Top Banner
LABORATORI POTENZIAMENTO PRIMARIA DOTT. COPPA Avevo un problema: come presentare degli indicatori, come presentare delle linee guida perché c’è una vastità di offerta enorme per quello che riguarda i laboratori per la primaria e l’infanzia. Io mi sono attenuto al criterio di quello che, in vent’anni di attività di riabilitazione con i bambini ho visto che sono strumenti facili da applicare e che producono, a parità di tempo e somministrazione, i migliori risultati. C’è una bibliografia amplissima, io ho fatto una cernita in base a quello che la mia esperienza ha visto più efficace. Voi vi trovate spesso di fronte a difficoltà ben consolidate, a volte con già una certificazione, quindi il lavoro che affronteremo oggi è l’avvio di laboratori dalla prima alla quinta elementare di grande utilità. Però in alcuni casi, dove c’è stato già un giudizio clinico ed è emersa una valutazione di dislessia, avviamo sì dei percorsi, ma dovrebbero essere anche seguiti a casa, attraverso percorsi individualizzati, dopo una valutazione corretta di quelle che sono le difficoltà, con tanto di insegnante specializzato e che fa un lavoro intensivo per un arco di tempo significativo. Questa è il tipo di differenza rispetto alla scuola dell’infanzia. Ho fatto una selezione degli strumenti che si possono utilizzare per avviare dei laboratori, ma sono quelli che dal 95 a questa parte sono quelli che producono i maggiori risultati in termini di efficacia e di efficienza, cioè a parità di ore spese questi laboratori producono il maggior numero di risultati e di soddisfazioni. Nel momento in cui c’è una diagnosi e una difficoltà conclamata viene accompagnato l’avvio del laboratorio, ma sicuramente deve essere intensivo. L’intensività e il metodo: l’intervento efficace è quello intensivo e per intensività si tratta di un intervento che viene fatto, per esempio, a scuola tutti i giorni per un arco di tempo di 3 o 4 mesi, e viene valutato sia all’ingresso, cioè prima di avviare il laboratorio e poi alla fine. Questo è un carattere di intensività e di regolarità: non possiamo farlo una volta per settimana perché non funziona, il laboratorio deve essere garantito giornalmente perché la stimolazione deve essere continua, oppure se non è giornalmente, con degli appuntamenti fissi settimanali per un periodo di tempo significativo; comunque gli interventi devono avere una consistenza in termini di tempo. Io suggerisco a chi viene da me un trattamento di 4/5 mesi per due volte alla settimana di pomeriggio e alla fine faccio una verifica alla fine del ciclo intensivo per vedere se la valutazione finale rispetto a quella d’ingresso produce qualche
32

 · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

May 05, 2018

Download

Documents

lamkhanh
Welcome message from author
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
Page 1:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

LABORATORI POTENZIAMENTO PRIMARIA DOTT. COPPA

Avevo un problema: come presentare degli indicatori, come presentare delle linee guida perché c’è una vastità di offerta enorme per quello che riguarda i laboratori per la primaria e l’infanzia. Io mi sono attenuto al criterio di quello che, in vent’anni di attività di riabilitazione con i bambini ho visto che sono strumenti facili da applicare e che producono, a parità di tempo e somministrazione, i migliori risultati. C’è una bibliografia amplissima, io ho fatto una cernita in base a quello che la mia esperienza ha visto più efficace.

Voi vi trovate spesso di fronte a difficoltà ben consolidate, a volte con già una certificazione, quindi il lavoro che affronteremo oggi è l’avvio di laboratori dalla prima alla quinta elementare di grande utilità. Però in alcuni casi, dove c’è stato già un giudizio clinico ed è emersa una valutazione di dislessia, avviamo sì dei percorsi, ma dovrebbero essere anche seguiti a casa, attraverso percorsi individualizzati, dopo una valutazione corretta di quelle che sono le difficoltà, con tanto di insegnante specializzato e che fa un lavoro intensivo per un arco di tempo significativo. Questa è il tipo di differenza rispetto alla scuola dell’infanzia.

Ho fatto una selezione degli strumenti che si possono utilizzare per avviare dei laboratori, ma sono quelli che dal 95 a questa parte sono quelli che producono i maggiori risultati in termini di efficacia e di efficienza, cioè a parità di ore spese questi laboratori producono il maggior numero di risultati e di soddisfazioni. Nel momento in cui c’è una diagnosi e una difficoltà conclamata viene accompagnato l’avvio del laboratorio, ma sicuramente deve essere intensivo. L’intensività e il metodo: l’intervento efficace è quello intensivo e per intensività si tratta di un intervento che viene fatto, per esempio, a scuola tutti i giorni per un arco di tempo di 3 o 4 mesi, e viene valutato sia all’ingresso, cioè prima di avviare il laboratorio e poi alla fine. Questo è un carattere di intensività e di regolarità: non possiamo farlo una volta per settimana perché non funziona, il laboratorio deve essere garantito giornalmente perché la stimolazione deve essere continua, oppure se non è giornalmente, con degli appuntamenti fissi settimanali per un periodo di tempo significativo; comunque gli interventi devono avere una consistenza in termini di tempo. Io suggerisco a chi viene da me un trattamento di 4/5 mesi per due volte alla settimana di pomeriggio e alla fine faccio una verifica alla fine del ciclo intensivo per vedere se la valutazione finale rispetto a quella d’ingresso produce qualche miglioramento in termini di rapidità di lettura, di accuratezza di lettura, miglioramento del grado di leggibilità rispetto al grado di scrittura, velocità di scrittura ecc. Questo è l’aspetto metodologico ed ha grande rilievo: noi possiamo avere strumenti efficaci ma questi possono essere vanificati da un trattamento esiguo in termini di regolarità e continuità. Vi farò vedere degli strumenti guida rispetto ai laboratori che potrete effettuare in classe.

Parliamo di difficoltà di lettura: abbiamo fatto la valutazione con la prova MT dalla prima alla quinta, con una valutazione iniziale e finale che va a valutare i due parametri, quello della rapidità e dell’accuratezza. Rapidità e accuratezza vengono confrontati con quello che un bambino avrebbe dovuto acquisire a quell’età e in quel livello in termini di rapidità di lettura e di correttezza. Nel momento che abbiamo isolato i bambini che hanno più difficoltà, quelli cioè che rientrano nella sfera della richiesta di intervento immediato, cioè che hanno un ritardo nella rapidità di lettura che si misura nel rapporto tra tempo impiegato e numero di sillabe lette, oppure nell’accuratezza, allora facciamo l’intervento. Quali sono quelli che la letteratura scientifica riporta come i più efficaci? Quello del trattamento sublessicale, tratto da Cazzaniga e coll. “Dislessia e trattamento sublessicale” Erickson, che fanno parte del gruppo MT di Cornoldi, e che a tutt’oggi è quello che produce migliori risultati in termini di rapidità ed accuratezza. Ricordate che il criterio di rapidità è il criterio più significativo rispetto al criterio dell’accuratezza.

L’obiettivo di questo trattamento è di sviluppare l’automatismo nell’identificazione i nuclei che sono alla base delle parole, che sono nuclei sublessicali. Prima di dare significato alla parola “cane” si cerca di

Page 2:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

rendere automatica la lettura di “ca” e la lettura di “ne” in modo che nel momento in cui fondiamo le due sillabe nella fusione fonetica il bambino è in grado di leggere automaticamente con maggiore rapidità le due parole. L’obiettivo del trattamento sublessicale è un obiettivo di rapidità nell’automatismo dell’identificazione delle sillabe ed è quello che produce migliori risultati. E’ adatto per bambini della scuola primaria ma io lo utilizzo anche con bambini più grandi, anche primo anno della scuola secondaria, che hanno gravi difficoltà di lettura, faccio un lavoro di automatismo, di miglioramento dell’automatismo anche in ragazzi più grandi.

Terzo: per essere efficace deve avere metodo e ci ritorno spesso su questo, perché molte volte sfarfalleggiamo da un trattamento all’altro mentre l’efficacia è data dalla regolarità e continuità del trattamento. Per essere efficace, occorrono 10-15 minuti al giorno per 3-5 mesi, e può esser svolto anche a casa, io lo do anche come trattamento a casa e questo può essere un primo componente del laboratorio di stimolazione alla lettura e alla rapidità. E’ composto da 6 specifiche aree di lavoro e ne vedremo alcune, dove si va a lavorare sulla composizione-scomposizione orale della parola, legate, vi ricordate alla valutazione delle abilità fonologiche. Chi utilizzerà questo metodo vedrà che ci sono dei criteri per andare avanti, dei criteri di padronanza: se tu leggi velocemente le sillabe, devi poi arrivare ad una lettura tale che non puoi passare all’unità successiva se prima non hai raggiunto una velocità di base. Questo è un aspetto importante perché da la sequenzialità dei processi.

• Unita 1: composizione e scomposizione orale della parola : sono abilità criteriali, cioè hanno correlazione con l’apprendimento della lettura.

• Unità 2: leggere velocemente le sillabe

• Unità 3: composizione di parola

• Unità 4: gruppi ortografici dispettosi, ci/chi su cui i bambini fanno difficoltà

• Unità 5: riconoscimento veloce di parti di parola

• Unità 6: giochi di parole: giochi che sono molto più significativi che fanno leva sugli interessi del bambino e sul gioco di gruppo, ma che vanno a stimolare l’apprendimento.

Prima di iniziare il trattamento si fa questa prova di ingresso, (ce n’è anche una corrispondente nel calcolo, con Memocalcolo, per valutare la rapidità nelle abilità di calcolo) viene fatta prima di avviare questo laboratorio per tutti i ragazzini: è individuale, dura pochissimo tempo, ed andate a valutare i due parametri di tempo, quanto tempo impiega, e il numero degli errori e cerchiate, quando legge, gli errori e scrivete vicino quello che il bambino ha detto, registrando così il tempo e gli errori. Dobbiamo fare questo per darci metodo e alla fine del laboratorio risomministriamo un’altra volta la prova ed andiamo a valutare tempo ed errori. Se il bambino ha ridotto il tempo, cioè impiega meno tempo e fa meno errori significa che stiamo procedendo correttamente e possiamo continuare i laboratori, suggerire a casa di poter continuare con questo tipo di programma e così via. Vedete l’importanza: la valutazione di ingresso e quella finale ci dicono se il programma oggettivamente, concretamente, ha sortito degli effetti, cioè ha ridotto il tempo di lettura e il numero degli errori, cioè è migliorato nella velocità e nell’accuratezza.

Page 3:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

Domanda: il percorso di miglioramento è sempre proporzionale tra l’acquisizione della velocità e dell’accuratezza e quale delle due arriva prima.

Stiamo parlando della valutazione finale. Noi possiamo avere diverse ipotesi nella verifica finale: può diminuire il tempo ma aumentare gli errori, cioè lui per rendere più rapida la lettura si mantiene lo stesso tempo con non significative variazioni rispetto alla valutazione di ingresso, quindi significa che il programma non ha avuto risultati, quindi dobbiamo manipolare sul tempo, l’intensività e rivolgersi ad un professionista. Possono diminuire gli errori ma aumentare il tempo, quindi ci possiamo trovare di fronte a situazioni diverse, però è un termine concreto di valutazione, riusciamo a dare una valutazione non basata sulla spontaneità, sull’emotività ma basata su dati misurabili per cui anche quando chiamo i genitori comunico che è stato fatto questo laboratorio e c’è stata una riduzione del tempo, più veloce e con meno errori, significa che la via è giusta e bisogno potenziare a casa con un’educatrice che faccia questo lavoro. A me piace il programma standardizzato perché l’operatore non deve inventarsi niente, perché ci sono delle unità che devono essere rispettate.

Facciamo un esempio: la fusione orale delle bisillabe. È un lavoro non dal punto di vista della lettura, perché è l’operatore che legge e il bambino che ripete. Andiamo a valutare la capacità di fusione fonetica, che avevamo valutato nello screening attraverso il CMF, la valutazione delle abilità fonologiche. Qui cominciamo a vedere se questa abilità di fondere le sillabe il bambino lo sa fare.

Page 4:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

Altro esempio: adesso andiamo a verificare l’opposto, cioè la segmentazione fonetica, se il bambino è in grado, data una parola completa, di poterla segmentare. È importante per verificare se c’è la padronanza e la capacità mnemonica di fondere e segmentare. Deve mantenere in memoria l’informazione per poter operare una composizione o una scomposizione della parola.

Altro esercizio. Vedrete che in questo programma ci sono come dei check, delle autovalutazioni, su come sta andando e cosa ha trovato di difficile, che è un aspetto di rimando del bambino assolutamente importante, perché rimanda alla consapevolezza e alla metacomunicazione o meta-apprendimento, cioè la capacità di riflettere sui processi che stiamo portando avanti.

Page 5:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

Siamo arrivati ai gruppi dispettosi, alla componente 4: la capacità di analizzare all’interno della parola “pezzi”, unità sublessicali, che compongono la parola stessa

La nostra perizia sta nel capire se un bambino ha qui difficoltà a leggere, non andiamo avanti, ma facciamo ulteriori prove, magari con esempi diversi, su questi tipi di abilità; non andiamo avanti ma cerchiamo di farlo esercitarlo su questo livello. Questo fa la differenza tra un operatore competente e una tata. Io dico sempre ai genitori di affidarsi, almeno nella prima fase, ad una persona competente, che abbia fatto un percorso di apprendimento sulla gestione delle difficoltà di apprendimento. La tata cosa fa: vede che ha difficoltà, gli fa la correzione e va avanti. Se va avanti il bambino presenta ancora delle difficoltà su certi gruppi consonantici e questo poi si ripercuote sull’accuratezza e sulla velocità di lettura. questa è la

Page 6:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

differenza tra chi ha in mano il programma e vede che è ancora presto per andare avanti e permane in questa fase con altri esercizi fino ad allenarlo a leggere correttamente queste cose e chi invece fa il programma in maniera comunque automatica, senza rendersi conto che se vado avanti e non ha acquisito le abilità precedenti faccio fatica.

Altra scheda: la capacità comunque di analizzare le parole e di focalizzarle parola per parola.

La prima fase del trattamento della lettura nella dislessia è un trattamento sublessicale. Ci sono anche programmi basati sull’esercizio che però non producono in termini di velocità e accuratezza una rapidità di recupero dell’automatismo come questo programma.

Page 7:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

Siamo ora all’insegnamento del corsivo: ricordatevi mai avviate un laboratorio mettendo in mano una matita e una penna quando abbiamo valutato nell’attività precedente che c’è una difficoltà legata alle due componenti: il primo era il grado di leggibilità, dove possiamo valutare un carattere di scrittura in base ad alcune categorie, che vanno da illeggibile a sufficientemente leggibile. Quando faccio un laboratorio ovviamente lo faccio con bambini che hanno difficoltà dal punto di vista grafico: prima di mettergli in mano la matita che prendono come una zappa, un pugnale, o comunque che hanno una presa (specie nel primo ciclo della primaria) scorretta unita ad una postura scorretta che genera uno sforzo motorio estremo. Fate fare esercizi che lavorano sulla spalla, sulle braccia, sulle dita, molto attraenti, li ho suggeriti alle vostre colleghe dell’infanzia perché lavorano sulle abilità grafo-motorie, ma sono anche quelle basilari per permettere di scrivere in corsivo in una maniera sufficientemente adeguata. Prima di questo c’è sempre un allenamento che trovate in un libro che si intitola LABORATORIO GRAFO-MOTORIO, che da esempi di come si possa lavorare in modo divertente, dal dipingere all’abbottonare, al giocare con lo yo-yo per il movimento del polso, oppure i birilli, per la coordinazione visuo-motoria, che divertono i bambini e li fate esercitare sulle abilità pre-requisite che comunque migliorano. Dobbiamo puntare alla fluidità del movimento della mano, perché il corsivo è una rotazione del polso, un tratto continuo, non stacca mai la penna dal foglio. Se il bambino non ha questo movimento, si muove un tutt’uno rispetto al polso, all’avambraccio al braccio avrà grosse difficoltà. Prima di mettergli in mano lo strumento lavorate sulle abilità pre-requisite, dopo di che uno dei trattamenti più efficaci per avviare il laboratorio del corsivo si chiama IL CORSIVO DALLA A ALLA Z, BLASON E COLLEGHI; ERICKSON, il gruppo si interessa da sempre alla scrittura, alla scrittura in movimento. È un libro diviso in due parti, la prima parte è la teoria in cui vi dice che cosa andare a valutare, come si discrimina una scrittura disgrafica da altro e mentre la parte pratica, vi indica un percorso. È un percorso graduato, che parte dai movimenti che sono essenziali per i caratteri essenziali per la scrittura in corsivo, racconta come si scrivono le lettere, seguendo anche la direzionalità e il punto di partenza che è fondamentale. È un programma efficace e lavora per gruppi di movimento.

Identifica 5 tratti principali tratti di movimento per famiglie, famiglie di somiglianza che sono quelle lettere che richiedono lo stesso movimento. Comincia con la “i, t, u, r”, per arrivare alla seconda famiglia dove c’è una rotazione del ricciolo “e, f, v”, poi “n, m, p, h,” perché prevedono gli stessi movimenti semi rotatori del

Page 8:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

polso, poi la quarta famiglia di movimenti rotatori, per arrivare a quelli che presentano delle asperità , dei movimenti che devono essere secchi, ecc. È un programma di potenziamento delle abilità di scrittura in corsivo ragionato, perché comunque abitua il bambino a produrre dei movimenti che sono movimenti simili per gruppi di lettere. Hanno fatto la scelta per gruppi perché il bambino si esercita sui tratti fondamentali di alcune lettere rispetto ad altre. Alcuni esempi: guardate la gradualità

Importanti due cose: inizio e direzione. Se il bambino non ha inizio e direzione ne scriverà molti all’inverso. Le frecce indicano l’inizio e la direzione, poi a mano, a mano c’è un fading, cioè un’attenuazione dell’aiuto fino ad arrivare a scrivere senza indizio, sia del punto di partenza che della direzione. Non è che finito il programma il bambino ha definitivamente migliorato la competenza, ma se non create occasioni di esercizio, nel giro di poco tempo ritorna dove era prima, perché la scrittura deve essere mantenuta da esercizio, possibilmente da esercizio motivato. Create occasioni per esercitare il corsivo non soltanto in attività scolastiche ma anche in attività ricreative, attraverso dei giochi. Ai miei tempi, io avevo il voto per la bella calligrafica, io l’ho tradotto con i miei bambini, in un quaderno che viene mantenuto come esercizio giornaliero, dopo che viene terminato il trattamento, che viene periodicamente premiato dal genitore con degli smile che alla fine della settimana sono scambiati con un premio. Aiuta il ragazzino a scrivere, a mantenere fluidità e ad essere gratificato dal premio settimanale. Questo per mantenere comunque l’esercizio del corsivo perché se non stimolato perde quanto acquisito.

Se arriva un bambino disgrafico in quinta elementare, la possibilità di avere successo con questo programma è molto limitata. Questo non significa che non avviate il laboratorio; dico che in quinta si sono consolidati schemi motori o si è abituato a scrivere in stampatello e ritornare a scrivere in corsivo è una fatica, il ragazzino ha un rifiuto del corsivo perché fa fatica e abbiamo grosse difficoltà. Molto spesso, quando il grado di leggibilità è illeggibile, e quando il bambino fa molta fatica, riesce a mantenere una scrittura leggibile per un tempo limitato, perché se sottoposto a scrittura per più tempo ed una maggiore rapidità, tende velocemente a deteriorare il tratto grafico e quello che si deteriora di più è il corsivo, perché è quello che richiede maggiore fluenza del movimento. In quarta e quinta elementare si è già in ritardo; non

Page 9:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

significa però che non ci dovete provare, non significa che trovando un sistema, non soltanto un buon programma, ma anche mantenere dopo con la motivazione.

Qui abbiamo un tratto semicircolare, con il puntino di partenza e le frecce che indicano la direzione; a mano a mano gli aiuti vengono tolti, sia le frecce che il tracing, fino a lavorare in maniera autonoma.

Page 10:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

Questa è la scrittura ed è uno dei programmi più efficaci, ma prima deve essere introdotto da un laboratorio grafo-motorio che facilita anche la articolazione dei segmenti corporei che coinvolgono la scrittura. Non è coinvolta solo la presa, ma anche la spalla, perché se la spalla non ha mobilità il bambino assume posture inadeguate e scrive male, quindi ci sono tutta una serie di accorgimenti ergonomici da tenere presente. Ci sono ragazzini che girano il foglio perché hanno l’occhio dominante a sinistra o a destra, quindi ci sono posture assolutamente inadeguate. Avere la possibilità che il bambino appoggi i gomiti sul tavolo, è già quella una posizione ergonomica corretta che facilita la scrittura.

DOMANDA: quaderno piccolo o quaderno grande?

Io non amo per niente le cose che stigmatizzano, siano i libri a lettura facilitate siano i quaderni speciali. Allora un conto è il gommino che metto sulla penna, per facilitare la presa tri-digitale, la gomma sulla penna ce l’hanno tutti e va benissimo, ma per il resto tutto quello che usa la classe. Se scriviamo lettere io consiglio le righe di prima, se scrivo numeri il quadretto grande da 1 cm. perché danno una maggiore disponibilità legata alle dimensioni. Non faccio scrivere parole nei quadretti perché da indizi spaziali impropri, adotto gli stessi strumenti per tutta la classe. Se io voglio lavorare su una scrittura corretta e parta dal punto iniziale e segua le freccette, poi mi posso aspettare che passi da una macro a una micro scrittura, cioè che non vado a valutare la correttezza. A me serva che all’inizio parta dal punto di vista e segua con le freccette l’andamento, la direzione e l’orientamento, non mi interessa la grandezza. Nel momento in cui impara senza più indizi ad andare con correttezza in termini di orientamento, il punto di partenza senza mettere indizi lo rispetta, allora comincio a lavorare sulle dimensioni della lettera in modo che le dimensioni siano omogenee. Il tratto quello del quadretto più grande mi da la possibilità di spaziare anche con una scrittura grossolana in uno spazio di un centimetro più grande rispetto a quello. Ma io rapidamente arrivo sempre ad utilizzare un carattere normale per quanto riguarda la scrittura e la scrittura dei numeri e la scrittura di parole. Quaderno grande o piccolo non fa differenza perché l’orientamento nello spazio non è dato dalle dimensioni del foglio, questa non è una variabile che incide sulla scrittura. DOMANDA: nonostante abbia utilizzato questo metodo degli indizi, ci sono bambini in terza permangono nell’errore. Cosa fare.

Page 11:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

Se i bambini permangono nell’errore ci sono due possibilità: dipende innanzitutto da quanti errori fanno, se li fanno solo nei tratti circolari o semicircolari rispetto ad altri. Prima casualità: se è un errore dovuto solo al tratto semicircolare può andare, ma se è accompagnato da altre difficoltà io farei una valutazione della scrittura e lo manderei ad uno screening di secondo livello. Secondo: il lavoro che fa lei a scuola non è sufficiente a produrre un cambiamento, un recupero, un adattamento dello scrivere corretto. Bisogna dare consiglio ai genitori che per un periodo di tempo di fare un lavoro intensivo con una persona che sa quello che fa per correggere quello che ha evidenziato come permanenza dell’errore. Lei nonostante abbia esercitato non tutti i giorni, per il tempo a disposizione, per la correzione non è sufficiente quindi prima di mandare allo screening di secondo livello aumenti l’intensività del trattamento a casa, dia il programma che lei a seguito a chi lo segue a casa, così il bambino non ha indizi o suggerimenti diversi da quelli avuti a scuola e veda se l’intensività per un periodo di tempo modifica e corregge quello che lui va scrivendo.

Quelli che propongo sono dei modelli standard; quando fate le valutazioni avete davanti un bambino con le sue particolarità, io non sono per imporre un metodo. Se lasciandolo libero non va a fare errori dal punto di vista di scrittura,( pospone lettere, fa una lateralità delle lettere scorrette, non riesce a seguire il rigo, ecc.) lo lascio libero di poter fare. Ma nel momento in cui comincia a scrivere le lettere da sinistra, come fanno molti mancini, e producono una scrittura che si deteriora come grado di leggibilità, perché non presenta degli elementi di correttezza, mi sento di aiutarlo. Ma se invece lui migliora, ed ha una scrittura assolutamente adeguata rispetto ad un suo modo di inventarsi la scrittura, non faccio nessuna correzione, purché quello che lui si è inventato non porti gradualmente ad un deterioramento della scrittura, a degli errori, ecc. , perché in prima ovviamente la rapidità di scrittura è di un certo tipo. Quando mano, a mano il materiale da scrivere è tanto e l’intensività, cioè scrivono di più, può evidenziare una libertà rispetto a quanto detto. Bisogna comunque vedere il bambino nella sua individualità. Il discorso del mancino, non porta sempre a deterioramento o a un grado di illeggibilità. Se io vedo che il metodo proposto dal libro riduce la velocità nel bambino mancino, gli crea problemi , riduce l’accuratezza, e lui si trova ad organizzare le lettere in modo diverso, non producendo scorrettezze in termini di lateralità, specularità, ecc., lo lascio fare.

Laboratorio di comprensione del testo: il miglior programma che viene utilizzato è un programma molto esteso e io lo uso raramente il DE BENI- NUOVA GUIDA ALLA COMPRENSIONE DEL TESTO perché secondo me non è tarato rispetto all’età. Il livello di complessità di presentazione di un testo sul quale dobbiamo fare l’analisi di quelle che sono gli elementi critici, portare fuori il contenuto, ecc., presenta secondo me delle difficoltà. I testi che sono stati selezionati, pensiamo per un bambino di terza elementare, sono molto difficili. Io sono molto riconoscente al gruppo di Padova, dove la DE BENI lavora da anni alla motivazione allo studio, sulla abilità di studio, ha sviluppato tantissime abilità, su questo mi trovo in difficoltà. Io cerco di lavorare su altri aspetti, con il mio approccio, in cui le abilità di potenziamento alla comprensione ci portano a lavorare sui fatti, sui luoghi, e sui tempi, cercando di identificare delle parti di letture che facevano i bambini che andavano a rilevare 3 o 4 componenti. Sono le classiche domande del chi, che cosa, come, dove, quando, ecc., Presentare prima le domande, le domande creano uno spazio rappresentazionale; cerco quindi di orientare la sua lettura in base alle domande che gli presento sul tavolo: questa non è una modalità di screening o di valutazione. La valutazione della comprensione del testo si fa soltanto con le PROVE MT, non ne fate altre, perché nel libro di testo i brani variano in maniera considerevole rispetto al lessico, rispetto alla lunghezza e al numero di parole più o meno conosciute, per cui non possono essere valutazione attendibili sulla capacità di comprensione perché offrono dei risultati che non sono attendibili. Se volete fare il laboratorio di comprensione, prima somministrate le prove MT di comprensione del testo, valutazione di ingresso e valutazione finale. In queste aree di intervento vengono evidenziate il cosa, il dove, e il quando con dei suggerimenti di intervento: utile scrivere queste note con colori diversi su

Page 12:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

cartoncino, si chiamano TABELLE DI MEMORIA, i cartoncini in cui identifico a caratteri cubitali cosa è successo, cioè qual è l’evento, dove si svolgono i fatti, quando è successo, chi sono i personaggi.

Sui cartoncini colorati evidenzia una maggiore facilità da parte del bambino di poter identificare e gli do i colori a disposizione i colori uguali a quelli dei cartoncini delle domande. Se “Identificar ei personaggi” il cartoncino è verde, gli faccio un’analisi, cerco con lui di individuare i personaggi e sottolinearli di verde, quindi abbinare la domanda con la parte del testo corrispondente. È una strategia molto semplice ma di grande utilità. Le domande non le fate scomparire, sono tabelle di memoria e tenetele presenti perché sono degli indizi che orientano la facilità di comprensione del testo che sta leggendo.

Nel testo di Bortolato, che è una eminenza nel campo dell’abilità del calcolo, quando si è interessato alla comprensione del testo ha detto: “Semplificate al massimo il testo dei problemi, perché più parole spendete meno il bambino capisce cosa il problema dice”. L’aumento di parole non aumenta la comprensione ma la diminuisce; dobbiamo trovare degli schemi semplificati che aiutino il bambino ad orientarsi nello spazio. Leggere le domande prima della lettura del brano, non alla fine, sottolineando i colori e cosa devono cercare, così da creare lo SPAZIO RAPPRESENTAZIONALE, cioè il bambino sa di dover leggere tenendo presente. Siccome non voglio caricare la memoria dal CHI, DOVE, QUANDO, perché un ragazzino fa fatica a tirare fuori le informazioni proprio perché la memoria è sovraccarica di informazioni, le tabelle di memoria devono essere esterne, presenti. Il bambino legge con i colori e gli evidenziatori che corrispondono alle varie domande che ho fatto.

Individuare i fatti ordinati, cogliere i vari collegamenti tra gli elementi del testo, stimolare la capacità di fare inferenze (che cosa mi dice oltre quello che è scritto): questo io non lo consiglio mai, perché fa parte di una analisi critica del testo che io sviluppo e consiglio di fare in quinta elementare, perché questo va ad interferire sulle abilità di base della comprensione del testo. Quindi l’inferenza, che cosa ci dice il testo oltre quello che è scritto, è un lavoro cognitivo che appesantisce la capacità di cogliere gli aspetti principali.

La lettura strategica: dalla terza in poi, non prima.

Page 13:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

Si compone di 4 fasi:

- anteprima: creiamo nel ragazzo un orientamento cognitivo rispetto all’argomento, cioè lui recupera e richiama in memoria tutte le informazioni che sa sulle rocce, già orienta quello che leggerà all’interno di una categoria che è una categoria esperienziale legata all’argomento.

- scatto e blocco, nel testo sono io prima che evidenzio le parole che sono difficili, inserisco delle parole e le evidenzio e il bambino si deve fermare. Lo abituo a non andare avanti nella lettura quando trova delle parole che io presumo lui non conosca, perché sono parole difficili, non consuete, che si inseriscono all’interno di un argomento in cui l’accesso lessicale è sicuramente più facile. Lo faccio io, come modello: voi avete la LIM, è una strategia di insegnamento corretta, perché posso fare vedere il modello, posso creare un testo, evidenziare gli intoppi con dei colori e nel momento in cui il bambino legge ci fermiamo e lo abituo a fermarsi o a segnare continuando nella lettura tutte le volte che trova nella lettura parole non conosciute o difficili. Se in un testo ci sono molte parole sconosciute, questo va a limitare la capacità di comprensione.

- afferrare i punti principali, si fa un riassunto, due o tre parole lateralmente. Il riassunto è la capacità di sintesi, prima di farlo fare ad un ragazzo fatelo voi con tanti esempi. Quando parleremo della soluzione dei problemi, la procedura di come si risolve un problema, viene insegnata attraverso il modellamento, cioè sono io che risolvo il problema, sono io che mi faccio le domande, in modo che questo diventi modello per approcciarsi correttamente al problema stesso. Lo stesso vale per la comprensione: non date subito lo stimolo, fate molto modellamento voi; cercate di poter guidare la esecuzione o l’analisi della comprensione di un testo con gli intoppi, cercando di poter verbalizzare che cosa so di quell’argomento, quindi replicare tutte le fasi:

- concludere: il riassunto avviene attraverso le parole chiave che io ho fatto attraverso il riassunto di pezzi di paragrafo.

Perché non semplifica il testo? Io la semplificazione del testo la faccio per i dislessici, quando ho un ragazzino cerco di insegnare al docente o a chi lo segue di fare una semplificazione, di fare una sintesi

Page 14:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

rispetto all’argomento, perché lui non ce la fa a leggere 3 o4 pagine e deve semplificare. Però il riconoscimento delle parole difficili e l’oggetto lo faccio fare al ragazzo.

Migliorare la comprensione: le strategie pre-lettura e poi c’è la fase del completamento.

Sono dei feedback che do al ragazzino rispetto alla procedura che lui utilizza. Quale è la strategia che più ti aiuta nell’analisi e nella comprensione del testo. È quello di osservare lettere o parole o guardare le figure: i dislessici dicono sempre che se c’è una figura loro memorizzano meglio l’informazione, perché la figura associa un carattere di analisi molto più rapido delle parole. Io consiglio sempre di lavorare sulle didascalie e di memorizzare le parole, perché le didascalie sono delle sintesi che aiutano a comprendere un testo più complesso.

Un altro si chiama l’ORGANIZZATORE PRE-LETTURA; questo è una sorta di mappa, che noi facciamo prima di affrontare il problema. Che cosa sai dell’argomento? Io che lo conosco cerco di mettere al centro l’argomento e il ragazzino parlerà e leggerà sull’argomento. Che cosa ci possiamo aspettare da questa lettura? Che cos’è, quali sono le caratteristiche, ecc. alcuni segmenti sono aperti, non sono scritti. A mano, a mano, con il ragionamento e con le informazioni di cosa sa lui dell’argomento, ci organizziamo (ORGANIZZAZIONE PRE_LETTURA). questa organizzazione ha una funzione simile a quella delle domande, cerca di semplificare quello che va a leggere attraverso un ragionamento che facciamo e domande su cosa ci possiamo aspettare, su che cosa sarà. Questo schema è buono, dalla terza elementare in poi e lo trovate in questo testo che si chiama ESERCIZI DI ANALISI DEL TESTO- LETTURA E COMPRENSIONE DEL SIGNIFICATO - ROBBINS, ERIKCSON dove trovate le metodologia dell’organizzazione della pre-lettura.

Page 15:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

Avevamo fatto un percorso sulle abilità di studio, in cui abbiamo suggerito come gli alunni possono memorizzare le cose ed abbiamo parlato diffusamente della MAPPA MENTALE , che è una semplificazione che il bambino fa rispetto ad un argomento. È una semplificazione che costruisce lui, è mappa mentale, viene dalla sua elaborazione cognitiva la sua costruzione, non una cosa precostituita o prefissata, ma costruire dei passaggi relativamente a un argomento centrale e poi quelli che sono i correlati di quell’argomento.

Noi possiamo, nell’organizzazione pre lettura, mettere al centro, ad esempio, la Costituzione e che cosa si può aspettare come contenuti che leggerà; gli articoli della Costituzione, chi l’ha redatta, quando l’ha redatta, quali sono le cose più importanti, ecc. e questa cosa la costruiamo non in questa maniera

Page 16:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

organizzata, ma diamo soltanto il primo elemento critico, che è la Costituzione, e lui va a fare domande o a mettere dei punti rispetto a quello che troverà nella lettura sulla Costituzione Italiana. Si chiama mappa mentale, molto più efficace della mappa concettuale che è a struttura chiusa, c’è già uno schema predefinito che il bambino deve completare. Questa invece è costruita attraverso parole, ma possiamo costruire una mappa mentale anche attraverso immagini. Ad esempio il Parlamento, può ritagliare la figura dell’edificio e attaccarlo, La Repubblica è fondata sul lavoro e ritaglia delle immagini di attività lavorative, diventa un’organizzazione pre-lettura che facilita la comprensione del testo; diventa la capacità di sintesi cognitiva di un argomento, è molto più facile da memorizzare perché è lui che costruisce i vari collegamenti. Questa è l’organizzazione attraverso la mappa mentale. Chi volesse approfondire la questione del metodo di studio c’è un signore, Matteo Salvo, che ha scritto un libro STUDIARE E’ UN GIOCO DA RAGAZZI, edizione Gribaudo, che è una miniera di suggerimenti, di indicazioni pratiche su come gli alunni imparano le cose, di grande utilità. Lui si è specializzato sulle tecniche di memorizzazione e di apprendimento.

Lettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie con il testo NUOVA GUIDA ALLA COMPRENSIONE DEL TESTO di De Beni che personalmente valuto secondo quanto vi ho detto. RECUPERO IN ORTOGRAFIA di Ferraboschi Melini, Erickson, è a mio parere il miglior libro sul recupero dell’ortografia.

Vi ricordate come si fa la valutazione dell’ortografia: attraverso il dettato di 12 frasi tratto da BATTERIA PER LA VALUTAZIONE DISLESSIA DISORTOGRAFIA EVOLUTIVA in cui andiamo a valutare la competenza ortografia. Questo test è somministrabile con termini di riferimento dalla seconda elementare fino alla terza media, abbiamo dati normativi che ci permettono di sapere che quando il bambino ha 8 anni quanti errori ortografici fa naturalmente, perché l’insegnante ancora non ha ripreso il consolidamento dell’uso dell’h, ecc.

Sento spesso dai genitori “Quando fa i compiti a casa è bravissimo, quando va a scuola non si ricorda niente” ma lei cosa fa chiedo “Quando facciamo il dettato, nel momento in cui lui sta sbagliando, io gli dico sta attento e lui è bravissimo” nel momento in cui io gli dico sta attento certo che lui si attiva. Lo stesso la maestra quando se lo mette vicino è migliore rispetto agli errori che fa, quando invece sta sul posto è un disastro. Questo perché se ce lo mettiamo vicino facciamo più controllo e se facciamo più controllo

Page 17:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

offriamo più indizi relativamente a quando sta facendo errore. Io ho puntato sulla valutazione della competenza perché mi da la misura e poi possiamo lavorare su un percorso in cui ci sono strumenti di autoistruzione e ve ne presento tre:i fazzolettile tabelle della memoria i diagrammi di verifica

I fazzoletti: ad esempio la regola dell’H, il bambino non si ricorda mai nel momento cruciale se ci vuole o non ci vuole, allora la didattica metacognitiva, che aiuta a riflettere sui processi che mettiamo in atto, da delle possibilità di poter avere degli elementi che mi ricordano la regola. Piuttosto che dire aspetta, e sono io che do degli indizi relativamente al possibile errore, qui ci sono due fazzoletti che mette sul banco con il percorso per il sì, quando ci vuole l’H, (su questa didattica tutto il programma viene a consigliare delle modalità come queste), nel percorso del sì gli consiglia prima di fermarsi e poi farsi le domande. Senza questo il bambino le domande non se le fa neanche per sogno, perché è troppo impegnato alla correttezza della scrittura, alla velocità con cui deve scrivere il dettato. Ci sono elementi che ancora interferiscono e se lui ancora non ha consolidato la regola dite pure che un 50% lui fa gli errori. Noi presentiamo delle frasi in cui deve omettere o inserire l’H con presenti questi due fazzoletti e facciamo alcuni esempi insieme, non inizio subito il training. Dobbiamo aiutarlo a rendere evidente che c’è un aiuto esterno che lo aiuta a non fare errori, per cui quando arriva alla frase o alla parola dove mettere o non mettere l’H, lui si deve obbligatoriamente fermare ed andare a vedere i fazzoletti, quello del sì ma anche quello del no. Se posso rispondere sì ad una di queste domande allora uso l’H (fazzoletto del sì), se posso rispondere sì ad una di queste domande allora non uso l’H (fazzoletto del no). Cosa succede quando fate questo programma? Il bambino è obbligato a fermarsi e non dà mai una risposta sbagliata, ma la risposta esatta crea apprendimento, aiuta comunque il bambino a riflettere prima di dare una risposta. Potremmo parlare dell’apostrofo, dell’accento, delle doppie, fondamentalmente qualsiasi regola che deve essere, inizialmente, trasferita su delle tabelle che aiutano ad applicare la regola. Quando lui diventa capace, competente nel non fare più errori vedrete dalla pratica che non andrà più a guardare i fazzoletti. Quando non andrà più a guardare i fazzoletti avrà introiettato la regola ortografica. Voi gli date un aiuto che non è permanente, ma cercate di evitare l’errore perché l’errore crea interferenza, abbassa il livello di autostima, crea rifiuto al compito, percezione di non essere capace. Aiutiamolo a dare la risposta positiva attraverso la istruzione con i fazzoletti.

Page 18:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

La tabella della memoria; ci sono parole che le scriverà sempre male allora è meglio che queste parole glielo scrive bene da qualche parte; lui le mette nel quaderno e date libero accesso a confrontarsi con la parola come viene scritta in maniera corretta. Glielo diamo perché ci sono parole in cui cade sistematicamente perché ancora non ha acquisito la regola quando la va a vedere, piuttosto che sbagliare controlla più e più volte: questo crea apprendimento.

Questo è un diagramma di flusso che mi aiuta a fargli usare correttamente la procedura che gli ho mostrato, in questo caso i fazzoletti per l’uso/non uso dell’h.Qui ho preso i due programmi che reputo in assoluto i migliori nell’apprendimento del calcolo: per la comprensione del testo del problema io uso Bortolato; invece per il calcolo numerico uso due strumenti, il primo è l’intelligenza numerica della Lucangeli, la migliore professionista scienziata per quanto riguarda l’intelligenza numerica. Ha scritto una serie di libri a partire dai 3 anni fino ad arrivare alla scuola secondaria

Page 19:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

di I grado, in cui se seguiamo il programma possiamo veramente sviluppare abilità di calcolo dove non ci sono. Se abbiamo bambini con difficoltà li andiamo a valutare e significa che hanno forme di discalculia, che significa che non riuscirà mai a memorizzare bene le tabelline, a poter scrivere correttamente i numeri, a dare il valore posizionale alle cifre, ecc. Ricordate che la discalculia è un disturbo di tipo neurologico, la percentuale è 1 su 20.000, per tutti gli altri bisogna andare a vedere come hanno percorso il processo di istruzione relativamente alle abilità di calcolo, alla memorizzazione delle tabelline, ai processi di risoluzione dei problemi. Io utilizzo LABORATORIO DEL CALCOLO NUMERICO dalla prima alla terza elementare, volume 2, perché questo programma va a lavorare su tutte le abilità che sono assolutamente criteriali per lo sviluppo delle abilità di calcolo, non tralasciando niente. Non va a sviluppare l’abilità di calcolo rapido a discapito di altri abilità fondamentali come i processi lessicali, dare il nome ai numeri, oppure semantici (corrispondenza numero/quantità) o sintattici (attribuire un valore posizione secondo la linea dei numeri da un numero piccolo a un numero grande), non tralascia le abilità fondamentali di calcolo.

Nel primo volume dalla prima alla seconda si interessa di addizione e sottrazione. Nel secondo volume, dell’”Intelligenza numerica” dalla terza elementare in poi comunque prevede i fatti moltiplicativi e di divisione., le abilità cognitive e metacognitive nella costruzione delle conoscenze numeriche dai 6 agli 8 anni. Qui siamo nella prima fase del counting; filastrocca dei numeri, filastrocca degli elefanti, cioè ha un approccio con il conteggio molto motivante. Processo lessicale: come si si chiamano i numeri dare il nome ai numeri, poi nella progressione si parte da schede semplici e si fa poi riferimento ad abilità più complesse. Processi sintattici: stimare la quantità. Indica in due gruppi di oggetti dove ce n’è di più; segna il un gruppo di oggetti dove ce n’è di meno, ecc.

Page 20:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

Per i processi legati al calcolo mentale bravissimo è tutto il programma di Bortolato, nella linea del venti e comunque in tutti i processi che servono per velocizzare le abilità di calcolo. Inizia con la percezione delle quantità indipendentemente dall’andarle a contare, quindi un rapporto con il calcolo a mente che privilegia la rapidità su base percettiva; il calcolo scritto perché è sempre necessario scrivere i numeri, come mai dobbiamo sempre scrivere i numeri (è necessario scrivere 7+5 ? scegli tra le operazioni quelli che si possono eseguire senza scriverle e cerchiale, cioè quelle che fanno parte dei fatti numerici). Il bambino quando gli dici 50+50 ti dice che fa 100; 40 -20 fa 20: sono già delle operazioni memorizzate, mentalizzate attraverso un processo di memoria dei numeri. Dagli 8 anni in poi utilizzo come esercizio adeguato MEMOCALCOLO di Poli, Molin, Lucangeli, Cornoldi ecc. Poli e Molin sono quelle che vanno nelle scuole per conto di Lucangeli e Cornoldi e vanno a validare gli strumenti; hanno moltissima esperienza di grande competenza.Analogamente a quello che abbiamo visto nel training sublessicale, prima di iniziare il programma memocalcolo facciamo una valutazione. Questo si chiama prova fatti: il bambino deve rispondere a queste operazioni entro 3 secondi, è una valutazione di ingresso che riproporremo alla fine del programma di memocalcolo. Se avviamo il laboratorio di conteggio, sulle abilità di calcolo, prima facciamo la valutazione d’ingresso,

Page 21:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

andiamo a valutare quante operazioni corrette è in grado di fare velocemente, senza dargli tempo eccessivo, ma un tempo sufficiente per scrivere soltanto il prodotto. Se impiega più tempo significa che non ha automatizzato i processi di calcolo (Test AC-MT va a valutare due componenti: l’accuratezza del calcolo e la rapidità, perché io posso fare calcoli corretti ma impiegare un sacco di tempo, quindi i due parametri rapidità e accuratezza, come ci accompagnano nelle abilità di lettura ci accompagnano allo stesso modo con le abilità di calcolo e nella realizzazione di laboratori di potenziamento cognitivo volti a migliorare questi due parametri).

Facciamo prima questa prova e poi andiamo avanti con il programma che va a valutare queste abilità:

Page 22:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

Fatti pitagorici: non va a sforzare la memoria del bambino, ma cerca di farla utilizzare in maniera veloce.Vedrete che Bortolato divide la comprensione del testo dei problemi in due libri perché è una suddivisione strategica, perché prima deve portare attraverso un metodo analogico, intuitivo, a capire che cosa succede nel problema, senza parole, cercando di ridurre le parole al massimo. Addirittura dice di utilizzare il testo successivamente, prima attraverso la posizione, la rappresentazione degli elementi sotto forma di disegno il bambino deve capire se le quantità vanno insieme, se le quantità vanno distribuite, se le quantità vanno ripetute e da un approccio percettivo riesce a capire che cosa sta chiedendo il problema, prima delle parole. Uno degli errori che vedo è che spesso si arriva al testo del problema dove la furbata è quella di andare a trovare le parole chiave “ciascuno, in tutto, ogni, ognuno” che sono delle scorciatoie che al bambino vanno bene quando c’è una operazione, ma non sono sufficienti quando il problema richiede più operazioni. Bortolato non disdegna queste parole, ma ad ognuno fa un processo di spiegazione, non utilizza una via breve dove se c’è “in tutto” c’è il più, “rimangono” c’è il meno perché è una scorciatoia che non aiuta mai un bambino a comprendere il testo di un problema. Addirittura lui scompone in un processo di comprensione del problema per immagini e comprendere il testo dei problemi. Nel memocalcolo le proprietà vengono applicate in modo semplificato ed applicata. Soluzione del problema: due delle difficoltà diffuse dei bambini che vengono in valutazione sono l’ortografia e la risoluzione dei problemi. Primo passaggio è la capacità di risolvere problemi: questa valutazione viene presa dal test AC-MT e l’hanno fatto inserendo, oltre alle prove viste la volta scorsa nello screening, legate solo al calcolo, anche la prova di soluzione dei problemi, dalla terza alla quinta. Non ci sono dati normativi prima, perché la Lucangeli e il gruppo dicono di cominciare a valutare la capacità di soluzione dei problemi dalla terza elementare in poi. Vengono presentati 5 problemi del tipo:“ due classi composte da 22 e 23 alunni vogliono visitare una mostra, all’entrata i bambini vengono suddivisi in 5 gruppi quanti sono i bambini di ogni gruppo”.Il bambino deve fare le operazioni su un quaderno dove fa le operazioni e poi scrive il risultato. Nel test c’è anche una scheda di valutazione, per cui alla fine facciamo una valutazione in cui andiamo a vedere il numero delle risposte positive che il bambino ha dato, l’ottimale è se ha dato dalle 6 alle 9 risposte positive

Page 23:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

dei cinque problemi, la richiesta di attenzione è se ha dato dalle 2 alle risposte positive, un intervento immediato se non ha dato nessuna risposta o se dei cinque problemi ha azzeccato solo due operazioni.Per la classe terza e quarta si prevede una valutazione iniziale primo quadrimestre, una valutazione finale secondo quadrimestre. Possiamo applicare prima del laboratorio di sviluppo della soluzione dei problemi matematici, fare una valutazione con quei problemi, attivare il laboratorio e nel secondo quadrimestre, quasi alla fine dell’anno, risomministrare le prove, perché abbiamo una valutazione d’ingresso che va a valutare i risultati dono il trattamento. Per la classe quinta non hanno evidenziato l’inizio e la fine, ma solo una norma riguardo a quante prove un bambino di quinta deve dare: se è ottimale dalle 6 alle 9 risposte positive; richiesta di attenzione, cioè non ha un problema conclamato ma si deve esercitare, dalle 2 alle 2,5 delle risposte; richiesta di intervento, quello più grave, che va da 0 a 1 risposta positiva.Andiamo a vedere il programma di Bortolato perché lui divide il processo di risoluzione dei problemi in due aspetti: uno relativo all’immagine, PROBLEMI PER IMMAGINI, ED. ERICKSON, è una base dalla terza elementare in poi. Secondo me ha avuto una intuizione dividendo la parte intuitiva, di logica, legata alla percezione di quello che sta avvenendo nel problema, quindi facilitare la comprensione, di quello che mi sta chiedendo, evitando che il bambino sia confuso dalle parole. L’immagine mentale, dice Bortolato, è il livello più facile di comprensione del problema. Risolvere il problema significa una corretta lettura e manipolazione dell’immagine, se e quantità sono vicine, se sono distribuiti i fiori sui vasi, significa una cosa. Il testo verbale viene presentato dopo e viene presentato facilitato. Pochissime parole per capire il significato. No a spiegazioni verbali: le spiegazioni verbali aumentano la confusione. Se il bambino non ha capito non dovete dare ulteriori informazioni perché queste non chiariscono ma creano ulteriore confusione. Ritorniamo indietro e vediamo dove si è inceppato, non nella spiegazione verbale, ma nell’immagine, cioè all’immagine mentale del problema. Vediamo una semplificazione del testo; la comprensione del testo dipende molto da come sono presentati i dati. Innanzitutto testo con struttura subordinata ed inversione di ordine: se Franca ha speso 9 euro per comprare 3 lampadine per il magazzino, quanto ha speso per ciascuna di esse. Ammettiamo che il testo base del problema sia questo e cominciamo a ridurre ogni preposizione ad un solo dato: Franca ha acquistato 3 lampadine per il magazzino. Ha speso 9 euro. Quanto ha speso per ognuna.Ancora: facciamo una scelta selettiva dei dati utili per cui il testo diventa ci sono 3 lampadine, il prezzo totale è 9 euro quale è il prezzo di ognuna. Ultimo passaggio: i quantificatori logici sono espliciti ci sono tre lampadine il prezzo totale è 9 euro qual è il prezzo unitario e unitario lo spiegherà durante il percorso di comprensione del testo. Avete visto la semplificazione: ha tolto tutti gli orpelli verbali e ha ridotto il testo all’essenzialità, ogni preposizione un dato e questo evita il sovraccarico della memoria, quando il bambino deve cercare tra tanti orpelli linguistici quelli che gli sono utili.Il programma è questo: prima la semplificazione per immagini dove deve segnare la risposta esatta, ecc.Quando avete esaurito PROBLEMI PER IMMAGINI, c’è un secondo testo che si chiama COMPRENDERE IL TESTO DEI PROBLEMI, BORTOLATO, ERICKSON, esercizi e analisi semantica e aritmetica perché sviluppare una competenza specifica di decodificazione, anche se usiamo poche parole, bisogna che le spieghiamo e si mette a spiegare, in alcune unità didattiche, che significa ciascuno, ognuno, in tutto, ma non come parola chiave per decodificare, come furbata, ma facendo esempi, dando a quella parola un significato. Le spiegazioni sono un aggravio alla comprensione, vengono rispettati i criteri di semplificazione linguistica, 4 criteri:

1. testo suddiviso in proposizioni semplici: ogni proposizione un solo dato2. riduzione del testo verbale, pochissime parole3. esplicitazione quantificatori logici per evitare ambiguità;

Page 24:  · Web viewLettura trattamento sublessicale, scrittura per famiglie di parole con l’allenamento grafo motorio, la capacità di comprensione del testo attraverso due o tre strategie

schemi grafici che favoriscono la scelta dell’operazione; piuttosto che parole utilizzare schemi grafici. Prima di lavorare sul testo verbale è necessario lavorare sulle immagini, sulla manipolazione delle quantità perché crea una rappresentazione mentale che da significato alle parole. Semplificazione del testo perché l’obiettivo è quello di fargli comprendere e non quella di creare una serie di parole che possono deviarlo da una comprensione. poi magari quando comprende le possiamo inserire dopo, ma Bortolato dice attenzione, perché le parole o le spiegazioni di fronte o a supporto di una non comprensione creano più problemi che altro.