saluta qualcuno nello schermo 4. Da oggi non è più sola.Il signore con il bassotto è seduto in silenzio.
LFEOWIH
a rookie COPYWRITERalina madalina ciuraru
call me
write me
stalk me@