STORIA DELLA PSICOLOGIA Riassunto: Legrenzi, Storia della psicologia, Il Mulino LE ORIGINI DELLA PSICOLOGIA - DAL PENSIERO GRECO ALL’800 Il termine psicologia significa scienza dell’anima, secondo l’etimo greco. Esso nasce tra il 16° e il 17° secolo, ma ha vita stentata fino al ‘700 quando viene ripreso da Wolff (1730) che: - designa con esso una delle quattro parti in cui va suddivisa la metafisica (le altre erano l’ontologia, la cosmologia e la teologia) - distingue tra psicologia razionale e psicologia empirica. - pone l’esigenza di una “conoscenza matematica dello spirito umano” Solo nella seconda metà dell’800 il termine psicologia inizierà ad essere utilizzato per indicare una disciplina scientifica autonoma dalla filosofia e svincolata dalla metafisica. Le diverse scuole e correnti psicologiche hanno sempre oscillato tra due poli opposti: 1. I meccanicisti: considerano l'uomo come una macchina, il cui funzionamento è determinato dalle leggi della neurofisiologia e della biochimica e privilegiano le
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STORIA DELLA PSICOLOGIA
Riassunto: Legrenzi, Storia della psicologia, Il Mulino
LE ORIGINI DELLA PSICOLOGIA - DAL PENSIERO GRECO ALL’800
Il termine psicologia significa scienza dell’anima, secondo l’etimo greco.
Esso nasce tra il 16° e il 17° secolo, ma ha vita stentata fino al ‘700 quando
viene ripreso da Wolff (1730) che:
- designa con esso una delle quattro parti in cui va suddivisa la metafisica (le
altre erano l’ontologia, la cosmologia e la teologia)
- distingue tra psicologia razionale e psicologia empirica.
- pone l’esigenza di una “conoscenza matematica dello spirito umano”
Solo nella seconda metà dell’800 il termine psicologia inizierà ad essere
utilizzato per indicare una disciplina scientifica autonoma dalla filosofia e
svincolata dalla metafisica.
Le diverse scuole e correnti psicologiche hanno sempre oscillato tra due poli
opposti:
1. I meccanicisti: considerano l'uomo come una macchina, il cui
funzionamento è determinato dalle leggi della neurofisiologia e della
biochimica e privilegiano le classiche tecniche
sperimentali, da usarsi in laboratorio.
2. Coloro che considerano l'uomo come una persona capace di scopi,
aspettative e intenzioni e privilegiano l'osservazione in contesti naturali e
anche l'impiego di tecniche (es psicoanalisti) lontane dai canoni delle scienze
naturali.
Più in generale, relativamente al concetto di scientificità e di psicologia come
scienza autonoma esiste la seguente doppia posizione:
- La prospettiva storiografica classica considera la psicologia al pari delle
altre scienze della natura e cerca di trapiantarvi criteri e metodi già collaudati
in altri campi come la biologia.
Si sostiene che la disciplina è nata come scienza autonoma quando si è
incominciato a portare i fenomeni in laboratorio così da poterli analizzare con
le consuete procedure sperimentali.
Ed è in base a questo criterio che si riconosce a Wilhelm Wundt il merito di
aver fondato la psicologia:
il 1879 - quando Wundt apre il suo laboratorio a Lipsia – è considerato l’anno
di nascita della disciplina.
Dunque l'adozione del metodo sperimentale con l'istituzione di laboratori in
cui condurre gli esperimenti,
viene considerata come lo spartiacque tra due millenni di psicologia
"filosofica" e centoventi anni di psicologia scientifica.
Si tratta di una prospettiva schematica e riduttiva basata sull’equivalenza tra
metodo sperimentale e
psicologia scientifica.
- Prospettiva opposta è quella secondo cui nodi teorici della psicologia sono
stati già formulati in sede filosofica ed è lì che vanno rintracciati.
L’introduzione del metodo sperimentale non costituisce la garanzia di
scientificità di una disciplina -> E’ legittimato l'impiego di tecniche di indagine
originali come l’osservazione del comportamento altrui nel corso della vita
quotidiana, colloquio clinico, l’introspezione e cioè l’esame dei nostri processi
psicologici osservati nel corso del loro svolgimento (auto- osservazione)
Il limite è che si tratta di una prospettiva ingenua, è una psicologia del senso
comune.
I metodi della psicologia sperimentale
1) Il metodo sperimentale:
L’esperimento presuppone sempre l’esistenza di una variabile indipendente e
di una variabile dipendente. L’esperimento è preceduto dalla formulazione di
un’ipotesi che deve essere falsificabile
2)Introspezione sperimentale :
Consiste nell’ “osservazione empirica” dei propri stati di coscienza
(esperienza diretta o immediata)
E’ l’auto osservazione sistematica da parte di una persona di quanto avviene
nella sua stessa mente
(metodo principale usato alla nascita della psicologia scientifica, nella
seconda metà dell’Ottocento,
particolarmente dagli strutturalisti).
Tra il 16° e il 17° secolo erano maturate le condizioni che resero possibile lo
sviluppo dei campi del sapere scientifico contemporaneo.
La psicologia è l'ultima disciplina scientifica a rendersi indipendente dalla
lunga gestazione filosofica, diventando una scienza naturale (e
sperimentale).
La psicologia come scienza autonoma ha avuto uno sviluppo ritardato
rispetto alle altre scienze naturali a causa della presenza di potenti vincoli che
si opponevano al costituirsi di una scienza dell’uomo.
Il lento maturare delle condizioni che hanno reso possibile la costruzione di
una scienza dell’uomo è dovuto alla necessità di rimuovere tali ostacoli, di
creare un clima culturale adatto rimuovendo pregiudizi del passato
Una scienza dell’uomo nasce in due tappe:
- viene legittimata la possibilità di studiare l’uomo in quanto macchina ->
sviluppo delle ricerche anatomiche e fisiologiche
- si può considerare l’uomo nella sua globalità, studiandone non solo il corpo
ma anche la mente
La nascita della psicologia scientifica è il risultato di un processo lungo e
faticoso e non è dovuta semplicemente all’adozione del metodo sperimentale
per studiare il comportamento umano in laboratorio.
LE CONDIZIONI PER LA NASCITA DELLE SCIENZE DELL’UOMOPerché possa esservi una scienza dell’uomo occorre, come prerequisito, che
l’uomo possa essere oggetto di studio scientifico.
Il primo motivo del ritardato sviluppo della psicologia rispetto alle altre scienze
naturali è dovuto al fatto che per diversi secoli tale prerequisito è venuto a
mancare -> il pensiero occidentale, a partire dal pensiero cristiano
medioevale, ha escluso che l’uomo potesse essere oggetto di indagine
scientifica.
Al contrario nel pensiero greco era riconosciuta la piena appartenenza
dell’uomo, come animale, al mondo della natura -> esistevano già le
premesse perché potesse nascere una scienza dell’uomo.
Filosofia greca
In quasi tutte le civiltà antiche non è chiaro il rapporto tra Sistema Nervoso
(SN) e attività psichica, che viene collocata nel cuore.
Per il pensiero greco, con qualche eccezione, è soprattutto il cuore la fonte
della vita psichica, ma anche il cervello.
Pitagora (circa 570-489 a.C.) distingueva tre facoltà psichiche:
- intelligenza: comune all’uomo e agli animali; collocata nel cervello
passione: comune all’uomo e agli animali; collocata nel cuore
ragione: specifica dell’uomo; collocata nel cervello; l’unica facoltà
immortale tra le tre
Ippocrate:è medico, e la sua scienza è finalizzata alla medicina.
E’ un filosofo che fonda una vera e propria scienza dell’uomo in cui
confluiscono osservazioni sociologiche, psicologiche e fisiologiche, e rimarrà
senza un seguito apprezzabile per ventidue secoli. -> asserisce che l’uomo è
parte della natura e può essere studiato con i metodi delle scienze della
natura.
Ippocrate propone una dottrina caratterologica e studia gli effetti delle
patologie del sistema nervoso sul comportamento.
Egli ritiene che vi siano
Sangue → aria → caldo ed umido → temperamento sanguigno
bile nera → terra →fredda e secca → temperamento melanconico
bile gialla → fuoco →caldo e secco→ temperamento collerico
flegma → acqua → freddo e umido → temperamento flegmatico
A seconda del prevalere di uno di questi quattro umori sugli altri, la persona
svilupperà un certo temperamento. Rispettivamente: sanguigno,
melanconico, collerico e flegmatico.
La caratteriologia ippocratica si è mantenuta sino ad oggi (ovviamente per
quel che riguarda la descrizione dei tipi temperamentali). Essa è stata infatti
ripresa da Pavlov e da Eysenck.
Ancora più importanti i suoi studi neurologici.
Nel trattato “Delle ferite del capo” afferma che il cervello è l’organo più
potente del corpo e che gli organi di senso agiscono in funzione della sua
capacità di discernimento.
Descrive anche l’apoplessia, i deliri e le allucinazioni, e afferma la
dipendenza di menomazioni delle facoltà intellettive da traumi cranici.
Afferma che la sede dell’intelligenza è il ventricolo sinistro del cuore.
Aristotele:
Il trattato De anima di Aristotele (384-322 a.C.) è indubbiamente il primo testo
di psicologia Suddivide l’anima in tre parti: vegetativa, sensitiva e intellettiva
Con lui si afferma la concezione dell’uomo come oggetto di studio naturale ->
considera l’uomo un animale, comparandolo continuamente con gli altri
animali.
Aristotele tenta di costituire, accanto ad una psicologia dell’uomo, una
psicologia infantile ed una animale.
Non per nulla secondo Darwin, Aristotele è stato il pensatore che più si
avvicinò alle sue concezioni.
Il cervello, pur avendo insieme con il cuore il potere supremo di controllo della
vita corporea, ha sostanzialmente un potere di raffreddamento sul cuore, che
svilupperebbe nella sua attività un calore eccessivo. Il cervello, quindi,
interviene solo indirettamente nelle funzioni mentali.
La filosofia greca aveva posto tutte le premesse perché le scienze dell’uomo
e quindi la psicologia, potessero progredire.
Medioevo
Si rifiuta lo studio dell’uomo : La scienza medioevale è ben diversa da quella
greca, e non ha alcun rapporto con quella che sarà la scienza moderna, dopo
la rivoluzione del XVII secolo.
Il mondo è concepito secondo una struttura gerarchica con alla testa Dio e
immediatamente sotto l’uomo, che non viene visto come facente parte della
natura.
Lo studio della natura esiste ma è solo descrittivo La scienza esiste sotto
forma di maghi e di alchimie
Rinascimento
E’ solo sulla fine del XIV secolo e nei due secoli successivi, con il
Rinascimento che sarà
possibile iniziare un nuovo rivolgimento del pensiero umano.
Le caratteristiche del pensiero rinascimentale possono così essere riassunte:
- all’uomo si attribuiscono caratteristiche proprie della divinità -> siamo lontani
dalla possibilità di poterne fare un oggetto di studio
- alla natura si tenta di attribuire una sua energia, naturale e non divina di
origine.
Riscoperta del mondo e dell’uomo nei loro valori immanenti, naturali e laici
- alla magia, bianca o nera, succede la magia naturale
- la scienza ravvisa nel mondo un ordine regolato da leggi matematiche,
induttive e codificabili
Cartesio (1596-1650)
il Seicento con Cartesio prosegue nell’opera di abbattimento delle barriere
che il cristianesimo aveva posto nel Medioevo attorno allo studio dell’uomo.
Opera la distinzione tra res cogitans e res extensa -> Il dualismo cartesiano:
- Res cogitans:
l’anima pensante
è priva di estensione
interagisce con il corpo a livello della ghiandola pineale (o epifisi)
- Res extensa
corpo inteso come macchina.
in quanto materia è dotata di estensione
nella res extensa tutto è in grado di funzionare autonomamente
Cartesio, distinguendo tra res cogitans e res extensa, consente di poter
studiare quest’ultima in prospettiva meccanicistica. Apre così la strada ai
tentativi del materialismo volgare, di cui il più caratteristico rappresentante è
La Mettrie. Apre però anche la strada a un reinserimento, prima con Linneo,
poi con Buffon, dell’uomo nella scala zoologica.
Propone la dottrina delle idee innate -> Le idee sono di tre tipi:
1) idee derivanti dai sensi, costituenti un legame tra mente ed oggetti reali.
2) idee costruite direttamente dalla mente
3) idee innate che sorgono direttamene dalla mente come principi
assolutamente basilari4)
Possono essere quelle di Dio, di sé.
Il fatto che tali idee siano innate, non significa che si presentino chiare e
distinte alla coscienza dell’uomo. Egli le deve scoprire in se stesso Un ultimo
aspetto del pensiero cartesiano è la concezione secondo la quale il mondo in
cui viviamo potrebbe essere un mondo di apparenze, costruito da un demone
che voglia ingannare. Se è quindi indispensabile dubitare di tutto, è però
indubbio che vi sono delle idee che per le loro caratteristiche di chiarezza e
distinzione sono indubitabili, in quanto siamo consapevoli della loro
esistenza. La prima delle quali è formulata nel famoso cogito: se penso, non
posso dubitare di esistere.
LA FONDAZIONE DELLE SCIENZE DELL’UOMOIl dualismo e la dottrina delle idee innate di Cartesio svolgono un ruolo
essenziale nel processo che consente di determinare le condizioni perché
possa nascere una scienza dell’uomo -> l’uomo può essere finalmente
studiato come meccanismo.
I passi successivi da compiere sono:
a) il passaggio da un’indagine sull’essenza della mente a un’indagine sui suoi
processi, indipendentemente dalla sostanza che la compone -> questo passo
verrà compiuto dagli empiristi inglesi Locke e Hume e verrà seguito dagli
associazionisti per giungere fino a Bain.
b) il passaggio da una concezione del corpo da macchina a organismo
animale, in modo da poter ricostruire l’unità mente-corpo -> questo passo si
svolgerà per lo più in Francia, prima con La Mettrie, Condillac e Buffon, e poi
soprattutto con gli idèologues, in particolare, per ciò che riguarda la
psicologia, con Cabanis. Locke in Inghilterra, poi Condillac in Francia,
consentono di superare ogni ostacolo metafisico, mostrando come si
possano studiare processi e funzioni dell’anima senza preoccuparsi della sua
essenza. La sintesi di tutti questi apporti è opera degli idèologues, che
soprattutto con Cabanis mostrano come sia possibile uno studio scientifico
dell’uomo, sul piano sia biologico che mentale.
Alla fine del Settecento si ha già una autentica fondazione della scienza
dell’uomo: Non siamo però ancora alla psicologia, nel senso in cui oggi la
intendiamo. Sarà ancora infatti necessario oltre mezzo secolo e fondamentali
saranno gli apporti di altre scienze, dall’astronomia, alla fisiologia, alla
biologia, che innestandosi permetteranno alla psicologia di nascere.
Empiristi e associazionisti Il filone filosofico che prende origine da Cartesio è
quello “razionalista”, secondo cui Le idee non derivano dall’esperienza ma da
principi connaturali alla ragione (Spinoza, Leibniz)
Ad esso si contrappone il movimento “empirista”, secondo cui le idee
derivano dall’esperienza (Locke, Berkeley, Hume)
Che cosa è un’idea?
Secondo gli empiristi un’idea è un pensiero ed è distinta dalle passioni
Utilizzano il termine “ intelletto “ anziché mente o anima. Le idee innate non
esistono
La mente in origine è una “tabula rasa” -> l’intelletto umano è determinato
unicamente da fattori ambientali
La distinzione operata dagli empiristi tra prodotti dell’anima (processi ed
effetti, possono essere studiati scientificamente) e sostanza che la compone
(stdiabile solo attraverso la metafisica) apre due vie di indagine:
1) lo studio dei processi che si svolgono nell’intelletto (James Mill, John
Stuart Mill, Bain)
2)lo studio dei rapporti tra mente e corpo (David Hartley)
Maggiori contributi degli empiristi:
- atomismo (o elementismo)
- associazionismo
David Hume (1711-1776)
Individua nelle associazioni – che definisce “segreti legami” -i processi che
regolano l’intelletto
Opera una distinzione tra “impressioni” ed “idee”
Formula le leggi delle associazioni -> distingueva associazioni per:
somiglianza: il ritratto del volto di una persona ci fa pensare per somiglianza
alla persona ritratta
contiguità: una chiesa ci fa pensare alla città di appartenenza
causazione: un figlio ci fa pensare al padre
Gli associazionisti sviluppano i principi dell’associazione e aggiungono molte
altre leggi
I rappresentanti dell’associazionismo sono John Stuart Mill e Alexander Bain.
James Mill (1773-1836)
Nel 1829 formula il principio dell’“associazione sincrona”: un oggetto è
costituito da una somma di sensazioni diverse che vengono associate
simultaneamente a costituire un percetto da cui deriva un’idea.
John Stuart Mill (1806-1873)
L’organizzazione delle idee corrisponde a una “chimica mentale”
Il concetto di associazione sincrona può spiegare la formazione per
associazione delle idee semplici, nel momento in cui si passa alle idee
complesse il discorso necessita di una modifica. Introduce la teoria della
chimica mentale.
Sostiene che le idee semplici, nel costituire le idee complesse si comportano
come gli elementi della chimica quando si uniscono tra loro per formare un
composto.
L’acido solforico è composto di idrogeno, ossigeno e zolfo. Una molecola di
acido solforico si comporta come un’unità, e per comprenderla non abbiamo
bisogno di dividerla nei suoi componenti. Anzi, una volta diviso tra di loro gli
atomi che la compongono, non ci troviamo più di fronte alla molecola
originale.
Alexander Bain (1818-1903)
È considerato il vero padre filosofico della psicologia scientifica
Pur accettando una teoria associazionistica ammetteva
contemporaneamente l’esistenza anche di fattori innati di organizzazione del
comportamento. Per Bain c’è la necessità di dare una base neurofisiologica
ad ogni studio del comportamento; la “mente è completamente alla mercé
delle condizioni corporee”. Secondo Bain infatti, il movimento precede la
sensazione, e questo a sua volta precede il pensiero.
Fornisce una delle prime formulazioni dei processi di apprendimento
(“apprendimento per tentativi ed errori”) :
nella soluzione di un problema, l’individuo opera inizialmente con movimenti
casuali; alcuni di questi saranno però premiati dalle loro conseguenze, e
precisamente quelli che ottengono risultati positivi; essi tenderanno allora a
ripetersi, divenendo delle abitudini.
David Hartley (1705-1757)
Studia le interazioni tra corpo e operazioni dell’intelletto
Enuncia un programma scientifico fondato sui fatti e non sulle congetture
A fondamento della sua teoria pone la dottrina delle “vibraziuncole”, minime
vibrazioni che gli oggetti esterni provocano attraverso gli organi di senso nel
SN.
Il suo programma vuole dimostrare che queste vibrazioni sono alla base del
processo di associazione fondamentale per le operazioni dell’intelletto.
Ad esempio: un ricordo di un’esperienza passata suscita un insieme di
vibraziuncole corrispondente a quella causata da tale esperienza nel sistema
nervoso, quando fu percepita.
Ideologi
Anche in Francia alcuni filosofi e scienziati (Condillac, Buffon, La Mettrie,
Cabanis) si pongono il problema di:
- superare l’essenzialismo delle ricerche sull’anima
- ricondurre la “macchina” del corpo all’organico
- trovare una corrispondenza tra “fisico” e “morale”, suscettibile di studio
scientifico
Con gli ideologi c’è il passaggio da una concezione del corpo da macchina a
organismo animale
Condillac (1714-1780)
Nel 1754 inizia lo studio delle operazioni intellettuali dell’uomo basato sullo
studio scientifico dei suoi processi fisiologici.
Confronta l’uomo con gli animali.
E’ convinto dell’esistenza di un anima inconoscibile.
Buffon (1707-1788)
L’uomo rientra di diritto nel regno animale
Propone il concetto di “storia naturale” dell’uomo, che indica, oltre ad una
necessità di considerare l’uomo parte integrante della natura, nelle sue
somiglianze e differenze dagli altri animali, anche la raggiunta maturità di una
concezione che consente di studiare l’uomo in toto.
La Mettrie (1709-1751)
L’intera natura è ricondotta a un unico principio: la materia fornita di
sensibilità e movimento.
La mente è una proprietà della materia; ciò che distingue la materia vivente
da quella non vivente, è che la prima è organizzata, e tale organizzazione le
fornisce un principio motore interno.
Corpo e anima sono materiali e strettamente interdipendenti
L’anima è intesa come la molla principale di tutta la macchina si governa per
volontà del corpo, ma questo a sua volta non si governa che per volontà
dell’anima.
Il pensiero è azione dei muscoli del cervello.
L’uomo, come ogni altro animale, è solamente una macchina (riduzionismo
meccanicista) che trae il suo principio motore dal solo fatto di essere
composto di materia organizzata.
Tra uomo e animale le uniche differenze sono quantitative -> la maggior
semplicità dell’animale fa di esso un macchina meno complessa.
Cabanis (1757-1808)
Fisico e morale sono profondamente interconnessi ma poli opposti di
un’unica dimensione
Il sistema nervoso centrale si sostituisce all’anima/mente/spirito dei
precedenti filosofi
Nella sua concezione assume importanza preminente il ruolo che attribuisce
al sistema nervoso, che raggiunge ogni parte del corpo, governandola e
regolandola (e addirittura rigenerandola, se danneggiata); e che nello stesso
tempo, attraverso gli organi di senso raccoglie le impressioni dal mondo
esterno.
Con Cabanis finalmente si affaccia quella concezione dell’uomo che si
affermerà poi definitivamente nel secolo successivo: L’unità anche ontologica
dell’uomo è definitivamente affermata.
Il pensiero degli ideologi nell’arco di pochi decenni era già quasi dimenticato,
ma l’importanza della loro opera fu ugualmente inestimabile. Con loro, e solo
con loro, si poterono finalmente stabilire tutte le condizioni perché la
psicologia potesse nascere come scienza.
Gli eventi storici impedirono che fossero essi a raccogliere direttamente i frutti
di quanto avevano seminato.
I tempi erano maturi ormai perché la scienza dell’uomo nascesse
effettivamente e non solo la psicologia, ma anche l’etnologia e l’antropologia
Immanuel Kant (1724-1804)
Superamento della controversia tra empiristi e razionalisti attraverso
l’introduzione dei giudizi sintetici a priori
Superamento della distinzione wolffiana tra psicologia razionale e psicologia
empirica Kant (1786) nega la possibilità di “misurare”i fenomeni psichici e
quindi la costituzione della psicologia come scienza naturale sperimentale
autonoma
Non fu quindi né in Francia né in Inghilterra che nacque la psicologia
scientifica, ma in Germania.
Sono due gli autori considerati i più diretti precursori della psicologia
scientifica: Herbart e Fechner.
Johann Friederich Herbart (1776-1841)
È uno dei primi autori ad affermare che la psicologia è una scienza
autonoma, anche se metafisica e non sperimentale, in quanto la scienza
sperimentale è necessariamente analitica, mentre la mente per la sua natura
non può che essere unitaria.
Essendo scienza metafisica, va fondata sull’esperienza e sulla matematica.
Affermando la necessità di una fondazione matematica della scienza
psicologica, compì due operazioni fondamentali per la nascita della nuova
scienza:
- toglie l’oggetto di studio della psicologia dal dominio del qualitativo
facendolo entrare in quello quantitativo, compiendo così un grosso passo
avanti per l’equiparazione della psicologia alle altre scienze naturali
- pone in luce l’esigenza di fondare una teoria della misurazione dei fenomeni
psichici
Introduce il concetto di “soglia della coscienza” con cui indica l’intensità
minima che un’idea deve possedere affinché rimanga a livello della coscienza
Al di sotto di tale livello le idee entrano nell’inconscio. Il concetto d’inconscio
entra così per la prima volta nel campo della psicologia, con settant’anni circa
di anticipo sulla prima formulazione che ne darà Freud
Gustav Theodor Fechner (1801-1887)
È considerato uno dei padri fondatori della moderna psicologia.
Pur reputando la psicofisica una propria creatura riconobbe il ruolo del
fisiologo Ernst Heinrich Weber
Unisce corpo e anima grazie alla psicofisica.
La psicofisica studia le relazioni che intercorrono tra la sensazione e la
stimolazione che l’ha prodotta.
Ognuno dei nostri sensi recepisce solo un tipo specifico di evento fisico
La sensazione specifica si produce solo se lo stimolo ha una certa intensità
Attraverso questa nuova scienza è possibile determinare attraverso una
precisa relazione matematica la relazione che intercorre tra questi due
aspetti.
Tale relazione psicofisica venne chiamata da F Legge di Weber, ma è più
nota come legge di Weber- Fechner. Essa afferma che la sensazione è
proporzionale al logaritmo dello stimolo; in formula:
S = k log R + C
dove:
(S) è la sensazione,
(R) lo stimolo,
k e C sono costanti la prima della quali, detta costante di Weber dipendente
dalla modalità sensoriale.
L’attribuzione della legge di Weber (1834) dipende dal fatto che quest’ultimo,
anatomico e fisiologo a Lipsia tra il 1829 e il 1834 aveva rilevato che se ad un
soggetto venivano presentati due stimoli di intensità diversa, ma tale per cui
la differenza tra i due stimoli fosse appena percepibile, con l’aumentare del
valore di intensità degli stimoli aumentava anche la differenza appena
percepibile, mentre rimaneva costante il rapporto tra i due stimoli.
Con Fechner la possibilità di costruire una psicologia scientifica fa un passo
avanti decisivo.
Herbart e poi Fechner mostrano come sia possibile uno studio matematico e
una misurazione dei processi mentali.
Ernst Heinrich Weber (1795-1878)
Condusse le prime ricerche di psicofisica a Lipsia tra il 1830 e il 1850 Si
interessò in particolar modo delle sensazioni
Trovò che l’incremento dello stimolo capace di generare la sensazione
minima avvertibile è direttamente proporzionale allo stimolo assoluto dal
quale si è partiti
LA NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA:Di importanza determinante per la nascita della psicologia scientifica furono
gli apporti di altre discipline scientifiche: fisiologia, astronomia, biologia, i cui
contributi verranno a costituire i fondamenti della psicologia scientifica.
I tempi di reazione
La storia del tempo della mente inizia nel regio osservatorio di Greenwich.
Quando Bessel si interessò del licenziamento Kinner-Brook nell’osservatorio
di Greenwich a causa delle sue rilevazioni errate, introdusse la questione dei
tempi di reazione, cioè lo studio del tempo necessario perché una persona
risponda alla presentazione di uno stimolo.
Nel 1816 Bessel dimostrò che da un osservatore all’altro si avevano
differenze che in media si aggiravano tra 300 msec e 1 secondo.
Frans Cornelius Donders (1818-1889)
Professore di Fisiologia a Utrecht, si occupava dei rapporti esistenti tra
sistema nervoso centrale e fenomeni mentali.
Secondo Donders, che era un fisiologo, ciò che impediva alla psicologia di
diventare scienza era l’impossibilità di dare delle misurazioni oggettive,
secondo parametri fisici, dei processi mentali. A suo parere, tale difficoltà
poteva essere superata se solo si fossero potuti rilevare i tempi di durata dei
processi mentali. Dimostrare che, indipendentemente da qualsiasi possibilità
di osservazione sul piano fisiologico, nella mente avviene un processo che
richiede del tempo, significa contemporaneamente dimostrare l’esistenza di
tale processo.
Il metodo sottrattivo: Donders (tra il 1862 e il 1865) individuò tre tipi
fondamentali di tempo di reazione:
1. I tempi semplici (a), corrispondono a una situazione in cui a uno stimolo
deve seguire una risposta
Esempio: il soggetto riceveva una stimolazione elettrica alla gamba destra, e
doveva premere un pulsante con la mano destra
2. I tempi composti (b), nei quali il soggetto deve fornire risposte differenziate
a seconda dello stimolo
Esempio: il soggetto poteva ricevere lo stimolo elettrico sia alla gamba destra
sia alla gamba sinistra
3. I tempi composti (c), si hanno con la somministrazione di uno stimolo tra
più stimoli, ma il soggetto deve rispondere a uno solo degli stimoli
Esempio: il soggetto poteva ricevere lo stimolo sia alla gamba destra sia alla
gamba sinistra
Risultati:
- I tempi a sono più brevi
- Seguono i tempi c
- I tempi b sono i più lunghi di tutti
- La differenza tra a e c indica la lunghezza del processo mentale di
discriminazione tra stimoli
- La differenza tra c e b indica invece la lunghezza del processo mentale di
discriminazione tra risposte
Il metodo sottrattivo di Donders suscitò un notevole entusiasmo e venne
impiegato da Wundt che sperava attraverso compiti più complessi di poter
dimostrare l’esistenza delle fasi in cui riteneva si articolassero i processi
mentali.
Il metodo sottrattivo è tuttora considerato uno dei più fecondi metodi di studio
dei processi cognitivi.
I tempi di reazione, a partire dagli studi sulle equazioni personali degli
astronomi con il metodo sottrattivo di Donders, forniscono il primo
corrispettivo fisico di un processo puramente mentale.
IL CONTRIBUTO DEI FISIOLOGILa fisiologia è stata la scienza che forse ha più contributo alla nascita della
psicologia scientifica.
Che cosa è un riflesso?
stimolando determinati recettori sensoriali, si provocano automaticamente
(senza intervento della volontà del soggetto) delle risposte.
Si parla di arco riflesso in quanto il substrato nervoso è composto di una
parte afferente (il ricettore sensoriale e il nervo sensoriale che dal recettore
porta l’impulso nervoso al centro) e di un ramo efferente (la fibra motoria che
dal centro conduce agli effettori periferici).
Al centro (ad es. nel midollo spinale) ramo afferente ed efferente sono a
contatto più o meno diretto, di modo che l’impulso nervoso proveniente dalla
stimolazione sensoriale si scarica direttamente sul ramo efferente, senza
dover passare a livelli più elevati che coinvolgano la volontà dell’individuo.
La legge di Bell-Magendie
Nei primi anni dell’Ottocento l’inglese Charles Bell e il francese François
Magendie dimostrano l’indipendenza delle vie sensoriali dalle vie motorie
Infatti ogni nervo che origina dal midollo spinale ha due radici; recidendo la
radice anteriore di un nervo viene interrotta la possibilità di movimento del
segmento corporeo innervato, mentre si conserva la sensibilità, e viceversa
avviene se si recide la radice posteriormente.
Con questa legge si dimostrava per la prima volta che, al di là dell’apparente
unitarietà del sistema nervoso, in esso vi sono delle funzioni sostanzialmente
distinte.
La legge di Bell e Magendie che mostra la fondamentale dicotomia nel
sistema nervoso tra componenti sensitive e motorie.
Il principio dell’energia nervosa specifica
Johannes Müller (1827), sostenitore del vitalismo, formula il principio
dell’energia nervosa specifica: la natura degli impulsi che un nervo trasmette
ai centri nervosi non dipende dalla natura della stimolazione, ma da quella del
nervo
Esempio: il nervo ottico trasmette al cervello impulsi visivi, anche se stimolato
meccanicamente o elettricamente
Lo stesso stimolo produce sensazioni diverse a seconda del nervo che
stimola.
Secondo Müller (1827), il tempo impiegato dal passaggio dell’impulso
nervoso è “infinitamente piccolo e non misurabile”
Tale principio fornisce una fondazione scientifica allo studio psicologico della
percezione.
Esso permette finalmente di distinguere tra rappresentazione e cosa
rappresentata, cioè tra caratteristica dello stimolo e percezione. Non vi è più
possibilità di confusione tra soggetto che percepisce e cosa percepita.
Quindi lo studio della percezione può essere studiata su basi scientifiche
come autentico fondamento di una psicologia come scienza autonoma..
legge dell’energia nervosa specifica è stata successivamente ampliata e
specificata da Helmholtz, allievo di Müller:
- egli riuscì però a misurare la velocità dell’impulso nervoso
elaborò il concetto di inferenza inconscia secondo cui il sistema
percettivo corregge, all’insaputa del soggetto, i valori della percezione,
sulla base dell’esperienza passata.
EVOLUZIONISMOL’evoluzionismo ebbe una determinante importanza sulla psicologia dei paesi
di lingua in inglese con l’introduzione del concetto di adattamento, con l’inizio
della misurazione delle abilità mentali e con lo studio psicologico degli animali
e dei bambini.
Charles Darwin (1809-1882)
L’uomo è frutto di una duplice evoluzione:
- filogenetica, che ha portato attraverso l’evoluzione al costruirsi della specie
umana;
- ontogenetica, che porta all’evoluzione dell’individuo singolo dalla nascita
all’età adulta.
Una vera comprensione dell’uomo non può aversi quindi se non viene anche
studiata la psicologia e dell’età evolutiva e delle specie animali.
L’evoluzionismo consente di allargare lo studio della nuova scienza che si sta
costituendo alle differenze individuali e al campo evolutivo e animale.
Alla base della teoria di Darwin vi è il concetto di selezione naturale, ovvero le
specie che non riescono ad adattarsi all’ambiente finiscono con lo
scomparire, ed anche all’interno delle stesse specie sopravvivono gli individui
portatori di caratteristiche che meglio si adattano all’ambiente.
Nel tempo si potrà assistere a un processo di evoluzione con una progressiva
modificazione delle specie poiché gli individui che sopravvivono,
accoppiandosi tra di loro, daranno vita ad una discendenza che presenterà in
modo sempre più accentuato i caratteri adattivi con una progressiva
scomparsa dei caratteri disadattativi.
Tale principio si applicava , secondo Darwin, non solo ai caratteri somatici,
ma anche a quelli psichici.
l’evoluzionismo consente di allargare lo studio della nuova scienza che si sta
costituendo alle differenze individuali e al campo evolutivo e animale.
A metà dell’800 sono poste ormai tutte le condizioni necessarie perché possa
nascere una psicologia come scienza autonoma.
Condizioni per la nascita della psicologia scientifica
Il frutto di questa processo fu colto da Wundt, che inaugurando nel 1879 il
suo laboratorio di Lipsia compiva il passo ufficiale attraverso cui la nuova
disciplina si costituiva formalmente, e otteneva i requisiti per essere
riconosciuta come tale dall'intera comunità scientifica.
Caratteristiche della “nuova” psicologia:
4. Adozione di un metodo scientifico e istituzione di laboratori in cui condurre
gli esperimenti
5. Individuazione di un proprio oggetto
6. Consapevolezza epistemologica
Dalle scienze naturali alla psicologia: la Gran Bretagna
Francis Galton (1822-1911)
Il suo motto era: misurare il misurabile e rendere misurabile il non misurabile
introduce il termina “test” fonda un laboratorio “antropometrico” a Londra
(1884)
fonda la rivista “Biometrika” (1901)
Charles Spearman (1863-1945)
Introduce l’”analisi fattoriale” nello studio della personalità
Avvalora la tesi del “fattore g” dell’intelligenza
Dalla psicopatologia alla psicologia: la Francia
Theodule A. Ribot (1839-1916)
Può essere considerato il fondatore della psicologia francese
Nel 1885 ebbe il primo insegnamento di psicologia alla Sorbona
Nel 1889 aprì il primo laboratorio francese
Nel 1876 fondò la Revue Philosophique
Pierre Janet (1859-1947)
Oggetto della psicologia: studio della “condotta”
Si pone in continuità con quanto sostenuto dal maestro Ribot
Psicologia normale e patologica
Alfred Binet (1857-1911)
Nel 1894 fonda la rivista l’Année Psychologique
Nel 1895 diventa direttore del laboratorio di psicologia
Nel 1903 pubblica Lo studio sperimentale dell’intelligenza
Formula la “scala metrica dell’intelligenza” (1905)
Henri Piéron (1881-1964)
Oggetto della psicologia: comportamento inteso come attività globale
Studio delle sensazioni e del comportamento animale
Le “tradizioni di ricerca” :
I LABORATORI:Per la tradizione che va da Wundt a Titchener, il laboratorio è un luogo dove
si misurano le prestazioni di un individuo connesse al funzionamento dei suoi
organi di senso periferici o delle sue funzioni centrali (mente).
Nel 1796, il famoso episodio del licenziamento di Kinnerbrook, assistente
all’osservatorio di Greenwich, trae origine dalla misurazione di un fenomeno
psicologico in condizioni controllate.
Che cosa avviene nell’osservatorio? Il telescopio è una protesi dell’occhio
umano, volta ad aumentare la potenza di un sensore: la vista. L’uso del
telescopio per rilevare la posizione dei corpi celesti implica una complessa
operazione in cui interagiscono uomo e macchina.
Il giudizio veniva dato osservando dentro l’oculare la coincidenza della stella
con una sottile linea e registrando esattamente il passaggio grazie alla
coincidenza temporale con i battiti di una sorta di metronomo.
L’interazione con le apparecchiature implicava la coordinazione da parte
dell’osservatore di indici visivi e uditivi, con la capacità di fare rapide
interpolazioni numeriche, e con la memoria a breve termine della precedente
posizione della stella. L’operazione sfociava in una misurazione resa
possibile dall’interazione uomo-macchina.
E’ per l’appunto questa controversa misurazione che conduce al
licenziamento del povero Kinnerbrook, in quanto le sue rilevazioni presentano
uno scarto costante rispetto a quelle del suo superiore.
Vent’anni dopo Bessel, incuriosito della vicenda studia sistematicamente i
dati raccolti nei vari osservatori e scopre le cosiddette “equazioni personali”.
Appura che le rilevazioni di prestazioni, in contesti come quello appena
descritto non permettono agli esseri umani di fornire misure uguali.
Negli osservatori astronomici dell’epoca si realizzavano molte delle condizioni
che poi ritroveremo nei veri e propri laboratori di psicologia sperimentale:
- possibilità di controllo in condizioni create artificialmente
- misura precisa di prestazioni psicologiche
- possibilità di ripetere le prove su più soggetti e di confrontarle
Nel laboratorio di Wundt le risposte date dal soggetto sperimentale non
venivano interpretate come effetti della variazioni dell’input fisico, ma come
indicazione dei modi in cui l’individuo elaborava tale input.
Dato che l’oggetto di studio diventa la “coscienza dell’individuo”, bisogna
liberare le sue risposte da potenziali effetti distorcenti. Si preferiscono
risposte immediate, per evitare la riflessione e la consapevolezza delle
variazioni a breve termine nella stimolazione.
La necessità di risposte immediate rendeva difficile sul piano organizzativo
far coincidere soggetto e sperimentatore.
Il soggetto non poteva rilevare i dati su se stesso, e si rivolgeva quindi ad
amici o colleghi.
Inizia così una rivoluzione nel modo di concepire il laboratorio di psicologia,
che si differenzia radicalmente dagli altri laboratori dedicati alle scienze
naturali -> viene introdotta la divisione del lavoro tra sperimentatore e
soggetto, che caratterizzerà tutta la storia della psicologia:
negli esperimenti di psicologia una persona deve funzionare come ricettacolo
del fenomeno indagato, come sorgente di dati, mentre l’altro agisce da
osservatore.
Questa divisione del lavoro, tipica del laboratorio di psicologia wundtiano,
nasce come necessità operativa ma poi diventa un canone della ricerca
psicologica.
Essa permette sia un controllo accurato delle variabili sia la costruzione di
condizioni di stimolazione del tutto artificiali.
Una volta messa a punto la divisione del lavoro, questa verrà codificata in
regole e metodi rigorosi che diventeranno il patrimonio di ogni buon
sperimentalista.
All’inizio del nuovo secolo, Titchener scriverà un dettaglio manuale dal titolo
indicativo:
Experimental Psychology: A manual of Laboratory Practice.
Queste regole sono volte a realizzare due principi:
- garanzia che lo sperimentatore non influenzi quanto osservi
- garanzia che il soggetto non venga influenzato dalla conoscenza di quello
che si studia.
La divisione del lavoro, nei laboratori di psicologia, viene sempre più raffinata,
standardizzata e codificata, grazie alla creazione di un lessico e di
conoscenze e metodi specializzati.
Il modello della psicologia da laboratorio si estenderà ad altre aree della
disciplina, come la psicologia sociale e la psicologia dell’età evolutiva, che si
pensava esplorabili soltanto con l’osservazione in condizioni naturali. Questa
estensione si accompagna a nuovi paradigmi e modi di lavorare:
- le apparecchiature inizialmente usate erano delle protesi degli organi di
senso umano, progressivamente si introducono delle macchine che creano
gli stimoli
- non soltanto gli uomini adulti normali possono fungere da soggetti
sperimentali in laboratorio, si inventano infatti apparecchiature per raccogliere
risposte non consapevoli da parte di bambini, animali ecc.
- lo sperimentatore viene in molti casi sostituito da sistemi di registrazione
automatica delle risposte rese possibili dall’uso dei computer.
Inizialmente il computer viene usato per l’elaborazione dei dati, poi per la loro
raccolta e infine permea tutte le fasi dell’esperimento: l’implementazione del
disegno sperimentale, la presentazione del compito e l’elaborazione
simultanea dei dati.
Questa impressionante economia di scala contribuisce al fiorire della
psicologia cognitivista. Assistiamo così all’emergere e all’affermarsi
progressivo di alcune tendenze:
1. Disumanizzazione: la tradizionale divisione del lavoro nel laboratorio
wundtiano viene riassorbita dal computer
2. Simulazione: il sapere viene sempre più spesso costruito tramite la
simulazione del fenomeno indagato
3. Creazione artificiale dei fenomeni: le risposte non vengono fornite da un
soggetto umano, ma da un sistema artificiale che simula un processo che si
ritiene interessante. In questa prospettiva il laboratorio subisce una
trasformazione radicale in quanto la divisione del lavoro wundtiana scompare
e il laboratorio psicologico, dopo 120 anni di vita, torna ad essere simile a
qualsiasi altro laboratorio scientifico.
Il computer in laboratorio trasforma un luogo di osservazione in un luogo di⇒
creazione degli eventi
CAP 2STRUTTURALISMO E FUNZIONALISMO
Wilhelm Wundt (1832/1920)
È considerato il padre fondatore della “nuova” psicologia> ha costituito la
psicologia come scienza indipendente
Chiama il suo sistema “psicologia fisiologica”
Pubblica Fondamenti di psicologia fisiologica (1874) -> prima opera
sistematica della psicologia scientifica moderna
CONTRIBUTI:
- Oggetto della psicologia è l’“esperienza umana immediata” , contrapposta
all`esp mediata che e` oggetto delle scienze fisiche.
- Volontarismo: tutti i processi psichici umani passano attraverso 4 fasi=
a. Stimolazione
b. Percezione che rende cosciente l'esp psichica
c. Appercezione l`esp cosciente viene identificata, qualificata e sintetizzata
dalla mente
d. Atto di volontà che suscita la reazione psichica
Schema processo psichico
Stimolazione
sensazione
appercezione
volontà
risposta motoria
- La struttura dei processi psichici
- Teoria della tridimensionalità
Le percezioni sono il risultato delle sensazioni
Le idee delle immagini mentali
I sentimenti sono il risultato delle emozioni
- La teoria dei sentimenti
Wundt afferma che ogni sentimento può essere inquadrato su tre dimensioni
indipendenti che determinano uno spazio tridimensionale
1) piacere-dispiacere
2) tensione-rilassamento
3) eccitazione-calma
- “Psicologia individuale”:
a. Principio del parallelismo psicofisico: i processi mentali e fisici
dell`organismo umano sono paralleli, ne` i primi causano i secondi ne`
viceversa, ma a ciascun cambiamento dei primi corrisponde un cambiamento
dei secondi
b. Principio della causalità psichica indipendente
- Concetto di “sintesi creativa“
- Psicologia dei popoli ovvero lo studio del ruolo della cultura nella
costruzione delle funzioni psicologiche superiori (memoria volontaria,
ragionamento, linguaggio, apprendimento), la psicologia deve però servirsi
dell'osservazione.
Oggetto: processi psichici che si trovano a fondamento dello sviluppo
generale delle comunità umane e per cui si formano i prodotti spirituali
comuni
Metodo: osservazione
- Il corso della storia è diviso in quattro fasi:
1. Periodo dell’uomo primitivo
2. Periodo totemistico o del soddisfacimento dei bisogni
3. Periodo degli eroi e degli dei
4. Periodo dell’evoluzione dell’umanità
Metodi
Una prima formulazione dei metodi della psicologia di Wundt include:
1. metodo sperimentale -> e` stato wundt a codificare con estremo rigore tale
metodo nell`indagine psicologica
2. statistica
3. storia
Negli anni seguenti Wundt mantiene i primi due metodi, mentre stralcia
implicitamente il terzo dal suo programma
Introspezione:
Le conferisce lo staus di metodo psicologico privilegiato, ponendo le