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Riccardo Ferrucci
Scarselliviaggio in
con
Sembra già scritto nella sua storia che Scarselli avrebbe
incontrato nel suo percorso creativo il mondo di Pinocchio, già
affrontato realizzan-do una grande scultura in acciaio corten,
collocata a San Miniato, e
che adesso si dispiega in un ciclo di opere più numerose che
nascono sotto il segno della fantasia e dell’avventura. Il
burattino, creato da Collodi, è un simbolo universale delle
difficoltà per ognuno di noi di crescere e diventare grande; le
avventure e le disavventure che capitano a Pinocchio sono un
insegnamento a evitare i cattivi maestri, le tentazioni e a trovare
una pro-pria strada nella vita.
Dipingere è un'esigenza dell’anima e non potrei farne a
meno. Condivido la citazione del grande Pablo Picasso:
L’arte
scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti
i
giorni. Con segni liberi e gestuali esprimo sentimenti e porto
sulla
tela visioni che arrivano dalla memoria, scavo dentro di me
per
arrivare al limite della conoscenza, alternando momenti di
gioia,
euforia e sofferenza.Una cosa che mi è sempre
piaciuto fare è dipingere ascoltando musica; spesso mi
lascio incantare dalle sfumature delle note, si crea una
sensazione
ideale, è il sentimento che guida il lavoro delle nostre
mani.
Oscillare tra una pittura puramente gestuale e una
costruzione astratto lirica, non si tratta di indecisione, ma
di
ricchezza espressiva, di cultura pittorica, di passione
personale.
Marcello Scarselli
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ARTISTA20°REALITy
C'era una volta, 2019tecnica mista su tavola, 35x35x35 cm
Figure contrapposte, 2018tecnica mista su tela, 100x70 cm
Foto di Gugielmo Meucci
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Il volo della rondine, 2018tecnica mista su tela, 200x350 cm
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Pinocchio, Mangiafuoco, la Balena, il Gatto e la Volpe, il
Circo, i Carabinieri diventano le suggestioni di un epico viaggio
nella fantasia, compiuto attraverso una poliedrica ricostruzione
della realtà, una esplosione di colori e movimenti che cercano di
raffigurare un mondo misterioso e ancestrale che accompagna i sogni
dell’artista. Per Scarselli il burattino senza fili è
essenzialmente un simbolo di libertà, un’immagine geometrica che
porta vita e amore nel mondo, nei luoghi che incontra e negli
ostacoli che è costretto ad affrontare.Recentemente l’artista Ugo
Nespolo si è avvicinato al mondo di Pinocchio, realizzando le
illustra-zioni per un volume della Giunti, con un stile moderno,
raffinato, ma a volte freddo, meccanico; al contrario in Scarselli
si avverte l’umanità del personaggio e le suggestioni poetiche, che
nascono dall’incontro con il burattino, consentono all’autore di
penetrare nei segreti del mondo, nei senti-menti del suo tempo e
negli angoli più nascosti del vivere.
Scarselli ha trovato la propria voce, una rara sensibilità
poetica che gli permette di cambiare situa-zioni, forme,
dimensioni, colori, restando comunque fedele a se stesso e ad una
sua idea di poetica. È significativo avvicinarsi a questo universo
pittorico ricco di visioni, segni, colori, frammenti, per ritrovare
un autentico approdo poetico alla vita ed ai suoi accadimenti. I
segni moderni e musicali della sinfonia dell’artista richiamano la
pittura di Klee, Mirò, Rothko, ma mai evocati come modelli da
imitare, semmai compagni di un viaggio nella modernità e
testimo-nianza di una ricerca personale. Per Scarselli l’arte
diventa necessità di comunicare un proprio modo di descrivere la
realtà, raffigurare pittoricamente sogni, invenzioni, che trovano,
sulla tela o sulla carta, una propria adesione al reale per
dirigersi verso una dimensione fantastica e ancestrale.Scarselli è
un’artista che, in pochi anni, ha bruciato le tappe creative
raggiungendo una capacità espressiva notevole e riuscendo a
comporre, con leggerezza, un proprio diario visionario.
L’elemen-
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Sbleng, 2015tecnica mista su tela, 140x140 cm
Trottole, 2015tecnica mista su tela, 160x80 cm
to del gioco e dell’infanzia è centrale per le sue opere, ma
diventa anche un modo per guardare in modo diverso la realtà, per
dare una visione inedita della vita e degli incontri possibili. In
questa dimensione ludica l’incontro con Pinocchio appare congeniale
ad esprimere compiutamente que-sta idea di tornare bambini,
guardare con uno sguardo innocente la realtà, ritrovare la capacità
di sognare e fantasticare.Secondo Enrico Baj: «Il mio lavoro
confina col gioco, a tal punto che spesso uso, quale materiale
pittorico, veri e propri giocattoli. Giocando riaffiora in noi la
nostra infanzia e oggigiorno c’è proprio il gran problema di come
restituire all’uomo affranto dalle nevrosi la sua felicità, la sua
grazia e sere-nità infantile. Il problema dell’uomo ludico, o
giocante, è il problema di tutti noi e i governi anziché imporre
colle leggi il servizio militare obbligatorio, meglio farebbero a
imporre il gioco militare obbligatorio».Nella stessa direzione si
muove la pittura di Ugo Nespolo e, per molti aspetti, anche il
lavoro di Scarselli, la sua arte appare come un gioco, un mondo
visto e trasformato dallo sguardo inconta-minato di un bambino.
Tutta la sua pittura, che si muove essenzialmente nei forti colori
del rosso e dell’azzurro, ma con profonde cadute in un nero
notturno pieno di mistero e magia, appare svilup-parsi nell’idea
del gioco, di raffigurare il reale per frammenti, per segni e
scritture che immaginano un mondo diverso, un regno della fantasia.
A volte le sue scatole colorate che sono prima di tutto sculture
possono, con naturalezza, diventare anche i dadi da lanciare in un
infinito gioco tra vita e morte, realtà e sogni, speranze ed
illusioni.
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Venerdi in festa, 2010tecnica mista su tela, 140x140 cm
C'era una volta, 2019tecnica mista su tavola, 35x35x35 cm
Il cerchio, 2007bronzo patinato, h 69 cm
Il mondo di Pinocchio è l’ultima suggestione che ci propone
Scarselli per fuggire dalla realtà e dirigersi verso il regno
dell’utopia, dove tutto è possibile. La Balena diventa il simbolo
di un felice incontro con la poesia, con il sogno, con un mondo
misterioso che si perde nella profondità del mare. Il titolo della
mostra è ripreso da un album di Edoardo Bennato (Burattino senza
fili, ndr) che affrontava, con grande forza e poesia, il mondo del
burattino, simbolo di una lotta contro il potere e il grigiore
della realtà. In dipinti come Dolce brezza e Corri Pinocchio si
avverte la profonda poesia di questo viaggio dell’artista toscano,
che sorprende per intensità poetica, gioco formale e inediti
impaginati scenici. Scriveva Carlo Cassola in uno dei suoi ultimi
testi: «Alzo gli occhi al cielo dove io ho sempre imma-ginato le
nuvole bianche e penso che i bambini non avrebbero mai costruito
una nuvola radioattiva. Di certo i bambini pensano più e meglio dei
grandi». L’idea che i bambini rappresentano la libertà, l’innocenza
e la purezza, in un mondo spesso regolato da rigidi meccanismi di
potere e dalla guerra, pervade anche l’opera di Scarselli che,
nell’invenzione collodiana, ha come trovato un luogo incan-tato,
dove è possibile ritrovare un’armonia e una felicità perduta troppo
presto nella nostra infanzia.
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Marcello Scarselli nasce nel 1953 a Santa Maria a Monte (Pi).
Dopo essersi diplomato all’Istituto Tecnico di Pontedera (Pi),
frequenta corsi di disegno e di in-taglio e successivamente il
corso di incisione alla Scuola di Grafica de Il Bisonte a Firenze.
Inizia la carriera artistica negli anni Settanta parte-cipando a
numerose mostre collettive e interve-nendo nel dibattito estetico
di quel periodo. La sua professione si consolida negli anni
attraverso una costante attività espositiva in Italia e all’estero
(Austria, Belgio, Germania, Francia, Svizzera, In-ghilterra,
Croazia, Portogallo, Giappone). Nel 2011 è alla Galleria Pall Mall
di Londra. Dal 2012 una sua opera fa parte della Pinacoteca d’arte
contemporanea de Il Ciocco a Barga (Lu). Nel 2013 la mostra
itinerante curata da Giuseppe Cordoni e Filippo Lotti Humanitas
Machinæ (il la-voro dipinto) con tappe a Palazzo Medici Riccardi di
Firenze, Palazzo Mediceo di Seravezza (Lu) e al Museo Piaggio di
Pontedera.Del 2014 la personale Il lavoro dipinto a Ponte de Sor
(Portogallo). In seguito alla collettiva Il Muro – 25 anni dopo
all’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania di Roma dona
un’opera in ricordo della caduta del Muro di Berlino. Del 2015 le
personali Il profumo del vento nella Chiesa Monumentale di San
Francesco a Gualdo Tadino (Pg), Suggestioni alla sede Carismi di
Luc-ca e Ignis – Il mio gesto, curata da Filippo Lotti e Roberto
Milani, a Palazzo Pretorio di Certaldo (Fi). Nello stesso anno la
collettiva Expo Arte Italiana a Villa Bagatti Valsecchi a Varedo
(Mb), curata da Vittorio Sgarbi. Nel 2016 inaugura la scultura
monumentale (h. 3,90 mt) Pinocchio e il gioco del cerchio in
acciaio cor-ten, collocata su di una rotatoria a San Minia-to Basso
(Pi). Nel 2017 le personali Oltre la forma contempora-neamente alla
Torre Civica e alla Galleria Fiorda-maro di Bientina (Pi) e Oltre
la forma a Palazzo del Pegaso a Firenze. Nel 2018 espone a Roma,
alla Galleria Simmi, con Symbola e Il rumore della materia al
Palazzo dei Priori di Volterra (Pi). Sempre nel 2018 viene
invi-tato a Tokyo dove espone al Tokyo Plaza con Il rumore della
mia terra. Dello stesso anno anche le collettive Coriacea – Storie
di colore sulla pelle a San Miniato (Pi) e Cravatta, che passione!
alle Officine Garibaldi di Pisa. Del 2019 la collettiva itinerante
Sheep Art – Arte in transumanza a Palazzo Pretorio di Certaldo
(Fi), a cura di Filippo Lotti.Partecipa a varie fiere d’arte
internazionali. Di lui hanno scritto numerose personalità del mondo
dell’arte e della cultura, come Salvatore Amodei, Francesca
Bogliolo, Sandra Campaio-li, Elena Capone, Dino Carlesi, Renato
Civello, Giuseppe Cordoni, Giovanni Faccenda, Riccardo Ferrucci,
Catia Giaccherini, Lodovico Gierut, Egi-dio Innocenti, Filippo
Lotti, Mario Meozzi, Nicola Micieli, Roberto Milani, Franco Milone,
Catia Mo-nacelli, Luca Nannipieri, Nicola Nuti, Bruno Pol-lacci,
Daniela Pronestì, Mario Rocchi, Alessandra Scappini, Giandomenico
Semeraro, Alessandro Toppi, Ursula Vetter. Vive e lavora a
Bientina.
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Per fortuna, 2019tecnica mista e collage su tavola, 44,5x44,5
cm
La mia balena, 2019tecnica mista e collage su tavola, 44,5x44,5
cm Il buon mangiafuoco, 2019
tecnica mista e collage su tavola, 44,5x44,5 cm
Sei figure, 2019collografia su carta Magnani, cm 15x15 cad