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Tortohelie N27

Mar 06, 2016

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Bocciata la manovradel ProfessoreAumenta la tassazione diretta e indiretta,non contiene misure che favoriscono la ri-presa economica, colpisce le fasce deboli della società. Ecco la manovra Monti.(pagina 7)

Amianto: bomba ecologica sotto casaScaduto la scorsa settimana il bando per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto all’interno del territorio ogliastrino. (pagina 2)

A Lanusei la personaledi Francesco SpataraFrancesco Spatara: pittore di grande talento, originario di Catanzaro e tortoliese d’a-dozione. L’avevamo lasciato in Liguria, dove in primavera ha presentato la mostra “Quinte del corpo” ottenendo il favore di pubblico e critica. (pagina 11)

Sport

Cultura

Politica CronacaEditoriale

Manifestazioni e cortei si sono svolti in tutta Italia contro la manovra economica e finanziaria del Governo Monti. E’ gelo tra sindacati e Pre-mier. L’atteso incontro di domenica a Palazzo Chigi, infatti, non ha avuto alcun esito positivo. Anche Tortolì e l’intera Ogliastra si ribellano ad una misura considerata iniqua. (pagina 2)

Castor, tocca a te!E’ arrivata la delusione della sconfitta. I granata scoprono quanto sia amaro e duro il risveglio da un sogno lungo quasi tre mesi. (pagina 9)

Risiko sulle aree ex cartieraL’ultima battaglia è quella del bando su misu-ra per la Saipem, ex Intermare, per l’acqui-sizione di 5 ettari nella zona dello stacker che avrebbero consentito un arretramento del cantiere liberando aree fronte porto, vi-tali per il decollo turistico di Arbatax e quindi di Tortolì. In teoria una bella idea, ma non si capisce se per l’incuria di qualche ben pa-gato funzionario regionale - come ci ha fatto intendere il Consigliere Regionale Angelo Stochino (Pdl), anche se su questo non si è levata altrettanto alta la voce dell’altro con-sigliere regionale Pd - oppure per qualche altro giochino politico, l’ultimo fra i tanti di una lunghissima serie. Siamo stati facili profeti, due settimane fa, quando denunciammo l’incongruenza di quel bando mentre nessuno sembrava vo-lerne parlare, sindacati, partiti e istituzioni in prima fila. La torta, sembra evidente, è quel-la delle decine di milioni per l’infrastruttura-zione del aree ex cartiera, risorse ferme da troppi anni, che evidentemente fanno gola a tanti. Su quell’altare è stato fatto naufraga-re il polo nautico e su quelli scogli naufraga oggi ogni altra ipotesi che possa avere anche una sola possibilità di attuazione. Si parlava anni fa della lobby immobiliarista che avreb-be messo gli occhi sull’area e che si muove-rebbe remando contro tutti e solo in favore di se stessa. (pagina 2)

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foto: Federica Melis

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CRONACA

Venerdì 16 Dicembre 2011 • [email protected]

Manifestazioni e cortei si sono svolti in tutta Italia contro la manovra economica e finanziaria del Governo Monti. E’ gelo tra sindacati e Premier. L’atteso incontro di do-menica a Palazzo Chigi, infatti, non ha avu-to alcun esito positivo.Lo scorso lunedì si è tenuto un sit in di pro-testa dei sindacati anche a Tortolì, in piazza Fra Locci. Erano una cinquantina i mani-festanti, esponenti di CGIl, CISL, UIl riuniti nella piazza fronte la chiesa, pochi giovani, la maggior parte pensionati.Per i sindacati, questa è una manovra priva di equità sociale: nei tagli alla spesa pub-blica, carente nelle politiche di crescita, “socialmente insopportabile”. Una mano-vra che colpisce i redditi più bassi, contrae

i consumi, accentua la recessione e crea nuova disoccupazione. “Una manovra che punta a fare cassa” -spiega il Segretario Provinciale CGIL Lui-gi Vacca - “Con un pesante intervento sul-le pensioni, aumentando l’iva, le accise sui carburanti, la tassazione sulla prima casa. Non si parla invece delle tassazioni ai grandi patrimoni immobiliari e finanziari, della riforma fiscale a favore dei lavoratori e pensionati, della famiglia. E’ necessario - rimarca il Segretario- - riequilibrare una situazione completamente a sfavore dei lavoratori e dei pensionati mentre si con-tinuano a proteggere i soliti privilegiati, è inaccettabile.”Efisio Piras, Segretario Provinciale della Uil

Editorialedalla prima

Manovra economica.Sciopero anche a Tortolì

Pensionati dichiara: “In seguito all’incontro della scorsa domenica con il Prof. Monti , siamo rimasti molto delusi. Abbiamo la per-cezione che ci sia un conflitto di interessi nel governo, chiediamo equità mentre anco-ra una volta pagano i pensionati, mancano interventi contro l’evasione fiscale, contro gli sprechi istituzionali e i costi della poli-tica”. Antonella Carracoi esponente Feneal ribadisce: “Se questa manovra andrà avanti in questo modo noi proseguiremo le nostre battaglie e continueremo scioperare”. Anche l’Assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Stochino, esprimere il proprio parere sul-la manovra: “Non mi sembra che questo governo di tecnici stia facendo un grande operato, anzi. Non si sta intervenendo sul-le cose realmente importanti, è necessaria una modifica drastica, per esempio, con un taglio netto ai finanziamenti pubblici dei partiti, i quali devono reggersi esclu-sivamente con le quote d’iscrizione e con finanziamenti privati; deve essere ridotto il numero dei parlamentari, la diaria, e tutte le agevolazioni dei parlamentari. Queste sono le azioni concrete da realizzare.”I tre sindacati confederali hanno manifesta-to uniti contro la manovra del governo, uno sciopero di sole tre ore, che a detta loro, sarà solo il principio di una lunga serie di manifestazioni, se le parti sociali non ver-ranno ascoltate da questo Governo. (F. M.)

Oppure degli appetiti regionali che sarebbero rivolti su quelle risorse per utilizzarle in altri lidi sulla falsariga di ciò che è sta-to fatto sul polo nautico che ha visto l’Ogliastra prima in Sarde-gna nella programmazione e nei primi interventi strutturali per poi vedere tutte, dicansi tutte, le risorse veleggiare verso Olbia e Cagliari.L’ennesima battaglia, dicevamo, di cui non si coglie appieno il fine, l’oggetto della guerra, del Risiko che si gioca sulla nostra pelle, e lo strano sentore, palpa-bile a Tortolì,di esserne comun-que la vittima designata.

Amianto: bomba ecologica sotto casa

Scaduto la scorsa settimana il bando per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto all’interno del territorio ogliastrino. Anche quest’anno infatti, la Provincia Ogliastra ha indetto un bando per l’elimina-zione della pericolosa sostanza dagli edifici della zona. Le richieste, secondo una stima non ufficiale, sarebbero circa trentuno, tut-

studi entro venticinque anni, venti o addirit-tura trentamila persone potrebbero perdere la vita a causa di contatti con il “cemento-amianto”, materiale altamente friabile che se inalato può portare a gravissime malat-tie ai polmoni come tumori alla pleura, car-cinomi e mesotelioma. Nella nostra provincia sarebbero tantissimi gli edifici pubblici e privati realizzati con diversi elementi contenenti amianto. Nella città di Tortolì fin dagli anni ‘50, la sostan-za-killer è stata impiegata in modo massic-cio in abitazioni, capannoni e cantieri, per grondaie, cisterne, coperture e addirittura tubature, ma nonostante precise normative e direttive ne vietino l’uso sono ancora de-cine le strutture che ancora necessitano di una bonifica. Vista l’altissima incidenza in Ogliastra, di tumori e malattie talvolta molto gravi con probabili cause ambientali qualsiasi ele-mento potenzialmente latore di problemi per la salute pubblica dovrebbe essere eli-minato. Ci auguriamo che la situazione ven-ga risolta al più presto. (ClPi)

te provenienti da enti privati. A causa della forte crisi economica, infatti, le aziende pubbliche non avrebbero avuto la possi-bilità di affrontare la seconda fase, quella della ricostruzione che segue lo smantella-mento delle strutture contaminate. Il documento prevedeva che il contributo (di circa cinquemila euro) fosse destinato alla “bonifica di edifici o strutture residen-ziali e loro pertinenza, a negozi e piccole attività commerciali e artigianali”, mentre gli interventi di ripristino e ricostruzione, all’interno del documento non erano affat-to contemplati. La situazione è molto preoccupante e la rimozione totale di questo veleno dalle no-stre città dovrebbe essere posta tra le prio-rità più urgenti. La presenza dell’amianto, dichiarato fuori legge già negli anni ‘90 a causa della sua elevata nocività, pone un gravissimo problema ambientale e di sa-lute pubblica e desta non poche preoccu-pazioni all’interno del territorio ogliastrino. Ogni anno infatti, l’amianto uccide più di mille persone in tutta Italia. Secondo alcuni

foto: Federica Melis

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foto: Laura Meloni

Venerdì 16 Dicembre 2011 • [email protected]

Capobellavista. Facciamo chiarezza sui radar

Sabato si è tenuto, alla Rosa dei Venti ad Ar-batax, un incontro informativo su: Nuove in-stallazioni radar a Capo Bellavista; rischi per la salute e l’ambiente, a cura di Atobiu Sar-degna, un gruppo autogestito per lo smantel-lamento del Pisq (Poligono Interforze Quirra). All’incontro è intervenuto anche Graziano Bullegas segretario di Italia Viva che da tem-po si batte contro l’installazione dei radar in Sardegna.Il nostro giornale si è già occupato di questo argomento, sollevando domande sull’effetti-va utilità e pericolosità di questi radar e sulla poca informazione che esiste in merito.Nel febbraio 2011 si diffuse la notizia circa un progetto che prevedeva la realizzazione di cinque radar militari di fabbricazione israe-liana per la sorveglianza costiera. L’iniziativa, giustificata dalla necessità di monitorare gli arrivi di immigrati, ha individuato per le in-stallazioni siti di grandissimo valore natura-listico ed elevato grado di protezione (Capo Sperone, Isola dell’Asinara, Santa Vittoria a Tresnuraghes, Capo Pecora e l’Argentiera) In seguito si è venuti a conoscenza del fatto che queste installazioni erano parte di un più ampio progetto di monitoraggio delle coste, che prevede la realizzazione di altri 11 radar di questo genere, in Sardegna. Tra questi, fa parte anche Capo Bellavista ad Arbatax. Da questo incontro, però, nasce un’altra pre-occupazione non soltanto per l’installazione di un nuovo radar ma per quelli già esistenti. A Capo bellavista si trova, infatti, un’installa-zione radar che è parte di un complesso mol-to più grande: il poligono di Quirra. Non tutti sanno che in questa zona sono presenti due radar estremamente potenti. Non vogliamo

creare allarmismi, ma in tutta Italia e nel resto dell’isola sono innumerevoli i gruppi No Radar nati contro l’installazione di ra-dar molto meno potenti, forse sarebbe il caso di soffermarsi un po’ più a pensare a ciò con cui noi conviviamo da trent’anni.Anche perché questi sono posizionati nel centro dell’abitato di Arbatax. Uno dei due radar il RIS-3C (a parabola) è usato nelle esercitazioni militari, è chiamato di “inseguimento” e usato per seguire l’an-damento di un oggetto che viene lanciato e di cui si vuole catturare la traiettoria. Esso viene utilizzato solamente durante le esercitazioni militari, e si suppone non dovrebbe mai essere puntato verso l’a-bitato. Il secondo, invece, è un radar di scoperta, serve per scrutare l’orizzonte, il classico radar girevole, ed è sempre atti-vo. Il primo ha una potenza di 250 kw, il secondo più debole 10 kw. A questi biso-gna sommare il guadagno di antenna (let-teralmente è un amplificatore) significa che questi numeri si moltiplicano. L’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici sono state classificate dallo IARC ((International agency for re-search on cancer) “possibilmente cance-rogeni per l’uomo”. In Italia esiste una le-gislazione che limita le emissioni di onde elettromagnetiche: 40 V/m è la soglia per gli effetti acuti, 6 V/m la soglia per gli ef-fetti deboli. Gli effetti acuti possono avere ripercussioni sul sistema nervoso, quali necrosi o disturbi permanenti. Mentre gli effetti dati a chi è esposto costantemente e per lungo tempo a un campo magnetico debole, sono causa di fenomeni di malat-tie ad alterazioni del sangue.E’ stata fatta un’indagine ambientale sui radar Pisq (Poligono Interforze Salto di Quirra) nella stazione di Capo Bellavista per il rilevamento dei campi elettroma-gnetici. L’immagine, riporta i limiti per gli effetti acuti (40 V/m) e per la distanza di sicurezza (6 V/m) per l’intensità del cam-po elettrico. Nell’immagine di Arbatax sono evidenziati i due limiti delle emis-sioni del radar RIS 3-c per gli effetti acuti. I limiti larghi, invece, sono i limiti per gli effetti deboli. E’ evidente che l’abitato è più che compreso dentro questi limiti, ad-dirittura all’interno dei limiti acuti.Due anni fa, l’Università di Pisa fece uno studio sull’esposizione ai campi elettro-magnetici nella postazione del poligono di Quirra e nelle zone limitrofe, nel quale chiariva l’eventuale presenza di problemi di esposizione a radiazioni elettromagne-tiche. Proprio in questo studio manca la zona di Capo Bellavista. Sappiamo, però,

Monte Attu: via Flaiani senza luce

Zona industriale

che a Torremurtas, esiste un’installazione simile, con gli stessi due tipi di radar. E dal-le analisi svolte sul luogo dall’Università di Pisa, il risultato è che nei dintorni della po-stazione le rilevazioni erano completamen-te fuori dai parametri ammissibili.A fronte di questa situazione preesistente che pare preoccupante, oggi, si parla di installare un nuovo radar, parte di un pro-getto della rete radar più grande del mon-do (VTMIS). Un investimento da 5 milioni di euro a radar, alla faccia della manovra Monti lacrime e sangue. La domanda finale è questa: i radar sono o non sono fonti di rischio? E’ vero che questi sono e saranno installati in zone militari, ma le onde elettromagnetiche escono fuori dai loro recinti, interessando chi ci vive at-torno. Servono risposte chiare, e le istitu-zioni devono darcele, abbiamo due radar nel mezzo di un centro abitato da 30 anni. Purtroppo a noi non resta che fare con-getture, ma vorremmo saperne di più. Per chiunque fosse interessato, a breve verrà organizzato un nuovo incontro informativo nel locale Arbataxino. (Federica Melis)

Si fanno sentire gli abitanti di Via Fla-iani strada di MonteAttu più precisa-mente una traversa di Viale Pirastu. Pare che a causa del loro essere fuori mano il comune si sia dimenticato che quasi dieci anni fa gli abitanti della zona hanno pagato gli oneri di urbanizzazione. La strada gode di un buon manto stradale ma purtroppo non c'è illuminazione e cosa ancor più grave non ci sono le fognature. Ogni casa ha un pozzo che depura e scarica la propria fogna in un fiumi-ciattolo situato davanti alla via che a sua volta scarica nel rio Fodded-du. Questa situazione sta creando parecchi disagi a lungo andare ma soprattutto è impensabile che in una cittadina come Tortolì ci sia una zona “senza fognature” e gli abitanti deb-bano pensare anche a quello. Stan-no reclamando un loro diritto! Hanno pagato e gli spetta una zona ben ser-vita e illuminata. (Federica Pilia)

La zona industriale di Tortolì non brilla per pulizia. Gli angoli delle strade sono da tempo in balia dell’incuria. Sembra-va che qualcosa avesse iniziato a muo-versi: dalle cunette sono state rimosse le erbacce, ma la rasatura ha portato a galla la spazzatura prima celata dall’erba alta. Tortolì non è una città clamorosamente sporca, nonostante in alcuni luoghi del paese si possa notare un affiorare di rifiuti quasi discreto, che non da particolarmente nell’occhio. Ma intanto la sensazione di trascuratezza aumenta, e la percezione del disordi-ne si fa via via sempre più evidente. La zona industriale è uno di questi spazi, ma qui la spazzatura in certi angoli è molto evidente. Viene da chiedersi per-ché chi di dovere non riesca a debellare del tutto la sporcizia, ma anche quanto sia diffuso il malcostume di insudicia-re le pubbliche strade di una cittadina che, oggi più che mai, avrebbe bisogno di collaborazione. (I.O.)

foto: Federica Melis

Indagine ambientale sui radar del P.I.S.QRilevamento di campi elettromagnetici di alta

frequenza finalizzato alla tutela della salute

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Che belle le nostre radio

Comunicare è un imperativo dell’era contem-poranea, e recentemente sono venuti alla luce media nuovi di zecca. Nonostante l’avvento delle nuove tecnologie, il più antico dei mezzi di comunicazione di massa, ovvero la radio, resiste e può contare su un compatto pubblico di aficionados. Questo affetto ha i suoi riscon-tri anche nei piccoli centri e nelle piccole (per ora) province; ne è un esempio l’Ogliastra, che conta tre radio in piena attività e una tradizione radiofonica che è andata un po’ a perdersi dopo l’applicazione, tanti anni fa, della legge Mammì a causa della quale chiusero molte radio libere che trasmettevano da altrettanti paesi ogliastri-ni. La radio consente un rapporto intimo con l’a-scoltatore. La chiave è l’interazione, oggi resa ancora più agevole dai social networks attraver-so i quali qualche radio permette agli ascoltato-ri di esplicitare le proprie osservazioni. E’ il caso di Radio Rama sound, la prima radio libera fon-data in Sardegna (per la precisione nel 1968). Oggi la sua programmazione copre tutta l’oglia-stra, il nuorese e parte del cagliaritano. “Radio Rama incentra la tipologia di programmazione sulla diretta. – dice Francesco Muntoni, diretto-re dell’emittente – E’ importante abbracciare il pubblico, far sì che non si senta escluso. Negli ultimi anni abbiamo raggiunto ottimi risultati grazie alla qualità dei ragazzi che lavorano alla radio e grazie ai live; inoltre radio Rama è ormai

radicata nel territorio. Ci sono alcuni appun-tamenti fissi che vantano degli ascoltatori particolarmente fedeli. Se per qualche ra-gione non vanno in onda, capita che questi ci chiamino per avere notizie sui loro programmi preferiti.” La radio può essere un mezzo utile per diffondere una buona cultura musicale, nonostante non sia facile sottrarsi alle leggi del mercato. Ma, secondo il dj di punta di radio Rama, Stefano “Smilzo” Scudu, niente impedisce di conciliare qualità musicale e esigenze di mercato. “Cerchiamo di selezio-nare il meglio delle ultime novità e dei grandi successi. Bisogna tener conto del pubblico: ogni programma si rivolge principalmente a una tipologia di spettatore; le scelte musicali avvengono anche in base a questo parame-tro.”Altra radio storica di Tortolì (ma ha le sue fre-quenze coprono tutta l’Ogliastra) è Radio Stel-la, nata nel 1983. A dimostrazione di come la radio sia un mezzo che permetta una forte vicinanza col pubblico, la programmazione di radio Stella permette anche la diffusione di richieste di lavoro, vendite e comunicazioni di vario tipo. “La nostra emittente è diventata un punto di riferimento per chi cerca un impiego. – dice Gianni Careddu, direttore di radio Stel-la – Inoltre ci siamo sempre occupati di poli-tica, e anche di politica economica. Abbiamo organizzato e trasmesso dibattiti elettorali atti a informare gli spettatori, e abbiamo an-che appoggiato qualche causa. Per esempio, è grazie al nostro sostegno e alla mobilita-zione che abbiamo saputo creare che è nata l’associazione diabetici in Ogliastra.”Impossibile non citare radio studio 101, emit-tente molto seguita a Tortolì soprattutto dai più giovani. Nel quotidiano programma di dediche e richieste musicali, la radio espri-me tutto il proprio potere comunicativo, di-mostrando come nell’era dei nuovi media gli adolescenti non disdegnino affatto uno stru-mento tecnologicamente datato ma, a livello di contenuti, ricco di umanità e di potenzialità sociali. (I.O.)

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Il buddismo arriva in Ogliastra nei primi anni ‘80 come nel resto della Sardegna, quello che si pra-tica qui come nella maggior parte dell’Europa è il buddismo di Nichiren Daishonin dal nome di un monaco giapponese del XIII secolo. Nel nostro paese un gruppo di persone si sono impegnate a tenere vivo questo insegnamento per loro e per gli altri facendo in modo che il buddismo si stabilizzasse anche qui. Il buddismo si basa prin-cipalmente sulla preghiera costante e sincera, i praticanti recitano davanti a un oggetto di culto chiamato gohonzon. Questo è una pergamena in cui sono trascritti diversi ideogrammi che raffigu-rano la vita interiore degli esseri umani, quest’og-getto per tanto non rappresenta un dio ma una condizione presente in tutte le persone: la forza interiore ossia la “buddità”. Il primo gohonzon venne scritto proprio da Nichiren Daishonin alla fine del 1200 e la sua funzione era proprio quel-la di far emergere la “buddità” che esiste dentro ogni essere umano. Risvegliarla permette di far emergere una saggezza superiore in grado di realizzare tutti i nostri sogni. Per far questo biso-gna pregare costantemente giorno dopo giorno davanti al gohonzon recitando la frase:“Nam-myoho-renge-kyo” in questo modo tutti gli ele-menti, i fatti, e i suoni prodotti dalla preghiera en-trano in sintonia e recitandola si riporta l’armonia nel nostro ritmo vitale.“Il gruppo di praticanti che vive stabilmente nella nostra cittadina tiene vivo l’insegnamento bud-dista con incontri settimanali in case private” ci spiega Barbara Piras Buddista praticante da ormai vent’anni. “Ogni persona ha certamente aspetti della sua vita che vorrebbe cambiare, un problema da risolvere o un sogno da realizzare. Questa pratica serve per migliorare la propria vita: non è un esercizio intellettuale. Si pratica il buddismo per vincere, non importa quanti pro-blemi o sofferenze si abbiano, la vita è sempre più forte. Per riuscire ad affrontarla al meglio dobbiamo sviluppare la nostra forza interiore recitando Nam-myoho-renge-kyo davanti al gohonzon.” Anche Gisella Arzu come Barbara ci ha raccontato le sue impressioni: “Io pratico il Buddismo da 11 anni l’esperienza più bella è stata scoprire il potenziale illimitato della mia vita e farlo scoprire anche alle altre persone. Non sto parlando di potere inteso come comando, ma parlo di potere interiore, mettermi in discussione con me stessa abbattere tutte le insicurezze le paure e le debolezze che mi facevano soffrire.” (Pilia Federica)

Il Buddismo in Ogliastra

Qualche anno fa il Natale aveva pro-vato a rovinarcelo il mensile Focus Storia. I supporter del presepe non saranno ancora riusciti a dimenticare l’articolo in cui Mauro Pesce e Fran-scesco Scorza Barcellona accusarono i Re Magi niente meno che di non es-sere mai esistiti. Una batosta da cui fu difficile riprendersi. Quest’anno tra Spread, Eurobond, Eba, Default, Fed, Fitch, Esfs, Pil non ci abbiamo capito un cazzo però, frugandoci le tasche, ci siamo resi conto che non ci era rima-sto un soldo. Ma se avevate pensato di dover ri-nunciare agli irrinunciabili regali non temete usuifritori di crisi non temete, c’è riciklo.com, il sito con cui si posso-no rimettere in circolo gli oggetti che, per qualche motivo, non servono più, scambiandoli, vendendoli, barattan-doli oppure regalandoli. Rispetto ai vari siti di scambio o di e-commerce esistenti, Riciklo è una vera e propria piattaforma interattiva tra utenti che massimizza le probabilità di raggiun-gere un accordo. Infatti, creando una semplice vetrina con quello che vo-gliamo riciclare, si gestiscono, anche simultaneamente, molteplici proposte di scambio con più oggetti che ci in-teressano, oppure di compensazione (proposta di scambio con aggiunta del denaro), o anche di vendita, se si preferisce guadagnarci qualcosa. La sezione più appetibile in questo mo-mento è certamente quella dei regali, sia per la possibilità di liberarci di ciò che non ci serve più facendo un favo-re a noi stessi e a chi lo riceverà, sia per l’occasione di poter fare un rega-lo a qualche amico o parente senza spendere assolutamente niente. Se neanche questo dovesse bastare non ci resta che affidarci alla storia dell’ex pugile italo-americano Jake La Motta: “Eravamo così poveri che a Natale il mio vecchio usciva di casa, sparava un colpo di pistola in aria, poi rientrava in casa e diceva: spiacente ma Babbo Natale si è suicidato”. (Luca Schirru)

Riciklando il Natale: consigli per gli acquisti in

tempo di crisi

FUORI DAI DENTIDAI DENTI

Ancora sul tetto dell’EpiscopioTempo fa abbiamo posto al sindaco una domanda riguardo ai lavori di ri-facimento del tetto dell’episcopio per l’improprio utilizzo di tegole invecchiate artificialmente e di forma e dimensio-ni estranee alla tipologia del periodo. Nella risposta lui scaricò di fatto ogni responsabilità sulla Soprintendenza ai Beni Culturali che ne curava ogni aspet-to assicurando comunque il suo interes-samento. Da allora più nulla. Deve sa-pere, il Sindaco, che fra i suoi compiti vi è quello di tutelare la nostra città anche nei riguardi di terzi, fossero anche altre istituzioni, e nel farlo dovrebbe pensare di più alla sostanza di ciò che accade piuttosto che alla forma. Vedere stra-volto uno degli edifici storicamente più importanti di Tortolì nell’indifferenza delle istituzioni è colpa politica grave.

Tortoliesi a Londra: per molti un bel sognoMentre decine di persone provenienti da tutto il mondo scelgono di vivere nella nostra piccola città, sono tantissimi i giovani tortoliesi che decidono di cercare fortuna altrove, di scappare da un posto che reputano troppo limitato e inca-pace di offrire ai propri giovani una vita all’altezza delle loro capacità e dei loro sogni. Eppure Tortolì sembrerebbe il posto ideale in cui costruire qualcosa e formare una famiglia. Chi non vorrebbe far crescere i propri figli nel nostro paese? Il cibo è genuino, il mare è meraviglioso, non mancano le scuole e le attività per il tempo libero. Per gli sportivi e gli amanti delle attività all’aria aperta c’è solo l’imbarazzo della scelta: si può fare nuoto, giocare a calcio, a pallavolo, a tennis e fare bellissime passeggiate ed escursio-ni al mare, in montagna o in campagna. Abbiamo un cinema e un teatro, alcune Radio e perfino un giornale! Se la vita fosse una vacanza, probabilmente la nostra città sarebbe il posto ideale in cui vivere. Ma la realtà è un’altra. Non si vive di solo mare e sport. La verità è che per usufruire di tutte le cose che Tortolì ha da offrire, bisognerebbe avere un lavoro e una sicurezza economica. E purtroppo è proprio questo che manca alle nuove generazioni di tortoliesi. Superate le paure iniziali e l’ansia che normalmente colpisce chiunque decida di stravolgere completamente la propria vita, decine di ragazze e ragazzi pieni di sogni e aspettative si trovano a vi-vere nuove esperienze in luoghi molto lontani da casa, lontani dagli amici, dagli affetti e dal proprio rassicurante pezzetto di terra natia. Tra le mete predilette dei nostri compaesani gli Stati Uniti, l’Australia, la Germania e l’Inghilterra. Ed è proprio nel Regno Unito che hanno scelto di vivere Claudio, Mauro, Marcello, Daniela, Marianna e tanti altri nostri compaesani. Claudio S. e Marianna C. hanno accettato di raccontarci la propria esperienza, le proprie sensazioni. Due persone molto diverse, con quasi niente in comune, accomunate però dallo stesso punto di vista sulla situazione della nostra piccola città. Una città che tanto amano, ma nella quale non tornerebbero a cuor leggero, soprattutto dopo aver visto con i propri occhi cosa il resto del mondo può offrire. Marianna, laureata in lingue all’Università di Firenze, probabilmente ha scelto un periodo un po’ difficile per cercare un lavoro nel suo campo in Gran Bretagna. Una “brutta sorpresa” per la ragazza che non si aspettava di trovare tante difficoltà a trovare un’occu-pazione. Tutto il mondo è paese e la crisi non guarda in faccia a nessuno. <<Anche l'Inghilterra è vittima della crisi e trovare un lavoro è veramente difficile-dichiara Marianna- La vita è davvero carissima>>. Londra in questo momento offre solo lavori diversi da quelli per i quali lei ha studiato, ma la ragazza

ha deciso di non arrendersi <<Non sono ancora disposta a rinunciare a tanti anni di studio, quindi ho deciso di tornare in Italia dove potrei continuare a studiare e cercare qualcosa di meglio. Ovviamente non potrò farlo a Tortolì che purtroppo "non è un paese per giovani". Nonostante io ami la mia terra incondizionatamente non sono pronta a tornare a viverci. Credo che nella vita servano più esperienze possibili per crescere. Se un giorno dovessi farmi una famiglia, mi piace-rebbe comunque far crescere i miei figli a Tortolì dove l'aria è ancora genuina e i bambini possono ancora giocare per strada>>. Diversa la situazione di Claudio S. 23 anni che vive a Londra da un anno. Anche lui, nonostante il grande amore per la sua terra, non pensa di tornare. O almeno non subito. Il ragazzo non ha avuto molte difficoltà a trovare lavoro nel campo della ristorazione ed è molto felice della sua nuova vita londinese. <<E’ passato un anno e non mi pento della scelta che ho fat-to. Ho il mio bel lavoro, le mie amicizie e tutto il necessario per sfruttare ogni momento libero che mi offre il lavoro. Posso giocare a calcetto, andare in palestra, giocare a tennis e di-vertirmi con i miei amici. Qui non mancano i locali notturni e ci sono sempre decine di cose da fare.>> Uno scenario molto diverso da quello tortoliese, dove la notte a regnare sono solo noia e desolazione. A Claudio manca la sua famiglia, la ragazza, gli amici e la sua squadra di calcio. Gli mancano i suoi punti di riferimento, la sua casa, il suo mare. Ma nonostante la nostalgia di casa sia spesso molto forte, il ragazzo non tornerebbe subito a Tortolì, una città che “ costringe i giovani ad espatriare all’estero per costruire qualcosa”. <<Qui a Londra, come credo in tanti altri posti, il lavoro ti dà molte soddisfazioni, c’è molta merito-crazia. Per legge ogni lavoratore deve avere almeno 2 giorni liberi a settimana. Noi ragazzi ci sentiamo più tutelati rispetto al nostro paese, anche dal punto di vista organizzativo. Per qualsiasi dubbio o problema c’è sempre qualcuno in grado di risolverlo, senza il classico “scarica-barile” tipico del nostro Paese! Sono tantissime le cose che mancano alla nostra città, forse troppe…ed è un vero peccato>>. Un altro mondo insomma. L’entusiasmo di Claudio e il coraggio di Marianna sono quasi contagiosi. Entrambi sono convinti dell’impor-tanza di vivere esperienze del genere e consigliano ai propri giovani compaesani di provarci. <<E’ un’esperienza unica-aggiunge Claudio- a volte le cose si vedono con più lucidità allontanandosi un po’. Consiglio non solo ai miei amici, ma a tutti i ragazzi che leggeranno l’articolo di provarci, di scoprire altre realtà. In ogni caso il bagaglio che si riporteranno a casa sarà enorme.>> (ClPi)

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7POLITICA

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essVenerdì 16 Dicembre 2011 • [email protected]

La manovra Monti è stata accompagnata da un battage pubblicitario di dimensioni talmente imponenti da creare più confusio-ne che chiarezza sulle misure introdotte. Ma quale sarà il suo reale effetto sulla vita de-gli italiani? Partiamo dal presupposto che all’approvazione finale della legge manca-no circa 80 decreti attuativi di varia natura, ai quali si potrebbero aggiungere oltre 200 emendamenti parlamentari. Insomma, esi-stono diverse possibilità che la versione finale della manovra sia molto diversa da quella predisposta inizialmente. Allo stato attuale, comunque, il documento prevede grandi sacrifici da parte della popolazione comune, poche misure rivolte a far pagare chi ha di più e pochissime misure dirette allo sviluppo. La gran parte della popolazione sarà colpita principalmente in due modi: l’aumento della tassazione diretta e indiretta, e le modifiche sulla legislazione pensionistica. Per quanto concerne il primo punto, già da alcuni gior-ni, l’aumento della tassazione sulla benzi-

na, ha portato i benzinai ad alzare i prezzi dei carburanti, giunti ormai a livelli inso-stenibili. Nel secondo semestre del 2012 anche l’I.V.A. salirà del 2%, decretando un aumento generalizzato dei prezzi al con-sumo. A tale tipo di pressione indiretta sui cittadini, si aggiungerà la reintroduzione dell’I.C.I. sulla prima casa (ora I.M.U.) che risparmierà solo i nuclei familiari di ampio numero a basso reddito. Infine il capitolo pensioni, che di fatto vede l’abolizione delle cosiddette pensioni d’anzianità, otte-nute in base agli anni di contributi versati. Sopravvivono solo le pensioni di vecchiaia, quantificate con il sistema contributivo. Il decreto prevede un aumento generale e progressivo dell’età pensionabile, che culminerà nel 2018 con il raggiungimento del limite di 66 anni per entrambi i sessi. Particolarmente significativo è l’effetto della riforma sui nati dopo il 1952, i quali rischiano di vedere l’imminente entrata in pensione, rimandata di 5 anni. A fronte dei sacrifici descritti, ci si sarebbe aspettati un azione rigorosa che limitasse le disuguaglianze presenti in Italia colpen-do i redditi più alti, gli evasori e i privilegi della politica. Ciò non accadrà. La mano-vra prevede l’aumento della tassazione sui prodotti di lusso e sui posti barca, misure insufficienti che colpiscono un numero ri-stretto di persone. In un Paese dove il 10% delle famiglie, possiede il 44,5% della ric-chezza complessiva si sarebbe forse potuto agire in modi più efficaci. Una patrimonia-le? Forse, ma non solo quella. Il problema principale è che la lotta all’e-vasione fiscale avrebbe dovuto essere il

fulcro della manovra. Anche una patri-moniale può essere insufficiente quando il 42,4% delle barche di lusso e il 31,7% delle automobili oltre i 185 cavalli presenti sul territorio nazionale risultano intestate a contribuenti che dichiarano meno di 20 mila euro l’anno. Non si capisce, inoltre, perché i miliardi di euro di proprietà immobiliari della Chiesa debbano essere esentate dal pagamen-to della nuova I.C.I. Come non si capisce perché il governo stia rinunciando all’asta sulle frequenze televisive per fare un favore all’ex Premier Berlusconi. Si arriva infine alla più macroscopica delle carenze di questa manovra: i tagli ai costi della politica. Quelle che avrebbero dovuto essere le prime misure adottate dal decre-to stanno sparendo vergognosamente gra-zie al colpo di coda della Casta. Parzialmente positiva è invece l’azione sul mercato del lavoro. La manovra prevede un taglio del costo del lavoro attraverso la deduzione dell’I.R.A.P. sulle assunzioni di donne e giovani under 35. Tale misura difficilmente sarà sufficiente a rilanciare la crescita economica, che avrebbe invece avuto bisogno di un poderoso piano di in-vestimenti.Pertanto - benché la nascita dell’esecutivo Monti avesse creato grosse aspettative di rilancio economico e di correzione delle macroscopiche sperequazioni presenti nella società italiana - per quanto concer-ne la valutazione dell’opera svolta finora, possiamo senz’altro dire che il governo dei professori risulta bocciato senza appello. (Thomas Melis)

La manovra del Professore? Bocciata senza appello

Il “migrante” Cucca torna nel Pdl. Ma non lo vogliono

A volte ritornano. Dopo qualche mese passato in Alleanza per l’Italia, Angelo Cucca ha ripreso la tessera del Pdl. In Italia non stupiscono molto queste strane migrazioni, visto che la sindrome ormai famosa come “mastellite” colpisce tan-tissimi politici. Stupisce magari che una perso-na faccia ritorno in un partito che non apprezza troppo: “A me piace molto il movimento Unidos, il partito di per sé, il Pdl, non è che mi sia così con-geniale”. Cucca si è tolto qualche sassolino dalla scarpa con qualche suo compagno di partito, arri-vando a usare parole molto pesanti contro coloro che hanno mostrato scontento per il suo ritorno nel Pdl. Comunque, nonostante sia stato più volte il candidato del centrodestra alle elezioni lui non è “uno di centro destra. Sono un socialista, fin da ragazzino. Sono stato nel Partito Socialista per quasi trent’anni, poi in Forza Italia, una parente-si di otto mesi nell’Api e ora di nuovo nel Pdl con Unidos”. A cosa è dovuto il suo rientro nel Pdl?È una cosa avvenuta mesi fa. L’abbandono dell’A-pi da parte del mio gruppo si è verificato perché la nuova organizzazione del partito aveva un pro-getto che non corrispondeva più alle nostre idee.Ovvero?Pensavamo che questo partito all’interno del gruppo regionale avesse la possibilità di avere una certa libertà di azione. Con l’avvento di Ro-

berto Capelli come coordinatore regionale, che ha azzerato i vertici regionali e ha sistema-to tutti i suoi amici, stile vecchia Democrazia Cristiana, abbiamo capito che non c’era più spazio per fare politica. Siccome sono sempre stato un amico ed estimatore di Mauro Pili, una volta usciti dall’Api abbiamo deciso di entrare nel movimento Unidos, una costola del Pdl. A noi interessa fare politica vera, come fa Mauro. Dentro il Pdl sono stato sempre uno che ha avu-to i suoi spazi, il suo seguito e i suoi voti, quin-di ho voluto provare a tornare nel mio vecchio partito, anche se ho più voglia di lavorare con Unidos che di seguire la politica provinciale del Pdl. Sabato ci sarà una grande manifestazione a Tortolì, saranno presenti Mauro Pili e Settimo Nizzi, e si parlerà di tre obiettivi per lo sviluppo dell’Ogliastra: metanodotto, tariffa unica ed Equitalia.Come mai era andato via dal Pdl?Quando sono andato via dal Pdl, coraggio-samente, era un momento in cui il partito era all’apice. Avendo il Pdl perso le elezioni regionali, e successivamente il ballottaggio delle provinciali, nonostante io avessi raccolto moltissimi voti, sono andato via perché avevo scoperto che alcuni esponenti del mio partito avevano remato contro per non vincere quel ballottaggio. Di conseguenza, io il più votato, Rubiu non ha vinto, e io son rimasto a terra. La cosa mi ha fatto girare le scatole e ho sbattuto la porta.Perché proprio all’Api?Vedevo un partito che si muoveva col Terzo Polo, di centro, e ambiziosamente, diventan-done un esponente regionale, pensavo di poter costruire qualcosa per la Sardegna. Amo la politica, non sono andato là perché mi hanno promesso qualcosa o comprato, ma perché conscio di lavorare molto, e ci stavo riuscendo sino a che non son cambiati i vertici. Visto che mi piace la politica ho deciso di tornare a lavo-

rare con l’amico Mauro Pili. A me piace molto il movimento Unidos, il partito di per sé, il Pdl, non è che mi sia così congeniale. Quindi la tessera Pdl? Come minimo per diventare coordinatore di un movimento del Pdl, il coordinatore deve essere tesserato.Pare ci sia qualche scontento del suo ritorno. Il partito, da quando sono andato via, ha visto la nomina di due commissari. Uno, quello pro-vinciale, Armando Loi, totalmente inefficace per quel che riguarda la politica del territorio, mai fatta una riunione degli iscritti del partito. Non si riesce neanche a capire chi abbia nomi-nato questo Sergio Deidda coordinatore tor-toliese, che si è permesso di fare una riunione per vedere se io potessi tornare o meno nel Pdl, senza sapere che la mia tessera era stata già vi-stata da Angelino Alfano e dagli amici a Roma, mentre lui, quando da Tortolì arriva a Bari Sar-do, già non conosce nessuno. Non mi interessa polemizzare, risponderò col mio gruppo saba-to, facendo politica al Teatro San Francesco. Pare strano che lei torni in un partito di cui non condivide le istanze...Se mi sta chiedendo se condivido gli organi-smi, glielo sto dicendo, non li condivido. Perché lei condivide che ci sia in un partito uno senza arte né parte che hanno messo lì come fan-toccio a fare il segretario e poi questo si alza e dice “secondo me lui non deve rientrare”? A me cosa me ne frega di Sergio Deidda, o di Arman-do Loi? Io mi metto a lavorare per il partito e per quello che sta facendo un uomo del partito che si chiama Mauro Pili. Non pensa che anche i suoi elettori possano essere un po’ spiazzati da questi suoi sposta-menti?Vedremo sabato, se il teatro si riempie o se ci lasciano soli. Comunque nel centrodestra sono stato sempre l’uomo che ha raccolto più voti. E in politica contano i numeri. (Laura Meloni)

Raccolta firme IDV

Sono solo cinque i cittadini tortoliesi che si son recati all’Ufficio anagrafe del Comu-ne per firmare a favore delle leggi di ini-ziativa popolare “taglia-casta” promosse dall’Italia dei Valori. Un numero talmente esiguo che desta stupore, dovuto proba-bilmente alla poca pubblicizzazione dell’i-niziativa. La raccolta firme prevede due proposte di legge per il taglio dei costi della politica, soprattutto dopo il rinvio della riduzione del numero dei Consiglieri Regionali, che in Sardegna sono tantissimi, se rapportati al numero degli abitanti, e percepisco-no una delle indennità più alte. La prima delle due proposte prevede infatti il di-mezzamento dei Consiglieri da 80 a 40, e, affinché sia assicurata la rappresenta-tività dei territori, la nuova legge elettorale dovrebbe assicurare l’elezione di almeno un consigliere per ciascun collegio. La seconda iniziativa, invece, vorrebbe che venisse effettuato il taglio degli emo-lumenti dei consiglieri, con l’eliminazione dei contributi economici ai gruppi, la sop-pressione di vitalizio, buonuscita, benefi-ci, nonché delle retribuzioni aggiuntive per gli incarichi nel consiglio e nei gruppi con-siliari. In secondo luogo, è previsto il divie-to assoluto di consulenze esterne, a parte certi casi in cui sarà possibile ricorrere alla collaborazione delle Università. Le consulenze esterne in Italia sono ormai simbolo dello spreco e dei costi esorbi-tanti della politica, e rappresentano il terreno fertile in cui prospera la corruzione nella pubblica amministrazione. Una cor-ruzione che, secondo la Corte dei Conti, costa al Paese 60 miliardi di euro l’anno e fa guadagnare all’Italia, nel 2011, il 69° posto nella classifica mondiale dell’orga-nizzazione Trasparency International, che misura l’Indice di percezione della corru-zione di 183 Paesi del mondo (nel 2010 eravamo al 67° posto). Le due proposte dell’Idv prevedono un ri-sparmio di 80 milioni di euro, ma per fare in modo che le firme siano valide si deve raggiungere il numero di 20.000 per la pri-ma iniziativa e di 10.000 per la seconda. A Tortolì i cittadini non stanno firmando numerosi, ma pare che nel resto dell’isola i dati siano promettenti e che forse già pri-ma di Natale i numeri di cui si ha bisogno saranno raggiunti. (L.M.)

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SPORT

Castor, tocca a te!

vare dei risultati positivi, ma purtroppo in questo caso è emerso un particolare da non sottovalutare, perché, complice una serie di ragioni, la Castor si è ritrova-ta in inferiorità numerica, per colpa di tre espulsioni.Il problema sta nel fatto che, non è la prima volta che accade in questo campio-nato, e ciò comporta affrontare le partite successive, spesso importanti, decimati dalle squalifiche, com’è avvenuto nello scontro con la prima in classifica nell’ul-timo turno di campionato.Il secondo punto chiave, è emerso pa-radossalmente contro il Pirri, dove una Castor in emergenza, è andata nel caglia-ritano, ed è purtroppo stata beffata al no-vantesimo dalla capolista, in una partita che ha dato delle risposte molto positive, nonostante la bruciante sconfitta in zona cesarini.I tortoliesi, infatti, hanno affrontato la partita a viso aperto, ed hanno ricevuto i complimenti, fatto sicuramente molto raro in un campo di calcio, direttamente dalla squadra avversaria, a dimostrare che l’ossatura e la mentalità della squa-dra prendono sempre più dimensione e spessore.La prossima partita vedrà i granata impe-gnati in un altro scontro al vertice contro il CUS Cagliari, ed è l’ennesima prova del nove di queste positivo campionato, la Castor lo sa, ora tocca solo a lei recitare il ruolo da protagonista. (Riccardo Melis)

E’ arrivata la delusione della sconfitta. I granata scoprono quanto sia amaro e duro il risveglio da un sogno lungo quasi tre mesi.L’urto è di quelli che si fa sentire. I granata incassano la prima sconfitta in campiona-to giovedì scorso, e nello scontro al vertice di domenica, subiscono il secondo arresto consecutivo.Analizzando le due partite, emergono al-meno due punti chiave di lettura, utili a comprendere le varie sfaccettature dei due incontri, e per certi versi, anche del resto del campionato.Il primo punto, riguarda la sfida persa nel turno infrasettimanale di giovedì scorso, dove è arrivata la prima sconfitta stagio-nale dei tortoliesi, che ovviamente fa parte del gioco, dove non sempre possono arri-

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Girasole: ora ci vuole una vittoriaDomenica scorsa i gialloverdi di Mi-ster Murino hanno giocato una sfida importante nel campo del Cus Caglia-ri squadra che occupa la posizione precedente a loro in classifica. I ragazzi Si fanno sfuggire i tre punti della vittoria. Il primo tempo passa senza troppi colpi di scena a parte il gol realizzato da Medda per il cus ca-gliari su calcio di rigore. I girasolini appaiono spenti e privi di idee non gratificando il pubblico che li segue in tutte le trasferte spronan-doli in continuazione. All’ottantesi-mo dopo il 2a0 dei padroni di casa la partita sembra ormai destinata a finire con questo risultato ma al no-vantesimo quando scoccano i cinque minuti di recupero succede dell’in-credibile. Prima il Girasole accorcia le distanze con Pusceddu e subito dopo Comida porta sul 2 a 2 il risultato. Partita fini-ta? No, il cus Cagliari al 94’ si riporta in vantaggio sempre con Medda ma dopo appena sessanta secondi Ma-meli prima si procura poi trasforma il calcio di rigore chiudendo la partita definitivamente sul tre a tre. Domeni-ca prossima i ragazzi di Mister Murino affronteranno la Frassinetti squadra di mezza classifica. La squadra cercherà di portare a casa una vittoria per trascorrere una pausa natalizia serena! (F.P.)

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SPORT

Venerdì 16 Dicembre 2011 • [email protected]

Arbatax: arrivail giro di boa

Quella di domenica prossima contro la Baunese, in programma al Fra Locci alle ore 15, sarà l’ultima gara del girone di an-data per la compagine arbataxina.I ragazzi di Mister Cantelmi sono reduci dalla sconfitta beffarda subita domeni-ca scorsa sul campo della Gesturese al 96esimo. Oltre il danno, la beffa: infatti Mister Cantelmi dovrà fare a meno del fantasista Mario Di Santo, espulso per doppia ammonizione, che non potrà gio-care contro quella che per anni è stata la sua squadra. Un assenza di rilievo che scombussola i piani dell’allenatore arba-taxino che comunque spera di recuperare il capitano Giovanni Devigus.Si preannuncia una gara assai impegnati-va soprattutto se si pensa che la Baunese attualmente occupa la seconda posizione in classifica ed è reduce dal pareggio per due a due contro la capolista Seui Arcue-rì. Dal canto suo l’Arbatax non può per-mettersi un altro passo falso, soprattutto tra le mura amiche dove non vince da due domeniche subendo altrettante sconfit-te. In settimana il Direttore Sportivo Cuc-cu ha affermato: “La gara di domenica ha dimostrato che la nostra squadra ha carattere. Non era facile rimontare in die-ci uomini in un campo ostico come quello di Gestori. Peccato per come sia finita ma dobbiamo continuare su questo passo”. (Claudio Mascia)

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dato che, la situazione in classifica del Tortolì, ad un passo dal termine del girone d’andata, non è certamente, tra le più ro-see.In ogni caso, forse qualcosa sta cambiando, poiché il lungo week end scorso, ha regalato quattro punti ai tortoliesi, grazie al vittorio-so turno infrasettimanale, che ha visto tra l’altro l’esordio con goal di Daniele Salerno, e successivamente il pareggio domenicale nel derby contro il Cardedu.Partecipe, di questo risveglio, è senza dubbio il calciomercato, che mai come quest’anno, è una boccata di aria pura.Il cosiddetto mercato di riparazione, ha portato nelle file dei rossoblù, degli innesti importanti: Enrico Pani, tortoliese di ritorno dal Muravera; Alberto Deiana, che vestiva la maglia del Barisardo; e il già citato Da-niele Salerno, che probabilmente dei tre, sarà quello che potrà dare veramente valore a una stagione che finora ha regalato mol-te delusioni. Questa domenica ci sarà una sfida molto importante in chiave salvezza, infatti, i ragazzi di mister Tamponi, saran-no impegnati nella delicatissima trasferta contro il Sant’Elena, squadra che precede i tortoliesi di un solo punto in classifica.Il periodo di adattamento è ormai raggiun-to, e bisogna rimboccarsi le maniche, ora è arrivato il momento di invertire il senso di marcia, e di risalire verso zone molto più tranquille, e sicuramente più consone a una piazza conosciuta come quella di Tortolì. (R.M.)

Che sarebbe stata dura questa nuova av-ventura nel campionato di promozione, era sotto gli occhi di tutti. Tuttavia, neanche il più incorreggibile dei pessimisti avrebbe avuto la forza di prono-sticare un avvio di stagione così sottotono,

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L’Airone cerca nuova grinta

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CULTURA

A Lanusei la personale di Francesco Spatara

Una piccola ventata natalizia

Natale in musica(L)

tempo: dal vernissage previsto per il pomerig-gio del 17 dicembre fino al 30 gennaio 2012. Il Comune di Lanusei ha sostenuto invero il progetto di B&BArt Museo di arte contem-poranea ideato con lo scopo di far conoscere e celebrare “un’attività artistica importante che si è evoluta in modo riservato e senza cla-mori”. La mostra porta l’accattivante titolo di “Donne e lupi” ed è stata definita “un omag-gio alla tenace resistenza di un uomo e di un artista che ha cercato, in un territorio isolato e aspro come quello della Barbagia Ogliastrina della Sardegna, di coltivare l’inclinazione cre-ativa attraverso lo strumento pittorico e grafi-co”. Abbinato alla mostra sarà poi disponibile anche un prestigioso catalogo in grado di rap-presentare in toto la fervida attività pittorica di Francesco Spatara. Nelle opere di questo pittore riscontriamo delle forme e dei colori graffianti al servizio di emozioni che hanno sa-pore di quotidianità. E facciamo la conoscen-za di una singolare accoppiata: donne e lupi. Le prime portatrici di una sensualità sofferta. I secondi simbolo di mistero e coraggio. L’ar-tista riesce a fissarli sulla tela in una sorta di trasfigurazione, di trasformazione, in un dia-logo continuo tra il bestiale e l’umano. Cura-trice e direttore artistico della mostra Bianca Laura Petretto, artista performer, giornalista ed esperta d’arte moderna e contemporanea. Indubbiamente questa esposizione rappre-senta per tutti gli appassionati del genere un grande appuntamento artistico. Un appunta-mento al quale sicuramente non manchere-mo. Resta solo da chiedersi: come mai Tortolì si è lasciata sfuggire la grande opportunità di ospitare la mostra di un così talentuoso con-cittadino? (M. G.)

Francesco Spatara: pittore di grande talento, originario di Catanzaro e tortoliese d’adozione. L’avevamo lasciato in Liguria, dove in primavera ha presentato la mostra “Quinte del corpo” ot-tenendo il favore di pubblico e critica. Lo ritroviamo oggi alla vigilia di un appunta-mento per lui molto significativo: la prima mo-stra personale in terra ogliastrina. L’esposizione delle opere realizzate dall’artista negli ultimi dieci anni ( per un totale di circa settanta qua-dri) si terrà infatti nel Museo Civico di Lanusei e sarà aperta al pubblico per un discreto lasso di

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Tortolì, in complesso di nuova costruzione proponiamo in affitto ampio trilocale al secondo e ultimo piano di mq 70 circa. L’appartamento è così disposto: ampio soggiorno con angolo cottura con accesso in due spaziose verande coperte,

disimpegno, bagno , camera matrimo-niale e camera singola. L’appartamento

dispone di termoconvettori in ogni ambiente. L’appartamento è completa-

mente arredato e dotato di tutti i comfort. Al piano terra l’appartamento

dispone di due posti auto e al piano interrato di un’ampia cantina.

Negli ultimi tempi abbiamo ricevuto notizie (non senza una certa preoccupazione) inerenti alle precarie condizioni economiche dell’UTE, l’Università della Terza Età. Ne hanno parlato anche alcuni noti quotidiani, sostenendo che la chiusura della scuola fosse vicina, che il suo destino fosse quello di dover chiudere i battenti dopo tredici anni di apprez-zata attività a causa dei mancati finanziamenti da parte degli enti preposti. Abbiamo così de-ciso di interpellare Roberto Uda, il presidente dell’UTE ogliastrina, per vederci più chiaro. E abbiamo ricevuto una sorpresa. Oltretutto piacevole. Pare infatti che siano arrivati i tanto agognati finanziamenti da parte della Provin-cia e che quindi i problemi dell’Università della Terza Età siano destinati a risolversi comple-tamente e a breve. Ci dice Roberto Uda: “la situazione del mancato finanziamento è stata risolta positivamente in questi ultimi giorni at-traverso lo sblocco del contributo provinciale dovuto dalla Provincia in seguito al trasferi-

L’UTE si salva dal naufragiomento delle competenze sulle UTE dalle re-gioni alle provincie. A questo punto possiamo finalmente ripren-dere l’attività dell’associazione, che grazie all’intervento del Comune di Tortolì ora ha una sede centrale ricca di spazi nei quali con-centrare le molteplici attività”. Questo non può che farci piacere, principalmente per due motivi. Il primo: la cultura è stata una volta tanto tutelata dagli enti pubblici. L’UTE infatti offre opportunità formative e culturali varie-gate ( corsi, laboratori, incontri) e di qualità. Il secondo: è stato evitato a molte persone di trascorrere tristi serate in solitudine davanti alla rimbecillente televisione. Perché questa Università rappresenta per tante persone non più giovanissime non solo un momento di acculturazione e informazio-ne ma anche e soprattutto un’occasione per fare amicizia, per socializzare e avere uno scambio costruttivo con l’esterno. E non dite-mi che è poco. (Michela Girardi)

Alla Banca del Tempo tortoliese una ne pensano e cento ne fanno. L’ultima idea proposta dal gruppo capitanato da Elvira Depau riguarda il Natale e nello specifico uno dei simboli principali di questa festivi-tà: il presepe. Verrà infatti installata lungo le vie centrali di Tortolì una serie di cinque pre-sepi allestiti con il solo ausilio di creatività e materiali di riciclo. Come sappiamo il pre-sepe è una rappresentazione della natività carica di simboli che si sono stereotipati nel tempo. Alcuni provengono direttamente dal racconto evangelico, altri dall’iconografia dell’arte sacra. Consapevole di tutto ciò e quindi per non peccare di banalità la Banca del Tempo ha ideato dei presepi “alternati-vi” sia nella scelta dei materiali che nello sti-le. Primo fra tutti, il singolare “presepe dei pescatori” sito in via Monsignor Virgilio. Al posto della stella cometa campeggia nell’e-sposizione un grande faro e tutti i personag-gi ( la Sacra Famiglia in primis) sono vestiti alla marinara e sapientemente sistemati tra reti ed attrezzi per la pesca. Con questa idea la Banca del Tempo desidera partecipare al “Concorso Diocesano Presepi 2011” che quest’anno ha per tema proprio il lavoro. Un’ iniziativa che certamente sarà accolta dai tortoliesi con entusiasmo, visto che per le nostre vie di natalizio c’è per il momento ben poco. (M.G.)

Qualche mese fa avevamo annunciato l’a-pertura a Tortolì dei corsi dell’Accademia del Musical George Gershwin. Ragazzi di tutte le età hanno partecipato alle audizioni e poi iniziato a studiare con impegno e de-dizione. Canto, certo. Ma anche ballo e reci-tazione. Perché il musical, come molti di voi sapranno, è un genere estremamente com-pleto dal punto di vista artistico. Il risultato di questi primi mesi di studio e applicazione verrà portato in scena mercoledì 21 dicem-bre alle ore 18.30 al Teatro San Francesco di Tortolì. Il direttore artistico Massimiliano Melis e gli insegnanti dell’Accademia han-no scelto per l’esibizione dei ragazzi sia dei brani pop in chiave Glee sia brani tratti da alcuni celebri musical. Un repertorio direi piuttosto invitante. Sul palco ascolteremo: Matteo Cucca, Andrea Melis, Alice Cucca, Ilaria Mulas, Giulia Lai, Carla Comida, Mara Murgia, Rebecca Lai, Emanuela Murru, Giu-lia Toxiri, Elena Scudu, Giulia Muggianu, Alice Pirisino, Stella Basoccu, Federica Ser-dino, Maribel Canu, Beatrice Morlè, Federi-ca Praxiolu, Greta Muggianu, Ilaria Patteri, Sara Marini, Sara Gesualdi, Giorgia Gaias, Marzia Foddis, Elena Puccioni, Irene Pili e Lucrezia Pintus. Sosteniamo la musica e il talento partecipando a questa bella inizia-tiva. (M.G.)

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