Unità Didattica 3 ESERCITAZIONE CURVE DI LIVELLO “IL ... · Progetto architettonico: CURVE DI LIVELLO Lettura delle isoipse Possiamo paragonare il nostro rilievo (montagna) ad
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Lettura delle isoipse Possiamo paragonare il nostro rilievo (montagna) ad un cono retto.
Se immaginiamo di sezionarlo e di eseguire ad ogni sezione la proiezione orizzontale, osserveremo che i piani orizzontali secanti, riportati in pianta, descriveranno circonferenze concentriche.
Queste curve si possono paragonare alle isoipse poiché ognuna di loro è il luogo geometrico dei punti situati alla stessa altezza rispetto alla base del cono.
Nella realtà di un rilievo i piani orizzontali secanti, riportati in pianta disegnano sul piano delle curve irregolari.
Più ravvicinate tra loro dove il versante presenta una maggiore inclinazione e più distanziate dove l’inclinazione è minore.
Inizialmente è difficile per chi guarda una carta interpretare le isoipse, ma con un pò di esperienza, si può avere una visione della realtà morfologica pur essendo a chilometri di distanza.
Una uguale differenza di quota fra due isoipse si chiama equidistanza.
Su una carta a scala 1:25.000, l’equidistanza è di 25 metri.
Per leggere facilmente le carte, le linee delle curve di livello che si succedono ogni 100 metri, sono tracciate con uno spessore maggiore e chiamate direttrici.
La costruzione di un profilo altimetrico si può ottenere immaginando di intersecare il rilievo con un piano perpendicolare al piano orizzontale di base del rilievo stesso; si otterrà così una linea continua che rappresenta, appunto il PROFILO ALTIMETRICO.
La linea di intersezione del piano secante verticale è chiamata TRACCIA DEL PROFILO.
Da questa linea, (segmento AB) si può costruire il PROFILO tramite le ISOIPSE.
Infatti dai punti determinati dall’intersezione della TRACCIA con le ISOIPSE, si innalzano le perpendicolari di lunghezza proporzionale, ossia tenendo conto della scala, alle quote rappresentate dalle CURVE DI LIVELLO.
Unendo tutti questi punti con una linea continua, si otterrà il PROFILO desiderato.
3. Sulla carta millimetrata si disegna un sistema di assi cartesiani in cui vengono segnate sull’asse delle x le distanze e su quelle delle y le altezze, le altezze verranno segnate tenendo conto della scala (es.carta scala 1:25.000 si hanno 100 m per ogni 4mm, scala 1:10.000 si hanno 100 m per ogni 10mm)
4. Si tracciano delle sottili linee a matita parallelamente all’asse Y e fino all’asse delle X per tutti i punti di intersezione della retta AB con le isoipse.
5. Alla fine si otterrà una serie di punti scaturiti dall’incrocio dei valori corrispondenti alle distanze (X) con le altezze (Y), le quote saranno uguali al valore della isoipsia intercettata dalla traccia.
In genere la congiunzione tra i vari punti viene effettuata mediante SEGMENTI RETTILINEI; ma affinché il profilo sia il più aderente alla realtà, bisogna tenere nella giusta considerazione taluni TRATTI e SIMBOLI che sono introdotti dal cartografo al momento della stesura della carta, che tengono conto della morfologia dei tratti intermedi tra due curve.
Il cervello tramite gli occhi riceve due immagini prospettiche del mondo esterno e le analizza per punti, quindi noi osserviamo l’ambiente con una “visione stereoscopica naturale o diretta”.
Possiamo riprodurre una visione stereoscopica indiretta dobbiamo utilizzare due macchine fotografiche, poste ad una distanza uguale alla distanza interpupillare per ottenere 2 foto dell’oggetto da due punti di vista.
Osservando contemporaneamente la fotografia di sinistra con l’occhio sinistro e quella di destra con l’occhio destro, il cervello dovrebbe avere le stesse sensazioni di rilievo della realtà.
Tutto ciò però è praticamente impossibile per il complesso funzionamento del nostro sistema visivo, possiamo tuttavia ottenere una immagine tridimensionale in rilievo (sensazione di PROFONDITA’) osservando i due fotogrammi ottenuti con l’ausilio di uno “STEREOVISORE o STEREOSCOPIO”
Se le foto vengono fatte con un aereo si sconfina nella AEREOFOTOGRAMMETRIA, ed è possibile con due foto osservate con uno stereoscopio, vedere materializzarsi gli oggetti presenti in tridimensione (alberi, edifici) così pure pendenze, rilievi e avvallamenti (montagne, calanchi, laghi, fiumi) e ciò ha permesso di dare un particolare impulso alla costruzione delle carte o al loro aggiornamento.