SCHEMA DI STRUTTURAZIONE DI UNA UNITA DI APPRENDIMENTO
IDENTIFICAZIONETitolo: ANTROPOMETRIA ED ERGONOMIA
Anno scolastico: 2014/2015
Scuola secondaria di primo grado Alunni destinatari: Classi
III
periodo 20 aprile 2 maggio
PREREQUISITI
1. Comprensione di un testo.
2. Eseguire operazioni matematiche di base.
3. Eseguire regole e procedimenti formali;
4. Conoscere le caratteristiche delle figure piane e solide.
5. Saper rappresentare graficamente un oggetto applicando regole
delle proiezioni ortogonali e forme elementari di assonometria e di
quotatura dei disegni.
Standard di riferimento normativo
Indicazioni nazionali per il curricolo - dl 16 novembre 2012
Conoscenze
1. Acquisizione di termini, concetti, principi teorici e
linguistici del tema affrontato;
2. Conoscenze tecniche di base del rilievo;
3. Eseguire misurazioni e rilievi grafici o fotografici
sullambiente scolastico;
4. Conoscere tecniche di base sul metodo di quotatura dei
disegni.
5. Conoscere gli strumenti di misura e loro utilizzo;
6. Conoscere la riproduzione del disegno alle varie scale di
riduzione;
7. Leggere e interpretare semplici disegni tecnici ricavandone
informazioni qualitative e quantitative.
Abilit
1. Uso del pensiero logico, intuitivo, creativo e pratico;
2. Riconoscere, analizzare e descrivere gli strumenti
utilizzati,
3. Applicare le procedure esecutive corrette:
4. Capacit di analisi di fatti e prodotti tecnologici;
5. Riconoscere immagini, disegni e schemi grafici di oggetti
presi in esame;
6. Organizzare ed eseguire un processo ed analizzarne i
risultati;
7. Impiegare gli strumenti e le regole del disegno tecnico nella
rappresentazione di oggetti o processi;
8. Produrre schede sintetiche in riferimento agli argomenti
trattati
Competenze
1. Acquisire un metodo di lavoro autonomo e proficuo applicando
regole e principi;
2. Eseguire un processo correttamente applicando regole e
principi;
3. Orientarsi nella scelta degli strumenti e usarli
correttamente;
4. Riflettere sui contesti e i processi distinguendone le
caratteristiche e analizzarne i metodi operativi.
5. Analizzare ed elaborare i dati desunti dai processi applicati
e cogliere i vantaggi e gli eventuali problemi rilevati;
6. Interagire con i coetanei e con gli adulti;
7. Risolve vere i problemi che di volta in volta si
incontrano;
Obiettivi specifici di apprendimento:
1. Acquisizione dei linguaggi attraverso cui si esprime e
comunica la cultura tecnologica.
2. Acquisizione degli strumenti logici e pratici per lo sviluppo
delle capacit operative per interventi tecnologici.
3. Sviluppo di competenze tecnico-operative in relazione allet
ed al profilo personale degli allievi.
4. Acquisizione degli strumenti logici e pratici per lo sviluppo
delle capacit operative per interventi tecnologici.
5. Apertura ai problemi relativi allinterazione tra uomo e
ambiente costruito.
6. Utilizzare le competenze acquisite nel relazionarsi e nel
coordinarsi con gli altri.
7. socializzare ecooperare
Fase attiva di sviluppo
LEZIONE 1 - (2 Ore)
1. Test di valutazione dei prerequisiti ed eventuale recupero.
(15 min.)
2. Introduzione allargomento mediante lezione frontale con
proiezione di slides che descrivono levoluzione storica della
misura in rapporto alle proporzioni del corpo umano e richiami al
concetto di grandezza fisica; (30 min.)
3. Linsegnante presenta agli alunni una serie di strumenti di
misura: riga millimetrata, rollina metrica, distanziometro laser;
(15 min.)
4. Introduzione ai principi di base e metodologie di rilievo
metrico; (30 min.)
5. Lezione partecipata con approfondimento su strumenti e metodi
di misurazione, scala di rappresentazione, ricerca del valore
attendibile, analisi e considerazioni. (30 min.)
LEZIONE 2 - (2 Ore)
1a) Esercitazione di gruppo:
1. Linsegnante forma gruppi di massimo 4 alunni (i gruppi
saranno costituiti da alunni di altezza diversa); (5 min.)
2. consegna ai gruppi di uno strumento di misura e di una
tabella relativa a studi antropometrici riferiti al rapporto medio
et-altezza; (5 min.)
3. i componenti dei gruppi misurano reciprocamente la propria
altezza e redigono una tabella dove riportano le misure rilevate e
la media delle altezze confrontano i risultati con i dati
tabellari; (15 min.)
4. Analisi e considerazioni sul lavoro svolto. (20 min.)
5. Lezione frontale relativa ai principi ergonomici in
riferimento allambiente scolastico e alla normativa di riferimento;
(25 min.)
6. Consegna agli alunni di uno schema proporzionale del corpo
umano in cui sono definiti i segmenti di riferimento necessari al
dimensionamento di un arredo; (5 min.)
LEZIONE 3 - (2 Ore)
2a) Esercitazione:
1. ogni alunno schematizza un manichino disegnato secondo lo
schema proporzionale a disposizione; (15 min.)
2. elaborazione grafica di un arredo: sedia o banco, tramite
disegno in proiezione ortogonale opportunamente quotato; (40
min.)
3. Verifica finale (30 min)
4. Discussione sugli artefatti scheda sintetica elaborata dai
gruppi (30 min.)
Tempi: 6 ore
Modalit di verifica:
Le verifiche saranno di tipo formativo, attraverso osservazioni
sistematiche.
Controllo dei compiti svolti a casa e in classe;
Analisi degli interventi degli alunni durante le lezioni, per
controllare il livello generale di comprensione degli argomenti
svolti;
Le verifiche saranno di tipo sommativo, al termine dellunit di
apprendimento, per valutare i processi cognitivi degli alunni.
La valutazione verr effettuata attraverso:
l'osservazione del comportamento;
la misurazione della qualit e quantit del lavoro scolastico
individuale, per gruppi e collettivo;
la somministrazione di questionari.
Nella valutazione sommativa si terr conto:
dei comportamenti;
della qualit di partecipazione al processo educativo messi in
atto dagli allievi.
Criteri di valutazione
Conoscenze tecniche e tecnologiche;
Conoscenza di dati, termini, fatti e procedimenti;
Capacit di utilizzare strumenti e materiali di uso comune;
Analisi della realt tecnologica in relazione con luomo e
l'ambiente;
Capacit di osservare, analizzare e sintetizzare fenomeni e
fatti;
Capacit di descrivere elementi, tecniche e processi;
Capacit di esprimere giudizi e formulare ipotesi di
soluzioni;
Capacit di eseguire regole e procedimenti formali;
Comprensione ed uso dei linguaggi specifici;
Capacit di riferire esperienze operative;
Progettazione, realizzazione e verifica di esperienze
operative;
Documentare adeguatamente il percorso didattico;
La misurazione delle prestazioni sar effettuata secondo la
seguente codifica
Pieno e completo raggiungimento dell'obiettivo
Obiettivo conseguito a ottimo livello
Obiettivo conseguito a buon livello
Complessivo raggiungimento dell'obiettivo
Raggiungimento dell'obiettivo in modo essenziale
Raggiungimento parziale dell'obiettivo
Raggiungimento molto parziale dell'obiettivo
Mancato raggiungimento dell'obiettivo 10
98
7
6
5
4
1 3
RIF. descrittori griglia di valutazione pag 18
CONCETTO DI MISURAZIONE, INTRODUZIONE STORICA
I primi sviluppi dei concetti relativi alle misure sono stati di
tipo antropometrico infatti le principali unit di misura erano
rapportate a parti del corpo umano. Luomo ha misurato ci che lo
circondava con se stesso (piedi, braccia, dita, palmi, ecc.),
tuttavia tali unit erano estremamente eterogenee in quanto
cambiavano nel tempo ed erano diverse da regione a regione e anche
da citt a citt.
Solo in epoca recente, nella seconda met dell800, questo sistema
ha raggiunto un livello di astrazione pressoch globale passando a
misure standardizzate con lintroduzione del Sistema Internazionale
di misura.
I primi studi mirati sui rapporti proporzionali riferiti al
corpo umano risalgono agli antichi
Egizi, che usavano come unit di misura i riquadri di una griglia
quadrettata sovrapposta al corpo(fig.1): laltezza totale poteva
variare da 18 a 23 quadretti, un piede doveva misurare tre
quadretti e cos via.
Il primo ad avviare un processo sistematico sullessere umano
finalizzato alla ricerca delleproporzionie dei rapporti numerici
ideali delcorpo umano fu Policleto. I suoi studi
e teorie furono riportate in un trattato chiamatoCanone, in cui
standardizz la rappresentazione della figura virile eretta
enuda(fig.2). Si trattava quindi di un'applicazione all'anatomia
umana di unmodulo: a partire da una misura (la testa o il dito) si
calcolava col metodo dellaproporzionele misure di tutto il resto
del corpo.
Sulla "quadratura" dell'uomo insistettero poiVitruvionelDe
architecturae dopo di lui gli artisti delRinascimento, in
particolareLeonardo da Vinci, autore dellUomo vitruvianoche si pu
considerare come ulteriore sviluppo del canone policleteo
(fig.3).
fig.1 fig.2 fig.3 E interessante la lettura del testo riportato
da Leonardo da Vinci sul disegno:
Vetruvio, architetto, mette nella sua opera d'architectura,
chelle misure dell'omo sono dalla natura disstribuite in quessto
modo cio che 4 diti fa 1 palmo, et 4 palmi fa 1 pie, 6 palmi fa un
chubito, 4 cubiti fa 1 homo, he 4 chubiti fa 1 passo, he 24 palmi
fa 1 homo ecqueste misure son ne' sua edifiti. Settu apri tanto le
gambe chettu chali da chapo 1/14 di tua altez(z)a e apri e alza
tanto le bracia che cholle lunge dita tu tochi la linia della
somita del chapo, sappi che 'l cientro delle stremita delle aperte
membra fia il bellicho. Ello spatio chessi truova infralle gambe
fia triangolo equilatero.
Tanto apre l'omo nele braccia, quanto ella sua altezza. Dal
nasscimento de chapegli al fine di sotto del mento il decimo
dell'altez(z)a del(l)'uomo. Dal di sotto del mento alla som(m)it
del chapo he l'octavo dell'altez(z)a dell'omo. Dal di sopra del
petto alla som(m)it del chapo fia il sexto dell'omo. Dal di sopra
del petto al nasscimento de chapegli fia la settima parte di tutto
l'omo. Dalle tette al di sopra del chapo fia la quarta parte
dell'omo. La mag(g)iore larg(h)ez(z)a delle spalli chontiene ins
[la oct] la quarta parte dell'omo. Dal gomito alla punta della mano
fia la quarta parte dell'omo, da esso gomito al termine della
isspalla fia la octava parte d'esso omo; tutta la mano fia la
decima parte dell'omo. Il membro virile nasscie nel mez(z)o
dell'omo. Il pi fia la sectima parte dell'omo. Dal di sotto del pi
al di sotto del ginochio fia la quarta parte dell'omo. Dal di sotto
del ginochio al nasscime(n)to del membro fia la quarta parte
dell'omo. Le parti chessi truovano infra il mento e 'l naso e 'l
nasscimento de chapegli e quel de cigli ciasscuno spatio perse
essimile alloreche 'l terzo del volto.
Lindividuazione del modulo, che sia esso dito, palmo, piede o
cubito, introduce uno dei concetti fondamentali utilizzati nello
studio del mondo che ci circonda, il concetto di grandezza fisica
[G]. La valutazione quantitativa della grandezza fisica si attua
attraverso la sua misurazione, ovvero quando si pu contare quante
volte la grandezza fisica contiene lunit di misura o campione di
riferimento (modulo) al quale attribuito il valore unitario. Essa
esprimibile con unespressione del tipo:
G = n ( U
dove
G la misura della grandezza fisica;
n un numero reale che indica quante volte contenuta lunit di
misura nella grandezza fisica;
U lunit di misura.
Approfondimento su strumenti e metodi di misurazione: ilrilievo
diretto.
Si intende per rilievo diretto una serie di operazioni di
misurazione a diretto contatto con i manufatti da documentare, e
quindi immediatamente verificabili nei loro valori metrici; si
usano strumenti semplici come righe millimetrate, fettucce o
rolline metriche che vengono stesi lungo gli oggetti da riprodurre
per misurare le lunghezze e per impostare allineamenti (livelli,
fili a piombo, ecc.).
I punti del rilievo:
In un processo di rilievo necessario individuare i punti che
definiscono le porzioni che si vogliono misurare, essi devono
essere individuati e ben definiti pertanto necessario che
corrispondano a punti ben identificabili che fissano
inequivocabilmente la dimensione di ci che si va a misurare. Per
effettuare la misura delle lunghezze ci si pu avvalere di due
metodi: il metodo delle misure parziali e il metodo delle misure
progressive. Buona regola quella rilevaresiale misure
parziali,siaper verifica quelle progressive a partire da uno 0
fissato. Con ilmetodo delle misure progressiveper ogni parte da
misurare viene letta la distanza sulla rollina da un punto O detto
origine. Operativamente: posto lo zero della rollina ad un estremo
della parte da misurare, leggere i valori metrici progressivamente,
mentre con ilmetodo delle misure parzialisi misura la distanza
relativa per ogni coppia di punti. Il metodo delle misure parziali
comporta la lettura della distanza reciproca dei punti, dunque il
valore metrico di ogni singola parte. Per la verifica generale
conveniente rilevare anche la misura totale, la somma delle
distanze dovr corrispondere allamisura totale. Per quanto riguarda
la misurazione degli angoli utilizziamo il metodo della
triangolazione, esso sisi basa sul principio dellindeformabilit del
triangolo. Date le misure dei lati ci sar infatti una sola
configurazione che corrisponde alle misure date.
Gli errori di misura:
Durante un processo di misurazione possibile commettere degli
errori, essi possono essere di diverso tipo: abbiamo errori di tipo
strumentale quando sono legati allutilizzo di strumenti poco
precisi o non adatti alla misura che si deve effettuare oppure
errori soggettivi, provocati dalla poca abilit o dalla negligenza
delloperatore. Un modo semplice per limitare lerrore quello di
ripetere pi volte la stessa misura individuando il valore medio
della somma di tutte le misure rilevate che definiamo valore
attendibile.
Avremo quindi:
Va = (m1 + m2 + m3 + + mn) / n
dove
Va il valore attendibile;
(m1 + m2 + m3 + + mn) la somma di tutte le misure rilevate;
n, il numero di ripetizione delle misure.Gli strumenti:
per rilevare le lunghezze si usano strumenti diversi scelti in
funzione della dimensione degli oggetti che vogliamo misurare:
la riga millimetrata misura lunghezze dellordine del centimetro
e decimetro;
la rollina metrica misura lunghezze dellordine di metri e decine
di metri.
Gli strumenti quindi vengono scelti in rapporto alla dimensione
della lunghezza da misurare, esempi: per un oggetto di piccole
dimensioni utilizzeremo la riga millimetrata, (fig.4), per grandi
dimensioni utilizzeremo la rollina metrica(fig.5).
fig.4 fig.5 Procedimento operativo:
Le misure rilevate vengono annotate su un taccuino sul quale
riportato uno schizzo (eidotipo) del manufatto, opportunamente
quotato ovvero ad ogni elemento di cui costituito sono associate le
indicazioni numeriche delle dimensioni che lo compongono,
larghezza, lunghezza ed altezza. Ci necessario per ricavare la
rappresentazione esatta in un secondo momento. Uno dei vantaggi di
questo metodo che eventuali errori di misurazione possono essere
accertati in corso dopera e quindi vi si potr subito porre rimedio
ripetendo la misura. Nelle operazioni di rilievo opportuno essere
almeno in tre persone in quanto due effettuano le misure ed il
terzo le annota.
La riduzione inscalaRidurre inscala l'operazione fondamentale
per larappresentazione del territorioo di qualsiasioggetto, anche
digrosse dimensioni che vogliamo riportare sucarta.
Possiamo esemplificare il concetto con un semplice esempio:
abbiamo una scatola di dimensioni pari a: larghezza = 40 cm,
lunghezza = 50 cm, altezza = 20 cm, vogliamo rappresentarla in
assonometria monometrica su un foglio A4 le cui dimensioni sono
29,7 cm x 21cm. Ci rediamo conto subito che riportare loggetto
nelle sue dimensioni reali sul foglio A4 impossibile, per risolvere
il problema operiamo una riduzione di scala, ovvero, moltiplichiamo
tutte le dimensioni della scatola per un fattore di riduzione pari
a 0,2, le dimensioni saranno: larghezza = 40 x0,2 = 8 cm, lunghezza
= 50 x 0,2 =10 cm, altezza =20 cm. x 0,2 = 4 cm. In altre parole
abbiamo diviso tutte le dimensioni per 5. Le dimensioni ottenute
saranno in rapporto di scala pari a 1:5, ci significa che ogni
centimetro misurato sul disegno corrisponde a 5 centimetri misurati
sulloggetto reale. Loperazione di riduzione in scala mantiene
inalterate leproporzioni originali (fig.6), quindi il processo pu
essere ripetuto al contrario in tale caso si ha un aumento di
scala.
fig.6 1a Esercitazione: impariamo a misurare
formiamo gruppi di massimo cinque alunni;
1. consegna di uno strumento di misurazione: rollina
metrica;
2. impostiamo gli allineamenti, gli alunni si appoggiano con le
spalle ad una parete dellaula, il punto per definire laltezza
misurato alla base di una squadretta poggiata sulla testa
dellalunno(fig.6);
3. gli alunni misurano le reciproche altezze e le riportano su
una scheda;
4. gli alunni fanno la media delle altezze rilevate;
5. gli alunni confrontano i risultati con dati tabellari;
fig.6
Osservazioni:
Gli alunni confrontano laltezza media rilevata con quella
riportata in tabella in funzione dellet, analisi e
considerazioni.
Lergonomia
Il termine Ergonomia deriva dalle parole greche ergon (lavoro) e
nomos (regola).
Lergonomia quella scienza che si occupa dell'interazione tra gli
elementi di un sistema (umani e d'altro tipo) e la funzione per cui
vengono progettati nonch la teoria, i principi, i dati e i metodi
che vengono applicati nella progettazione allo scopo di migliorare
la soddisfazione dell'utente e l'insieme delle prestazioni del
sistema. Lobiettivo principale dellergonomia quindi quello di
migliorare lambiente in cui luomo vive e lavora attraverso luso di
tecnologie idonee.
Ad esempio, analizzando linterazione tra lalunno e lambiente
scolastico si rileva che lo studente nella maggior parte del tempo
rimane seduto, in questa posizione il corpo soggetto a continue
sollecitazioni dovute alla forza di gravit, considerando che il
peso esercita una compressione maggiore nei punti principali di
appoggio, schiena, base delle anche e coscia, se la sedia non ben
progettata e dimensionata dopo qualche tempo insorgono dolori che
determinano un continuo cambiamento di postura. Una postura
scorretta tende a determinare disequilibri nelle catene muscolari
provocando asimmetrie e cambiamenti nelle funzioni di movimento
determinano conseguenze negative soprattutto a lungo termine, ad
esempio, quando si mantiene una posizione lateralizzata, o molto
curva in avanti per leggere o scrivere, si ha una maggiore
sollecitazione di una serie di muscoli con conseguente diminuzione
della loro elasticit, un funzionamento non equilibrato delle catene
muscolari e fasciali, determina linsorgenza di disturbi temporanei
come quelli muscoloscheletrici localizzati a schiena, spalle,
collo, braccia, ma anche vere e proprie patologie come scoliosi,
cifosi e lordosi. (fig. 7)
importante rilevare come alcuni aspetti riferiti
allorganizzazione dello spazio e alla corretta progettazione deli
arredi possono determinare linsorgere di tali patologie.
In particolare: gli ingombri di visuale inducono ad una
posizione lateralizzata (a), uno schienale perfettamente verticale
comporta lo spostamento in avanti del corpo (b), nello stesso modo
uno schienale eccessivamente inclinato determina la retroversione
del busto(c). (fig. 8)La normativa
La ricerca scientifica ha dimostrato come alcuni problemi legati
alla sicurezza e alla salute sono risolvibili grazie
allapplicazione dei principi ergonomici; ci ha introdotto sia a
livello internazionale che nazionale ladozione di standard
normativi che forniscono le direttive finalizzate alla
realizzazione di impianti ed artefatti tecnicamente corretti,
sicuri e standardizzati. In Italia, per quanto riguarda lambito
scolastico si fa riferimento alle NORME UNI EN 1729 (Ente Nazionale
Italiano dUnificazione) in cui sono definiti gli standard per la
realizzazione degli arredi: sedie e banchi.
Le norme fissano le dimensioni delle sedie e dei banchi
scolastici anche in relazione alla crescente diffusione
dell'utilizzo di PCnella didattica. Gli arredi scolastici a norma
sono progettati in modo che gli studenti possano appoggiare le
braccia mantenendo le spalle rilassate sia che si trovino dinanzi
ad un monitor sia che siano alle prese con i pi tradizionali
quaderni a righe o quadretti.
Linsegnante fornisce una tabella con gli standard di riferimento
secondo la normativa vigente: tabella UNI 1729-1:2006
2a Esercitazione: stabiliamo la misura dei segmenti utili per il
progetto di un posto di lavoro; sedia-banco.1a fase: ogni gruppo
definisce le proporzioni del corpo di un ragazzo in funzione
dellaltezza media riportata in tabella secondo il canone di
Policleto (fig. 2) stabilendo i rapporti proporzionali in base
allaltezza media rilevata h = 1,56 m utilizzando un rapporto di
scala 1:5 e individua le dimensioni di alcuni segmenti del corpo
necessari al dimensionamento di un posto di lavoro, sediabanco, i
segmenti saranno cos individuati:
1) piede-ginocchio;
2) ginocchio-anca;
3) anca-base delle scapole;
4) braccio-avanbraccio-mano.
2a fase: ogni alunno schematizza un manichino disegnato secondo
le proporzioni definite in fig. 2, e lo rappresenta nelle viste
frontale e laterale;
3a Esercitazione: disegniamo il nostro posto di lavoro
Ogni alunno rappresenta sinteticamente, in proiezione
ortogonale, una sedia o un banco secondo gli standards di
riferimento e ai dati costruttivi forniti dallinsegnante:
Dati costruttivi:
sedia
1)Struttura in tubolare di acciaio a sezione tonda mm 30;
2)Puntali allettati antitraccia alla base, mm 33.
3)piano schienale in multistrato h 38 cm, seduta 35cm x 35cm, mm
19 di spessore, larghezza raggio di raccordo interno 6.10 cm.
tavolo
1) Struttura in tubolare di acciaio a sezione tonda mm 30;
2) Puntali allettati antitraccia alla base mm 33.
3) Piano di scrittura di dimensioni L 60 cm x P 50 cm x H 2
cm
4) Sottopiano 18mm di spessore e supporto angolare 12x12 mm, s
1.2mm.
Verifica prerequisiti domande flash e item strutturati1. Trova
la risposta corretta:
2. Tutti i corridori sono tenaci; nessuna persona tenace
superba
Significa che:
A. a) Alcuni superbi sono tenaci
B. b) Nessun corridore tenace
C. c) Nessun corridore superbo
D. d) Alcuni superbi sono corridori
RISPOSTA C: segue chiaramente dalle due premesse
3. Affinch lespressione 2+3x7-5 dia come risultato 30 si pu
inserire una coppia di parentesi. Qual lespressione giusta?
A. (2+3)x7-5
B. (2+3x7)-5
C. 2+(3x7-5)
D. 2+3x(7-5)
RISPOSTA: A
4. La seguente moltiplicazione in colonna errata perch
46,5x
3,8=
3720
1095-
146,70
RISPOSTA: B
5. Sei in via Garibaldi, con il tuo scooter devi raggiungere
piazza Palombo rispettando i sensi di marcia indicati in mappa
(freccette azzurre).
6. quale dei seguenti oggetti non pu corrispondere a quello
rappresentato in pianta?
RISPOSTA - Figura 2
7. Quante facce ha loggetto rappresentato in pianta e
sezione?
RISPOSTA - 16
8. A quale delle figure corrisponde allo sviluppo della figura
piana disposta a sinistra?
RISPOSTA - Figura D
Verifica finale 1) L uomo vitruviano :
Punti 1A. un testo a carattere decorativo
B. un disegno tecnico ad uso costruttivo
C. un disegno di Leonardo da Vinci
2) Laffermazione: le scale si usano perch ci consentono di
rappresentare sul foglio qualsiasi oggetto ridotto secondo
opportuni rapporti :
vera
falsa
3) Metti in ordine di grandezza le seguenti scale: 1:500,
1:5000, 1:1000, 1:50.
Punti 0,5.............................;
.............................; .............................;
.............................;
Risposta attesa: 1:50, 1:500, 1:1000, 1:5000
4) Se riporto sul disegno lindicazione di 1:50, cosa vuol
dire?
Punti
1..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta attesa: Questa indicazione ci dice che la misura 1
sulla carta corrisponde a 50 nella realt, la misura sulla carta va
moltiplicata per 50 per ottenere la misura reale.
5) Cosa esprimiamo con il disegno tecnico?
Punti 0,5A. esprimiamo emozioni
B. esprimiamo informazioni
C. esprimiamo informazioni ed emozioni
Risposta attesa: B
6) Con quale strumento misuro le dimensioni dellaula?
Punti 1A. Con la riga millimetrata
B. Con la rollina metrica
C. Con la fettuccia da sarto
Risposta attesa: B
7) Laffermazione: il disegno tecnico comunica dati attraverso il
linguaggio grafico! : Punti 0,5 vera
falsa
Risposta attesa: vera
8) Il termine Ergonomia deriva dalle parole greche:
Punti 1A. ergo (quidi) e homo (uomo).
B. ergon (lavoro) e homo (uomo).
C. ergon (lavoro) e nomos (regola).
Risposta attesa: B
9) Laffermazione: alcuni problemi legati alla sicurezza e alla
salute sono Punti 0,5risolvibili grazie allapplicazione dei
principi ergonomici!, :
vera
falsa
Risposta attesa: vera
10) Le NORME UNI EN 1729 (Ente Nazionale Italiano dUnificazione)
forniscono:
Punti 1
A. i materiali per la realizzazione di impianti ed artefatti
tecnicamente corretti, sicuri e standardizzati.
B. Le misure per la realizzazione di impianti ed artefatti
tecnicamente corretti, sicuri e standardizzati.
C. le direttive finalizzate alla realizzazione di impianti ed
artefatti tecnicamente corretti, sicuri e standardizzati.
Risposta attesa: C
11) riporta su un foglio lampiezza dellangolo formato da due
pareti non ortogonali, Punti 2avendo a disposizione solo una
rollina metrica. Descrivi in modo sintetico le
regole e principi che applichi e le operazioni che esegui.
..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta attesa: Utilizzo il metodo della triangolazione che
sibasa
sul principio dellindeformabilit del triangolo.
Date le misure dei lati ci sar infatti una sola configurazione
che corrisponde alle misure date. Posti due punti: A e B giacenti
rispettivamente sulle due semirette a e b, misuro le rispettive
distanze dallorigine O e la distanza tra distanza tra A e B,
costruisco il triangolo formato dai segmenti OA, OB e AB.
12) Facendo riferimento alla figura 1, considerata che laltezza
della persona, Punti 2 pari a 1,90 m determina quale la luce minima
di un vano di passaggio
descrivendo in modo sintetico le operazioni che esegui, regole e
principi
che applichi.
Fig.1
Risposta attesa: 0.59( 60
Risposta attesa: facendo riferimento ai rapporti proporzionali
altezza e larghezza in figura, ricavo la dimensione di un modulo ,
la testa, dividendo laltezza nota (1,90 m) in otto parti, quindi
moltiplico il risultato per 2.5: 1,90m / 8 = 0,2375m x 2.5 = 0,5937
( 0,60mGRIGLIA DI VALUTAZIONE
1 3 / 10INSUFFICIENZA GRAVISSIMALalunno rivela assoluto
disinteresse per la disciplina;
Lalunno non ha conseguito alcun obbiettivo disciplinare;
Totale incomprensione del testo o di argomento proposto con
gravi errori morfosintattici e sintattici;.
Conoscenze gravemente lacunose, gravissime carenze di
connessioni ed errori logici;.
Non conoscenza degli argomenti trattati. Non comprensione di un
testo, analisi non corretta;
Lalunno non padroneggia gli schemi motori di base. Non partecipa
alle attivit svolte dalla classe;.
Non sa analizzare problemi e situazioni e non espone in modo
articolato;
4 / 10INSUFFICIENZA GRAVENon aderenza alla traccia;Mancata
acquisizione degli elementi essenziali con difficolt di procedere
nelle applicazioni
Comprensione ed analisi dei concetti molto parziale o
superficiale;Effettua sintesi imprecise;Conosce gli argomenti in
maniera frammentaria e superficiale;
Applica principi, regole e procedure in modo occasionale e
parziale;
5 / 10INSUFFICIENZA NON GRAVEConosce gli argomenti in maniera
incompleta;
Ha compreso i concetti in maniera insicura;
Applica principi, regole, procedure solo se guidato;
Analizza problemi e situazioni solo se guidato;Non ha assimilato
pienamente tutti gli schemi motori di base;
Impegno saltuario;E' in grado di articolare e sintetizzare
discorsi solo se guidato;
Mette in relazione i concetti in modo elementare;
6 / 10SUFFICIENZANumero sufficiente di nozioni e/o informazioni,
considerazioni non approfondite e rielaborate, ma comunque sensate,
ed espresse nel rispetto fondamentale della lingua;Correttezza
morfologica, semplice rispetto dei connettivi sintattici e di
strutture grammaticali;Capacit di applicazione degli elementi
essenziali anche se in presenza di qualche errore;Conosce gli
argomenti in maniera completa, ma limitata agli elementi
essenziali;Ha compreso i concetti e li esprime con sufficiente
sicurezza, autonomo nella sintesi;
Applica principi, regole, procedure autonomamente, pur con
qualche incertezza;
Analizza problemi e situazioni autonomamente, ma con qualche
incertezza;
E' in grado di esporre autonomamente argomenti semplici;Mette in
relazione i concetti in modo chiaro e semplice;
7 / 10DISCRETOorientamento critico e apprezzabile propriet
terminologica, rispetto delle strutture
morfologiche-sintattiche;Capacit di cogliere i connettivi
sintattici e le strutture grammaticali;Interpretazione, corretta
sostanzialmente. resa con propriet terminologica e linearit
discorsiva ;Capacit di applicazione dei contenuti e delle procedure
senza difficolt e con intuizione;.
Conoscenza abbastanza completa degli argomenti proposti e li
esprime con discreta sicurezza.
8 / 10BUONORielaborazione critica dei dati, rigore discorsivo,
sicurezza concettuale, correttezza formale;
Capacit di cogliere i connettivi sintattici e le strutture
grammaticali;Propriet lessicali rese con fluidit discorsiva;
Possesso di conoscenze approfondite con capacit di analisi e di
sintesi;Conoscenza precisa degli argomenti trattati e
rielaborazione personale dei contenuti;Ha un buon controllo delle
proprie abilit e partecipa a tutte le attivit;Conosce gli argomenti
in maniera completa e approfondita e li esprime con buon grado di
sicurezza;
Applica autonomamente principi e procedure, mette in relazione i
concetti con competenza e autonomia;
con autonomia in grado di esporre argomenti con competenza
lessicale.
9-10 / 10OTTIMOPersonalizzazione dei contenuti, collegamenti
funzionali, organicit del discorso;
Padronanza delle strutture morfologiche e sintattiche, espone
argomenti con competenza e sicurezza;
Capacit di applicare con facilit e senza errori i principi
appresi in problemi anche complessi;Possesso di ottime capacit
intuitivo-sintetiche, di osservazione, astrazione ed
estrapolazione.
Conosce bene le proprie capacit ed in grado di effettuare delle
scelte autonome;.
Partecipa attivamente ai lavori di gruppo;Ha acquisito una
conoscenza completa e coordinata, esprime con ricchezza linguistica
e lessicale;
Sa applicare autonomamente principi e procedure in situazioni
nuove anche complesse;
Sa scomporre autonomamente problemi anche complessi .
9-10 / 10ECCELLENTEConoscenze ampie, approfondite e rielaborate,
arricchite da ricerca e riflessione personale; padronanza e
eleganza nelle tecniche; disinvoltura nel costruire proprie
strategie di risoluzione, capacit di sviluppare e comunicare
risultati di una analisi in forma originale e
convincente;Padronanza piena delle strutture morfologiche e
sintattiche, espone argomenti con competenza e sicurezza;
Capacit di rielaborare in modo autonomo gli argomenti proposti,
arricchiti da conoscenze personali, e di individuare nessi
problematici.
TABELLA 1:
ETA ALTEZZA
fig. 7
Fig. 8
UNI 1729-1:2006 - standard per la realizzazione degli arredi:
sedie e banchi
gli spigoli devono essere arrotondati con un raggio minimo di
2mm. Le superfici devono essere lisce, le estremit rivestite per
evitare di generare schegge taglienti;
ogni sedia o banco a norma deve superare una serie di prove di
laboratorio tra le quali quelle di stabilit, di resistenza, di
durata e durto.
in relazione all'altezza dello studente (da 80 cm per i bambini
fino ai due metri per i ragazzi), le norme assegnano agli arredi
scolastici delle vere e proprie "taglie" per favorire l'adozione di
una correttaposturacontribuendo allo sviluppo psicofisico di
bambini e ragazzi.
Per una corretta postura, la norma prescrive che lo schienale
debba avere n'inclinazione compresa tra i 95 e i 110, questo
indipendentemente dalla statura dello studente.
UNI 1729-1:2006 - tabella dimensionale banchi da scuola
Classe di statura cm.80-95altezza seduta21banco altezza40;
Classe di statura cm.93-116altezza seduta26banco altezza46;
Classe di statura cm.108-121altezza seduta31banco altezza53;
Classe di statura cm.119-142altezza seduta35banco altezza59;
Classe di statura cm.133-159altezza seduta38banco altezza64;
Classe di statura cm.146-176,5altezza seduta 43banco
altezza71;
Classe di statura cm.159-188altezza seduta46banco altezza76;
Classe di statura cm.174-207altezza seduta51banco altezza82;
errato il primo risultato parziale
errato il secondo risultato parziale
errata la somma dei risultati parziali
errata la posizione della virgola
1) Con la penna traccia sulla mappa il percosso seguito.
2) indica i nomi delle strade.
Figura 1
Figura 2
Figura 3
Figura 4
Figura 5
4
6
12
8
20
Figura A
Figura B
Figura C
Figura D
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