1 Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ufficio Regionale per il Lazio Istituto Comprensivo “Via G. Messina ” Via G. Messina, 51 - 00173 Roma - 067210164 - Fax 0672970364 Distr. 18° - Cod. mec. RMIC839006 - Cod. Fisc. 97197670587 [email protected]sito web: www.comprensivogmessina.it POF PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ANNO SCOLASTICO 2015 - 2016
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Ufficio Regionale per il Lazio Istituto Comprensivo · Scuola Infanzia 13 Processo Formativo Organizzazione Oraria Scuola Infanzia Via G. Messina 71 14 ... Traguardi per lo sviluppo
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Transcript
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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ufficio Regionale per il Lazio
Istituto Comprensivo
“Via G. Messina ” Via G. Messina, 51 - 00173 Roma - 067210164 - Fax 0672970364
ICT, percorso digitale ,uso della tecnologia nella didattica
Criteri di valutazione 41
Valutazione dei Piani d’Istituto
Scuola dell’infanzia: Traguardi per lo sviluppo delle competenze
Scuola Primaria : Linee guida ,criteri di verifica e valutazione
Criteri valutazione IRC
Scuola secondaria di primo grado : Linee guida ,criteri di verifica e valutazione
Valutazione voto di condotta
Criteri valutazione IRC
Valutazione e autovalutazione d’istituto 55
Profili organizzativi e funzionali 58
Organi collegiali
Dirigente Scolastico
Collaboratori del Dirigente
Coordinatori di classe
Staff dei fiduciari di plesso
Funzioni strumentali
Servizi amministrativi 68
Personale ATA
Orario di ricevimento
Organigramma
4
NORME 73
Adempimenti vigilanza e disposizioni generali sugli aspetti funzionali ed
organizzativi dell’Istituto
Patto educativo di corresponsabilità
Regolamento disciplinare scuola primaria
Regolamento disciplinare scuola secondaria di primo grado
Esami di stato
Regolamento per la concessione di locali scolastici
Allegati
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ISTITUTO COMPRENSIVO
VIA G. MESSINA
SCUOLA
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
"ALBERT SCHWEITZER"
Via G. Messina
n. 41
TEl. 06/7217797SCUOLA
SECONDARIA DI PRIMO GRADO "MONTESSORI"
Via G. Messina,41
06/7217797
SCUOLA PRIMARIA
"E. DE FILIPPO"
Via M.arco Dino Rossi ,38
tel 06/7297644
SCUOLA PRIMARIA
"MARGHERITA BOSCO"
Via G. Messina ,51
tell 06/7210164SCUOLA PRIMARIA
"VIA CARLO FADDA"
Via Carlo Fadda,91/93
Tel 06/7216581
SCUOLA PRIMARIA "MONTESSORI"
Via G. Messina,51
tel 06/7210164
SCUOLA DELL'INFANZIA
Via G. Messina,71
tel 06/7217004
CASA DEI BAMBINI
Via G.Messina ,51
tel 06/7210164
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
CARTA D’IDENTITA’ DELL’ISTITUTO
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LE SCUOLE DELL’ISTITUTO
SCUOLA PRIMARIA
“M. BOSCO”
SEDE DIRIGENZA
SCUOLA
SECONDARIA DI
PRIMO GRADO
“ALBERT
SCHWEITZER ”
SCUOLA
DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
“E. DE FILIPPO”
SCUOLA
PRIMARIA
“VIA CARLO
FADDA”
7
Il piano dell’offerta formativa è il documento con il quale ogni scuola dichiara la propria identità, offrendo alle famiglie
degli alunni uno strumento di conoscenza dell’istituto.
Esso è inoltre il mezzo attraverso cui si armonizzano gli interventi educativi, didattici e gestionali della scuola stessa,
sulla base della costituzione italiana e dei programmi ministeriali.
Il piano dell’offerta formativa è deliberato dal collegio dei docenti per ciò che attiene agli aspetti formativi, didattici,
pedagogici, ed organizzativi, dal consiglio d’istituto per le finalità e gli aspetti finanziari generali.
Il nostro Istituto, in continuità e in rete con il
territorio circostante, si pone al servizio delle famiglie per
offrire
PARI OPPORTUNITA'
e per diventare un
CENTRO DI PRODUZIONE E FRUIZIONE CULTURALE
Compito fondamentale della scuola è garantire a chi la
frequenta:
istruzione
(sapere),
educazione
(saper essere),
formazione
(saper fare).
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
8
Un Istituto comprensivo include diversi gradi di scuola costituenti il primo ciclo dell’istruzione, coprendo la
fascia che va dai 3 ai 13 anni. L’Istituto comprensivo valorizza in chiave di continuità l’unitarietà del
percorso educativo attraverso una progettazione integrata dell’offerta formativa.
Il nostro Istituto è costituito da:
scuola dell’Infanzia,
Casa dei Bambini,
scuola Primaria ,
scuola Primaria a metodo Montessori,
scuola Secondaria di Primo Grado a metodo comune;
scuola Secondaria di Primo Grado a metodo Montessori.
Gli edifici scolastici corrispondono a parametri di edilizia moderna; gli spazi interni sono sufficienti sia per
ospitare le aule sia i laboratori.
Biblioteca (C. Fadda – De Filippo – Schweitzer)
Laboratori multimediali (scuola dell’Infanzia – C. Fadda – De Filippo – M. Bosco “Gianni
Rodari” - Schweitzer “Dudan”)
Laboratorio scientifico (Schweitzer)
Laboratorio artistico (Schweitzer)
Teatro (Ada Burrani - Schweitzer)
Palestre (scuola dell’Infanzia - C.Fadda – De Filippo – M. Bosco – Schweitzer) Spazi esterni attrezzati (scuola dell’Infanzia - C.Fadda – De Filippo – M. Bosco –
Schweitzer)
L’ambiente sociale in cui è sita la scuola è eterogeneo con una considerevole presenza di cittadini provenienti
da paesi diversi.
Attenzione ai bisogni e alle esigenze
Attenzione alle innovazioni
Alfabetizzazione socio - culturale
FISIONOMIA DELLA SCUOLA
LABORATORI E SPAZI ATTREZZATI
UTENZA E TERRITORIO
BISOGNI E ASPETTATIVE DELL’UTENZA
9
Il nostro Istituto ha, su questo principio, una sua storia, sulla quale ha costruito,
gradualmente una propria identità culturale
I Concetti Fondamentali su cui si basa, sono:
•UGUAGLIANZA
•senza distinzione di sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche,condizioni psicofisiche o socio-economiche
•ACCOGLIENZA ED INTEGRAZIONE
•per permettere all’alunno e alla famiglia di ambientarsi nella nuova realtàscolastica
•DIRITTI DEGLI ALUNNI
•partendo dal principio che la scuola è e deve essere costruita intorno all’alunno,essa riconosce a tutti gli iscritti l’istruzione e l’educazione, basi dell’esercizio deldiritto alla cittadinanza
•PARTECIPAZIONE E RESPONSABILITA'
•la scuola ricerca la collaborazione della famiglia, titolare prima del diritto-dovere diistruire ed educare i propri figli, su un piano di responsabilità comune. Essasollecita ogni forma di partecipazione delle famiglie alla vita e alle scelte educativedella scuola, attraverso gli istituti e le forme previste nell’ambito degli organicollegiali
Superare le diversità nel rispetto di ogni cultura evitando ogni forma
di discriminazione
IDEA FORMATIVA
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•ETICA DELLA COMUNICAZIONE
•privilegiare la parola per negoziare significati e sanare le divergenzeprima che sfocino nei conflitti (diritto di parola art. 2 della Costituzione
•LIBERTA' D'INSEGNAMENTO
•in base all’art.33 della Costituzione l’insegnamento è un’attività liberacome l’arte e la scienza; tale libertà viene assicurata nel rispetto dellagaranzia di formazione dell’alunno e degli obiettivi formativi nazionalifissati dai programmi didattici dei vari ordini di scuola che il nostroIstituto comprende
•PROMOZIONE DEL SAPERE
•declinare il sapere con la fantasia, la creatività, l’ingegno, la pluralitàdelle applicazioni delle capacità, abilità, competenze;
•EFFICIENZA E TRASPARENZA
•l’attività scolastica, configurandosi anche come pubblico servizio, siispira a criteri di efficienza, di efficacia e di flessibilitànell’organizzazione dei servizi amministrativi e dell’attività didattica. Atal fine promuove la formazione in servizio
•APERTURA AL TERRITORIO
•il nostro istituto da sempre si è posto e si pone come centro dipromozione culturale sociale e civile, consentendo il miglior uso degliedifici e delle attrezzature anche fuori dell’orario del servizio scolastico.
•SENSO DELLA LEGALITA'
•scegliere e agire in modo consapevole nello sviluppo di un’etica dellaresponsabilità
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FINALITA'
RICONOSCIMENTO DEGLI ALUNNI COME SOGGETTI CENTRALI
DEL PROCESSO EDUCATIVO
EDUCAZIONE INTEGRALE DELLA
PERSONA
POTENENZIAMENTO DELLE ECCELLENZE
PREVENZIONE DEL DISAGIO
RISPETTO DI OGNI CREDO E CULTURA E
RIFIUTO DI OGNI FORMA DI
DISCRIMINAZIONE
PROFILO EDUCATIVO CULTURALE
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Nella compilazione di questo documento ci si è avvalsi delle indicazioni date dal Collegio dei Docenti, dal
Consiglio d’Istituto, dai consigli di intersezione, interclasse e classe nonché dei suggerimenti delle varie
commissioni di studio e di lavoro e delle Funzioni Strumentali.
Il presente Piano potrà essere rivisto e/o integrato su proposta del Collegio dei Docenti, della Commissione POF, del
Consiglio d’Istituto.
Il Piano verrà controllato ed aggiornato anche in relazione ad una periodica valutazione degli esiti formativi realizzata
attraverso strumenti diversificati di monitoraggio:
relazioni dei referenti dei vari progetti;
analisi della partecipazione sia degli alunni che dei docenti coinvolti nei progetti;
congruenza fra gli obiettivi dei progetti e verifica degli esiti raggiunti.
POF PROGRAMMA LE ATTIVITÀ CHEL'ISTITUTO INTENDEREALIZZARE PERRISPONDERE AI BISOGNI
ELABORA IL CURRICULO NELRISPETTO DELLEFINALITA'
TIENE CONTO DELLE ESIGENZE DELCONTESTO
E' COERENTE CON GLI OBIETTIVIGENENERALI EDEDUCATIVI DEI TREORDINI DI SCUOLA
IL NOSTRO POF
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SCUOLA DELL’INFANZIA
VIA G. MESSINA ,71
E
CASA DEI BAMBINI
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La scuola dell’infanzia accoglie i bambini e le bambine dai tre ai sei anni concorrendo, nell’ambito del sistema di
istruzione, alla formazione integrale della loro personalità nella prospettiva di renderli soggetti liberi, responsabili,
critici ed attivamente partecipi alla vita della comunità locale, nazionale, europea ed internazionale, come specificato
nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo del 2012.
Nella scuola dell’infanzia il bambino è concepito come soggetto attivo, impegnato in un processo di continua
interazione con i pari, gli adulti, l’ambiente e la cultura e questo contesto gli consente di raggiungere gli obiettivi
generali del processo formativo finalizzati a:
Maturazione dell’identità;
Conquista dell’autonomia;
Sviluppo delle competenze;
Sviluppo della cittadinanza.
All’interno di questi quattro obiettivi generali confluiscono cinque campi di esperienza:
Il sé e l’altro (le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme);
Il corpo e il movimento (identità, autonomia, salute);
Immagini, suoni, colori (gestualità, arte, musica, multimedialità);
I discorsi e le parole (comunicazione, lingua, cultura);
La conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura).
Nei campi d’esperienza sono determinati gli obiettivi specifici di apprendimento, ovvero i livelli essenziali di
prestazione che tutte le scuole devono assicurare ai bambini, in termini di sapere (conoscenze) e saper fare (abilità) e
costituiscono gli essenziali prerequisiti e/o requisiti di base per un buon andamento nella scuola Primaria.
La scuola dell’Infanzia accoglie tutti i bambini, anche quelli che presentano difficoltà di adattamento e di
apprendimento, in un processo di inclusione che permette loro di riconoscersi come membri attivi della comunità
educativa coinvolgendoli in tutte le attività che in essa si svolgono.
Le attività didattiche vengono svolte nelle sezioni, a volte anche aperte, in gruppi che possono essere grandi, piccoli o
medi attraverso una programmazione annuale comune elaborata collegialmente dai docenti ed una programmazione di
sezione che tiene conto delle diverse esigenze ed età dei bambini.
Alla programmazione, ogni anno, sono affiancati dei progetti, strutturati per età omogenea.
Gli spazi interni ed sterni della scuola sono molteplici e rappresentano una risorsa di cui si fa uso quotidianamente
anche per le attività laboratoriali.
L’orario di funzionamento è definito su base giornaliera di 8 ore, corrispondenti a 40 ore settimanali, con la
generalizzata chiusura del sabato. L’orario di contemporaneità dei docenti (11.20-13.20) riveste grande
importanza per la didattica, le attività di recupero e di potenziamento.
SCUOLA DELL’INFANZIA METODO COMUNE VIA G. MESSINA,71
ORGANIZZAZIONE ORARIA
PROCESSO FORMATIVO
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La Casa dei Bambini Montessori concorre all’educazione armonica ed integrale degli alunni valorizzando i ritmi
educativi, le capacità, le differenze e l’identità di ciascuno.
“Aiutami a fare da solo” è il principio portante del metodo Montessori.
Il bambino giunge con la guida dell’insegnante, che progetta con cura ogni attività, alla conquista della “libertà
d’azione” per poi poter agire in piena autonomia senza il controllo diretto dell’adulto.
Nella Casa dei Bambini il centro del sistema educativo è il bambino e non l’educatore, il quale diventa una figura
d’aiuto e facilitazione, un “trait d’union” tra il bambino e l’ambiente opportunamente predisposto dai docenti.
Le sezioni sono costituite da bambini di età diversa, rispondendo così al criterio montessoriano di una “società per
coesione”, cioè ricca di componenti diverse che operano in modo armonioso, dove i bambini si muovono in uno spazio
come quello della casa dove vivere i propri tempi e ritmi interiori.
La “ Casa dei bambini” ha le seguenti finalità:
rafforzare l’identità personale rispettando il naturale impulso del bambino ad agire e conoscere, rimuovendo
ciò che può ostacolare il manifestarsi del suo “essere psichico”.
favorire l’autonomia permettendo al bambino di operare in un ambiente scientificamente predisposto che limita
all’essenziale l’intervento dell’insegnante.
sviluppare le competenze attraverso il lavoro libero ed auto-educativo del bambino, rispettando i ritmi di
apprendimento di ciascuno.
L’orario di funzionamento è definito su base giornaliera di 8 ore, corrispondenti a 40 ore settimanali, con la
generalizzata chiusura del sabato.
L’orario di contemporaneità dei docenti (11,20-13,20), oltre a garantire uno svolgimento ottimale delle attività di
routine, fondamentale per questa fascia di età, consente al bambino di rivestire un ruolo attivo nell’espletamento
delle attività correlate al Progetto “Sala da pranzo”.
LA SCUOLA DELL’INFANZIA MONTESSORI
“CASA DEI BAMBINI”
ORGANIZZAZIONE ORARIA
PROCESSO FORMATIVO
16
SCUOLA PRIMARIA
MARGHERITA BOSCO
VIA C. FADDA
E. DE FILIPPO
MONTESSORI
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Con l’introduzione dell’autonomia scolastica, l’elaborazione del curricolo degli alunni, cioè delle attività didattiche
attraverso le quali la scuola s’impegna a far raggiungere ad ogni alunno gli obiettivi previsti dai programmi, è di
competenza dei docenti dell’istituto.
Sarà cura dei docenti di ciascuna classe fornire direttamente ai genitori ogni informazione sulle attività programmate,
sulla metodologia, sugli strumenti didattici, sugli obiettivi che si intendono raggiungere per ciascuna disciplina e
sull’organizzazione oraria.
La didattica laboratoriale si innesta nella tradizione progettuale del nostro istituto come modalità di coinvolgimento
attivo dell’alunno nel suo percorso formativo.
Il laboratorio non è tanto un “luogo speciale”, o per lo meno non solo, quanto una pratica didattica ordinaria nella quale
il soggetto costruisce attivamente la propria conoscenza collegandola alla situazione in cui essa si verifica.
OBIETTIVI GENERALI DEL PERCORSO FORMATIVO
-valorizzare l’esperienza del bambino: vale a dire apprezzare e utilizzare il patrimonio conoscitivo, valoriale e
comportamentale che l’alunno porta con sé nella scuola, dedicando ad esso particolare attenzione e considerazione;
- favorire la conoscenza di sé sviluppando le capacità necessarie per imparare a leggere le proprie emozioni e a gestirle,
per rappresentarsi obiettivi non immediati e perseguirli;
- promuovere il senso di responsabilità: sviluppare la consapevolezza degli obiettivi personali per fare bene il proprio
lavoro e portarlo a termine, lavorare in modo autonomo ricercando le strategie più funzionali, saper valutare il proprio
lavoro; avere cura di sé, degli oggetti, degli ambienti che si frequentano;
- favorire il passaggio dal mondo delle categorie empiriche al mondo delle categorie formali: sollecitando l’acquisizione
delle varie conoscenze (lingua italiana – inglese) e delle modalità espressive fondamentali per ordinare correttamente
l’esperienza ;
- promuovere il confronto interpersonale: da realizzarsi a livello logico, morale e sociale con la prospettiva del
miglioramento di sé e della realtà in cui si vive;
- percepire la diversità delle persone e della cultura come ricchezza, risorsa educativa e didattica per tutti;
- praticare l’impegno personale e la solidarietà sociale: l’accettazione e il rispetto dell’altro, il dialogo e la
partecipazione attiva alla realizzazione di obiettivi comuni attraverso i quali pervenire alle «buone pratiche» richieste
dalla “Convivenza Civile” ;
- Promuovere il successo formativo riconoscendo e favorendo le “diverse intelligenze” con percorsi significativi
,diversificati , motivanti e personalizzati
- Promuovere la connessione tra i saperi
LA SCUOLA PRIMARIA
PROCESSO FORMATIVO
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RELIGIONE CATTOLICA
ITALIANO
INGLESE
MATEMATICA
SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI
STORIA E CITTADINANZA E COSTITUZIONE
GEOGRAFIA
ARTE E IMMAGINE
MUSICA
EDUCAZIONE FISICA
TECNOLOGIA
* + 5 ORE MENSA
C
L
A
S
S
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T
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A
L
E.
I
9
8
2
2
3
2
2 + 2
2
2
1
35*
II
9
7
2
2
3
2
2 + 2
2
2
2
35*
III
8
7
2
2
3
2
2 + 2
2
2
3
35*
IV
8
7
2
2
3
2
2 + 2
2
2
3
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V
8
7
2
2
3
2
2 + 2
2
2
3
35*
DISCIPLINE DI STUDIO PREVISTE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI
AMBITI D’INSEGNAMENTO
MONTE ORE
ORGANIZZAZIONE ORARIA
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L’educazione alla convivenza civile è un’area formativa trasversale a tutte le discipline, affidata ai docenti di classe
non solo attraverso attività didattiche specifiche ma anche con un’attenta progettazione del clima educativo della scuola
e una continua riflessione delle regole.
Le classi hanno tutte un orario di 40 h. settimanali. I docenti che operano nelle classi sono così suddivisi negli ambiti:
linguistico;
logico/matematico;
sostegno;
2 h di IRC;
L2( inglese).
Nei casi specifici è prevista la presenza dell’AEC.
Le discipline vengono assegnate a garanzia di una continuità didattica e di metodo per gli alunni.
Le classi hanno tutte un orario di 40 h. settimanali. I docenti che operano nelle classi sono così suddivisi negli ambiti:
linguistico;
logico/matematico;
sostegno;
2 h di IRC;
L2( inglese).
Nei casi specifici è prevista la presenza dell’AEC.
Le discipline vengono assegnate a garanzia di una continuità didattica e di metodo per gli alunni.
Le classi hanno tutte un orario di 40 h. settimanali. I docenti che operano nelle classi sono così suddivisi:
linguistico;
logico/ matematico;
sostegno;
2 h di IRC.
L2( inglese).
Nei casi specifici è prevista la presenza dell’AEC.
Le discipline vengono assegnate a garanzia di una continuità didattica e di metodo per gli alunni.
PLESSO M. BOSCO
PLESSO E. DE FILIPPO
PLESSO VIA C. FADDA
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Le classi hanno tutte un orario di 40 h settimanali. I docenti che operano nelle classi sono così suddivisi:
12 insegnanti a metodo Montessori con ambiti non divisi, per permettere il lavoro libero;
sostegno;
1 docente di IRC;
L2( inglese).
Nei casi specifici è prevista la presenza dell’AEC.
Le insegnanti vengono assegnate a garanzia di una continuità didattica e di metodo per gli alunni.
Nelle classi gli alunni scelgono e completano liberamente i lavori predisposti dai docenti, o intraprendono
attività di interesse personale, adeguatamente supportati tanto dal materiale specifico, quanto da testi presenti nelle
classi. Tale procedura, prevista dal metodo, ha il fine di far raggiungere al bambino la piena autonomia e la naturale
crescita personale.
Sono previsti lavori individualizzati per il piccolo o il grande gruppo, sotto forma di “lezione magistrale” di
presentazione dei materiali specifici.
Anche durante la pausa pranzo, gli alunni continuano ad esercitare la propria autonomia servendo a tavola e
riordinando la sala.
L’orario aggiuntivo delle ex ore contemporaneità e di compresenza è stato distribuito in orario antimeridiano e
pomeridiano al fine di garantire comunque, in caso di supplenze brevi, una tranquilla e organizzata attività scolastica.
Le ore dell’organico funzionale verranno organizzate per far fronte alle seguenti tematiche:
1. ampliamento delle ore di supporto agli alunni con disabilità, con B.E.S e con D.S.A. segnalati;
2. attività funzionali all’organizzazione dell’Istituto .
MONTESSORI
21
SCUOLA SECONDARIA DI
PRIMO GRADO
ALBERT
SCHWEITZER
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In linea con le Nuove Indicazioni la Scuola Secondaria di Primo Grado articola il proprio percorso educativo e didattico
nell’area della Costruzione dell’identità, nell’area dell’Alfabetizzazione culturale di base, nell’area della Cittadinanza e
Costituzione.
1. Scuola dell’educazione integrale della persona
i abilità di base.
manualità.
mondo interiore.
2. Scuola che orienta e che colloca nel mondo
zzazione, la formazione di una coscienza morale e
civile.
enza ed
integrazione tra culture diverse.
3. Scuola dell’identità
nella conoscenza e nel rispetto delle altre individualità, realizzando uno sviluppo armonico ed equilibrato
dell’individuo.
4. Scuola della motivazione, del significato e della relazione educativa
ostante al patrimonio
dei valori umani e spirituali d’ognuno, per arrivare alla scoperta del patrimonio culturale e spirituale dell’umanità.
5. Scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi
antaggiati, tentando di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno
sviluppo della personalità di ognuno, valorizzandone ulteriormente le capacità, attraverso l’elaborazione di progetti
specifici.
Le classi sono così organizzate:
n. 4 classi a 30 h
n. 5 classi a 38 h
30 ore su 5 giorni ( dal lunedì al venerdì dalle ore 8,20 alle ore 14,20)
38 ore su 5 giorni ( dal lunedì al giovedì dalle ore 8,20 alle ore 16,20
venerdì dalle ore 8,20 alle ore 14,20)
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Metodo Comune
ORGANIZZAZIONE ORARIA
PROCESSO FORMATIVO
23
Il rapporto tra docenti ed alunni è caratterizzato dai presupposti montessoriani cui la scuola media si ispira fin dal 1973,
che implicano:
Il rispetto della persona in quanto tale a prescindere da ruoli o situazioni.
Una comunicazione agevole tra bambino ed adulto.
La valorizzazione dei percorsi individuali di apprendimento.
L’attenzione alla valenza educativa della sfera emozionale.
Nella fascia adolescenziale, inoltre, poiché si evidenzia l’esigenza di avere figure di riferimento autorevoli, accoglienti e
comprensive, l’insegnante si propone di creare le condizioni per permettere a ciascun ragazzo di confrontarsi con i
coetanei e con gli adulti, di comprendere la necessità di limiti e regole che il vivere insieme rende indispensabili, di
acquisire la consapevolezza dei propri spazi di azione da conciliare con le esigenze del proprio gruppo di appartenenza.
Contemporaneamente l’insegnante sollecita il rispetto dell’ambiente in cui si vive e ne promuove la conoscenza,
proponendo la cura degli spazi e degli arredi, l’organizzazione e la cura di contesti finalizzati ad esperienze didattiche
significative.
PROSEGUE il naturale percorso della Casa dei Bambini e della Scuola Primaria a metodo;
RAFFORZA l’autoeducazione finalizzata allo sviluppo armonico della personalità;
ACCRESCE l’autodisciplina e l’autostima, rispettando le potenziali individualità dei singoli e fornendo gli strumenti
critici e di confronto che li faranno “uomini di domani”.
n. 3 classi a 38 h
38 ore su 5 giorni ( dal lunedì al giovedì dalle ore 8,20 alle ore 16,20
venerdì dalle ore 8,20 alle ore 14,20)
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Metodo Sperimentale Montessori
ORGANIZZAZIONE ORARIA
PROCESSO FORMATIVO
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CLASSI A 38 ORE DISCIPLINE CLASSI A 30 ORE
15 LETTERE 9
9 MATEMATICA 6
3 INGLESE 3
2 SPAGNOLO 2
2 TECNICA 2
2 ED. ARTISTICA 2
2 ED. MUSICALE 2
2 ED. FISICA 2
1 RELIGIONE 1
APPROFONDIMENTO 1
38 TOTALE 30
25
GARANTISCE
UN PERCORSO FORMATIVO E COMPLETO
PROMUOVE
•UNO SVILUPPO ARTICOLATO ECOMPLETO DELLAPERSONALITA'DELL'ALUNNO
PREVIENE
•LE DIFFICOLTA' CHE SI RISCONTRANONEI PASSAGGI DEI DIVERSI GRADI DISCUOLA
PREVEDE
•OPPORTUNE FORME DI COORDINAMENTO CHERISPETTINO LE DIFFERENZIAZIONI PROPRIE DICIASCUNA SCUOLA;
CONSIDERA
•IL PERCORSO FORMATIVO SECONDO UNA LOGICACOERENTE DI SVILUPPO CHE VALORIZZI LECOMPETENZE ACQUISITE;
RICONOSCE
•LA SPECIFICITA' EDUCATIVA DI CIASCUNORDINE DI SCUOLA
ASSICURA
L’ACCOGLIENZA E L’INTEGRAZIONE
CONSIDERA
BASILARI LE COMPETENZE E LEESPERIENZE DELL’ALUNNO
CURA
RENDENDO NATURALE E COORDINATO, ILPASSAGGIO DELL’ALUNNO NEI VARI ORDINI DISCUOLA;
IL NOSTRO ISTITUTO
E’ SCUOLA DI CONTINUITA’
26
IL NOSTRO ISTITUTO
Coniuga
le disposizioni nazionali in tema di programmazione e
organizzazione didattica con la specificità territoriale e
professionale.
Elabora
strategie funzionali al raggiungimento dell’idea
formativa dell’Istituto.
Persegue
attraverso la semplificazione delle procedure, l’unitarietà dell’insegnamento, di cui il
curricolo unitario è la massima espressione.
Determina
attraverso scelte condivise:
•momenti e criteri di valutazione;
•tempi e strategie operative.
Definisce
attraverso momenti condivisi le linee operative per
realizzare concretamente le finalità educativo-didattiche
Ispira
la progettualità scolastica ed extrascolastica.
Assicura
la migliore strategia possibile sia come risorse professionali,
sia come modalità organizzative.
Fornisce
ai docenti gli strumenti operativi con i quali espletare correttamente la
propria funzione.
Vigila
sulla corrispondenza tra le disposizioni date e la loro
piena attuazione, utilizzando strumenti di monitoraggio
adeguati
Elabora
modalità di autovalutazione d’Istituto.
SCUOLA DELL’AUTONOMIA
IL NOSTRO ISTITUTO :
27
MACROAREE
PROGETTUALI
MACROAREE PROGETTUALI
COMPETENZE
PREVENIRE IL DISAGIO E
POTENZIARE LE ECCELLENZE
INCLUSIONE
PERCHE' LE DIVERSITA' NON
GENERINO PREGIUDIZI MA
DIVENTINO RISORSE
CREATIVITA'
PER RICERCARE E SOSTENERE LA
CREATIVITA' INNATA IN OGNI ALUNNO
28
OPPORTUNITA'
FORMATIVE
PR
OG
ETTI
SONO SVOLTI PER
SVILUPPARE L'OFFERTA FORMATIVA
FACILITARE LA CONQUISTA DELLE COMPETENZE ED
ABILITA' MULTIDISCIPLINARI
MIGLIORARE LA CONOSCENZA E L'INTEGRAZIONE CON IL
TERRITORIO
ESALTARE LA CREATIVITA' E LA FANTASIA DEGLI ALUNNI
TENGONO CONTO
DELL'ETA'
DELLE FASI DI SVILUPPO
DELLA CACITA' DI APPRENDIMENTO
DELLA DINAMICA TRA GIOCO, APPRENDIMENTO
E SOCIALITA'
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I progetti rispondono all'esigenza di ampliare l'offerta formativa in funzione dei bisogni cognitivi individuali destinando
un periodo di attività a classi aperte.
Tenendo conto delle diverse realtà delle classi, delle discipline, degli obiettivi programmati, nel rispetto della
libertà d’insegnamento, ogni docente organizza la propria attività, utilizzando in modo alternativo differenti
metodologie:
me
tod
olo
gia
INSEGNAMENTO INDIVIDUALIZZATO
è una strategia didattica che prevede di adattare la programmazione alle specificità di ogni singolo allievo.
CLASSI APERTE
con questa pratica gli alunni di due o più classi costituiscono gruppi misti per attività sia curricolari che
di progetto e possono sperimentare relazioni e metodi diversi da quelli del gruppo classe.
si darà la possibilità a ciascun alunno, senza discriminazioni, di apprendere al meglio i contenuti
proposti, nel rispetto dei propri tempi e delle proprie potenzialità.
TUTORING
è una strategia secondo la quale l’alunno illustra ai propri compagni un particolare argomento, mettendo a
disposizione degli altri le proprie conoscenze; questo tende a migliorare nel complesso il livello di autostima,
le relazioni positive e privilegia il rapporto educativo tra alunni.
Apprendimento cooperativo
è una metodica in uso ormai da alcuni anni, sperimentata inizialmente nei paesi anglosassoni, che si propone di attivare dinamiche di scambio, di aiuto reciproco, di cambiamento di ruolo. Gli esiti positivi più rilevanti sono: la maturazione di forme di collaborazione molto forti e il far sentire i singoli
individui membri di un gruppo.
METODOLOGIA DELLA
PROGETTUALITA’ FORMATIVA
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POTENZIAMENTO UMANISTICO SOCIO ECONOMICO E PER LA LEGALITA'
Sviluppo dei comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e alrispetto della legalità,della sostenibilità ambientale, dei benipaesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali
POTENZIAMENTO SCIENTIFICO
Potenziamento delle competenze matematico logiche scientifiche
POTENZIAMENTO MOTORIO
Potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamentiispirati ad uno stile di vita sano,con particolare attenzione alla tuteladel diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportivoagonistica.
POTENZIAMENTO LABORATORIALE
Potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività dilaboratorio; valorizzazione della scuola intesa come comunitàattiva,aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentarel'interazione con le famiglie e con la comunità locale,comprese leorganizzazioni del terzo settore.
POTENZIAMENTO ARTISTICO MUSICALE
Potenziamento delle competenze nella pratica e nella culturamusicale, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema,nelle tecniche enei media di produzione e diffusione delle immagini e deisuoni,anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istitutipubblici e privati operanti in tali settori.
POTENZIAMENTO LINGUISTICO
Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, conparticolare riferimento all'italiano nonchè alla lingua inglese ed altrelingue dell'Unione europea,anche mediante l'utilizzo dellametodologia Content Language Integrated Learning
CAMPI DI POTENZIAMENTO
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POTENZIAMENTO MOTORIO
"MENS SANA IN CORPORE SANO"
FAVORIRE LA CONTINUITA' TRA I TRE ORDINI DI SCUOLA ATTRAVERSO LO
SPORT
POTENZIAMENTO SCIENTIFICO
"TINKERING LAB LABORATORI INTERATTIVI"
LABORATORIO TEMATICO ISPIRATO ALLA METOLOGIA TINKERING
POTENZIAMENTO UMANISTICO/
SOCIOECONOMICO/LEGALE
PROGETTO CONTINUITA'
"IL MITO"
GLOBALITA' DEI LINGUAGGI
SVILUPPARE IL LINGUAGGIO ATTRAVERSO IL MITO
POTENZIAMENTO LABORATORIALE
PROGETTO "RADIO WEB"
LABORATORIO DI COMUNICAZIONE
REALIZZARE FORMAT SPERIMENTANDO LINGUAGGI
MULTIMEDIALI
POTENZIAMENTO LINGUISTICO
PROGETTO CLIL
LABORATORI TEMATiCI PER L'INSEGNAMENTO DI
CONTENUTI DISCIPLINARI IN LINGUA STRANIERA
POTENZIAMENTO ARTISTICO/MUSICALE
PROGETTO INCLUSIONE
"VIAGGIO NEL MONDO"COSTRUIRE UN PERCORSO
DI INCLUSIONE PER ARRICCHIRE E VALORIZZARE LE DIFFERENZE
CULTURALI
PROGETTI D’ISTITUTO PER IL
POTENZIAMENTO DI ORGANICO
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PROGETTO ITC: RADIO WEB
Il progetto prevede la realizzazione di brevi trasmissioni radio della durata
di 3 minuti fino ad un massimo di 10.
Ogni singolo programma potrà essere effettuato sia in diretta che in
differita da registrare con i propri alunni su tematiche scelte in diversi tipi
di format.
Sarà realizzato con esperti in tecnologia multimediale.
PROGETTO INCLUSIONE:VIAGGIO NEL MONDO
Il progetto d’Istituto si articolerà seguendo le seguenti tematiche: musica
e movimento, scrittura e scenografia, rappresentazione e documentazione
fotografica.
Sarà realizzato con esperti di musica, arte, teatro, tecnologie multimediali.
PROGETTO CONTINUITA’: IL MITO
Il progetto che ha l’obiettivo di individuare e condividere un quadro comune di obiettivi, sia di
carattere cognitivo sia comportamentale, che creino un “ponte” tra i diversi gradi di scuola e tra
la scuola e il territorio. Privilegia lo sviluppo del linguaggio attraverso il mito che nel tempo ha
unito popoli e generazioni.
Sarà realizzato con l’ausilio di esperti di musica, arte e tecnologie multimediali .
PROGETTO CLIL
Il progetto propone attività in tutte le classi della scuola primaria e secondaria di
primo grado per potenziare l'apprendimento della lingua Inglese usata come mezzo
per conoscere, approfondire, esprimere i contenuti di altre discipline; incrementare la
conoscenza delle stesse.
POTENZIAMENTO MOTORIO “MENS SANA IN COPORE SANO”
Educare alla socialità, sviluppare la sensibilità verso stili di vita sani,
educare al rispetto di sé e degli altri , acquisire consapevolezza delle proprie
potenzialità , riconoscere ed accettare il valore della diversità, educare al
rispetto delle regole.
PROGETTO TINKERING LAB: LABORATORI INTERATTIVI
Laboratorio tematico ispirato ad una nuova metodologia didattica del
cosiddetto “tinkering” che prevede la partecipazione attiva di tutto il
gruppo classe (curriculare e non) utilizzando lo svolgimento di attività
di costruzione e sperimentazione libera
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PROGETTI D’ISTITUTO
PROGETTO BIBLIOTECA
Avvicinare i bambini e i ragazzi alla lettura
per indurre l’accrescimento della creatività,
della fantasia ,delle competenze logiche e
scoprire il piacere della lettura
PROGETTO RiCreAzione
Laboratori didattici a carattere ambientale
AMA per la scuola
ECDL IN THE CLASSROOM
(ECDL) Un corso di informatica
propedeutico al conseguimento della patente
Europea del computer
PROGETTO MEMORIA
Progetto volto a promuovere ,tramandare e
rafforzare nei giovani la consapevolezza
della Shoah. PROGETTO “SNAPPET”
Il progetto consiste nell'utilizzare nella didattica della
classe un tablet per ciascun alunno. I bambini esercitano le
proprie competenze in Italiano, Matematica, Geografia,
Storia e Inglese sperimentando una modalità di
apprendimento diversa, interattiva, individualizzata e
sociale.
CLASSE 2.0
Cl@ssi 2.0 è un progetto sperimentale di durata
triennale promosso dal MIUR , tramite l’Ufficio
Scolastico Regionale per il Lazio , al fine di
diffondere in modo razionale e sistematico su
tutto il territorio regionale, le azioni previste dal
Piano Nazionale Scuola Digitale.
ECDL POWER
Un gioco educativo fruibile via web con
qualsiasi dispositivo, per imparare a usare il
computer e per conseguire l’ECDL, la
certificazione informatica più diffusa al mondo
GENITORI VOLONTARI
Il progetto vede coinvolti
genitori volontari che mettono a disposizione
tempo e competenze in modo organizzato
nell’interesse degli studenti, sotto la
supervisione del Dirigente Scolastico
PROGETTO “SALA DA PRANZO”
Guidare i bambini in tutte le attività della
sala da pranzo secondo il metodo
Montessori
PROGETTO CURRICULO VERTICALE
Il curricolo verticale rappresenterà la sintesi della
progettualità formativa e didattica della nostra scuola,
muovendo dalle esigenze formative dei nostri allievi,
dagli esiti da garantire, dai vincoli e dalle risorse
presenti nel nostro contesto territoriale.
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PROGETTO GIORNALISTI
NELL’ERBA
E’ un progetto nazionale e internazionale
di giornalismo e comunicazione ambientale
per bambini e ragazzi
CONECTANDO MUNDOS
“Conectando mundos” è un progetto
interculturale e propone la costruzione
culturale del genere e la disuguaglianza che
questa talvolta può generare tra le persone.
PROTEZIONE CIVILE
Promozione della cultura della sicurezza, si
rivolge agli addetti al primo soccorso e alle
emergenze che operano all’interno delle
scuole con lo slogan “più informati, più
operativi, più sicuri”.
PALESTRE DELL'INNOVAZIONE CON
FONDAZIONE MONDO DIGITALE
Imparare il linguaggio della fabbricazione (tradizionale
e digitale), della sperimentazione e della creatività per
stimolare la crescita
Oltre i progetti attualmente presenti nel POF si presenterà nel corso dell’anno scolastico la necessità di integrarli con altri che saranno valutati in itinere.
PROGETTO USCITA AUTONOMA
Il progetto disciplina l’uscita degli alunni al
termine delle lezioni ed il rientro a casa in
autonomia mediante la sottoscrizione, insieme alle
famiglie, di uno specifico progetto/ convenzione
avente come obiettivo lo sviluppo di competenze
legate all’ambito dell’autonomia personale dello
studente.
PROGETTO NONNI SU INTERNET
Progetto di alfabetizzazione digitale e
funzionale per adulti e anziani con il
modello di apprendimento
intergenerazionale
PROGETTO NONNI SU INTERNET
Progetto di alfabetizzazione digitale e
funzionale per adulti e anziani con il modello
di apprendimento intergenerazionale
PROGETTO GIORNALISTI
NELL’ERBA
E’ un progetto nazionale e internazionale
di giornalismo e comunicazione ambientale
per bambini e ragazzi
PROGETTO PON
Progetto per ottenere i fondi Europei per la
realizzazione, l'ampliamento o l'adeguamento
delle infrastrutture di rete LAN/WLAN
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IL NOSTRO ISTITUTO
Accoglie
ogni anno un numero considerevole di alunni
diversamente abili e con Bisogni Educativi Speciali
(BES):
Differenzia
la proposta formativa adeguandola alle esigenze di ciascuno:
a tutti gli alunni deve essere data la possibilità di sviluppare la propria identità e potenzialità, favorendo la valorizzazione delle diversità contro ogni forma di emarginazione, discriminazione ed esclusione, affermando pari opportunità per tutti;
Persegue
il diritto di ognuno ad apprendere nel rispetto dei tempi e delle modalità proprie, progettando percorsi atti al superamento delle difficoltà, in un
clima sereno e cooperativo, finalizzato allo star bene, educando all’autostima
Garantisce
a tutti pari opportunità di crescita culturale.
Sostiene
gli alunni con disabilità e con B.E.S
Determina
la condivisione dei percorsi anche con le associazioni
esterne attraverso la realizzazione di progetti mirati;
Progetta
iniziative finalizzate al superamento di problemi evidenziati sia stabili sia
temporanei con interventi mirati
Favorisce
un ambiente capace di elaborare strategie personali;
Programma
momenti di accoglienza, integrazione, inserimento e
orientamento
Assicura
il riconoscimento delle eccellenze, anche attraverso l’istituzione di una borsa di studio intitolata a Claudio
Dudan, già alunno della nostra scuola.
Scuola delle …
PARI OPPORTUNITA’
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L’inclusione scolastica è il processo educativo pensato per realizzare il diritto allo studio di tutti gli alunni, compresi
quelli che si segnalano per disabilità, per la presenza di bisogni educativi speciali, per difficoltà di sviluppo, di
apprendimento o di socializzazione.
A tal scopo, la commissione opera per attivare percorsi utili al servizio degli alunni, attraverso:
GLI (Gruppo di lavoro sull’inclusione) che ha il compito di:
- rilevare i BES nell’Istituto;
- raccogliere e documentare interventi didattico-educativi posti in essere;
- istituire momenti di focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle
strategie/metodologie di gestione delle classi;
- rilevare, monitorare e valutare il livello di inclusività dell’Istituto;
- coordinare le proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze;
- elaborare una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività (P.A.I) riferito a tutti gli alunni con BES, da
redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno);
- formulare una ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche;
- inviare il piano al Collegio dei Docenti e ai competenti ufficio Provinciali e Regionali per la richiesta
di organico di sostegno;
- formulare al Dirigente Scolastico, nel mese di settembre, tenuto conto delle risorse assegnate alla
scuola, proposte di adattamento del piano in relazione alle risorse assegnate
GLHO (Gruppo di lavoro sull’Handicap operativo) che al primo incontro redige il PEI, condiviso con la
famiglia.
Incontri tra dirigenza, docenti e famiglia per la stesura del PDP.
Incontri con i docenti di sostegno e di classe a febbraio (verifica primo quadrimestre e aggiornamento PEI e
PDP) e a giugno (verifica e relazione finale).
Incontri di classe, interclasse e intersezione con i coordinatori.
Il GLP (Gruppo di Lavoro Permanente sul disagio) che, in collaborazione con i Servizi Minori del VII
Municipio, il N.A.E., l’ASL RMB, l’Associazione Albatros, la Casa dei Diritti, lavora sulla prevenzione e
gestione delle problematiche sociali e scolastiche degli alunni del nostro Istituto.
Redige progetti con il Comune e con lo Stato a favore dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità.
Organizza gli incontri con lo sportello d’ascolto tenuto dall’Associazione Albatros all’interno del nostro
Istituto.
E’ in rete con alcune scuole del VII Municipio.
DIDATTICA DELL’INCLUSIONE
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L’integrazione degli alunni con disabilità è un’attività che coinvolge soggetti diversi: insegnanti, famiglie, medici
specialisti, esperti; comporta la redazione di documentazioni specifiche, incontri con operatori esterni, consulenze.
Il presente documento intende offrire uno strumento utile agli insegnanti per gli adempimenti relativi all’integrazione e
consentire la pianificazione, nell’arco dell’anno scolastico, degli incontri collegiali e individuali dei soggetti coinvolti.
I gruppi di lavoro che si occupano dell’integrazione delle persone disabili nel nostro Istituto sono:
1. IL GRUPPO DI LAVORO SULL’INCLUSIONE (GLI)
Il GLI è un gruppo di studio e di lavoro che individua le linee guida per l’accoglienza degli alunni con disabilità.
Esse comprendono i criteri ai quali i GLHO operativi devono attenersi per la formulazione del PEI, predisponendo,
prima dell’inizio dell’anno scolastico, l’analisi della situazione ed individuando gli interventi e gli strumenti
necessari per l’inclusione degli alunni con disabilità.
E’ composto dal dirigente scolastico, la funzione strumentale di riferimento, gli insegnanti di sostegno, i
rappresentanti dei genitori, i rappresentanti degli operatori socio-sanitari.
2. IL GRUPPO DI LAVORO PERMANENTE SUL DISAGIO
Il GLP ha l’obiettivo di prevenire ed individuare, laddove presenti, forme di disagio; altresì appronta interventi
mirati all’individuazione e risoluzione delle problematiche emerse, tramite un osservatorio sui bisogni e sulle
problematiche scolastiche.
Attraverso l’articolazione coordinata di interventi efficaci su più fronti (Istituti Scolastici, docenti, alunni,
famiglie) è attivata un’azione di promozione del benessere psicosociale e del successo scolastico.
E’ composto dal referente Pari Opportunità, ASL RMB,Servizi Minori, N.A.E., Casa dei diritti sociali,
rappresentante dei genitori degli alunni con disabilità.
3. IL GLH – OPERATIVO (per ogni alunno con disabilità cm 258/83)
Il GLHO redige il PEI e collabora alla redazione del Profilo Dinamico Funzionale per i singoli alunni con disabilità. E’
composto dal Dirigente Scolastico, dagli insegnanti del consiglio di classe frequentata dall’alunno, dall’insegnante di
sostegno, dai genitori dell’alunno, dall’assistente per l’autonomia e la comunicazione e dagli operatori del Distretto
socio-sanitaro territoriale e/o quelli che hanno già in carico l’alunno.
Gli incontri con esperti e famiglie sono documentati e raccolti nel Registro Personale e nel libro della scuola
sull’handicap.
L’INTEGRAZIONE DELLE PERSONE
DISABILI A SCUOLA
“Norme, procedure, buona prassi”
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1. LA DIAGNOSI FUNZIONALE
E’ il documento che attesta la disabilità ai fini dell’integrazione scolastica.
E’ stilato dall’Unità Multidisciplinare dell’ASL al termine di un iter che comprende:
La segnalazione del caso, a cura della famiglia;
La diagnosi clinica che è effettuata dall’Unità Multidisciplinare dell’età Evolutiva dell’azienda ospedaliera;
La valutazione del deficit;
La sottoscrizione di un modulo da parte dei genitori;
La stesura a cura dell’Unità Multidisciplinare.
Tale documento è presente nel fascicolo personale dell’alunno ed è riservato, in quanto si riferisce a dati personali
sensibili, tutelati dalla legge sulla privacy.
Non è consentito fare fotocopie della D.F.
2. PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF)
E’ un documento di progettazione dell’integrazione che fa seguito alla diagnosi funzionale. E’ redatto in collaborazione
fra i genitori, i docenti curriculari e di sostegno, ASL e altre figure professionali che si occupano dell’alunno, per tutti
gli alunni con disabilità che frequentano la prima classe, il primo anno di scuola dell’infanzia e per tutti quelli che
vengono dichiarati in situazione di handicap per la prima volta.
Il PDF, che è un documento di ampio respiro, comprende la descrizione funzionale dell’alunno, l’analisi dello sviluppo
potenziale a breve e medio termine ed ha come riferimento i seguenti assi: cognitivo, affettivo – relazionale,
2. Al fine di regolamentare l’ingresso degli alunni nell’edificio scolastico e di predisporre adeguate misure di
vigilanza nelle aree accessorie e pertinenziali dell’edificio, si dispone la chiusura dei cancelli esterni a ciascun plesso
fino all’orario stabilito annualmente in base alle esigenze rilevate.
I genitori degli alunni sono invitati ad un costante ed attento controllo dei propri figli fino all’effettiva presa in
consegna degli stessi da parte del personale scolastico, prevista per le ore 8,20.
Tale orario è coincidente con il suono della campana e l’apertura della porta a vetri d’accesso alla struttura
scolastica.
3. All’ingresso gli alunni devono attendere l’apertura dei portoni che verrà effettuata dagli operatori scolastici
all’orario stabilito.
4. Scuola Primaria: l’ingresso è alle ore 8,20 e l’uscita alle ore 16,20. I docenti accompagneranno gli alunni
all’uscita e li riconsegneranno personalmente ai genitori o a persona maggiorenne da loro delegata per iscritto.
In casi particolari gli alunni potranno entrare a scuola non oltre le 10,00 ed uscire non oltre le 14,30.
5. Scuola Secondaria di I grado: l’ingresso è alle ore 8,20. L’uscita è alle ore 14,20 per le classi a tempo ridotto;
alle ore 16,20 ad esclusione del venerdi per il tempo lungo. I docenti accompagneranno gli alunni all’uscita fino al
cancello principale d’accesso alla sede accertandosi preventivamente della avvenuta sottoscrizione della convenzione
concordata con le famiglie che consente l’uscita autonoma dell’alunno al termine delle attività didattiche. Nelle more
della firma dell’atto di cui sopra o nell’eventualità che i genitori non abbiano firmato il medesimo atto sarà cura del
docente la riconsegna dello stesso al genitore e/o a persona da lui delegata.
6. Gli alunni sono invitati a rispettare scrupolosamente l’orario di inizio delle lezioni. E' tollerabile l'occasionale
ritardo di dieci minuti sull'orario di entrata.
Ogni ritardo, per ogni ordine di scuola, che superi i dieci minuti di tolleranza, verrà segnato dai docenti sul registro di
classe e dovrà essere giustificato dalla famiglia. Si rammenta che secondo quanto disposto dall’art.11 del D.Lgs
59/2004 per la scuola secondaria di primo grado “ai fini della validità dell’anno scolastico per la valutazione degli
allievi è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato di cui ai commi 1 e 2 dell’art. 10.
7. L'alunno, dopo 5 ritardi nell'entrata, per essere riammesso a scuola, dovrà ottenere l'autorizzazione del
Dirigente Scolastico/ collaboratore dello stesso o dei fiduciari di plesso.
8. Poiché per la tutela del minore è necessario il subentro reale o potenziale dei genitori, qualora questi non
potessero essere presenti al ritiro del proprio figlio, sono invitati a compilare il modulo per l’uscita autonoma (per gli
allievi della scuola secondaria di primo grado)
9. I docenti, in caso di mancato ritiro occasionale dell’alunno non autorizzato all’uscita autonoma cercheranno di
contattare i genitori o la persona delegata per provvedere al ritiro;
10. L’alunno potrà usufruire di 5 permessi in entrata e 5 in uscita a quadrimestre . Dopo 5 ritardi nell’entrata, per
essere riammesso a scuola dovrà ottenere l’Autorizzazione del Dirigente Scolastico/collaboratore vicario o del
fiduciario di plesso, previa comunicazione da parte del docente titolare di classe;
11. Reiterati ritardi (max 5) nel ritiro degli alunni da parte dei genitori dovranno essere giustificati direttamente in
Direzione. In caso di ritardo dei genitori, i docenti sono comunque responsabili degli alunni sino all'arrivo dei
medesimi, coadiuvati dai collaboratori scolastici che, in caso di necessità, verranno incaricati dalla segnalazione in
segreteria, che provvederà alla comunicazione telefonica alla famiglia . In ogni caso, qualora il ritardo superi i 30 minuti
potrà essere interessata la Polizia Municipale.
Cambio dell’ora e spostamenti 1. Al cambio turno, lasciare la classe, al suono della campanella o all’ora prevista per la sostituzione e, senza
attardarsi, recarsi nella classe in cui si deve prendere servizio.
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2. Se il suono della campanella o il momento della sostituzione coincide con la fine del proprio turno di lavoro o
con l’inizio di un’ora di intervallo (ora di buco), attendere in classe l’arrivo del collega ed assicurare il massimo della
sorveglianza.
3. Durante gli spostamenti delle classi all’interno e all’esterno dell’edificio scolastico, per raggiungere aule
speciali o la palestra, gli alunni si devono attenere scrupolosamente alle indicazioni del docente responsabile.
4. Se vengono svolte attività che richiedono l’uso di spazi esterni e/o vicini all’aula per gruppi di alunni, il
docente deve garantire la sorveglianza dei gruppi con il supporto dei collaboratori o quantomeno deve poter avere il
controllo delle zone in cui sono dislocati i ragazzi.
5. Nei bagni la vigilanza spetta ai collaboratori scolastici, se presenti, compatibilmente con il diritto alla privacy,
o del personale con incarico di assistenza agli alunni diversamente abili per bisogni a questi collegati.
6. Gli alunni che si recano in palestra o nei laboratori o in altri ambienti per attività alternative, devono essere
accompagnati all’andata e al ritorno dai docenti che fanno uso di quei locali.
7. La sorveglianza nella palestra è affidata all’insegnante; grande attenzione si porrà agli incidenti in corso di
attività sportiva, dando il giusto spazio anche agli infortuni lievi che possono sembrare di secondaria importanza.
Vigilanza durante Mensa, Ricreazione, Gioco
1. L'orario dedicato alla mensa rientra a tutti gli effetti nelle attività educative e didattiche previste dalla
normativa vigente (CCNL 2006-2009, D. Lvo n. 59 del 19 febbraio 2004, art. 7 c.4 e Circolare n. 29 del 5 marzo 2004).
La vigilanza sugli alunni nei periodi di mensa e di dopo mensa è affidata ai docenti in servizio.
2. I docenti che lasciano le classi al termine della mattinata nei giorni di mensa, devono assicurarsi che i propri
alunni che usufruiscono della mensa vengano presi in carico dai docenti assegnati al servizio durante tale periodo.
3. Per la scuola primaria e la secondaria di primo grado sono previsti due intervalli: uno per la ricreazione e uno
per il dopo mensa, essi avvengono sotto la stretta vigilanza dei docenti in servizio sulle classi; se il gruppo viene
accompagnato in cortile o in altri spazi, la sorveglianza va garantita dal docente accompagnatore definendo
preventivamente con gli alunni le zone di spostamento consentito, rimanendo sempre e comunque nel cono visivo delle
insegnanti.
Si rammenta che non è consentita la sosta sotto gli alberi ad alto fusto ed è pertanto utile razionalizzare lo spazio
esterno.
4. Durante l’intervallo gli studenti potranno uscire dall’aula per recarsi in bagno autonomamente non più di uno
alla volta, dopo aver chiesto il permesso al docente e sotto la sorveglianza, laddove possibile, anche del personale
ausiliario.
5. Comportamenti prevedibili come fonte di rischio vanno impediti in particolare va evitato che vengano
effettuati giochi potenzialmente pericolosi; è vietato l’uso del gioco del calcio; i ragazzi non possono autonomamente
spostarsi da un piano all’altro. Al termine dell’intervallo lo stesso docente riaccompagna gli alunni in classe.
Durante l’attività didattica 1. Durante le ore di lezione non è permesso agli insegnanti allontanarsi dalla propria aula.
2. Per assenza breve e momentanea del docente dall’aula, va assicurata la sorveglianza del collaboratore sul
piano.
3. Va segnalata ai responsabili di plesso un’eventuale improvvisa necessità di sostituzione con altro docente.
4. La vigilanza sui minori diversamente abili, che risultino particolarmente imprevedibili nelle loro azioni ed
impossibilitati ad autoregolamentarsi, deve essere sempre assicurata dal docente di sostegno o dall’assistente ad
personam assegnato dal Comune o dal docente della classe che, in caso di necessità, potrà essere coadiuvato da un
collaboratore scolastico.
5. Inviare gli alunni ai servizi durante le ore di lezione solo in caso di reale necessità e per il tempo strettamente
occorrente, dopo essersi assicurati della collaborazione del personale del reparto nella sorveglianza soprattutto di quegli
alunni già noti per il comportamento “imprevedibile”;
6. Qualora i docenti ritengono utile invitare in classe altre persone in qualità di “esperti” a supporto dell’attività
didattica chiederanno, di volta in volta, l’autorizzazione al collaboratore del Dirigente o al Dirigente, compilando il
modulo presente in segreteria ed invitando l’eventuale esperto a fare lo stesso, il medesimo ai sensi del DPR 313/2002,
(Testo unico in materia di casellario giudiziale) cosi come integrato dall’art.2 del D.lgs 39 del 4 marzo 2014, compilerà
il modulo di autodichiarazione. Gli “esperti” permarranno nei locali scolastici per il tempo necessario per
l’espletamento delle loro funzioni. In ogni caso la completa responsabilità didattica e la vigilanza sulla classe resta del
docente.
7. Non consentire per nessun motivo (fotocopie, telefonate, informazioni, etc.) agli alunni di raggiungere da soli i
diversi punti della scuola; è vietato far scendere gli alunni per recuperare materiale o altro portato dai genitori; le
fotocopie vanno programmate in anticipo ed effettuate nelle ore di buco o fuori dell’orario di servizio;
8. Durante le ore di lezione i docenti non possono ricevere i genitori, solo in caso di colloquio urgente e
inderogabile, si affiderà momentaneamente la classe ai collaboratori di piano, previa autorizzazione del dirigente,
collaboratore vicario o referente di sede.
In relazione al profilo di responsabilità per mancata vigilanza, ma anche in considerazione degli aspetti pedagogici,
deve essere assolutamente evitato ogni allontanamento temporaneo degli alunni dalla classe per motivi disciplinari; il
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ricorso alla Dirigenza per problemi di ordine disciplinare, inoltre, va contenuto al massimo, giacchè se da un lato
ostacola il complesso e difficile lavoro di dirigenza, dall’altro provoca nell’alunno la convinzione di una impotenza
educativa da parte dei docenti che può costituire rinforzo di condotte errate in situazioni di difficoltà.
Vigilanza degli alunni in caso di sciopero 1. In caso di sciopero, sia il personale docente, sia il personale collaboratore scolastico, hanno il dovere di
vigilare su tutti gli alunni presenti nella scuola rientrando tale servizio tra le misure idonee a garantire i diritti essenziali
dei minori (Parere del Consiglio di Stato del 27/01/1982).
2. 5 giorni prima di ogni azione di sciopero (o comunque non appena la scuola ne avrà ricevuto comunicazione)
sarà inviato avviso alle famiglie con indicazione delle modalità del servizio per il giorno dello sciopero, sulla base delle
dichiarazioni preventive e volontarie dei docenti.
3. In mancanza delle comunicazioni preventive e volontarie dei docenti non potrà essere organizzato in anticipo
alcun servizio, pertanto i genitori saranno invitati a verificare l'effettivo ingresso dei ragazzi, in quanto la scuola non è
in grado di stabilire anticipatamente le analitiche modalità del servizio per ciascuna classe.
4. Qualora non si verifichino condizioni di ragionevole sicurezza i collaboratori scolastici provvederanno ad
inoltrare comunicazione alla segreteria che avrà il compito di contattare le famiglie per invitarle a prelevare il figlio da
scuola per tutta la mattinata (o per l'orario preventivamente comunicato).
5. Il personale che si troverà nella classe di un docente che sta scioperando non potrà effettuare alcuna lezione ma
si atterrà alla stretta vigilanza della scolaresca.
Compiti di vigilanza supportati dai Collaboratori Scolastici 1. I collaboratori scolastici, secondo organizzazione disposta da DSGA, cooperano con i docenti nel servizio di
vigilanza durante l’ingresso, l’uscita e tutto l’orario scolastico, secondo incarichi specifici ricevuti e zone/aule di
pertinenza specifica;
2. I collaboratori scolastici sono tenuti a partecipare alle prove di evacuazione per emergenza, secondo compiti e
informazioni ricevuti dall’Istituto, da RSPP, ASPP, RLS.
3. Devono vigilare sugli alunni loro affidati in caso di particolare necessità e urgenza: classi scoperte, infortuni,
malessere, alunni diversamente abili.
4. Uscite anticipate di alunni richiedono la sorveglianza dei collaboratori: essi verificheranno la presenza dei
genitori o di maggiorenni delegati che attendono l’alunno.
5. Durante l’orario scolastico, in caso di comportamenti scorretti, i collaboratori possono richiamare gli alunni
con forme consone e proporzionate all’episodio, tenendo presente che deve comunque trattarsi di un’azione educativa e
non repressiva; segnaleranno sempre e in modo riservato la circostanza ai docenti;
6. Terminate le lezioni, i collaboratori verificano che nessuno degli alunni si trattenga e/o rientri
immotivatamente all’interno del cortile o dell’edificio.
7. I cancelli d’accesso ai cortili devono essere costantemente chiusi durante le lezioni;
8. Nelle fasce orarie d’ingresso e uscita degli alunni, e nei momenti prossimi all’accesso del mezzo portavivande i
cancelli, aperti, saranno custoditi dai collaboratori scolastici.
9. I Collaboratori Scolastici sono tenuti all’identificazione e al trattenimento in atrio delle persone esterne che si
presentano negli edifici durante l’orario scolastico per accedere alle aule senza permesso del Dirigente/ Collaboratore o
dei fiduciari di plesso.
10. I collaboratori scolastici sono tenuti a verificare presso segreteria il mandato di eventuali tecnici chiamati dalla
scuola o Comune per interventi straordinari o di manutenzione degli edifici, degli arredi, delle attrezzature, dei sussidi e
faranno firmare loro l’ingresso e l’uscita nel libro all’uopo destinato.
Assenze Alunni 1. Qualora si verifichino assenze prolungate e non giustificate, i docenti devono provvedere a richiedere alle
famiglie le informazioni necessarie.
2. Gli insegnanti della 1° ora sono permanentemente delegati al controllo delle giustificazioni e alla relativa
trascrizione sul registro di classe.
3. I coordinatori e referenti di plesso segnaleranno tempestivamente al Dirigente Scolastico eventuali irregolarità.
4. Delle assenze ripetute e frequenti saranno informate le famiglie. Per un’assenza della durata di oltre 5 giorni o
più, dovuta a motivi di salute è obbligatorio allegare alla giustificazione un certificato medico. Gli studenti che il giorno
dopo un’assenza non portano la giustificazione sono ammessi in classe con riserva e il giorno successivo potranno
entrare a scuola solo se provvisti di giustificazione.
Utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici. 1. Si ricorda che ai sensi della normativa vigente è vietato l’uso di cellulari e di dispositivi elettronici sia per gli
studenti e che per i docenti, se non finalizzato ad attività didattiche previste in sede di programmazione. L’Istituto
scolastico non si ritiene responsabile di eventuali smarrimenti di telefoni e/o apparecchi elettronici non autorizzati.
77
2. Agli alunni che venissero sorpresi con apparecchiature elettroniche in funzione, queste saranno sequestrate dai
docenti e riconsegnate solo al genitore dall’Ufficio di vicepresidenza.
3. Anche gli insegnanti sono tenuti al rispetto di tale disposizione, in quanto le lezioni non possono essere
interrotte da problemi personali. Ogni abuso deve essere comunicato immediatamente in Presidenza.
4. Per quanto concerne l’utilizzo di Internet, esso è possibile solo in riferimento alle attività didattiche o alla
formazione. Si precisa che il Dirigente ha la facoltà di controllare la navigazione effettuata.
Colloqui Genitori – Docenti
1. Non è consentito ricevere i genitori durante le lezioni.
2. Sarà possibile, per esigenze educativo/didattiche richiedere colloqui con le famiglie al di là dei Consigli e
delle riunioni programmate, facendone espressa richiesta al Dirigente scolastico o suo delegato. Si rammenta che in
occasione di colloqui, riunioni di OO.CC., consegna di documenti di valutazione non è consentita la presenza di minori
all’interno della struttura scolastica.
3. Al fine di organizzare efficacemente il servizio ed evitare conflitti e incomprensioni il personale è tenuto ad
astenersi dal fornire comunicazioni alle famiglie diverse da quelle inviate dal Dirigente.
4. In tutti i casi di sospensione delle lezioni e delle attività, verranno predisposti a cura della Segreteria o dei
collaboratori di plesso cartelloni informativi da affiggere agli ingressi della scuola.
5. I consigli di classe/interclasse/intersezione devono essere snelli ed efficaci sarà il coordinatore/insegnante di
classe, che provvederà ad una sintetica relazione riferita all’andamento della classe, alle problematiche ed alle
iniziative.
6. Compito precipuo del coordinatore è quello di far si che la discussione verta esclusivamente sui punti all’odg e
che sia evitata ogni forma di riferimento a casi personali, anche di docenti, soprattutto se assenti.
Norme di comportamento per la sicurezza. 1. Nella scuola si pone particolare attenzione alla tutela della salute e della sicurezza degli alunni e di tutti i
lavoratori. A tal fine si adottano misure per l’informazione e la formazione nonché attività di prevenzione per la
sicurezza.
2. Per motivi di sicurezza un collaboratore scolastico deve essere sempre disponibile, laddove possibile, su ogni
blocco dell’edificio scolastico durante le ore di lezione.
3. Durante l’intervallo e tutte le attività ricreative, all’interno o all’esterno dell’edificio sono vietati i giochi
violenti, pericolosi o non ben organizzati, che possono pregiudicare l’incolumità degli alunni.
4. I docenti devono vigilare su tutto lo spazio di libero movimento concesso agli alunni, particolare attenzione
dovrà essere posta nei punti e nei momenti con rischio specifico:
transito o sosta nelle scale e/o luoghi a rischio di caduta:
i movimenti delle classi o gruppi di alunni debbono essere seguiti in modo da evitare eccessivi affollamenti,
corse, spinte ecc;
presenza di porte, finestre, armadi ecc dotati di vetri fragili;
prossimità a dislivelli non sufficientemente protetti: gradini scivolosi, ballatoi, pianerottoli, davanzali, ringhiere
ecc;
locali con sporgenze, spigoli vivi, radiatori non incassati, finestre con apertura interna;
in particolare in direzione di possibili rischi (pali, pilastri, finestre, caloriferi, gradini, alberi, recinzioni,
cancelli, sconnessioni del terreno ……).
5. Nei confronti degli alunni diversamente abili o che manifestino specifici ed accertati comportamenti di rischio
tali comportamenti dovranno essere portati all’attenzione del consiglio di interclasse/classe/ e segnalati al Dirigente per
l’adozione di ogni eventuale provvedimento straordinario.
6. I docenti sono tenuti a segnalare immediatamente eventuali situazioni di pericolo e a sospendere attività, uso
di spazi, attrezzature o materiale non idoneo alla sicurezza degli alunni.
7. Tutto il personale è obbligato a comunicare ai collaboratori del Dirigente o al Dirigente stesso ogni eventuale
fattore o comportamento a rischio sopraggiunto o non rilevato.
8. In caso di rischio immediato il personale presente deve urgentemente provvedere ad isolare ed interdire l’area
interessata dalla situazione di rischio; successivamente ne viene data comunicazione al Dirigente Scolastico per i
provvedimenti conseguenti.
9. Per favorire l’interiorizzazione dei comportamenti corretti, da parte degli alunni, i temi della sicurezza sono
contestualizzati nella programmazione educativo-didattica. Gli insegnanti, periodicamente, forniscono informazioni e
istruzioni agli alunni sui fattori di rischio, di natura strutturale o comportamentale, presenti nei locali scolastici.
10. Tutto il personale, anche supplente, i soggetti e i visitatori esterni sono tenuti a prendere visione del piano di
evacuazione d’emergenza, della cartellonistica e di ogni altro documento contenente informazioni o istruzioni in ordine
alla sicurezza scolastica.
11. Il personale scolastico è obbligato a partecipare:
alle esercitazioni di evacuazione d’emergenza;
ove previsto, alle iniziative di formazione/informazione sui temi della sicurezza.
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Organizzazione aule 1. Tutto il personale è tenuto a verificare che ogni aula sia ben disposta e sicura per l’accoglienza degli alunni:
tutti sono tenuti alla segnalazione di elementi di rischio.
2. L’insegnante deve segnalare tempestivamente eventuali guasti o danni notati nel materiale, nelle
apparecchiature e nei laboratori.
3. Non possono accedere alle aule persone estranee (tecnici, genitori ecc.), se non previa autorizzazione del
Dirigente Scolastico.
Somministrazione Farmaci 1. Come precisato dalle Raccomandazioni ministeriali per la somministrazione di farmaci a scuola del
25.11.2005, è fatto divieto agli insegnanti di somministrare farmaci agli allievi senza preventiva autorizzazione da parte
di questo ufficio.
2. Nel caso di farmaci salvavita o che richiedono una somministrazione in orario scolastico, i genitori devono fare
richiesta alla scrivente e seguire la procedura di autorizzazione indicata nelle sopracitate raccomandazioni.
3. La richiesta di autorizzazione deve essere fatta anche dai genitori che vogliano accedere ai locali della scuola
per somministrare direttamente il farmaco.
4. Nel caso di emergenze, come indicato nell’art. 5: “Resta prescritto il ricorso al Sistema Sanitario Nazionale di
Pronto Soccorso” nei casi in cui si ravvisi l’inadeguatezza dei provvedimenti programmabili secondo le presenti linee
guida ai casi concreti presentati, ovvero qualora si ravvisi la sussistenza di una situazione di emergenza.
Fotocopie 1. Si ricorda che la legge n. 633 del 22 aprile 1941 Art. 171 lettera a) prevede sanzioni penali per chi, senza
averne diritto, a qualsiasi scopo, riproduce un’opera d’altri.
2. E’ inoltre il caso di riflettere sull’uso che spesso viene fatto del materiale didattico fotocopiato. E’ certamente
maggiore la valenza educativa e didattica di un lavoro manoscritto che obbliga a tempi più estesi di esecuzione
potenziando nel contempo la memorizzazione.
3. Il compito di produrre fotocopie è affidato esclusivamente al collaboratore scolastico.
4. La richiesta dovrà essere effettuata dal docente con congruo anticipo consentendo al personale di organizzare
il proprio lavoro.
Obblighi dei Dipendenti - Codice Disciplinare – Codice di Comportamento 1. Ai sensi del comma 9 dell’art. 94 del CCNL del comparto scuola 29 novembre 2007, si informa che il codice
di comportamento, il codice disciplinare e gli obblighi del dipendente sono pubblicati all’albo del sito della scuola, e
all’albo dei singoli plessi.
1. La presa visione della presente circolare costituisce presa visione di tali documenti.
Incompatibilità, cumulo di impieghi e di incarichi
1. Si ricorda alle SS.LL. che la normativa vigente fissa regole precise circa la compatibilità dell’impiego alle
dipendenze di una P.A. con altri impieghi e incarichi. In particolare, l’art. 53 del D. Lgs. 30 marzo 2001, n° 165,
(“Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle ammnistrazioni pubbliche”), al comma 7° stabilisce
che “i dipendenti pubblici non possono svolgere incarichi retribuiti che non siano stati conferiti o previamente
autorizzati dall’amministrazione di appartenenza.”
2. Il precedente comma 6° chiarisce che “incarichi retribuiti... sono tutti gli incarichi, anche occasionali, non
compresi nei compiti e doveri di ufficio, per i quali è previsto, sotto qualsiasi forma, un compenso.”, escludendo
dall’applicazione della norma i compensi derivanti dalle seguenti attività tassativamente elencate:
a. dalla collaborazione a giornali, riviste, enciclopedie e simili;
b. dalla utilizzazione economica da parte dell’autore o inventore di opere dell’ingegno e di invenzioni industriali;
c. dalla partecipazione a convegni o seminari;
d. da incarichi per i quali è corrisposto solo il compenso delle spese documentate;
e. da incarichi per lo svolgimento dei quali il dipendente è posto in posizione di comando o fuori ruolo;
f. da incarichi conferiti dalle organizzazioni sindacali a dipendenti presso le stesse distaccati o in aspettativa non
retribuita.
3. Tutto ciò premesso, anche ai fini degli adempimenti di cui allo stesso articolo 53 e
riguardanti la c.d. anagrafe delle prestazioni, le SS.LL. sono tenute, al ricorrere dei presupposti di fatto (
e cioè qualora svolgano un’attività o un incarico retribuito non rientrante nel precedente elenco), a richiedere a questa
Direzione le autorizzazioni prescritte.
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Partecipazione alle attività Collegiali previste dal Piano Annuale. 1. Eventuali assenze debitamente motivate e documentate, devono essere comunicate per iscritto al Dirigente
Scolastico.
2. I docenti in servizio anche in altri Istituti Scolastici sono tenuti a concordare ad inizio anno scolastico con il
Dirigente scolastico per il tramite dei fiduciari di plesso, il calendario degli impegni collegiali da effettuare durante il
corso dell’anno scolastico.
3. Le ore di impegno saranno computate in proporzione alle ore di servizio effettuate nei vari Istituti.
4. Nel verificarsi di situazioni in cui il docente, che ha prestato regolare servizio al mattino, sia impossibilitato a
partecipare a riunioni di Organi Collegiali o di programmazione previste per il pomeriggio, occorrerà preventiva
comunicazione e quindi segnalazione scritta e documentata per l’assenza.
Documentazione 1. Si raccomanda una cura puntuale della documentazione (registri cartacei ancora in uso, registri elettronici e
verbali dei consigli di classe, interclasse e intersezione).
2. Dalla documentazione suddetta dovranno risultare evidenti le strategie metodologiche e didattiche messe in
atto da ogni docente per supportare il percorso formativo degli alunni, gli interventi individualizzati e i progetti messi in
atto, le osservazioni sistematiche sugli alunni, sul loro comportamento e sul rendimento scolastico. Sono considerati
documenti scolastici anche i quaderni le schede, e comunque tutti gli elaborati degli alunni che devono essere
regolarmente corretti e riconsegnati agli stessi. Tutti i documenti scolastici sono vincolati alla normativa sulla privacy:
D.Lgs 196/2003.
3. Tutti i documenti e le segnalazioni interne che riguardano alunni devono riportare per intero nome e cognome
dell’allievo ( da evitare la sola sigla), cosi come tutti i documenti che si presentano devono riportare la firma in calce, in
originale, dei docenti interessati.
4. Si rammenta che, come da sentenze della Corte di Cassazione, il registro di classe è l’unico documento fide
facente e che il suo smarrimento obbliga ad una formale denuncia presso le Forze dell’Ordine.
5. I verbali dei consigli di classe e dei consigli di interclasse debbono essere elaborati e consegnati al Dirigente
Scolastico per tramite dei fiduciari di plesso o del primo collaboratore, entro 5 giorni dalla data delle sedute. Essi
devono avere le seguenti caratteristiche chiarezza, completezza, ordine, esaustività e devono consentire di comprendere
appieno quanto avvenuto o detto.
Circolari e modalità di trasmissione 1. Procedere alla lettura delle comunicazioni e delle disposizioni contenute nelle circolari mediante il quotidiano
controllo dell’apposito registro e del sito web che è in via di configurazione.
2. Si ricorda che le circolari corrispondono ad ordini di servizio a tutti gli effetti normativi e la pubblicazione
rappresenta un obbligo alla loro osservanza; il Dirigente Scolastico ne risponde per quanto concerne la legittimità
dell’ordine impartito, mentre il docente ne risponde per quanto concerne l’esecutività dello stesso. L’apposizione della
firma sulla circolare per presa visione è d’obbligo. In ogni caso tutte le circolari e gli avvisi inseriti nei registri,
depositati presso le varie sedi della scuola e consegnate ai coordinatori di plesso, si intendono regolarmente notificate a
tutto il personale. Compito dei coordinatori di plesso è la loro diffusione e la supervisione delle firme apposte.
3. Accertarsi che gli alunni sul diario/quaderno abbiano correttamente scritto tutte le comunicazioni relative a
scioperi, assemblee sindacali e modifiche al normale svolgimento delle lezioni e contestualmente annotare sul registro
di classe per il docente del giorno successivo in servizio alla prima ora la disposizione di procedere al controllo delle
firme.
Tutela Dati Personali - Privacy 1. Con l’entrata in vigore del Decreto L.vo 196 del 30.06.2003 sulla riservatezza e tutela dei dati personali, non è
consentito utilizzare, diffondere, trattare, al di là dei compiti istituzionali, i dati relativi rispettivamente ad alunni,
insegnanti, personale ATA.
2. Il personale docente (così come quello non docente e quello ausiliario) è tenuto al segreto d’Ufficio, ossia non
può dare a chi non ne abbia diritto, informazioni o comunicazioni relative ad operazioni amministrative di qualsiasi
natura ed a notizie delle quali sia venuto a conoscenza durante il servizio; bisogna prestare particolare attenzione
affinchè le informazioni date alle famiglie avvengano in luogo protetto, così come le informazioni che i docenti si
scambiano devono essere date in forma protetta dall’ascolto di alunni o personale non incaricato al trattamento dei dati.
3. Ai sensi dell’art. 13 del D. L.vo 196/2003 i dati personali forniti alla scuola verranno trattati esclusivamente
per fini istituzionali e necessari per la gestione giuridica ed economica del rapporto di lavoro.
4. I docenti di sostegno sono tenuti alla riservatezza di tutti gli atti relativi alla documentazione di ogni singolo
alunno certificato; gli stessi potranno prendere visione della documentazione, per tramite della F.S. all’uopo preposta o
del referente, presso l’Ufficio di Dirigenza.
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Divieto di Fumo negli ambienti scolastici 1. Considerata l'estrema importanza della materia finalizzata alla tutela della salute, si intende disciplinare il
divieto di fumo in tutti gli ambienti del luogo di lavoro, ai sensi delle seguenti normative:
- Legge n. 584 dell' 11 novembre 1975;
- Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 dicembre 1995;
- Circolare del Ministro della Sanità n. 4 del 28 marzo 2001;
- Art. 52, comma 20, della Legge n. 448 del 2001 (legge finanziaria 2002);
- Art. 51 della Legge n. 3 del 16 gennaio 2003;
- Art. 6 del Decreto-legge n. 32 del 3 marzo 2003;
- Circolare del Ministero della Salute del 17 dicembre 2004;
- Art. 1, comma 189 della Legge n. 311 del 30.12.2004 (legge finanziaria 2005).
- ordinanza 26.7.2013 del ministero della salute (G.U. Serie Generale, n. 176 del 29 luglio 2013)
- Decreto legge 12.9.2013 n.104
2. La disposizione in cui vige il divieto di fumo è estesa alle aree di pertinenza degli edifici scolastici (comprese
le zone esterne) ed a tutti i locali in uso a qualsiasi titolo nelle strutture scolastiche, ivi compresi i vani di transito e
quelli adibiti a servizi igienici.
3. Il divieto si applica: ai dipendenti, agli utenti e a chiunque frequenti a qualunque titolo i locali della scuola.
4. Si informa il personale che tale divieto è esteso anche all’utilizzo delle c.d. “sigarette elettroniche”
5. L'infrazione al divieto è punita con sanzione amministrativa pecuniaria, il cui importo, già stabilito dall'art. 7
della L. 584/1975, come modificato dall'alt. 52, comma 20 della L. 448/2001, è stato ulteriormente aumentato del 10%
dalla L. n. 311/2004, art. 1, comma 189 (legge finanziaria 2005).
6. La misura della sanzione attualmente va da un minimo di 27,50 Euro, fino a un massimo, in caso di recidive,
di 275,00 Euro, ed è raddoppiata qualora la violazione sia commessa alla presenza di una donna in stato di gravidanza o
di bambini fino a 12 anni.
Divieti personale docente e ATA Si ricordano in particolare i divieti:
o di utilizzo dei telefonini durante le ore di servizio;
o di utilizzo di software riprodotti illegalmente per lo svolgimento delle attività didattiche
o di utilizzo improprio dei laboratori.
o di utilizzo di fornellini per il caffè e/o altri apparecchi sprovvisti di marchio CE e dichiarazione di conformità
non preventivamente autorizzati.
o di installazione di programmi e/o applicazioni pirata sui pc della scuola
Fascicoli personali alunni 1. I fascicoli personali degli alunni sono a disposizione: vanno richiesti all’Ufficio della segreteria e possono
essere solo consultati in sede, senza estrarre copia dei documenti a protocollo riservato.
2. Per quanto concerne i fascicoli del sostegno, dovranno essere richiesti alle F.S. all’uopo preposte che
comunicheranno la richiesta direttamente al D.S. e concorderanno con il medesimo l’accesso alla documentazione.
Diffusione materiale propagandistico e commerciale.
1. E’ fatto divieto svolgere attività propagandistica e commerciale nell’ambito della scuola.
2. La distribuzione di materiale deve essere autorizzata preventivamente dal Dirigente Scolastico.
Altre disposizioni organizzative specifiche che tengano conto delle differenti realtà dei plessi potranno integrare tale
Regolamento su proposta degli Organi Collegiali, con ratifica del Dirigente Scolastico
La presente nota è affissa all'albo di ogni plesso e ne è raccomandata la lettura a tutto il personale di ruolo e ai supplenti
che nel corso dell'anno presteranno servizio nell'Istituto. Il personale di segreteria si premurerà di ricordare l'impegno
suddetto a tutto il personale che sarà assunto a tempo determinato. I fiduciari di plesso ed i coordinatori di attività di
plesso avranno cura di fare in modo che tutti si attengano alle presenti disposizioni.
Riammissione a scuola di alunni in corso di infortunio La riammissione a scuola degli alunni in corso di infortunio potrà avvenire soltanto dietro autorizzazione del Dirigente
Scolastico, a seguito della richiesta prodotta dal genitore dell’alunno infortunato.
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(Il presente documento viene sottoscritto all’inizio dell’anno scolastico, per gli alunni iscritti alla classe prima) a.s. 2015-2016
Premessa
“L’educazione deve tendere allo sviluppo della personalità, dei talenti, delle abilità mentali
E fisiche; allo sviluppo del rispetto per i diritti umani e per le libertà fondamentali; alla
Preparazione ad una vita responsabile in una società libera, in uno spirito di comprensione,
di pace, di tolleranza, uguaglianza fra i sessi e amicizia tra tutti i popoli, grupi etnici,
nazionali e religiosi; allo sviluppo del rispetto per l’ambiente naturale”
Convenzione ONU 1989
Il Patto Educativo di Corresponsabilità, (PEC) è un documento importante che per la prima volta mette in evidenza
il contratto educativo tra scuola e famiglia . L’obiettivo del patto educativo, vincolante con la sua sottoscrizione, è
quello di impegnare le famiglie , fin dal momento dell’iscrizione, a condividere con la scuola i nuclei fondanti
dell’azione educativa (nota ministeriale del 31/07/2008). E’ una vera e propria alleanza al centro della quale ci sono i
giovani, e tutti insieme, genitori, docenti, dirigente, personale ATA, pur con ruoli diversi, sono chiamati ad impegnarsi
per un obiettivo comune: il bene dei ragazzi, offrendo loro le migliori condizioni per una crescita sana.
I genitori devono, inoltre, essere consapevoli che le infrazioni disciplinari dei propri figli (le infrazioni e i conseguenti
provvedimenti disciplinari sono reperibili nel regolamento di Istituto) possono dar luogo a sanzioni ispirate alla
riparazione del danno (art. 4 comma 5 del DPR 249/1998, modificato dal DPR 235/2007).
Il Dirigente Scolastico, quale rappresentante dell’istituzione scolastica, assumerà l’impegno affinché i diritti dei genitori
e degli studenti siano pienamente garantiti.
Patto Educativo di Corresponsabilità
1. Visto il DM n. 5843/A3 del 16 ottobre 2006 “Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità”;
2. Visto il DM n. 16 del 5 febbraio 2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la
prevenzione del bullismo”; 3. Visto il DM n. 30 del 15 marzo 2007 “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo dei telefoni
cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari,
dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”;
L’istituzione scolastica, i genitori, gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Via G. Messina”, sottoscrivono il
seguente PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
I Docenti si impegnano a:
Creare un clima scolastico sereno in cui stimolare il dialogo favorendo la conoscenza e il rapporto reciproco fra
studenti, l’integrazione, l’accoglienza, il rispetto di sé e degli altri, coetanei e adulti.
Valorizzare i comportamenti positivi degli alunni e intervenire con fermezza e con volontà di recupero, ne i
confronti di chi assume comportamenti negativi.
Incoraggiare e gratificare la creatività di ognuno, favorendo anche la capacità di iniziativa, di decisione e di
assunzione di responsabilità.
Pianificare il proprio lavoro, condividendo con gli alunni tappe, metodi e mete, facendo sì che l’alunno possa
essere costruttore e protagonista del proprio sapere, nel rispetto della libertà d’insegnamento.
Cogliere e promuovere la valenza formativa della valutazione, comunicando a studenti e genitori con chiarezza
i risultati delle verifiche scritte e orali.
Comunicare con le famiglie, informandole sull’andamento didattico-disciplinare degli studenti.
Pianificare il proprio lavoro, in modo da prevedere anche attività di recupero e sostegno.
Esplicitare fin dall’inizio dell’anno scolastico le richieste e le sanzioni eventuali per chi trasgredisce le regole.
Salvaguardare l’incolumità fisica e psicologica degli alunni.
Rispettare gli alunni, le famiglie e il personale della scuola.
Conoscere e rispettare il Regolamento d’Istituto.
Essere presenti a scuola in orario, vigilando in qualsiasi momento della giornata.
Non usare il cellulare in classe.
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
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La famiglia si impegna a:
Motivare i ragazzi allo studio e all’apprendimento, seguendoli nel percorso scolastico e valorizzando il loro
lavoro.
Collaborare al progetto formativo partecipando, con proposte e contributi critici, a riunioni, assemblee, consigli
di classe colloqui.
Rispettare le scelte educative e didattiche dell’insegnante.
Riconoscere l’autorevolezza dell’insegnante.
Rivolgersi ai docenti in presenza di problemi educativi, didattici o personali.
Conoscere e rispettare il Regolamento d’Istituto.
Far rispettare l’orario d’entrata e d’uscita dalla scuola.
Garantire una frequenza assidua alle lezioni.
Assicurare la presenza del materiale scolastico necessario.
Controllare che il lavoro assegnato a casa venga svolto regolarmente.
Giustificare puntualmente ogni assenza del figlio e firmare ogni comunicazione ricevuta dalla scuola.
Firmare le valutazioni riguardanti le singole discipline riportate sul libretto.
L’alunno s’impegna a :
Favorire il rapporto ed il rispetto tra i compagni contribuendo a creare situazioni di reciproco aiuto e di
solidarietà.
Favorire in modo positivo lo svolgimento dell’attività didattica e formativa con attenzione e partecipazione alla
vita della classe.
Favorire momenti di ascolto e dialogo con i docenti per parlare dei problemi disciplinari della classe.
Mantenere un comportamento positivo e corretto, rispettando l’ambiente scolastico inteso come insieme di
persone, situazioni, oggetti.
Attuare comportamenti adeguati alla salvaguardia della sicurezza propria e degli altri in condizioni ordinarie e
straordinarie di pericolo.
Condividere con gli insegnanti e la famiglia il Piano dell’Offerta Formativa e il Regolamento d’Istituto.
Essere puntuale alle lezioni e a frequentarle con regolarità.
Non usare mai il cellulare a scuola.
Lasciare l’aula solo se autorizzati dal docente.
Rispettare i compagni, i docenti e il personale della scuola.
Usare un linguaggio consono ad un ambiente educativo.
Rifondere i danni provocati sia intenzionalmente sia per insufficiente accortezza e diligenza.
Consegnare ai genitori ogni comunicazione ricevuta dalla scuola, riportandola con la firma per presa visione.
Svolgere regolarmente i compiti assegnati, chiedere ai propri docenti le ulteriori spiegazioni che fossero
necessarie.
Sottoporsi regolarmente alle verifiche previste dai docenti
Portare ed utilizzare correttamente il materiale scolastico necessario per le diverse attività.
Indossare un abbigliamento consono all’ambiente scolastico.
Il personale non docente si impegna a:
Essere puntuale e a svolgere con precisione il lavoro assegnato.
Conoscere l’Offerta Formativa della scuola e a collaborare a realizzarla, per quanto di competenza.
Garantire il necessario supporto alle attività didattiche con puntualità e diligenza.
Segnalare ai docenti e al Dirigente Scolastico eventuali problemi rilevati.
Favorire un clima di collaborazione e rispetto tra tutte le componenti presenti e operanti nella scuola (studenti, genitori, docenti). Il Dirigente Scolastico si impegna a:
Garantire e favorire l’attuazione dell’Offerta Formativa;
Garantire e favorire il dialogo, la collaborazione e il rispetto tra le diverse componenti della comunità
scolastica;
Cogliere le esigenze formative degli studenti e della comunità in cui la scuola opera per ricercare risposte
adeguate;
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Utilizzare al meglio le risorse professionali ed economiche che lo Stato determina per l’Istituto. Sottoscrizione del Patto Educativo di Corresponsabilità Firma del genitore che esercita la patria potestà dell’alunno
…………………………………………………………………………………………………………..
Firma del Dirigente Scolastico
……………………………………………………………………………………………
84
Art. 1 – Principi e finalità
Il presente Regolamento, in osservanza del Regolamento dell'Autonomia delle Istituzioni scolastiche, emanato con il
D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275, individua i comportamenti che configurano mancanze disciplinari, stabilisce le relative
sanzioni, individua gli organi competenti ad irrogarle ed il relativo procedimento. E' coerente e funzionale al Piano
dell'Offerta Formativa adottato dal nostro Istituto Comprensivo.
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educative e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al
ripristino di rapporti corretti all’interno della scuola.
La responsabilità disciplinare è personale.
Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima sentito.
Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.
In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente la libera espressione di opinioni correttamente
manifestata e non lesiva dell’altrui personalità.
Le sanzioni sono temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare e ispirate al principio della riparazione del
danno. Esse tengono conto della situazione personale dello scolaro e, in ragione della sua giovane età, tendono a
favorire la riflessione e la costruzione del senso del limite, della responsabilità, dell’adesione alle regole di convivenza.
DOVERI COMPORTAMENTI INTERVENTI
Corretto utilizzo del patrimonio
scolastico:
arredi
strutture
computer
sussidi
attrezzatura sportiva
Spreco, noncuranza, danneggiamento Comunicazione alla famiglia da parte
del docente
Riparazione e risarcimento danni da
parte della famiglia
Rispetto del materiale proprio e altrui Spreco, danneggiamento, sottrazione Comunicazione alla famiglia da parte
del docente
Restituzione
Risarcimento se danneggiato
Segnalazione alle autorità competenti
da parte del docente
Rispetto per se stessi e gli altri Usa parole, comportamenti e gesti non
corretti e/o offensivi.
Porta a scuola oggetti pericolosi
Minaccia e intimidisce
Litiga ricorrendo alle mani e/o usa
oggetti contundenti
Atti di bullismo
Comunicazione alla famiglia e
convocazione dei genitori da parte del
docente
Segnalazione sul registro da parte del
docente
Al terzo richiamo, voto di condotta
insufficiente (da parte del docente),
sospensione con obbligo di frequenza
(da parte del D.S.)
Segnalazione ai servizi sociali, da
parte del D.S.
REGOLAMENTO DISCIPLINARE
SCUOLA PRIMARIA
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Art. 2 – Organo di garanzia
È costituita nell’istituto una commissione di garanzia composta dal Dirigente Scolastico, che la presiede, da
due genitori e da due docenti.
La Commissione decide anche sui conflitti che sorgano all’interno della scuola in merito all’applicazione del presente
regolamento.
La Commissione si riunisce dietro convocazione del Dirigente entro sette giorni dall’impugnazione della sanzione o
dalla richiesta di decidere sui conflitti che sorgono all’interno della scuola.
La Commissione ha durata pari a quella del Consiglio di Istituto e decade con esso.
Il processo verbale di ogni riunione è trascritto in un registro a pagine numerate e viene sottoscritto dal Presidente e dal
Segretario.
Art. 3 - Impugnazioni
Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte dei genitori, entro 10 giorni dalla comunicazione della loro
irrogazione, alla commissione di garanzia della scuola.
Art. 4 - Disposizioni finali
Il presente Regolamento entra in vigore cinque giorni dopo la sua affissione all’albo dell’Istituto.
Copia del Regolamento sarà affissa all’albo di ogni scuola e sarà consegnata a ogni alunno e ad ogni team docente.
86
Finalità educativa della Scuola secondaria di primo grado
La Scuola secondaria di primo grado promuove il pieno sviluppo della persona e concorre con altre istituzioni,
in particolare la famiglia, all’acquisizione delle conoscenze e dello sviluppo della coscienza critica di tutti gli alunni.
Inoltre, previene l’evasione dell’obbligo scolastico, contrasta la dispersione e persegue con ogni mezzo il
miglioramento della qualità del sistema di istruzione. Pertanto, la Scuola accompagna gli alunni nell’elaborare il senso
della propria esperienza, promuovendo la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti di
base della cultura.
La finalità educativa della Scuola mira a trasmettere negli alunni la formazione a una cittadinanza unitaria e
plurale, rispettosa sia delle tradizioni locali e delle memorie nazionali, che delle diverse identità europee e mondiali.
In quanto comunità educante, la Scuola persegue l'obiettivo di migliorare le competenze relazionali attraverso
linguaggi emotivi ed affettivi, promuovendo la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società
come parte di una comunità vera e propria. La Scuola, in tal modo, affianca al compito dell’ “insegnare ad apprendere”,
quello dell’ “insegnare ad essere”.
La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul
rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni
barriera ideologica, sociale e culturale.
Alla luce di quanto sopraesposto, il compito preminente della Scuola è educare, formare e promuovere, senza
utilizzare interventi puramente punitivi. I provvedimenti disciplinari hanno, dunque, finalità educativa e tendono al
rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino dei rapporti corretti all’interno della comunità scolastica.
Procedimento disciplinare
1. Valutazione del comportamento
La valutazione del comportamento è espressa con voto numerico che è riportato nel documento di valutazione
intermedio e finale.
Il voto tiene conto dei seguenti elementi:
rispetto verso sé stessi, i compagni, i docenti, il personale della scuola, il materiale e gli arredi scolastici;
rispetto verso le regole scolastiche: puntualità (ingresso, intervallo, inizio lezioni scolastiche), scadenze
(consegne verifiche, documenti, quote di iscrizione ad attività...), interventi adeguati (nel tempo e nell’espressione),
linguaggio adeguato e corretto in ogni momento della vita scolastica;
comportamento corretto durante le varie attività extrascolastiche (visite e viaggi istruzione, partecipazione a
spettacoli teatrali, manifestazioni...);
corretto uso del diario;
provvedimenti disciplinari.
2. Mancanze disciplinari
La responsabilità disciplinare è personale. Nessun alunno può essere sottoposto a sanzione disciplinare senza
essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni.
Sono infrazioni disciplinari i comportamenti individuali che ledono la dignità delle persone, offendono la
morale altrui, mettono a repentaglio la sicurezza e la salute degli altri, danneggiano le attrezzature didattiche,
compromettono il regolare svolgimento delle attività didattiche, disattendono le disposizioni organizzative previste dalla
normativa vigente e dal presente Regolamento.
Sono sanzionabili pecuniariamente quelle infrazioni disciplinari che si configurano nella mancanza di rispetto
delle norme di sicurezza e delle norme che tutelano la salute, nella mancanza di rispetto e nel danneggiamento,
volontario o per incuria, delle strutture e delle attrezzature della Scuola e delle norme di legge in generale.
REGOLAMENTO DISCIPLINARE
SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
87
Per le infrazioni disciplinari che costituiscono anche reato, il Dirigente scolastico presenterà denuncia
all’autorità competente.
3. Sanzioni disciplinari
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educative e tendono a rafforzare il senso di responsabilità all’interno della
comunità scolastica.
Le sanzioni disciplinari possono essere comminate per mancanze disciplinari commesse durante le attività
scolastiche, anche pomeridiane, e in quelle extrascolastiche organizzate dalla Scuola.
Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate all’infrazione, ispirate al principio di gradualità e, per
quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente,
del contesto in cui si è verificato l'episodio, della gravità del comportamento e delle conseguenze che da esso derivano,
delle attenuanti, delle aggravanti e del precedente comportamento dell’allievo.
Le sanzione vanno comminate in modo tempestivo, sia dal Coordinatore che dall’insegnante presente in classe
al momento dell’infrazione, per assicurarne la comprensione e quindi l'efficacia e devono specificare in maniera chiara
le motivazioni che hanno reso necessaria l'irrogazione delle stesse.
Su parere del Consiglio di Classe riunito in sede tecnica potrà interpellare le famiglie dell’alunno per offrire
allo stesso la facoltà di convertire le sanzioni in attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della
comunità scolastica, definite in accordo con la famiglia che accetta formalmente la loro applicazione. Tra le attività
rientrano: il volontariato nell’ambito della comunità scolastica, collaborazioni di segreteria, pulizia dei locali della
scuola, piccole manutenzioni, attività di ricerca, riordino di cataloghi e di archivi, produzione di elaborati che inducano
lo studente ad uno sforzo di riflessione critica di episodi verificatisi nella scuola.
Le sanzione influiscono sul voto per il comportamento ma non sulla valutazione del profitto.
4. Descrizione delle infrazioni e delle sanzioni disciplinari
4.1 INFRAZIONI LIEVI: a. Ritardi ripetuti; assenze saltuarie ripetute.
b. Mancanza del materiale occorrente; non rispetto delle consegne a casa e a scuola.
c. Comportamenti non corretti nel cambio dell’ora e durante lo spostamento da un piano all’altro e l’ora di
mensa
d. Disturbo dell’attività didattica.
e. Omissione della trasmissione delle comunicazioni alla famiglia;
f. Abbigliamento non decoroso
g. Danneggiamenti involontari a beni della scuola e/o di compagni per incuria e distrazioni
h. Lancio dalle finestre di oggetti non pericolosi
Sanzioni e soggetti competenti ad irrogare le sanzioni
b. c. d. f. g. h. Richiamo orale del docente presente in classe al momento dell’infrazione (a
discrezione del docente: consegna aggiuntiva da svolgere in classe a casa e/o sospensione della ricreazione).
a. e. Richiamo orale del coordinatore (a discrezione del coordinatore: consegna aggiuntiva da
svolgere in classe a casa e/o sospensione della ricreazione).
In caso di reiterazione delle infrazioni al punto 1, l’insegnante/coordinatore invia comunicazione
scritta alla famiglia e annota sul registro.
In caso di ulteriori reiterazione delle infrazioni al punto 1. l’insegnante/coordinatore convoca la
famiglia e annota sul registro.
4.2 INFRAZIONI GRAVI:
a. Assenze ingiustificate.
b. Falsificazione di firme o di contenuti di comunicazioni.
c. Falsificazione di verifiche scritte.
d. Allontanamento non autorizzato dall’aula durante l’orario scolastico.
e. Utilizzo del telefono cellulare o altri dispositivi elettronici a scuola senza autorizzazione.
f. Danneggiamento o furto di oggetti appartenenti ai compagni e al personale della Scuola, sussidi didattici, attrezzature
dell'Istituto.
g. Danneggiamento delle pareti dei locali scolastici (aule, corridoi, bagni, struttura esterna della scuola).
h. Danneggiamento di oggetti/ strutture durante le uscite didattiche.
i. Uso di un linguaggio volgare o offensivo nei confronti dei compagni.
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Sanzioni e soggetti competenti ad irrogare le sanzioni
Dal punto a al punto i: nota disciplinare sul registro del docente presente in classe al momento dell’infrazione
e comunicazione scritta alla famiglia o convocazione della famiglia.
Dal punto a al punto i: la reiterazione di tre infrazioni, in base alla gravità, su richiesta del Coordinatore della
classe e/o di un terzo dei docenti del Consiglio di Classe riunito in sede tecnica che irroga le sanzioni, comporta la
convocazione da parte del Dirigente Scolastico del Consiglio di classe, che irroga le sanzioni ( allontanamento dalle
lezioni da uno a tre giorni).
4.3 INFRAZIONI GRAVISSIME
a. Violenze fisiche e/o psicologiche verso gli altri.
b. Gravi mancanze di rispetto, anche formali, al Dirigente Scolastico, ai Docenti e a tutto il personale della
Scuola.
c. Volontario danneggiamento o furto di sussidi didattici e attrezzature della Scuola o dei compagni.
d. Rifiuto esplicito e reiterato ad ottemperare alle disposizioni organizzative e funzionali della Scuola per la tutela
dell’incolumità degli alunni e della salute in generale.
e. Allontanamento non autorizzato dall’aula durante l’orario scolastico con comportamento pericoloso per sé e
gli altri.
f. Infrazioni/reati che violino la dignità e il rispetto della persona umana (ad es.: costrizione, minacce, percosse,
ingiurie, reati di natura sessuale, etc.).
g. Infrazioni/reati che costituiscano grave danneggiamento e/o pericolo per l’incolumità delle persone (incendi,
allagamenti, etc.).
h. Utilizzo del telefono cellulare o altri dispositivi elettronici a Scuola per effettuare riprese audio/video non
autorizzate.
Sanzioni e soggetti competenti ad irrogare le sanzioni
Dal punto a al punto h: il Consiglio di classe irroga le sanzioni. È convocato dal Dirigente Scolastico in base
alla gravità dell’infrazione e/o su richiesta del Coordinatore della classe e/o di un terzo dei docenti del Consiglio di
Classe in sede tecnica. ( allontanamento dalle lezioni da tre a quindici giorni).
Dal punto a al punto h: nel caso in cui l’infrazione grave richiede una deroga al limite dell’allontanamento
fino a 15 giorni, il Consiglio d’Istituto irroga le sanzioni.
Dal punto a al punto h: in caso di recidive di gravi infrazioni oppure atti di violenza tale da determinare seria
apprensione a livello sociale, dopo aver verificato che non sono esperibili interventi per un reinserimento responsabile
e tempestivo dell’alunno nella comunità scolastica durante l’anno, il Consiglio d’Istituto irroga le sanzioni. Il
Consiglio d’Istituto è convocato per iniziativa del Dirigente Scolastico su richiesta dello stesso Dirigente o del
Consiglio di classe (allontanamento oltre i quindici giorni/ fino al termine delle lezioni/ fino al termine delle lezioni
ed esclusione dallo scrutinio finale o non ammissione all’esame di Stato conclusivo).
In tutti i casi di allontanamento dalle lezioni, la Scuola è tenuta a contattare e convocare telefonicamente e/o
per iscritto la famiglia, per un eventuale colloquio circa i fatti che hanno reso necessario la sanzione disciplinare.
5. Casi particolari
L’allontanamento dalle lezioni può essere parziale, prevedendo la possibilità di esclusione da attività didattiche che si
svolgono dentro o fuori dalla Scuola, come spettacoli, visite, viaggi e simili.
6. Procedimento di irrogazione delle sanzioni disciplinari
Per tutte sanzioni che prevedono l’allontanamento dalle lezioni è previsto il seguente procedimento
amministrativo:
- comunicazione di avvio del procedimento alla famiglia e all’alunno con la contestazione dell’addebito;
- invito ad esporre le proprie ragioni a difesa entro tre giorni;
- convocazione dell’Organo Collegiale in sede tecnica previsto per la sanzione;
- conclusione del procedimento con provvedimento del Dirigente Scolastico di archiviazione senza effetti del
procedimento oppure di irrogazione della sanzione che esplicita: motivazione, durata, calendario dell’allontanamento
dalle lezioni.
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Nei casi di competenza del Consiglio di Classe o del Consiglio d’Istituto, le deliberazioni sono prese a
maggioranza semplice dei presenti, dopo l’acquisizione di tutti gli elementi utili alla determinazione delle
responsabilità.
Le sanzioni disciplinari sono inserite nel fascicolo personale dell’alunno e l'eventuale cambiamento di Scuola
non pone fine ad un procedimento disciplinare iniziato.
7. Comunicazioni alla famiglia
La Scuola è tenuta a dare comunicazione alla famiglia dell’alunno delle sanzioni comminate al proprio figlio
per la violazione delle regole disciplinari; fanno eccezione le sanzioni da ovvero i casi di richiamo verbale, consegna
aggiuntiva da svolgere in classe o a casa, sospensione della ricreazione. In ogni caso i genitori sono tenuti a controllare
quotidianamente il diario dei propri figli, al fine di verificare possibili ammonizioni e/o comunicazioni da parte dei
docenti e/o del Dirigente Scolastico.
In tutti i casi di allontanamento dalle lezioni, la Scuola è tenuta a contattare e convocare telefonicamente e/o
per iscritto la famiglia, per un eventuale colloquio circa i fatti che hanno reso necessario la sanzione disciplinare.
Nei periodi di allontanamento dello studente dalla comunità scolastica deve essere previsto, per quanto
possibile, un rapporto con lo studente e con la famiglia per determinare un recupero adeguato dell'alunno e favorire il
suo rientro a Scuola.
8. Impugnazioni
Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da chiunque vi abbia interesse, entro quindici giorni dalla
comunicazione dell’irrogazione della sanzione, all’Organo di Garanzia dell’Istituto.
L’Organo di Garanzia deve esprimersi nei successivi dieci giorni.
L’impugnazione non incide sull’esecutività della sanzione disciplinare eventualmente irrogata.
9. Disposizioni finali
Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del giorno 03/12/2013, con delibera n.
33, entra in vigore il giorno successivo la pubblicazione.
Per quanto non contemplato dal presente Regolamento valgono le leggi vigenti e le disposizioni ministeriali.
Se nel corso delle sedute si presentassero fattispecie non disciplinate dal presente Regolamento o di non chiara
interpretazione, la decisione per la loro risoluzione è pregiudizialmente rimessa al voto favorevole della maggioranza
assoluta dei componenti del Consiglio d’Istituto.
Eventuali modifiche o integrazioni al Regolamento potranno essere apportate dal Consiglio d’Istituto con voto
favorevole della maggioranza assoluta dei componenti. Per gli aspetti propriamente educativo-didattici, è necessaria
altresì la preventiva delibera del Collegio dei docenti
90
Si riportano, qui di seguito, le fasi dell’esame conclusivo del 1° ciclo di istruzione:
Ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione
L’ammissione all’esame degli alunni interni, previo accertamento della prescritta frequenza ai fini della validità
dell’anno scolastico (art. 3, c. 2, DPR n. 122/2009), è disposta, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di
classe, nei confronti dell’alunno che ha conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o
gruppo di discipline (valutate queste con un unico voto) e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Il
giudizio di idoneità è espresso in decimi, considerando il percorso scolastico complessivo compiuto dall’allievo nella
scuola secondaria di primo grado. In caso di valutazione negativa, viene espresso un giudizio di non ammissione
all’esame medesimo, senza attribuzione di voto.
Prove scritte d’esame
Le prove scritte per l’esame di Stato al termine del primo ciclo riguardano l’italiano, la matematica, le lingue straniere e
la prova Nazionale INVALSI. Ad ogni prova è attribuito un voto espresso in decimi.
Colloquio pluridisciplinare
Il colloquio pluridisciplinare, condotto collegialmente alla presenza dell’intera sottocommissione esaminatrice, verte
sulle discipline di insegnamento (escluso l’insegnamento della religione cattolica). Al colloquio interdisciplinare è
attribuito un voto espresso in decimi.
Esito dell’esame
All’esito dell’esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova nazionale INVALSI, e
il giudizio di idoneità all’ammissione. Il voto finale “è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole
prove e nel giudizio di idoneità, arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5”. A coloro che
conseguono un punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della commissione esaminatrice con
decisione assunta all’unanimità” (DPR n. 122/2009). Il voto finale così ottenuto viene trascritto sul diploma.
Certificazione delle competenze
Al termine del primo ciclo di istruzione viene rilasciato anche un certificato delle competenze acquisite dall’alunno. La
certificazione va espressa mediante descrizione analitica dei diversi traguardi di competenza raggiunti, accompagnata
da valutazione in decimi, ai sensi dell’articolo 8, c. 1, del Decreto n. 122/2009.
ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEL
PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
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Art. 1 – Principi fondamentali: a) L'utilizzo delle strutture scolastiche da parte di terzi deve essere:
- compatibile con le finalità e la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile;
- coerente con le specificità del POF di Istituto;
- non interferente con le attività didattiche.
b) L'edificio scolastico può essere concesso a terzi solo per:
- utilizzazioni temporanee e precarie;
- attività fuori dell'orario scolastico e del periodo di attività didattica.
c) Nel valutare le richieste, si determinano le priorità secondo i criteri indicati all'articolo 2.
d) L'attività negoziale è soggetta ai principi di trasparenza, informazione e pubblicità.
e) Ogni richiesta di attività proposta da parte di Enti/organismi/persone esterne alla scuola dovrà essere motivata e
rivolta per iscritto (modulo allegato) al Dirigente scolastico e al Consiglio di istituto, che la vaglierà e fornirà risposta,
poi scritta e trasmessa al richiedente dalla segreteria della scuola.
Art. 2 - Criteri di assegnazione Per le modalità di uso dei locali e attrezzi scolastici si fa riferimento alle norme emanate in materia, in particolare alle
seguenti disposizioni: DPR n° 616 del 24/7/1977; Legge n° 517 del 4/8/1977; Legge n° 216 del 17/7/1991.
I locali scolastici possono essere concessi in uso temporaneo ad Istituzioni, Associazioni, Enti, per l'espletamento di
attività aventi finalità di promozione culturale, sociale e civile dei cittadini.
I contenuti dell'attività o iniziativa proposta saranno valutati in base ai seguenti criteri di assegnazione:
- attività che perseguono interessi di carattere generale e che contribuiscono all'arricchimento sociale, civile e culturale
della comunità scolastica;
- attività che favoriscono i rapporti fra l'istituzione scolastica e il contesto culturale, sociale, ed economico del territorio
locale e le interazioni con il mondo del lavoro;
- attività di istruzione e formazione coerenti col POF.
L'assoluta preminenza e priorità deve comunque essere assicurata alle attività proprie della scuola rispetto all'utilizzo da
parte di concessionari esterni, la cui attività non dovrà interferire con quella scolastica né recare alcun pregiudizio al
buon funzionamento dell'Istituto.
L’Ente locale proprietario dell’immobile può utilizzare i locali scolastici e le attrezzature per fini istituzionali,
concordando le modalità di utilizzo direttamente col Dirigente scolastico e facendo richiesta scritta, da approvare in
Consiglio d’Istituto.
In nessun caso può essere concesso l'utilizzo per attività con fini di lucro diversi da un interesse diretto della scuola.
Per attività extracurricolari della scuola (corsi integrativi, conferenze, formazione e aggiornamento per Docenti e
personale scolastico, incontri per orientamento con esperti esterni) non occorrono autorizzazioni da parte del Consiglio
di Istituto, in quanto il Dirigente dispone in autonomia dei locali e tempi per attività connesse con la didattica.
Art. 3 - Responsabilità del Concessionario Il concessionario è responsabile di ogni danno causato all'immobile, agli arredi, agli impianti, alla strumentazione, per
qualsiasi azione od omissione dolosa o colposa imputabile a lui direttamente o a terzi presenti nei locali scolastici in
occasione dell'utilizzo dei locali stessi; è pertanto tenuto ad adottare ogni idonea misura cautelativa.
L'istituzione scolastica e l’Ente locale proprietario sono quindi sollevati da ogni
responsabilità civile e penale derivante dall'uso dei locali da parte di terzi.
Art. 4 - Doveri del Concessionario: In relazione all'utilizzo dei locali, il concessionario deve assumere nei confronti dell'istituzione
scolastica i seguenti impegni:
- sottoscrivere la convenzione bilaterale (Dirigente scolastico e Referente esterno);
- indicare il nominativo del responsabile della gestione dell'utilizzo dei locali quale referente verso l'istituzione
scolastica;
- osservare incondizionatamente l'applicazione delle disposizioni vigenti in materia, particolarmente riguardo alla
sicurezza, igiene, salvaguardia del patrimonio scolastico;
- lasciare i locali in ordine e puliti dopo l'uso e comunque in condizioni idonee a garantire il regolare svolgimento delle
- evitare che negli spazi dati in concessione si svolgano attività e manifestazioni aventi contenuto diverso da quello
concordato;
REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE
DI LOCALI SCOLASTICI
92
- custodire i locali, gli impianti, le attrezzature fisse e a risarcire la scuola dei danni arrecati;
- restituire, dopo l’utilizzo, i locali dati in concessione alla loro funzionalità, mediante una perfetta pulizia degli spazi e
cura delle attrezzature;
- prendere gli opportuni accordi con il Dirigente scolastico, per concordare modalità e forme di intervento al fine di
garantire la scuola, in qualsiasi momento, sotto l’aspetto igienico-sanitario e di tutela degli arredi e del patrimonio
informatico o didattico contenuto nell’aula;
- accettare ogni modifica degli orari di concessione dei locali ed eventuali sospensioni temporanee in relazione alle
esigenze dell’attività scolastica;
- essere responsabili del rispetto del divieto di fumo;
- non sub-concedere l’uso, anche parziale, dei locali oggetto dell’accordo a chiunque e a qualsiasi titolo;
- ritenere la scuola esente da qualsiasi responsabilità per qualsiasi fatto avvenuto nei locali durante le ore ed i giorni di
concessione, come pure da qualsiasi responsabilità per danni (a persone e cose) di frequentanti o di terzi, in dipendenza
dell’uso dei locali e attrezzature nel periodo di concessione;
- fornire per iscritto i nominativi dei partecipanti all’attività esterna prevista;
- comunicare immediatamente, per iscritto, al Dirigente scolastico i danni eventualmente riscontrati ai locali, pertinenze,
attrezzature;
- sospendere l'utilizzo dei locali in caso di programmazione di attività scolastiche da parte dell'istituzione scolastica;
- assumersi ogni responsabilità derivante dall'inosservanza di quanto stabilito.
Art. 5 - Oneri a carico della scuola: Sono a carico del Concessionario:
- le responsabilità inerenti e conseguenti allo svolgimento dell’attività oggetto della convenzione e all’uso degli spazi;
- la programmazione delle attività;
- la pulizia di ogni ambiente utilizzato.
Sono a carico della scuola:
- la stesura della convenzione;
- la predisposizione e individuazione dei locali;
- la cura della consegna e restituzione delle chiavi di accesso ai locali;
- la verifica, nel tempo della concessione, sulla regolarità dell’uso degli spazi e sull’osservanza delle prescrizioni
contenute nel presente accordo;
- la verifica periodica della programmazione delle attività e della compatibilità delle stesse con l’attività educativa della
scuola.
In ogni caso sono autorizzabili solo le attività esterne che non richiedano prestazioni di lavoro al personale scolastico,
per assistenza, riordino e pulizia dei locali concessi a terzi.
Art. 6 - Usi incompatibili e divieti particolari: Sono incompatibili le concessioni in uso che comportino la necessità di spostare o manomettere il mobilio, gli arredi e
la strumentazione dell'edificio scolastico.
Sono consentiti concerti musicali e attività di pubblico spettacolo in genere, purché con finalità e modalità di
svolgimento coerenti con le finalità formative della scuola, rispettose del decoro istituzionale e realizzate nel rispetto
delle norme di sicurezza.
Non sono consentite attività legate alle campagne di promozione politica.
Nei locali scolastici è fatto assoluto divieto di:
- fumare;
- accedere a locali della scuola non specificatamente richiesti e non autorizzati;
- utilizzare materiali e attrezzature scolastiche non specificatamente richiesti e non autorizzati;
- vendere cibarie e bevande all'interno delle sale scolastiche;
- consumare cibi o bevande in spazi non specificatamente destinati a tale scopo (refettorio per mensa scolastica);
- installare strutture fisse o di altro genere, se non specificatamente autorizzate dall'istituzione scolastica;
- lasciare, all'interno dei locali e fuori dell'orario di concessione, attrezzi e quant'altro che pregiudichino la sicurezza
dell'edificio e delle attrezzature ivi contenute.
In ogni caso l'istituzione scolastica è esente dalla custodia.
Art. 7 - Atto e Procedura per la concessione: Le richieste di concessione dei locali scolastici devono pervenire per iscritto all’istituzione scolastica (e, per
conoscenza, all’Amministrazione Comunale proprietaria dell’immobile) almeno 30 (trenta) giorni prima della data
richiesta per l’uso e dovranno contenere:
- l'indicazione del soggetto richiedente;
- lo scopo preciso per il quale viene effettuata la richiesta d’uso;
- le generalità della persona responsabile durante l’uso;
93
- la specificazione dei locali e delle attrezzature richieste, qualora disponibili;
- le modalità d'uso dei locali e delle attrezzature;
- i limiti temporali dell'utilizzo dei locali;
- il numero di persone che utilizzeranno i locali scolastici richiesti.
Attività extrascolastiche svolte con Alunni della scuola (corsi pomeridiani di Inglese, doposcuola …) necessitano di
vigilanza, che non può essere affidata al personale scolastico; hanno inoltre bisogno di copertura assicurativa, che sarà
cura dell’organizzazione esterna
procurare.
Il Dirigente scolastico rilascia l'atto formale di concessione e ne invia copia all’interessato e all’Ente locale proprietario
dell’immobile. A fronte di richieste per progetti di esterni a vantaggio della popolazione scolastica, il DS è autorizzato a
concedere i locali scolastici, in quanto attività integrative alla didattica ordinaria.
Tutte le concessioni rilasciate vengono messe a disposizione del Consiglio di Istituto, nella prima riunione utile.
È assicurato il diritto di accesso agli interessati alla documentazione contrattuale, ai sensi della legge 241/1990. Il
Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi della scuola provvede alla tenuta della predetta documentazione.
Relativamente alla concessione di spazi per i Centri estivi comunali, essi non potranno essere mai svolti nei locali
scolastici prima del termine delle lezioni.
Art. 8 - Contribuzione per l’utilizzo dei locali scolastici: A fronte di concessione dei locali scolastici per attività gratuite svolte da persone esterne alla scuola non sono previste
quote di contribuzione da parte del Concessionario, ma donazione liberale (erogazione su conto corrente dell’Istituto o
donazione di materiale didattico o carta da fotocopie o toner per stampante).
L’utilizzo dei locali da parte dell’Ente locale proprietario degli immobili è gratuito.
Per iniziative svolte da esterni con attività a pagamento nei locali richiesti alla scuola si stabilisce di richiedere una
quota di contribuzione coerente con le tariffe territoriali, che sarà versata dal Concessionario sul conto corrente della
scuola.
Art. 9 - Decadenza, Revoca, Recesso: L’accertamento di una qualsiasi violazione di normative vigenti determina la facoltà di dichiarare la decadenza della
presente convenzione, ferme restando tutte le possibili azioni di richiesta di risarcimento degli eventuali danni subiti.
Il mancato rispetto anche di uno solo dei doveri elencati comporta l’interdizione all’uso dei locali da parte del
Concessionario per almeno mesi 6 (sei), oltre alle ulteriori misure che il Dirigente scolastico potrà adottare e alle
eventuali azioni civili e penali previste dalla vigente normativa.
In caso di inadempimento, di gravi o reiterate violazioni di quanto disposto nella presente convenzione, il Dirigente
scolastico può dichiararne la decadenza immediata, mediante comunicazione scritta, adeguatamente motivata, alla
controparte.
Qualora il Concessionario intenda recedere dalla convenzione prima della scadenza naturale, deve darne comunicazione
motivata alla scuola a mezzo di raccomandata, almeno 30 (trenta) giorni prima del termine.
Analoga modalità di recesso può essere esercitata, con le stesse modalità, dall’istituto scolastico. La concessione può
essere revocata in qualsiasi momento per motivate e giustificate esigenze dell'istituzione scolastica. A tal proposito il
Concessionario nulla potrà eccepire in merito alla revoca.
Alla scadenza della concessione o negli altri casi previsti, il Concessionario è tenuto alla riconsegna di chiavi,
attrezzature, locali, liberi da cose, in condizioni di perfetta funzionalità ed efficienza, senza nulla pretendere per
eventuali interventi o migliorie concordate ed effettuate da terzi.