ESAMI DI STATO A. S. 2017/2018 Tecnico dei servizi per l’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera Documento del Consiglio di Classe V E Accoglienza Turistica Istituto Professionale di Stato Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera “Bernardo Buontalenti” Via di San Bartolo a Cintoia 19/a 50142 Firenze
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Via di San Bartolo a Cintoia 19/a 50142 Firenze · Via di San Bartolo a Cintoia 19/a 50142 Firenze. ... Giuseppa Ingiaimo Dott.ssa Maria Francesca Cellai ... MATERASSI FRANCESCA 12.
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ESAMI DI STATO A. S. 2017/2018
Tecnico dei servizi per
l’enogastronomia e dell’ospitalità
alberghiera
Documento del Consiglio di Classe
V E Accoglienza Turistica
Istituto Professionale di Stato Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera
“Bernardo Buontalenti” Via di San Bartolo a Cintoia 19/a 50142 Firenze
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SOMMARIO
COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI CLASSE ....................................................................... 2
1. PRESENTAZIONE SINTETICA DELLA CLASSE .............................................................. 3
1.1. PROFILO DELLA CLASSE .......................................................................................... 3
1.2.PROFILO DEL CONSIGLIO DI CLASSE (discipline dell’area) .................................... 5
2. BREVE PRESENTAZIONE DEL PROFILO PROFESSIONALE ......................................... 6
2.1. OBIETTIVI GENERALI TRASVERSALI DELL’INDIRIZZO DI STUDI .......................... 6
2.2. OBIETTIVI SPECIFICI NEI VARI AMBITI DISCIPLINARI ............................................ 7
3. METODI DI INSEGNAMENTO ........................................................................................... 8
4. MEZZI, SPAZI E TEMPI DEL PERCORSO FORMATIVO .................................................. 9
ALLEGATO 4: OBIETTIVI, CRITERI DI VALUTAZIONE E RISULTATI DELLO STAGE ..... 59
ALLEGATO 5:RELAZIONI E PROGRAMMI CONCLUSIVI DELLE SINGOLE DISCIPLINE
....................................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
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Esami di Stato a.s.2017/2018
Documento del Consiglio di Classe
TECNICO DEI SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’
ALBERGHIERA ARTICOLAZIONE ACCOGLIENZA TURISTICA
Classe V Sezione E
Componenti del Consiglio di Classe
DISCIPLINE DOCENTI
Lingua e letteratura italiana Gioia Vinci
Storia, cittadinanza e costituzione Gioia Vinci
Lingua inglese Donatella Cioti
Matematica Stefania Corradeschi
Scienze motorie e sportive Gabriella Manicone
Seconda lingua straniera (Francese) Gabriella Carnevale
Seconda lingua straniera (Spagnolo) Eva Mecacci
Laboratorio di servizi di accoglienza turistica Antonio Di Fato
Tecniche di comunicazione Matilde Arnoldo
Scienza e cultura dell’alimentazione Valeria Perri
Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva Giuseppa Ingiaimo
Sostegno AD02 Nuti Alessandra
Sostegno AD03 Anichini Maria Paradisa
Sostegno AD04 Nadia Spicciani
Il Coordinatore
Il Dirigente Scolastico
Giuseppa Ingiaimo Dott.ssa Maria Francesca Cellai _________________________ ______________________
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PRESENTAZIONE SINTETICA DELLA CLASSE
Numero di alunni 15
Femmine 9 Maschi 6 Alunni provenienti dalla IV 15 Alunni provenienti da altre sezioni 0
Alunni provenienti da altri istituti 0 Alunni che ripetono la classe Quinta 0 Alunni che hanno seguito un corso regolare di studi 12
Alunni che non hanno seguito un corso regolare di studi 3 Alunni che si avvalgono dello studio della religione cattolica 0 Alunni che hanno seguito una programmazione semplificata 0 Alunni che hanno seguito una programmazione differenziata 1
Alunni BES/ DSA 2BES/ 2 DSA
Attualmente la classe è composta dai seguenti studenti:
COGNOME E NOME
1. CANI ELENA
2. COSTANZI ELEONORA
3. CRISOSTOMO FERNANDEZ VANESSA
4. DOLFI ELEONORA
5. GRAPPOLINI NICCOLO’
6. GURIOLI GAIA
7. MACALINTAL HERNANDEZ RICARTER
8. MACCANTI REBECCA
9. MANTOVANELLI GEMMA
10. MARCHESE FEDERICO
11. MATERASSI FRANCESCA
12. NUTINI TOMMASO
13. ROGAI EMMA
14. SUSINI GABRIELE
15. TUCCI ANDREA
1.1. PROFILO DELLA CLASSE
La classe V E Accoglienza turistica è composta da 15 alunni tutti provenienti dalla IV A dello
scorso anno scolastico. L’attuale assetto della classe si è costituito al terzo anno,
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dall’unione di alunni provenienti da varie classi. Inizialmente la classe era più numerosa, nel
corso del triennio il numero degli alunni si è ridimensionato fino a divenire quello attuale.
Fin da subito gli alunni sono riusciti ad integrarsi e a costruire solidi rapporti interpersonali tra
loro, ciò ha avuto una ripercussione positiva sia sul clima di classe, anche se a volte ha
visto qualche momento di incomprensione, sia nella possibilità di realizzare un dialogo e un
confronto costruttivo. Generalmente sono sempre stati rispettosi delle regole, pur
manifestando sporadicamente qualche atteggiamento di superficialità ed arroganza. Si vuole
evidenziare l’attenzione che gli alunni hanno mostrato alle difficoltà dei compagni più fragili,
accogliendoli e aiutandoli.
Sebbene la classe si sia comportata sempre correttamente non sempre ha dimostrato la
dovuta maturità durante il lavoro in aula, determinata da livelli di apprendimento e impegno
diversi. La classe è divisa in gruppi sia per l’attenzione in classe, per la partecipazione al
dialogo educativo e per l’impegno a casa. Un gruppo abbastanza numeroso ha mostrato
scarso impegno a casa e attenzione in classe, riportando risultati non sempre apprezzabili.
Un secondo gruppo di allievi ha mostrato un discontinuo interesse e partecipazione,
riportando risultati mediamente sufficienti, infine un altro piccolo gruppo ha sempre mostrato
elevato interesse, costanza nello studio, partecipazione al dialogo educativo ed i risultati
raggiunti sono molto buoni. Si evidenzia, inoltre, la presenza di alcuni alunni che pur
applicandosi nel lavoro a casa stenta ad ottenere un profitto adeguato all’impegno profuso.
La maggior parte degli alunni hanno finalizzato lo studio quasi esclusivamente alle verifiche
orali e scritte, solo recentemente gli studenti hanno compreso la necessità di prestare la
dovuta attenzione alle lezioni e allo studio domestico in funzione dell’Esame di Stato. Il
Consiglio di Classe nella sua interezza ha più volte richiamato gli studenti ad un
comportamento più responsabile, ma non sempre tali incitamenti sono stati accolti, anzi in
certi casi la risposta è stata caratterizzata da manifestazioni di insofferenza verso gli impegni
e a volte verso i docenti.
Le carenze più evidenti si riscontrano nella produzione scritta e nel metodo di studio, legato
per lo più ad un apprendimento mnemonico e scarsamente adeguato.
Relativamente all’acquisizione delle competenze linguistiche (lingue straniere) si rileva la
presenza di alcuni alunni con una buona padronanza sia nella produzione scritta che
nell’esposizione orale e alunni che manifestano alcune incertezze nella sintassi e nel lessico,
altri che non hanno raggiunto gli obiettivi minimi previsti, probabilmente a causa delle lacune
pregresse. Infine, per alcuni di questi allievi è risultata particolarmente difficoltosa la
rielaborazione dei contenuti e l’acquisizione dei linguaggi tecnici specifici, soprattutto nelle
discipline dell’area giuridico-amministrativa e logico-matematica.
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La preparazione professionale è risultata adeguata, in alcuni casi eccellente, i risultati
conseguiti nell’attività di stage sono nei più apprezzabili.
Complessivamente, la frequenza può considerarsi abbastanza regolare per la maggior
parte della classe, anche se alcuni alunni hanno manifestato scarsa puntualità all’orario
scolastico, oltre che alle assenze talvolta coincidenti alle verifiche programmate.
Nella classe sono presenti una alunna che ha seguito un percorso differenziato, due alunni
DSA e due alunni BES per i quali si rimanda all’apposita documentazione allegata.
1.2.PROFILO DEL CONSIGLIO DI CLASSE (discipline dell’area)
MATERIE DOCENTI Continuità didattica
III IV V
Lingua e letteratura italiana GIOIA VINCI Si Si Si
Storia, cittadinanza e costituzione
GIOIA VINCI Si Si Si
Lingua inglese DONATELLA CIOTI
Si Si Si
Matematica STEFANIA CORADESCHI
Si Si Si
Scienze motorie e sportive GABRIELLA MANICONE
Si SI Si
Seconda lingua straniera - Francese
GABRIELLA CARNEVALE No Si Si
Seconda lingua straniera - Spagnolo
EVA MECACCI No SI SI
Laboratorio di servizi di accoglienza turistica
ANTONIO DI FATO No Si Si
Tecniche di comunicazione MATILDE ARNOLDO
----- No SI
Scienza e cultura dell’alimentazione
VALERIA PERRI No No Si
Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva
GIUSEPPA INGIAIMO Si Si Si
Sostegno AD02 ALESSANDRA NUTI
Si Si Si
Sostegno AD03 MARIA PARADISA ANICHINI No No Si
Sostegno AD04 NADIA SPICCIANI Si Si Si
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BREVE PRESENTAZIONE DEL PROFILO PROFESSIONALE
Il Tecnico dei servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera ha specifiche
competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere dell’enogastronomia
edell’ospitalità alberghiera,nei cui ambiti interviene in tutto il ciclo di organizzazione e
gestione dei servizi.
E’ in grado di:
- utilizzare le tecniche per la gestione dei servizi enogastronomici e l’organizzazione
della commercializzazione, dei servizi di accoglienza, di ristorazione e di ospitalità;
- organizzare attività di pertinenza, in riferimento agli impianti, alle attrezzature e alle
risorse umane;
- applicare le norme attinenti la conduzione dell’esercizio, le certificazioni di
qualità, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro;
- utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione in ambito professionale orientate al
cliente e finalizzate all’ottimizzazione della qualità del servizio;
- comunicare in almeno due lingue straniere;
- reperire ed elaborare dati relativi alla vendita, produzione ed erogazione dei servizi
con il ricorso a strumenti informatici e a programmi applicativi;
- attivare sinergie tra servizi di ospitalità accoglienza e servizi enogastronomici;
- curare la progettazione e programmazione di eventi per valorizzare il patrimonio delle
risorse ambientali, artistiche, culturali, artigianali del territorio e la tipicità dei suoi
prodotti.
Nell’articolazione Accoglienza turistica, il diplomato è in grado di intervenire nei diversi
ambiti delle attività di ricevimento, di gestire e organizzare i servizi in relazione alla domanda
stagionale e alle esigenze della clientela; di promuovere i servizi di accoglienza turistico-
alberghiera anche attraverso la progettazione di prodotti turistici che valorizzano le risorse
del territorio
2.1.OBIETTIVI GENERALI TRASVERSALI DELL’INDIRIZZO DI STUDI
L’insegnamento delle varie discipline mira a far acquisire allo studente un’adeguata
preparazione in cui gli aspetti professionali e culturali siano fortemente integrati, in modo che
egli consegua consapevolezza del proprio ruolo, sia come operatore del settore che come
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cittadino, e costruisca la propria personalità attraverso una sempre più organica
rielaborazione degli elementi di connessione dei vari percorsi didattici.
Si individuano, perciò, i seguenti obiettivi generali trasversali:
capacità di generalizzazione e di astrazione;
strutturazione analitica e logica dei contenuti (analisi, ricerca degli elementi
significativi e delle relazioni logiche o matematiche che li legano);
capacità critica (sintesi e valutazione critica);
capacità di effettuare scelte e di assumere decisioni consapevoli e
documentate;
consolidamento delle capacità di organizzazione autonoma nel lavoro
individuale e di gruppo;
capacità di effettuare collegamenti tra varie discipline;
lettura, interpretazione e redazione di documenti;
capacità di comunicare efficacemente, utilizzando appropriati linguaggi tecnici;
documentazione adeguata del proprio lavoro;
consolidamento ed ampliamento delle conoscenze acquisite, sia a livello
ricettivo che produttivo e relative sia alla cultura di base che alla specifica
cultura professionale;
ampliamento degli orizzonti umani e sociali tramite una conoscenza più
approfondita di realtà socio-culturali diverse;
capacità di memorizzazione;
consolidamento e potenziamento delle capacità espressive, di collegamento,
di sintesi e di rielaborazione critica attraverso l’analisi sistematica dei processi
alimentari, nutrizionali e igienici legati alla ristorazione.
2.2.OBIETTIVI SPECIFICI NEI VARI AMBITI DISCIPLINARI
Per l’arealinguistico-storico-letteraria, oltre alle conoscenze relative agli argomenti
trattati nelle singole discipline, gli obiettivi fondamentali sono stati individuati nella:
acquisizione di capacità di comprensione globale e di analisi di testi relativi ad
argomenti del vivere quotidiano, di civiltà, professionali e storico-letterari, che
hanno costituito oggetto di studio;
acquisizione di capacità di produzione scritta che consentano allo studente di
esprimersi (attraverso lettere, relazioni, temi, articoli, saggi brevi o sintetiche
risposte a quesiti aperti) in modo semplice, ma organico e coerente,
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dimostrando adeguata proprietà terminologica, correttezza formale e abilità ad
argomentare logicamente e criticamente con riferimento alle tematiche
affrontate.
Per l’area di indirizzo, oltre alle conoscenze relative agli argomenti trattati nelle
singole discipline, gli obiettivi fondamentali sono stati individuati nella:
acquisizione di competenze che consentano scelte consapevoli in merito alla
costituzione e alla gestione dell’azienda ristorativa, sulla base di adeguate
conoscenze circa gli aspetti economici, finanziari, commerciali e legali relativi
alla vita dell’azienda e circa i processi alimentari, nutrizionali ed igienici legati
alla ristorazione;
acquisizione di capacità che consentano di organizzare il proprio lavoro
individuale e di coordinarlo all’interno di un’attività di gruppo;
sviluppo di capacità gestionali anche in riferimento a quelle abilità organizzative
necessarie per coordinare il lavoro di più settori operativi.
Per un’analisi degli obiettivi e dei risultati si rimanda alle relazioni delle singole discipline
allegate al presente documento (Allegato n.2).
METODI DI INSEGNAMENTO Prospetto riepilogativo dei metodi didattici adottati
Italia
no
Sto
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Seconda
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Tecnic
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e
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e
Lezione frontale
x x x x x x x X x X
Lezione interattiva
x x x X
Lavoro individuale
x x x x x x X x X
Lavoro di gruppo
X X
Discussione guidata
x x x x x x x X x
Discussione libera
x x x X
Interventi di esperti
X x
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Produzione schemi
x x x x x X x X
Attività laboratoriale
x x
MEZZI, SPAZI E TEMPI DEL PERCORSO FORMATIVO
I mezzi comunemente usati in classe (in diversa misura a seconda delle varie discipline)
sono:
testi in adozione;
materiale digitale;
materiale audiovisivo;
materiale in fotocopia prodotto dai docenti.
Per lo svolgimento delle attività didattiche, gli allievi hanno potuto usufruire di:
aula assegnata alla loro classe;
laboratorio informatico di accoglienza turistica;
aula LIM;
auditorium per conferenze e dibattiti.
palestra e campi sportivi
Per una più puntuale precisazione si rimanda alle relazioni finali dei docenti (Allegato A) ed ai programmi delle singole discipline.
ATTIVITA’ INTEGRATIVE E/O PLURIDISCIPLINARI
5.1. ATTIVITA’ PLURIDISCIPLINARI REALIZZATE
Sono stati attuati gli opportuni raccordi tematici, sia nella trattazione di argomenti che
prevedevano il coinvolgimento di più discipline, sia nell’organizzazione delle prove di
Sono state svolte simulazionisia della primache della seconda prova d’esame in data
rispettivamente 16 Marzo 2018 e 23 marzo 2018 ( durata 6 ore, 7 per i DSA)
In particolare per la terza prova scritta sono state eseguite le seguenti simulazioni:
DATA DISCIPLINE COINVOLTE TIPOLOGIA DURATA
28/02/2018 Scienza dell’Alimentazione
Accoglienza Turistica
Lingua Inglese
Lingue Francese/Spagnolo
A
2 ore - oltre
30 minuti per
DSA/BES
12/04/2018 Scienza dell’Alimentazione
Accoglienza Turistica
Lingua Inglese
Lingue Francese/Spagnolo
B
2 ore - oltre 30 minuti per DSA/BES
02/05/2018 Scienza dell’Alimentazione
Accoglienza Turistica
Lingua Inglese
Lingue Francese/Spagnolo
B
2 ore - oltre 30 minuti per DSA/BES
I risultati delle simulazioni sono stati disomogenei, mediamente sufficienti in Italiano e Diritto
e Tecnica amministrativa, mediamente insufficienti nella tipologia A e sufficienti nella
tipologia B.Per tale motivo la tipologia B è ritenuta dal Consiglio di Classe la più confacente.
Questo documento è stato letto, approvato e sottoscritto dal Consiglio di Classe in data 14/05/2018
Allegati:
1) Quadro orario. 2) Simulazioni delle prove d’esame somministrate nel corso dell’anno scolastico. 3) Griglie valutazione prove scritte. 4) Obiettivi, criteri di valutazione e risultati dello stage. 5) Modalità di realizzazione delle prove d'Esame e griglie di valutazione impiegate nelle prove
scritte per gli alunni che seguono una programmazione differenziata (Allegato riservato). 6) Relazioni sugli allievi con DSA/BES; modalità di realizzazione delle prove d'Esame;griglie
di valutazione impiegate per le prove scritte; PDP. (Allegato riservato).
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ALLEGATO 1
QUADRO ORARIO CLASSE 5^ A.S. 2017/2018 TECNICO DEI SERVIZI PER L'ENOGASTRONOMIA E L'OSPITALITA' ALBERGHIERA
«La crisi dell’economia ha lasciato per strada, negli ultimi tre anni, più di un milione di giovani lavoratori
di età compresa tra i 15 ed i 34 anni. E sono stati soprattutto loro a pagare il conto della turbolenza
economica e finanziaria che da anni investe l’Europa e l’Italia, fiaccandone la crescita. Tra il 2008 ed il
2011, infatti, l’occupazione complessiva in Italia è scesa di 438 mila unità, il che significa che senza il
crollo dell’occupazione giovanile ci sarebbe stata addirittura una crescita dei posti di lavoro. Tra il 2008 e
il 2011, secondo i dati dell’Istat sull’occupazione media, i lavoratori di età compresa tra i 15 e i 34 anni
sono passati da 7 milioni e 110 mila a 6 milioni e 56 mila. La diminuzione dei giovani occupati, pari a 1
milione 54 mila unità, hariguardato sia gli uomini
che le donne, più o meno nella stessa proporzione (meno 622 mila posti di lavoro tra gli uomini, meno
432 mila tra le giovani donne), ed in modo più intenso il Nord ed il Sud del Paese che non il Centro.» Mario SENSINI, Crolla l’occupazione tra i 15 e i 35 anni, “Corriere della Sera” -8/04/2012
«Giovani al centro della crisi. In Italia l’11,2% dei giovani di 15-24 anni, e addirittura il 16,7% di quelli tra
25 e 29 anni, non è interessato né a lavorare né a studiare, mentre la media europea è pari rispettivamente
al 3,4% e all’8,5%. Di contro, da noi risulta decisamente più bassa la percentuale di quanti lavorano: il
20,5% tra i 15-24enni (la media Ue è del 34,1%) e il 58,8% tra i 25-29enni (la media Ue è del 72,2%). A
ciò si aggiunga che tra le nuove generazioni sta progressivamente perdendo appeal una delle figure centrali
del nostro tessuto economico, quella dell’imprenditore. Solo il 32,5% dei giovani di 15-35 anni dichiara di
voler mettere su un’attività in proprio, meno che in Spagna (56,3%), Francia (48,4%), Regno Unito
(46,5%) e Germania (35,2%). La mobilità che non c’è, questione di cultura e non di regole. I giovani sono
oggi i lavoratori su cui grava di più il costo della mobilità in uscita. Nel 2010, su 100 licenziamenti che
hanno determinato una condizione di inoccupazione, 38 hanno riguardato giovani con meno di 35 anni e 30
soggetti con 35-44 anni. Solo in 32 casi si è trattato di persone con 45 anni o più. L’Italia presenta un tasso
di anzianità aziendale ben superiore a quello dei principali Paesi europei. Lavora nella stessa azienda da
più di dieci anni il 50,7% dei lavoratori italiani, il 44,6% dei tedeschi, il 43,3% dei francesi, il 34,5% degli
spagnoli e il 32,3% degli inglesi. Tuttavia, solo il 23,4% dei giovani risulta disponibile a trasferirsi in altre
«Il lavoro che si riesce a ottenere con un titolo di studio elevato non sempre corrisponde al percorso
formativo intrapreso. La coerenza tra il titolo posseduto e quello richiesto per lavorare è, seppur in lieve
misura, più elevata tra i laureati in corsi lunghi piuttosto che tra quanti hanno concluso corsi di durata
triennale. Infatti, i laureati in corsi lunghi dichiarano di svolgere un lavoro per il quale era richiesto il titolo
posseduto nel 69% dei casi mentre tra i laureati triennali tale percentuale scende al 65,8%. D’altra parte a
valutare la formazione universitaria effettivamente necessaria all’attività lavorativa svolta è circa il 69%
dei laureati sia dei corsi lunghi sia di quelli triennali. Una completa coerenza tra titolo posseduto e lavoro
svolto –la laurea, cioè, come requisito di accesso ed effettiva utilizzazione delle competenze acquisite per
lo svolgimento dell’attività lavorativa – è dichiarata solo dal 58,1% dei laureati nei corsi lunghi e dal
56,1% dei laureati triennali. All’opposto, affermano di essere inquadrati in posizioni che non richiedono la
laurea sotto il profilo né
formale, né sostanziale il 20% dei laureati in corsi lunghi e il 21,4% di quelli triennali.» ISTAT –Università e lavoro: orientarsi con la statistica http://www.istat.it/it/files/2011/03/seconda_parte.pdf
«Che storia, e che vita incredibile, quella di Steve Jobs. [...] Mollò gli studi pagati dai genitori adottivi al
college di Portland, in Oregon, dopo pochissimi mesi di frequenza. Se ne partì per un viaggio in India,
tornò, e si mise a frequentare soltanto le lezioni che gli interessavano. Ovvero, pensate un po’, i corsi di
calligrafia.[...] Era fuori dagli standard in ogni dettaglio, dalla
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scelta di presentare personalmente i suoi prodotti da palchi teatrali, al look ultra minimal, con i suoi
jeans e i suoi girocollo neri alla Jean Paul Sartre. “Il vostro tempo è limitato - disse l’inventore
dell’iPod, l’iPhone e l’iPad agli studenti di Stanford nel 2005 -. Non buttatelo vivendo la vita di
qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere con i risultati dei pensieri
degli altri. E non lasciate che il rumore delle opinioni degli altri affoghi la vostra voce interiore.
Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno già
cosa voi volete davvero diventare. Tutto il resto è secondario”.»
Giovanna FAVRO, Steve Jobs, un folle geniale, “La Stampa” -6/10/2011
3.AMBITO STORICO-POLITICO
ARGOMENTO: Destra e sinistra
DOCUMENTI
«Se mi si concede che il criterio rilevante per distinguere la destra e la sinistra è il diverso atteggiamento
rispetto all’ideale dell’eguaglianza, e il criterio rilevante per distinguere l’ala moderata e quella estremista,
tanto nella destra quanto nella sinistra, è il diverso atteggiamento rispetto alla libertà, si può ripartire
schematicamente lo spettro in cui si collocano dottrine e movimenti politici, in queste quattro parti: a)
all’estrema sinistra stanno i movimenti insieme egualitari e autoritari, di cui l’esempio storico più
importante, tanto da essere diventato un’astratta categoria applicabile, ed effettivamente applicata, a
periodi e situazioni storiche diverse è il giacobinismo; b) al centro-sinistra, dottrine e movimenti insieme
egualitari e libertari, per i qua
li potremmo oggi usare l’espressione «socialismo liberale», per comprendervi tutti i partiti
socialdemocratici, pur nelle loro diverse prassi politiche; c) al centro-destra, dottrine e movimenti
insieme libertari e inegualitari, entro cui rientrano i partiti conservatori, che si distinguono dalle destre
reazionarie per la loro fedeltà al metodo democratico, ma, rispetto all’ideale dell’eguaglianza, si
attestano e si arrestano sull’eguaglianza di fronte alla legge, che implica unicamente il dovere da parte
del giudice di applicare imparzialmente la legge; d) all’estrema destra, dottrine e movimenti
antiliberali e antiegualitari, di cui credo sia superfluo indicare esempi storici ben noti come il fascismo
e il nazismo.»
Norberto BOBBIO, Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica, Donzelli editore, Roma 1994
«Se destra e sinistra non esistono bisogna inventarle. Sembra questo il precetto cruciale della politica nei
nostri giorni. Sia che si pensi in termini liberali che in termini illiberali. Nel primo senso infatti, il modello
di riferimento è sempre di tipo bipolare. Laburisti e conservatori, democratici o repubblicani, gollisti o
socialisti, liberaldemocratici o socialdemocratici: la struttura binaria della politica nelle liberaldemocrazie
d’occidente sembra un dato acquisito. E dunque la scelta tra destrorsi o sinistrorsi, tra centro-destra e
centro-sinistra è invocata come l’inevitabile evoluzione di ogni sistema. Ma anche il pensiero critico verso
il modello liberale si è sempre svolto all’insegna dell’invocazione di un dualismo che ricalca i termini di
destra e di sinistra. Il marxismo si fonda sulla lotta di classe e sulla contrapposizione tra proletariato e
borghesia, capitalismo-socialismo o democrazia progressiva e regime reazionario. E rischia di rigenerarsi
nel bipolarismo tra nord e sud del mondo, tra occidente e paesi poveri e proletari. Ma anche le dottrine del
nazionalismo, della destra classica e non solo, si riconoscono lungo l’asse segnato da Schmitt
nell’opposizione
tra amico e nemico. La politica nasce a partire da quel conflitto. Da noi la matrice cattolica ha temperato
entrambe le posizioni, marxista e nazionalista, ma ha anche temperato il bipolarismo liberale. Il «centro»
come luogo di mediazione e di purificazione del conflitto, nasce da noi nell’ambito di una visione cattolica,
ecumenica, fondata sull’et ete non sull’aut aut. Ma la secolarizzazione, la scristianizzazione della società
italiana, conduce a due effetti opposti: la ripresa forte del bipolarismo tra destra e sinistra o la
neutralizzazione della politica e dunque del conflitto, attraverso un nuovo luogo di mediazione e di
depotenziamento delle categorie di destra e di sinistra. Questo nuovo luogo di spoliticizzazione è
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rappresentato dal centrismo pragmatico e tecnocratico. Attualmente la nostra democrazia è aperta ad
entrambe le ipotesi.»
Marcello VENEZIANI, Sinistra e destra. Risposta a Norberto Bobbio, Vallecchi Editore, Firenze 1995
«Eppure, persino nel caso italiano, così frastagliato e frammentato, sarebbe possibile riconoscere, per chi
fosse disposto a osservare le cose con un minimo di obiettività, le stesse divisioni valoriali che sono
presenti in tante altre democrazie. Se destra e sinistra significano qualcosa, infatti, esse indicano posizioni
diverse su due problemi: le libertà economiche e i diritti civili. Quanto al tema economico, la destra
predilige normalmente la libertà rispetto alla eguaglianza e la sinistra l’eguaglianza rispetto alla libertà: la
destra è, in materia economica, più «liberale» e la sinistra più «socialista». In tema di diritti civili, invece,
le parti si invertono: la sinistra è più «libertaria» (si tratti di matrimoni fra omosessuali o di concessioni di
diritti agli immigrati) e la destra è più«tradizionalista». Questa divisione fra una destra liberale e
tradizionalista e una si
nistra socialista e libertaria la si ritrova ovunque nel mondo occidentale. Variamente declinata a
seconda delle specificità storiche di ciascun Paese.» Angelo PANEBIANCO, Le ragioni degli altri, “Corriere della Sera” - 17 aprile 2011
«La netta distinzione e contrapposizione tra destra e sinistra è stata una caratteristica dell’Italia repubblicana fino al
1992 (con la non secondaria eccezione del consociativismo), una caratteristica ereditata dal conflitto fra fascismo e
antifascismo; mentre nell’Italia liberale si è manifestata
in maniera radicale in pochi casi critici: nel conflitto fra Cavour e Garibaldi e negli anni immediatamente
successivi, nella crisi di fine secolo, nel primo dopoguerra. A questi casi si devono aggiungere le quattro
volte (1878, 1892, 1901, 1911) nelle quali furono formati ministeri di sinistra contrapposti alla destra. Ma
di norma lacontrapposizione mancò perché questa e
saltava la lotta politica che invece i detentori liberali del potere vollero quasi sempre contenere o annullare.
È vero che col socialismo si affermò una sinistra di classe che, in quanto tale, era intrinsecamente
contrapposta alla destra. Ma la natura di classe e, nelle intenzioni, rivoluzionaria del socialismo e poi del
comunismo non costituì mai una reale alternativa di potere. Quasi sempre destra e sinistra sono state
entrambe deboli e si sono confuse fra loro nella maggioranza parlamentare, secondo la fisiologia del
sistema politico nel quale si governava stando al centro, e spesso secondo le sue degenerazioni
trasformistiche. Talvolta destra e sinistra si sono confuse nella stessa persona: tipico, ma non unico, è il
caso di Giolitti che, soprattutto fra il 1903 e il 1909, fece la sua consueta politica di sinistra, di
allargamento delle basi sociali dello Stato, usando strumenti di destra, cioè gli umori conservatori, di
norma prevalenti nella sua maggioranza di governo, e la burocrazia, conservatrice quasi per definizione. In
alcuni casi la confusione fra destra e sinistra ha acquistato un carattere diverso, si è realizzata con l’uso che
la prima ha fatto della seconda, per allargare l’egemonia e consolidare il potere. I due casi più importanti
sono stati quello di Crispi che ha usato, insieme al trasformismo ereditato da Depretis, la tradizione
garibaldina, e quello di Mussolini che ha usato la sua formazione e il suo temperamento di rivoluzionario.
Quando ciò avveniva, la sinistra conferiva alla destra un carattere particolarmente aggressivo (evidente nel
fascismo) perché, privata degli ideali umanistici che ne costituivano e ne costituiscono l’
essenza, sopravviveva solo nei suoi comportamenti variamente sovversivi.»
Giampiero CAROCCI, Destra e sinistra nella storia d’Italia, Laterza, Roma-Bari 2002
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Simulazione terza prova esame di Stato ( tipologia B )
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Simulazione terza prova esame di Stato ( tipologia B )
Materia: Lingua Inglese
a. s. 2017/2018
Classe: V^ E Accoglienza Turistica
Cognome……………………………Nome……………………………… Data 12/04/2018
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DESCRITTORI (Aderenza alla traccia) punteggio max.4
1 L’alunno non risponde o contenuti non attinenti alla traccia 2 Contenuti solo parzialmente attinenti alla traccia 3 Contenuti quasi del tutto attinenti alla traccia 4 Contenuti del tutto attinenti alla traccia
INDICATORI CORRETTEZZA E COMPLETEZZA DEI CONTENUTI
DESCRITTORI (Conoscenza adeguate dei contenuti) punteggio max. 8
0 L’alunno non risponde 1 Conoscenze frammentarie, incapacità di orientarsi 2 Conoscenze lacunose 3-4 Conoscenzeparziali 5 Conoscenzeessenzialidegliargomenti 6 Conoscenze complete ma non approfondite 7 Conoscenze complete e in parte approfondite 8 Conoscenze ampie, articolate e approfondite
INDICATORI CORRETTEZZA TERMINOLOGICA E FORMALE
DESCRITTORI (Correttezza espositiva uso appropriato del linguaggio tecnico)punteggio max.3
0 L’alunno non risponde 1 Terminologia tecnica e forma non sempre corrette 2 Terminologia tecnica e forma adeguate 3 Terminologia tecnica e forma corrette, adeguate e appropriate
Per la valutazione delle/gli Allieve/i D.S.A./BES la possibilità di diminuire le righe della
risposta, focalizzando l’attenzione dei soli primi due descrittori.
Pag. 55 a 64
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA SCRITTA (Tipologia B)
SCIENZA E CULTURA DELL'ALIMENTAZIONE
A.S. 20016/17
(*): in caso di prova consegnata in bianco, il punteggio totale attribuito è di 1/15