TRIBUNALE DI MILANO RITO COLLEGIALE SEZIONE I PENALE DOTT.SSA ICHINO GIOVANNA Presidente DOTT.SSA BERTOJA ANTONELLA Giudice a latere DOTT.SSA RIZZARDI BRUNA Giudice a latere VERBALE DI UDIENZA REDATTO DA FONOREGISTRAZIONE PAGINE VERBALE: n. 45 PROCEDIMENTO PENALE N. 14037/09 R.G. A CARICO DI: BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20 UDIENZA DEL 03/12/2010 MI0005 Aula 1^ Penale Esito: RINVIO AL 09.12.2010 ___________________________________________________________________________ Caratteri: 54936
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TRIBUNALE DI MILANORITO COLLEGIALE SEZIONE I PENALE
DOTT.SSA ICHINO GIOVANNA PresidenteDOTT.SSA BERTOJA ANTONELLA Giudice a latereDOTT.SSA RIZZARDI BRUNA Giudice a latere
VERBALE DI UDIENZA REDATTO DA FONOREGISTRAZIONE
PAGINE VERBALE: n. 45
PROCEDIMENTO PENALE N. 14037/09 R.G.
A CARICO DI: BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20
UDIENZA DEL 03/12/2010
MI0005 Aula 1^ Penale
Esito: RINVIO AL 09.12.2010___________________________________________________________________________
Caratteri: 54936
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INDICE ANALITICO PROGRESSIVO
Deposizione Teste CICCOGNANI GIULIO............................................................................ 3Esame Difesa, Avv. Biancolella................................................................................. 4
Deposizione Teste ASCARI PIER GIOVANNI.................................................................... 20Esame Difesa, avv. Biancolella................................................................................ 21
Deposizione Teste MARANI GIOVANNI............................................................................ 33Esame Difesa, Avv. Biancolella............................................................................... 34
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TRIBUNALE DI MILANO - RITO COLLEGIALE SEZIONE I PENALEMI0005 Aula 1^ Penale
Procedimento penale n. 14037/09 Udienza del 03/12/2010
DOTT.SSA ICHINO GIOVANNA PresidenteDOTT.SSA BERTOJA ANTONELLA Giudice a latereDOTT.SSA RIZZARDI BRUNA Giudice a latere
DOTT. RUTA GAETANO Pubblico Ministero
SIG.RA TERRAVECCHIA CLAUDIA Ass. d'UdienzaSig.ra Quadraccia Ornella Ausiliario tecnico
PROCEDIMENTO A CARICO DI – BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO+ 20 -
Alle ore 9.50 si apre il verbale
PRESIDENTE – Oggi avevamo i testi Leoni, Avvocato, quanti
testi sono?
AVV. BIANCOLELLA – Quattro. Presidente, se è interesse del
Tribunale, siccome parleremo delle delibere che sono
state assunte, ne diamo una copia.
PRESIDENTE – Grazie mille.
Deposizione Teste CICCOGNANI GIULIO
il quale dà lettura della dichiarazione impegnativa
testimoniale. Il Teste viene generalizzato in aula (nato il
22.11.1947).
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Esame Difesa, Avv. BiancolellaAVV. BIANCOLELLA – Ingegnere, buongiorno. Sono l'avvocato
Biancolella difesa del dottor Leoni. Una prima domanda.
Lei che attività svolge?
TESTE CICCOGNANI – Io sono consulente aziendale e in passato
ero manager di una azienda industriale.
AVV. BIANCOLELLA – Senta, nel 2005 lei faceva parte del
consiglio di amministrazione di BPER?
TESTE CICCOGNANI – Sì.
AVV. BIANCOLELLA – Da quanto tempo?
TESTE CICCOGNANI – Io sono entrato nel consiglio di
amministrazione nel febbraio del 2004.
AVV. BIANCOLELLA – Quanti soni i consiglieri di BPER
attualmente e nel 2005?
TESTE CICCOGNANI – Dunque, sono 18 più il presidente.
AVV. BIANCOLELLA – Senta, entrando adesso nella vicenda per la
quale è stato chiamato a deporre, quando ha sentito
parlare per la prima volta di una possibile acquisizione
di azioni di BNL?
TESTE CICCOGNANI – È stato nel consiglio dell'11 aprile del
2005.
AVV. BIANCOLELLA – Sì. Può riferire al Tribunale come si è
svolto questo consiglio, che cosa è stato detto, quali
delibere sono state assunte?
TESTE CICCOGNANI – Dunque, l'amministratore delegato a quel
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punto dell'ordine del giorno informò il consiglio di
colloqui avuti alcuni giorni prima con esponenti di
banche popolari e c'era un interesse abbastanza diffuso
del poter acquistare delle azioni della Banca Nazionale
del Lavoro fatto salvo che c'era un'ipotesi della banca
Bilbao la quale avendo lanciato una Ops, cioè un'offerta
pubblica di scambio, chiaramente se quell'operazione
avesse avuto, diciamo così, non esito positivo, il
sistema delle banche popolari poteva acquisire una
partecipazione ovviamente non rilevante ma comunque
significativa, in modo tale che praticamente si potesse
avviare un processo di sinergie tra il sistema delle
popolari e la BNL. In questo poi mi ricordo che fece
anche dei ragionamenti relativamente alla BNL che è una
banca che è molto radicata in tutta Italia, che era
presente in tutte le province, cioè una banca
particolarmente interessante e ben diffusa in tutto il
territorio nazionale. Procedendo poi nella spiegazione,
fece presente che già alcune banche popolari possedevano
delle azioni, in particolare la Vicenza che aveva una
partecipazione non rilevante, ma comunque importante,
nell'ordine del 3/4%, mi sembra di ricordare una cosa di
questo tipo; e c'era anche una piccola partecipazione,
non so se fosse rilevante o meno, certamente non
rilevante ma marginale, della Monte dei Paschi di Siena.
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E dai colloqui intercorsi, appunto nei giorni precedenti,
con la Popolare di Lodi, si era valutata la possibilità,
evidentemente, di un legame forte con le banche popolari,
soprattutto nell'ottica di aiutare le società prodotto
che sono all'interno delle banche, che sono quelle che
fanno il private, sono quelle che fanno il factoring,
sono tutte quelle che poi attraverso la rete trovano il
mercato, di vedere come strategia, visto che queste
società prodotto avevano un po' di difficoltà nel
crescere nel sistema delle popolari, attraverso invece
una potente forza come quella della Banca Nazionale del
Lavoro, si potessero vedere alcune attività di mettere in
comune e quindi aumentare le masse gestite.
AVV. BIANCOLELLA – Quali sono queste società?
TESTE CICCOGNANI – Ma guardi, c'è Arca e CGS, c'è Arca
Merchant, c'è Meliorbanca, c'è il private, Meliorbanca
Private, eccetera, che erano tutte società costruite in
passato dalle banche popolari che poi con il tempo,
quando le banche popolari hanno incominciato ad acquisire
altre banche, si sono un po' sfaldate nel senso che si
sono trovate in casa anche altre società prodotto.
AVV. BIANCOLELLA – Scusi, torniamo un attimino... Quindi
questa è la premessa che viene esposta.
TESTE CICCOGNANI – Sì.
AVV. BIANCOLELLA – Che cosa viene successivamente deliberato
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dal consiglio?
TESTE CICCOGNANI – Dunque, si fa un ragionamento anche
relativamente all'entità di questo primo discorso, quindi
l'entità era quella di un centinaio di milioni di azioni
come operazione quadro che doveva essere il ritorno dei
250 milioni di euro. Questo era un pochettino l'input.
Naturalmente a questo input c'erano delle condizioni e
ovviamente le condizioni erano innanzitutto che
l'investimento non doveva assolutamente interferire con
quello che stava avvenendo relativamente al Banco Bilbao
Vizcaya, e nello stesso tempo diciamo che ci doveva
essere una volontà delle banche popolari che avevano
questo disegno strategico; e nello stesso tempo comunque
bisognava verificare anche dal mercato come e chi era
d'accordo e non d'accordo su questa scelta di offerta che
il Banco di Bilbao aveva fatto ai soci perché chiaramente
questo si vedeva anche un po' nei giornali, c'era una
difficoltà di aggregazione verso una soluzione
dell'operazione, anche perché si scambiava carta con
carta. E questo naturalmente lo impari il giorno dopo
quanto vale quella carta e quindi questo dava anche
addito forse a qualche intranquillità di una parte dei
soci della BNL. Quindi alla fine che cosa si decide e si
delibera? Si delibera i 250 milioni, l'orientamento dei
100 milioni di azioni, che poi si trattava di vedere che
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valore avevano, perché poi chiaramente il valore poteva
cambiare. E le condizioni erano che ci fosse una
accertata diciamo così, o un segnale forte dal mercato
che l'operazione del Banco di Bilbao forse non avesse
successo. Un'altra condizione era che si formasse un
nucleo delle banche popolari perché altrimenti non è che
potevamo tenerci noi, perlomeno per raggiungere una quota
significativa, non so, lì non è stato fissato niente, ma
dico io un 10%, qualcosa del genere. Il disegno
complessivo era questo, questo fu quello che venne deciso
in quel consiglio.
AVV. BIANCOLELLA – Quindi diciamo una prima delibera quadro
nel senso acquistare il quantitativo e l'importo
eventualmente da spendere.
TESTE CICCOGNANI – Sì.
AVV. BIANCOLELLA – Senta, successivamente che cosa è successo?
Dopo questa delibera c'è stata occasione di riparlare in
consiglio della vicenda?
TESTE CICCOGNANI – Sì. Dopo c'è stato un altro consiglio il 16
di maggio, quindi stiamo parlando di poco più di un mese
di distanza perché noi avevamo una cadenza mensile,
quindi diciamo che rispettava abbastanza la scadenza
della metà del mese, del lunedì. L'amministratore
delegato, appunto ritornando sul tema all'ordine del
giorno: operazione strategiche, che questo era il titolo
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ovviamente, ci riaggiornò di quello che nel frattempo era
successo relativamente a quello che avevamo detto la
volta prima e quindi in pratica disse che si erano
realizzate due fazioni in contrasto tra di loro, una
favore dell'operazione del Banco di Bilbao, una
contraria, soppesandole potevano essere quasi una uguale
all'altra. E poi stavano inserendosi terzi che non ha
specificato chi potevano essere, poteva essere interesse
di altri soggetti, e il movimento anche delle banche
popolari, quindi anche loro e c'era un discorso mi sembra
della Vicenza che aveva già una quota, ma magari poteva
arrotondarla. Questo è un po' il discorso. E quindi
diciamo che successivamente a questo, affermò anche che i
prezzi stavano lievitando delle azioni, questo a misura
anche del fatto che c'era una competizione in atto,
quindi c'era anche un po' di questo. Poi ritornò sui
valori strategici della nostra impostazione affermando
anche che la Banca Nazionale del Lavoro, che stava
attraversando... l'anno 2004 è stato brutto, come suol
dirsi in gergo, il bilancio del 2004 aveva fatto un po'
pulizia e quindi la banca si presentava anche ai nuovi
investitori diciamo un po' più rigenerata forse. Io
adesso, non è che si è approfondito più di tanto, ma
comunque il senso era quello. Quindi riaffermò
l'importanza e la strategia di un sistema di banche
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popolari all'interno, in quote minoritarie all'interno
della BNL sulle società prodotto e soprattutto per vedere
di sviluppare il nostro settore delle società prodotto.
Questo era un pochettino il disegno.
AVV. BIANCOLELLA – Quando lei parla di società prodotto si
riferisce?
TESTE CICCOGNANI – Sempre a quelle che dicevo prima, cioè
relative a Arca Bim, Meliorbanca, Arca Merchant,
Factoring, Private, eccetera. Naturalmente questo
investimento era marcato, nel caso si procedesse al fatto
che si doveva tenere nel tempo, quindi non era un
investimento di breve perché chiaramente avendo
l'investimento uno scopo di creare queste sinergie,
svilupparle, rendere tutto il sistema più permeato con
delle masse critiche più alte, chiaramente non era una
cosa di compravendita, ma questo ovviamente nello spirito
e nell'intento era chiaro a tutti che questa era una cosa
che doveva durare nel tempo, ammesso che poi fosse
successo che poi doveva succedere. Ecco, questo era un
pochettino il discorso. Quindi, alla fine, il consiglio
di amministrazione valutò che erano avvenute quelle
condizioni, diciamo così, della delibera precedente che
dicevano ma, ma, ma, si ritenne che era il momento forse
di muoversi un po' anche noi verso l'acquisizione di una
prima tranche che era attorno ai 59/60 milioni di azioni
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dei 100 che erano stati stabiliti come quantità quadro e
che però naturalmente nel frattempo i 2.5 che si erano
detti in precedenza non erano più validi, ormai il titolo
era andato a 2.70, 2.75 e quindi si diede mandato di fare
quel tipo di investimento. Naturalmente da lì a breve ci
sarebbe stata anche l'assemblea e quindi noi diventando
possessori, se naturalmente i tempi tecnici ce lo
avessero consentito e quant'altro, c'era il discorso di
che atteggiamento avere. Siccome l'ordine del giorno di
quell'assemblea aveva più punti, e non solamente il
rinnovo del consiglio, eccetera, si parlò della lista
delle popolari, ma poi vista non dico la perplessità ma
l'articolazione dell'ordine del giorno, come ad esempio
l'approvazione del bilancio era da astenersi, entrati da
poco, stavamo parlando di un bilancio che aveva perso,
oppure se era da votare a favore, quindi si tagliò e si
disse diamo mandato al presidente, all'amministratore
delegato, al presidente del collegio sindacale di
ragionare su questo e ovviamente dare le disposizioni
corrette. Questo fu il quanto. Io poi non ero presente a
quella del 23 maggio, imparai che non fummo ammessi. Lì
c'è stata anche un po' di discussione, però io non entro
nel merito perché non sono in grado di dire sono
arrivate, non sono arrivate le azioni, chi poteva aver
ragione, chi poteva avere torto.
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AVV. BIANCOLELLA – Ci fu un apposito consiglio mi pare.
TESTE CICCOGNANI – Ci fu un apposito consiglio però io ero
assente in quel consiglio, fui solo informato da alcuni
colleghi.
AVV. BIANCOLELLA – Va bene. Senta, successivamente poi dopo il
consiglio ha deliberato un'ulteriore acquisizione di
azioni di BNL. Ecco, prima di passare ad esaminare questa
delibera che è stata assunta, vorrei chiederle di
descrivere al Tribunale qual era l'atteggiamento
dell'amministratore delegato Leoni nei confronti del
consiglio di amministrazione, come si rapportava con il
consiglio di amministrazione.
TESTE CICCOGNANI – Io devo dire che il dottor Leoni si è
sempre rapportato con il consiglio nel senso della
trasparenza. Nel senso della trasparenza e del
coinvolgimento, nel senso che io ho sempre avuto la
sensazione diciamo, ma comunque che raccontasse per filo
e per segno le cose come avvenivano e come evidentemente
anche le interpretava perché questo vi sta, però ha
sempre cercato di condividere non dico con me
personalmente, ma comunque con altro membri, il
presidente del collegio sindacale come poi in molte
occasioni era un po' diciamo... e quindi io ho sempre
avuto la garanzia di essere informato molto bene e
puntualmente e normalmente non lasciava mai niente di non
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risposto. Questo è un fatto positivo, anche se uno faceva
una domanda che delle volte è una domanda che non ha un
senso, perché non siamo tutti esperti di attività
bancarie, però lui aveva la pazienza di... Quindi ritengo
una persona molto...
AVV. BIANCOLELLA – Ha sempre operato secondo le delibere del
consiglio o è accaduto che ha preso delle decisioni e poi
le ha portate in consiglio per una eventuale ratifica,
che lei ricordi?
TESTE CICCOGNANI – Nel caso della lettera che ha scritto
successivamente, è venuta come ratifica per un problema
tecnico di tempi che andava fatta, ma quando l'ha fatto
non l'ha mai fatto sa solo, in quel caso lì non l'ha mai
fatto da solo.
AVV. BIANCOLELLA – Poi sulla lettera torneremo, sulla lettera
che viene inviata dopo il 17 di luglio quanto viene
deliberato l'acquisto. Ma indipendentemente da questo
discorso del (inc.)...
TESTE CICCOGNANI – Ma in passato io non ricordo che lui abbia
preso delle decisioni che poi successivamente abbi detto
ratificatele. Tra l'altro deve dire che le delibere del
consiglio sono sempre state molto restrittive. Io credo
che la banca come termine di difesa verso li apicali
siano che le delibere siano molto stringenti all'oggetto
con poche variabilità, cioè si discute, si discute e poi
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si dà mandato all'amministratore delegato, questo non
succedeva, ma soprattutto il primo a non volerlo era
Leoni.
AVV. BIANCOLELLA – Quindi delle delibere con un contenuto
molto specifico e tassativo.
TESTE CICCOGNANI – Esatto, ma lo dimostra anche il fatto
semplicemente del prezzo, è una delibera a 2.5, non ne
trova a 2.5, viene per 2.7, cioè voglio dire, uno poteva
da 2.5 a 3.
AVV. BIANCOLELLA – Senta, passiamo adesso invece al consiglio
del 17 di luglio quando viene deliberato una successiva
acquisizione di azioni di BNL. Si tratta, come leggo
dall'intestazione "Consiglio straordinario" e quindi se
cortesemente può riferirci che cosa è accaduto e perché
venne convocato, cosa venne detto e le delibere assunte.
TESTE CICCOGNANI – Dunque, fummo convocati di domenica urgente
ovviamente per un consiglio straordinario e quindi in
prativa ci trovammo là. Il presidente Marani, a quel
tempo, prese la parola e riferisce al consigli odi avere
avuto insieme all'amministratore delegato e al presidente
del collegio sindacale...
AVV. BIANCOLELLA – Se può fare i nomi.
TESTE CICCOGNANI – Il presidente allora era Marani,
l'amministratore delegato Leoni e il presidente del
collegio sindacale Ascari. Avevano avuto una telefonata
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dell'ingegner Consorte, il quale chiedeva di avere un
incontro. E dice: abbiamo avuto questo incontro e
l'ingegner Consorte nel corso di tale incontro ha
riferito degli interessi di Unipol a sviluppare
un'attività di bancassicurazione, senza trattino, quindi
bancassicurazione tutta una parola, in BNL. Allora
veramente è chiaro che di fronte a una banca retail,
Banca Popolare dell'Emilia e un discorso
bancassicurazione, cioè siamo rimasti così. Lui
evidentemente aveva spiegato al presidente,
all'amministratore delegato e al presidente del collegio
sindacale che la sua idea era di fare una
bancassicurazione che aveva dietro di sé il mondo
cooperativo che l'avrebbe appoggiato e quindi avrebbe
ovviamente portato diciamo la finanza necessaria, poi a
loro volta l'avrebbero dovuta trovare da qualche parte, e
quindi lo scopo era quello e quindi per noi fu un
discorso effettivamente che rispetto alla nostra
strategia originaria, ci mise in un certo imbarazzo.
Oltre a questo lui consegnò una bozza di un patto
parasociale, del quale lui richiedeva la firma, la
sottoscrizione di questo patto. Allora è evidente che
nell'ambito di questo discorso già ce n'era abbastanza
con il progetto di bancassicurazione cioè nell'ambito del
consiglio diciamo la valutazione era già molto
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pregiudicata già solo con questo fatto. Però per dovere
anche, abbiamo cercato di valutare, oppure passare e
quindi il presidente lesse la lettera dei patti che
Consorte chiedeva. Su questa lettera praticamente per chi
firmava quella lettera non c'era niente, cioè non c'era
niente in contropartita primo e secondo ricordo anche che
se avessimo voluto avere un amministratore dovevamo fare
una lista e Consorte poi avrebbe deciso cosa voleva fare.
Quindi, indipendentemente da tutto, il progetto
bancassicurazione fu bocciato in maniera categorica, ma
categorica anche proprio dato dalla delicatezza, fu
chiamato nome per nome, consigliere per consigliere per
dire tu cosa dici e come voti. Non fu un voto palese
proprio per verificare e chi portò anche a questo,
ritengo che Leoni la sua interpretazione era che parlare
di bancassicurazione era una cosa completamente fuori da
quello che era il suo disegno relativamente a BNL.
Naturalmente noi avevamo ancora in animo quel disegno
complessivo dei 100 milioni di azioni, eccetera, e quindi
si deliberò l'aumento di quella parte. Quello che però è
importante ritengo anche che nell'ambito del ragionamento
fu quello della delicatezza con cui rispondere perché è
chiaro che il mondo cooperativo da quelle parti è molto
forte, ci sono migliaia di cooperative piccole, grandi,
medio grandi, eccetera, e quindi il discorso era anche
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R.G. 14037/09 - 03/12/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2017
quello di realizzare, di valutare che tipo di risposta
articolata si dava. Allora, fermo restando che la
risposta doveva essere che noi di patti non se ne parlava
e bancassicurazione ancor meno, si cercò di affermare,
invece, la nostra disponibilità, ma qui è chiaro che una
banca popolare che vive in un territorio e probabilmente
questo avrebbe scatenato anche richieste di prestiti e
cose del genere, il nostro lavoro di banca se è possibile
lo continuiamo a fare, non è che vogliamo fare dispetto a
nessuno. Quindi evidentemente business is business, ecco,
questo è il concetto. Quindi ci fu un'articolazione in
consiglio relativamente a quelle che erano le decisioni
che poi sono state riflesse in una lettera che il lunedì
fu mandata a Consorte di risposta nella linea che prima
ho cercato di inquadrare, e quindi in quella lettera si
fa riferimento al fatto che noi ci teniamo la nostra
percentuale, stiamo alla finestra e vediamo cosa succede.
AVV. BIANCOLELLA – Scusi, quindi lei ha parlato di rigetto del
progetto, tra virgolette, di bancassicurazione di
Consorte e degli accordi che proponeva.
TESTE CICCOGNANI – Sì, era un progetto suo, era un progetto di
Consorte.
AVV. BIANCOLELLA – Mentre invece viene deliberato l'ulteriore
acquisizione delle azioni.
TESTE CICCOGNANI – Sì.
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AVV. BIANCOLELLA – Credo che lo abbia già detto, la strategia
per cui vengono acquisite queste ulteriori azioni di BNL
il 17.
TESTE CICCOGNANI – Voglio dire, la strategia è rimasta la
stessa, direi che quel consiglio, alla fine, guardandolo
tutto nel suo insieme, è partito con un'idea ed è
arrivato con quell'idea, quindi non ha cambiato rotta
durante la strada. E quindi la strategia era sempre
quella dell'11, se l'è tirata dietro. In pratica
l'ingegner Consorte è passato e attraversato, è stata una
meteora.
AVV. BIANCOLELLA – Sul discorso della lettera l'abbiamo già
detto, poi c'è il verbale, c'è anche il discorso di chi
la doveva scrivere, come viene ratificata.
TESTE CICCOGNANI – Sì, beh, chiaro.
AVV. BIANCOLELLA – Che (inc.) parte del comitato.
TESTE CICCOGNANI – Anche perché evidentemente c'erano degli
aspetti...
AVV. BIANCOLELLA – Va bene. Presidente, io avrei terminato con
l'ingegner Ciccognani.
PRESIDENTE – Chi desidera porre domande?... Nessuno. Mi sono
persa, non ho capito bene. Ho sbagliato a scrivere che
avete deliberato l'aumento di capitale il 17 luglio?
TESTE CICCOGNANI – Il 17 luglio noi abbiamo deliberato di
acquistare.
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PRESIDENTE – Solo di acquistare.
TESTE CICCOGNANI – Solo di acquistare 60 mila azioni.
AVV. BIANCOLELLA – 60 milioni.
TESTE CICCOGNANI – 60 milioni, scusi.
PRESIDENTE – Alla domanda dell'avvocato Biancolella lei aveva
detto prima che l'unico caso in cui Leoni poi aveva
chiesto una ratifica riguardava questa lettera scritta il
lunedì, è così?
TESTE CICCOGNANI – In questa lettera noi abbiamo preso delle
deliberazioni, però il testo della lettera non siamo
riusciti ad approvarlo.
PRESIDENTE – Però la lettera, il contenuto della lettera era
così.
TESTE CICCOGNANI – Sì, sì, esatto. Però in quel caso si disse
diamo mandato di fare la lettera, è chiaro che se la
lettera non fosse stata conforme a, però, ecco, era
conforme.
AVV. BIANCOLELLA – E poi viene ratificata, Presidente, ma è
agli atti, viene ratificata dal comitato. Quindi viene
dato mandato peraltro non a Leoni, ma al presidente
Marani di scrivere la lettera di risposta.
TESTE CICCOGNANI – Sì, sì, è a firma Marani.
AVV. BIANCOLELLA – È stato dato mandato a Marani di
prepararla, viene portata in comitato, il comitato
l'approva e viene inviata il 18 mattina.
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TESTE CICCOGNANI – Sì, la firma il presidente.
AVV. ACCINNI – Chiedo scusa, Presidente, solo un chiarimento
su quest'ultima cosa. La lettera a firma del presidente,
però la ratifica era stata chiesta dall'amministratore
delegato?
TESTE CICCOGNANI – No, no. Io sono arrivato fino al consiglio
di amministrazione del 17, il 17 viene dato mandato, mi
sembra, in base ai punti che sono stati approvati, di
scrivere la lettera. Io adesso non ricordo, probabilmente
nel verbale c'è scritto.
AVV. ACCINNI – La domanda era, se non avevo male inteso, che
lei (inc.).
TESTE CICCOGNANI – Si dice: "Il testo di tale risposta, che
l'amministratore delegato si impegna a redigere, andrà
comunicato tempestivamente al comunicato esecutivo per
ratifica".
PRESIDENTE – Il Pubblico Ministero ha domande?
P.M. – No, grazie.
PRESIDENTE – Grazie. Può andare.
Esaurite le domande, il Teste viene congedato.
* * * * * *
Deposizione Teste ASCARI PIER GIOVANNI
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il quale dà lettura della dichiarazione impegnativa
testimoniale. Il Teste viene generalizzato in aula (nato il
13.10.1935 a Modena e ivi residente; professione:
commercialista, all'epoca dei fatti presidente del collegio
sindacale della Banca Popolare dell'Emilia Romagna).
Esame Difesa, avv. BiancolellaAVV. BIANCOLELLA - Buongiorno. Lei ha già detto che è
presidente del collegio sindacale della BPER, ecco da
quanto tempo lo è e se eventualmente ha avuto altre
cariche, ha rivestito altri ruoli all'interno della BPER
e da quando.
TESTE ASCARI – Io ero presidente del collegio sindacale della
BPER dal '94, sono cessato nell'aprile del 2009,
attualmente sono presidente di Meliorbanca che è una
banca che fa parte del gruppo Banca Popolare.
AVV. BIANCOLELLA – Senta, nel 2005 lei faceva parte del
comitato esecutivo, o meglio partecipava ai comitati
esecutivi?
TESTE ASCARI – Noi sindaci avevamo l'obbligo di partecipare
sia ai comitati esecuti e ovviamente ai consigli si
amministrazione.
AVV. BIANCOLELLA – Senta, quando ha sentito parlare per la
prima volta di acquisizione di azioni di BNL?
TESTE ASCARI – Fu il famoso comitato esecutivo, mi son fatto
un appunto per non dimenticare, del 21 di marzo del 2005
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e per la prima volta venne illustrata al consiglio questa
opportunità di questo acquisto.
AVV. BIANCOLELLA – Ecco, se può spiegare un po' meglio al
Tribunale che cosa avvenne il 21 di marzo, che cosa fu
detto.
TESTE ASCARI – Sostanzialmente venne riferito
dall'amministratore delegato che aveva ricevuto nei
giorni immediatamente precedenti, noi di solito comitati
esecutivi e consiglio venivano fatti al lunedì e quindi
riferì che nel week end precedente aveva ricevuto un
contatto con il presidente di allora della Banca Popolare
di Lodi, il signor Fiorani, il quale gli aveva proposto
l'opportunità di fare un acquisto di azioni nella BNL e
di questo ci riferì di avere anche avuto da parte del
governatore una specie, posso dire, di opportunità di
fare questo investimento nel senso che si era alla
ricerca di una compagine stabile in questa banca e quindi
si pensava che attraverso il mondo delle banche popolari
si potesse creare una partecipazione significativa per
poter poi avere un qualche ruolo. Questa è stata
sostanzialmente la esposizione dell'amministratore
delegato.
AVV. BIANCOLELLA – E quindi di che cosa parlava, di una
possibile collaborazione? Spieghi un pochino meglio
perché si muove Fiorani, banche popolari, si parlava di
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una possibile cooperazione, in che senso?
TESTE ASCARI – No. No, no. Allora si parlava della necessità,
opportunità di creare una cordata, chiamiamola così, di
banche popolari, partecipava la Vicenza, vi era in
Montepaschi, vi sarebbe stata probabilmente la Lodi, si
chiedeva alla Modena, all'Emilia se voleva partecipare
per creare un punto di riferimento importante in questa
banca.
AVV. BIANCOLELLA – Ecco, senta, e successivamente, dopo questo
comitato che cosa succede? Ha sentito parlare ancora
dell'acquisizione delle azioni?
TESTE ASCARI – Beh, sì, diciamo che nei primi del mese di
aprile venne in consiglio una proposta precisa attraverso
la quale c'era appunto l'opportunità di acquistare una
partecipazione intorno al 2% e che questa poteva
rappresentare un investimento di tipo strategico avendo
chiarezza che questa banca avrebbe in qualche modo poi
dovuto trovare una qualche sistemazione e poteva anche
essere un buon investimento dal punto di vista
finanziario perché si pensava che queste azioni potessero
avere un miglioramento proprio per l'interesse ch c'era
su questo istituto.
AVV. BIANCOLELLA – Lei ricorda ancora degli altri particolari
si questo consiglio di amministrazione.
TESTE ASCARI – Ma certamente diciamo che come mentalità la
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banca, il consiglio di 18 persone più il presidente, e
quindi tutte le decisioni sono sempre stato frutto di
notevoli discussioni e quindi evidentemente si approfondì
molto questo acquisto, però tenendo conto che poteva in
qualche modo essere allora la Banca Nazionale del Lavoro
ancorché diciamo in una condizione non ideale dal punto
di vista della redditività o meno, comunque rappresentava
una delle migliori istituzioni bancarie italiane, aveva
filiali in tutte le città d'Italia, era effettivamente
un'opportunità importante quindi essere presenti e vedere
cosa gli succedeva poteva rappresentare qualcosa di
interessante. La banca aveva i soldi, aveva disponibilità
liquide e quindi decisero di fare questo investimento di
tipo stabile, insomma, come una partecipazione stabile.
AVV. BIANCOLELLA – Senta, e l'esecuzione di questo disegno
diciamo di questa delibera dell'11 aprile, poi dopo trova
attuazione successivamente?
TESTE ASCARI – Beh, sì, allora aveva le condizioni che
effettivamente questo gruppo di banche popolari arrivasse
a decidere di fare questa conclusione e che in qualche
modo ci fosse una situazione un pochino più chiara per
quello che riguardava le mosse che si sarebbero viste
fare su questa banca. Per cui poi l'acquisto definitivo
venne fatto un mese o forse anche più dopo. Quindi nel
consiglio di aprile venne in qualche modo decisa
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l'acquisizione, salvo poi verificare alcune situazioni
che si sono concluse in maggio quando poi la banca
effettivamente diede vita, diede il via all'acquisto.
AVV. BIANCOLELLA – Senta, in relazione a eventuali attività di
cooperazione tra le popolati, era la prima volta che
sentiva parlare di questo tipo di cooperazione o invece
per sua conoscenza diretta ha saputo di altre possibili,
eventuali cooperazioni tra banche popolari?
TESTE ASCARI – Beh, devo dire che per tradizione la Banca
Popolare di Modena e poi dell'Emilia è sempre stata
sempre una delle maggiori protagoniste nella creazione di
organismi di natura popolare. Uno dei fondatori della
banca popolare è stato uno degli artefici della
costituzione dell'Istituto Centrale delle Banche
Popolari, istituzione che ha prestato sempre servizi di
ogni genere. Quindi aveva soprattutto anche poi nei suoi
successivi organi di rappresentanza, questa tendenza a
creare, a dare vita, a consolidare il mondo delle banche
popolari su cui credevano.
AVV. BIANCOLELLA – Esistevano delle società costituite dalle
banche popolari per la gestione di servizi o attività, e
se sì, può descriverle brevemente al Tribunale?
TESTE ASCARI – Tenga presente che le banche popolari quando
sono nate avevano tutte una dimensione provinciale e
interprovinciale, e quindi evidentemente ognuno di loro
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R.G. 14037/09 - 03/12/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2026
non era in condizioni di poter creare delle situazioni
nel mondo del servizio parabancario, eccetera, in grado
di potere competere. Quindi vi era questa tendenza,
questa necessità di dare vita a degli organismi a cui
partecipavano due, tre, quattro banche popolari proprio
per l'esigenza di giustificare interventi nel mondo del
factoring, del leasing, nel mondo della gestione del
risparmio. Insomma, era una consuetudine diciamo
consolidata, sentita più o meno e a Modena era
particolarmente sentita da sempre, è nella tradizione.
AVV. BIANCOLELLA – Senta, lei ricorda se questa delibera del
16 maggio del 2005 in cui venne appunto deciso l'acquisto
della partecipazione di azioni BNL avvenne in prossimità
dell'assemblea di BNL?
TESTE ASCARI – Sì, in effetti la banca acquisto e
successivamente, una settimana, dieci giorni dopo si
svolgeva l'assemblea della Banca Nazionale del Lavoro e
si erano creati i patti, il contropatto, pattisti,
contropattisti e di conseguenza la banca decise di
partecipare all'assemblea, creando come era nella
previsione il terzo polo tipo quello di cui parliamo
oggi, che era costituito dalle tre, quattro, cinque
banche che avrebbero dovuto presentare una loro lista e
che questo avrebbe dovuto essere, come poi risulta non è
stato per motivi tecnici.
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AVV. BIANCOLELLA – Non foste ammessi all'assemblea.
TESTE ASCARI – Sì, in realtà accadde questo e cioè l'acquisto
della banca fu eseguito perché...
AVV. BIANCOLELLA – Sì, sì. No, no. Ma sui motivi è già tutto
scritto. La ringrazio. Senta, invece vorrei parlare delle
eventuali riunioni in allora innanzitutto prima
dell'acquisizione e del consiglio del 17 di luglio.
TESTE ASCARI – Sì.
AVV. BIANCOLELLA – Lei ebbe modo di essere chiamato dal dottor
Leoni in relazione proprio ad ulteriori possibili
acquisizioni e quando avvenne questo?
TESTE ASCARI – Io ricordo, non so se il pomeriggio antecedente
o alla mattina, la segretaria del dottor Leoni mi invitò
a partecipare a una riunione alla quale avrebbe preso
parte l'ingegner Consorte, il presidente della banca...
AVV. BIANCOLELLA – Se può fare i nomi.
TESTE ASCARI – La segretaria mi disse, senza andare oltre,
senza spiegarmi oltre, disse: "Guardi che il dottor Leoni
mi prega di invitarlo ad una riunione che ci sarà alle 11
di un venerdì, a cui parteciperà il presidente...
AVV. BIANCOLELLA – Il nome.
TESTE ASCARI – Il professor Giovanni Marani, presidente della
banca e l'ingegner Consorte che si sapeva era esponente
di Unipol.
AVV. BIANCOLELLA – Vi fu questo incontro e che cosa avvenne
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nel corso di questo incontro?
TESTE ASCARI – Beh, l'incontro ci fu effettivamente e diciamo
che l'ingegner Consorte illustrò il suo progetto, la sua
idea che aveva e cioè di dare vita a una operazione di
bancassicurazione, cioè di creare un unico organismo nel
quale convivessero le due anime della banca tradizionale
e della assicurazione tradizionale. Diceva che su questo
che lui considerava, come dire, un progetto
avveniristico, futuristico, comunque molto sinergico, si
era già espressa in modo favorevole una parte importante
del mondo della cooperazione, più qualche banca con
determinate partecipazioni e offriva alla Banca Popolare
dell'Emilia Romagna, visto che c'era l'opportunità di un
acquisto ulteriori di azioni, questa occasione di entrare
in questa operazione. E nel contempo presentò a noi un
documento che rappresentava un patto, un elemento con cui
si sarebbe dovuto creare una determinata struttura di
alleanza e soprattutto che questo doveva avvenire in
tempi brevi perché vi erano delle urgenze da rispettare e
quindi la risposta negativa o positiva che fosse, doveva
essere data nel giro di 48 ore. Cosa che ci lasciò
abbastanza perplessi, comunque il presidente, il
professor Marani, disse: "Va bene. Visto che siamo soci,
visto che lei ci viene a fare questa proposta, ovviamente
faremo in modo di convocare un consiglio straordinario
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per prendere una decisione. Mi ricordo che era un venerdì
e il consiglio venne convocato per la domenica mattina
successiva.
AVV. BIANCOLELLA – Nelle more tra questo incontro con Consorte
e la convocazione del consiglio, voi tre partecipanti
diciamo alla riunione o qualcheduno di voi avete modo poi
di parlare, di commentare?
TESTE ASCARI – Guardi, io l'unico ricordo che ho, direi nel
pomeriggio del sabato, se ricordo bene, avevo letto nel
frattempo il documento che mi era stato consegnato e
quindi ritenni opportuno chiamare l'amministratore
delegato, il dottor Leoni, per convenire con lui come si
poteva interpretate questo documento nella misura in cui,
a mio giudizio e a suo giudizio, era un documento che
diciamo sostanzialmente era contro quelle che erano le
direttive, le idee che la banca aveva, nella misura in
cui aveva fatto un primo acquisto di azioni era quello di
mantenere una sua libertà di azione, una sua autonomia;
secondo, devo dire che da un punto di vista anche mi
permetto di dire giuridico, insomma, era un patto a senso
unico, per cui, insomma, era abbastanza improbabile che
si potesse pensare che la banca potesse aderire a un
patto dove solo una parte aveva dei diritti e l'altra
aveva... per cui in quella occasione, in quella
telefonata si convenne che non era un patto accettabile.
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Dopodiché, io sono, dissi, sempre un sindaco, e poi il
consiglio deciderà di acquistare o meno le azioni, è un
problema che mi riguarda meno. E questo fu l'unico
incontro, l'unico momento che io ebbi e che ritenni
opportuno avere proprio per non arrivare in una
condizione di opinioni difforme che per la verità furono
assolutamente coincidenti.
AVV. BIANCOLELLA – Senta, può riferire al Tribunale poi che
cosa accadde il 17 di luglio, quindi quella domenica in
cui venne convocato il consiglio? Se può dare una
descrizione un po' precisa diciamo dell'iter di questo
consiglio.
TESTE ASCARI – Ripeto, in consiglio erano 18 persone più il
presidente, più cinque membri del collegio sindacale,
quindi venne esposta dall'amministratore delegato diciamo
tutta la cronaca di questo incontro che era stato fatto
in modo fedele, assolutamente aderente alla realtà, e
quindi si iniziò parlando della opportunità o meno di
procedere all'acquisto di questo pacchetto.
Sostanzialmente l'orientamento del consiglio, dopo un
paio d'ore di discussione, fu un orientamento di questo
tipo: allora, noi abbiamo una partecipazione intorno al
2%, la situazione di questa banca è destinata comunque
sia a passare da una parte o dall'altra a seconda di chi
uscirà vincitore; in questa vicenda c'era in corso
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un'Opa, eccetera. E quindi parve opportuno integrare
questa partecipazione, parve al consiglio opportuno
integrare questa partecipazione acquisendone un'altra che
faceva parte dell'offerta della (inc.), segnalata il
giorno precedente dall'ingegner Consorte, e poi rimanere
in attesa di vedere perché a seconda di come si sarebbero
volte le questioni, poteva essere una partecipazione di
tipo strategico nella misura in cui si poteva
evidentemente avere rapporti con questa banca, con il
mondo che le stava dietro, eccetera eccetera; oppure un
investimento pensando che poi alla fine il prezzo pagato
poteva essere migliorato, cosa poi che in realtà alcuni
mesi dopo avvenne puntualmente. Però, nello stesso tempo,
venne assolutamente esclusa la possibilità o
l'opportunità di firmare qualsiasi impegno volendo
rimanere assolutamente automi di decidere cosa fare,
come, quando senza dover sottostare a direttive di altri.
AVV. BIANCOLELLA – Senta, il dottor Leoni prese posizione e
espresse il suo parere sul discorso del patto di
sindacato?
TESTE ASCARI – Direi di no. Assolutamente no. Non cu fu
bisogno di molto per convenire che era un patto, come
dire, improponibile, almeno dal punto di vista di una
banca, la quale investiva alcune centinaia di milioni,
evidentemente doveva essere libera nel modo più assoluto
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R.G. 14037/09 - 03/12/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2032
di fare come, quando e dove quello che riteneva
opportuno.
AVV. BIANCOLELLA – Senta, poi per quanto riguarda la risposta,
perché voi vi eravate assunti un impegno di rispondere a
Consorte a seguito di questo incontro, come rispose la
banca, a chi fu dato mandato di rispondere?
TESTE ASCARI – La banca, il consiglio diede mandato
all'amministratore delegato di stendere una comunicazione
al lunedì, perché la questione aveva carattere d'urgenza,
lettera che prima di essere spedita doveva essere
visionata dal presidente, dal professor Marani e da me,
cosa che avvenne e che poi, nel pomeriggio del lunedì al
comitato esecutivo venne portata l'informazione, venne
data comunicazione definitiva.
AVV. BIANCOLELLA – Quindi la lettera che è agli atti del 18, a
firma del professor Marani costituisce la risposta a
Consorte?
TESTE ASCARI – Sì, signore.
AVV. BIANCOLELLA – L'ha vista anche lei?
TESTE ASCARI – Io la mattina la vidi, certo, lessi il
contenuto perché il consiglio aveva espressamente chiesto
che per dare, tra virgolette, certezza della conformità
di quanto era stato deciso con quanto veniva scritto, ci
fosse l'organo di controllo che prendeva atto del
contenuto della lettera.
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R.G. 14037/09 - 03/12/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2033
AVV. BIANCOLELLA – Io non ho altre domande, Presidente.
PRESIDENTE – Ci sono altre domande?... Grazie. Lei si può
accomodare.
Esaurite le domande, il Teste viene congedato.
PRESIDENTE – Avvocato, gli altri due testi saranno sulle
medesime circostanze?
AVV. BIANCOLELLA – Presidente, le stesse identiche. Io Farei
semplicemente confermare al professor Marani che è
l'estensore della lettera, la circostanza, un po' questa
sintesi.
PRESIDENTE – Marani lo possiamo certamente sentire su questa
circostanza.
AVV. BIANCOLELLA – Scusatemi, allora io avrei proposto questo,
nel senso che l'ulteriore consigliere di amministrazione
credo che non serva proprio. Il professor Marani invece
lo farei venire per sintetizzare brevemente l'incontro e
il contenuto della lettera.
PRESIDENTE – Va benissimo. L'altro teste chi è oltre Marani?
AVV. BIANCOLELLA – Montanari.
* * * * * *
Deposizione Teste MARANI GIOVANNI
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il quale dà lettura della dichiarazione impegnativa
testimoniale. Il Teste viene generalizzato in aula (nato il
21.9.1938 a Fabbrico, provincia di Reggio Emilia, residente a
Modena).
Esame Difesa, Avv. BiancolellaAVV. BIANCOLELLA – Professor Marani, buongiorno. Brevemente se
può dire qual è la sua attività attuale e nel 2005.
TESTE MARANI – Io come attività faccio il notaio, fino
all'anno scorso ero professore di Diritto Fallimentare
all'Università di Modena, e, ahimè, adesso sono in
pensione.
AVV. BIANCOLELLA – È sempre professore emerito.
TESTE MARANI – Beh...
AVV. BIANCOLELLA – Nel 2005 lei rivestiva delle cariche
all'interno del consiglio di amministrazione della BPER e
se sì quali?
TESTE MARANI – Sì. Io sono stato membro del CDA esattamente
dal 16.12.96 al 17.4.2009 e presidente del CDA dal
17.5.1003 al 17.4.2009.
AVV. BIANCOLELLA – Benissimo. Senta professore, avendo sentito
gli altri suoi colleghi, le faremo delle domanda, tra
virgolette, spot, nel senso che non le faremo
ripercorrere tutta la vicenda dell'acquisizione azioni
BNL, ma puntualizzare su alcuni aspetti della vicenda.
Una prima domanda che farei, visto anche la sua
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R.G. 14037/09 - 03/12/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2035
partecipazione per lungo tempo al consiglio di
amministrazione di BPER, è in che modo il dottor Leoni si
rapportava con il consiglio di amministrazione.
TESTE MARANI – Si rapportava continuamente riferendo su
qualsiasi operazione, comprese quelle che prima venivamo
portate al comitato esecutivo. Tutto ciò che veniva
deliberato dal comitato esecutivo era poi portato al voto
e all'approvazione del consiglio di amministrazione. Devo
dire che il dottor Leoni è sempre stato molto solerte,
anzi direi che sovraccaricava di lavoro il consiglio
portando anche minimi argomenti all'approvazione. Le
faccio un esempio. La beneficienza che si riduceva anche
a cifre modeste, veniva analiticamente approvata dal CDA
e quindi in genere in coda del consiglio c'era un elenco
di enti benefici ai quali la banca erogava somme anche di
modesta entità.
AVV. BIANCOLELLA – È mai accaduto che delibere del consiglio
di amministrazione che conferivano mandato
all'amministratore delegato Leoni, avessero poi
un'attuazione che sia stata oggetto...
P.M. – Chiedo scusa, io avevo capito che per evitare domande
ridondanti, l'esame di questo teste...
AVV. BIANCOLELLA – Mi perdoni, decido io che domande fare.
P.M. – Allora io mi oppongo perché non ha senso reiterare allo
stesso teste le stesse domande, perché lei aveva detto
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R.G. 14037/09 - 03/12/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2036
che avrebbe rinunciato al quarto teste, che avrebbe
esaminato questo teste soltanto limitatamente alla
circostanza della lettera famosa.
AVV. BIANCOLELLA – No, mi perdoni. Questo suo intervento è
completamente... Scusi, Presidente. Sto semplicemente
facendo una...
P.M. – Parlare della beneficienza...
PRESIDENTE – No. Ma scusate, non c'è ragione di scaldare gli
animi su questa questione. Avvocato, ci dica che cosa
pensa, poi il Tribunale decide.
AVV. BIANCOLELLA – Pacificamente, Presidente, è interesse del
Tribunale e interesse di questa difesa, ed è una domanda
preliminare sapere come si rapportasse il dottor Leoni.
Se poi dopo nella spiegazione il teste nel dire che era
puntiglioso e ha detto anche che addirittura portava le
delibere sulla beneficienza, credo che rientri nella
discussione del comportamenti del dottor Leoni. Primo
discorso. Secondo discorso, è vero che farò delle domande
molto stringate, ma non si può conculcare la difesa e
soprattutto non lo decide il Pubblico Ministero cosa
posso chiedere o debbo chiedere. Quindi ho fatto
semplicemente questa domanda preliminare che credo sia di
interesse del Tribunale sapere come si rapportasse,
dopodiché passerò al resto. Se è uscita la beneficienza,
se la terrà nel verbale o la cancellerà.
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R.G. 14037/09 - 03/12/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2037
PRESIDENTE - Allora il Tribunale ammette la domanda essendo
formulata e cioè, mi sembra di aver capito, perché poi
non l'ha finita, se era mai capitato, le stava dicendo,
che delle delibere che conferissero un mandato a Leoni di
compiere qualcosa... Poi lei non ha finito, immagino
interpretare in questo senso, che Leoni si discostasse.
TESTE MARANI – No.
AVV. BIANCOLELLA – Adesso passiamo alle domande per le quali
la difesa ha preso impegno di attenersi. Professor
Marani, lei ricorda se in prossimità del 17 di luglio del
2005, quindi siamo in prossimità del secondo consiglio di
amministrazione che delibererà acquisto di azioni BNL,
venne convocato dal dottor Leoni per un incontro e se sì,
che cosa successe?
TESTE MARANI – Certamente, il 14 luglio del 2005 tramite la
segreteria il dottor Leoni mi informò che il giorno
successivo avrebbe avuto o ricevuto una vista
dell'ingegner Consorte, alla quale avrebbe partecipato
anche il presidente del collegio sindacale e mi chiese di
intervenire. Il 15 luglio nella tarda mattinata io mi
recai nell'ufficio del dottor Leoni, dove direi poco
dopo, era già presente il ragionier Ascari, il presidente
del collegio sindacale, e poi arrivò l'ingegner Consorte.
Io non lo conoscevo, non lo avevo mai incontrato, non gli
avevo mai parlato. Tra parentesi non l'ho né più visto né
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gli ho parlato successivamente. L'ingegner Consorte disse
che era venuto e aveva chiesto questo incontro per
un'operazione che aveva particolarmente a cuore, che
chiamò di bancassicurazione, scritto in una sola parola.
Cosa voleva dire bancassicurazione? Devo premettere, ma è
a tutti noto, che l'ingegner Consorte all'epoca era
presidente del consiglio di amministrazione e
amministratore delegato di Unipol. Unipol tutti sanno che
cos'è, ha tra l'altro alle spalle una notevolissima
componente del mondo cooperativo e ancora è più inutile
dire che la BPER è una banca popolare, è una banca
cooperativa, opera prevalentemente in Emilia e Romagna e
quindi ha particolarmente a cuore l'interesse delle
cooperative. Questo per giustificare questo incontro. Il
progetto di bancassicurazione consisteva sostanzialmente
in questo: l'ingegner Consorte aveva in animo di
acquisire il controllo della BNL, banca da tutti
considerata importantissima perché diffusa capillarmente
sul territorio, banca blasonata, ha sede in ogni
capoluogo di provincia, gestisce settori del credito
particolare, eccetera eccetera. Quindi acquisire il
controllo di BNL questa era l'idea allo scopo di
permettere alla Unipol Assicurazione di esercitare la
propria attività assicurativa con un supporto di tutto
rispetto, cioè attraverso gli sportelli e le strutture
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R.G. 14037/09 - 03/12/2010 c/BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 2039
della BNL. Per realizzare questo scopo l'ingegner
Consorte parlò dell'intenzione di lanciare su BNL un'Opa
che avrebbe dovuto appunto acquisire il controllo della
banca così da permettere di usare le strutture della BNL
come strumento per l'impresa assicurativa, per
l'esercizio dell'impresa di assicurazione da parte sempre
di Unipol. L'ingegner Consorte di parlò anche di un patto
parasociale, cioè ci diede una bozza di un documento, un
patto parasociale che elencava una serie di banche di
tutto il mondo, mi ricordo in particolare la Nomura che
colpì la mia fantasia, me la ricordo per quello, e ci
chiese di meditare su questa proposta, che considerava
importantissima. Cioè chiese a BPER di partecipare
acquisendo una quota del capitale di BNL sempre
nell'ottica di questo investimento. Ci consegno questa
bozza di patto parasociale e l'incontro finì lì. Va detto
questo: che parlò praticamente solo l'ingegner Consorte,
parlò solo lui esponendo direi con molta passione,
insomma, con molto vigore questa sua tesi e chiedendoci
appunto anche con una certa insistenza di aderire a
questo piano, di aderire a questo patto, che, ripeto,
però avrebbe giovato esclusivamente o quasi
esclusivamente a Unipol Assicurazioni. Quindi noi ci
guardavamo e, data la figura dell'ingegner Consorte,
figura di primo piano, lo ascoltammo educatamente. Ecco,
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direi il termine esatto è educatamente, però scambiandoci
qualche sguardo che significava: ma cosa interessa a noi,
detta brutalmente, che Unipol Assicurazioni aumenti il
suo fatturato. Noi siamo una banca, contiamo di restare
sempre una banca e tra l'altro la BPER e in genere le
banche popolari hanno i loro strumenti anche a livello
assicurativo, cioè sono già organizzate e munite per
fornire alla clientela un discorso assicurativo, quindi
di mettere in piedi questa operazione, eccetera eccetera,
allo scopo di consentire a un terzo soggetto non banca,
sia pure di tutto riguardo, di aumentare il suo fatturato
era proprio una cosa che non... L'ingegner Consorte ci
chiese di dare una risposta molto rapida. È inutile dire
che, tra parentesi, noi qualche anche per mera ipotesi
avessimo voluto dargli una risposta, non ne avremmo avuto
i poteri né per respingerla, né tantomeno per accettarla.
L'ingegner Consorte ci chiese però una risposta molto
rapida, era il venerdì e voleva la risposta entro la
domenica sera se non ricordo male. Allora gli promettemmo
che avremmo convocato in via di urgenza, immediatamente,
un consiglio di amministrazione al quale avremmo
sottoposto i suoi documenti e la sua proposta. Cosa che
fu fatta immediatamente. Il consiglio fu convocato per il
17 che era una domenica mattina. Io illustrai un po'
l'argomento, il dottor Leoni lo illustrò più
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approfonditamente.
AVV. BIANCOLELLA – Come lo illustrò il dottor Leoni, se prese
posizioni in particolare per quanto riguardava il patto
di sindacato o meno, peraltro è scritto nel verbale.
TESTE MARANI – Era come tutti assolutamente negativo, espresse
un parere negativo. Ecco, ci tengo a dire questo risulta
dai verbali. Io chiesi a ogni consigliere, a ogni singolo
consigliere di esprimere il suo pensiero. E uno alla
volta tutti si alzarono in piedi e dissero quello che
pensavano dell'operazione e tutti pensavano allo stesso
modo, cioè che non era neanche il caso di parlarne,
insomma. Quando si trattò di votare, seguii il sistema
dell'interpello, anche questo risulta dal verbale, cioè
interrogai uno per uno chiedendo se approvavano o non
approvavano, se si astenevano, eccetera. Tutti, appunto,
espressero lo stesso parere, cioè di non accettare la
proposta dell'ingegner Consorte. Questo era domenica,
dopodiché il lunedì mattina fu predisposta dal dottor
Leoni e dal suo staff la lettera di risposta all'ingegner
Consorte che sintetizzava quella che era stata la
delibera del consiglio del 17, cioè lo si ringraziava, ma
si respingeva con la maggior delicatezza possibile questa
proposta.
AVV. BIANCOLELLA – La lettera poi dopo fu firmata da lei?
TESTE MARANI – Fu firmata da me.
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AVV. BIANCOLELLA – Quindi la condivise.
TESTE MARANI – Certamente.
AVV. BIANCOLELLA – E fu poi dopo sottoposta alla ratifica del
comitato?
TESTE MARANI – La volta dopo, sì, fu fatto il comitato perché
ratificò la lettera che d'altra parte, appunto,
riproduceva letteralmente, è il caso di dire, la delibera
del CDA.
AVV. BIANCOLELLA - Un'ultima domanda. Ovviamente, come lei ha
riferito fu risposta negativa per quanto riguardava le
proposte dell'ingegner Consorte. Fu invece deliberato una
ulteriore acquisizione di azioni, in quale prospettiva e
in quale strategia diciamo la banca decise di aumentare
la propria partecipazione?
TESTE MARANI – In una strategia di autonomia e di attuazione
di un piano industriale, la strategia che poi
sostanzialmente con gli opportuni aggiustamenti, ma è
rimasta la stessa dal primo momento fino all'ultimo.
AVV. BIANCOLELLA – Cioè dalla prima acquisizione.
TESTE MARANI – Dalla prima acquisizione e il motivo di fondo
per cui fu respinta la proposta di Consorte era che anche
mancava un piano industriale, non c'era una ratio e
soprattutto non c'era una ratio per noi, ecco. E invece
l'investimento fatto in autonomia anche se non
dimenticando l'esistenza del mondo delle popolari, cioè
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che altre banche popolari potevano essere interessate ad
aumentare la loro partecipazione in BNL. Un investimento
di tipo strategico fatto come stabile investimento come
partecipazione.
AVV. BIANCOLELLA – Io non ho altre domande, Presidente.
PRESIDENTE – Ci sono domande da porre?... nessuno. Allora la
ringraziamo e può andare. Se può fare entrare l'ultimo
teste che gli diciamo che non c'è necessità.
AVV. BIANCOLELLA – Sì.
Esaurite le domande, il Teste viene congedato.
Viene introdotto il Teste Montanari.
PRESIDENTE – Buongiorno. Grazie per essere venuto. I suoi tre
colleghi che sono stati sentiti sono stati molto
esaurienti e quindi non è più necessari la sua audizione.
La ringraziamo comunque.
PRESIDENTE – Avvocato Biancolella, lei rinuncia a tutti i suoi
testi a questo punto.
AVV. BIANCOLELLA – Sicuramente sì.
PRESIDENTE – Acquisiamo in copia tutti i verbali e li mettiamo
a verbale. All'udienza del 9 saranno sentiti i testi di
Frasca e Fazio mi sembra.
P.M. – Sì. Peraltro mi ha telefonato stamani prima
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dell'udienza l'avvocato Borgogno, mi ha detto che ha già
molte giustificazioni per l'udienza del 9, mi ha detto di
comunicarvelo.
PRESIDENTE – Ma in questi termini non sappiamo chi, quanti.
AVV. SIROTTI – Sì, lo ha anticipato anche a me, Presidente. Ha
già avuto, però non so dirle i nominativi, alcune
comunicazioni dei testimoni di indisponibilità per il 9.
Lui farà il possibile, in ogni caso per citare tutti i
suoi testi.
PRESIDENTE – Però forse potreste riferirgli questo. Il
Tribunale aveva detto otto a sua scelta, quindi sarebbe
bene che trovasse altri testimoni.
AVV. SIROTTI – Infatti è quello che ha fatto stamattina.
PRESIDENTE – Se sono più o meno equipollenti le testimonianze,
scelga lui.
AVV. SIROTTI – È esattamente quello che sta facendo,
Presidente.
PRESIDENTE – Benissimo.
AVV. SIROTTI - Lo potremmo però sapere, visto che c'è in mezzo
un ponte, un paio di giorni prima chi effettivamente ci
sarà?
PRESIDENTE – Però guardate che martedì 7 la cancelleria credo
che sia chiusa, quindi lunedì di fare eventualmente una
comunicazione, di mandare una mail. Invece volevo sapere
se lei ha già fatto dei passi per quanto riguarda le
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ulteriori indicazioni dei testi Fassino, Latorre.
AVV. DEDOLA – (inc., fuori microfono)
PRESIDENTE – Siccome anche per Abete è stato contattato prima
per sapere se era disponibile, se aveva già fatto un
contatto per sapere se era una buona data, oppure se
dovevamo cambiarla, ecco.
AVV. DEDOLA – (inc., fuori microfono)
PRESIDENTE – Va bene. Ma la più vincolante è quella dei due
parlamentari, se non va bene, ne troviamo un'altra,
perché abbiamo tutti i giovedì altrimenti.
Si dispone il rinvio del procedimento all'udienza del
9.12.2010
Il presente verbale, prima dell’upload a Portale Giustizia perla documentazione e certificazione finale del computodei caratteri, risulta composto da un numero parziale dicaratteri incluso gli spazi pari a: 54936
Il presente verbale è stato redatto a cura di SocietàCooperativa ATHENA
L'ausiliario tecnico: Sig.ra Quadraccia Ornella
Il redattore: Sig.ra Penon Maria - Trascrittrice
Sig.ra Penon Maria - Trascrittrice ____________________