LUXURY MAGAZINE ® Una villa storica per MOMENTI DI PRESTIGIO Idee e consigli per rendere il tuo evento davvero INDIMENTICABILE La Villa di villeggiatura una moda ...dal 1700 PHOTO L’esperienza di un fotografo di Moda Mariano Lunardi Anno I - N. 01 1 semestre 2014
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
luxury magazine
®
Una villa storica per momenti di prestigio
idee e consigli per rendere il tuo evento davvero
IndImentIcabIleLa Villa di villeggiaturauna moda ...dal 1700
PHOTOL’esperienza di un fotografo di Moda Mariano Lunardi
Anno i - n. 01 1 semestre 2014
entra: ti stai introducendo in un sogno
luxury magazine
www.villacornaro.it/ luxury-magazine
Direttore Responsabile: Giampietro Zuliani - Fotografo: Mariano Lunardi - Creative Director: Tania Toniolo Organizzazione Eventi: Ketty Ugolin - Ricevimento Ospiti: Roberta Bogoni - Assistenza Location: Flavio ZulianiSito Web: Daniele Marin - Profilo Facebook: Davide Visentin - Grafica: Tania TonioloCollabora costantemente nei servizi fotografici professionali la make up artist Antonella CozzaPromo e marketing: Studio Editoriale Communications www. studioeditoriale.it - [email protected]
Un impegno editoriale. Una rivista semplice, di facile lettura,
con numerose immagini, foto, molte realizzate in Villa, con lo scopo di valorizzare un’opera, Villa Cornaro, che è tornata all’antico splendore dopo 8 anni di lavori di recupero.
Il Veneto conta circa 4000 ville. Molte in fase di recupero. Un numero immenso che manifesta la ricchezza culturale di una regione probabil-mente cresciuta troppo in fretta, che non ha avuto modo di maturare e considerare adeguatamente l’enormità di pezzi pregiati di cui è circondata.Villa Cornaro in poco tempo, dopo il restauro, ha avuto il privilegio di essere al centro di incontri culturali, sfila-te di moda. Di essere stata selezionata come location per lo svolgimento di eventi celebrativi, personali ed azien-dali, di personalità pubbliche ed artisti dello spettacolo e dello sport. E’ già diventata palcoscenico per servizi foto-grafici, spettacoli teatrali e musicali..... e ne siamo orgo-gliosi. Nostro obiettivo: portarla a divenire un centro di forte promozione culturale ed economica locale.
L a V i l l a , v o s t ra p e r u n g i o r n oAmbientate la festa in questi splendidi scenari, l’ambiente ideale
per una festa indimenticabile.
Quando si organizza un evento
importante non si può sbagliare.
Meglio andare a colpo sicuro:
Da Pretto ha 25 anni di esperienza
nell’organizzazione
dei più bei matrimoni,
delle più eleganti cene aziendali,
dei più ricchi buffet.
Perchè grazie a 25 anni di esperienza ha
imparato a occuparsi di tutto, ma proprio
tutto, assecondando ogni vostro desiderio.
De Pretto ci mette la vostra stessa passione
e, in più, l’esperienza di chi ha già regalato
a centinaia di persone una festa meravigliosa.
Ospitalitàun fresco benvenuto a tutti
in Villa Cornaro
28 29
29
nastrI dI rasoe Bon Bonper tornAre BAmBini
30 31
Dettagli che creano l’atmosfera.
31
32 33
momentiDelicati splendidi e memorabili
come dolci ricordi
33
Per organizzare un evento e allestire uno standaffidatevi a chi lo fa con passione.
Noleggio di Arredi luminosi, arredi da interno
e da esterno.
Divani, poltrone e tavolini, lampade, tappeti, ombrelloni
e gazebo adatti ad ogni genere di evento.
Tutto ciò che ti serve per arricchire l’ambiente durante il tuo Evento.Noleggio e Progettazione completa dell’allestimento.
mondo-noleggio.com
Per organizzare un evento e allestire uno standaffidatevi a chi lo fa con passione.
Complementi d’arredo,tavoli, sgabelli, pedane e tutti gli accessori necessari per allestirein modo funzionale e completo il vostro stand.
noleggioMONDO
via Vigazzolo, 2 - 36054 MONTEBELLO VIC. (VI) - Tel. e Fax 0444 649482 - [email protected]
una villa progettata e costruita per ‘villeggiare’
LA ViLLeggiAturA neLLA rePubbLicA SereniSSiMAI periodi di villeggiatura erano due, quello estivo cominciava il dodici giugno
(la vigilia del giorno di S. Antonio da Padova) per concludersi a fine luglio;
quello autunnale andava dai primi di ottobre alla metà di novembre.
Entrambi i periodi si svolgevano in sincronia con i principali avvenimenti
agricoli: i raccolti estivi e la mietitura dell’uva, caccia, uccellagione e taglio
della legna autunnale. Queste abitazioni erano sorte soprattutto allo scopo
di gestire gli interessi economici legati all’agricoltura, in seguito si diffuse la
necessità di passatempi e svaghi che trasformarono il periodo di villeggiatu-
ra (vocabolo che significava andar in villa) in un periodo di vacanza.36 37
Storia in bricioleSin dal primo Cinquecento l’aristocrazia veneziana aveva sentito l’impulso di trasferirsi, per un breve periodo dell’anno, fuori città, scegliendo dapprima la vicina Murano, poi le rive del Brenta e quindi verso i possedi-menti sul Vicentino, Colognese e Veronese.
Ecco sorgere ville e palazzi di campagna progettati, co-
struiti e decorati dai migliori architetti ed artisti dell’epoca.
‘500
37
Le Attività dei nobilinel villeggiare
La vita in villa rispecchiava gli orari ed i pas-satempi della vita di città, ma buona parte del tempo veniva passato ai tavoli da gioco, facendo aumentare l’entusiasmo e l’accani-mento dei villeggianti. Non mancavano gli ospiti e tra gli invitati si contavano amici, parenti, clienti, creditori, ma soprattutto i parassiti, o “scrocchi”; alla lunga lista non mancava il poeta di famiglia, che ritornato prima degli altri a Vene-zia, avrebbe diffuso nei salotti e nei ritrovi le lodi dei luoghi e della fami-glia. Nel Settecen-to la moda regolava il costume delle famiglie cit-tadine nobili, o solamente ricche, che facevano a gara nell’assecondar-ne i capricci, ma che certo non ne subivano malvolentieri le imposizioni: era piuttosto piacevole dover cambiare abito ad ogni stagione, e anche la pettinatura o i luoghi di ritrovo. Se la moda poi costringeva a tra-scorrere in campagna parte dei mesi estivi e autunnali, sicuramente non lo faceva per tormentare lo spirito delle vivaci dame o dei
gentili cavalieri, ma doveva di certo nascon-dere un fine segreto per convincere i suoi entusiastici seguaci ad abbandonare l’appa-gante vita cittadina e rischiare la fastidiosa sensazione di disagio che provocava l’op-primente silenzio campestre. Infatti, si pen-sò, se il silenzio e la noia che ne consegue sono i pericoli più temuti, basta assicurarsi la compagnia di conoscenti e amici fidati; e
per ospitarli, ba-sta costruire co-mode ville; e per divertirli, si pos-sono mescolare i piaceri offerti dal-la campagna con gli ormai collau-dati piaceri della città. Ecco allora qual era lo scopo della villeggiatu-ra: il semplice di-vertimento, di cui ognuno godeva secondo i propri
gusti e inclinazioni. Spettava ai padroni di casa organizzare la giornata in modo da non permettere agli ospiti di annoiarsi e da non porgere l’occa-sione per sgradevoli pettegolezzi sulla vita che si conduceva nella loro villa. Ma la li-bertà era assoluta e ciascuno alla fine pote-va regolarsi come meglio credeva.
38 39
Le VacanzeNel Settecento la moda per la villeggia-tura aumenta, estendendosi anche al ceto borghese. Intere famiglie aristocra-tiche sono disposte a liberarsi di alcuni beni cittadini per una casa in campagna che nel frattempo sono divenute il luogo più ambito per villeggiare. Molte ville, come Villa Cornaro a Santo Stefano di Zimella (nel Colognese, una zona sicura-mente fedele alla Repubblica, economi-camente in una situazione più fortuna-ta), furono costruite solo con lo scopo di trascorrere ‘spensierate vacanze’. Indub-bio quindi il valore economico-sociale della famiglia che poteva permettersi la costruzione di un ‘bene solo per l’estate’, trasmettendo alle altre famiglie nobili un forte segnale di status economico sicuro e solido.A tale riguardo Ginevra Cornaro nel 1623 donava alla parrocchia di S. Ste-fano tre campi per costruirci sopra la chiesa parrocchiale, con l’onere dei preti di ‘dire messa per i per i defunti dell fami-glia ad ogni ultimo venerdi del mese’.‘700 39
Evanescenti momenti di Magia
40 41
41
Salone Caterina Cornaro130 posti a sedere
42 43
un tocco poetIco
alla sala da pranzo.
fioriFreschi
43
fashIon
prova A StuPirti
con un look44 45
Uno sguardo sull’inizio di una festa riserva sempre spettacolari anticipazioni, grandi attese, e la speranza di una sorpresa al di sopra di ogni aspettativa.
45
46 47
iL BAnChetto
L’eleganza e la raffinatezza sono
una costante in un ambiente prezioso come
Villa Cornaro. Nulla al caso, ogni singolo
dettaglio è curatissimo. Sempre.
è pronto!47
una giornata in villa per i nobili in vacanza
Il risveglio della Dama
Quando la dama si sveglia, il sole è già alto. La cameriera, prontamente accorsa, spalanca i balconi illuminando la camera decorata con cineserie in stucco: decorazioni floreali stilizzate, salici che protendono i rami verso l’acqua, profili di pagode, sottili figure che spingono le giunche sullo sfondo di una palma, o un fiore che s’inarca fino a tramutarsi in un ombrellino sotto cui trova riparo una damina. L’arredamento ripete i motivi delle cineserie sulle lacche nere e oro dei mobili e sulle decorazioni del paravento, in parte riflesso dall’immenso specchio tra le due finestre. La cameriera aiuta la dama a sedersi sul letto accomodandole i cuscini dietro la schiena, le sistema la cuffìetta da notte sui capelli un poco in disordine e le avvolge le spalle in uno scialle dai colori delicati. Sprofondando voluttuosamente tra i cuscini e le lenzuola, la signo-ra indugia un poco sull’alternativa tè, caffè, cioccolata, e alla fine decide per quest’ultima. Un bussare discreto alla porta rischiara di un lieve sorriso il volto della giovane donna che indovina l’arrivo di un galante visitatore: è certo uno degli ospiti della villa, al quale fin dalla sera precedente, ha concesso l’onóre di farle compagnia durante il rito della cioc-colata. Il cavaliere saluta con sorridente cortesia, si accomoda sulla sedia del tavolino da
48 49
toeletta e avvia una conversazione leggera e gradevole intorno a qualche episodio colto a teatro la sera prima e che aveva suscitato i loro sarcastici commenti: una signora ave-va cambiato cavalier servente, qualche altra sfoggiava un vestito fuori moda, qualcuno cercava inutilmente di farsi invitare a pranzo per il giorno seguente. La dama ride grazio-samente alle allusio-ni e alle battute spiri-tose del suo affabile compagno. Intanto la cameriera è rien-trata e, appoggiato sul tavolino il vasso-io con il servizio di preziosa porcellana a fiori, serve la cioc-colata fumante. La dama e il cavaliere la gustano a picco-li sorsi chiedendosi come occupare la mattinata fino all’o-ra di pranzo. Una passeggiata fino al mercato del paese sembra a entrambi gradita e allora l’ospite discretamente si al-lontana per lasciare alla dama il tempo di prepararsi adeguatamente all’appuntamen-to.
La toeletta. Anzitutto una pulizia del corpo veloce e sommaria per la quale bastano la comoda, il bidé, la brocca e il catino sui treppiede di legno celati dietro il paravento. Dopo, ani-mate discussioni per la scelta dell’abito. Spalancato l’armadio posto in un angolo della camera, la cameriera deve aiutare la padrona a risolvere il tormentoso dilemma: meglio un abito variopinto, o un vestito az-zurro, o bianco? Nessun dubbio invece per lo scialle a fiori rossi di Lione, che
avrebbe completato l’abbigliamento da pas-seggio. La cameriera si muove indaffarata per la stanza obbedendo agli ordini capricciosi impartiti dalla dama in rapida successione: fa la spola dall’armadio al comò, e di nuo-vo all’armadio, porta abiti e biancheria. Si
arresta un momento per stringere energi-camente il corpetto della dama la quale, davanti allo specchio, controlla severa la misura della propria vita. Alla fine sotto-vesti di seta e pizzi, vestiti di ogni colore e di diversa foggia giacciono alla rinfusa sopra il letto o riversi sulle piccole sedie, ma la vestizione è termi-nata. Rimane ora il compito forse più gra-voso: la pettinatura e il trucco. Sul tavolino da toelet-ta, lo specchio con la cornice di lacca rossa è pronto ad accoglie-re il viso della dama e
a proporglielo da diversi punti di vista, sot-toponendo alla sua attenzione ogni partico-lare dell’acconciatura; sparsi sul ripiano, la cassettina con la cipria e le creme, la scato-lina d’oro con i finti nei, i pettini d’avorio di ogni forma e misura, le scatole con una mi-riade di fiocchi, nastri e fiori necessari per completare l’impresa. Con la cameriera c’è complicità: i dispiaceri, le piccole gioie e i turbamenti della dama trapassano leggeri nel cuore della domestica, che o vi partecipa o li alle-via come può, dando semplici consigli, ras-sicurando o consolando la padrona, offren-do il proprio aiuto. Un ultimo tocco perché l’opera risulti per-fetta: la scelta dei gioielli.
49
AI COLLI BERICI - Via Mazzanta, 19 - 36057 Arcugnano (Vicenza) - Tel. 0444 [email protected] - www.aicolliberici.com
SIAMO PROnTI A SORPREndERTIcon allestimenti sempre diversi
&
PIATTI InSOLITIgusti raffinati + sapori nuovi alternati a quelli tradizionali.
Ai Colli BericiB A N Q U E T I N G & C A T E R I N G
25 anni di esperienza con cucina interna
“ I L R I S TO R A n T E I n M OV I M E n TO”
Massimo R E S P O n S A B I L E C AT E R I n g
Valentina e AntonellaR E S P O n S A B I L I B A n q U E T I n g
52 53
coinvolgentiSpettacoli
53
divertimento dIsco
musica
54 55
55
dedicateSalette
56 57
57
prezIosI
AllestimentiIntImI
per la
tua festa
58 59
per la
tua festa
59
silver up dreamNoleggio di un’auto di lusso per un giorno, un mese, un anno, una settimana, con prezzi che variano da auto a auto.
goldeN up dreamNoleggio di più auto di lusso presenti nel parco auto di upcars srl per periodi non continuativi. il pacchetto comprende 5 weekend non continuativi con date da stabilirsi, in cui il cliente può scegliere una qualsiasi tra le vetture presenti nel nostro parco auto. in questo modo anziché 5 weekend ne pagherete solo tre e mezzo.
platiNum up dreamNoleggio di auto di lusso nelle stesse modalità del golden dream, solo che questo pacchetto è composto da 10 weekend non continuativi e noi te ne facciamo pagare solo sette.
Rendi indimenticabili i tuoi momenti importanti
Noleggio auto di lusso
www.upcars.it
up Cars srl - via vigazzolo 4, montebello vic. (vi) tel. +39 340 2572557 - [email protected]
62 63
CeriMonia I PREPARATIVI
stile iMPeCCabile
un toCCo di Colore
Mix tra esotiCo e
roMantiCo
3 consigli per rendere il tuo evento unico.1
2
363
IL gIardInoa bordo piscina
64 65
IL gIardInoa bordo piscina
65
serataall’aperto
66 67
all’aperto
67
arrIvanogli sposi
68 69
gli sposi
69
realizziamo e allestiamo i tuoi momenti più importanti.
Per il tuo giorno più bello garden Zerga
contribuisce con i suoi fiori e colori a darti
emozioni indimenticabili.
Allestiamo l’ambiente dove legherai
la tua vita alla persona amata,
il luogo dove festeggerai ...
il tuo sogno si realizza con noi!
Zerga srl - Via Ponte, 19 - 36071tezze di Arzignano (Vicenza)tel. 0444 482253 www.gardenzerga.it
Matrimoni, Feste private, eventi aziendali
Allestimenti floreali per Eventi
Zerga srl Via Ponte, 19 - 36071 - Tezze di Arzignano (VI) - Tel. 0444 482253 - www. gardenzerga.it
L’esperienza di oltre 5 generazioni, la conoscenza botanica
dovuta ad una esperienza trentennale ci permette di tra-
sformare in emozioni e colori gli spazi verdi. uno studio di
architettura paesaggistico trasformerà il vostro giardino
in quello che Voi avete sempre desiderato. Ogni progetto
viene pensato come fosse unico e coinvolgente e da queste
emozioni nascono piccoli e grandi paradisi.
Piccoli e grandi Paradisi
Progettazione e Manutenzione Giardini
La passione e l’amore per la natura è un sentimento
che nasce e aumenta ogni giorno di più.
garden Zerga ti offre la possibilità di attrezzarti
ed esprimere la tua fantasia e passione con tutti gli
oggetti e articoli di cui hai bisogno per vivere con
emozione i tuoi spazi verdi.
www.gardenzerga.it
nIght & day
74 75
vIverenIght & day
gli esterni
75
sulla facciata
proiezioni e riflessi
76 77
pIsCIna
gli ingredienti perfetti per lo scenario della tua festa.
e prato verde
77
LUCI
d’aCqUa
magiche
paesaggio78 79
d’aCqUa
magiche
paesaggio79
MARIANOLUNARDIf o t o g r a f o
www.marianolunardi.it - 336 489874
Album Classico ma non troppo!
Con qualche contrasto audace...
www.marianolunardi.it - 336 489874
MARIANOLUNARDIf o t o g r a f o
www.marianolunardi.it - 336 489874
colori acidi
atmosfere rock
fLUo
è un’esperienza avvolgente, e riempie un’intera presenza con la sua intensità e capacità di ‘tenere’ il suo recettore. Riduce la distanza dell’oggetto, e dal punto di vista dello sviluppo è vicino alle esperienze del ‘prendere’ e del toccare. Il potere che la musica ha di prendere e immergere ha spesso come risultato un am-biguo stato di coscienza in cui la discriminazione tra dentro e fuori diventa imprecisa.
Il suono
84 85
fLUo
85
Party In pIscIna
86 87
87
isole di reLAx e chIacchIere per assporare l’attesa
una passeggiata al caffè del paese nella giornata tipo Scivola silenziosa lungo il corridoio che circonda il salone centrale senza degnare di uno sguardo gli enormi affreschi monocromi alle pareti, incorniciati da finti stucchi, che rap-presentano allegre scene campestri sullo sfondo di rovine o di più veritieri paesaggi. Proce-de fino al salottino dove si trovano già i padroni di casa con il resto degli ospiti. Qualcuno fa colazione comodamente seduto su un piccolo divano coperto di morbidi cuscini, altri, avvicinate a semicerchio le poltroncine rococò, partecipano a una gaia conversazione mattutina. Ma c’è anche chi, ripreso dalla tentazione del gioco, interrotto solo quale ora prima all’alba, si apparta con un degno compare a un tavolino d’angolo per un partitina a carte. Un cavaliere, seduto in faccia alla porta del salottino dipinta con i motivi delle quattro sta-gioni, controlla di tanto in tanto l’orologio da tasca: è il cavaliere che ha assistito al risve-glio della dama. Il suo volto si illumina non appena l’oggetto della sua attesa compare e si alza ad accoglierla con un perfetto inchino e gentili parole, complimentandosi per l’elegan-za dell’abito. La sosta nel salottino è breve: un saluto agli ospiti seduti, mentre il cavaliere recupera guanti e tricorno dal tavolino a mezzaluna addossato alla parete e il parasole della dama abbandonato su un divano. Quindi attraverso un’infilata di stanze e scendendo lungo la scalinata dalla bella ringhiera in ferro battuto giungono nella spazio-sa sala a pianterreno che funge da atrio decorata con grandi affreschi di soggetto storico e mitologico. Scendono ancora qualche gradino e sono sotto i grandi archi del portico che si apre sulla facciata della villa. La donna al braccio del suo accompagnatore si avvia con indicibile leggerezza sul vialetto di ghiaia che dalla facciata della villa si distende verso il grande cancello in ferro battuto prospiciente la strada. Con un cielo così terso, osserva il cavaliere, i raggi del sole potreb-bero essere pericolosi alla delicata carnagione della dama. Lei ne conviene e apre subito
La villa di villeggiatura
96 97
l’ombrellino per proteggersi graziosamente il viso. La scena, con le quinte degli oleandri coltivati lungo il viale e le geometrie dei garofani di vario colore che spartiscono le aiuole, si anima d’incanto. A un certo punto l’occhio cade sull’orologio sistemato sulla torretta oltre il cancello, al di là della strada. E’ ora di uscire dalla villa e immergersi nell’animazione vivace e pit-toresca della via dove contadini con i carri, donne a braccetto, gruppi di ragazze, qual-
che giovane a cavallo, si stanno dirigendo allegramente verso il mercato. Mescolata alla gente del contado è anche la brillante società dei villeggianti: alcuni procedono a piedi, altri in carrozza; tutti sfoggiano ele-ganze e sorrisi da città. Un giovane a cavallo si avvicina alla coppia togliendosi il cappello e, mentre saluta con un inchino profondo e balena uno sguardo d’apprezzamento sulla dama, chiede di po-
terla scortare al paese. La dama, che giudi-ca umiliante presentarsi al passeggio con un solo accompagnatore, glielo concede. E’ molto piacevole fare bella mostra di fasci-no e seduzione, mescolandosi ai contadini e fingendo di avere i loro stessi gusti e le loro stesse abitudini. Giunti al paese, poi, è oltremodo diverten-te passare per i banchetti, curiosare tra la merce esposta, assistere agli spassosi spettacoli dei saltimbanchi e dei ciarlatani commentandoli amabilmente con battute
spiritose. Alla fine si ritrovano tutti al caffè: i cava-lieri fanno gruppo attorno alle dame che intanto volgono in giro lo sguardo ansioso per vedere se sia presente la nemica giura-ta, l’antipatica, la smorfiosa, la vanitosa, la superba, la civetta, insomma qualsiasi donna che possa offuscare la loro bellezza o sottrarre loro i corteggiatori.
97
La famosa Rivista Italiana CUCInA gOURMET,
tra gli articoli di chef stellati, interviste ad attori
e cultori della cucina italiana
dedica alcune pagine a Villa Cornaro
...”luogo ideale per incontri tra gusto ed emozioni”.
è Partner dI
98 99
La famosa Rivista Italiana CUCInA gOURMET,
tra gli articoli di chef stellati, interviste ad attori
e cultori della cucina italiana
dedica alcune pagine a Villa Cornaro
...”luogo ideale per incontri tra gusto ed emozioni”.
99
Lo STUdIO EdITORIALE COMMUnICATIOnS
da oltre 20 anni nel settore della Comunicazione, presenta soluzioni innovative funzionali.
La comunicazione creativa e professionale è l’oggetto
del nostro mestiere.
Siamo un affermato team di professionisti pubblicitari
che sinergicamente collaborano per darti una comunicazione
efficace.
La nostra risorsa sono le persone
che formano il team di lavoro,
professionisti a livello
accademico e con molti anni
d’esperienza maturati
nel settore.
in questo modo
il piano strategico
e l’idea creativa si fondono
armonicamente, senza far
perdere la spontaneità
alla creatività
ed il rigore alla strategia.
Grafica Pubblicitaria • Siti Internet • Fotografia • Video
La scampagnata è una variante, generalmente domenicale, della giornata in villa di una giovane ospite. E, più ancora degli altri giorni, si svolgerà all’insegna della seduzione. Nella camera dal soffitto affrescato con amorini danzanti in un cielo sereno, dalla tappezzeria a
fiori, dai mobili laccati in giallo con decorazioni a fiori rossi e dall’enorme specchio incorniciato da una cascata floreale in stucco, la dama si sveglia tardi, chiama la cameriera perché spalanchi i balconi, e lei stessa in camicia da notte di seta bianca scosta le tende della finestra per rendersi conto delle condizioni del tempo. La giornata è luminosa di sole, ideale quindi per la scampagna-ta progettata all’inizio della settimana. La dama, prevedendo questa eventualità fin dai mesi primaverili, si era fatta confezionare una grazioso abito in stile villereccio. Nessuno lo ha ancora visto e lei è impaziente di sfoggiarlo e di ricevere i complimenti estasiati dei signori che saranno della comitiva, nella speranza di ripor-tare una vittoria netta sulla bellezza e l’eleganza delle altre donne. Di sicuro sarà un bel diverti-mento, la compagnia infatti è selezionatissima: i soliti nobili amici della città che avevano assicu-rato la presenza di altri amici stimabilissimi, conosciuti nella villeggiatura dell’anno precedente. Vestizione e trucco dunque hanno bisogno di cure più laboriose questa mattina. Alla fine anche i pizzi bianchi e i nastri colorati sono sistemati con incredibile leggerezza. Espressioni di meravi-glia e lusinghevoli complimenti sono intonati dalla compagnia già nel salottino della prima colazione e continuano lungo i corridoi, per le scale e giù nel viale mentre la piccola comitiva si dirige verso la chiesetta oltre il giardino antistante la villa, dall’altro lato della strada. La campanella ha chiamato a raccolta i villeggianti e i contadini del luogo per la messa mattu-tina. I signori passano sorridenti tra le due ali della piccola folla, salutando con brevi cenni del capo, entrano in chiesa e si sistemano sulle panche di fronte all’altare, mentre la servitù della villa con i familiari prende posto dietro a loro.
La caccia. Ma c’è anche un tipo di nobile villeggiante dal carattere e dai gusti diversi da quelli descritti
Momenti in villa di villeggiatura
110 111
Finora, che non ama mescolarsi alle compa-gnie galanti e apprezza invece la solitudine, la quiete e il silenzio. E’ generalmente un nobile di mezza età, a volte giudicato burbero e sel-vatico a causa del suo comportamento. In villa occupa una stanza arredata con stile sobrio: un letto, un comò e un armadio in noce deco-rati con motivi floreali a tempera chiara; un tavolo ingombro di carte e libri, un tavolino da toeletta sommerso dal disordine di scatole e tabacchiere, e sovrastato da un so-lenne portaparrucche di legno. Questo signore di solito si alza di buon’ora e
di buonumore. Nel silenzio della villa ancora addormentata, sceglie giacca e pantaloni di tessuto resistente e di colore scuro che abbina all’immacolata camicia bianca con i pizzi ai polsini, e calza stivali neri al ginocchio perfet-tamente lustri. Siede poi al tavolino della toe-letta, si trucca il viso facendo un uso misurato di creme e cipria, e, infine, indossa la parrucca sistemandosela accuratamente davanti allo specchio. Ma prima di incominciare la giorna-ta, si concede ancora qualche momento di quiete e una fumatina di tabacco, sprofondato in una confortevole poltrona. Ora può scendere per la colazione, che è pre-
parata in una delle quattro stanze che si apro-no, due per ogni lato, accanto alla sala d’in-gresso. L’ambiente è gradevole e rilassante: due credenziere dalle tinte pastello appoggiate alle pareti, al centro un bel tavolo ovale con un orologio dorato, alle pareti qualche quadro di paesaggio. Il cavaliere sorseggia con segreto apprezza-mento una cioccolata veramente deliziosa mentre la luce del mattino rinforza a poco a poco e invade la stanza. Quindi, attraversata la sala centrale, nel loca-le corrispondente dall’altra parte dell’atrio, la
cosiddetta stanza della caccia, può scegliere, tra le armi conservate in bell’ordine negli ar-madi, il fucile più adatto al suo braccio. Nelle scuderie, in fondo al piccolo parco, lo staffiere ha già sellato il suo cavallo preferito. Esce al passo per un cancello secondario e si dirige verso i boschi delle vicine colline. Tutta la mattinata fino all’ora di pranzo sarà occu-pata in una tonificante cavalcata. Se poi gli ac-cadrà di imbattersi in qualche lepre, quaglia o fagiano non si lascerà scappare l’occasione di offrire al padrone di casa qualche capo di otti-ma selvaggina per le delizie della tavola.
111
il concerto. La villa nella quale è organizzato il pomeriggio musicale dista solo qualche decina di metri, e il signore vi si reca con breve passeggiata a piedi. La villa è più grande e solenne della sua: dentro la cinta ci sono vaste aree lasciate a prato con l’erba perfettamente falciata e ampi giardini molto curati. Il suo sguardo si posa sul colore acceso dei limoni, le cui piante nei grandi vasi di terracotta segnano, a intervalli regolari, il viale e il cortile che si allarga davanti alla facciata allungata nei due fabbricati laterali dall’ampio porticato. La riunione musicale deve essere affollata poi-ché si vedono dei cavalieri che conversano in piedi vicino alla porta spalancata del salone a pianterreno. E infatti il nuovo arrivato entra in una sala gremita. Parte degli ospiti è seduta nei quattro lunghi divani in marocchino rosso e dagli alti schienali intrecciati addossati alle pareti, parte è in piedi sui lati corti della sala, molti si affacciano dal ballatoio protetto dalla ringhiera in ferro battuto che corre in corri-spondenza del primo piano. I suonatori sono disposti attorno al grande tavolo centrale, che quasi collega in una linea ideale la porta d’entrata e quella che dà sul re-tro della villa. Appoggiati su di esso leggii e spinetta, hanno attaccato con 1e prime battute di un concerto di Corelli. Ma non tutti i convenuti sembrano pre-starvi attenzione: un diffuso mormorio aleggia per la sala, perché la conversazione non può subire interruzioni: anzi, la riunione musicale è un pretesto per intrecciare amabili discorsi e per fare nuove conoscenze. Una dama fingendo
di ascoltare con interesse quanto le sussurra il compagno al suo fianco, lancia furtive occhiate ai presenti, studia l’abbigliamento delle altre donne, cerca di cogliere qualche episodio che offra materia di piccante conversazione più tardi al caffè. Nel vano della finestra in fondo al salone si sta-glia la figura di una donna che guarda con aria sognante il cavaliere che le è accanto e che le sfiora il vestito e il braccio mentre pronuncia con aria sognante qualche discorso ispirato; un’altra coppia si è defilata nel vano di una porta e nasconde i visi dietro il ventaglio. Il concerto si conclude tra il brusio generale in cui era incominciato. Viene annunciato il tè nel grande salotto. Il nostro signore cerca il padro-ne di casa il quale, lasciato alla moglie il compi-
Divertimento in villa di villeggiatura
112 113
to di intrattenere gli altri ospiti, si ritira a con-versare con il nobile vicino e un piccolo gruppo di amici in un angolo della stanza. Sono tutti dei buoni intenditori di musica e hanno vasta cultura sicché la conversazione risulta davve-ro interessante. Sono questi i momenti in cui al nostro signore sembra di trovarsi a proprio agio nel mondo, circondato da persone corte-si e dotate di squisita educazione, immerso in uno stato in cui si amalgamano perfettamente gentilezza, cultura e mondanità. Peccato che il tempo passi velocemente: glielo ricorda il ticchettio discreto della gentile macchinetta che uno dei presenti protegge nel taschino del panciotto. Una partita al biliardo. Mentre i nobili galanti fanno i programmi per la nottata, il nostro signore, invece, è di quelli che non sanno resistere alla passione del gioco che li assale puntualmente ogni sera. E se di solito accetta di fare qualche partitina di fara-one o di bazzega o di panfilo oppure di giocare a dadi in una sala affollata, tra la confusione, l’allegria o la disperazione di occasionali com-pagni, questa sera decide per un tipo di gioco da praticare con maggiore discrezione: il biliardo. Una sala perfettamente attrezzata allo scopo è in una villa di certi suoi amici non lontana dal-la città. Vi si reca in compagnia di pochi genti-luomini. Dall’animazione di carrozze nei viali di entrata sembra che i padroni di casa abbia-no organizzato una serata in grande stile. La
stessa animazione è nell’atrio e lungo le scale: molti gli inchini alle dame che incrociano e i saluti ai conoscenti prima di incontrare i pa-droni di casa e complimentarsi con loro per la bella gente raccolta. Altre parole gentili da parte di costoro onora-ti della visita, e l’invito a consumare una cena “frugale” prima di dedicarsi al gioco. I nostri amici sanno che non possono rifiutare, dal mo-mento che il loro ospite non ha badato a spese nell’imbandire una tavola lussuosa e raffinata per avere in cambio espressioni di gratitudine ammirata. Ma si fermano quel tanto che serve a non essere giudicati scortesi e poi si rifugia-no in fretta nella agognata sala del biliardo. Vi trovano pochi altri ospiti, richiudono accura-tamente le porte dietro di loro per non essere disturbati e concentrarsi nel loro gioco prefe-rito. La sala del biliardo presenta una decorazione non meno ricercata delle altre: sullo sfondo bianco delle pareti e sul soffitto, corrono lar-ghe fasce di colore giallo chiaro e rosa viola-ceo, su cui si arrampicano gli stucchi in tonali-tà verde pastello a formare festoni, putti, vasi e mascheroni. I tavoli da biliardo occupano il centro, mentre accostati alle pareti sono gli immancabili divani; molte candele ardono sul-la lumiera centrale e su quelle a specchio sui muri. In questa atmosfera confortevole, il no-bile si concentra nel gioco e, dimentico di ogni altro pensiero, finisce inavvertitamente a far tardi.
113
MARIANOLUNARDIf o t o g r a f o
www.marianolunardi.it - 336 489874
Un servizio fotografico professionale,
Maxi Album FotoLibro e Mini Album FotoLibro
tutto in un unico pacchetto.
Gioisci nel tuo giorno, al resto pensiamo noi!
Villa Cornaro è scelta frequentemente da fotografi del fashion system italiano per valorizzare le collezioni da promuovere, dai produttori di moda per presentare le lore creazioni alla clientela, da agenti e rappresentani di importanti brand per mostrare alla committenza più prestigiosa, il meglio dei loro prodotti e, in una situazione storico-artistica come Villa Cornaro, tutto diventa più facile.
il team manageriale della direzione è disponibi-le a collaborare nell’organizzazione dell’evento richiesto.
moda
in villa
116 117
Servizio fotografico di Moda in Villa Cornaro. - ph. Mariano Lunardi
La donna è avvincente in quelle che erroneamente vengono considerate contraddizioni ma in effetti sono sfaccettature di una pietra preziosa capace di riflettere un pianeta di sentimenti e comportamenti in rosa.
117
palcoscenicoIl cIelo è Il nostro
fuochi sull’AcquA • sPettAcoli PiromusicAli •
Fuochi d’artificio di alta qualità per uno spettacolo indimenticabile.
Vendita ingrosso e dettaglio fuochi d’artificio: via Desmontà 18 - San Gregorio di Veronella (Verona)
il ballo notturno. Mentre i patiti del gioco sono occupati nel biliardo, per gli amanti della danza è stato organizzato un grande ballo notturno in un’altra villa dei dintorni. E’ una grande occasione per le signore invitate, e la nostra dama si impegna in una toeletta particolarmente elaborata per essere all’altezza della situazione. Il suo cavalier servente, costretto ad aspettare più del solito questa sera, inganna il tempo in uno dei sa-lottini dove ha trovato un compagno per una partitella di faraone. Il gioco lo assorbe però al punto che si ricorda dell’appuntamento dato alla sua dama troppo tardi per non incorrere nelle sue ire. E infatti quando la raggiunge in camera per accompagnarla di sotto, la donna inviperita lo investe di parole furenti. Certo è buona abitudine arrivare al ballo per ultima in modo che a nessuno possa sfuggire la sua presenza e le rivali scoppino di invidia, ma non per questo è necessario lasciarla tanto a lungo da sola in camera con la cameriera. Il turbamento causatole da questo inconveniente le avrà certamente rovinato il trucco e l’acconciatura: al solo pensiero la dama si sente svenire! Ma prontamente il cava-liere la soccorre con la boccettinadi sali, le giura che non sarebbe accaduto mai più e le assicura che il suo vestito è una meraviglia e lei sarà la più bella della festa. La dama si tranquillizza, lo perdona e recupera il buon umore. Assistita dalla cameriera, dà un’ultima sistematina all’abito di seta azzurro ricamato in argento, ritocca il trucco, atteggia le labbra al sorriso ed è pronta a mietere i successi della nottata. I suonatori sono sistemati su uno dei lati corti della sala, mentre gli ospiti siedono sui divani. Sembra che tutti i villeggianti di garbo si siano dati appuntamento in questo vasto salone: un’infinità di abiti elegantissimi portati con disinvolta semplicità, conversari leggiadri conditi di arguzie, ince-dere elegante, armonia di gesti, squisite galanterie dei cavalieri all’indirizzo di dame dalla seducente bellezza. L’orchestra di violini, viole, contrabbassi e cembalo continua a suonare mentre al centro della sala i danzatori sono impegnati nelle figure graziose del minuetto. Non c’è altro ballo come il minuetto che esalti tanto il portamento distinto, l’arte di porgere la mano, di muovere i passi con decoro, di flettere il busto in inchini e riverenze. La nostra dama, che non ha perso un ballo fino a notte fonda, a un certo punto chiede licenza di ripo-sarsi nel salotto d’entrata dove, circondata da una decina di cavalieri affascinati dalla sua avvenenza, si rianima con una limonata e un gelato. Un po’ alla volta altre coppie si fermano stanche.
Il gioco notturno. Dopo mezzanotte il piacere del ballo cede il posto a quello, del gioco. La padrona di casa l’aveva previ-sto e aveva fatto sistemare allo scopo numerosi tavoli nei salottini. Ora si presta volentieri a combina-re gli assortimenti dei giocatori. Bisogna tener conto dei molteplici e variegati intrighi di amicizie e ini-micizie esistenti tra gli ospiti, dei loro complicati intrecci amorosi; sistemare, quando occorre, il marito
Mondanità in villa nel ‘700
120 121
in una stanza e la moglie in un’altra, cercare di equilibrare le partite fra chi sa giocare e chi no e consentire, nello stesso tempo, a ciascuno di sce-gliere tra i giochi delle carte, la tria, il gioco dell’o-ca e la dama quello che gli piace di più; dividere, infine, chi andrà via presto da chi avrebbe fatto mattina. Solo gli accaniti del bi-ribisso si sono accapparrati i tavolini con il pia-no intarsiato già predisposto per il gioco. La passione tiene i villeggianti incollati al tavolo, sopraffatti dall’ec-citazione della vincita o dalla febbrile smania di rifarsi delle perdi-te subite. Giocano ininterrottamente per ore: somme anche di notevole entità passano facilmente da una mano all’altra: non è infrequente assistere, nel corso di una nottata, alla rapida frantumazio-ne di cospicue fortune e all’improvviso sorgere di nuove. E anche chi approfitta del gioco per con-tinuare la conversazione o stringere nuove ami-cizie, si fa comunque prendere dalla frenesia e si diverte a mettere a repentaglio senza inquietudi-ne i propri risparmi.
Il meritato riposo. Ormai la notte volge al termine. Ad un tratto la stanchezza sorprende i villeggianti ancora impe-gnati nei convegni mondani. Il desiderio di brillare e sedurre ha abbandonato la giovane donna che invita il cavaliere ad ac-compagnarla a casa. Lungo il tragitto si sentono mormorare solo frasi smozzicate e un rapido ap-puntamento per il giorno successivo.
Il vecchio giocatore accanito vede allontanarsi tutti i suoi compagni che nemmeno il piacere di una vincita cospicua riesce a trattenere. Rasse-gnato chiama la carrozza per far ritorno alla vil-la debolmente illuminata nel chiarore dell’alba. A quest’ora anche la conversazione più colta e
brillante non è più in grado di soffocare gli sbadigli. Saluta-to cortesemente il padrone di casa, il cavaliere si avvia a passi misurati verso la villa vicina. Rimane solo sulla strada della collina, accompagnato dal secco rumore dei balconi che i servi-tori chiudono nelle stanze dei padroni addormentati. Volge uno sguardo al sole che sta nascendo,
ai campi e ai boschi che si perdono lontano. In quel momento di silenzio avverte un’emozione nuova, ma sente che non la potrebbe condividere con nessuno dei suoi compagni, troppo legati alla vita sociale e ancora lontani dall’idea di misurar-si con la natura senza lo schermo delle abitudini mondane. Risuona ancora l’eco della musica e delle risa, delle carrozze, del cicaleccio a teatro. II cavaliere sorride al pensiero dell’esistenza frenetica e piacevole condotta durante la villeg-giatura, all’idea confortante di potersi spostare dalla città alla campagna senza dover cambiare usanze e ritmi di vita. Mentre giunge alla villa ed entra nell’atrio, sta già progettando nuove occa-sioni d’incontro e di divertimento per l’indomani.
121
Alla fiera in paese. Le carrozze dai finimenti di argento placcato e l’equipaggio di staffieri e lacchè sono pronti in un baleno. Si vola fino al borgo festosamente addobbato per la fiera: dai balconi dei palazzi pendono tappeti, damaschi e festoni, e si sporgono gruppi di persone vocianti. I rustici del paese, invece, si accalcano sotto i portici, applaudendo ai nobili occupanti dei lussuosi equipaggi in arrivo. La fiera si trasforma in un grande ingorgo per la presenza simultanea e caotica di ogni sorta di carrozze: quelle rozze e sfasciate da noleggio, quelle ricche di ori e blasoni dei nobili villeggianti. Tra i cocchieri scoppiano qualche litigio e scambi di improperi quando gli equipaggi non riesco-no a procedere. Cavalieri e dame approfittano della sosta per osservare, con aria sdegnosa, gli occupanti delle carrozze vicine che fingono di non accorgersi di loro e continuano a ridere som-messamente mormorando chissà quali malignità. Quindi, sciolto l’ingorgo, gli equipaggi deflui-scono lentamente ai margini della strada, e si sistemano docilmente uno vicino all’altro, pronti ad assistere alla corsa. Un colpo di mortaretto dà inizio alla gara: i cavalli lanciati al galoppo per la via principale sono accompagnati dagli incitamenti e dalle urla della folla dei popolani. Alla nostra coppia non im-porta sapere chi ha vinto: non ha partecipato alle scommesse cd è soddisfatta di essersi offerta agli sguardi invidiosi dei suoi pari e a quelli ammirati del popolino. Improvvisamente, quasi ad un segnale convenuto, tutte le nobili carrozze si rimettono in movimento. Qualche giro per la piazza per il diletto curioso dei borghigiani e per eccitare ulteriormente l’invidia dei cocchi meno sontuosi, e finalmente la sosta per la replica pomeridiana dei caffè. La competizione è ora tra i cavalier serventi, impegnati a procurare il posto migliore alla loro dama, la quale, apparentemente indifferente all’agitazione che le si crea attorno nello sforzo di servirla e di esaudire i suoi desideri, diventa capricciosa quando il cavaliere non è rapido nell’as-secondarla e prevenire le sue esigenze o dà la vaga impressione di essere annoiato e stanco. Discorsi disimpegnati e osservazioni argute si mescolano in un continuo mormorio. Ormai si è fatta sera e la dama si alza per rientrare in villa. La segue la sua piccola corte: chi le porge il ventaglio, chi i guanti, chi 1e accomoda lo scialle sulle spalle. Qualcuno però decide di rimanere, sedotto da altri sguardi femminili: la dama incenerisce con un’occhiata il traditore e non degna di attenzione la rivale.
Villeggiare in campagna
122 123
Cena e conversazione serale. In villa, per la gioia degli ospiti, il padrone di casa ha organizzato una cena solenne. Il gran-de tavolo al centro del salone del primo piano è già preparato. Alle pareti sono addossati dei tavolini rettan-golari o a mezzaluna laccati di rosa; negli an-goli poltrone e divani a uno o due posti, alle pareti grandi dipinti con scene allegoriche e mitologiche incorniciati in stucchi dalle forme fantasiose: delicate volute, nastri, festoncini di fiori colorati o dorati, putti paffutelli circonda-no in festa anche i medaglioni sopra le porte. Dal soffitto scendono due grandi lumiere in legno dorato che illumi-nano e impreziosiscono la sala. Gli ospiti sie-dono al grande tavolo: i colletti alti e rigidi e i gilet ricamati dei cava-lieri si alternano alle generose scollature e alle candide spalle fem-minili. Gli occhi delle donne più che sulle sontuose portate si soffermano sugli invitati. Qualche sorriso appena accen-nato, qualche parola eloquente sono loro sufficienti per scegliere i cavalieri con i quali si accompagneranno nel dopocena e nella nottata. Il momento magico della giornata in villa inco-mincia proprio con il dopocena e la conversa-zione serale. Il luogo deputato è l’accogliente grande salotto del piano nobile: in un angolo due divani, una poltrona e un tavolino basso per appoggiarvi bicchieri e ventagli; ad una parete su un tavolino più alto sono disposti una coppia di pastorelli in maiolica, una sca-
tola decorata a motivi floreali, un orologio da tavolo dorato e alcuni graziosi contenitori dal-le forme diverse; al centro tre divani accostati di schiena e posti a triangolo; completa l’arredo della quarta parete, tra le due alte fi-nestre, un tavolinetto a mezzaluna. Dappertutto, poi, sono variamente distribuite sedie laccate in verde brillante. Per la conversazione la dama si è accomoda-ta sul divano d’angolo, i cavalieri prescelti si dispongono in cerchio attorno a lei e, mentre i camerieri in livrea servono sorbetti, gelati e bibite, essi cercano di imbastire i racconti più spassosi per strappare qualche esclamazione
di allegria e di sorpre-sa alla dama. Quando la vena narrativa viene meno, è lei che propo-ne divertenti giochi di parole o indovinelli dai significati ambigui. Ma questo è solo l’avvio della conversazione se-rale, la quale, in genere, diventa poi più impe-gnata di quella confi-denziale della mattina o di quella di cortesia del pomeriggio, anche se la sensazione provata dai partecipanti è comun-que sempre gradevole. Le ricche toelette delle signore, la loro grazia e
amabilità nell’accogliere e rispondere ai com-plimenti, nell’indovinare allusioni e proposte, nel guidare uno scambio di opinioni letterarie, filosofiche o politiche senza che queste degene-rino in un dibattito acceso, si intonano perfet-tamente alla galanteria naturale dei nobili ca-valieri abili tanto nel rendere i dovuti omaggi alle signore quanto nell’esporre i loro pensieri senza animosità e intolleranza.
123
124 125
Rievoca il piacere del fumo del
sigaro lento e ai suoi infiniti abbi-
namenti in un ambiente privato,
caldo, esclusivo. Il tutto
accompagnato al sapore dei liquo-
ri e del cognac con la ‘dolcezza amara’ del cioccolato, i cui aromi si
mescolano in abbinamenti unici, ammaliando l’olfatto e il gusto. E’ un
bellissimo viaggio sensoriale, avvolti tra le spire ammaliatrici dei siga-
ri, dei profumi e del gusto di armonici abbinamenti creati ad hoc.
in Villa Cornaro si può. Ambienti preziosi, riservati per recuperare i sapori della tradizione nobiliare anglossaso-
ne. Ambienti aerati, davanti al caminetto del ‘600, intimi, tra le rilassanti e disimpegnate
chiacchere, talvolta confidenziali o goliardiche. Così. Solo per il gusto di stare assieme con la
voglia di gustare abbinamenti insoliti per i paesi mediterranei
ma già ricercati nell’alta nobiltà veneziana del ‘700 che girava, per passione o commercio,
l’Europa del nord.
E’ il caso di dire che i brand più blasonati dei sigari qui possono incontrare le grappe italiane
più importanti, i primissimi cognac francesi, i rum e il cioccolato delle colonie inglesi.
CIgar RooM
125
ChICIntra montabIle
126 127
siamo tra Vicenza e Verona, nella terra di giulietta e romeo:
Villa Cornaro37040 santo stefano di Zimella (Verona)Via roma, 360
Autostrada A4
Milano Vicenza
Montagnana
Verona
SoaveSan Bonifacio
Montebello Vicentino
Alte CeccatoMontecchio
Lonigo
Cologna Veneta
LegnagoMantova
Villafranca Santo Stefano di Zimella
®
127
EN
TR
AT
A
VIA
LE
D’I
NG
RE
SSO
nord
(via
le)
1.55
x 3
.25
m.
EN
TR
AT
A
BR
OL
O C
ON
PIS
CIN
A
sud
(gia
rdin
o)1.
55 x
3.2
5 m
.
SAL
ON
E C
AT
ER
INA
CO
RN
AR
OSALONEGRIMANI
SAL
A G
INE
VR
A
CU
CIN
ASA
LE
TT
AM
OR
OSI
NI
SAL
ET
TA
GA
TT
ER
BU
RG
SAL
ET
TA
TIE
PO
LO
15.7
0 m
.6.
20 m
.
6.20 m.
7.20 m.
103
mq
90 mq40
mq
60 m
q
33 m
q20
mq
20 m
q30
mq
35 m
q
4.50 m.
4.50 m.
4.50 m. 6.30 m.
6.30 m.
4.50 m.
5.30 m.
14.50 m.
4.50
m.
4.50
m.
6.30
m.
6.30
m.
6.30
m.
9.20
m.
9.20
m.
Salo
ne C
ater
ina
Cor
naro
:13
0 po
sti a
sed
ere
Salo
ne G
rim
ani:
150
post
i
Sale
tta
Mor
osin
i:30
pos
ti a
sede
re
Sala
Gin
evra
:60
pos
ti a
sede
re
Sale
tta
Gat
terb
urg:
30 p
osti
a se
dere
364366367
368
369
370
371
372
373374
375
376
377378
379380381382
383
384
385
386
387
388
389
390
391
392
393
394 395396
397 398
399400
401402403
404405
406407
408
409
410
413 416
10011002
1003 1004
1005
1006
1007
1008
103104105106
107
108
109
110
111112113114115116117118119120121122123124125126
127128
129130
131132133134
135 136
137138
139 140
141142
143 144
145146
147 148
149150
151 152
153154
155 156
157158
159 160
161162
163 164
165166
167 168
169170
171 172
173174
175 176
177178
179
180
181
182
183
184
185
186
187
188189
190191
192193
194195
196197
198199 200
2012022032042052062072
082092102
11212
213214
215216217218219
226
227
228229230231232233 2342352362372382392
40241242
243244
245246
247248249250
251252
253
254 255
256257
258 259
260261262
263
264265266
267
268
269270
271
272273274 275
276277278 279
280281282 283
284285286 287
288289290 291
292293294 295296
297298299 300
301302303 304
305306307 308
309310311 312
313314315 316
317318319 320
321322
323324325
326327328
329 330
331332
333 334
335336
337 338
339340
341 342
343344
345346347348349350
351352353354355
356
325
LUNA BLU
GIARDINO
GIARDINO
GIARDINO
PISCINA
160
m.
4,20
m.
9 m
.
8 m
.
7 m
.30
m.
8 m
.
14 m
.
5,8 m.
Villa Cornaro
8 m
.18
m.
20 m
.
Port
on
een
trat
a4,
90 m
. lu
ce
gli spazi della Villa InternI
128 129
364366367
368
369
370
371
372
373374
375
376
377378
379380381382
383
384
385
386
387
388
389
390
391
392
393
394 395396
397 398
399400
401402403
404405
406407
408
409
410
413 416
10011002
1003 1004
1005
1006
1007
1008
103104105106
107
108
109
110
111112113114115116117118119120121122123124125126
127128
129130
131132133134
135 136
137138
139 140
141142
143 144
145146
147 148
149150
151 152
153154
155 156
157158
159 160
161162
163 164
165166
167 168
169170
171 172
173174
175 176
177178
179
180
181
182
183
184
185
186
187
188189
190191
192193
194195
196197
198199 200
2012022032042052062072
082092102
11212
213214
215216217218219
226
227
228229230231232233 2342352362372382392
40241242
243244
245246
247248249250
251252
253
254 255
256257
258 259
260261262
263
264265266
267
268
269270
271
272273274 275
276277278 279
280281282 283
284285286 287
288289290 291
292293294 295296
297298299 300
301302303 304
305306307 308
309310311 312
313314315 316
317318319 320
321322
323324325
326327328
329 330
331332
333 334
335336
337 338
339340
341 342
343344
345346347348349350
351352353354355
356
325
LUNA BLU
GIARDINO
GIARDINO
GIARDINO
PISCINA
160
m.
4,20
m.
9 m
.
8 m
.
7 m
.30
m.
8 m
.
14 m
.
5,8 m.
Villa Cornaro
8 m
.18
m.
20 m
.
Port
on
een
trat
a4,
90 m
. lu
ce
piscinaplateatico Luna Blu
Brolo
Area edifici villa
parcheggio
ingresso
Viale
parcheggio
fontane antistanti
gli spazi della Villa esternI
129
a famiglia Corner o Cornaro è un’antica e nobile casata veneta che ebbe privi-legi e onori in tempi remoti. giovanni nel 1238 fu ambasciatore del papa gregario ix quindi dell’imperatore federico ii. Vantò generali, diplomatici, magistrati, dogi ed una serie di eminenti cardinali e vescovi. Questa illustre casata si divide in più linee dette di san martino e san gregorio, iscritte negli Albi Aurei dell’Antica nobil-tà italiana con i titoli di Conti e patrizi Veneti.La villa di santo stefano di Zimella (Verona) denominata Cornaro (quindi grimani morosini), fu abitata dai Cornaro anche prima dei fratelli Alvise e giacomo che, a partire dal 1661, ne furono i proprietari. poi passò ai grimani, quindi ai morosini infine all’istituto di Carità, di Venezia (ire) e, nel 1925, comprata da Basilio Carpe-nedo per 50.000 lire dall’ire. dal 2002 la proprietà è della società s.stefano Costru-zioni srl di montebello Vicentino.Villa Cornaro, di impianto cinquecentesco, è posta su un fondo di circa 12000mq di terreno lungo e stretto a forma di trapezio allungato che parte da via roma 360, quasi di fronte alla chiesa parrocchiale di santo stefano. Vi si arriva percorrendo un viale rettilineo di 250 m circa, che divide il prato e si collega al cancello in ferro battuto sostenuto da due pilastri in pietra a grossi conci alternati a bugnato, inseriti nelle mura di mattoni che ne perimetrano l’intera area.La villa si trova tra altre due ville: la morosina e donà delle rose le cui mura la delimitano con entrambe.La parte centrale della villa risale alla metà del Cinquecento, con salone passante con soffitto alla sansovino, quasi a forma quadrata mentre l’ampliamento delle due ali laterali e del sopralzo sembra risalire alla seconda metà del settecento.il lato destro dovrebbe addirittura risalire agli inizi dell’ottocento. notizie storiche certe citate su documenti di archivio, portano la data del 1661 e ne attribuiscono la proprietà ai fratelli Alvise e giacomo Cornaro, nobili facoltosi proprietari terrieri Veneziani. era una villa di rappresentanza oltre che di nobile residenza di villeg-giatura estiva ed era probabilmente dotata di una cappella adiacente di cui non ci sono più tracce se non dei disegni su documenti storici. del luogo di culto rimane ora a testimonianza una stanza al pianterreno con soffitto affrescato da un ignoto pittore di scuola del tiepolo, con l’immagine del padre eterno Creatore con barba bianca in cielo tra le nuvole, con le braccia aperte, la veste rossa e il mantello blu nell’atto di produrre il sole e la Luna, racchiuso dentro a strutture architettoniche arrotondate di color marrone/terriccio.durante la proprietà Cornaro la villa, nel vasto fondo di sua pertinenza verso Bo-naldo, il paese vicino a sud, aveva un lungo e rettilineo sentiero che la collegava alla frazione stessa e che consentiva al suo parroco o a qualsiasi altro sacerdote, di venirvi a celebrare messa o più semplicemente di accendere al fondo. Ancora oggi si vedono le tracce di un portone,
cenni storici di Villa cornaro
L
130 131
ora murato, che si apriva tra le mura del brolo verso sud e collegava appunto questo viottolo con Bonaldo.nel 1620 la Contessa ginevra Cornaro donò alla comunità di santo stefano (allora denominato santo stefano di Volpino) una pezza di terra di tre campi veronesi per costruirvi la chiesa del paese posta quasi di fronte alla villa, con l’obbligo di celebrarvi delle messe. e’ ancora visibile una lapide incastonata sul muro a lato della scala in-terna che porta all’organo della chiesa parrocchiale recante la scritta: LA CL.mA s.rA sineVrA CornArA Che fo’ deLL’iLL.mo sig.r CArLo noB. di VenetiA hA inVe-stito iL r.do rettor deLLA ChiesA di s.stefAno et sUoi sUCCessori, d’UnA peZZA di terrA de CAmpi tre in ContrA’ deL gAZo, Con oBLigo AL detto r.do rettore di CeLeBrAr UnA messA ALLA settimAnA et Un offiCio de messe dieCi ogni ULtimA settimAnA deLL’Anno in perpetUo per L’AnimA di d.A sig.rA AppAr di essA inVestitUrA, et oBLigo intr.o pUBLiCo rogAndo dA d.no fABriCio rUtiLio nodAro di CoLognA L’Anno di n.ro sig. mdCxxCon successivi trasferimenti, la villa passò di mano in mano divenendo prima proprie-tà dei grimani verso il 1740, ed infine, nel 1787, dei morosini.i grimani erano nobili patrizi di una antica casa doganale Veneta che si divide in cinque linee delle quali sopravvivono oggi solo due rami della superstite detta di san Luca.furono molti i personaggi importanti amici e ospiti illustri della famiglia grimani, come il famoso commediografo Carlo goldoni, che scrisse nel 1750 una poesia per le nozze dell’amico giovanni grimani con Caterina Contarini; o il pittore pietro Longhi che li ritrasse nel 1751 nel celebre quadro del ”rinoceronte”. erano loro i proprietari delle ville di santo stefano, la morosina e la Cornaro, ma anche di altre ad Albaredo di Vedelago (treviso), a martellago, a pettorazza grimani, (dove le ultime tre contesse sono state sepolte) e di molte altre.i morosini invece, erano nobili veneziani che possono vantare quattro dogi e tre doga-resse, una regina d’Ungheria ed una di serbia. il doge francesco, detto il pelopponisia-co, fu un famoso condottiero e fu grazie Loredana grimani, l’ultima erede dei grimani andata in sposa a francesco morosini (nipote del poloponnisiaco), che i grimani e i morosini riunirono in un unico e vasto patrimonio. Questi ebbero una figlia, elisabet-ta morosini, che sposò a Vienna il conte Antonio gattemburg, capitano austriaco già citato per la villa “morosini” adiacente alla Cornaro.ebbero due figlie: marianna, morta precocemente e Loredana che ereditò l’immenso patrimonio di famiglia. Loredana morosini gattemburg fu l’ultima erede e fu anche l’ultima proprietaria delle ville di santo stefano, la morosina e la Cornaro-morosini. Alla sua morte il ramo della famiglia si estinse e gli eredi misero all’asta l’immenso pa-trimonio, frazionandolo, tranne quello destinato alla Congregazione di Carità di Vene-zia, comprensivo delle due ville di santo stefano con i rispettivi campi e rustici. Villa morosina dista dalla Cornaro un centinaio di metri e un muro di confine con i relativi rustici, divide le due proprietà. per la comunanza della proprietà delle due ville adia-centi (Cornaro – morosini) una breve introduzione alla famiglie stesse era necessariaVilla Cornaro ha la struttura di una vera e propria villa veneta a due piani con sopral-zo nella parte centrale, contornata da volute alle parti, concluso da un frontone ornato da pinnacoli ai vertici del timpano.
131
si compone di una parte centrale cinquecentesca, con un salone centrale passante, che attraversa tutto l’edificio da fronte a retro, e stanze ai lati poste in modo sim-metrico. tra il settecento e l’ottocento sono stati aggiunti un sopralzo timpanato nella parte centrale e due corpi laterali simmetrici che terminano con due timpani uguali ripetuti nei due frontoni principali a nord e a sud: probabilmente unico caso di triplice presenza di timpani nel scenario delle ville venete fatta eccezione Villa pisani a strà Venezia.Questa grande villa gentilizia si presenta con una duplice facciata: quella princi-pale più alta e con l’attico disposta verso la strada a nord, quella più bassa rivolta verso il brolo a sud. si divide in tre piani: piano terra, piano nobile e attico.A pian terreno, la parte centrale è composta da una porta ad arco a tutto sesto incorniciata in pietra e da sei finestre rettangolari, sempre incorniciate in pietra berica locale, con l’aggiunta di due corpi laterali più bassi con altre due finestre su ambo i lati. Al primo piano si ripete lo stesso schema del piano terra con una porta ad arco, ma con l’aggiunta di un grazioso balconcino, in ferro battuto a ventre, sostenuto da due mensole. Al centro spicca un sopralzo o attico aggiunto e munito di due finestre più piccole con una monofora centrale ad arco, scoperta e riaperta durante l’attuale restauro, coronato alla sommità da un timpano triangolare con tre pinnacoli e ai lati, quasi sospese, due volute che collegano visivamente e ornano il sopralzo e si appoggiano al tetto. Ai lati, più basse, le due ali laterali terminanti a motivo di torretta, con due timpani o frontoni uguali per forma e dimensione di quello centrale.La facciata, disposta a sud, è più bassa e meno imponente perché senza il sopralzo, ma uguale all’altra per numero di porte e finestre, si affaccia al brolo ove un tempo vi erano alberi da frutto e ora è recuperato per altra fruizione recettiva-turistico con il confort che l’ospite cerca e chiede.guardandola dal brolo, si notano ai lati i due timpani con sopra tre pinnacoli e al centro due porte ad arco a tutto sesto con un piccolo balcone in ferro battuto. si vedono anche due canne fumarie esterne, aggettanti alla polesana, che terminano con due comignoli lavorati in pietra e con la stessa forma dei pinnacoli del timpano.L’interno comprende un salone centrale che attraversa l’intero complesso e quat-tro grandi sale ai lati disposti simmetricamente. il soffitto del salone è a travature regolari di legno alla sansovino. A metà salone sulla destra, una bella porta ad arco, incorniciata in pietra, ci conduce alle scale in pietra che portano ai piani superiori.il salone centrale del piano nobile, è pavimentato in parquet posato a spina di pesce probabilmente originale del ‘600 / ‘700.Le stanze principali sono dotate tutte di caminetto con cornice in pietra berica lavo-rata con lo stile usuale nel seicento.il restauro ha conseguito di risanare la villa, salvarla dal degrado e riportarla all’antico splendore mantenendo l’insieme della facciata uguale a quello preceden-te. sono stati creati spazi a mansarda nei sottotetti, prima non abitabili, mantenen-do il più possibile gli ingombri, altezze e le dimensioni originali per un utilizzo della villa ad attività ricettiva.