Domenica 19 settembre 2010 “Percorsi nel quotidiano: dialogo tra soggetti appartenenti a culture diverse condividendo saperi, tradizioni ed esperienze”
Jun 27, 2015
Domenica 19 settembre 2010
“Percorsi nel quotidiano:
dialogo tra soggetti appartenenti a culture diverse
condividendo saperi, tradizioni ed esperienze”
ROMANIA CROAZIA ALBANIA BRASILE BANGLADESH
REP. CONGO
CUBA MOLDOVA INDIA URUGUAY UCRAINA
SIRIA
PERU
CROAZIA
Vedo tanto entusiasmo, molto di più di quello
che si può notare nei ragazzi che non hanno
lo stesso trasporto e fervore degli anziani
Siamo riusciti a formare una “band” che
intrattiene gli ospiti durante le feste di
compleanno o in altre occasioni di
divertimento.
Il contatto con gli ospiti mi ha aiutato
sicuramente ad affrontare la lontananza dai
miei genitori.
Andreja Ravnic
Volontaria maestra di canto
Centro Res. “G.M. Bonomo”
Asiago
ALBANIA
Grazie all‟aiuto delle colleghe, mi sono
inserita nella “Famiglia” dell‟O.I.C.
Ho potuto constatare che molto spesso alcuni
valori sono i medesimi nei diversi Paesi del
mondo: alla fine siamo uguali nella cultura dei
valori essenziali per lo sviluppo sociale.
L‟approccio diretto con gli Ospiti mi ha
consentito di imparare molte cose non trattate
in modo esaustivo durante le lezioni teoriche
Silvana Tollumi
Operatoere Socio Sanitario
Centro Res.”Simonetti”
Oderzo
ALBANIA
La mia esperienza d‟integrazione verso un
mondo nuovo ha fatto scattare dentro di me
un movimento duplice di dare e ricevere. Tale
movimento ha trovato un „ambiente
accogliente all‟OIC.
E‟ un continuo processo di apertura mentale,
di approfondimento e arricchimento
professionale e umano.E‟ molto bello scoprire
che il vissuto del diverso diventa prezioso nel
nostro lavoro quotidiano
Mi ha colpito in particolare modo la sig.ra
Tullia Todeschini che ci descriveva come :” gli
angeli del giorno e della notte”.
Ceka Nadire
Infermiera
Centro Res.“Nazareth”
Padova
ALBANIA
La mia esperienza con gli ospiti è certamente
positiva
Coniugata con Marjan Buxha che lavora
presso la Fondazione
L‟ospite Emma Cucinato (in foto) ha accettato
con piacere di comparire con la dottoressa al
corridoio del suo piano
Gjergji Milvana
Medico
Centro Res.“Santa Chiara”
Padova
ALBANIA
Un‟ integrazione perfetta grazie a buone
amicizie
Le differenze culturali non sono un ostacolo
insormontabile, ma un‟occasione di confronto
e di crescita professionale e personale
Non ricordo un Ospite in particolare, credo
che ogni Ospite abbia il suo valore in quanto
essere umano
Lavorare con gli Ospiti per me una grande
scuola di vita
Matrapazi Androneta
Operatore Socio sanitario
Centro Res.“Simonetti”
Oderzo
ALBANIA
Fui colpita positivamente dall‟organizzazione
della struttura pensata per garantire il
benessere psico-fisico degli Ospiti
I colleghi mi hanno accolta, aiutata e
rispettata nella mia diversità culturale e
religiosa
Il rapporto con gli ospiti: una continua lezione
di Storia e Cultura italiana
Muca Denada
Operatore Socio sanitario
Centro Res.“Santa Chiara”
Padova
BRASILE
E‟ stata un‟ esperienza molto bella perchè qui
ho trovato molte culture, quindi modi di
pensare diversi che mi hanno permesso di
imparare cose diverse..
Gli ospiti mi hanno accettata bene e mi hanno
insegnato anche il dialetto!
Nessuno credeva che venissi da un paese
lontano come il Brasile, forse per il colore
chiaro della mia pelle
Roberta Gomes Margon
Fisioterapista
Centro Res.“Santa Chiara”
Padova
BRASILE
I colleghi mi hanno aiutato ad integrarmi
all‟interno della residenza spiegandomi
chiaramente le mansioni da svolgere e
l‟organizzazione della struttura.
Con le altre figure professionali di origine
diversa mi trovo bene, insieme ci
confrontiamo e cerchiamo di aiutarci a
vicenda per comprendere meglio le abitudini e
il modo di rapportarci all‟ospite.
Certamente, molti ospiti mi hanno aiutato con
le loro parole, storie e racconti. Anche loro da
giovani erano costretti ad abbandonare la
famiglia per recarsi all‟estero a lavorare.
Elias Manoel De Ávila
Infermiere
Centro Res.“G.M. Bonomo”
Asiago
BANGLADESH
Quando siamo arrivate non sapevamo una
parola di italiano: poi grazie soprattutto ai soci
V.A.d.A. ed Agorà abbiamo imparato ad
esprimerci
Il Presidente vuole che questi ospiti siano
preparati per la vita eterna, per questo ci ha
invitato.
Gli ospiti sono contenti e dicono che per loro è
un onore essere aiutati da una suora.
Suor Progra e Consorelle
Religiose
Civitas Vitae
Padova
REPUBBLICA DEM. del CONGO
Vengo dalla Repubblica Democratica del Congo.
Sono arrivata in Italia 10 anni fa, non per cercare
lavoro ma per ritrovare la mia libertà, perchè
purtroppo ancora oggi il mio paese è in guerra.
Cerco di rispettare gli altri, anche io mi sento
rispettata. Ho una pelle diversa dalla vostra ma ho
un cuore pieno di calore umano come ogni essere
umano. Il colore bianco, nero, giallo, rosso… è un
dono di Dio ed è vita.
Non mi sono mai sentita discriminata perché mi
sento sempre cittadina del mondo con le due
parole che fanno miracoli: sorriso e rispetto.
Mukoke Rose
Operatore socio Sanitario
Centro Res. “Pio XII”
Padova
CUBA
All‟inizio avevo un po‟ di paura, ma poi ho
incontrato delle colleghe giovani, molto preparate e
disposte ad aiutarmi nel mio inserimento.
Con le altre figure professionali mi trovo bene;
siamo quasi tutte donne e, anche se di origini
diverse, abbiamo sentimenti e problemi comuni.
Quando ho iniziato a lavorare non parlavo bene
l‟italiano e mi sono avvicinata ad un ospite con
problemi di linguaggio: avevamo qualcosa che ci
accomunava e questo ci ha avvicinato a tal punto
che ora mi considera come una figlia.
Yasnery Nunez
Operatore socio Sanitario
Centro Res. “Guido Negri”
Thiene
CUBA
La differenza della Lingua non è stata un
grande problema perché in breve tempo ho
migliorato il mio italiano.
Ho imparato insieme ai miei colleghi a fare
attenzione alle richieste dell‟ospite
Talvolta sono gli stessi Ospiti – sia pure in
modo indiretto - a indicarci la strada migliore
per ottenere i migliori risultati
Leyanes Fernandez
Operatore socio Sanitario
Centro Res. “Simonetti”
Oderzo
MOLDOVA
Sono stato accolto da subito benissimo da tutti gli
altri, specialmente dai miei colleghi del centralino.
Tanti ospiti si fermano davanti al centralino e ci
mettiamo a parlare. Loro mi raccontano la loro vita.
Nonostante qui lavorino persone di nazionalità,
cultura e professionalità diverse, le cose vanno
meglio di quello che mi aspettavo.
Andrian Dunaev
Centro operativo
Centro Res. “Pio XII”
Padova
MOLDOVA
Una bellissima esperienza, mi sono trovata
bene con tutti fin dall‟inizio.
Siamo sempre stati un bel gruppo, non ci
sono mai state difficoltà importanti ma
reciproco scambio di esperienze.
Una signora che era ospite della struttura da
tredici anni spesso mi sosteneva e mi dava
pure dei consigli.
Ludmila Gheorghith
Operatore Socio Sanitario
Centro Res. “Guido Negri”
Thiene
INDIA
Il mio intento è fare un‟esperienza all‟estero e
quindi tornare nel mio paese con una
superiore preparazione per meglio aiutare i
miei connazionali.
L‟ostacolo più grande è stato imparare
l‟italiano. Per fortuna gli amici di agorà mi
hanno aiutata.
Dopo essermi ricongiunta con mio marito
spero di poterlo fare presto con i miei figli
Jessi Biju
Infermiera
“Hospice Paolo VI ”
Padova
ROMANIA
All‟inizio la nostalgia della mia terra era fortema nei momenti più difficili ho scopertol‟affetto di persone che mi hanno aiutata aintegrarmi in questo paese .
Un giorno dopo aver fatto una medicazionel‟ospite mi ha sorriso e baciandomi le mani miha detto: “le tue mani sono delicate comequelle di un angelo perché non mi fai sentirealcun dolore…!”
La mia devozione per gli ospiti è grande.
Se la migliore ricompensa per un attore è unapplauso il miglior premio per me è il sorrisodi un ospite e quella luce nei suoi occhi chesolo io posso percepire e che è frutto del mioimpegno e del mio amore.
Ileana Neagu
Infermiera
Centro Res. “santa Chiara”
Padova
ROMANIA
Ci sono momenti nella vita in cui si capisce diessere al posto giusto, che la nostra vita deveessere lì, circondati da persone che puravendo bisogno di noi ci fanno capire chesiamo noi quelli che hanno più bisogno di loroperché ci arricchiscono con le loro esperienzee con il loro amore
Ogni giorno lavoro con colleghi che miinsegnano che nella vita valgono le piccolecose ad esempio sentirsi baciare le maniquando ti prendi cura dell‟ospite o sentirsidire, al rientro dalle ferie: “Mi sei mancata!”
Antonietta Maritan (in foto) dice: “da parte loroc‟è sempre disponibilità all‟ascolto ed io misono sempre prodigata a dare buoni consigli”.
Cerasela Mihaela Ignatovici
Operatore Socio Sanitario
Centro Res. “santa Chiara”
Padova
ROMANIA
Conoscevo già la lingua, anche il dialetto locapivo abbastanza. Questo mi ha aiutato adintegrarmi velocemente.
E‟ stata una bella esperienza conoscere lepersone di origini diverse, aiutarsi e lavorareinsieme.
Vina Anca-Paula
Infermiera
Centro Res. “Pio XII”
Padova
URUGUAY
Grazie ad una forte rete di sostegno abbiamo
potuto affrontare tutte le difficoltà con meno
peso.
La sig.ra Pavanello, ospite delle residenze
Airone è stata di grandissimo sostegno nella
formazione educativa di mio figlio Gaston
Un Grazie alla Fondazione Opera Immacolata
Concezione che mi ha dato la possibilità di
cambiare la mia vita anzi la nostra vita.
Bettina Strozzi
Infermiera
Centro Res. “santa Chiara”
Padova
URUGUAY
Eravamo un gruppo di 17 colleghi dello stessopaese. All‟inizio questa convivenza è stataimportante : insieme è stato più facileraggiungere gli obiettivi.
osservare le diverse abitudini, culture, con inostri occhi ci ha permesso di conoscere emigliorare anche il nostro paese.
Personalmente mi sentivo “a casa mia”, partedi loro mi chiedevano: di dove sei? Come titrovi? Ti manca tanto la tua terra, la tuafamiglia? Che cosa ti ha portato in Italia?Come mai sei qui? Oppure quando miraccontavano storie sull‟immigrazione italianaverso l‟america del sud.
Marisol de Leon
Infermiera
Centro Res. “Pio XII”
Padova
URUGUAY
La mia esperienza integrativa all‟Oic non è
stata facile perché ho dovuto capire
soprattutto la velocità del lavoro.
I colleghi e tutto il personale hanno facilitato il
mio inserimento lavorativo.
La relazione con gli anziani mi ha riportato
alle mie radici; infatti il nonno paterno era
italiano. Mio papà mi ha trasmesso l‟amore
verso l‟Italia, il lavoro e la famiglia.
Alejandra Rotta
Infermiera
Centro Res. “Pio XII”
Padova
UCRAINA
L‟inserimento mi è costato fatica: ho avutobisogno di abituarmi anche fisicamente ai ritmidi lavoro.
Quando non comprendo qualcosa nella vostralingua corro a domandare ai colleghi e allaprima operatrice che sempre mi aiutano amigliorarmi
Più di un anziano ha contribuito a facilitare ilmio inserimento. Una ospite in particolare miinfonde coraggio, forza d‟animo, mi spinge adimpegnarmi con costanza e tenacia nel miolavoro e nella mia vita dicendomi che i mieisacrifici un giorno saranno sicuramente
premiati.
Liudmyla Shkrobtak
Infermiera
Centro Res. “G.M. Bonomo”
Asiago
SIRIA
La mia esperienza di volontario oic è stata più
che è positiva sia con gli amici volontari che
con i 4-5 ospiti che ho seguito dal 2002 fino
ad oggi.
Io sono in Italia da circa 45 anni e quindi mi
sono integrato da molto tempo. Qui all‟OIC
sono più in contatto con le suore che vedo e
saluto spesso.
Tutti gli ospiti che ho seguito hanno
contribuito al mio inserimento all‟oic. Era bello
creare dei gruppetti e stare insieme anche agli
altri volontari.
Abdul El Jarrah
Volontario V.A.d.A.
Civitas vitae
Padova
PERU
Con rispetto ed educazione penso di essermi
integrata facilmente nella famiglia dell‟ Oic.
E‟ una bella esperienza perché siamo di
culture diverse; ma l‟ospite, la persona
ammalata è uguale e ha gli stessi bisogni in
qualsiasi parte del mondo.
E‟ difficile dire quale anziano abbia facilitato il
mio inserimento; ma se qualche volta mi sono
sentita male, bastava un bacio o un grazie da
parte loro per farmi stare meglio.
Violeta Escalante
Infermiera
Centro Res. “Guido Negri”
Thiene
PERU
Ho avuto la forza di ricominciare in un paese
straniero ed ora sono orgogliosa
Mi sento riconoscente verso i colleghi e verso
la Direzione
il mio compito non è solo somministrare
terapia ma attenzione verso l‟ospite, i familiari
e i miei colleghi. Non deve mai mancare la
gentilezza, il rispetto, un saluto, un segno di
attenzione e di speranza.
Alicia Acevedo Arroyo
Infermiera
St. intermedia “Pio XII”
Padova
PERU
Molto intenso,impegnativo, diverso: tutto
sommato ti fa crescere
Non c‟è colore, la mia lingua per assistere gli
anziani non serve, ma si usa solo il cuore e
tanta disponibilità.
Sì, ho trovato tante signore e signori che mi
hanno aiutato a correggere il mio italiano, e io
ho raccontato loro della mia cultura , è stato
ed è uno scambio bellissimo.
Pagan Meza Amelia Lourdes
Operatore Socio Sanitario
Centro “Nazareth”
Padova