Pinna Alessandro IIIF Umanesimo e rinascimento in Italia Intorno al XVI secolo si svilupparono in Europa due movimenti di fondamentale importanza: il rinascimento e la riforma protestante; questi, pur non essendo collegati in alcun modo erano accomunati dal rifiuto nei confronti dellepoca passata, il Medioevo (il cui termine fu coniato proprio in questo periodo e possedeva una connotazione fortemente negativa), in favore di un ritorno alle origini, della cultura e dellarte ai fasti dellantica Roma nel caso del rinascimento e della chiesa ai suoi primordi nel caso della riforma protestante. Il rinascimento fu accompagnato dallumanesimo, tendenza culturale nata intorno al 1300 che consisteva in una riscopertadella letteratura latina e più in generale di quella classica, ritenuta somma manifestazione di humanitas, ovvero linsieme di quelle virtù che distinguono luomo dagli altri animali. Nonostante già nei secoli precedenti ci fosse un interesse per la letteratura latina, fu solo nel XIV secolo, con autori come Petrarca, che divenne frequente il recupero e la ricostruzione di testi antichi, e limitazione dello stile degli autori latini (gli umanisti infatti ritenevano che nel tempo la lingua latina si fosse involgarita). Tuttavia il rinascimento non si limitò solo allambito della letteratura, allumanesimo, ma comprese pressoché a tutti i campi della cultura e dellarte: ad esempio molti architetti fecero ritorno allutilizzo nelle chiese della pianta circolare, molto comune nei templi romani; la politica non fece eccezione: fu di fondamentale importanza la figura di Niccolò Machiavelli, segretario della repubblica fiorentina, che scrisse Il principe, opera in cui dava dei consigli a un sovrano per difendere e aumentare il suo regno, prendendo come modello regni e principi del passato che si erano distinti per i loro successi, ovviamente si ispirò in p rimis allantica Roma. Secondo Machiavelli un principe poteva raggiungere il prestigio grazie spietatezza e allastuzia e non grazie alla rettitudine e allazione divina; questo segnò un profondo distacco con la mentalità medievale, la quale riteneva che dio avrebbe concesso la vittoria i giusti e sconfitto i peccatori. Nel rinascimento, avendo preso come modello lantica civiltà romana, le scelte politiche prescindevano dagli insegnamenti della chiesa. Se nel tardo medioevo i mercanti si arricchivano compiendo azioni, come lusura, ritenute dalla chiesa peccaminose e si preoccupavano del futuro della propria solo in punto di morte, pentendosi e supplicando il salvataggio della propria anima, nella mentalità di Machiavelli non cera alcuna relazione tra le azioni, per quanto peccaminose, in campo politico e il giudizio divino. Questo non significa che il segretario fosse ateo, anzi: nellultimo capitolo de Il principe, entra in contraddizione col pensiero manifestato nel resto dellopera, sostenendo che Dio avrebbe favorito un principe che avesse sostenuto la causa della libertà nazionale, rendendo lItalia una potente monarchia nazionale. Quindi pur prendendo come modello culturale lantica Roma, spesso gli intellettuali rinascimentali rimanevano ancora ancorati alla fede e ai valori cristiani. Erasmo d Rotterdam, uno dei principali intellettuali rinascimentali, tentò di trasformare lumanesimo in strumento che riportasse la fede cristiana ai suoi albori, invitando a una riscoperta
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Umanesimo e Rinascimento in Italia/ Le grandi potenze del XVI secolo
Riassunti sul Rinascimento e gli imperi del XVI secolo dal libro "Chiaroscuro- Dall'età feudale al Seicento".
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5/13/2018 Umanesimo e Rinascimento in Italia/ Le grandi potenze del XVI secolo - slidepd...
Intorno al XVI secolo si svilupparono in Europa due movimenti di fondamentale importanza: il
rinascimento e la riforma protestante; questi, pur non essendo collegati in alcun modo erano
accomunati dal rifiuto nei confronti dellepoca passata, il Medioevo (il cui termine fu coniatoproprio in questo periodo e possedeva una connotazione fortemente negativa), in favore di un
ritorno alle origini, della cultura e dellarte ai fasti dellantica Roma nel caso del rinascimento e
della chiesa ai suoi primordi nel caso della riforma protestante.
Il rinascimento fu accompagnato dallumanesimo, tendenza culturale nata intorno al 1300 che
consisteva in una riscoperta della letteratura latina e più in generale di quella classica, ritenuta
somma manifestazione di humanitas, ovvero linsieme di quelle virtù che distinguono luomo dagli
altri animali. Nonostante già nei secoli precedenti ci fosse un interesse per la letteratura latina, fu
solo nel XIV secolo, con autori come Petrarca, che divenne frequente il recupero e la ricostruzione
di testi antichi, e limitazione dello stile degli autori latini (gli umanisti infatti ritenevano che neltempo la lingua latina si fosse involgarita).
Tuttavia il rinascimento non si limitò solo allambito della letteratura, allumanesimo, ma
comprese pressoché a tutti i campi della cultura e dellarte: ad esempio molti architetti fecero
ritorno all utilizzo nelle chiese della pianta circolare, molto comune nei templi romani; la politica
non fece eccezione: fu di fondamentale importanza la figura di Niccolò Machiavelli, segretario
della repubblica fiorentina, che scrisse Il principe, opera in cui dava dei consigli a un sovrano per
difendere e aumentare il suo regno, prendendo come modello regni e principi del passato che si
erano distinti per i loro successi, ovviamente si ispirò in primis allantica Roma.
Secondo Machiavelli un principe poteva raggiungere il prestigio grazie spietatezza e allastuzia e
non grazie alla rettitudine e allazione divina; questo segnò un profondo distacco con la mentalità
medievale, la quale riteneva che dio avrebbe concesso la vittoria i giusti e sconfitto i peccatori.
Nel rinascimento, avendo preso come modello lantica civiltà romana, le scelte politiche
prescindevano dagli insegnamenti della chiesa. Se nel tardo medioevo i mercanti si arricchivano
compiendo azioni, come lusura, ritenute dalla chiesa peccaminose e si preoccupavano del futuro
della propria solo in punto di morte, pentendosi e supplicando il salvataggio della propria anima,
nella mentalità di Machiavelli non cera alcuna relazione tra le azioni, per quanto peccaminose, in
campo politico e il giudizio divino. Questo non significa che il segretario fosse ateo, anzi:
nellultimo capitolo de Il principe, entra in contraddizione col pensiero manifestato nel resto
dellopera, sostenendo che Dio avrebbe favorito un principe che avesse sostenuto la causa della
libertà nazionale, rendendo lItalia una potente monarchia nazionale. Quindi pur prendendo come
modello culturale lantica Roma, spesso gli intellettuali rinascimentali rimanevano ancora ancorati
alla fede e ai valori cristiani.
Erasmo d Rotterdam, uno dei principali intellettuali rinascimentali, tentò di trasformare
lumanesimo in strumento che riportasse la fede cristiana ai suoi albori, invitando a una riscoperta
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del nuovo testamento e dei padri della chiesa, con la pubblicazione nuove edizioni. Della chiesa
contemporanea criticava soprattutto il culto dei santi, poiché credeva minasse limportanza di
cristo nel culto e degenerasse in superstizione, e la credenza nel purgatorio, che riteneva una
comoda scappatoia per i peccatori, e il susseguirsi di pontefici, come Giulio II, più simili a sovrani
che a guide spirituali. Inoltre Erasmo riteneva, come lumanista Pico della Mirandola, che luomo
abbia la possibilità di scegliere tra il bene e il male; è proprio in questo aspetto che il suo pensiero
di differenzia da un altro riformatore della chiesa, Martin Lutero, secondo il quale luomo è in ogni
caso condotto al peccato, a causa del peccato originale di cui si è macchiato. Un simile pessimismo
antropologico fu molto diffuso tra gli intellettuali rinascimentali.
Le grandi potenze del XVI secolo
Machiavelli sperava che Il principe spingesse la famiglia medici a seguire quel modello rendendo
lItalia una grande monarchia nazionale, ma questi non rispettarono le sue aspettative, come del
resto nessun altro signore; perciò il segretario fiorentino manifestò da quel momento una visione
più pessimistica della storia. Molti altri intellettuali, come Ludovico Ariosto e Francesco
Guicciardini, manifestarono una visione drammatica della loro epoca.
Questo dipese in gran parte dal conflitti che videro contrapposte Spagna e Francia ed ebbero
spesso lItalia come campo di battaglia. Nel 1503 il regno di Spagna si impadronì di Napoli e per
pareggiare i conti Francesco I (re di Francia) conquistò Milano e sbaraglio lesercito svizzero
ottenendo un concordato col pontefice, con il quale avrebbe potuto nominare direttamente ivescovi francesi; il sovrano sembrava estendere esponenzialmente il suo potere, finchè non
comparve la figura di Carlo dAsburgo. Egli era nipote di Massimiliano dAsburgo (sovrano
dAustria), Maria di Borgogna e Ferdinando dAragona e Isabella di Castiglia, e grazie alla casuale
morte prematura di tutti altri eredi, concentrò nelle sue mani il potere della sua dinastia (ancora
adolescente, era già sovrano delle Fiandre, di Spagna e dAustria).
Inoltre nel 1519, a soli 19 anni, divenne imperatore di Germania col nome di Carlo V: corruppe il
collegio dei sette principi elettori, ai quali diede lincredibile somma di un milione di fiorini, che gli
furono anticipati dai banchieri Fugger in cambio dello sfruttamento di miniere dargento e di
mercurio.
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Roma; il papa nel frattempo si rifugiò a Castel SantAngelo. Il conflitto con Clemente, che uscì
dalla Lega di Cognac, terminò nel 1529 con il trattato di Barcellona, a patto che Carlo facesse
tornare Firenze sotto il potere della famiglia Medici; rimasto senza lappoggio del pontefice. anche
Francesco I si arrese, firmando la pace di Cambrai, con la quale rinunciava definitivamente alla
conquista della Lombardia; inoltre 1530 Carlo V fu dal papa incoronato imperatore del Sacro
Romano Impero.
Allinizio del XVI secolo limpero turco ebbe una grande espansione; prima di tutto, essendo lunico
stato orientale dotato di armi da fuoco, conquistò senza difficoltà legemonia del mercato
marittimo della parte orientale del mediterraneo sottomettendo Egitto e Siria, di fondamentalerilievo nella mediazione di spezie tra oriente e occidente; inseguito gli ottomani estesero il loro
dominio su tutto il mediterraneo sconfiggendo la flotta veneziana e spagnola. Lestensione
dellimpero fu un evento molto importante dal punto di vista politico-religioso perché il sovrano
Selim I fu nominato califfo (successore di Maometto e guida sia politica che spirituale del popolo
arabo), figura che dopo secoli tornava ora in auge.