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Progetto di Educazione Storico Ambientale Classi IV e V Scuola Primaria di Rocca San Giovanni Scuola Primaria di Treglio CEA Casanatura Fontecampana, Atessa
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Un mondo in comune ... gli Italici

Mar 27, 2016

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Gabriella Nanni

Progetto CEA
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Page 1: Un mondo in comune ... gli Italici

Progetto di Educazione Storico Ambientale

Classi IV e V

Scuola Primaria di Rocca San Giovanni

Scuola Primaria di Treglio

CEA Casanatura Fontecampana, Atessa

Page 2: Un mondo in comune ... gli Italici

Il progetto “Un mondo… in comune” Questo lavoro, svolto dal CEA Casanatura Fontecampana ( dall’esperta Giulia Aimola) , dalle maestre Rita Strazzeri , Assunta di Florio, Gabriella Nanni e Isabella Di Lallo e dai bambini della IV e V della scuola primaria di Rocca San Giovanni e Treglio, ha come obiettivo quello di accompagnare gli alunni nella scoperta della storia del nostro territorio con metodi ausiliari alla didattica scolastica. Attraverso questo percorso diamo la possibilità di approfondire una parte della storia curriculare e quindi di sviluppare nel bambino un’attenzione particolare per la terra in cui vive: prestare attenzione e il giusto valore al patrimonio culturale ed ambientale è una delle maggiori forme di rispetto, che fin da piccoli è necessario esercitare.

Questo è il II anno di collaborazione tra il CEA e queste due classi, il che ha aggiunto valore al nostro progetto, portando avanti un discorso iniziato con la scoperta della storia del proprio comune, lo scorso anno, e della storia della propria regione, quest’anno.

Ci auguriamo di aver suscitato nei bambini curiosità, voglia di conoscere e una coscienza che li porti a coinvolgere anche i genitori e i parenti a visitare le bellezze della nostra regione!

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CHI SIAMO???

Noi veniamo dai nostri genitori…

…loro dai nostri nonni che a loro volta vengono dai bisnonni…

e così avanti, o meglio, indietro…

Ma prima prima, all’inizio della storia, chi c’era dove io abito adesso?

Ce lo svela l’archeologia, che legge le tracce del passato.

Così sappiamo che per primi abitarono l’Italia dei popoli che oggi chiamiamo…ITALICI!!!!

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COME SI STUDIA UN POPOLO? NOI ABBIAMO SEGUITO QUESTO SCHEMA…

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QUANDO?

2011

1000 d.C. Anno 0

1000 a.C . 2000 a.C .

3000 a.C .

1000 2000 3000 4000 5000

CIRCA 2.700 ANNI FA IN ABRUZZO ARRIVANO LE PRIME

POPOLAZIONI ITALICHE

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L’ITALIA ERA DIVISA PIU’

O MENO COSI’…

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IN ABRUZZO….I SANNITI Il territorio abitato dai Sanniti,

nella parte centro-meridionale

della penisola italiana, era

chiamato dai suoi abitanti

Safinim. In latino Safinim

divenne per assimilazione

Samnium, da cui i Romani

derivarono il termine Samnites

per designare gli abitanti.

I Greci li chiamavano Saunitai e

la loro terra Saunitis.

QUINDI LA NOSTRA TERRA

ALL’INIZIO DELLA STORIA ERA

ABITATA DAI SANNITI.

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TRA I SANNITI, NOI ERAVAMO I FRENTANI!!!

PENTRI: genti delle alture, si trovavano tra Abruzzo e Molise, la loro città più importante era Bovianum. CARRICINI: genti delle terre rocciose e boscose, vivevano tra la Maiella e il fiume Sangro, una delle città più importanti era Juvanum. CAUDINI: si trovavano in una pianura al confine tra Campania e Lazio. IRPINI: gli uomini-lupo, stanziati nell’odierna Irpinia, con capitale a Benevento. FRENTANI: pastori ed agricoltori, si trovavano sulla costa tra il fiume Foro e Larino, fino a circa 20 km nell’interno.

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L’organizzazione politica

(insediamenti di montagna) (Insediamenti di pianura)

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MA NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI???

Per scoprire come vivevano i sanniti nella vita quotidiana abbiamo rovistato tra i reperti trovati nelle tombe… infatti le tombe racchiudono molti oggetti che il defunto aveva usato in vita…per questo osservandole si possono capire molte cose della vita di tutti i giorni dei sanniti!!

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La necropoli di Tornareccio

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QUINDI CHE FACEVANO I SANNITI…???

Dai reperti che abbiamo osservato, gli oggetti nelle tombe, abbiamo potuto ricostruire le attività principali dei sanniti…

Principalmente ci sono armi e oggetti legati al consumo di cibo: per gli uomini è un simbolo di prestigio lo SPIEDO di ferro, mentre tutti quanti sono seppelliti con una specie di kit per bere il vino…

I sanniti erano per lo più PASTORI GUERRIERI… L’attività di sussistenza era l’allevamento, ma erano famosi anche per la tenacia nella lotta, tanto che i romani cercavano sempre di arruolarli nelle loro guerre di conquista!!!!

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LA LINGUA OSCA La prima lingua scritta dei nostri

antenati italici

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La scrittura osca Tutte le tribù dei Sanniti parlavano la

lingua osca.

Il nome OSCO viene dal popolo che già

c’era in Italia all’arrivo delle tribù

sannite…

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NOI ABBIAMO STUDIATO L’ALFABETO OSCO E ABBIAMO SCRITTO I NOSTRI NOMI IN QUESTA MISTERIOSA LINGUA…

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MA ABBIAMO IMPARATO CHE C’E’ SEMPRE UN PRIMA…

QUINDI PRIMA I SANNITI CHI ERANO?

Ce lo spiega la leggenda più importante di questo popolo…

IL VER SACRUM –

LA PRIMAVERA SACRA

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LA LEGGENDA DELLA PRIMAVERA SACRA: VER

SACRUM Lo storico greco Strabone narra che nel VI secolo a.C. scoppiò una guerra tra Sabini e Umbri per il dominio di alcuni pascoli, importanti per garantire la sopravvivenza dei due popoli.

I Sabini riuscirono ad avere la meglio, ma in modo così sleale che Mamerte, il dio della guerra, decise di punirli con una serie di sciagure e di epidemie. Disperati, i Sabini chiesero che cosa dovevano fare per rimediare alla situazione e placare la collera del dio. Venne consultato un oracolo, che emise una dura sentenza: bisognava sacrificare a Marte tutti i maschi del bestiame, vitelli, capretti e agnelli, nati nella primavera successiva; tutti i bambini nati nello stesso periodo, divenuti adulti, sotto la guida del dio, dovevano lasciare i loro villaggi e fondare una nuova patria.

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Quando venne il momento, la spedizione partì: il pastore-guerriero a capo della spedizione si chiamava Comio Castronio, la strada da prendere era indicata da un bue sacro a Mamerte. Dopo molti giorni, il bue si fermò ai piedi di un colle, il Sannio, e non volle più spostarsi. Venne così fondato un nuovo villaggio e il nuovo popolo derivò il nome dal colle presso cui si trovavano, prendendo il nome di SANNITI.

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Da allora nacque un RITO: ogni volta che si voleva scongiurare un pericolo o vincere una guerra, si prometteva a Mamerte che tutto ciò che fosse nato nella primavera successiva sarebbe stato sacrificato. I bambini nati in quel periodo dunque erano Sacrati e, appena adulti, dovevano emigrare seguendo un animale considerato sacro, un uccello, un bue, un toro, un lupo o un cervo.

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Il rito della primavera sacra

Il rito avveniva in primavera perché la primavera è la stagione della rinascita, la stagione nella quale la natura trova la forza di iniziare tutto da capo.

In questo modo i sanniti si sono spostati verso sud, occupando sempre nuove terre ed hanno vissuto tranquilli fino a che non hanno incontrato i ROMANI…