UNIVERSITA’ “G. D’ANNUNZIO” Facoltà di Medicina e Chirurgia CLINICA DELLE MALATTIE INFETTIVE (P.O. “SS. Annunziata” – ASL di Chieti) E. Pizzigallo “ “ Le vaccinazioni: cosa c’è dietro Le vaccinazioni: cosa c’è dietro l’angolo” l’angolo” Soroptimist International d’Italia Club di Chieti, 10 maggio 2005 Convegno “ Vaccinare: come e perché ” Convegno “ Vaccinare: come e perché ”
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UNIVERSITA G. DANNUNZIO Facoltà di Medicina e Chirurgia CLINICA DELLE MALATTIE INFETTIVE (P.O. SS. Annunziata – ASL di Chieti) E. Pizzigallo Le vaccinazioni:
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UNIVERSITA’ “G. D’ANNUNZIO”Facoltà di Medicina e Chirurgia
CLINICA DELLE MALATTIE INFETTIVE(P.O. “SS. Annunziata” – ASL di Chieti)
E. Pizzigallo
““Le vaccinazioni: cosa c’è dietro l’angolo”Le vaccinazioni: cosa c’è dietro l’angolo”
Soroptimist International d’ItaliaClub di Chieti, 10 maggio 2005
Convegno “ Vaccinare: come e perché ” Convegno “ Vaccinare: come e perché ”
• In Inghilterra dopo un anno dall’introduzione della vaccinazione antimeningococcica nel 1999 vi è stata una riduzione della meningite del 92% tra i bambini e del 97% tra gli adolescenti.
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Effetti collaterali delle vaccinazioni (1)
• Gli effetti collaterali neurologici del vaccino antipertossico hanno portato nel 1970 in Inghilterra a ridurre la vaccinazione al 30%: le due successive epidemie di pertosse hanno causato 30 decessi e molte complicanze neurologiche.
• Un’encefalopatia demielinizzante si verifica in un vaccinato contro il morbillo per milione di vaccinati; tale complicazione si verifica normalmente in un caso di morbillo ogni 1000. Inoltre con l’introduzione del vaccino anti-morbillo, la panencefalite sclerosante subacuta è diminuita del 90%.
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Effetti collaterali delle vaccinazioni (2)
• Il vaccino antipolio orale provoca 1 caso di paralisi ogni milione di dosi di vaccino; è stato pertanto sostituito dal vaccino inattivato.
• Non esistono evidenze scientifiche che alcuni vaccini possano causare malattie come l’asma, l’autismo, la sclerosi multipla, la morte improvvisa del bambino.
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• La sindrome di Guillain-Barré si verifica in 1 caso ogni milione di vaccinati contro l’influenza; in USA i decessi per influenza sono almeno 20.000 ogni anno.
Classificazione dei vaccini convenzionali
VACCINI BATTERICI VACCINI VIRALI
A) VIVI
B) ATTENUATI
C) UCCISI
D) PRODOTTI MICROBICI (O ANATOSSINE)
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Vaccini di 3a generazione
“VACCINI DEL FUTURO”
1) Vaccini preparati con la tecnica del DNA-ricombinante
2) Vaccini prodotti in vettori eterologhi attenuati
3) Vaccini sintetici
4) Vaccini anti-idiotipo
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Vaccini ricombinanti
• La ricombinazione genetica del DNA può avvenire in plasmidi o altri vettori che lo trapiantano direttamente nel corredo genetico di cellule:
– di batteri– di lieviti– di mammiferi
• Queste provvedono alla sintesi delle proteine antigeniche nei terreni di coltura in cui si trovano e da cui vengono purificati per essere inoculati nell’uomo.
(Es.: vaccino anti-epatite B da Saccharomyces cerevisiae)
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Vaccini ricombinanti in vettori eterologhi attenuati(1)
• Il gene responsabile della sintesi di proteine antigeniche viene veicolato da virus che divengono veri e propri vettori, privati di effetti patogeni (“attenuati”) ed introdotti negli organismi da vaccinare.
• Sono potenziali vettori eterologhi:– adenovirus– poliovirus– virus del vaiolo vaccino– Salmonella– BCG– E. coli
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Vaccini ricombinanti in vettori eterologhi attenuati(2)
• Il virus del vaiolo vaccino (lo stesso di Edoardo Jenner) è stato il più utilizzato per la espressione di DNA eterologo ricombinante data la capienza molto elevata del suo genoma, che può ospitare fino a 20 geni estranei, e per la sua ormai “storica immunogenicità”.
• E’ stato introdotto contemporaneamente nel virus vaccinico il materiale genetico di tre diversi geni virali (influenza, epatite B ed herpes simplex) per poter conferire una protezione verso le diverse malattie prodotte.
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Vaccini ricombinanti in vettori eterologhi attenuati(3)
• Particolarmente interessante è la ricombinazione genetica effettuata nelle piante transgeniche:
– introducendo direttamente il gene estraneo nel genoma della pianta (tabacco, patate, banane)
– utilizzando come vettore un virus vegetale (es.: il virus del mosaico del tabacco) in cui è stato inserito il gene in questione.
• In questi casi praticamente la vaccinazione avviene semplicemente ingerendo il frutto transgenico (es.: le banane).
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Vaccinazione anti-malarica
• Vaccini ricombinanti:
– DNA codificante per gli sporozoiti
– Vaccino anti-merozoiti
– Vaccino anti-gametociti (altruista)
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Vaccino anti-HIV
• Lo sviluppo di un vaccino efficace per la prevenzione dell’infezione da HIV rappresenta una sfida senza precedenti per la comunità scientifica.
• Gli approcci tradizionali non hanno però consentito di sviluppare finora un vaccino sicuro ed efficace.
• La ricerca ha realizzato una lunga serie di insuccessi.
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Le difficoltà nell’allestimento di un vaccino anti-HIV
• La grande variabilità dell’HIV.
• Ipervariabile è in particolare la principale proteina
dell’envelope virale (gp120) nei confronti della quale si
sono rivolti i principali sforzi per realizzare il vaccino.
• Integrazione del genoma virale in quello dell’ospite.
• Inefficacia della risposta immunitaria al virus
nell’infezione naturale.
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Vaccini anti-HIV ad approccio tradizionale
• Vaccino inattivato ( inefficace nel prevenire l’infezione e
la malattia ).
• Vaccino vivo attenuato (scarsa protezione e scarsa
sicurezza).
• Proteine ricombinanti dell’envelope (gp160, gp40 e gp120)
con e senza adiuvanti: trials clinici in fase 1-2 promettenti.
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Vaccini anti-HIV ad approccio innovativo
• Peptidi sintetici (promettente ma con le limitazioni
riguardanti soprattutto l’ipervariabilità del V3 loop da cui
derivano).
• DNA nudo (promettente ma con possibili rischi di
ricombinazione genetica).
• Vaccini vivi ricombinanti con l’impiego di vettori
(poxvirus, adenovirus, canarypox).
• Vaccini contro le proteine regolatrici (tat, rev): trials
clinici di fase 1 in Italia.
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Vaccinazione anti-epatite B
• Dal vaccino plasma-derivato al vaccino ricombinante.
• Efficacia assoluta.
• Vaccinazione molto raccomandata in Italia ed in altri
paesi.
• Profilassi post-esposizione (insieme alle gamma-globuline
specifiche) con lo schema accelerato (0-1-2 mesi +
richiamo a 6-12 mesi).
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Efficacia della vaccinazione anti-epatite B
• Epatite acuta B in Italia: da 24 casi/100.000 ab. nel 1980 a
3,1 nel 1998.
• Prevalenza di portatori di HBV in Italia: dal 3% del 1980
allo 0,9% del 1997.
• Drastica riduzione di incidenza dell’epatocarcinoma in età
pediatrica a Taiwan.
PROFILASSI VACCINICA DEI TUMORI
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Cosa c’è dietro l’angolo (3)
Vaccinazioni contro i virus associati a tumori:
- HBV e HCV epatocarcinoma
- HHV8 sarcoma di Kaposi
- EBV linfomi non-Hodgkin- HPV carcinoma della cervice
uterina e altre neoplasie ano-genitali
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Vaccino anti-HPV e prevenzione del carcinoma della cervice uterina (1)
1. HPV-16 è il genotipo più frequentemente correlato al
carcinoma della cervice uterina (nel 25-50% dei casi).
2. L’antigene capsidico polipeptidico L1 di HPV-16 è stato
ottenuto mediante ricombinazione genetica in lieviti
(Saccharomyces cerevisiae) nei laboratori Merck.
3. Un trial controllato contro placebo ne ha dimostrato l’efficacia
protettiva (N Engl J Med, 2002): nessun caso di infezione
persistente nelle donne vaccinate rispetto al 3,8% del gruppo
placebo nei 48 mesi di studio, durante il quale tutti i 9 casi di
neoplasia cervicale HPV16-correlata sono stati osservati nel
gruppo placebo.Clinica di Malattie InfettiveUniversità “G. d’Annunzio” - Chieti
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Vaccino anti-HPV e prevenzione del carcinoma della cervice uterina (2)
4. Un analogo vaccino bivalente rivolto verso HPV-16 ed HPV-18
ha dimostrato analoga efficacia (Lancet, 2004) e potrebbe
prevenire il 70% delle neoplasie cervicali nel mondo.
5. E’ stato anche utilizzato ccon successo un vaccino tetravalente
(HPV-6-12-16-18) in trials di fase 2 (Lancet Oncol., 2005).
6. Altri vaccini ricombinanti (es.: in adenovirus) e polivalenti
sono in corso di studio anche per valutare la durata
dell’imunità protettiva da essi conferita.
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Vaccino anti-HPV e prevenzione del carcinoma della cervice uterina (3)
7. Non trascurabili le possibilità di utilizzare tali vaccini a scopo
terapeutico.
8. Vaccini rivolti verso la proteina E6 ed E7, la cui espressione è
ritenuta essenziale per indurre e mantenere la trasformazione
neoplastica, potrebbero essere più efficaci nella terapia
rispetto a quelli per ora proposti per la profilassi.
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Cosa c’è dietro l’angolo (4)
VACCINOTERAPIA
- nelle infezioni croniche (HIV, infezioni erpetiche, ecc.)
- nelle neoplasie (con antigeni, tumorali e non, in grado di stimolare la risposta immunitaria nei confronti delle cellule neoplastiche; es.: nel melanoma e nel tumore del seno)
- in malattie croniche degenerative (es.: nell’Alzheimer, immunizzando con la sostanza amiloide i cui depositi nel cervello sono la causa della malattia).
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EPIExpanded Program on Immunization
• Il programma OMS del 1974 prevedeva l’immunizzazione attiva mediante le vaccinazioni per ottenere una copertura del 90% entro il 2000 nei confronti di:
– poliomielite– tetano– difterite– morbillo– pertosse– rosolia congenita– epatite B
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Salute per tutti nel XXI secolo
• Un aggiornamento successivo dell’OMS ha previsto:– interruzione della trasmissione della polio entro il 2000– eliminazione del tetano neonatale entro il 2005– riduzione dell’incidenza annua della difterite a <0,1 per
100.000 entro il 2010– riduzione dell’incidenza annua della pertosse a <1 per
100.000 entro il 2010– riduzione dell’80% dei nuovi portatori di HBV entro il
2010– eliminazione del morbillo autoctono entro il 2007– riduzione dell’incidenza annua di parotite a <1 per
100.000 entro il 2010– riduzione dell’incidenza annua di rosolia congenita a
<0,01 per 1.000 nati entro il 2010Clinica di Malattie InfettiveUniversità “G. d’Annunzio” - Chieti
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