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Qrrrderni dl Archeologia dAbruzzo Notiziario della Soprinte ndenza per i Beni Archeologici dellAbrvzzo 212010 ffi Alllnsegna del Ctglio
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Tre casi di studio a confronto per una ricostruzione paleo ambientale del Fucino sulla base delle analisi sedimentologiche.

Feb 24, 2023

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Page 1: Tre casi di studio a confronto per una ricostruzione paleo ambientale del Fucino sulla base delle analisi sedimentologiche.

Qrrrderni dl Archeologia dAbruzzo

Notiziario della Soprinte ndenzaper i Beni Archeologici dellAbrvzzo

212010

ffiAlllnsegna del Ctglio

Page 2: Tre casi di studio a confronto per una ricostruzione paleo ambientale del Fucino sulla base delle analisi sedimentologiche.

The casi di studio a confronto per ana ricostruzione paleoambientale del Fucino sulla basedelle analisi sedimento logiche

Introduzione

La storia delle ricerche ncl Fucino ha avuto inizionegli anni '40 del secolo scorso e da allora molti entic atenei si sono succeduti e altrancati nello studio diquesto territorio. Merita una particolare menzioncl'istituzione, ne I 1951, del Comitaro per le Ricercl-rePreistoriche, promosso all'epoca proprio dal soprin-tendenre Valerio Cianfarani, che diede un notèvoleimpulso alla ricerche nell'ambito di una disciplina.ìncora giovane ncl panorama italiano. Ilarcheologiapreistorica e le scienze naturalistiche e geologichehanno trovato in questo contesto territoriale uncampo di riccrca privilegiato, cararrerizzato da unatradizione di studi frnalizzati a1la ricostru.zione dellastoria del popolamento in epoca pre-prorostorica.

In questo contributo sono presenrari i risr-rltatipreliminari di un progetto mirato a unificare i datigeoarcheologici che derivano dalle analisi eseguire sucarnpioni di alcuni siti preistorici dell'area sud-orien-tale del bacino e realizzati in diversi ambiti di riccrca(vecchi e nuovi scavi, tesi di laurea, convegni).

La merodologia di analisi urilizzata è quclla stan-dard' dclla granulometria con seracci perla frazionefrno a 62,5 pm) e con il merodo dell'idrometro diBotryoucos per la frazione inferiore a 62,5 /r^r.Estata inoltrc effettuata Ia calcimetria con il metodoDietrich-Friihlingr.

Presentazione dei siti e descrizionedelle sequenze pedo-sedimentarie

I siti oggetto del presente studio sono localizzatinella zona sud-orientale del Fucino in posizioni geo-morfologiche diverse: Ortucchio-Strada 28 sulla piana(a circa 656-659 m s.l.m.), Colle Sanro Stefano su unconoide alluvionaie (a circa 690 m s.l.m.) e Le Costc suun sisrema di conoidi detritici (a circa 700 m s.l.m.).

I In base a quanro stabilito jn S,txr.sr 1977.I Dopo la disaggrcqazior-rc dei campioni con il perossido di

ossigeno a 1 30 vol. è stata cllettuata la seraccìatura rnéccanica corracqu:r, arrr:rverso vagli di 2000-I 400-I 00O-7 IO-5O0-355-2>O-I80-125-90-63 pnr cli [ucc. SoÌo per il sito di Le Costc Ia pila disetacci è statr riclorta a 2000-1000-500-250-125-63 yn.. 'Co_,] quesro metodo si n'risura ad intervalli prestabiliti la

tL'rr.itì dcllr soluziorr.,currrlro\ril d;ìl (.unpiorr.,lilrrìto e di.1,.1..6in :oluzione.ilcqu(ì\.ì 0,5"o di soclio esamctaloslàto, per Lrnaquantit:ì totalc di 1 litro.

'' Per qucsta analisi ciascur-r canrpione è st:lto seteccirtto xsccco con un vaglio da250 Vnt.

l. Ortucchio - Strada 28

__ Segnalaro nel1957 da G. Tèrnpesti, fu indagaro

nello stesso anno da A.M. Raclmilli e nel 195à daS.M. Puglisit; in queste occasioni furono aperte intotale serte trincee e individuati un livello eneoliticoe un livello con industria microlitica che allora Fu

definita "paleo-mesolitica". Durante i successiviscavi condotri lregli anni 1962, 1969 e 1920 da G.Cremonesi6 furono aperte 2B trincee che penniserodi identificare una frequentazione riferita allafaciesculturale eneolitica di Conelle-Ortucchio e una alia

facies sauveterriana del Mesolitico anrico. Gli scavisono ripresi nel 2007 e 2008 con I'apertura di tretrincee ed è staro subito evidenre che nel tempo i la-vori agricoli avevano compromesso gli strati superiorie che le uniche testimonianze erano rappresentateda industria litica proveniente dal terrenòìgricoio edalle strutture infossate non decapitate dall'iratura-.'lèntativi di correlazione tra la sequenza individuatanei recenti scavi c quella descritta da Cremonesi sonopossibili solo per i livelli inferiori: livello G ("argillagialla lacustre" con scarsa industria litica); livellò H("ceneri vulcaniche" 5 cm); livello I ("argilla giallalacustre") s.

Le anaiisi riportatc in questo contributo ri-guardano gli scavi recenri in cui sono srare messein luce, dall'alto verso il basso, Ie seglrenri uniràstratigrafiche:

Ti'incea l

- terreno agricolo: limoso argilloso, colore greyishltrown (2.5Y 5/2), spessore variabile 1 0- 1 5 cm,limiteabrupto ondulato; ricco di industria litica attribuitaal Mesoiirico;

- strato 1: franco-limoso, colore oliue (5Y 513),spessore 26 cm, limite abrupto ondulato. AI tetto è

' Pucr-rsr I958.'' CnErroNssr 1962; Gnrroxr CRr.rro^-r.tsr 1985. l.c tcsri-

r-nonianzc neolitiche sono limitate a un lramnrento rli ccrarnicaimpress:r c acl un:r lamett:r in ossidian:r.

" I-o stuclio del materi:rlc è attu:rlmentc in corso. Una primrr

analisi dcl .complesso litico rivcla un:r fòrte somigli:rrìza con ilmarcriale dcgli scavi Crenronesi: la prescnza di niclei di fòrrnapoliedrica pcr il distacco di scheggc e di rcsidLri corric:ìri irrrcsriruna prodrLziorrc in sin, nellt tluale si osserva Ia preclominanz;rdcl Substrato risperto :rlle Armaturc n-ricrolitiilre. Infine sisottolinea un:r cefrà omogcneità nclla sclezione dclla r]l;rtcriaprinra (sclce r.crosirnilmcnte attribuibile all:r lormazjone localedclla "Scaglia Rossa").

" Cnr:l.roNr.sr 1962.

Page 3: Tre casi di studio a confronto per una ricostruzione paleo ambientale del Fucino sulla base delle analisi sedimentologiche.

404 LTJCIA ANCELI, GIOVANNI I]OSCHIAN, CRISTINA FABBRI, (;IOVAN'NA R{DI

intaccato da profonde solcature dovute all,aratura edin parte risulta rroncaro dalle strutture mesolitiche;sono state effettuate una campionatura al tetto euna alla base poiché nella parte superiore il iivelloappariva più compatto, meno farinoso e di coloreleggermente più chiaro;

- strato 2: tephra a tessitura franco-limosa, coloredark gre/sh (2.5Y 412), spessore 3 cm circa, limiteabrupto lineare; sono sraré effettuate una campiona-tura al rerro e una alla base, che risultava più satbiosae di colore più scuro;

- straro 3: franco-limoso, colore pale y//ow (5y7/3), spessore non verificato (oltre 23 ém), limitesconosciuto.

La distribuzione delle granulometrie è in tutti icampioni di tipo bimodale: gii strati I e 3 presentanocaratteri moito simili con picco principale su limogrossolano e secondario sull'argìllae; invece nellostrato 2 si nora un graduale aumenro della sabbiamolto fine e fine procedendo dal rerro verso la base,mentre il picco secondario è sull'argilla.

. Per quanro riguarda la presenza di carbonati sihanno percentuali simili negli strati 1 e 3 (compresetra 38 e 47o/o), invece nel livello di tephra si re[istrauna forte diminuzione (dal 260/o al tetto al 4o/o-circaalla base).

Trincea 2

- terreno agricolo: limoso-argilloso, colore greyisbbrown (2.5Y 5/2), spessore variàbile 25-30 cmiliÀitegraduale lineare, assenza di materiaie archeologico;

- srraro 1: franco/franco-limoso, colore light brownisltgrcy Q.5Y 6/2). spessore 10-11 cm, lim]te gradualelievemente ondulato;

- straro 2: livello di tephra suddiviso in due parti;unità 2a/tetto con tessitura franco/franco-limosa,colore dark grey Q.5Y 4ll), spessore 8-9 cm, limiteabrupto ondulato; unità 2blbase con tessitura franca,colore blacle (2.5Y 2.511),spessore 13-16 cm,limitegraduale lievemente ondulàto;

- strato 3 (suddiviso in due parti): unità 3altetto contessitura franco-limos a, colore pale yellow-light brow-nish grey Q.5Y 713-2.5Y), spesiore'15-17 À, limitegraduale lineare; unità 3blb aie, colore pale lellot^Lt (2.5y7/3), spessore 8-9 cm, limite gradualè lineare;

- strato 4: franco, spessore non accertato, limitesconosciuro (campione prelevato da carotaggio).

La distribuzione delle granulometrie è di tipobimodale in quasi turri i campioni; negli strati 1 e j il

e l,a suddivisione in sottounità dello strato 1 è stata conlermatadai dati analitici che indicano rura minore presenza di limo e unamaggiore concenrrazione di sabbie e argilla r-rella parte superiore.

picco primario è sulla sabbia molto fine e il secondariosuil'argilla, in particolare si sottolinea nella parte basaledello strato 2 una netta predominanza di sabbia moltofine e limo grossolano corrispondente ad una minorquandtà di argiila. Invece lo strato 3 è caratterizzato dapicco primario sul limo grossolano e secondario sul_l'argilla; rurtavia nella parte inferiore si nota una nerradiminuzione deile classi principali (sabbia molto fine elimo grossolano) ed ,.r.,

"rr-..rto dei limi più fini.Infine, lo srraro 4 si differenzia notevolmenre da

quelli superiori in quanto caratterizzato dall'assenza diclassazione con un unico picco accenruaro sull'argilla.

_ La presenza di carbonati è piuttosto varia: ilvalore pir) alto si ha nel livello iuperiore di limo(!!'t, ,.i c^) e quella più bassa nelli parte inferioredel iivello di tepbra (10% circa).

Le analisi hanno perranto evidenziato come ledue sequenze pedo-sedimentarie esaminate, anchese distanti circa20 m, si siano formate in situazionidiverse.

Nella trincea 1 i processi di formazione deglistrati 1 e 3 sono riferibili alla deposizione di liÀilacustri interrotti solo parzialmente dalla discesa delleceneri vulcaniche, in ambiente umido.

. .. Nella trincea 2 gli strati correlabili alla sequenzadella rrincea 1. sulla base del Iivello a tepltra,resrimo-niano un'evoluzione diversa, per la quale si possonoavanzar e due ipotesi in rerpretative.

. .Il maggiore sviluppo degli strati di tepltra po-trebbe indicare l'inizio di un processo di pedogenesicon la formazione di ,rno .t.rio di torba in am6ientepalustre, in un'area ai margini del lago caratterizzatada spazi parzialmente asciutti e acqultrini. Inoltre lapendenza poco accentuata del bacino ha determinatouna continua variazione della linea di riva con la con_seguenre formazione di alterne situazioni ambientalianche a brevi distanze. D'altra parte, l'esame di unarchivio di fotografie aeree ha evùenziato la presenzadi un articolato sisrema di canalizzazioni naturali.La diversa evoluzione delle sequenze potrebbe esserelegata non ranto ad.,., .rr.nrr'lri. limite della linea diriva, quanro piuttosto ad un canale narurale, proba_bilmente sommerso.

. Cro.nologicamenre questi episodi sono prece-denti ali'impianto delle comunità mesolitiche e per-tanto antecedenti a 10.000 anni fal0; più difficolioso

r0 Per il Fucino le uniche datazioni radiometriche diriferimento rclative alla lase piìr antica del Mesolitico (trfaciessauveterriana) sono: Grotta Continenza, ragli 30-25 (datazionicomprese tra 9680t100 e 9100t100 da oggi: GnrroNr Cnr._,9II, 2003) e tagli2T-25 (datazioni .o-pi.r. tra 9650t100e 9330t100 da oggi: Brvrlecque 1994; Gnrroxr CmroNrsr2!03); Grotta di Pozzo (9370x80 e 8110t90 da oggi: Mussr rr/11. 2000: Mussr er al. )003).

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oSULI-ABASEDELLEANALlSlSEDIMENToLoGiCHL 4U)è fornire un turminus post quem, in quanto il livellopìroclasrico potrebbe èsserÉ sia di provenien za etnea(formazione di "Biancavilla-Monìalto,, _ età circa14.000 anni) sia dai Campi Flegrei ("T,rfo GialloNapoletano" - erà circa 1j.000 inni), attestati en-trambi nella piana del Fucino11.

2. Colle Saruto Stefano

Il sito, segnalaro da Orante Ventura, è statooggerro di sistematiche indagini archeoloeiche dal1988 al 2005 sotto ia direziAne di G. Raài. Lareaindagata ha un'estensione di circa 200 m2 e presenrauna sequenza caratterizzata da uno spessore variabileda 20 a 100 cm in rapporto alia lieve depressione dibase, un'ampia spianata inclinata Sud/Ovest_Nord/Esr posra al margine di un conoide. II deposiro ar_cheologlco, contraddistinto da una forte omogeneitànella tessitura e nella morfologia dei sedimentil.r,rgotutto lo spessore, è impostaà su depositi a ghiaie,in genere arrorondare, disposte in strati distinii sullabase delle dimensioni deiìiottolir2.

Tra le varie strutture emerse evidenziamo unacciottolato ed una canalerta, riferibili a fasi difrequentazione diverse ma rar,,vicinate nel tempo.Lacciottolato, da riferire,alla fase d,impianto piùantica dell'insediamento, ha una forma subrettan-golare ed è costituito da due piani strutturali: unpiano pavimentale superi ore, rèalizzato con ciottolidi dimensioni medie disposti in modo incoerenre conall'interno materiale ariheologico (la superficie nonpresenta confini netti, inolrre.l orr..r".rò aree vuore,dove emergo no chiazze discontinue di limo giallolacustre sterile); un piano pavimentale infeiiore,costruito con piccoli ciottoli arrotondati fittamentesistemati ed infissi in uno strato di limo lacustre.La canaletta, che taglia l'acciottolato, è riferibile aduna fase piìr recente; la struttura è grossomodo diforma rettilinea, lunga circa 9 -, l"r!" 30_40 cm eprofonda circa 50 cm.

Il materiale rinvenuro è attribuibile al Neoliticoantico (LIL60A684340 BB 5810_5640 cal2qBC;Rome 468 6575x80 Bp, 5640-5370 cal2o BC), inparticolare all'aspetto culturale della Ceramica Im-pressa medio-adriatica: Ia ceramica è caratterizzatadalla presenza di una produzione locale che riproducemotivi di influsso meridionaler,; l,industrà litica,realizzatain selce proveniente dall,Unità tettonica delMonte Genzana e in ossidiana di Lipari e palmarola,manriene la tradizione mesolitica,a.

rrNencrsr 1993.r2 Reor, \TrlxrNs i 989; RA.or 1991 ; Reor er al. 2001a.rr Reot 1991; Rtor et a\.2001a; Feeeru 2006.\a Rl^»r et a\.2001a; Rror, DaNnsr 2003.

. Le analisi geoarcheologiche sono state condotrein due momenri distinti: la prima campionatura, ef-fettuata da G. Boschian nel i99g,5, ha interessato laporzione di deposito soprasranre il piano pavimentalesuperiore dell'acciottolato (straro argilàso e srrarofranco sabbioso); la seconda, .ff.ttu"L nel2007,hainreressaro gli strati sorrosranri il livello antropico, aldisorro del piano pavimenrale inferiore dell'acciotro_lato (srraro_di Iimo giallo e livelli pedogenizzari).

, P:. realizzare quest'ultima, . "l

finài compren_dere al megiio le relazioni rra la strutrura più anrica el'area in cui essa è stata impiantata, sono srati aperrial margine dell'acciottolar; due sondaggi che hannomesso in luce.la seguenre sequenza strJt-igrafica (dal_I alto verso il basso):

- strato 1: matrice franco-limosa di colore uery darhgreyish brown (10 YR 312) e scheletro carbonaticodi dimensioni medio fini, con diffuse chiazze dili-:,1i colore giallo o giallo-arancio, spessore toralevariabile, iimite abrupio lineare , .oà,",,o con lostrato 2 e ondulato a conrarro con lo strato 3. Sitratta di residui del deposito archeologico alla basedell'acciottolato;

- srrato 2: franco-limoso (quasi al limite della classe

9:l]g:ìr:.\ore pate yeilo) e,5 y Btz) _ tight grey(2,5^Y 7/2), spessore 3-5 cm, limite abrup,S tirì."_re. Strato non presenre in tutta l,estensiàne d.elloscavo;

- srraro 3: matrice franco-limosa di colore dark greyishb.rown (70YR412),scheletro a ghiaie carbonariche didimensioni da fini a medio-fini raramente grossola_ne, spessore 2-5 cm circa, limite abrupto lineare;

- straro 4: matrice franco-limo sa di colore darbb.rown (10 YR 3/3), scheletro a ghiaie carbonatichedi dimensioni da fini a medio-irossolane, sDessore17-20 cm circa, Iimite graduale-ondularo;

- straro 5: matrice franco-limosa. darb brown (7,5YR 312), abbondante scheletro a ghiaie fini e benarrotondate, spessore e limite non verificati.

I campioni sono carartertzzati da una distribu_zione omogenea della ressitura, bimodale con piccoprincipale sul limo grossolano e picco seconàariopoco_pronunciato sull'argilla. Soltanto gli strati 2 e5.si differenziano..dagli altri, il primo pi una mag_giore presenza di limo e il secondo p.. ,r.r" maggioieclassazione; in particolar. lo ,rrrto 2 sembra essereconnesso all'impianto dell'acciottolato, una sorta dibasamenro per la sistem azione dei ciottoli di base; èdunque plausibile ipotizzareuna sresura artificiale diquesro strato limoso, raccolro ai margini del lago.

t5 R+ot et a/.2001a.

Page 5: Tre casi di studio a confronto per una ricostruzione paleo ambientale del Fucino sulla base delle analisi sedimentologiche.

406 t-UCIA AN(]EI-I, CIOVA.\NI BOS(]I IIAN, CRIS'I'INA I-ABBRi. GIO\IANNA RADI

Invece lo strato 5 rappresenta (come già eviden-ziarc da G. Boschian in Reor et al.200la) una debolepedogenesi a spese di un livelio a ghiaie fini lacustriben note in letteratura e denominate "Ghiaie di Bo-scito"l6 interpretate come 1'ultima trasgressione dellivello del lago prima del miglioramenro climaticoolocenico.

3. Le Coste

Il sito Le Coste, segnalato da Orante Venrura e

messo in evidenza in seguito ad un potente sbanca-mento del detrito di versante per l'estrazione dellaghiaia, è stato indagato dal 1991 al 1996 sotto ladirezione di G. Cremonesi, R. Grifoni e G. Radi.

Sono state individuate due distinte frequentazio-ni attribuibili all'Eneolitico antico (ffL5 4A 4383 t60BP,3130-2880 cal 2o BC; LIL056A4307t40 BP,3030-2870 cal 2o BC) e alla media età del Bronzo.

All'Eneolitico apparrengono numerose srrurruredi combustione, ceramiche grossolane con decorazio-ne a squame, ceramiche depurate con motivi incisied alcuni frammenti con motivi realizzati a perrinedi probabile tradizione campaniformelT. Alla mediaetà del Bronzo si riferiscono due fasi: la prima (facies

protoappenninica) è documentata in particolare daceramiche provenienti da un pozzetto; Ia seconda(facies appeoninica) è testimoniata da una srrurrurainfossata con all'interno grandi frammenti di reci-pienti, tra cui un vaso quasi integro, fortemente de-formato da una prolungata esposizione al fuoco. Allastessa fase appartiene una consistente concentrazionedi frammenti di concotto riferibile ad una srrurrurafunzionale alla conservazione o al trattamento dellegranagliers.

La sequenza litostratigrafica è formata da livellia ghiaie lacustri in parte pedogenizzate e da livelli a

ghiaie detritiche pedogenizzate e antropizzate (dal-l'alto verso il basso):

- strato 1 (suddiviso in due unità): la) matricefranco-iimosa di colore black (7.5 YR 2.J/1) conscheletro a clasti carbonatici sub-angolosi di variedimensioni con maggiore concenrrazione nella parteinferiore; spessore 90 cm; limite netto lineare. Al rettopresenta un iivello franco-limos o dark brown (7 .5YR312); Lb) scheletro carbonatico di varia dimensione(con prevalenza degli elementi maggiori nella parteinferiore e medi neila parte superiore) in scarsa ma-trice franco-limosa di colore black (7,5 YR .2.5/l);spessore 30 cm; limite graduale ondulato. Lo stratoconserva strutture e mareriali dell'età del Bronzo;

"'Grrr.quor 1989; 1991.

'' Rqor et a/.2001b; Rror 2000; 2003; ANcur et al. c.s.rs Rcor 1996.

- strato 2: matrice franco-limosa di colore uery darkgrcyish brown (l 0 YR 3/2) con schelerro carbonaticodi dimensioni medie e fini; spessore variabiie da 80 a

20 cm in direzione della piana; Iimite netto irregolareoppure ondulato. Strato anrropico con srrurture e

materiali attribuiti all'Eneoiitico;

- strato 3: scheletro a ghiaie angolose in scarsa ma-trice franco-sabbiosa di colore yellowish brorun (10YR5l4); spessore 40 cm; limite abrupto onduiato;Io strato è troncato dall'attività antropica del livellosuperiore. Lo strato conriene un livello sotrile di co-lore più scuro (brown 7.5 YR 412), con uno spessoremassimo di 15 cm, a ciottoli angolosi ma con unacomponente granulometrica franco-sabbiosa più fine(al limite con la classe franco-limosa);

- strato 4: matrice franco-limos a uery dark brown (10YR212) e abbondante scheletro a clasti carbonaticida 6ni a grossolani non classati (anche se sembra es-

serci una prevalenza di elemer-rti grossolani di I0-20cm nella parte superiore); spessore massimo B0 cmcon inclinazione e diminuzione dello spessore (finoa sparire) verso la piana;

- strato 5 (suddiviso in due unità): 5a) matrice fran-co-limosa, colore darh greyish brown (10 YR 412) e

scheletro fine, arrotondato, alterato in superficie perdissoluzione; spessore 20 cm; limite ondulato perpresenza di canali radicali. All'interno si riconosceun sottile livello sabbioso-limoso bruno verdastroomogeneo con spessore massimo di 10 cm (probabilelivello di ceneri vulcaniche); 5b) ghiaie medio fini e

6ni ben arrotondate in scarsa (quasi assente) matricefranco-limos a di colore yellozr,, ( 1 0 YR 8/6); spessore20 cm; limite abrupto lineare; riconosciure come"Ghiaie di Boscito".

Le curve tessituralile sono turre di tipo bimodalecon frazione ghiaiosa fine abbondante che supera il50olo, mentre solo nel campione dello strato 2, corri-spondente al iivello eneolitico, è inferiore al 40o/o.

Per quanto riguarda la frazione fine soltanto icampioni delio strato 3 sono caratterizzati da unaprevalenza della classe sabbiosa grossolana, in ge-nerale si ha invece una discreta componente limosache supera 11 600/o negli strati inferiori (deposizionilacustri) e nello strato 2, dove potrebbe in parte di-pendere da un apporto artificiale del limo impiegatonella costruzione delle srrurture eneolitiche e dell'etàdel Bronzo. Largilla è poco rappresenrata in tutti icampioni e i valori più alti (di poco superiori al 10olo)

corrispondono ai livelli pedogenizzati.

r" Le analisi grar-rulometriche ràpprcsentano una parte dcllatesi di Iaurca cli una delle scriventi: F,rsnrrr 2002.

Page 6: Tre casi di studio a confronto per una ricostruzione paleo ambientale del Fucino sulla base delle analisi sedimentologiche.

P['R UNA RI(]OS f RUZIONÌ] PAL[OA,\',IBII-]NTAI,lj DEL FUCINO SUI I,A BASIl DEI,I-[ ANALÌ5I s[,D1N,IEN1.oi OGI(]HL 4U/

La prima fase deposizionale riconosciuta neilasequenza messa in luce dai lavori di cava poggia su untefiazzo carbonatico di origine tettonicaè lierementecarsificato, che in questa zona sembra essere delimi-tato da una scarpara quasi in verricale. Si tratta di undeposìto di spiaggia lacustre con ghiaie arrotondatenon classare corrispondenre alla successione ',Ghiaiedi San Veneziano" - "Ghiaie di Boscito", riconosciureanche in altre aree del Fucino e all'interno di alcunegrorre2o. lali ghiaie iniziarono a evolversi in suolo(corrispondente allo srrato 5), la cui formazione fututtavia verosimilmenre interrotta dall'instaurarsi dicondizioni ciimatiche più fredde, che impedironoanche lo sviluppo di una fitta copertura irborea eprovocarono la genesi e il successivo accumulo deldetriro di versante. In seguito ad un miglioramentoclimatico. il derriro ha subiro u,,a ped-ogenesi confonnazione di un suo[o scuro (tipo {endzina) ,

corrispondente allo strato 4 e correlabile a quelloindividuato nel sito di Colle S. Stefano, impostatosu un conoide alluvionalezr.

Gli strati 3 e 2 testimoniano invece la deposizio-ne di un detrito più minuto scarsamenre dotumer-r-tato nell'area dell'insediamento; è perranto plausibileche il suo accumulo fosse in qualche modo àntenutodurante 1a frequentazione eneolitica.

Considerazioni

Alla luce delle numerose ricerche effetruate nelBacino del Fucino, è stato possibile rracciare unquadro ambientale piuttosto demagliato (ben noro inletteratura22) che qui viene ripropòsto in relazione aidati geoarcheologici emersi dai iiti esaminari.

La frequentazione dell'area si fa sistematica apartire dal Paleolitico Superiore (Epigravettiano),in una fase climatica ancora fredda, quàndo il livel-io del lago era a quor:r. poco sopra i 200 m s.l.m.;questo permise la fi'equentazione di varie grotre,iniziaimente in modo occasionale per passalre poiad uno sranziamento di tipo sragionale,ìomunquclegato a battute di caccia sugli altipiani montuosicircostanrirs. Tuttavia yerso i 14.000 anni da oggi ini-ziò r.rn sensibile migliorarnento climatico intervallatoda punte fredde, che determinarono la formazionedel detrito di versante. La fase finale di quesro periodo

'') Rqor,ulLr 1956 1963; 1977.rrAnche Giraudi (Grn-ruor 1995) ha individuato un suolo

scuro, conrenentc rnatcriali probabilmcnre neolitici, al tetto cliuna fòrmazione detritic:r chè copre le "Ghiaie di Boscito,,.! Si rimanda in proposito :rlla bibliogralia citat:r nclcontlibuto.

rJ Raor.rrr.rr 1977; ArH.rrqul., Rlccur 2001: Acosrrxret a/.2007.

è caratterizzara dal ritiro delie acque, come dimostraf insediamento mesolitico di Oitucchio-Strada 2gposto a quota 656 m s.i.m., e da un ambiente foresta-le tipico di un clima caido umido-mire con elementidi ambiente aperro a vegetazione più rada.

Le testimonianze archeologiche per il Neoliticosono quasi turre a una quora superiore a 670 m equesro sarebbe in accordo con l'ipotesi di un avanza-mento del livello del lago awenuro tra7.5O0 e 5.000anni da oggi (e che lo indicherebbe tra 665 e 670 ms.l.m.). Liporesi è awalorata da alcune evidenze geo-morfologiche, tra cui un suolo bruno riconosciuto invarie sequenze esposte in diverse località del Fucino(individuato anche nei sito di Le Coste e a Colle SantoStefano), formatosi sul detrito di versante o diretta-rnenre sulle ghiaie lacustri. La presenza di qualchefi'ammento di ceramica impressa a quora ei6-g ^s.l.m. documentata da Cremonesi nel sito di Orruc-chio-Strada 28 sembrerebbe aiquanto insoiita, turtaviaè possibile che questo materiale sia da ricollegare allafrequen tazione ben più consistente docum"entata.anel tavolato calcareo dove si rrova Orrucchio e che sicolioca atrualmente a 670 m s.1.m.

Il territorio in questo periodo era cararterizzatoda una fitta copertura a foresta che sarebbe perdurataanche durante 1'Eneolitico iniziale.

La posizione elevata che caratterizza la disrri-buzione dei siti della prima fase dell'Eneolitico(Ceramica a squame) è probabilmente da attribuiread una scelta insediativa che non dipendeva diretta-menre dalla quota raggiunta dal liveilo del lago, mada un'organizzazione che privilegiava aree ,rr,r^rr r,naturalmente2t.

Le analisi sedimentologiche effettuate nel sito diLe Coste (700 m s.l.m.) hanno infatti confermatol'ipotesi che il livelio del lago fosse molto più bassorispetto agli insediamenti di quesro periodo: la suc-

'ri Nella zona occidentale dcl promontorio dove si trovaOrtucchio, ncl margine che dcgrada verso Ia piana da una quor:rntassim:r di circa 67i m:rd una minima di òirca 661 ,r.., r.1.r.,..,..si trova un laghctto artificiale chc nel 2002 cra st:tto renpor:l-neJmentc sYuoraro c questo pcrmisc di cstendcre le ricerchecli superficie e$errurrrc d.r .rnni nella zona c di docurncntare lasuccessione str:rtigrafica. Nell'altemanza di dcposizioni lirnosecaratteristichc cli rutto l'arcale, sorro stati notati alcuni lernbi c]iterrerro piùr scuro ricchi di sostanzc carboniosc, tracce di buchedi palo e grandi frarnmenri di pali in lcgno. La disrribuzione clclmateriirie rccuper:rto ha porr:rto all'inclividuazior-re di due rjistintearce probabilmenrc corrispondcnti a Frequenrazioni occasionalio.:r siti srabili. La prin.ra arca, circoscritta ad Lrna sorta di piccolorilievo in direzior.re di Ortucchio, ha rcsriruito h nrageior parrcdcl n'raterialc riconducibile rl Ncolirico enrico. Lrr ,.Ià,r.1"

"r."in direzione della piana ha restituito n.rateriali ascrivibili ad unampio arco cronologico clal Neolitico 1ìnale all'età dei mctalli, inparticolare deila media ctà dcl Bror-rzo (F,ruunr, Auclr.r c.s.).

" Inlr i990; 1991.

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408 LUCIAANCL,LI. CIO\ANNI I]OSCHIAN, CRTSTINA FABBRI, CIO\ANNA ILdDI

cessione stratigrafica mostra che non raggiunse maiquote così alte tranne che nel periodo precedenteai 18.000 anni da oggi. infatti si ha l'attestazionedi fenomeni di pedogenesi, che dimostrano unacoperturavegetale, o fasi di caduta di detrito, inqua-drabili in periodi pirÌ freddi, almeno fino alla quotadell'attuale strada statale (S.S. Marsicana 83) che è680 m s.l.m.

La parte più cospicua dell'insediamento è estesa

su un'area pianeggiante posta alla base ed in parteaddossata ad un rcrrazzo in roccia alto alcuni metri;qui il terreno fu in parte livellato, come mostrano lesuperfici di erosione antropiche osservabili nella suc-cessione alla base dei livelli insediativi ed alcune zonedi roccia calcarea di base artificialmente spianate.

Inoltre, la presenza di un terrazzamento na-turale posto sopra ail'area insediativa principalepoteva servire da freno all'accumulo del pietrameproveniente dai coni di deiezione situati a monte,che durante I'età del Rame dovevano aver ripresol'attività anche a causa delle prime rilevanti attivitàdi deforestaz.ione.

Tla 5.000 e 2.800 anni da oggi si ebbe comun-que una nuova graduale diminuzione del livellolacustre, da una quota di 675 m a una quora inferiorea 655, causata dal cambiamento climatico in senso

secco che provocò un crollo vegetazionale alla finedi questo periodo26.

Nell'Eneolitico finaie e alle soglie dell'età delBronzo (cultura di Ortucchio), il lago raggiunsedi nuovo il massimo punto di regressione, a quotainferiorea655ms.l.m.

Per quanto riguarda la piena età del Bronzo,aicuni sedimenti nella zona meridionale del bacinoindicherebbero fasi alterne di temporanei innalza-menti e regressioni durante tutto il periodo; questeoscillazioni sono ben documentate anche nel sitoCelano-Le Paludi, che si localizzava ai margini set-tentrionali del lago27.

La diminuzione del livello del lago, in corri-spondenza all'aumento delle temperature medie e

alla diminuzione delle precipitazioni, rendeva agibilivaste aree perilacustri particolarmente adatte all'agri-coltura, dove i suoli si arricchivano durante episodidi sedimentazione alluvionalers.

Tia i siti segnalati durante le ricognizioni disuperficie si osserva una continuità insediativa ri-spetto alle culture precedenti e lo sviluppo di nuoviinsediamentire; l'area più densamente frequentata è

r" Mecnr, F'olunru 1991.t- CosnNlrso et al. 2001.rs Peccunlr.lr 1986.r'r Inrr l986; I99l;2001;Ieloxco 2007.

quella sud-orientale nel circondario di Ortucchio for-se perché questa zona offriva, con il ritiro delle acque,

una vasta pianura fertile adatta all'agricoltura.Il fatto che la distribuzione degli insediamenti

sembri seguire il ritiro del lago potrebbe essere con-nesso all'utilizzo delle acque anche per l'allevamentoo la pastorizia; è infatti probabile che alcune sorgentisi fossero prosciugate a causa dei clima più arido.

Lucre ANcsr-r, GrovaNNr BoscnreN,CnrsrrNe FaneR.r, GrovaNNe RaoI

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