Sommario Rivista di ventilazione civile ed industriale, condizionamento dell’aria, attenuazione del rumore Sommario Nasce il Gruppo Fläkt Woods Nuove serrande ON/OFF al traforo autostradale del Frejus Per uno smaltimento dei rifiuti ecocompatibile Locali filtro in sovrappressione per il controllo dei fumi Qualità dell’aria e risparmio energetico con i nuovi recuperatori WRC Arte e tecnologia 2 3 5 9 13 15 Ed. Woods Italiana s.p.a. 20092 Cinisello Balsamo (MI) Via Monte Nero, 55 Tel. 02.618609.1 Fax 02.61860947 E-mail: [email protected]www.woods-italiana.it Pubblicazione semestrale - Spedizione in abbonamento postale 70% - Filiale di Milano. In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente, che si impegna a pagare la relativa tassa. Ai sensi dell’art. 10 della legge 675/96, le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari del presente periodico consistono nell’assicurare l’aggiornamento dell’informazione tecnica a soggetti identificati per la loro attività professionale mediante l’invio della presente rivista. L’Editore garantisce il rispetto dei diritti dei soggetti interessati di cui all’art. 13 della suddetta legge. n° 52 • Maggio 2002
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Sommario
Rivista di ventilazione civile ed industriale, condizionamento dell’aria, attenuazione del rumore
Sommario
Nasce il Gruppo Fläkt Woods
Nuove serrande ON/OFF altraforo autostradale del Frejus
Per uno smaltimento dei rifiutiecocompatibile
Locali filtro in sovrappressioneper il controllo dei fumi
Qualità dell’aria e risparmioenergetico con i nuovirecuperatori WRC
Figura 1 – Schema di principio di un sistema attivo: a = serranda aperta; c = serranda chiusa (Fonte: P.D. Lessieur)
Lo scopo di qualsiasi sistema di
controllo dei fumi è quello di con-
finare il fumo e i gas tossici in mo-
do da lasciare libere le vie di fuga
e di permettere agli occupanti di
evacuare l’edificio; inoltre, un si-
stema adeguato di controllo dei
fumi è di ausilio ai vigili del fuoco
nel combattere l’incendio stesso e
nell’eliminare i fumi residui.
I metodi di protezione contro i
fumi sono essenzialmente di due
tipi: il sistema passivo e il sistema
attivo. Un sistema passivo utilizza
delle serrande tagliafuoco che im-
pediscono il passaggio dei fumi
da una zona all’altra; è quindi un
sistema utilizzato per la sola crea-
zione di barriere di confinamen-
to. I sistemi attivi hanno come
scopo principale quello di mante-
nere in sovrappressione i compar-
ti adiacenti all’incendio e in de-
pressione il comparto sede del-
l’incendio.
I sistemi di protezione passivi
sono caratteristici degli impianti
antincendio degli anni Sessanta e
sono stati soppiantati dai sistemi
attivi che, prescrivendo un con-
trollo dinamico dei fumi, danno
priorità alla salvaguardia della
persona.
I sistemi passivi sono, al contra-
rio, più confacenti alla protezione
dei beni.
L’uso del sistema di pressurizza-
zione nella prevenzione antincen-
dio e in particolare per il control-
lo dei fumi è stato adottato per la
prima volta negli anni 50.
Come detto più sopra, in caso di
incendio è necessario rendere
agevole la fuga e quindi i percorsi
adibiti all’evacuazione devono es-
sere protetti per un tempo supe-
riore al tempo di evacuazione
stesso.
Tale protezione si effettua inter-
ponendo tra il vano scala e il com-
parto sinistrato una precamera
detta “filtro a prova di fumo”.
La normativa antincendio, in par-
ticolar modo il punto di riferi-
mento costituito dal D.M. 30/
11/83, prevede per i filtri a prova
di fumo delle caratteristiche ben
precise, tali da consentire, in caso
di incendio, lo sfollamento sicuro
Locali filtro in sovrappressioneper il controllo dei fumi
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delle persone anche dalle scale in-
terne qualora, specie nei lavori di
adeguamento alle costruzioni esi-
stenti, non siano state previste o
sia impossibile o antieconomica
la costruzione di scale antincen-
dio esterne.
Con il termine “filtro a prova di
fumo” si definisce un “vano deli-
mitato da strutture con resistenza
al fuoco REI predeterminata, e co-
munque non inferiore a 60', dota-
to di due o più porte munite di
congegni di autochiusura con re-
sistenza al fuoco REI predetermi-
nata, e comunque non inferiore a
60', con camino di ventilazione di
sezione adeguata e comunque
non inferiore a 0,10 m2 sfociante
al di sopra della copertura dell’e-
dificio”oppure “vano con le stesse
caratteristiche di resistenza al fuo-
co e mantenuto in sovrappressio-
ne ad almeno 0,3 mbar anche in
condizioni di emergenza, oppure
aerato direttamente verso l'ester-
no con aperture libere di superfi-
cie non inferiore a 1 m2 con esclu-
sione dei condotti”.
Dimensionamento delfiltro a prova di fumo
Da quanto sopra esposto risulta
che, in ottemperanza alla normati-
va vigente,è necessario prevedere
una sovrappressione all’interno
del filtro di almeno 0,3 mbar; per
determinare la portata del ventila-
tore atto a ottenere tale sovrap-
pressione, è necessario calcolare
la portata d’aria Q1 che filtra at-
traverso le porte chiuse e la per-
dita d’aria Q2 che si verifica attra-
verso le microfessure dei muri.
Perdita d’aria attra-verso le porte chiuse
La perdita d’aria per mancanza
di tenuta delle porte chiuse di-
pende dalla pressione differenzia-
le e dall’efficienza delle guarnizio-
ni, il cui invecchiamento penaliz-
za sensibilmente la tenuta d’aria.
Per le porte tagliafuoco si può
considerare una superficie di fuga
pari a circa 0,003 ÷ 0,0034 m2 per
metro di perimetro della porta.
Il calcolo analitico della portata
d’aria attraverso le porte chiuse si
esegue con la seguente formula:
dove:
Q1= portata d’aria per metro di
perimetro di porta [m3/(h · m)]
CF = coefficiente di flusso pari a
0,675
SF = superficie delle fessure per
metro lineare di perimetro di por-
ta [m2/m]
g = accelerazione di gravità pari a
9,81 m/s2
∆p = pressione differenziale [mm c.a.]
ρ = densità dell’aria pari a 1,2 kg/m3
Il grafico di figura 3 permette di
ricavare direttamente il valore del-
la perdita d’aria Q1 per 1 metro li-
neare di perimetro della porta in
funzione di ∆P.
Perdita d’aria attra-verso le microfessuredei muriLe perdite d’aria attraverso le
inevitabili microfessure della
struttura edilizia dipendono dalla
superficie di transito; in genere le
aree di passaggio attraverso una
struttura edilizia sono nell’ordine
di 0,00001 m2 per m2 di parete.
Per il calcolo analitico della por-
tata d’aria attraverso le microfes-
sure dei muri si utilizza la seguen-
te formula:
Figura 2 – Una fessura nella parte bassa di una porta consente di attivare l’evacuazione dei fumi delle zone basse e diminuire la tossicità dell’atmosfera ambiente (Fonte: P.D. Lessieur)
Q1 = 3600 · CF · SF ·2 · g ·∆p
ρ��
Q2 = 3600 · CF · SM ·2 · g ·∆p
ρ��
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dove:
Q2 = portata d’aria per m2 di pa-
rete [m3/(h · m2)]
CF = coefficiente di flusso pari a
0,675
SM= superficie delle microfessure
per metro quadro di parete
[m2/m2]
g = accelerazione di gravità pari a
9,81 m/s2
∆p = pressione differenziale [mm c.a.]
ρ = densità dell’aria pari a 1,2 kg/m3
Il grafico di figura 4 permette di ri-
cavare direttamente il valore della
perdita d’aria Q2 per 1 metro qua-
drato di parete in funzione di ∆P.
Calcolo della portatad’aria del ventilatoreLa portata d’aria totale Q neces-
saria per mantenere la sovrap-
pressione desiderata all’interno
del filtro a prova di fumo è data
da:
Q = (P · Q1 + SP · Q2) · K
dove
P = perimetro delle porte taglia-
fuoco [m]
Q1 = portata d’aria attraverso le
porte chiuse per metro di peri-
metro di porta [m3/(h · m)]
SP = superficie totale del filtro
(pareti, pavimenti, soffitto) [m2]
Q2 = portata d’aria persa attraver-
so le microfessure dei muri per m2
di parete [m3/(h · m2)]
K = coefficiente moltiplicatore
pari a 1,2 ÷ 1,3.
Esempio praticoSia dato un filtro a prova di fumo
di dimensioni 4 x 2,5 m e di al-
tezza H = 3 m.
Sul filtro insistono due porte ta-
gliafuoco REI60 di dimensioni 1,2
x 2 m (2,4 m2) e perimetro com-
plessivo di 12,8 m. Si intende cal-
colare la portata Q del ventilatore
necessaria a mantenere una so-
vrappressione di 30 Pa all’interno
del filtro.
Calcolo di Q1
= 51,06 m3/hm
Calcolo di Q2
= 0,17 m3/hm
Figura 3 – Perdita d’aria per 1 metro di perimetro di porta in funzionedella pressione differenziale ∆P (Fonte: P.D. Lessieur)
Figura 4 – Perdita d’aria per m2 di parete in muratura in funzione dellapressione differenziale ∆P (Fonte: P.D. Lessieur)
Q1 = 3600 • 0,675 • 0,003 • 2 • 9,81 • 3
=1,2��
Q2 = 3600 • 0,675 • 0,00001 • 2 • 9,81 • 3
=1,2��
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Si ricava
Q = (P · Q1 + SP · Q2) · K =
= (12,8 · 51,06 + 54,2 · 0,17) · 1,2=
= 795,3 m3/h
essendo
SP = [2 ·(4 ·2,5)+(2,5 ·3)+2(4 ·3)]+
-2 (1,2 · 2) = 54,2 m2
l’area delle pareti del filtro al net-
to della superficie delle porte.
Calcolo della portataattraverso una portatagliafuocoLo studio svolto fino a questo
punto presuppone una staticità di
tutto il sistema, ossia che, durante
l’emergenza, nessuna delle porte
tagliafuoco venga aperta.
Nel caso invece che una delle
porte venga aperta, la portata d’a-
ria del ventilatore dovrà essere ta-
le da garantire una minima velo-
cità attraverso la porta stessa in
modo da evitare che i fumi prove-
nienti dal piano sinistrato invada-
no i luoghi sicuri.
La velocità minima attraverso la
porta e quindi la portata dipendo-
no dalla pressione differenziale e
dal coefficiente di flusso della
porta.
Stabilita la pressione differenzia-
le minima, di norma non inferiore
a 0,3 mbar, la velocità dell’aria at-
traverso la porta è data da:
dove:
CF = coefficiente di flusso della
porta pari a 0,47
g = accelerazione di gravità pari a
9,81 m/s2
∆p = pressione differenziale
[mm c.a.]
V = velocità dell’aria [m/s]
ρ = densità dell’aria pari a 1,2 kg/m3
Il grafico di figura 5 permette di
ricavare direttamente il valore del-
la velocità in funzione della pres-
sione differenziale.
In questo caso la portata d’aria
totale Q necessaria per mantene-
re la sovrappressione desiderata
all’interno del luogo protetto è
data da:
Q = (P · Q1+SP · Q2+3600 ·V · S) · K
dove:
P = perimetro delle porte taglia-
fuoco [m]
Q1 = portata d’aria attraverso le
porte chiuse per metro di peri-
metro di porta [m3/(h · m)]
SP = superficie totale del filtro
(pareti, pavimenti soffitto) [m2]
Q2= portata d’aria persa attraver-
so le microfessure dei muri per m2
di parete [m3/(h · m2)]
V = velocità dell’aria [m/s]
S = superficie della porta [m2]
K = coefficiente moltiplicatore
pari a 1,2÷1,3.
Anna Rinaldi
Figura 5 - Pressione differenziale ∆P in funzione della velocità di transito dell’aria attraverso la porta (Fonte: P.D. Lessieur)
V = CF ·2 · g ·∆p
ρ��
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Il benessere ambientale, sia che
si tratti di edilizia pubblica, sia che
si parli di privato, passa attraverso
molteplici aspetti: l’arredamento,
l’illuminazione, l’abbinamento tra
i colori, la corretta destinazione
degli spazi e,non ultima, la qualità
dell’aria (IAQ = Indoor Air Qua-
lity). Ed è proprio di qualità dell’a-
ria che parleremo in questo arti-
colo.
È noto che un adeguato sistema
di trattamento dell’aria è garanzia
di condizioni igieniche e di be-
nessere indispensabili allo svolgi-
mento delle attività sia lavorative
sia di svago della vita di tutti i
giorni. Sarà capitato a tutti di en-
trare in un ufficio o in un locale
pubblico dove l’insufficiente ven-
tilazione, l’eccessivo o lo scarso
calore, il ristagno di fumo e di
odori rendono la permanenza una
vera e propria sofferenza.
Fortunatamente gli strumenti
forniti dalla moderna tecnologia
consentono di ovviare a questo ti-
po di disagio mediante l’installa-
zione di impianti di riscaldamen-
to/raffrescamento, depurazione,
estrazione ecc.
Il recuperatore di calore “WRC”è
l’ultimo nato della famiglia degli
estrattori Woods. Si tratta di una
unità canalizzabile che, a differen-
za dei tradizionali sistemi di estra-
zione, grazie all’adozione di uno
scambiatore di calore a piastre
(recuperatore) consente di sfrut-
tare il calore sensibile contenuto
nell’aria estratta - fonte di energia
altrimenti sprecata - per riscalda-
re, sia pure parzialmente, l’aria di
rinnovo necessaria al corretto ri-
cambio nell’ambiente.
Queste apparecchiature trovano
quindi la loro applicazione in tut-
ti i luoghi chiusi dove vi sia pre-
senza di persone: uffici, bar, risto-
ranti, negozi ecc.
È facile intuire che l’utilizzo del
recuperatore WRC come unità di
estrazione/immissione porta a un
sensibile risparmio energetico, in
ottemperanza a quanto previsto
dalla Legge n.10 del 9 Gennaio
1991.
La gamma dei recuperatori WRC
prevede la realizzazione di sei
grandezze, con portate d’aria da
600 a 3200 m3/h e prevalenze sta-
tiche utili fino a 170 Pa.
Tutte le taglie sono equipaggiate
con elettroventilatori centrifughi a
doppia aspirazione dotati di dispo-
sitivi antivibranti al fine di mini-
mizzare la rumorosità degli stessi.
Due filtri a media efficienza
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Il nuovo recuperatore di calore WRC
Qualità dell’aria e risparmio energetico con i nuovi recuperatori WRC
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Alcuni dati tecnici dei recuperatori di calore WRC
(Classe G 3), posizionati sul lato
aspirazione e sul lato mandata del-
la macchina, garantiscono sia la
pulizia dell’aria immessa sia la
protezione dello scambiatore.
Lo scambiatore (recuperatore) è
del tipo a piastre a flussi incrocia-
ti, è realizzato in alluminio ed è as-
semblato con l’utilizzo di speciali
guarnizioni per evitare contami-
nazioni tra i due flussi.
Al fine di prevenire la formazio-
ne di muffe e/o batteri è possibile
effettuare la periodica pulizia de-
gli scambiatori mediante soffiatu-
ra con aria compressa o lavaggio
con soluzioni detergenti non ag-
gressive.
Una bacinella anticondensa, co-
struita in acciaio inox AISI 304 e
facilmente asportabile, evita fasti-
diosi gocciolamenti.
La struttura del recuperatore è
realizzata con profili e pannelli in
lamiera preverniciata, colore RAL
9002, rivestita con pellicola di
protezione, ed è concepita per
consentire l’accesso a tutti i com-
ponenti in caso di manutenzione
e/o smontaggio.
Tutti i modelli, grazie alla loro
contenuta altezza, possono essere
installati facilmente in controsof-
fitti e il loro fissaggio può essere
effettuato mediante apposite staf-
fe (in dotazione) oppure con gol-
fari M8 (non forniti).
La lista degli accessori prevede
batterie di post-riscaldamento
elettriche per tutti i modelli e ad
acqua calda per le grandezze da
10 a 30, regolatori di velocità,pan-
nelli di controllo, serrande, batte-
rie di raffreddamento ecc.
Con l’introduzione di questo
nuovo prodotto non solo pensia-
mo di aver arricchito la nostra già
interessante offerta ma contiamo
di contribuire,anche se in minima
parte, a tutelare le attuali condi-
zioni del nostro ambiente anche
attraverso un necessario quanto
doveroso risparmio energetico.
Renato Orsi
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Modello WRC 06 10 14 19 25 30Portata aria nominale (m3/h) 600 1000 1400 1900 2500 3200Pressione statica utile (Pa) 80 90 140 120 110 170VentilatoriAlimentazione (V/Hz/f) 230/50/1 230/50/1 230/50/1 230/50/1 230/50/1 230/50/1Recupero di caloreEfficienza di recupero (%) 54,6 53,4 52,1 51,8 57,6 56Batteria post-riscaldamentoelettricaResistenza elettrica EH (kW) 4 4,5 6 9 12 12Alimentazione (V/Hz/f) 230/50/1 400/50/3 400/50/3 400/50/3 400/50/3 400/50/3Batteria post-riscaldamento ad acquaBatteria ad acqua WH - Si Si Si Si SiResa termica (kW) - 9,4 13,4 16,6 23,9 28,4RegolazioneControllo velocità CV - Si Si Si Si SiPannello di comando PC - Si Si Si Si SiRegolatore WM6 Si - - - - -
Dimensioni e pesi dei recuperatori di calore WRC
Batteria a richiesta
A richiesta
Filtri
Modello A B C D E Peso maxWRC … (kg)06 990 750 270 230 105 4310 1150 860 385 240 220 7114 1350 900 410 240 270 9419 1450 900 470 240 270 10225 1700 1230 490 310 270 14630 1700 1230 530 340 300 161
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Sarà la simpatia che provo per i
ventilatori o per deformazione
professionale, ma quei mostri
meccanici, installati ai lati del nuo-
vo centro commerciale di P.le Lo-
di a Milano, mi piacciono vera-
mente tanto.
Donano luce alla via e infondono
in chi li guarda un senso di forza e
tecnologia.
Da appassionato di motociclette
potrei fare un paragone con i mo-
delli che oggi fanno tendenza,
cioè le naked (nuda). Questi mez-
zi sono spogliati di tutto e fanno
della meccanica in bella vista (te-
laio-motore) il loro punto di forza
e di attrazione estetica, così come
è accaduto per i nostri ventilatori,
anche se involontariamente.
Per questo impianto, la ditta in-
stallatrice Maggioni Rino srl di
Monza ha installato 16 ventilatori
modello 80 JM/25/4/9 a quattro
poli, completi di silenziatori cilin-
drici, con e senza ogiva interna,
montati in mandata e ripresa.
Il compito di questi ventilatori è
di immettere aria fresca nei tre
piani del parcheggio, di cui due
interrati, e aspirare quella viziata
dai gas di scarico delle automobi-
li in manovra per espellerla.
L’azionamento dei ventilatori è
garantito da una centralina che ri-
leva la concentrazione di CO pre-
sente nel parcheggio. Al supera-
mento della soglia limite prefissa-
ta, il sistema dà il via alla ventila-
zione.
Questi ventilatori di costruzione
standard sono comunque in grado
di estrarre fumi in caso di emer-
genza fino a 200°C per due ore.
Il progettista, per l’area vendita e
per i negozi dislocati sia al primo
che al secondo piano del centro
commerciale, ha previsto degli
estrattori dedicati con limite mas-
simo di 400°C sempre per due
ore di funzionamento e solo in ca-
so di emergenza.
Questi ventilatori denominati
smoke-spill sono posti sulla co-
pertura dell’edificio insieme alle
unità di trattamento aria e a gi-
ganteschi silenziatori a setti di ti-
po risonatore.
Vale la pena ricordare che questi
silenziatori hanno un’ottima effi-
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Arte e tecnologia
Il nuovo centro commerciale in Piazzale Lodi
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cacia nell’abbattere le basse fre-
quenze e quindi se ne consiglia
l’utilizzo dove siano presenti, ad
esempio, dei ventilatori centrifu-
ghi.
La peculiarità di questi silenzia-
tori è di avere metà superficie del
setto standard e l’altra metà rive-
stita da un lamierino pieno (di so-
lito alluminio).
L’aumento dell’attenuazione acu-
stica alle basse frequenze rispetto
a un setto tradizionale ad assorbi-
mento è dovuto alla vibrazione del
lamierino. Questo, infatti, posto in
vibrazione dal rumore,per propria
inerzia vibra in modo “sfasato” ri-
spetto all’onda sonora incidente,
riducendone l’emissione.
L’impiego del lamierino stesso
causa però un effetto negativo
sulle medie-alte frequenze, che si
traduce in un minore effetto del-
l’abbattimento.Va però detto che
un silenziatore di questo tipo ga-
rantisce comunque valori di ab-
battimento interessanti. Ad esem-
pio il modello QA 71, lungo 1500
mm, abbatte 47 e 50 db rispettiva-
mente a 500 e
1000 Hz.
Tornando ai
gruppi di aspira-
zione/mandata
posizionati ai lati
del centro com-
merciale, che tan-
to mi stanno a
cuore, la direzio-
ne lavori sta valu-
tando la possibi-
lità di coprirli
con dei pannelli
in lamiera coiben-
tata per evitare la
fuoriuscita di ru-
more dai canali
collegati ai venti-
latori (anche se
da un nostro rile-
vamento la rumo-
rosità misurata
rientra nei limiti previsti dalle nor-
mative).
A mio avviso sarebbe un pecca-
to. Lo dico perché, andando tutti i
giorni in auto, mi capita spesso di
incontrare nelle piazze e nei viali
principali delle nostre città monu-
menti/sculture moderne che ri-
tengo assai meno affascinanti.
Potrebbe essere un’idea sostitui-
re queste “opere contemporanee”
(così le chiamano) con apparati si-
mili a quelli delle foto, che oltre
ad avere un costo sicuramente in-
feriore, se opportunamente stu-
diati,potrebbero contribuire, aspi-
rando e soffiando, a mantenere la
zona circostante ben pulita per-
mettendo ai Comuni un sensibile
risparmio di denaro pubblico alla
voce nettezza urbana.
Naturalmente sto scherzando,
ma … non si sa mai!
Sergio Croci
16n° 52 • Maggio 2002
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I ventilatori installati all’esterno del centro commerciale