1 Indice Introduzione: presentazione del candidato e formazione personale p. 2 1. Dati dell’attività e caratteri dell’unità scolastica p.3 1.1. Dati relativi alla scuola secondaria di primo grado p.3 1.2. Dati relativi alla scuola secondaria di secondo grado p.10 2. Narrazione della propria esperienza p.16 2.1. Esperienza nella scuola secondaria di primo grado p.16 2.2. Esperienza nella scuola secondaria di secondo grado p.18 3. Il tirocinio indiretto p.21 4. Approfondimento di una tematica sotto forma di Unità di Apprendimento p.23 Bibliografia p.27
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
1
Indice
Introduzione: presentazione del candidato e formazione personale p. 2
1. Dati dell’attività e caratteri dell’unità scolastica p.3
1.1. Dati relativi alla scuola secondaria di primo grado p.3
1.2. Dati relativi alla scuola secondaria di secondo grado p.10
2. Narrazione della propria esperienza p.16
2.1. Esperienza nella scuola secondaria di primo grado p.16
2.2. Esperienza nella scuola secondaria di secondo grado p.18
3. Il tirocinio indiretto p.21
4. Approfondimento di una tematica sotto forma di Unità di Apprendimento
p.23
Bibliografia p.27
2
Introduzione
Diplomatami nel 2007 al liceo scientifico “Lucio Anneo Seneca” di Bacoli (NA),
ho studiato Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Il 20
ottobre 2010 mi sono laureata con lode, discutendo una tesi – seguita dalla
professoressa Silvia Acocella – incentrata sul ruolo assunto dagli oggetti in Satura di
Eugenio Montale. Ho successivamente conseguito la laurea specialistica in Filologia
Moderna presso lo stesso ateneo, laureandomi con 110 e lode il 27 febbraio 2013 con
una tesi di laurea (relatore: prof. Antonio Saccone) intitolata Tutte le vie per il reale.
Gli scritti sul cinema di Pier Paolo Pasolini.
Durante il corso di laurea magistrale, a partire da settembre 2011, ho insegnato
italiano come lingua seconda presso l’associazione “Casa dei popoli” di Napoli. Ho
seguito studenti – diversi per età e per cultura – nella delicata fase di acquisizione dei
requisiti utili non solo all’ottenimento del permesso di soggiorno, ma più in generale
all’integrazione in un nuovo Paese. L’esperienza è stata significativa ed utile per
sviluppare capacità di interazione con persone, soprattutto ragazzi in età scolastica,
con una madrelingua e con modalità d’apprendimento diverse dall’italiano. Spinta
dalla passione per quest’ambito di conoscenza, ho iniziato un nuovo percorso di studi
finalizzato all’ottenimento della certificazione DITALS II, volta appunto a formare dei
professionisti dell’insegnamento dell’italiano come L2/LS.
Nel 2012 ho seguito un corso di alta formazione presso l’Associazione Centro Studi
Politeia di Napoli, per Esperti di biblioteche e centri di documentazione. Il tirocinio
legato al corso mi ha portato a lavorare nella biblioteca del comune di Sant’Antimo,
dove ho svolto un lavoro di catalogazione e digitalizzazione dei testi della struttura.
Nel 2012 ho anche iniziato a partecipare al ciclo di seminari “Opificio di letteratura
reale 2012”, organizzato dai professori Francesco de Cristofaro e Giovanni Maffei
presso la facoltà di Lettere e Filosofia della Federico II di Napoli. Da questa esperienza,
nel 2013, ha preso il via il mio studio sullo scrittore argentino Julio Cortázar, al quale
è dedicato il mio scritto Il Fantomas di Julio Cortázar. La dis-attesa del supereroe (la
pubblicazione è prevista entro la fine del 2015).
3
1. Dati dell’attività e caratteri dell’unità scolastica
1.1. Dati relativi alla scuola secondaria di primo grado
La storia dell’Istituto Comprensivo “41 Console” è strettamente legata alla vita
dello stabilimento siderurgico ILVA diventato poi Italsider, della Cementir e dell’Eternit
e di tutte le altre piccole fabbriche dell’indotto. La chiusura della fabbrica alla fine degli
anni Novanta ha via via determinato lo spopolamento del quartiere e, di conseguenza,
disoccupazione e sottoccupazione. Bagnoli, appartenente alla X Municipalità del
Comune di Napoli, un tempo a vocazione termale e turistica poi forzatamente
trasformata in polo industriale, appare alquanto sottodimensionata rispetto alle reali
potenzialità: purtroppo la bonifica dell’area industriale va ancora a rilento e la
riqualificazione del territorio sembra lontana. La recente distruzione dolosa degli
edifici ospitanti la “Città della Scienza” ha inferto un ulteriore colpo ad una
popolazione che cerca una nuova identità, anche se ancora imbrigliata dalla nostalgia
del mitico “quartiere operaio”.
La presenza della fabbrica per decenni aveva garantito alla popolazione del quartiere
un discreto tenore di vita e ne scandiva i ritmi in modo regolare attraverso la voce
della sirena, che indicava i turni di entrata degli operai, ma anche il tempo della scuola,
dello studio a casa, del pasto, del riposo e del tempo libero. La disattivazione degli
impianti produttivi dell’Italsider ha privato molti abitanti di Bagnoli delle loro fonti di
reddito, ma, parallelamente, l’aria di Bagnoli non più inquinata dai fumi e dalle polveri
di ferro, ha influito positivamente sullo stato di salute della cittadinanza.
In un contesto di tale tipo il quartiere di Bagnoli è tornato ad essere una zona
residenziale ambita, i cui immobili accresciuti nel valore del mille per cento sono
abitati sostanzialmente da due macro gruppi di cittadini: da un lato gli ex operai della
fabbrica, quasi tutti pensionati, con figli in età adulta, talvolta, privi di un lavoro stabile
e regolare, e, dall’altro, una nuova generazione di commercianti, professionisti
lavoratori autonomi, funzionari di aziende pubbliche e private, che sono subentrati da
proprietari negli immobili; a via Cocchia, tipico insediamento operaio, attualmente vi
sono i cancelli di accesso alla sede di Bagnoli Futura Spa che si spera possa traghettare
il quartiere alla vocazione turistica ed imprenditoriale cui sembra chiamato (anche se
, al momento, il quartiere vive una fase di transizione in attesa di un’identità meglio
definita).
La scuola, articolata in tre plessi, è dotata di una serie di strutture didattiche speciali:
La Biblioteca;
l’Aula Magna, con sistema di luci e amplificazione;
l’Aula Audiovisivi, con videoproiettore su schermo gigante e sistema audio-
video;
il Laboratorio di Scienze, dotato di vari microscopi ottici di cui uno collegato ad
un monitor, una vasta collezione di fossili e minerali, vetrini e kit per semplici
4
esperimenti;
il Laboratorio Linguistico, con postazioni individuali multimediali: 12 PC con 2
cuffie ognuno e 24 posti per gli alunni + 1 PC per il docente;
la palestra coperta, ampia ed attrezzata.
Per quanto riguarda la dotazione tecnologica, l’Istituto dispone di:
15 Lavagne Interattive Multimediali (LIM), 12 delle quali nelle aule, 1 nel
laboratorio linguistico, 1 nel laboratorio musicale e 1 nell’Aula Magna;
tablet per tutti i docenti per una più agevole gestione del registro elettronico
Argonext.
Molte delle attività si realizzano grazie al Laboratorio Linguistico e alle Lavagne
Interattive Multimediali. Il Laboratorio viene utilizzato preferibilmente dalle docenti
di lingua straniera, spesso attraverso il DVD del libro di testo che permette l’ascolto
della lingua e l’esecuzione di esercizi interattivi; anche altre insegnanti ne
usufruiscono, a volte nelle ore di compresenza con piccoli gruppi di allievi: docenti di
lettere (elaborazioni di testi, DVD del libro), di matematica (DVD del testo di scienze)
e musica (visione e ascolto di opere). Le LIM sono uno strumento efficace per il
cambiamento della didattica verso attività più vicine agli interessi e agli stili di
apprendimento degli alunni “nativi digitali”.
Tutti i laboratori e i reparti sono dotati di attrezzature e strumentazioni adeguate allo
sviluppo delle attività di progettazione e sperimentazione previste dai piani didattici.
Inoltre, la totalità dei laboratori è provvista di uno o più computer collegati in rete.
Per quanto riguarda gli aspetti didattici, la scuola ha attivato nel corso dell’anno una
serie di progetti extracurriculari di recupero, di potenziamento, di stimolo ad interessi
artistici, come il laboratorio teatrale o di approfondimento di eventi storici che
riguardano da vicino la costruzione del cittadino italiano. I progetti principali sono i
seguenti:
Laboratorio teatrale: questo progetto riveste un ruolo formativo importante,
in quanto fornisce agli studenti un’occasione per conoscere se stessi, per
migliorare la comunicazione e l’interazione con gli altri, per approfondire testi
drammaturgici fondamentali delle letterature europee, per integrare le
attività curriculari; l’allievo nell’esperienza del lavoro cooperativo rinforza le
proprie motivazioni, migliora la capacità di socializzazione, si abitua, nel
rispetto del proprio ruolo, ad assumere atteggiamenti ispirati al criterio di
autonomia operativa e di responsabilità all’interno di un progetto;
Viva viva il Natale... ma chi l’ha inventato?: il progetto punta a conoscere le
origini del Natale, sviluppare abilità motorie ed espressive attraverso canti in
italiano e inglese, balli, attività di drammatizzazione;
5
Natale insieme, Natale tra di noi: il progetto mira a far sviluppare la capacità
di relazione nelle attività motorie e ludico-espressive e promuovere
l'integrazione di alunni diversamente abili;
Cineforum: l’intento è quello di guidare gli alunni nella costruzione della
propria identità culturale e degli atteggiamenti e strumenti conoscitivi
essenziali per comprendere fenomeni storici, culturali e sociali, per
comunicare utilizzando il codice verbale (ma anche altri codici), per produrre
testi sulle riprese cinematografiche visionate, per affrontare le problematiche
giovanili più attuali e, infine, per conoscere costumi di popoli diversi;
Ragazzi in aula: realizzato in collaborazione con il Consiglio Regionale della
Campania, ha lo scopo di promuovere la conoscenza delle istituzioni legislative
locali;
Piazza grande: proposto dal MIUR e realizzato nel 1999 in collaborazione con
la Mostra d’Oltremare di Napoli, pone l’attenzione sullo spazio pubblico e i suoi
luoghi aperti, permettendo agli studenti coinvolti di studiarli per conoscerli,
visitarli e viverli, al fine di riappropriarsene e di valorizzarli; gli alunni hanno
realizzato un video nell’ambito del concorso ”Spazio pubblico e democrazia,
gloria, degrado, e riscatto delle Piazze d’Italia” e il loro filmato – selezionato da
una giuria nazionale – ha ricevuto una menzione speciale;
Ciak si cresce: punta a far radicare negli alunni la conoscenza degli elementi
specifici del genere fiabesco attraverso la riscrittura e la messa in scena di un
copione teatrale;
Progetto autonomie esterne, raccordo tra scuola e territorio: nasce dall’idea di
rendere gli alunni più autonomi sul proprio territorio, educandoli ad acquisire,
appunto, una propria autonomia nel muoversi fuori dall’ambiente familiare e
scolastico;
Dall’usa e getta a all’usa e... riusa: è finalizzato a sensibilizzare gli alunni al
rispetto dell’ambiente, con particolare riferimento alla situazione della propria
regione e città, e a promuovere la pratica della raccolta differenziata e la
cultura del riciclo;
Viaggi d’istruzione: Lazio, Puglia e Marche sono state scelte come mete
rispettivamente per le classi prime, seconde e terze.
La valutazione dei progetti si svolge secondo gli obiettivi e le modalità della verifica.
Gli obiettivi della verifica riguardano innanzitutto la conformità: è necessario
verificare la coerenza tra le attività progettate e il lavoro effettivamente svolto;
successivamente, va verificata l’efficacia, cioè il grado di coerenza tra gli obiettivi e i
risultati; infine, va verificata la soddisfazione da parte degli allievi, famiglie, operatori
scolastici, rilevando il livello di gradimento del lavoro svolto.
Passando all’attività curriculare – strettamente legata alla programmazione – il primo
6
punto da affrontare può essere la valutazione disciplinare e comportamentale, che
rappresenta uno degli aspetti più delicati ed importanti dell’attività scolastica ed
educativa. È un processo che accompagna lo studente per l’intero percorso formativo,
perseguendo l’obiettivo di contribuire a migliorare la qualità degli apprendimenti.
Nella scuola dell’obbligo sono applicati da tempo gli strumenti di valutazione
qualitativi che si affiancano a quelli quantitativi. La valutazione cui si giunge è globale,
perche colloca i dati ottenuti dalla misurazione all’interno di un’analisi globale della
situazione in cui avviene l’apprendimento.
L’osservazione, strumento prioritario per l’analisi qualitativa, accentua il ruolo del
docente: la filosofia della qualità si fonda su implicazioni generali quali la fiducia nel
potenziale umano, l’attenzione ai rapporti interpersonali, la cooperazione ed il ricorso
ad un frequente monitoraggio.
La chiarezza e la condivisione degli obiettivi, il superamento dell’individualismo, il
senso di appartenenza al gruppo, la massima espressione delle potenzialità individuali,
utili a finalità condivise, sono condizioni senza le quali non si produce un servizio di
qualità. Tale servizio deve sfuggire l’autoreferenzialità, quindi deve essere capace di
rispondere alle istanze dell’utenza e, allo stesso tempo, deve rendicontare in modo
trasparente l’intero processo e auto-valutarsi, deve essere in grado allora di riflettere
su se stesso e modificarsi.
La scuola che si rende oggetto di valutazione e di autovalutazione, nell’ottica di una
costante regolazione del processo educativo, deve esplicitare i propri obiettivi ed
individuare precisi indicatori predisponendo, nel contempo, un sistema di
monitoraggio attraverso un feedback periodico al fine di migliorare l’offerta
formativa, tenendo conto delle valutazioni della stessa utenza. L’interazione con le
famiglie, la loro partecipazione alla vita della scuola, la visibilità dell’andamento degli
alunni non possono, infatti, che essere elementi utili a intervenire sulla qualità del
servizio scolastico.
Autonomia e cambiamento richiedono una scuola che si organizzi in una logica
laboratoriale che utilizzi, riconvertendole, le opportunità/risorse formative che offre
il territorio su cui opera, anche in ambito extrascolastico.
Schematicamente il sistema scuola puo essere rappresentato come articolato in
cinque sottocomponenti: contesto, processi, risorse, sistema organizzativo,
monitoraggio e valutazione. Attraverso i diversi momenti dell’azione valutativa, si puo
intervenire sui processi cognitivi, ricorrendo ad una valutazione iniziale e prognostica
(fatta nel momento in cui viene intrapreso un itinerario formativo), ad una valutazione
formativa e diagnostica in itinere (per prevedere possibili difficoltà e per predisporre
eventuali interventi di recupero durante il percorso) e ad una valutazione certificativa
e sommativa finale (tesa a certificare il possesso di determinate competenze):
1. valutazione iniziale: il controllo scolastico, compiuto nelle fasi iniziali del
processo educativo, all’inizio di un nuovo anno scolastico o all’inizio di un
nuovo corso di studi, può mirare ad accertare se le competenze generali o le
7
capacità specifiche richieste per un determinato apprendimento, possano
permettere agli alunni di partecipare allo stesso processo educativo, con le
stesse opportunità;
2. valutazione in itinere: essa ha come scopo proprio il controllo continuo del
processo insegnamento/apprendimento attraverso la rilevazione dei dati
analitici circa le modalità con cui ciascun soggetto e tutti i soggetti del gruppo
osservato procedono lungo l’itinerario educativo programmato; il compito
della valutazione in itinere è soprattutto quello di individuare e rimuovere
difficoltà e ostacoli che ritardano o impediscono il processo di apprendimento;
3. valutazione sommativa: questa va condotta a termine dell’intero percorso
formativo ed ha diversi scopi, tra cui esprimere un giudizio complessivo sugli
apprendimenti conseguiti da ciascun allievo e analizzare la qualità complessiva
dell’azione educativa attivata, quindi delle scelte didattiche compiute. Essa
rappresenta, dunque, un vero e proprio bilancio della programmazione
didattica (da cui ricavare suggerimenti per modificarne l’assetto strutturale ed
organizzativo); infine, permette di analizzare la produttività qualitativa e
quantitativa della scuola – quale rapporto ottimale tra insegnamento ed
apprendimento – la cui efficienza si caratterizza in termini puramente
quantitativi, a differenza dell’efficacia, che si caratterizza in termini qualitativi.
Sebbene intervenire sulla qualità della scuola rimanga un obiettivo complesso,
l’interazione con le famiglie, la visibilità dell’andamento dello studente, la
partecipazione degli studenti e delle famiglie alla conduzione della scuola, la
gestione del sito della scuola (che si configura come il luogo in cui si pubblicano
le finalità e le iniziative, rendendo espliciti i criteri, i comportamenti, le
aspettative) sono tutti elementi che confluiscono nella valutazione della
qualità.
Inoltre, un monitoraggio della percezione che l’utenza ha del sistema scolastico e la
raccolta di segnalazioni di problematiche e difficoltà, mediante questionari di
gradimento da parte dei vari attori (studenti, genitori, docenti, personale ATA),
permettono alla scuola stessa di mirare ad un miglioramento costante del servizio.
L’autovalutazione del progetto complessivo nella scuola media avviene sulla base dei
seguenti criteri:
ricaduta positiva sull’interesse e sulla motivazione generale degli alunni e delle
famiglie, nonché degli operatori;
innalzamento degli standard di istruzione;
diminuzione dei fenomeni di insuccesso scolastico e di abbandono;
capacità degli alunni di fare scelte scolastiche opportune per il successo