Corso di formazione di avvio alla professione: “ Perito estimatore danni da avversità atmosferiche - Perito Grandine” UVA DA VINO STIMA DEI DANNI DA GRANDINE La garanzia assicurativa per il prodotto uva da vino, contro il danno da percossa causato dalla grandine, riguarda essenzialmente il danno di quantità ovvero la perdita di peso del prodotto danneggiato. Qualora poi il contratto lo preveda al danno di quantità va aggiunto il danno di qualità che ha una applicazione convenzionale. Il compito del perito è dunque la ricerca, attraverso una attenta analisi della coltura colpita dalla grandine, della perdita di peso causata dalle percosse; l’eventuale danno di qualità sarà soltanto una operazione matematica di applicazioni di coefficienti desunti da tabelle convenzionali. La conoscenza della morfologia, dei cicli vegetativo e riproduttivo, delle caratteristiche dei sistemi di allevamento e di coltivazione sono senza dubbio di grande aiuto ed importanza per una corretta interpretazione e valutazione dei danni causati dalla grandine e da altre avversità atmosferiche oggetto di garanzia assicurativa. Queste conoscenze, accompagnate da una seria competenza professionale, buon senso pratico e soprattutto grande spirito di osservazione, faranno si che il giudizio del perito non ricada in valutazioni soggettive ma porti ad una attenta quantificazione oggettiva del danno. Cenni di morfologia : - Ceppo o tronco : rappresenta la parte basale del fusto e può assumere forme e dimensioni diverse. Non di rado ad una certa altezza si divide in due o più branche e nell’insieme formano il così detto “legno vecchio”. - Tralci : di 1 o 2 anni rappresentano i rami della vite. Vengono denominati sarmenti una volta staccati o capi a frutto se destinati, con la potatura, a portare grappoli. Sono di varia forma e lunghezza ma divisi in porzioni, delimitate da ingrossamenti detti nodi, chiamate internodi o meritalli. Sui nodi sono inserite le foglie che alla base del picciolo portano delle gemme le quali possono essere pronte od ibernanti. Le gemme pronte possono svilupparsi nello stesso anno dando origine a germogli detti femminelle che solitamente sono sterili ma possono portare grappolini detti uva di S. Martino o martinella.
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UVA DA VINO - istitutopennaasti.itnelle uve apirene o partenocarpiche. Durante la fase riproduttiva si possono avere due importanti fenomeni: la colatura e l’acinellatura. La prima
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Corso di formazione di avvio alla professione: “ Perito estimatore danni da avversità
atmosferiche - Perito Grandine”
UVA DA VINO
STIMA DEI DANNI DA GRANDINE
La garanzia assicurativa per il prodotto uva da vino, contro il danno da percossa causato dalla
grandine, riguarda essenzialmente il danno di quantità ovvero la perdita di peso del prodotto
danneggiato. Qualora poi il contratto lo preveda al danno di quantità va aggiunto il danno di qualità
che ha una applicazione convenzionale.
Il compito del perito è dunque la ricerca, attraverso una attenta analisi della coltura colpita dalla
grandine, della perdita di peso causata dalle percosse; l’eventuale danno di qualità sarà soltanto una
operazione matematica di applicazioni di coefficienti desunti da tabelle convenzionali.
La conoscenza della morfologia, dei cicli vegetativo e riproduttivo, delle caratteristiche dei sistemi
di allevamento e di coltivazione sono senza dubbio di grande aiuto ed importanza per una corretta
interpretazione e valutazione dei danni causati dalla grandine e da altre avversità atmosferiche
oggetto di garanzia assicurativa. Queste conoscenze, accompagnate da una seria competenza
professionale, buon senso pratico e soprattutto grande spirito di osservazione, faranno si che il
giudizio del perito non ricada in valutazioni soggettive ma porti ad una attenta quantificazione
oggettiva del danno.
Cenni di morfologia:
- Ceppo o tronco: rappresenta la parte basale del fusto e può assumere forme e dimensioni
diverse. Non di rado ad una certa altezza si divide in due o più branche e nell’insieme formano
il così detto “legno vecchio”.
- Tralci: di 1 o 2 anni rappresentano i rami della vite. Vengono denominati sarmenti una volta
staccati o capi a frutto se destinati, con la potatura, a portare grappoli. Sono di varia forma e
lunghezza ma divisi in porzioni, delimitate da ingrossamenti detti nodi, chiamate internodi o
meritalli. Sui nodi sono inserite le foglie che alla base del picciolo portano delle gemme le quali
possono essere pronte od ibernanti. Le gemme pronte possono svilupparsi nello stesso anno
dando origine a germogli detti femminelle che solitamente sono sterili ma possono portare
grappolini detti uva di S. Martino o martinella.
Le ibernanti sono in numero di due o più di cui una principale, che darà origine al germoglio
fruttifero e le altre dette sottogemme o di controcchio che restano nascoste alla base dello stesso.
Solitamente queste gemme rimangono ferme ma in condizioni di particolare vigore della vite o a
seguito di traumi subiti dalla gemma principale possono dare origine a germogli che in genere
sono meno fertili od anche sterili rispetto a quello principale ma possono anche dare origine ad
una fruttificazione pressoché normale.
Sul fusto esistono anche gemme latenti o dormienti che possono svilupparsi anche a distanza di
anni dalla loro formazione dando origine a germogli ( succhioni ) più o meno vigorosi e
scarsamente fertili o sterili.
In genere, a partire dal 2° - 4° nodo e fino al 5° - 6°, all’opposto della foglia si trova il grappolo
od il viticcio. Il numero di grappoli per ogni tralcio fruttifero è caratteristico per ogni varietà di
vite coltivata e varia solitamente, con le dovute eccezioni, da 1 a 3. L’ordine di distribuzione dei
grappoli e dei viticci è intermittente; dopo due nodi consecutivi che portano grappolo o viticcio
vi è un nodo con sola foglia ma nei due nodi successivi ricompare la sequenza grappolo-